04.004 Rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa nel 2003 del 14 gennaio 2004

Onorevoli presidenti e consiglieri, Vi sottoponiamo il presente rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa durante il 2003, proponendovi di prenderne atto.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

14 gennaio 2004

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Joseph Deiss La cancelliera della Confederazione, Annemarie Huber-Hotz

2003-1884

167

Compendio Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa si è riunito per la sua 112a sessione il 15 maggio 2003 a Strasburgo. La 113a sessione si è svolta il 6 novembre 2003 a Chisinau. Il Comitato dei Ministri ha emesso numerose raccomandazioni (cfr.

allegato). Diversi nuovi strumenti giuridici sono stati presentati per la firma: il protocollo aggiuntivo alla Convenzione sulla cibercriminalità concernente gli atti di razzismo e di xenofobia commessi su Internet (STE 189), firmato dalla Svizzera il 9 ottobre 2003, il Protocollo di emendamento della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla repressione del terrorismo (STE 190), firmato dalla Svizzera il 15 maggio 2003, il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione penale sulla corruzione (STE 191), la Convenzione sulle relazioni personali riguardanti i minori (STE 192), come pure la Convenzione emendata sulla protezione degli animali nei trasporti internazionali (STE 193). Il 28 febbraio 2003 la Svizzera ha firmato il Protocollo addizionale alla Convenzione sul doping (STE 189). Il 3 aprile 2003, la SerbiaMontenegro ha aderito al Consiglio d'Europa come 45° Stato membro e ha firmato al tempo stesso la Convenzione Europea sui diritti dell'uomo (CEDU).

I lavori della Corte europea per i diritti dell'uomo sono sempre gravosi. In seguito all'approvazione da parte del Comitato dei Ministri della dichiarazione «Garantire l'efficienza a lungo termine della Corte europea per i diritti dell'uomo» il 15 maggio 2003, il comitato competente, sotto la presidenza della Svizzera, è stato incaricato dell'elaborazione di un protocollo addizionale alla CEDU, corredato da un rapporto esplicativo. Il protocollo aggiuntivo dovrà essere completato da una serie di raccomandazioni del Comitato dei Ministri agli Stati membri circa le misure da prendere a livello nazionale da un lato e, dall'altro, circa il miglioramento e l'accelerazione dell'esecuzione delle sentenze pronunciate dalla Corte. È previsto che i vari lavori siano sottoposti per approvazione al Comitato dei Ministri nel maggio 2004. Nel periodo oggetto del rapporto una sentenza della Corte riguardava casi svizzeri.

Nello stesso periodo si sono tenute ancora una volta importanti conferenze ministeriali: a Malaga si è tenuta, il 7 e 8 maggio 2003 la seconda Conferenza europea dei Ministri per le politiche di
integrazione delle persone disabili «Migliorare la qualità di vita delle persone disabili». La settima Conferenza dei Ministri europei della sanità (12/13 giugno 2003, Oslo) verteva invece su «Salute, dignità e diritti dell'uomo». I Ministri europei della giustizia si sono riuniti il 9 e 10 ottobre 2003 a Sofia per la loro 25a Conferenza dal titolo «Cooperazione internazionale nella lotta al terrorismo e applicazione di importanti strumenti del Consiglio d'Europa». La Conferenza ministeriale del gruppo Pompidou (16/17 ottobre 2003, Dublino) ha trattato delle «Nuove sfide in ambito di politica europea contro la droga». La 21a Conferenza dei Ministri europei dell'educazione si è svolta dal 10 al 12 novembre 2003 ad Atene sul tema «Educazione interculturale: gestire la diversità, rafforzare la democrazia».

168

Rapporto 1

Sviluppi principali nel 2003

Il presente rapporto contiene una rassegna delle attività della Svizzera nei numerosi settori di competenza del Consiglio d'Europa nell'anno in esame. Inoltre un capitolo introduttivo (n. 1.1) è dedicato alle principali questioni di politica estera trattate dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa con la partecipazione attiva della Svizzera. Questo capitolo evidenzia il ruolo del Consiglio d'Europa per la nostra politica estera, come pure l'importanza di un impegno svizzero a sostegno dell'attuazione dei principi del Consiglio d'Europa nei nuovi Stati membri. Non contiene, invece, un'analisi globale delle attività esercitate dalla Svizzera per il tramite di altri strumenti multilaterali (per es. l'OSCE) o in via bilaterale.

Il 40° anniversario dell'adesione della Svizzera al Consiglio d'Europa, il 6 maggio 1963, è stato commemorato in diverse occasioni. In particolare, la consigliera federale Micheline Calmy-Rey, capo del Dipartimento federale degli affari esteri, ha pronunciato un discorso su questo tema il 5 maggio 2003 a Basilea in presenza di Hans Martin Tschudi, consigliere di stato del Cantone di Basilea Città e rappresentante della Svizzera nel Congresso dei poteri locali e regionali dell'Europa (CPLRE), di Herwig van Staa, governatore del Tirolo e presidente del CPLRE e di Luzius Wildhaber, presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo. La signora Calmy-Rey ha inoltre partecipato alla sessione speciale dell'Assemblea federale del 18 giugno 2003, alla quale era per l'appunto stato invitato come oratore il presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo.

1.1

Importanti questioni di politica estera trattate dal Comitato dei Ministri

Il Consiglio d'Europa riveste un ruolo importante per il nostro Paese: in seno a questa organizzazione la Svizzera può esprimere le sue convinzioni e agire a favore di una grande Europa, estesa anche ai Paesi che stanno adeguandosi alle norme europee. Consente altresì alla Svizzera di collaborare a livello europeo nei settori rilevanti di competenza specifica del Consiglio d'Europa ­ democrazia, diritti dell'uomo e Stato di diritto ­ che convergono con gli obiettivi svizzeri di politica estera. In questo ambito i meccanismi di controllo del Consiglio d'Europa sono elementi chiave. Alcuni, come per esempio la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza o il Comitato europeo per la prevenzione della tortura si occupano di un settore preciso; altri come le procedure di follow-up e di controllo si applicano, innanzitutto, ai Paesi dell'ex blocco dell'Est e della ex Iugoslavia, che hanno aderito all'organizzazione di recente. Questa attività di sorveglianza ha permesso di constatare che globalmente, nella maggior parte dei nuovi Stati membri, la situazione è migliorata rispetto all'anno precedente, anche se ancora molto resta da fare per portare questi Paesi al livello europeo. La Svizzera si è assunta il compito di seguire l'applicazione dei principi del Consiglio d'Europa nei Paesi di più fresca adesione ­ Georgia, Armenia, Azerbaigian, Bosnia-Erzegovina, Serbia-Montenegro ­ e si è adoperata per sostenere la posizione del Consiglio d'Europa in questi Paesi.

Segue inoltre con attenzione gli sviluppi del conflitto ceceno, con il suo strascico di 169

gravi violazioni dei diritti dell'uomo commesse in questa regione della Russia.

Infine opera per il miglioramento dei meccanismi di sorveglianza degli obblighi e impegni assunti dagli Stati membri in seno al Comitato dei Ministri, il che potrebbe semplificare le procedure di sorveglianza. Inoltre il rappresentante permanente della Svizzera presso il Consiglio d'Europa presiede attualmente il Gruppo di relatori sulla stabilità democratica, circostanza che gli offre l'occasione di svolgere una missione di persuasione presso le autorità competenti a livello locale.

La Georgia ha aderito al Consiglio d'Europa il 27 aprile 1999 e ha ratificato la Convenzione europea dei diritti dell'uomo il 20 maggio dello stesso anno. In base a un rapporto critico del Segretario generale, il Comitato dei ministri ha deciso, nell'anno in rassegna, di aprire una procedura speciale di verifica per osservare lo svolgimento delle elezioni legislative, seguire il funzionamento della giustizia e sorvegliare la lotta contro la corruzione. Secondo il Consiglio d'Europa, le elezioni legislative tenutesi in Georgia il 2 novembre 2003 non erano conformi alle esigenze internazionali su più punti.

L'Armenia, che ha aderito al Consiglio d'Europa il 25 gennaio 2001, ha compiuto progressi notevoli nell'osservanza degli obblighi e impegni assunti al momento dell'adesione, che vertevano principalmente sulla firma e ratifica di convenzioni europee e su riforme della legislazione interna. Il 29 settembre 2003, l'Armenia ha ratificato il Protocollo n. 6 alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) sull'abolizione della pena di morte. Le elezioni legislative del 25 maggio 2003 sono state contrassegnate da un certo progresso rispetto a quelle presidenziali del 19 febbraio e 5 marzo 2003, pur non adempiendo ancora le esigenze internazionali.

Si attendono ulteriori progressi per quanto concerne il funzionamento della giustizia e l'indipendenza dei magistrati, la situazione nelle prigioni, la questione degli obiettori di coscienza refrattari al servizio militare e la creazione di un servizio civile alternativo. La lotta contro la corruzione e la repressione delle violazioni dei diritti dell'uomo commesse da agenti delle forze di sicurezza devono essere potenziate.

L'Azerbaigian, parimenti accolto in seno al Consiglio d'Europa il
25 gennaio 2001, ha adempiuto entro i termini impartiti la maggior parte degli obblighi e impegni assunti in occasione della sua adesione. Il Consiglio d'Europa, tuttavia, ha deplorato che le elezioni presidenziali del 15 ottobre 2003 non fossero conformi alle esigenze internazionali e ha condannato il ricorso alla violenza in tale occasione. Anche gli attesi progressi in materia di miglioramento dal profilo dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali tardano a manifestarsi; le autorità dovrebbero prendere rapidamente misure volte a promuovere lo sviluppo di una società pluralista e democratica.

Nonostante le azioni intraprese per la liberazione di persone considerate prigionieri politici, la questione non è ancora stata risolta in maniera soddisfacente.

'La Bosnia-Erzegovina, membro del Consiglio d'Europa dal 24 aprile 2002, ha adempiuto nel corso del suo primo anno di appartenenza importanti obblighi e impegni assunti al momento dell'adesione. Strumenti decisivi in materia di diritti dell'uomo sono stati ratificati entro i termini impartiti. Il 29 luglio 2003, la BosniaErzegovina ha ratificato il Protocollo n. 12 alla CEDU sul divieto generale di discriminazione e il Protocollo n. 13 sull'abolizione della pena di morte in qualsiasi circostanza. Sono stati inoltre compiuti progressi nell'ambito della riforma delle istituzioni statali, della giustizia e dell'amministrazione. I ritorni spontanei di rifugiati e sfollati sono in notevole aumento. Resta tuttavia da vedere se i progressi realizzati possono essere considerati irreversibili. La scadenza elettorale dell'autunno 2004 è decisiva per il Paese che deve, nel frattempo, procedere a riforme 170

durature a livello dello Stato e delle sue due entità. Si è registrato un certo progresso dal profilo della creazione di istituzioni statali, come l'allestimento di un unico comando per l'esercito, o nel settore delle finanze (introduzione dell'imposta sul valore aggiunto, riscossione centralizzata dei dazi doganali). Inoltre la BosniaErzegovina si è impegnata a una collaborazione più attiva con il Tribunale penale internazionale dell'Aja per l'ex Iugoslavia.

Ammessa al Consiglio d'Europa il 3 aprile 2003 quale 45° Stato membro, la SerbiaMontenegro ha firmato il giorno stesso la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. In occasione dei negoziati per l'adesione, la Svizzera si è adoperata affinché alla Serbia-Montenegro fossero imposte chiare condizioni di piena collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia. Il Comitato dei Ministri ha incaricato il Gruppo dei relatori sulla stabilità democratica di seguire attentamente i futuri sviluppi nel Paese (cfr. n. 1.3).

L'Accordo tra la Russia e il Consiglio d'Europa relativo alla presenza di tre esperti del Consiglio d'Europa presso l'Ufficio del rappresentante speciale del presidente russo per il rispetto dei diritti dell'uomo in Cecenia ha potuto essere prolungato di sei mesi, fino al 4 gennaio 2004. Gli esperti, tuttavia, hanno dovuto essere evacuati nell'aprile 2003 in seguito a un attentato alla bomba contro il loro convoglio; su questo incidente il Segretariato generale del Consiglio d'Europa non ha ancora ricevuto il rapporto d'inchiesta dalle autorità russe. Finché tali autorità non potranno garantire la loro sicurezza, gli esperti espleteranno la loro funzione da Strasburgo, pur conservando la possibilità di recarsi in Cecenia in caso di miglioramento della situazione. Il commissario per i diritti dell'uomo del Consiglio d'Europa, Alvaro Gil-Robles, che continua a occuparsi attivamente della situazione nella regione con visite sul posto e incontri con rappresentanti di organizzazioni non governative, ritiene indispensabile, da parte delle autorità russe, un più efficiente perseguimento delle violazioni dei diritti umani. Alvaro Gil-Robles ha inoltre constatato che l'insicurezza e l'impunità sono tuttora problemi cruciali. Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) si è recato in Cecenia nel maggio
2003. Visti la mancanza di disponibilità a cooperare e il rifiuto delle autorità di attuare le sue precedenti raccomandazioni, il Comitato ha annunciato ufficialmente la continuata constatazione del ricorso alla tortura e di altri maltrattamenti da parte delle forze di sicurezza russe, qualificando di inefficaci i tentativi di tradurre in giustizia gli autori di questi crimini. Il Consiglio d'Europa si impegna a favore del ristabilimento dello Stato di diritto, della tutela dei diritti dell'uomo e della democrazia in Cecenia.

I casi di mancato rispetto della libertà di stampa in Ucraina suscitano viva preoccupazione presso il Consiglio d'Europa. Nel 2001 il Comitato dei Ministri ha adottato, congiuntamente all'Ucraina, un programma d'azione volto a migliorare il quadro giuridico in materia di media. Diverse misure concrete non hanno avuto l'esito sperato, nonostante un accordo di principio dell'Ucraina. Nell'anno in esame, il Gruppo di relatori sulla stabilità democratica è stato incaricato dal Comitato ministeriale di seguire l'applicazione del programma d'azione.

1.2

Sessioni del Comitato dei Ministri

Il Comitato dei Ministri si è riunito il 15 maggio 2003 a Strasburgo per la sua 112a Sessione. La delegazione svizzera era condotta da Nicolas Michel, capo della Direzione del diritto internazionale pubblico, che ha assunto il titolo di Segretario di 171

Stato per sottolineare l'interesse nutrito dalla Svizzera per la riforma della Corte europea dei diritti dell'uomo.

In occasione della seduta informale del 14 maggio, i ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni con la signora Louise Fréchette, Vicesegretario generale delle Nazioni Unite, al quale ha partecipato anche il Direttore generale dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni, Brunson McKinley. La discussione era incentrata principalmente sul coinvolgimento della comunità internazionale nella ricostruzione dell'Iraq dopo la guerra.

Durante la sessione formale si è discusso soprattutto del futuro ruolo del Consiglio d'Europa nella costruzione di una Europa senza divari e dei mezzi per garantire l'efficacia della Corte europea dei diritti dell'uomo. In merito al primo tema, i ministri hanno evocato un terzo vertice dei capi di Stato e di Governo dei Paesi membri del Consiglio d'Europa, che ne potrebbe evidenziare i vantaggi comparativi e il suo contributo alla stabilità e all'unità del continente. Sul secondo tema, i Ministri hanno emanato istruzioni circa un progetto di Protocollo di emendamento della CEDU da sottoporre alla loro approvazione in occasione della 114a sessione del 2004. In occasione di questa sessione, tre nuovi strumenti giuridici sono stati presentati alla firma: la Convenzione sulle relazioni personali riguardanti i minori (STE 192), il Protocollo in emendamento della Convenzione europea sulla repressione del terrorismo (STE 190), e il Protocollo addizionale alla Convenzione penale sulla corruzione (STE 191).

La 113a sessione del Comitato dei Ministri si è svolta il 6 novembre 2003 a Chisinau, su invito della presidenza moldava. La delegazione svizzera era diretta dalla consigliera federale Micheline Calmy-Rey. La riunione informale della vigilia ha consentito ai ministri di procedere a uno scambio di opinioni sulla nuova architettura europea e sul ruolo delle differenti organizzazioni attive sulla scena continentale (segnatamente Consiglio d'Europa, UE e OSCE) con il presidente in carica dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), il ministro olandese degli affari esteri Jaap de Hoop Scheffer. Walter Schwimmer, Segretario generale del Consiglio d'Europa, ha colto l'occasione per presentare le sue riflessioni circa le prospettive
a media scadenza di un nuovo partenariato istituzionale tra il Consiglio d'Europa e l'UE.

In occasione della seduta formale si sono discussi, principalmente, la cooperazione tra il Consiglio d'Europa e l'Unione europea e il 3° vertice del Consiglio d'Europa.

Sul primo argomento, i ministri si sono rallegrati della cooperazione del Consiglio d'Europa con l'Unione europea tramite lo sviluppo di programmi congiunti di promozione della stabilità democratica sul continente. Sul secondo, i ministri hanno deciso che il 3° vertice si terrà in occasione della prossima sessione di maggio 2004, a condizione che nel frattempo sia stabilito un ordine del giorno adeguato e si disponga di risultati concreti.

In occasione di questa sessione, è stata aperta alla firma la Convenzione europea emendata sulla protezione degli animali nei trasporti internazionali (STE 193).

172

1.3

Adesioni e candidature

Nel suo parere del 24 settembre 2002, il Comitato dei Ministri aveva raccomandato di approvare l'ingresso della Repubblica federale di Iugoslavia, non appena la Serbia-Montenegro avesse adottato una carta costituzionale. Questa condizione è stata adempiuta nel marzo 2003; la procedura di adesione si è quindi conclusa il 3 aprile, mediante deposito dello strumento di adesione da parte della SerbiaMontenegro. Il numero degli Stati membri dell'organizzazione è così salito a 45.

Il Consiglio d'Europa ha allestito un programma di cooperazione volto a sostenere il nuovo Stato membro nell'assolvimento degli impegni assunti mediante l'adesione, fra i quali figura, in particolare, una piena collaborazione con il Tribunale internazionale per l'ex Iugoslavia. Il Comitato dei Ministri ha incaricato il suo organo sussidiario per la stabilità democratica di esaminare regolarmente gli sviluppi in Serbia-Montenegro, come già è stato fatto per la Bosnia-Erzegovina. Tale organo è presieduto dalla Svizzera.

Nell'anno in rassegna, la domanda di adesione del Principato di Monaco era ancora in fase di esame da parte dell'Assemblea parlamentare.

L'adesione della Bielorussia appartiene tuttora a un lontano futuro.

2

Coesione democratica

2.1

Diritti dell'uomo

Il l° luglio 2003 è entrato in vigore il Protocollo n. 13 alla CEDU relativo all'abolizione della pena di morte in qualsiasi circostanza (STE 187). La Svizzera, che aveva partecipato con grande energia all'elaborazione di questo protocollo in seno al Comitato direttivo per i diritti dell'uomo (CDDU), lo ha firmato e ratificato a Vilnius il 3 maggio 2002, giorno dell'apertura alla firma.

In seguito all'approvazione, il 15 maggio 2003, della dichiarazione «Garantire l'efficienza a lungo termine della Corte europea per i diritti dell'uomo» da parte del Comitato dei Ministri, il Comitato competente, sotto la presidenza della Svizzera, è stato incaricato dell'elaborazione di un protocollo addizionale corredato da un rapporto esplicativo. Nell'ambito di questi lavori si terrà particolarmente conto delle proposte formulate dalla Svizzera e dalla Germania. Il protocollo addizionale dovrebbe essere completato da una serie di raccomandazioni del Comitato dei Ministri agli Stati membri circa le misure da prendere a livello nazionale (garanzia di rimedi giuridici più efficienti; esame sistematico del diritto nazionale e della sua armonizzazione con la CEDU e con le decisioni della Corte; miglioramento dell'informazione; sensibilizzazione, educazione e formazione dell'intera società dal profilo dei diritti dell'uomo); tale misure sono tra l'altro destinate al miglioramento e all'accelerazione dell'esecuzione delle sentenze pronunciate dalla Corte. È previsto che i vari lavori siano presentati per approvazione al Comitato dei Ministri nel maggio 2004.

Durante l'anno in rassegna si sono potuti concludere i lavori delle commissioni di esperti in materia di tutela dei diritti dell'uomo durante i conflitti armati e in situazioni di tensione interna. Il progetto di una direttiva sull'accesso ai documenti pubblici sarà prossimamente presentato al Comitato direttivo per i diritti dell'uomo (CDDH). Nello stesso ambito, considerata la raccomandazione relativa all'accesso ai 173

documenti pubblici, il CDDH esaminerà l'opportunità di elaborare un pertinente strumento giuridico vincolante. Va menzionato infine l'inizio dei lavori sulle questioni di diritti sociali e economici alla luce della CEDU e della giurisprudenza della Corte internazionale. Tali lavori si ispirano alle riflessioni sui diritti sociali fondamentali in atto in seno all'ONU e all'UE.

Il 20 febbraio 2003, il Comitato consultivo della Convenzione quadro sulla tutela delle minoranze nazionali (STE 157) ha approvato il rapporto sull'attuazione della Convenzione da parte della Svizzera. L'esame si basava sul rapporto iniziale presentato dalla Svizzera in aprile 2001, sulle informazioni complementari fornite in settembre 2003, come pure sulla visita effettuata in Svizzera in novembre 2002. Le osservazioni formulate dalla Svizzera in proposito sono state trasmesse il 21 agosto 2003 al Consiglio d'Europa.

Il Comitato ad hoc sulla lotta contro la tratta di esseri umani, riunitosi per la prima volta a Strasburgo lo scorso settembre, è incaricato dell'elaborazione di una convenzione europea sulla lotta contro la tratta di esseri umani. Nell'elaborare questo strumento il Comitato ad hoc dovrà porre l'accento sui diritti fondamentali delle vittime, concependo un quadro atto a garantire protezione e assistenza totali alle vittime e ai testimoni; d'altra parte dovranno essere oggetto d'esame anche la prevenzione, l'accertamento e il perseguimento penale di questi reati, come pure la cooperazione internazionale in materia. Il Comitato ad hoc dovrà altresì elaborare un meccanismo di controllo che garantisca il rispetto delle disposizioni della Convenzione da parte degli Stati membri.

Il Comitato dei Ministri ha adottato il 19 giugno 2003 la raccomandazione sugli xenotrapianti elaborata dal Comitato direttivo per la bioetica (CDBI) e dal Comitato europeo della sanità (CDSP). Ha inoltre adottato una raccomandazione che invita gli Stati membri ad allestire un registro dei donatori di organi.

Il progetto di Protocollo addizionale alla Convenzione sui diritti dell'uomo e la biomedicina che disciplina la ricerca in biomedicina sull'uomo è stato adottato dal CDBI il 20 giugno 2002 e trasmesso al Comitato dei Ministri. I delegati del Comitato dei Ministri hanno preso atto del progetto e lo hanno sottoposto per parere all'Assemblea
parlamentare. Hanno inoltre deciso di approvare il mandato conferito al gruppo di lavoro di creare uno strumento sull'impiego di tessuti di origine umana e di dati personali nella ricerca biomedica. Anche la Svizzera farà parte di questo gruppo di lavoro.

2.2

La Svizzera davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo

Nel periodo in esame, la Corte europea dei diritti dell'uomo (CDH) ha emanato la sua sentenza in re Minjat (sentenza del 28 ottobre 2003). L'attore è stato accusato di appropriazione indebita il 26 giugno 1967. Lo stesso giorno, il giudice d'istruzione ginevrino ne ha ordinato l'arresto e la detenzione provvisoria per una durata di «otto giorni al massimo», ossia sino al 4 luglio. Dopo una settimana la sua incarcerazione è stata prolungata su decisione della Camera ginevrina d'accusa. Su ricorso dell'attore, il Tribunale federale ha annullato questo decisione ritenendola insufficientemente motivata. Il Tribunale federale non ha però accolto l'istanza di scarcerazione, rinviando la causa all'autorità di grado inferiore. Con ordinanza motivata 174

del 29 luglio 1997, la Camera ginevrina d'accusa ha autorizzato la detenzione provvisoria dell'interessato che, nel maggio del 1999, è stato condannato a 30 mesi di carcere per appropriazione indebita. Dinanzi alla Corte l'attore ha fatto valere di essere stato detenuto illegalmente dal 4 al 29 luglio 1997, rimproverando inoltre al Tribunale federale di non avere ordinato la sua scarcerazione immediata. Nella sua sentenza la Corte considera che il mantenimento in detenzione dell'attore durante il periodo litigioso era conforme al diritto interno e non era arbitrario. Essa ha quindi concluso l'assenza di violazione dell'articolo 5 paragrafi 1 e 4 CEDU.

Attualmente sono pendenti davanti alla Corte 12 casi svizzeri, sui quali la Svizzera ha avuto modo di esprimersi. Nel corso dell'anno in rassegna il Comitato ministeriale incaricato della sorveglianza dell'esecuzione delle sentenze della Corte ha definitivamente concluso quattro casi svizzeri mediante l'adozione di risoluzioni finali che constatano la piena esecuzione delle sentenze a livello interno. Per quanto concerne gli altri 12 casi, l'adozione delle risoluzioni corrispondenti costituisce una mera formalità.

2.3

Pari opportunità 5a

In occasione della Conferenza ministeriale europea sulla parità fra uomini e donne del 22­23 gennaio 2003 a Skopje, il Comitato dei Ministri ha adottato una risoluzione sul ruolo delle donne a livello di prevenzione dei conflitti, promozione della pace e democratizzazione nelle regioni in crisi. Si è così voluto sottolineare la necessità di includere la prospettiva della dimensione di entrambi i sessi nell'impegno per la prevenzione dei conflitti e la promozione della pace, come pure incentivare la piena partecipazione delle donne al processo decisionale a tutti i livelli e in tutti i consessi.

Sono stati adottati anche una dichiarazione e un piano d'azione che tracciano le priorità del Consiglio d'Europa negli anni a venire. Il Comitato direttivo per l'uguaglianza donna-uomo (CDEG) è stato incaricato di proseguire i suoi sforzi per le pari opportunità e lo sviluppo del gender mainstreaming. Nell'ambito del traffico di esseri umani, il CDEG ha ricevuto l'incarico di elaborare le norme e gli standard europei per reprimere la violenza contro le donne e il traffico di essere umani e di sorvegliarne l'esecuzione.

Il 12 marzo 2003 il Comitato dei Ministri ha approvato una raccomandazione concernente la partecipazione equilibrata di donne e uomini nelle decisioni politiche e pubbliche. Per essere equilibrata, la rappresentazione di ciascun sesso nelle sfere politiche o pubbliche non può essere inferiore al 40 percento. La raccomandazione comprende un allegato con l'elenco delle possibili misure atte al raggiungimento di questo obiettivo. Nell'ambito delle attività del Consiglio d'Europa nel settore della tratta degli esseri umani la Svizzera sostiene un importante progetto in Ucraina.

2.4

Lotta contro il razzismo e la xenofobia

Nell'anno in esame una delegazione della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) ha visitato la Svizzera per preparare il terzo rapporto periodico. Nel periodo tra il 12 e il 15 maggio 2003 la Delegazione ha incontrato rappresen-

175

tanti della Confederazione e dei Cantoni, delle ONG, come pure delle commissioni extraparlamentari. L'ECRI pubblicherà all'inizio del 2004 il rapporto sulla Svizzera.

In seno all'amministrazione federale, il nuovo Servizio per la lotta contro il razzismo è competente per tutte le questioni inerenti la repressione del razzismo, dell'antisemitismo, dell'estremismo di destra e della xenofobia. Una buona collaborazione ha consentito di includere queste tematiche nelle attività degli uffici federali pertinenti (per es. Ufficio federale dell'immigrazione, dell'integrazione e dell'emigrazione, Ufficio federale della sanità, Servizio della gioventù, Seco, Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo, Ufficio federale della polizia). Anche la collaborazione con i servizi cantonali e comunali (incaricati dell'integrazione, gruppi di lavoro sull'estremismo di destra) procede in maniera soddisfacente.

I bandi del Fondo progetti per i diritti umani e l'antirazzismo, istituito dal Consiglio federale per gli anni 2001­2005, sono accolti con vivo interesse. Nel 2003 il tema era: «Agire contro il razzismo in Svizzera ­ Attuare gli impulsi della Conferenza mondiale contro il razzismo e l'intolleranza: proteggere le vittime, lottare contro nuove forme di razzismo, favorire la prevenzione». Per il 2004 è stato scelto, d'accordo con il patronato e le associazioni dei lavoratori, il tema «Un mondo del lavoro senza discriminazioni».

Dei 508 progetti presentati nel primo semestre 2003, 334 sono stati sostenuti con una somma globale di 6 420 885 franchi. Il costo totale dei progetti finanziati ammonta a 26 263 340 franchi; poiché il contributo federale è pari al 25 percento circa, ciò significa che si è potuto suscitare un maggiore impegno da parte dei terzi (Cantoni, Comuni e ONG).

Nel 2003 la Commissione federale contro il razzismo ha pubblicato documenti, commenti e ricerche su temi di portata europea quali il sistema dualista di ammissione nella politica degli stranieri, la sentenza del Tribunale federale sulla procedura di naturalizzazione e lo statuto di ammissione provvisoria.

2.5 25a

Cooperazione giuridica

La Conferenza dei Ministri europei della giustizia, svoltasi il 9­10 ottobre 2003 a Sofia, verteva sul tema «Cooperazione internazionale nella lotta al terrorismo e applicazione di importanti strumenti giuridici del Consiglio d'Europa». La Conferenza era posta all'insegna del follow-up della risoluzione adottata il 5 ottobre 2001 in occasione della 24a Conferenza dei Ministri europei della giustizia a Mosca, con la quale il Comitato dei Ministri era invitato ad adottare il più rapidamente possibile le misure normative del caso per la repressione del terrorismo. Come la stragrande maggioranza degli Stati, anche la Svizzera ha sottolineato la necessità di ratificare e di attuare pienamente gli strumenti internazionali di lotta contro il terrorismo come pure di rilanciare la cooperazione internazionale. I ministri si sono rallegrati dell'adozione, il 15 maggio 2003, del Protocollo addizionale alla Convenzione Europea del 27 gennaio 1977 per la repressione del terrorismo, come pure dell'approvazione, l'11 giugno 2002, da parte del Comitato dei Ministri, delle Direttive sui diritti dell'uomo e la lotta contro il terrorismo. Queste direttive, elaborate sotto la presidenza svizzera, dimostrano come sia possibile conciliare le esigenze della protezione della società da un lato con quelle della salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali dell'individuo dall'altro. La risoluzione finale, adottata dai Ministri della 176

giustizia al termine della Conferenza, invita il Consiglio d'Europa a elaborare norme giuridiche volte a facilitare l'impiego di tecniche investigative speciali e a rafforzarne l'efficacia nei casi di terrorismo, pur rispettando compiutamente i diritti fondamentali. Il Consiglio d'Europa dovrà quindi elaborare le basi giuridiche per il rafforzamento della protezione dei testimoni e dei pentiti. Infine i ministri della giustizia hanno raccomandato un esame dettagliato delle possibili modalità di miglioramento nell'assegna'zione di indennità alle vittime del terrorismo e alle loro famiglie.

La proposta più controversa è stata quella di una Convenzione generale sul terrorismo nell'ambito del Consiglio d'Europa, formulata dal Segretario generale. Dato che numerosi Stati non ritengono opportuno intraprendere questi lavori in seno al Consiglio d'Europa, la Svizzera ha proposto una soluzione di compromesso che è stata accolta con favore unanime dalle delegazioni. Anche se la priorità resta l'elaborazione di una convenzione universale dell'ONU, secondo il parere della Svizzera ciò non impedisce agli Stati membri del Consiglio d'Europa di riflettere su alcuni punti, quali una definizione della nozione di «terrorismo» e di «atti terroristici», la punibilità dell'appello alla violenza o dell'apologia del terrorismo e il rafforzamento della cooperazione internazionale, tanto più che simili riflessioni sarebbero collegate al rispetto dei valori fondamentali del Consiglio d'Europa ­ il rispetto dei diritti dell'uomo e la predominanza del diritto. Gli Stati membri del Consiglio d'Europa dovranno quindi analizzare il valore aggiunto di una convenzione generale contro il terrorismo nell'ambito del Consiglio stesso rispetto ai lavori svolti attualmente dall'ONU. In ogni caso è lecito pensare che i lavori europei possano contribuire all'avanzamento delle trattative nell'ONU, attualmente bloccate per la mancanza d'accordo su questioni di fondo.

Il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) si è espresso circa i principi e le regole che fissano i requisiti professionali applicabili ai giudici, mettendo in particolare rilievo la deontologia, i comportamenti incompatibili con la professione e l'imparzialità.

In seno al Comitato ad hoc di consulenti giuridici (CAHDI), i consulenti giuridici dei ministeri degli
affari esteri dei Paesi membri del Consiglio d'Europa stanno esaminando un folto numero di questioni di diritto internazionale pubblico e di sviluppi attuali. La Svizzera assumerà la presidenza del Comitato durante gli anni 2003­2004.

Nel settore della protezione dei dati, il Comitato europeo di cooperazione giuridica (CDCJ) ha adottato le direttive sulla protezione dei dati nell'ambito della sorveglianza con videocamere. Le direttive contengono i principi da osservare nell'impiego di videocamere per attività di sorveglianza tanto da parte delle autorità pubbliche come dei privati. Il comitato di esperti della Convenzione sulla protezione della personalità nel trattamento automatizzato di dati personali (STE 108) (T-PD), presieduto dalla Svizzera, ha adottato una guida che regola le clausole contrattuali nell'ambito dei flussi transfrontalieri di dati. Si tratta di uno strumento importante dal punto di vista della trasmissione di dati in Stati che non offrono un livello di protezione adeguato.

In qualità di Paese ospite del Vertice mondiale della società dell'Informazione (VMSI), la Svizzera è stata invitata a far parte di un gruppo di lavoro intersettoriale composto da rappresentanti di tutti i servizi del Segretariato come pure dai presidenti dei Comitati direttivi pertinenti. Il gruppo di lavoro era incaricato dell'elaborazione del contributo del Consiglio d'Europa al vertice; la Svizzera vi era rappresentata 177

dall'e-envoy del DFAE. Il gruppo di lavoro si è riunito tre volte tra marzo e maggio 2003. Il contributo, adottato il 19 giugno 2003 dal Comitato dei Ministri, è incentrato sulle competenze chiave del Consiglio d'Europa e fissa le priorità nei settori dei diritti dell'uomo, dello Stato di diritto, dell'identità culturale e del plurilinguismo, come pure della dimensione sociale della società dell'informazione (e-inclusion) e dell'e-Government. Per il tramite della Svizzera, alcuni elementi di questo rapporto hanno già potuto essere inclusi nei documenti di lavoro del VMSI.

Il gruppo di esperti IP1-S-EE si prefigge di portare a termine entro la primavera del 2004 le raccomandazioni giuridiche organizzative e tecniche sul voto elettronico.

Forte delle sue esperienze in questo settore (progetti pilota nei Cantoni di Ginevra, Neuchâtel e Zurigo, legislazione in ambito di e-voting) la Svizzera è molto attiva in questo gruppo: un rappresentante del Cantone di Ginevra preside il sottogruppo tecnico, mentre una rappresentante della Cancelleria della Confederazione collabora alla redazione delle raccomandazioni giuridiche e organizzative. L'adozione delle raccomandazioni non dovrebbe causare difficoltà alla Svizzera poiché corrispondono in buona parte al diritto interno vigente, o se ne è già tenuto conto nei progetti pilota.

Nel 2002 il Comitato dei ministri ha istituito la Commissione europea per l'efficienza della giustizia (CEPEJ). Il mandato di questa Commissione consiste nella ricerca dei mezzi per potenziare l'efficacia della giustizia negli Stati membri. Il programma di attività consiste per l'essenziale di progetti che interessano tutti gli Stati membri, come pure di temi specifici a determinati Paesi. Questi ultimi comprendono tra l'altro la mediazione, tema proposto dalla Svizzera. Per quanto concerne i temi di interesse generale, la CEPEJ ha esaminato nel 2003 la definizione di criteri comuni di valutazione dell'efficienza della giustizia, come pure il problema della durata delle procedure in funzione di due diversi approcci (durata della procedura nelle cause di divorzio e statuto delle vittime nella procedura penale).

2.6

Questioni di diritto penale

Il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla repressione del terrorismo (STE 190) è stato aperto alla firma il 15 maggio 2003 a Strasburgo.

La Svizzera figura fra i primi 30 Stati che lo hanno firmato. Con questa firma, la Svizzera ha ribadito la propria determinazione di combattere efficacemente il terrorismo. Il protocollo depoliticizza gli atti di terrorismo ai fini dell'estradizione dei loro autori e su invito del Comitato dei Ministri consente di estendere la possibilità di adesione alla Convenzione anche agli Stati che non sono membri del Consiglio d'Europa. Il 9 ottobre 2003 ha altresì firmato il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione sulla cibercriminalità concernente gli atti di razzismo e di xenofobia commessi su Internet (STE 189).

Un rappresentante dell'Ufficio federale di giustizia è stato eletto per quattro anni nell'ufficio del Comitato europeo per i problemi criminali (CDPC), incaricato dal Comitato dei Ministri di sorvegliare e coordinare le attività di diritto penale del Consiglio d'Europa. Rientrano in particolare nei compiti del Comitato l'attuazione dell'armonizzazione delle politiche in materia di diritto penale degli Stati membri, lo sviluppo della politica criminale in Europa, l'esecuzione di varie convenzioni del Consiglio d'Europa e la verifica e l'attuazione delle convenzioni del Consiglio

178

d'Europa in materia di diritto penale, come pure la preparazione della Conferenza dei Ministri europei della giustizia.

Inoltre una rappresentante dell'Ufficio federale di giustizia è stata eletta vice presidente del Comitato di esperti per l'applicazione delle convenzioni europee nell'ambito del diritto penale (PC-OC). Il Consiglio d'Europa esaminerà la necessità di un eventuale adeguamento degli strumenti di estradizione dopo l'entrata in vigore, il 1° gennaio 2004, del mandato d'arresto europeo negli Stati dell'Unione europea (tranne Francia, Italia e Austria), e il 1° maggio 2004 nei nuovi Stati membri dell'UE.

2.7

Rifugiati

Nell'anno in esame il rappresentante svizzero nel Comitato di esperti ad hoc sugli aspetti giuridici dell'asilo territoriale, dei rifugiati e degli (CAHAR) è stato eletto nell'ufficio del suddetto comitato.

Il 16 aprile 2003, il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ha adottato la raccomandazione proposta dal CAHAR sulla detenzione dei richiedenti l'asilo, che definisce da un lato i motivi ammissibili di detenzione dei richiedenti l'asilo, purché tali motivi siano vincolati alla domanda di asilo, e prevede dall'altro le garanzie di trattamento dei diversi aspetti della detenzione quali la durata, la procedura da applicare, le condizioni di detenzione e gli effetti della medesima sulla domanda di asilo.

Nel corso del 2003 il CAHAR ha inoltre presentato al Comitato dei Ministri una nuova proposta di raccomandazione sulla nozione di appartenenza a un determinato gruppo sociale in relazione con la Convenzione di Ginevra del 1951 sullo statuto dei rifugiati, volta ad armonizzare i criteri di applicazione della nozione di rifugiato ai richiedenti l'asilo che argomentano persecuzioni in ragione della loro appartenenza a un determinato gruppo sociale. Si tratta in particolare del caso in cui l'immagine di un gruppo può essere definita da caratteristiche innate o immutabili, come pure del caso in cui il gruppo è composto da persone che condividono la medesima storia, o i medesimi antecedenti o una medesima caratteristica immutabile o talmente fondamentale per la loro identità, la loro coscienza o la loro dignità da non poter essere costretti a rinunciarvi.

Nell'ambito di un mandato urgente, il Comitato dei Ministri ha incaricato il CAHAR di elaborare direttive per la pratica corretta della procedura di espulsione.

2.8

Media

Il Comitato dei Ministri ha adottato il 28 maggio 2003 una dichiarazione sulla libertà di comunicazione su Internet e una raccomandazione sulle misure per la promozione del contributo democratico e sociale della radiodiffusione numerica, e il 10 luglio 2003 una dichiarazione e una raccomandazione sulla diffusione da parte dei media di informazioni relative a procedure giudiziarie. Ha inoltre adottato il 24 giugno 2003 un messaggio politico concernente il Vertice mondiale sulla società dell'informazione.

179

Il Comitato direttivo dei mezzi di comunicazione di massa (CDMM) ha tenuto a Roma, il 3 novembre 2003, una conferenza sulla televisione numerica in Europa dal punto di vista delle prospettive per il pubblico e prosegue attivamente i lavori preliminari della 7a Conferenza ministeriale sulla politica delle comunicazioni di massa che si svolgerà in Ucraina nel novembre 2004.

La Svizzera è rappresentata ad personam in cinque gruppi di lavoro come pure nell'ufficio del CDMM.

Il rappresentante svizzero ha informato regolarmente sullo stato dei preparativi per il Vertice mondiale sulla società dell'informazione di Ginevra (10­12 dicembre 2003) e ha incoraggiato gli Stati membri e il Consiglio d'Europa ad apportare il loro contributo alla dichiarazione politica e al piano d'azione previsti per l'occasione.

Il Gruppo di specialisti sui servizi online e la democrazia (MM-S-OD) ha adempiuto diversi compiti concernenti i contenuti illegali e dannosi su Internet, l'utilizzazione di Internet e il potenziale democratico dei nuovi mezzi di comunicazione. Si è altresì occupato del progetto di raccomandazione sul diritto di risposta nei media ondine, e ha esaminato un progetto di parere sul ruolo dei media nella promozione della democrazia e nella partecipazione alla società dell'informazione. Questi lavori devono consentire una migliore e-governance, associando i cittadini al dibattito sugli affari pubblici.

Il Gruppo di specialisti sulla libertà d'espressione e altri diritti fondamentali (MMS-FR) ha continuato i lavori del progetto di dichiarazione sulla libertà di espressione e la tutela della sfera privata. Inoltre, grazie al contributo del Panel d'esperti sui media e il terrorismo (AP-MT), sono stati terminati il progetto di dichiarazione sulla libertà di espressione e di informazione nell'ambito della repressione del terrorismo e quello della dichiarazione sulla libertà nel dibattito politico nei media.

Il Gruppo di specialisti sulle implicazioni democratiche e sociali della radiodiffusione numerica (MM-S-DB) ha proseguito l'esame del progetto di raccomandazione concernente i diritti d'esclusiva e il diritto del pubblico all'informazione.

Sulla scorta delle conclusioni di un Comitato di esperti sulla diversità dei media (AP-MD), in seno al CDMM si è proceduto a uno scambio di opinioni sui lavori in atto
per l'elaborazione di uno strumento internazionale sulla diversità culturale e vi si è evocata l'importanza del ruolo dei media in questo ambito.

Il Comitato permanente sulla televisione transfrontaliera dovrà esaminare le proposte di modifica dell'avamprogetto di raccomandazione sul diritto agli estratti di avvenimenti di grande importanza che sono oggetto di diritti d'esclusiva per la diffusione televisiva in un contesto transfrontaliero. 26 Paesi, fra cui la Svizzera, sono attualmente parti alla Convenzione.

Infine, il Consiglio federale sta attualmente elaborando un messaggio in vista della ratifica da parte svizzera della Convenzione europea sulla protezione giuridica dei servizi ad accesso controllato e dei servizi di controllo di accesso (STE 178).

Il Comitato direttivo di Eurimages, che si riunisce cinque volte all'anno, ripartisce i fondi disponibili per le coproduzioni europee, i distributori e le sale cinematografiche. Nelle sue prime tre riunioni, una somma totale di 1 687 033 di euro è stata attribuita a titolo di sostegno finanziario a cinque coproduzioni svizzere. Su tale somma, 665 701 euro sono stati attribuiti a produttori svizzeri. Sempre in occasione delle prime tre riunioni del comitato, contributi per un totale di 121 800 euro sono stati attribuiti ai distributori svizzeri per la diffusione di 14 film. Tenuto conto dei 180

sostegni accordati ai gestori di sale ­ per circa 100 000 euro, le imprese cinematografiche svizzere hanno ricevuto contributi per un totale di 887 501 euro. Si può presumere che nel corso delle due prossime riunioni progetti e imprese svizzere si vedano attribuire una nuova porzione del contributo finanziario della Svizzera ai fondi di Eurimages, pari a 914 694 euro annui.

Nel corso dell'anno in rassegna la Macedonia è stata accettata quale 29° membro di Eurimages.

2.9

Comuni e regioni, cooperazione transfrontaliera

Dal 20 al 22 maggio 2003, si è svolta a Strasburgo la 10a sessione plenaria del Congresso dei poteri locali e regionali dell'Europa (CPLRE). La delegazione svizzera era condotta dal consigliere di Stato sangallese Hans Ulrich Stöckling. I principali temi abbordati in questa sessione sono stati la lotta contro il terrorismo, la violenza a scuola, il ruolo delle regioni e delle capitali nell'Europa di domani, le misure volte a implicare i giovani nella vita municipale come pure i gruppi vulnerabili e l'impiego. Il Congresso ha anche esaminato la situazione attuale della democrazia locale e regionale in Azerbaigian, Portogallo e Belgio. Come prevedibile, la Camera delle regioni ha sottolineato la sua preferenza per l'adozione della Carta europea dell'autonomia regionale in forma di convenzione internazionale. Questa posizione corrisponde a quella sostenuta dalla Svizzera in seno al Comitato direttivo per la democrazia locale e regionale (CDLR) del Consiglio d'Europa. Il Congresso ha anche eletto alla carica di nuovo direttore generale il tedesco Ulrich Bohner.

Bohner succede allo svizzero Rinaldo Locatelli, giunto al pensionamento.

Dopo la sua ratifica da parte svizzera il 26 febbraio 2003, il Protocollo n. 2 del 5 maggio 1998 alla Convenzione quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali (STE 169) è entrato in vigore nel nostro Paese il 27 maggio dell'anno in esame.

Il 2 e 3 ottobre 2003, ha avuto luogo a Cracovia una conferenza internazionale sul tema dell'estensione dell'UE ai dieci Paesi candidati (Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica ceca e Ungheria) e delle sue ripercussioni sulla cooperazione transfrontaliera. Su iniziativa della nostra ambasciata a Varsavia, la Svizzera ha potuto assistere alla conferenza. I controlli rafforzati ai nuovi confini esterni (attuazione successiva dell'accordo di Schengen) sono fonte di preoccupazione. D'altro canto, questi stessi confini potrebbero fornire nuove opportunità ai Paesi extraeuropei limitrofi relativamente alle possibilità offerte dai programmi comunitari di cooperazione transfrontaliera.

Per il secondo anno consecutivo, la Svizzera ha presieduto il Comitato ristretto di esperti in materia di cooperazione transfrontaliera.

Uno sviluppo positivo va
segnalato in merito all'adesione della Svizzera alla Carta europea dell'autonomia locale (STE 122). Il Consiglio federale, infatti, risponderà nel messaggio al Parlamento alle preoccupazioni dei Cantoni circa l'applicabilità diretta della Carta e il livello statale (federale e/o cantonale) mirato dai termini «costituzione» «legge» e «legislazione».

181

3

Coesione sociale e qualità di vita

3.1

Migrazioni

In seguito alla 7a Conferenza dei Ministri responsabili delle questioni sulla migrazione (Helsinki, settembre 2002), il Comitato europeo delle migrazioni (CDMG) e il suo ufficio sono stati incaricati di allestire prioritariamente un forum politico volto, in particolare, a promuovere il dialogo e la cooperazione tra i Paesi di destinazione e i Paesi di origine e di transito. Per sondare le possibilità di collaborazione concreta, in occasione dell'ultima riunione del CDMG (Rotterdam, dicembre 2003) una giornata è stata dedicata al dialogo con i sei Paesi d'origine e di transito interessati dai flussi migratori.

3.2

Pianificazione del territorio

In vista della 13a sessione della Conferenza europea dei Ministri responsabili della pianificazione del territorio (CEMAT), il Consiglio d'Europa ha organizzato due seminari. Il primo, svoltosi il 26 e 27 marzo 2003 a Budapest, aveva per tema il «consolidamento delle relazioni intersettoriali nell'ambito dello sviluppo sostenibile» e poneva l'accento sulla necessità di incoraggiare la cooperazione intersettoriale, sia orizzontalmente che verticalmente, con un approccio integrato della pianificazione sostenibile del territorio. Il secondo seminario, svoltosi il 30 giugno 2003 a Wroclaw (Polonia), si proponeva di trattare le catastrofi naturali sotto l'angolo dello sviluppo sostenibile del territorio, e in particolare la prevenzione delle inondazioni a mente delle tragiche alluvioni registrate di recente in Europa. È stata riconfermata l'utilità della pianificazione del territorio quale strumento per allontanare gli insediamenti umani dalle zone a rischio, come pure per riservare zone di ritenzione naturale atte a limitare i danni delle inondazioni.

Il 2003 è stato l'anno della 13a sessione ministeriale della CEMAT, che ha avuto luogo il 16 e 17 settembre a Lubiana. Il tema generale, nella continuazione logica delle linee guida approvate dalla conferenza di Hannover nel 2000, era la definizione di strategie e di prospettive di sviluppo sostenibile nel Continente europeo. Al termine della conferenza i ministri hanno adottato la «Dichiarazione di Lubiana», incentrata sulla dimensione territoriale dello sviluppo sostenibile. La dichiarazione invita segnatamente gli Stati membri del Consiglio d'Europa a potenziare il ruolo della pianificazione del territorio nelle rispettive politiche di sviluppo sostenibile e a promuovere la collaborazione orizzontale e verticale, senza trascurare la cooperazione transnazionale. In occasione di questa 13a sessione, la CEMAT è stata considerata una piattaforma idonea al dibattito sui problemi dello sviluppo territoriale sostenibile a livello europeo.

3.3

Politica sociale

La 2a Conferenza europea dei Ministri responsabili delle politiche di integrazione delle persone disabili (Malaga, 7 e 8 maggio 2003) verteva sul tema «Migliorare la qualità di vita delle persone disabili: perseguire una politica coerente per e con una piena e totale partecipazione». In particolare, i ministri si sono impegnati a lottare contro le discriminazioni nei confronti dei disabili e a favorire le possibilità di questi 182

ultimi di condurre una vita possibilmente indipendente. L'integrazione delle donne disabili e quella delle persone disabili bisognose di maggiore assistenza sono state oggetto di particolare attenzione. Si sono compiuti i primi passi sulla via di un futuro Piano d'azione europeo sull'integrazione delle persone disabili. Questo testo dovrà essere elaborato con la partecipazione di tutti gli Stati membri del Consiglio.

Il 24 settembre 2003, il Comitato dei Ministri ha adottato la raccomandazione sul miglioramento dell'accesso ai diritti sociali. La raccomandazione s'inscrive nella continuazione della Dichiarazione finale della Conferenza sull'accesso ai diritti sociali svoltasi a Malta nel novembre 2002. Gli Stati membri sono invitati ad attuare politiche volte ad agevolare l'accesso effettivo ai diritti sociali fondamentali, rispettando un certo numero di principi e secondo gli orientamenti contenuti nell'Allegato della raccomandazione. Si tratta, in particolare, di istituire servizi sociali dotati di sufficienti risorse umane e finanziarie e orientati ai bisogni degli utenti, di attuare una politica efficiente d'informazione del pubblico e di sostenere il partenariato tra tutti gli attori del settore.

Il Forum per l'infanzia e la famiglia ha terminato i lavori sulla democrazia e la partecipazione dei bambini nella società, sui bambini a rischio e in affidamento, come pure sulla violenza sui bambini. Oltre ai rapporti finali dei vari gruppi di lavoro, è stato elaborato un progetto di raccomandazione sui diritti del fanciullo collocati in istituto. Il Comitato europeo per la coesione sociale (CDCS) ha deciso nel novembre 2003 di prorogare il mandato del Forum e ha incaricato il suo Ufficio di elaborare un mandato per un nuovo Comitato di esperti sull'infanzia e la famiglia.

L'attività principale del nuovo Comitato sarà incentrata sul ruolo che i genitori devono svolgere per aiutare i figli a sviluppare pienamente il loro potenziale. Questo potrebbe essere il tema della Conferenza 2005 dei Ministri europei della famiglia.

3.4

Sanità

La 7a Conferenza dei Ministri europei della Sanità svoltasi a Oslo il 12 e 13 giugno 2003 aveva per tema: «Salute, dignità e diritti dell'uomo: ruolo e responsabilità dei ministri nella sanità di fronte alle sfide del nuovo millennio». Durante i dibattiti si è abbordata la questione dell'impatto dei cambiamenti sociali e dell'innovazione tecnologica nell'ambito della salute e dei diritti dell'uomo. È stata adottata una dichiarazione finale, alla cui elaborazione ha partecipato attivamente la Svizzera, con la quale gli Stati membri si sono impegnati a promuovere la sanità e i diritti dell'uomo nella determinazione delle rispettive politiche sanitarie.

Ulteriori lavori nel settore del trapianti e del traffico di organi sono in corso in seno al Comitato europeo della sanità (CDSP); la Svizzera ha partecipato attivamente all'elaborazione di progetti di raccomandazione. Nella sua riunione del mese di giugno 2003, il CDSP ha adottato una raccomandazione concernente i trattamenti palliativi, che è servita da documento di base per la Conferenza di Oslo.

Il 19 giugno 2003, il Comitato dei Ministri ha adottato la risoluzione sui tatuaggi e il trucco permanente elaborata dal Comitato per la sanità pubblica dell'Accordo parziale (CD-P-SP).

Sono entrati in vigore tre addenda alla 4a edizione della Farmacopea europea pubblicata nel 2002: essi contengono oltre 2000 testi sui medicinali e il controllo della qualità e si applicano ai 31 Stati firmatari della «Convenzione concernente l'elabora183

zione di una Farmacopea europea». Una conferenza internazionale alla quale parteciperanno rappresentanti dell'industria, delle autorità e delle scienze è prevista nel 2004 a Budapest per commemorare il 40° anniversario della firma della convenzione.

Nell'anno in esame, i relatori permanenti del gruppo di cooperazione contro l'abuso e il traffico illecito di stupefacenti («Gruppo Pompidou») si sono occupati dei lavori preliminari della Conferenza triennale dei Ministri, che si è tenuta in ottobre a Dublino. La Svizzera era rappresentata da una delegazione condotta dal presidente della Confederazione Pascal Couchepin. La Conferenza ministeriale era posta all'insegna del tema «Nuove sfide per la politica europea della droga». È stato inoltre presentato un rapporto sull'implementazione del programma di lavoro 2000­2003 negli Stati membri e si è altresì discusso il ruolo del gruppo nel contesto dell'estensione dell'UE ai Paesi dell'Est. La conferenza si è conclusa con l'adozione di un nuovo programma di lavoro per i prossimi tre anni, nonché di una dichiarazione politica che tiene conto delle nuove sfide poste alla politica in materia di droga. Esperti svizzeri hanno collaborato attivamente all'elaborazione dei documenti di discussione relativi alle due tematiche subordinate della conferenza: «stupefacenti e policonsumo» e «strategie basate su dati di fatto».

3.5

Protezione degli animali

Le attività nel settore della protezione degli animali sono state ridotte nell'anno del rapporto e lo stesso avverrà nel 2004, perché il Comitato dei Ministri ha deciso di sviluppare, in seno al Consiglio d'Europa, altre attività prioritarie.

L'11 giugno 2003,in occasione della sua 843a sessione, il Comitato dei Ministri ha adottato la revisione della Convenzione europea sulla protezione degli animali nel trasporto internazionale (che sostituirà la STE 65), aprendola alla firma il 6 novembre 2003. La Svizzera dovrebbe aderire nel 2004. Sono continuati, sotto la presidenza Svizzera e seppure in misura ridotta, i lavori di specialisti concernenti i protocolli tecnici (allegati alla convenzione) e le raccomandazioni.

La revisione dell'Allegato A della Convenzione europea sulla protezione degli animali vertebrati usati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici (STE 123) sarà ulteriormente posticipata in considerazione dei cambiamenti politici e amministrativi. Non si sa ancora quando avrà luogo effettivamente la consultazione multilaterale.

Le raccomandazioni su roditori, conigli, cani, gatti, ormai pronte per il voto, non figureranno più nell'agenda delle prossime riunioni, per consentire di continuare a lavorare speditamente, nonostante le restrizioni, alle raccomandazioni su animali di allevamento, furetti, anfibi, rettili, pesci e uccelli.

Il Comitato permanente della Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti (STE 87) ha terminato le raccomandazioni sull'allevamento dei maiali, che dovrebbero essere adottate in occasione della prossima riunione plenaria, a novembre. Il risultato è conforme al diritto europeo attualmente vigente, che, secondo il parere svizzero, non corrisponde su alcuni punti importanti allo stato attuale delle conoscenze e dell'esperienza. Il cambiamento di priorità in seno al Consiglio d'Europa è all'origine di un dimezzamento del lavoro del comitato nell'anno in esame, e lo stesso avverrà nel 2004. L'elaborazione delle nuove racco-

184

mandazioni concernenti l'allevamento dei conigli e la pescicoltura ne dovrebbe subire un considerevole ritardo.

3.6

Protezione della natura e dell'ambiente

Il Comitato per le attività del Consiglio d'Europa in materia di biodiversità e paesaggistica (CO-DBP) si è riunito il 29 gennaio 2003 all'ONU, a Ginevra, sotto la presidenza svizzera e in coordinamento con il Consiglio per la strategia paneuropea sulla diversità biologica e paesaggistica (STRA-CO).

Oltre all'adozione della «Carta europea » e del «Codice di comportamento per tenere conto della diversità biologica e paesaggistica nelle infrastrutture dei trasporti», il Comitato ha soprattutto lavorato alla preparazione della 5a Conferenza ministeriale paneuropea «Un Ambiente per l'Europa», svoltasi a Kiev (Ucraina) nel maggio 2003. Si è così allegata alla risoluzione in materia di diversità biologica e paesaggistica adottata dai ministri in occasione di questa 5a Conferenza ministeriale paneuropea, una «Dichiarazione concernente la Rete ecologica paneuropea», che, nell'ottica della messa in rete, chiede entro il 2006 l'identificazione e la registrazione su carte indicative europee degli elementi costitutivi della Rete ecologica paneuropea (PEN). Entro il 2008, la PEN dovrà fungere da strumento di incanalamento della pianificazione del territorio e delle altre attività economiche settoriali con incidenze territoriali.

Il CO-DBP ha inoltre approvato il lancio di un'attività nell'ambito della conservazione del patrimonio geologico e ha esaminato il progetto di «Carta europea dei principi della protezione dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile» volta a orientare le future priorità del Consiglio d'Europa in questo settore.

Lo STRA-CO si è riunito all'ONU, a Ginevra, il 30 e 31 gennaio 2003. La riunione era incentrata su un tema che ha suscitato notevole impegno da parte della Svizzera: la preparazione di una risoluzione sulla diversità biologica e paesaggistica adottata dai ministri nell'ambito della 5a Conferenza ministeriale paneuropea.La risoluzione riprende e ribadisce l'importanza dell'impegno assunto nell'ambito dell'ultima Conferenza della Parti alla Convenzione sulla biodiversità (L'Aja, 7­19 aprile 2002) per porre fine alla perdita di biodiversità entro 2010. Per raggiungere questo obiettivo i Paesi della regione paneuropea s'impegnano, con la risoluzione di Kiev, a realizzare azioni concrete e concertate secondo un preciso calendario: ­

identificazione entro il 2006 delle zone di grande valore naturale negli ecosistemi agricoli, per consentire, entro il 2008, una gestione rispettosa della biodiversità. Anche i sistemi di sovvenzioni e di incentivi all'agricoltura dovranno tenere conto, entro il 2008, della conservazione e dell'uso sostenibile della diversità biologica;

­

contributo, entro il 2008, all'attuazione a livello paneuropeo della Convenzione sulla biodiversità mediante il programma d'azione concertato nell'ambito delle conferenze ministeriali sulla protezione delle foreste in Europa e integrato dall'approccio per ecosistemi definito dalla convenzione suddetta.

Su iniziativa della Svizzera, uno degli obiettivi prioritari da raggiungere entro il 2008 èil rafforzamento del partenariato con varie istituzioni finanziarie e la mobilitazione di investimenti pubblici e privati a sostegno della diversità biologica in 185

Europa. Tra gli altri obiettivi della risoluzione di Kiev sulla biodiversità figurano la Strategia europea sulle specie esotiche invasive, il monitoraggio della biodiversità e gli indicatori. Adottando la risoluzione, i ministri si sono altresì impegnati a vagliare la possibilità di organizzare, nel 2005, una conferenza ministeriale congiunta dei ministri dell'agricoltura e dell'ambiente, sui temi dell'agricoltura e della diversità biologica e paesaggistica.

Inoltre, il Consiglio per la strategia paneuropea ha approvato un quadro di cooperazione con il processo della Conferenza ministeriale per la protezione delle foreste in Europa, nonché un programma di lavoro 2003, i cui assi prioritari sono stati posti in sintonia con le esigenze della Convenzione sulla biodiversità.

La Convenzione europea del paesaggio ha per obiettivi la tutela, la gestione e la pianificazione dei paesaggi nelle zone urbane, periurbane o naturali, la loro integrazione nelle politiche settoriali e la rivalutazione dei paesaggi deteriorati. Era presieduta nel 2003 dalla Svizzera. A livello nazionale sono stati continuati i lavori preparatori in vista della ratifica prevista nel 2004.

La 22a Conferenza degli Stati membri (Comitato permanente) della Convenzione di Berna si è svolta nel 2002 a Strasburgo presso il Consiglio d'Europa. La Georgia, che ha iniziato la procedura di ratifica, dovrebbe farne parte prossimamente.

La Svizzera ha presentato il Rapporto quadriennale (1997­2001) sull'attuazione della Convenzione a livello nazionale, in particolare nei settori della protezione delle specie e degli ecosistemi minacciati, conformandosi alle raccomandazioni del Comitato permanente.

La delegazione svizzera ha parimenti fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori relativi alla «rete Smeraldo» (UFAFP, serie ambienteN. 347, Berna 2003) e alla «rete ecologica nazionale» (Opuscolo UFAFP, DIV-8007, Berna 2003), elemento della futura PEN.

È stata altresì presentata nell'ambito delle direttive provvisorie della «Strategia lupo svizzera» la situazione particolare costituita dalla presenza del lupo in Svizzera. Il gruppo di esperti della Convenzione di Berna si è riunito nel maggio 2001 a Amden (San Gallo) per esaminare lo statuto e la conservazione della popolazione alpina della lince (SCALP).

Infine, in seguito alla
catastrofe ecologica causata dal naufragio della petroliera «Prestige» al largo delle coste della Galizia (Spagna), il Comitato permanente ha adottato una «dichiarazione» che invita gli Stati membri a prendere e ad attuare efficaci misure di prevenzione contro simili danni.

3.7

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa

Grazie al sostegno dei membri, che hanno largamente sottoscritto il 5º aumento di capitale, consentendo il consolidamento della sua struttura finanziaria, nell'anno in rassegna la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa ha continuato la sua politica di limitazione volontaria del volume di attività e ha posto l'accento sul plusvalore dei propri interventi e sull'approfondimento delle priorità sociali, geografiche e settoriali. Durante l'esercizio in esame ha sostenuto nuovi progetti con contributi pari a 2,1 miliardi di euro, di cui 26 % devoluti a nuove operazioni nei Paesi in transizione.

186

3.8

Dialogo Nord-Sud

Le attività del Centro europeo per l'interdipendenza e la solidarietà (Centro NordSud) rientravano nell'ambito del programma triennale 2002­2004 ed costituivano, in buona parte, il prolungamento delle iniziative lanciate nel 2002. Altre iniziative sono state concepite per tenere conto degli ultimi sviluppi e degli orientamenti fissati dal Segretario Generale del Consiglio d'Europa dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. Come già in passato, il programma si articolava su tre assi: educazione e formazione alla cittadinanza del mondo, dialogo politico e strategia multimediale.

L'Assemblea parlamentare, alla quale era stato fra l'altro sottopostoun rapporto elaborato dal consigliere nazionale Claude Frey per la Commissione degli affari economici, ha adottato una raccomandazione (n. 1616) sul Centro e sul suo contributo alla cooperazione allo sviluppo nel XXI° secolo, che propone l'approvazione di varie misure volte a migliorare l'operato e l'immagine del Centro stesso. La Segreteria e gli organi statutari del centro stanno studiando con attenzione queste proposte e procederanno allo stesso modo per quanto concerne le conclusioni dell'audit interno di cui il Centro è stato oggetto.

Nonostante gli sforzi della Segreteria non si sono registrate nuove adesioni nel 2003.

Gli Stati membri non hanno ancora deciso una posizione comune circa le eventuali condizioni di adesione di uno Stato non membro del Consiglio d'Europa all'Accordo parziale che istituisce il Centro.

Conformemente al sistema di rotazione concordato tra gli Stati membri, alla fine dell'annola Svizzera ha lasciato il Consiglio esecutivo per un periodo di due anni. Il gruppo al quale appartiene sarà rappresentato dai Paesi Bassi.

4

Coesione culturale e pluralismo delle culture

4.1

Cultura e patrimonio culturale

In ambito culturale, l'anno in esame è stato contrassegnato dalla riunione dei Ministri della cultura in Croazia, dal 20 al 22 ottobre. In questa occasione gli Stati membri del Consiglio d'Europa hanno affermato la loro volontà di agire a sostegno del dialogo interculturale e interreligioso ai fini della prevenzione dei conflitti. La Svizzera intende appoggiare i diversi progetti che scaturiranno da questa decisione, consapevole del fatto che soltanto attraverso il dialogo tra le culture si potrà non solo realizzare una politica di prevenzione, ma anche dare un risposta pacifica ai conflitti in atto. Nell'ambito del progetto STAGE, volto a sostenere i Paesi dell'Europa sudorientale nello sviluppo delle loro politiche culturali, la Svizzera ha partecipato inoltre alla riunione ministeriale di Antalya. Una discussione è attualmente in corso per determinare l'opportunità di continuare il programma.

L'Ufficio federale della cultura ha partecipato al «First Joint Meeting European and World Heritage Network» svoltosi a Nicosia (7­9 maggio 2003). Le discussioni portavano sul progetto HEREIN, lanciato dal Consiglio d'Europa. Non appena sarà terminata e accessibile via Internet, questa piattaforma offrirà una gamma completa di informazioni di carattere geografico, storico, giuridico e tecnico. La partecipazione dell'UNESCO a HEREIN è di grande importanza per registrare anche i dati del patrimonio mondiale. I Paesi d'Europa e dell'America settentrionale, compresa la 187

Svizzera, devono consegnare i loro dati entro il 2005/2006. I Paesi di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera) si sono prefissi il coordinamento delle traduzioni in tedesco.

Le principali attività dell'Ufficio del Comitato direttivo del patrimonio culturale (CDPAT) ­ nel quale la Svizzera è rappresentata ­ si sono concentrate sulla preparazione del progetto di nuova convenzione quadro sul protezione del patrimonio naturale e culturale dei monumenti storici, come pure sul progetto HEREIN.

4.2

Educazione e insegnamento superiore

Il Comitato direttivo dell'insegnamento superiore e della ricerca (CD-HER) si è riunito nell'anno in rassegna per la sua 2a sessione plenaria. Il capo della delegazione svizzera presso il CD-HER è stato eletto vicepresidente dell'Ufficio del CD-HER per un anno.

Il CD-HER ha continuato i lavori relativi alla dichiarazione di Bologna nei settori del riconoscimento delle qualifiche, della garanzia di qualità e della mobilità. A titolo di contributo a'lle discussioni sull'internazionalizzazione dell'insegnamento superiore e sull'accordo generale sul commercio dei servizi (GATS), l'Ufficio del CD-HER ha costituito due gruppi di lavoro: uno, sotto presidenza Svizzera, si occupa delle responsabilità pubblica in materia di insegnamento superiore e di ricerca; l'altro invece di questioni di guida e di condotta dell'insegnamento superiore.

Il 23 settembre 2003, la Svizzera è stata eletta membro dell'Ufficio del Comitato direttivo dell'educazione.

Dal 2 al 4 ottobre 2003, la Svizzera ha organizzato a Lucerna un colloquio internazionale sul tema «La democrazia s'impara», destinato a disseminare i risultati del progetto «Educazione alla cittadinanza democratica e ai diritti dell'uomo». Il colloquio è stato organizzato e finanziato dell'Ufficio federale dell'educazione e della scienza, con il sostegno del DFAE e del Consiglio d'Europa.

In applicazione di una risoluzione dei Ministri dell'educazione del Consiglio d'Europa, i direttori cantonali dell'istruzione pubblica hanno deciso di lanciare a partire dal 2004, negli stabilimenti scolastici cantonali, una «Giornata della memoria dell'Olocausto e dei crimini contro l'umanità». La data del 27 gennaio è stata fissata in memoria della liberazione del campo di concentrazione di Auschwitz ad opera dell'Armata rossa il 27 gennaio 1945. La proposta di istituire questa Giornata della memoria nelle scuole europee emana dai lavori avviati dal Consiglio d'Europa sull'insegnamento della storia nel XX° secolo e sui legami di tale insegnamento con la promozione dei diritti dell'uomo e della democrazia.

La Svizzera ha partecipato ai lavori del Centro europeo per le lingue moderne di Graz, e in particolare al progetto «Sensibilizzazione alle lingue». Si tratta di un metodo per sviluppare fin dalla più tenera età la sensibilità al plurilinguismo e all'interculturalità. I
lavori sono sfociati in un progetto a livello nazionale, realizzato nelle quattro regioni linguistiche. È prevista una corrispondente pubblicazione della Conferenza dei direttori cantonali dell'istruzione pubblica (CDIP).

188

Dal 10 al 12 novembre 2003, una delegazione svizzera condotta dal presidente della CDIP, Hans Ulrich Stöckling, ha partecipato ad Atene alla 21a Conferenza permanente dei ministri europei dell'Educazione sul tema: «Educazione interculturale: gestire la diversità, rafforzare la democrazia».

4.3

Giovani

Successivamente alla 6a Conferenza dei Ministri europei della gioventù, nell'anno in esame la priorità è stata data all'elaborazione di raccomandazioni e direttive per le politiche nazionali della gioventù. A tal fine è stato istituito un comitato di esperti, che ha presentato un rapporto a fine 2003.

La Svizzera ha altresì collaborato al progetto trasversale n. 2 «Risposte alla violenza quotidiana in una società democratica». Benché la violenza non sia specifica ai giovani, questi sono confrontati a tale problematica, di cui spesso sono vittime, ma talvolta anche autori. Il progetto parte dal presupposto che in numerosi Stati membri i fenomeni legati alla violenza potrebbero mettere a repentaglio i diritti umani, lo Stato di diritto e la democrazia parlamentare. L'obiettivo è la pubblicazione, nel 2004, di un rapporto finale all'intenzione dei Paesi membri, contenente raccomandazioni volte alla creazione di strumenti politici, strategici e pratici per la prevenzione della violenza nella vita di tutti i giorni.

4.4

Sport

Il 2003 è stato un anno di consolidamento, di continuazione di lavori cominciati e di preparazione alle attività dell'anno seguente. La Svizzera ha nuovamente compiuto notevoli sforzi nella lotta contro il doping e ha firmato il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione europea anti-doping. Il 12 novembre, il Consiglio federale ha licenziato il messaggio corrispondente, che sarà esaminato dalle Camere federali nel 2004, nell'intento di votarne la ratifica nello stesso anno. L'importanza del ruolo dell'Agenzia mondiale anti-doping (WADA) è sottolineata per la prima volta in questo Protocollo aggiuntivo. D'ora in poi la WADA potrà effettuare autonomamente o fare effettuare controlli negli Stati parte alla Convenzione. L'armonizzazione con le attività della WADA ha luogo due volte all'anno, nel quadro delle riunioni del gruppo di accompagnamento della Convenzione.

Nell'ambito di un dibattito di esperti svoltosi sotto l'egida dell'UNESCO, la Svizzera ha agito anche a sostegno della creazione di un accordo internazionale contro il doping nello sport, basato sulla convenzione del Consiglio d'Europa. I responsabili sperano che questo nuovo strumento consentirà di porre fine alla pluralità di accordi bilaterali e convenzioni intergovernative.

Il 2003 è stato inoltre contrassegnato dai lavori preliminari della 10a Conferenza dei Ministri europei dello sport, che avrà luogo a Budapest nell'ottobre 2005. La Conferenza avrà per tema «il buon governo nello sport». I dibattiti verteranno sulla collaborazione in un contesto globalizzato, sulla politica sportiva e legislazione in materia di sport, come pure sul partenariato con le organizzazioni non governative.

Infine, la Svizzera ha effettuato una valutazione in vista dell'applicazione della Convenzione europea contro la violenza in occasione di manifestazioni sportive.

189

5

Programmi per lo sviluppo e il consolidamento della stabilità democratica

Durante l'anno in rassegna, il Consiglio d'Europa ha incentrato i suoi programmi di sviluppo e di consolidamento della stabilità democratica in Europa sulla promozione del decentramento, dell'autonomia locale e della cooperazione transfrontaliera, come pure sull'educazione alla cittadinanza democratica. Sono stati portati a termine con successo i progetti del Consiglio d'Europa nell'ambito della Tavola di lavoro I del Patto di Stabilità (democratizzazione e diritti dell'uomo) sostenuti finanziariamente dalla Svizzera. Si tratta di progetti di controllo della non discriminazione nelle leggi e nelle misure politiche, di approvazione e di attua'zione di norme internazionali attualmente in vigore, come pure di accordi bilaterali di cooperazione intesi come strumenti per la promozione di buone relazioni interetniche. La rete «Network of National Associations of Local Authorities in South-Eastern Europe» (NALAS)', sostenuta finanziariamente dalla Svizzera per il tramite del Congresso dei poteri locali e regionali dell'Europa (CPLRE), ha consentito di sviluppare una migliore comprensione del ruolo a livello regionale di queste associazioni, di suscitare il sostegno tecnico e finanziario di numerosi donatori di rilievo, come la Commissione europea, di rafforzare la democrazia locale e di la qualità delle prestazioni di servizi ai loro membri, precipuamente municipalità. Il progetto si può considerare un successo nella misura in cui ha permesso al Congresso dei poteri locali e regionali dell'Europa e anche alla Svizzera di applicare nuovi metodi di lavoro, atti a interconnettere strettamente i livelli politici e operativi. Le rete ha deciso la propria istituzionalizzazione a partire dal 2004. La Svizzera si è impegnata fin d'ora a continuare il suo sostegno nel 2004 e 2005.

La rete delle Agenzie della democrazia locale (ADL) in Europa sudorientale, sostenuta finanziariamente dalla Svizzera per il tramite del CPLRE e concepita per promuovere la democrazia locale, la ricostruzione della società civile e il dialogo interculturale, ha celebrato nell'anno in esame il decimo anniversario della sua creazione.

Mediante contributi volontari a sostegno di progetti del Consiglio d'Europa, la Svizzera ha altresì contribuito alla costruzione di un centro di formazione per giudici e procuratori in Bosnia-Erzegovina, nonché alla riforma dell'insegnamento della storia nella Repubblica Moldova.

190

Raccomandazioni del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ai governi ­

Recommandation sur la promotion d'un tourisme attaché à la mise en valeur du patrimoine culturel dans les perspectives de développement durable R (2003) 1

­

Recommandation sur les services de proximité dans les zones urbaines défavorisées R (2003) 2

­

Recommandation sur la participation équilibrée des femmes et des hommes à la prise de décision politique et publique R (2003) 3

­

Recommandation sur les règles communes contre la corruption dans le financement des partis politiques et des campagnes électorales R (2003) 4

­

Recommandation sur les mesures de détention des demandeurs d'asile R (2003) 5

­

Recommandation pour améliorer l'accès à l'éducation physique et au sport des enfants et des jeunes dans tous les pays européens R (2003) 6

­

Recommandation sur la contribution du sport à l'atténuation des conséquences des catastrophes humanitaires: «Ballons rouges» R (2003) 7

­

Recommandation sur la promotion et la reconnaissance de l'éducation non formelle des jeunes R (2003) 8

­

Recommandation sur des mesures visant à promouvoir la contribution démocratique et sociale de la radiodiffusion numérique R (2003) 9

­

Recommandation sur la xénotransplantation R (2003) 10

­

Recommandation sur la mise en place de procédures d'inactivation des agents pathogènes pour les composants sanguins R (2003) 11

­

Recommandation relative aux registres des donneurs d'organes R (2003) 12

­

Recommandation sur la diffusion d'information par les médias en relation avec les procédures pénales R (2003) 13

­

Recommandation sur l'interopérabilité des systèmes d'information dans le secteur de la justice R (2003) 14

­

Recommandation sur l'archivage des documents électroniques dans le secteur juridique R (2003) 15

­

Recommandation sur l'exécution des décisions administratives et juridictionnelles dans le domaine du droit administratif R (2003) 16

­

Recommandation en matière d'exécution des décisions de justice R (2003) 17

­

Recommandation contenant un formulaire de transmission de demande d'assistance judiciaire à l'étranger à utiliser en vertu de l'Accord européen sur la transmission des demandes d'assistance judiciaire (STE 092) et de son Protocole additionnel (STE 179) R (2003) 18

­

Recommandation sur l'amélioration de l'accès aux droits sociaux R (2003) 19

191

­

Recommandation concernant les nouveaux modes de traitement de la délinquance juvénile et le rôle de la justice des mineurs R (2003) 20

­

Recommandation concernant le partenariat dans la prévention de la criminalité R (2003) 21

­

Recommandation concernant la libération conditionnelle R (2003) 22

­

Recommandation concernant la gestion par les administrations pénitentiaires des condamnés à perpétuité et des autres détenus de longue durée R (2003) 23

192

Servizi che possono fornire informazioni su singoli settori di attività Sviluppi principali, attività di sviluppo e consolidamento della stabilità democratica

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa; DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica di pace e sicurezza umana

Diritti dell'uomo, Convenzione europea dei diritti dell'uomo

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione degli affari internazionali, Sezione diritti dell'uomo e Consiglio d'Europa; DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Divisione del diritto internazionale pubblico, dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario; DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica dei diritti dell'uomo

Lotta contro il razzismo

DFI, Segreteria generale, Commissione federale contro il razzismo; DFI, Servizio per la lotta contro il razzismo

Cooperazione giuridica

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione degli affari internazionali; DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione dell'assistenza giudiziaria internazionale; DFGP, Ufficio federale di polizia CaF, Incaricato federale della protezione dei dati; CaF, Governo elettronico; DFAE, Divisione politica III, e-envoy

Questioni di diritto penale

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Sezione diritto penale DFGP, Ufficio federale di polizia

Pari opportunità

DFI, Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo

Rifugiati

DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica umanitaria e migrazione; DFGP, Ufficio federale dei rifugiati, Divisione affari giuridici e internazionali

Media

DFAE, Divisione politica III, e-envoy; DFGP, Istituto federale della proprietà intellettuale, Diritto d'autore e diritti affini; DATEC, Ufficio federale della comunicazione, Affari internazionali; DFE, Commissione della concorrenza; DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione cinema

Comuni e regioni

DFAE, Divisione politica I, Sezione Consiglio d'Europa e Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione frontiere e diritto di vicinato; Conferenza dei Governi cantonali (CdC) 193

Popolazione Migrazione

DFI, Ufficio federale di statistica, Divisione della popolazione e dell'impiego DFGP, Ufficio federale dell'immigrazione, dell'integrazione e dell'emigrazione, Sezione affari internazionali e analisi

Pianificazione del territorio

DATEC, Ufficio federale dello sviluppo del territorio, Servizio degli affari internazionali

Affari sociali

DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Divisione affari internazionali e Centrale per le questioni familiari; DFE, Seco, Servizio degli Affari internazionali

Sanità pubblica

DFI, Ufficio federale della sanità pubblica, Affari internazionali

Protezione degli animali

DFE, Ufficio veterinario federale, Servizio degli Affari internazionali/ coordinamento della ricerca

Protezione dell'ambiente, della natura e del paesaggio

DATEC, Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio

Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa; DFF, Amministrazione federale delle finanze, Politica delle spese

Dialogo Nord-Sud

DFAE, Direzione dello sviluppo e della cooperazione, Divisione politica, pianificazione e cooperazione multilaterale

Cultura

DFAE, Divisione politica III, Sezione cultura e UNESCO; DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione Diritto e Affari internazionali

Protezione del patrimonio culturale

DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione patrimonio culturale e monumenti storici.

Educazione e affari universitari

DFI, Ufficio federale dell'educazione e della scienza; Conferenza svizzera dei direttori cantonali dell'istruzione pubblica (CDIP)

Giovani

DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione cultura e società

Sport

DDPS, Ufficio federale dello sport

194

Siti Web dell'Amministrazione federale Dipartimento federale degli affari esteri www.eda.admin.ch/eda/g/home/foreign/intorg/eurco.html

Siti Web del Consiglio d'Europa Consiglio d'Europa www.coe.int

Assemblea parlamentare assembly.coe.int

Convenzioni del Consiglio d'Europa conventions.coe.int

Comitato dei Ministri

Congresso (CPLRE) www.coe.int/cplre

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa www.coebank.org

Corte europea dei diritti dell'uomo www.echr.coe.int

Diritti dell'uomo www.coe.int/Human_Rights

Convenzione per la protezione delle minoranza nazionali www.coe.int/minorities

Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) www.cpt.coe.int/fr

Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) www.coe.int/ecri

Commissione di Venezia

Direzione degli Affari sociali ed economici www.social.coe.int

L'Europa e la cooperazione culturale www.coe.int/T/F/Coopération_culturelle

lavoro o stage a Strasburgo www.coe.int/jobs

Centro Nord-Sud www.nscentre.org

www.coe.int/cm

www.venice.coe.int

195

196