Rapporto della Delegazione delle finanze alle Commissioni delle finanze del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati concernente l'alta vigilanza sulle finanze della Confederazione nel 2016 del 31 marzo 2017

Onorevoli colleghi, conformemente all'articolo 51 capoverso 4 della legge federale del 13 dicembre 2002 sull'Assemblea federale (LParl, RS 171.10), vi sottoponiamo il rapporto della Delegazione delle finanze delle Camere federali concernente la sua attività nell'anno trascorso.

In applicazione dell'articolo 14 capoverso 3 della legge federale del 28 giugno 1967 sul Controllo federale delle finanze (LCF, RS 614.0), il Controllo federale delle finanze sottopone ogni anno alla Delegazione delle finanze e al Consiglio federale un rapporto sulla portata e sugli aspetti più importanti dell'attività di revisione, sugli accertamenti e sulle valutazioni rilevanti, come pure sulle pendenze e sui relativi motivi.

Vi presentiamo di seguito una panoramica delle principali questioni esaminate nel 2016.

31 marzo 2017

In nome della Delegazione delle finanze delle Camere federali: Il presidente: Pirmin Schwander, consigliere nazionale Il vicepresidente: Jean-René Fournier, consigliere agli Stati

2017-0617

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Compendio Il presente rapporto di attività esamina i temi più importanti che la Delegazione delle finanze ha trattato nel corso del 2016. Il compendio offre una sintesi delle questioni che hanno maggiormente occupato la Delegazione.

Strategia informatica della Confederazione: a febbraio 2016 la Delegazione delle finanze ha preso atto della Strategia TIC 2016­2019 la cui impostazione è tuttavia molto generale. Il Consiglio federale ha deciso di concretizzarne aspetti essenziali nel quadro del masterplan che, adottato a fine giugno 2016, stabilisce diverse priorità quali l'orientamento aziendale, il controllo e la gestione delle TIC e la fornitura delle prestazioni TIC. Secondo la Delegazione delle finanze il masterplan è in primo luogo un elenco di progetti cui tuttavia mancano elementi essenziali per una panoramica completa. La Delegazione delle finanze riconosce che la Strategia informatica ed il masterplan hanno permesso di migliorare la situazione, ma ritiene necessari altri passi, dato che soprattutto la mancanza di una gestione del portafoglio completa a livello di Confederazione e di un'architettura globale ostacola la pianificazione di progetti TIC a medio termine. Per quel che riguarda l'organizzazione e il finanziamento di progetti TI di grandi dimensioni, è decisivo che il Consiglio federale in futuro fornisca nei messaggi anche indicazioni concrete sulle ripercussioni sull'informatica della Confederazione. La Delegazione delle finanze ha perciò proposto alle due CIP di esaminare un adeguamento della LParl in questo senso. La Delegazione delle finanze dà molta importanza alla trasparenza dei costi nel settore informatico. Anche il DFF ritiene che finora sia stata data troppa poca importanza ai costi per l'esercizio e la manutenzione dei sistemi informatici.

Progetti chiave TIC: a novembre 2015 la Delegazione delle finanze ha incaricato il CDF di includere nella valutazione di progetti chiave TIC anche l'affidabilità dei rapporti. A luglio 2016 il CDF ha raccomandato all'ODIC di potenziare la plausibilità dei contenuti dei rapporti forniti dai dipartimenti. L'ODIC ha prospettato la possibilità di mettersi in contatto con i responsabili di progetto affinché le indicazioni che aveva fornito, in particolare riguardo all'analisi del valore delle prestazioni, vengano applicate in modo
efficace. Ha invece respinto la verifica più approfondita dei contenuti dei rapporti, in particolare a causa della mancanza di risorse e al fine di evitare doppioni. Per quel che riguarda la qualità dei rapporti sullo stato di avanzamento dei lavori, la Delegazione delle finanze constata che è notevolmente migliorata negli ultimi due anni. Tuttavia singole indicazioni non sono ancora sufficientemente incisive e non sempre si tiene adeguatamente conto dei destinatari nello scendere nei particolari. Per quel che riguarda l'analisi del valore delle prestazioni, continuano a sussistere divergenze con le indicazioni dell'ODIC. Per quel che riguarda i rendiconti da sottoporre all'alta vigilanza, è opportuna una fase di consolidazione. Per questo motivo la Delegazione delle finanze rinuncia al momento a suggerire ulteriori adeguamenti. Invece, continua ad essere del parere che il Consiglio federale non debba limitarsi a prendere atto dei rapporti sullo stato di avanzamento dei lavori, ma debba anche approvarli rendendo chiaro in questo modo di aver preso tutte le misure necessarie per un rendiconto realistico. Il Colle-

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gio governativo ritiene tuttavia che approvandoli renderebbe meno trasparenti le diverse responsabilità.

Controllo strategico degli acquisti: a ottobre 2015 la CdG-S aveva raccomandato al Consiglio federale di indagare se esistesse un nesso tra la mancanza di concorrenza per i mandati peritali e quelli conseguenti e di esaminare se i nuovi strumenti di controllo degli acquisti fossero adeguati per provare e combattere il fenomeno dei fornitori privilegiati. Il Consiglio federale presenterà i risultati dell'indagine nel rapporto previsto per lautunno 2017. Per quel che riguarda i fornitori dell'Amministrazione federale con la maggiore cifra d'affari, a dicembre 2015 il TF ha chiesto all'UFCL di pubblicare un elenco in cui compaiono i nomi dei 40 creditori del DFF con la maggior cifra d'affari nel 2011. Di conseguenza la Delegazione delle finanze è dell'opinione che le informazioni sui 40 fornitori con la maggior cifra d'affari dell'Amministrazione federale debbano essere rese pubbliche in modo proattivo. Il DFF prevede di pubblicare tale elenco a partire dal 2017. Per quel che riguarda le deleghe degli acquisti nel rapporto d'inchiesta sul progetto Insieme, le CdF e le CdG hanno chiesto tra l'altro che gli organi centrali seguano una prassi restrittiva nel delegare le competenze degli acquisti alle singole unità amministrative. A settembre 2015 la Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a provvedere affinché le deleghe delle competenze degli acquisti non aumentino e che gli organi centrali preposti svolgano il proprio compito di sorveglianza. Ha constatato inoltre che l'entità delle deleghe nel 2015 era pressoché invariata.

Acquisti pubblici della Confederazione, revisione delle basi legali: il Consiglio federale ha ampiamente ripreso nel testo posto in consultazione le tre raccomandazioni che la Delegazione delle finanze gli aveva indirizzato nel 2015: primo, istituire, nel quadro di un sistema di controllo interdipartimentale degli acquisti, uno strumento adeguato (elenco delle «pecore nere») per identificare i fornitori che sono stati ripetutamente sollecitati per richiamarli al rispetto degli obblighi contrattuali; secondo, estendere l'impiego della piattaforma internet SIMAP anche a contratti con un volume inferiore ai valori soglia previsti; terzo, sancire nella legge il
diritto di consultazione per tutte le aggiudicazioni in situazioni di monopolio, a prescindere dall'eccezione dell'accordo contrattuale attualmente vigente. Il Consiglio federale ha approvato il messaggio concernente la revisione della LAPub a metà febbraio 2017. La Delegazione delle finanze esaminerà in che misura sono stati attuati i provvedimenti che aveva raccomandato, in particolare se le nuove disposizioni hanno aumentato la rapidità degli acquisti.

Ruolo e posizione degli uffici che assumono compiti interdipartimentali: negli ultimi anni la Delegazione delle finanze si è occupata nei settori dell'informatica e degli acquisti pubblici soprattutto di chiarire se i compiti, le competenze e le responsabilità fossero definiti in modo univoco, di analizzare come i quadri svolgessero i controlli dell'attuazione e del rispetto delle istruzioni e quale ruolo spettasse agli uffici federali che assumono compiti interdipartimentali nei rispettivi settori. La Delegazione delle finanze ha constatato la necessità d'intervenire e nel 2014 ha incaricato il CDF di svolgere un'analisi degli uffici UFCL, UFPER, AFF e ODIC che assumono compiti interdipartimentali. Ne risulta che il ruolo di questi uffici dovrebbe essere consolidato e che dovrebbero essere loro assegnati ulteriori compi-

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ti e competenze di sorveglianza in settori che comportano gravi rischi. Il Consiglio federale ritiene che gli strumenti oggi disponibili e le basi legali siano sufficienti e permettano agli uffici in questione di svolgere per intero i compiti. Le riforme degli anni passati (legge sul personale federale, Nuovo modello contabile della Confederazione, Nuova perequazione finanziaria, Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale) hanno lo scopo di consolidare la responsabilità gestionale dei dipartimenti e delle unità amministrative. Il Consiglio federale ritiene che se gli uffici che assumono compiti interdipartimentali svolgessero i compiti di sorveglianza e controllo ne risulterebbe una trasposizione indesiderata o quanto meno una confusione nella ripartizione delle competenze. Invece il Consiglio federale ha attribuito alla Conferenza dei segretari generali compiti supplementari incaricandola di esaminare preliminarmente gli affari dell'Esecutivo permettendogli di lavorare più rapidamente. Per la Delegazione delle finanze è particolarmente interessante il modo in cui la CSG svolge il nuovo ruolo nei settori trasversali finanze, personale, edilizia e informatica e come gli uffici che assumono compiti interdipartimentali possono presentare le proprie proposte. Tuttavia resta ancora aperta la questione se un potenziamento degli uffici che assumono compiti interdipartimentali possa migliorare ulteriormente la qualità dello svolgimento dei compiti nei settori interessati, cioè il personale, l'informatica, le finanze e l'edilizia, rendendo più chiari i compiti, più uniformi le competenze ed evitando sovrapposizioni e doppioni.

Ginevra internazionale: nella primavera 2015 la Corte dei conti del Cantone di Ginevra ha rilevato gravi carenze nella conduzione e nell'organizzazione della Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali (FIPOI). Un'inchiesta condotta da un ente indipendente ha confermato integralmente le constatazioni del CDF e del Cantone di Ginevra e ne ha avvalorato le raccomandazioni. I problemi della FIPOI riguardavano in particolare il suo orientamento strategico, la conduzione da parte della direzione, la vigilanza da parte del consiglio di fondazione, la cultura d'impresa come pure carenze nelle procedure di acquisto e di aggiudicazione. A fine novembre 2016
la DelFin ha potuto constatare un netto miglioramento della situazione della Fondazione grazie all'attuazione quasi integrale delle raccomandazioni a suo tempo formulate all'attenzione del DFAE. Per quanto riguarda il governo d'impresa, a metà 2016 il DFAE e il DFF hanno incaricato un gruppo di lavoro di analizzare la forma giuridica della FIPOI, di chiarire la rispondenza della governance del consiglio di fondazione ai requisiti posti dalla Confederazione e di proporre, se del caso, misure da adottare. A seguito di una serie di colloqui tenutisi a fine novembre, la Delegazione delle finanze ha constatato che la Confederazione e il Cantone di Ginevra hanno opinioni divergenti circa la composizione del consiglio di fondazione e ponderano in modo diverso i requisiti politici e specialistici. Ma anche all'interno della Confederazione non vi è unità di vedute: le posizioni del DFAE e del DFF in quanto a impostazione ottimale del governo d'impresa differiscono parzialmente. Nel 2017 la DelFin prenderà atto delle misure concrete che verranno suggerite in materia di governance e delle soluzioni proposte per definire i compiti e la composizione del consiglio di fondazione.

Tariffa per le prestazioni mediche ambulatoriali (TARMED): di fronte agli sviluppi medici e tecnici la struttura tariffaria TARMED si presenta oggi superata. In base al principio dell'autonomia tariffaria spetta ai partner coinvolti accordarsi sulle

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tariffe. In linea di massima nessuno mette in dubbio la necessità di rivedere TARMED, ma i negoziati per una nuova struttura sono complicati e i partner fanno fatica ad accordarsi. In un rapporto di valutazione il CDF ha constatato già nel 2010 che il blocco dei negoziati tra i partner è uno dei problemi principali e incide sui costi della salute. Alla fine di novembre 2010 la Delegazione delle finanze ha invitato i partner ad apportare proposte concrete in base alle raccomandazioni del CDF. Nel 2016 ha dovuto constatare con delusione che negli ultimi anni sono stati fatti pochissimi progressi ed è giunta alla conclusione che sia assolutamente necessario rafforzare il ruolo della Confederazione e le sue competenze legali nel settore Tarmed. Perciò ha invitato il DFI ad esaminare opzioni per una revisione della legge. In risposta il 7 novembre 2016 il Dipartimento ha fatto il punto della situazione di Tarmed e ha indicato in modo esaustivo possibili adeguamenti di legge. La Delegazione delle finanze ha trasmesso la lettera alle competenti commissioni specializzate CSSS. La CSSS del Consiglio nazionale ha deciso all'inizio di febbraio 2017 di elaborare due iniziative: la prima prevede che i partner debbano istituire un'organizzazione al fine di garantire anche nel settore ambulatoriale la cura e l'ulteriore sviluppo delle strutture tariffarie. L'altra introduce un meccanismo di controllo dei costi e delle prestazioni al fine di contrastare l'aumento dei costi e dei premi.

Compliace della RUAG: sulla base di una verifica effettuata nell'estate 2016 il CDF ha appurato presso la RUAG un basso grado di maturità del Compliance Management Systems (CMS) quanto all'integrazione degli acquisti e alla gestione degli agenti. Per il CDF i rischi di danneggiare la responsabilità e la reputazione della RUAG e della Confederazione, quest'ultima in qualità di proprietaria, sono considerevoli. Il CDF ha inviato una notifica al Consiglio federale in corpore ai sensi dell'articolo 15 capoverso 3 LCF per segnalare i rischi nel settore delle esportazioni di materiale bellico. La RUAG ha accolto le raccomandazioni del CDF, ma si è chiesta se questa verifica si fondasse su una base legale solida. Una perizia commissionata dalla RUAG all'Università di Zurigo a fine agosto 2016 è giunta alla conclusione che il mandato di
revisione generale secondo l'articolo 8 capoverso 1 LCF non basterebbe, ma al contrario simili controlli richiederebbero una chiara base nella legge speciale in questione. Il CDF e la Delegazione delle finanze non condividono queste conclusioni. Come lo constata una perizia dellUFG, il CDF non è tenuto a trovare un accordo con il Consiglio di amministrazione della RUAG.

A metà febbraio 2017 la Delegazione delle finanze ha discusso la questione con rappresentanti della RUAG, con il capo del DPPS e con il capo del DFF. Continua a risultarle evidente che il CDF sia competente per le verifiche della RUAG e che deve eseguirle nella sua funzione di autorità di controllo della Confederazione, essendo questa proprietaria della RUAG. Il CDF rappresenta anche gli interessi dei contribuenti. È indiscusso che nello svolgere il suo lavoro il CDF debba tenere conto della forma giuridica e della Corporate Governance della RUAG e debba informare l'impresa. La Delegazione delle finanze appreso che sia il DDPS sia il DFF sono del parere che il CDF possa e debba verificare l'impresa senza limiti.

Informatica del DDPS: nellanno in rassegna la Delegazione delle finanze si è concentrata in particolare su come la nuova direzione del Dipartimento intendesse strutturare la gestione dei progetti informatici e come i vari progetti TIC importanti

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si sviluppassero. Ha quindi istituito una sottodelegazione per incaricarla di approfondire la questione nell'ambito di una seduta di chiarimento nel DDPS. Ha potuto constatare che nel 2016 la Segreteria generale del DDPS è stata riorganizzata per potenziare i settori progetti informatici, controlling e aiuto alla condotta. La Delegazione delle finanze ritiene queste misure positive e si attende che portino a ulteriori miglioramenti nella gestione strategica e operativa dei progetti informatici.

Rimane però aperta la questione se nella guida dei progetti verrà data la giusta importanza alle competenze informatiche specialistiche. Inoltre, nella seduta di chiarimento è stato discusso soprattutto lampliamento dei rendiconti ai progetti informatici del DDPS. In seguito alla richiesta precedentemente presentata dalla Delegazione delle finanze di ricevere informazioni più approfondite e più chiare, il DDPS ha ristrutturato il suo elenco dei progetti principali. Questo elenco mostra il credito complessivo autorizzato dal Parlamento e le parti di credito già impiegate nonché contiene informazioni sullo stato del progetto, in particolare sulle prestazioni, sulle scadenze, sulle finanze e sulle risorse. Il DDPS lo aggiorna ogni trimestre, dunque sia il Dipartimento sia l'alta vigilanza parlamentare hanno un'informazione aggiornata sulla situazione dei crediti, sulle prestazioni, sui costi e sulle scadenze.

Progetto POLYCOM: affinché possa essere utilizzato almeno fino al 2030, il sistema POLYCOM deve essere rimodernato dal punto di vista tecnologico. Per passare alla nuova tecnologia, occorre sviluppare un gateway che permetta di far funzionare parallelamente la vecchia e la nuova tecnologia e di eseguire una migrazione su più anni che mantenga appieno la sua funzione. A fine maggio 2016 il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente un credito complessivo per la salvaguardia del valore di POLYCOM. In merito a questo oggetto la CdF-N ha presentato alla Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale un corapporto nel quale ha sì riconosciuto la necessità del credito chiesto dal Consiglio federale, ma ha anche sottolineato l'importanza della direzione del progetto e del controllo efficace. Ritiene altresì necessario registrare anche le spese interne per permettere al Parlamento
di conoscere i costi complessivi del progetto. Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze ha seguito il progetto regolarmente e ha constatato che secondo il DDPS era in linea di massima sulla buona strada. La Delegazione delle finanze ritiene importante che dagli errori commessi nel progetto POLYCOM si traggano gli insegnamenti necessari ed esige in particolare che anche i Cantoni vengano coinvolti per tempo nel complesso progetto e siano tenuti responsabili, affinché possano concludere per tempo i preparativi per la migrazione.

Fiscal-IT: a metà agosto 2016 il CDF ha informato dei seri problemi nel settore dell'esercizio e dello sviluppo nonché dei ritardi di consegna, che hanno provocato uno slittamento dei principali aggiornamenti previsti per novembre 2016 e quindi anche della sostituzione dei sistemi centrali più importanti. La Delegazione delle finanze ha pertanto invitato il DFF a presentare un rapporto aggiornato sullo stato di avanzamento e ne ha discusso con il capo del DFF i risultati a fine novembre 2016. Ha appreso al contempo che le risorse supplementari non possono più essere compensate con le sole riserve e che è necessario un credito aggiuntivo. La Delegazione delle finanze ritiene molto critica la situazione relativa ai termini, ai costi e ai crediti di Fiscal-IT e considera in particolare la migrazione dei dati una delle maggiori sfide del progetto. Nella lettera del 20 dicembre 2016 ha invitato il Consi-

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glio federale a essere più trasparente nella prima aggiunta del 2017 precisando quali costi supplementari non erano prevedibili e neanche influenzabili e quali si basavano su fattori che il DFF, le direzioni degli uffici, i responsabili del programma e gli uffici coinvolti che assumono attività interdipartimentali avrebbero potuto individuare e riorientare tempestivamente. Il 15 febbraio 2017 il Consiglio federale ha deciso di presentare per il preventivo 2017 una domanda di credito aggiuntivo di 18 milioni di franchi, di cui ha chiesto alla Delegazione delle finanze 3 milioni come anticipo. In un colloquio con rappresentanti del DFF, la Delegazione delle finanze ha approfondito soprattutto questioni quali l'effettiva necessità dell'anticipo, le varie possibilità di compensazione e le conseguenze di un rifiuto per il programma Fiscal-IT. Basandosi sulle informazioni ricevute, la Delegazione delle finanze ha approvato il credito aggiuntivo urgente di 3 milioni di franchi, ma ha imposto che l'importo totale venga compensato internamente all'Amministrazione federale prima dell'approvazione da parte del Parlamento della prima aggiunta del 2017 a metà giugno 2017. Con la sua approvazione la Delegazione delle finanze intende impedire che i lavori necessari per Fiscal-IT debbano rallentare fino a metà 2017 a causa di una mancanza di fondi, provocando così il rischio di superare nuovamente le scadenze e i costi. Al contempo ritiene importante non creare con la sua decisione un precedente per i dibattiti nelle Commissioni delle finanze e in Parlamento.

Progetto informatico DazIT dellAmministrazione federale delle dogane: a metà giugno 2014 la Delegazione delle finanze ha chiesto al Consiglio federale di presentare quali misure il DFF intendeva prendere per porre rimedio all'ingorgo di investimenti in ambito informatico nell'AFD e le relative ripercussioni finanziarie. Nel novembre 2015 la Delegazione delle finanze ha appreso che il Dipartimento esaminava, sulla base di una verifica globale, quali progetti potevano essere ridimensionati o differiti. A fine giugno 2016 ha chiesto al capo del DFF un aggiornamento sullo stato dei lavori. In questo progetto il DFF ritiene decisivo sapere se l'UFIT sarà in grado, al momento venuto, di creare il sistema e di garantirne la manutenzione. Il 15 febbraio 2017 il
Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente questo progetto il cui scopo è modernizzare e semplificare integralmente tutti i processi dellAFD. Il raggiungimento di questo obiettivo presuppone un credito complessivo di circa 400 milioni di franchi. L'economia, la popolazione e l'Amministrazione trarranno vantaggio da importanti semplificazioni grazie a processi generalmente digitalizzati. Anche nei settori interessati dell'AFD ci si aspetta un notevole aumento della produttività.

Governance nel settore dei PF: dal 2013 la Delegazione delle finanze si occupa approfonditamente di questioni legate alla governance nel settore dei PF e dei progetti di partenariato pubblico-privato (Public-Private-Partnership, PPP) del Politecnico federale di Losanna (PFL). Nel quadro di una visita a Losanna e a Ginevra svolta a inizio agosto 2016, una sottocommissione ha voluto chiarire questioni legate alla governance, alla gestione immobiliare nel settore dei PF, allo sforamento dei costi per un progetto edile del PFL, all'economicità del Quartier Nord e del nuovo centro congressuale, nonché al Campus Biotech Geneva. La Delegazione è giunta alla conclusione che urge rafforzare il ruolo del Consiglio dei PF nell'ambito della governance nel settore dei PF. Al riguardo ritiene imprescindibile che nel quadro della prossima revisione della legge sui PF si estendano le

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regole di ricusazione dei membri del Consiglio dei PF e si limitino le possibilità di ricorso delle istituzioni contro le decisioni di detto Consiglio. Altrettanto urgente è intervenire nel rapporto tra l'Audit interno del Consiglio dei PF e le istituzioni.

L'Audit interno è uno strumento di conduzione del Consiglio dei PF il cui obiettivo è concorrere, sin dalle fasi iniziali, al corretto avvio di progetti complessi. È dunque necessario fissare termini vincolanti e ragionevoli per i pareri sui progetti che il Consiglio è chiamato ad esaminare. Da un colloquio tenutosi tra la DelFin e il presidente del Consiglio dei PF è emerso che il Consiglio condivide le aspettative e le raccomandazioni della Delegazione. Nel frattempo ­ come si legge in un parere dettagliato del Consiglio dei PF ­ sono state avviate diverse misure riguardanti in particolare il governo d'impresa, il sistema di controllo interno, il rispetto delle procedure, i rapporti dell'Audit interno e le possibilità di ricorso delle istituzioni.

Fideiussioni della Confederazione per le navi d'alto mare: dal 1959 la Confederazione concede, nel quadro della legge sull'approvvigionamento economico del Paese, fideiussioni ad armatori attivi nella navigazione marittima. Le fideiussioni concesse ammontano attualmente a 800 milioni di franchi. Dal 2008 la navigazione d'alto mare vive una profonda crisi economica che coinvolge anche armatori svizzeri. I rischi per le navi che beneficiano di fideiussioni sono pertanto elevati e le perdite per la Confederazione potrebbero elevarsi ad alcune centinaia di milioni di franchi. Il DEFR ha quindi preteso dalle società armatrici misure atte a garantire la liquidità e migliorare la redditività, in modo da evitare alla Confederazione di dover adempiere agli obblighi assunti con le fideiussioni e incorrere così in grosse perdite finanziarie. La Delegazione delle finanze si sta occupando approfonditamente della questione dalla metà del 2015. Periodicamente è stata informata dal DEFR sugli sviluppi dei rischi finanziari nonché sull'attuazione delle misure adottate. A metà febbraio 2017 il capo del DEFR ha fornito aggiornamenti sulla situazione e reso noti i risultati di un'inchiesta amministrativa condotta dal CDF. Il Controllo delle finanze ha formulato una serie di raccomandazioni ­ riguardanti la governance,
la vigilanza sulle fideiussioni e l'ampliamento delle conoscenze e competenze ­ che il DEFR intende attuare mediante un piano d'azione. Considerati gli elevati rischi finanziari connessi alle fideiussioni, la DelFin approva infine la decisione del Consiglio federale di non chiedere al Parlamento il rinnovo del credito quadro di 1,1 miliardi di franchi che scade a metà del 2017. Le ultime fideiussioni in corso scadranno nel 2031.

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Indice Compendio

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Elenco delle abbreviazioni

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1

Mandato e organizzazione della Delegazione delle finanze 1.1 Compiti e competenze della Delegazione delle finanze 1.2 Rapporto tra alta vigilanza parlamentare e vigilanza del Consiglio federale 1.3 Insegnamenti emersi dal rapporto d'inchiesta delle CdF e delle CdG sul progetto Insieme 1.4 Coordinamento con le altre commissioni di vigilanza 1.5 Organizzazione della Delegazione delle finanze e statistica degli oggetti trattati

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2

Collaborazione con il Controllo federale delle finanze 2.1 Compiti e funzionamento del CDF 2.2 Rapporto annuale 2015 del CDF 2.3 Preventivo del CDF 2.4 Revisione della legge sul Controllo delle finanze

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3

Temi trasversali 3.1 Organico 3.1.1 Accordo 2015 3.1.2 Strategia per il personale dellAmministrazione federale 2016­2019 3.1.3 Valutazione globale delle risorse nel settore del personale 3.1.4 Attività accessorie 3.1.5 Rapporto sulla retribuzione dei quadri 3.1.6 Regolamenti in materia di personale 3.2 Crediti 3.2.1 Lotta contro il terrorismo, situazione particolare nel settore dellasilo 3.2.2 Sorpassi di credito 3.2.3 Evoluzione sull'arco degli ultimi anni 3.3 Informatica della Confederazione 3.3.1 Strategia informatica della Confederazione 3.3.2 Progetti chiave TIC 3.3.3 Valutazione generale delle risorse TIC 3.3.4 Sicurezza informatica 3.4 Acquisti pubblici della Confederazione 3.4.1 Revisione delle basi legali 3.4.2 Controllo strategico degli acquisti 3.4.3 Aggiudicazioni mediante trattativa privata

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3.5

4

Altri argomenti che riguardano più dipartimenti 3.5.1 Ruolo e posizione degli uffici che assumono compiti interdipartimentali e della Conferenza dei segretari generali

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Priorità secondo i dipartimenti 4.1 Autorità e tribunali 4.1.1 Maggiore vigilanza a livello di Consiglio federale 4.1.2 Gestione elettronica degli affari della Confederazione (GEVER Confederazione) 4.2 Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) 4.2.1 Ginevra internazionale 4.2.2 Manifestazioni internazionali all'estero 4.3 Dipartimento federale dell'interno (DFI) 4.3.1 Partecipazione della Confederazione a fondazioni 4.3.2 UFSP: revisione dellElenco dei mezzi e degli apparecchi (EMAp) 4.3.3 UFSP: tariffa per le prestazioni mediche ambulatoriali (TARMED) 4.4 Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) 4.4.1 SEM: situazione e misure nel settore delle migrazioni e dell'asilo 4.4.2 Progetto chiave TIC: sorveglianza sulle telecomunicazioni 4.4.3 Progetto chiave in materia di TIC: rinnovo della piattaforma di sistema per il rilevamento dei dati biometrici (programma ESYSP) 4.5 Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) 4.5.1 SG-DDPS/RUAG: obiettivi strategici e compliance 4.5.2 Seduta di chiarimento sui progetti informatici del DDPS 4.5.3 UFPP: progetto chiave TIC, salvaguardia del valore di POLYCOM 2030 4.5.4 Progetto chiave TIC nel programma FITANIA 4.6 Dipartimento federale delle finanze (DFF) 4.6.1 SCI / Diritti di accesso per SAP 4.6.2 Tesoreria federale / Rischi valutari 4.6.3 AFC: progetto chiave TIC Fiscal-IT 4.6.4 AFD: progetti chiave TIC 4.6.5 UFIT: diversi progetti chiave TIC 4.7 Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) 4.7.1 SG-DEFR: governance nel settore dei politecnici federali 4.7.2 SECO: società di finanziamento SIFEM SA

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4.7.3

4.8

5

SECO: l'ex progetto chiave in materia di TIC «nuovoSPAD» 4.7.4 SEFRI: attività accessorie dei professori universitari 4.7.5 UFAE: fideiussioni della Confederazione nel settore della navigazione marittima Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) 4.8.1 UFAC: procedura concordataria Swissair 4.8.2 UFE/Swissgrid: attuazione delle rimunerazioni a copertura dei costi per l'immissione in rete di energia elettrica 4.8.3 UFAM: compensazione delle emissioni di CO2 in Svizzera 4.8.4 USTRA: progetto chiave TIC Gestione dei dati 2010 / SIAC

Conclusioni

Allegato: Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale e all'Amministrazione federale

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4596

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Elenco delle abbreviazioni AD

Assicurazione contro la disoccupazione

AFC

Amministrazione federale delle contribuzioni

AFD

Amministrazione federale delle dogane

AFF

Amministrazione federale delle finanze

BAC

Base d'aiuto alla condotta

CA

Conferenza degli acquisti della Confederazione

CdC

Conferenza dei Governi cantonali

CDF

Controllo federale delle finanze

CdF-N

Commissione delle finanze del Consiglio nazionale

CdF-S

Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati

CdG

Commissioni della gestione

CG

Condizioni generali della Confederazione

Cgcf

Corpo delle guardie di confine

CSEC

Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura

CSG

Conferenza dei segretari generali

CSSS

Commissione della sicurezza sociale e della sanità

DazIT

Progetto informatico dell'Amministrazione federale delle dogane

DDPS

Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport

DEFR

Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca

DFAE

Dipartimento federale degli affari esteri

DFF

Dipartimento federale delle finanze

DFGP

Dipartimento federale di giustizia e polizia

DFI

Dipartimento federale dell'interno

DGD

Direzione generale delle dogane

ESSYP

Progetto informatico di rilevamento dei dati biometrici

Fedpol

Ufficio federale di polizia

FINMA

Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari

FIPOI

Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali

FISCAL-IT

Progetto informatico dell'Amministrazione federale delle finanze

FITANIA

Programma informatico del DDPS

FTE

(full time equivalent), equivalente a tempo pieno

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GEVER

Gestione elettronica degli affari della Confederazione

HERMES

Metodo di conduzione dei progetti

IAM

Gestione dell'identità e degli accessi

IFPDT

Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza

Insieme

Progetto informatico dell'Amministrazione federale delle contribuzioni

ISS

Interception System Svizzera, sistema di sorveglianza

LAPub

Legge federale del 16 dicembre 1994 sugli acquisti pubblici (RS 172.056.1)

LCF

Legge del 28 giugno 1967 sul Controllo delle finanze (RS 614.0)

LFC

Legge federale del 7 ottobre 2005 sulle finanze della Confederazione (RS 611.0)

LOGA

Legge del 21 marzo 1997 sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (RS 172.010)

LParl

Legge federale del 13 dicembre 2002 sull'Assemblea federale (RS 171.10)

LPers

Legge del 24 marzo 2000 sul personale federale (RS 172.220.1)

LPSU

Legge federale del 30 settembre 2011 sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario svizzero (RS 414.20)

MPC

Ministero pubblico della Confederazione

NEO

Network enabled operations, condotta integrata delle operazioni

NMC

Nuovo modello contabile dell'Amministrazione federale

NMG

Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale

NuovoSPAD

pagamento delle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione

OAPub

Ordinanza dell'11 dicembre 1995 sugli acquisti pubblici (RS 172.056.11)

ODIC

Organo direzione informatica della Confederazione

OFC

Ordinanza del 5 aprile 2006 sulle finanze della Confederazione (RS 611.01)

OIAF

Ordinanza del 9 dicembre 2011 sull'informatica nell'Amministrazione federale (RS 172.010.58)

OILC

Ordinanza del 5 dicembre 2008 sulla gestione immobiliare e la logistica della Confederazione (RS 172.010.21)

OOAPub

Ordinanza del 24 ottobre 2012 concernente l'organizzazione degli acquisti pubblici dell'Amministrazione federale (RS 172.056.15)

PF

Politecnici federali 4531

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PFL

Politecnico federale di Losanna

POLYCOM

Sistema radio nazionale

RS

Raccolta sistematica del diritto federale

Ruag

Gruppo tecnologico e di armamento

SCI

Sistema di controllo interno

Seco

Segreteria di Stato dell'economia

SEFRI

Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione

SG

Segreteria generale

SIAC

Sistema d'informazione sull'ammissione alla circolazione

SIFEM

Società finanziaria (Swiss Investment Fund for Emerging Markets)

SSQE

Sistema europeo scambio quote di emissioni

STT

Progetto informatico di sorveglianza sulle telecomunicazioni

TAF

Tribunale amministrativo federale

TIC

Tecnologie dell'informazione e della comunicazione

TTPCP

Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni

IVA

Imposta sul valore aggiunto

UCC

United Communication & Collaboration

UFAC

Ufficio federale dell'aviazione civile

UFAE

Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese

UFAM

Ufficio federale dell'ambiente

UFAS

Ufficio federale delle assicurazioni sociali

UFCL

Ufficio federale delle costruzioni e della logistica

UFE

Ufficio federale dell'energia

UFG

Ufficio federale di giustizia

UFIT

Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione

UFPers

Ufficio federale del personale

UFPP

Ufficio federale della protezione della popolazione

UFSP

Ufficio federale della sanità pubblica

UNB

Attuazione della nuova architettura di rete della Confederazione

USTRA

Ufficio federale delle strade

4532

FF 2017

Rapporto 1

Mandato e organizzazione della Delegazione delle finanze

1.1

Compiti e competenze della Delegazione delle finanze

Conformemente all'articolo 51 capoverso 2 della legge sul Parlamento (LParl), la Delegazione delle finanze è incaricata di esaminare e sorvegliare l'intera gestione finanziaria, nel quadro della vigilanza concomitante. Fa rapporto alle Commissioni delle finanze e formula proposte (art. 51 cpv. 4 LParl). Può occuparsi di altri oggetti in deliberazione e sottoporre per conoscenza i suoi accertamenti alle Commissioni delle finanze o ad altre commissioni (art. 51 cpv. 5 LParl). Inoltre effettua visite in proprio presso i servizi della Confederazione.

In applicazione dell'articolo 14 capoverso 1 della legge sul Controllo delle finanze (LCF), la Delegazione delle finanze riceve tutti i rapporti e gli atti relativi alla vigilanza esercitata dal Controllo federale delle finanze (CDF).

Conformemente all'articolo 169 della Costituzione federale (Cost.), l'obbligo di mantenere il segreto non è opponibile alle delegazioni speciali delle commissioni di vigilanza previste dalla legge. La Delegazione delle finanze riceve sempre tutte le decisioni del Consiglio federale, proposte e corapporti inclusi (art. 154 cpv. 3 LParl).

In virtù dell'articolo 154 capoverso 2 LParl, può inoltre farsi consegnare i verbali delle sedute del Consiglio federale e i documenti classificati come segreti nell'interesse della protezione dello Stato o dei servizi d'informazione, oppure la cui trasmissione a persone non autorizzate può causare un grave danno agli interessi nazionali.

In base a un accordo fra la Delegazione delle finanze e il Consiglio federale, determinati provvedimenti relativi alla retribuzione dei quadri superiori della Confederazione devono essere approvati anche dalla Delegazione delle finanze (cfr. anche il n. 3.1.1).

Inoltre gli articoli 34 capoverso 1 e 28 capoverso 1 della legge federale sulle finanze della Confederazione (LFC) attribuiscono alla Delegazione delle finanze la competenza di decidere crediti aggiuntivi urgenti a nome e per conto del Parlamento. Dal 2011 la Delegazione delle finanze è chiamata ad approvare i sorpassi di credito superiori ai 5 milioni di franchi (cfr. anche il n. 3.2).

1.2

Rapporto tra alta vigilanza parlamentare e vigilanza del Consiglio federale

Le attività di vigilanza del Parlamento e del Consiglio federale si fondano sul principio della separazione dei poteri. Secondo l'articolo 174 Cost., il Consiglio federale è la suprema autorità direttiva ed esecutiva della Confederazione. Sorveglia l'Amministrazione federale e gli altri enti incaricati di compiti federali (art. 187 cpv. 1 Cost.). Conformemente all'articolo 183 capoverso 2 Cost., il Consiglio federale 4533

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provvede a una gestione finanziaria corretta garantendo così che i mezzi della Confederazione siano impiegati in modo economico ed efficiente. L'articolo 24 capoversi 1 e 2 dell'ordinanza sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (OLOGA) precisa: «Mediante la vigilanza, il Consiglio federale, i dipartimenti e la Cancelleria federale garantiscono l'adempimento dei compiti costituzionali e legali.

La vigilanza sull'Amministrazione federale centrale è globale».

L'Assemblea federale esercita l'alta vigilanza sul Consiglio federale e sull'Amministrazione federale, sui Tribunali della Confederazione e sugli altri enti incaricati di compiti federali. In questo contesto, la Delegazione delle finanze esercita l'alta vigilanza in modo selettivo e provvede a individuare alcuni settori prioritari.

La vigilanza generale, l'adozione di decisioni e l'emanazione di istruzioni sono di competenza esclusiva del Consiglio federale che, in collaborazione con l'Amministrazione federale, assume in questo ambito la responsabilità della conduzione operativa. Per esercitare la sorveglianza questa funzione di gestione, l'alta vigilanza deve disporre di un flusso di informazioni aperto, trasparente e completo. Inoltre, le constatazioni e le raccomandazioni dell'organo che esercita l'alta vigilanza devono poi essere attuate dal Consiglio federale.

Come ha rilevato il rapporto d'inchiesta sul progetto Insieme del 21 novembre 2014 (oggetto 14.057), vi sono spesso incertezze nel determinare chiaramente i ruoli e nel delimitare le responsabilità e le competenze. Nel complesso il rapporto elenca numerose raccomandazioni all'attenzione del Consiglio federale, che riguardano anche l'alta vigilanza del Parlamento; vedi il capitolo che segue numero 1.3.

1.3

Insegnamenti emersi dal rapporto d'inchiesta delle CdF e delle CdG sul progetto Insieme

Nel giugno 2015 le CdF e le CdG hanno concluso l'inchiesta concernente il progetto Insieme adottando una mozione, due postulati e 22 raccomandazioni. Le raccomandazioni determinanti per gli scopi della Delegazione delle finanze sono riportate brevemente qui di seguito. Per maggiori particolari si voglia consultare il rapporto dell'anno precedente al numero 1.3.

Raccomandazione 4: il Consiglio federale deve provvedere affinché i servizi centrali d'acquisto esercitino la loro funzione di controllo sul rispetto delle disposizioni che disciplinano gli acquisti pubblici. I servizi centrali d'acquisto devono inoltre adottare una prassi restrittiva per la delega di competenze nel quadro degli acquisti pubblici nel settore delle tecnologie dell'informazione (TI).

Raccomandazione 11: le CdF e le CdG hanno invitato il Consiglio federale ad effettuare incontri regolari con la direzione del CDF per informarsi in merito alle raccomandazioni importanti in sospeso.

Raccomandazioni 10 e 12: le CdF e le CdG hanno invitato il Consiglio federale ad esaminare se la nuova ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale abbia di fatto condotto ad una ripartizione sufficientemente chiara dei compiti e delle competenze di tutti gli organi che operano nella conduzione, nella gestione e nella sorveglianza dei progetti concernenti le tecnologie dell'informazione e della 4534

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comunicazione (TIC). Il Consiglio federale deve inoltre provvedere affinché l'Organo direzione informatica della Confederazione (ODIC) disponga delle competenze necessarie per adempiere ai suoi compiti.

Raccomandazioni 7 e 17: le CdF e le CdG hanno chiesto al Consiglio federale di predisporre a livello di dipartimenti un sistema di controllo delle raccomandazioni del CDF. Raccomandano inoltre al CDF di elaborare un procedimento che consenta di soppesare in modo unitario le varie raccomandazioni e le obiezioni sollevate.

Raccomandazioni 18 e 19: le CdF e le CdG hanno proposto al CDF di modificare la prassi d'applicazione dell'articolo 15 capoverso 3 LCF provvedendo a informare sistematicamente in merito alle lacune rilevate nella gestione generale. Inoltre il rapporto annuale del CDF dovrebbe elencare in modo sistematico tutte le raccomandazioni pendenti di una certa importanza.

Raccomandazione 22: le CdF e le CdG hanno invitato il Consiglio federale a fare in modo che nelle proposte presentategli dai dipartimenti vengano menzionati tutti i pareri elaborati dal CDF nel quadro della consultazione degli uffici.

Nell'anno in esame la Delegazione delle finanze ha costantemente seguito l'attuazione di queste raccomandazioni e ha constatato che alla fine del 2016 tutte erano attuate o stavano per esserlo. Per quel che riguarda singole raccomandazioni, il presente rapporto fornisce indicazioni ai numeri 2.2 (controlling, raccomandazioni 7 e 17), 3.3 (informatica nella Confederazione, raccomandazioni 10 e 12), 3.4.2 (deleghe d'acquisto, raccomandazione 4) e 4.1.1 (vigilanza del Consiglio federale, raccomandazione 11; applicazione dell'art. 15 cpv. 3 LFC, raccomandazioni 18 e 19).

1.4

Coordinamento con le altre commissioni di vigilanza

Le commissioni e delegazioni di vigilanza del Parlamento esercitano l'alta vigilanza sull'operato del Consiglio federale e dell'Amministrazione federale (art. 50 segg.

LParl). Questi compiti sono di natura intersettoriale. Non essendo sempre possibile distinguere chiaramente gli aspetti prettamente finanziari dalle questioni relative alla gestione, gli organi parlamentari dell'alta vigilanza collaborano coordinando tempi e ambiti d'azione (art. 49 LParl).

La Delegazione delle finanze e le Commissioni delle finanze coordinano le proprie attività sia per scritto (lettere) sia oralmente (informazioni correnti) e, a livello di segretariato, tramite la segreteria comune. Dall'inizio del 2014 la Delegazione delle finanze ha potenziato la comunicazione orale di informazioni alle Commissioni delle finanze. Come mostrano le esperienze fatte finora il nuovo metodo ha dato buoni risultati ed è apprezzato dalle Commissioni delle finanze. La Delegazione delle finanze informa sugli affari più importanti, in particolare quelli in cui il Consiglio federale oppure l'Amministrazione federale si oppongono ai suoi suggerimenti o alle sue raccomandazioni. La Delegazione delle finanze non tralascia però la necessaria riservatezza, indispensabile ad esempio nell'anno in esame nel contesto del dossier «Fideiussioni della Confederazione per le navi d'alto mare» (n. 4.7.5).

4535

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Il coordinamento fra le Commissioni della gestione e la Delegazione delle finanze è garantito in particolare dalle rispettive segreterie. Oltre alle consultazioni correnti in merito a singoli affari, nel 2016 le due segreterie hanno tenuto quattro sedute per coordinare le loro attività e informarsi sulle priorità del lavoro delle commissioni e delle delegazioni di vigilanza.

Inoltre nel dicembre 2016 si è svolta una seduta di coordinamento con il direttore del CDF e il capo del Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA) allo scopo di informarsi reciprocamente sui programmi di verifica del 2017.

Dal 2014 la Delegazione delle finanze opta sempre più spesso per lo scambio d'informazioni e il coordinamento diretti con le Commissioni della gestione, notificando per scritto gli affari importanti e formulando proposte di coordinamento concrete relative a oggetti specifici. Si è attenuta a questa prassi anche nell'anno in esame.

Talvolta il coordinamento tra le commissioni di vigilanza è assicurato anche mediante un reciproco scambio di rappresentanti a livello di sottocommissioni o di gruppi di lavoro, ad esempio nell'ambito della gestione dei rischi della Confederazione. Nel settore dell'alta vigilanza sulle attività di protezione dello Stato e sui servizi di informazione, la collaborazione è disciplinata in modo particolareggiato in una convenzione stipulata fra la Delegazione delle finanze e la Delegazione delle Commissioni della gestione del 1° novembre 2011.

1.5

Organizzazione della Delegazione delle finanze e statistica degli oggetti trattati

Le Commissioni delle finanze delle due Camere designano al proprio interno tre membri e tre supplenti della Delegazione delle finanze, che poi si costituisce da sé (art. 51 cpv. 1 LParl). La presidenza della Delegazione è assunta in alternanza, ogni dodici mesi, da un membro del Consiglio nazionale e da un membro del Consiglio degli Stati. Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze era composta dai consiglieri agli Stati Anita Fetz (presidente), Raphaël Comte e Jean-René Fournier e dai consiglieri nazionali Pirmin Schwander (vicepresidente), Marina Carobbio Guscetti e Albert Vitali.

La Delegazione delle finanze lavora con il sistema dei relatori. I suoi membri preparano e rappresentano oggetti di uno o più dipartimenti oppure oggetti di carattere trasversale; di regola questi oggetti non rientrano nell'ambito di un dipartimento il cui capo appartiene allo stesso partito. Per assicurare una certa continuità, i membri si occupano degli stessi dipartimenti per almeno due anni.

Nel 2016 la Delegazione delle finanze si è riunita sei volte in seduta ordinaria e cinque volte in seduta straordinaria. In una formazione variabile di due o quattro membri ha inoltre effettuato complessivamente due visite informative.

Nel 2016 il Controllo federale delle finanze ha trasmesso alla Delegazione delle finanze 159 rapporti di revisione (2015: 155), tra cui 93 rapporti importanti per il settore di compiti della Delegazione delle finanze (2015: 48). La Delegazione ha trattato 54 decisioni del Consiglio federale relative alla gestione finanziaria (2015: 4536

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87) e 45 misure concernenti i quadri superiori (2015: 13) conformemente all'Accordo 2015. Inoltre ha trattato, approvandole, 2 domande di anticipazione (2015: 3) per un importo di circa 17 milioni di franchi (2015: 32 mio fr.); vedi in proposito anche il numero 3.2.

2

Collaborazione con il Controllo federale delle finanze

2.1

Compiti e funzionamento del CDF

Il CDF è l'organo superiore di vigilanza finanziaria della Confederazione. Coadiuva sia l'Assemblea federale nell'esercizio delle sue competenze finanziarie costituzionali e di alta vigilanza sull'amministrazione e sulla giustizia federali, sia il Consiglio federale nell'esercizio della vigilanza sull'Amministrazione federale (art. 1 cpv. 1 LCF). Compiti, ambito ed esercizio delle verifiche effettuate dal CDF sono definiti dalla LCF come segue: ­

i criteri con cui il CDF esercita la vigilanza finanziaria sono la regolarità, la legalità e la redditività (art. 5),

­

i compiti di controllo comprendono in particolare l'esame dei seguenti elementi: gestione finanziaria, sistemi interni di controllo, applicazioni EED, prezzi nell'ambito degli acquisti, calcolo della perequazione delle risorse e della compensazione degli oneri (art. 6),

­

le perizie riguardano tutte le questioni inerenti alla vigilanza finanziaria, fra l'altro nei settori contabilità, servizio dei pagamenti e inventari; il CDF fornisce inoltre pareri alle Commissioni delle finanze e alla Delegazione delle finanze (art. 7),

­

il campo di vigilanza comprende le unità amministrative centrali e decentralizzate dell'Amministrazione federale, i Servizi del Parlamento, i beneficiari di indennizzi e di aiuti finanziari, le organizzazioni che adempiono compiti pubblici, le aziende della Confederazione nonché i tribunali della Confederazione, la FINMA, l'ASR e il settore del Ministero pubblico della Confederazione (art. 8); non sottostanno alla vigilanza del CDF la Banca nazionale svizzera (BNS) e l'Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (INSAI), fatta eccezione per l'assicurazione militare (art. 19),

­

il sostegno agli ispettorati delle finanze dell'Amministrazione federale è fornito mediante formazione e perfezionamento; la sorveglianza è esercitata mediante controlli dell'efficacia (art. 11).

Il CDF stabilisce il programma annuale di revisione e lo trasmette per conoscenza alla Delegazione delle finanze e al Consiglio federale (art. 1 cpv. 2 LCF). A conclusione di ogni verifica, redige un rapporto che trasmette alla Delegazione delle finanze unitamente al parere dell'organo oggetto della verifica e a un riassunto (art. 14 LCF). I rapporti del CDF consentono alla Delegazione delle finanze di adempiere il suo mandato di alta vigilanza sulle finanze della Confederazione e, ove necessario, di intervenire presso i dipartimenti o il Consiglio federale. Inoltre il CDF assiste la Delegazione delle finanze nei preparativi e nell'esecuzione di visite informative e 4537

FF 2017

mandati speciali. Un ulteriore compito è costituito dai mandati che la Delegazione delle finanze può assegnare al CDF in virtù dell'articolo 1 capoverso 2 LCF. Dal canto suo il CDF può rifiutare mandati speciali che pregiudicano lo svolgimento del programma di revisione.

Il CDF ha dovuto esaminare se e a quali condizioni gli spetta la competenza di svolgere revisioni presso la RUAG AG. In merito si rimanda al numero 4.5.1 del presente rapporto.

Nel 2015 la Corte dei conti europea (CCE) ha effettuato una peer-review e ha stilato diverse raccomandazioni per il CDF, la maggior parte delle quali riguardava soprattutto aspetti formali, come la pianificazione, i processi e la documentazione. Le due più importanti sono imperniate l'una sul rapporto tra il CDF e gli ispettorati delle finanze che operano all'interno degli uffici federali, l'altra sull'aggiornamento della strategia del CDF. Agli inizi di settembre 2016 la Delegazione delle finanze ha preso atto della strategia aggiornata del CDF che definisce il mandato legale, descrive i principi e gli obiettivi per quel che riguarda i partner, il personale, le procedure e le finanze e stabilisce i valori essenziali e l'impostazione strategica del CDF fino al 2018. La Delegazione delle finanze ritiene che la strategia modificata del CDF sia un buon strumento di lavoro.

Negli ultimi anni alcuni dipartimenti e uffici federali hanno a più riprese rivolto critiche alla Delegazione delle finanze riguardo alla forma dei rendiconti del CDF.

Ad esempio è stato criticato che un rendiconto troppo deciso e grintoso del CDF potrebbe indurre gli organi esaminati a fornire informazioni con maggiore prudenza.

Inoltre nel 2015 alcune interviste del direttore del CDF hanno suscitato irritazione perché determinate cerchie le hanno interpretate come un'inammissibile ingerenza politica.

A metà gennaio 2017 la Delegazione delle finanze ha discusso i principi cui si attiene in tali situazioni. Il direttore del CDF ha spiegato che nel 2016 l'organo ha potuto chiarire gli attriti mediante colloqui con gli uffici interessati. In futuro nei rapporti non verranno più pubblicati nominativi e i rapporti di verifica non saranno più accompagnati automaticamente da comunicati stampa. Per quel che riguarda le interviste con i media, nel 2016 il CDF si è imposto il massimo riserbo;
intende continuare questa pratica. La Delegazione delle finanze approva che il CDF abbia chiarito le critiche al rapporto e ha giudicato in linea di massima positiva la rinuncia a riportare i nominativi e a pubblicare comunicati stampa, anche se è apertamente dell'opinione che gli organi esaminati non debbano usare una prassi risoluta di pubblicazione del CDF come scusa per non fornirgli eventuali informazioni.

La Delegazione delle finanze ha inoltre preso atto del giudizio generalmente positivo sul lavoro del CDF, scaturito da un sondaggio condotto nel 2016 presso gli enti esaminati. I risultati non raggiungono gli ottimi valori registrati nell'ultimo sondaggio, condotto nel 2012, ma sono ancora di tutto rispetto. I valori più modesti scaturiscono da due ambiti: da una parte le revisioni sono troppo concentrate sui rischi finanziari degli uffici dato che i questionari, concepiti per raggiungere anche altri obiettivi, come ad esempio quelli perseguiti nelle verifiche della compliance e nelle valutazioni, sono impostati in modo troppo rigoroso; il CDF prevede perciò di adeguare il questionario. Dall'altra, circa un terzo delle persone intervistate è scetti4538

FF 2017

co al riguardo del plusvalore delle verifiche. Il CDF ritiene tuttavia che le verifiche che svolge portino plusvalore anche al di fuori degli uffici interessati, ad esempio per lalta vigilanza parlamentare.

2.2

Rapporto annuale 2015 del CDF

Conformemente all'articolo 14 capoverso 3 LCF il CDF presenta ogni anno alla Delegazione delle finanze e al Consiglio federale un rapporto in cui informa sulla portata e sugli aspetti più importanti della sua attività di revisione, su accertamenti rilevanti, come pure sulle raccomandazioni pendenti e sui motivi degli eventuali ritardi. Il rapporto è pubblicato. La Delegazione delle finanze se ne occupa nella primavera dell'anno successivo.

Nel loro rapporto d'inchiesta sul progetto informatico Insieme le CdF e le CdG hanno illustrato anche il ruolo del CDF al quale hanno raccomandato tra l'altro di indicare sistematicamente nel resoconto annuale le raccomandazioni pendenti importanti (revisioni), cioè tutte le raccomandazioni del massimo grado di importanza non ancora evase.

Il CDF indica nel rapporto annuale 2015 sette raccomandazioni pendenti (al 30 settembre 2015), cioè raccomandazioni accolte che non sono state attuate per tempo dagli uffici interessati. Si trattava del DDPS (basi legali insufficienti per le sovvenzioni a terzi), della SEFRI (guadagno e attività accessori di docenti universitari; indennizzi a titolo forfettario ai Cantoni nel settore della formazione professionale), del DATEC (basi legali per la rimunerazione a copertura dei costi per l'immissione in rete di energia elettrica), dell'AFC (progetti chiave TIC e gestione del rischio), dell'UFIT (Network Security Policy [NSP], e partenariati con i Cantoni) e dell'UFSP (stilare principi chiari su cui basare l'adeguamento di TARMED). Il CDF ha rafforzato il controlling interno delle raccomandazioni per seguire le pendenze e nel 2016 l'ha reso per la prima volta accessibile agli enti esaminati. In tal modo l'attuazione della raccomandazione 7 delle CdF e delle CdG di cui al numero 1.3 da parte del dipartimento è considerevolmente agevolata.

Se un servizio di revisione interna (Ispettorato delle finanze) dell'Amministrazione federale centrale constata lacune gravi di rilevanza accentuata, il CDF le riporta nel rapporto annuale. A metà gennaio 2017 la Delegazione delle finanze ha preso atto di una nota in cui il CDF anticipa due problematiche del suo rapporto annuale 2016 constatate durante le verifiche dell'Ispettorato. La prima riguarda la SECO presso la quale la revisione interna ha constatato carenze notevoli in un'applicazione
TI che potrebbero causare autorizzazioni ingiustificate di esportazione o un rendiconto impreciso sul materiale di guerra e sui beni a duplice impiego. Il 31 ottobre 2016 il CDF ha inviato una notifica al Consiglio federale ai sensi dell'articolo 15 capoverso 3 e ha informato la Delegazione delle finanze alla fine di novembre. Quest'ultima ha discusso dell'argomento in relazione all'affare «Obiettivi strategici e compliance della RUAG» (cfr. n. 4.5.1) e ha quindi trasmesso alla CdG la notifica del CDF.

La seconda problematica riguarda la gestione del completamento della rete dell'autostrada A9 da parte del Cantone del Vallese, ancora frammentaria e non corrispondente alle dimensioni dei progetti. Al momento la cooperazione dell'USTRA, 4539

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inusualmente intensa, funge da elemento di compensazione. Fondandosi su raccomandazioni dell'Ispettorato dell'USTRA, il CDF ha esaminato nel 2016 le lacune e ha redatto un rapporto in merito. Da anni la Delegazione delle finanze si occupa della questione; alla fine di novembre 2016 ha trattato l'ultimo rapporto di verifica del CDF e l'ha trasmesso per informazione anche alle CdG. Nel 2017 ne discuterà con la presidente della Confederazione e capo del DATEC.

2.3

Preventivo del CDF

Conformemente all'articolo 2 capoverso 3 LCF, il CDF presenta il proprio progetto di bilancio preventivo direttamente al Consiglio federale, il quale lo trasmette senza modifiche all'Assemblea federale. Dal canto suo, la Delegazione delle finanze verifica il preventivo e comunica le proprie osservazioni alle CdF. Se necessario provvede a difenderlo dinanzi all'Assemblea federale (art. 142 cpv. 3 LParl).

Durante la consultazione degli ultimi due preventivi, per la Delegazione delle finanze era indubbio che in vari ambiti il CDF può adempire i suoi compiti solo in modo insufficiente per mancanza di risorse, in particolare a causa del mandato del Consiglio federale di verificare d'ora in avanti tutti progetti chiave TIC. Inoltre il CDF ha individuato negli ambiti di vigilanza definiti nell'articolo 8 LCF settori in cui per ora ha potuto adempiere solo in modo insufficiente il proprio compito. Ciò vale ad esempio per alcune organizzazioni che svolgono compiti che spettano alla Confederazione e alcune aziende nelle quali la Confederazione detiene oltre il 50 per cento del capitale sociale. La Delegazione delle finanze ha quindi approvato nei preventivi del CDF per il 2015 e il 2016 un lieve aumento dell'organico di 11 posti in tutto. Le Camere federali hanno approvato ambedue i preventivi senza opposizioni.

Il preventivo 2017 del CDF e le cifre del piano finanziario fino al 2020 restano complessivamente quelle dell'anno precedente. Invece, a causa del Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale, si sono rivelati necessari modesti trasferimenti di credito dopo modifiche apportate alla prassi contabile. Inoltre a causa dei ritardi nel progetto GEVER è stato necessario prorogare al 2017 una parte del credito per l'informatica. La Delegazione delle finanze ha approvato all'unanimità il preventivo 2017: le CdF e le Camere federali hanno seguito il suo esempio, senza opposizioni.

Date le riduzioni trasversali nel preventivo federale 2017 decise dal Parlamento a dicembre 2016, l'AFF ha chiesto alle autorità, ai tribunali e al CDF come intendono attuarle nei settori del personale, dell'informatica e nelle prestazioni esterne. Il preventivo 2017 del CDF dovrebbe essere ridotto di circa 342 730 franchi. A metà gennaio la Delegazione delle finanze ne ha discusso brevemente ritenendo da una parte
che in linea di massima non si debbano escludere singole unità amministrative dalle riduzioni, ma facendo notare dall'altra come l'organico del CDF sia stato potenziato appositamente negli ultimi due anni e come le riduzioni relativizzerebbero de facto questa decisione. Per la Delegazione delle finanze è importante che i tagli decisi dal Parlamento nel budget 2017 vengano attuati in modo uniforme in tutte le unità amministrative.

4540

FF 2017

2.4

Revisione della legge sul Controllo delle finanze

Alla fine di novembre 2014, sulla base dei risultati della loro inchiesta sul progetto Insieme, le CdF e le CdG hanno presentato in parallelo nelle due Camere una mozione dal titolo «Vigilanza esercitata dal CDF. Modifica della LCF» (oggetti 14.4009 e 14.4010). Le modifiche chieste dalle mozioni riguardavano in particolare la presentazione dei rapporti di verifica ai capi dei dipartimenti, la comunicazione alle CdG di lacune sostanziali constatate nella gestione degli affari, la notifica di lacune agli uffici che assumono compiti interdipartimentali nonché la vigilanza sull'attuazione delle raccomandazioni pendenti importanti. Nella primavera 2015 le Camere federali hanno accolto la mozione e il CDF ha ricevuto il mandato di elaborare il relativo progetto, in base al quale il Consiglio federale il 7 settembre 2016 ha infine adottato il messaggio concernente la revisione parziale della LCF (oggetto 16.064).

Oltre agli adeguamenti della LCF in base alle mozioni citate, il postulato Amherd (oggetto 12.4240) comporta una modifica supplementare. Con la sua attuazione, al direttore del CDF viene conferita, in una procedura giudiziaria, autonomia decisionale in merito alla produzione di documenti e all'audizione di collaboratori del CDF, senza doverne chiedere facoltà al capo del dipartimento competente.

La Delegazione delle finanze ha discusso più volte il testo nell'anno in esame in base ad un progetto del CDF e dopo la redazione del messaggio. Ha potuto constatare che il testo di legge proposto attua le richieste delle due mozioni citate e del postulato Amherd.

Inoltre il 4 novembre 2016 la Delegazione delle finanze ha raccomandato ad ambedue le CdF di abrogare l'articolo 18 LCF senza sostituirlo. L'articolo stabiliva che il segretario delle CdF e della Delegazione delle finanze necessita dell'approvazione da parte della Delegazione delle finanze. Questa disposizione tuttavia era diventata obsoleta a causa di svariate modifiche apportate ad altri atti normativi. Da tempo era chiaro che l'articolo 18 LCF poteva essere abrogato e la revisione parziale della LCF ha fornito l'opportunità di farlo.

Le CdF responsabili del progetto si sono consultate in merito a novembre 2016 e a gennaio 2017. Il Consiglio degli Stati ha approvato all'unanimità il testo nella sessione invernale 2016 insieme all'abrogazione
dell'articolo 18. Il Consiglio nazionale ha approvato anch'esso la revisione della legge dopo aver trattato l'oggetto nella sessione primaverile 2017.

L'articolo 14 capoverso 1 LCF viene completato con un terzo periodo sulla collaborazione tra le CdG e le CdF «... Contestualmente comunica alle Commissioni della gestione o alla Delegazione della gestione le irregolarità sostanziali constatate nella gestione e ne informa il capo del Dipartimento competente. ...». Il 18 novembre 2016 le CdG hanno precisato al CDF che la lacuna è sostanziale quando rende molto difficoltoso o addirittura impossibile l'adempimento dei compiti da parte di un servizio, quando mette a repentaglio il successo di progetti importanti o quando può causare un importante danno alla reputazione della Confederazione. La Delegazione delle finanze ritiene opportuna questa precisazione.

4541

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3

Temi trasversali

3.1

Organico

3.1.1

Accordo 2015

L'attività di vigilanza della Delegazione delle finanze nelle questioni relative al diritto del personale è concretizzata in un accordo con il Consiglio federale che disciplina il procedimento da seguire per la vigilanza finanziaria concomitante (approvazione delle misure per il personale), l'alta vigilanza susseguente (rapporto del Consiglio federale su determinate spese, come le attività accessorie e le indennità in funzione del mercato del lavoro) e l'alta vigilanza concomitante sulle unità della Confederazione rese autonome.

Il 23 marzo 2016 il Consiglio federale ha trasmesso alla Delegazione delle finanze il «Rapporto 2015 in base all'accordo 2015» in cui informa, nel quadro dell'alta sorveglianza susseguente e conformemente al numero 3 dell'accordo 2015, delle decisioni e spese che riguardano i quadri superiori nell'Amministrazione federale.

In base all'esame del rapporto, ad aprile 2016 la Delegazione delle finanze ha chiesto alla direttrice dell'UFPER di precisare la struttura delle classi d'età per i quadri superiori del DDPS, il carattere temporaneo e l'esame dell'adeguatezza delle indennità di funzione nonché le indennità in funzione del mercato del lavoro versate alle guardie di confine impiegate nella regione di Ginevra. Viste le risposte, la Delegazione non ha ritenuto opportuno prendere misure.

3.1.2

Strategia per il personale dellAmministrazione federale 2016­2019

Il 18 novembre 2015 il Consiglio federale ha approvato la Strategia per il personale dellAmministrazione federale 2016­2019 con l'obiettivo di rilevare le sfide con le quali è confrontata lAmministrazione federale in veste di datore di lavoro, come linvecchiamento della popolazione e la penuria di personale specializzato, la progressiva digitalizzazione e la mobilità nella vita quotidiana e nel mondo del lavoro, i mutamenti nella scala dei valori sociali, linternazionalizzazione e la scarsità di risorse finanziarie.

A settembre 2016, la Delegazione delle finanze ha preso atto degli obiettivi del Consiglio federale concernenti la gestione del personale nella nuova legislatura. La gamma di nuovi obiettivi riguardano in particolare il reclutamento di personale dirigenziale, la ripartizione dei sessi, la rappresentanza delle comunità linguistiche e la gestione del personale. Questi obiettivi devono essere raggiunti entro la fine del 2019. La Delegazione delle finanze si è informata anche sul progetto di attuazione della strategia concernente il personale dell'Amministrazione federale per il periodo dal 2016 al 2019. Tra le misure previste figurano il sistema di remunerazione, la verifica del rispetto della parità salariale, le applicazioni informatiche d'elaborazione dei dati personali e il controllo delle risorse umane secondo il Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale (NMG).

4542

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3.1.3

Valutazione globale delle risorse nel settore del personale

Nel mese di febbraio di ogni anno il Consiglio federale fa il punto della situazione in materia di politica del personale e definisce una fascia di variazione per le uscite per il personale del preventivo successivo. A febbraio 2016 ha deciso che le uscite per il personale nel budget del 2017 dovevano diminuire dello 0,4 per cento rispetto a quelle del 2016. Questo obiettivo tiene conto della creazione degli 86 posti di lavoro ottenuti mediante supplementi di credito urgente da investire nella lotta al terrorismo e nella gestione della particolare situazione nel settore dell'asilo. La somma preventivata delle uscite per il personale ammontava a 5549 milioni di franchi.

Nel quadro dei lavori per il programma di stabilizzazione 2017­2019 il Consiglio federale ha diminuito ad aprile 2016 le risorse destinate alle misure salariali riducendo le spese di personale dello 0,9 per cento. La somma preventivata non può più superare i 5521 milioni di franchi.

A fine giugno 2016, il Consiglio federale ha presentato per la prima volta l'evoluzione dell'effettivo del personale conformemente al NMG. La valutazione della crescita si basa su tre categorie: A per gli aumenti effettivi, B per le internalizzazioni e C per le uscite per il personale dovute agli sviluppi e ai nuovi metodi di contabilizzazione. A parte le categorie B e C, le uscite per il personale sono leggermente diminuite (­0,1 %), restando comunque superiori dello 0,7 per cento alla somma che si voleva raggiungere. Dato che le spese di personale previste per le unità amministrative si elevavano a 5754 milioni di franchi, cioè 183 milioni in più del budget del 2016, il Consiglio federale ha deciso una riduzione lineare annua dello 0,4 per cento delle spese di personale, vale a dire di 21,3 milioni di franchi nel budget 2017 e nel piano finanziario 2018­2020.

Tenuto conto dell'attuazione della mozione della CdF-S sul blocco dei posti di lavoro presso la Confederazione a 35 000 posti a tempo pieno (15.3494), delle internalizzazioni e del nuovo modello contabile, nel budget 2017 sono stati autorizzati 33 411 posti a tempo pieno. Dato che i dipartimenti e la Cancelleria federale avevano preventivato circa 33 000 posti, il limite massimo non è stato raggiunto.

Tenuto conto delle decisioni prese nel quadro dell'approvazione del budget 2017 dalle Camere
federali a dicembre 2016, il Consiglio federale ha dovuto ridurre di 50 milioni le uscite per il personale per il 2017. Spetta ora al Governo concretizzare questa misura.

4543

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3.1.4

Attività accessorie

La nuova direttiva sulle attività accessorie e sulle spese pubbliche ai sensi dell'articolo 91 dellordinanza sul personale federale (OPers) è entrata in vigore il 1° dicembre 2015. Gli impiegati sono tenuti a comunicare ai propri superiori tutte le cariche pubbliche esercitate e tutte le attività svolte dietro pagamento al di fuori del rapporto di lavoro. Le attività svolte gratuitamente devono essere comunicate se non possono essere esclusi conflitti di interessi. Nel sistema d'informazione concernente il personale dell'Amministrazione federale (BV PLUS) vengono registrate solo le attività accessorie che devono essere autorizzate, i distaccamenti e le spese pubbliche obbligatorie. Gli altri tipi di attività accessoria sono registrati unicamente nel dossier personale.

A maggio 2016 la Delegazione delle finanze ha discusso con il capo del DDPS della questione in occasione di un incontro incentrato sulla corruzione nel settore militare.

Su domanda della Delegazione delle finanze il DDPS ha fornito un elenco dei quadri superiori del Dipartimento e delle persone rilevanti nell'ambito della gestione di progetti, che sono in rapporto in un modo o in un altro con una ditta privata.

La Delegazione delle finanze ha chiesto di approfondire la questione con la direttrice dell'UFPER a novembre 2016. Per quel che riguarda le attività degli impiegati della Confederazione a beneficio di terzi in base a rapporti di lavoro con la Confederazione o di prescrizioni legali, regolamentari o statutarie, la direttrice dell'UFPER ha fatto notare alla Delegazione delle finanze la difficoltà di trovare le persone appropriate per determinati distaccamenti che siano disposte ad impegnarsi. Attualmente gli impiegati versano alla Confederazione le indennità ricevute quando superano, per anno civile, il 10 per cento dell'importo massimo della classe di stipendio stabilita nel contratto di lavoro. Il 16 novembre 2016 il Consiglio federale ha proposto di respingere la mozione Keller (16.3696) che chiede che gli impiegati della Confederazione consegnino alla cassa federale l'intero ricavo conseguito mediante attività connesse al rapporto di lavoro. Il Consiglio federale ritiene che in determinate circostanze gli impiegati possano conservare almeno una parte dell'indennità versata loro a tale titolo. Tuttavia è necessario trovare una soluzione che tenga conto delle differenti situazioni. Il Consiglio federale è disposto ad esaminare l'OPers e ad apportare le modifiche necessarie.

3.1.5

Rapporto sulla retribuzione dei quadri

In virtù dell'articolo 6a della legge sul personale federale (LPers), ogni anno le aziende e gli istituti vicini alla Confederazione riferiscono dettagliatamente sulle principali condizioni di impiego dei membri di direzione e del consiglio di amministrazione. Le aziende e gli istituti in questione sottostanno alla vigilanza di un dipartimento, che assume il compito di raccogliere e valutare i dati, mentre l'UFPER raccoglie i rapporti e li trasmette al Consiglio federale e alla Delegazione delle finanze. Il rapporto sulla retribuzione dei quadri comprende fra l'altro indicazioni concernenti gli effettivi, gli stipendi, gli onorari, i bonus e i sistemi salariali. Dal 2012 il rapporto sulla retribuzione dei quadri contiene anche indicazioni sulle quote linguistiche e sulla rappresentanza dei sessi negli organi superiori di direzione. Il 4544

FF 2017

Consiglio federale intende in tal modo garantire un'equa rappresentanza delle comunità linguistiche e dei sessi negli organi di direzione superiori delle aziende e degli istituti vicini alla Confederazione.

A novembre 2016 la Delegazione ha esaminato con la direttrice dell'UFPER il rapporto sulla retribuzione dei quadri 2015 pubblicato a settembre 2016 che indica in particolare come il bonus del direttore della RUAG corrisponda a più del 100 per cento del suo stipendio fisso e che la rimunerazione dei direttori della Posta e di Postfinance siano aumentati in modo più marcato degli altri. La direttrice dell'UFPER ha anche comunicato che le regole di base per la fissazione degli stipendi del direttore di Svizzera Turismo non sono adeguate e che l'ordinanza sul personale di Svizzera Turismo doveva essere modificata. A partire dal 1° febbraio 2017 lo stipendio di base del direttore non potrà superare il massimo delle classi di stipendio da 34 a 37 stabilito nell'ordinanza del 3 luglio 2001 sul personale federale.

A febbraio 2017 la Delegazione delle finanze ha preso atto delle misure prese dal Consiglio federale il 23 novembre 2016 per aumentare il margine di manovra nelle remunerazioni dei quadri superiori delle aziende e degli istituti vicini alla Confederazione. Visto il mandato impartito al DFF dal Consiglio federale al momento della pubblicazione del rapporto sugli stipendi dei quadri nel 2014, sono state prese tre misure. Innanzitutto verrà completato lo statuto delle società anonime nelle quali la Confederazione è l'unica azionista o proprietaria. Le aziende in questione sono La Posta Svizzera SA, le FFS SA, Skyguide SA, RUAG Holding SA, SIFEM SA e Identitas SA. Le assemblee generali di queste società anonime riceveranno la competenza di fissare ogni anno a priori un limite massimo per le remunerazioni dei membri dell'organo supremo di direzione e del relativo presidente nonché dei membri della direzione. Inoltre la parte variabile dello stipendio dei membri della direzione delle società anonime non dovrà superare il 50 per cento della parte fissa. Per finire l'ammontare delle prestazioni accessorie per i membri degli organi direttivi non dovrà superare il 10 per cento dello stipendio fisso. Gli statuti verranno modificati al più tardi in occasione delle assemblee generali ordinarie del 2018.
Durante la medesima riunione la Delegazione delle finanze ha trattato la risposta del Consiglio federale alla mozione inoltrata dal consigliere nazionale Corrado Pardini (16.3377) che chiede di modificare l'articolo 7 dell'ordinanza sulla retribuzione dei quadri e di garantire che lo stipendio massimo non superi i 500 000 franchi in tutte le aziende di cui la Confederazione è la proprietaria principale o l'azionista di maggioranza. Il Consiglio federale ha rammentato che nel fissare lo stipendio dei quadri superiori è necessario tener conto del rischio imprenditoriale, delle dimensioni dell'impresa, della retribuzione e delle altre condizioni contrattuali in uso nel settore interessato. Il Consiglio federale ha proposto di respingere la mozione.

Per concludere la Delegazione delle finanze è stata informata del fatto che la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) il 20 gennaio 2017 ha dato seguito con 21 voti contro 2 all'iniziativa parlamentare 16.438 Per retribuzioni adeguate e contro gli eccessi salariali delle aziende della Confederazione e di aziende parastatali. La CIP-N ritiene che il livello delle remunerazioni versate ai quadri della Confederazione come anche le differenze constatate tra queste remunerazioni suscitino l'incomprensione della popolazione. Ad esempio non ritiene corretto che questi quadri siano remunerati meglio dei membri del Consiglio federa4545

FF 2017

le, tanto più che si tratta di aziende poco esposte alle fluttuazioni del mercato. Ci si aspetta che il progetto di attuazione di questa iniziativa proponga diverse soluzioni in funzione del grado di influenza che il mercato esercita su ogni azienda.

3.1.6

Regolamenti in materia di personale

In base al numero 4 del menzionato accordo 2015, i dipartimenti trasmettono per parere alla Delegazione delle finanze i progetti che istituiscono o modificano atti normativi in materia di personale delle loro unità scorporate prima di sottoporli al Consiglio federale. Questa disposizione si applica alle unità autonome della Confederazione il cui personale è sottoposto alla LPers oppure quando leggi speciali prevedono rapporti di lavoro di diritto pubblico sotto la responsabilità superiore del Consiglio federale.

Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze si è espressa sul regolamento del personale di PUBLICA. In occasione della precedente revisione parziale del regolamento nel 2013, la Delegazione delle finanze aveva concesso che PUBLICA mantenesse per i propri impiegati un termine di congedo di sei mesi a partire dall'undicesimo anno di servizio. La Delegazione aveva tuttavia insistito affinché la durata del termine di congedo fosse riesaminata e ridotta in occasione della prossima revisione parziale del regolamento del personale. Le modifiche dell'ordinanza quadro relativa alla legge sul personale federale e dell'ordinanza sul personale federale entrate in vigore il 1° gennaio 2013 hanno permesso di uniformare parzialmente le disposizioni in vigore nel Codice delle obbligazioni rendendo più flessibile la normativa sulla risoluzione dei contratti di lavoro.

La Delegazione delle finanze ha preso atto con soddisfazione del fatto che i termini di disdetta per i collaboratori sono stati ridotti a quattro mesi a partire dal secondo anno di servizio. In base agli argomenti presentatile, la Delegazione ha ritenuto che fosse giustificato mantenere un termine di disdetta di sei mesi per i membri della direzione.

3.2

Crediti

3.2.1

Lotta contro il terrorismo, situazione particolare nel settore dellasilo

Il 18 dicembre 2015 il Consiglio federale ha presentato alla Delegazione delle finanze richieste di crediti urgenti aggiuntivi al preventivo 2016 per attività nel quadro della lotta al terrorismo (6,3 milioni) e della situazione particolare che contraddistingue il settore dell'asilo (11,1 milioni). La Delegazione delle finanze ha riconosciuto la necessità e l'urgenza dei crediti richiesti e ha approvato a metà gennaio 2016 anche due sorpassi di credito relativi all'anno contabile 2015 nel settore dell'asilo, per un importo complessivo di 22,6 milioni di franchi. I dettagli sono riportati al numero 3.2.1 del rapporto di attività dello scorso anno.

4546

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La Delegazione delle finanze aveva vincolato la propria approvazione all'invito di essere informata dal Consiglio federale sull'impiego dei mezzi approvati nei singoli settori. Con lettera del 24 febbraio 2016 il capo del DFGP ha indicato in modo dettagliato l'uso dei crediti nel settore dell'asilo, il giorno dopo il capo del DDPS ha fatto lo stesso con i mezzi utilizzati nella lotta al terrorismo. La Delegazione delle finanze ha approfondito queste informazioni alla fine di giugno 2016 nel quadro di un incontro con il capo del DFGP. Vedi in merito anche il numero 4.4.1 del presente rapporto.

3.2.2

Sorpassi di credito

A partire dal 2011, conformemente all'articolo 34 LFC, i sorpassi di credito che superano i 5 milioni di franchi devono essere approvati dalla Delegazione delle finanze. Il Consiglio federale sottopone ogni anno all'approvazione del Parlamento l'insieme dei sorpassi di credito congiuntamente al consuntivo annuale.

Alla fine del 2016 non vi erano sorpassi di credito superiori ai 5 milioni di franchi.

3.2.3

Evoluzione sull'arco degli ultimi anni

Nel 2016 la Delegazione delle finanze non ha dovuto anticipare altri crediti oltre ai supplementi riportati al numero 3.2.1. Prosegue dunque la tendenza positiva degli anni scorsi, dato che dal 2011 la parte di crediti urgenti nella somma complessiva delle aggiunte non supera il 10 per cento. Ancora una volta si constata che col passare del tempo l'approccio restrittivo adottato dalla Delegazione delle finanze ha fatto in modo che nell'Amministrazione federale le richieste di crediti aggiuntivi urgenti vengano presentate con grande moderazione. D'altro lato le richieste di credito nei settori della lotta al terrorismo e dell'asilo hanno mostrato come sviluppi internazionali che la Svizzera non può influenzare in modo diretto possano in breve tempo rendere necessaria un'ingente disponibilità di risorse supplementari. La Delegazione delle finanze intende continuare a porre requisiti elevati per il riconoscimento dell'urgenza dei crediti aggiuntivi e in particolare continuerà ad esaminare con coerenza se vi sia la possibilità di compensare all'interno della Confederazione i mezzi supplementari richiesti.

4547

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Tabella 1 Evoluzione dei crediti aggiuntivi con incidenza sul finanziamento 2007­2016 Anno

Crediti aggiuntivi in mio. franchi

in % del preventivo

di cui approvati dalla Delegazione delle finanze (in mio. fr.)

in % dei crediti aggiuntivi

residui di credito in mio. franchi

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

7369 6554 593c) 396 340d) 230 496 413 406 528

13,3 11,5 1,0 0,6 0,3e) 0,3e) 0,5e) 0,2e) 0,5e) 0,7e)

7194a) 6137b) 103 69 23 9 0,5 35 32 17

98 94 17 17 7 4 0,1 8,5 7,9 3,2

1276 805 2136 1495 2043 3024 2221 2881 2692 2067

a b c d e

di cui 7,038 mia. fr. per l'erogazione dei proventi derivanti dalla vendita dell'oro di cui 6 mia. fr. per misure destinate a UBS senza la seconda tappa delle misure di stabilizzazione (710 mio. fr.)

senza i provvedimenti per attenuare l'apprezzamento del franco (credito aggiuntivo IIa/2011 = 869 mio. fr.)

compensazioni comprese

3.3

Informatica della Confederazione

3.3.1

Strategia informatica della Confederazione

Strategia informatica, masterplan Dopo aver preso atto a febbraio 2016 della Strategia TIC 2016­2019, la Delegazione delle finanze ne ha constatato l'impostazione molto generale; il Consiglio federale ha deciso di concretizzarne aspetti essenziali nel quadro del masterplan dal quale la Delegazione si aspetta in particolare un maggior peso dell'ODIC, una migliore supervisione dell'informatica e una pianificazione a medio termine valida per tutta la Confederazione nella convinzione che una gestione superiore del portafoglio sia una condizione per un migliore controllo dell'informatica della Confederazione.

A fine giugno 2016 il Consiglio federale ha adottato il masterplan che stabilisce le priorità come segue: nell'orientamento aziendale sono prioritarie l'ottimizzazione dei processi di acquisto (procedura OMC), l'elaborazione di una strategia TICSourcing, la pianificazione TIC per i processi di supporto della Confederazione e la pianificazione generale dei servizi standard. Per quanto riguarda il controllo e la gestione delle TIC, la priorità va alle pianificazioni strategiche TIC dei dipartimenti.

Altri punti centrali sono l'ottimizzazione progressiva del sistema di gestione TIC, in special modo nei settori della pianificazione e dell'architettura. Per quel che riguarda la fornitura di prestazioni TIC, il raggiungimento dei risultati è determinato in ampia 4548

FF 2017

parte dalle attività già in corso per realizzare il raggruppamento dei centri di calcolo.

Ulteriori pietre miliari sono l'elaborazione di una strategia per le reti TIC della Confederazione e il rinnovo di regole nel settore della sicurezza delle reti informatiche.

Secondo la Delegazione delle finanze il masterplan è in primo luogo un elenco di progetti cui tuttavia mancano elementi essenziali per una panoramica completa. La Delegazione delle finanze ha dibattuto dunque possibili modifiche a fine novembre 2016 con il capo del DFF, in particolare per quel che riguarda una panoramica dell'informatica della Confederazione e una pianificazione a medio termine dell'informatica. Secondo il DFF nel masterplan sono formulati chiaramente obiettivi concreti, ad esempio per quel che riguarda modelli di mercato e servizi standard.

Inoltre contempla i mandati di pianificazione. Il Consiglio federale ha dunque la possibilità di coordinarne la realizzazione con gli altri suoi obiettivi ed i programmi TIC dei dipartimenti. Sempre secondo il DFF al momento non è comunque possibile fornire una panoramica eloquente dei circa 600 progetti informatici. Il masterplan permette di coordinare meglio i vari progetti, ma quelli che non riguardano più enti devono essere lasciati presso i dipartimenti.

La Delegazione delle finanze riconosce che la strategia informatica ed il masterplan hanno permesso di migliorare la situazione. Tuttavia ritiene indispensabili altri passi, dato che soprattutto la mancanza di una gestione del portafoglio completa e necessaria già da molto tempo a livello di Confederazione ostacola la pianificazione di progetti TIC a medio termine.

Organizzazione e finanziamento di progetti TI di grandi dimensioni e applicazioni specialistiche A fine agosto 2016 il Consiglio federale ha incaricato il DFF di presentargli un documento interlocutorio con proposte per migliorare l'organizzazione e il finanziamento di progetti TI di grandi dimensioni e applicazioni specialistiche, prima di sottoporgli il messaggio su DaziT, il progetto globale di ampia portata finanziaria (cfr. anche il n. 4.6.4). Secondo il capo del DFF il documento è incentrato sullo svolgimento più rapido degli acquisti nel settore TI, un progetto che necessita di ulteriori capacità e competenze nell'UFCL; su adeguamenti nell'UFIT con cui
affrontare meglio i grandi progetti previsti in cooperazione con terzi; sul ruolo e sulle competenze dell'ODIC che devono essere reinterpretati, ad esempio per quel che riguarda la gestione dell'architettura.

La Delegazione delle finanze ritiene positivo che il Consiglio federale si esprima in merito. Vede come decisivo, per quel che riguarda il finanziamento di progetti TIC, che il Collegio governativo in futuro fornisca nei messaggi anche indicazioni concrete sulle ripercussioni sull'informatica della Confederazione. La Delegazione delle finanze ha perciò proposto alle due CIP di esaminare un adeguamento della LParl (art. 141 cpv. 2) in questo senso. Il capo del DFF ha raccolto positivamente questa proposta e ritiene che finora sia stata data troppa poca importanza ai costi per l'esercizio e la manutenzione dei sistemi informatici. La Delegazione delle finanze dà molta importanza alla trasparenza dei costi nel settore informatico.

4549

FF 2017

Funzione dell'UFIT e dell'ODIC Su incarico della Delegazione delle finanze il CDF ha esaminato l'attuazione delle istruzioni degli uffici trasversali UFCL, UFPER, AFF e ODIC (cfr. anche il n. 3.5) giungendo alla conclusione che il loro ruolo debba essere rafforzato e le basi legali adeguate. Il Consiglio federale ritiene che gli odierni strumenti siano sufficienti per garantire lo svolgimento dei compiti degli uffici trasversali e non considera opportune ulteriori competenze di emanare istruzioni e di controllo.

Durante un incontro con la Delegazione delle finanze il capo del DFF ha sottolineato alla fine di novembre 2016 come non sia opportuno nel sistema federativo dell'Amministrazione federale che un ufficio trasversale possa influire sulle procedure di controllo e di attuazione di un dipartimento. Ha sostenuto inoltre che in particolare per quel che riguarda l'informatica mancano le risorse necessarie per elevare l'organico ad esempio dell'ODIC o dell'UFIT, facendone i fornitori centrali di prestazioni. Resta tuttavia indiscusso che le funzioni di ufficio trasversale debbano essere meglio applicate ai prodotti standard dell'informatica. Secondo il capo del DFF questo è uno dei settori su cui è necessario influire in modo centralizzato per aumentare l'efficienza delle prestazioni.

3.3.2

Progetti chiave TIC

Affidabilità dei rapporti presentati alla Delegazione delle finanze A novembre 2015 la Delegazione delle finanze ha incaricato il CDF di includere nella valutazione di progetti chiave TIC anche l'affidabilità dei rapporti che le venivano presentati. A luglio 2016 il CDF ha presentato all'ODIC nei vari rapporti di valutazione, oltre alle spiegazioni, una prima verifica sull'affidabilità dei rapporti raccomandandogli di potenziare la plausibilità dei contenuti dei rapporti forniti dai dipartimenti e di svolgere formazioni sull'analisi del valore delle prestazioni.

L'ODIC ha prospettato la possibilità di mettersi in contatto con i responsabili di progetto affinché le indicazioni che aveva fornito, in particolare riguardo all'analisi del valore delle prestazioni, vengano applicate in modo efficace. Ha invece respinto la verifica più approfondita dei contenuti dei rapporti, in particolare a causa della mancanza di risorse e al fine di evitare doppioni.

Il CDF ha inoltre constatato incertezze nella definizione dei costi complessivi e nell'applicare le liberazioni scaglionate di crediti d'impegno: ritiene che vi siano troppe indicazioni in parte oscure. Ha dunque raccomandato di unificare le indicazioni per la definizione, la delimitazione, il calcolo e la presentazione dei costi complessivi. L'ODIC è disposto ad applicare queste raccomandazioni entro la fine del 2017 d'accordo con l'AFF tenendo conto degli strumenti a disposizione e dell'onere amministrativo.

Adeguamenti ai rapporti sullo stato dei lavori A metà giugno 2016 la Delegazione delle finanze ha chiesto al Consiglio federale alcuni adeguamenti ai rapporti sullo stato dei lavori. Ad esempio, per i programmi e i progetti concernenti più dipartimenti deve essere presentata una valutazione consolidata e non semplicemente il giudizio del dipartimento competente. Inoltre per ogni 4550

FF 2017

progetto devono essere elencati il credito d'impegno adottato, gli impegni precedenti, i costi scaturiti e i probabili costi finali. Il Consiglio federale ha tenuto ampiamente conto di questi elementi nel rapporto sullo stato di avanzamento dei lavori a metà 2016, una prima bozza del quale è stata trattata ad agosto 2016 in seno alla Conferenza dei segretari generali al fine di consolidare la valutazione delle segreterie generali in caso di progetti concernenti più dipartimenti.

Qualità dei rapporti sullo stato dei lavori La qualità dei rapporti sullo stato dei lavori è migliorata negli ultimi due anni. Tuttavia singole indicazioni non sono ancora sufficientemente incisive e non sempre si tiene adeguatamente conto dei destinatari nello scendere nei particolari. Per quel che riguarda l'analisi del valore delle prestazioni continuano a sussistere divergenze con le indicazioni dell'ODIC. Il Consiglio federale ha perciò incaricato l'ODIC di aiutare i dipartimenti interessati a garantire la qualità. Complessivamente la Delegazione delle finanze condivide il parere del Consiglio federale: per quel che riguarda i rendiconti da sottoporre all'alta vigilanza è opportuna una fase di consolidamento.

Per questo motivo rinuncia al momento a suggerire ulteriori adeguamenti.

Approvazione dei rapporti sullo stato di avanzamento dei lavori A metà 2016 la Delegazione delle finanze ha raccomandato al Consiglio federale di non limitarsi a prendere atto dei rapporti sullo stato di avanzamento dei lavori, ma di approvarli. Il Collegio governativo ritiene tuttavia che approvandoli renderebbe meno trasparenti le diverse responsabilità. Il capo del DFF ha fatto notare alla Delegazione delle finanze che l'ODIC attua ormai il controllo della plausibilità delle informazioni che riceve e che il Consiglio federale chiede un rapporto supplementare per i progetti con un alto indice di rischio in cui vengano presentate le misure prese, come ad esempio nei progetti Fiscal-IT (AFC) e SIAC (USTRA). La Delegazione delle finanze è convinta di dover avere nell'alta vigilanza la sicurezza che le informazioni fornite nei rapporti sullo stato di avanzamento dei lavori corrispondano ai fatti. Approvando i rapporti il Consiglio federale renderebbe chiaro di aver preso tutte le misure necessarie per un rendiconto realistico.

3.3.3

Valutazione generale delle risorse TIC

Ogni anno nel settore TIC si hanno picchi di investimento in unità amministrative diverse. Presso l'ODIC sono centralizzate risorse TIC proprio per compensare a livello federale questi picchi che non possono essere finanziati dai dipartimenti stessi. A metà 2012 il Consiglio federale ha determinato che un dipartimento può chiedere mezzi supplementari per un importante progetto TIC solo se il tetto massimo delle spese del dipartimento non è sufficiente per finanziare autonomamente tutti i progetti TIC importanti ed urgenti. I principi del procedimento sono stati stabiliti nelle istruzioni concernenti la gestione finanziaria nel settore TIC per cui l'ODIC, seguendo criteri ben precisi, definisce le priorità in base alle quali il Consiglio federale, tenendo conto della situazione finanziaria, assegna i mezzi centrali TIC ai progetti con la priorità più elevata.

4551

FF 2017

Durante i dibattiti nella Conferenza dei segretari generali (CSG) sono scaturite differenze fondamentali tra più dipartimenti in merito ai criteri di selezione, allo scopo e all'uso dei mezzi centrali TIC. Anche la Delegazione delle finanze ha ripetutamente preso atto di queste discrepanze nellambito dei diversi colloqui. Infine, a metà giugno 2015, ha indirizzato al Consiglio federale la raccomandazione di valutare, tenendo conto della prossima revisione dell'ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale (OIAF), il potenziale di perfezionamento che sussiste nell'ambito dell'attuale gestione finanziaria delle TIC. Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di presentargli un progetto di modifica delle istruzioni in questione. Dopo averne dibattuto approfonditamente, la CSG ha incaricato a gennaio 2016 l'ODIC di adeguare le istruzioni concernenti la gestione finanziaria nel settore TIC in modo coerente con le decisioni prese.

Gli adeguamenti riguardano soprattutto i criteri di ammissione per le domande di concessione dei mezzi centrali TIC al fine di finanziare spese ricorrenti di esercizio per applicazioni. Per applicazioni destinate a nuovi compiti della Confederazione possono essere chiesti ancora mezzi centrali TIC per le spese d'esercizio, ma solo in modo limitato e a determinate condizioni, ad esempio in mancanza di possibilità di compensarle con i proventi degli emolumenti. Il finanziamento con mezzi centrali TIC deve essere in genere decrescente. Nel caso di compiti che vengono già svolti, le richieste di finanziamento a durata limitata dell'esercizio di nuove applicazioni sono invece in linea di massima ammesse solo se ne risultano prestazioni supplementari o migliori. Invece, non sono più ammesse le richieste di mezzi centrali TIC per il finanziamento dell'esercizio di applicazioni già in corso.

Alla fine di giugno 2016 la Delegazione delle finanze ha chiesto informazioni al capo del DFF sui punti centrali delle nuove istruzioni. A prima vista ritiene opportuni gli adeguamenti, ma solo la loro concretizzazione dimostrerà se i risultati corrispondono alle aspettative. La Delegazione delle finanze seguirà dunque attentamente gli sviluppi anche nel 2017.

3.3.4

Sicurezza informatica

Cyberdifesa Dopo diversi cyberattacchi contro la Confederazione, ad esempio contro il DFAE, la presidente della Delegazione delle finanze ha invitato il proprio gruppo a trattare la questione durante la riunione di metà maggio 2016. Il caso della RUAG divenuto pubblico agli inizi di maggio 2016, poco prima della riunione, ha confermato alla Delegazione l'importanza dell'argomento e la necessità di una cyberdifesa efficace ed effettiva. La Delegazione ha dunque deciso di farne un nuovo oggetto che coinvolge diversi ambiti e di discuterne con i capi di tutti i dipartimenti durante l'incontro annuale.

A metà maggio 2016 il capo del DDPS ha aggiornato brevemente la Delegazione delle finanze sul cyberattacco contro la RUAG. La Delegazione ne ha quindi discusso durante più riunioni con rappresentanti di vari dipartimenti affrontando l'aspetto della situazione generale della sicurezza informatica presso l'Amministrazione federale e chiedendo quali misure possono essere prese dal Consiglio federale e dai 4552

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singoli dipartimenti per evitare in futuro per quanto possibile quanto successo alla RUAG e quali sarebbero le eventuali ripercussioni finanziarie. La Delegazione delle finanze intende seguire attentamente anche nel 2017 gli sviluppi in questo ambito e presenterà brevemente le proprie conclusioni al termine degli incontri con i capi dei dipartimenti nel rapporto di attività 2017.

Il 30 settembre 2016 il Consiglio federale ha approvato una modifica dell'OIAF che precisa e limita l'accesso ai dati dell'Amministrazione federale per i fornitori di prestazioni esterni che vi devono accedere per motivi edili o di esercizio di sistemi d'informazione. In questo modo si vuole garantire a livello organizzativo e tecnico, oltre che con misure operative, che vengano rispettati sia il principio di proporzionalità sia quello della sicurezza dei dati. La Delegazione delle finanze approva l'adeguamento e ritiene che possa contribuire in modo fondamentale a ridurre i rischi nell'elaborazione di dati spesso delicati.

Anche la DelCG e la CdG-N si sono occupate di cyberdifesa e del caso RUAG, come indicato nel rapporto 2016 delle CdG al numero 3.5.1. La Delegazione delle finanze garantisce il coordinamento in forma appropriata.

Applicazione del Network-Security-Policy (NSP) da parte dei Cantoni A metà giugno 2015 la Conferenza dei Governi cantonali (CdC) ha comunicato al Consiglio federale che, a suo parere, il rapporto 2014 del CDF conteneva testi e caricature in parte tendenziosi e critici nei confronti del federalismo. La CdC ha in particolare ritenuto inopportune le considerazioni espresse in merito al progetto TIC concernente il registro dei certificati di ammissione alla circolazione (IVZ) dell'USTRA nel quale sono coinvolti i Cantoni. La Delegazione delle finanze ha espresso il proprio stupore per le critiche soprattutto in considerazione del fatto che da anni il CDF segnala l'esistenza nei Cantoni di importanti lacune nella sicurezza delle reti informatiche che però non sono mai state colmate. La Delegazione delle finanze ha incluso questo oggetto nel proprio rapporto di attività 2015 (n. 2.3) proponendo di seguirne gli sviluppi.

All'inizio di settembre 2016 la Delegazione delle finanze ha discusso un rapporto sulla verifica che il CDF ha svolto in merito al NSP nei Cantoni. Un esame svolto nel 2009 aveva
portato alla raccomandazione del CDF di completare i contratti sulle reti informatiche tra l'UFIT e i Cantoni con elementi riguardanti la sicurezza. Inoltre i Cantoni dovevano essere obbligati a provare l'attuazione di questi accordi. In caso di mancata attuazione l'UFIT doveva svolgere i relativi audit di sicurezza.

Come risulta dall'esame del 2016, l'UFIT ha realizzato queste raccomandazioni per quanto possibile d'accordo con i Cantoni. Tuttavia non ritiene di essere in grado né di dover svolgere verifiche presso i Cantoni in settori importanti per la sicurezza dato che nel sistema federalistico svizzero mancano le basi legali a tal fine. In fin dei conti sono i Cantoni stessi ad essere responsabili della sicurezza delle proprie reti.

La rete di trasporto tra i Cantoni e la Confederazione viene considerata come estranea dall'UFIT; perciò le relative connessioni con la rete federale sono blindate.

Questa misura porta il CDF a considerare stralciata la raccomandazione ancora pendente. La Delegazione delle finanze ritiene indispensabile questa protezione di fronte agli standard di sicurezza delle reti cantonali che apparentemente mancano

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ancora di omogeneità, al fine di impedire per quanto possibile un accesso non autorizzato a dati sensibili di unità amministrative della Confederazione.

3.4

Acquisti pubblici della Confederazione

3.4.1

Revisione delle basi legali

Revisione delle LAPub e OAPub: la revisione in corso della legislazione in materia di acquisti pubblici della Confederazione ha lo scopo di attuare l'Accordo dell'OMC sugli appalti pubblici riveduto e permettere così alle aziende svizzere all'estero un accesso più ampio al mercato. Al contempo i contenuti dei regolamenti dei Cantoni e della Confederazione in materia di acquisti pubblici devono essere unificati per quanto possibile, ferme restando le competenze federali.

Il Consiglio federale ha ampiamente ripreso nel testo posto in consultazione le tre raccomandazioni che la Delegazione delle finanze gli aveva indirizzato nel 2015: primo, istituire, nel quadro di un sistema di controllo interdipartimentale degli acquisti, uno strumento adeguato (elenco delle «pecore nere») per identificare e rendere noti agli organi di aggiudicazione della Confederazione i fornitori che sono stati ripetutamente sollecitati per richiamarli al rispetto degli obblighi contrattuali; secondo, creare la base legale per estendere l'impiego della piattaforma SIMAP anche a contratti con un volume inferiore ai valori soglia sanciti dall'articolo 6 LAPub (pubblicazione di informazioni su mandato, mandante, data, oggetto e prezzi di aggiudicazione per tutti i contratti a partire da 50 000 franchi); terzo, sancire nella LAPub il diritto di consultazione per tutte le aggiudicazioni in situazioni di monopolio, a prescindere dall'eccezione dell'accordo contrattuale attualmente vigente. La legge dovrebbe anche prescrivere i criteri da seguire nel correggere il prezzo se, nel quadro di un esame, dovessero essere constatati abusi o errori di calcolo.

La procedura di consultazione si è conclusa alla fine di luglio 2015. Dopo che nel 2016 la presentazione del messaggio da parte del Consiglio federale al Parlamento per approvazione era stata rinviata più volte, il 15 febbraio 2017 questo è stato adottato. La Delegazione delle finanze esaminerà poi in che misura sono stati attuati i provvedimenti che aveva raccomandato. Analizzerà in particolare se le nuove disposizioni hanno aumentato la rapidità degli acquisti. Negli ultimi anni l'Amministrazione federale aveva più volte affermato che i progetti TIC duravano più a lungo del previsto a causa di procedure lunghe e complicate.

Le due CdF prevedono di presentare in merito un corapporto
alla commissione competente. Se necessario, la Delegazione delle finanze presenterà anch'essa alle CdF raccomandazioni sul contenuto del corapporto.

Revisione delle condizioni generali della Confederazione (CG) La Conferenza degli acquisti della Confederazione (CA) ha sottoposto a revisione le CG della Confederazione per l'acquisto di beni e per appalti di servizi, entrate in vigore il 1° settembre 2016. I contenuti sono stati adeguati alla situazione tecnologica, organizzativa e legale nonché uniformati alle altre CG della Confederazione e a quelle delle aziende federali. Le CG riviste sono applicate dalle unità amministrative 4554

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e dal settore dei PF e fungono da base per la conclusione, il contenuto e lo svolgimento dei contratti di acquisto. In futuro saranno ancora possibili disposizioni contrattuali derogatorie che potranno essere formulate caso per caso a seconda del fabbisogno.

A fine novembre 2016 la Delegazione delle finanze ha preso atto dei punti principali delle nuove CG e ne ha discusso con il capo del DFF. In particolare è stato regolamentato in maniera separata il ricorso a terzi: le condizioni di lavoro, la parità salariale, la confidenzialità nel loro ingaggio sono ora chiaramente disciplinati. In caso di prestazioni all'estero, gli offerenti devono rispettare almeno le convenzioni principali dell'Organizzazione internazionale del lavoro. Inoltre sono state elencate separatamente la garanzia, la responsabilità e le pene convenzionali. Secondo il DFF è stato così possibile apportare la necessaria chiarezza nelle CG.

3.4.2

Controllo strategico degli acquisti

Il rapporto del Consiglio federale del 23 settembre 2016 sul controllo degli acquisti 2015 si basa per la prima volta sulla valutazione a livello federale dalla gestione contrattuale dell'Amministrazione federale. La Delegazione delle finanze ha dibattuto alla fine di novembre 2016 con il capo del DFF soprattutto i punti seguenti del rapporto: possibili limitazioni della concorrenza nell'assegnazione di mandati conseguenti: il 6 ottobre 2015 la CdG-S aveva raccomandato al Consiglio federale di indagare se esistesse un nesso tra la mancanza di concorrenza per i mandati peritali e quelli conseguenti e di esaminare se i nuovi strumenti di controllo degli acquisti fossero adeguati per provare e combattere il fenomeno dei fornitori privilegiati. Il Consiglio federale presenterà i risultati dell'indagine nel rapporto previsto per lautunno 2017.

Fornitori dell'Amministrazione federale con la maggiore cifra d'affari: a dicembre 2015 il TF ha chiesto all'UFCL di pubblicare un elenco in cui compaiano i nomi dei 40 creditori del DFF con la maggior cifra d'affari nel 2011. Di conseguenza la Delegazione delle finanze è dell'opinione che le informazioni sui 40 fornitori con la maggior cifra d'affari dell'Amministrazione federale debbano essere rese pubbliche in modo proattivo. Il DFF prevede di pubblicare tale elenco a partire dal 2017.

Deleghe degli acquisti: nel rapporto d'inchiesta sul progetto Insieme, le CdF e le CdG hanno chiesto tra l'altro che gli organi centrali seguano una prassi restrittiva nel delegare le competenze degli acquisti alle singole unità amministrative. A settembre 2015 la Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a provvedere affinché le deleghe delle competenze degli acquisti non aumentino e che gli organi centrali preposti svolgano il proprio compito di sorveglianza. Ha constatato inoltre che l'entità delle deleghe nel 2015 era pressoché invariata. Nel quadro del colloquio in questione il capo del DFF ha previsto un lieve calo per il 2016.

4555

FF 2017

3.4.3

Aggiudicazioni mediante trattativa privata

A metà maggio 2016 la Delegazione delle finanze si è occupata dellelenco dei mandati aggiudicati nel 2015 mediante trattativa privata il cui importo superava il valore soglia, presentato dal Consiglio federale il 20 aprile 2016. Quest'analisi mostra che a confronto con lo sviluppo dell'anno precedente quello nel 2015 indica una lieve tendenza al ribasso. Nel 2014 erano state prese in considerazione per la prima volta anche le aggiudicazioni mediante trattativa privata nel settore dell'armamento e in quello per le prestazioni ingegneristiche ed edilizie per le strade nazionali. Il numero dei mandati aggiudicati mediante trattativa privata il cui importo superava il valore soglia si è ridotto del 15 per cento e il volume complessivo, di 1046 milioni di franchi, è inferiore di circa il 10 per cento a quello dell'anno precedente.

La Delegazione delle finanze è espressamente favorevole a questo sviluppo e riconosce il contributo che il Consiglio federale e i dipartimenti hanno apportato con le loro misure. Ritiene che il numero e il volume dei mandati aggiudicati mediante trattativa privata il cui importo supera il valore soglia debba continuare a diminuire e non aumentare nuovamente. Dunque continuerà a seguirne attentamente gli sviluppi tenendo conto di una fluttuazione annua motivata in modo trasparente e ne discuterà con i capi dei dipartimenti nel quadro degli incontri annuali che saranno incentrati soprattutto sulle singolarità specifiche ai dipartimenti, sulle misure che questi hanno adottato e sull'attuazione delle misure decise dal Consiglio federale.

3.5

Altri argomenti che riguardano più dipartimenti

3.5.1

Ruolo e posizione degli uffici che assumono compiti interdipartimentali e della Conferenza dei segretari generali

Uffici che assumono compiti interdipartimentali Negli ultimi anni la Delegazione delle finanze si è occupata in particolare delle istruzioni nuove o modificate nei settori dell'informatica e degli acquisti pubblici. Si trattava soprattutto di chiarire se i compiti, le competenze e le responsabilità fossero definiti in modo univoco, di analizzare come i quadri svolgessero i controlli dell'attuazione e del rispetto delle istruzioni e quale ruolo spettasse agli uffici federali che assumono compiti interdipartimentali nei rispettivi settori. La Delegazione delle finanze ha constatato la necessità d'intervenire e nel 2014 ha incaricato il CDF di svolgere un'analisi degli uffici UFCL, UFPER, AFF e ODIC.

Il CDF ha presentato al Consiglio federale il 13 aprile 2016 il riassunto dei risultati dell'analisi degli uffici che assumono compiti interdipartimentali e le relative conclusioni secondo le quali il ruolo di questi uffici dovrebbe essere consolidato e le basi legali adeguate. Le raccomandazioni del CDF hanno lo scopo di rafforzare la vigilanza centrale in settori che comportano gravi rischi assegnando a questi uffici ulteriori compiti e competenze di sorveglianza. Nel rapporto del 24 ottobre 2016 sulla valutazione d'impatto dei messaggi del Consiglio federale, inoltre, il CDF ha

4556

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formulato anche per la Cancelleria federale raccomandazioni che riguardano una migliore definizione e attuazione del suo compito interdipartimentale.

Il Consiglio federale ha trattato la questione durante la seduta del 9 novembre 2016 giungendo alla conclusione che gli strumenti oggi disponibili e le basi legali sono sufficienti e permettono agli uffici in questione di svolgere per intero i compiti; non ritiene dunque opportuno assegnare loro ulteriori competenze formali di istruzione e sorveglianza con i relativi strumenti d'intervento né necessario un corrispondente adeguamento delle basi legali per gli uffici che assumono compiti interdipartimentali. Tuttavia il DFF non esclude che potrebbe essere opportuno adeguare l'ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale in caso di ampliamento dei compiti dell'ODIC. Per esempio nella gestione dell'architettura l'Organo potrebbe sviluppare il controllo dei contenuti TIC nell'Amministrazione federale in collaborazione con i dipartimenti.

A metà gennaio 2017 la Delegazione delle finanze si è occupata della risposta al CDF con la quale il capo del DFF il 22 novembre 2016 spiega nei particolari il parere del Consiglio federale, illustra il ruolo degli uffici che assumono compiti interdipartimentali nei processi gestionali dei dipartimenti e della Cancelleria federale, giudica le raccomandazioni del CDF agli uffici in esame AFF, UFPER, ODIC e UFCL nonché le raccomandazioni in un'ottica globale. Il DFF constata che le attività di sorveglianza e gestione del Consiglio federale, dei dipartimenti e della Cancelleria federale servono a garantire lo svolgimento dei compiti costituzionali e legali.

Le riforme degli anni passati (legge sul personale federale, Nuovo modello contabile della Confederazione, Nuova perequazione finanziaria, Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale) hanno lo scopo di consolidare la responsabilità gestionale dei dipartimenti e delle unità amministrative. Contemporaneamente, gli uffici che assumono compiti interdipartimentali hanno continuato a sviluppare il relativo controllo specialistico. Al contrario, secondo il Consiglio federale, se gli uffici che assumono compiti interdipartimentali svolgessero i compiti di sorveglianza e controllo ne risulterebbe una trasposizione indesiderata o quanto meno una confusione
nella ripartizione delle competenze che sgraverebbe i dipartimenti e gli uffici della loro responsabilità.

La Delegazione delle finanze giudica in modo positivo il fatto che il Consiglio federale si sia occupato in maniera approfondita della questione e che il DFF si sia espresso in modo molto dettagliato sulle raccomandazione del CDF. Prende atto del fatto che il Consiglio federale ha rafforzato la Conferenza dei segretari generali e le ha affidato ulteriori compiti (vedi in merito le spiegazioni che seguono). Tuttavia ritiene ancora aperta la questione se un potenziamento degli uffici che assumono compiti interdipartimentali possa migliorare ulteriormente la qualità dello svolgimento dei compiti nei settori interessati, cioè il personale, l'informatica, le finanze e l'edilizia, rendendo più chiari i compiti, più uniformi le competenze ed evitando sovrapposizioni e doppioni. Per questo motivo nella primavera 2017 si occuperà nuovamente della questione e in particolare delle raccomandazioni del CDF.

Conferenza dei segretari generali (CSG) Conformemente all'articolo 53 capoverso 1 LOGA la CSG è il massimo organo di gestione per il coordinamento nell'Amministrazione federale. Al fine di sfruttarne 4557

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meglio le competenze e il sapere specifico, il 9 novembre 2016 il Consiglio federale ha attribuito alla CSG compiti supplementari. Assumendosi l'incarico di esaminare preliminarmente gli affari dell'Esecutivo, la CSG gli permette di lavorare più rapidamente. La Conferenza è stata dunque incaricata di esaminare diversi rapporti di controlling (affari del Consiglio federale, acquisti, TIC) sottoposti al Consiglio federale e di verificarne la plausibilità.

Nel settore dell'informatica la CSG è chiamata a svolgere un esame preliminare delle richieste e dei documenti interlocutori per l'avvio di fasi di progetti chiave TIC, a presentare se possibile proposte per compromessi in caso di divergenze e rilasciare raccomandazioni da sottoporre al Consiglio federale. Nel settore del personale la CSG si occuperà dell'esame preliminare delle istruzioni relative al preventivo riguardante l'organico e determinerà l'obiettivo di riferimento e valuterà le risorse nel settore del personale nel complesso. Nella valutazione della situazione in materia di politica finanziaria il CDF informa la CSG se si delinea la necessità di prendere ulteriori misure di risparmio. Nel portafoglio immobiliare del DFF la CSG è incaricata di esaminare per tempo i progetti previsti per il messaggio dell'anno successivo e valutarne in particolare il potenziale di risparmio. Infine la CSG è chiamata ad assumere funzioni di consulenza in caso di rinnovo integrale degli organi extraparlamentari.

La CSG è stata incaricata di presentare al Consiglio federale entro la fine del 2018 una valutazione dell'efficacia della sua maggiore partecipazione, di informare il Collegio governativo dei risultati ed eventualmente di elaborare proposte su come migliorare le procedure. La Delegazione delle finanze si occuperà già nel 2017 dell'argomento valutando le prime esperienze fatte. Si concentrerà in particolare su come la CSG svolge il nuovo ruolo nei settori trasversali finanze, personale, edilizia e informatica e su come gli uffici che assumono compiti interdipartimentali possono presentare le proprie proposte.

4

Priorità secondo i dipartimenti

4.1

Autorità e tribunali

4.1.1

Maggiore vigilanza a livello di Consiglio federale

Come risaputo, dal rapporto d'inchiesta delle CdF e delle CdG sul progetto Insieme è scaturita una serie di raccomandazioni. I dettagli sono riportati al numero 1.3 del rapporto di attività 2015 della Delegazione delle finanze. Una raccomandazione, l'undicesima, invita il Consiglio federale ad incontrarsi regolarmente con la direzione del CDF per essere informato sulle raccomandazioni pendenti importanti risultanti dalle valutazioni del CDF (revisioni). La raccomandazione non precisava se i colloqui dovessero essere tenuti dal Consiglio federale al completo oppure da una sua delegazione. La Conferenza dei segretari generali ha dibattuto la raccomandazione e a metà settembre 2015 ha presentato al Consiglio federale un documento interlocutorio in base al quale l'Esecutivo a febbraio 2016 ha deciso di esaminare ogni anno se istituire, oltre ai sette comitati tecnici ordinari, un comitato di vigilanza supplementare ad hoc. Prima della sua istituzione, il presidente della Confederazio4558

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ne, il cancelliere della Confederazione e il direttore del CDF si riuniscono per uno scambio di opinioni sulle raccomandazioni importanti non ancora attuate. Il Consiglio federale istituisce un tale comitato solo se le strutture e gli strumenti già esistenti non sono sufficienti. Se lo istituisce ne determina al contempo il mandato e la composizione. Il 23 marzo 2016 il Consiglio federale ha deciso di rinunciare per il 2016 ad istituirlo.

Migliorare la comunicazione tra il Consiglio federale e il CDF è conforme al mandato secondo il quale, in virtù dell'articolo 1 capoverso b LCF, il CDF sostiene il Collegio governativo nell'esercizio della vigilanza sull'Amministrazione federale.

Negli ultimi tre anni il direttore del CDF ha svolto ogni anno almeno un colloquio bilaterale con ogni dipartimento. Si trattava da una parte di ricevere un riscontro sull'attività del CDF e dall'altra di trovare il modo migliore per il CDF di sostenere i capi dei dipartimenti nei compiti di vigilanza.

Inoltre il 31 ottobre 2016 ha avuto luogo per la prima volta un incontro tra il CDF e il comitato per le questioni finanziarie del Consiglio federale. Il CDF ha spiegato la propria attività di valutazione su incarico del Consiglio federale ­ progetti chiave TIC, sicurezza informatica ­ e come sintonizza il proprio programma annuo con la valutazione dei rischi del Consiglio federale. Inoltre ha informato il comitato della nuova prassi del CDF in applicazione dell'articolo 15 capoverso 3 LCF (notifica al Consiglio federale su lacune gravi). Conformemente a questo articolo il CDF può informare due capi di dipartimento (quello interessato e il DFF) oppure il Consiglio federale al completo. In futuro il CDF rivolgerà queste notifiche sempre al Consiglio federale al completo al fine di evitare asimmetrie nell'informazione.

È stato convenuto che questi incontri tra il CDF e il comitato per le questioni finanziarie del Consiglio federale avranno luogo da una a due volte all'anno. La Delegazione delle finanze approva questo scambio regolare e chiederà al CDF di informarla sui punti principali affrontati.

4.1.2

Gestione elettronica degli affari della Confederazione (GEVER Confederazione)

Da circa quattro anni la Delegazione delle finanze segue l'introduzione di un nuovo sistema di gestione elettronica nell'Amministrazione federale. Alla fine del 2013 ha sottoposto diverse raccomandazioni al Consiglio federale, tra l'altro concernenti l'acquisto, la responsabilità centrale di gestione e controllo e la gestione del progetto tramite un credito d'impegno. Nella primavera 2015 il Consiglio federale ha deciso di trasmettere la realizzazione e la gestione del progetto alla Cancelleria federale e ha proposto al Parlamento un credito d'impegno per GEVER, contrariamente ai suoi propositi iniziali.

A fine maggio 2015 il mandato è stato aggiudicato a due offerenti. A causa del prezzo troppo elevato non è stato preso in considerazione il prodotto Fabasoft, al momento in dotazione a molti uffici dell'Amministrazione federale. La ditta Fabasoft ha fatto ricorso presso il Tribunale amministrativo federale che, dopo aver esaminato il caso per più di un anno, a metà agosto 2016 lo ha respinto. Fabasoft ha rinunciato ad impugnare la sentenza presso il Tribunale federale e l'aggiudicazione è 4559

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passata in giudicato alla fine di settembre 2016. In tal modo è stato possibile riavviare i lavori, fino a quel momento bloccati, e pianificare in modo completamente nuovo il progetto. Tuttavia il termine finale previsto inizialmente non può più essere rispettato. I responsabili del progetto calcolano un ritardo di 15 mesi e costi supplementari di almeno 1,6 milioni di franchi. La somma dovrebbe essere compensata con le riserve di programma.

A fine giugno 2016 il Consiglio federale ha approvato il modello di mercato per il servizio standard TIC di gestione elettronica degli affari (GEVER). La Cancelleria federale è stata incaricata di svolgere entro la fine del 2018 il progetto in maniera centralizzata. Ciò significa che il servizio standard viene trasmesso all'ODIC. Inoltre il CDF è stato incaricato di sottoporre al Consiglio federale entro la primavera 2017 una pianificazione riveduta.

Già a settembre 2015 il Consiglio federale aveva licenziato il messaggio concernente il finanziamento della realizzazione di GEVER. Come chiesto dalla Delegazione delle finanze il progetto viene definito come servizio standard. I costi complessivi sono stimati a 142 milioni di franchi al massimo. Dopo deduzione delle prestazioni proprie fornite dall'Amministrazione federale, il Consiglio federale chiede lo stanziamento di un credito complessivo di 67 milioni di franchi. Dato che i dipartimenti hanno scelto il prodotto ActaNova e dunque deve essere introdotto soltanto un prodotto, risultano ­ rispetto all'impiego di due prodotti ­ risparmi pari a 32 milioni di franchi e anche i costi di esercizio si riducono di 7 milioni all'anno. Le Camere federali hanno approvato il credito con il decreto federale del 17 marzo 2016.

25 milioni di franchi sono destinati alla fase di realizzazione, 42 a quella di introduzione.

La Delegazione delle finanze approva che i lavori per GEVER siano stati riavviati dopo esser stati bloccati a lungo. Tuttavia l'esperienza insegna che progetti così complessi comportano notevoli rischi: molte parti vi sono coinvolte e con innumerevoli punti di intersezione. Ad esempio, a metà 2017 la Delegazione delle finanze ha constatato che molti uffici erano in ritardo con l'organizzazione preliminare, assolutamente necessaria, e ritiene che sussistano problemi nella gestione di singoli dipartimenti. La
Delegazione delle finanze seguirà perciò con attenzione i lavori concentrandosi soprattutto su una pianificazione esatta, un controlling efficace e un rendiconto significativo.

4.2

Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE)

4.2.1

Ginevra internazionale

Fondazione per gli immobili FIPOI: a metà 2015 la Delegazione delle finanze è stata informata dal CDF che un'inchiesta affidata alla Corte dei conti del Cantone di Ginevra aveva rilevato gravi carenze nella conduzione e nell'organizzazione della Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali (FIPOI). Considerata l'importanza strategica per la Svizzera della Ginevra internazionale, la Delegazione delle finanze ha ravvisato rischi considerevoli e la necessità per l'alta vigilanza finanziaria parlamentare di intervenire con urgenza. La Delegazione ha quindi 4560

FF 2017

condotto diversi colloqui con il capo del DFAE e ha chiesto che la prevista inchiesta sulle accuse mosse fosse effettuata da un ente indipendente. I risultati dell'inchiesta hanno confermato integralmente le constatazioni del CDF e del Cantone di Ginevra e ne hanno avvalorato le raccomandazioni. I problemi della FIPOI sono soprattutto il suo orientamento strategico, la conduzione da parte della direzione, la vigilanza da parte del consiglio di fondazione e la cultura d'impresa. A novembre 2015 la Delegazione delle finanze ha stilato un resoconto all'attenzione del DFAE formulando anche diverse raccomandazioni. Per i dettagli al riguardo, si veda il punto 4.2.2 del rapporto d'attività dell'anno scorso.

Nel 2016 il DFAE ha regolarmente informato la Delegazione delle finanze sui risultati delle misure di miglioramento adottate basandosi su un rapporto ­ costantemente aggiornato ­ che illustra in modo dettagliato le singole raccomandazioni formulate dalla Corte dei conti del Cantone di Ginevra e lo stato di attuazione delle misure decise. A fine novembre la Delegazione delle finanze ha potuto constatare l'attuazione quasi integrale delle varie raccomandazioni nonché un netto miglioramento della situazione della FIPOI grazie anche alla riorganizzazione che ha portato alla nomina di un nuovo direttore e di nuovi quadri.

Nell'anno in rassegna la questione prioritaria per la Delegazione delle finanze è stata il governo d'impresa. A metà maggio 2016 il DFAE e il DFF hanno incaricato un gruppo di lavoro di analizzare la forma giuridica della FIPOI, di chiarire la rispondenza della governance del consiglio di fondazione ai requisiti posti dalla Confederazione e di proporre, se del caso, misure da adottare. Un rapporto intermedio, all'inizio di settembre, ha evidenziato i principali rischi in termini di governance del consiglio di fondazione ­ ad esempio la sua composizione, l'asimmetria informativa e i conflitti d'interesse ­ ed ha abbozzato possibili soluzioni. Il rapporto definitivo, curato da DFAE e DFF, sarà verosimilmente disponibile a metà marzo 2017.

A fine novembre 2016 la Delegazione delle finanze ha sentito il capo del DFAE, il capo del DFF, l'attuale presidente del consiglio di fondazione della FIPOI e i rappresentanti della Confederazione in seno al consiglio. Ha constatato che la Confederazione
e il Cantone di Ginevra hanno opinioni divergenti circa la composizione del consiglio di fondazione e ponderano in modo diverso i requisiti politici e specialistici. Ma anche all'interno della Confederazione non vi è unità di vedute. Nello specifico, le posizioni del DFAE e del DFF differiscono almeno in parte per quanto riguarda l'impostazione ottimale del governo d'impresa.

A metà aprile 2017 la Delegazione delle finanze discuterà con il DFAE il rapporto finale del gruppo di lavoro Corporate Governance e i pareri formulati dai destinatari dello stesso. Sarà interessante prendere atto in particolare delle misure concrete suggerite dal rapporto, della posizione del DFAE e del DFF al riguardo e delle soluzioni proposte per definire i compiti e la composizione del consiglio di fondazione.

Immobili: nell'ambito del messaggio concernente le misure per rafforzare il ruolo della Svizzera quale Stato ospite, la Delegazione delle finanze si è occupata, nel corso del mese di febbraio 2015, dei previsti messaggi riguardanti i progetti di costruzione e di ristrutturazione del parco immobiliare della Ginevra internazionale.

Diversamente dal passato, quando prestiti senza interessi potevano essere concessi 4561

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unicamente per edifici nuovi, dal 2015 prestiti ad interesse agevolato attraverso la FIPOI sono possibili anche per la ristrutturazione di edifici esistenti. Il Cantone di ubicazione e il Comune cofinanziano i progetti o vi contribuiscono con prestazioni in natura, mediamente nella misura del 30 per cento. In vista dei consistenti impegni finanziari legati ai progetti di costruzione e ristrutturazione del parco immobiliare, la Delegazione delle finanze ha chiesto al DFAE di stilare un rapporto annuale che elenchi i progetti in corso, il loro stato di realizzazione e la situazione finanziaria. Ha chiesto altresì di essere informata in merito ai progetti futuri, ai loro costi e alla tabella di marcia prevista.

A inizio settembre 2016 la Delegazione delle finanze ha esaminato il secondo rapporto, del 12 agosto 2016, nel quale il DFAE illustra la politica immobiliare della Confederazione nei confronti delle organizzazioni internazionali, lo stato dei progetti in corso, le opportunità e i rischi della concorrenza internazionale. Ne emerge che negli ultimi anni sei organizzazioni internazionali con sede a Ginevra hanno formalmente chiesto il sostegno della Svizzera per progetti di costruzione e di ristrutturazione. Complessivamente sono stati chiesti contributi per un totale di 830 milioni di franchi, di cui circa 630 a carico della Confederazione. Nel corso del 2016 sono stati presentati al Parlamento cinque progetti con messaggi separati; un ulteriore progetto sarà verosimilmente pronto solo nel 2019. Attualmente, inoltre, diverse organizzazioni sono alla ricerca di soluzioni a lungo termine per le loro sedi.

Nell'autunno dell'anno in rassegna il CDF ha condotto presso il DFAE un'analisi della governance del «Comité de coordination» e del «Groupe opérationnel Etat hôte», ai quali compete la vigilanza nell'ambito di progetti di costruzione e di ristrutturazione di edifici di organizzazioni internazionali con sede a Ginevra. La Confederazione ­ i cui rappresentanti siedono in entrambi i consessi ­ concede per questi lavori prestiti senza interessi o a interessi agevolati. Scopo dell'analisi era valutare se queste strutture sono adatte a vigilare sull'impiego dei prestiti e a salvaguardare gli interessi della Confederazione. Il risultato dell'analisi è sostanzialmente positivo. Il CDF suggerisce tuttavia
di migliorare la definizione ­ attualmente insufficiente ­ delle funzioni del «Comité de coordination». Dubbi sussistono circa i compiti di vigilanza del comitato e l'esatto ruolo del comitato da un lato e della FIPOI dall'altro. Il CDF suggerisce pertanto di chiarire esattamente tali compiti delimitandoli ed evidenziando i punti di contatto. Il DFAE ha preso atto delle raccomandazioni del CDF ed intende attuarle.

4.2.2

Manifestazioni internazionali all'estero

Tenuto conto delle esperienze raccolte in occasione di Expo.02 e di altre esposizioni universali all'estero ­ ad esempio a Sevilla e Hannover ­ nel 2003 la Delegazione delle finanze decise che avrebbe esercitato sulla partecipazione della Svizzera a tali manifestazioni una vigilanza di tipo concomitante, ponendo l'accento, in particolare, sugli aspetti finanziari. In passato, infatti, i costi sono stati spesso sottostimati e le previsioni di introito sono risultate troppo ottimistiche. Ne è stata un esempio lampante proprio l'Expo.02, che registrò entrate inferiori alle aspettative e un deficit di ben 470 milioni nel budget. La Delegazione delle finanze ha dunque vigilato con 4562

FF 2017

attenzione sulle esposizioni universali di Saragozza nel 2008, di Shanghai nel 2010 e di Milano nel 2015. In base alle informazioni raccolte sui lavori preparatori, sull'impiego dei crediti e sulla gestione finanziaria dei progetti, la Delegazione delle finanze ha constatato una gestione complessivamente buona dei progetti, segno che dagli errori di Expo.02 le istituzioni responsabili hanno tratto i dovuti insegnamenti.

Al riguardo, la Delegazione delle finanze ha riferito nel suo rapporto d'attività del 2006 (n. 5.2.2) e del 2010 (n. 3.2.3).

Visti i progressi compiuti nella gestione di progetti di partecipazione della Svizzera alle esposizioni universali, a fine 2016 la Delegazione delle finanze ha deciso che, in linea di massima, in futuro seguirà da vicino solo progetti con un budget complessivo superiore a 10 milioni di franchi. In questi casi, chiede di poter prendere visione di un budget dettagliato e di essere informata a intervalli regolari sullo stato di realizzazione del progetto. L'informazione deve invece pervenirle senza indugio nel caso in cui si verifichino sforamenti cospicui del tetto dei costi. Oltre che sugli aspetti finanziari, il rapporto deve informare sulla legittimità degli acquisti, sull'efficacia delle risorse impiegate e sulle ricadute del progetto in termini di immagine della Svizzera.

In base a questi criteri, a fine novembre 2016 la Delegazione delle finanze si è occupata della partecipazione della Svizzera all'esposizione universale del 2020 a Dubai. Per tale partecipazione sono previsti complessivamente circa 14,3 milioni di franchi per il periodo dal 2018 al 2021 (dati di novembre 2016). L'obiettivo è generare partecipazioni da parte di terzi per un valore di 7,7 milioni di franchi e diminuire così il contributo della Confederazione. In un colloquio con il capo del DFAE, la Delegazione delle finanze ha chiesto informazioni sugli elementi principali del progetto, che nel corso del 2017 seguirà da vicino sulla base del budget dettagliato e di rapporti periodici.

4.3

Dipartimento federale dell'interno (DFI)

4.3.1

Partecipazione della Confederazione a fondazioni

In seguito ai problemi di gestione presso la fondazione FIPOI (cfr. il n. precedente 4.2.1 «Ginevra internazionale»), la Delegazione delle finanze si è occupata anche di come la Confederazione gestisce le fondazioni e ha chiesto al Consiglio federale una panoramica di tutte le fondazioni con partecipazione federale. L'attenzione si è concentrata in particolare sul modo in cui queste fondazioni tengono conto degli interessi della Confederazione e su come si svolge la vigilanza, in quali fondazioni la Confederazione è presente nel consiglio di fondazione e sul modo in cui controlla le indicazioni e gli scopi. Nella risposta di metà giugno 2016 il DFI ha affermato che dal punto di vista giuridico non si può parlare di «partecipazione», bensì di un impegno finanziario della Confederazione a favore di una fondazione. Questo impegno è molto elevato quando la Confederazione partecipa al capitale quale (co)fondatrice e sostiene la fondazione con contributi. Tuttavia sembra che questa forma di partecipazione sia rara; nel complesso la Confederazione ha fornito un contributo di base a nove fondazioni. Nella maggior parte dei casi le prestazioni della Confederazione hanno assunto la forma di sussidio. Il DFI elenca 101 fondazioni che li ricevono.

4563

FF 2017

Se la Confederazione partecipa in modo determinante all'istituzione di una fondazione, gli obiettivi sono prestabiliti e l'adempimento dello scopo ne fornisce il controllo. Diverse fondazioni sono gestite mediante una convenzione sulle prestazioni. Se la Confederazione versa sussidi è necessario attenersi alle disposizioni della legge e degli atti legislativi pertinenti. L'Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni è responsabile di tutte le fondazioni che hanno uno scopo svizzero o internazionale; dunque anche di quelle con partecipazione federale. La Confederazione esercita un'influenza diretta mediante rappresentanti nel consiglio di 62 fondazioni. Al fine di evitare conflitti di interesse in occasione di nuove elezioni, si rinuncia sempre più alla partecipazione di rappresentanti della Confederazione.

Questo modo di procedere è conforme alle linee guida del Corporate Governance della Confederazione che invitano alla moderazione nell'inviare rappresentanti nei consigli di amministrazione o istituti proprio per questa ragione.

La Delegazione delle finanze è sorpresa dell'elevato numero di fondazioni alle quali la Confederazione partecipa in una forma o nell'altra. A quanto pare mancano tuttavia principi e direttive chiari in merito. La Delegazione delle finanze accoglie perciò con favore la valutazione dell'efficacia della vigilanza sulle fondazioni svolta dal CDF presso la SG DFI nell'autunno 2016. Seguirà l'evolvere della situazione in base al rapporto di verifica del CDF nella primavera 2017 allo scopo di indicare eventuali misure da prendere e rivolgere se necessario raccomandazioni concrete al Consiglio federale.

4.3.2

UFSP: revisione dellElenco dei mezzi e degli apparecchi (EMAp)

La puntata del 1° marzo 2016 del programma «Kassensturz» ha tematizzato il fatto che per dispositivi medici si applicano in parte tariffe completamente superate e che le casse malattia spesso devono pagare prezzi eccessivi, superiori a volte di gran lunga al normale prezzo di vendita presso le farmacie. La Delegazione delle finanze si è occupata in modo approfondito della questione. «Kassensturz» ha calcolato un possibile risparmio di 100 milioni di franchi annui e ha constatato che a quanto pare l'Ufficio responsabile da tempo è informato della necessità di rivedere l'EMAp, ma che ciononostante i lavori avanzano solo con difficoltà o non progrediscono del tutto. La Delegazione delle finanze reputa necessarie misure urgenti e ha incaricato il CDF di fare il punto della situazione dei lavori di questo dossier.

Nel breve rapporto presentato, il 23 maggio 2016 il CDF indica come i costi calcolati in base a questa tariffa siano ammontati nel 2014 a circa 473 milioni di franchi, il 7,7 per cento in più dell'anno precedente. Già dal 2005 è chiaro che una revisione completa dell'EMAp è necessaria, tuttavia nel 2007 l'UFSP ha rimandato i lavori per impiegare le proprie risorse in altri settori più importanti. Dopo un intervento del Sorvegliante dei prezzi nel 2011 il DFI ha proposto di terminare i lavori di revisione entro al fine del 2013, obiettivo tuttavia non raggiunto.

A metà luglio 2016 la Delegazione delle finanze ha invitato il capo del DFI a presentare un calendario per la revisione dellEMAp e a mostrare con quali misure questa revisione può apportare risultati entro il minor tempo possibile. Nella risposta di 4564

FF 2017

metà agosto 2016 il capo del DFI afferma che la necessità di aggiornare l'EMAp è indubbia, che dopo alcuni ritardi i lavori sono in corso e che il progetto è stato avviato a dicembre 2015. Indica inoltre diverse misure la cui applicazione ha già permesso di migliorare l'EMAp. Ad esempio nel 2006 gli importi massimi rimborsati sono stati ridotti linearmente del 10 per cento e nel 2011 questi importi sono stati di nuovo notevolmente ridotti per i tre gruppi di dispositivi con il fatturato più elevato. Un'analisi eseguita nel 2014 su incarico dell'UFSP per esaminare le voci che non sono più state adeguate da tempo ha indicato che i rimborsi più elevati non sono sistematicamente superiori di quelli all'estero. Inoltre il 1° agosto 2016 rispettivamente agli inizi del 2017 sono stati nuovamente ridotti rimborsi massimi nel quadro di misure immediate mentre nella procedura di revisione ordinaria dell'EMAp i gruppi di dispositivi per i quali è necessario agire con maggiore urgenza sono trattati in maniera prioritaria. Secondo quanto riportato dal DFI in questo modo i dispositivi che costituiscono i due terzi del volume dei costi dell'EMAp saranno sottoposti a revisione entro la fine del 2017. La conclusione dei lavori di revisione è prevista per la fine del 2019.

All'inizio di settembre 2016 la Delegazione delle finanze ha discusso della questione in un incontro con il capo del DFI che l'ha informata in particolare delle ragioni del ritardo nell'aggiornamento dell'EMAp e della situazione dei lavori. Per quel che riguarda il citato eventuale risparmio di 100 milioni di franchi ha preso atto che l'UFSP non ritiene comprensibile questa somma e che calcola invece un eventuale risparmio da 10 a 30 milioni di franchi. In base ai chiarimenti, la Delegazione delle finanze è arrivata alla conclusione che in questo dossier non sono gli aspetti finanziari ad essere prioritari. Per questo motivo lo ha trasmesso per un esame approfondito alla CdG-S che si occupa anch'essa dell'argomento da aprile 2016 in seguito ad una richiesta della CSSS-S.

4.3.3

UFSP: tariffa per le prestazioni mediche ambulatoriali (TARMED)

Il sistema TARMED si basa su dati risalenti agli anni Novanta e non è più adeguato agli sviluppi medici e tecnici odierni. In base al principio dell'autonomia tariffaria spetta ai partner coinvolti accordarsi sulle tariffe. In linea di massima nessuno mette in dubbio la necessità di rivedere TARMED, ma i negoziati per una nuova struttura sono complicati e i partner fanno fatica ad accordarsi.

In un rapporto di valutazione il CDF ha constatato già nel 2010 che il blocco dei negoziati tra i partner è uno dei problemi principali e incide sui costi della salute. A fine novembre 2010 la Delegazione delle finanze ha invitato i partner ad apportare proposte concrete in base alle raccomandazioni del CDF. Nel 2016 ha dovuto constatare con delusione che negli ultimi anni non sono stati fatti progressi e che la maggior parte delle raccomandazioni non è ancora attuata. Dato che il contratto quadro tra santésuisse e gli ospedali (H+) è stato disdetto, per il 1° gennaio 2017 sussisteva il rischio di restare senza tariffe. La Delegazione delle finanze ha dunque avuto un incontro con il capo del DFI agli inizi di settembre 2016 per discutere anche di come ampliare le competenze della Confederazione. Attualmente solo 4565

FF 2017

l'articolo 43 capoverso 5bis della legge federale sullassicurazione malattie prevede un intervento della Confederazione. Nel settore delle tariffe per singola prestazione il Consiglio federale può pertanto adeguare una struttura tariffaria già esistente nel caso in cui quest'ultima non si dimostri più adatta e i partner non riescano ad accordarsi su una revisione. Il Consiglio federale ha sfruttato questa competenza nel 2014 approvando l'ordinanza sulla definizione e l'adeguamento delle strutture tariffali nell'assicurazione malattie (RS 832.102.5).

Dato il blocco della situazione nei negoziati tariffali e le ripercussioni dirette sul costante aumento dei costi della salute e quelle indirette sul bilancio della Confederazione, la Delegazione delle finanze è giunta alla conclusione che sia assolutamente necessario rafforzare il ruolo della Confederazione e le sue competenze legali nel settore TARMED. Perciò ha invitato il DFI ad esaminare opzioni per una revisione della legge. Nella sua risposta del 7 novembre 2016 il Dipartimento ha fatto il punto della situazione di TARMED e ha indicato possibili adeguamenti di legge.

A fine novembre 2016 la Delegazione delle finanze ha deciso di trasmettere la lettera alle competenti commissioni specializzate CSSS e di affrontare di nuovo la questione durante un incontro con il capo del DFI nell'autunno 2017. Nel frattempo, il 23 novembre 2016, il Consiglio federale ha prolungato per il 2017 l'attuale tariffa medica TARMED ribadendo al contempo la necessità di aggiornarla e invitando nuovamente i partner a negoziare una revisione, pena ulteriori adeguamenti. La CSSS del Consiglio nazionale ha deciso all'inizio di febbraio di elaborare due iniziative: la prima prevede che i partner debbano istituire un'organizzazione al fine di garantire anche nel settore ambulatoriale la cura e l'ulteriore sviluppo delle strutture tariffarie, l'altra introduce un meccanismo di controllo dei costi e delle prestazioni al fine di contrastare l'aumento dei costi e dei premi.

4.4

Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP)

4.4.1

SEM: situazione e misure nel settore delle migrazioni e dell'asilo

Informatasi nell'aprile 2016 sui risultati della valutazione della fase pilota relativa alla velocizzazione delle procedure di asilo, la Delegazione delle finanze ha appreso che la durata delle procedure è stata ridotta in media del 39 per cento rispetto al sistema standard. Questo risultato è stato reso possibile riunendo tutti gli attori importanti per la procedura sotto uno stesso tetto. La valutazione mostra che la certezza del diritto influisce positivamente sullo Stato di diritto ma anche sull'efficacia, sulla credibilità e sull'accettazione della procedura di asilo. Le decisioni della SEM sono accettate meglio, la velocizzazione delle procedure è economicamente vantaggiosa e gli investimenti per i nuovi centri saranno ammortiti nell'arco di otto anni e mezzo. A medio termine la Confederazione può conseguire ogni anno risparmi netti per un importo pari a 110 milioni di franchi.

L'incontro con il capo del DFGP tenutosi a fine giugno 2016 ha permesso alla Delegazione delle finanze di fare il punto della situazione nel settore delle migrazioni e dell'asilo. Siccome è difficile prevedere l'evoluzione nelle regioni di conflitto e 4566

FF 2017

lungo le rotte migratorie, la Svizzera si aspettava che nel 2016 il numero di domande di asilo non fosse per nulla inferiore a quello registrato nel 2015 con 39 523 domande, invece alla fine nell'anno in rassegna ne sono state presentate 27 207. Questo calo è dovuto principalmente alla chiusura parziale delle frontiere sulla rotta migratoria dei Balcani nel marzo 2016 senza essere stato compensato dall'aumento dei migranti arrivati dal Mediterraneo. In confronto a tutte le domande presentate in Europa, quelle in Svizzera sono diminuite passando dal 2,9 per cento nel 2015 al 2 per cento circa nel 2016.

La Delegazione delle finanze ha anche preso atto che la Confederazione, i Cantoni, le Città e i Comuni hanno attuato ad aprile 2016 un piano di emergenza per il settore dell'asilo allo scopo di prepararsi a ogni eventualità. Siccome è impossibile prevedere con certezza l'evoluzione della situazione, il piano di emergenza si basa su diversi scenari. L'obiettivo non è solo poter registrare e controllare tutti i richiedenti l'asilo anche in caso di un aumento forte e repentino del numero di domande, ma anche essere in grado di ospitare e assistere tutti i richiedenti. Benché gli alloggi necessari siano stati inizialmente stimati a 5000 unità per 24 000 domande di asilo, la Confederazione ne metterà a disposizione permanentemente 6000 secondo il piano di emergenza, soprattutto per garantire la registrazione dei richiedenti.

Durante l'incontro il capo del DFGP ha anche riferito sul proseguimento della ricerca di ubicazioni per i centri federali per i richiedenti l'asilo. Ha spiegato che le discussioni condotte finora con le autorità politiche hanno permesso di definire e rendere pubbliche 11 delle 18 ubicazioni previste. Gli investimenti necessari di 548 milioni di franchi iscritti nel messaggio dovrebbero essere sufficienti.

Per quanto concerne l'efficacia dei partenariati migratori, il capo del DFGP ha dichiarato che una valutazione esterna aveva tratto un bilancio positivo dell'efficacia e del valore aggiunto del partenariato migratorio. Ha rammentato che questi accordi necessitano di risorse e devono rispondere a determinati criteri tenendo presente gli interessi di tutte le parti interessate. Questi partenariati non possono quindi essere stabiliti con tutti i Paesi di origine e di transito.

Infine,
in materia di rientro, l'introduzione della procedura in 48 ore e della procedura «fast track» per le domande la cui motivazione è verosimilmente labile permette di mantenere il numero di domande di asilo presentate dai cittadini dei Paesi interessati a un livello relativamente esiguo.

4.4.2

Progetto chiave TIC: sorveglianza sulle telecomunicazioni

Avviato il 1° gennaio 2016, il programma «Sorveglianza delle telecomunicazioni» è un progetto chiave informatico che fa seguito a quello denominato ISS 2 (Interception System Schweiz 2), terminato a dicembre 2015. Questo programma verte sullo sviluppo e l'esercizio del sistema di trattamento per la sorveglianza delle telecomunicazioni del Servizio di sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni (Service SCPT) nonché dei sistemi di informazione di polizia dell'Ufficio federale di polizia. Deve permettere di adeguare il sistema ISS ai progressi della tecnica di questi ultimi anni e alle esigenze delle tecnologie future.

4567

FF 2017

Questo adeguamento ha lo scopo di evitare lacune potenziali nella sorveglianza attuale e futura delle telecomunicazioni per migliorarne la qualità.

Il totale degli investimenti ammonta a 112 milioni di franchi, a cui il DFGP contribuisce con un importo pari a 13 milioni di franchi. I necessari adeguamenti ed estensioni di sistema saranno attuati in cinque tappe indipendenti. Con il decreto federale dell'11 marzo 2015 il Parlamento ha approvato un credito di impegno di 99 milioni di franchi per gli anni 2016­2021. Tra il Centro dei servizi informatici del DFGP e l'AFF sono emerse divergenze quanto all'interpretazione delle direttive dell'AFF in merito all'utilizzazione di questo credito di impegno (cfr. n. 4.4.2 del rapporto di gestione 2015); determinati progetti del programma potevano essere forniti all'interno della Confederazione invece di ricorrere a fornitori di prestazioni esterni.

Il 17 agosto 2016 il Consiglio federale ha risposto alla Delegazione delle finanze affermando che il problema era dovuto soprattutto a un malinteso terminologico tra l'AFF e il CSI-DFGP. Conformemente alle norme in materia di gestione finanziaria e di contabilità, dovevano essere iscritte nel credito di impegno soltanto le spese legate a terzi esterni alla Confederazione.

La Delegazione delle finanze ha esaminato questo progetto chiave in materia di TIC con il capo del DFGP durante un colloquio tenutosi nel giugno 2016. Ha appreso che il progetto si sta svolgendo secondo la pianificazione stabilita e che i Cantoni, segnatamente le autorità di perseguimento penale e i comandanti di polizia, sono parimenti coinvolti in questo programma. Considerate la portata e la complessità del progetto, non si può escludere che manchino le risorse in materia di personale.

Nel novembre 2016 la Delegazione delle finanze ha esaminato il rapporto semestrale del Consiglio federale relativo al progetto chiave Programma «Sorveglianza delle telecomunicazioni». Questo documento mostra che il programma e i progetti di attuazione avanzano secondo la pianificazione. Né la gestione della qualità e dei rischi né le valutazioni effettuate hanno evidenziato rischi ingenti o problemi.

L'unico rischio segnalato riguarda la scarsità di risorse in materia di personale.

Sempre nella stessa seduta la Delegazione delle finanze ha anche preso atto
del primo rapporto di audit del CDF relativo all'esame del Programma Sorveglianza delle telecomunicazioni in quanto progetto informatico chiave. In sintesi il CDF constata che il programma evolve positivamente ed è diretto in modo competente; tuttavia riscontra un problema a livello dei costi della codifica dei dati. Su domanda della Delegazione delle finanze, il CDF ha previsto un esame sull'efficacia della sorveglianza del traffico delle telecomunicazioni nel suo programma annuale 2017.

La Delegazione delle finanze continuerà a seguire da vicino l'evoluzione di questo programma sulla base dei rapporti semestrali del Consiglio federale nonché del rapporto sull'efficacia che il CDF presenterà.

4568

FF 2017

4.4.3

Progetto chiave in materia di TIC: rinnovo della piattaforma di sistema per il rilevamento dei dati biometrici (programma ESYSP)

La piattaforma per il rilevamento dei dati biometrici (programma ESYSP) serve a rilevare dati biometrici quali le impronte digitali e la fotografia del viso. Gli uffici cantonali dei passaporti, il Corpo delle guardie di confine, gli uffici cantonali della migrazione e le rappresentanze svizzere all'estero utilizzano le postazioni di rilevamento dei dati biometrici per rilasciare il passaporto svizzero, la carta di soggiorno biometrica, i documenti di viaggio per stranieri e i visti.

L'attuale piattaforma deve essere rinnovata dopo dieci anni di utilizzo. Il costo globale del progetto ammonta a 46,6 milioni di franchi ripartiti tra il 2016 e il 2021 e comprende due tappe: la prima verte sul rinnovo della piattaforma di sistema per il rilevamento dei dati biometrici, la seconda è dedicata all'acquisto di sistemi e alla loro messa in funzione nel DFAE, nel DFGP e nel DFF.

Condotto dal SEM, questo programma è iniziato nel maggio 2016 ed è composto da sei progetti. L'introduzione e la messa in funzione della nuova piattaforma di sistema in Svizzera e all'estero sono previste nel 2020. Visto il numero elevato di sedi sparse in tutto il mondo, è stata prevista un'introduzione graduale sull'arco di 12 mesi.

Nell'aprile 2016 il programma ESYSP è diventato nuovo progetto informatico chiave della Confederazione e il 7 settembre 2016 il Consiglio federale ha trasmesso il suo messaggio concernente il rinnovo della piattaforma di sistema per il rilevamento dei dati biometrici (16.063) nel quale chiede al Parlamento un credito complessivo di 33 milioni di franchi per il periodo 2018­2021, di cui un credito di impegno di 14,3 milioni di franchi per la prima tappa e uno di 18,7 milioni di franchi per la seconda.

La Delegazione delle finanze è stata informata delle sfide e dei rischi legati a questo progetto durante un colloquio con il capo del DFGP nel giugno 2016.

Il rapporto semestrale del Consiglio federale del 30 giugno 2016 rileva che il progetto si svolge correttamente. L'unica riserva emersa concerne la carenza di risorse in materia di personale. La Delegazione delle finanze continuerà a seguire questo progetto con attenzione sulla base dei rapporti semestrali del Consiglio federale e del rapporto sull'efficacia che il CDF presenterà.

4.5

Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport

4.5.1

SG-DDPS/RUAG: obiettivi strategici e compliance

Sulla base di una verifica effettuata nell'estate 2016 il CDF ha appurato presso la RUAG un basso grado di maturità del Compliance Management Systems (CMS) quanto all'integrazione degli acquisti e alla gestione degli agenti. Per il CDF i rischi di danneggiare la responsabilità e la reputazione della RUAG e della Confederazione, quest'ultima in qualità di proprietaria, sono considerevoli. Si tratta in partico4569

FF 2017

lare di ridurre i rischi di corruzione e i rischi legati alle prescrizioni di esportazione; in un Paese europeo sono emersi sospetti di gravi irregolarità che hanno spinto il CDF a inviare una notifica al Consiglio federale in corpore ai sensi dell'articolo 15 capoverso 3 LCF e a segnalare i rischi nel settore delle esportazioni di materiale bellico.

La RUAG ha accolto le raccomandazioni del CDF, ma si è chiesta se questa verifica si fondasse su una base legale solida. Una perizia commissionata dalla RUAG all'Università di Zurigo a fine agosto 2016 è giunta alla conclusione che sia necessario legiferare in questo settore e ha sottolineato che l'indipendenza e l'autonomia del CDF sono sancite solo nell'ambito delle disposizioni di cui all'articolo 1 capoverso 1 LCF. Il mandato di revisione generale secondo l'articolo 8 capoverso 1 LCF non basta per giustificare la suddetta verifica, al contrario simili controlli richiederebbero una chiara base nella relativa legge speciale.

Il CDF non condivide queste conclusioni. La Delegazione delle finanze ha quindi deciso di commissionare a sua volta all'Ufficio federale di giustizia (UFG) una perizia per chiarire la situazione giuridica. Come constatato dall'UFG a fine novembre 2016, per effettuare una verifica il CDF non è tenuto a trovare un accordo con il Consiglio di amministrazione della RUAG. La previgente disposizione dell'articolo 8 capoverso 1bis LCF («Il Controllo federale delle finanze procede alla sorveglianza delle imprese ... in accordo con il loro Consiglio d'amministrazione.») è stata abrogata alcuni anni fa probabilmente proprio perché il legislatore aveva intenzione di sopprimere questa limitazione per le verifiche del CDF. La spiegazione dell'UFG risulta convincente. La perizia dell'Università di Zurigo rileva anche una possibile responsabilità della Confederazione che scaturisce dalle attività di verifica del CDF. Nella sua perizia l'UFG giunge alla conclusione che non può essere il caso. La Delegazione delle finanze ha esposto la sua posizione al presidente del Consiglio di amministrazione della RUAG invitandolo a sostenere attivamente il CDF. Nella sua risposta questi ha ribadito che per la RUAG la base legale continua a essere insufficientemente chiara e quindi ha proposto di far valutare rapidamente la questione da un'autorità indipendente.
A metà febbraio 2017 la Delegazione delle finanze ha discusso la questione con il presidente ed un rappresentante del Consiglio di amministrazione della RUAG, con il capo del DPPS e con il capo del DFF. Alla luce di questa discussione continua a risultare evidente alla Delegazione delle finanze che il CDF è competente per le verifiche della RUAG e dunque deve eseguirle nella sua funzione di autorità di controllo della Confederazione, proprietaria della RUAG. Ne consegue che il CDF rappresenta anche gli interessi dei contribuenti. È indiscusso che nello svolgere il suo lavoro il CDF debba tenere conto della forma giuridica e della Corporate Governance della RUAG e debba informare l'impresa. Tuttavia la Delegazione delle finanze ritiene che un accordo obbligatorio con il Consiglio di amministrazione della RUAG non solo sia inaccettabile, ma non sia neppure nell'interesse della Confederazione né della RUAG stessa. La Delegazione delle finanze ha preso atto del fatto che sia il DDPS sia il DFF sono del parere che il CDF possa e debba verificare l'impresa senza limiti, poiché questa compagnia opera in un contesto politico estremamente delicato e il rischio di danno alla reputazione è molto elevato. Affidando al

4570

FF 2017

CDF un'illimitata possibilità di controllo, la Confederazione, quale proprietaria della RUAG, ne rafforza la credibilità.

4.5.2

Seduta di chiarimento sui progetti informatici del DDPS

Da anni la Delegazione delle finanze segue i progetti informatici del DDPS e presenta dettagliatamente le sue constatazioni nei rapporti di attività. Nel rapporto del 2014 fece notare in particolare che nel DDPS vi erano ancora incertezze riguardo alla direzione dei progetti, alla procedura di controllo e ai rendiconti. Nel 2015 ha condotto pertanto diversi colloqui con gli esponenti dipartimentali per discutere soprattutto della collaborazione tra singoli servizi e la direzione del Dipartimento e per informarsi sullo stato dei principali progetti TIC del DDPS. In primo piano vi erano i progetti Rete di dati sicura, POLYCOM e FITANIA (cfr. n. 4.5.4 del rapporto 2015). Sulla base di queste informazioni la Delegazione delle finanze è giunta alla conclusione che nella direzione strategica ed operativa erano stati apportati taluni miglioramenti, ma continuava a mancare una pianificazione vincolante a medio termine, la limitatezza delle risorse di personale costituiva un rischio per diversi progetti e la durata di realizzazione, spesso assai lunga, complicava la gestione dei progetti complessi.

Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze si è concentrata in particolare su come la nuova direzione del Dipartimento intendesse strutturare la gestione dei progetti informatici e su come si sviluppassero i vari progetti TIC importanti. Ha quindi istituito una sottodelegazione per incaricarla di approfondire la questione nell'ambito di una seduta di chiarimento con il capo Informatica e il capo Progetti del DDPS. Le osservazioni generali della Delegazione delle finanze sono esposte qui appresso, mentre le constatazioni sui progetti POLYCOM e FITANIA sono illustrate ai seguenti numeri 4.5.3 e 4.5.4.

Nel 2016 la Segreteria generale del DDPS è stata riorganizzata per potenziare i settori progetti informatici, controlling e aiuto alla condotta. La Delegazione delle finanze ritiene queste misure positive e si attende che portino a ulteriori miglioramenti nella gestione strategica e operativa dei progetti informatici. Rimane però aperta la questione se nella guida dei progetti verrà data la giusta importanza alle competenze informatiche specialistiche.

La seduta di chiarimento verteva a livello materiale soprattutto sulla strutturazione dei rendiconti sui progetti informatici del DDPS. In seguito alla
richiesta precedentemente presentata dalla Delegazione delle finanze di ricevere informazioni più approfondite e più chiare, il DDPS ha ristrutturato il suo elenco dei progetti principali. Questo elenco mostra il credito complessivo autorizzato dal Parlamento e le parti di credito già impiegate nonché contiene informazioni sullo stato del progetto, in particolare le prestazioni, le scadenze, le finanze e le risorse. Il DDPS lo aggiorna ogni trimestre, di modo che sia il Dipartimento sia l'alta vigilanza parlamentare abbiano un'informazione aggiornata sulla situazione dei crediti, sulle prestazioni, sui costi e sulle scadenze. Per la Delegazione delle finanze l'elenco ha migliorato così il suo valore informativo fornendo agli organi parlamentari il giusto grado di dettagli.

4571

FF 2017

Inoltre, mostra chiaramente quale progetto presenta problemi. La Delegazione delle finanze approva inoltre il fatto che per motivi di costi e di efficenza il DDPS allestisca un solo elenco permettendo in tal modo agli organi di vigilanza di disporre sempre dello stesso stato di informazioni.

Per quanto concerne i singoli progetti TIC, i rappresentanti del DDPS hanno ricordato una problematica nota a tutta l'Amministrazione federale: il rischio di disperdersi in troppi progetti che durante lo sviluppo devono inoltre soddisfare sempre nuove esigenze. Come già accennato, spesso manca il personale necessario. Secondo la Delegazione delle finanze questo problema presuppone una definizione precoce e completa delle esigenze, una chiara priorizzazione dei progetti e una loro rapida realizzazione. Anche in considerazione delle prospettive politico-finanziarie della Confederazione è molto importante realizzare soltanto progetti effettivamente necessari e rinunciare a quelli auspicabili.

A metà febbraio 2017 la Delegazione delle finanze ha discusso con alcuni rappresentanti del DDPS le conclusioni tratte dalla seduta di chiarimento, conclusioni che, come constatato, il Dipartimento condivide nelle parti essenziali. La Delegazione delle finanze accompagnerà da vicino i progetti informatici eseguendo visite di accertamento periodiche e informandosi dettagliatamente sullo stato dei progetti prioritari del DPPS.

4.5.3

UFPP: progetto chiave TIC, salvaguardia del valore di POLYCOM

La rete radio di sicurezza POLYCOM consente i contatti radio tra le autorità e le organizzazioni attive nel campo del salvataggio e della sicurezza, gli addetti alla manutenzione delle strade nazionali e i gestori di infrastrutture critiche. Dal 2015 tutti i Cantoni sono allacciati al sistema. Affinché possa essere utilizzato almeno fino al 2030, il sistema POLYCOM deve essere rimodernato dal punto di vista tecnologico; in particolare dovranno essere sostituite le stazioni di base che sono giunte al termine del loro ciclo di vita. Per passare alla nuova tecnologia, occorre sviluppare un gateway che permetta di far funzionare parallelamente la vecchia e la nuova tecnologia e di eseguire una migrazione su più anni che mantenga appieno la sua funzione.

A inizio 2016 la Delegazione delle finanze si è occupata di un mandato dell'importo di circa 325 milioni di franchi che l'UFPP aveva aggiudicato con trattative private per la salvaguardia del valore di POLYCOM. In uno scambio con il direttore dell'UFPP ha constatato che in passato non era stata attribuita la necessaria attenzione al mantenimento del valore del sistema. Ha ritenuto che l'aggiudicazione mediante trattative private fosse comprensibile, considerati i presupposti tecnici e il vincolo con i fornitori nonché in conseguenza del fatto che non era stata presa in esame nessuna tecnologia alternativa.

A fine maggio 2016 il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente un credito complessivo per la salvaguardia del valore di POLYCOM (16.044) nel quale indica una spesa complessiva di circa 500 milioni di franchi fino al 2030. Il Consiglio federale ha chiesto al Parlamento un credito di impegno pari a 159,6 milioni di 4572

FF 2017

franchi (94,2 mio. per la nuova tecnologia, 65,4 mio. per la sostituzione delle stazioni base Cgcf). L'Assemblea federale ha approvato il credito il 6 dicembre 2016.

In merito a questo oggetto la CdF-N ha presentato alla Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale un corapporto nel quale ha sì riconosciuto la necessità del credito chiesto dal Consiglio federale, ma ha anche sottolineato l'importanza della direzione del progetto e del controllo efficace. Ritiene altresì necessario registrare anche le spese interne per permettere al Parlamento di conoscere i costi complessivi del progetto.

Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze ha seguito il progetto principalmente basandosi sui rapporti sullo stato di avanzamento e ha constatato che a metà 2016 il progetto era in linea di massima sulla buona strada, i costi erano rispettati e le tappe principali procedevano secondo i piani, ma si prospettavano ritardi nella consegna di alcuni materiali. Il DDPS prevede, come misura, di portare avanti parallelamente alcuni lavori e, in caso di mancato rispetto delle scadenze, di esigere pene convenzionali. Quanto alla fattibilità tecnica del gateway, sussiste inoltre un rischio considerevole. Questo problema è noto già da qualche tempo e nel suo corapporto del luglio 2016 la CdF-N ha chiaramente dichiarato che dal punto di vista tecnico la struttura del gateway è essenziale per la riuscita; è una parte centrale senza la quale la salvaguardia del valore di POLYCOM è messa in pericolo. Un'ulteriore sfida è garantire che tutti i Cantoni migrino per tempo le loro sottoreti nella nuova tecnologia.

A metà febbraio 2017 la Delegazione delle finanze ha discusso l'affare in un colloquio con alcuni rappresentanti del DPPS e si è informata sullo stato recente del progetto. Ha constatato che, stando alle dichiarazioni del DPPS, il progetto è sulla buona strada. La Delegazione delle finanze ritiene importante che dagli errori commessi nel progetto POLYCOM si traggano gli insegnamenti necessari ed esige in particolare che anche i Cantoni vengano coinvolti per tempo in questo complesso progetto e siano richiamati al dovere affinché terminino per tempo i lavori di preparazione per la migrazione.

4.5.4

Progetti chiave TIC nel programma FITANIA

Il programma raggruppa il centro di calcolo del DDPS, la rete di comando Svizzera e la telecomunicazione dell'esercito. Il DDPS intende investire in 20 anni 3,3 miliardi di franchi nell'infrastruttura di condotta, nella tecnologia dell'informazione e nel collegamento alla rete (senza le spese per il personale interne alla Confederazione), a cui si aggiungono circa 500 milioni di franchi per investimenti di mantenimento del valore o ricorrenti. I costi complessivi ammontano così ad almeno 3,8 miliardi di franchi. Sulla base di una verifica eseguita nella primavera 2016 il CDF ritiene che i singoli progetti siano impostati in maniera razionale e che la gestione del progetto sia mirata. Siccome il programma FITANIA assume compiti di coordinamento e non ha potere di impartire istruzioni, il CDF ha raccomandato di rinunciare a definirlo progetto chiave TIC e di gestire invece i progetti singolarmente. Il 26 ottobre 2016 il Consiglio federale ha seguito questa raccomandazione.

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FF 2017

Centri di calcolo del DDPS: la Confederazione prevede di creare per un totale di circa 900 milioni di franchi una rete di quattro centri di calcolo di proprietà della Confederazione, di cui due equipaggiati con una protezione militare. A fine 2015 una verifica del CDF ha mostrato che i lavori per i piani TIC importanti e le specifiche per la messa in funzione dei centri di calcolo equipaggiati con una protezione militare sono ancora in corso. Il CDF ha formulato raccomandazioni in proposito, ma ha invitato anche a effettuare un controllo dettagliato dell'impiego dei crediti secondo una scala delle prestazioni conforme alle direttive. Dal canto suo il DDPS ha ricordato nel suo parere dell'aprile 2016 di aver già preso in alcuni casi le misure corrispondenti.

Per quanto concerne lo sviluppo del progetto, nel novembre 2016 la Delegazione delle finanze, basandosi sul rapporto sullo stato di avanzamento del progetto a metà 2016, ha rilevato che il progetto procede secondo i piani, tuttavia l'evoluzione si prospetta negativa. Difatti, i rischi aumentano in particolare perché sono state sottovalutate le difficoltà che costruire nella roccia comporta. Essendo scaduto il tempo a disposizione, non si escludono ritardi. La Delegazione delle finanze si aspetta che il DDPS, in quanto responsabile della condotta, avvii i necessari correttivi.

Rete di comando Svizzera: sulla base della citata verifica eseguita nella primavera 2016, il CDF ha rilevato diverse lacune nel rapporto dell'ODIC al Consiglio federale e alla Delegazione delle finanze, tra cui la mancanza di trasparenza dei costi complessivi e vari errori nell'analisi del valore delle prestazioni. Il CDF ha raccomandato altresì di accelerare urgentemente il coordinamento con il progetto «Rete di dati sicura» dell'UFPP. Come constatato dalla Delegazione delle finanze a fine novembre, stando al rapporto sullo stato di avanzamento a metà 2016 il progetto procede bene nel complesso, ma siccome diversi progetti parziali hanno subito ritardi, il rispetto delle scadenze non si presenta più così positivo. I rischi più grossi sono dovuti tuttavia alle risorse in personale: il know-how è spesso concentrato in un'unica persona spesso oberata. Questi rischi vanno sorvegliati.

Telecomunicazione dell'esercito: secondo il rapporto sullo stato di avanzamento a metà
2016 il progetto è a buon punto quanto a costi, scadenze e gestione. L'analisi del valore delle prestazioni, ancora mancante, dovrebbe essere integrata nel prossimo rapporto sullo stato di avanzamento. Non lascia però indifferente il fatto che l'architettura generale continui a non essere definita, benché sia importante anche per molti altri progetti. Ciò ha portato il DDPS a fine settembre 2016 a contrassegnare come «giallo» il progetto nel suo elenco dei progetti prioritari. Anche la Delegazione delle finanze ritiene che l'architettura generale rivesta grande importanza per evitare problemi di coordinamento nello sviluppo e doppioni. L'esperienza insegna che senza l'architettura si rischia di far fallire il progetto.

4574

FF 2017

4.6

Dipartimento federale delle finanze

4.6.1

SCI / Diritti di accesso per SAP

Nell'ambito di una revisione intermedia del consuntivo 2016 la CDF ha rilevato nella primavera del 2016 lacune di sicurezza sostanziali presso l'AFC che riguardano l'evasione dei pagamenti. I dati bancari potevano essere modificati in un secondo tempo da oltre 130 persone prima dell'esecuzione del pagamento nel sistema SAP e questo problema si presentava anche in altre unità amministrative, in particolare nell'AFD. Visti i considerevoli flussi di pagamento nei settori in questione e il notevole rischio, il CDF ha preteso l'immediata risoluzione di queste lacune di sicurezza. Ha inoltre inviato una notifica al presidente della Confederazione e al capo del DFF ai sensi dell'articolo 15 capoverso 3 LCF.

Un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell'AFC, dell'AFF e dell'UFIT ha subito adottato i dovuti provvedimenti. Il 24 ottobre 2016 il CDF ha informato il capo del DFF e il capo del DEFR che nel frattempo, a suo parere, queste lacune di sicurezza sono state risolte in conformità con i controlli introdotti e compensativi esistenti. È stata effettuata in seguito una verifica degli indirizzi di base nell'AFC e nell'AFD sull'arco di tempo di due mesi che non ha dato riscontri negativi, ma il CDF ha notato che nell'AFC la separazione tra la registrazione delle domande di restituzione e la relativa verifica nel settore dell'imposta preventiva continua a essere insufficiente e l'onere di lavoro causato dal trattamento manuale ripetuto rimane elevato. Anche la verifica dei diritti di accesso al sistema informatico deve essere migliorata sotto il profilo qualitativo. L'AFC ha avviato le misure corrispondenti.

I risultati dei controlli effettuati dal CDF hanno spinto la Delegazione delle finanze a voler discutere, a fine novembre 2016, con alcuni rappresentanti del DFF sull'impiego di SAP nell'Amministrazione federale, anche perché, stando alle diverse informazioni raccolte nell'ambito delle deliberazioni sul bilancio tenutesi nella CdF, la realizzazione degli aggiornamenti di SAP porrebbe alle unità amministrative non poche sfide, tra cui tempi di attuazione solitamente rigorosi e sostegno insufficiente da parte dell'ufficio responsabile. Per la Delegazione delle finanze era particolarmente interessante sapere quando sarebbe avvenuto il cambio generazionale dell'attuale sistema SAP e il modo in cui
è previsto organizzarlo. Come illustrato dal delegato per la direzione informatica della Confederazione, gli accertamenti sono stati avviati, ma si trovano ancora allo stadio iniziale. Il cambio generazionale pianificato per il 2023 richiede una verifica dei processi aziendali, dei modelli di provider e delle tecnologie disponibili.

La Delegazione delle finanze considera il cambio generazionale pianificato per SAP un'enorme sfida per l'Amministrazione federale. Affinché questo progetto vada in porto, occorre preparare il terreno per tempo. La Delegazione delle finanze si aspetta dall'ODIC che proceda rapidamente con i lavori e mostri trasparenza così come un certo grado di concretizzazione quanto alla complessità, ai rischi, alle misure avviate nonché alle ripercussioni sul personale e sulle finanze.

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FF 2017

4.6.2

Tesoreria federale / Rischi valutari

A metà maggio 2016 la Delegazione delle finanze ha discusso il rapporto di gestione 2015 della Tesoreria federale, in particolare la copertura delle valute estere che la Confederazione acquista dal 1998 ogni anno per il preventivo successivo. Da allora, questa copertura è costata alla Confederazione circa 180 milioni di franchi, corrispondenti a circa l'un per cento su un volume di divise di pressappoco 20 miliardi di franchi in questo lasso di tempo. Considerato l'elevato valore del franco svizzero, è legittimo chiedersi se non si possa o addirittura non si debba rinunciare a questa copertura.

Nell'ambito di un colloquio tenutosi a fine giugno 2016 la Delegazione delle finanze e il capo del DFF hanno discusso la tematica. Il DFF conviene che avrebbe potuto in effetti rinunciare a una copertura, vista l'evoluzione del mercato delle valute negli ultimi dieci anni, tuttavia occorre porsi la domanda di principio se la Confederazione debba coprire i suoi acquisti di valute estere. Siccome questa prassi ha dato buoni risultati, il DFF non vede il motivo per proporre al Consiglio federale un cambiamento.

La Delegazione delle finanze ha dunque incaricato il CDF di presentare i vantaggi e gli svantaggi della prassi odierna e a fine novembre 2016 ha discusso le osservazioni. Nel 2010 il CDF raccomandò all'AFF di riesaminare la sua strategia di copertura dei cambi. La Tesoreria federale non apportò tuttavia alcuna modifica poiché considerava efficace la sua attuale strategia. L'obiettivo di prevedibilità del preventivo, avanzato principalmente dall'AFF, poteva però essere raggiunto anche con altri mezzi (tasso di cambio garantito per gli uffici, differenze di cambio a favore o a carico di un credito centrale nell'AFF). In breve il CDF constata che tra la strategia odierna e la totale rinuncia a una copertura vi sono altre varianti ipotizzabili, ognuna con i suoi vantaggi e svantaggi.

La Delegazione delle finanze ritiene che la strategia odierna di copertura delle valute contravvenga in un certo qual modo all'articolo 50 capoverso 2 OFC secondo cui la Confederazione assume il rischio per i danni causati ai suoi valori patrimoniali, d'altro canto riconosce l'obiettivo del DFF di evitare rischi più gravi nell'acquisto di valute estere. La Delegazione delle finanze giudica positivamente il fatto che il DFF
stia vagliando soluzioni alternative per la copertura dei pagamenti che si basano su un credito d'impegno conformemente all'articolo 70a OFC. Non ritiene quindi necessario un ulteriore intervento.

4.6.3

AFC: progetto chiave TIC Fiscal-IT

Nel rapporto dell'anno precedente la Delegazione delle finanze riconosceva i progressi che hanno potuto essere compiuti nel 2015 in questo progetto complesso, tuttavia nell'insieme si era detta sorpresa del tono molto positivo nella valutazione generale del DFF, in particolare visto il permanere di rischi elevati presenti in Fiscal-IT. Intendeva quindi seguire con attenzione l'evoluzione del progetto.

Nell'anno rassegna ha attuato questa sua risoluzione nell'ambito di vari colloqui con

4576

FF 2017

alcuni rappresentanti del DFF e servendosi dei rapporti sullo stato di avanzamento dei progetti TIC.

Sulla base delle informazioni a disposizione, a metà giugno 2016 la Delegazione delle finanze ha comunicato al Consiglio federale le sue preoccupazioni in merito al rischio di superare i costi e i termini del programma Fiscal-IT. Nella sua seduta di fine giugno ha preso atto di un rapporto di verifica del CDF da cui emerge che i costi potrebbero superare il preventivo. Sempre nella stessa seduta il capo del DFF ha riferito sullo stato e sulle prospettive del programma sottolineando che Fiscal-IT stava evolvendo, ma le riserve costituite stavano diminuendo; sarebbero eventualmente insorti ritardi e costi supplementari a causa delle nuove esigenze internazionali e non si escludeva la necessità di crediti aggiuntivi.

A metà agosto 2016 il CDF ha inviato una notifica al presidente della Confederazione e al capo del DFF ai sensi dell'articolo 15 capoverso 3 LCF nella quale li informava dei seri problemi nel settore dell'esercizio e dello sviluppo nonché dei ritardi di consegna, che hanno provocato uno slittamento dei principali aggiornamenti previsti per novembre 2016 e quindi anche della sostituzione dei sistemi centrali più importanti. La Delegazione delle finanze ha pertanto invitato il DFF a presentare un rapporto aggiornato sullo stato di avanzamento e ne ha discusso con il capo del DFF i risultati a fine novembre 2016. Ha appreso al contempo che le risorse supplementari necessarie non possono più essere compensate con le sole riserve e che il Consiglio federale chiederà un credito aggiuntivo al Parlamento con la prima aggiunta del 2017. Secondo il DFF la conclusione del programma Fiscal-IT nel 2018 non è in pericolo ma richiede grandi sforzi. I ritardi nei singoli progetti sono dovuti perlopiù a prodotti che non sono stati forniti nei tempi previsti e conformemente alla qualità richiesta.

La Delegazione delle finanze ritiene critica la situazione relativa ai termini, ai costi e ai crediti di Fiscal-IT e considera in particolare la migrazione dei dati una delle maggiori sfide del progetto. Nella lettera del 20 dicembre 2016 ha invitato il Consiglio federale a essere più trasparente nella prima aggiunta del 2017 precisando quali costi supplementari non erano prevedibili e neanche influenzabili e
quali si basavano su fattori che il DFF, le direzioni degli uffici, i responsabili del programma e gli uffici coinvolti che assumono attività interdipartimentali avrebbero potuto individuare e riorientare tempestivamente.

Il 15 febbraio 2017 il Consiglio federale ha annunciato risorse supplementari a favore di Fiscal-IT pari a 26 milioni di franchi fino alla fine del programma nel 2018. Nel preventivo 2017 ha presentato una domanda di credito aggiuntivo di 18 milioni di franchi, di cui saranno anticipati 3 milioni. Il 1° marzo 2017, in un colloquio con il capo del DFF, la Delegazione delle finanze ha discusso in merito alla domanda e ha approfondito soprattutto questioni quali l'effettiva necessità dell'anticipo di 3 milioni, le varie possibilità di compensazione e le conseguenze di un rifiuto da parte della Delegazione delle finanze per il programma Fiscal-IT. Basandosi sulle informazioni ricevute, la Delegazione delle finanze ha approvato il credito aggiuntivo urgente di 3 milioni di franchi, ma ha imposto che l'importo totale venga compensato internamente all'Amministrazione federale prima dell'approvazione da parte del Parlamento della prima aggiunta del 2017 a metà giugno 2017. Con la sua approvazione la Delegazione delle finanze intende impedire che i lavori necessari per 4577

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Fiscal-IT debbano rallentare fino a metà 2017 a causa di una mancanza di fondi, provocando così il rischio di superare nuovamente le scadenze e i costi. Al contempo ritiene importante rispettare i tagli trasversali nel settore dell'informatica della Confederazione pari a 17 milioni di franchi che il Parlamento ha deciso con il preventivo 2017 e non creare con la sua decisione un precedente per i dibattiti nelle Commissioni delle finanze e in Parlamento.

4.6.4

AFD: progetti chiave TIC

DazIT A metà giugno 2014 la Delegazione delle finanze chiese al Consiglio federale di presentare quali misure il DFF intendeva prendere per porre rimedio all'ingorgo di investimenti in ambito informatico nell'AFD e le relative ripercussioni finanziarie.

Durante un colloquio tenutosi nel novembre 2015 con alcuni rappresentanti del DFF la Delegazione delle finanze apprese che il Dipartimento esaminava, sulla base di una verifica globale, quali progetti potevano essere ridimensionati o differiti. Il Consiglio federale ha deciso nell'aprile 2016 di condurre il progetto TIC di rinnovamento completo dell'ambiente informatico dell'AFD come progetto chiave TIC della Confederazione non appena il progetto ottiene il via libera.

A fine giugno 2016 la Delegazione delle finanze ha chiesto al capo del DFF un aggiornamento sullo stato del progetto. Il DFF ha esaminato dettagliatamente i processi per evitare di trasporre quanto esisteva già in una nuova applicazione TIC.

La sostituzione del TTPCP fa parte di questo progetto per il quale il DFF ritiene decisivo sapere se l'UFIT sarà in grado, al momento venuto, di creare il sistema e di garantirne la manutenzione. La Delegazione delle finanze valuta positivamente la decisione del DFF di esaminare dettagliatamente i processi dell'AFD prima di iniziare il progetto TIC. Nel 2016, su richiesta del capo del DFF e del nuovo direttore dell'AFD, il CDF ha esaminato le soluzioni e i costi proposti in una prima bozza di messaggio sul DazIT. Questo ha permesso al DFF di elaborare la sua strategia.

Il 15 febbraio 2017 il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente la modernizzazione e la semplificazione integrali di tutti i processi dell'AFD. Il raggiungimento di questo obiettivo presuppone un credito complessivo di circa 400 milioni di franchi suddiviso in crediti di impegno: il primo dovrà essere sbloccato dall'Assemblea federale, gli altri dal Consiglio federale. L'economia, la popolazione e l'Amministrazione trarranno vantaggio da importanti semplificazioni grazie a processi generalmente digitalizzati. In un incontro tenutosi il 14 febbraio 2017 il capo del DFF ha comunicato alla Delegazione delle finanze che allo stato attuale il dipartimento prevede risparmi per circa 125 milioni di franchi a favore dell'economia nel settore dello sdoganamento e nei
settori interessati dell'AFD un aumento della produttività del 20 per cento circa.

Il rinnovamento e la modernizzazione dell'ambiente informatico dell'AFD presuppongono cospicue risorse finanziarie e umane. Inoltre, per la sua gestione e conduzione il grande progetto richiede lo sviluppo di apposite conoscenze specialistiche e strutture. La Delegazione delle finanze continuerà a seguire attentamente questi aspetti del progetto, anche perché nella sua risposta del 2 dicembre 2016 al postulato 4578

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14.4002 sulla riscossione elettronica della tassa per l'utilizzazione delle strade nazionali il Consiglio federale ha affermato che la realizzazione di un contrassegno elettronico deve essere strettamente sincronizzata con il programma DazIT. L'esperienza mostra che gli ampliamenti di progetti apportati in un secondo momento possono ingigantire il rischio di ritardi e costi aggiuntivi.

Sistema di gestione degli interventi L'AFD acquisisce un sistema di gestione degli interventi unitario per le quattro centrali d'intervento del Cgcf e un sistema di localizzazione che indica costantemente i dati relativi alla posizione e allo stato di tutti i veicoli e consente di ricevere informazioni. La Centrale operativa Sud è attivata e l'esercizio operativo si sta svolgendo in modo soddisfacente. Da metà maggio 2016 i lavori si incentrano sulla messa in funzione delle Centrali operative Est e Nord. Nel 2017 saranno ancora apportati modesti ampliamenti. Nonostante un ritardo dei termini, la situazione dei rischi è migliorata, riprendendo il suo corso normale a metà 2016.

Durante la sua verifica nella primavera 2016 il CDF ha individuato i rischi più elevati al momento dei test e del collaudo del sistema (ad es. quanto alla performance e alla sicurezza). L'AFD ha rinunciato espressamente a questi test durante l'integrazione, ma li effettuerà in caso di problemi dopo il lancio produttivo. Il CDF non condivide questa posizione, ma ha deciso di rinunciare ad approfondirla ulteriormente.

In seguito a un colloquio con il capo del DFF la Delegazione delle finanze ha preso atto che si impiega un prodotto standard già consolidato in diverse organizzazioni di soccorso e ora verrà in parte applicato anche in dogana. Pertanto, secondo il DFF il rischio a cui si va incontro rinunciando a determinati test è accettabile.

4.6.5

UFIT: diversi progetti chiave TIC

Attuazione della nuova architettura di rete della Confederazione (UNB) Con questo programma l'UFIT rafforza l'acquisto esterno di prestazioni di trasmissioni di dati e sostituisce le sue componenti di rete nel quadro della gestione del ciclo di vita. Il programma, che si concluderà presumibilmente nel 2019 dopo una durata di cinque anni e un credito d'impegno di circa 138 milioni di franchi, mira a riunire a livello operativo diversi progetti in corso nel settore di rete.

Da una verifica del CDF del 2016 è emerso che la pianificazione del programma non considera a sufficienza le forniture centrali e in tal modo non può mostrare chiaramente le correlazioni delle forniture in termini temporali e materiali. Ad esempio, sono considerate critiche le procedure di acquisto nelle quali due ricorsi hanno portato a ritardi nei progetti interessati. Il CDF ha inoltre raccomandato all'UFIT di rivedere la pianificazione finanziaria, poiché la mancanza di una visione d'insieme non permette alla pianificazione del programma e al reporting di presentare la trasparenza e l'affidabilità necessarie.

Basandosi sui rapporti di verifica del CDF menzionati e sul rapporto sullo stato di avanzamento dell'UNB a metà 2016, la Delegazione delle finanze ha discusso a fine 4579

FF 2017

novembre 2016 lo stato del progetto con il capo del DFF e appreso che l'UFIT intende seguire le raccomandazioni del CDF. Al momento di questa discussione, tuttavia, non erano ancora chiare le ripercussioni di un ricorso contro una decisione di aggiudicazione per servizi di trasporto di dati, poiché dopo la reiezione del suo ricorso da parte del TAF la ditta in questione ha presentato al DFF un ricorso contro l'UFCL e infine un altro ricorso contro il servizio giuridico del DFF. Nella primavera 2017 la Delegazione delle finanze si occuperà nuovamente del programma UNB quando sarà disponibile il rapporto sullo stato di avanzamento a fine 2016 e si delineeranno chiaramente le ripercussioni di questi ricorsi sulle finanze e sulle scadenze e delle misure di correzione avviate dall'UFIT.

Programma IAM Confederazione Dal 2014 con il programma IAM Confederazione (gestione dell'identità e degli accessi) si è valutato come le diverse soluzioni IAM dell'Amministrazione federale impiegate decentralmente e collegate a un servizio standard IAM Versione 1 possano essere riunite in un determinato sistema centralizzato. Sulla base dei risultati l'ODIC, in collaborazione con i dipartimenti e la Cancelleria federale, ha elaborato un ampliamento del servizio standard IAM che sarà attuato entro il 2020. Il Consiglio federale ha approvato a fine giugno 2016 il corrispondente modello di mercato e a metà ottobre 2016 ha emanato la nuova ordinanza IAM.

Nella sua seconda verifica dell'IAM nell'autunno 2016 il CDF ha constatato che il programma procede secondo la pianificazione finanziaria e le scadenze e per fine 2016 può essere concluso. Non solo oggi ma anche in futuro saranno operativi all'interno della Confederazione diversi servizi IAM e questo significa che dopo la conclusione del progetto si dovrà garantire la gestione e lo sviluppo coordinato del sistema globale IAM Confederazione. Il CDF aspetta quindi che l'ODIC assicuri la gestione dell'IAM a livello federale e il trasferimento delle conoscenze elaborate dall'organizzazione del programma all'organigramma. La Delegazione delle finanze condivide questo parere. A suo avviso in linea di massima è più efficace e sicuro distaccare la gestione delle identità dalle singole applicazioni e integrarla in sistemi IAM centralizzati, ma al contempo occorre evitare che i vari
fornitori di prestazioni sviluppino nuovamente tali sistemi in direzioni diverse. Siccome l'accesso sicuro ai dati riveste un'importanza sempre più grande (cfr. ad es. n. 3.3.4 e 4.6.1), la Delegazione delle finanze continuerà ad occuparsi della tematica IAM.

Programma UCC Il progetto UCC (Unified Communications & Collaboration) prevede di integrare diversi servizi e applicazioni di comunicazione in una piattaforma unica. Gli attuali impianti di telefonia fissa della Confederazione sono giunti alla fine del loro ciclo vitale. In origine il programma si prefiggeva di introdurre nell'Amministrazione federale civile un nuovo sistema di comunicazione entro il 2015. A fine novembre 2015 la Delegazione delle finanze constatò che a fine giugno 2015 il programma era sul «rosso». Secondo il rapporto sullo stato di avanzamento i rischi risiedevano in primo luogo nel progetto UCC del DDPS (soprattutto a causa della carenza di personale) e negli acquisti. A fine dicembre 2015 la Delegazione delle finanze chiese pertanto al Consiglio federale di prestare la dovuta attenzione al programma UCC e al progetto UCC DDPS.

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FF 2017

A metà maggio 2016 la Delegazione delle finanze ha preso atto di un rapporto di verifica del CDF dell'aprile 2016 e del rapporto sullo stato di avanzamento dell'UCC a fine 2015 dai quali emerge che il programma sta avanzando e molti sottoprogetti sono portati a termine. Tuttavia nel frattempo la scadenza definitiva è slittata ancora una volta a fine 2017 provocando, da gennaio 2017, costi aggiuntivi mensili di circa 100 000 franchi a carico del DDPS. Il rapporto sullo stato di avanzamento a metà 2016 ha mostrato infine che un acquisto è in ritardo rispetto ai termini e che si sono registrati altri ritardi nel collaudo del sistema nell'AFD.

A fine novembre 2016 la Delegazione delle finanze ha avuto un incontro con il capo del DFF per ottenere brevi aggiornamenti sullo stato del progetto e ha appreso che nel frattempo l'acquisto in questione è stato aggiudicato. Secondo il DFF sussistono però ancora incertezze sulle scadenze dell'UCC del DDPS. La Delegazione delle finanze continua quindi a seguire attentamente l'evoluzione de progetto UCC.

Anche la CDG-N si sta occupando dell'oggetto (cfr. rapporto annuale 2016 delle CDG del 26 gennaio 2017).

4.7

Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca

4.7.1

SG-DEFR: governance nel settore dei politecnici federali

Dal 2013 la Delegazione delle finanze si occupa approfonditamente di questioni legate alla governance nel settore dei PF e dei progetti di partenariato pubblicoprivato (Public-Private-Partnership, PPP) del Politecnico federale di Losanna (PFL).

Nel quadro di una visita a Losanna e a Ginevra svolta a inizio agosto 2016, la Delegazione delle finanze ha voluto chiarire questioni legate alla governance, ma anche aspetti riguardanti la gestione immobiliare nel settore dei PF, lo sforamento dei costi per un progetto edile del PFL, l'economicità del Quartier Nord e del nuovo centro congressuale, nonché il Campus Biotech Geneva. Gli elementi più significativi sono riassunti qui di seguito.

Governance: la conduzione politica nel settore dei PF spetta al Parlamento e al Consiglio federale, i quali definiscono gli obiettivi strategici e fissano i valori finanziari di riferimento. Il Consiglio dei PF conclude accordi sugli obbiettivi con i politecnici e gli istituti di ricerca (istituzioni) e assegna loro i mezzi finanziari messi a disposizione ogni anno dalla Confederazione. Se al Consiglio dei PF spettano dunque compiti di natura strategica, la conduzione operativa è ampiamente in mano alle istituzioni, che sono enti di diritto pubblico della Confederazione dotati di personalità giuridica. Il Consiglio dei PF non ha quindi in casi specifici la facoltà di impartire istruzioni che lederebbero l'autonomia di cui godono dette istituzioni. Nel settore dei PF, tuttavia, la separazione a livello di organico tra piano strategico e piano operativo, così come sancita nei principi guida della Confederazione in materia di governo d'impresa, non è ancora stata attuata. I presidenti dei due politecnici nonché il direttore di uno degli istituti di ricerca sono membri del Consiglio dei PF, con il risultato di una possibile commistione tra direzione strategica ed operativa. Ad avviso della 4581

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Delegazione delle finanze, tuttavia, il principio sancito nelle Linee guida va tendenzialmente preservato, affinché i membri del Consiglio dei PF continuino ad adoperarsi per il settore dei PF nel suo insieme e non fungano esclusivamente da rappresentanti degli interessi della propria istituzione. La Delegazione delle finanze si aspetta però che, nel quadro della prossima revisione della legge sui PF, le regole in materia di ricusazione vengano estese.

Nel 2012 il PFL ha impugnato con ricorso al Tribunale amministrativo federale la nomina di un esperto, da parte del Consiglio, per l'esame di un caso di plagio. La Delegazione delle finanze, che ritiene questa situazione inaccettabile, a dicembre 2015 ha chiesto al capo del DEFR di occuparsi della questione. Il Dipartimento analizzerà la problematica nel quadro della prossima revisione totale della legge sui PF.

Gestione immobiliare nel settore dei PF: se in materia di didattica, ricerca e trasferimento del sapere e delle tecnologie le istituzioni del settore dei PF sono ampiamente autonome, lo stesso non può dirsi per quanto riguarda gli immobili, poiché la funzione di coordinamento e controllo spetta al Consiglio dei PF in qualità di organo che sovrintende ai progetti di costruzione e all'amministrazione degli immobili della Confederazione. Questa antitesi tra libertà nella didattica e nella ricerca e vincoli infrastrutturali è considerata sostanzialmente problematica dalle istituzioni.

Con la revisione del 1° gennaio 2015 dell'ordinanza del 5 dicembre 2008 sulla gestione immobiliare e la logistica della Confederazione (OILC) il Consiglio federale ha definito i modelli alternativi di finanziamento a disposizione del settore dei PF.

Sono ora previsti cosiddetti modelli di leasing di finanziamento conclusi non più a nome dell'istituzione bensì della Confederazione. Ciò significa che si rende necessario un credito d'impegno e dunque l'approvazione delle Camere sulla base del programma edilizio del settore dei PF. Inoltre, nell'elaborare la guida per i modelli d'investimento il Consiglio dei PF ha definito i criteri da soddisfare e le procedure di approvazione, che prevedono in particolare il coinvolgimento già a monte del Consiglio dei PF. Queste regole più severe intendono garantire che nel settore degli immobili siano tutelati anche gli interessi
del proprietario.

La Delegazione delle finanze ha costatato che il Consiglio dei PF e le istituzioni valutano in modo diverso la nuova situazione legale e dalla prassi traggono conclusioni a volte contrastanti. Se per il Consiglio dei PF la garanzia della trasparenza e l'obbligo di rendere conto dell'attività hanno valore prioritario, per i PF è essenziale che i controlli nel settore immobiliare non pregiudichino la libertà accademica e tantomeno prolunghino i tempi delle pianificazioni.

Sforamento dei costi per un progetto edile del PFL: nel marzo 2015 il Politecnico di Losanna ha comunicato al presidente del Consiglio dei PF uno sforamento di 24 milioni di franchi dei costi di un progetto edile. Stando a un'indagine amministrativa, la causa va ricercata principalmente nell'adeguamento della destinazione prevista. L'indagine ha evidenziato diversi problemi nel settore della gestione immobiliare del PFL, in particolare nel settore della rendicontazione (reporting). Alcuni costi del progetto sono stati erroneamente contabilizzati in un fondo interno del PFL e non nel credito d'investimento della Confederazione. Per evitare il ripetersi di una tale situazione, il Politecnico di Losanna ha quindi adottato una serie di misure tra cui la 4582

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nomina di un direttore finanziario (chief financial officer), un controlling finanziario e il miglioramento della comunicazione interna.

Visto l'accaduto il Consiglio dei PF ha aumentato le attività e i compiti di controllo.

In futuro, le istituzioni dovranno fornire periodicamente informazioni sulla qualità della conduzione dei progetti e, nel caso di grossi progetti, un rappresentante del Consiglio siederà nell'organo preposto alla conduzione (senza diritto di voto). La Delegazione delle finanze ritiene che le misure avviate presso il PFL e presso il Consiglio dei PF condurranno a miglioramenti sostanziali. In casi critici è tuttavia essenziale che la Delegazione sia informata per tempo, in modo trasparente ed esaustivo.

Economicità del Quartier Nord e del centro congressuale: il Quartier Nord del PFL ­ che consta di un centro congressuale, attività commerciali, un albergo, un autosilo e uno studentato ­ è costato circa 224 milioni di franchi ed è stato realizzato tra il 2011 e il 2014 mediante un modello di finanziamento alternativo. A inizio 2016 il CDF ha analizzato l'adeguatezza delle condizioni accordate agli investitori e le possibili conseguenze finanziarie per il settore dei PF e la Confederazione. Per gli edifici realizzati in diritto di superficie su fondi di proprietà della Confederazione, il PFL versa annualmente, e per 30 anni, un canone 10,6 milioni di franchi. Decorso questo periodo, e prima della scadenza naturale massima del diritto di superficie (99 anni), la Confederazione può rilevare gli immobili. Il CDF raccomanda di analizzare l'opportunità di una rescissione anticipata del contratto di finanziamento. Considerato il rendimento netto per l'investitore ­ superiore al quattro per cento ­ e un'allocazione dei rischi estremamente favorevole, le condizioni concordate con i terzi appaiono eccessivamente favorevoli. La Delegazione delle finanze condivide queste considerazioni e raccomanda al PFL di valutare, a tempo debito, l'opzione di rescissione con grande attenzione.

Il centro congressuale continua ad essere deficitario. A medio termine il PFL intende realizzare un risultato almeno lievemente positivo, in particolare intensificandone l'utilizzo, obiettivo questo che la Delegazione delle finanze ritiene però molto ambizioso. La chiusura del centro congressuale ­ poiché non
redditizio ­ rappresenta allo stato attuale il rischio finanziario più importante, rischio che il PFL ha stimato dell'ordine massimo di 2,5 milioni di franchi all'anno. La situazione appare dunque sotto controllo, ma se il rischio finanziario dovesse prodursi, il PFL dovrà farvi fronte con le proprie risorse.

Per l'approvazione del progetto il Consiglio dei PF aveva ricevuto dal PFL un termine estremamente breve. Dalla breve perizia esterna che era stato possibile commissionare era emerso che dal progetto si sarebbero potuti attendere risultati positivi nel lungo termine e che anche un'analisi più approfondita non avrebbe portato a conclusioni diverse. Il presidente del Consiglio dei PF diede il proprio assenso, ma chiese contemporaneamente il rispetto, in futuro, di termini adeguati e un coinvolgimento precoce nel processo decisionale. La Delegazione delle finanze saluta con favore il fatto che, oggi, sulla base della nuova disciplina delle competenze, la decisione spetterebbe all'intero Consiglio e non al solo presidente. Anche il Consiglio federale ha fatto tesoro di queste esperienze e nella riveduta OILC ha previsto che tali progetti, in futuro, debbano essere approvati dal Consiglio federale e dal Parlamento sotto forma di leasing di finanziamento.

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Campus Biotech Geneva: quando nel 2012 il complesso farmaceutico Merck chiuse la propria filiale a Ginevra, il presidente del PFL si adoperò per preservare nella regione le conoscenze e competenze acquisite e utilizzare l'infrastruttura di ricerca esistente per realizzare un sito di innovazione pionieristico nel campo dell'ingegneria biomedica e della neuroingegneria. Egli coinvolse a tal fine i due imprenditori Wyss e Bertarelli i quali nel maggio 2013 acquisirono il complesso per 310 milioni di franchi (costi originari di costruzione: 500 milioni). Parallelamente ­ dunque ancora prima che potessero essere realizzate le strutture necessarie ­ il PFL sottoscrisse con i due imprenditori un contratto di locazione trentennale per l'utilizzo di circa l'80 per cento della superficie dell'edificio (26 000 m2).

Considerati la complessità del progetto e i rischi assunti, il team Audit interno del Consiglio dei PF ha condotto a maggio e giugno 2015 un'ispezione sul posto, accompagnata dal CDF, allo scopo di valutare la conciliabilità del progetto con le disposizioni in vigore, di esaminare governance, competenze e processi decisionali e, infine, di analizzare contratti e flussi finanziari. Tuttavia il rapporto che avrebbe dovuto essere stilato alla fine delle verifiche, un anno e mezzo dopo, ovvero al momento di una visita di verifica svolta dalla Delegazione delle finanze, non risultava ancora pronto a causa dei numerosi feedback del PFL. Un tale ritardo è inaccettabile: la Delegazione delle finanze ritiene infatti che la consulenza dell'Audit interno del Consiglio dei PF e dunque il suo coinvolgimento sin dalle fasi iniziali di un progetto complesso con elevati rischi finanziari sia essenziale per il ruolo di conduzione del Consiglio e per la funzione di alta vigilanza che spetta al Parlamento.

Invita pertanto il Consiglio dei PF ad emanare rapidamente disposizioni più severe in materia di rapporti dell'Audit interno all'attenzione delle istituzioni.

La Delegazione delle finanze ritiene che, anche in questo caso, il Consiglio dei PF non sia stato sufficientemente coinvolto. Contrariamente a quanto previsto dall'articolo 17 capoverso 2 delle istruzioni del Consiglio dei PF in materia di gestione immobiliare, il primo contratto di locazione non fu sottoposto al Consiglio dei PF per approvazione e il
secondo, attualmente in vigore, che prevede un canone annuo di 10,6 milioni di franchi, gli fu sottoposto con una scadenza brevissima. In qualità di ultima istanza, il presidente del Consiglio dei PF approvò il contratto sotto la pressione delle scadenze. Per la Delegazione delle finanze questo modo di procedere è inaccettabile e l'argomento del PFL secondo cui la realizzazione di un tale progetto, dinamico e in parte finanziato da terzi, non è conciliabile con le usuali procedure decisionali dell'Amministrazione federale è indifendibile.

Conclusioni della Delegazione delle finanze: urge rafforzare il ruolo del Consiglio dei PF nell'ambito della governance nel settore dei PF. La Delegazione delle finanze ritiene imprescindibile che nel quadro della prossima revisione della legge sui PF si estendano le regole di ricusazione dei membri del Consiglio dei PF e si limitino le possibilità di ricorso delle istituzioni contro le decisioni di detto Consiglio. Altrettanto urgente è intervenire nel rapporto tra l'Audit interno del Consiglio dei PF e le istituzioni. L'Audit interno è uno strumento di conduzione del Consiglio dei PF, il cui obiettivo è concorrere, sin dalle fasi iniziali, al corretto avvio di progetti complessi. È dunque necessario fissare termini vincolanti e ragionevoli per i pareri sui progetti che il Consiglio è chiamato ad esaminare.

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La Delegazione delle finanze riconosce l'eccezionale livello delle prestazioni accademiche del settore dei PF e i considerevoli progressi del PFL. Auspica, tuttavia, che sotto la guida del nuovo presidente del Politecnico di Losanna si apra una fase di consolidamento. I processi devono essere assolutamente rispettati: non è accettabile che nel caso di progetti che valicano l'autonomia delle istituzioni il Consiglio dei PF venga eluso. Inoltre, è indispensabile migliorare la comunicazione tra Politecnico e Consiglio dei PF così come è essenziale che, in casi critici, i competenti organi di vigilanza del Parlamento siano informati per tempo, in modo trasparente ed esaustivo. Le riforme auspicate dalla DelFin non devono tuttavia rallentare il dinamismo del settore dei PF e tantomeno intralciarne la politica di acquisizione di capitali di terzi a fronte della concorrenza internazionale.

A metà febbraio 2017, la Delegazione delle finanze ha discusso le proprie conclusioni con il presidente del Consiglio dei PF ed ha preso atto che il Consiglio condivide le sue aspettative e raccomandazioni. Nel frattempo ­ stando a un parere dettagliato del Consiglio dei PF ­ sono state avviate diverse misure riguardanti in particolare il governo d'impresa, il sistema di controllo interno, il rispetto delle procedure, i rapporti dell'Audit interno e le possibilità di ricorso delle istituzioni.

Inoltre, relativamente al Quartier Nord, il Consiglio dei PF sta considerando la possibilità di recedere anticipatamente dal contratto di superficie valido per 99 anni.

Per la Delegazione delle finanze la questione resta dunque aperta.

4.7.2

SECO: società di finanziamento SIFEM SA

La SIFEM Management (Swiss Investment Fund for Emerging Markets) fu fondata nel 2005 quale società anonima privata e ­ a titolo di soluzione transitoria ­ le fu affidata la gestione degli investimenti operati dalla SECO in speciali fondi di capitale di rischio per finanziare PMI in Paesi in via di sviluppo o in transizione. Allo scopo di aumentare l'efficienza della gestione del portafoglio investimenti e renderla più professionale, ma anche in analogia a numerosi modelli attuati all'estero, nel 2010 il Consiglio federale ha deciso di affidare alla SIFEM in via definitiva la responsabilità operativa del portafoglio. Nel quadro del preventivo 2011, il Parlamento ha approvato un mutuo per mettere a disposizione della SIFEM SA le risorse necessarie.

Sin dall'inizio la costituzione della SIFEM SA è stata oggetto di accese discussioni in seno sia alle Commissioni delle finanze sia alla Delegazione delle finanze. Nel quadro dei suoi compiti di alta vigilanza, la DelFin accompagna dal 2010 lo sviluppo della SIFEM SA e vigila sulla sua giusta collocazione in seno alla politica di sviluppo della Confederazione. In quest'ottica, si sono tenuti diversi incontri con il capo del DEFR e con il presidente del consiglio di amministrazione della società.

Nel messaggio sul preventivo 2017 il Consiglio federale ha chiesto al Parlamento di trasformare il mutuo concesso dalla Confederazione alla SIFEM SA in capitale azionario. Concretamente si tratta di iscrivere il mutuo di 374,4 milioni di franchi fra le entrate del preventivo 2017 e di aumentare dello stesso importo il capitale azionario. Il 3 maggio 2016 la Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a valutare, prima di procedere alla trasformazione, in che misura gli obiettivi fissati in 4585

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occasione della costituzione della SIFEM SA erano stati raggiunti e se questa società di finanziamento rappresenta in termini di politica dello sviluppo lo strumento adatto per raggiungere gli obiettivi definiti.

In una comunicazione del 17 agosto 2016 il Consiglio federale si è detto convinto dell'indispensabilità della SIFEM quale strumento della cooperazione economica allo sviluppo ed ha sottolineato l'importanza del coinvolgimento del settore privato per il futuro sviluppo della società e per il suo consolidamento. L'attuale struttura finanziaria della SIFEM, tuttavia, risulta poco interessante per gli investitori privati e dunque di fatto rappresenta un ostacolo. La trasformazione del mutuo della Confederazione in capitale azionario è la soluzione adatta a consolidare le prospettive future della SIFEM. A inizio settembre 2016 la Delegazione delle finanze ha preso atto del parere del Consiglio federale, il quale però non ha chiarito la questione principale, ovvero se sia davvero necessaria una società di finanziamento per raggiungere gli obiettivi fissati e dunque se non siano sufficienti gli strumenti tradizionali della cooperazione allo sviluppo. La Delegazione delle finanze ritiene che questa questione non vada affrontata nell'ambito delle deliberazioni sul preventivo, bensì analizzata in un dibattito a parte.

Seguendo la proposta della Delegazione delle finanze, le Commissioni delle finanze (CdF) hanno respinto e rispedito al mittente la richiesta di trasformare il mutuo della Confederazione in capitale azionario nel quadro del preventivo 2017. Contemporaneamente, la CdF del Consiglio nazionale ha incaricato il Consiglio federale, mediante un postulato, di illustrare in un rapporto se gli obiettivi definiti in sede di costituzione della SIFEM SA sono stati raggiunti e se non sarebbe stato possibile farlo ricorrendo agli strumenti tradizionali della cooperazione allo sviluppo. Le CdF proseguiranno la discussione alla luce delle considerazioni che figureranno nel rapporto.

4.7.3

SECO: l'ex progetto chiave in materia di TIC «nuovoSPAD»

SPAD, l'applicazione in uso per il pagamento delle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione fu introdotta nel 1993. Nel 2013 la SECO incaricò l'azienda che a suo tempo aveva sviluppato il programma di sostituire il sistema ormai tecnologicamente superato. Nel novembre 2014, il CDF constatò ritardi sia nei necessari adeguamenti all'organizzazione di progetto sia nei lavori di pianificazione. Da un'ulteriore verifica nella primavera del 2015 emerse che il progetto si era arenato. A fine giugno 2015 la Commissione di sorveglianza per il fondo di compensazione dell'assicurazione contro la disoccupazione ha dunque ufficialmente interrotto il progetto «nuovo SPAD».

Il CDF ha analizzato le modalità di interruzione del progetto, la manutenzione dell'attuale sistema e il futuro sviluppo di SPAD. Il progetto è stato interrotto in modo strutturato e documentabile. Il danno finanziario, pari a 350 000 franchi, risulta moderato. La sostituzione di SPAD avverrà nel quadro del nuovo progetto «SPADfutur» nel quale confluiranno componenti già realizzate e consegnate per un valore di circa 3,75 milioni di franchi. Se queste componenti non potranno essere 4586

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utilizzate, il danno finanziario risulterà più cospicuo. L'operatività del vecchio sistema continuerà ad essere assicurata dall'azienda che vi ha provveduto finora, ma sulla base di un nuovo contratto di manutenzione. Dalla storia di questo progetto, la SECO ha tratto diversi insegnamenti. Nel campo di prestazioni Mercato del lavoro e Assicurazione contro la disoccupazione la SECO ha provveduto ad adeguare le strutture e in particolare l'organizzazione informatica nonché a consolidare le competenze in materia di TI.

Per quanto attiene alla governance nel settore dell'AD, nel marzo 2016 la Delegazione delle finanze ha invitato il capo del DEFR ad adeguare le strutture organizzative. Essa reputa che, come indicato nel rapporto sull'inchiesta amministrativa del prof. Urs Saxer del luglio 2014, il settore dell'AD vada completamente integrato nella SECO o completamente scorporato. Con effetto dal 1° gennaio 2016, il capo del DEFR ha provveduto a riordinare alcuni compiti e competenze. Le modalità di funzionamento e la governance della Commissione saranno sottoposte a valutazione nella seconda metà del 2018. Fino ad allora, il capo del DEFR non intende modificare le basi legali.

La Delegazione delle finanze ribadisce la raccomandazione formulata nel rapporto d'attività 2015 secondo cui per l'organizzazione dell'AD le strade percorribili sono due: completa integrazione nella SECO o completa autonomia. Ha dunque incaricato le Commissioni delle finanze di procedere a una verifica della governance già nel 2017.

4.7.4

SEFRI: attività accessorie dei professori universitari

Negli ultimi anni ­ basandosi su un rapporto del CDF del 2009 e su una verifica successiva del 2012 ­ la Delegazione delle finanze ha analizzato con attenzione la questione delle attività accessorie dei professori universitari. Nel proprio rapporto, il CDF riconosce l'importanza che le attività accessorie ­ così come lo stipendio e la regolamentazione della cassa pensione ­ hanno per la competitività delle università svizzere. Constata, tuttavia, che in questo settore vi è pochissima trasparenza e che vi è soprattutto il rischio di vedere sottratto tempo all'esercizio dei compiti principali (insegnamento e ricerca), di vedere impiegate risorse dell'università (personali e infrastrutturali) senza compensazione e di assistere all'erosione della reputazione dell'università, all'insorgere di conflitti d'interesse e alla perdita di indipendenza della ricerca.

Nel rapporto del 2009 il CDF raccomandò all'allora Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca e alla Conferenza dei rettori delle università svizzere di adottare provvedimenti affinché le attività accessorie per le quali viene impiegato personale universitario e/o utilizzando l'infrastruttura dell'ateneo siano espletate sulla base di mandati finanziati mediante risorse di terzi. Il CDF raccomandò altresì di esigere un'autodichiarazione per tutte le attività accessorie svolte e di prevedere per tali attività categorie comuni a tutte le università e scuole universitarie.

Dall'analisi condotta nel 2012 per analizzare lo stato dei lavori, il CDF ha però dovuto constatare che solo pochissime misure sono state avviate.

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Alla luce delle constatazioni del CDF, la Delegazione delle finanze ha deciso di sottoporre la questione ad un'analisi politica. In quanto organo preposto all'alta vigilanza parlamentare ha innanzitutto analizzato la questione internamente, per poi discuterne nel 2014 con il capo del DEFR e con il presidente del Consiglio dei PF.

Ne è emerso che, per molti versi, le attività accessorie dei professori dei politecnici federali sono regolamentate ­ ad esempio sotto forma di un obbligo di dichiarazione annuale ­ e che il DEFR ritiene un'armonizzazione delle basi legali cantonali irrealistica, inutile e dunque non auspicabile.

La Delegazione delle finanze ha dunque incaricato la propria segreteria di analizzare la situazione delle attività accessorie dei professori nelle università cantonali ponendo l'accento sulla trasparenza, sul tempo concesso per l'esercizio di tali attività, sull'impiego di risorse personali e infrastrutturali degli atenei e sulla ripartizione degli introiti. Ne è emerso un quadro estremamente eterogeneo in quanto le regolamentazioni delle università sono molto diverse tra loro riguardo ai contenuti e al grado di dettaglio. In base alle informazioni raccolte, non è stato possibile stabilire in che misura le università controllavano l'attuazione delle regolamentazioni in vigore.

Preso atto dei risultati dell'analisi, la Delegazione delle finanze ha dovuto concludere che le raccomandazioni formulate dal CDF non sono state attuate e che dunque resta necessario intervenire. Il settore universitario ­ compresi gli stipendi dei professori ­ è finanziato in larga misura con fondi pubblici, anche della Confederazione. A maggior ragione, dunque, la DelFin ritiene che, nel campo delle attività accessorie, trasparenza e controllo siano indispensabili. Pertanto, ha invitato il Consiglio delle scuole universitarie della Conferenza svizzera delle scuole universitarie (CSSU) e la Conferenza svizzera dei rettori delle scuole universitarie (swissuniversities) ad approfondire la riflessione su questi aspetti. Nei pareri formulati, swissuniversities (parere del 12 giugno 2015) e la CSSU (parere del 30 novembre 2015) hanno analizzato a fondo la questione.

La Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione ha commissionato una perizia legale circa le competenze della Confederazione
e del Consiglio delle scuole universitarie in materia di regolamentazione delle attività accessorie dei professori universitari. Vi si legge che agli organi comuni della Confederazione e dei Cantoni non è stata conferita alcuna competenza per formulare direttive materiali sull'ammissibilità e sulle modalità dell'esercizio di attività accessorie da parte di professori impiegati presso le scuole universitarie cantonali o altre istituzioni. Giunge infine alla conclusione che, sotto il profilo costituzionale, aggiungere una disposizione nella LPSU che riconosca alla Confederazione o agli organi comuni una tale competenza sarebbe inammissibile.

La Delegazione delle finanze deplora il fatto che, palesemente, continui a non esservi unità di vedute sulla necessità di attuare le raccomandazioni del CDF del 2009 come pure sulle modalità con cui provvedervi. Essa ritiene che tutte le università finanziate innanzitutto con fondi pubblici debbano garantire più trasparenza in materia di attività accessorie. Reputa inoltre che, in tempi di misure di risparmio, siano indispensabili regole chiare sul trasferimento alle università di una parte degli introiti dalle attività accessorie.

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La Delegazione delle finanze ha dunque chiesto alle Commissioni della scienza, dell'educazione e della cultura (CSEC) dei due Consigli di riflettere sulla problematica delle attività accessorie dei professori universitari nel quadro dell'esame del messaggio ERI 2017­2020 e di condurre una discussione sull'opportunità di prendere misure in questo ambito.

L'8 dicembre 2016 la CSEC-N ha comunicato per iscritto di aver provveduto, a metà novembre, a raccogliere tutte le informazioni del caso e a condurre un dibattito approfondito con i principali attori. Tra l'altro, ha preso atto del fatto che la CSSU si è già ampiamente occupata del tema e che, come riferito da rappresentanti di swissuniversities, sono state introdotte cosiddette buone prassi a seguito di una verifica condotta a proposito delle regolamentazioni esistenti nel settore delle attività accessorie. La verifica della situazione verrà ripetuta ogni due anni e i risultati confluiranno in un rapporto. La maggioranza della CSEC-N ritiene dunque che, per il momento, non siano necessari altri interventi legislativi. Tuttavia, alla luce dei risultati che figureranno nel rapporto in questione, intende intavolare a tempo debito un nuovo dialogo sull'argomento con gli attori coinvolti.

4.7.5

UFAE: fideiussioni della Confederazione nel settore della navigazione marittima

Nell'ambito della legge sull'approvvigionamento del Paese, dal 1959 la Confederazione concede fideiussioni agli armatori attivi nella navigazione marittima allo scopo di mettere le navi d'alto mare al servizio dell'approvvigionamento economico del Paese in caso di crisi e di garantire l'approvvigionamento di beni. Nel 2008 il credito quadro è passato dai 600 milioni di franchi del 2002 a 1,1 miliardi di franchi.

La Confederazione ha concesso fideiussioni attingendo a questo credito, che oggi ammontano a circa 800 milioni di franchi.

Dal 2008 la navigazione d'alto mare vive una profonda crisi economica in tutto il mondo, sfociata in perdite miliardarie per gli armatori e gli istituti bancari esteri. La crisi si è progressivamente estesa fino a coinvolgere anche gli armatori svizzeri.

Stando agli osservatori, il mercato dovrebbe riprendersi, ma le incertezze permangono e con esse i rischi elevati per le navi che beneficiano di fideiussioni della Confederazione. Potenzialmente, le perdite per la Confederazione sarebbero, secondo stime attuali, di diverse centinaia di milioni di franchi. A partire dalla metà del 2015 il DEFR ha preteso dalle società armatrici misure atte a garantire la liquidità e migliorare la redditività, per evitare alla Confederazione di dover adempiere agli obblighi assunti con le fideiussioni e dunque incorrere in grosse perdite finanziarie. Per dettagli riguardanti tali misure si veda il comunicato stampa del DEFR del 27 gennaio 2017.

All'inizio del maggio 2016 il capo del DEFR ha incaricato il CDF di aprire un'inchiesta amministrativa sulla prassi dell'Ufficio federale dell'approvvigionamento economico del Paese (UFAE) in materia di fideiussioni. L'inchiesta verteva anche sui preparativi all'origine del forte aumento (500 mio. fr.), nel 2008, sulla gestione dei rischi nettamente aumentati per la Confederazione dall'inizio della crisi della navigazione marittima a fine 2008, nonché su eventuali indizi di fattispecie 4589

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penalmente rilevanti. Inoltre, l'organizzazione dell'UFAE è stata sottoposta a un'indagine per verificare se sussistono problemi.

La Delegazione delle finanze si sta occupando approfonditamente della questione dalla metà del 2015. Periodicamente è stata informata dal DEFR sugli sviluppi dei rischi finanziari che derivano alla Confederazione dalle fideiussioni concesse alle società armatrici, sull'attuazione delle misure adottate, di cui ha preso atto, e sull'inchiesta amministrativa commissionata dal Dipartimento. Il 27 gennaio 2017 è stato pubblicato un articolo che rischia di far aumentare i rischi finanziari della Confederazione. Il DEFR ha deciso di non informare l'opinione pubblica per non pregiudicare la ricerca di soluzioni. La Delegazione delle finanze approva l'iniziativa del capo del DEFR di sporgere denuncia per violazione del segreto d'ufficio e ritiene positiva la decisione del Consiglio federale di non chiedere al Parlamento il rinnovo del credito quadro di 1,1 miliardi di franchi. Le ultime fideiussioni in corso scadranno nel 2031.

A metà febbraio del 2017 il capo del DEFR ha aggiornato la Delegazione delle finanze fornendo in particolare i risultati dell'inchiesta amministrativa. Nel quadro di tale inchiesta il CDF ha formulato tutta una serie di raccomandazioni che il DEFR intende attuare mediante un piano d'azione. Dette raccomandazioni riguardano la governance (p.es. direttive strategiche, separazione delle funzioni, documentazione, prevenzione dei rischi), la vigilanza sulle fideiussioni (p. es. condizioni quadro, moratorie e rivalutazioni) e l'ampliamento delle conoscenze e competenze (p. es. in materia di ispezioni e osservazione del mercato).

4.8

Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni

4.8.1

UFAC: procedura concordataria Swissair

Dopo il grounding di Swissair avvenuto nell'autunno 2001 la Confederazione concesse un prestito di complessivamente 1,45 miliardi di franchi per mantenere il servizio aereo. In realtà furono pagati 1,15 miliardi. Il CDF verificò costantemente il corretto impiego di questi fondi e il conteggio finale anche per chiarire molti fatti complessi e problemi di delimitazione. Secondo il primo conteggio presentato da Swissair nella procedura concordataria la Confederazione doveva ancora nove milioni di franchi alla compagnia aerea. Il CDF constatò tuttavia che diverse transazioni finanziarie non avevano un nesso con lo scopo del prestito. Alla fine la Confederazione e Swissair raggiunsero un accordo in cui il liquidatore entrò in materia sulle obiezioni principali sollevate dal CDF e il caso si concluse dopo circa 14 anni.

La Confederazione ricevette circa 220 milioni di franchi a titolo di rimborso, mentre il restante importo del prestito fu collocato definitivamente come credito di terza classe.

Alla luce del rapporto di verifica del CDF sul conteggio finale del maggio 2016 la Delegazione delle finanze ha ritenuto il conteggio formale del prestito concluso, ma si chiedeva come valutare l'affare a posteriori dal punto di vista politico. Nell'agosto 2016 ha quindi chiesto al DATEC di presentare il suo parere su diverse domande; in 4590

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particolare le interessava sapere se il DATEC riteneva che il prestito avesse ottenuto lo scopo prefissato, se non vi erano altre possibilità per salvare Swissair e se i costi restanti alla Confederazione per circa 800 milioni di franchi erano giustificati e proporzionati.

Nella sua valutazione il DATEC giunge a conclusioni globalmente positive: il prestito in questione ha ottenuto gli effetti desiderati, non vi erano altre alternative di salvataggio possibili, senza l'aiuto finanziario della Confederazione il grounding definitivo di Swissair sarebbe stato inevitabile e infine il fallimento della compagnia aerea avrebbe toccato anche numerosi fornitori. Senza dimenticare che il fallimento della compagnia avrebbe comportato un considerevole numero di licenziamenti con tanto di ripercussioni sull'economia svizzera e sull'assicurazione di disoccupazione nonché avrebbe messo a repentaglio la posizione dell'aeroporto di Zurigo.

La Delegazione delle finanze ha preso atto delle risposte del DATEC e chiuso l'affare. Condivide inoltre il parere del Dipartimento, ossia in futuro occorre evitare di concedere simili pacchetti di salvataggio con fondi della Confederazione (cfr.

anche n. 4.7.5).

4.8.2

UFE/Swissgrid: attuazione delle rimunerazioni a copertura dei costi per l'immissione in rete di energia elettrica

Dal 2009 la rimunerazione a copertura dei costi per l'immissione in rete di energia elettrica (RIC) è uno strumento della Confederazione impiegato per incentivare la produzione di energia elettrica da energie rinnovabili. Ogni anno vengono versati circa 470 milioni di franchi. La RIC viene attuata da Swissgrid SA, mentre i fondi ottenuti dal supplemento sui costi di trasporto delle reti vengono gestiti da una fondazione. Per diminuire i rischi finanziari nella gestione dei fondi ottenuti dalla RIC e per semplificare le interfacce, il Consiglio federale prevedeva nel suo messaggio del 4 settembre 2013 sulla Strategia energetica 2050 di integrare l'attuazione della RIC nell'Amministrazione federale per fine 2015. Il CDF approvò questa nuova normativa, poiché in effetti le verifiche passate avevano evidenziato strutture complesse che comprendevano molti partecipanti e flussi finanziari e di dati complicati.

Viste le misure di risparmio sul personale federale, il DATEC rielaborò tuttavia il progetto e decise nell'estate 2015 di delegare l'attuazione della RIC a una filiale di Swissgrid SA ancora da costituire trasferendo però i mezzi della fondazione alla Confederazione. Secondo il CDF la responsabilità dei mezzi viene così migliorata, ma le strutture non vengono semplificate di molto.

A fine giugno 2016 la Delegazione delle finanze ha chiesto al DATEC di ritornare su questa decisione, anche in considerazione del fatto che i costi di attuazione vengono finanziati con i mezzi della RIC e nel caso di un'integrazione dei compiti nell'UFE il budget per il personale federale non sarebbe intaccato. Nell'ambito della sua risposta del 25 luglio 2016 il Dipartimento ha dichiarato che i motivi di questa decisione sono stati ampiamente discussi nelle commissioni interessate (CAPTE) durante le deliberazioni sulla Strategia energetica 2050. Dopo aver ascoltato le 4591

FF 2017

argomentazioni, le Camere federali hanno deciso una corrispondente modifica della nuova legge sull'energia. Oltre alle misure di risparmio menzionate nel settore del personale, il DATEC ha fatto notare in particolare che non si tratta di un compito permamente della Confederazione e che una società per azioni dispone di una maggiore flessibilità rispetto alla Confederazione per poter attuare la RIC.

Pur non condividendo appieno le argomentazioni presentate dal DATEC, la Delegazione delle finanze ritiene la nuova soluzione plausibile. A suo parere una soluzione interna alla Confederazione sarebbe in generale meno cara, soprattutto in considerazione di una semplificazione dei processi e l'abbandono di numerose interfacce. La Delegazione delle finanze ha consigliato al CDF di eseguire occasionalmente controlli per verificare se le nuove strutture sono proficue e come l'UFE assume la vigilanza sull'attuazione della RIC.

4.8.3

UFAM: compensazione delle emissioni di CO2 in Svizzera

Valutazione dell'efficacia del sistema di compensazione delle emissioni di CO 2 Dal 2008 è riscossa la tassa sul CO2 come tassa di incentivazione sui combustibili. I ricavi annuali ottenuti ammontano a circa un miliardo di franchi e sono in gran parte ridistribuiti alla popolazione e all'economia. I grandi impianti di produzione fissi con elevate immissioni di gas a effetto serra sono esentati dalla tassa, ma devono partecipare al sistema di scambio di quote di emissioni (SSQE) nel quale è regolato circa il 33 per cento delle emissioni di CO2 da combustibili. Nel 2016 il CDF ha mostrato nella sua analisi dell'attuale funzionamento del SSQE una serie di lacune regolatorie che mettono in dubbio la sua efficacia.

Con circa 55 impianti fissi, il SSQE è il più piccolo sistema al mondo quanto a volume commerciale dei diritti di emissione. Dato l'elevato numero di diritti di emissione distribuiti gratuitamente combinato con i prezzi attualmente bassi, le forti fluttuazioni di produzione, la computabilità dei certificati esteri di emissione e l'inattesa perdita di produttività di un grande emittente, i partecipanti al SSQE non hanno praticamente più la necessità impellente di ridurre le emissioni di CO 2. Il CDF ha raccomandato di introdurre un meccanismo di gestione dell'approvvigionamento eccessivo o insufficiente del mercato con diritti di emissione. Se il collegamento con il sistema europeo di scambio di quote di emissione non è realizzato entro un tempo utile, l'UFAM deve vagliare le possibili alternative per operare autonomamente il SSQE odierno.

Al momento le imprese esenti dalla tassa sul CO2 approfittano della ridistribuzione della stessa pur non avendovi contribuito. Alcune di esse usano il rimborso per coprire fino al 100 per cento i costi dei diritti di emissione richiesti fino al 2020. Il CDF ha quindi raccomandato all'UFAM di escludere dalla ridistribuzione le imprese esenti dalla tassa. L'UFAM intende applicare le raccomandazioni e le ha quindi riprese in larga misura nel progetto di legge sul CO2 che il Consiglio federale ha posto in consultazione nell'autunno 2016.

4592

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Come constatato dalla Delegazione delle finanze a metà febbraio 2017 basandosi sul rapporto del CDF, il SSQE presenta vari punti deboli, tra cui quello, a suo avviso, particolarmente deplorevole relativo alle imprese esenti dalla tassa che approfittano del rimborso. Prevede pertanto di approfondire la tematica nel 2017 nell'ambito del prossimo colloquio con il capo del DATEC.

Compensazione di emissioni di CO2 in Svizzera La revisione della legge sul CO2 entrata in vigore nel 2013 obbliga gli importatori di combustibili fossili a compensare parte delle loro emissioni di CO2, i cui costi ammontano, stando a una stima del settore, a circa un miliardo di franchi da investire entro il 2020 in progetti e programmi. Questi progetti sono attualmente monitorati da dieci uffici d'ispezione privati e approvati dall'UFAM in collaborazione con l'UFE.

Inoltre, ricevono attestati per le riduzioni di emissioni di CO2 comprovate.

Nella primavera del 2016 il CDF ha esaminato la conduzione degli strumenti e l'efficacia dei processi centrali. Ne sono emerse gravi lacune a livello dell'approvazione e dei controlli dei progetti; in generale lo strumento è ancora complesso e talvolta inefficace; la convalida e la verifica di progetti sono difficoltose e caratterizzate da incertezze; il margine di interpretazione è elevato così come l'onere per le verifiche; il fatto che manchino prescrizioni suscita insicurezza nelle parti interessate, provocando così costi supplementari. Siccome la qualità del lavoro degli uffici d'ispezioni esterni lascia talvolta a desiderare, l'UFAM riverifica i progetti invece di obbligare gli uffici d'ispezione a migliorare la qualità della loro funzione di vigilanza. Ciò significa che le funzioni «esecuzione operativa» e «vigilanza» vengono mischiate.

Inoltre alcuni dossier esaminati dal CDF hanno presentato lacune, come ad esempio nel caso di un'associazione di settore cui sono state rilasciate attestazioni per circa 50 milioni di franchi senza che l'UFAM ne controllasse le informazioni. Un altro settore ha dichiarato fino al 2020 attestazioni per circa 160 milioni di franchi, ma modelli di base sono stati valutati dai rappresentanti del settore stesso. E, infine, l'utilizzatore di combustibili finanzia fino al 2020 200 milioni di franchi per progetti che sono stati ripresi dal regime «Centesimo
per il clima». Una perizia giuridica attesta l'ammissibilità di questa procedura, ma ci si pone la domanda se questa corrisponda alla volontà del legislatore.

Sulla base di queste constatazioni del CDF, la Delegazione delle finanze ritiene opportuno che le commissioni parlamentari competenti per questo settore (CAPTE) trattino la tematica della compensazione delle emissioni di CO2. Ha pertanto incaricato il CDF di rinviare il rapporto di verifica direttamente alle due CAPTE. Dal canto suo, la Delegazione delle finanze riprenderà l'affare non appena il CDF darà seguito alla sua verifica.

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4.8.4

USTRA: progetto chiave TIC Gestione dei dati 2010 / SIAC

Il sistema d'informazione sull'ammissione alla circolazione (SIAC) dovrebbe permettere di sostituire i sistemi finora in uso con i dati di immatricolazione, delle autorizzazioni a condurre e delle misure amministrative. Nel 2013 il Consiglio federale iscrisse questo progetto tra i progetti chiave TIC. A causa di diversi ritardi, nell'aprile 2014 il comitato del progetto decise di ritardarne l'introduzione di un anno. In seguito a una sua verifica eseguita nella primavera 2014 il CDF constatò che persistevano notevoli rischi e riscontrò un'importante lacuna riguardo alla pianificazione programmatica che, essendo allestita su basi incerte, doveva essere adeguata più volte.

Nell'aprile 2015 la Delegazione delle finanze fu informata del fatto che il termine per l'introduzione del SIAC era stato di nuovo posticipato di un anno. Questa proroga era dovuta, in particolare, ai tempi di reazione insufficienti del sistema. Le misure avviate non consentirono tuttavia di realizzare gli obiettivi, sicché il 25 agosto 2015 l'USTRA decise di cercare un nuovo partner per concludere SIAC. Questa scelta scaturì dalle divergenze insormontabili tra l'USTRA e i fornitori nell'interpretazione del contratto d'appalto. Il CDF riverificò il progetto nell'autunno 2015 e raccomandò in particolare di eseguire, prima di impiegare altri mezzi finanziari, un'analisi fondata, neutrale e accurata dei costi e dei benefici di tutte le varianti in questione.

Dopo numerosi accertamenti e un approfondito confronto delle varianti sul proseguimento del progetto, l'USTRA ha deciso a fine novembre 2016 di mettere in funzione SIAC nel 2018 e di permettere ai fornitori attuali di terminare i lavori restanti. Siccome già circa il 90 per cento del sistema è stato finalizzato, questa procedura tutela maggiormente gli investimenti effettuati finora. I costi rimanenti che presumibilmente ammontano a 5,6 milioni di franchi sono coperti con i contratti già conclusi. Nel dicembre 2016 la Delegazione delle finanze ha chiesto all'USTRA dati complementari sui motivi della procedura scelta. Ritornerà sul dossier nella primavera 2017 e si informerà sullo stato del progetto in un colloquio con il capo del DATEC.

5

Conclusioni

Contrariamente alle Commissione delle finanze delle Camere federali, la Delegazione delle finanze esercita sulle finanze federali un'attività di alta vigilanza concomitante. Questa sua competenza le consente di giudicare gli oggetti parallelamente al processo decisionale in corso. In questo modo può intervenire tempestivamente per evitare sviluppi indesiderati e se necessario chiedere correzioni al Consiglio e all'Amministrazione federali. I lavori della Delegazione hanno un effetto preventivo non trascurabile, anche grazie alla particolare importanza che la Delegazione delle finanze attribuisce ai criteri della parsimonia e dell'economia.

È insito nella natura del suo compito che la Delegazione delle finanze faccia rapporto soprattutto sugli oggetti che hanno dato adito a dibattiti e osservazioni critiche.

Nella maggior parte dei casi ha comunque potuto esprimere un giudizio positivo 4594

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sugli oggetti che le sono stati sottoposti. Ringrazia pertanto il Consiglio federale e l'Amministrazione federale per la gestione delle finanze complessivamente buona e l'impiego per lo più efficace delle risorse pubbliche. Visto lo sviluppo previsto per le finanze federali nei prossimi anni sia il Legislativo sia l'Esecutivo sono invitati a fissare i nuovi compiti con la massima prudenza e ad attribuire un grande valore all'adempimento economicamente efficace dei compiti che spettano alla Confederazione.

La Delegazione delle finanze ringrazia anche i collaboratori della sua Segreteria per l'impegno profuso e l'affidabilità al servizio di una vigilanza finanziaria efficace. In considerazione dei molti oggetti complessi, il sostegno di alta qualità della Delegazione delle finanze a livello specialistico e organizzativo da parte di una Segreteria efficiente riveste la massima importanza.

Infine, la Delegazione delle finanze rivolge un ringraziamento al Controllo federale delle finanze per la vigilanza esercitata sulle finanze della Confederazione. In un contesto sempre più variato, al CDF è attribuito un compito importante, svolto come al solito in maniera efficiente, lungimirante e con impegno. La Delegazione delle finanze continuerà a fornire al CDF il sostegno necessario per il suo operato.

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Allegato

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale e all'Amministrazione federale a) Raccomandazioni attuate (ad 4.1.2) Gestione elettronica degli affari della Confederazione (GEVER Confederazione) Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 giugno 2013

La Delegazione delle finanze ha rivolto al Consiglio federale le seguenti raccomandazioni: ­ Gestione e controllo centralizzati di GEVER

­ Gestione per mezzo di un credito d'impegno ­ Sviluppo di una soluzione interna alla Confederazione; rinuncia ad un impiego in ogni postazione di lavoro

Per dettagli si rimanda al rapporto del 2015.

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Pareri del Consiglio federale

Stato

Le raccomandazioni rilevanti sono state accolte e attuate Il 13 novembre 2013 il Consiglio federale ha deciso che la conduzione centralizzata, la responsabilità e le competenze per la realizzazione di GEVER spettano alla Cancelleria federale. L'attuazione concreta rientra nella sfera di competenza dei singoli dipartimenti.

Il 13 marzo 2015 il Consiglio federale ha deciso ­ dopo diverse sollecitazioni della Delegazione delle finanze ­ di chiedere al Parlamento con un messaggio un credito d'impegno.

Secondo il Consiglio federale un aumento dell'efficienza si può raggiungere soltanto se tutti gli impiegati della Confederazione possono accedere alle applicazioni GEVER. Secondo il Consiglio federale, in base alla strategia TIC 2012­2015 della Confederazione, l'acquisto di software pronti per l'uso ha la precedenza sullo sviluppo di software ad hoc.

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(ad 3.3.1 rapporto del 2015) Strategia informatica della Confederazione 2012­2015 Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

La Delegazione delle finanze ha rivolto al Consiglio federale le seguenti raccomandazioni: ­ Rilevamento completo del personale TIC

­ Rispetto delle istruzioni TIC ­ Determinazione di progetti chiave TIC ­ Crediti scaglionati per la valutazione e la realizzazione ­ Ricorso a esperti di gestione progettuale esterni in caso di bisogno ­ Ulteriore sviluppo nella direzione degli uffici

­ Ulteriore sviluppo nel controlling TIC, uniformazione degli strumenti di gestione, centralizzazione del controlling

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Pareri del Consiglio federale

Nell'ambito della documentazione supplementare sul consuntivo 2014 l'ODIC ha presentato alle commissioni delle finanze per la prima volta una valutazione ampiamente automatizzata del personale TIC a livello di unità amministrativa.

In merito al rispetto delle istruzioni TIC, il Consiglio federale non vede al momento necessità di intervenire.

Nel decidere progetti chiave TIC da luglio 2015 si tiene conto anche di progetti dei settori delle strade nazionali e dei beni d'armamento.

Il Consiglio federale ha presentato una proposta di compromesso per l'attuazione creditizia di progetti TIC di grandi dimensioni. Questo modo di procedere è stato nel frattempo seguito in vari progetti.

Il bando OMC per il pool esterno è stato svolto.

In collaborazione con l'ODIC l'UFPER ha integrato l'argomento nella formazione dei quadri. Inoltre, nel quadro dell'introduzione alla metodica progettuale HERMES 5, l'ODIC ha informato le direzioni degli uffici sui compiti e sulle responsabilità nello svolgimento di progetti TIC.

Il Consiglio federale ha emanato indicazioni in merito rinunciando tuttavia a centralizzare il controlling al fine di mantenere chiarezza sulle responsabilità. La Delegazione delle finanze mantiene la sua richiesta di esaminare l'opportunità di centralizzare il controlling (conduzione e sorveglianza) presso un servizio unico, soprattutto per quanto concerne i progetti chiave TIC.

Stato

Le raccomandazioni rilevanti sono state accolte e attuate.

La DelFin continua a seguire lo sviluppo della centralizzazione del controlling.

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Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Ulteriori raccomandazioni riguardavano: ­ l'ulteriore sviluppo della gestione del portafoglio TIC

­ l'ulteriore sviluppo del reporting al Consiglio federale Per dettagli si rimanda al rapporto del 2015.

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Pareri del Consiglio federale

Dall'inizio del 2015 i grandi progetti TIC sono gestiti nel sistema di gestione del portafoglio centralizzato (cockpit TIC). Da gennaio 2016 tutti i grandi progetti TIC (inclusi i progetti chiave) sono sottoposti prima dell'approvazione a una valutazione indipendente da parte dell'ODIC basata su criteri d'esame unitari.

Il controlling strategico TIC destinato al Consiglio federale è adeguato costantemente all'evoluzione delle esigenze.

Stato

Le raccomandazioni sono state attuate.

FF 2017

(ad 3.4.1/3.4.2) Acquisti della Confederazione, revisione delle basi legali e controllo strategico degli acquisti Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 4 settembre 2014

Pareri del Consiglio federale

Stato

Rafforzamento del ruolo dell'UFCL nel controllo gestionale degli acquisti La Delegazione delle finanze ha raccomandato al Consiglio federale di consolidare il ruolo dell'UFCL nel processo di controllo gestionale degli acquisti e di adeguare di conseguenza le competenze nell'OOAPub e le procedure nel piano di controllo degli acquisti affinché l'UFCL rivolga il suo rapporto, con le anomalie constatate e le raccomandazioni che ne risultano, direttamente al DFF per trasmissione al Consiglio federale, il Gruppo di lavoro interdipartimentale per il controllo degli acquisti e la Conferenza dei segretari generali siano consultati in merito e tutte le anomalie constatate dall'UFCL siano indicate in modo trasparente anche nel rapporto al Consiglio federale.

Il Consiglio federale ha preso conoscenza delle richieste avanzate dalla Delegazione delle finanze e ne ha tenuto conto nell'ambito dell'elaborazione del disegno di modifica dell'OOAPub.

La raccomandazione è stata accolta, precisata in un secondo tempo e attuata per analogia.

Deleghe delle competenze in materia d'acquisto La Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a precisare le disposizioni concernenti la delega limitata nel tempo e quella permanente in modo da chiarire le condizioni per l'assegnazione di deleghe d'acquisto, per permettere agli organi centrali di acquisto di vincolare tali deleghe a obblighi e per stabilire chiaramente che gli organi d'acquisto centrali devono controllare periodicamente il rispetto dei relativi accordi.

A novembre 2015 il Consiglio federale ha licenziato la revisione dell'OOAPub in cui le deleghe in materia di acquisti sono disciplinate con maggiore precisione.

La raccomandazione è stata accolta e attuata.

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FF 2017

(ad 4.6.2 rapporto del 2015) Sistema di controllo interno (SCI) dell'Amministrazione federale Raccomandazioni della Delegazione delle finanze alla responsabile del DFF del 10 luglio 2015

Parere del capo del DFF

Stato

Doppia firma La Delegazione delle finanze ha raccomandato al DFF di avviare i passi necessari per completare l'articolo 49 della legge sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (LOGA) affinché per i contratti, le decisioni e gli altri impegni formali della Confederazione concernenti importi superiori a 100 000 franchi sia richiesta una doppia firma. Inoltre l'apertura di conti bancari deve essere possibile solo con la firma dell'Amministrazione federale delle finanze.

Nel parere presentato ad agosto 2015 il CDF ha sostenuto la richiesta del DFF, ma ha respinto l'adeguamento della LOGA. La DelFin ha insistito per disciplinare formalmente la proposta in una legge e il DFF ha dunque attuato integralmente la raccomandazione. Una relativa modifica della LOGA è stata presentata all'Assemblea federale nell'ambito del programma di stabilizzazione 2017­2019 (oggetto 16.045).

La raccomandazione è stata adottata e attuata.

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b) Raccomandazioni pendenti (ad 3.4.1/3.4.2) Acquisti della Confederazione, revisione delle basi legali e controllo strategico degli acquisti Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 12 giugno 2013

Pareri del Consiglio federale

Stato

Revisione delle basi legali (APub) La Delegazione delle finanze ha rivolto nel 2013 tre raccomandazioni al Consiglio federale che le ha ampiamente riprese nel testo in consultazione.

Ha raccomandato in primo luogo di istituire, nel quadro di un sistema di controllo interdipartimentale degli acquisti, uno strumento adeguato (elenco delle «pecore nere») per identificare e rendere noti almeno agli organi di aggiudicazione della Confederazione i fornitori che sono stati ripetutamente sollecitati per richiamarli al rispetto degli obblighi contrattuali (p. es. qualità e scadenze).

In secondo luogo ha raccomandato di creare, nell'ambito della revisione in corso del diritto sugli acquisti pubblici, la base legale per estendere l'impiego della piattaforma internet SIMAP anche a contratti con un volume inferiore ai valori soglia sanciti dall'articolo 6 LAPub (pubblicazione di informazioni su mandato, mandante, data, oggetto e prezzo di aggiudicazione per tutti i contratti a partire da 50 000 franchi).

Terzo, ha raccomandato di sancire nella LAPub il diritto di consultazione per tutte le aggiudicazioni in situazioni di monopolio, a prescindere dall'eccezione dell'accordo contrattuale oggi in vigore.

Il Consiglio federale ha integrato nella consultazione la raccomandazione della Delegazione delle finanze.

Il Consiglio federale ha trasmesso il messaggio al Parlamento il 15 febbraio 2017. La Delegazione delle finanze esaminerà in che misura le raccomandazioni sono state attuate, in particolare se le nuove disposizioni permettono di rendere più rapide le procedure di acquisto.

Ambedue le CdF prevedono di presentare un corapporto in merito alla commissione competente. La Delegazione delle finanze da parte sua formulerà raccomandazioni sul contenuto del corapporto, se necessario.

Le raccomandazioni sono state adottate.

L'attuazione non è ancora conclusa.

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(ad 3.3.1) Strategia informatica della Confederazione: strategia TIC 2016­2019 Raccomandazione della Delegazione delle finanze al Consiglio federale dell'11 giugno 2015

Pareri del Consiglio federale

Stato

Pianificazione a media scadenza delle TIC La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di valutare, in vista della prossima revisione dell'ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale (OIAF), il potenziale di perfezionamento che sussiste nell'ambito dell'attuale gestione finanziaria delle TIC e di provvedere a un'attuazione di carattere vincolante di una pianificazione a media scadenza delle TIC per tutta la Confederazione.

È previsto che, entro fine giugno 2017, il Consiglio federale prenda una decisione in merito alle istruzioni concernenti la governance dell'architettura, che dovrebbero consentire di sfruttare meglio le sinergie.

Vi rientra anche la pianificazione a media scadenza dell'architettura TIC. Nell'ambito della gestione e pianificazione finanziaria delle TIC è previsto un miglioramento della gestione del portafoglio. Inoltre, alla pianificazione TIC è in generale accordato un maggior rilievo, aspetto contenuto anche nei progetti della nuova strategia informatica.

La OIAF verrà rielaborata nel quadro della Strategia TIC 2016­2019.

La raccomandazione è stata accolta e deve essere attuata.

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Raccomandazione della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 25 settembre 2015

Pareri del Consiglio federale

Stato

Conduzione e gestione centralizzata La Delegazione delle finanze si è espressa chiaramente a favore di un ulteriore rafforzamento della conduzione e gestione centralizzata delle funzioni interdipartimentali e si aspetta quindi che in base alla nuova strategia TIC, l'ODIC si occupi in modo più energico della situazione generale del sistema informatico della Confederazione e rafforzi la propria attività di conduzione in questo ambito. A tale scopo è indispensabile che venga definita l'architettura delle TIC all'interno della Confederazione e che le prestazioni TIC, di cui le unità amministrative devono poter disporre con funzionalità e livelli di qualità uguali o analoghi, siano considerate in modo più rigoroso servizi TIC standard e siano soggette a una conduzione e gestione centrale.

cfr. le spiegazioni sulla pianificazione a media scadenza delle TIC

La raccomandazione è stata accolta e deve essere attuata.

Architettura TIC della Confederazione La Delegazione delle finanze si aspetta che in futuro le sinergie interdipartimentali vengano tempestivamente individuate e valorizzate. Raccomanda quindi al Consiglio federale di inserire nella strategia TIC 2016­2019 l'elaborazione di una gestione dell'architettura TIC per tutta la Confederazione che comprenda anche una pianificazione a media scadenza nel settore dell'architettura TIC. In qualità di organo di alta vigilanza, la Delegazione delle finanze seguirà con attenzione lo sviluppo dell'architettura della Confederazione.

cfr. le spiegazioni sulla pianificazione a media scadenza delle TIC

La raccomandazione è stata accolta e deve essere attuata.

Revisione dell'OIAF La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di esaminare se le competenze e la facoltà di impartire istruzioni dell'ODIC sono chiaramente definite nell'OIAF, se possono essere perfezionate e quale ruolo va attribuito in futuro al Consiglio informatico della Confederazione (CIC).

cfr. le spiegazioni sulla pianificazione a media scadenza delle TIC

La raccomandazione è stata accolta e deve essere attuata.

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(ad 4.7.3) Riorganizzazione del settore dell'assicurazione contro la disoccupazione Raccomandazione della Delegazione delle finanze al Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca del 16 marzo 2015

Parere del Dipartimento

Stato

La Delegazione delle finanze invita il DEFR ad adeguare in tempo utile la struttura organizzativa vigente dell'Ufficio di compensazione dell'AD. È indispensabile che, come illustrato nel rapporto del 26 luglio 2014 sull'inchiesta amministrativa (Rapporto Saxer), l'organizzazione AD sia completamente integrata nella SECO oppure completamente scorporata dall'Amministrazione federale.

Dato che il DEFR prevede di sottoporre ad esame la funzionalità e la governance del settore solo nel 2018, la Delegazione delle finanze ha incaricato il CDF di svolgere una verifica della governance già nel 2017.

Il DEFR ha incaricato nel 2015 un perito esterno di elaborare possibili modelli per l'organizzazione futura dell'Ufficio di compensazione dell'AD. In base ai risultati di questi lavori, il capo del DEFR il 1° gennaio 2016 ha rettificato determinati lavori e competenze. La funzionalità e la governane delle strutture dell'AD verranno sottoposte ad esame nella seconda metà del 2018. Fino ad allora il DEFR rinuncia ad adeguare le basi legali.

La raccomandazione è stata adottata in linea di principio.

L'attuazione non è ancora conclusa.

4604

FF 2017

c) Nuove raccomandazioni e indicazioni (ad 4.5.1) RUAG, obiettivi strategici e compliance Indicazione della Delegazione delle finanze al DDPS del 7 marzo 2017

Parere del DDPS

Secondo la Delegazione delle finanze è evidente che il CDF sia competente per le verifiche della RUAG e che debba eseguirle nella sua funzione di autorità di controllo della Confederazione, essendo questa proprietaria della RUAG. Il CDF rappresenta anche gli interessi dei contribuenti. È indiscusso che nello svolgere il suo lavoro il CDF debba tenere conto della forma giuridica e della Corporate Governance della RUAG e debba informare l'impresa.

Tuttavia la Delegazione delle finanze ritiene che un accordo obbligatorio con il Consiglio di amministrazione della RUAG non solo sia inaccettabile, ma non vada neppure nell'interesse della Confederazione e della RUAG stessa. La Delegazione delle finanze ha appreso che sia il DDPS sia il DFF sono del parere che il CDF possa e debba verificare l'impresa senza limiti.

Non ancora pervenuto.

4605

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(ad 4.7.1) Governance nel settore dei PF Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al DEFR e al Consiglio dei PF del 14 febbraio 2017

Parere del DEFR e del Consiglio dei PF

Il ruolo del Consiglio dei PF nell'ambito della governance nel settore dei PF deve essere urgentemente rafforzato. La Delegazione delle finanze si aspetta soprattutto che, nel quadro dell'imminente revisione della legge sui PF, il proprietario estenda le regole di ricusazione dei membri del Consiglio dei PF e limiti le possibilità di ricorso delle istituzioni contro le decisioni del Consiglio stesso. Altrettanto urgente è intervenire nel rapporto tra l'Audit interno del Consiglio dei PF e le istituzioni. L'Audit interno è uno strumento di conduzione del Consiglio dei PF il cui obiettivo è concorrere, sin dalle fasi iniziali, al corretto avvio di progetti complessi. È dunque necessario fissare termini vincolanti e ragionevoli per i pareri sui progetti che il Consiglio è chiamato ad esaminare.

La Delegazione delle finanze riconosce le eccezionali prestazioni accademiche del settore dei PF e i considerevoli sviluppi del PFL. Auspica, tuttavia, che sotto la guida del nuovo presidente del Politecnico di Losanna si apra una fase di consolidamento. I processi devono essere assolutamente rispettati: non è accettabile che nel caso di progetti che valicano l'autonomia delle istituzioni il Consiglio dei PF venga eluso. Inoltre, è indispensabile migliorare la comunicazione tra Politecnico e Consiglio dei PF così come è essenziale che, in casi critici, i competenti organi di vigilanza del Parlamento siano informati per tempo, in modo trasparente ed esaustivo. Le riforme auspicate dalla Delegazione delle finanze non devono tuttavia rallentare il dinamismo del settore dei PF e tantomeno intralciarne la politica di acquisizione di capitali di terzi a fronte della concorrenza internazionale.

Il Consiglio dei PF condivide le aspettative e le raccomandazioni della Delegazione delle finanze. Nel frattempo ­ stando a un parere dettagliato del Consiglio dei PF ­ sono state avviate diverse misure riguardanti in particolare il governo d'impresa, il sistema di controllo interno, il rispetto delle procedure, i rapporti dell'Audit interno e le possibilità di ricorso delle istituzioni. Inoltre, relativamente al Quartier Nord, il Consiglio dei PF sta considerando le possibilità di recedere anticipatamente dal contratto di superficie valido per 99 anni.

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