ad 11.466 Iniziativa parlamentare Scadenza per il risanamento dei siti inquinati Rapporto della Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati dell'11 febbraio 2014 Parere del Consiglio federale del 30 aprile 2014

Onorevoli presidenti e consiglieri, conformemente all'articolo 112 capoverso 3 della legge federale del 13 dicembre 2002 sul Parlamento, vi presentiamo il nostro parere in merito al rapporto della Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati dell'11 febbraio 2014 concernente l'iniziativa parlamentare 11.466 «Scadenza per il risanamento dei siti inquinati».

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

30 aprile 2014

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Didier Burkhalter La cancelliera della Confederazione, Corina Casanova

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Parere 1

Situazione iniziale

L'11 febbraio 2014, la Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati (CAPTE-S) ha deciso di sottoporre al voto del suo Consiglio il seguente progetto. Il dibattito è previsto nella sessione estiva 2014.

In virtù dell'articolo 112 capoverso 3 LParl, il Consiglio federale ha la possibilità di esprimere preliminarmente il proprio parere.

Il 24 febbraio 2014, la CAPTE-S ha sottoposto al Consiglio federale, per parere, una proposta di modifica della legge federale del 7 ottobre 1983 sulla protezione dell'ambiente (LPAmb). Questa proposta fa riferimento all'iniziativa parlamentare Recordon del 17 giugno 2011 concernente la scadenza per il risanamento dei siti inquinati (11.466). L'iniziativa chiede che sia prorogata fino al 1° luglio 2023 la scadenza del 1° febbraio 1996 per la concessione di contributi federali per l'indagine, la sorveglianza e il risanamento dei siti inquinati.

Il 13 febbraio 2012, con 6 voti contro 5 e un'astensione, la CAPTE-S ha dato seguito a detta iniziativa. La CAPTE-N l'ha approvata il 3 aprile 2012 con 14 voti favorevoli e 10 astensioni. La CAPTE-S ha quindi elaborato un avamprogetto con il sostegno del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).

Già nel quadro dell'esame preliminare, le Commissioni hanno ritenuto eccessiva la proroga del termine al 2023. È stato espresso il timore che un periodo così lungo avrebbe lanciato un segnale negativo e avvantaggiato i Cantoni che hanno disatteso la data di esecuzione prescritta dall'ordinanza tecnica del 10 dicembre 1990 sui rifiuti (OTR). Inoltre, si sarebbe rischiato di mettere in difficoltà il fondo creato con l'ordinanza del 26 settembre 2008 sulla tassa per il risanamento dei siti contaminati (OTaRSi), poiché non è possibile stimare il numero di casi supplementari. In considerazione di questo fatto, la CAPTE-S ha proposto una proroga della scadenza di cinque anni, ossia fino al 1° febbraio 2001. Per non favorire eccessivamente i Cantoni inadempienti, la Commissione propone altresì di ridurre l'aliquota delle indennità al 30 per cento (anziché il 40 %) nei casi in cui i rifiuti sono ancora stati depositati tra il 1° febbraio 1996 e il 31 gennaio 2001.

A seguito di una sentenza del Tribunale federale, che chiede di
precisare la formulazione dell'articolo 32e capoverso 2 LPAmb, si propone inoltre di stabilire le aliquote della tassa per i rifiuti depositati in discarica non più come aliquota percentuale variabile dei prezzi di deposito medi, bensì come importi massimi.

Dopo la consultazione, la CAPTE-S ha apportato alcune precisazioni al progetto sulla base dei pareri pervenuti. La maggioranza dei partecipanti alla consultazione ha approvato il progetto. Numerosi Cantoni accolgono favorevolmente una proroga della scadenza di cinque anni, mentre alcuni esprimono timori concernenti l'applicazione di una tassa sui materiali di scavo non inquinati. Tuttavia questa tassa deve essere riscossa soltanto se il riciclaggio di questi materiali risulta insufficiente. Con la precisazione dell'articolo 32e capoverso 1bis LPAmb è stata fatta chiarezza in questo ambito.

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L'11 febbraio 2014 la Commissione ha approvato il progetto con 10 voti contro 1 e un'astensione.

La Commissione chiede di approvare l'allegato progetto di modifica.

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Parere del Consiglio federale

L'esecuzione dell'ordinanza del 26 agosto 1998 sui siti contaminati (OSiti) da parte dei Cantoni e degli uffici federali interessati si rivela efficace: tutti i catasti sono stati ultimati. Ciò ha consentito di registrare oltre 38 000 siti inquinati da rifiuti e di definire se è necessario effettuare indagini su questi siti per stabilire eventuali provvedimenti di risanamento e di sorveglianza. Sono stati già risanati oltre 700 siti. Si tratta di un'evoluzione incoraggiante. Occorre tuttavia sottolineare che la gestione dei siti inquinati continua a richiedere sforzi significativi, poiché la realizzazione dei progetti ambiziosi previsti dovrebbe comportare costi elevati. Secondo le stime, devono essere risanati complessivamente 4000 siti. Un fattore per i successi ottenuti finora è costituito dai finanziamenti provenienti dal fondo OTaRSi, dal momento che riducono l'onere finanziario del settore pubblico e creano incentivi affinché siano avviate rapidamente le procedure necessarie.

Affinché sia possibile finanziare una parte dei provvedimenti con i mezzi del fondo OTaRSi, devono essere soddisfatti alcuni criteri, uno dei quali specifica che dal 1° febbraio 1996, ossia cinque anni dopo l'entrata in vigore dell'OTR, non devono essere più stati depositati rifiuti nel sito da risanare. In passato la Confederazione ha dovuto rifiutare in alcuni casi la concessione di indennità OTaRSi per il risanamento, poiché anche dopo questa data di riferimento erano stati depositati rifiuti nei siti interessati. In alcuni casi si trattava solo di quantità ridotte di rifiuti non problematici, che erano state depositate in questi siti per un breve periodo di transizione in attesa di una soluzione conforme all'OTR. Nel caso in cui la Confederazione possa sostenere anche il risanamento di questi siti, è quindi prevedibile che i provvedimenti necessari siano attuati rapidamente, con effetti positivi per l'ambiente.

La Confederazione sostiene pertanto la proroga della scadenza del 1° febbraio 1996 e ritiene opportuna la proposta della Commissione di limitare a cinque anni la proroga della scadenza. Se la scadenza fosse stata prorogata per un periodo più lungo, ciò avrebbe lanciato un segnale negativo e creato grande incertezza in relazione al numero dei siti interessati e all'ammontare dei costi previsti. Il Consiglio
federale accoglie con favore anche la lieve riduzione dell'aliquota delle indennità. Con un'aliquota del 30 per cento si evita che i Cantoni che hanno rispettato la scadenza del 1° febbraio 2006 si ritengano svantaggiati e, al contempo, questa aliquota è un incentivo sufficiente affinché siano avviati rapidamente i provvedimenti necessari.

Un sondaggio condotto tra tutti i Cantoni nel 2012 ha evidenziato che la proroga di cinque anni della scadenza genererebbe costi supplementari dell'ordine di 60 milioni di franchi a carico del fondo OTaRSi. Le indennità OTaRSi versate dalla Confederazione dovrebbero ammontare globalmente a 1,1 miliardi di franchi. I costi supplementari generati dalla proroga del termine sono quindi scarsamente rilevanti, tanto più che sono ripartiti su più anni. Di conseguenza non è necessario alcun aumento dell'attuale credito d'impegno. Poiché il fondo è alimentato mediante una tassa sui rifiuti depositati nelle discariche, i costi supplementari non incidono sulle finanze

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della Confederazione. Dal momento che è mantenuto l'attuale sistema di concessione delle indennità, non è previsto alcun onere amministrativo supplementare.

In prospettiva della modifica dell'articolo 32e capoverso 2 LPAmb, il Consiglio federale approva la precisazione proposta, poiché consente di recepire la richiesta del Tribunale federale.

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Proposta del Consiglio federale

Il Consiglio federale sostiene il rapporto della CAPTE-S dell'11 febbraio 2014 e chiede di approvare la modifica della LPAmb proposta.

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