Attività informativa del Dipartimento federale degli affari esteri nell'ambito del richiamo dell'ambasciatore di Svizzera in Germania nella primavera 2002 Rapporto della Commissione della gestione del Consiglio nazionale del 7 aprile 2005 Parere del Consiglio federale del 19 ottobre 2005

Onorevoli presidenti e consiglieri, vi sottoponiamo di seguito il nostro parere in merito al rapporto del 7 aprile 20051 della Commissione della gestione del Consiglio nazionale sull'attività informativa del Dipartimento federale degli affari esteri nell'ambito del richiamo dell'ambasciatore di Svizzera in Germania nella primavera 2002.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

19 ottobre 2005

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Samuel Schmid La cancelliera della Confederazione, Annemarie Huber-Hotz

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FF 2005 4549

2005-1647

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Parere 1

Situazione iniziale

Nel vostro rapporto del 7 aprile 2005 avete invitato il Consiglio federale a prendere posizione sulle considerazioni della Commissione nei capitoli 5 e 6. Il Consiglio federale soddisfa volentieri questa richiesta.

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Parere del Consiglio federale

Il Consiglio federale non condivide in tutti gli aspetti le constatazioni della Commissione e gli apprezzamenti di singole persone. Non intende tuttavia più esprimersi in merito al caso stesso.

L'informazione dell'Assemblea federale, dei Cantoni e del pubblico rientra nei compiti del Consiglio federale. Secondo il principio della continuità, quest'ultimo deve assicurare un'informazione coerente, tempestiva e continua sulle sue decisioni, sulle proprie valutazioni della situazione e sulla pianificazione. A tal fine i mass media rivestono un ruolo importante e indispensabile.

Anche se, considerata a posteriori, la comunicazione del Dipartimento federale degli affari esteri durante gli avvenimenti della primavera del 2002 non si è svolta in modo ottimale sotto ogni aspetto, questo non costituisce ancora un motivo per proporre misure statali intese a regolamentare la stampa. Il Consiglio federale respinge la creazione di una rete o di un'autorità di regolamentazione sotto conduzione statale; appoggia invece l'appello della Commissione all'etica professionale di giornalisti, redazioni, aziende dei media e associazioni professionali affiché si dotino di regole deontologiche di autocontrollo e le rispettino.

Il Consiglio federale è consapevole che i mass media sono soggetti ad un ritmo di produzione diverso e più rapido di quello del processo decisionale politico. Per la sua politica di informazione e di comunicazione, il Consiglio federale si attiene ai principi stabiliti nelle relative linee direttive, secondo le quali l'informazione deve essere fornita in modo tempestivo, attivo, completo e oggettivo. Nella prassi informativa si dovrebbero evitare le campagne di pubbliche relazioni. Le considerazioni della Commissione corrispondono ampiamente ai criteri di un'informazione coerente, coordinata, continua e trasparente che, oltre ad essere orientata al dialogo, dovrebbe essere anche adeguata ai destinatari.

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