05.043 Rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa nel 2004 del 18 maggio 2005

Onorevoli presidenti e consiglieri, vi sottoponiamo il rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa durante il 2004, proponendovi di prenderne atto.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

18 maggio 2005

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Samuel Schmid La cancelliera della Confederazione, Annemarie Huber-Hotz

2004-1848

3335

Compendio Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa si è riunito per la sua 114a sessione il 12 e 13 maggio 2004 a Strasburgo. Il Comitato dei Ministri ha formulato numerose raccomandazioni (cfr. allegato). Due nuovi strumenti giuridici sono stati presentati per la firma: il Protocollo n. 14 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), sulla riforma del meccanismo della Convenzione (STE 194) e il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione sui diritti dell'uomo e la biomedicina riguardante la ricerca biomedica (STE 195).

Il Protocollo n. 14 alla CEDU modifica soprattutto il sistema di filtro dei ricorsi e la loro successiva trattazione al fine di permettere alla Corte europea dei diritti dell'uomo di tener testa al crescente afflusso di ricorsi.

Il britannico Terry Davis (Labourparty) è stato eletto il 22 giugno 2004 dall'Assemblea parlamentare a nuovo segretario generale del Consiglio d'Europa.

Il Principato di Monaco ha aderito al Consiglio d'Europa il 5 ottobre 2004, diventandone il 46o Stato membro.

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Rapporto 1

Sviluppi principali nel 2004

Il presente rapporto contiene una rassegna delle attività della Svizzera nell'anno in esame in seno a numerosi settori di competenza del Consiglio d'Europa. Inoltre, un capitolo introduttivo (n. 1.1) è dedicato agli obiettivi e priorità della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa. Questo capitolo evidenzia il ruolo del Consiglio d'Europa per la nostra politica estera, come pure l'importanza di un impegno svizzero a sostegno dell'attuazione dei principi del Consiglio nei nuovi Stati membri. Non contiene, invece, un'analisi globale delle attività esercitate dalla Svizzera per il tramite di altri strumenti multilaterali (per es. l'OSCE) o in via bilaterale.

1.1

Obiettivi e priorità della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa

1.1.1

Politica europea della Svizzera

La Svizzera, oltre alla conclusione di trattati con l'Unione europea (UE), persegue una politica europea attiva volta alla stabilità e al benessere dell'intero continente e dunque anche alla nostra stabilità e al nostro benessere. Una politica europea solidale e allo stesso tempo interessata, che si esprime in particolare nella nostra associazione al Consiglio d'Europa, all'OSCE e al Consiglio di Partenariato euro-atlantico (nonché al Partenariato per la pace). Tutte queste organizzazioni ­ e la Svizzera attraverso esse ­ contribuiscono, ognuna nel proprio settore, a costruire ed estendere in maniera duratura un'Europa conforme alle nostre idee e ai nostri interessi.

La Svizzera, pur non essendo membro dell'Unione europea, persegue una politica europea coerente della quale il Consiglio d'Europa è una componente importante.

1.1.2

Importanza del Consiglio d'Europa per la Svizzera

Il Consiglio d'Europa è per la Svizzera un'importante organizzazione politica che svolge un ruolo chiave nell'affermazione dei diritti dell'uomo e nella promozione dello Stato di diritto e della democrazia ­ e dunque in settori che rientrano nei nostri obiettivi di politica estera. Nel Consiglio d'Europa cooperiamo alla costruzione e al consolidamento di società democratiche sul continente europeo.

Uno dei pilastri fondamentali del Consiglio d'Europa è la Corte europea dei diritti dell'uomo, che garantisce a 800 milioni di Europei uno strumento concreto per la protezione dei diritti dell'uomo. Il sovraccarico di lavoro della Corte (presso la quale sono pendenti circa 76 000 procedimenti) costituisce un grave problema. Pertanto, la Svizzera si è impegnata attivamente nelle riforme volte a ridurre tale sovraccarico.

Una delle caratteristiche del Consiglio d'Europa è rappresentata dal ruolo decisivo svolto dall'Assemblea parlamentare, fonte d'iniziative per l'organizzazione e, nel contempo, sua legittimazione democratica. La Svizzera, in seno al Consiglio dei Ministri, si adopera per una stretta cooperazione con l'Assemblea parlamentare.

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La partecipazione al Consiglio d'Europa permette inoltre al nostro Paese di mantenere contatti regolari nei settori più svariati, su un piede di eguaglianza con i Paesi dell'Unione europea. Con l'allargamento dell'Unione, alla quale aderiscono ora 25 dei 46 Stati membri del Consiglio d'Europa, questa funzione del Consiglio d'Europa acquista per la Svizzera un'importanza ancora maggiore. Inoltre, il Consiglio d'Europa si afferma quale organizzazione che promuove l'adattamento dei suoi nuovi Stati membri agli standard europei, dato che molti di questi Paesi non hanno alcuna prospettiva ­ o semmai in un futuro molto lontano ­ di aderire all'Unione europea. Il Consiglio d'Europa è e rimane un foro importante per la cooperazione e il dialogo fra tutti i Paesi europei.

Il Consiglio d'Europa è tradizionalmente incentrato sull'istituzione di norme vincolanti sancite da convenzioni e al controllo del rispetto di tali norme da parte degli Stati membri, e si distingue in tal senso dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), che comprende non solo Paesi europei ma anche Stati come gli Stati Uniti, il Canada e Paesi dell'Asia centrale, nonché per quanto riguarda il differente metodo di lavoro. L'attività principale del Consiglio d'Europa si svolge a Strasburgo, mentre l'OSCE, nelle sue numerose missioni sul terreno, si confronta direttamente con le situazioni che possono degenerare rapidamente in conflitti. Entrambe le organizzazioni coordinano la loro attività mediante incontri regolari fra i rispettivi responsabili e cooperano in settori ben determinati (ad es. nel campo degli osservatori elettorali).

1.1.3

Settori d'attività prioritari della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa

Per ragioni di efficienza, la Svizzera deve concentrare al massimo le proprie iniziative e attività in seno al Consiglio d'Europa. Nei prossimi anni la sua attività si svolgerà soprattutto nei campi seguenti: ­

attuazione delle norme già definite dal Consiglio d'Europa ed elaborazione di nuove norme;

­

concentrazione di queste attività nei tre settori eminenti del Consiglio d'Europa, vale a dire lo Stato di diritto, la democrazia e la tutela dei diritti dell'uomo;

­

incremento dell'efficienza della Corte europea dei diritti dell'uomo. Il Protocollo n. 14 alla CEDU deve essere firmato e ratificato quanto prima da tutti gli Stati affinché entri in vigore il più presto possibile.

1.1.4

Obiettivi della Svizzera nel Consiglio d'Europa

Elaborazione di nuove norme È importante per la Svizzera che il Consiglio d'Europa continui ad essere attivo in questo settore. L'elaborazione di nuove norme rimane un suo compito centrale nonostante l'allargamento dell'UE in quanto la maggior parte degli Stati non (ancora) interessati dall'allargamento hanno difficoltà ad adeguarsi ai suoi standard. È ovvio che il nuovo diritto deve essere compatibile con quello dell'UE in tutti i settori e, dal punti di vista giuridico, spingersi possibilmente oltre quello universale (ONU).

3338

I pilastri principali di questo diritto paneuropeo sono i tre noti principi: Stato di diritto, democrazia e tutela dei diritti dell'uomo. Quest'ultimo principio si fonda sulla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali nonché sulla Convenzione quadro del Consiglio d'Europa per la protezione delle minoranze nazionali, sulla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, sulla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e su altre convenzioni analoghe.

L'armonizzazione del diritto e la necessità di trasformare i nuovi membri in partner leali e degni di fiducia richiedono la considerazione di altri settori, segnatamente: ­

la coesione sociale;

­

l'assistenza giudiziaria, inclusa l'estradizione;

­

la lotta contro il terrorismo, la corruzione e la criminalità;

­

la cultura, inclusi l'insegnamento, il settore audiovisivo e il patrimonio culturale;

­

l'ambiente;

­

nuovi settori quali la biomedicina e la criminalità informatica.

I testi giuridicamente vincolanti del Consiglio d'Europa in questi settori rappresentano oltre il 90 per cento della produzione giuridica dell'organizzazione.

Linee prioritarie d'azione della Svizzera ­

agire a favore di un ritorno del Consiglio d'Europa ai suoi settori essenziali (diritti dell'uomo, democratizzazione, Stato di diritto) e di una riduzione delle attività nei settori periferici

Rispetto delle norme del Consiglio d'Europa da parte degli Stati membri Il compito centrale, che consiste nel far rispettare le norme negli Stati membri, comprende due fasi: monitoring e assistenza.

Monitoring I testi giuridici vincolanti più importanti nel campo dei diritti dell'uomo prevedono strumenti di monitoring: ­

per la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e i suoi Protocolli aggiuntivi: la Corte europea dei diritti dell'uomo (anche se essa interviene solo su richiesta, le sue decisioni e la sua giurisprudenza hanno un impatto notevole);

­

per la Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti: il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT), che valuta l'attuazione della convenzione quadro;

­

per la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie: il Comitato di esperti, che analizza la situazione sul posto nei singoli Stati membri;

­

per la Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali: il Comitato consultivo, che visita gli Stati;

­

per la Carta sociale e la sua versione riveduta: il Comitato di esperti, che esamina i rapporti nazionali e i ricorsi collettivi.

3339

Occorre rilevare qui anche la funzione importante del Commissario dei diritti umani, istituita nel 1999, che effettua viaggi negli Stati membri, esprime pareri e proposte di miglioramento, che quasi sempre vengono attuate.

L'efficacia del Comitato dei Ministri in questo campo è minima per diversi motivi: il motivo principale è senza dubbio la mancanza di una conoscenza approfondita delle irregolarità. È questa una delle ragioni sottese all'istituzione dei gruppi di monitoring, ad esempio il «Groupe-suivi Ago» che visita almeno una volta l'anno l'Armenia e l'Azerbaigian e i gruppi di monitoring per la Bosnia-Erzegovina, la Serbia e il Montenegro.

Infine, il Segretario generale e il Segretariato (che dispongono di rappresentanti negli Stati meno avanzati) possono esercitare, fondandosi sulla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo (art. 52), una pressione costante sugli Stati che non ottemperano in maniera sufficiente ai loro obblighi.

In materia di Stato di diritto, l'organo più utile di cui dispone il Consiglio d'Europa è la Commissione di Venezia, i cui pareri, malgrado la sua funzione puramente consultiva, sono raramente disattesi.

In molti settori giuridici del Consiglio d'Europa spetta ai gruppi di esperti (talvolta, come nel caso della Convenzione anti-doping, anche di gruppi di monitoring) esaminare la situazione sul posto, proporre miglioramenti o almeno richiamare l'attenzione del Comitato dei Ministri se necessario.

Linee prioritarie d'azione della Svizzera ­

agire a favore dell'applicazione efficiente dei meccanismi del Consiglio d'Europa, in particolare nei nuovi Stati membri

­

adoperarsi per l'adozione di misure per la promozione dell'efficacia della Corte europea dei diritti dell'uomo

Assistenza Le constatazioni circa il rispetto lacunoso in uno Stato degli obblighi derivanti dal diritto convenzionale sono accettate soltanto se accompagnate da proposte concrete di programmi d'assistenza. Per questo motivo, il Consiglio d'Europa gestisce molti programmi siffatti negli Stati membri più lontani dagli standard europei: corsi di formazione, seminari, documentazione.

Tuttavia, le risorse limitate del Consiglio d'Europa lo obbligano talvolta ad attingere, per queste operazioni, a contributi volontari degli Stati membri o a chiedere la collaborazione dell'Unione europea, che si assume almeno la metà delle spese.

È nell'interesse dell'Unione europea lavorare a stretto contatto con il Consiglio d'Europa, se non altro per non doversi assumere compiti supplementari per i quali essa non sempre è attrezzata. Per contro, il Consiglio d'Europa è in grado di attuare i miglioramenti auspicati nei suoi settori chiave.

Linee prioritarie d'azione della Svizzera ­

3340

assistere il Consiglio d'Europa nell'accompagnamento di nuovi Stati membri sulla via dell'affermazione della democrazia e dello Stato di diritto nonché del rispetto dei diritti dell'uomo

1.2

Sessione del Comitato dei Ministri

Il Comitato dei Ministri si è riunito il 12­13 maggio 2004 a Strasburgo per la sua 114a sessione. Si è trattato, per la prima volta, dell'unica sessione dell'anno.

I due temi principali di questa sessione del Comitato dei Ministri erano: ­

da un lato, l'approvazione del Protocollo n. 14 alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) riguardante la modifica del sistema di controllo, l'approvazione di tre raccomandazioni (cfr. n. 2.1) che invitavano gli Stati partecipanti ad adottare su scala nazionale un certo numero di misure al fine di contenere il flusso di richieste a Strasburgo e l'approvazione di una risoluzione concernente una migliore esecuzione dei decreti della Corte europea dei diritti dell'uomo;

­

dall'altro, la decisione di indire un terzo vertice del Consiglio d'Europa. Nel mese di luglio è stato infine deciso che il vertice, su invito del Governo polacco, si terrà il 16­17 maggio 2005 a Varsavia.

Il capo della delegazione svizzera, Paul Seger, al quale è stato conferito per l'occasione il titolo di Segretario di Stato, ha firmato il Protocollo n. 14 il giorno stesso, come hanno fatto 16 altri capi-delegazione.

1.3

Elezione del Segretario generale

Il 22 giugno 2004, l'Assemblea parlamentare ha eletto il laburista Terry Davis, con 157 voti contro 91 andati a Walter Schwimmer, Segretario generale uscente, e 51 andati alla liberale Kristina Ojuland, ministro degli esteri dell'Estonia.

Il nuovo Segretario generale è entrato in carica il 1° settembre 2004.

1.4

Adesioni e candidature

Nel suo parere del 27 aprile 2004, l'Assemblea parlamentare ha raccomandato l'adesione del Principato di Monaco, a condizione che la Convenzione del 1930 conclusa con la Francia sia modificata in modo tale da permettere ai cittadini monegaschi di candidarsi a tutte le cariche governative del Principato. Questa condizione è stata adempiuta con la conclusione di una nuova Convenzione parafata dai due Stati. I delegati dei ministri hanno potuto così approvare, il 2 settembre 2004, la risoluzione che invitava Monaco ad aderire al Consiglio d'Europa e la cerimonia d'adesione si è tenuta il 5 ottobre durante la quarta parte della sessione dell'Assemblea parlamentare.

Come tutti i nuovi Stati membri, il Principato di Monaco sarà sottoposto a una procedura di seguito da parte dell'Assemblea parlamentare, procedura che si concentrerà sul rispetto degli impegni presi in materia di firme e ratifiche dei principali strumenti giuridici del Consiglio d'Europa entro i termini imposti.

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2

Coesione democratica

2.1

Diritti dell'uomo

Il Protocollo n. 14 alla CEDU modifica in particolare il sistema di filtraggio delle richieste e la loro trattazione successiva al fine di permettere alla Corte dei diritti dell'uomo di far fronte all'afflusso di richieste che la sommergono. Il nuovo sistema di filtraggio permetterà a un giudice, assistito da relatori, di dichiarare una richiesta inammissibile. Inoltre, un nuovo criterio di ammissibilità conferisce alla Corte la competenza di rifiutare richieste poco importanti, eccetto i casi in cui il rispetto dei diritti dell'uomo dovesse richiedere un esame attento e a condizione che esse siano state sottoposte, a livello nazionale, a un tribunale. Per quanto riguarda le richieste fondate, i Comitati di tre giudici potranno, dopo un procedimento sommario, accertare all'unanimità una violazione della CEDU se l'affare può essere deciso sulla base di una giurisprudenza invalsa della Corte. Inoltre, il Comitato dei Ministri può chiedere alla Corte un'interpretazione di una sentenza o l'avvio di una procedura contro uno Stato che si contrapponga ostinatamente all'attuazione di una sentenza. Il mandato dei giudici, non più rinnovabile, è esteso a nove anni. Per parte sua, il Commissario dei diritti dell'uomo potrà ora intervenire davanti alla Corte quale parte terza. Infine, occorre rilevare ancora che il Protocollo prevede espressamente la possibilità per l'Unione europea di aderire alla CEDU.

Il Comitato direttivo per i diritti dell'uomo (CDDH), in una riunione straordinaria tenutasi dal 5 all'8 aprile 2004, ha elaborato diversi strumenti, trasmessi in seguito al Comitato dei Ministri per l'approvazione, che preconizzano le misure necessarie per l'efficacia a lungo termine del sistema di controllo della CEDU. Trattasi in primo luogo del Protocollo n. 14 alla CEDU (cfr. più sopra) e, in seguito, soprattutto di due raccomandazioni agli Stati membri riguardanti l'una il miglioramento dei ricorsi interni e l'altro la verifica della compatibilità dei progetti di legge, delle leggi in vigore e delle pratiche amministrative con le norme fissate dalla CEDU, come pure di una raccomandazione circa l'insegnamento della CEDU nelle università e in certe formazioni professionali.

Nel prolungamento delle «Direttive sui diritti dell'uomo e la lotta contro il terrorismo» dell'11 luglio 2002, un comitato di esperti
del CDDH, presieduto dalla Svizzera, ha elaborato le Direttive sulla protezione delle vittime di attività terroristiche.

Queste nuove direttive dovrebbero essere trasmesse al Comitato dei Ministri per approvazione ancora quest'anno.

La Guida sull'accesso ai documenti pubblici è stata approvata dal CDDH ed è ora pubblicata e a disposizione sulla homepage del Consiglio d'Europa (cfr. Allegato).

I lavori riguardanti questioni relative ai diritti sociali ed economici in rapporto alla CEDU e alla giurisprudenza della Corte sono proseguiti. Si è tenuto conto soprattutto delle discussioni in corso in seno all'ONU e alla UE sui diritti sociali e sono state evidenziate le concezioni controverse sulla deducibilità in giudizio di questi diritti.

Infine, la CDDH, a seguito di un mandato del Comitato dei Ministri, preparerà un manuale o direttive sulla protezione dell'ambiente e i diritti dell'uomo. Il testo dovrebbe non solo elencare i principi desunti dalla giurisprudenza della Corte in materia di ambiente, ma sottolineare anche la necessità di rafforzare la protezione dell'ambiente nel contesto dei diritti dell'uomo sul piano nazionale, in particolare mediante l'accesso alle informazioni, la partecipazione ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia.

3342

Il Comitato ad hoc sulla lotta contro la tratta di esseri umani (CAHTEH) ha proseguito i suoi lavori, ai quali la Svizzera partecipa attivamente. Il suo mandato dovrebbe scadere in linea di massima il 31 dicembre 2004.

Il Commissario dei diritti dell'uomo, Alvaro Gil-Robles, ha visitato, dal 29 novembre al 3 dicembre 2004, la Svizzera prestando particolare attenzione ai temi seguenti: giustizia, federalismo, esecuzione delle pene, gruppi svantaggiati, pari opportunità, tratta delle donne e dei bambini, polizia, migrazione e politica in materia di diritti umani e impegno contro il razzismo. Egli è stato ricevuto dal capo del Dipartimento federale dell'interno, dal capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, dai presidenti del Tribunale federale e da una delegazione di parlamentari. Ha inoltre visitato i Cantoni di Vaud, Ginevra, Zurigo e Ticino.

Il 10 dicembre 2003 il Comitato dei Ministri ha approvato una risoluzione per l'attuazione della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali (STE 157) da parte della Svizzera, ponendo in tal modo fine al primo ciclo di seguito per l'attuazione di questo strumento giuridico nel nostro Paese. Gli sforzi della Svizzera a favore delle minoranze linguistiche sono stati accolti con favore. Progressi dovranno tuttavia essere fatti per quanto attiene alla situazione dei nomadi e all'impiego delle lingue minoritarie nei rapporti con le autorità amministrative e nel campo dell'istruzione.

Il progetto di Protocollo aggiuntivo alla Convenzione sui diritti dell'uomo e la biomedicina relativo alla ricerca biomedica è stato approvato il 30 giugno 2004 dal Consiglio dei Ministri. Con la ratifica del Protocollo da parte degli Stati membri del Consiglio d'Europa, sono state fissate per tutto il continente le stesse norme di protezione per le persone che partecipano a test. Un gruppo di lavoro del Comitato direttivo per la bioetica (CDBI) ha proseguito i lavori miranti all'istituzione di uno strumento per la ricerca che utilizza materiale biologico umano. I risultati della procedura di consultazione concernente l'avamprogetto di protocollo sulle applicazioni della genetica nel campo della medicina sono stati valutati ed è stata avviata la rielaborazione dell'avamprogetto. In particolare, il Protocollo dovrà essere limitato provvisoriamente alle
ricerche genetiche. La Svizzera partecipa attivamente alle deliberazioni nei corrispondenti gruppi di lavoro del CDBI, essendo finora uno dei pochi Paesi che dispongono di una legge che disciplini in maniera esaustiva le ricerche genetiche. Il Comitato dei Ministri ha approvato, infine, una raccomandazione relativa alla protezione dei diritti dell'uomo e della dignità delle persone che soffrono di disturbi psichici. Questa raccomandazione, elaborata dal CDBI, dovrà essere esaminata nel contesto della revisione in corso del diritto in materia di tutela.

2.2

La Svizzera davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo

Nell'anno in rassegna, la Corte europea dei diritti dell'uomo (CDH) non ha emesso sentenze riguardanti la Svizzera. Un ricorso è stato tolto di ruolo essendo stato ritirato. Fra i 22 altri ricorsi sui quali la Corte ha invitato il Governo svizzero a esprimere un parere, due sono stati dichiarati ammissibili e due altri inammissibili; in 18 casi, la decisione sull'ammissibilità è ancora pendente. Presso il Comitato dei Ministri, che vigila sull'esecuzione delle sentenze della Corte, sono tuttora pendenti 12 sentenze riguardanti casi svizzeri.

3343

2.3

Pari opportunità fra donna e uomo

In seguito alla raccomandazione sulla partecipazione equilibrata di donne e uomini alle decisioni politiche e pubbliche, approvata nel 2003 dal Comitato dei Ministri, il Comitato direttivo per l'uguaglianza donna-uomo (CDEG) ha organizzato a Strasburgo, il 28 e 29 ottobre 2004, un seminario sul tema «Le donne e la diplomazia».

La Svizzera ha partecipato a questa riunione e alle discussioni sulle pari opportunità in seno al corpo diplomatico.

Il CDEG ha offerto agli esperti, donne e uomini, la possibilità di condividere, nell'ambito di un seminario tenutosi a Strasburgo (il 18/19 novembre 2004), le conoscenze relative al loro lavoro sugli autori di violenze domestiche. Il contributo dei due esperti svizzeri è stato apprezzato.

2.4

Lotta contro il razzismo e la xenofobia

Nel gennaio del 2004, la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) ha pubblicato il terzo rapporto sulla Svizzera, fondato su documenti scritti e sulla visita di una settimana di una delegazione nel maggio del 2003. La delegazione ha visitato alcuni servizi dell'Amministrazione federale e ha incontrato commissioni parlamentari e organizzazioni non governative. Durante un soggiorno di due giorni a Basilea, essa ha avuto occasione di valutare la situazione da un punto di vista cantonale.

Il rapporto loda i progressi fatti negli ultimi anni ma contiene pure alcune osservazioni critiche e raccomandazioni.

Il capo del Dipartimento federale dell'interno ha trasmesso il rapporto ai governi cantonali affinché ne valutassero le raccomandazioni formulate e le inserissero nella loro attività.

Il Servizio per la lotta contro il razzismo è a disposizione dei servizi cantonali per aiutarli nella loro attività. Il Fondo progetti per i diritti umani e l'antirazzismo, la cui durata si estende a tutto il 2005, può sostenere progetti mirati in tale ambito.

Il 15 giugno, l'ECRI ha organizzato a Berna una tavola rotonda per approfondire i temi abbozzati nel rapporto sulla Svizzera, alla quale ha partecipato anche la Commissione federale contro il razzismo (CFR). L'ECRI ha lavorato con le polizie cantonali in un campo menzionato nel rapporto, vale a dire i controlli praticati dalle polizie municipali e cantonali sulle persone di colore, e proseguirà tale attività nel 2005. Nel 2004, la CFR ha potuto analizzare per la prima volta 277 decisioni pronunciate tra il 1995 e la fine del 2002 in applicazione della norma penale contro il razzismo (art. 261bis CP), adempiendo anche la richiesta del Consiglio d'Europa, che auspica un monitoring esaustivo della legislazione contro il razzismo.

2.5

Cooperazione giuridica

Il Comitato direttivo per la cooperazione giuridica (CDCJ) ha approvato un libro bianco sui principi relativi alla costituzione e alle conseguenze giuridiche della filiazione. In tale contesto, la Convenzione europea sull'adozione dei minori sarà 3344

riveduta tenendo conto dell'evoluzione della società. L'accesso alle informazioni genetiche per questioni non legate alla salute sarà a sua volta oggetto di uno studio per l'eventuale elaborazione di uno strumento internazionale.

Il CDCJ è stato incaricato di redigere una lista delle buone pratiche relative alla circolazione delle persone fra gli Stati membri del Consiglio d'Europa. I lavori saranno basati soprattutto su uno studio dell'Istituto svizzero di diritto comparato di Losanna.

Il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione europea per la repressione del terrorismo (STE 190) è in corso di ratifica da parte della Svizzera. Il Protocollo era stato firmato il 15 maggio 2003 dal nostro Paese e da altri 32 Stati. Esso spoliticizza i reati di terrorismo ai fini della cooperazione giudiziaria penale, apre la Convenzione agli Stati con statuto di osservatori presso il Consiglio d'Europa e permette al Comitato dei Ministri di decidere, caso per caso, di invitare altri Stati non membri del Consiglio d'Europa a diventare Parti contraenti della Convenzione emendata da questo Protocollo.

Un rappresentante svizzero siederà per quattro anni in seno all'Ufficio del Comitato europeo per i problemi criminali (CDPC), al quale il Comitato dei Ministri ha affidato la responsabilità di supervisore e di coordinatore dell'attività del Consiglio d'Europa in materia di problemi criminali. Tra i suoi compiti si contano in particolare l'armonizzazione delle politiche nazionali penali degli Stati membri, lo sviluppo della politica europea in materia di criminalità, l'esecuzione dei compiti derivanti da diverse convenzioni del Consiglio d'Europa, l'esame e l'attuazione delle convenzioni in materia penale del Consiglio d'Europa e la preparazione delle conferenze dei ministri europei della giustizia.

Una rappresentante svizzera è vicepresidente del Comitato di esperti per l'applicazione delle Convenzioni europee nell'ambito del diritto penale (PC-OC). Il Comitato ha dilazionato l'elaborazione di una raccomandazione concernente il Secondo Protocollo aggiuntivo alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale fino a quando saranno disponibili le prime esperienze fatte con il Secondo Protocollo e con gli strumenti di assistenza dell'Unione europea. Vi è stato uno scambio d'opinioni circa gli strumenti
giuridici elaborati dall'UE e dall'ONU. Un gruppo di lavoro esamina il ruolo del Consiglio d'Europa alla luce degli sviluppi ai livelli europeo e internazionale.

La 28a riunione del Comitato dei consulenti giuridici del Consiglio d'Europa ha avuto luogo a Losanna, il 13­14 settembre 2004, su invito della Svizzera, che presiede tale Comitato dal 2003. In tale occasione sono state trattate molte questioni attuali di diritto internazionale pubblico. Il punto culminante della riunione è stato lo scambio di punti di vista con il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, Jakob Kellenberger, sulla questione dell'applicazione degli strumenti internazionali per la protezione delle vittime di conflitti armati.

Agli inizi di luglio del 2004, il gruppo di esperti IP1-S-EE ha presentato la sua raccomandazione sulle norme giuridiche, tecniche e organizzative del voto elettronico. Questa raccomandazione è stata approvata dal Consiglio dei Ministri il 30 settembre 2004.

3345

Grazie alle sue esperienze in materia di voto elettronico, la Svizzera ha potuto partecipare molto attivamente a questo gruppo di esperti. Un rappresentante del Cantone di Ginevra presiedeva il sottogruppo tecnico, mentre il resoconto dei motivi è stato redatto in parte da una collaboratrice della Cancelleria federale.

2.6

Questioni di diritto penale

Il Comitato di esperti sul terrorismo (CODEXTER) è incaricato di presentare al Comitato dei Ministri proposte sul prosieguo dei lavori del Consiglio d'Europa nel campo della lotta antiterroristica e, in particolare, di elaborare uno strumento che colmi le lacune sussistenti in questo campo a livello internazionale. I lavori in corso, che potrebbero sfociare in una convenzione sulla prevenzione del terrorismo, dovranno essere conclusi entro la fine del 2005 al più tardi. Un altro gruppo di esperti (PC-RM) sta elaborando un Protocollo aggiuntivo alla Convenzione STE 141 del 1990 sul riciclaggio di denaro. Questo nuovo strumento dovrà tenere conto degli sviluppi intervenuti in questo ambito dal 1990 e, all'occorrenza, aggiornare e completare la Convenzione; occorrerà anche integrarvi le disposizioni generali relative alla prevenzione del riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Lo stato dei lavori è avanzato: dovrebbero concludersi entro la prima metà del 2005.

2.7

Rifugiati

Il rappresentante della Svizzera nel Comitato di esperti ad hoc sugli aspetti giuridici dell'asilo territoriale, dei rifugiati e degli apolidi (CAHAR) è membro dell'Ufficio di questo Comitato.

Il 30 giugno 2004, il Comitato dei Ministri ha approvato la raccomandazione relativa al concetto di appartenenza a un determinato gruppo sociale nel contesto della Convenzione di Ginevra del 1951 riguardante lo statuto dei rifugiati. Questa raccomandazione si prefigge di armonizzare i criteri per l'applicazione del concetto di rifugiato ai richiedenti l'asilo che fanno valere una persecuzione causata dall'appartenenza a un gruppo sociale determinato. Trattasi soprattutto dei casi in cui l'aspetto esteriore del gruppo può essere definito mediante caratteristiche innate o immutabili, oppure quando il gruppo è composto da persone accomunate da una storia, da antefatti o da una caratteristica non reversibile essenziale per la loro identità, la loro coscienza o la loro dignità a un punto tale che essi non possono essere costretti a rinunciarvi.

Un gruppo di lavoro del CAHAR ha inoltre terminato la redazione di una raccomandazione sull'esclusione dallo statuto di rifugiato nel contesto dell'articolo 1 F della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati del 28 luglio 1951. Questo testo si prefigge in particolare di fornire agli Stati membri indicazioni sulle modalità d'interpretazione delle condizioni che permettono l'esclusione dallo statuto di rifugiato e tende ad armonizzare le procedure utilizzate a tal fine nonché a tenere conto della situazione particolare delle famiglie e dei minori non accompagnati.

Nel quadro di un mandato urgente limitato, quattro riunioni ripartite sull'arco del 2004 hanno permesso a un altro gruppo di lavoro di stabilire alcune direttive concernenti il rinvio coatto nel rispetto dei diritti dell'uomo. Lo scopo principale di questo testo è di raggruppare in un solo documento tutte le norme, direttive e migliori 3346

pratiche applicabili allorquando gli Stati membri del Consiglio d'Europa ritengano necessario allontanare di forza gli stranieri che soggiornano illegalmente sul loro territorio.

Questi due testi sono stati esaminati dal CAHAR in occasione della sua unica sessione annua plenaria (20­22 ottobre 2004) e devono essere approvati dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa.

2.8

Media

Il Comitato dei Ministri ha approvato la Dichiarazione sulla libertà delle discussioni politiche sui media il 2 febbraio 2004.

In vista della 7a Conferenza ministeriale sulla politica delle comunicazioni di massa che si terrà il 10 e 11 marzo 2005 a Kiev, il Comitato direttivo sui mezzi di comunicazione di massa (CDMM) ha esaminato ed emendato in particolare un progetto di piano d'azione che abbozza le priorità future del Consiglio d'Europa in materia di diritto e di politica dei media. In tale contesto ha elaborato una procedura per la consultazione della società civile su questi progetti.

La Svizzera è rappresentata ad personam in cinque gruppi di lavoro.

Per quanto riguarda il Vertice mondiale sulla società dell'Informazione, la seconda metà del quale si svolgerà nel dicembre del 2005 a Tunisi, è stato istituito un gruppo di lavoro preliminare con la partecipazione della Svizzera al fine di varare in seno al Consiglio d'Europa un'ampia attività intersettoriale sui diritti dell'uomo e lo Stato di diritto nella Società dell'Informazione.

I gruppi di esperti sui servizi online e la democrazia (MM-S-OD) hanno lavorato a una raccomandazione sul diritto di replica nel nuovo ambiente dei media online.

Il Consiglio d'Europa ha pubblicato un manuale online sul tema della competenza nell'utilizzo di Internet. Questo progetto, avviato dalla Divisione Media, è stato sviluppato nell'ambito del progetto integrato sulle «Istituzioni democratiche in azione» e dedicato all'informazione del corpo insegnante riguardo all'utilizzazione dell'enorme potenziale didattico di Internet senza nocumento alla sicurezza dei discenti.

Il gruppo di esperti sulla libertà di espressione e gli altri diritti fondamentali (MM-S-FR) ha concluso lo studio di un progetto di dichiarazione sulla libertà d'espressione e d'informazione nel contesto della lotta contro il terrorismo.

Il gruppo di esperti sulle implicazioni democratiche e sociali della radiodiffusione digitale (MM-S-DB) ha proseguito lo studio di una raccomandazione sui diritti d'esclusiva e il diritto pubblico all'informazione. Il 27 settembre 2004 esso ha organizzato un'audizione su questo tema che ha suscitato vivo interesse da parte delle grandi federazioni sportive, delle agenzie di stampa e delle società radiotelevisive.

Il Comitato di esperti per la convergenza (AP-CV) ha proseguito la preparazione di un rapporto al CDMM sulla convergenza e le sue implicazioni sulla regolamentazione dei media.

3347

Il Comitato di esperti sulla molteplicità dei media (AP-MD) ha esaminato i contributi dei suoi membri per il rapporto sulla concentrazione dei media transnazionali in Europa, che dovrà presentare al CDMM. L'11 e il 12 giugno 2004 il Consiglio d'Europa ha organizzato a Bled (Slovenia) una conferenza sull'impatto della concentrazione dei media.

Il Comitato permanente sulla televisione transfrontaliera ha proseguito l'esame delle proposte di modifica dell'avamprogetto di raccomandazione sul diritto agli estratti da avvenimenti di grande importanza che sono oggetto di diritti d'esclusiva per la diffusione televisiva in un contesto transfrontaliero. Il Comitato condivide pure la necessità di approvare una raccomandazione che, in attesa della revisione della Convenzione, esprima la sua preoccupazione per quanto concerne i programmi pornografici.

Infine, la Svizzera ha proceduto all'avvio della procedura interna per la ratifica della Convenzione europea sulla tutela dei servizi ad accesso condizionato e dei servizi di accesso condizionato.

Il Comitato direttivo di Eurimages si è occupato dei contributi a sostegno delle coproduzioni europee, dei distributori e delle sale cinematografiche. La Svizzera ha partecipato a sei coproduzioni; in due progetti la partecipazione svizzera era maggioritaria. Di queste, solo una coproduzione svizzero-tedesca ha fruito di un sussidio di 25 000 euro («Hedi Lamarr»). Ai distributori svizzeri sono stati attribuiti, nel 2004, 175 200 euro per la distribuzione di 29 film. Inoltre, quattro proprietari di otto sale cinematografiche in totale hanno ricevuto sussidi per 101 328 euro. Il contributo della Svizzera a Eurimages nel 2004 ammonta a 914 694 euro.

2.9

Comuni e regioni, cooperazione transfrontaliera

La delegazione svizzera all'11a sessione plenaria del Congresso dei poteri locali e regionali dell'Europa (CPLRE) (25­27 maggio 2004) è stata diretta dal presidente del Governo cantonale di San Gallo Hans Ulrich Stöckling. Come ci si attendeva, la Camera delle regioni ha sottolineato la sua preferenza per l'adozione della Carta europea dell'autonomia regionale quale convenzione internazionale. Questa posizione corrisponde a quella sostenuta dalla Svizzera in seno al Comitato direttivo per la democrazia locale e regionale (CDLR) del Consiglio d'Europa.

In seguito alla Conferenza dei ministri responsabili delle collettività regionali e locali che ha avuto luogo a Helsinki nel giugno 2002, il Comitato dei Ministri aveva incaricato il CDLR di elaborare sia un progetto di raccomandazione sia un progetto di convenzione sull'autonomia regionale. In occasione dell'Assemblea del 17­19 maggio 2004, il CDLR ha approvato questi progetti, che saranno sottoposti ai ministri responsabili delle collettività locali e regionali in occasione della Conferenza di Budapest del 24­25 febbraio 2005.

Il Comitato di esperti sulla cooperazione transfrontaliera ha esaminato il progetto di uno strumento giuridico concernente l'istituzione di raggruppamenti euroregionali di cooperazione. Si è cercato di collaborare con la Commissione europea, i cui servizi responsabili dei programmi di assistenza alla cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale stanno a loro volta elaborando un regolamento specifico sullo stesso tema.

3348

Il Consiglio federale ha firmato la Carta europea dell'autonomia locale (STE 122).

La ratifica da parte della Svizzera seguirà al termine della procedura di approvazione parlamentare (per il messaggio cfr. FF 2004 67)1.

3

Coesione sociale e qualità di vita

3.1

Migrazioni

Il rappresentante della Svizzera nel Comitato europeo sulle migrazioni (CDMG) continua ad assolvere il suo mandato di membro dell'Ufficio di questo Comitato.

Il Comitato dei Ministri ha approvato il mandato generale della Piattaforma politica del Consiglio d'Europa sulle migrazioni. Questo organo deve soprattutto facilitare il dialogo e la cooperazione fra i Paesi d'origine, di transito e di destinazione. Questo scambio deve svolgersi al più alto livello fra strutture governative, assemblee parlamentari, autorità locali e le organizzazioni non governative dei Paesi partecipanti.

Esso deve contribuire a rilevare le sfide collegate alle migrazioni e a fronteggiarle con misure adeguate. La piattaforma deve inoltre fornire gli orientamenti politici per le attività del CDMG.

Durante l'anno in rassegna, il CDMG si è riunito tre volte; in ogni riunione una giornata è stata dedicata all'incontro della Piattaforma politica. Erano di norma presenti quali partner tutti Paesi d'origine e di transito, rappresentati da Algeria, Bangladesh, Cina, Marocco, Pakistan e Tunisia,. Finora sono stati trattati i temi seguenti: 1a riunione, Rotterdam: il ruolo dell'informazione. Il tema riguardava sia l'informazione nei Paesi d'origine che nei Paesi di destinazione. Grande importanza è stata accordata allo sviluppo della conoscenza e della comprensione delle altre culture.

2a riunione, Strasburgo: la mobilità degli studenti e la promozione della cooperazione allo sviluppo. La questione centrale verteva sul genere di progetti di sviluppo che potrebbero stimolare gli studenti a tornare nel loro Paese al termine degli studi.

3a riunione, Strasburgo: i minori non accompagnati e i bambini senza documenti d'identità. Il tema è stato affrontato nel contesto più ampio della migrazione illegale, del traffico di migranti e della tratta di esseri umani. L'esistenza di progetti che offrano prospettive di vita vincenti nei Paesi d'origine è considerata una delle condizioni determinanti per il ritorno duraturo dei giovani.

3.2

Pianificazione del territorio

Al termine delle 13a sessione della Conferenza europea dei ministri responsabili della pianificazione del territorio (CEMAT), la Slovenia ha ceduto la presidenza della Conferenza al Portogallo. Nel febbraio del 2004, il Comitato degli alti funzionari della CEMAT ha tenuto una prima seduta per abbozzare il programma di lavoro 2004­2006. Questo programma dev'essere iscritto fra gli obiettivi della prossima conferenza ministeriale, che avrà quale tema centrale l'attuazione delle reti per lo 1

La Svizzera ha ratificato la Carta il 17 febbraio 2005.

3349

sviluppo territoriale sostenibile del Continente europeo. Inoltre, il Comitato degli alti funzionari ha designato alla vicepresidenza un rappresentante della Russia.

Nell'ottobre del 2004, è stato organizzato un seminario a Erevan (Armenia) sul tema della «territorial governance» con un accento particolare sulle reti di cooperazione istituzionali. Il seminario ha permesso di sottolineare l'importanza di queste reti per uno sviluppo territoriale sostenibile, conformemente alle direttive approvate in questo campo dalla CEMAT nel 2000 e alle risoluzioni della Conferenza del 2003 sulla dimensione territoriale dello sviluppo sostenibile.

3.3

Politica sociale

Il 31 marzo 2004 il Comitato dei Ministri ha approvato la strategia riveduta di coesione sociale sulla quale il Comitato europeo per la coesione sociale (CDCS) fonda le sue attività.

Il forum per l'infanzia e la famiglia ha concluso i suoi lavori a Vienna nell'aprile del 2004. Essi sono stati concentrati per tre anni e mezzo sulla democrazia e la partecipazione dell'infanzia nella società, sui bambini a rischio e in affidamento e sulla violenza sui bambini. Sono stati pubblicati studi sui bambini collocati in istituti e sulla problematica delle pene corporali. Il CDCS ha approvato il mandato di un nuovo Comitato di esperti per l'infanzia e la famiglia, che scadrà alla fine del 2006 e si occuperà degli aspetti sociali delle politiche a favore dell'infanzia e della famiglia e, in particolare, di un progetto sui compiti dei genitori.

3.4

Sanità

Il Comitato dei Ministri ha approvato, il 19 maggio 2004, due raccomandazioni emesse dal Comitato europeo della sanità (CDSP): la raccomandazione che mira a impedire il traffico d'organi su scala mondiale e la raccomandazione che riguarda le banche del sangue di cordone ombelicale per uso autologo e dichiara applicabili, per la sua conservazione, le condizioni che figurano nella «Guida del Consiglio d'Europa sulla sicurezza e la garanzia di qualità di organi, tessuti e cellule». Nella sua seduta del 15­16 giugno 2004, il CDSP ha inoltre approvato la raccomandazione del Comitato dei Ministri sui criteri per l'autorizzazione dei centri di trapianto d'organi. La Svizzera ha partecipato all'elaborazione di questa raccomandazione. Il 15 giugno 2004 la Svizzera è stata nominata membro dell'Ufficio del CDSP. Nel novembre del 2004, in occasione del 50° anniversario del CDSP, è stato pubblicato un libro intitolato «Health, dignity and human rights».

Il 1° dicembre 2004 il Comitato dei Ministri ha approvato cinque risoluzioni emanate dal Comitato di sanità pubblica (CD-P-SP) concernenti le materie che entrano in contatto con le derrate alimentari. Il comitato di esperti sulle questioni farmaceutiche ha redatto, su mandato della Svizzera e del Portogallo, un opuscolo sul commercio di farmaci in Internet, che è stato ben accolto dall'opinione pubblica. Questo comitato ha pure istituito, su mandato della Svizzera, un gruppo di lavoro che si occupa dei farmaci contraffatti al fine di migliorare la cooperazione fra tutte le autorità interessate da questo problema.

3350

Le tre aggiunte alla Farmacopea europea, 4.6, 4.7 e 4,8, entrate in vigore nel 2004, contengono prescrizioni in materia di qualità delle sostanze, sostanze ausiliarie farmaceutiche, vaccini, emoprodotti e piante medicinali. Queste prescrizioni, fondamentali per l'industria farmaceutica e le autorità responsabili per i farmaci, sono applicabili nei 34 Paesi firmatari della «Convenzione concernente l'elaborazione d'una Farmacopea europea» che ha festeggiato nel 2004 il suo 40o anniversario.

L'incontro dell'11 marzo 2004 a Berna, organizzato per gli utenti svizzeri della Farmacopea europea in collaborazione con il Direttorato europeo per la qualità dei farmaci (EDQM, European Directorate for the Quality of Medicines) di Strasburgo, ha attirato molti interessati. La conferenza internazionale «Quality on the move», tenutasi dal 4 al 6 ottobre a Budapest, si prefiggeva di pianificare il futuro della Farmacopea europea ­ opera di portata universale per la qualità dei farmaci. La Svizzera era presente con esponenti e conferenzieri dell'industria, delle autorità e del mondo scientifico.

Quest'anno, i relatori permanenti del Gruppo Pompidou (gruppo di cooperazione in materia di lotta contro l'abuso e il traffico illegale di stupefacenti) si sono occupati dell'implementazione del nuovo programma di lavoro 2004­2006, approvato l'anno scorso dalla Conferenza dei Ministri. Il ruolo del gruppo nell'ambito dell'allargamento dell'Unione europea a Est accompagnato dall'estensione dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicomanie, è un tema di discussione sempre attuale.

Esperti svizzeri sono particolarmente attivi nei gruppi di lavoro «Terapia», «Prevenzione» ed «Etica».

3.5

Protezione degli animali

Le attività nel campo della protezione degli animali sono state ridotte nell'anno in rassegna e lo stesso avverrà nel 2005 in quanto il Comitato dei Ministri ha deciso di privilegiare, in seno al Consiglio d'Europa, le attività di lotta contro il terrorismo e la tratta di esseri umani.

La Svizzera ha firmato, il 18 giugno 2004, la Convenzione europea sulla protezione degli animali nel trasporto internazionale (riveduta) (che sostituirà la STE 65). Nel nostro messaggio del 7 giugno 2004 (04.038; FF 2004 3301) abbiamo proposto al Parlamento di ratificarla. Dato che i negoziati sul trasporto di animali in seno all'UE sono stati sospesi, gli esperti hanno dovuto interrompere i loro lavori sui protocolli tecnici (allegati alla Convenzione). Per contro, i lavori relativi alle raccomandazioni, sotto presidenza svizzera, sono proseguiti anche se in forma ridotta.

La revisione dell'Allegato A della Convenzione europea sulla protezione degli animali vertebrati usati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici (STE 123) è avanzata quest'anno a un punto tale da permettere l'approvazione dell'Allegato nel corso del 2005. Dopo la ratifica della Convenzione da parte della Germania, manca soltanto la ratifica della Grecia per l'approvazione definitiva.

Le raccomandazioni, rivedute, relative all'allevamento dei maiali dovrebbero essere approvate in occasione della seduta plenaria del Comitato permanente della Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti (STE 087). Tuttavia, la Svizzera non può accettarle in quanto esse esulano parzialmente dal campo d'applicazione della Convenzione. La formulazione del mandato UE lascia prevedere nondimeno un possibile accordo ad hoc durante la seduta plenaria. Per quanto 3351

riguarda l'elaborazione delle nuove raccomandazioni sull'allevamento dei conigli, è stato possibile convincere l'Autorità europea per la sicurezza alimentare a valutare le conoscenze scientifiche disponibili. Il suo rapporto scientifico è stato previsto per l'inizio del 2005. Gli articoli generali delle raccomandazioni concernenti l'allevamento di pesci in pescicolture sono pronti e possono essere sottoposti per approvazione al Comitato permanente.

3.6

Protezione della natura e dell'ambiente

Il Comitato per le attività del Consiglio d'Europa in materia di biodiversità e paesaggistica (CO-DBP) si è riunito il 18 gennaio 2004 a Madrid. Si è esaminato il seguito da dare ai risultati della Conferenza ministeriale paneuropea «Un ambiente per l'Europa» (Kiev, maggio 2003). Le misure proposte a livello internazionale, nazionale e locale per la realizzazione di una maggior biodiversità in Europa fino al 2006 sono numerose; la priorità è stata data all'agricoltura, alle foreste, alle specie vegetali e animali invasive come pure alla Rete ecologica paneuropea in corso di elaborazione. La Svizzera ha ampiamente contribuito a queste attività prioritarie e prosegue gli sforzi nell'ambito della Strategia paneuropea della diversità biologica e paesaggistica, della Convenzione europea del paesaggio e della Convenzione sulla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna).

Sotto l'egida del Consiglio per la Strategia paneuropea per la diversità biologica e paesaggistica (STRA-CO), si è tenuta dal 19 al 21 gennaio 2004 a Madrid la 3a Conferenza intergovernativa La Biodiversità in Europa. La Conferenza è stata organizzata dal Governo spagnolo in cooperazione con il Programma delle nazioni Unite per l'ambiente (PNUA) e il Consiglio d'Europa. Le questioni principali all'ordine del giorno vertevano sui cinque temi prioritari per la regione paneuropea della 7a riunione della Conferenza delle Parti (CdP7) della Convenzione sulla diversità biologica (Kuala Lumpur, 9­20 febbraio 2004), ossia: le misure proposte nell'ambito del vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile (World Summit for Sustainable Development, WSSD), le aree protette e le reti ecologiche, la diversità biologica marina e costiera, la diversità biologica nelle regioni di montagna, il trasferimento di tecnologia e la cooperazione tecnologica. La Conferenza è riuscita a stabilire un punto di vista comune su questi problemi e ha elaborato alcune raccomandazioni per la Conferenza delle Parti della Convenzione sulla diversità biologica (CdP7).

La Convenzione europea del paesaggio si prefigge di proteggere, gestire e pianificare i paesaggi urbani, quasi urbani e naturali, l'integrazione dei paesaggi nelle politiche settoriali e la rivalutazione dei paesaggi degradati. Essa è stata presieduta nel 2004
dalla Svizzera. La Convenzione è entrata in vigore il 31 marzo e conta ormai 13 Stati membri; 16 altri Stati, tra cui la Svizzera, hanno firmato la Convenzione.

La 23a sessione delle 45 Parti contraenti della Convenzione sulla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna) si é tenuta nella sede del Consiglio d'Europa dal 1° al 5 dicembre 2003. In seguito a un blocco da parte della Commissione dell'Unione europea (UE), la proposta della Svezia di includere alcune specie di funghi minacciati negli Allegati della Convenzione, proposta sostenuta anche da Ungheria, Estonia, Slovenia e Svizzera, è stata ritirata.

Questa manovra di blocco è intervenuta a più riprese e rischia di compromettere 3352

l'attendibilità della Convenzione di Berna nella sua volontà di evolvere e di attuare concretamente gli impegni assunti in Europa nell'ambito della Convenzione sulla diversità biologica (CBD), dei vertici di Rio e di Johannesburg e della Strategia paneuropea per la diversità biologica e paesaggistica. Il Comitato permanente ha potuto comunque proseguire i suoi lavori relativi agli invertebrati, agli anfibi, ai rettili e uccelli minacciati e approvare la Strategia europea contro l'invasione delle specie esotiche elaborata in sinergia con la CBD. La situazione del lupo in Svizzera è stata presentata nuovamente; il nostro Paese ha comunicato la sua intenzione di proporre, nel 2004, al Comitato permanente, l'emendamento degli allegati della Convenzione al fine di trasferire il lupo dall'Allegato II (protezione stretta) all'Allegato III (protezione relativa). Il 25o anniversario della firma della Convenzione di Berna è stato commemorato il 30 novembre 2004 in occasione di una sessione speciale al Consiglio d'Europa alla quale la Svizzera ha attivamente partecipato.

3.7

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa

Uno degli avvenimenti più importanti dell'anno in rassegna è stata l'approvazione del piano d'attività della banca 2005­2009. Uno degli obiettivi principali di questo piano, entrato in vigore il 1° gennaio 2005, è il rafforzamento delle attività della Banca nel campo sociale nell'Europa centrale e sudorientale. Esso prevede che il 50 per cento dei crediti debbano essere utilizzati per progetti sociali nei Paesi in transizione di queste aree europee. Malgrado l'espansione delle sue attività nei Paesi in transizione più a rischio, la Banca si atterrà strettamente alle sue norme in materia di controllo dei rischi al fine di mantenere il suo Rating AAA. Nella prima metà dell'anno in rassegna, la Banca ha approvato 16 nuovi progetti, per un valore complessivo di 1,15 miliardi di euro. Il 40 per cento dei crediti sono stati destinati a Paesi in transizione.

3.8

Dialogo Nord-Sud

L'ex-consigliere nazionale Claude Frey è stato eletto presidente del Comitato esecutivo del Centro Nord-Sud nell'aprile del 2004. Claude Frey si era messo in luce quale rappresentante in seno all'Assemblea parlamentare per la sua critica alla gestione del Centro, come testimonia il suo rapporto dell'anno scorso.

Frey si era impegnato per una ristrutturazione indispensabile del Centro con un duplice obiettivo: il rafforzamento dell'efficienza del Centro mediante la concentrazione dei programmi sull'Africa e il Bacino mediterraneo, da un lato, e l'adesione di nuovi Stati al Centro, in particolare quelli dell'Europa orientale e sudorientale, dall'altro.

3353

4

Coesione culturale e pluralismo delle culture

4.1

Cultura e patrimonio culturale

Nel campo della cultura, la Svizzera ha contribuito alla preparazione della nuova Convenzione quadro sul patrimonio culturale in seno al Comitato direttivo del patrimonio culturale (CDPAT). Nell'ambito del progetto di Rete europea del patrimonio HEREIN, la Svizzera era incaricata della traduzione tedesca del thesaurus multilingue di HEREIN. La Svizzera ha offerto un contributo volontario di 10 000 euro per lo sviluppo di questo progetto. Nel quadro del progetto STAGE, la Svizzera ha partecipato attivamente alla quarta Conferenza ministeriale tenutasi a Mosca dal 30 settembre al 1° ottobre 2004. Si trattava di scambiare con i Paesi del Caucaso del Sud esempi di buone pratiche in ambito culturale e di riflettere su diverse concezioni dell'identità.

4.2

Educazione e insegnamento superiore

Il Comitato direttivo dell'insegnamento superiore e della ricerca (CD-HER) si è riunito nel 2004 per la sua terza sessione plenaria. Il capo della delegazione svizzera al CD-HER è stato eletto per la seconda volta a vicepresidente del CD-HER per un anno e ha diretto il gruppo di lavoro sul tema «Responsabilità pubblica nell'insegnamento superiore e nella ricerca », i cui lavori sono sfociati in un seminario sullo stesso tema.

Sotto la presidenza svizzera, il seminario sulla responsabilità pubblica nell'insegnamento superiore e nella ricerca si è svolto il 23 e 24 settembre 2004 a Strasburgo nel quadro della serie di seminari ufficiali dedicati all'attuazione della riforma di Bologna. Partendo da un'interpretazione scientifica del concetto di «bene pubblico» applicato al settore dell'insegnamento superiore e della ricerca, gli intervenuti hanno animato, sotto forma di relazioni e gruppi di lavoro, una riflessione vertente su un'ampia serie di aspetti, quali i legami con il mercato del lavoro, l'informazione relativa alle attività delle scuole superiori, il contributo degli istituti di insegnamento superiore alla società dell'informazione, le responsabilità della ricerca e l'accesso ai risultati delle ricerca, i nuovi e i nuovi offerenti, l'uguaglianza delle opportunità e le questioni relative al finanziamento. Fondandosi sulle proprie esperienze, i partecipanti al seminario hanno affermato e propugnato le virtù del modello europeo di scuola pubblica di insegnamento superiore e hanno espresso la loro convinzione che l'insegnamento superiore deve rimanere sotto la responsabilità primaria dello Stato, non fosse altro che per permettere lo sviluppo di valori centrali per il Consiglio d'Europa quali la democrazia, le pari opportunità e la cittadinanza.

La CD-HER ha continuato a fornire il suo contributo al processo di Bologna nei settori del riconoscimento delle qualifiche, dell'assicurazione qualità, della mobilità e nel quadro delle discussioni sull'internazionalizzazione dell'insegnamento superiore e dell'accordo generale sugli scambi di servizi (GATS).

Nel quadro del progetto «Educazione alla cittadinanza democratica » (ECD), tutti gli sforzi si sono concentrati sulla preparazione dell'Anno europeo della cittadinanza mediante l'educazione 2005. La Svizzera vi ha contribuito attivamente, sia in seno all'ufficio del Comitato direttivo dell'educazione, sia nel Comitato direttivo del progetto e nella rete dei coordinatori nazionali ECD.

3354

Conformemente alla decisione presa dai ministri dell'educazione in occasione del Seminario ministeriale di Strasburgo dell'autunno 2002, la Svizzera ha lanciato, per la prima volta il 27 gennaio 2004, la giornata della memoria dell'Olocausto negli istituti scolastici cantonali. Il lancio ufficiale di questa giornata si è svolto a Liestal nel Cantone di Basilea Campagna, alla presenza delle autorità politiche cantonali e dei responsabili del Consiglio d'Europa.

Segnaliamo inoltre che il progetto sull'insegnamento della storia nel Ventunesimo secolo, lanciato dal Comitato direttivo dell'educazione, è ora diretto da un esperto svizzero e può così beneficiare in particolare degli strumenti pedagogici prodotti in Svizzera per l'insegnamento della storia contemporanea.

4.3

Giovani

In seno al programma intergovernativo di attività del Consiglio d'Europa nel settore gioventù, la Svizzera ha fatto parte del gruppo di conduzione della grande manifestazione «Europa, gioventù e mondializzazione» svoltasi a Strasburgo dal 5 all'8 maggio 2004. Il programma si è articolato intorno a sei grandi temi: governanza democratica e partecipazione dei giovani; diritti dell'uomo e responsabilità; cultura e diversità; sviluppo sostenibile; pace; educazione e impiego. L'Ufficio federale della cultura ha partecipato al Seminario sulle relazioni per le politiche dell'infanzia, della gioventù e della famiglia tenutosi a Kiev dal 23 al 25 novembre 2004. Da ultimo, un membro della Commissione federale dell'infanzia e la gioventù ha partecipato in qualità di esperto al progetto integrato «Risposte alla violenza quotidiana in una società democratica».

4.4

Sport

Alla Conferenza dei ministri europei dello sport, che ha avuto luogo il 14­15 ottobre 2004 a Budapest, si è in particolare discusso dell'impegno delle istanze pubbliche nello sport. La concezione del Consiglio federale per una politica dello sport in Svizzera corrisponde in tutti i suoi elementi all'evoluzione dello sport in Europa. La Conferenza dei ministri ha offerto inoltre l'occasione per la Svizzera di richiedere un rafforzamento della sua cooperazione con l'UE e di sottolineare la sua volontà di partecipare a un sistema di lotta contro il doping comune e coerente.

Il 4 ottobre 2004, la Svizzera ha ratificato il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il doping (STE 188), che sottolinea l'importanza del ruolo svolto dalla WADA affidandole in particolare il diritto di richiedere autonomamente controlli negli Stati membri o di affidare questo compito a terzi. Il relativo messaggio era stato adottato all'unanimità il 16 marzo del Consiglio degli Stati e il 7 giugno dal Consiglio nazionale con 100 voti contro 6.

La commissione internazionale incaricata di valutare il rispetto degli impegni assunti nel quadro della Convenzione del Consiglio d'Europa contro il doping ha attribuito la menzione «da bene a molto bene» alle misure prese della Svizzera, in particolare sul piano amministrativo. La Svizzera è intenzionata a istituire a medio termine un'agenzia antidoping nazionale.

3355

Il 2004 è stato proclamato «Anno dell'educazione fisica mediante lo sport» del Consiglio d'Europa. Il progetto svizzero battezzato «Viva lo sport nella scuola» ha spinto circa 330 istituti scolastici a partecipare a un concorso volto a premiare la «scuola svizzera che fa più vivere lo sport».

3356

Raccomandazioni del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ai Governi ­

Raccomandazione sulla gestione finanziaria e buggettaria a livello locale e regionale R (2004) 1

­

Raccomandazione sull'accesso all'impiego nel settore pubblico dei cittadini di Stati terzi R (2004) 2

­

Raccomandazione concernente la conservazione del patrimonio geologico e delle zone d'interesse speciale per la geologia R (2004) 3

­

Raccomandazione sulla Convenzione europea dei diritti dell'uomo nell'insegnamento universitario e nella formazione professionale R (2004) 4

­

Raccomandazione sulla verifica della compatibilità dei progetti di legge, delle leggi in vigore e delle pratiche amministrative con le norme fissate dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo R (2004) 5

­

Raccomandazione per il miglioramento dei ricorsi interni R (2004) 6

­

Raccomandazione sul traffico di organi R (2004) 7

­

Raccomandazione sulle banche del sangue di cordone ombelicale per uso autologo R (2004) 8

­

Raccomandazione relativa al concetto di appartenenza a un determinato gruppo sociale nel contesto della Convenzione di Ginevra del 1951 riguardante lo statuto dei rifugiati R (2004) 9

­

Raccomandazione relativa protezione dei diritti dell'uomo e della dignità delle persone che soffrono di disturbi psichici R (2004) 10

­

Raccomandazione sulle norme giuridiche, tecniche e organizzative del voto elettronico R (2004) 11

­

Raccomandazione relativa ai processi di riforma dei limiti territoriali e/o della struttura delle collettività locali e regionali R (2004) 12

­

Raccomandazione relativa alla partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale R (2004) 13

3357

Servizi che possono fornire informazioni su singoli settori di attività Sviluppi principali, attività di sviluppo e consolidamento della stabilità democratica

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa; DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica di pace e sicurezza umana

Diritti dell'uomo, Convenzione europea dei diritti dell'uomo

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione degli affari internazionali, Sezione diritti dell'uomo e Consiglio d'Europa; DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Divisione del diritto internazionale pubblico, dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario; DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica dei diritti dell'uomo

Minoranze

DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione Diritti dell'uomo e diritto umanitario

Lotta contro il razzismo

DFI, Segreteria generale, Commissione federale contro il razzismo; DFI, Servizio per la lotta contro il razzismo

Cooperazione giuridica

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione degli affari internazionali; DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione dell'assistenza giudiziaria internazionale; DFGP, Ufficio federale di polizia CaF, Incaricato federale della protezione dei dati; CaF, Governo elettronico; DFAE, Divisione politica III, e-envoy

Questioni di diritto penale

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Sezione diritto penale DFGP, Ufficio federale di polizia

Pari opportunità fra donna e uomo

DFI, Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo

Rifugiati

DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica umanitaria e migrazione; DFGP, Ufficio federale della migrazione

Media

DFAE, Divisione politica III, e-envoy; DFGP, Istituto federale della proprietà intellettuale, diritto d'autore e diritti affini; DATEC, Ufficio federale della comunicazione, Affari internazionali; DFE, Commissione della concorrenza; DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione cinema

3358

Comuni e regioni

DFAE, Divisione politica I, Sezione Consiglio d'Europa DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione frontiere e diritto di vicinato; DFGP, Ufficio federale di giustizia, Federalismo Conferenza dei Governi cantonali (CdC)

Popolazione

DFI, Ufficio federale di statistica, Divisione della popolazione e dell'impiego

Migrazione

DFGP, Ufficio federale della migrazione

Pianificazione del territorio

DATEC, Ufficio federale dello sviluppo del territorio, Servizio degli affari internazionali

Affari sociali

DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Divisione affari internazionali e Centrale per le questioni familiari; DFE, Seco, Servizio degli affari internazionali

Sanità

DFI, Ufficio federale della sanità pubblica, Affari internazionali DFI, Istituto svizzero degli agenti terapeutici

Protezione degli animali

DFE, Ufficio veterinario federale, Servizio degli affari internazionali/ coordinamento della ricerca

Protezione dell'ambiente, della natura e del paesaggio

DATEC, Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio

Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa; DFE, Seco, istituzioni multilaterali di finanziamento

Dialogo Nord-Sud

DFAE, Direzione dello sviluppo e della cooperazione, Divisione politica, pianificazione e cooperazione multilaterale

Cultura

DFAE, Divisione politica III, Sezione cultura e UNESCO; DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione Diritto e Affari internazionali

Protezione del patrimonio culturale DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione patrimonio culturale e monumenti storici Educazione e affari universitari

DFI, Ufficio federale dell'educazione e della scienza; Conferenza svizzera dei direttori cantonali dell'istruzione pubblica (CDIP)

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Giovani

DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione cultura e società

Sport

DDPS, Ufficio federale dello sport

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Siti Web dell'Amministrazione federale Dipartimento federale degli affari esteri www.eda.admin.ch/eda/g/home/foreign/intorg/eurco.html

Siti Web del Consiglio d'Europa Consiglio d'Europa www.coe.int

Assemblea parlamentare assembly.coe.int

Convenzioni del Consiglio d'Europa conventions.coe.int

Comitato dei Ministri www.coe.int/cm

Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa (CPLRE)

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa www.coebank.org

www.coe.int/cplre Corte europea dei diritti dell'uomo www.echr.coe.int

Diritti dell'uomo www.coe.int/Human_Rights

Convenzione per la protezione delle minoranze nazionali www.coe.int/minorities

Commissario dei diritti dell'uomo www.coe.int/T/E/Commissioner_H.R

Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) www.coe.int/ecri

Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) www.cpt.coe.int/fr

Direzione degli Affari sociali ed economici www.social.coe.int

Commissione di Venezia www.venice.coe.int

Centro Nord-Sud www.nscentre.org

L'Europa e la cooperazione culturale www.coe.int/T/F/Coopération_culturelle

lavoro o stage a Strasburgo www.coe.int/jobs

Farmacopea europea www.pheur.org

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