ad 05.026 Rapporto complementare al messaggio relativo al finanziamento della promozione delle esportazioni negli anni 2006 e 2007 Valutazione della promozione delle esportazioni Alternative strategiche di sviluppo della promozione delle esportazioni del 23 febbraio 2005

2005-0532

2171

Rapporto 1

Situazione iniziale

Nel decreto federale sul finanziamento della promozione delle esportazioni del 25 settembre 2003 il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di effettuare, entro la fine di marzo del 2005, una valutazione della promozione delle esportazioni, di esaminare almeno tre modelli di sviluppo della promozione delle esportazioni e di presentare proposte di modifiche legislative, secondo necessità. Il Consiglio federale ha affidato la valutazione delle esportazioni al Controllo federale delle finanze (CDF) dopo che il Segretariato di Stato dell'economia (Seco) ha indetto un bando di concorso. Il Seco ha effettuato l'esame dei modelli di sviluppo richiesti dal Parlamento assieme a una società di consulenza esterna.

Le due valutazioni sono state concluse nel gennaio 2005.

2

Risultati della valutazione effettuata dal CDF

In seguito al bando di concorso indetto dal Seco su richiesta del Consiglio federale, il CDF ha proceduto nel 2004 a una valutazione completa e autonoma della promozione delle esportazioni.

Nell'ambito di tale valutazione esso ha risposto ai sette interrogativi seguenti, formulati dall'Assemblea federale (cfr. decreto federale del 25 settembre 2003): 1.

efficienza della promozione delle esportazioni, segnatamente per le PMI, i Cantoni e i diversi rami dell'economia;

2.

trasparenza della promozione delle esportazioni per i beneficiari delle prestazioni promozionali;

3.

semplificazione dell'accesso agli strumenti della promozione delle esportazioni (principio «one stop shop») al fine di ottenere migliori effetti di sinergia e migliori rapporti utili-costi;

4.

progressi nel coordinamento tra l'Ufficio svizzero di espansione commerciale (OSEC) e le diverse istituzioni in Svizzera e all'estero che partecipano alla promozione delle esportazioni;

5.

progressi nei miglioramenti strutturali dell'USEC;

6.

definizione, esposizione e delimitazione trasparente delle attività economiche pubbliche e private dell'USEC;

7.

ripartizione dei compiti tra il Dipartimento federale degli affari esteri e il Dipartimento federale dell'economia.

Nel suo rapporto, il CDF risponde agli interrogativi nel modo seguente: ­

2172

L'efficienza delle prestazioni offerte dall'USEC è migliorata in diversi settori nel corso degli ultimi anni. Occorrerà tuttavia migliorare l'efficacia dei mezzi impiegati e realizzare progressi nella rete esterna in materia di formazione e di durata dei rapporti di lavoro dei collaboratori.

­

La trasparenza, per le PMI, dell'offerta in materia di promozione delle esportazioni e di promozione delle attività economiche esterne non è ancora ottimale.

­

L'accesso agli strumenti della promozione delle esportazioni e della promozione delle attività economiche esterne può essere semplificato grazie a un punto di contatto (Service center) che riunisce l'USEC, la GRE (garanzia contro i rischi all'esportazione), la SOFI (Swiss Organisation for Facilitating Investments) e il SIPPO (Swiss Import Promotion Programme) ed è in funzione dall'autunno 2004. Secondo il CDF tale iniziativa esplicherà effetti positivi sugli sforzi di coordinamento fra i diversi strumenti.

­

Il coordinamento tra l'USEC e le altre istituzioni rappresenta il punto debole del sistema attuale. Il compito è reso complesso dall'ingente numero di agenti e dal fatto che il processo decisionale si fonda su una struttura tripartita (Seco, DFAE, OSEC) nel settore della promozione delle esportazioni.

­

La struttura dell'USEC non ha subìto grandi cambiamenti negli ultimi anni.

Per contro, sono stati realizzati progressi nell'uniformazione delle prestazioni delle reti interna ed esterna.

­

Il principio di sussidiarietà non è chiaramente definito.

­

A causa della doppia subordinazione della promozione delle esportazioni al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e al Dipartimento federale dell'economia (DFE), l'USEC non ha la facoltà di disporre sufficientemente sulla rete esterna (Swiss Business Hubs).

3

Raccomandazioni del CDF

Sulla base delle constatazioni di cui sopra il CDF raccomanda le seguenti cinque misure di miglioramento: 1.

Diminuire il numero di agenti pubblici o fortemente sussidiati riunendo segnatamente l'offerta di prestazioni dell'USEC e della SOFI Il CDF raccomanda la riunione delle attuali prestazioni dell'USEC e della SOFI nell'intento di rafforzare lo sfruttamento delle sinergie potenziali fra la promozione delle esportazioni e la promozione degli investimenti.

2.

Chiara subordinazione dell'organizzazione di promozione delle esportazioni e maggiore trasparenza dei costi nella rete esterna Il CDF esige una chiara subordinazione dell'organizzazione di promozione delle esportazioni e una maggiore trasparenza dei costi nella rete esterna. A tale scopo, il CDF ritiene che il trasferimento degli Swiss Business Hubs all'organizzazione di promozione delle esportazioni rappresenterebbe una misura adeguata. L'obiettivo consiste nel migliorare le sinergie a livello della gestione e del controllo della rete esterna.

2173

3.

Riunire le prestazioni dell'organizzazione di promozione delle esportazioni e quelle delle camere di commercio e delle camere bilaterali Per realizzare tale raccomandazione, il CDF ritiene necessario un bando di concorso del mandato di promozione delle esportazioni con la possibilità di una ripartizione del mandato fra diversi agenti. L'obiettivo consiste nell'impiego ottimale di tutte le prestazioni di promozione delle esportazioni esistenti sul mercato.

4.

Definire chiaramente il principio di sussidiarietà e applicarlo di conseguenza Il CDF raccomanda al Consiglio federale di definire esaustivamente le prestazioni del settore privato che possono essere fornite dall'USEC nel rispetto del principio di sussidiarietà. L'USEC deve integrare maggiormente gli altri prestatori di servizi d'aiuto all'esportazione nell'esecuzione del mandato e rinunciare agli elementi negativi quali la fissazione di obiettivi in termini di cifra d'affari. Si raccomanda al Seco di procedere a controlli della qualità all'interno del Service center dell'USEC. Obiettivo di queste misure è l'osservanza del principio di sussidiarietà sancito nella legge.

5.

Definire chiaramente le modalità di controllo dell'organizzazione di promozione delle esportazioni Nel quadro del controllo delle prestazioni dell'USEC, il CDF raccomanda al Seco di distinguere le misure miranti al miglioramento della qualità da parte del mandatario (valutazione formativa) dalle misure di controllo della qualità da parte di terzi (valutazione sommativa). Obiettivo di tale separazione è un aumento dell'utilità per il cliente.

4

Parere del Consiglio federale

Il Consiglio federale approva gli obiettivi di riorientamento della promozione delle esportazioni enunciati nelle raccomandazioni del CDF e s'impegnerà ai fini di una loro rapida realizzazione.

L'orientamento deciso dal 1° gennaio 2004 con il nuovo mandato di prestazioni attribuito dal Seco all'USEC è già ampiamente conforme agli obiettivi raccomandati dal CDF. Le prime importanti misure necessarie all'adempimento di tali obiettivi sono già state attuate o avviate dal Seco, dal DFAE e dall'OSEC.

Il mandato di prestazioni menzionato (2004­2005) pone segnatamente l'accento sull'attenzione che l'USEC rivolge alle esigenze della clientela, sul rispetto del principio di sussidiarietà nei confronti di prestatori privati e sul ruolo dell'USEC in quanto coordinatore delle reti interna ed esterna. Inoltre sono state ampliate le possibilità di controllo e di sanzioni del Seco nei confronti dell'USEC.

Fra le altre misure prese figurano l'esternalizzazione dell'offerta di formazione dell'USEC nel settore privato (OSEC School for International Business), adottata lo scorso 1° gennaio 2004 e l'esame ­ ancora in corso ­ del bando di concorso del programma delle fiere dell'USEC. La direzione dell'USEC è inoltre cambiata a metà 2004. Nel settore Corporate Governance, il fatto che il segretario di Stato del Seco non sia più contemporaneamente il presidente del Consiglio di sorveglianza dell'USEC rende possibile la separazione delle responsabilità. Il mandato di prestazioni 2174

contiene il rispetto dei principi della politica esterna e della politica economica esterna della Svizzera, iscritto nelle condizioni quadro inerenti all'esecuzione del mandato dell'USEC. Parallelamente è stata rafforzata la cooperazione operativa fra gli strumenti della promozione delle esportazioni e della promozione delle attività economiche esterne del Seco (USEC e GRE nonché i due strumenti di cooperazione economica allo sviluppo SOFI e SIPPO). È parimente previsto il rafforzamento della coordinazione e la collaborazione con altri strumenti della Confederazione appartenenti ai settori della promozione delle esportazioni e della promozione delle attività economiche esterne. Con l'avvio della piattaforma di coordinamento per il mercato cinese da parte del Seco nel novembre 2004, sono stati inoltre realizzati progressi nel coordinamento degli strumenti di promozione dell'immagine della Svizzera e di promozione economica esterna della Confederazione. Infine, all'inizio del 2005 l'USEC ha ulteriormente rafforzato il suo ruolo di coordinatore alimentando la rete con 1,5 milioni di franchi in seguito a una ridistribuzione interna dei fondi.

I punti deboli constatati dal CDF durante il periodo di valutazione fino alla fine del 2003 hanno potuto essere parzialmente corretti già nel 2004. La realizzazione di altre misure, menzionate più avanti in questa sede, è prevista per il 2005. Il Consiglio federale valuterà, nel termine di un anno, gli effetti di queste misure. Esso esaminerà parimenti se sarà necessario e ragionevole prendere altre misure, segnatamente se occorrerà subordinare gli Swiss Business Hubs all'organizzazione delle promozioni delle esportazioni e di indire un bando di concorso per il mandato di promozione delle esportazioni, affinché possano essere realizzati gli obiettivi proposti nelle raccomandazioni del CDF.

Affinché siano raggiunti gli obiettivi raccomandati dal CDF è necessario prendere le misure seguenti a partire dal 2005: 1.

Diminuire il numero di agenti pubblici o fortemente sussidiati riunendo segnatamente l'offerta di prestazioni dell'USEC e della SOFI Il Consiglio federale appoggia l'obiettivo del CDF volto a migliorare lo sfruttamento delle sinergie. La Svizzera dispone di numerosi strumenti diversificati sui piani della motivazione politica, delle basi legali, degli obiettivi e dei gruppi target. Nonostante la loro eterogeneità, ciascuno di tali strumenti svolge un impatto nei settori della promozione delle esportazioni e della promozione delle attività economiche esterne. È possibile migliorare la concezione di settori che presentano punti di contatto fra loro negli ambiti dei gruppi target o delle finalità. Per tale ragione, nel 2005 il Seco proseguirà ulteriormente gli sforzi di coordinazione operativa fra lo strumento di promozione delle esportazioni (USEC) e lo strumento della cooperazione allo sviluppo (SOFI). A tale riguardo sarà posto l'accento sull'utilizzazione comune, con la GRE e il SIPPO, di uno sportello unico per le questioni di internazionalizzazione delle PMI (Service center, operativo dall'autunno 2004), sull'utilizzazione multifunzionale degli Swiss Business Hubs e sull'organizzazione congiunta di manifestazioni. Considerato che i mandati dei due strumenti si differenziano notevolmente fra loro e che sono pochi i Paesi (Brasile, Russia, India, Cina) che impiegano contemporaneamente i due strumenti, non è ancora certo che una fusione fra l'USEC e la SOFI sia giustificata e ragionevole.

2175

Il Consiglio federale ritiene che, diversamente da quanto indica l'analisi del CDF, le possibilità di sinergie non esistono limitatamente all'USEC e al SOFI. Esso ipotizza possibili sinergie fra la promozione delle esportazioni e tutti gli altri strumenti della Confederazione concernenti la promozione delle attività economiche esterne. I punti di contatto con gli strumenti di promozione delle innovazioni dell'Ufficio federale dell'energia (UFEN), della Commissione per la tecnologia e l'innovazione (CTI) e dell'Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) e gli strumenti di promozione delle vendite dell'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) devono inoltre essere definiti più precisamente al fine di evitare i doppioni nonché di rafforzare la collaborazione. Il Consiglio federale s'impegnerà di conseguenza affinché le possibilità di sinergie fra i diversi strumenti di promozione delle attività esterne siano sfruttate al meglio.

2.

Chiara subordinazione dell'organizzazione di promozione delle esportazioni e maggiore trasparenza dei costi nella rete esterna (trasferimento degli Swiss Business Hubs) Il Consiglio federale condivide l'obiettivo volto a incrementare le sinergie nella rete esterna per il tramite degli Swiss Business Hubs, attribuendo un migliore potere decisionale all'organizzazione di promozione delle esportazioni. Notevoli miglioramenti in tal senso sono stati compiuti nel 2004, segnatamente mediante mandati di prestazione conclusi tra l'USEC e gli Swiss Business Hubs. Siffatti mandati di prestazione attribuiscono all'USEC un potere decisionale illimitato nel settore operativo. Inoltre sono state rafforzate le misure di formazione destinate ai direttori degli Swiss Business Hubs e ai Trade officers nonché introdotte misure obbligatorie di sviluppo (fra cui: Assessments) per i direttori degli Swiss Business Hubs. Infine, nel 2005 l'USEC dovrebbe avere la possibilità di occupare persone esterne nei posti di direzione degli Hubs (posti finanziati dall'USEC) qualora né il DFAE né il Seco possano presentare candidati adeguati; l'OSEC deve inoltre poter trasferire gli Hubs da un Paese a un altro. Il coordinamento fra il Seco, il DFAE e l'USEC sul piano strategico è garantito dai tre rappresentanti del Seco e del DFAE in seno al Consiglio di vigilanza dell'USEC, composto di nove membri. Tale istanza ha deciso, l'8 dicembre 2004, che il DFAE dovrebbe continuare ad essere un partner privilegiato dell'USEC.

L'integrazione della promozione delle esportazioni in una rappresentanza all'estero presenta il vantaggio di facilitare i contatti con i responsabili politici e di offrire opportunità che restano precluse agli altri agenti, segnatamente nei Paesi in transizione nei quali lo Stato esercita ancora un forte influsso sull'economia. In virtù del principio di sussidiarietà, gli Hubs del DFAE poggiano sulla rete esterna già esistente (camere di commercio bilaterali o prestatori privati) la cui integrazione nell'ambito della fornitura di servizi è disciplinata contrattualmente. Per ragioni di trasparenza dei costi, si ricercano possibilità di ottimizzare la chiave di ripartizione del finanziamento della rete esterna. Il Consiglio federale esaminerà inoltre nel termine di un anno se, al fine di raggiungere l'obiettivo, una subordinazione degli Swiss Business Hubs all'organizzazione di promozione delle esportazioni è necessaria e ragionevole.

2176

3.

Raggruppare le prestazioni di servizio dell'organizzazione di promozione delle esportazioni, delle camere di commercio e delle camere bilaterali Il Consiglio federale sostiene l'obiettivo del CDF di sfruttare al meglio tutte le prestazioni di promozione delle esportazioni offerte sul mercato. Negli anni successivi all'introduzione, nel 2000, del nuovo orientamento della promozione delle esportazioni non è stato possibile raggiungere tale obiettivo. Il coordinamento tra OSEC e camere di commercio in Svizzera e all'estero, nonché altre organizzazioni del settore privato, ossia l'adeguamento delle prestazioni offerte dall'OSEC in base a quelle proposte da questi promotori, è tuttavia già stato migliorato nel 2004 dalla nuova direzione e verrà ulteriormente rafforzato in futuro. Non a caso, oggi si gestisce un calendario di manifestazioni in comune nella rete interna, mentre prossimamente sarà pubblicata una Newsletter collettiva; per il resto, sono già state organizzate varie manifestazioni in comune, come ad esempio giornate di consulenza alle imprese. Nella rete esterna, l'OSEC ha inoltre concluso accordi di cooperazione con quattro camere svizzere di commercio estero bilaterali; altre sono in programma. Un sondaggio condotto alla fine del 2004 dal Seco ha mostrato che la collaborazione con l'OSEC viene valutata in modo positivo dalla maggioranza dei partner della rete. Chiari miglioramenti si segnalano in particolare nei casi in cui la collaborazione è stata intensificata nel 2004. Inoltre, il Consiglio federale esaminerà entro un anno se per raggiungere l'obiettivo è necessario e ragionevole mettere a concorso il mandato di promozione delle esportazioni.

4.

Definire chiaramente il principio della sussidiarietà e applicarlo Il Consiglio federale sostiene l'obiettivo del CDF di osservare il principio della sussidiarietà iscritto nella legge. Le prestazioni relative al settore privato offerte ancora oggi dall'OSEC, dopo l'esternalizzazione della sua offerta di formazione all'economia privata avvenuta il 1° gennaio 2004, sono definite in modo chiaro e risultano comunque limitate. Tale offerta è costituita da modelli di contratto e dall'organizzazione del segretariato per poche camere bilaterali di commercio estero. Finora queste prestazioni non sono mai state contestate dai concorrenti dell'OSEC. Per questo motivo, il Consiglio federale non ritiene necessario adottare ulteriori misure. Seguendo la raccomandazione del CDF e nell'intento di rafforzare il suo ruolo di coordinatore della rete, a partire dal 2005 l'OSEC non fisserà più ai suoi collaboratori obiettivi di fatturato, agevolando così l'integrazione di tutti gli operatori nella sua offerta di prestazioni. Dal 2005 il Seco effettuerà controlli della qualità presso il Service Center, in modo da garantire che le richieste dei clienti siano subito evase e indirizzate ai servizi competenti.

5.

Definire meglio il controllo dell'organizzazione di promozione delle esportazioni Il Consiglio federale sostiene l'obiettivo del CDF di aumentare l'utilizzazione da parte dei clienti. Le misure preconizzate dal CDF riguardati una più chiara distinzione tra valutazioni formative (miglioramento della qualità da parte di mandatari) e valutazioni sommative (controllo della qualità da parte di terzi) sono già state attuate. L'OSEC effettua regolarmente valutazioni formative. Il Seco prevede che la prossima valutazione sommativa dell'OSEC si svolgerà fra 2-4 anni.

2177

5

Alternative strategiche (modelli)

Nel decreto federale del 25 settembre 2003 il Parlamento chiedeva, oltre a una valutazione di quanto è già stato fatto nel settore della promozione delle esportazioni, anche un rapporto su almeno tre diversi modelli per il suo sviluppo a partire dal 2006, nonché proposte per le modifiche di legge che si renderanno in ogni caso necessarie. I tre modelli all'esame erano i seguenti: 1.

Continuazione dello status quo (2001­2003) nella promozione delle esportazioni Il modello dello status quo (2001­2003) nella promozione statale delle esportazioni comprende le seguenti categorie di prestazioni, fornite tanto dall'economia privata quanto dal servizio pubblico (cfr. figura 1): informazione (piattaforma Internet), consulenza iniziale (strutturazione del problema, informazioni di base), coordinamento della rete in Svizzera e all'estero, formazione (formazione e perfezionamento per i singoli e le ditte, formazione e perfezionamento in rete), partecipazione alle fiere (con stand in comune) e consulenza specialistica (studi di fattibilità, piani operativi).

Figura 1 Informazione Information

Consulenza Erstberatung iniziale

Formazione Ausbildung

Fiere Messen

Consulenza Spezialspecialistica

beratung

Coordinamento della rete Netzwerk-Koordination

Fonte: rapporto «Strategiealternativen für die Exportförderung des Bundes», BHP ­ Brugger und Partner AG, gennaio 2005

2.

Maggior integrazione della promozione delle esportazioni nell'amministrazione federale Una maggior integrazione della promozione delle esportazioni nell'amministrazione federale implica la rinuncia a categorie di prestazioni quali la consulenza iniziale e la consulenza specialistica, la formazione e la partecipazione alle fiere (cfr. figura 2). La promozione delle esportazioni da parte dell'amministrazione federale si limiterebbe in tal modo alla diffusione di informazioni e a un coordinamento in forma ridotta della rete in Svizzera.

Figura 2 Informazione Information

Coordinamento della rete Netzwerk-Koordination

Fonte: rapporto «Strategiealternativen für die Exportförderung des Bundes», BHP ­ Brugger und Partner AG, gennaio 2005

2178

3.

Limitazione dell'operato dell'OSEC ad attività basilari che non facciano concorrenza a istituzioni o imprese private La limitazione ad attività basilari che non facciano concorrenza a istituzioni private implica la rinuncia alle prestazioni fornite dall'economia privata stessa (cfr. figura 3). L'offerta statale in materia di promozione delle esportazioni si ridurrebbe in tal modo all'informazione, alla consulenza iniziale, alla partecipazione alle fiere e al coordinamento della rete in Svizzera e all'estero.

Figura 3 Informazione Information

Consulenza Erstberatung iniziale

Fiere Messen

Coordinamento della rete Netzwerk-Koordination

Fonte: rapporto «Strategiealternativen für die Exportförderung des Bundes», BHP ­ Brugger und Partner AG, gennaio 2005

Il Seco ha analizzato questi tre modelli avvalendosi di un sostegno esterno. L'analisi ha interessato altri modelli, quali la soppressione e la privatizzazione della promozione delle esportazioni e le conseguenze derivanti da nuove forme di organizzazione. I vari modelli sono stati valutati, tra l'altro, in base ai seguenti criteri: ­

efficacia (utilizzazione da parte dei clienti, capacità di adattarsi alle evoluzioni del mercato, qualità dei servizi prestati);

­

efficienza (sussidiarietà, economicità);

­

reputazione (governance, grado di accettazione, capacità di comunicazione).

In occasione di vari workshop, organizzati con i gruppi coinvolti nella promozione delle esportazioni, sono stati raccolti pareri sui vantaggi e gli svantaggi e sulle preferenze individuali. Il sondaggio ha coinvolto PMI (clienti), fornitori di servizi, associazioni di categoria, camere di commercio e servizi federali attivi nella promozione dell'economia esterna. L'analisi di analoghe organizzazioni, dinamiche ed efficaci, attive in altri Paesi nella promozione delle esportazioni ha fornito altri dati utili riguardo alla posizione internazionale della Svizzera per quel che riguarda la promozione delle esportazioni.

Gli autori dello studio, dopo aver valutato i risultati e i pareri espressi dai clienti e dalle altre organizzazioni coinvolte, raccomandano di limitare la promozione statale delle esportazioni a prestazioni che non facciano concorrenza a istituzioni o imprese private (modello 3: «Limitazione dell'operato dell'OSEC ad attività basilari che non facciano concorrenza a istituzioni o imprese private»). Al promotore delle esportazioni si richiede soprattutto la necessaria competenza per lavorare in rete e che svolga funzioni di coordinatore. A tal fine, collaborerà strettamente con gli Swiss Business Hub, con le ambasciate e i consolati, le camere di commercio bilaterali e cantonali, le associazioni di categoria e altre organizzazioni, nonché con fornitori privati. Nelle sue attività di promozione delle esportazioni, lo Stato si concentrerà sulle prestazioni a favore dell'economia pubblica nei settori dell'informazione, della consulenza iniziale, del «Networking» e del coordinamento, nonché sulla partecipazione alle fiere. Si dovrà inoltre istituire un centro di contatto per le questioni riguar2179

danti l'internazionalizzazione delle PMI (Service Center), in modo che la clientela sia messa nella condizione di ottenere subito le informazioni che le servono e di contattare i vari interlocutori. Un centro del genere risponde incontestabilmente alle necessità del mercato e ha un ruolo essenziale per coordinare in modo trasparente ed efficace le prestazioni dei vari attori, e quindi per ripartire efficacemente le risorse.

Questo centro di contatto è stato istituito nell'autunno del 2004, unitamente al Service Center comune di OSEC, GRE, SOFI e SIPPO.

Rispetto alla variante dello status quo, questo modello dovrebbe comportare minori problemi di concorrenza. Considerato tuttavia che l'offerta si limiterà alle prestazioni d'interesse generale, non sarà più possibile evitare lacune nei servizi d'importazione; vi è quindi il rischio di rendere più difficile l'acquisizione di know-how e lo sfruttamento di sinergie in settori come l'informazione, il personale ecc.

Una maggior integrazione della promozione delle esportazioni nell'amministrazione federale (modello 2) implica, secondo lo studio, una limitazione del mandato di prestazioni così come previsto dallo status quo (2001­2003): è infatti da escludere che l'amministrazione federale possa offrire servizi di consulenza o organizzare la partecipazione alle fiere. Il ventaglio delle prestazioni risulterebbe in tal modo più ristretto, concentrandosi sull'informazione. Ciò va tuttavia nella direzione opposta a quanto chiede il mercato: gli operatori, infatti, non chiedono una riduzione bensì un aumento delle prestazioni (di interesse generale) fornite dallo Stato, in modo che le PMI svizzere siano «ben armate» per far fronte alla concorrenza straniera. La sensibile riduzione del ventaglio di prestazioni si ripercuoterà verosimilmente sulla qualità, dato che vi sarà una perdita di know-how e di conoscenze del mercato. Ciò rischia di nuocere non solo alla reputazione dell'organizzazione, ma anche alle PMI, che vedrebbero diminuire le loro possibilità di esportazione e, di conseguenza, le loro possibilità di successo.

In base allo studio, lo status quo (2001­2003) (modello 1) risulta molto economico ed efficace. Un'offerta di servizi il più possibile completa permette di sviluppare sinergie in vari settori (informazione, piattaforme, personale) e sarebbe
la soluzione ideale per fornire prestazioni efficaci, anche se è contraria al principio della sussidiarietà e genera conflitti con altri operatori del mercato.

Il Consiglio federale approva i risultati dello studio e ritiene necessaria e ragionevole l'attuazione del modello 3.

Le prestazioni fornite attualmente dall'OSEC nel quadro del mandato 2004­2005 comprendono le informazioni generali su mercati, comparti e temi di economia esterna, la consulenza iniziale su questioni legate all'esportazione e il marketing all'estero (partecipazione a fiere). Come si può leggere nel capitolo 4 di questo rapporto, l'offerta dell'OSEC, dopo l'esternalizzazione dell'offerta di formazione, non comprende più particolari prestazioni legate all'economia privata. In futuro l'OSEC si profilerà maggiormente quale coordinatore della rete e collaborerà il più possibile con altri fornitori di servizi. L'orientamento strategico abbozzato nel modello 3 corrisponde perciò in larga misura a quello che l'OSEC ha adottato a partire dal 2004. Resta ancora da chiarire se il settore delle fiere debba pure essere assunto dall'OSEC. Il Consiglio di vigilanza dell'OSEC deciderà in merito nel corso del 2005.

Per l'attuazione del modello 3, che gode dei favori del mercato, non è necessaria alcuna modifica di legge. Così come proposto, il nuovo orientamento della promozione delle esportazioni corrisponde alle condizioni-quadro stabilite nella legge sulla 2180

promozione delle esportazioni. Il Consiglio federale non esclude tuttavia che modifiche di legge si renderanno necessarie in un secondo tempo, al momento di attuare ulteriori misure di promozione delle esportazioni e dell'economia esterna; la questione sarà dunque riesaminata. Quale autorità di vigilanza, in futuro il Seco vigilerà maggiormente affinché la promozione delle esportazioni avvenga nel rispetto del principio della sussidiarietà, iscritto nella legge, e che l'organo promotore delle esportazioni si attenga, nei suoi sforzi di sviluppare tale promozione, alle linee strategiche fissate dal modello 3. Valutazioni future dedicheranno particolare attenzione all'osservanza di quest'ultimo punto.

2181

2182