14.463 Iniziativa parlamentare Conciliare l'attività di genitore e di deputato al Consiglio nazionale Rapporto dell'Ufficio del Consiglio nazionale del 5 febbraio 2016

Onorevoli consiglieri, con il presente rapporto vi sottoponiamo il disegno di modifica del regolamento del Consiglio nazionale.

L'Ufficio propone di approvare il disegno allegato.

Una minoranza dell'Ufficio (Büchel Roland, Amstutz) propone di non entrare in materia sul progetto.

5 febbraio 2016

In nome dell'Ufficio: La presidente, Christa Markwalder

2016-0346

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Rapporto 1

Situazione iniziale

1.1

Disposizioni regolamentari relative agli orari delle sedute

Dalla revisione totale del 4 ottobre 1974, gli orari delle sedute del Consiglio nazionale sono definiti nel regolamento del Consiglio nazionale (RCN; RS 171.13).

Attualmente l'articolo 34 capoverso 1 RCN dispone che, durante le tre settimane di sessione, il Consiglio nazionale si riunisce secondo gli orari seguenti: ­

il lunedì: dalle 14.30 alle 19.00;

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il martedì: dalle 08.00 alle 13.00;

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il mercoledì: dalle 08.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00;

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il giovedì: dalle 8.00 alle 13.00 e, nell'ultima settimana della sessione, dalle 15.00 alle 19.00, nonché

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il venerdì dell'ultima settimana della sessione: dalle 08.00 alle 11.00.

In virtù dell'articolo 34 capoverso 2 RCN, vengono indette sedute serali (dalle 19.00 alle 22.00) quando l'entità e l'urgenza degli affari lo richiedano. Nella prassi, visto l'elevato numero di affari da trattare, il lunedì della seconda settimana di sessione si svolge generalmente una seduta serale, nel senso che la seduta del pomeriggio viene prolungata senza interruzione. Dalla sessione invernale 2012 l'Ufficio stabilisce generalmente il termine della seduta serale alle 21.45.

Nel Consiglio degli Stati, gli orari delle sedute non sono disciplinati nel regolamento, ma sono fissati dall'Ufficio ogni quattro anni (all'inizio della legislatura).

1.2

Inizio più tardivo delle sedute del mattino nel Consiglio degli Stati

In seguito ai nuovi orari di arrivo dei treni, il 31 agosto 2007 in seno all'Ufficio del Consiglio degli Stati (Ufficio-S) è stato suggerito di iniziare le sedute alle 8.15 anziché alle 8.00. L'Ufficio del Consiglio nazionale ha accettato questa proposta senza discussione il 16 novembre 2007 decidendo di introdurla a partire dalla sessione primaverile del 2008. Il 28 novembre 2007 l'Ufficio-S ha a sua volta convenuto di fissare l'inizio delle sedute del mattino nel Consiglio degli Stati alle 8.15 a partire dalla sessione primaverile del 2008. A titolo compensativo, ha deciso di anticipare l'ora di inizio delle sedute del lunedì pomeriggio (il lunedì della prima settimana di sessione alle 17.15 e i lunedì della seconda e della terza settimana alle 16.15).

Il primo giorno della sessione primaverile del 2008 il consigliere nazionale Alexander J. Baumann ha presentato in Consiglio nazionale una mozione d'ordine intesa a mantenere l'orario attuale d'inizio delle sedute. L'Ufficio del Consiglio nazionale ha 1094

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previamente trattato tale mozione nella sua seduta che si teneva lo stesso giorno ritornando sulla sua decisione del 16 novembre 2007 ed esprimendosi a favore del mantenimento dell'orario attuale per timore di perdere il tempo necessario per le sedute. La mozione d'ordine Baumann, allora sostenuta dall'Ufficio, è stata infine accolta dal Consiglio con 87 voti contro 53.

Pertanto, dalla sessione primaverile del 2008 le sedute del mattino delle Camere iniziano alle 8.00 nel Consiglio nazionale e alle 8.15 nel Consiglio degli Stati.

1.3

Inizio più tardivo delle sedute del mattino anche nel Consiglio nazionale

Il 10 dicembre 2014, la consigliera nazionale Maria Bernasconi ha depositato un'iniziativa parlamentare «Conciliare l'attività di genitore e di deputato al Consiglio nazionale», che chiede di posticipare di quindici minuti l'inizio delle sedute del mattino in Consiglio nazionale in funzione degli orari d'arrivo dei treni per meglio tener conto delle esigenze della vita familiare. Il 20 agosto 2015 l'Ufficio del Consiglio nazionale ha dato seguito all'iniziativa parlamentare. Il 13 novembre 2015 ha licenziato il disegno di atto legislativo qui annesso all'attenzione del suo Consiglio.

2

Commento al disegno

Per meglio conciliare il mandato parlamentare e la vita familiare e professionale, nonché per armonizzare l'orario delle sedute dei due Consigli, l'Ufficio ritiene che le sedute del mattino del Consiglio nazionale dovrebbero iniziare alla stessa ora di quelle del Consiglio degli Stati, ossia alle 8.15. La conseguente perdita di 150 minuti di seduta per ogni sessione dev'essere tuttavia compensata visto che il numero di oggetti da trattare rimane sempre elevato.

Le sedute del lunedì pomeriggio dovranno quindi iniziare alle 14.15 anziché alle 14.30, mentre le sedute del mercoledì pomeriggio e quella del giovedì pomeriggio dell'ultima settimana della sessione dovrebbero iniziare alle 14.30 anziché alle 15.00. Ciò si tradurrebbe in un tempo compensatorio supplementare di 165 minuti e quindi, a prima vista, in un eccedente di 15 minuti per sessione. Tuttavia, se si considera che alcune sedute del pomeriggio sono annullate a favore delle gite dei gruppi parlamentari e dei ricevimenti organizzati in occasione dell'elezione dei presidenti del Consiglio, del presidente della Confederazione e dei nuovi membri del Consiglio federale, questi quindici minuti supplementari sono necessari.

Per principio, l'Ufficio è quindi favorevole ai seguenti orari: ­

il lunedì: dalle 14.15 alle 19.00;

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il martedì: dalle 08.15 alle 13.00; il martedì pomeriggio è riservato alle sedute dei gruppi parlamentari;

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il mercoledì: dalle 8.15 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 19.00;

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il giovedì: dalle 8.15 alle 13.00 e, nell'ultima settimana della sessione, dalle 14.30 alle 19.00, nonché

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il venerdì dell'ultima settimana della sessione: dalle 8.15 alle 11.00.

Vengono indette sedute serali (dalle 19.00 alle 21.45) quando l'entità e l'urgenza degli affari lo richiedano. Non si tratta di sedute supplementari: sono parte integrante delle sedute pomeridiane che sono prolungate di conseguenza.

Affinché in futuro l'adeguamento degli orari delle sedute non richieda ogni volta una modifica del regolamento del Consiglio nazionale, l'Ufficio propone che l'orario delle sedute non sia più sancito nel regolamento ma che gli sia conferita la competenza di fissare gli orari delle sedute sia del Consiglio degli Stati sia del Consiglio nazionale.

Dopo l'entrata in vigore della presente revisione, l'Ufficio fisserà i nuovi orari come precedentemente descritti. In seguito li riesaminerà in linea di massima all'inizio di ogni legislatura ed eventuali modifiche saranno comunicate senza indugio ai deputati e poi rese pubbliche.

Come finora, eventuali deroghe agli orari (p. es. mediante mozioni d'ordine) saranno possibili caso per caso.

Una minoranza dell'Ufficio (Büchel Roland, Amstutz) ritiene che non sia necessario prendere misure e auspica di mantenere l'orario delle sedute attualmente in vigore (inizio della seduta alle 8.00). Popone di non entrare in materia sul progetto.

3

Ripercussioni finanziarie e sul personale

Il progetto non ha ripercussioni né finanziarie né sull'effettivo del personale.

4

Basi legali

La modifica proposta nel presente rapporto si basa sull'articolo 36 della legge sul Parlamento (LParl).

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