Rapporto della Delegazione delle finanze alle Commissioni delle finanze del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati concernente l'alta vigilanza sulle finanze della Confederazione nel 2015 dell'8 aprile 2016

Onorevoli colleghi, conformemente all'articolo 51 capoverso 4 della legge federale del 13 dicembre 2002 sull'Assemblea federale (LParl, RS 171.10), vi sottoponiamo il rapporto della Delegazione delle finanze delle Camere federali concernente la sua attività nell'anno trascorso.

In applicazione dell'articolo 14 capoverso 3 della legge federale del 28 giugno 1967 sul Controllo federale delle finanze (LCF, RS 614.0), il Controllo federale delle finanze sottopone ogni anno alla Delegazione delle finanze e al Consiglio federale un rapporto sulla portata e sugli aspetti più importanti dell'attività di revisione, sugli accertamenti e sulle valutazioni rilevanti, come pure sulle pendenze e sui relativi motivi.

Vi presentiamo di seguito una panoramica delle principali questioni esaminate nel 2015.

8 aprile 2016

In nome della Delegazione delle finanze delle Camere federali: La presidente: Anita Fetz, Consigliera agli Stati Il vicepresidente: Pirmin Schwander, Consigliere nazionale

2016-1833

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Compendio Il presente rapporto di attività esamina i temi più importanti che la Delegazione delle finanze ha trattato nel corso del 2015. Il compendio offre una sintesi delle questioni che hanno maggiormente occupato la Delegazione.

Rapporto d'inchiesta sul progetto informatico Insieme: nel giugno 2015 le Commissioni delle finanze e le Commissioni della gestione hanno concluso l'inchiesta concernente il progetto INSIEME adottando una mozione, due postulati e 22 raccomandazioni. Il Consiglio federale deve per esempio provvedere affinché i servizi centrali d'acquisto esercitino la loro funzione di controllo sul rispetto delle disposizioni che disciplinano gli acquisti pubblici. Deve anche organizzare incontri regolari con la direzione del Dipartimento federale delle finanze (DFF) per informarsi in merito alle pendenze importanti in sospeso. Inoltre, nelle proposte elaborate dai dipartimenti all'indirizzo del Consiglio federale devono essere menzionati tutti i pareri elaborati dal Controllo federale delle finanze (CDF) nel quadro della consultazione degli uffici. Per quanto riguarda l'informatica, il Consiglio federale deve esaminare se la nuova ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale abbia di fatto condotto a una ripartizione sufficientemente chiara dei compiti e delle competenze di tutti gli organi che operano nella conduzione, nella gestione e nella sorveglianza dei progetti concernenti le tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Il Consiglio federale deve inoltre provvedere affinché l'Organo direzione informatica della Confederazione (ODIC) possa disporre delle competenze necessarie per adempiere ai suoi compiti. La Delegazione delle finanze considera particolarmente importante la raccomandazione che propone al CDF di definire un sistema di ponderazione delle sue raccomandazioni e contestazioni fondato su criteri uniformi e indipendenti dal tipo di verifica effettuata. Il CDF ha istituito una nuova classe di priorità per le raccomandazioni che, per necessità dettate dal compito di sorveglianza, dal potenziale di aggravamento e dalla procedura di rendiconto, richiedono un'attenzione particolare nel quadro del suo rapporto annuale.

Revisione della legge sul Controllo delle finanze: a fine novembre 2014, sulla base dei risultati della loro inchiesta sul progetto INSIEME,
le Commissioni delle finanze e le Commissioni della gestione hanno presentato in parallelo nelle due Camere una mozione dal titolo «Vigilanza esercitata dal CDF. Modifica della legge sul Controllo delle finanze (LCF)». Le modifiche chieste dalla mozione riguardavano in particolare la presentazione dei rapporti di verifica ai capi dei dipartimenti, la comunicazione alle Commissioni della gestione (CdG) di lacune sostanziali constatate nella gestione degli affari, la notifica di lacune agli uffici che assumono compiti interdipartimentali nonché la vigilanza sull'attuazione delle raccomandazioni pendenti importanti. Nell'estate 2015 le Camere federali hanno accolto la mozione. A tempo debito, la Delegazione delle finanze chiederà al CDF di essere informata sul progetto di revisione legislativa e sul progetto di messaggio.

Strategia informatica della Confederazione: a inizio marzo 2014 la Delegazione delle finanze ha formulato diverse raccomandazioni all'indirizzo del Consiglio federale in merito ai processi di impostazione, attuazione e sviluppo della strategia

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informatica 2012­2015. Tali raccomandazioni erano in particolare incentrate sulla procedura di selezione dei progetti chiave TIC (Tecnologie dell'informazione e della comunicazione), l'istituzione di un gruppo di responsabili di progetto, la concessione di crediti d'impegno per i grandi progetti TIC e la centralizzazione dell'informatica della Confederazione. In base a un rapporto presentato dal Consiglio federale a fine ottobre 2015, la Delegazione delle finanze reputa che le raccomandazioni siano state in gran parte attuate. Continua a esigere che sia esaminata l'opportunità di centralizzare il controlling presso un servizio unico, soprattutto per quanto concerne i progetti chiave TIC. In vista della nuova strategia 2016­2019 la Delegazione delle finanze ha discusso sui suoi possibili indirizzi, sul ruolo e l'efficacia dell'ODIC e sulle sue raccomandazioni concernenti la gestione finanziaria delle TIC e l'introduzione di una pianificazione TIC a media scadenza in tutti i servizi della Confederazione. Constata che i dipartimenti e l'ODIC interpretano almeno in parte diversamente il ruolo dell'ODIC e il reciproco rapporto. Queste questioni di principio devono essere chiarite nel quadro della nuova strategia TIC 2016­2019.

La Delegazione delle finanze si è espressa chiaramente a favore di un ulteriore rafforzamento della conduzione e gestione centralizzata delle funzioni interdipartimentali e si aspetta quindi che, in base alla nuova strategia TIC, l'ODIC possa occuparsi più intensamente della situazione generale del sistema informatico della Confederazione e di rafforzare la propria attività di conduzione in questo ambito. A tale scopo è indispensabile che sia definita un'architettura delle TIC per la Confederazione e che le prestazioni TIC, richieste dalle unità amministrative con funzionalità e livelli di qualità uguali o analoghi, siano considerate servizi TIC standard soggetti a una conduzione e gestione centrale. La Delegazione delle finanze si aspetta che le sue raccomandazioni inerenti al rafforzamento delle funzioni interdipartimentali dell'ODIC e al perfezionamento della visione generale e della gestione del sistema informatico della Confederazione vengano riprese e concretizzate nel quadro del masterplan.

Progetti chiave TIC: nei rapporti semestrali sullo stato dei lavori la Delegazione
delle finanze ha rilevato alcuni miglioramenti. Questi rapporti non illustrano tuttavia ancora in modo sufficiente i rischi di progetto, poiché contengono valutazioni non uniformi che non rappresentano quindi un indicatore affidabile dei rischi inerenti ad ogni singolo progetto. La Delegazione delle finanze critica inoltre che le informazioni contenute nel rapporto si fondano in modo importante su indicazioni e valutazioni dei rischi elaborate dai responsabili di progetto. Chiede che i rapporti contengano una valutazione indipendente e autonoma dei rischi e delle misure elaborata dal Consiglio federale. Nel suo parere il Consiglio federale aveva ampiamente condiviso la posizione della Delegazione delle finanze. Aveva però anche affermato che il compito di eseguire una valutazione indipendente dei progetti e dei rischi connessi spetta al CDF, nel suo ruolo di organo di verifica indipendente, e ai livelli gerarchici superiori ai dipartimenti. Nel corso della trattazione dell'ultimo rapporto sullo stato dei lavori il Consiglio federale è però giunto alla conclusione che i dipartimenti esercitano in modo diverso l'attività di vigilanza. Ha quindi incaricato il DFF di emanare direttive più precise in materia in vista dei prossimi rapporti semestrali. La Delegazione delle finanze chiede al Consiglio federale di prendere posizione, nella lettera accompagnatoria, a partire dal prossimo rapporto

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sullo stato dei lavori, in merito alla qualità del rapporto per quanto concerne la valutazione dei rischi effettuata dai dipartimenti e l'affidabilità delle relative indicazioni Controllo strategico degli acquisti: nel settembre 2014 la Delegazione delle finanze ha rivolto al Consiglio federale quattro raccomandazioni concernenti la necessità di far coincidere nelle procedure di acquisto il rispetto delle regole e l'economicità, il disciplinamento delle deleghe in materia di acquisti, il rafforzamento del ruolo dell'Ufficio delle costruzioni e della logistica nel processo di controllo gestionale degli acquisti e l'istituzione a livello di Consiglio federale di uno strumento di controllo efficace per verificare l'attuazione delle misure. Nel maggio 2015 il Consiglio federale ha deciso di non attribuire risorse di personale all'ottimizzazione e allo sviluppo del controllo gestionale degli acquisti. In seguito a questa decisione alcune raccomandazioni della Delegazione delle finanze non avrebbero potuto essere attuate o avrebbero potuto esserlo solo in parte. In linea di massima la Delegazione delle finanze apprezza che il Consiglio federale vagli in modo critico le richieste di nuovi posti soppesandone la necessità. Nel contempo però è del parere che all'ottimizzazione del controllo gestionale degli acquisti richiesta debba essere attribuita la massima importanza. Il rafforzamento dello sviluppo del controllo gestionale degli acquisti non deve necessariamente coincidere con un aumento del personale. Chiede perciò al Consiglio federale di esaminare in modo approfondito possibili soluzioni alternative.

Revisione in corso dell'ordinanza sugli acquisti pubblici (OOAPub): la Delegazione delle finanze persegue sostanzialmente la strategia di rafforzare ulteriormente la conduzione e la gestione centralizzata nei settori che fungono da interfaccia, quali le finanze, il personale, l'informatica e gli acquisti. Sostiene l'impostazione delle nuove disposizioni contenute nell'OOAPub poste in consultazione che definiscono con più chiarezza i compiti, le competenze e le responsabilità dell'Ufficio delle costruzioni e della logistica come ufficio specializzato e attribuiscono un ruolo centrale alla Conferenza degli acquisti della Confederazione. Per quanto riguarda la delega delle competenze in materia d'acquisti
e economicità dei processi di acquisto, l'OOAPub prevede da un lato di rendere più restrittivi i presupposti, gli oneri e le condizioni per il conferimento di deleghe e di far controllare più rigorosamente le deleghe dai servizi centrali d'acquisto. D'altro lato, con la «delega di progetto» viene introdotto un nuovo tipo di delega limitata nel tempo per l'acquisto di beni e servizi in relazione a progetti specifici. La Delegazione delle finanze nutre decise riserve su questo ampliamento della possibilità di delega. Non è del tutto contraria all'introduzione della nuova categoria e riconosce che in caso di progetti IT complessi la competenza specifica di chi fornisce le prestazioni nell'ambito della pianificazione degli acquisti e nell'elaborazione di capitolati d'oneri per la messa a concorso può portare a un'esecuzione più economica del processo di aggiudicazione. Si aspetta però che il Consiglio federale tragga i dovuti insegnamenti dal caso INSIEME e si adoperi affinché le deleghe nel settore degli acquisti non aumentino e i servizi centrali d'acquisto svolgano adeguatamente il loro compito di controllo.

Acquisti, principio di pubblicità: in risposta a una richiesta di consultazione della statistica sugli acquisti della Confederazione e fondandosi su un decreto del Consi-

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glio federale l'Ufficio delle costruzioni e della logistica ha messo a disposizione un estratto anonimizzato della statistica. Sulla base di un ricorso, il TAF ha deciso che l'accesso a una lista con le 40 imprese con la cifra d'affari più elevata poteva essere consentito soltanto in forma anonimizzata. A inizio dicembre 2015 il Tribunale federale ha sovvertito questa decisione e sentenziato che tale lista deve essere pubblicata con i nominativi delle imprese. La Delegazione delle finanze giudica positivamente la pubblicazione dell'elenco dei fornitori della Confederazione con un grande volume d'affari. In questo modo viene fatta trasparenza in un settore molto importante dal profilo finanziario e non scevro da irregolarità; viene inoltre esercitato un effetto preventivo.

Aggiudicazioni mediante trattativa privata: il rilevamento statistico del 2014 sulle aggiudicazioni mediante trattativa privata il cui importo supera il valore soglia comprende anche i dati relativi al sistema militare e ai progetti stradali. Includendo anche queste voci, il numero e i volumi delle aggiudicazioni a trattativa privata risulta molto più elevato rispetto agli anni precedenti. Al netto di queste voci e di altri fattori straordinari, i dati delle aggiudicazioni si aggirano attorno allo stesso alto livello del 2013. La Delegazione delle finanze valuta positivamente il fatto che per quanto concerne determinati aspetti formali della procedura di aggiudicazione siano stati ottenuti evidenti progressi nell'ambito della garanzia della qualità (verifica giuridica e documentazione) e della necessità economica (documentazione del volume della prestazione e dell'economicità). Conferma tuttavia la richiesta presentata negli anni passati, cioè che il volume e il numero delle aggiudicazioni mediante trattativa privata il cui importo supera il valore soglia abbiano a diminuire.

Ruolo e posizione degli uffici trasversali: negli scorsi anni il Consiglio federale e i dipartimenti hanno emanato nell'Amministrazione federale numerose nuove istruzioni o ne hanno rivedute di già esistenti. La Delegazione delle finanze si è occupata in modo dettagliato di queste istruzioni nei settori della strategia TIC della Confederazione e nel settore degli acquisti. La priorità è stata posta sulle seguenti questioni: compiti, competenze e responsabilità
sono chiaramente definiti? I controlli sull'attuazione e sull'osservanza delle istruzioni sono regolati gerarchicamente in modo chiaro? Quale ruolo compete agli uffici trasversali della Confederazione nel settore dell'informatica, degli acquisti e del personale? La Delegazione delle finanze reputa che vi siano numerose questioni da affrontare e ha incaricato il CDF di procedere a una verifica negli uffici trasversali quali l'Ufficio federale del personale federale, l'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica, l'Amministrazione federale delle finanze nonché l'Organo direzione informatica della Confederazione.

Si tratta soprattutto di verificare se per i compiti trasversali più importanti sono state emanate istruzioni adeguate e se i controlli sull'applicazione e l'attuazione delle istruzioni sono disciplinati con sufficiente chiarezza. La Delegazione delle finanze tratterà nel 2016 il tema nel suo complesso non appena disporrà di tutti i rapporti di verifica del CDF.

GEVER Confederazione: nel maggio 2015 la Delegazione delle finanze ha espresso la sua preoccupazione sullo stato dei lavori preparatori a livello organizzativo nei dipartimenti. Ha inoltre espresso il timore che in diverse unità organizzative non sia stata data la necessaria priorità a tali lavori. A fine maggio 2015 il mandato è stato

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aggiudicato a due offerenti. Fabasoft ha impugnato la decisione davanti al Tribunale amministrativo federale. L'11 settembre 2015 il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente il finanziamento della realizzazione di un prodotto GEVER standardizzato e della sua introduzione nell'Amministrazione federale.

Come chiesto dalla Delegazione delle finanze il progetto viene definito come servizio standard. I costi complessivi sono stimati in 142 milioni di franchi al massimo.

Un rapporto peritale del CDF di dicembre 2015 rafforza la Delegazione delle finanze nella sua convinzione che questo progetto presenti considerevoli rischi. In particolare, il ricorso pendente contro la decisione di aggiudicazione può comportare notevoli ritardi e costi supplementari.

Finanziamenti a favore della Ginevra internazionale: nella primavera 2015 un'inchiesta della Corte dei conti del Cantone di Ginevra aveva rilevato gravi carenze nella conduzione e nell'organizzazione della Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali (FIPOI). I problemi della FIPOI sono soprattutto il suo orientamento strategico, la conduzione da parte della direzione, la vigilanza da parte del consiglio di fondazione, la cultura d'impresa e le carenze nelle procedure di acquisto e di aggiudicazione. La Delegazione delle finanze ha formulato diverse raccomandazioni al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Per quanto concerne il ruolo e la composizione del consiglio di fondazione è del parere che quest'ultimo non abbia svolto in modo soddisfacente i suoi compiti, come risulta in particolare dal rapporto della Corte dei conti del Cantone di Ginevra. La responsabilità del consiglio di fondazione deve essere rafforzata; in particolare il consiglio di fondazione deve rivolger maggiore attenzione ai suoi compiti di sorveglianza. Nel febbraio 2016 la Delegazione delle finanze ha appurato che complessivamente il DFAE, la FIPOI e il suo consiglio di fondazione hanno accettato tutte le raccomandazioni e intrapreso i passi necessari. È però assolutamente convinta che le misure prese siano state realizzate con qualche tentennamento e siano state messe in atto in modo non del tutto coerente. Per la Delegazione delle finanze non è comprensibile né accettabile che membri dei quadri che in modo così evidente non hanno
svolto adeguatamente i loro compiti non siano stati subito licenziati e che anzi siano state loro versate generose prestazioni previdenziali. La Delegazione delle finanze ha già più volte notato che nella Confederazione e negli enti a lei vicini le sanzioni inflitte a persone che hanno commesso scorrettezze sotto il profilo dirigenziale non sono commisurate alla gravità degli errori. La Delegazione delle finanze è persuasa che ci si debba immediatamente separare dal collaboratore che ha commesso una scorrettezza. È inammissibile ricompensare chi ha commesso irregolarità, sarebbe un falso segnale a tutti i collaboratori leali e corretti.

Vigilanza nel sistema dell'Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS): le strutture organizzative e il concetto di governance sono in parte ancora quelli dei tempi in cui l'AVS venne introdotta. Come constatato dal CDF, negli anni scorsi non vi sono state carenze sostanziali nell'AVS. Tuttavia i compiti di vigilanza e quelli relativi all'esercizio non sono chiaramente separati gli uni dagli altri. Da un lato, vi sono rapporti di subordinazione e di dipendenza indesiderati, dall'altro, separazioni organizzative non necessarie. Il CDF raccomanda perciò di adeguare le strutture amministrative dell'AVS in modo che le regole di governance vengano osservate. La Delegazione delle finanze condivide del tutto l'opinione del CDF e conferma la

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necessità di riordinare le strutture dell'AVS. Il messaggio del 18 dicembre 2015 concernente la legge sui fondi di compensazione deve introdurre un chiaro statuto giuridico per i fondi di compensazione AVS, AI e IPG allo scopo di soddisfare i principi del buon governo d'impresa, aumentare la trasparenza e disciplinare la vigilanza. Invece, il messaggio non recepisce le raccomandazioni del CDF. La Delegazione delle finanze ha perciò chiesto alla commissione incaricata dell'esame preliminare di prestare attenzione affinché nell'ambito della discussione sul messaggio non si prevedano disposizioni legali che pregiudichino la possibilità di riordinare le strutture nel settore dell'AVS. In particolare, secondo la Delegazione delle finanze non devono essere introdotte nella legge disposizioni che rendano impossibile una futura attuazione delle raccomandazioni del CDF.

Informatica DDPS (Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport): riguardo alla direzione dei processi di informatica complessi nel DDPS, la Delegazione delle finanze ha rilevato nell'anno in rassegna qualche miglioramento. La responsabilità per la direzione strategica e operativa dei progetti TIC è ora chiaramente in capo alla gerarchia. Il controlling a livello del dipartimento avviene mediante rapporti periodici al segretario generale del DDPS o al capodipartimento. Tuttavia, nel DDPS (come del resto nell'intera Amministrazione federale) continua a mancare una pianificazione vincolante a medio termine. Inoltre la limitatezza delle risorse di personale costituisce un rischio per diversi progetti.

La durata di realizzazione spesso assai lunga complica la gestione dei progetti complessi.

DDPS, progetto POLYCOM: nel periodo dal 2002 al 2010 la Delegazione delle finanze si è occupata intensamente di POLYCOM, chiedendo che dal 2003 fosse allestito un rapporto annuale sullo stato di avanzamento del progetto. Dal 2011 la Delegazione delle finanze ha rinunciato alla presentazione del rapporto perché il sistema aveva dato buoni risultati a Euro 2008 e dal rapporto sullo stato di avanzamento risultava che il progetto era sulla buona strada. A inizio 2016 la Delegazione delle finanze ha preso conoscenza dai media che l'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP) aveva aggiudicato a trattative
private un appalto di 325 milioni di franchi per il mantenimento dell'efficienza del sistema POLYCOM. Ha chiesto delucidazioni sulle ragioni di questa aggiudicazione e sull'attuale situazione e lo sviluppo di questo sistema impiegato su tutto il territorio nazionale. Ha così avuto modo di accertare che in passato non era stata attribuita la necessaria attenzione al mantenimento dell'efficienza del sistema. Secondo la Delegazione delle finanze l'aggiudicazione a trattative private è a prima vista ragionevole, considerati i presupposti tecnici e il vincolo con i fornitori nonché in conseguenza del fatto che non era stata presa in esame nessuna tecnologia alternativa. Il DDPS deve invece analizzare in modo rapido e completo come si sia potuti giungere a questa situazione. La necessità di migliorare la gestione di progetto è evidente. Nei progetti nei quali sono coinvolti i Cantoni vi sono sempre numerose parti in causa e dunque le competenze e le responsabilità devono essere chiaramente definite Progetti informatici dell'Amministrazione federale delle dogane (AFD): la Delegazione delle finanze già da molto tempo rileva nel rinnovo dei sistemi informatici

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dell'AFD un rischio molto elevato. Ha chiesto al Consiglio federale di indicare contestualmente al rapporto sullo stato dei progetti chiave TIC al 30 giugno 2015 con quali misure il DFF intende mettere sotto controllo l'ingorgo di investimenti in ambito informatico nell'AFD. Il rapporto e lo scritto accompagnatorio del Consiglio federale non contengono tuttavia informazioni a tal proposito. La Delegazione delle finanze ha pertanto discusso questo tema a fine novembre 2015 nell'ambito di un incontro con la responsabile del DFF. Il portafoglio di progetti dell'AFD, elaborato nell'ambito dello studio sui principi operativi, l'architettura informatica e il piano d'azione dell'AFD, prevedeva in origine progetti per circa 300 milioni di franchi negli anni dal 2017 al 2025. Sulla base di una verifica globale si esamina ora quali progetti possono essere ridimensionati oppure rinviati per ridurre tale importo a circa 200 milioni. Sono anche valutate le conseguenze di un simile ridimensionamento nei settori della sicurezza e del traffico delle merci dell'AFD. Per la Delegazione delle finanze si pone la questione se, alla luce degli sforzi di risparmio della Confederazione, queste ingenti spese siano finanziabili e quali concrete ripercussioni risultano dal piano di rinuncia menzionato in precedenza. La Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a farle pervenire un suo parere su questi due punti.

Attività accessorie dei professori universitari: una valutazione del CDF del 2009 ha evidenziato che in questo settore vi è pochissima trasparenza. Il CDF ha formulato una serie di raccomandazioni concernenti in particolare l'elaborazione di categorie di attività accessorie unitarie, la presentazione da parte dei collaboratori di un'autodichiarazione, il controllo sulle attività accessorie, nonché l'impiego delle risorse delle università. Una verifica svolta dal CDF nel 2012 ha evidenziato che nel frattempo erano state avviate soltanto pochissime misure concrete. Da un'analisi sulle attività accessorie dei professori universitari per quanto riguarda la trasparenza, il tempo consentito, l'impiego di risorse e la ripartizione delle entrate, è emerso che i regolamenti in materia delle università sono estremamente diversi tra loro nei contenuti e nel grado di dettaglio. La Delegazione delle finanze ha
invitato gli organi competenti a continuare a seguire l'evoluzione di questi aspetti. Gli organi competenti condividono a grandi linee i rilievi della Delegazione delle finanze. Tuttavia, la Delegazione delle finanze ha l'impressione che manchi la volontà di adottare realmente nel settore delle attività accessorie dei professori misure concrete. Ha pertanto raccomandato alla commissione legislativa incaricata dell'esame preliminare di valutare nell'ambito del messaggio concernente il promovimento dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione 2017­2020 se sia opportuno inserire disposizioni legali per garantire la trasparenza e il controllo auspicati.

Secondo la Delegazione delle finanze, lo stanziamento di mezzi da parte della Confederazione dovrebbe essere vincolato a un regolamento minimo per disciplinare le attività accessorie dei professori.

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Indice Compendio

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Elenco delle abbreviazioni

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1

Mandato e organizzazione della Delegazione delle finanze 1.1 Compiti e competenze della Delegazione delle finanze 1.2 Rapporto tra alta vigilanza parlamentare e vigilanza del Consiglio federale 1.3 Insegnamenti del rapporto del gruppo di lavoro INSIEME 1.4 Coordinamento con le altre commissioni di vigilanza 1.5 Organizzazione della Delegazione delle finanze e statistica degli oggetti trattati

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2

Collaborazione con il Controllo federale delle finanze 2.1 Compiti e funzionamento del CDF 2.2 Insegnamenti del rapporto del gruppo di lavoro INSIEME 2.3 Rapporto del CDF per l'anno 2014 2.4 Preventivo del CDF 2.5 Revisione della legge sul Controllo delle finanze

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3

Temi trasversali 3.1 Affari in materia di personale 3.1.1 Accordo 2015 3.1.2 Valutazione delle funzioni delle classi di stipendio 1­31 3.1.3 Regolamenti in materia di personale 3.1.4 Valutazione globale delle risorse nel settore del personale 3.1.5 Rapporto sulla retribuzione dei quadri 3.2 Crediti 6622 3.2.1 Ministero pubblico della Confederazione 3.2.2 DFAE, situazione critica in materia rifugiati 3.2.3 Crediti aggiuntivi del 2016 3.2.4 Sorpassi di credito 3.2.5 Evoluzione sull'arco degli ultimi anni 3.3 Informatica della Confederazione 3.3.1 Strategia informatica della Confederazione 3.3.2 Progetti chiave TIC 3.3.3 Alta vigilanza finanziaria sull'informatica della Confederazione 3.4 Acquisti della Confederazione 3.4.1 Controllo strategico degli acquisti 3.4.2 Revisione delle basi legali 3.4.3 Principio di pubblicità 3.4.4 Aggiudicazioni mediante trattativa privata

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3.4.5 3.5 4

Applicazione della legislazione in materia di acquisti pubblici della Confederazione da parte di compenswiss Altri temi trasversali 3.5.1 Ruolo e posizione degli uffici trasversali

Priorità secondo i dipartimenti 4.1 Autorità e tribunali 4.1.1 Gestione elettronica degli affari della Confederazione (GEVER Confederazione) 4.2 Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) 4.2.1 Presidenza OSCE della Svizzera nel 2014 4.2.2 Ginevra internazionale 4.3 Dipartimento federale dell'interno (DFI) 4.3.1 UFAS: vigilanza nel sistema dell'AVS 4.3.2 UFAS: sviluppo dell'AI 4.3.3 UFSP: smaltimento dei rifiuti radioattivi e piano d'azione radio 6645 4.3.4 Progetto chiave TIC SNAP-EESSI 4.4 Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) 4.4.1 IPI: sorveglianza sulle società di gestione 4.4.2 Progetto chiave TIC: sorveglianza sulle telecomunicazioni 4.5 Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) 4.5.1 Visita informativa alla BAC 4.5.2 Armasuisse: acquisti, verifica dei prezzi 4.5.3 Acquisti della Base logistica dell'esercito 4.5.4 Informatica del DDPS 4.6 Dipartimento federale delle finanze (DFF) 4.6.1 Vigilanza interna al DFF 4.6.2 Sistema di controllo interno dell'Amministrazione federale 6658 4.6.3 AFC: SCI nel settore della tassa di bollo e dell'imposta preventiva 4.6.4 AFC: progetto chiave TIC Fiscal-IT 4.6.5 Progetti chiave TIC dell'AFD 4.6.6 AFD: acquisti 4.6.7 AFD: depositi doganali 4.6.8 UFIT: progetto di riorganizzazione 4.6.9 ODIC: progetto chiave TIC UCC 4.7 Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) 4.7.1 Attività accessorie dei professori universitari 4.7.2 UFAG, flussi finanziari nell'agricoltura 4.7.3 Settore dei PF: direzione strategica 4.7.4 SECO: progetto chiave TIC nuovoSPAD

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4.8

4.9 5

Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) 4.8.1 Visita informativa presso la SG-DATEC 4.8.2 Acquisti nel DATEC 4.8.3 USTRA: progetto chiave TIC SIAC Organi esteri 4.9.1 Incontro con la Corte dei conti federale della Germania

Conclusioni

Allegati: 1 Lista dei progetti chiave TIC 2 Panoramica delle spese e dei ricavi 2012 3 Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale e all'Amministrazione federale

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Elenco delle abbreviazioni AD

Assicurazione contro la disoccupazione

AFC

Amministrazione federale delle contribuzioni

AFD

Amministrazione federale delle dogane

BAC

Base d'aiuto alla condotta dell'esercito

BDTA

Banca dati sul traffico di animali

CDF

Controllo federale delle finanze

CdF-N

Commissione delle finanze del Consiglio nazionale

CdF-S

Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati

CdG

Commissione della gestione

CMS

Content Management System

compenswiss Fondi di compensazione AVS, AI, IPG CPS-S

Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati

CSG

Conferenza dei segretari generali

CTI

Commissione per la tecnologia e l'innovazione

DATEC

Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni

DDPS

Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport

DEFR

Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca

DFAE

Dipartimento federale degli affari esteri

DFD

Deposito franco doganale

DFF

Dipartimento federale delle finanze

DFGP

Dipartimento federale di giustizia e polizia

DFI

Dipartimento federale dell'interno

DGD

Direzione generale delle dogane

fedpol

Ufficio federale di polizia

FINMA

Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari

FIPOI

Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali

FISCAL-IT

Progetto informatico dell'Amministrazione federale delle finanze

FIS FT

Sistema d'informazione e di condotta delle Forze terrestri

GEVER

Gestione elettronica degli affari nell'Amministrazione federale

HERMES

Metodo di conduzione dei progetti

IFPDT

Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza

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INSIEME

Progetto informatico dell'Amministrazione federale delle contribuzioni

IPSAS

International Public Sector Accounting Standards, norme contabili per il settore pubblico

ISS

Interception System Svizzera, sistema di sorveglianza

IPI

Istituto federale della proprietà intellettuale

IVA

Imposta sul valore aggiunto

IWI

Institut für Wirtschaftsinformatik der Universität St. Gallen (Istituto d'informatica di gestione dell'Università di San Gallo)

LAPub

Legge federale del 16 dicembre 1994 sugli acquisti pubblici (RS 172.056.1)

LCF

Legge federale del 28 giugno 1967 sul Controllo federale delle finanze (RS 614.0)

LFC

Legge federale del 7 ottobre 2005 sulle finanze della Confederazione (RS 611.0)

LOGA

Legge del 21 marzo 1997 sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (RS 172.010)

LParl

Legge del 13 dicembre 2002 sul Parlamento (RS 171.10)

LPers

Legge del 24 marzo 2000 sul personale federale (RS 172.220.1)

LTras

Legge del 17 dicembre 2004 sulla trasparenza (RS 152.3)

DFD

Deposito franco doganale

NEO

Network enabled operations, condotta integrata delle operazioni

NMC

Nuovo modello contabile dell'Amministrazione federale

NMG

Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale

OAPub

Ordinanza dell'11 dicembre 1995 sugli acquisti pubblici (RS 172.056.11)

OOAPub

Ordinanza del 24 ottobre 2012 concernente l'organizzazione degli acquisti pubblici dell'Amministrazione federale (RS 172.056.15)

OCSE

Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico

ODIC

Organo direzione informatica della Confederazione

OFC

Ordinanza del 5 aprile 2006 sulle finanze della Confederazione (RS 611.01)

OI

Organizzazioni internazionali

OMC

Organizzazione mondiale del commercio

OPers

Ordinanza del 3 luglio 2001 sul personale federale (RS 172.220.111.3)

OSCE

Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa 6605

FF 2016

PF

Politecnici federali

PFL

Politecnico federale di Losanna

PMI

Piccole e medie imprese

PUBLICA

Cassa pensioni della Confederazione

RS

Raccolta sistematica del diritto federale

RUAG

Gruppo tecnologico e di armamento

SCPT

Sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni

SECO

Segreteria di Stato dell'economia

SEFRI

Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione

SG

Segreteria generale

SIA

Società svizzera degli ingegneri e degli architetti

SIAC

Sistema d'informazione sull'ammissione alla circolazione

SIMAP

Sistema di informazione per gli acquisti pubblici

SIS II

Sistema di informazione di Schengen

SNAP-EESSI Progetto «Swiss National Action Plan for Electronic Exchange of Social Security Information» SPFA

Segreteria della vigilanza parlamentare sulle finanze e il transito alpino

SUVA

Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni

TC

Settore Marché du travail / assurance chômage della SECO

TIC

Tecnologie dell'informazione e della comunicazione

UCC

Ufficio centrale di compensazione

UCC

United Communication & Collaboration

UE

Unione europea

UFAS

Ufficio federale delle assicurazioni sociali

UFCL

Ufficio federale delle costruzioni e della logistica

UFFT

Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia

UFIT

Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione

UFPER

Ufficio federale del personale

USTRA

Ufficio federale delle strade

6606

FF 2016

Rapporto 1

Mandato e organizzazione della Delegazione delle finanze

1.1

Compiti e competenze della Delegazione delle finanze

Conformemente all'articolo 51 capoverso 2 della legge sul Parlamento (LParl), la Delegazione delle finanze è incaricata di esaminare e di sorvegliare l'intera gestione finanziaria, nel quadro della vigilanza concomitante. Essa fa rapporto alle Commissioni delle finanze e formula proposte (art. 51 cpv. 4 LParl). Può occuparsi di altri oggetti in deliberazione e sottoporre per conoscenza i suoi accertamenti alle Commissioni delle finanze o ad altre commissioni (art. 51 cpv. 5 LParl). Inoltre effettua visite in proprio presso i servizi della Confederazione.

In applicazione dell'articolo 14 capoverso 1 della legge sul Controllo delle finanze (LCF), la Delegazione delle finanze riceve tutti i rapporti e gli atti relativi alla vigilanza esercitata dal Controllo federale delle finanze (CDF).

Conformemente all'articolo 169 della Costituzione federale (Cost.), l'obbligo di mantenere il segreto non è opponibile alle delegazioni speciali delle commissioni di vigilanza previste dalla legge. La Delegazione delle finanze riceve sempre tutte le decisioni del Consiglio federale, proposte e corapporti inclusi (art. 154 cpv. 3 LParl).

In virtù dell'articolo 154 capoverso 2 LParl, può inoltre farsi consegnare i verbali delle sedute del Consiglio federale e i documenti classificati come segreti nell'interesse della protezione dello Stato o dei servizi d'informazione, oppure la cui trasmissione a persone non autorizzate può causare un grave danno agli interessi nazionali.

In base a un accordo fra la Delegazione delle finanze e il Consiglio federale, determinati provvedimenti relativi alla retribuzione dei quadri superiori della Confederazione devono essere approvati anche dalla Delegazione delle finanze (cfr. anche il n. 3.1.1).

Inoltre, gli articoli 34 capoverso 1 e 28 capoverso 1 della legge federale sulle finanze della Confederazione (LFC) attribuiscono alla Delegazione delle finanze la competenza di approvare crediti aggiuntivi urgenti a nome e per conto del Parlamento.

Infine, dal 2011 la Delegazione delle finanze è chiamata ad approvare i sorpassi di credito superiori ai 5 milioni di franchi (art. 34 LFC; cfr. anche il n. 3.2).

1.2

Rapporto tra alta vigilanza parlamentare e vigilanza del Consiglio federale

Le attività di vigilanza del Parlamento e del Consiglio federale si fondano sul principio della separazione dei poteri. Secondo l'articolo 174 Cost., il Consiglio federale è la suprema autorità direttiva ed esecutiva della Confederazione. Esso sorveglia l'Amministrazione federale e gli altri enti incaricati di compiti federali (art. 187 cpv. 1 Cost.). Conformemente all'articolo 183 capoverso 2 Cost., il Consiglio fede6607

FF 2016

rale provvede a una gestione finanziaria corretta garantendo così che i mezzi della Confederazione siano impiegati in modo economico ed efficiente. L'articolo 24 capoversi 1 e 2 dell'ordinanza sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (OLOGA) precisa: «Mediante la vigilanza, il Consiglio federale, i dipartimenti e la Cancelleria federale garantiscono l'adempimento dei compiti costituzionali e legali. La vigilanza sull'Amministrazione federale centrale è globale».

L'Assemblea federale esercita l'alta vigilanza sul Consiglio federale e sull'Amministrazione federale, sui Tribunali della Confederazione e sugli altri enti incaricati di compiti federali. In questo contesto, la Delegazione delle finanze esercita l'alta vigilanza in modo selettivo e provvede a individuare alcuni settori prioritari.

La vigilanza generale, l'adozione di decisioni e l'emanazione di istruzioni sono di competenza esclusiva del Consiglio federale che, in collaborazione con l'Amministrazione federale, assume in questo ambito la responsabilità della conduzione operativa. Per esercitare la sorveglianza su chi adempie questa funzione di gestione, l'alta vigilanza deve disporre di un flusso di informazioni aperto, trasparente e completo. Inoltre, le constatazioni e le raccomandazioni dell'organo che esercita l'alta vigilanza devono poi essere attuate dal Consiglio federale.

Come rileva il rapporto d'inchiesta delle Commissioni delle finanze (CdF) e delle Commissioni della gestione (CdG) del 21 novembre 2014 concernente il progetto INSIEME (oggetto 14.057; cfr. anche n. 1.3), vi sono spesso incertezze nel determinare chiaramente i ruoli e nel delimitare le responsabilità e le competenze. In sintesi, il rapporto (testo tedesco pag. 29, testo francese pag. 30) evidenzia come spesso le competenze e le responsabilità si siano rivelate poco chiare, le regole e le istruzioni non siano state seguite e le informazioni non siano state rese plausibili. Benché riguardi un progetto informatico concreto, il rapporto evidenzia che fondamentalmente per garantire un esercizio efficace della vigilanza e dell'alta vigilanza occorre fare chiarezza in diversi campi d'intervento. Complessivamente il rapporto rivolge al Consiglio federale 22 raccomandazioni e inoltre presenta una mozione (riguardante la vigilanza da parte del CDF) e due postulati (valutazione del metodo di conduzione di progetti HERMES e valutazione dei grandi progetti).

1.3

Insegnamenti del rapporto del gruppo di lavoro INSIEME

Nel mese di giugno del 2015 le CdF e le CdG hanno concluso l'inchiesta concernente il progetto INSIEME adottando una mozione, due postulati e 22 raccomandazioni.

In questo contesto le Commissioni hanno stabilito quale organo di alta vigilanza ­ CdF, CdG oppure Delegazione delle finanze ­ si occuperà di monitorare e controllare l'attuazione delle singole raccomandazioni. Questa ripartizione dei compiti non prevede comunque per alcun organo l'obbligo di eseguire una procedura speciale, ad esempio un'indagine allargata. Qui di seguito sono riportate le raccomandazioni del gruppo di lavoro INSIEME che sono monitorate dalla Delegazione delle finanze.

Raccomandazione 4: le CdF e le CdG hanno chiesto al Consiglio federale di provvedere affinché i servizi centrali d'acquisto esercitino la loro funzione di controllo sul rispetto delle disposizioni che disciplinano gli acquisti pubblici. I servizi centrali 6608

FF 2016

d'acquisto dovrebbero inoltre adottare una prassi restrittiva per la delega di competenze nel quadro degli acquisti pubblici nel settore delle tecnologie dell'informazione (TI). La Delegazione delle finanze segue l'attuazione di questa raccomandazione nel quadro dell'affare «Acquisti pubblici della Confederazione» (vedi anche n. 3.4). Nel quadro del parere del 21 settembre 2015 all'indirizzo del Consiglio federale in merito alla revisione dell'ordinanza concernete l'organizzazione degli acquisti pubblici dell'Amministrazione federale (OOAPub), la Delegazione ha accolto con scetticismo l'idea di istituire una nuova tipologia di delega all'acquisto («delega di progetto»). Ha inoltre chiesto al Consiglio federale di rinunciare ad incrementare le deleghe agli acquisti e di provvedere affinché i servizi centrali d'acquisto adempiano il loro mandato di controllo. Nella sua risposta del gennaio 2016 il capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha evidenziato che il rapporto globale all'indirizzo della Delegazione delle finanze contiene un elenco di tutte le deleghe attualmente in vigore e ha affermato che questa situazione di trasparenza e il nuovo disciplinamento restrittivo in materia di deleghe lasciano supporre che il numero complessivo di deleghe non tenderà ad aumentare. Il DFF seguirà l'evoluzione in questo ambito e se del caso proporrà al Consiglio federale di adottare misure d'intervento.

Raccomandazione 11: le CdF e le CdG hanno chiesto al Consiglio federale di effettuare incontri regolari con la direzione del DFF per informarsi in merito alle pendenze importanti in sospeso, senza comunque precisare se i colloqui dovessero essere tenuti dal Consiglio federale al completo oppure da una sua delegazione. La Conferenza dei segretari generali ha discusso la raccomandazione e a metà settembre 2015 ha presentato al Consiglio federale un documento interlocutorio. Il Consiglio federale ha quindi deciso di demandare il compito a una propria delegazione e ha incaricato il DFF di elaborare, in collaborazione con il Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) un piano per rafforzare il controllo dei progetti e in particolare di proporre criteri per la determinazione di progetti chiave. Il DFF dovrebbe inoltre esaminare l'opportunità di rafforzare il legame
fra la gestione dei rischi e l'attività di vigilanza. I risultati di questi lavori saranno presentati al Consiglio federale entro marzo 2016.

Raccomandazioni 10 e 12: le CdF e le CdG hanno chiesto al Consiglio federale di esaminare se la nuova ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale abbia di fatto condotto a una ripartizione sufficientemente chiara dei compiti e delle competenze di tutti gli organi che operano nella conduzione, nella gestione e nella sorveglianza dei progetti concernenti le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC). Il Consiglio federale dovrebbe inoltre provvedere affinché l'Organo direzione informatica della Confederazione (ODIC) possa disporre delle competenze necessarie per adempiere ai suoi compiti. La Delegazione delle finanze segue l'attuazione di questa raccomandazione nel quadro dell'affare «Informatica della Confederazione» (cfr. n. 3.3) e si pronuncia in tutta chiarezza a favore di un ulteriore rafforzamento della conduzione e della gestione delle funzioni trasversali.

Inoltre l'ODIC dovrebbe esercitare in modo più energico il suo mandato di gestione generale degli strumenti informatici della Confederazione.

Raccomandazioni 7 e 17: le CdF e le CdG hanno chiesto al Consiglio federale di predisporre a livello di dipartimenti un sistema di controllo delle raccomandazioni 6609

FF 2016

del CDF. Raccomandano inoltre al CDF di elaborare un procedimento che consenta di soppesare le varie raccomandazioni e le obiezioni sollevate. In questo ambito i lavori della CdF sono già a buon punto (cfr. n. 2.2).

Raccomandazioni 18 e 19: le CdF e le CdG hanno proposto al Controllo federale delle finanze (CDF) di modificare la prassi d'applicazione dell'articolo 15 capoverso 3 della legge sul controllo delle finanze (LCF) provvedendo a informare sistematicamente in merito alle lacune rilevate nella gestione generale. Inoltre il rapporto annuale del CDF dovrebbe elencare in modo sistematico tutte le revisioni pendenti di una certa importanza. Il CDF ha già provveduto all'attuazione di queste raccomandazioni (cfr. n. 2.2).

Raccomandazione 22: le CdF e le CdG hanno chiesto al Consiglio federale di fare in modo che nelle proposte elaborate dai dipartimenti all'indirizzo del Consiglio vengano menzionati tutti i pareri elaborati dal CDF nel quadro della consultazione degli uffici. Nel corso del 2016, quando passerà al vaglio le decisioni del Consiglio federale, la segreteria della Delegazione delle finanze si soffermerà in modo particolare su questo aspetto.

La delegazione delle finanze continuerà a seguire il processo di attuazione delle raccomandazioni delle CdF e delle CdG ed elaborerà un resoconto in materia nel quadro nel prossimo rapporto d'attività.

1.4

Coordinamento con le altre commissioni di vigilanza

Le commissioni e delegazioni di vigilanza del Parlamento esercitano l'alta vigilanza sull'operato del Consiglio federale e dell'Amministrazione federale (art. 50 segg.

LParl). I loro compiti sono di natura intersettoriale. Non essendo sempre possibile distinguere chiaramente gli aspetti prettamente finanziari dalle questioni relative alla gestione, gli organi parlamentari dell'alta vigilanza collaborano coordinando tempi e ambiti d'azione (art. 49 LParl).

La Delegazione delle finanze e le Commissioni delle finanze coordinano le loro attività sia per scritto (lettere) sia oralmente (informazioni correnti) e, a livello di segretariato, tramite la segreteria comune. Dall'inizio del 2014 la Delegazione delle finanze ha potenziato la comunicazione orale di informazioni alle Commissioni delle finanze. Nel gennaio del 2016 ha fatto un bilancio della nuova prassi e ha in particolare discusso il modo di procedere nel quadro degli affari confidenziali, quando la trasmissione di informazioni delicate può ledere gli interessi della Confederazione, ma ha rinunciato a elaborare principi in forma scritta. Ha però deciso di continuare a informare regolarmente le Commissioni delle finanze facendo uso di appropriate modalità sintetiche, concentrandosi soprattutto sugli affari in cui il Consiglio federale oppure l'Amministrazione federale si oppongono ai suoi suggerimenti o alle sue raccomandazioni.

Il coordinamento fra le Commissioni della gestione e la Delegazione delle finanze è garantito in particolare dalle rispettive segreterie. Oltre alle consultazioni correnti in merito a singoli affari, nel 2015 le due segreterie hanno tenuto quattro sedute per

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FF 2016

coordinare le loro attività e informarsi sulle priorità del lavoro delle commissioni e delle delegazioni di vigilanza.

Inoltre, nel dicembre 2015 si è svolta una seduta di coordinamento con il direttore del CDF e il capo del Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA) allo scopo di informarsi reciprocamente sui programmi di verifica del 2016.

A partire dal 2014 la Delegazione delle finanze ha optato sempre più spesso per lo scambio d'informazioni e il coordinamento diretti con le Commissioni della gestione, notificando per scritto gli affari importanti e formulando proposte di coordinamento concrete relative a oggetti specifici.

Talvolta il coordinamento tra le commissioni di vigilanza è assicurato anche mediante un reciproco scambio di rappresentanti a livello di sottocommissioni o di gruppi di lavoro, ad esempio nell'ambito della gestione dei rischi della Confederazione. Nel settore dell'alta vigilanza sulle attività di protezione dello Stato e sui servizi di informazione, la collaborazione è disciplinata in modo particolareggiato in una convenzione stipulata fra la Delegazione delle finanze e la Delegazione delle Commissioni della gestione il 1° novembre 2011.

1.5

Organizzazione della Delegazione delle finanze e statistica degli oggetti trattati

Le Commissioni delle finanze delle due Camere designano al proprio interno tre membri e tre supplenti della Delegazione delle finanze, che poi si costituisce da sé (art. 51 cpv. 1 LParl). La presidenza della Delegazione è assunta in alternanza, ogni dodici mesi, da un membro del Consiglio nazionale e da un membro del Consiglio degli Stati. Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze era composta dai consiglieri nazionali Pirmin Schwander (presidente), Marina Carobbio Guscetti e Jean-Paul Gschwind e dai consiglieri agli Stati Anita Fetz (vicepresidente), Hans Altherr e Urs Schwaller.

La Delegazione delle finanze lavora con il sistema dei relatori. I membri della Delegazione delle finanze preparano e rappresentano oggetti di uno o più dipartimenti oppure oggetti di carattere trasversale; di regola questi oggetti non rientrano nell'ambito di un dipartimento il cui capo appartiene allo stesso partito. Per assicurare una certa continuità, i membri si occupano degli stessi dipartimenti per almeno due anni.

Nel 2015 la Delegazione delle finanze si è riunita sei volte in seduta ordinaria e sette volte in seduta straordinaria. In una formazione variabile di due o tre membri ha inoltre effettuato complessivamente due visite informative.

Nel 2015 il Controllo federale delle finanze ha trasmesso alla Delegazione delle finanze 155 rapporti di revisione (2014: 167), tra cui 48 rapporti importanti per il settore di compiti della Delegazione delle finanze (2014: 77). La Delegazione ha trattato 87 decisioni del Consiglio federale relative alla gestione finanziaria (2014: 48) e 13 misure concernenti i quadri superiori (2014: 15) conformemente all'Accordo 2015. Inoltre, ha trattato 2 domande di anticipazione (2014: 3), approvandole integralmente per un importo di circa 31 milioni di franchi (2014: 31,5 mio fr.).

Infine, ha approvato 3 sorpassi di credito (cfr. anche n. 3.2).

6611

FF 2016

2

Collaborazione con il Controllo federale delle finanze

2.1

Compiti e funzionamento del CDF

Il CDF è l'organo superiore di vigilanza finanziaria della Confederazione. Coadiuva sia l'Assemblea federale nell'esercizio delle sue competenze finanziarie costituzionali e dell'alta vigilanza sull'amministrazione e la giustizia federali, sia il Consiglio federale nell'esercizio della vigilanza sull'Amministrazione federale (art. 1 cpv. 1 LCF). Compiti, ambito ed esercizio delle verifiche effettuate dal CDF sono definiti dalla LCF come segue: ­

i criteri con cui il CDF esercita la vigilanza finanziaria sono la regolarità, la legalità e la redditività (art. 5);

­

i compiti di controllo comprendono in particolare l'esame dei seguenti elementi: gestione finanziaria, sistemi interni di controllo, applicazioni EED, prezzi nell'ambito degli acquisti, calcolo della perequazione delle risorse e della compensazione degli oneri (art. 6);

­

le perizie riguardano tutte le questioni inerenti alla vigilanza finanziaria, fra l'altro nei settori contabilità, servizio dei pagamenti e inventari; il CDF fornisce inoltre pareri alle Commissioni delle finanze e alla Delegazione delle finanze (art. 7);

­

il campo di vigilanza comprende le unità amministrative centrali e decentralizzate dell'Amministrazione federale, i Servizi del Parlamento, i beneficiari di indennizzi e di aiuti finanziari, le organizzazioni che adempiono compiti pubblici, le imprese della Confederazione nonché i tribunali della Confederazione, la FINMA, l'ASR e il settore del Ministero pubblico della Confederazione (art. 8); non sottostanno alla vigilanza del CDF la Banca nazionale svizzera (BNS) e l'Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (INSAI), fatta eccezione per l'assicurazione militare (art. 19);

­

il sostegno agli ispettorati delle finanze dell'Amministrazione federale è fornito mediante formazione e perfezionamento; la sorveglianza è esercitata mediante controlli dell'efficacia (art. 11).

Il CDF stabilisce il programma annuale di revisione e lo trasmette per conoscenza alla Delegazione delle finanze e al Consiglio federale (art. 1 cpv. 2 LCF). A conclusione di ogni verifica, redige un rapporto che trasmette alla Delegazione delle finanze unitamente al parere dell'organo oggetto della verifica e a un riassunto (art. 14 LCF). I rapporti del CDF consentono alla Delegazione delle finanze di adempiere il suo mandato di alta vigilanza sulle finanze della Confederazione e, ove necessario, di intervenire presso i dipartimenti o il Consiglio federale. Inoltre, il CDF assiste la Delegazione delle finanze nei preparativi e nell'esecuzione di visite informative, mandati conseguenti a revisioni e mandati speciali. Un ulteriore compito è costituito dai mandati che la Delegazione delle finanze può assegnare al CDF in virtù dell'articolo 1 capoverso 2 LCF. Dal canto suo, il CDF può rifiutare mandati speciali che pregiudicano lo svolgimento del programma di revisione.

Nell'anno in rassegna il CDF si è sottoposto a una peer-review effettuata dalla Corte dei conti europea (CCE) nel corso della quale sono stati effettuati colloqui con la 6612

FF 2016

Direzione, con alcuni gruppi di verifica e con alcuni membri della Delegazione delle finanze, con alcuni quadri dell'Amministrazione federale ed è pure stata realizzata un'inchiesta presso gli esecutori delle verifiche. In complesso la valutazione della CCE ha dato un responso positivo e ha confermato che il CDF svolge un ottimo lavoro e che il personale di cui dispone opera con impegno, competenza ed efficienza. La CCE ha elaborato complessivamente nove raccomandazioni in gran parte incentrate su aspetti formali, come la pianificazione, i processi e la documentazione.

La Delegazione delle finanze ha preso conoscenza di questi risultati e ha discusso con il direttore del CDF le raccomandazioni più importanti che riguardano i rapporti tra il CDF e gli ispettorati delle finanze che operano all'interno degli uffici federali e l'aggiornamento della strategia del CDF. La Delegazione delle finanze si occuperà nel 2016 della strategia del CDF aggiornata.

2.2

Insegnamenti del rapporto del gruppo di lavoro INSIEME

Nel rapporto d'inchiesta sul progetto INSIEME, le CdF e le CdG hanno in complesso rivolto quattro raccomandazioni al CDF, incentrate sui seguenti aspetti: ponderazione delle raccomandazioni del CDF (raccomandazione 17), informazioni del CDF secondo l'articolo 15 capoverso 3 LCF (raccomandazione 18), indicazione sistematica delle pendenze importanti nei rapporti annuali del CDF (raccomandazione 19) e infine esame ed elaborazione di pareri da parte del CDF nel quadro della consultazione degli uffici (raccomandazione 21).

La raccomandazione 18 chiede al CDF di modificare la prassi d'applicazione dell'articolo 15 capoverso 3 LCF, provvedendo a informare nei casi in cui il CDF constata lacune importanti nella gestione generale. Il CDF ha già adeguato la sua prassi nel corso del 2014 e ha tenuto fede a questo adeguamento anche nel 2015. Ha inoltre dato seguito per la prima volta nel rapporto annuale 2014 alla raccomandazione 19 in materia di pendenze e intende attenersi alla nuova prassi anche in futuro.

La Delegazione considera particolarmente importante la raccomandazione 17 che propone al CDF di definire un sistema di ponderazione delle sue raccomandazioni e contestazioni fondato su criteri uniformi e indipendenti dal tipo di verifica effettuata e di utilizzarlo in modo sistematico. Il CDF ha accolto questa raccomandazione e ha istituito una nuova classe di priorità per le raccomandazioni che, per necessità dettate dal compito di sorveglianza, dal potenziale di aggravamento e dalla procedura di rendiconto, richiedono un'attenzione particolare nel quadro del suo rapporto annuale. Inoltre a partire dal 2015 le raccomandazioni vengono priorizzate unicamente in base all'importanza e non più in base all'urgenza di attuazione. Tutte le raccomandazioni con il relativo stato di attuazione sono registrate in una banca dati che potrà essere consultata anche dalle unità amministrative sottoposte a verifica, dalle segreterie generali dei dipartimenti interessati e dalla segreteria della Delegazione delle finanze. La delegazione può precisare le sue esigenze nel quadro di una rappresentanza degli utenti che segue il pertinente progetto EC+ e accompagnerà da vicino l'introduzione del sistema, che dovrebbe essere operativo a partire dal 1° ottobre 2016.

6613

FF 2016

2.3

Rapporto del CDF per l'anno 2014

A metà giugno 2015 la Conferenza dei governi cantonali (CdC) ha comunicato al Consiglio federale che, a suo parere, il rapporto 2014 del CDF conteneva testi e caricature in parte tendenziosi e critici nei confronti del federalismo. La Delegazione delle finanze ha ricevuto copia per conoscenza della lettera. La CdC ha in particolare ritenuto inopportune le considerazioni espresse in merito al registro dei certificati di ammissione alla circolazione (IVZ) dell'Ufficio federale delle strade (ASTRA). La CdC sottolinea che nel quadro di una verifica svolta dal CDF, l'IVZ ha complessivamente dato buona prova di sé, anche se la verifica segnala le lacune della fase iniziale, i ritardi e alcune questioni ancora aperte soprattutto nell'ambito della sicurezza dei dati. Il rapporto annuale del CDF sostiene invece che la rinuncia ad applicare in tutta la Svizzera un sistema più economico sarebbe dovuta a problematiche connesse con il federalismo.

In questo contesto si devono inoltre rammentare le mozioni 15.3454 e 15.3485 (Parmelin / Derder) che esprimono pure considerazioni critiche nei confronti della politica d'informazione del CDF ed esigono che l'attività di comunicazione del CDF sia vincolata da un quadro giuridico più preciso. Nel parere espresso a metà agosto 2015, il Consiglio federale ritiene chiare, appropriate e sufficienti le attuali regole su cui si fonda la comunicazione al pubblico del CDF.

La Delegazione delle finanze esprime il proprio stupore per le dure critiche espresse dalla CdC, soprattutto in considerazione del fatto che, ad esempio, da anni il CDF segnala l'esistenza nei Cantoni di importanti lacune nella sicurezza delle reti informatiche che però non sono ancora state colmate. La Delegazione delle finanze ha discusso la problematica a margine di un incontro con la responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF) e ha preso conoscenza del fatto che il DFF aveva proposto alla CdC di discutere il problema direttamente con il CDF nell'ambito del dialogo federalista. Il CDF non ha però mai ricevuto una richiesta in tal senso.

La Delegazione delle finanze continuerà a seguire con attenzione il tema della Network-Security-Policy (NSP) dei Cantoni. In questo contesto il CDF aveva già effettuato una verifica nel 2009, raccomandando alla Conferenza svizzera sull'informatica (CSI)
di esigere dai Cantoni l'attuazione della NSP entro la fine del 2010. Da un follow-up effettuato dal CDF nel 2012 è però emerso che in questo ambito, malgrado i progressi ottenuti dai Cantoni, la situazione era ancora insoddisfacente e che la sicurezza delle reti non aveva ancora conseguito il livello auspicato in tutti i Cantoni.

2.4

Preventivo del CDF

Conformemente all'articolo 2 capoverso 3 LCF, il CDF presenta il proprio progetto di bilancio preventivo direttamente al Consiglio federale, il quale lo trasmette senza modifiche all'Assemblea federale. Dal canto suo, la Delegazione delle finanze verifica il preventivo e comunica le proprie osservazioni alle CdF. Se necessario provvede a difenderlo dinanzi all'Assemblea federale (art. 142 cpv. 3 LParl).

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Nel quadro delle richieste presentate per il 2015, il CDF aveva domandato un aumento dei crediti per il personale di circa 2,2 milioni di franchi (+1,2 milioni per l'anno 2015 e +1 milioni per l'anno 2016) allo scopo di creare 11,5 posti supplementari per tenere sufficientemente conto dei rischi connessi con i mandati di verifica. Questa richiesta è dovuta in particolare al mandato del Consiglio federale che incarica il CDF di effettuare una verifica dei nuovi progetti chiave TIC della Confederazione. Inoltre il CDF è consapevole che negli ambiti di vigilanza definiti nell'articolo 8 della LCF vi sono dei settori in cui per ora ha adempito solo in modo insufficiente il proprio compito. Ciò vale ad esempio per alcune organizzazioni che svolgono compiti che spettano alla Confederazione (come Swissgrid, Billag e FIPOI) e alcune imprese nelle quali la Confederazione detiene oltre il 50 per cento del capitale sociale, come la RUAG, Sifem e Skyguide. Inoltre il CDF prevede pure, in applicazione delle raccomandazioni del rapporto del gruppo parlamentare INSIEME, di rafforzare le verifiche di carattere sistematico (follow-up) che fanno seguito all'emanazione di raccomandazioni (cfr. n. 2.2).

Per la Delegazione delle finanze è indubbio che in vari ambiti il CDF può adempire i suoi compiti solo in modo insufficiente per mancanza di risorse e ha quindi accolto le proposte del CDF. Le Commissioni delle finanze e le Camere federali hanno approvato senza opposizione il preventivo per l'anno 2015.

Nel preventivo per il 2016 il CDF dà seguito su base volontaria a due delle tre misure di risparmio prescritte dal Consiglio federale: la correzione del rincaro e la riduzione delle spese di consulenza. Il CDF rinuncia invece a ridurre dell'uno per cento delle spese del personale proprio perché, come detto, si trova attualmente nella necessità di consolidare la propria dotazione di personale. Dopo l'adeguamento effettuato nel 2015 (+1,2 milioni circa) si passa ora alla realizzazione della seconda fase (+1 milioni circa per l'istituzione di cinque posti di lavoro). Oltre ai motivi menzionati nel quadro del preventivo 2015, si deve ora tener conto anche dell'aumento dei progetti chiave TIC (nel frattempo se ne contano 18) che conduce a un importante incremento delle verifiche da eseguire. La Delegazione della finanze
ha proposto alle CdF di accogliere il preventivo 2016 del CDF, sempre che nel quadro del preventivo 2016 della Confederazione il Consiglio federale non decidesse di apportare ulteriori riduzioni alla spesa per il personale. Dato che il Consiglio federale ha rinunciato a una ulteriore riduzione, le Camere federali hanno accettato senza opposizione il preventivo 2016 del CDF.

2.5

Revisione della legge sul Controllo delle finanze

Alla fine di novembre 2014, sulla base dei risultati della loro inchiesta sul progetto INSIEME, le Commissioni delle finanze e le Commissioni della gestione hanno presentato in parallelo nelle due Camere una mozione dal titolo «Vigilanza esercitata dal CDF. Modifica della LCF» (oggetti 14.4009 e 14.4010). Le modifiche chieste dalla mozione riguardavano in particolare la presentazione dei rapporti di verifica ai capi dei dipartimenti, la comunicazione alle CdG di lacune sostanziali constatate nella gestione degli affari, la notifica di lacune agli uffici che assumono compiti interdipartimentali nonché la vigilanza sull'attuazione delle raccomandazioni pendenti importanti. Nell'estate 2015 le Camere federali hanno accolto la mozione e il 6615

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CDF ha ricevuto il mandato di elaborare il relativo progetto. Nella primavera del 2016 la Delegazione delle finanze chiederà al CDF di essere informata sul progetto di revisione legislativa e successivamente sul progetto di messaggio.

Il Consigliere nazionale Olivier Feller ha presentato l'8 dicembre 2015 il postulato 15.4112 «Esame dei criteri secondo cui le organizzazioni esterne all'Amministrazione federale devono essere sottoposte alla vigilanza del Controllo federale delle finanze», cioè solo un giorno dopo che il Consiglio nazionale aveva respinto la mozione 15.3828 della CdF-N che mirava a estendere all'istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (Suva) la vigilanza del CDF. Il postulato Feller chiede al Consiglio federale di esaminare i criteri secondo cui le organizzazioni esterne all'Amministrazione federale incaricate di svolgere attività pubbliche devono essere sottoposte alla vigilanza del CDF. L'autore del postulato ritiene che l'assunzione di questo compito di vigilanza in modo efficace e nel rispetto delle esigenze in materia di governance costituisca un elemento fondamentale dello Stato di diritto.

Anche la Delegazione delle finanze considera importante la problematica sollevata nel postulato. L'estensione dell'alta vigilanza del Parlamento in materia finanziaria, e quindi anche dell'attività esercitata dalla Delegazione delle finanze e dalle CdF, dipende in modo diretto dall'estensione dell'operato del CDF. In base all'articolo 26 della legge sul Parlamento (LParl) infatti, l'Assemblea federale esercita l'alta vigilanza sulle finanze della Confederazione nel quadro delle disposizioni contenute nell'articolo 8 della LCF. Ogni misura di estensione, limitazione oppure di disciplinamento dell'ambito di vigilanza del CDF si ripercuote quindi in modo diretto sull'alta vigilanza esercitata della Delegazione delle finanze e dalle CdF. La Delegazione delle finanze si occuperà ancora di questa problematica alla luce della risposta che il Consiglio federale fornirà al postulato Feller e nel quadro della revisione della LCF. Essa reputa comunque che la formulazione molto aperta che contraddistingue attualmente l'articolo 8 LFC non debba essere inutilmente ristretta poiché limiterebbe o renderebbe più difficile il lavoro della CdF e dell'alta vigilanza parlamentare sulle finanze.

3

Temi trasversali

3.1

Affari in materia di personale

3.1.1

Accordo 2015

L'attività di vigilanza della Delegazione delle finanze nelle questioni relative al diritto del personale è concretizzata in un accordo con il Consiglio federale che disciplina il procedimento da seguire per la vigilanza finanziaria concomitante (approvazione delle misure per il personale), l'alta vigilanza susseguente (rapporto del Consiglio federale su determinate spese, come le attività accessorie e le indennità in funzione del mercato del lavoro) e l'alta vigilanza concomitante sulle unità della Confederazione rese autonome.

Nel 2014 questo accordo è stato oggetto di revisione in seguito a numerose modifiche del diritto del personale. Le modifiche hanno in particolare riguardato la proce6616

FF 2016

dura di approvazione delle indennità di partenza e i rendiconti in materia di pensionamento anticipato per categorie speciali di personale. È inoltra stata abrogata una disposizione che incaricava il Consiglio federale di informare annualmente la Delegazione delle finanze in merito alle valutazione delle funzioni delle classi di stipendio da 24 a 31 nel quadro del rapporto sulla gestione del personale. Questo documento comprendeva finora un capitolo separato concernente questa categoria di valutazioni di competenza dei singoli dipartimenti. Le indicazione erano però meramente quantitative, non consentivano di gestire questo ambito d'attività e richiedevano un grande lavoro per la raccolta dei dati. Per questi motivi la Delegazione delle finanze ha deciso di rinunciare a queste informazioni a partire dal 2015, ma nell'anno in rassegna ha discusso con l'Ufficio federale del personale (UFPER) le misure che dovrebbero consentire l'attuazione corretta e uniforme delle funzioni di riferimento elaborate dall'UFPER nel 2008 (cfr. n. 3.1.2.)

3.1.2

Valutazione delle funzioni delle classi di stipendio 1­31

Secondo l'articolo 53 dell'ordinanza sul personale federale (OPers), la valutazione delle funzioni delle classi di stipendio 1­31 incombe ai dipartimenti. A loro volta i dipartimenti possono delegare una parte delle competenze agli uffici che sono loro direttamente sottoposti. La Delegazione delle finanze reputa importante concentrare la propria attenzione in particolare sugli effetti esplicati da questa delega di competenze e verificare soprattutto se nell'Amministrazione federale le funzioni analoghe vengano valutate in modo equivalente oppure se la delega ha progressivamente generato prassi diversificate.

Nel marzo 2015 la Delegazione delle finanze ha chiesto al Consiglio federale di indicare in che modo i dipartimenti possono assicurare una valutazione corretta delle funzioni in queste classi di stipendio e come hanno disciplinato le competenze in questo ambito. Nella risposta del 15 aprile 2015 il Consiglio federale precisa che in quattro dipartimenti questa valutazione delle funzioni è gestita dalle segreterie generali, mentre tre dipartimenti hanno delegato parte delle competenze ai loro gruppi e uffici. In questo ambito non vi è quindi uniformità nel modo di procedere.

La Delegazione delle finanze comprende che i dipartimenti, che sono caratterizzati da strutture diverse, abbiano disciplinato le competenze in materia di valutazione in base a modalità diverse. Ma la questione di fondo riguarda l'entità della differenze generate dalle varie procedure per la valutazione di funzioni analoghe e su questo punto la risposta del Consiglio federale è silente. Alla fine di novembre del 2015 la Delegazione delle finanze ha discusso la questione con la responsabile dell'UFPER e ha preso atto del fatto che secondo l'UFPER le diverse modalità adottate dai dipartimenti sono appropriate e non comportano quindi problemi di rilievo.

All'inizio del mese di febbraio 2016 la Delegazione delle finanze ha discusso un rapporto di valutazione del CDF sul tema dell'attuazione delle istruzioni degli Uffici trasversali che ha verificato se all'interno dell'UFPER i compiti, le competenze e la ripartizione delle responsabilità siano definiti in modo chiaro e se il controllo delle istruzioni emanate dall'ufficio sia disciplinato in modo appropriato. Secondo il rapporto del CDF, l'UFPER non dispone delle competenze necessarie in materia di 6617

FF 2016

vigilanza e di attuazione per assicurare l'applicazione uniforme delle prescrizioni che emana. I dipartimenti dispongono quindi di un ampio margine di manovra e secondo il CDF ciò può condurre a modalità di attuazione non uniformi della politica del personale. Il CDF ha quindi emanato una raccomandazione secondo cui all'UFPER dovrebbe essere attribuite le competenze di cui necessita in materia di vigilanza e di controllo. In seguito l'UFPER dovrebbe elaborare un piano di vigilanza basato sui rischi. Il DFF giudica tale misura sproporzionata ma è disposta a sottoporre la proposta al Consiglio federale.

Nel corso del 2016 la Delegazione delle finanze discuterà a fondo la questione relativa ai compiti e alle competenze degli uffici trasversali (cfr. n. 3.5.1).

3.1.3

Regolamenti in materia di personale

In base al numero 4 del menzionato accordo 2015, i dipartimenti trasmettono per parere alla Delegazione delle finanze i progetti che istituiscono o modificano atti normativi in materia di personale delle loro unità scorporate prima di sottoporli al Consiglio federale. Questa disposizione si applica alle unità autonome della Confederazione il cui personale è sottoposto alla LPers, oppure quando rapporti di lavoro di diritto pubblico che sottostanno alla responsabilità superiore del Consiglio federale poggiano su leggi speciali emanate da queste unità.

Nell'anno in rassegna sono state sottoposte alla Delegazione delle finanze sei modifiche di ordinanze e regolamenti del personale: le ordinanze sul personale dei Politecnici federali (PF), dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e dell'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici, come pure i regolamenti sul personale del Museo nazionale svizzero, dell'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) e dell'Istituto universitario federale per la formazione professionale (IUFFP).

Gran parte di queste modifiche hanno toccato unicamente piccoli aspetti formali. Fra le modifiche spicca in particolare l'introduzione di termini di attesa. Nel dicembre 2013 il Consiglio federale ha deciso l'introduzione di un termine d'attesa per la carica di presidente del consiglio di amministrazione della FINMA. Successivamente ha inoltre chiesto al DFF di esaminare l'opportunità di introdurre una misura analoga per altri organi direttivi dell'Amministrazione federale centrale e decentrata.

Nel dicembre 2014 il Consiglio federale ha rinunciato all'introduzione generalizzata di termini d'attesa. Saranno invece create le condizioni quadro giuridiche necessarie per consentire l'istituzione, in singoli casi, di termini di attesa per gli organi direttivi a carattere strategico e operativo. Questi termini di attesa dovrebbero essere applicati solo in singoli casi, in particolare per i dirigenti che operano all'interno di organi che adempiono compiti di vigilanza e di regolamentazione. Le basi giuridiche per l'introduzione dei termini di attesa saranno istituite con una nuova disposizione all'interno dell'ordinanza sull'organizzazione del governo e dell'amministrazione (OLOGA; RS 172.010.1).

Alla fine di febbraio del 2015 la Delegazione delle
finanze ha discusso in modo approfondito il tema dei termini di attesa nel quadro della trattazione di modifiche dell'ordinanza sul personale della FINMA. La problematica è stata discussa con il 6618

FF 2016

direttore della FINMA. La Delegazione ha riconosciuto che la FINMA, nel suo ruolo di autorità di vigilanza, è particolarmente toccata dalla problematica degli eventuali conflitti d'interesse dei suoi collaboratori. Per questo motivo il suo codice di condotta interno imponeva ai collaboratori di notificare i cambiamenti di attività professionale con passaggio alle dipendenze di un ente soggetto alla vigilanza della FINMA e consentiva alla FINMA di adottare misure per evitare i conflitti d'interesse. La menzionata revisione dell'ordinanza sul personale prevedeva la ridefinizione e la trasposizione a livello di ordinanza di queste disposizioni. Una misura che la FINMA può adottare è la sospensione dal lavoro nel periodo che intercorre fino termine di disdetta del contratto di lavoro (Cooling-Off), ma questo provvedimento può talvolta non bastare, segnatamente in caso di vigilanza diretta sull'ente in questione, quando il conflitto di interessi è particolarmente accentuato. In queste circostanze si prevede di concordare, al di là del termine di disdetta del contratto di lavoro, un termine di attesa non pagato in relazione all'attività presso l'ente in questione. Secondo la Delegazione delle finanze tali disposizioni sono appropriate ed efficaci.

Alla fine di novembre del 2015 il Consiglio federale ha istituito le basi legali che consentono, se necessario, di introdurre un termine di attesa per chi opera nell'Amministrazione federale centrale o decentrata in modo da evitare i conflitti d'interesse che possono sorgere quando i collaboratori dell'Amministrazione federale che rivestono funzioni dirigenziali vengono assunti da una impresa privata. La durata del termine di attesa, considerando anche il periodo di sospensione, dovrebbe estendersi da un minimo di 6 mesi a un massimo di 12 mesi. In questo periodo lo stipendio del collaboratore non può superare lo stipendio versato in precedenza e nel calcolo sono computati, se del caso, eventuali altri introiti oppure prestazioni previdenziali. La Delegazione delle finanze seguirà con attenzione gli effetti generati dalle nuove disposizioni.

Secondo l'UFPER, le modifiche delle disposizioni in materia di termini di disdetta e di termini di attesa effettuate dall'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici e dall'Ispettorato federale della sicurezza nucleare
(IFSN) nel quadro dei rispettivi regolamenti sono conformi alle menzionate prescrizioni del Consiglio federale. In base alle considerazioni che precedono, la Delegazione delle finanze ritiene appropriate le modifiche concernenti entrambi i regolamenti e le ha quindi approvate.

3.1.4

Valutazione globale delle risorse nel settore del personale

Nel mese di febbraio di ogni anno il Consiglio federale fa il punto della situazione in materia di politica del personale e definisce una fascia di variazione per le spese del personale del preventivo successivo. Nel febbraio del 2015 ha deciso che la fascia di variazione delle spese del personale del preventivo 2016 deve essere compresa fra lo 0 e lo 0,4 per cento rispetto al preventivo 2015. Ha quindi incaricato il DFF di rendere operativo il limite inferiore della fascia (crescita zero) nelle istruzioni concernenti il preventivo.

6619

FF 2016

A fine giugno 2015 il Consiglio federale ha deciso di innalzare di circa 29,1 milioni di franchi il tetto massimo delle spese del personale della Cancelleria federale e dei dipartimenti per il 2016, dando quindi seguito a richieste in materia di personale che ammontavano complessivamente a 200 unità. Quattro dipartimenti hanno invece effettuato una riduzione complessiva di 13,5 unità di personale. Il Consiglio federale ha inoltre approvato 62,5 posti che non incidono sul bilancio della Confederazione, con una riduzione di otto unità rispetto al periodo precedente, e sei posti finanziati con crediti per beni e servizi. Ha infine approvato 177,5 posti destinati all'internalizzazione di compiti finora adempiti da personale esterno all'Amministrazione, soprattutto nel campo delle prestazioni informatiche.

Nel quadro di queste misure, nel preventivo 2016 i costi del personale sono aumentati del 2 per cento (escluse le internalizzazioni) rispetto al 2015. La crescita dei costi del personale è quindi stata analoga a quella registrata negli anni precedenti (preventivo 2012: +3,2 %; 2013: +1,9 %; 2014: +2,1 %; 2015: +1,3 %). In tal modo si conferma la tendenza che la Delegazione delle finanze aveva commentato con soddisfazione nel rapporto di attività dell'ultimo anno. La procedura applicata dal 2011 ha consentito di mettere un freno al massiccio aumento dei costi del personale registrato nel periodo fra il 2007 e il 2010. La Delegazione rileva però che il numero dei posti di lavoro tende comunque sempre ad aumentare e ciò è fonte di preoccupazioni, pur considerando che gran parte dei nuovi posti deriva dal processo di internalizzazione di compiti che riduce gli oneri a carico della Confederazione. Constata poi in particolare che le richieste di unità di personale supplementare non sono compensate, oppure solo in misura assai ridotta, dalla riduzione di posti in altri settori. Secondo la Delegazione delle finanze non è però chiaro se tutte le compensazioni interne vengano notificate in modo completo e trasparente.

I recenti sviluppi, in particolare nel settore della sicurezza, preoccupano la Delegazione delle finanze. Essa comunque riconosce la necessità di impiegare 86 unità supplementari per la lotta al terrorismo e altre 75 unità nel settore dell'asilo come chiesto dal Consiglio federale con l'aggiunta
urgente al preventivo I/2016 (cfr.

n. 3.2.3) e ha accolto le relative richieste, in particolare anche perché gran parte dei 161 posti supplementari è limitata nel tempo. Non si può però escludere che nei settori interessati le circostanze impongano in futuro di avallare in modo definitivo tali richieste e che il Parlamento si trovi presto confrontato con ulteriori richieste di personale. Nel corso del 2016 la Delegazione delle finanze seguirà con attenzione l'evoluzione degli effettivi e dei costi del personale della Confederazione e intende discutere con il DFF possibili modalità di gestione ancora più efficaci nel settore del personale.

3.1.5

Rapporto sulla retribuzione dei quadri

In virtù dell'articolo 6a della legge sul personale federale (LPers), ogni anno le aziende e gli istituti vicini alla Confederazione riferiscono dettagliatamente sulle principali condizioni di impiego dei membri di direzione e del consiglio di amministrazione. Le aziende e gli istituti in questione sottostanno alla vigilanza di un dipartimento, che assume il compito di raccogliere e valutare i dati, mentre l'UFPER elabora i rapporti destinati al Consiglio federale e alla Delegazione delle finanze. Il 6620

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rapporto sulla retribuzione dei quadri comprende fra l'altro indicazioni concernenti gli effettivi, gli stipendi, gli onorari, le provvigioni, altre prestazioni accessorie e i sistemi salariali. Dal 2012 il rapporto sulla retribuzione dei quadri contiene anche indicazioni sulle quote linguistiche e sulla rappresentanza dei sessi negli organi superiori di direzione. Il Consiglio federale intende in tal modo garantire un'equa rappresentanza delle comunità linguistiche e dei sessi negli organi di direzione superiori delle aziende e degli stabilimenti vicini alla Confederazione.

Nel mese di novembre del 2015 il Consiglio federale ha risposto a un postulato presentato dall'Unione democratica di centro (14.3498) che chiedeva un rapporto in merito all'evoluzione pluriennale di vari parametri come la cifra d'affari, l'utile, gli onorari dei membri dei consigli di amministrazione e la retribuzione dei quadri delle aziende e degli stabilimenti vicini alla Confederazione. Nella sua valutazione globale il Consiglio federale afferma che sull'arco del periodo 2004­2013 l'evoluzione degli onorari e degli stipendi è da considerare appropriata e adeguata alle relative situazioni specifiche. Ritiene inoltre che in questo periodo gli adeguamenti abbiano generalmente seguito l'evoluzione generale del rincaro e del mercato. Ha inoltre rammentato che le componenti variabili dello stipendio devono essere interpretate alla luce delle diverse impostazioni dei sistemi salariali.

Nel mese di luglio 2015 il Consiglio federale ha approvato il rapporto sulla retribuzione dei quadri per l'anno 2014 e ha incaricato il DFF di presentare una panoramica sulla retribuzione dei presidenti degli organi di direzione e dei consigli di amministrazione, con indicazioni precise in merito a stipendi, onorari, incentivi e prestazioni accessorie. Il DFF dovrebbe inoltre indicare alcuni strumenti che consentirebbero di gestire l'evoluzione di queste rimunerazioni.

Alla fine di novembre la Delegazione delle finanze ha discusso con la direttrice dell'UFPER diversi aspetti del rapporto sulla retribuzione dei quadri e in particolare gli importi in parte elevati delle componenti variabili dello stipendio e il loro sistema di calcolo. La Delegazione delle finanze ha preso conoscenza del fatto che secondo l'UFPER l'ordine di grandezza di questi
bonus corrisponde a quelli elargiti dal settore privato e che essi vanno giudicati nel contesto del sistema salariale globale.

Ciononostante, la Delegazione delle finanze continua a domandarsi se gli stipendi più elevati e in parte nettamente superiori alla retribuzione dei consiglieri federali, siano veramente appropriati, pur riconoscendo che attualmente non sussiste la necessità di un intervento diretto. La Delegazione ha inoltre preso conoscenza del fatto che, come già indicato, il Consiglio federale nella sua risposta al postulato 14.3498 afferma che sull'arco del periodo 2004­2013 l'evoluzione degli onorari e degli stipendi è da considerare appropriata e adeguata alle relative situazioni specifiche.

La delegazione delle finanze approfondirà ulteriormente la problematica relativa alla determinazione degli stipendi in base al menzionato rapporto del DFF.

6621

FF 2016

3.2

Crediti

3.2.1

Ministero pubblico della Confederazione

I costi del settore degli arresti e delle indagini sono preventivati in base all'esperienza pluriennale. Molti fattori esterni, come l'evoluzione generale della criminalità e degli eventi sul piano internazionale, non consentono di prevedere con precisione i costi di questo settore. I costi registrati nel 2015 sono nettamente superiori a quelli messi a preventivo, in particolare nei settori interpretariato/traduzioni, misure di sorveglianza e indennità per i difensori d'ufficio. Inoltre anche gli sforzi profusi per il proseguimento di procedimenti complessi e di lunga durata hanno contribuito all'incremento dei costi. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha quindi chiesto lo stanziamento di un credito aggiuntivo di 1,25 milioni di franchi comprendente anche un'anticipazione di 900 000 franchi. Il Ministero ha precisato che compenserà tale credito con un risparmio di 500 000 franchi su un'altra posizione del preventivo dell'unità.

In base alle motivazioni presentate, la Delegazione delle finanze ritiene che non si possa contestare la necessità e l'imprevedibilità di questo fabbisogno di crediti come anche l'urgenza di disporre di un importo di 0,9 milioni di franchi. Infatti non è possibile prorogare la scadenza dei termini di pagamento connessi con le prestazioni richieste e le decisioni che sono state emanate. Gli impegni finanziari assunti giungono a scadenza. Di conseguenza la Delegazione delle finanze ha autorizzato il versamento dell'anticipazione richiesta di 900 000 franchi a condizione che all'interno dell'MPC venga effettuata una compensazione per un importo di 500 000 franchi.

3.2.2

DFAE, situazione critica in materia rifugiati

Nell'autunno 2015 il Consiglio federale ha deciso che la Svizzera prenderà parte al primo programma dell'UE per la ripartizione dei rifugiati. Nel contempo ha aumentato di 70 milioni di franchi i mezzi finanziari a disposizione per l'aiuto fornito in loco nel quadro delle situazioni di crisi in Siria, in Iraq e nel Corno d'Africa. La quota di 50 milioni di franchi a carico dell'anno contabile 2015 è stata compensata in parte all'interno del budget del DFAE (20 milioni) e in parte mediante una comunicazione a posteriori concernente il supplemento al budget II/2015 (30 milioni). Il Consiglio federale ha chiesto alla Delegazione delle finanze l'anticipo di questo importo. Il credito complessivo «sostegno finanziario ad azioni umanitarie» per il 2015 ha quindi registrato un aumento e ammonta a circa 409,2 milioni di franchi.

In un colloquio con la Delegazione delle finanze, il capo del DFAE ha presentato la situazione in materia di rifugiati sul piano internazionale e ha spiegato i motivi che stanno alla base di questo credito aggiuntivo. I rappresentanti del DFAE hanno sottolineato soprattutto la situazione di sottofinanziamento in cui versano organizzazioni partner dell'aiuto umanitario, come il Comitato internazionale della Croce Rossa e alcune agenzie dell'ONU. L'urgenza di disporre di fondi supplementari è in particolare da ricollegare con la stagione invernale incombente. La Delegazione ha quindi riconosciuto la necessità di disporre urgentemente dei relativi mezzi finanzia6622

FF 2016

ri e ha quindi approvato il versamento dell'anticipo che consente di rafforzare l'aiuto umanitario nelle zone di crisi.

3.2.3

Crediti aggiuntivi del 2016

Il 18 dicembre 2015 il Consiglio federale ha presentato alla Delegazione delle finanze richieste di crediti aggiuntivi urgenti al preventivo 2016 per attività nel quadro della lotta al terrorismo (6,3 milioni) e della situazione particolare che contraddistingue il settore dell'asilo (11,1 milioni). I mezzi urgenti a favore della lotta al terrorismo consentono di finanziare complessivamente 86 posti di lavoro suddivisi come segue: 23 posti presso il Servizio informazioni della Confederazione, 24 presso l'Ufficio federale di polizia, 28 presso il Corpo delle guardie di confine (Cgcf), 3 presso il DFAE e 8 presso la Segreteria di Stato per le migrazioni. Tutti i posti, ad eccezione di quelli del Cgcf, sono limitati a un periodo di tre anni.

I mezzi finanziari urgenti stanziati per il settore dell'asilo vengono utilizzati per la locazione di alloggi supplementari (5,4 milioni) e la copertura dei relativi costi d'esercizio (1,4 milioni), nonché per attività supplementari di interpretariato (3,9 milioni) e gli strumenti informatici necessari per le postazioni di lavoro (0,4 milioni).

La Delegazione delle finanze ha riconosciuto la necessità e l'urgenza dei crediti richiesti. Ha però chiesto al Consiglio federale di esaminare in che modo tali crediti potrebbero essere compensati all'interno dell'Amministrazione. Il Consiglio federale presenterà inoltre alla Delegazione un resoconto in merito all'utilizzazione frazionata dei singoli crediti.

3.2.4

Sorpassi di credito

A partire dal 2011, conformemente all'articolo 34 LFC, i sorpassi di credito che superano i 5 milioni di franchi devono essere approvati dalla Delegazione delle finanze. Il Consiglio federale sottopone ogni anno all'approvazione del Parlamento l'insieme dei sorpassi di credito congiuntamente al consuntivo annuale.

Alla fine di maggio 2015 il presidente del Consiglio dei politecnici federali (Consiglio dei PF) ha informato il CDF in merito al sorpasso di spesa nel quadro di un credito d'impegno nel settore delle costruzioni registrato presso il Politecnico federale di Losanna (PFL). Il credito concesso ammontava a 55 milioni di franchi e il sorpasso ha raggiunto i 23,7 milioni. All'inizio di giugno del 2015 il CDF ha dal canto suo informato i consiglieri federali responsabili del Dipartimento dell'economia, della formazione della ricerca (DEFR) e del DFF, conformemente a quanto previsto dall'articolo 15 capoverso 3 della LCF. Secondo il PFL il sorpasso è da ricondurre a una modifica della destinazione dell'edificio in questione.

La Delegazione è stata sinteticamente informata in merito nel corso di un colloquio con il capo del DEFR. A suo avviso è sorprendente che in tutta evidenza né il PFL né il Consiglio dei PF abbiano informato preventivamente in merito a questo ingente sorpasso di credito. Giudica invece positivo che nella primavera del 2015 il Consi6623

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glio dei PF abbia incaricato il suo servizio di revisione di esaminare la questione e che su tali basi il PFL abbia deciso nel giugno 2015 di aprire un'inchiesta amministrativa. La Delegazione delle finanze ha inoltre preso conoscenza dell'intenzione espressa dal Consiglio dei PF di esaminare tutti i progetti edilizi che comportano una spesa superiore ai tre milioni di franchi e, in base alla riveduta ordinanza sulla gestione immobiliare e logistica della Confederazione, trarre le debite conclusioni nonché assicurare l'esecuzione di controlli sistematici in questo settore finanziariamente rilevante.

A metà gennaio 2016 il Consiglio federale ha sottoposto alla Delegazione delle finanze due sorpassi di credito relativi all'anno contabile 2015 nel settore dell'asilo, per un importo complessivo di 22,6 milioni di franchi. I sorpassi sono stati registrati nel quadro delle spese d'esercizio dei centri di registrazione e procedura (6 milioni) e dell'aiuto sociale destinato ai richiedenti l'asilo, alle persone ammesse a titolo provvisorio e ai rifugiati (16,6 milioni). La delegazione delle finanze ha approvato questi sorpassi di credito (cfr. n. 3.2.3).

Alla fine del 2015 non era stato annunciato nessun altro sorpasso di credito superiore ai 5 milioni di franchi.

3.2.5

Evoluzione sull'arco degli ultimi anni

Nel 2015 le anticipazioni di credito hanno raggiunto un volume complessivo pari quasi a 32 milioni di franchi. Nel 2014 era stato registrato un importo analogo (circa 35 milioni). Per questo motivo il presente rapporto riprende le conclusioni formulate nel rapporto d'attività del 2014. Col passare del tempo l'approccio restrittivo adottato dalla Delegazione delle finanze ha fatto in modo che nell'Amministrazione federale le richieste di crediti aggiuntivi urgenti vengano presentate solo con grande moderazione. D'altro lato i recenti sviluppi nei settori della lotta al terrorismo e dell'asilo indicano che eventi che si registrano sul piano internazionale e che la Svizzera non può influenzare in modo diretto possono in breve tempo richiedere una ingente disponibilità di risorse supplementari (cfr. n. 3.2.4). La Delegazione delle finanze intende continuare a porre requisiti elevati per il riconoscimento dell'urgenza dei crediti aggiuntivi e in particolare esaminerà ancora più sovente se vi sia la possibilità di compensare all'interno della Confederazione i mezzi finanziari supplementari richiesti.

6624

FF 2016

Tabella 1 Evoluzione dei crediti aggiuntivi aventi un'incidenza sul finanziamento* ) 2006­2015 Anno

Crediti aggiuntivi in mio. franchi

in % del preventivo

di cui approvati dalla Delegazione delle finanze (in mio. fr.)

in % dei crediti aggiuntivi

residui di credito in mio. franchi

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

750 7369 6554 593c) 396 340d) 230 496 413 406

1,4 13,3 11,5 1,0 0,6 0,3e) 0,3e) 0,5e) 0,2e) 0,5e)

360 7194a) 6137b) 103 69 23 9 0,5 35 32

41 98 94 17 17 7 4 0,1 8,5 7,9

366 1276 805 2136 1495 2043 3024 2221 2881 2692

*) a) b) c) d) e)

dal 2007, senza trasferimenti di crediti di cui 7,038 mia. fr. per l'erogazione dei proventi derivanti dalla vendita dell'oro di cui 6 mia. fr. per misure destinate a UBS senza la seconda tappa delle misure di stabilizzazione (710 mio. fr.)

senza i provvedimenti per attenuare l'apprezzamento del franco (credito aggiuntivo IIa/2011 = 869 mio. fr.)

compensazioni comprese

3.3

Informatica della Confederazione

3.3.1

Strategia informatica della Confederazione

Strategia informatica 2012­2015 All'inizio di marzo del 2014 la Delegazione delle finanze ha elaborato diverse raccomandazioni all'indirizzo del Consiglio federale in merito ai processi di impostazione, attuazione e sviluppo della strategia in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) della Confederazione. Tali raccomandazioni erano in particolare incentrate sulla procedura di selezione dei progetti chiave TIC, l'istituzione di un gruppo di responsabili di progetto, la concessione di crediti d'impegno per i grandi progetti TIC e la centralizzazione dell'informatica della Confederazione. Nel quadro dell'ultimo rapporto annuale d'attività, la Delegazione delle finanze ha rilevato nel numero 3.3.1 che il Consiglio federale intende in gran parte mettere in atto le raccomandazioni e ha nuovamente sottolineato che anche i progetti fondamentali nei settori dell'esercito e delle costruzioni stradali devono rientrare nella categoria dei progetti chiave TIC.

In base a un rapporto presentato dal Consiglio federale a fine ottobre 2015 e nel quadro di una primo controllo a posteriori, la Delegazione delle finanze ha fatto il 6625

FF 2016

punto a fine novembre 2015 sul processo di attuazione delle raccomandazioni presentate nel marzo 2014. Reputa che le raccomandazioni siano state in gran parte attuate ed esprime il proprio apprezzamento per il processo di perfezionamento messo in atto negli ultimi anni dal Consiglio federale e dai dipartimenti.

La Delegazione delle finanze ha confermato la richiesta già sottoposta al Consiglio federale di esaminare l'opportunità di centralizzare il controlling (conduzione e sorveglianza) presso un servizio unico, soprattutto per quanto concerne i progetti chiave TIC. In un primo parere presentato il 21 maggio 2014 il Consiglio federale aveva affermato di non voler centralizzare il controlling per evitare incertezze in materia di responsabilità e aveva indicato di voler esaminare in che misura un gruppo di controlling centralizzato per i progetti TIC avrebbe favorito il successo di tali progetti. Il recente rapporto del Consiglio federale riferisce però che questo esame non è ancora stato effettuato. Dapprima dovranno essere raccolte le esperienze effettuate nel contesto del gruppo dei capi progetto. La Delegazione delle finanze continuerà a seguire questa tematica nel quadro dell'attuazione della nuova strategia TIC 2016­2019 e solleverà nuovamente la questione nel quadro della prossima revisione dell'ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale (OIAF).

Desidera essere informata sui risultati che emergeranno dall'analisi. Seguirà inoltre con attenzione l'istituzione di un gruppo esterno di responsabili di progetto nonché l'attuazione delle raccomandazioni del CDF del luglio 2015 concernenti l'informazione periodica del Consiglio federale.

Strategia informatica 2016­2019 In occasione dell'elaborazione della strategia TIC della Confederazione per gli anni 2016­2019, a fine giugno 2015 la Delegazione delle finanze ha organizzato un colloquio in comune con il delegato dell'Organo direzione informatica della Confederazione (ODIC) e una delegazione della Conferenza dei segretari generali (CSG).

Le discussioni sono state incentrate sugli insegnamenti raccolti nel quadro della strategia TIC 2012­2015, i possibili orientamenti della nuova strategia 2016­2019, il ruolo e l'efficacia dell'ODIC, le ripercussioni dell'ultima revisione dell'OIAF e infine la raccomandazione della Delegazione delle
finanze dell'11 giugno 2015 concernente la gestione delle TIC e l'introduzione di una pianificazione TIC a media scadenza in tutti i servizi della Confederazione. La Delegazione ha poi approfondito i punti centrali della questione con la responsabile del DFF.

L'ODIC e i rappresentanti della CSG hanno complessivamente delineato un bilancio positivo della strategia TIC 2012­2015 e della relativa attuazione. Il masterplan e il controlling strategico sono strumenti che hanno dato ottima prova di sé. Le misure decise dal Consiglio federale dovrebbero essere attuate entro le scadenze previste.

Nei due ambiti della cooperazione interorganizzativa e delle infrastrutture della telecomunicazioni sono stati accumulati ritardi, dovuti segnatamente alle limitate risorse di personale di cui dispone l'ODIC, che non consentono di concludere l'attuazione di tutte le misure entro il 2015.

Il rapporto di valutazione del CDF del 13 maggio 2015 afferma che l'Amministrazione riconosce il nuovo ruolo di conduzione assunto dall'ODIC. Le persone intervistate esprimono critiche in particolare in merito alla costanza con cui l'ODIC assume il suo ruolo e all'efficacia limitata della sua azione. Il CDF si aspetta che nel suo 6626

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ruolo di servizio competente l'ODIC assuma un atteggiamento assai più coraggioso e deciso. Oggi infatti il suo operato è giudicato piuttosto lento, eccessivamente propenso ai compromessi, non tempestivo e in parte non in sintonia con la prassi.

Inoltre al momento non dispone di un piano generale e degli strumenti necessari per individuare le esigenze che possono manifestarsi trasversalmente all'interno dell'Amministrazione federale.

La Delegazione delle finanze constata che i dipartimenti e l'ODIC interpretano almeno in parte diversamente il ruolo dell'ODIC e il reciproco rapporto. La Delegazione ha individuato divergenze analoghe anche nel contesto della cooperazione fra i dipartimenti e i relativi servizi di informatica come pure i servizi centrali d'acquisto.

Uno dei motivi alla base di queste divergenze risiede nelle funzione di interfaccia assunta da questi servizi e dalle divergenze di opinione in merito all'opportunità di centralizzare in modo più o meno accentuato determinati compiti e le relative funzioni (struttura centralizzata versus struttura decentrata delle TIC presso la Confederazione). In questo contesto giocano un ruolo importante anche gli attriti che caratterizzano il rapporto fra strumenti informatici e processi di lavoro con le rispettive esigenze da conciliare.

La Delegazione delle finanze ritiene perciò indispensabile che nell'elaborazione della strategia TIC 2016­2019 le questioni fondamentali vengano discusse in modo approfondito dai diretti interessati e dalla CSG per poi essere illustrate nella nuova strategia TIC approvata dal Consiglio federale. La Delegazione si pronuncia inoltra a favore dell'idea che, nel quadro della nuova strategia, le strutture vengano pianificate in modo da evitare che i fornitori di prestazione interni offrano tutti le stesse prestazioni. Sarebbe invece opportuno che i fornitori si specializzino in determinati settori, come la burotica, la codificazione, le cloud, consentendo quindi la realizzazione di risparmi.

La Delegazione delle finanze si è espressa chiaramente a favore di un ulteriore rafforzamento della conduzione e gestione centralizzata delle funzioni interdipartimentali e si aspetta quindi che in base alla nuova strategia TIC, l'ODIC si occupi in modo più energico della situazione generale del sistema informatico della Confederazione
e di rafforzare la propria attività di conduzione in questo ambito. A tale scopo è indispensabile che l'architettura delle TIC all'interno della Confederazione e le prestazioni TIC, di cui le unità amministrative devono poter disporre con funzionalità e livelli di qualità uguali o analoghi, vengano considerati servizi TIC standard ed essere soggetti a una conduzione e gestione centrale.

Il 4 dicembre 2015 il Consiglio federale ha approvato la strategia TIC della Confederazione 2016­2019. Il masterplan del relativo processo di attuazione sarà sottoposto al Consiglio federale entro la fine di aprile del 2016. All'inizio di febbraio del 2016 la Delegazione delle finanze ha incontrato il capo del DFF che ha presentato gli elementi centrali della nuova strategia TIC. Essa è strutturata in base a tre orientamenti principali, orientamento aziendale, gestione nonché fornitura di prestazioni TIC, e definisce complessivamente 13 obiettivi. La strategia però non risponde in modo esplicito agli interrogativi di fondo relativi al rafforzamento dell'ODIC e della struttura centrale dell'organizzazione in materia di TIC della Confederazione. Questi temi saranno elaborati nel quadro del masterplan.

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La Delegazione delle finanze si aspetta che le sue raccomandazioni inerenti il rafforzamento delle funzioni interdipartimentali dell'ODIC e il perfezionamento della visione generale e della gestione del sistema informatico della Confederazione vengano riprese e concretizzate nel quadro del masterplan.

Architettura TIC della Confederazione Secondo l'ODIC, nel periodo retto dall'attuale strategia l'assenza di un chiaro ruolo di governance e le insufficienti risorse a disposizione non hanno consentito di impostare un quadro generale coerente dell'architettura TIC della Confederazione. Elementi di architettura TIC sono per ora stati definiti fra l'altro per i servizi standard burotica e comunicazione di dati, per i servizi in materia di infrastruttura e di sicurezza, per la messa a concorso del sistema Gever Confederazione e per singoli progetti come il programma FISCAL-IT dell'Amministrazione federale delle contribuzioni. Il 12 giugno 2015 il Consiglio federale ha effettuato un primo passo verso l'obiettivo di istituire un'architettura TIC della Confederazione con l'approvazione del piano di governance dell'architettura TIC della Confederazione («Konzepts zur inhaltlichen Steuerung der IKT der Bundesverwaltung», testo disponibile solo in tedesco). La Delegazione delle finanze ha preso conoscenza del piano ed esprime soddisfazione per la decisione del Consiglio federale di emanare entro giugno 2016 le istruzioni necessarie per una gestione materiale delle TIC coordinata fra tutti i servizi della Confederazione. Secondo la Delegazione è molto importante evitare nel modo più assoluto che all'interno dell'Amministrazione federale vengano effettuati acquisti paralleli di funzioni analoghe oppure di funzioni già in uso. Attualmente ad esempio il programma FITANIA del DDPS, il progetto ISN BSA del DATEC e il programma UNB del DFF rappresentano altrettanti progetti nel campo della comunicazione per i quali sarebbe opportuno esaminare il potenziale di sinergie da sfruttare.

La Delegazione delle finanze si aspetta che in futuro le sinergie interdipartimentali vengano tempestivamente individuate e valorizzate. Raccomanda quindi al Consiglio federale di inserire nella strategia TIC 2016­2019 l'istituzione di una gestione dell'architettura TIC per tutta la Confederazione che comprenda anche una pianificazione
a media scadenza nel settore dell'architettura TIC.

Gestione e pianificazione finanziaria delle TIC In una lettera dell'11 giugno 2015 la Delegazione delle finanze ha raccomandato al Consiglio federale di valutare il potenziale di perfezionamento che sussiste nell'ambito dell'attuale gestione finanziaria delle TIC e di provvedere a un'attuazione di carattere vincolante di una pianificazione a media scadenza delle TIC per tutta la Confederazione. Nell'ambito della valutazione complessiva delle risorse TIC, il Consiglio federale ha deciso all'inizio di giugno 2015 di esaminare l'efficacia della conduzione finanziaria delle TIC a livello federale, prendendo in considerazione i dipartimenti e la Cancelleria federale, con l'obiettivo, se del caso, di adeguare le relative istruzioni entro il marzo del 2016. In questo contesto la CDS ha effettuato una discussione di principio sull'attuale sistema di gestione finanziaria 6628

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delle TIC mediante crediti TIC di carattere centrale e decentrato. La Delegazione delle finanze reputa essenziale che nel quadro della pianificazione a media scadenza delle TIC e dello stanziamento dei relativi mezzi finanziari l'avvento di un sistema caratterizzato da maggiori vincoli e più affidabilità non si limiti solo alle relazioni fra i dipartimenti, i fornitori di prestazioni e l'ODIC, ma si estenda anche ai rapporti con il Parlamento. Inoltre secondo la Delegazione una pianificazione più rigorosa dei mezzi dovrebbe condurre a un impiego più efficiente delle risorse. Anche il DFF esprime un parere analogo in una lettera dell'inizio di giugno 2015 e precisa che, nel quadro della pianificazione finanziaria, una ulteriore centralizzazione dei mezzi a disposizione per i progetti potrebbe contribuire a una definizione ancora più rigorosa delle priorità nel contesto delle risorse destinate ai progetti a livello dell'intera Confederazione. La Delegazione delle finanze si soffermerà ulteriormente su questo aspetto alla luce delle istruzioni aggiornate.

3.3.2

Progetti chiave TIC

Alla fine di novembre del 2015 la Delegazione delle finanze si è occupata in modo approfondito dell'ultimo rapporto sullo stato, a metà dell'anno 2015, dei progetti chiave TIC della Confederazione (cfr. elenco dei progetti chiave in allegato) ed ha tratto le seguenti conclusioni: Attuazione dei requisiti posti dalla Delegazione delle finanze e contenuti appropriati La Delegazione delle finanze ha potuto constatare che il rapporto adempie una parte delle sue richieste e ritiene positivo che sia stata elaborata un'analisi del valore delle prestazioni per alcuni (per ora purtroppo ancora pochi) progetti e che venga menzionata gran parte dei progetti chiave TIC che superano l'importo 500 000 franchi.

Il rapporto non illustra invece ancora in modo sufficiente i rischi di progetto, poiché presenta valutazioni non uniformi che non rappresentano quindi un indicatore affidabile dei rischi inerenti ad ogni singolo progetto. Inoltre le affermazioni divergenti contenute nei rapporti rendono difficile il compito dell'autorità di vigilanza chiamata a dare un giudizio tempestivo in merito ai progetti. Questo aspetto si manifesta in particolare nel fatto che la panoramica sullo stato dei singoli progetti non coincide con il parere espresso dai relativi dipartimenti.

La Delegazione delle finanze critica inoltre il fatto che le informazioni contenute nel rapporto si fondano in modo importante su indicazioni e valutazioni dei rischi elaborate dai responsabili di progetto. Infine i pareri espressi dai dipartimenti non hanno lo stesso valore informativo e in parte non divergono dalla valutazione dei rischi espressa dai responsabili di progetto.

Valutazione indipendente e affidabilità delle indicazioni A metà marzo del 2014 la Delegazione delle finanze ha chiesto che i rendiconti semestrali del Consiglio federale non riportassero più unicamente il punto di vista delle direzioni di progetto ma comprendessero anche una valutazione indipendente e autonoma dei rischi e delle misure elaborata dal Consiglio federale. Ciò è necessario poiché l'organo di conduzione suprema della Confederazione è tenuto ad assumere 6629

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maggiormente le proprie responsabilità proprio nel settore delle TIC anche a seguito degli eventi connessi con il progetto INSIEME. Nel parere espresso a metà ottobre del 2014, il Consiglio federale aveva ampiamente condiviso la posizione della Delegazione delle finanze. Aveva però anche affermato che il compito di eseguire una valutazione indipendente dei progetti e dei rischi connessi spetta al CDF, nel suo ruolo di organo di verifica indipendente, e ai livelli gerarchici superiori dei dipartimenti e della Cancelleria federale, che devono valutare la proporzionalità delle misure adottate in relazione ai rischi principali e agli eventuali problemi che si sono manifestati. Inoltre se necessario possono adottare misure più incisive. Il ruolo del Consiglio federale si limita invece alla presentazione di un rendiconto sulle modalità con cui i dipartimenti hanno esercitato il proprio compito di vigilanza. Il Consiglio federale ha precisato questa distribuzione di competenze al numero 4.2 delle istruzioni del 1° luglio 2015 concernenti i progetti TIC dell'Amministrazione federale e il portafoglio TIC della Confederazione. I rapporti concernenti le stato dei lavori devono contenere una valutazione indipendente dei rischi di progetto e delle misure adottate elaborata dal punto di vista del dipartimento competente oppure della Cancelleria federale. Il Consiglio federale prende conoscenza del rapporto consolidato dell'ODIC, decide in merito a eventuali misure proposte dal DFF oppure dall'ODIC e informa semestralmente la Delegazione delle finanze sullo stato dei lavori dei progetti chiave TIC. Nel corso della trattazione dell'ultimo rapporto sullo stato dei lavori il Consiglio federale è però giunto alla conclusione che i dipartimenti esercitano in modo diverso l'attività di vigilanza. Ha quindi incaricato il DFF o l'ODIC di emanare direttive più precise in materia in vista dei prossimi rapporti semestrali.

La Delegazione delle finanze ha preso conoscenza della ripartizione dei ruoli fra Consiglio federale, dipartimenti e responsabili di progetto ed esprime soddisfazione per il fatto che l'ODIC stia elaborando direttive per una valutazione indipendente e uniforme dei rischi di progetto da parte dei dipartimenti. In questo contesto la Delegazione reputa essenziale che i dipartimenti competenti verifichino
perlomeno la plausibilità delle indicazioni elaborate dai responsabili di progetto, dato che da parte sua l'ODIC procede a consolidare le indicazioni ma non le sottopone a verifica. Il Consiglio federale e gli organi parlamentari di alta vigilanza devono poter contare su informazioni affidabili e realistiche per adempiere in modo effettivo al loro compito.

La Delegazione delle finanze chiede al Consiglio federale di prendere posizione, nella lettera accompagnatoria, a partire dal prossimo rapporto sullo stato dei lavori, in merito alla qualità del rapporto per quanto concerne la valutazione dei rischi effettuata dai dipartimenti e l'affidabilità delle relative indicazioni.

3.3.3

Alta vigilanza finanziaria sull'informatica della Confederazione

Nel rapporto d'inchiesta del 21 novembre 2014 concernente il progetto INSIEME, le CdF e le CdG hanno proposto di migliorare il coordinamento fra i diversi organi attivi nel quadro dell'alta vigilanza. Ritengono in particolare indispensabile che la Delegazione delle finanze venga sgravata di una parte dell'onere di lavoro anche 6630

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mediante una chiara ripartizione dei compiti in relazione alle Commissioni delle finanze.

In questo contesto la misura più incisiva è costituita dalla decisione, presa già nel corso del 2014, di attribuire ai due organi diversi settori di vigilanza sull'informatica della Confederazione e di definire una chiara ripartizione del lavoro. Si tratta infatti di un settore che raggruppa un grande numero di applicazioni e progetti TIC della Confederazione e in cui bisogna quindi impiegare in modo mirato le limitate risorse di cui dispongono gli organi di alta vigilanza. Le Commissioni delle finanze si occupano periodicamente dei servizi standard TIC (di competenza dell'ODIC) e dei progetti TIC nonché delle applicazioni specialistiche (di competenza dei vari servizi), nel quadro della trattazione del preventivo e dei consuntivi. Nel 2015 hanno esaminato in modo sistematico queste tematiche in base a un elenco di interrogativi elaborato dalla loro segreteria nell'ambito delle sedute delle loro sottocommissioni.

La Delegazione delle finanze, dal canto suo si concentra soprattutto sui progetti chiave TIC definiti dal Consiglio federale Se per questi progetti dovesse intravedere la necessità di un intervento delle CdF, la Delegazione delle finanze formulerebbe loro una proposta in merito. A prescindere da questo, la Delegazione delle finanze continuerà a informarle in merito alle proprie conclusioni e constatazioni sui progetti chiave TIC nel quadro dei resoconti alle CdF e del suo rapporto d'attività annuale all'attenzione delle CdF.

3.4

Acquisti della Confederazione

3.4.1

Controllo strategico degli acquisti

Dal 2010 la Delegazione delle finanze si sta occupando da vicino del controllo strategico degli acquisti della Confederazione. Al centro del suo interesse sono i seguenti settori: la revisione della legge federale sugli acquisti pubblici (LAPub), la revisione dell'ordinanza concernente l'organizzazione degli acquisti pubblici dell'Amministrazione federale (OOAPub); lo sviluppo e l'attuazione di un controllo gestionale degli acquisti dotato degli strumenti «Sistema di gestione dei contratti», «Statistica dei pagamenti degli acquisti» e «Monitoraggio della sostenibilità degli acquisti»; stato ed evoluzione delle aggiudicazioni a trattative private sopra i valori soglia di legge; condizioni generali (CG) dei contratti della Confederazione; economicità delle procedure di aggiudicazione; delega delle competenze in materia di acquisti; lotta alla corruzione nell'Amministrazione federale. I punti essenziali vengono trattati qui di seguito.

Revisione dell'OOAPub Il 4 settembre 2014 la Delegazione delle finanze ha rivolto al Consiglio federale quattro raccomandazioni in merito all'organizzazione degli acquisti dell'Amministrazione federale e al controllo strategico degli acquisti. Le raccomandazioni vertevano sulla necessità di far coincidere nelle procedure di acquisto il rispetto delle regole e l'economicità, il disciplinamento delle deleghe in materia di acquisti, il rafforzamento del ruolo dell'Ufficio delle costruzioni e della logistica (UFCL) nel processo di controllo gestionale degli acquisti e l'istituzione a livello di Consiglio 6631

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federale di uno strumento di controllo efficace per la verifica dell'attuazione delle misure. Nel suo parere del 15 ottobre 2014 il Consiglio federale ha prospettato alla Delegazione delle finanze l'attuazione delle raccomandazioni.

Indipendentemente da queste raccomandazioni, il 21 novembre 2014 il CDF e le CdG hanno rivolto al Consiglio federale nel quadro della loro indagine sul progetto informatico INSIEME una raccomandazione con la quale chiedeva di garantire che i servizi centrali di acquisto controllino il rispetto delle disposizioni giuridiche in materia di acquisti e applichino una prassi restrittiva nella delega in materia di acquisti. Nel suo parere del 25 febbraio 2015 al CDF e alle CdG il Consiglio federale si è detto pronto ad accogliere la raccomandazione e ad attuarla. Le quattro commissioni superiori di vigilanza hanno affidato a fine luglio 2015 il controllo successivo alla Delegazione delle finanze.

Con lettera del 19 agosto 2015 il Consiglio federale ha comunicato di aver deciso il 27 maggio 2015 di non attribuire risorse di personale all'ottimizzazione e allo sviluppo del controllo gestionale degli acquisti. Secondo il Consiglio federale, in seguito a questa decisione alcune raccomandazioni della Delegazione delle finanze non avrebbero potuto essere attuate o esserlo solo in parte anche se in precedenza ne era stata garantita l'attuazione. La Delegazione delle finanze ha preso conoscenza di questa decisione nella seduta dell'inizio di giugno 2015 ed è stata informata dalla direttrice del DFF sui motivi e sulle conseguenze di questa decisione. La Delegazione ha deciso di conseguenza di incontrare a fine agosto 2015 il direttore dell'UFCL per farsi spiegare come era stato tenuto conto delle raccomandazioni nell'ambito della revisione in corso dell'OOAPub.

A fine settembre la Delegazione delle finanze ha preso posizione in merito alla decisione del Consiglio federale del 27 maggio 2015 e sul progetto di revisione dell'OOAPub. In quest'occasione, riguardo al rifiuto del Consiglio federale di aumentare di sei posti l'effettivo del personale per rispondere alla richiesta formulata dall'alta vigilanza parlamentare di rafforzare e sviluppare il controllo gestionale degli acquisti, la Delegazione ha affermato di essere ben conscia che anche il personale federale è chiamato a fornire
il suo contributo alle misure di risparmio e di stabilizzazione rese necessarie dalla difficile situazione e dalle prospettive negative per il bilancio della Confederazione. Di principio la Delegazione apprezza che il Consiglio federale vagli in modo critico le richieste di nuovi posti soppesandone la necessità. Nel contempo però è del parere che all'ottimizzazione del controllo gestionale degli acquisti richiesta debba essere attribuita la massima importanza per l'armonizzazione del settore degli acquisti. La Delegazione delle finanze reputa che il rafforzamento dello sviluppo del controllo gestionale degli acquisti non debba necessariamente coincidere con un aumento del personale. Chiede perciò al Consiglio federale di esaminare in modo approfondito possibili soluzioni alternative.

Rafforzamento della conduzione e gestione centralizzata nell'ambito degli acquisti La Delegazione delle finanze persegue sostanzialmente la strategia di rafforzare ulteriormente la conduzione e la gestione centralizzata nei settori che fungono da interfaccia, quali le finanze, il personale, l'informatica e gli acquisti. In questo senso vanno intese le raccomandazioni che chiedono di rafforzare il ruolo dell'UFCL nel processo di controllo gestionale degli acquisti, l'istituzione di un sistema di controllo 6632

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centralizzato delle misure nonché sulla delega di acquisti e il relativo controllo da parte dei servizi centrali degli acquisti.

La Delegazione delle finanze sostiene l'impostazione delle nuove disposizioni contenute nell'OOAPub poste in consultazione che definiscono in modo più incisivo rispetto alla normativa vigente i compiti, le competenze e le responsabilità dell'UFCL come ufficio specializzato e attribuiscono un ruolo centrale alla Conferenza degli acquisti della Confederazione (CA). Più concretamente, accoglie con favore soprattutto le disposizioni riguardanti il nuovo ruolo della CA (possibilità di formulare raccomandazioni centrali di acquisto e ai servizi richiedenti, diritto di proporre al DFF di emanare istruzioni ai servizi centrali di acquisto e ai servizi richiedenti), le rigorose condizioni di attribuzione di deleghe nell'ambito degli acquisti e il loro controllo tramite i servizi centrali di acquisto, l'armonizzazione dei processi di acquisto nonché l'istituzione di un controllo, effettuato dall'UFCL, della completezza e della plausibilità dei rapporti dipartimentali nell'ambito del controllo gestionale degli acquisti.

Per la Delegazione delle finanze è assolutamente indispensabile che nell'Amministrazione federale gli acquisti avvengano secondo gli stessi processi e criteri e che vi sia una gestione centrale e una vigilanza effettiva a livello di Confederazione accompagnata dal diritto di emanare istruzioni. Per queste ragioni la Delegazione ritiene che le disposizioni previste nell'OOAPub costituiscano un minimo e che pertanto siano indispensabili. A suo parere sarebbe benvenuto un rafforzamento più radicale dell'UFCL come servizio preposto agli acquisti con funzione di interfaccia a livello interdipartimentale.

Delega delle competenze in materia d'acquisti e economicità dei processi di acquisto Per la Delegazione delle finanze è essenziale che i processi di acquisto nell'Amministrazione federale avvengano in modo efficiente e che le procedure non durino per tempi troppo lunghi a causa di una organizzazione degli acquisti troppo complicata oppure di procedimenti di acquisto farraginosi o alla necessità di chiarimenti giuridici estenuanti. Accoglie sostanzialmente con favore il fatto che la riveduta OOAPub attribuisca maggior valore a una ponderazione equilibrata tra esigenze
di legalità ed economicità.

Allo scopo di conferire ai processi di acquisto una struttura che ne migliori l'economicità, l'OOAPub prevede da un lato di rendere più restrittivi i presupposti, gli oneri e le condizioni per il conferimento di deleghe e di far controllare più rigorosamente le deleghe dai servizi centrali d'acquisto. Questo approccio va nel senso della raccomandazione della Delegazione delle finanze in merito alla delega in materia di acquisti e della raccomandazione del CDF e delle CdG. D'altro lato, con la «delega legata a un progetto» viene introdotta una nuovo tipo di delega limitata nel tempo per l'acquisto di beni e servizi in relazione a progetti specifici. Questa nuova categoria permette ai servizi centrali d'acquisto di delegare le competenze per l'acquisto di servizi IT ai servizi richiedenti e ai prestatori di servizi anche se superano il valore soglia (bandi di concorso OMC). Con questa soluzione il Consiglio federale vuole fare in modo che i responsabili di progetto possano acquistare diret-

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tamente prestazioni TIC, accelerando il processo di acquisto. Tutto ciò non deve però andare a scapito di possibili economie di scala.

La Delegazione delle finanze nutre decise riserve su questo ampliamento della possibilità di delega. Il nuovo disciplinamento rischia di aprire la porta a un aumento incontrollato delle deleghe. È vero che chi riceve la delega deve riferire periodicamente sul mantenimento degli elementi alla base dell'accordo di delega e che i servizi centrali d'acquisto sono tenuti a verificare quanto riferito, ma ciò può avvenire soltanto mediante controlli a campione. La Delegazione delle finanze non è del tutto contraria all'introduzione delle nuova categoria costituita dalla delega di progetto e riconosce che in caso di progetti IT complessi la competenza specifica di chi fornisce le prestazioni nell'ambito della pianificazione degli acquisti e nell'elaborazione di capitolati d'oneri per la messa a concorso può portare a un'esecuzione più economica del processo di aggiudicazione. Si aspetta però che il Consiglio federale tragga i dovuti insegnamenti dal caso INSIEME e ­ sia o no introdotta nell'OOAPub la delega di progetto ­ si adoperi affinché le deleghe nel settore degli acquisti non aumentino e i servizi centrali d'acquisto svolgano adeguatamente il loro compito di controllo. Inoltre è necessario che le deleghe affidate dai servizi centrali d'acquisto e dalla CA figurino in modo trasparente nel rapporto annuale sul controllo gestionale degli acquisti.

Rapporto annuale del Consiglio federale alla DelFin Con lettera del 4 settembre 2014 la Delegazione delle finanze aveva chiesto al Consiglio federale di presentarle un rapporto sui risultati del controllo gestionale degli acquisti che fosse adeguato ai bisogni dell'alta vigilanza. Nell'ottobre 2014 il Consiglio federale ha garantito che avrebbe provveduto ai passi necessari e nell'autunno 2015 ha presentato il suo primo rapporto. A fine novembre 2015 la Delegazione delle finanze ha potuto esaminare il primo rapporto completo sul controllo gestionale degli acquisti e ne ha discusso i punti salienti in un colloquio con la consigliera federale responsabile del DFF. La Delegazione delle finanze ha constatato che il rapporto conteneva le informazioni attese e ha chiesto al DFF di verificare se tra i fornitori maggiormente presi
in considerazione vi fosse un rischio accresciuto di carenza di concorrenza. Il DFF ha confermato a metà gennaio 2016 di aver preso nota di questa richiesta e ha garantito che a partire dal 2015 avrebbe riferito nelle sue valutazioni a destinazione della Delegazione delle finanze eventuali anomalie constatate nell'ambito del controllo gestionale degli acquisti. Inoltre la Delegazione delle finanze riceverà nel quadro di questo rapporto anche l'elenco dei creditori con la cifra d'affari più elevata (cfr. anche n. 3.4.3). Tali informazioni supplementari permettono un'analisi più approfondita dei dati ricevuti.

Non è invece stato realizzato il rendiconto chiesto dalla Delegazione delle finanze sul collaudo delle prestazioni ricevute. Inoltre, il controllo centralizzato delle misure si limiterà a riportare un'autodichiarazione dei dipartimenti e della Cancelleria federale indicante la percentuale dello stato di attuazione delle misure.

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La Delegazione delle finanze chiede che il Consiglio federale certifichi nel rapporto annuale che i necessari collaudi delle forniture e delle prestazioni fornite sono stati effettuati. Il rapporto dovrà inoltre indicare se sono state eventualmente individuate lacune nei processi di controllo e se sono stati accertati casi particolarmente deplorevoli di prestazioni non conformi a quanto stabilito nel contratto.

Gestione dei contratti A metà maggio 2015 la Delegazione delle finanze si è occupata di un rapporto di verifica del CDF concernente la gestione dei contratti della Confederazione (VM Bund). Il CDF ha accertato che al momento della sua verifica sia lo strumento VM Bund sia il controllo gestionale degli acquisti a livello del Consiglio federale e dei dipartimenti erano ancora insufficienti per soddisfare le esigenze essenziali in materia di acquisti della Confederazione. VM Bund viene applicato in modo in parte diverso nelle singole unità amministrative. Lo strumento è attualmente utile nella gestione dei contratti e fornisce un quadro consolidato dei dati a fini di valutazione.

Operazioni a monte o a valle, ad esempio il processo di assegnazione stesso, non erano previste al momento dell'introduzione di uno strumento VM. Alcuni dipartimenti hanno mosso i primi passi per trasformare il sistema di gestione dei contratti in un sistema di gestione degli acquisti. Come chiesto in una raccomandazione del CDF, lo sviluppo di VM Bund viene ora intrapreso in comune a partire dal 2017 tramite il DFF e sulla base di processi armonizzati. La Delegazione delle finanze tiene conto dei risultati del rapporto di verifica nei suoi lavori in merito al controllo gestionale degli acquisti.

3.4.2

Revisione delle basi legali

Revisione della legge e dell'ordinanza sugli acquisti pubblici La legge federale sugli acquisti pubblici (LAPub) e l'ordinanza sugli acquisti pubblici (OAPub) sono state oggetto di una revisione integrale. La procedura di consultazione si è chiusa a metà 2015 e il messaggio verrà approvato dal Consiglio federale a metà 2016. In merito alla revisione della LAPub e dell'OAPub, la Delegazione delle finanze aveva rivolto nel giugno 2013 tre raccomandazioni al Consiglio federale. A fine giugno 2015 ha preso atto che il Consiglio federale aveva ampiamente ripreso le tre raccomandazioni nel testo posto in consultazione.

Sanzioni: l'avamprogetto prevede che gli offerenti che hanno svolto precedenti appalti in modo difettoso oppure hanno dimostrato di non essere partner affidabili e degni di fiducia in occasione di precedenti appalti devono poter essere esclusi da nuove procedure di aggiudicazione. In caso di esclusione di un offerente che ha mancato ripetutamente ai suoi obblighi (richiesta della Delegazione delle finanze) devono essere rispettati il principio di proporzionalità e il divieto di eccessivo formalismo. L'inadempienza degli obblighi contrattuali quali l'inosservanza di esigenze di qualità oppure il mancato rispetto dei termini (richiesta della DelFin) non devono secondo il DFF portare all'esclusione a lungo termine del committente 6635

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oppure alla sua inclusione in una lista nera. Gli offerenti che si rendono colpevoli di infrazioni gravi vengono inoltre ammoniti oppure esclusi da nuovi appalti per una durata fino a cinque anni. Offerenti che sono stati esclusi con decisione passata in giudicato devono essere inclusi in una lista centralizzata e non pubblica. I committenti devono avere la possibilità di informarsi nella procedure di aggiudicazione se e per quale motivo un determinato offerente figura nella lista e per quale durata è stata inflitta la sanzione. La Confederazione e i Cantoni garantiscono lo scambio reciproco di queste informazioni.

Pubblicazione di aggiudicazioni: tutte le aggiudicazioni per importi superiori a 50 000 franchi devono essere pubblicate almeno una volta all'anno in forma leggibile a macchina. I Cantoni non hanno ripreso questo obbligo.

Diritto di esame degli atti e verifica dei prezzi in situazione di monopolio: il diritto d'esame sarà direttamente applicabile in forza della legge e non sarà più necessaria una specifica stipulazione tra appaltante e offerente. Negli articoli 13 (Diritto di esame degli atti) e 14 (Verifica del prezzo) dell'OAPub viene sancita a livello normativo la prassi attuale del CDF e dell'Ispettorato delle finanze: non è più necessaria una convenzione specifica tra il committente e l'offerente.

Una volta allestito il messaggio, la Delegazione delle finanze verificherà se nel testo sono state riprese le sue raccomandazioni.

Revisione delle condizioni generali della Confederazione Già nel 2013 diversi affari relativi agli acquisti avevano costretto la Delegazione delle finanze a confrontarsi con le condizioni generali della Confederazione (CG).

Sulla scorta di un rapporto dettagliato del DFF la Delegazione era giunta alla conclusione che le CG si scostavano assai poco dal Codice delle obbligazioni (CO). Il DFF prevede ora di sottoporre nel 2016 a una revisione le CG della Confederazione per l'acquisto di beni e le CG per appalti di servizi. Queste ultime non sono mai state rimaneggiate in modo completo dalla loro entrata in vigore nel 2001. Secondo il DFF la revisione ha lo scopo ­ oltre all'armonizzazione con altre CG della Confederazione ­ di garantire la certezza del diritto nell'applicazione e garantire una vasta accettazione nella pratica degli acquisti.

3.4.3

Principio di pubblicità

All'inizio di maggio 2013 il Consiglio federale ha comunicato all'Amministrazione che i nomi delle imprese che riforniscono la Confederazione non possono essere resi pubblici. In concreto, il Consiglio federale ha deciso, riguardo all'accesso ai documenti del controllo gestionale degli acquisti e riguardo in particolare al coordinamento nella trattazione delle domande di accesso agli atti, che la trattazione di domande di accesso agli atti rientra nella competenza del dipartimento che ha raccolto i dati. Inoltre, tutti i documenti ufficiali che indicano le ditte creditrici di un organo della Confederazione con la loro cifra d'affari annua e contengono dati personali devono essere anonimizzati a cura dell'autorità competente prima che siano consultati.

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Nell'ambito della consultazione degli uffici, l'IFPDT aveva espresso il parere che i nomi di tutte le ditte creditrici con la cifra d'affari più elevata e i dati sulla natura delle prestazioni da loro fornite e i corrispondenti prezzi di aggiudicazione non costituiscano un segreto d'ufficio e che in questo caso prevalga l'interesse pubblico.

Un operatore dei media ha chiesto nel 2012 ­ fondandosi sulla legge sulla trasparenza ­ di avere accesso alla statistica degli acquisti della Confederazione nella quale sono elencate le aziende con nomi e importi delle forniture. Fondandosi sulla legge citata l'Amministrazione federale ha messo a disposizione un estratto anonimizzato della statistica. Adito su ricorso dal giornalista, il TAF ha deciso che l'accesso a una lista con le 40 imprese con la cifra d'affari più elevata poteva essere pubblicata soltanto in forma anonimizzata. In un'udienza pubblica del 2 dicembre 2015 il Tribunale federale ha sovvertito questa decisione. I giudici hanno sentenziato che la lista delle ditte deve essere pubblicata con i nominativi di quest'ultime. Non è necessario a tal fine che vengano sentite le singole aziende.

A inizio febbraio 2016 la Delegazione delle finanze ha discusso con il capo del DFF gli effetti di questa sentenza sulla prassi futura della Confederazione in caso di simili richieste. La Delegazione delle finanze giudica positivamente la pubblicazione dell'elenco dei fornitori della Confederazione con un grande volume d'affari. In questo modo viene fatta trasparenza in un settore molto importante dal profilo finanziario e non scevro da irregolarità; viene inoltre esercitato un effetto preventivo.

3.4.4

Aggiudicazioni mediante trattativa privata

A metà maggio 2015 la Delegazione delle finanze ha preso conoscenza dello scritto del Consiglio federale del 15 aprile 2015 concernente un elenco dei mandati aggiudicati nel 2014 mediante trattativa privata il cui importo superava il valore soglia. La Delegazione ha potuto accertare con soddisfazione che il Consiglio federale ha soddisfatto in larga misura le richieste formulate negli ultimi anni e che anche le aggiudicazioni a trattativa privata sopra il valore soglia, i sistemi militari, i progetti stradali e tutti i servizi amministrativi dell'Amministrazione centrale della Confederazione che finora non erano stati presi in considerazione erano stati compresi nel rilevamento della valutazione 2014. Comprendendo anche queste voci, il numero e i volumi delle aggiudicazioni a trattativa privata è molto aumentato rispetto agli anni precedenti. Depurati di queste voci e di altri fattori straordinari, i dati delle aggiudicazioni si aggirano attorno allo stesso alto livello del 2013. La Delegazione delle finanze conferma quanto espresso negli anni passati, cioè che il volume e il numero delle aggiudicazioni mediante trattativa privata il cui importo supera il valore soglia ­ pur tenendo conto di una certa fluttuazione annua ­ abbiano a diminuire e non ad aumentare.

La Delegazione delle finanze non può verificare se tutte le aggiudicazioni della Confederazione mediante trattativa privata sopra i valori soglia siano comprese nella valutazione. Si attende però che l'auspicata completezza sia ottenuta al più tardi con l'attuazione integrale dal 2015 dello strumento di gestione dei contratti della Confederazione, quando l'Amministrazione terrà conto di tutti i contratti senza eccezione alcuna. La Delegazione valuta positivamente il fatto che per quanto concerne deter6637

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minati aspetti formali dell'aggiudicazione siano stati ottenuti evidenti progressi nell'ambito della garanzia della qualità (verifica giuridica e documentazione) e della necessità economica (documentazione del volume della prestazione e dell'economicità).

La Delegazione delle finanze si aspetta che il volume è il numero delle aggiudicazioni mediante trattativa privata diminuiscano rispetto agli anni precedenti.

Approfondirà questo tema anche nel 2016 nell'ambito del suo colloquio annuale con i capi di dipartimento, incentrando il discorso sulle misure specifiche e sugli sviluppi nei dipartimenti.

3.4.5

Applicazione della legislazione in materia di acquisti pubblici della Confederazione da parte di compenswiss

Nel marzo 2014 la Delegazione delle finanze aveva incaricato il CDF di accertare se i fondi di compensazione AVS/AI/IPG (compenswiss) siano assoggettati al diritto sugli acquisti della Confederazione. È emerso che ciò non è il caso; vi sono tuttavia direttive interne. Inoltre gli organi dei fondi sono autorizzati ad applicare di caso in caso la LAPub se lo ritengono opportuno.

Il 2 giugno 2014 il consigliere nazionale Feller ha chiesto con una mozione (14.3390) di assoggettare i fondi di compensazione dell'AVS/AI/IPG alla LAPub. A fine agosto 2014 il Consiglio federale ha proposto di accogliere la mozione. A inizio dicembre 2014 la Delegazione delle finanze ha perciò invitato compenswiss ad applicare su base volontaria le regole della legislazione in materia di appalti pubblici. Nella sua risposta del 17 dicembre 2014 il presidente del consiglio di amministrazione di compenswiss ha osservato che non vi sono problemi ad assoggettare volontariamente i fondi alle regole della LAPub nel caso di acquisti nei settori immobiliare e informatico; quanto ai mandati affidati a gestori patrimoniali esterni, compenswiss ritiene invece indispensabile aggiudicarli secondo regole interne specifiche e non secondo la LAPub.

Secondo la Delegazione delle finanze questa eccezione solleva criticità: a suo avviso, va realizzata una situazione di concorrenza anche per i mandati a gestori patrimoniali. La Delegazione ha perciò chiesto a compenswiss di spiegare con quali misure intende garantire la concorrenza per i mandati non assoggettati al diritto sugli appalti pubblici. Nella sua risposta della fine aprile 2015, compenswiss spiega le caratteristiche di dettaglio del suo modo di procedere in caso di aggiudicazioni ad amministratori patrimoniali esterni. Tutti i mandati sono oggetto di bando pubblico e vengono pubblicati; le aggiudicazioni si fondano su criteri dettagliati. Vista la lunga durata del procedimento, compenswiss ritiene inopportuno sottoporre questo settore alla legislazione in materia di acquisti pubblici della Confederazione e sottolinea che il modo di procedere attuale garantisce la parità di trattamento e la concorrenza. La Delegazione delle finanze ha preso atto di questa risposta, ma ha incaricato il CDF di chiarire presso compenswiss se la procedura di aggiudicazione in vigore garanti-

6638

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sca la concorrenza nel settore della gestione patrimoniale. Si occuperà del rapporto del CDF nella primavera del 2016.

3.5

Altri temi trasversali

3.5.1

Ruolo e posizione degli uffici trasversali

Negli scorsi anni il Consiglio federale e i dipartimenti hanno emanato nell'Amministrazione federale numerose nuove istruzioni o ne hanno rivedute di già esistenti. La Delegazione delle finanze si è occupata in modo dettagliato di queste istruzioni nei settori della strategia TIC della Confederazione e nel settore degli acquisti. La priorità è stata posta sulle seguenti questioni: compiti, competenze e responsabilità sono chiaramente definiti? I controlli sull'attuazione e sull'osservanza delle istruzioni sono regolati gerarchicamente in modo chiaro? Quale ruolo compete agli uffici trasversali della Confederazione nel settore dell'informatica, degli acquisti e del personale? Nel marzo 2014 la Delegazione delle finanze ha sottolineato in una lettera al Consiglio federale sull'Organo direzione informatica della Confederazione (ODIC) che chiaramente questo ente ha il compito di controllare come le proprie istruzioni e direttive sono applicate nei dipartimenti. La Delegazione delle finanze reputa che vi siano numerose questioni da affrontare e ha incaricato il CDF di procedere a una verifica negli uffici trasversali quali l'Ufficio del personale federale (UFPER), l'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL), l'Amministrazione federale delle finanze (AFF) nonché l'Organo direzione informatica della Confederazione (ODIC).

Sulla base del mandato della Delegazione delle finanze, il CDF ha definito quali sono i punti da accertare nella sua verifica. Per i compiti trasversali più importanti sono state emanate istruzioni adeguate? Le istruzioni disciplinano in modo sufficientemente chiaro i controlli sull'applicazione e l'attuazione delle istruzioni stesse?

Esiste un modello di vigilanza con una cerchia chiusa di regole o vi sono lacune nel sistema di controllo? Come sono vissuti nella prassi i controlli, in particolare nei casi di compiti di controllo delegati?

Il CDF ha proceduto nel 2015 a due primi controlli, presso l'UFPER (cfr. n. 3.1.2.) e l'UFCL. Altri controlli sono stati effettuati presso l'AFF e l'ODIC. La Delegazione delle finanze tratterà nel 2016 il tema nel suo complesso non appena disporrà di tutti i rapporti di verifica del CDF.

6639

FF 2016

4

Priorità secondo i dipartimenti

4.1

Autorità e tribunali

4.1.1

Gestione elettronica degli affari della Confederazione (GEVER Confederazione)

Dal 2013 la Delegazione delle finanze si è occupata a più riprese dell'introduzione di GEVER nell'Amministrazione federale. A fine 2013 ha rivolto al Consiglio federale una serie di raccomandazioni, riguardanti tra l'altro la messa a concorso conformemente alla legislazione sugli acquisti pubblici, la responsabilità della gestione centralizzata e del controllo nonché la gestione di un credito d'impegno.

Dopo che il Consiglio federale aveva rifiutato nell'aprile 2014 di stanziare un credito d'impegno, la Delegazione delle finanze ha insistito nel ribadire con decisione la richiesta. Nell'aprile 2015 ha preso conoscenza della decisione del Consiglio federale di affidare alla Cancelleria federale la realizzazione e l'introduzione di due prodotti GEVER e di sottoporre al Parlamento un corrispondente credito d'impegno.

A metà maggio 2015 la Delegazione delle finanze è stata orientata sullo stato della questione dalla Cancelliera della Confederazione. Sono stati in particolare discussi la conduzione del progetto, lo stato del bando di concorso WTO, la situazione dei lavori preliminari di preparazione negli uffici e nei dipartimenti, lo scadenzario, i costi e il finanziamento. In una lettera alla Cancelleria federale, la Delegazione delle finanze ha richiamato l'attenzione sul rischio di doppioni che potrebbero nascere tra GEVER e la gestione dei contratti della Confederazione. Inoltre si è dichiarata favorevole alla posizione della Cancelleria federale secondo cui GEVER verrà in futuro condotto dall'Organo direzione informatica della Confederazione quale servizio standard. Nei confronti del Consiglio federale, la Delegazione delle finanze ha espresso la sua preoccupazione sullo stato dei lavori preparatori organizzativi nei dipartimenti. La Delegazione ha espresso il timore che in diverse unità organizzative non sia stata data la necessaria priorità a tali lavori. Ha perciò preteso dal Consiglio federale di richiamare all'ordine i servizi ritardatari.

A fine maggio 2015 il mandato è stato aggiudicato a due offerenti. L'Amministrazione federale prevede dunque di impiegare in futuro i prodotti ActaNova e iGEKO.

L'offerta di prodotti Fabasoft attualmente impiegati in ampie parti dell'Amministrazione non è stata tenuta in considerazione poiché l'offerta era troppo cara. La mancata aggiudicazione provoca
costi poiché gli uffici che attualmente lavorano con Fabasoft dovranno migrare su altri sistemi. Fabasoft ha impugnato la decisione davanti al Tribunale amministrativo federale.

L'11 settembre 2015 il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente il finanziamento della realizzazione di un prodotto GEVER standardizzato e della sua introduzione nell'Amministrazione federale. Come chiesto dalla Delegazione delle finanze il progetto viene definito come servizio standard. I costi complessivi sono stimati in 142 milioni di franchi al massimo. Dopo deduzione delle prestazioni proprie fornite dall'Amministrazione federale, il Consiglio federale chiede lo stanziamento di un credito complessivo di 67 milioni di franchi. Dato che i dipartimenti hanno scelto il prodotto ActaNova e dunque deve essere introdotto soltanto un prodotto, risultano ­ rispetto all'impiego di due prodotti ­ risparmi pari a 32 milioni 6640

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di franchi e anche i costi di esercizio si riducono di 7 milioni all'anno. Il credito complessivo richiesto è dunque inferiore di 25 milioni di franchi rispetto a quanto sarebbe necessario in caso di impiego di due prodotti. La realizzazione e l'introduzione sono previste in due tappe e si concluderanno entro il 2018. Il Consiglio degli Stati ha già approvato il credito nella sessione invernale 2015.

Un rapporto peritale del CDF della metà dicembre 2015 rafforza la Delegazione delle finanze nella sua convinzione che questo progetto presenti considerevoli rischi.

Da un lato il ricorso pendente contro la decisione di aggiudicazione può comportare notevoli ritardi, che, come l'esperienza insegna, quasi sempre provocano nuovi costi.

Inoltre il CDF riferisce nel suo rapporto peritale di ritardi nei lavori preparatori riguardanti GEVER. Come detto, la Delegazione delle finanze aveva già reso attento il Consiglio federale di questi rischi nel giugno 2015. Il ritardo nell'effettuazione di questi indispensabili lavori preparatori di natura organizzativa è a suo avviso inaccettabile, perché anche il corso successivo del progetto ne verrebbe compromesso.

Ha perciò chiesto nel dicembre 2015 al Consiglio federale di informarsi se tutti dipartimenti hanno concluso nei termini previsti i loro lavori e, nel caso vi fossero stati ritardi, entro quando possono essere recuperati.

4.2

Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE)

4.2.1

Presidenza OSCE della Svizzera nel 2014

La presidenza della Svizzera ha coinciso con un periodo piuttosto turbolento caratterizzato dal conflitto in Ucraina. Secondo il rapporto finale del DFAE del 27 maggio 2015, nel suo anno di presidenza dell'OSCE la Svizzera è riuscita con intensi negoziati diplomatici a imporre soluzioni di compromesso, ha cercato di valorizzare gli aspetti utili dell'organizzazione e di infonderle nuova vita. Inoltre la conferenza del Consiglio dei ministri tenutasi a Basilea è stata un successo: si è svolta senza intoppi alla presenza di un grande numero di ministri e sono state prese numerose decisioni e adottate molte dichiarazioni.

Per porre un freno al conflitto in Ucraina il Consiglio federale ha richiesto a fine agosto 2014 un credito aggiuntivo urgente di 6 milioni di franchi (non compensato) e ha annunciato un credito aggiuntivo ulteriore di 7 milioni di franchi per il preventivo 2015 (compensato all'interno del DFAE). Soppesati tutti gli argomenti, la Delegazione delle finanze ha approvato questa domanda di credito aggiuntivo urgente; cfr. in merito il numero 3.2.1 del rapporto d'attività 2014 del 31 marzo 2015.

Già dal 2012 la Delegazione delle finanze si è a più riprese occupata delle conseguenze finanziarie della presidenza svizzera dell'OSCE chiedendo informazioni sui costi a rappresentanti del DFAE. Inoltre nel febbraio 2015 ha potuto prendere conoscenza di una rapporto di verifica del CDF «Audit de la surveillance financière du Conseil ministériel 2014 de l'OSCE», che dà atto di un buon risultato. Sulla base di queste informazioni e del rapporto finale citato, a fine giugno 2015 la Delegazione delle finanze ha potuto constatare che il credito quadro approvato dal Parlamento era stato rispettato e che era stato possibile far fronte all'onere complessivo provocato 6641

FF 2016

dalla crisi ucraina mediante un credito aggiuntivo e l'iscrizione di un credito complementare nel preventivo 2015. La maggior parte dei costi, per un ammontare di 12 milioni di franchi, è costituita da costi di personale e spese di materiale. A Berna è stata istituita una task force ed è stata rafforzata la delegazione OSCE a Vienna.

Questo importo è stato integralmente compensato all'interno del DFAE. Per la conferenza del Consiglio dei ministri dell'OSCE a Basilea sono stati messi in bilancio circa 10,8 milioni di franchi, ai quali si sono aggiunti 5,4 milioni di franchi per costi di sicurezza; a questi ultimi ha contribuito con 2 milioni di franchi il Cantone di Basilea-Città.

4.2.2

Ginevra internazionale

A metà 2015 la Delegazione delle finanze è stata informata dalla CDF che un'inchiesta affidata dalla CDF alla Corte dei conti del Cantone di Ginevra aveva rilevato gravi carenze nella conduzione e nell'organizzazione della Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali (FIPOI). La FIPOI è una fondazione privata di utilità pubblica che ha tra i suoi scopi centrali quello di mettere a disposizione a condizioni vantaggiose superfici destinate a uffici per le organizzazioni internazionali, la gestione e la manutenzione dei propri immobili nonché il finanziamento a condizioni favorevoli di immobili per la sede di organizzazioni non governative. La fondazione è finanziata dalla Confederazione con stanziamenti che vengono approvati dall'Assemblea federale.

Considerata l'importanza strategica per la Svizzera della Ginevra internazionale e dei contributi finanziari nell'ordine di miliardi che la FIPOI riceve dalla Confederazione per l'aggiudicazione di appalti di costruzione e di ristrutturazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali, la Delegazione delle finanze ha ravvisato un considerevole potenziale di rischio e la necessità per l'alta vigilanza finanziaria parlamentare di intervenire con urgenza. La Delegazione ha avuto diversi colloqui con il capo del DFAE e ha chiesto che la prevista inchiesta sulle accuse mosse fosse effettuata da un ente indipendente. I risultati dell'inchiesta confermano integralmente le constatazioni e le raccomandazioni del CDF e del Cantone di Ginevra. I problemi della FIPOI sono soprattutto il suo orientamento strategico, la conduzione da parte della direzione, la vigilanza da parte del consiglio di fondazione, la cultura d'impresa e le carenze nelle procedure di acquisto e di aggiudicazione. Per i dettagli, si rinvia al comunicato stampa della FIPOI del 17 novembre 2015.

A metà novembre 2015 la Delegazione delle finanze ha riassunto in una lettera al capo del DFAE i suoi accertamenti su questo affare e ha formulato diverse raccomandazioni. Per quanto concerne il ruolo e la composizione del consiglio di fondazione è del parere che quest'ultimo non abbia svolto in modo soddisfacente i suoi compiti, come risulta in particolare dal rapporto della Corte dei conti del Cantone di Ginevra. Accoglie con favore la decisione di nominare la presidenza
del consiglio di fondazione per una durata di tre anni, invece di cambiarla ogni anno. La responsabilità del Consiglio di fondazione deve essere rafforzata; in particolare deve rivolgere maggiore attenzione ai suoi compiti di sorveglianza. Per quanto riguarda i problemi di conduzione della FIPOI, la Delegazione delle finanze vede con favore la riorga6642

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nizzazione annunciata, anche se la migliore soluzione può consistere nella nomina delle persone giuste piuttosto che nell'introduzione di un nuovo organigramma. La Delegazione delle finanze è però contraria a confermare in carica fino alla fine del marzo 2016 il direttore della FIPOI e il suo sostituto.

A inizio febbraio 2016 la Delegazione delle finanze si è fatta nuovamente informare in modo dettagliato dal segretario generale del DFAE sullo stato della questione e sull'attuazione delle varie misure. Inoltre ha preso atto che il consiglio di fondazione ha scelto un nuovo direttore della FIPOI che entrerà in funzione il 1° maggio 2016.

In definitiva, la Delegazione delle finanze ha verificato sulla base degli esiti del rapporto della Corte dei conti del Cantone di Ginevra e della perizia suppletiva esterna che il DFAE, la FIPOI e il suo consiglio di fondazione hanno accettato tutte le raccomandazioni e intrapreso i passi necessari. Ha però la netta opinione che le misure prese siano state realizzate con qualche tentennamento e siano state messe in atto in modo non del tutto coerente. La Delegazione delle finanze ha preso poi atto che i chiarimenti effettuati non adducono elementi concreti atti a dimostrare che sono sorti danni diretti per la Confederazione. L'esperienza mostra però che una migliore governance avrebbe verosimilmente comportato un più efficace impiego dei mezzi finanziari affidati alla FIPOI. Per la Delegazione delle finanze non è comprensibile né accettabile che membri dei quadri che in modo così evidente non hanno svolto adeguatamente i loro compiti non siano stati subito licenziati e che anzi siano state loro versate generose prestazioni previdenziali.

La Delegazione delle finanze accompagnerà con attenzione l'attuazione tempestiva delle misure avviate. Rivolgerà una particolare attenzione all'efficacia della riorganizzazione e delle modifiche in seno al personale della FIPOI per eliminare le carenze descritte.

La Delegazione ha già più volte notato che nella Confederazione e negli enti a lei vicini le persone che non si sono comportate correttamente dal profilo dirigenziale non sono state sanzionate in misura corrispondente ai loro errori. Al contrario, quasi sempre sono state versate loro generose indennità finanziarie e non è stato posto fine quanto prima ai rapporti di
lavoro, per esempio per mezzo di una disdetta immediata.

La Delegazione delle finanze è persuasa che vada sempre cercata una rapida separazione dal collaboratore che si comporta in modo colpevole. Gli errori nella conduzione non possono essere premiati per non dare un falso segnale a tutti i collaboratori leali e corretti.

4.3

Dipartimento federale dell'interno (DFI)

4.3.1

UFAS: vigilanza nel sistema dell'AVS

Nel 2013 circa 2,1 milioni di persone hanno ricevuto rendite di vecchiaia; 130 000 di esse hanno percepito rendite vedovili. Il volume annuo dei contributi ha raggiunto circa 30 miliardi di franchi, quello delle prestazioni circa 40 miliardi di franchi. Gli

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importi che affluiscono all'AVS vengono gestiti in un fondo di compensazione che è amministrato da una segreteria e da un Ufficio centrale di compensazione. L'attuazione decentralizzata avviene per mezzo di 76 casse di compensazione cantonali e professionali e due della Confederazione.

A prescindere da questo enorme volume finanziario, le strutture organizzative e la comprensione per la governance sono ancora quelle dei tempi in cui l'AVS venne introdotta. Il CDF ha verificato se questa situazione è all'origine di lacune nella vigilanza sull'AVS. In proposito ha accertato che negli anni scorsi non vi sono state carenze sostanziali. Tuttavia i compiti di vigilanza e quelli relativi all'esercizio non sono chiaramente separati gli uni dagli altri. Esistono rapporti di sottomissione e di dipendenza indesiderati da un lato e dall'altro lato separazioni organizzative non necessarie. Il CDF raccomanda perciò di adeguare le strutture amministrative dell'AVS in modo che le regole di governance vengano osservate. Tutti gli organi preposti all'esercizio devono essere esterni all'Amministrazione federale e avere una propria personalità giuridica. Per eliminare inutili doppioni, i compiti centrali dell'AVS, dell'UCC e del segretariato devono essere accorpati. Attualmente la vigilanza è ripartita tra diverse istanze; secondo il CDF è dunque possibile che vi siano lacune. I compiti di vigilanza devono dunque essere concentrati in seno all'UFAS.

Sia il DFI sia il DFF riconoscono che le strutture dell'AVS necessitano di una verifica e che esiste un potenziale di ottimizzazione. Sono pronti a valutare le raccomandazioni del CDF, ma segnalano che l'attuazione di quanto richiesto riguardo alla scorporazione degli organi d'esercizio e l'accorpamento dei compiti centrali dell'AVS, dell'UCC e della segreteria potrebbe comportare svantaggi dal profilo dei costi e dell'esecuzione.

La Delegazione delle finanze condivide del tutto l'opinione del CDF e conferma la necessità di riordinare le strutture dell'AVS. Ha descritto il tema nel quadro di colloqui con i consiglieri federali a capo del DFI e del DFF. La Delegazione ha preso in quell'occasione atto che il DFI verifica approfonditamente le questioni di governance e intende inglobare nella valutazione anche gli aspetti riguardanti i Cantoni e le casse di compensazione
professionali.

Ad inizio febbraio 2016 la Delegazione delle finanze ha preso conoscenza che il 18 dicembre 2015 il Consiglio federale aveva adottato il messaggio concernente la legge sui fondi di compensazione. Questi fondi amministrano capitali per circa 50 miliardi di franchi, ma dal profilo organizzativo attuale non risulta una struttura giuridica univoca. Il testo intende perciò introdurre un chiaro statuto giuridico per i fondi di compensazione AVS, AI e IPG, allo scopo di mantenere principi del buon governo d'impresa, aumentare la trasparenza e disciplinare la vigilanza. Il direttore del CDF ha informato la Delegazione delle finanze che il messaggio non riprendeva le raccomandazioni del CDF e che il disegno proposto ne rendeva addirittura in parte impossibile l'attuazione. La Delegazione delle finanze ha perciò chiesto alla commissione incaricata dell'esame preliminare di vegliare all'atto della discussione sul messaggio per impedire l'approvazione di disposizioni legali che pregiudichino la possibilità di riordino delle strutture nel settore dell'AVS. In particolare la Delegazione delle finanze è dell'avviso che non debbano essere introdotte nella legge

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disposizioni che rendano impossibile una futura attuazione delle raccomandazioni del CDF.

4.3.2

UFAS: sviluppo dell'AI

Il 7 dicembre 2015 il Consiglio federale ha avviato una procedura di consultazione su un avamprogetto riguardante lo sviluppo dell'AI. L'obiettivo del progetto è di impedire che i bambini e giovani nonché le persone con limitazioni psichiche cadano nell'invalidità e di rafforzare la reintegrazione. Una particolare attenzione viene riservata passaggio dalla scuola al mondo del lavoro.

A fine agosto 2015 la Delegazione delle finanze ha avuto un colloquio con il capo del DFI nel quale è stata orientata sui punti nodali della questione. Essa prevede di dare un giudizio sull'avamprogetto 2016 in particolare riguardo alle conseguenze finanziarie rivolgendo, se del caso, raccomandazioni alle commissioni incaricate dell'esame preliminare.

La Delegazione delle finanze ha colto l'occasione di questo colloquio per discutere anche il rapporto del CDF concernente la vigilanza dell'UFAS nell'AI. Il CDF aveva appurato nel rapporto di verifica che l'UFAS si fa carico globalmente della sua responsabilità di vigilanza e che gli sforzi in corso per ottimizzare sia la vigilanza sia l'attività dei servizi AI danno buoni risultati. Sotto questi aspetti vi è comunque un potenziale di miglioramento. Secondo il CDF si può dare un maggior peso alla qualità dello svolgimento dei compiti da parte dei servizi AI nell'ambito della vigilanza e migliorare ulteriormente l'assicurazione della qualità delle perizie mediche.

L'UFAS condivide le raccomandazioni del CDF e al momento del colloquio aveva già messo in atto quattro delle sette raccomandazioni. Le altre tre necessitano per diversi motivi di più tempo per essere attuate. La Delegazione delle finanze valuta positivamente i risultati della verifica del CDF e lo stato dell'attuazione delle raccomandazioni e non ritiene che siano necessari suoi interventi.

4.3.3

UFSP: smaltimento dei rifiuti radioattivi e piano d'azione radio

A fine giugno 2015 la Delegazione delle finanze ha discusso una decisione del Consiglio federale del 29 aprile 2015 concernente il finanziamento dello smaltimento di rifiuti radioattivi nell'ambito di responsabilità della Confederazione. Ha preso conoscenza che i costi complessivi dello smaltimento ammonteranno secondo le più recenti stime a circa 1,4 miliardi di franchi. Poiché una parte dei costi è già finanziata oppure interverrà in un futuro assai lontano, deve essere reperita una soluzione di finanziamento per altri 857 milioni di franchi nel periodo dal 2011 al 2060. Il Consiglio federale ha ripartito secondo le competenze questo importo tra la Confederazione (431 milioni di franchi) e il settore dei PF (426 milioni). La spesa della Confederazione viene inserita nell'attuale preventivo, la spesa a carico del settore dei PF verrà proposta nell'ambito del messaggio ERI.

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Considerato il volume finanziario nel complesso alquanto considerevole, la Delegazione delle finanze ha chiesto al DFI informazioni supplementari riguardo ai rischi e allo sviluppo di questi costi. Nella sua risposta il Dipartimento rinvia a un rapporto del gruppo di lavoro dell'aprile 2015, che indica in modo dettagliato la situazione di partenza, lo studio dei costi 2011 e la stima dei costi futuri per la Confederazione.

Queste valutazioni vengono attualizzate ogni cinque anni. In merito alla questione dei possibili rischi per la Confederazione derivanti dallo smaltimento di rifiuti radioattivi di centrali nucleari (competenza DATEC), il DFI menziona la revisione dell'ordinanza sul Fondo di disattivazione e sul Fondo di smaltimento (RS 732.17) con effetto dal 1° gennaio 2015 che introduce un nuovo contributo pari al 30 per cento dei costi. La Delegazione delle finanze ha preso conoscenza del fatto che secondo il DFI i rischi finanziari per la Confederazione si manterranno entro limiti ragionevoli.

La Delegazione delle finanze ha inoltre preso conoscenza di una decisione del Consiglio federale del 13 maggio 2015 in merito al «Piano d'azione radio 2015­ 2019». Questo programma prevede di individuare gli edifici potenzialmente contaminati nella regione dell'Arco giurassiano, di effettuare le dovute misurazioni e di eventualmente risanarli. Per l'essenziale, in consonanza con la pertinente giurisprudenza del Tribunale federale, una perizia è giunta alla conclusione che la Confederazione deve fornire le necessarie misure di risanamento in caso di superamento dei valori limite e che un successivo ribaltamento dei costi su chi ha originariamente causato la contaminazione non può entrare in linea di conto. Inoltre, secondo una sentenza del Tribunale federale (DTF 139 II 106), l'attuale proprietario di un edificio contaminato può essere tenuto a partecipare al massimo per il 10 per cento.

Pertanto questi compiti devono essere finanziati per la maggior parte, se non integralmente, dalla Confederazione. Le risorse supplementari necessarie per la realizzazione del piano d'azione sono state stimate dall'ufficio competente in due posti a tempo pieno per quattro anni, i costi finanziari a 5 milioni di franchi. Questo importo si fonda su stime che sono state realizzate in collaborazione con la Suva sulla base
di esperienze fatte in un progetto pilota a Bienne.

Anche se in questa vicenda le conseguenze finanziarie per la Confederazione rimangano relativamente contenute, la Delegazione delle finanze ha voluto sapere dal DFI quali ripercussioni potrebbe avere la citata sentenza del Tribunale federale in altri settori di contaminazioni radioattive e come il Dipartimento valuti questi rischi. Ha preso atto a fine novembre che il DFI li reputa esigui. Con la revisione totale dell'ordinanza sulla radioprotezione (RS 814.501), che entrerà in vigore nel 2017, i compiti della Confederazione e la questione della copertura dei costi verranno disciplinati in modo più preciso.

4.3.4

Progetto chiave TIC SNAP-EESSI

Il progetto «Swiss National Action Plan for Electronic Exchange of Social Security Information» (SNAP-EESSI) intende permettere lo scambio internazionale con gli Stati dell'UE e dell'AELS di informazioni per via elettronica nel settore delle assicurazioni sociali. In Svizzera, l'UFAS è responsabile del coordinamento dell'attua6646

FF 2016

zione. Si tratta in particolare di istituire un punto d'accesso nazionale e di gestire e coordinare vari progetti nella fase di attuazione. Il progetto comprende i vari rami delle assicurazioni sociali: AVS, AI, AD, assegni familiari, assicurazione malattie e invalidità, assicurazione maternità.

Una verifica del progetto da parte del CDF nella primavera del 2014 ha mostrato che il programma è in grado di superare agevolmente le sfide attuali. Non appena il programma dovrà essere attuato nella sua integralità, l'attuale modo di procedere pragmatico mostrerà però i suoi limiti. Il CDF ha perciò individuato la necessità di intervenire soprattutto in prospettiva delle future sfide e ha formulato una serie di raccomandazioni riguardanti in particolare la delimitazione del programma, il completamento della strategia informatica, gli accertamenti giuridici, l'elaborazione di un modello commerciale, la pianificazione degli acquisti e il preventivo globale.

Visto il grande numero di questioni aperte, la Delegazione delle finanze ha chiesto nel 2014 al DFI informazioni supplementari sullo stato del progetto e ha discusso l'affare nell'ambito di un colloquio con il capo del dipartimento. In tale occasione ha preso atto che secondo il DFI stesso il controllo di gestione informatica è efficiente, tutti i progetti informatici del Dipartimento, nella misura in cui non dipendano fortemente da fattori esogeni, sono ben avviati sotto il profilo materiale, temporale, finanziario e del personale e complessivamente anche il progetto SNAP-EESSI è sotto controllo. La Delegazione delle finanze ha però accertato nel suo rapporto d'attività 2014 nel numero 4.3.2 che in relazione a questo progetto molto eterogeneo e complesso rimangano ancora questioni irrisolte.

Anche nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze si è occupata a più riprese di questo progetto. A fine agosto ha avuto un colloquio con il capo del DFI sullo stato dello SNAP-EESSI. Ha preso atto che l'UFAS ha nel frattempo attuato tutte le raccomandazioni del CDF. Continuano a sussistere problemi a causa della dipendenza da decisioni dell'UE e dei ripetuti ritardi nell'avanzamento del progetto che ne sono risultati. Questa situazione complica, oltre alla gestione del progetto, anche la preventivazione dei mezzi necessari.

Anche il rapporto del Consiglio
federale sui progetti chiave TIC, stato al 30 giugno 2015, dà conto di considerevoli ritardi nel progetto dell'UE e del rischio di ulteriori rallentamenti. A metà 2015 continuavano chiaramente a mancare dettagli sull'architettura e la tecnologia del progetto dell'UE, ciò che complica la pianificazione di SNAP-EESSI. Visto lo stato del progetto, il Consiglio federale ha deciso il 14 ottobre 2015 di stralciarlo dalla lista dei progetti chiave TIC. Poiché la Delegazione delle finanze, conformemente alla ripetizione del lavoro convenuta con le Commissioni delle finanze si occupa solo dei progetti chiave TIC, a fine novembre 2015 ha chiuso l'affare per quanto la riguarda.

Chiede perciò alle Commissioni delle finanze di seguire con la dovuta attenzione lo SNAP-EESSI, progetto di punta del DFI.

6647

FF 2016

4.4

Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP)

4.4.1

IPI: sorveglianza sulle società di gestione

Nel giugno 2014 la Delegazione delle finanze ha discusso un rapporto di valutazione del CDF concernente la sorveglianza sulle società di gestione dei diritti d'autore.

Come descritto nel numero 4.4.2 del suo rapporto d'attività dell'anno scorso, l'esame del CDF si è limitato soprattutto all'attività di sorveglianza dell'Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI). Il CDF aveva valutato scorretto un versamento nella cassa pensioni da parte di una società di gestione e l'IPI aveva ordinato alla società in questione di chiedere la restituzione dei contributi del salariato. La decisione è stata impugnata dinanzi al Tribunale amministrativo federale, che non ha ancora emanato la sentenza nel merito. Inoltre il CDF ha chiesto di verificare l'adeguatezza delle spese delle società di gestione, poiché la quota dei costi rispetto alle entrate gli sembrava molto elevata (8­25 %). L'IPI ha incaricato un gruppo di progetto di elaborare un'analisi complessiva dei costi.

In un colloquio con il direttore dell'IPI nell'aprile 2015 la Delegazione delle finanze ha approfondito diversi aspetti della sorveglianza sulle società di gestione. Si è parlato in quell'occasione in primo luogo della bipartizione della sorveglianza: le tariffe sono controllate dalla Commissione arbitrale federale per la gestione dei diritti d'autore dei diritti affini (CAF) mentre l'IPI può verificare soltanto la gestione delle società di gestione. In secondo luogo l'IPI ha dovuto finora limitarsi a sorvegliare l'osservanza delle prescrizioni legali mentre non le è consentito controllare l'adeguatezza. In terzo luogo soltanto il settore sottoposto ad autorizzazione sottostà alla sorveglianza ad opera dell'IPI. E, in quarto luogo, il CDF intende procedere direttamente a verifiche nelle società di gestione. Sulla scorta di questo colloquio la Delegazione delle finanze ha dedotto che è necessario intervenire su questi aspetti è ha interpellato a metà maggio 2015 il DFGP, il quale ha preso posizione a inizio giugno. I punti essenziali del parere sono enumerati qui di seguito. La Delegazione delle finanze ne ha inoltre discusso a fine novembre nell'ambito di un colloquio con la consigliera federale responsabile del DFGP.

La Delegazione delle finanze ha potuto prendere atto dell'opinione del DFGP secondo cui la bipartizione della
sorveglianza sulle società di gestione potrebbe condurre a difficili questioni di delimitazione e che perciò sarebbe di principio opportuno estendere la sorveglianza da parte dell'IPI anche alla procedura di autorizzazione delle tariffe. Tuttavia, il DFGP ha rinunciato a riprendere una simile modifica nella revisione parziale della legge sul diritto d'autore, soprattutto perché anche di recente tutti gli interessati si sono ripetutamente espressi in modo assai chiaro per il mantenimento del sistema esistente.

Il DFGP è invece favorevole alla proposta di ampliare le competenze dell'IPI in modo da sottoporre al suo controllo anche la verifica della gestione delle società di gestione dal profilo dell'adeguatezza. Il Dipartimento condivide l'opinione della Delegazione delle finanze secondo cui la legge sul diritto d'autore vada modificata in questo senso. L'ampliamento della sorveglianza è stato ripreso nel testo posto in consultazione. Inoltre anche il settore non sottoposto ad autorizzazione di una società di gestione dovrà sottostare in futuro alla sorveglianza dell'IPI, in modo da evitare problemi di delimitazione. Da ultimo, il DFGP è dell'avviso che il CDF disponga 6648

FF 2016

delle competenze di procedere direttamente a verifiche nelle società di gestione. Il Dipartimento saluta con favore queste verifiche, che a suo avviso potranno contribuire ad ulteriori miglioramenti dell'economicità delle società di gestione.

La Delegazione delle finanze sostiene espressamente l'ampliamento della vigilanza previsto nell'avamprogetto posto in consultazione l'11 dicembre 2015 e rinuncia a sottoporre alla Commissione incaricata dell'esame preliminare proposte concrete. A tempo debito le farà pervenire il suo parere in merito per mezzo di un estratto del rapporto d'attività.

Ad inizio febbraio 2016 la Delegazione delle finanze ha inoltre preso atto dei citati studi sui costi amministrativi delle società di gestione. Gli studi analizzano i dati degli anni 2008, 2012 e 2014 e giungono alle seguenti conclusioni: giudicando in complesso, i costi amministrativi sono adeguati. La quota lorda dei costi amministrativi oscilla tra circa il 5 per cento e il 30 per cento. Le differenze sono dovute in ampia misura alla diversa congruenza dei fattori generatori di costi. Nel confronto tra le cinque società di gestione, ProLitteris risulta la peggiore, in particolare nel suo core business è appesantita da un processo d'incasso molto dispendioso. Nonostante ciò l'analisi dei costi di amministrazione di ProLitteris mostra chiaramente che è necessario agire in questo settore. Tuttavia, prima di ricevere questa analisi dei costi la nuova direzione ha già preso misure che daranno i loro risultati a partire dal 2015.

La società vuole conseguire risparmi considerevoli mediante un'analisi sistematica delle spese di esercizio. Inoltre le spese di personale saranno ridotte in primo luogo mediante una riduzione del numero degli effettivi; inoltre il nuovo direttore percepisce uno stipendio nettamente inferiore a quello dei suoi predecessori.

La Delegazione delle finanze continuerà a seguire la questione sulla base dei risultati della verifica che il CDF ha in programma presso ProLitteris.

4.4.2

Progetto chiave TIC: sorveglianza sulle telecomunicazioni

Per adempiere il suo mandato di sorveglianza sulle telecomunicazioni, il CSI-DFGP ha lanciato il progetto Interception System Svizzera (ISS 1). Lo scopo era quello di sostituire il vecchio sistema «Lawful Interception System», giunto alla fine del suo ciclo di vita. Per vari motivi, nel 2013 l'ISS 1 è stato interrotto e riavviato con il nome ISS 2. Il CDF ha esaminato il progetto nella primavera 2014 con lo scopo di valutarne lo stato e i rischi in riferimento al raggiungimento degli obiettivi. Il CDF ha constatato che in linea di massima il progetto è sulla buona strada. Ha in particolare raccomandato di approntare quanto prima il piano relativo ai requisiti di sicurezza.

Nel settembre 2014 il Consiglio federale ha approvato il messaggio 14.065 «concernente lo sviluppo e l'esercizio del sistema di trattamento per la sorveglianza del traffico delle telecomunicazioni e dei sistemi d'informazione di polizia della Confederazione» (programma STT) che illustra gli investimenti necessari fino al 2021 nel settore della sorveglianza delle telecomunicazioni. Con il suddetto messaggio il Consiglio federale ha sottoposto per la prima volta al Parlamento un credito globale

6649

FF 2016

per un grande progetto TIC. Con questo modo di procedere il Consiglio federale ha tenuto conto di una richiesta esplicita rivoltagli dalla Delegazione delle finanze.

Il programma STT è stato qualificato dal Consiglio federale come progetto chiave TIC. Sostituisce con effetto dal 1° gennaio 2016 il progetto ISS 2 e prevede investimenti di 112 milioni di franchi. Il DFGP contava di fornire prestazioni proprie per 13 milioni di franchi in forma di risorse di personale. Su questa base il Consiglio federale ha chiesto alle Camere un credito complessivo di 99 milioni di franchi per il periodo 2016­2021, composto di quattro crediti d'impegno, uno per ciascuna fase.

In relazione al programma STT la Delegazione delle finanze è stata inoltre informata dalla CdG-S che il CSI-DFGP e l'AFF davano un'interpretazione diversa alle istruzioni dell'Amministrazione federale delle finanze quanto all'impiego del credito d'impegno di 99 milioni di franchi approvato dal Parlamento. Il nocciolo della questione era legato al fatto che singoli progetti del programma potrebbero essere forniti all'interno della Confederazione ­ al posto di far capo a fornitori di prestazioni esterni. Vi sarebbe il vantaggio di mantenere all'interno dell'Amministrazione federale le conoscenze acquisite. Ma secondo l'AFF non è possibile finanziare tali risorse di personale interne mediante il credito d'impegno.

La Delegazione delle finanze è del parere che la cornice di norme finanziarie debba di principio essere osservata. Non vuole però giudicare se nel caso concreto l'approccio auspicato violerebbe una di queste regole o se si tratti soltanto di una questione di interpretazione. Ha perciò domandato a fine dicembre 2015 al Consiglio federale di prendere posizione sul caso e di dire se le regole di bilancio vigenti si oppongono a una fornitura più efficiente delle prestazioni e, se del caso, non sia necessario adeguarle. Per la Delegazione delle finanze la questione è di grande importanza poiché il Parlamento sarà chiamato a esprimersi su crediti d'impegno per ulteriori grandi progetti TIC.

Sulla base del rapporto del Consiglio federale sullo stato del progetto chiave TIC, la Delegazione delle finanze è stata informata a fine novembre 2015 che il programma STT, che come detto partirà ufficialmente nel gennaio 2016, è già stato avviato con
alcuni lavori preparatori. Continuerà a seguire con attenzione lo sviluppo del programma nel 2016 sulla base dei rapporti semestrali del Consiglio federale sullo stato dei lavori e del rapporto d'audit del CDF.

4.5

Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS)

4.5.1

Visita informativa alla BAC

La Delegazione delle finanze ha incaricato una sottodelegazione di procedere a una visita informativa presso la Base d'aiuto alla condotta (BAC). La visita si è svolta a metà agosto e aveva lo scopo di assumere informazioni sui seguenti temi: organizzazione e situazione del personale presso la BAC; collaborazione della BAC con altri servizi del DDPS e con l'UFIT; conduzione di progetti TIC, programma TIC e reti di telecomunicazione.

6650

FF 2016

La sottodelegazione ha stabilito nelle sue conclusioni che non si può ancora giudicare se la riorganizzazione della BAC ha avuto successo. Ha proposto alla Delegazione delle finanze di trattare la questione in occasione dei colloqui con il capo del DDPS.

Fa piacere che la riorganizzazione sia avvenuta internamente e senza bisogno di avvalersi di molti consulenti esterni. Per il resto, è emerso che il personale non soddisfa più in parte le esigenze specialistiche. La BAC ha affrontato il problema. In generale presso la BAC vi è una certa carenza di personale, nonostante che l'effettivo sia in aumento. Le internalizzazioni sono da accogliere con favore.

Un importante problema consiste nell'eccessivo numero di progetti. L'esercito deve urgentemente darsi delle priorità, altrimenti verranno avviati molti progetti senza disporre di sufficiente personale. Nel febbraio 2015 il capo del DDPS ha ordinato diverse misure a questo proposito. In seguito a queste decisioni, il settore Difesa, insieme con armasuisse, ha inizializzato la cosiddetta «pianificazione armonizzata delle risorse». La sottodelegazione propone alla Delegazione delle finanze di trattare sistematicamente anche questo problema negli incontri con il capo del DDPS. Per quanto concerne gli strumenti di pianificazione e reporting, sono stati fatti segnare progressi, non da ultimo in seguito alla pressione esercitata dal Parlamento. Il DDPS allestisce un reporting interno sotto forma di una lista dei progetti di punta destinata alla Delegazione delle finanze. Il DDPS giudica però che le richieste dell'ODIC riguardo al reporting siano sproporzionate. Bisogna stare attenti che ci si limiti a chiedere i giusti reporting evitando di provocare una fiumana di rapporti inutili. La questione va discussa con l'ODIC. Il settore della difesa riconosce l'attività di sostegno fornita dall'ODIC, ma in parte si pone interrogativi sul suo ruolo. Anche questi temi devono essere discussi e chiariti con l'ODIC.

Sono stati ottenuti progressi nella direzione di progetto. Viene effettuato un processo di reporting con uno strumento standardizzato. La consapevolezza del problema si è accresciuta e il capo del DDPS si occupa intensamente dei progetti di punta. Anche tale questione andrà discussa regolarmente con il capo del DDPS, dato che una buona direzione di progetto
è un elemento chiave del successo. I progetti nell'ambito della telecomunicazione e delle reti sono molto complessi.

La Delegazione delle finanze deve accompagnarli d'intesa con la CPS. In particolare deve essere mostrato al Parlamento quali sono i vecchi sistemi che vengono sostituiti.

La Delegazione delle finanze ha preso atto dei risultati della visita informativa e seguirà le citate questioni nel quadro dell'accompagnamento dei progetti informatici del DDPS.

4.5.2

Armasuisse: acquisti, verifica dei prezzi

Conformemente all'articolo 6 della LCF il CDF ha il compito di esaminare nell'ambito degli acquisti della Confederazione se i prezzi di monopolio sono adeguati. Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze ha preso conoscenza di tre rapporti del CDF su verifiche dei prezzi che aveva effettuato. Nell'autunno 2014 il 6651

FF 2016

CDF ha verificato sette contratti presso una ditta in Svizzera e una in Germania, per un volume di acquisti complessivo di 35 milioni di franchi. Presso una ditta è emerso che i prezzi previsti nel contratto erano plausibili e non andavano adeguati.

Nell'altra impresa, la verifica ha portato a diminuzioni di prezzo per circa 409 000 franchi.

Nel 2015 il CDF ha verificato presso una ditta in Germania in relazione a tre contratti d'acquisto per un totale di 7.9 milioni di euro il calcolo preliminare e retrospettivo dei prezzi. Ne è risultata una riduzione dei prezzi di circa 172 000 euro nel caso in cui l'impresa potrà esigere la restituzione dell'imposta sul valore aggiunto svizzera.

In caso contrario la riduzione ammonterebbe a circa 83 000 euro.

La Delegazione delle finanze è convinta della necessità e dell'efficacia di queste verifiche dei prezzi. Prende atto che in determinate circostanze possono essere conseguiti cospicui ribassi. Anche se le attività del CDF non mirano in primo luogo a conseguire un tornaconto monetario, va pur tuttavia rilevato che simili verifiche aiutano la Confederazione a ridurre le uscite. Inoltre viene esercitato un effetto preventivo tutt'altro che trascurabile. Questo è uno dei motivi alla base della richiesta del CDF di posti supplementari nei preventivi 2015 e 2016.

4.5.3

Acquisti della Base logistica dell'esercito

Il CDF ha svolto verifiche degli acquisti in quattro settori della Base logistica dell'esercito (LBEs): Farmacia dell'esercito, Servizio tecnico delle autovetture, Ispettorato della sanità, Servizio veterinario dell'esercito. Il volume degli acquisti di questi settori ammontava nel 2014 a circa 51 milioni di franchi, corrispondenti all'8 per cento del volume di acquisti di tutta la LBEs. Come stabilito dal CDF, la LBEs ha proceduto in singoli casi ad acquisti senza delega scritta. Ciò è avvenuto con il consenso dell'organo incaricato degli acquisti, senza però che vi fosse un accordo scritto. La Farmacia dell'esercito ha ottenuto nel dicembre 2014 una delega in questo senso da armasuisse.

Il contratto con il Centro equestre nazionale non è stato finora formalizzato secondo una procedura pubblica. Negli ultimi quattro anni i costi annui si sono situati tra circa 2,1 e 2,7 milioni di franchi. Scaduto l'attuale contratto, la LBEs metterà a concorso la fornitura delle prestazioni secondo le regole del diritto degli acquisti pubblici. A mente della LBEs non vi sono al momento in Svizzera altre istituzioni che potrebbero sopperire ai bisogni dell'esercito. Inoltre, il CDF individua un potenziale di risparmio riguardo ai cavalli da sella dell'esercito. Nel 2014 questi animali sono stati in servizio in media per 70 giorni, ma durante alcune settimane vi sono punte di impiego.

Per quanto concerne la Farmacia dell'esercito, il CDF ha esaminato diversi incarti relativi ad acquisti effettuati nel periodo 2011­2014. In alcuni casi la procedura di scelta non è sufficientemente documentata. Il modello di valutazione adoperato è in parte opaco e i rapporti di valutazione sono scarsamente dettagliati e difficilmente comprensibili per i terzi.

6652

FF 2016

La LBEs ha sostanzialmente accettato le raccomandazioni del CDF. La Delegazione delle finanze ha preso atto del rapporto di verifica; il CDF lo ha pubblicato.

4.5.4

Informatica del DDPS

Direzione dei progetti Nel numero 4.5.4 del rapporto dell'anno scorso sulla sua attività la Delegazione delle finanze aveva affermato che nel settore dell'informatica del DDPS vi sono ancora incertezze riguardo alla direzione dei progetti, alle procedure di controllo e ai rapporti. Si proponeva di continuare a seguire questa tematica anche nel 2015. A metà aprile 2015 ha avuto in merito un colloquio con il capo del DDPS e ha discusso diversi progetti in base al rapporto del Consiglio federale sullo stato dei lavori dei progetti chiave TIC della Confederazione (stato 31 dicembre 2014). In particolare ha raccolto informazioni circa la collaborazione tra i vari servizi e la direzione del dipartimento nonché sullo stato dei più importanti progetti TIC del DDPS. Prima del colloquio, il DDPS aveva presentato un elenco dei progetti di punta, che conteneva una breve valutazione dello stato del progetto riguardo a scadenze, costi e qualità.

A fine agosto 2015 la Delegazione ha avuto in aggiunta un colloquio con un consulente del capo del DDPS. In funzione dall'inizio del 2014 questo consulente era incaricato in particolare di accompagnare i 30 progetti di punta del DDPS, coordinarli e segnalare le difficoltà nella direzione del progetto. Riferiva ogni settimana le sue constatazioni direttamente al capo del dipartimento, segnalandogli dove era necessario agire e vi erano potenziali di miglioramento. Per la Delegazione delle finanze era particolarmente interessante sapere quali erano i compiti di questo consulente nel settore dell'informatica del DDPS, di quali competenze disponeva, dove aveva ravvisato le maggiori difficoltà nei progetti di punta, quali erano i possibili approcci di soluzione e se a suo avviso il DDPS disponeva dei necessari strumenti e delle conoscenze per gestire progetti complessi.

In base ai due colloqui, la Delegazione delle finanze ha constatato che nel DDPS la responsabilità per la direzione strategica e operativa dei progetti TIC è ora chiaramente in capo alla gerarchia. Il controlling a livello del dipartimento avviene mediante rapporti periodici al segretario generale del DDPS. Questi giudica gli aspetti relativi al conseguimento degli obiettivi, il rispetto delle scadenze, le finanze, le risorse di personale e i rischi e si fa una visione d'insieme del progetto. Una panoramica
sui progetti di punta con riferimenti e raccomandazioni relative a progetti scelti viene sottoposta al capo del Dipartimento, il quale discute direttamente con i responsabili gerarchici eventuali questioni da affrontare. Per mezzo dell'impiego del consulente è stato possibile ottimizzare diversi processi e migliorare nel complesso l'efficacia del controllo di gestione dei progetti a livello SG DDPS.

Riguardo alla direzione dei processi di informatica complessi nel DDPS, la Delegazione delle finanze ha rilevato nell'anno in rassegna qualche miglioramento. Tuttavia, nel DDPS (come del resto nell'intera Amministrazione federale; cfr. in merito il n. 3.3.1) continua a mancare una pianificazione vincolante a medio termine. Inoltre la limitatezza delle risorse di personale costituisce un rischio per diversi progetti. La sovente assai lunga durata di realizzazione complica la gestione dei progetti com6653

FF 2016

plessi. La Delegazione delle finanze continuerà a tenere sott'occhio questi aspetti.

La ripartizione dei lavori convenuta con le due Commissioni delle finanze nel 2014 (la Delegazione delle finanze si occupa dei progetti chiave TIC, le CdF degli altri progetti informatici della Confederazione) ha dato buoni risultati. Nel settore del DDPS questa collaborazione e il regolare scambio di informazioni con le Commissioni della sicurezza del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati fanno sì che l'alta vigilanza finanziaria della Confederazione poggi su basi ampie e consenta un esame approfondito del complesso e finanziariamente impegnativo settore informatico del DDPS.

Rete di dati sicura (SDVN) Nel maggio 2014 il Consiglio federale ha definito il progetto Polyconnect/Data (rete di dati sicuri in caso di situazione di pericolo) come progetto chiave TIC nell'Ufficio federale per la protezione della popolazione (UFPP). In seguito a un nuovo approccio di progetto Polyconnect è stato sostituito da SDVN, le due parti SDVN e Polydata sono state tematicamente scisse e portate avanti come due oggetti separati.

A fine maggio 2015 il Consiglio federale ha discusso in merito a una rete di dati sicura che deve garantire i collegamenti tra Confederazione e Cantoni anche in situazione di crisi. Ha affidato al DDPS il compito di portare avanti il progetto SDVN e di concretizzarlo. Nel rapporto sullo stato di avanzamento della fine di giugno 2015 vengono segnalati tre rischi: innanzitutto il finanziamento di SDVN non è assicurato, in secondo luogo devono essere sostituiti sistemi esistenti e, in terzo luogo, senza SDVN la comunicazione dall'alto non sarebbe assicurata in caso di interruzione di corrente nelle situazioni d'emergenza. Per rispondere a questi problemi il rapporto di stato rinvia all'imminente elaborazione di un messaggio destinato al Parlamento nonché all'intenzione di imprimere un'accelerazione al progetto. Sulla base di queste informazioni e delle constatazioni raccolte dalla sua Sottocommissione 3 in occasione di una visita informativa all'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP) di fine agosto 2015, la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale (CdF-N) ha inviato all'inizio del 2015 una lettera al Consiglio federale per chiedere di collocare nella Confederazione la
conduzione del progetto SDVN e di affidarne la responsabilità generale al direttore dell'UFPP.

In occasione della sua seduta di fine novembre 2015 la Delegazione delle finanze ha preso atto della lettera del DDPS del 13 novembre 2015 all'ODIC, nella quale il Dipartimento menzionava una verifica della ripartizione dei costi di investimento e di esercizio di una rete di dati. Secondo il DDPS è ormai chiaro che nel settore della telecomunicazione rilevante per la protezione della popolazione, la necessità di rinnovare POLYCOM rende necessario un avanzamento a tappe. Inoltre, secondo il Dipartimento, occorrerebbe dapprima definire il livello di sicurezza richiesto, valutare le alternative, disciplinare in modo vincolante il finanziamento e allestire o completare le basi legali. Il DDPS giunge perciò alla conclusione che per la protezione della popolazione vi sono progetti più urgenti della realizzazione di idee concettualmente non ancora del tutto mature, che sono state raggruppate sotto la denominazione di progetto SDVN. Il DDPS ha costituito una task force per il coordinamento dei progetti rilevanti dal profilo della protezione della popolazione.

6654

FF 2016

Per la Delegazione delle finanze è sorprendente che questo progetto sia stato sospeso nel novembre 2015 dal DDPS dopo che il Consiglio federale sei mesi prima lo aveva giudicato importante e i responsabili di progetto avevano accertato nel rapporto sullo stato della fine giugno 2015 che la soluzione degli attuali problemi di comunicazione in caso di situazione di emergenza consiste in una rapida realizzazione del SDVN. La sospensione del progetto per una rete di dati sicura preoccupa molto la Delegazione delle finanze dopo l'attacco terroristico del novembre 2015 a Parigi. Ha perciò chiesto al Consiglio federale di spiegarle come conta di garantire senza il SDVN la protezione della popolazione in tempi di minacce crescenti. La Delegazione della finanze intende approfondire il tema nel 2016, basandosi sulla risposta del Consiglio federale, in un colloquio con il nuovo capo del DDPS (cfr. inoltre le considerazioni qui di seguito sul progetto POLYCOM).

POLYCOM Nel periodo dal 2002 al 2010 la Delegazione delle finanze si è occupata intensamente di POLYCOM. L'interesse della Delegazione era stato suscitato da un rapporto critico del CDF che evidenziava le notevoli carenze di questo progetto. La Delegazione incontrò dunque a più riprese l'allora capo del DDPS e chiese che dal 2003 fosse allestito un rapporto annuale sullo stato di avanzamento del progetto. Dal 2011 la Delegazione delle finanze rinunciò alla presentazione del rapporto perché il sistema aveva dato buoni risultati a Euro 2008 e dal rapporto sullo stato di avanzamento risultava che il progetto era sulla buona strada. Il progetto è stato concluso nel 2015 con il collegamento degli ultimi Cantoni.

A inizio 2016 la Delegazione delle finanze ha preso conoscenza dai media che l'UFPP aveva aggiudicato a trattative private un appalto di 325 milioni di franchi per il mantenimento dell'efficienza del sistema POLYCOM. Per questo motivo ha incontrato nel febbraio 2016 il direttore del UFPP per ottenere delucidazioni sulle ragioni di questa aggiudicazione e sull'attuale situazione e sviluppo di questo sistema impiegato su tutto il territorio nazionale. In quell'occasione ha accertato che in passato non era stata attribuita la necessaria attenzione al mantenimento dell'efficienza del sistema. In particolare nella struttura dei contratti non si era
badato in modo sufficientemente coerente a garantire il mantenimento dell'efficienza del sistema per un lasso di tempo abbastanza lungo. Secondo la Delegazione delle finanze l'aggiudicazione a trattative private è a prima vista ragionevole, considerati i presupposti tecnici e il vincolo con i fornitori nonché in conseguenza del fatto che non era stata presa in esame nessuna tecnologia alternativa. Non è però chiaro quanto una migliore organizzazione dei contratti avrebbe evitato questo vincolo con i fornitori e da che momento l'UFPP avrebbe dovuto rendersi conto di tali rischi.

La Delegazione delle finanze è dell'opinione che il DDPS debba analizzare in modo rapido e completo come si sia potuti giungere a questa situazione. La necessità di migliorare la gestione di progetto è evidente. Nei progetti nei quali sono coinvolti i Cantoni vi sono sempre numerose parti in causa e dunque le competenze e le responsabilità devono essere chiaramente definite. Inoltre va garantito che si possa reagire in modo sufficientemente celere agli sviluppi tecnici, che sono spesso assai rapidi. Secondo l'UFPP un importante presupposto in tal senso è rappresentato da una rapida revisione parziale dell'ordinanza sull'allerta e l'allarme, allo scopo di 6655

FF 2016

disciplinare in modo più chiaro le competenze di Confederazione e Cantoni rispetto a POLYCOM. In un secondo tempo si dovrà anche porre mano alla revisione totale della legge sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile. La Delegazione delle finanze prevede di discutere le questioni rimaste aperte nel corso del prossimo colloquio con il capo del DDPS nel mese di aprile 2016 e di accompagnare in modo serrato il progetto «POLYCOM 2030» nel quadro dei progetti chiave TIC.

Per il resto, la Delegazione delle finanze constata una volta ancora che lo svolgimento di progetti nei quali sono coinvolti Confederazione, Cantoni ed eventuali altri partner incontrano regolarmente difficoltà. Spesso mancano strutture chiare e una ripartizione inequivocabile delle responsabilità. Inoltre il coinvolgimento di diversi partner, inevitabile a causa della struttura federalistica, rende complesso l'avanzamento dei lavori e ritarda il progetto. Simili problemi sono chiaramente comparsi anche nel caso di POLYCOM: il progetto è durato circa 14 anni e in questo lasso di tempo si sono succedute tre generazioni di apparecchi. Secondo la Delegazione delle finanze bisogna attribuire una maggiore attenzione a questo aspetto in occasione di futuri progetti e la pianificazione deve essere fin dall'inizio orientata in tal senso.

Soprattutto nel settore della sicurezza deve essere assolutamente evitata un'avaria dei sistemi causata da carenze di manutenzione.

Altri progetti chiave FITANIA: il programma raggruppa il centro di calcolo del DDPS, la rete di comando Svizzera e la telecomunicazione dell'esercito. Sulla base del rapporto di stato al 30 giugno 2015 del Consiglio federale, la Delegazione delle finanze ha brevemente discusso a fine novembre 2015 la situazione di questo progetto. Come ha potuto accertare, secondo il rapporto di stato i progetti sono nel complesso sulla buona strada, la situazione complessiva è positiva e i rischi vengono stimati per la maggior parte con valori moderati. In tutti i casi viene segnalata per tutti i progetti la limitatezza delle risorse di personale e i rischi di ritardi che ne derivano. È anche interessante che per il rischio riguardante il centro di calcolo, a causa della lunga durata del progetto emergono continuamente nuovi interrogativi sulla sua necessità e sull'approccio
strategico. La Delegazione delle finanze è dell'avviso che questi due campi di problemi ­ insufficienti risorse di personale, lunga durata del progetto ­ sono tipici dei progetti informatici della Confederazione. Nel giudizio sui progetti chiave TIC del DDPS, cercherà in modo specifico di individuare in quali settori questi problemi emergono, dove producono difficoltà considerevoli nello sviluppo del progetto e con quali misure possono essere eliminati.

BLSV/ar: il programma «Sistemi di gestione aziendale e logistica della Difesa e di armasuisse» raggruppa tra gli altri i tre progetti WELog (Weiterentwicklung Logistik), ERP (Enterprise Ressource Planning) e IPSL (Integration SAP-System Luftwaffe). Il CDF ha verificato nel 2015 il progetto IPSL è ha giudicato che la direzione di questo progetto è adeguata. Ha però rivolto raccomandazioni in merito alla documentazione del piano dei costi, la minimizzazione dei rischi di lancio e l'integrazione organizzativa del responsabile della gestione dei rischi. Grazie a questo rapporto di verifica e sulla base del rapporto di stato dei progetti chiave TIC al 30 giugno 2015, la Delegazione delle finanze ha potuto stabilire che i tre progetti sono in fase di avanzamento seppur in modo differenziato: mentre WELog ed ERP, 6656

FF 2016

considerati tutti criteri, possono essere contrassegnati in «verde», lo stato di IPSL deve essere contrassegnato in «giallo» per quanto riguarda le scadenze, i risultati e il personale. La Delegazione delle finanze osserverà e seguirà con particolare attenzione nel 2016 questo progetto, per verificare come siano state messe in atto le raccomandazioni del CDF e se siano stati realizzati corrispondenti progressi nello stato del progetto. In particolare anche per questo progetto viene messa in rilievo una situazione di personale molto tesa; cfr. in merito le osservazioni esposte in precedenza.

4.6

Dipartimento federale delle finanze (DFF)

4.6.1

Vigilanza interna al DFF

Nella primavera del 2015 la responsabile del DFF ha costituito una nuova unità organizzativa incaricata della vigilanza interna. Conformemente al nuovo articolo 6a dell'ordinanza sull'organizzazione del DFF, tale unità rappresenta uno strumento di direzione che deve consentire al capodipartimento di assumere meglio la sue responsabilità per garantire una vigilanza costante, sistematica e completa sulle unità amministrative del DFF. Sono previsti l'esame costante degli affari dell'amministrazione, l'acquisizione di informazioni relative a tutti i temi della gestione amministrativa e, periodicamente, accertamenti approfonditi. Quale organo indipendente la Vigilanza interna è sottoposta direttamente alla direzione del Dipartimento ed è tenuta a seguire le sue direttive. I contratti di lavoro sono a tempo determinato.

Nella consultazione degli uffici, il Controllo federale delle finanze (CDF) si era opposto alla costituzione di un tale organo di vigilanza interno a livello dipartimentale, rilevando che in importanti unità amministrative del DFF vi sono già ispettorati delle finanze. Secondo il CDF sarebbe più efficace rafforzare gli uffici che assumono compiti interdipartimentali dotandoli di ulteriori competenze in materia di vigilanza. In effetti, se rafforza la regolarità delle attività (compliance) nel DFF, la modalità di vigilanza scelta non migliora il controllo nell'intera Amministrazione federale. Il CDF ritiene pertanto che la costituzione di questo nuovo organo di vigilanza non sia coerente.

A fine giugno del 2015 la Delegazione delle finanze è stata informata dalla responsabile del DFF sulle ragioni che l'hanno spinta a costituire questo nuovo organo di vigilanza. Ha preso conoscenza che il DFF riteneva adeguate le attuali risorse per svolgere le attività di vigilanza sugli affari dipartimentali, non da ultimo anche in seguito a quanto scaturito dall'inchiesta su INSIEME. Vanno esaminati gli affari e i progetti che rappresentano un rischio elevato per il Dipartimento e la Confederazione. Per questo nuovo organo di vigilanza sono state emanate direttive, che tra l'altro definiscono le interfacce con gli ispettorati delle finanze negli uffici. La Vigilanza interna è stata dotata di quattro posti di lavoro finanziati internamente dal Dipartimento e temporaneamente limitati fino alla metà
del 2016.

La Delegazione delle finanze è piuttosto scettica riguardo alla costituzione di questo nuovo organo. Considera più importante rafforzare gli uffici federali che svolgono funzioni interdipartimentali; a suo avviso le risorse supplementari sortirebbero 6657

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risultati maggiori se impiegate in quegli uffici, piuttosto che in una vigilanza interna.

Intende occuparsi di nuovo della questione non appena saranno disponibili tutti rapporti di verifica del CDF sugli uffici che svolgono funzioni interdipartimentali e la prima valutazione del DFF sull'efficacia di questa vigilanza interna, prevista per metà 2016.

4.6.2

Sistema di controllo interno dell'Amministrazione federale

Inspirandosi al manuale svizzero di revisore di EXPERTsuisse, la legge sulle finanze della Confederazione stabilisce che il sistema di controllo interno (SCI) deve perseguire i seguenti obiettivi: proteggere il patrimonio della Confederazione; assicurare l'impiego appropriato dei fondi, ossia garantire che siano impiegati in modo efficace ed economico; evitare o scoprire errori e irregolarità nella tenuta dei conti; garantire il rispetto delle prescrizioni in materia di presentazione dei conti e l'affidabilità del rendiconto. Il DFF ha emanato nel 2007 a tal proposito direttive e istruzioni dettagliate.

Nell'ambito dell'esame del consuntivo della Confederazione, il CDF svolge ogni volta presso diverse unità amministrative esami SCI sui processi rilevanti per le finanze. Nell'ambito di tali esami ha rilevato alcuni punti deboli che l'hanno indotto a esprimere una riserva sul consuntivo 2013 riguardo al fatto che diverse unità amministrative non avevano ancora attuato un SCI secondo le direttive dell'AFF in processi essenziali per l'allestimento del consuntivo oppure che i SCI attuati presentavano un significativo potenziale di miglioramento. Nel rapporto di verifica concernente il consuntivo 2014 non era più presente alcuna riserva.

Nel 2013 il CDF ha stilato un rapporto sugli strumenti e sull'attuazione del SCI, senza limitarsi agli aspetti della regolarità. Nell'aprile 2015 la Delegazione delle finanze ha trattato questo rapporto. Il CDF ha in particolare raccomandato all'Amministrazione federale delle finanze quattro misure. Innanzitutto, rivedere l'ordinanza sulle finanze della Confederazione per abolire alcuni controlli non proficui (p. es. aumentare i limiti dell'iscrizione all'attivo per gli investimenti o per l'autorizzazione di mandati di pagamento). Secondariamente, spostare a monte l'accento sui controlli, dal flusso dei pagamenti verso l'ambito della sottoscrizione degli obblighi, per vigilare meglio sulle decisioni che impegnano la Confederazione, come i contratti, gli ordini o i sussidi. In terzo luogo, pubblicare l'elenco di tutte le persone autorizzate a firmare nell'Amministrazione federale, in modo che affari sensibili, come l'apertura di un conto bancario, possano essere verificati. Infine, prevedere la doppia firma per tutte le decisioni a partire da un determinato importo.
Visto che l'AFF ha respinto diverse raccomandazioni, il CDF ha portato la questione dinanzi alla direzione del Dipartimento. In particolare il CDF era insoddisfatto della posizione dell'AFF riguardo alla doppia firma e al registro pubblico delle persone autorizzate a firmare. In un incontro tra la Delegazione delle finanze e il direttore dell'AFF, tenutosi nel maggio 2015, è stata esaminata la posizione dell'AFF. A fine giugno 2015 la Delegazione delle finanze ne ha discusso con la responsabile del DFF e ha constatato che questa condivide l'indirizzo delle raccomandazioni del CDF 6658

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concernenti la doppia firma e la competenza per l'apertura di un conto bancario. In uno scritto del 10 luglio 2015 ha raccomandato al DFF di modificare la legge sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (LOGA) in modo tale che per i contratti, le decisioni e altri obblighi formali della Confederazione relativi a importi superiori a 100 000 franchi sia richiesta la doppia firma e che per l'apertura di conti bancari debba controfirmare anche l'AFF.

Nel suo parere del 18 agosto 2015 il DFF non ha contestato queste richieste del CDF e della Delegazione delle finanze, ma ha dichiarato di non ritenere necessario un disciplinamento a livello di legge. Ha invece proposto riguardo alla doppia firma di intervenire con una modifica a livello di ordinanza, e per l'apertura di conti bancari ha affermato di ritenere sufficienti le attuali istruzioni interne del DFF. Nella replica del 21 settembre 2015, la Delegazione delle finanze è rimasta sulle sue posizioni, poiché è convinta che sancire questi obblighi nella LOGA consenta sia di riconoscere una legittimazione da parte del Parlamento, sia di sottolineare l'importanza attribuita al SCI nella Confederazione. In uno scritto del 27 ottobre 2015 il DFF si è infine allineato a questa posizione e ha deciso di dare seguito alle raccomandazioni summenzionate e di sottoporre all'Assemblea federale una relativa modifica della LOGA assieme al programma di stabilizzazione 2017­2019.

4.6.3

AFC: SCI nel settore della tassa di bollo e dell'imposta preventiva

Nel 2015 il CDF ha esaminato nella Divisione principale Imposta federale diretta, imposta preventiva, tasse di bollo (DPB) il sistema di controllo interno (SCI) sulle entrate lorde dell'imposta preventiva (2014: circa 25 miliardi di fr.) e sui proventi delle tasse di bollo (2014: 2,1 miliardi di fr.). Ha rilevato che la protezione dell'accesso sia fisico che logico (tecnico) è insufficiente e non garantisce una sicurezza adeguata contro consultazioni indebite oppure modifiche di dati sensibili.

Ritiene dunque che sia urgentemente necessario adottare misure. A suo avviso, occorre elaborare una strategia di controllo orientata ai rischi unitaria per tutta la divisione. Allo stesso tempo, vanno armonizzati i processi, le procedure di lavoro e le istruzioni, nonché la formazione e la formazione continua.

L'AFC ha accolto le raccomandazioni del CDF e illustrato con quali misure intende apportare i necessari miglioramenti. È d'altronde convinta che l'entrata in funzione di diverse applicazioni informatiche, attualmente in fase di sviluppo nel quadro di Fiscal-IT, contribuirà notevolmente a migliorare la situazione. La Delegazione delle finanze ritiene che, considerato l'enorme volume finanziario in questo settore, quanto riscontrato dal CDF sia grave. Riconosce però la disponibilità dell'AFC ad attuare in tempi rapidi le raccomandazioni formulate nella verifica.

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4.6.4

AFC: progetto chiave TIC Fiscal-IT

Nel novembre 2014 la Delegazione delle finanze si è occupata del rapporto semestrale del Consiglio federale concernente questo progetto chiave TIC e ne ha discusso i punti principali con la responsabile del DFF. Al centro della discussione vi sono stati soprattutto il ritardo accumulato in determinati progetti, le difficoltà negli acquisti e il carico di lavoro che grava su alcune persone chiave coinvolte. Il DFF riteneva allora che, nel complesso, il progetto seguisse la sua strada e che il programma nel suo insieme non fosse a repentaglio. Secondo il DFF, i ritardi avrebbero potuto essere compensati sull'intera durata del programma, tuttavia a scapito delle riserve temporali e dei progetti di ottimizzazione previsti alla fine del programma. A tal proposito si rimanda al numero 4.6.4 del rapporto d'attività 2014 della Delegazione delle finanze.

A metà aprile 2015 la Delegazione delle finanze ha discusso un rapporto di verifica del CDF. A fine 2014 il CDF aveva esaminato per la seconda volta il programma Fiscal-IT ponendo l'attenzione soprattutto sulla pianificazione e il controlling. In breve, il CDF ha constatato che il programma si è sviluppato positivamente, che è stato condotto con competenza e che gode presso l'AFC e l'UFIT di grande considerazione a livello di direzione. Il CDF ha però anche segnalato alcune difficoltà riscontrate a livello di coordinamento generale e di risorse del personale.

A metà maggio 2015 la Delegazione delle finanze ha discusso il rapporto del Consiglio federale del 1° aprile 2015 sullo stato del programma Fiscal-IT a fine 2014, nel quale il Governo affermava di prendere conoscenza con soddisfazione che il programma Fiscal-IT dopo il secondo semestre 2014 continuava il suo percorso. La direzione del programma aveva la situazione sotto controllo ed erano stati raggiunti importanti obiettivi. Il Governo rilevava inoltre che il DFF e il Consiglio federale non avevano riscontrato rischi tali da mettere a repentaglio lo svolgimento del progetto nel suo insieme.

A fine giugno 2015 la Delegazione delle finanze è stata informata in loco da rappresentanti dell'AFC e dell'UFIT sullo stato del progetto e sulle funzionalità di alcune applicazioni già concluse. Le informazioni ottenute hanno consentito di avere una buona panoramica sullo stato di Fiscal-IT; sulla base di queste
indicazioni e del rapporto sullo stato di avanzamento dei progetti al 30 giugno 2015 del Consiglio federale, si è di nuovo tenuta a fine novembre 2015 una discussione con la responsabile del DFF. La Delegazione delle finanze ha potuto prendere conoscenza che a metà novembre 2015 circa il 20 per cento del programma era stato attuato, il valore delle attività realizzate (earned-value) era di 32 milioni di franchi su un budget totale di 74 milioni. In conclusione, la responsabile del DFF ha affermato che, nonostante il permanere nel Fiscal-IT di notevoli difficoltà nelle risorse, restava fiduciosa sulla conclusione del progetto nei tempi e nel rispetto del quadro finanziario previsti.

Sulla base delle informazioni ricevute, la Delegazione delle finanze ha riconosciuto i progressi compiuti nel 2015 nei settori problematici. È tuttavia sorpresa del tono generale molto positivo del DFF, in particolare visti il permanere di rischi elevati, tra i quali le questioni ancora aperte sull'architettura. La Delegazione delle finanze ha inoltre preso conoscenza a fine novembre 2015 del punto di vista della CdG-S, che si è pure occupata del progetto e che, come la Delegazione delle finanze, si è stupita 6660

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delle valutazioni ottimistiche del DFF. La Delegazione delle finanze considera inoltre positiva l'intenzione della CdG-S di occuparsi di determinati progetti chiave TIC sulla base dei rapporti semestrali del Consiglio federale e di mettere al corrente la Delegazione delle finanze sui suoi riscontri. Questo rafforza l'alta vigilanza parlamentare e mantiene la pressione sul Consiglio federale e sull'amministrazione per indurli a prestare la dovuta attenzione alla direzione operativa e finanziaria nel settore TIC. La Delegazione delle finanze continuerà a seguire con attenzione l'evoluzione di Fiscal-IT.

4.6.5

Progetti chiave TIC dell'AFD

Piattaforma per le imposte di consumo Questo progetto chiave è stato avviato nel gennaio 2014 con una dotazione finanziaria di 13,5 milioni di franchi. L'obiettivo era di creare una piattaforma per tutte le imposte di consumo prelevate dall'Amministrazione federale delle dogane e dalla Regia federale degli alcool e per le restituzioni. Nel maggio 2015, prima che la fase di concezione fosse conclusa, il progetto chiave è stato sospeso perché, a seguito della probabile bocciatura della nuova legislazione sull'alcol nelle Camere federali, sarebbero venute a mancare le condizioni giuridiche e materiali. Sarebbe inoltre stato necessario mettere in conto un notevole superamento dei costi, sicché il finanziamento non era più assicurato. Finora sono stati spesi quasi quattro milioni di franchi. Esaminata la situazione, il CDF ha sostenuto la decisione di sospendere il progetto. Retrospettivamente è stato osservato che l'attuazione sotto il profilo informatico del progetto è stata affrontata troppo velocemente. I risultati finora conseguiti confluiranno nello studio sui principi operativi, l'architettura informatica e il piano d'azione dell'AFD (Geschäftsprinzipien, IT-Architektur und Roadmap EZV). Questo studio getta le basi per il rinnovo totale delle applicazioni dell'AFD. Il CDF ha raccomandato di attuare il progetto su basi finanziarie e tecniche solide.

Riorganizzazione delle piattaforme centrali Inizialmente questo progetto prevedeva anche lo sviluppo e l'introduzione di nuove piattaforme e applicazioni TIC. Alla luce dei primi riscontri nella fase di avvio è stato in seguito notevolmente ridimensionato e trasformato in uno studio sulla riorganizzazione delle piattaforme centrali (Redesign Fracht). Lo studio è stato concluso con successo e il piano di attuazione si presenta come programma verosimilmente della durata di sette anni e con un volume di acquisti di circa 60 milioni di franchi. I risultati confluiranno nello studio dell'AFD summenzionato sui principi operativi, l'architettura informatica e il piano d'azione dell'AFD.

Sistema di gestione degli interventi L'AFD acquisisce un sistema di gestione degli interventi unitario per le centrali d'intervento delle guardie di confine. Un sistema di localizzazione complementare deve inoltre indicare al sistema di gestione degli interventi i dati
relativi alla posizione e allo stato di tutti i veicoli delle guardie di confine e consentire la ricezione di informazioni. Il progetto è in fase avanzata e dovrebbe concludersi nel 2016. Sulla 6661

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base del rapporto sullo stato dei progetti chiave TIC al 30 giugno 2015, il DFF ritiene che il progetto sia sulla buona strada, anche se a causa del cambiamento di un fornitore il budget è leggermente aumentato. Per evitare ulteriori aumenti di spesa occorre anche monitorare attentamente i rischi tecnici.

Valutazione generale da parte della Delegazione delle finanze La Delegazione delle finanze già da molto tempo rileva nel rinnovo dei sistemi informatici dell'AFD un rischio molto elevato. A metà 2015 ha chiesto al Consiglio federale di indicare contestualmente al rapporto sullo stato dei progetti chiave TIC al 30 giugno 2015 con quali misure il DFF intende mettere sotto controllo l'ingorgo di investimenti in ambito informatico nell'AFD. Il rapporto e lo scritto accompagnatorio del Consiglio federale non contengono tuttavia informazioni a tal proposito. La Delegazione delle finanze ha pertanto discusso questo tema a fine novembre 2015 nell'ambito di un incontro con la responsabile del DFF.

Il portafoglio di progetti dell'AFD elaborato nell'ambito dello studio sui principi operativi, l'architettura informatica e il piano d'azione dell'AFD prevedeva in origine progetti per circa 300 milioni di franchi negli anni dal 2017 al 2025. Secondo la responsabile del DFF, si procede ora sulla base di una verifica globale a esaminare quali progetti possono essere ridimensionati oppure rinviati per ridurre tale importo a circa 200 milioni. La verifica valuta anche le conseguenze di un simile ridimensionamento nei settori della sicurezza e del traffico delle merci dell'AFD.

Per la Delegazione delle finanze si pone la questione se, alla luce degli sforzi di risparmio della Confederazione, queste ingenti spese siano finanziabili e quali concrete ripercussioni risultano dal piano di rinuncia menzionato in precedenza. In uno scritto del 22 dicembre 2015 la Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a farle pervenire un suo parere su questi due punti.

4.6.6

AFD: acquisti

A inizio 2015 l'AFD ha svolto nell'Amministrazione federale delle dogane (AFD) una revisione sugli acquisti per verificare la legalità, la regolarità e l'economicità nell'attuazione della legislazione in materia di acquisti pubblici. Visto che l'AFD si trovava nel bel mezzo di una riorganizzazione, il CDF ha valutato anche la prevista organizzazione degli acquisti. In generale l'AFD effettua ogni anno acquisti per circa 100 milioni di franchi, una parte importante dei quali con contratti quadro oppure attraverso i servizi centrali d'acquisto.

Nella sua revisione il CDF è giunto alla conclusione che la maggioranza degli acquisti esaminati non è stata effettuata in modo regolare e in alcuni casi neppure conformemente alle disposizioni legali in materia di acquisiti. Al momento in cui è stata svolta la verifica, nell'AFD non vi erano i presupposti affinché gli acquisti potessero essere svolti secondo i principi dell'impiego economico dei fondi, del rafforzamento della libera concorrenza e della trasparenza e parità di trattamento tra gli offerenti.

Secondo il CDF le ragioni principali delle lacune risiedono nella mancanza di un processo per gli acquisti unitario e nella carente definizione delle competenze.

L'AFD ha spiegato nel suo parere concernente il rapporto di verifica di aver già 6662

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preso, nell'ambito della riorganizzazione della Direzione generale delle dogane per il 1° maggio 2015, le necessarie misure per garantire che in futuro gli acquisti siano svolti correttamente sia sotto il profilo materiale che formale.

Visto quanto emerso, il 18 settembre 2015 il CDF ha trasmesso alla responsabile del DFF una notifica secondo l'articolo 15 capoverso 3 LFC in cui illustrava i problemi di coordinamento degli acquisti in seno al Dipartimento. Secondo il CDF, l'AFD ha prestato poca attenzione a integrare i servizi centrali d'acquisto nella sua nuova organizzazione e in tal modo a ottimizzare la ripartizione dei compiti e delle risorse nelle operazioni di acquisto. Nel suo scritto il CDF rilevava tra l'altro che in quel momento non era in grado di giudicare se le misure attuate dall'AFD avessero già dispiegato effetti. La Delegazione delle finanze continuerà a seguire l'evoluzione della situazione, prestando soprattutto attenzione a verificare che con la nuova organizzazione degli acquisti pubblici dell'AFD le lacune rilevate dal CDF siano colmate.

4.6.7

AFD: depositi doganali

Nella primavera 2014 la Delegazione delle finanze si è occupata di un rapporto di verifica del CDF sui depositi doganali, che in particolare segnalava un rischio di reputazione per la Svizzera e raccomandava al Consiglio federale di emanare una strategia per i depositi doganali che tenesse conto degli interessi politici ed economici della Confederazione e mostrasse i rischi e le opportunità. Aveva allora incaricato una sottodelegazione di effettuare una visita informativa in loco per farsi un'idea delle procedure concrete e dell'attività di controllo pratica dell'AFD. Per i dettagli si veda il rapporto d'attività 2014, numero 4.6.6.

In base a questa visita informativa, al parere del DFF e a un colloquio con la responsabile del DFF, la Delegazione delle finanze si è convinta ancor più che l'elaborazione di un approccio globale è indispensabile. Nella primavera 2015 ha preso conoscenza che il Consiglio federale aveva integrato la strategia in materia di depositi doganali (in adempimento alla raccomandazione del CDF) nel messaggio concernente la modifica della legge sulle dogane adottato a inizio marzo 2015. La strategia non conteneva tuttavia il confronto nella prassi con altri Stati europei e l'analisi dei rischi politici ed economici, come richiesto dal CDF. A fine maggio 2015 la Delegazione delle finanze ha pertanto chiesto al DFF di informarla sullo stato, l'ampiezza, la tempistica e i risultati intermedi di queste analisi.

Nell'ambito di un colloquio tenutosi a fine giugno 2015, la responsabile del DFF ha spiegato alla Delegazione delle finanze che l'AFD stava concretizzando le raccomandazioni del CDF in un rapporto e stava elaborando un confronto della prassi per quanto riguarda i depositi doganali tra la Svizzera e l'Unione europea sull'esempio del Lussemburgo. Inoltre, un rapporto del Gruppo di coordinamento interdipartimentale per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo è giunto alla conclusione che i depositi doganali non rappresentavano per la Svizzera un rischio particolare, perché le transazioni relative alla merce immagazzinata sono svolte attraverso intermediari finanziari e i flussi finanziari sono pertanto sufficientemente trasparenti. Secondo il DFF non erano pertanto necessarie ulteriori analisi.

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Il 18 novembre 2015 il Consiglio federale ha deciso prescrizioni più restrittive per i depositi doganali al fine di consentire all'AFD di sorvegliare meglio l'entrata e l'uscita della merce. La relativa modifica dell'ordinanza è entrata in vigore il 1° gennaio 2016. A fine novembre 2015 la Delegazione delle finanze è stata informata dalla responsabile del DFF sui punti essenziali delle nuove prescrizioni, sulla loro attuazione concreta da parte dell'AFD e sulle conseguenze a livello di personale doganale. Ha quindi per ora chiuso l'affare. Si occuperà nuovamente del tema tra qualche anno per verificare se i risultati che ci si prefiggeva di raggiungere con la revisione dell'ordinanza sono stati effettivamente raggiunti.

4.6.8

UFIT: progetto di riorganizzazione

Nel suo rapporto d'attività 2013 (n. 3.6.2) la Delegazione delle finanze aveva menzionato le discussioni in seno alle Commissioni delle finanze sulle prestazioni fornite dall'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione (UFIT). Diversi uffici si sono lamentati dei prezzi troppo elevati dell'UFIT e della qualità delle prestazioni fornite talvolta insufficiente. La Delegazione delle finanze aveva deciso di effettuare una visita informativa presso l'UFIT. Nell'incontro sono state soprattutto esaminate le modalità di fissazione dei prezzi, nonché la riorganizzazione dell'UFIT. La Delegazione delle finanze ha in generale giudicato positivamente la riorganizzazione e le misure pianificate per ridurre i costi e intende seguire l'evoluzione dell'UFIT.

Nel tardo autunno 2014 il CDF ha esaminato il progetto di riorganizzazione ON BIT. Avviato nel 2012 e concluso nel marzo 2014, il progetto si prefiggeva di rivedere l'organizzazione allo scopo di migliorare le prestazioni dell'UFIT. Al momento della verifica del CDF il nuovo assetto era stato introdotto. La nuova organizzazione è orientata sulla catena di creazione di valore, ma in parte mancano ancora metodi e strumenti. Il CDF ha constatato che, durante la riorganizzazione, l'UFIT è stato in grado di assicurare i suoi servizi, nonostante qualche disagio a livello di supporto riscontrato dai clienti. Il CDF ritiene che in generale la direzione e l'organizzazione del progetto siano state adeguate. Nell'ottica di progetti futuri, margini di miglioramento vi sono nella definizione di obiettivi misurabili e nella trasparenza per quanto riguarda l'evoluzione dei costi interni e delle prestazioni.

A metà aprile 2015 la Delegazione delle finanze ha discusso approfonditamente con il direttore dell'UFIT sugli obiettivi e gli effetti della riorganizzazione e le questioni relative all'internalizzazione, la soddisfazione della clientela, la formazione del prezzi, la struttura del personale, nonché il rapporto tra beneficiari e fornitori delle prestazioni. Ha preso conoscenza che la riorganizzazione ha consentito di compiere significativi progressi nelle questioni principali. Margini di miglioramento vi erano ancora tra l'altro nella gestione dell'offerta e nello svolgimento dei mandati. Inoltre, la Delegazione delle finanze ha riscontrato alcuni problemi nella gestione generale del portafoglio. Sarà sua premura tenere sott'occhio questo aspetto e il tema dei servizi standardizzati.

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4.6.9

ODIC: progetto chiave TIC UCC

Il progetto UCC (Unified Communications & Collaboration) prevede di integrare diversi servizi e applicazioni di comunicazione in una piattaforma unica. Gli attuali impianti di telefonia fissa della Confederazione sono giunti alla fine del loro ciclo vitale e devono essere sostituiti. In origine il programma si prefiggeva di introdurre nell'Amministrazione federale civile un nuovo sistema di comunicazione entro fine 2015. Nel 2014 il CDF ha esaminato questo progetto e formulato 17 raccomandazioni. La Delegazione delle finanze ha discusso sulla base di questo rapporto soprattutto la questione se siano veramente necessari più fornitori di prestazioni e ha deplorato la mancanza di coordinamento tra progetti simili in ambito civile e militare. Nel novembre 2014 ha esaminato in un incontro con la responsabile del DFF lo stato di attuazione di queste raccomandazioni. Ha preso inoltre conoscenza del fatto che i progetti nel DFF (ambito civile) e nel DDPS (ambito militare) sono stati svolti in parallelo a causa dei diversi requisiti di sicurezza e delle diverse procedure di acquisto.

Sulla base del rapporto sullo stato di avanzamento dei progetti chiave TIC del Consiglio federale, a fine 2015 la Delegazione delle finanze ha constatato che al 30 giugno 2015 il programma UCC era sul «rosso». I responsabili del progetto hanno stimato che il rischio generale fosse troppo elevato. Secondo il rapporto, i rischi risiedono in primo luogo nel progetto UCC del DDPS e negli acquisti. A causa della mancanza di risorse, l'introduzione del sistema nel DDPS ha dovuto essere posticipata; di conseguenza l'introduzione dell'intero progetto UCC dovrebbe verosimilmente slittare a metà 2017. In un incontro tenutosi a fine novembre 2015, la responsabile del DFF ha riferito che è stato possibile ovviare alla carenza di personale mediante un concorso OMC e che in tal modo a fine 2015 il progetto dovrebbe ritornare sul «verde».

La Delegazione delle finanze rileva che anche in altri progetti chiave TIC i rischi principali sono costituiti dalle esigue risorse di personale e da ritardi causati da procedure di acquisto protrattesi più a lungo del previsto, che coinvolgono, oltre ai fornitori di prestazioni, uffici con compiti interdipartimentali come l'ODIC e l'UFCL. In uno scritto del 22 dicembre 2015 la Delegazione delle finanze
ha quindi chiesto al Consiglio federale di prestare la dovuta attenzione al programma UCC e al progetto UCC DDPS, nonché ai potenziali conflitti tra la direzione di progetto, i fornitori di prestazioni e gli uffici con compiti interdipartimentali. La Delegazione delle finanze riesaminerà questo tema e l'evoluzione del progetto UCC in occasione del prossimo rapporto sullo stato d'avanzamento dei progetti TIC.

4.7

Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR)

4.7.1

Attività accessorie dei professori universitari

Nel 2009 il CDF ha valutato le attività accessorie private dei professori universitari.

Oltre al salario e alla cassa pensione, le attività accessorie svolgono un ruolo importante per la competitività delle università svizzere. Il CDF ha rilevato che in questo 6665

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settore vi è pochissima trasparenza e che le università spesso non sono pienamente al corrente delle attività accessorie svolte dai loro professori. Il CDF ha in particolare rilevato i seguenti rischi: tempo sottratto all'insegnamento e alla ricerca, perdita di reputazione per l'università, conflitti d'interesse, impiego di risorse dell'università senza una corrispondente compensazione. Inoltre, benché si siano dotate di un regolamento in materia di attività accessorie, le università non considerano questa tematica né prioritaria né rischiosa.

In base alla sua valutazione, il CDF ha formulato una serie di raccomandazioni alla Conferenza dei rettori delle università svizzere e all'allora Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca. In particolare ha chiesto di elaborare per tutte le università e i politecnici categorie unitarie di attività accessorie, di chiedere ai collaboratori interessati di presentare un'autodichiarazione e di avviare misure volte a garantire da parte di organi interni ed esterni un controllo sulle attività accessorie. Il CDF ha inoltre raccomandato di considerare le attività accessorie per le quali si fa capo a risorse delle università (personale, infrastruttura) perlopiù come mandati di terzi.

Una parte di queste raccomandazioni è stata il linea di massima accolta; da una verifica del CDF del 2012 è tuttavia emerso che nel frattempo erano state avviate soltanto pochissime misure concrete. Secondo il CDF, i rischi rilevati persistevano, in particolare relativamente a potenziali conflitti d'interesse e alla mancanza di trasparenza.

Nel 2014 la Delegazione delle finanze ha svolto un colloquio con il capo del DEFR su questo tema. Si è discusso soprattutto dell'aspetto dei rischi connessi alle attività accessorie e della questione della ripartizione delle entrate tra professori, istituti e università. Sulla base di una risposta scritta del DEFR, la Delegazione delle finanze ha preso conoscenza che il DEFR vuole rispettare l'autonomia delle università e dei Cantoni responsabili delle università e che non ritiene realistica e opportuna una regolamentazione da parte della Confederazione. La Delegazione delle finanze ha incaricato la sua segreteria di analizzare la situazione delle attività accessorie dei professori universitari per quanto riguarda la trasparenza, il tempo
consentito, l'impiego di risorse e la ripartizione delle entrate. È emerso da questa analisi che i regolamenti in materia delle università sono estremamente diversi tra loro nei contenuti e nel grado di dettaglio. Nel marzo 2015, sulla base di queste informazioni, la Delegazione delle finanze ha constatato che le raccomandazioni a suo tempo formulate dal CDF non erano state attuate e che vi era ancora una forte necessità di intervenire. Il settore universitario è finanziato in gran parte con mezzi pubblici, anche mezzi della Confederazione. La mancanza di trasparenza e di controllo sono pertanto ancor più deplorevoli. La Delegazione delle finanze ritiene inoltre fondamentale che sia verificata l'osservanza dei regolamenti da parte delle università e che la ripartizione dei proventi derivanti dalle attività accessorie sia disciplinata meglio.

Nell'aprile 2015 la Delegazione delle finanze ha pertanto invitato il Consiglio delle scuole universitarie della Conferenza svizzera delle scuole universitarie (CSSU), la Conferenza svizzera dei rettori delle scuole universitarie (Swissuniversities) e la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) a continuare l'esame di questi aspetti. Si è anche riservata la possibilità di raccomandare di adottare pertinenti disposizioni di legge per garantire la trasparenza e il

6666

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controllo che ritiene necessari nell'ambito del prossimo messaggio concernente il promovimento dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione (ERI).

Swissuniversities condivide in linea di massima le preoccupazioni della Delegazione delle finanze. La Conferenza dei rettori ritiene però che a livello universitario si presti grande attenzione alla questione delle attività accessorie dei professori e che siano state adottate diverse misure per aumentare la trasparenza e rafforzare i controlli. Secondo Swissuniversities le attività accessorie apportano all'economia, alla società e all'insegnamento un valore aggiunto. Un regolamento unitario a livello federale sarebbe piuttosto controproducente, perché non terrebbe in alcuna considerazione le diverse condizioni quadro politiche, culturali e legislative nei Cantoni.

Da parte sua, la CSSU ha disposto un perizia sulle competenze normative della Confederazione e delle università, che è giunta alla conclusione che le disposizioni legali non hanno trasferito agli organi comuni di Confederazione e Cantoni, in particolare il Consiglio delle scuole universitarie, alcuna competenza per emanare direttive materiali sull'ammissibilità e le modalità dell'esercizio di attività accessorie dei professori universitari. La CSSU intende tuttavia occuparsi attivamente del tema allo scopo di elaborare buone prassi in base ai regolamenti esistenti nelle università e nei due politecnici.

Nel febbraio 2016 la Delegazione delle finanze ha preso conoscenza che i suoi rilievi erano a grandi linee condivisi dagli organi summenzionati. Ha però l'impressione che manchi la volontà di adottare nel settore delle attività accessorie dei professori misure concrete. Ha pertanto raccomandato alla commissione legislativa incaricata dell'esame preliminare di valutare nell'ambito del messaggio ERI 2017­2020 se sia opportuno inserire disposizioni legali per garantire la trasparenza e il controllo auspicati. Secondo la Delegazione delle finanze, lo stanziamento di mezzi da parte della Confederazione dovrebbe essere vincolato a un regolamento minimo per disciplinare le attività accessorie dei professori. Questo regolamento dovrebbe contenere anche criteri per stabilire in quali casi una parte delle entrate di tali attività accessorie debba essere versata all'università.

4.7.2

UFAG, flussi finanziari nell'agricoltura

Flussi finanziari nel settore agricolo Nel 2014 la Delegazione delle finanze aveva chiesto all'UFAG un rapporto sui flussi finanziari nel settore agricolo. Gli aspetti salienti di tale rapporto erano stati in seguito discussi con il capo del DEFR nel febbraio 2015. La Delegazione delle finanze ha ritenuto che la descrizione dettagliata dei complessi flussi finanziari costituisce una preziosa base per valutare gli affari nel settore agricolo. Ha pertanto trasmesso il rapporto alle Commissioni delle finanze per la trattazione del consuntivo e del preventivo. Si veda a tal proposito la panoramica sulle uscite e le entrate 2012 (Übersicht der Ausgaben und Einnahmen 2012) dell'UFAG.

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Alta vigilanza dell'UFAG sui Cantoni nel settore dei pagamenti diretti Nel 2014 il CDF ha esaminato l'efficienza dell'alta vigilanza sugli uffici cantonali dell'agricoltura per quanto riguarda l'esecuzione dei pagamenti diretti. Questi sono uno dei pilastri della politica agricola e nel 2013 comprendevano uscite per circa 2,8 miliardi di franchi. Nella misura in cui non sia di competenza della Confederazione, i Cantoni devono eseguire le disposizioni di legge sui pagamenti diritti. All'UFAG è attribuita l'alta vigilanza sull'esecuzione della legge da parte dei Cantoni. Secondo il CDF, negli ultimi anni l'alta vigilanza è stata relegata in secondo piano. È indubbio che sia necessario intervenire per rafforzarla.

Il CDF ritiene che ci si debba focalizzare maggiormente sull'esame dei processi di esecuzione interni dei Cantoni. Questi ultimi devono realmente sorvegliare gli organi di controllo e presentare all'UFAG un resoconto annuale. Occorre prestare la massima attenzione alla prossimità talvolta presente tra controllori e gestori. Il CDF ha dunque raccomandato di considerare sistematicamente la vigilanza sui controlli da parte dei Cantoni nelle verifiche dell'alta vigilanza sugli uffici cantonali dell'agricoltura. Concretamente, il CDF ha invitato l'UFAG a richiedere d'ora innanzi ai Cantoni un resoconto riguardo alla vigilanza che esercitano sulle organizzazioni di controllo, in cui illustrino le attività svolte nell'ambito della loro vigilanza e le constatazioni effettuate. La questione dell'attività di vigilanza sugli organi di controllo e sui controllori da parte dei Cantoni deve rientrare in futuro permanentemente nel programma di verifica dell'UFAG.

Nel febbraio 2015 la Delegazione delle finanze ha discusso il rapporto di verifica con il capo del DEFR. In particolare, è stata informata su come il Dipartimento ha valutato le osservazioni e le raccomandazioni del CDF e quali misure concrete l'UFAG ha nel frattempo preso. La Delegazione delle finanze ha potuto prendere conoscenza che l'alta vigilanza sugli uffici cantonali dell'agricoltura è svolta dalla primavera 2015 sulla base del rischio, che i controlli esterni sono stati adeguati e che la procedura per i controlli interni è stata precisata. È anche previsto di istruire a tal proposito i collaboratori. Inoltre, la procedura mirata deve
consentire di impiegare ulteriori risorse di personale per questioni importanti. Infine, l'UFAG pianifica colloqui annuali con i rappresentanti dei Cantoni. Secondo la Delegazione delle finanze, le misure del caso sono state avviate e per quanto riguarda l'alta vigilanza sulle finanze non vi è più alcuna necessità di intervenire.

Politica agricola 2018­2021 Il 4 novembre 2015 il Consiglio federale ha aperto la consultazione sui limiti di spesa agricoli per gli anni 2018­2021. Visto che in linea di massima ci si dovrebbe attenere alle misure della politica agricola 2014­2017 (PA 14­17) per un altro quadriennio, anche l'ammontare dei mezzi finanziari da mettere a disposizione dovrebbe restare dello stesso ordine di grandezza. Poiché con la PA 14­17 vi è stato un grande cambiamento nel sistema dei pagamenti diretti, che è previsto sull'arco di otto anni, per il periodo 2018­2021 in parallelo al messaggio sui limiti di spesa non sono previsti adeguamenti di legge. Si tratta piuttosto di consolidare e ottimizzare le misure attuali a livello di ordinanza.

L'ammontare del limite di spesa è basato sul livello del Piano finanziario 2017. La diminuzione rispetto al 2015 è dovuta alle riduzioni trasversali del Preventivo 2016 6668

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e alle proposte del Programma di stabilizzazione 2017­2019. Il settore agricolo deve contribuire allo sgravio con importo tra 72 e 96 milioni all'anno.

La consultazione dura fino al 18 febbraio 2016, il messaggio del Consiglio federale sarà verosimilmente licenziato nel secondo trimestre del 2016. Le Commissioni delle finanze si pronunceranno nella procedura di corapporto su questo disegno e, conformemente alle nuove disposizioni secondo l'articolo 50 capoverso 3 LParl, difenderanno le loro proposte direttamente nelle Camere.

Nel 2015 il CDF ha svolto una valutazione sulla concezione, i costi e le conseguenze delle misure di miglioramento strutturale per il settore agricolo. Secondo la Delegazione delle finanze, il rapporto del CDF presenta un'interessantissima analisi degli effetti nel settore degli aiuti agli investimenti in ambito agricolo. Visto che gli effetti degli aiuti agli investimenti non erano stati finora ancora studiati approfonditamente, i riscontri dello studio sono anche particolarmente significativi sotto il profilo politico: senza aiuti agli investimenti un buon terzo dei progetti (36 %) non sarebbe stato realizzato, mentre circa un terzo sarebbe stato realizzato più tardi (11%) oppure in misura più ridotta (13 %). Soltanto nell'8 per cento dei casi gli aiuti agli investimenti incidono sul tipo di realizzazione. Non hanno invece alcuna incidenza nel 28 per cento dei casi: ciò significa che questi investimenti sarebbero stati comunque effettuati anche senza sussidi (il cosiddetto effetto di trascinamento). È dunque evidente che gli aiuti agli investimenti in primo luogo rafforzano gli effetti positivi o negativi degli investimenti che sarebbero comunque stati realizzati anche senza sussidi. Gli aiuti agli investimenti incidono soltanto in seconda battuta sulle modalità d'investimento.

Benché non abbia riscontrato nella sua valutazione lacune di gravità tale da rimettere in discussione la concezione e l'efficacia degli aiuti agli investimenti, il CDF ha tuttavia rilevato in diversi ambiti un potenziale di miglioramento. In primo luogo, l'attenzione deve essere posta maggiormente sulla redditività degli investimenti e, secondariamente, occorre considerare le interdipendenze con altri settori della politica agricola.

Appena il corapporto concernente l'evoluzione della politica
agricola della Commissione delle finanze della Camera prioritaria sarà disponibile, la Delegazione delle finanze affronterà di nuovo nel corso del 2016 questo tema e stabilirà i passi successivi.

4.7.3

Settore dei PF: direzione strategica

Nel 2014 la Delegazione delle finanze ha affrontato la questione dei progetti di partenariato pubblico-privato (Public-private-Partnership PPP) ed esaminato il progetto Quartier Nord del PF di Losanna soprattutto sotto il profilo dei rischi finanziari per la Confederazione. In questo contesto la Delegazione delle finanze aveva però riscontrato anche alcuni problemi relativi alla governance. Aveva ritenuto necessario un intervento sulla funzione di vigilanza del Consiglio dei PF e sulla sua capacità di imporsi nei confronti delle istituzioni dei PF. Ha pertanto deciso di seguire l'evoluzione della questione e ha preso conoscenza dell'intenzione del CDF di esaminare nel 2015 l'organizzazione e il ruolo del Consiglio dei PF. L'interesse 6669

FF 2016

per i risultati di questa revisione era tanto più elevato, alla luce del fatto che nel 2015 il CDF ha dovuto trasmettere al capo del DEFR due notifiche secondo l'articolo 15 capoverso 3 LFC: la prima concernente una truffa nell'ambito del PF di Losanna in relazione a un progetto di ricerca finanziato in parte da esterni, la seconda relativa a un esorbitante superamento di spesa di un credito d'impegno edilizio; si veda a tal proposito il numero 3.2.3.

A fine novembre 2015 la Delegazione delle finanze ha esaminato il rapporto di verifica del CDF del 12 ottobre 2015 sull'efficacia della direzione strategica e della vigilanza del Consiglio dei PF. Ha preso conoscenza che il CDF ha espresso in sintesi una valutazione fondamentalmente positiva e che l'analisi ha evidenziato che il Consiglio dei PF adempie adeguatamente le sue funzioni legali come organo di direzione strategica. Il CDF raccomandava al DEFR di proporre modifiche concrete nella legge sui PF per precisare le competenze generali in materia di vigilanza del Consiglio dei PF ed escludere possibilità di ricorso contro le sue misure di vigilanza.

Altre raccomandazioni riguardavano il personale che compone gli organi e il disciplinamento delle attività accessorie.

La Delegazione delle finanze rileva che, vista l'ampia autonomia di cui beneficiano le istituzioni, la vigilanza del Consiglio dei PF sul settore dei PF è sotto il profilo legale limitata. Problematico è soprattutto il fatto che le istituzioni del settore dei PF possono inoltrare ricorso contro le misure di vigilanza del Consiglio dei PF. Ad esempio, nel 2012 il PF di Losanna ha portato un ricorso contro una decisione del Consiglio dei PF fino al Tribunale amministrativo federale. Il Consiglio federale intende esaminare la questione della possibilità di inoltrare ricorso contro misure di vigilanza del Consiglio dei PF entro la fine del 2017 nell'ambito della revisione totale della legge sui PF.

4.7.4

SECO: progetto chiave TIC nuovoSPAD

Sviluppo del progetto nuovoSPAD Come rilevava nel numero 4.7.5 del rapporto d'attività dello scorso anno, la Delegazione delle finanze si occupa già dal 2012 della sostituzione del sistema di pagamento dell'assicurazione contro la disoccupazione. A fine novembre 2014 ha discusso un rapporto di verifica del CDF su questo progetto. Il CDF ha constatato che, a causa dei casi di corruzione verificatisi nell'Ufficio di compensazione dell'AD, gli adeguamenti nell'organizzazione del progetto e il lavoro di pianificazione hanno subito ulteriori ritardi. Nel complesso, il CDF giunge alla conclusione che l'introduzione efficace di nuovoSPAD è possibile, ma non è ancora garantita definitivamente.

Un'altra verifica del CDF nella primavera 2015 ha evidenziato che il progetto si trovava in quel momento in una situazione di dissesto e che vi era il rischio di doverlo interrompere. Il CDF raccomandava alla SECO di concludere al più presto gli accertamenti per assicurare il funzionamento dell'attuale sistema e di stabilire dettagliatamente gli ulteriori passi.

I ritardi del progetto prospettati dal DEFR e i riscontri del CDF hanno indotto nel 2015 la Delegazione delle finanze a incontrare tre volte rappresentanti del DEFR e della SECO per esaminare approfonditamente lo stato dei lavori e informarsi sulle 6670

FF 2016

misure adottate. A fine 2015 ha appreso dell'interruzione del progetto. La decisione è stata presa dalla Commissione di vigilanza del fondo di compensazione dell'AD a seguito di nuovi rischi e difficoltà di attuazione emersi nello svolgimento del progetto e del conseguente mancato raggiungimento degli obiettivi del progetto. Da una nuova valutazione completa del progetto era emerso che gli obiettivi originari avrebbero potuto essere raggiunti sotto il profilo tecnico e della tempistica soltanto se si fossero assunti rischi molto elevati. Per la sua decisione la Commissione di vigilanza si è basata tra l'altro su una perizia esterna e sulle raccomandazioni del CDF.

A inizio agosto 2015 è stato possibile raggiungere con i fornitori un accordo consensuale e definitivo sulle modalità dell'interruzione. A fine agosto 2015 la Delegazione delle finanze è stata informata da rappresentanti del DEFR sul contenuto di questo accordo. La situazione per la SECO era piuttosto difficile, perché la stessa ditta continua ad essere responsabile della manutenzione del vecchio sistema.

L'obiettivo era dunque di raggiungere un accordo consensuale per evitare contenziosi giuridici. Le parti si sono accordate per saldare definitivamente e senza riserve tutte le pretese. È stato in particolare possibile garantire integralmente la manutenzione futura di vecchioSPAD fino al 2021. Il tempo di reazione, la disponibilità e il trasferimento di sapere sono stati chiaramente disciplinati. In generale, la Delegazione delle finanze ritiene che la soluzione trovata sia pragmatica. Continuerà a seguire la questione sulla base del rapporto conclusivo concernente il nuovoSPAD previsto per la primavera 2016.

Organizzazione dell'assicurazione contro la disoccupazione In relazione con il progetto nuovoSPAD, la Delegazione delle finanze ha constatato determinate lacune relative alla governance che sono già state illustrate nel rapporto sull'inchiesta amministrativa del prof. Urs Saxer del 26 luglio 2014 concernente l'assegnazione dei mandati nel settore dell'informatica e il controllo della legalità delle procedure d'acquisto dell'Ufficio di compensazione dell'AD. Il rapporto giunge alla conclusione che l'attuale struttura ­ con l'Ufficio di compensazione dell'assicurazione contro la disoccupazione e, più precisamente, il Centro di
prestazioni Mercato del lavoro/Assicurazione contro la disoccupazione collegato con la Commissione di vigilanza del fondo di compensazione dell'AD e, contemporaneamente, integrato nella SECO ­ pone inevitabilmente problemi a livello di delimitazione delle competenze e di gestione. Saxer propone, tra le altre cose, di valutare una riorganizzazione generale del settore dell'assicurazione contro la disoccupazione, prendendo in considerazione due opzioni: una maggiore integrazione del settore dell'AD nell'Amministrazione federale (SECO) o un'indipendenza completa, ad esempio sotto la forma di istituto di diritto pubblico.

La Delegazione delle finanze è convinta che la ripartizione poco chiara delle competenze e delle responsabilità riscontrata nel progetto nuovoSPAD sia dovuta anche ai problemi di interazione fra le strutture dell'AD e quelle della SECO. A metà marzo 2015 ha pertanto chiesto al DEFR di adeguare in tempi ragionevoli la struttura organizzativa dell'Ufficio di compensazione dell'AD. Ritiene indispensabile che, come illustrato nel rapporto del 26 luglio 2014 sull'inchiesta amministrativa (rapporto Saxer), le strutture dell'assicurazione contro la disoccupazione siano completa6671

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mente integrate nella SECO oppure completamente scorporate dall'Amministrazione federale.

Nella sua risposta del 4 giugno 2015 il capo del DEFR ha spiegato che, a seguito del rapporto Saxer, nel novembre 2014 l'ex direttore dell'Ufficio federale dell'industria, delle arti e mestieri e del lavoro (UFIAML), Klaus Hug, è stato incaricato di elaborare possibili modelli per l'organizzazione futura dell'Ufficio di compensazione dell'AD. Si tratta di porre l'attenzione soprattutto sull'attuazione efficiente dell'assicurazione contro la disoccupazione, l'osservanza delle regole del Governo d'impresa della Confederazione e la responsabilità decisionale. Nel 2016 il Consiglio federale dovrebbe verosimilmente presentare un rendiconto sulle misure attuate e sugli eventuali ulteriori adeguamenti necessari. La Delegazione delle finanze si occuperà a tempo debito della proposta di nuova organizzazione.

4.8

Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC)

4.8.1

Visita informativa presso la SG-DATEC

A metà agosto 2015 una sottocommissione della Delegazione delle finanze ha svolto una visita informativa presso la Segreteria generale (SG) del DATEC. L'obiettivo era di farsi un'idea sui compiti della SG quale organo di stato maggiore del Dipartimento. Si è in particolare discusso delle strutture e dei principi dirigenziali della SG, della gestione nei settori dell'informatica e degli acquisti, nonché della conduzione delle aziende parastatali. Altri temi affrontati sono stati la collaborazione in seno ai e con i servizi al di fuori del Dipartimento, la struttura del controlling e del sistema di controllo interno, nonché le sfide e la gestione dei rischi. La sottodelegazione ha posto inoltre particolare attenzione alle strutture dirigenziali per l'informatica e alla gestione degli acquisti.

Grazie alla visita informativa la sottodelegazione ha potuto avere una buona panoramica sui compiti variati della SG quale stato maggiore del DATEC. L'impressione che ne ha tratto sulla direzione del Dipartimento è in generale positiva. In particolare, vanno segnalati i miglioramenti apportati negli ultimi anni nell'informatica e negli acquisti, settori nei quali il DATEC dispone ora di un controlling ben organizzato ed efficiente. La sottodelegazione ritiene che dopo questa visita informativa non restino questioni specifiche pendenti. La sottodelegazione ha invece formulato alla SG-DATEC un'osservazione relativa alla governance dell'Ufficio federale delle strade (USTRA). L'USTRA sbriga un'enorme quantità di compiti ed è chiamato ad assumere svariate funzioni (legislazione, pianificazione, committenza, vigilanza, regolazione). La sottodelegazione ha raccomandato pertanto al DATEC di prestare attenzione a questo aspetto. La Delegazione delle finanze si occuperà nuovamente di questo tema nel 2016 nell'ambito del prossimo colloquio con la responsabile del DATEC.

6672

FF 2016

4.8.2

Acquisti nel DATEC

Al numero 4.8.1 del suo rapporto d'attività 2014 la Delegazione delle finanze aveva rinviato a una verifica del CDF di fine 2013 sugli acquisti da parte della centrale di USTRA (senza gli acquisti nel settore delle strade nazionali). In base alla sua verifica, il CDF aveva ritenuto che vi fosse necessità di intervenire per quanto riguarda l'attuazione delle prescrizioni legali, il rafforzamento della concorrenza e l'accertamento del fabbisogno, e ha formulato diverse raccomandazioni. La Delegazione delle finanze ha espresso inquietudine riguardo al fatto che in un ufficio che effettua acquisti di tali entità il sapere specialistico, indubbiamente presente, non venga utilizzato con coerenza in tutti i settori d'acquisto. Inoltre, ha destato stupore la quota elevata di aggiudicazioni mediante trattativa privata. La Delegazione delle finanze ha pertanto rivolto diverse domande al DATEC sulle misure avviate.

Nell'aprile 2015 ha approfondito le risposte nell'ambito di un incontro con la responsabile del DATEC. La Delegazione delle finanze ha preso conoscenza che l'USTRA aveva già proceduto o si apprestava ad attuare le raccomandazioni del CDF. A quel punto restava in sospeso la raccomandazione del CDF di costituire un servizio di acquisti centralizzato, per il quale l'USTRA ha previsto quattro posti da compensare a lungo termine in altri settori. La Delegazione delle finanze tiene in sospeso l'oggetto e lo riprenderà dopo la verifica successiva pianificata dal CDF.

Nel corso dell'incontro con la responsabile del DATEC di metà aprile 2015 si è discusso anche di una verifica del CDF sugli acquisti dell'Ufficio federale dell'energia (UFE). Sulla base di questa verifica il CDF aveva raccomandato di elaborare un piano degli acquisti, emanare direttive di attuazione per gli affari che hanno potenzialmente il carattere di un sussidio e trattare in modo restrittivo le aggiudicazioni mediante trattativa privata. La Delegazione delle finanze ha preso conoscenza che l'UFE ha avviato diverse misure e che si stava occupando di rielaborare la pianificazione degli acquisti. Come spiegato dall'UFE, le numerose aggiudicazioni mediante trattativa privata erano riferibili in gran parte ad acquisti al di sotto del valore soglia e talvolta ad acquisti susseguenti. La responsabile del DATEC ha rilevato che queste aggiudicazioni
sono sempre avvenute conformemente alle disposizioni di legge. Inoltre, ha rilevato l'enorme onere che pone la messa a concorso di piccoli mandati sia per la Confederazione che per le aziende, in particolare le PMI.

Occorre pertanto trovare un rapporto ragionevole tra l'entità del mandato e l'onere amministrativo. Sulla base delle informazioni ricevute, la Delegazione delle finanze conclude l'affare ma continuerà in linea di massima a seguire la questione delle aggiudicazioni mediante trattativa privata; a tal proposito si veda anche il numero 3.4.4 del presente rapporto.

4.8.3

USTRA: progetto chiave TIC SIAC

L'obiettivo del sistema d'informazione sull'ammissione alla circolazione (SIAC) è di sostituire i tre sistemi finora in uso con i dati di immatricolazione, delle autorizzazioni a condurre e delle misure amministrative. Nell'aprile 2013 il Consiglio federale ha iscritto questo progetto tra i progetti chiave TIC. A causa di diversi ritardi, a fine aprile 2014 il comitato del progetto ha deciso di spostare l'introduzione del 6673

FF 2016

SIAC a Pasqua 2015. Il CDF ha esaminato questo progetto chiave TIC nella primavera 2014: ha constatato che persistevano notevoli rischi e ha rilevato che le scadenze prefissate, seppure con difficoltà, avrebbero potuto essere rispettate. Altra importante lacuna riscontrata è che la pianificazione programmatica, allestita su basi incerte (p. es. descrizione lacunosa delle funzionalità), ha dovuto essere adeguata più volte.

Nell'aprile 2015 la Delegazione delle finanze è stata informata dalla responsabile del DATEC sullo stato del progetto e ha discusso i passi ulteriori. Ha preso altresì conoscenza del fatto che il termine per l'introduzione è stato nel frattempo di nuovo posticipato di un anno. Le informazioni contenute nel rapporto del Consiglio federale sullo stato d'avanzamento dei progetti chiave TIC a fine 2014 erano pertanto già superate. La proroga del termine d'introduzione è dovuta, in particolare, ai tempi di reazione insufficienti del sistema. Le misure avviate non hanno tuttavia consentito di realizzare gli obiettivi, sicché il 25 agosto 2015 l'USTRA ha deciso di cercare un nuovo partner per concludere SIAC. Questa scelta è scaturita dalle divergenze insormontabili tra l'Ufficio federale e i fornitori nell'interpretazione del contratto d'appalto.

Vista questa evoluzione, anche il rapporto del Consiglio federale sullo stato d'avanzamento dei progetti chiave TIC al 30 giugno 2015 risultava superato dagli eventi. La Delegazione delle finanze ha pertanto rinunciato a discutere le informazioni contenute nel rapporto. A fine agosto 2015 ha preso tuttavia conoscenza che il CDF avrebbe svolto una verifica nell'autunno 2015 per chiarire per quali ragioni il progetto è stato ripetutamente rinviato ed è infine stato necessario interromperlo. La Delegazione delle finanze si occuperà nuovamente di questo tema nella primavera del 2016 sulla base di questo rapporto di verifica. In particolare, è interessata a sapere con quali misure è possibile realizzare gli obiettivi del progetto e con quali conseguenze a livello di tempistica e oneri finanziari.

4.9

Organi esteri

4.9.1

Incontro con la Corte dei conti federale della Germania

La Delegazione delle finanze ha incontrato rappresentanti della Corte dei conti federale della Germania (Bundesrechnungshof BRH) e discusso sugli esami che questa istituzione conduce nel settore della tecnica delle informazioni e delle comunicazioni militari. In particolare ha voluto sapere se i problemi riscontrati in Svizzera sono emersi anche nell'Esercito tedesco e con quali misure sono stati affrontati.

Dall'incontro è emerso che le condizioni quadro dell'Esercito tedesco sono ancor più complesse di quelle dell'Esercito svizzero, soprattutto a causa della collaborazione con partner internazionali, come la NATO, e delle missioni all'estero, come in Afghanistan. Questo comporta la necessità di osservare una moltitudine di regole.

Particolare importanza riveste l'interoperabilità. Nella concezione del sistema è determinate considerare fin dal principio il lungo periodo di utilizzazione. Difficoltà possono tra l'altro sorgere se si rinuncia a sviluppare un prodotto in proprio e ci si 6674

FF 2016

affida a troppi fornitori, perché ne deriva un enorme dispendio di tempo per gli aggiornamenti. Un altro aspetto rilevato dalla Corte dei conti federale della Germania, è la necessità di coordinare tempestivamente le specifiche, per le quali si deve in particolare tenere conto di chi ha bisogno quali informazioni, dove e in quale momento, e quali mezzi sono disponibili per la loro trasmissione.

Nel 2006 l'Esercito tedesco ha iniziato a privatizzare determinati ambiti dell'informatica. Questa esternalizzazione è stata tuttavia realizzata in modo non ottimale.

L'Esercito tedesco non aveva alcuno influsso sul consorzio incaricato. Il contratto concluso è della durata di 10 anni e contempla 17 000 pagine, di cui 12 000 consacrate all'elenco delle prestazioni. Prevede importi fissi annuali per circa 6,4 miliardi di euro. In un progetto susseguente è stata fondata una società interna (società in house) all'Esercito, che è diretta secondo modalità imprenditoriali, fornisce prestazioni comparabili a quelle sul mercato e garantisce la necessaria trasparenza sui costi. La Corte dei conti federale della Germania ha approvato questo modo di procedere e formulato una serie di raccomandazioni.

La Delegazione delle finanze ha potuto constatare che per quanto riguarda le TIC l'Esercito tedesco è confrontato agli stessi problemi dell'Esercito svizzero: complessità e complicazioni nei progetti informatici sono sottostimate: i progetti durano in genere troppo a lungo, i ritardi e i superamenti di spesa sono la norma, perché molto spesso i parametri delle prestazioni sono modificati oppure i requisiti sono definiti in modo troppo impreciso. Ritiene dunque tanto più importanti i suoi sforzi per richiamare l'attenzione nei progetti informatici della Confederazione sui punti deboli menzionati in precedenza. Anche dalle esperienze nell'economia privata emerge che i progetti della durata di più di tre anni incontrano spesso difficoltà e rischiano di essere interrotti.

5

Conclusioni

Conformemente al suo mandato, la Delegazione delle finanze esercita l'alta vigilanza sulle finanze della Confederazione per lo più in modo concomitante, il che le consente di giudicare gli oggetti parallelamente al processo decisionale in corso. In questo modo può intervenire tempestivamente per evitare sviluppi indesiderati.

Quale effetto secondario ne risulta un'importante azione preventiva, anche grazie alla particolare importanza che la Delegazione delle finanze attribuisce ai criteri della parsimonia e dell'economia.

È insito nella natura del suo compito che la Delegazione delle finanze faccia rapporto soprattutto sugli oggetti che hanno dato adito a dibattiti e osservazioni critiche.

Nella maggior parte dei casi ha comunque potuto esprimere un giudizio positivo sugli oggetti che le sono stati sottoposti. Ringrazia pertanto il Consiglio federale e l'Amministrazione federale per la gestione delle finanze complessivamente buona e l'impiego per lo più efficace delle risorse pubbliche.

La Delegazione delle finanze ringrazia anche i collaboratori della sua Segreteria per l'impegno profuso e l'affidabilità al servizio di una vigilanza finanziaria efficace. In considerazione dei molti oggetti complessi, il sostegno di alta qualità della Delega-

6675

FF 2016

zione delle finanze a livello specialistico e organizzativo da parte di una Segreteria efficiente riveste la massima importanza.

Infine, la Delegazione delle finanze rivolge un ringraziamento al Controllo federale delle finanze per la vigilanza esercitata sulle finanze della Confederazione. In un contesto sempre più variato, al CDF è attribuito un compito importante, svolto come al solito in maniera efficiente, lungimirante e con impegno. La Delegazione delle finanze continuerà a fornire al CDF il sostegno necessario per il suo operato.

6676

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Allegato 1

Lista dei progetti chiave TIC Nell'Amministrazione federale sono condotti come progetti chiave TIC i progetti informatici seguenti (stato: 15 ottobre 2015): ­

GEVER Bund della Cancelleria federale (CaF);

­

ISS 2 (Interception System Schweiz, sostegno alle misure di sorveglianza) presso il Centro servizi informatici DFGP (CSI-DFGP);

­

Programma FMÜ (ampliamento dei sistemi per le misure di sorveglianza) presso il CSI-DFGP;

­

CMS DDPS (Content Management System) presso la Segreteria generale del DDPS (SG-DDPS);

­

SDVN/Polydata (servizi di comunicazione sicuri in situazioni di emergenza) nell'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP);

­

FITANIA, (infrastruttura di condotta, tecnologia dell'informazione e collegamento all'infrastruttura di rete dell'esercito) nel DDPS;

­

BLSV / ar, (sistemi di gestione aziendale e logistica della Difesa e di armasuisse) nel DDPS;

­

FISCAL-IT per il rinnovamento dell'ambiente TIC nell'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC);

­

Ristrutturazione della gestione del traffico (riorganizzazione delle piattaforme centrali) nell'Amministrazione federale delle dogane (AFD);

­

SGI&localizzazione (sistema di gestione degli interventi) nell'AFD;

­

UCC (Unified Communication & Collaboration) per la sostituzione della telefonia fissa e la rispettiva integrazione nella burotica dell'Organo direzione informatica della Confederazione (ODIC);

­

IAM Confederazione (gestione dell'identità e degli accessi) presso l'ODIC;

­

SPT2020 (prossima generazione di sistemi di postazioni di lavoro) presso l'ODIC;

­

UNB (attuazione della nuova architettura di rete della Confederazione) nell'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione (UFIT);

­

IVZ (per l'ottimizzazione del sistema d'informazione sull'ammissione alla circolazione, con i Cantoni) nell'Ufficio federale delle strade (USTRA).

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Progetti chiave TIC di periodi precedenti ­

SNAP-EESSI per lo scambio elettronico di dati nel settore delle assicurazioni sociali, nell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS);

­

Programma relativo alla piattaforma per le imposte di consumo nell'AFD;

­

CMS Next-Generation (nuove piattaforme Content Management) nell'UFIT;

­

Progetto SIPAC nuovo (riorganizzazione totale dell'applicazione principale SIPAC dell'assicurazione contro la disoccupazione) nella Segreteria di Stato dell'economia (SECO);

­

ISN BSA (rete infrastrutturale per gli equipaggiamenti di esercizio e sicurezza delle strade nazionali), nell'USTRA.

6678

FF 2016

Allegato 2

Panoramica delle spese e dei ricavi 2012 Ufficio federale dell'agricoltura

Consuntivo (CHF) 3 343 216 339

Numero conto

Crediti

Beneficiari

Oneri

3 577 710 187

1062/A2100.0001

Retribuzione del personale e contributi del datore di lavoro

UFAG

1062/A2109.0001

Rimanenti spese per il personale

UFAG

501 990

1062/A2113.0001

Locazione di spazi

UFCL

2 993 900

1062/A2114.0001

Spese per beni e servizi informatici

Organizzazioni private

8 951 349

1062/A2115.0001

Spese di consulenza

Organizzazioni private e Agroscope

5 752 869

1062/A2119.0001

Rimanenti spese d'esercizio

Organizzazioni private

4 388 472

1062/A2310.0139

Organizzazione ONU per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO)

FAO

7 420 416

1062/A2310.0141

Contributi per la ricerca

Organizzazioni private e Agroscope

6 073 270

1062/A2310.0142

Provvedimenti di lotta

Cantoni

1 907 226

1062/A4100.0001

Investimenti materiali e immateriali, scorte (non compresi nelle spese totali)

Ditte

3 757 962

1062/A2180.0001

Ammortamento del patrimonio amministrativo

6679

37 097 402

4 201 224

FF 2016

Numero conto

Crediti

Beneficiari

1062/A2111.0120

Uscite di esercizio per il controllo del traffico di animali

Organizzazione privata di cui la Confederazione è azionista di maggioranza

1062/A2310.0143

Misure ESB: eliminazione sottoprodotti di origine animale

Agricoltori e ditte

47 505 772

1062/A2310.0140

Consulenza agricola

Organizzazioni private e pubbliche

11 999 999

1062/A2310.0144

Coltivazione di piante e allevamento di animali

Organizzazioni private

37 958 499

1062/A2310.0341

Aiuti per la riqualificazione

Agricoltori

119 055

1062/A4200.0111

Crediti d'investimento nell'agricoltura

Agricoltori

53 999 734

1062/A4200.0112

Aiuti per la conduzione aziendale

Agricoltori

825 386

1062/A4300.0107

Miglioramenti strutturali nell'agricoltura

Agricoltori

86 999 779

1062/A2310.0145

Promozione dello smercio

Organizzazioni private

55 899 562

1062/A2111.0121

Amministrazione sostegno del prezzo del latte

Organizzazione privata

1062/A2310.0146

Supplementi nel settore lattiero

Agricoltori

1062/A2111.0122

Indennizzi a organizzazioni private nel settore del bestiame da macello e della carne

Organizzazione privata

1062/A2310.0147

Aiuti alla produzione animale

Ditte e organizzazioni private

1062/A2310.0148

Aiuti alla produzione vegetale

Agricoltori

71 976 437

1062/A2310.0149

Pagamenti diretti generali nell'agricoltura

Agricoltori

2 177 894 360

1062/A2310.0150

Pagamenti diretti ecologici nell'agricoltura

Agricoltori

631 299 670

1062/A2190.0010

Versamenti nelle riserve

UFAG

6680

9 672 182

2 741 070 297 996 611 6 500 000 4 989 965

43 985

FF 2016

Numero conto

Crediti

Beneficiari

Versamenti ad aziende agricole

3 338 962 511

Versamenti ad altri beneficiari

238 747 828

Entrate

­234 493 848

1062/E1200.0100

Entrate dalla vendita all'asta di contingenti

1062/E1300.0001

Emolumenti

­3 174 667

1062/E1300.0010

Compensazioni

­5 040 129

1062/E1300.0107

Contributo Liechtenstein al finanziamento delle spese per misure di sostegno del mercato

­89 747

1062/E1500.0001

Altre entrate

­79 724

1062/E1300.0108

Ricavi dal controllo del traffico di animali

1062/E1400.0113

Ricavi da interessi su crediti d'investimento e aiuti alla conduzione aziendale

6681

­216 819 595

­8 981 857 ­308 128

FF 2016

Allegato 3

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale e all'Amministrazione federale (ad n. 3.3.1) Strategia informatica della Confederazione: impostazione, attuazione e sviluppo Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

Rilevamento completo del personale TIC La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a rilevare in maniera esaustiva i dati relativi al personale TIC della Confederazione entro la metà del 2014 e a indicarli separatamente per ogni unità amministrativa nel preventivo 2015 da presentare alle Commissioni delle finanze. A partire dal 2016 il rilevamento e la valutazione devono essere presentati alle Commissioni delle finanze per mezzo di una procedura automatizzata.

Il 28 ottobre 2015 il Consiglio federale ha comunicato alla Delegazione delle finanze che da fine 2014 le unità amministrative dell'Amministrazione federale centrale indicano i ruoli del loro personale TIC nel sistema d'informazione concernente il personale dell'Amministrazione federale (BV PLUS). Nell'ambito della documentazione supplementare sul consuntivo 2014 (pag. 17 segg.) l'ODIC ha presentato alle commissioni delle finanze per la prima volta una valutazione ampiamente automatizzata del personale TIC a livello di unità amministrativa.

La raccomandazione è stata accolta e attuata.

Istruzioni TIC della Confederazione La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a disciplinare in maniera chiara ed esplicita a chi spetti controllare l'applicazione ed il rispetto delle istruzioni emanate in materia di TIC e chi invece sia responsabile del reporting.

Con lettera del 28 ottobre 2015 il Consiglio federale ha comunicato alla Delegazione delle finanze che per il momento non ritiene necessario, per quanto riguarda le istruzioni TIC del Consiglio federale, disciplinare l'applicazione delle direttive emanate.

La Delegazione delle finanze ne ha preso conoscenza a inizio 2015 e non ritiene necessari ulteriori passi.

La raccomandazione è stata accolta.

Progetti chiave TIC La Delegazione delle finanze si attende che il Consiglio federale includa tutti i programmi e progetti informatizzati TIC della Confederazione importanti dal punto di vista strategico, impegnativi, complessi e rischiosi ­ indipendentemente dal tipo di

Il Consiglio federale si è detto disposto a esaminare la possibilità di includere nel portafoglio TIC della Confederazione i progetti TIC importanti nel settore delle strade nazionali e in quello dei progetti d'armamento. Basandosi sul portafoglio dei progetti TIC importanti dell'esercito e tenendo conto delle specificità dei progetti d'armamento, il Consiglio federale

La raccomandazione è stata accolta e attuata.

6682

FF 2016

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Parere del Consiglio federale

finanziamento, ossia che si tratti di crediti d'armamento, assicurazione contro la disoccupazione, ricerca, cooperazione allo sviluppo, strade nazionali ecc. ­ nel programma di selezione dei progetti che devono ancora essere decisi, così come nelle riflessioni previste per la primavera 2014. Secondo la Delegazione delle finanze, le informazioni militari classificate non costituiscono un motivo per escludere i progetti finanziati con crediti d'armamento dalla procedura dei progetti chiave TIC.

La loro segretezza può essere assicurata con mezzi appropriati.

intende valutare se estendere le istruzioni per il portafoglio TIC della Confederazione e per i progetti chiave TIC ad altri settori (esercito, strade nazionali ecc.).

Le istruzioni TIC del Consiglio federale sono state adeguate di conseguenza il 1° luglio 2015.

Crediti scaglionati per la valutazione e la realizzazione La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a scaglionare in futuro le richieste inoltrate al Parlamento di mezzi finanziari necessari ai grandi progetti TIC: in una prima fase andrà chiesto un credito di pianificazione per determinare il fabbisogno, le prestazioni, le esigenze, i costi e la redditività, e in seguito un credito d'impegno separato per la realizzazione del progetto.

Il Consiglio federale ha accolto in linea di massima la raccomandazione della Delegazione delle finanze sottoponendole ­ dopo uno scambio di lettere e un colloquio con la responsabile del DFF ­ una proposta di compromesso concernente l'attuazione tecnica dei crediti. La Delegazione delle finanze l'ha approvata alla fine del 2014.

Conformemente a questa procedura il Parlamento ha deciso il credito d'impegno per il programma STT (sorveglianza sulle telecomunicazioni) e sottoposto al Consiglio federale i messaggi concernenti il programma SPL2020 (rinnovo dei sistemi di postazioni di lavoro) e la realizzazione di un prodotto GEVER standardizzato.

La raccomanda-zione è stata accolta e deve essere attuata per analogia.

Ulteriore sviluppo nella gestione progettuale La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale, oltre alla costituzione di un pool centrale di responsabili progettuali, di prendere in considerazione la partecipazione di esperti riconosciuti di gestione progettuale cui si possa fare appello rapidamente in caso di una carenza di risorse presso il pool di responsabili progettuali interno alla Confederazione.

L'assegnazione di un contratto quadro di questo tipo per inter-

Il Consiglio federale ha accolto la raccomandazione. È in linea di massima favorevole all'impiego di collaboratori interni all'Amministrazione federale, anche perché è consapevole che solo una cultura e una capacità comuni interne di dirigere progetti può portare a un miglioramento durevole. Se il numero di responsabili progettuali del pool centrale non dovesse essere sufficiente, sarà possibile ricorrere a specialisti esterni assunti dall'UFCL o dall'ODIC mediante un bando OMC.

La raccomandazione è stata accolta e ampiamente attuata.

6683

Stato

FF 2016

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Parere del Consiglio federale

venti su richiesta deve svolgersi in modo trasparente tramite bando di concorso pubblico.

Inoltre la Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale ad affiancare, entro la fine del 2014, alla formazione già esistente di responsabile di programma e di progetto nelle unità amministrative, anche strutture per uno scambio diretto di esperienze in tutta la Confederazione tra responsabili di programmi e di progetti, oppure a consolidare le strutture già esistenti.

Il 28 ottobre 2015 il Consiglio federale ha comunicato alla Delegazione delle finanze che i posti per il pool interno di direzione del progetto erano stati messi a concorso, che i primi posti erano stati occupati e che i progetti chiave TIC erano stati attribuiti. Il bando OMC per il pool esterno è in fase di preparazione in collaborazione con i dipartimenti.

Ulteriore sviluppo nella direzione degli uffici La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a consolidare, nel corso del 2014, la formazione dei direttori di ufficio e a fornire loro strumenti adeguati affinché possano assumere appieno la propria responsabilità gestionale nel settore TIC. A tale scopo, entro la fine del 2015 la metodologia di conduzione dei progetti e la conduzione dell'organizzazione centrale devono essere maggiormente armonizzate e coordinate.

Inoltre, la Delegazione delle finanze si aspetta che le direzioni degli uffici, quali mandanti di progetti informatici, riflettano con cura, prima di assegnare il mandato e di dare il via al progetto, sullo scopo del nuovo software e che verifichino se, grazie a quest'ultimo, i processi operativi possono diventare più convenienti.

Il Consiglio federale ha accolto la raccomandazione. Affinché i direttori degli uffici in futuro siano in grado di assumere ancora meglio la propria responsabilità nei settori della strategia TIC e della gestione di progetti TIC, l'UFPER integra, in collaborazione con l'ODIC, questo tema nella formazione dei direttori. In tale ambito i direttori vengono sensibilizzati al fatto che in occasione dell'avvio di progetti occorre procedere a un'analisi accurata dei costi e dei benefici. Inoltre, dopo la conclusione del progetto un calcolo o una valutazione a posteriori devono mostrare se gli investimenti hanno prodotto i benefici quantitativi e qualitativi previsti.

Il 28 ottobre 2015 il Consiglio federale ha comunicato alla Delegazione delle finanze che, nell'ambito dell'introduzione del metodo per la gestione di progetti HERMES 5, l'ODIC ha informato anche le direzioni degli uffici sui compiti e le competenze dell'organizzazione centrale nell'ambito dello sviluppo di progetti TIC e, su richiesta le ha istruite. Con l'ausilio dello strumento a livello federale di controlling e gestione del portafoglio TIC (cockpit TIC) le direzioni degli uffici possono esigere dai servizi competenti le pertinenti informazioni aggiornate sui principali progetti TIC. Il 1° luglio 2015 il Consiglio federale ha emanato soprattutto per i grandi progetti TIC dell'Amministrazione federale (con costi

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Stato

La raccomandazione è stata accolta e attuata.

FF 2016

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

totali superiori a 5 milioni) altre istruzioni (tra l'altro concernenti il servizio che approva i progetti nell'organizzazione centrale).

Ulteriore sviluppo nel controlling TIC La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale ad armonizzare maggiormente le indicazioni e gli strumenti direttivi per i progetti informatici in tutta la Confederazione e soprattutto a prendere in esame l'opportunità di centralizzare il controlling dei progetti chiave TIC (gestione e sorveglianza) presso un organo responsabile, al fine di garantire una conduzione unitaria e professionale dei progetti TIC della Confederazione di importanza strategica.

Il Consiglio federale ha accolto la raccomandazione e intende adottare le disposizioni aggiornate nel settore del controlling dell'informatica e disposizioni di controlling vincolanti più estese per i progetti TIC con costi totali superiori da 5 milioni di franchi.

Il 1° luglio 2015 il Consiglio federale ha emanato soprattutto per i grandi progetti TIC dell'Amministrazione federale (con costi totali superiori a 5 milioni) altre istruzioni (tra l'altro concernenti l'occupazione della funzione del mandante e la posizione della garanzia della qualità nell'organizzazione del progetto).

Per evitare incertezze riguardo alle responsabilità, il Consiglio federale rinuncia a centralizzare il controlling. Il presupposto per valutare se un pool di controlling centralizzato per i progetti TIC possa favorire il successo dei progetti è che siano disponibili alcune prime esperienze con il pool di direttori di progetti, esperienze che ancora mancano.

A fine 2015 la Delegazione delle finanze mantiene la sua richiesta di esaminare l'opportunità di centralizzare il controlling (conduzione e sorveglianza) presso un servizio unico, soprattutto per quanto concerne i progetti chiave TIC.

La raccomandazione è stata accolta e parzialmente attuata.

Ulteriore sviluppo della gestione del portafoglio TIC La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di dichiarare obbligatoria per tutti i dipartimenti, entro la fine del 2014, la trasposizione completa delle rispettive gestioni del portafoglio nel nuovo sistema di gestione del portafoglio e di

Il 28 ottobre 2015 il Consiglio federale ha comunicato alla Delegazione delle finanze che da inizio 2015 i servizi competenti devono gestire i loro progetti TIC con un costo totale superiore a 400 000 franchi e le loro applicazioni con un costo d'esercizio annuo superiore a 250 000 franchi nel sistema di

La raccomandazione è stata accolta e ampiamente attuata.

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FF 2016

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Parere del Consiglio federale

collegare quest'ultimo, entro la fine del 2015, agli strumenti di gestione del portafoglio al fine di garantire la trasposizione e il trattamento dei dati.

Inoltre la Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di esaminare l'opportunità, nella prospettiva di rafforzare le relazioni tra il management progettuale o di programma e l'organizzazione permanente, di attribuire l'avvio del progetto al dipartimento preposto invece che all'unità amministrativa competente, al fine di introdurre un livello di controllo supplementare.

gestione del portafoglio centralizzato (cockpit TIC). Il collegamento del cockpit TIC con gli strumenti di gestione del portafoglio non ha potuto ancora essere esaminato per ragioni di risorse e di costi. Questo esame sarà svolto nel 2016.

Conformemente alle istruzioni del Consiglio federale del 1° luglio 2015 l'unità amministrativa competente resta responsabile dell'approvazione del progetto.

Da gennaio 2016, tutti i grandi progetti TIC (inclusi i progetti chiave) sono sottoposti prima dell'approvazione a una valutazione indipendente da parte dell'ODIC basata su criteri d'esame unitari. L'ODIC formula in seguito raccomandazioni relative all'approvazione dei progetti alle unità amministrative competenti e informa il dipartimento preposto.

Ulteriore sviluppo del reporting al Consiglio federale La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di riesaminare costantemente le indicazioni e le esigenze cui deve rispondere il rendiconto periodico che l'amministrazione gli consegna nel quadro del controlling strategico TIC e di adeguarle di conseguenza al fine di tener conto delle novità sviluppatesi nella prassi e di disporre delle informazioni necessarie e mirate per la gestione strategica e i compiti di vigilanza.

Il 28 ottobre 2015 il Consiglio federale ha comunicato alla Delegazione delle finanze che il controlling strategico TIC destinato al Consiglio federale è adeguato costantemente all'evoluzione delle esigenze. Le raccomandazioni del CDF del luglio 2015 sono adeguate progressivamente entro fine 2016.

6686

Stato

La raccomandazione è stata ampiamente attuata.

FF 2016

(ad n. 3.3.1) Strategia informatica della Confederazione: strategia TIC 2016­2019 Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale dell'11 giugno 2015

Parere del Consiglio federale

Stato

Pianificazione a media scadenza delle TIC La Delegazione delle finanze ha raccomandato al Consiglio federale di valutare, in vista della prossima revisione dell'ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale (OIAF), il potenziale di perfezionamento che sussiste nell'ambito dell'attuale gestione finanziaria delle TIC e di provvedere a un'attuazione di carattere vincolante di una pianificazione a media scadenza delle TIC per tutta la Confederazione.

Il Consiglio federale non ha ancora formalmente rilasciato un parere.

È previsto che, entro fine giugno 2016, il Consiglio federale prenda una decisione in merito alle istruzioni concernenti la governance dell'architettura, che dovrebbe consentire di sfruttare meglio le sinergie.

Tra queste rientra anche la pianificazione a media scadenza dell'architettura TIC. Nell'ambito della gestione e pianificazione finanziaria delle TIC è previsto un miglioramento della gestione del portafoglio. Inoltre, alla pianificazione TIC è in generale accordato un maggior rilievo, aspetto contenuto anche nei progetti della nuova strategia informatica.

Le prime riflessioni sulla revisione dell'OIAF sono state svolte. Una revisione sarà però avviata soltanto dopo l'entrata in vigore della strategia TIC 2016­2019.

La raccomanda-zione è stata accolta e deve essere attuata.

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 25 settembre 2015

Parere del Consiglio federale

Stato

Conduzione e gestione centralizzata La Delegazione delle finanze si è espressa chiaramente a favore di un ulteriore rafforzamento della conduzione e gestione centralizzata delle funzioni interdipartimentali e si aspetta quindi che in base alla nuova strategia TIC, l'ODIC si occupi in modo più energico della situazione generale del sistema informatico della Confederazione e di rafforzare la propria attività di conduzione in questo ambito. A tale scopo è indispensabile che l'architettura delle TIC all'interno della Confederazione e le

cfr. le spiegazioni sulla pianificazione a media scadenza delle TIC

La raccomanda-zione è stata accolta e deve essere attuata.

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FF 2016

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 25 settembre 2015

Parere del Consiglio federale

Stato

Architettura TIC della Confederazione La Delegazione delle finanze si aspetta che in futuro le sinergie interdipartimentali vengano tempestivamente individuate e valorizzate. Raccomanda quindi al Consiglio federale di inserire nella strategia TIC 2016­2019 l'elaborazione di una gestione dell'architettura TIC per tutta la Confederazione che comprenda anche una pianificazione a media scadenza nel settore dell'architettura TIC. In qualità di organo di alta vigilanza, la Delegazione delle finanze seguirà con attenzione lo sviluppo dell'architettura della Confederazione.

cfr. le spiegazioni sulla pianificazione a media scadenza delle TIC

La raccomandazione è stata accolta e deve essere attuata

Revisione dell'OIAF La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di esaminare se le competenze e la facoltà di impartire istruzioni dell'ODIC sono chiaramente definite nell'OIAF, se possono essere perfezionate e quale ruolo va attribuito in futuro al Consiglio informatico della Confederazione (CIC).

cfr. le spiegazioni sulla pianificazione a media scadenza delle TIC

La raccomanda-zione è stata accolta e deve essere attuata.

prestazioni TIC, di cui le unità amministrative devono poter disporre con funzionalità e livelli di qualità uguali o analoghi, siano considerati servizi TIC standard e siano soggetti a una conduzione e gestione centrale.

6688

FF 2016

(ad 3.4.1) Acquisti dell'Amministrazione federale e controllo strategico degli acquisti del Consiglio federale Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 4 settembre 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

Rispetto contemporaneo della legalità e dell'economicità La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di esaminare con quali misure giuridiche (p. es. revisione LAPub, OAPub e OOAPub) e organizzative sia possibile impostare e svolgere in modo più economico ed efficiente le procedure di acquisto della Confederazione nel rispetto delle regole vincolanti del GPA dell'OMC.

Nell'ambito dell'attuale valutazione dei risultati della consultazione degli uffici sulla revisione della LAPub, il Consiglio federale esamina in che misura determinate modifiche legislative possano rendere più efficienti ed economiche le procedure d'acquisto. Per accelerare le procedure, il Consiglio federale intende inoltre provvedere affinché in futuro i servizi centrali d'acquisto possano delegare direttamente gli acquisti OMC di servizi IT ai servizi interessati e ai fornitori delle prestazioni.

Il 15 ottobre 2015 la responsabile del DFF ha comunicato alla Delegazione delle finanze che il Consiglio federale ha preso conoscenza delle richieste presentate nel suo parere concernente la revisione dell'OOAPub e intende considerarle nell'ambito dell'elaborazione del disegno di modifica dell'OOAPub.

Il 18 novembre 2015 il Consiglio federale ha licenziato la modifica dell'OOAPub.

La raccomandazione è stata accolta, successivamente precisata e parzialmente attuata.

Deleghe delle competenze in materia d'acquisto (deleghe degli acquisti) La Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a precisare, nell'ambito della prossima revisione dell'OOAPub, le disposizioni concernenti la delega limitata nel tempo e quella permanente (art. 13­15) in modo tale che: a) le condizioni per la concessione di deleghe siano elencate in modo più chiaro; b) servizi centrali d'acquisto (o la Conferenza degli acquisti della Confederazione nel caso dell'art. 15 OOAPub) possano vincolare a oneri la concessione di deleghe;

Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di precisare, nell'ambito della revisione dell'OOAPub, i presupposti, gli oneri e le condizioni per la delega e di sancire l'obbligo di verifica periodica da parte dei servizi centrali d'acquisto.

Secondo il Consiglio federale, il rispetto delle condizioni per la delega è un vincolo che il direttore dell'ufficio interessato deve confermare periodicamente per scritto.

Il 12 settembre 2015 la Delegazione delle finanze ha comunicato al Consiglio federale nell'ambito del suo parere concernente la revisione dell'OOAPub di nutrire decise riserve sull'estensione della possibilità di delega al nuovo tipo della «delega di progetto». Si aspetta però che il Consiglio federale

La raccomanda-zione è stata accolta, successivamente precisata e parzialmente attuata.

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FF 2016

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 4 settembre 2014

Parere del Consiglio federale

c) si sancisca esplicitamente che durante il periodo di delega i servizi centrali d'acquisto devono verificare periodicamente il rispetto delle disposizioni dell'accordo di delega.

La Delegazione delle finanze invita inoltre il Consiglio federale ad adeguare di conseguenza il suo sistema di controllo gestionale degli acquisti.

tragga i dovuti insegnamenti dal caso INSIEME e ­ sia o no introdotta nell'OOAPub la delega di progetto ­ si adoperi affinché le deleghe nel settore degli acquisti non aumentino e i servizi centrali d'acquisto svolgano adeguatamente il loro compito di controllo.

Il 15 ottobre 2015 la responsabile del DFF ha comunicato alla Delegazione delle finanze che il Consiglio federale ha preso conoscenza delle richieste avanzate dalla Delegazione delle finanze nell'ambito del suo parere concernente la revisione dell'OOAPub e che intendeva considerarle nell'elaborazione del disegno di modifica dell'OOAPub.

Il 18 novembre 2015 il Consiglio federale ha licenziato la revisione dell'OOAPub in cui le deleghe in materia di acquisti sono disciplinate con più precisione.

Rafforzamento del ruolo dell'UFCL nel controllo gestionale degli acquisti La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di rafforzare il ruolo dell'UFCL nel sistema di controllo gestionale degli acquisti e di adeguare a tal fine le competenze nell'OOAPub e le procedure nel sistema di controllo degli acquisti in modo tale che: a) l'UFCL indirizzi il suo rapporto, con le anomalie constatate e le raccomandazione che ne risultano, direttamente al DFF per trasmissione al Consiglio federale; b) il Gruppo di lavoro interdipartimentale per il controllo degli acquisti e la Conferenza dei segretari generali siano consultati in merito; c) le anomalie constatate dall'UFCL siano indicate in modo trasparente anche nel rapporto al Consiglio federale.

Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di rivedere, d'intesa con i dipartimenti e la CaF, l'OOAPub e di sottoporre il sistema di controllo gestionale degli acquisti a una verifica globale, adeguandolo ­ previa consultazione della Conferenza dei segretari generali (CSG) ­ alle richieste della Delegazione delle finanze. Inoltre, in futuro, il rendiconto completo del Consiglio federale dovrà indicare tutte le anomalie accompagnate dalle pertinenti valutazioni delle unità amministrative coinvolte.

Il 15 ottobre 2015 la responsabile del DFF ha comunicato alla Delegazione delle finanze che il Consiglio federale ha preso conoscenza delle richieste avanzate dalla Delegazione delle finanze (tra l'altro l'attuazione completa della raccomandazione 4) e che intende considerarle nell'ambito dell'elaborazione del disegno di modifica dell'OOAPub.

6690

Stato

La raccomanda-zione è stata accolta, successivamente precisata e parzialmente attuata.

FF 2016

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 4 settembre 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

Istituzione di un sistema centralizzato di controllo delle misure La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a formulare, nell'ambito del rendiconto completo annuale, raccomandazioni e misure all'attenzione dei dipartimenti e di istituire a livello di Consiglio federale, con il sostegno dell'UFCL, uno strumento di controllo efficace per la verifica dell'attuazione delle raccomandazioni e delle misure.

Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di realizzare e gestire un sistema di rapporto centralizzato sullo stato di attuazione delle misure. L'OOAPub e il processo di controllo gestionale degli acquisti saranno adeguati di conseguenza.

Il 19 agosto 2015 il Consiglio federale ha comunicato per scritto alla Delegazione delle finanze che il controllo delle misure a livello di Confederazione si sarebbe per il momento limitato alla presentazione nel rapporto globale 2014 della Delegazione delle finanze di un'autodichiarazione dei dipartimenti e della Cancelleria federale indicante la percentuale dello stato di attuazione delle misure.

La raccomanda-zione è stata accolta, successivamente precisata e parzialmente attuata.

6691

FF 2016

(ad n. 3.4.2) Revisione del diritto sugli acquisti pubblici (revisione LAPub e OAPub) Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 12 giugno 2013

Parere del Consiglio federale

Stato

Sanzionamento dei fornitori che non rispettano gli obblighi contrattuali La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di istituire, nel quadro di un sistema di controllo interdipartimentale degli acquisti, uno strumento adeguato (elenco delle «pecore nere») per identificare e rendere noti agli organi di aggiudicazione della Confederazione i fornitori che sono stati ripetutamente sollecitati per richiamarli al rispetto degli obblighi contrattuali (p. es. qualità e scadenze).

Il 1° aprile 2015 il Consiglio federale ha pubblicato l'avamprogetto concernente la revisione della LAPub / OAPub. Sono state adottate misure per sanzionare i fornitori scorretti.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

Pubblicazione delle aggiudicazioni su www.simap.ch La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di creare, nell'ambito della revisione in corso del diritto sugli acquisti pubblici, la base legale per estendere l'impiego della piattaforma internet SIMAP anche a contratti con un volume inferiore ai valori soglia sanciti dall'articolo 6 LAPub (pubblicazione di informazioni su mandato, mandante, data, oggetto e prezzi di aggiudicazione per tutti i contratti a partire da 50 000 franchi).

Il 1° aprile 2015 il Consiglio federale ha pubblicato l'avamprogetto concernente la revisione della LAPub / OAPub. La richiesta della Delegazione delle finanze è stata accolta.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

Diritto di consultazione ed esame del prezzo in situazioni di monopolio La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di sancire nella LAPub il diritto di consultazione per tutte le aggiudicazioni in situazioni di monopolio, a prescindere dall'eccezione dell'accordo contrattuale. La legge dovrebbe anche prescrivere i criteri da seguire nel correggere il prezzo se, nel quadro di un esame, dovessero essere constatati abusi o errori di calcolo.

Il 1° aprile 2015 il Consiglio federale ha pubblicato l'avamprogetto concernente la revisione della LAPub/ OAPub. La richiesta della Delegazione delle finanze è stata accolta.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

6692

FF 2016

(ad 4.1.1) Gestione elettronica degli affari della Confederazione (GEVER Confederazione) Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 giugno 2013

Parere del Consiglio federale

Stato

Bandi di concorso secondo il diritto sugli acquisti pubblici La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di esaminare l'opportunità di chiedere all'UFIT di sviluppare a medio termine una soluzione GEVER interna all'amministrazione, al fine di ridurre i rischi per la Confederazione connessi a un nuovo bando di concorso per prodotti GEVER conforme alle disposizioni dell'OMC.

Secondo il Consiglio federale, in base alla strategia TIC 2012­2015 della Confederazione, l'acquisto di software pronti per l'uso ha la precedenza sullo sviluppo di software ad hoc.

Il 13 novembre 2013 ha deciso di acquistare sul mercato due prodotti differenti e di rinunciare allo sviluppo di un prodotto proprio.

La raccomandazione è stata respinta.

Responsabilità centralizzata della conduzione e del controllo La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di esaminare la questione della conduzione e del controllo di GEVER e di prevedere una soluzione in grado di garantire che il progetto venga svolto in maniera rigorosa e che i compiti, le competenze decisionali e le responsabilità corrispondano a quanto stabilito.

Il 13 novembre 2013 il Consiglio federale ha deciso di affidare la conduzione centralizzata, la responsabilità e le competenze per l'acquisto e la realizzazione (adeguamento dei prodotti allo standard della Confederazione e standardizzazione) dei prodotti standard GEVER alla Cancelleria federale.

L'attuazione concreta rientra nella sfera di competenza dei singoli di partimenti.

La raccomandazione è stata accolta e attuata.

Gestione del credito d'impegno La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di proporre al Parlamento un credito d'impegno ai sensi dell'articolo 21 della legge sulle finanze della Confederazione (LFC) per l'implementazione di GEVER nel DDPS, nel DFF e nel DFAE (compresa la rete esterna mondiale) e di trasferire la responsabilità dei crediti a un organo centrale.

Per quel che riguarda i costi, ha chiesto che questi vengano rilevati in modo preciso e trasparente al fine di poter fornire in ogni momento alle Camere informazioni dettagliate sulle spese sostenute.

Il 13 novembre 2013 il Consiglio federale ha deciso di trasferire alla Cancelleria federale i fondi di finanziamento previsti dai preventivi dei dipartimenti per le fasi dell'acquisto dei prodotti GEVER (bando OMC, valutazione, aggiudicazione) e della successiva realizzazione (adeguamento dei prodotti allo standard della Confederazione e standardizzazione). Dato che i costi per l'acquisto e la realizzazione non superano il valore soglia delle aggiudicazioni mediante trattativa privata, il Consiglio federale non ha chiesto un credito d'impegno.

Il 13 marzo 2015 il Consiglio federale ha deciso ­ dopo diverse sollecitazioni della Delegazione delle finanze ­ di chiedere al Parlamento con un messaggio un credito d'impegno.

La raccomandazione è stata accolta e attuata.

6693

FF 2016

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 giugno 2013

Parere del Consiglio federale

Stato

Impiego sistematico di GEVER e soddisfazione degli utenti Per considerazioni di economicità, la Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di limitare l'impiego di GEVER ai posti di lavoro che devono assolutamente averlo e ­ se necessario ­ di analizzare criticamente le relative basi legali.

Il Consiglio federale ritiene adeguate le basi legali vigenti, in particolare l'ordinanza GEVER del 30 novembre 2012 (RS 172.010.441). Un aumento dell'efficienza dei sistemi GEVER si può raggiungere soltanto se tutti gli impiegati della Confederazione possono accedere alle applicazioni GEVER, di modo che i documenti non debbano essere gestiti parallelamente. La soddisfazione dei clienti dovrebbe essere migliorata nell'ambito dei prodotti da acquistare.

La raccomanda-zione è stata re-spinta.

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FF 2016

(ad n. 4.6.2) Sistema di controllo interno (SCI) dell'Amministrazione federale Raccomandazioni della Delegazione delle finanze alla responsabile del DFF del 10 luglio 2015

Parere della responsabile del DFF

Stato

Revisione della LOGA La Delegazione delle finanze raccomanda al DFF di avviare i passi necessari per completare l'articolo 49 della legge sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (LOGA) come segue: Art. 49 Diritto di firma 3 I direttori dei gruppi e degli uffici regolano il diritto di firma nel loro settore di competenza. Per i contratti, le decisioni e gli altri impegni formali della Confederazione concernenti importi superiori a 100 000 franchi è richiesta una doppia firma.

4 (nuovo) Per l'apertura di conti bancari è richiesta anche la firma dell'Amministrazione federale delle finanze.

Nel suo parere del 18 agosto 2015 la responsabile del DFF ha accolto la richiesta del CDF e della Delegazione delle finanze riguardo al primo punto (obbligo della doppia firma). Ha invece respinto la richiesta contenuta nel nuovo capoverso 4, adducendo che l'apertura di un conto bancario è già disciplinata a livello di istruzioni e il rischio di aprire un conto bancario senza autorizzazione è molto basso.

Con lettera del 21 settembre 2015 la Delegazione delle finanze ha comunicato alla responsabile del DFF di non recedere dalla sua posizione, insistendo sull'applicazione integrale della sua raccomandazione.

Con lettera del 27 ottobre 2015 la responsabile del DFF ha comunicato che il DFF avrebbe dato seguito integralmente alla raccomandazione. D'intesa con la Cancelleria federale il DFF chiederà al Consiglio federale di sottoporre all'Assemblea federale una relativa modifica della LOGA nell'ambito del programma di stabilizzazione 2017­2019.

La raccomanda-zione è stata accolta e deve essere attuata integralmente.

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FF 2016

(ad n. 4.7.4) Riorganizzazione del settore dell'assicurazione contro la disoccupazione Raccomandazione della Delegazione delle finanze al Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca del 16 marzo 2015

Parere del Dipartimento

Statuo

Struttura organizzativa dell'Ufficio di compensazione dell'AD La Delegazione delle finanze invita il DEFR ad adeguare in tempo utile la struttura organizzativa vigente dell'Ufficio di compensazione dell'AD. È indispensabile che, come illustrato nel rapporto del 26 luglio 2014 sull'inchiesta amministrativa (Rapporto Saxer), l'organizzazione AD sia completamente integrata nella SECO oppure completamente scorporata dall'Amministrazione federale.

Come riferito dal capo del DEFR nel suo parere del 4 giugno 2015, a seguito del Rapporto Saxer l'ex direttore dell'Ufficio federale dell'industria, delle arti e mestieri e del lavoro (UFIAML), Klaus Hug, è stato incaricato nel novembre 2014 di elaborare possibili modelli per l'organizzazione futura dell'Ufficio di compensazione dell'AD. È prevista la presentazione al Consiglio federale di una proposta concreta sugli adeguamenti necessari nel secondo semestre 2015. L'accento va in particolare posto sulle regole del Governo d'impresa della Confederazione, sulla chiara ripartizione delle competenze e sulla responsabilità decisionale.

La raccomandazione è stata sostanzialmente accolta ed è attualmente in elaborazione.

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FF 2016

(ad n. 4.7.6 del rapporto 2014) SECO, SIFEM Raccomandazione della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 16 marzo 2015

Parere del Consiglio federale

Stato

Obiettivi strategici per la SIFEM 2016­2017 La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a prendere in considerazione un adeguamento degli obiettivi strategici per il 2016­2017 e a esaminare quali criteri espliciti di esclusione per i settori d'investimento sensibili vadano inseriti nella strategia.

Il DEFR ritiene che non sia necessario modificare gli obiettivi strategici del Consiglio federale. A ogni ambito degli obiettivi è attribuita una serie di valori di riferimento e indicatori. La SIFEM li misura e ne riferisce dettagliatamente nei rapporti di gestione annuali.

La raccomandazione è stata respinta.

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FF 2016

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