12.008 Messaggio sul programma di legislatura 2011­2015 del 25 gennaio 2012

Onorevoli presidenti e consiglieri, vi sottoponiamo il messaggio sul programma di legislatura 2011­2015 e vi proponiamo di approvare il decreto federale allegato.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

25 gennaio 2012

In nome del Consiglio federale svizzero: La presidente della Confederazione, Eveline Widmer-Schlumpf La cancelliera della Confederazione, Corina Casanova

2011-1913

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Compendio Oltre alle Prospettive 2025 e all'analisi della situazione, il programma di legislatura per il periodo 2011­2015 contiene essenzialmente sei indirizzi politici, 26 obiettivi a essi subordinati nonché gli atti normativi e altri provvedimenti necessari per il loro adempimento. Il piano finanziario di legislatura determina il fabbisogno finanziario per il periodo di legislatura. Il Consiglio federale propone all'Assemblea federale di approvare il programma di legislatura mediante decreto federale semplice.

Il messaggio è suddiviso in una parte principale e in numerosi allegati. All'inizio viene stilato un bilancio della legislatura 2007­2011 e successivamente è presentata una panoramica delle principali domande alle quali la politica federale dovrà trovare risposta nei prossimi dieci-quindici anni (sintesi del rapporto «Prospettive 2025»). Segue un'analisi della situazione in base a indicatori scelti e si mettono in evidenza i campi nei quali è necessario intervenire. La parte principale del messaggio (n. 5) è dedicata alla presentazione dettagliata di questi campi, strutturati in funzione delle priorità ­ sei indirizzi politici ­ e dei 26 obiettivi iscritti nell'agenda politica del Consiglio federale per la legislatura 2011­2015. Ciascun obiettivo è accompagnato dagli atti normativi previsti dell'Assemblea federale e dagli altri provvedimenti necessari. I diversi obiettivi hanno pari importanza, benché in alcuni campi sia necessario un impegno maggiore per raggiungerli. Sono passati in rassegna brevemente e sono associati, per quanto possibile, a un obiettivo quantificabile e a indicatori corrispondenti che permettono il monitoraggio degli obiettivi stessi.

Nel capitolo dedicato al piano finanziario di legislatura è evidenziato il fabbisogno finanziario per la legislatura. Il piano finanziario e il programma di legislatura sono coordinati il più possibile quanto a materia e durata. Viene poi presentata per sommi capi la strategia «Sviluppo sostenibile» per il periodo 2012­2015, mentre gli ultimi due capitoli mostrano l'interdipendenza tra il programma di legislatura 2011­2015 e le strategie interdipartimentali nonché altre strategie tematicamente connesse.

L'allegato 1 fornisce una panoramica ­ ripartita per linee direttrici e obiettivi ­ di tutti gli atti normativi che il Consiglio
federale prevede di presentare all'Assemblea federale durante la legislatura (programma di legislatura). L'allegato 2 contiene i dati dettagliati del piano finanziario in forma di tabella commentata. L'allegato 3 è costituito dalla strategia «Sviluppo sostenibile» per il periodo 2012­2015. Infine, l'allegato 4 presenta l'elenco degli indicatori associati ai singoli obiettivi per consentire di valutarne il grado di raggiungimento.

Il decreto federale enumera i sei indirizzi politici e i 26 obiettivi della legislatura e per ciascuno di essi indica gli atti normativi previsti dell'Assemblea federale, nonché i provvedimenti necessari per raggiungerli.

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Indice Compendio

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1 Introduzione 1.1 Esigenze legali 1.2 Due principi fondamentali: continuità e stabilità 1.3 Rafforzamento della gestione politico-strategica 1.4 Obiettivi quantificabili e verifica del raggiungimento degli obiettivi 1.5 Base del programma statistico pluriennale della Confederazione

310 310 311 312 314 315

2 Bilancio del programma di legislatura 2007­2011

316

3 Analisi della situazione 3.1 La piazza economica svizzera 3.2 Posizionamento internazionale 3.3 Sicurezza e criminalità 3.4 Coesione sociale 3.5 Ambiente e trasporti 3.6 Educazione e ricerca

322 322 327 331 333 339 345

4 Sintesi del rapporto «Prospettive 2025»

353

5 Indirizzi politici 5.1 Indirizzo politico 1: la piazza economica svizzera è attrattiva e competitiva, vanta finanze federali sane e istituzioni statali efficienti 5.1.1 Obiettivo 1: l'equilibrio delle finanze federali è preservato 5.1.2 Obiettivo 2: l'economia svizzera è rafforzata da condizioni quadro ottimali e continua a crescere 5.1.3 Obiettivo 3: la stabilità e l'attrattiva della piazza finanziaria sono garantite 5.1.4 Obiettivo 4: la politica agricola continua ad evolvere nella direzione di una politica integrata a favore del settore agroalimentare 5.1.5 Obiettivo 5: la capacità d'azione e le prestazioni delle istituzioni svizzere sono ottimizzate 5.1.6 Obiettivo 6: l'attrattiva e la credibilità del sistema fiscale svizzero sono rafforzate 5.1.7 Obiettivo 7: la Svizzera sfrutta le opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione 5.2 Indirizzo politico 2: la Svizzera è ben posizionata a livello regionale e globale e rafforza la propria influenza nel contesto internazionale 5.2.1 Obiettivo 8: la Svizzera è ben relazionata a livello mondiale e consolida la sua posizione nel contesto internazionale e in seno alle istituzioni multilaterali 5.2.2 Obiettivo 9: le relazioni tra la Svizzera e l'UE sono rafforzate 5.2.3 Obiettivo 10: lo sviluppo della strategia economica esterna prosegue

357 359 359 361 362 363 364 366 367 370 371 373 375

307

5.3

5.4

5.5

5.6

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5.2.4 Obiettivo 11: la Svizzera fornisce un contributo adeguato all'eliminazione della povertà e all'attenuazione dei rischi globali 5.2.5 Obiettivo 12: la Svizzera rafforza il proprio impegno nell'ambito dei diritti umani, della politica della pace, della mediazione e dei buoni uffici Indirizzo politico 3: la sicurezza della Svizzera è garantita 5.3.1 Obiettivo 13: gli strumenti d'individuazione precoce e di lotta contro rischi e minacce sono applicati efficacemente 5.3.2 Obiettivo 14: la criminalità, il terrorismo e gli attacchi informatici sono combattuti con successo e misure preventive sono adottate contro il ricorso alla violenza nella società 5.3.3 Obiettivo 15: la collaborazione con partner svizzeri ed esteri è intensificata Indirizzo politico 4: la coesione sociale della Svizzera è rafforzata e le sfide demografiche sono affrontate con successo 5.4.1 Obiettivo 16: le opportunità offerte dalla migrazione sono colte mentre i rischi sono combattuti 5.4.2 Obiettivo 17: la coesione sociale è rafforzata e i valori comuni sono promossi 5.4.3 Obiettivo 18: l'aumento dei costi nel settore della salute è contrastato, tra l'altro, intensificando la prevenzione 5.4.4 Obiettivo 19: la protezione sociale poggia su una base finanziariamente consolidata Indirizzo politico 5: la Svizzera utilizza l'energia e le risorse in maniera efficace e sostenibile ed è pronta a gestire il crescente fabbisogno di mobilità 5.5.1 Obiettivo 20: l'approvvigionamento della Svizzera in energia e in risorse naturali è garantito a lungo termine e l'uscita graduale dal nucleare è iniziata 5.5.2 Obiettivo 21: la Svizzera dispone di un sistema d'infrastrutture di trasporto sviluppato e finanziariamente solido 5.5.3 Obiettivo 22: la Svizzera partecipa alla lotta contro il cambiamento climatico e le sue conseguenze 5.5.4 Obiettivo 23: la Svizzera utilizza in maniera ottimale il territorio e il suolo e si adopera per proteggere efficacemente l'ambiente, la natura e il paesaggio rurale armonizzando al meglio l'organizzazione del territorio con le nuove infrastrutture Indirizzo politico 6: la Svizzera occupa una posizione di spicco nei settori della formazione, della ricerca e dell'innovazione 5.6.1 Obiettivo 24: l'elevata qualità e la buona reputazione internazionale del sistema universitario svizzero e della ricerca sono garantite
5.6.2 Obiettivo 25: la formazione di giovani leve in ambiti specialistici altamente qualificati della scienza e dell'economia è ulteriormente promossa e l'attitudine dei giovani alla formazione e all'impiego è migliorata

376 377 379 380 381 383 384 385 386 388 391

392 393 395 398

399 401 402

405

5.6.3 Obiettivo 26: le condizioni quadro per la formazione continua sono ottimizzate e consolidate

407

6 Piano finanziario di legislatura 2013­2015 6.1 Obiettivi di politica finanziaria 6.2 Ipotesi sull'evoluzione economica 6.3 Evoluzione delle finanze federali 6.4 Valutazione politico-finanziaria: aumento dei rischi di bilancio

408 408 408 408 410

7 Strategia per uno sviluppo sostenibile 2012­2015 7.1 Sviluppo sostenibile a livello federale 7.2 Attuazione della politica di sviluppo sostenibile in Svizzera dal 1992 7.3 Piano d'azione 7.4 Misure intersettoriali

413 414

8 Strategie sovradipartimentali 8.1 Politica di crescita 8.2 Società dell'informazione in Svizzera 8.3 Governo elettronico

421 422 423 424

9 Altre strategie tematiche 9.1 Strategia internazionale della Svizzera nel settore dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione 9.2 Strategia energetica 2050

424

415 418 420

425 425

Allegati 1 Programma di legislatura 2011­2015 2 Piano finanziario di legislatura 2013­2015 3 Strategia «Sviluppo sostenibile» 2012­2015 4 Tavola sinottica degli indicatori

427 441 442 443

Decreto federale sul programma di legislatura 2011­2015 (Disegno)

447

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Messaggio 1

Introduzione

Stiamo assistendo a uno sconvolgimento epocale delle strutture politiche, sociali ed economiche sia su scala mondiale sia nei Paesi europei. Anche la Svizzera ne subisce gli effetti diretti e indiretti. Consapevole di questi cambiamenti considerevoli, adottiamo le linee direttrici che permetteranno alla Svizzera di affrontare con successo le grandi sfide che si profilano per i prossimi anni. In questo contesto, attribuiamo la massima importanza ai seguenti temi politici, sui quali intendiamo concentrare la nostra attenzione anche oltre i prossimi quattro anni: ­

creazione e promozione di condizioni quadro ottimali per lo sviluppo sostenibile di una società moderna e di un'economia competitiva nel rispetto dell'ambiente naturale indispensabile per questo sviluppo;

­

mantenimento di istituzioni statali performanti, al servizio della società e dell'economia;

­

promozione di un minor grado d'indebitamento di Stato, aziende e famiglie;

­

rafforzamento della posizione della Svizzera sul piano regionale e mondiale, garantendo la sua sovranità e la sua capacità di cooperazione;

­

rafforzamento della coesione e della capacità d'integrazione della società svizzera in tutta la sua diversità, sulla base del rispetto reciproco tra regioni, culture e generazioni, e indipendentemente dalla provenienza delle persone;

­

gestione delle sfide demografiche per il sistema della previdenza sociale e della sanità pubblica;

­

sviluppo della Svizzera come polo di formazione e di ricerca, così come della capacità innovativa dell'economia e della società.

Il presente messaggio espone gli indirizzi politici nonché gli obiettivi e i provvedimenti corrispondenti che contraddistingueranno la politica governativa nel periodo 2011­2015; contiene inoltre il piano finanziario di legislatura 2013­2015 e la strategia «Sviluppo sostenibile» per il periodo 2012­2015 e illustra i legami tra il programma di legislatura 2011­2015 e le strategie interdipartimentali nonché altre strategie tematicamente connesse. Unitamente al presente messaggio vi sottoponiamo un disegno di decreto federale semplice sugli indirizzi politici e sugli obiettivi del programma di legislatura 2011­2015.

1.1

Esigenze legali

In qualità di suprema autorità direttiva ed esecutiva della Confederazione, definiamo gli obiettivi e i mezzi della politica governativa. Pianifichiamo e coordiniamo le attività dello Stato (art. 174 e 180 Cost.1). L'Assemblea federale coopera alle pianificazioni importanti delle attività dello Stato (art. 173 cpv. 1 lett. g Cost.). Confor-

1

310

RS 101

memente all'articolo 146 della legge del 13 dicembre 20022 sul Parlamento, all'inizio della legislatura sottoponiamo all'Assemblea federale un messaggio sul programma di legislatura, con il relativo disegno di decreto federale semplice.

Tale decreto, oltre agli indirizzi politici e agli obiettivi della legislatura, definisce anche gli atti normativi previsti dell'Assemblea federale e altri provvedimenti necessari per raggiungere gli obiettivi. Nel messaggio sul programma di legislatura, gli obiettivi sono inoltre associati a indicatori che consentono di valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi stessi. Il messaggio contiene altresì un'analisi della situazione, basata anch'essa su indicatori, che fornisce una panoramica di tutti i disegni di atti normativi che prevediamo di sottoporvi nel corso della legislatura (programma legislativo).

Nel messaggio è inoltre illustrato il piano finanziario di legislatura che stabilisce il fabbisogno finanziario per la legislatura. Gli obiettivi e i provvedimenti del programma di legislatura e del piano finanziario di legislatura sono strettamente coordinati quanto a materia e durata.

Il programma di legislatura e gli obiettivi annuali vi informano sulla nostra agenda politica. Nella nostra attività ci atterremo a questi indirizzi indicando, negli obiettivi annuali, quelli che intendiamo raggiungere nel corso dell'anno e i provvedimenti da adottare a tale scopo. Su questa base vi presenteremo un rapporto annuale di gestione.

Ci riserviamo il diritto di derogare al programma di legislatura qualora eventi imprevedibili o una modifica delle condizioni quadro lo impongano.

A conclusione del dibattito parlamentare, i punti forti del programma di legislatura 2011­2015 saranno pubblicati in un opuscolo. Questa pubblicazione servirà a informare la popolazione sui progetti e sugli impegni assunti da Governo e Parlamento per la legislatura 2011­2015.

1.2

Due principi fondamentali: continuità e stabilità

Il nostro sistema politico poggia sulla continuità e sulla stabilità. Le nostre istituzioni statali sono concepite in modo tale che le elezioni del Parlamento e il cambio di legislatura non comportino sconvolgimenti radicali. Non esistono cambiamenti di governo repentini. La nostra democrazia referendaria favorisce la ricerca del consenso e del compromesso, affinché i progetti abbiano buone probabilità di essere accettati in sede di votazione popolare. Cerchiamo la concordanza e la partecipazione di tutte le forze rappresentative ai processi decisionali. La procedura legislativa diventa pertanto più laboriosa, ma più stabile di quella dei sistemi di governo parlamentari. Non vi sono cambi di rotta a seguito di un'elezione. Il nostro sistema si contraddistingue per la continuità e le prospettive a lungo termine, così come per la perseveranza con cui si perseguono e si mettono in atto gli obiettivi e le strategie.

Il programma di legislatura del Governo e del Parlamento è quindi maggiormente improntato su decisioni precedenti e ha un impatto maggiore sul futuro rispetto ai programmi governativi esteri. Rispecchia la politica governativa a lungo termine prevista per i quattro anni a venire. Infine, anche se la strategia politica applicata in precedenza è oggetto di un riesame in occasione del passaggio alla nuova legislatura, 2

RS 171.10

311

si continua essenzialmente sulla base di quanto già acquisito: saranno messi in atto alcuni progetti elaborati durante la legislatura precedente, il voto sugli affari oggetto di una nuova pianificazione avverrà solo nel corso della prossima legislatura e la politica pianificata attualmente sortirà i propri effetti non prima di qualche anno. In questo contesto la nostra strategia, come espressa negli indirizzi politici e negli obiettivi, rimane valida per una durata superiore a quella di una sola legislatura.

1.3

Rafforzamento della gestione politico-strategica

Nel corso della legislatura 2007­2011 abbiamo approvato diversi provvedimenti volti a rafforzare la gestione politico-strategica. Abbiamo illustrato alcuni di questi provvedimenti nel nostro parere del 21 aprile 20103 relativo alla lettera delle Commissioni della gestione (CdG) del 16 e del 26 febbraio 20104 nonché in relazione al rapporto del Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA) del 15 ottobre 20095.

Nuovo mandato dello Stato maggiore di prospettiva Fondandosi sulle basi legali vigenti e sui risultati di una verifica interna svolta dalla Cancelleria federale (CaF) e dallo Stato maggiore di prospettiva, il 18 settembre 2009 abbiamo deciso di affidare alla CaF il mandato di riorganizzare lo Stato maggiore. Il compito principale attribuito al nuovo Stato maggiore di prospettiva consiste nell'elaborare un'analisi della situazione e del contesto che funga da base per il programma di legislatura. Secondo compito importante: lo Stato maggiore assiste la CaF nello sviluppo di un sistema d'indicatori per Consiglio federale e Parlamento.

Coniugare compiti e risorse Sia nel programma sia nel piano finanziario di legislatura, negli ultimi anni si è armonizzata la presentazione dei compiti e delle risorse.

­

3 4 5 6 7

312

La revisione parziale del 5 dicembre 20086 dell'ordinanza del 5 aprile 20067 sulle finanze della Confederazione (OFC) ha introdotto il coordinamento temporale di significativi progetti finanziari pluriennali in materia di pianificazione, consulenza e decisioni e il programma di legislatura (art. 7 cpv. 2 OFC). Grazie all'introduzione di una scadenza regolamentare massima di sei mesi tra il messaggio sul programma di legislatura e i messaggi relativi ai progetti finanziari importanti, i processi di pianificazione si svolgono di principio parallelamente. L'elaborazione del programma di legislatura e quella dei progetti finanziari avvengono dunque in gran parte simultaneamente. I messaggi relativi ai progetti finanziari possono così essere presentati al Parlamento poco tempo dopo il messaggio sul programma di legislatura, di principio ancora all'inizio del primo anno di legislatura, ed essere di norma adottati per tempo affinché abbiano effetto a partire dal secondo anno di legislatura. Grazie a questo nuovo coordinamento temporale, si può presentare al Parlamento un pacchetto di misure coerente comprendente una FF 2010 2779 FF 2010 2697 FF 2010 2701 RU 2008 6455 RS 611.01

panoramica sia generale che settoriale, unitamente a postulati sulla politica finanziaria e su temi concreti.

­

L'introduzione del nuovo modello contabile (NMC) ha conferito il carattere di un vero catalogo di compiti alla ripartizione funzionale del piano finanziario (di legislatura), ovvero alla ripartizione delle spese in funzione dei compiti e degli ambiti politici. I quasi 44 compiti previsti dalla ripartizione funzionale sono associati sistematicamente a obiettivi, provvedimenti e risorse con l'intento di rafforzare l'orientamento a lungo termine del piano finanziario e la sua più stretta connessione con la pianificazione settoriale. Il piano finanziario di legislatura è inoltre corredato da scenari sull'evoluzione a lungo termine per determinati settori di compiti.

­

Nel programma di legislatura 2011­2015 gli obiettivi sono collegati il più possibile ai settori che figurano nel portafoglio dei compiti. In questo modo si illustra in quali gruppi specifici occorre perseguire i diversi obiettivi.

Il 5 maggio 2011 abbiamo inoltre affidato al Dipartimento federale delle finanze (DFF) il mandato di introdurre un nuovo modello di gestione globale basato sui risultati. Questo modello è destinato a promuovere a tutti i livelli il lavoro per obiettivi. Dovrebbe risultarne anche un'ulteriore e migliore armonizzazione tra la pianificazione degli obiettivi e quella delle risorse.

Rafforzamento del dialogo politico Siamo determinati a rafforzare il dialogo politico con i partiti e i Cantoni in sede di definizione del programma di legislatura. Per questo motivo li abbiamo informati e consultati tempestivamente in modo tale che le loro priorità potessero essere integrate nel processo di elaborazione della strategia.

In occasione dei colloqui von Wattenwyl del 2 settembre 2011, una delegazione del nostro Collegio ha discusso con i presidenti dei partiti e i capi dei gruppi parlamentari dei partiti di Governo in merito agli indirizzi e agli obiettivi della prossima legislatura. Rispetto agli anni precedenti, è stato così possibile prendere atto prima delle priorità e delle tematiche principali dei partiti.

In occasione della prima fase di elaborazione del rapporto «Prospettive 2025» dello Stato maggiore di prospettiva dell'Amministrazione federale, la Conferenza dei governi cantonali (CdC) è stata invitata a esprimere il suo parere e a esporre le sue aspettative e proposte sull'orientamento strategico del programma di legislatura 2011­2015 della Confederazione. In seguito, il 30 settembre 2011, ha avuto luogo una consultazione tra la CdC e una nostra delegazione.

Monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi Abbiamo deciso che gli obiettivi strategici dovranno ora essere associati a grandezze di riferimento quantificabili e che saranno verificati sulla base di indicatori (cfr.

n. 1.4).

313

1.4

Obiettivi quantificabili e verifica del raggiungimento degli obiettivi

Strumenti per la verifica del raggiungimento degli obiettivi e dell'efficacia dell'Amministrazione federale Per verificare il raggiungimento degli obiettivi e l'efficacia delle misure statali sono disponibili diversi strumenti a livello federale.

Conformemente all'articolo 170 Cost., il Parlamento provvede a verificare l'efficacia dei provvedimenti della Confederazione. Le Commissioni della gestione (CdG) dispongono, con il Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA), di un proprio servizio incaricato di procedere alle verifiche. Il Controllo federale delle finanze (CDF) svolge anch'esso verifiche dell'efficacia.

La verifica si fonda su leggi e ordinanze, così come su direttive amministrative interne. Le commissioni parlamentari possono esigere dal nostro Consiglio che faccia effettuare verifiche dell'efficacia o possono attribuire direttamente mandati di verifica. Conformemente all'articolo 44 capoverso 1 lettera f LParl, le commissioni legislative tengono conto dei risultati dei controlli dell'efficacia. Inoltre, le commissioni di ogni Camera devono badare al coordinamento e alla coerenza delle attività in materia di verifica.

Conformemente all'articolo 141 capoverso 2 lettera g LParl, nei nostri messaggi dobbiamo illustrare le possibilità di attuazione del progetto e le sue ripercussioni sull'economia, sulla società e sull'ambiente.

Secondo il desiderio delle CdG, negli obiettivi annuali e nel rapporto di gestione del Consiglio federale le principali verifiche dell'efficacia svolte durante l'anno in rassegna sono presentate in allegati separati. In tal modo è possibile vedere su quale base giuridica sono state svolte verifiche concrete.

Verifica degli obiettivi nel programma di legislatura Per soddisfare i requisiti della LParl (art. 144 cpv. 3 Obiettivi annuali del Consiglio federale e rapporto di gestione; art. 146 cpv. 3 Programma di legislatura), abbiamo incaricato la CaF, in collaborazione con i dipartimenti, di associare ove possibile a ciascuno dei ventisei obiettivi strategici del programma di legislatura 2011­2015 obiettivi quantificabili e indicatori corrispondenti (in seguito denominati «indicatori di legislatura»). Per «obiettivi quantificabili» s'intendono obiettivi misurabili oppure, qualora ciò risulti impossibile, la tendenza evolutiva auspicata.

Per quanto concerne
lo scopo degli indicatori di legislatura, bisogna sottolinearne il carattere di strumenti di monitoraggio. A tale titolo, permettono un'attenta osservazione degli sviluppi e una conseguente discussione sull'evoluzione degli obiettivi della legislatura. Questi indicatori tuttavia non sono adattati né alla verifica di programmi politici specifici né alla loro gestione (controlling). In primo luogo, non vi è effettivamente un rapporto causale diretto tra il fatto che il nostro Collegio si prefigga degli obiettivi o interrompa una linea politica e il fatto che gli obiettivi del programma siano raggiunti o meno. Spesso non siamo gli unici ad avere la competenza di agire, ma la condividiamo per esempio con i Cantoni. Gli eventi esterni, non controllabili, possono inoltre influire anch'essi sulla realizzazione degli obiettivi. In secondo luogo, gli indicatori di controllo sono generalmente posizionati a un livello superiore e non possono servire direttamente a gestire i programmi politici.

314

La scelta degli indicatori di legislatura non è casuale. Provengono integralmente dal nuovo sistema d'indicatori destinati al nostro Collegio e al Parlamento. Sono intrinsecamente legati alla struttura del sistema (quadro referenziale, tipologia, processi partecipativi, ecc.) e sono stati selezionati con il consenso degli uffici responsabili e nel rispetto dei principi della statistica ufficiale. La struttura del sistema è stata utilizzata nella scelta degli indicatori per il programma di legislatura. Di comune accordo con le segreterie generali e gli uffici, gli indicatori sistemici considerati sono quelli destinati a rappresentare un determinato campo tematico.

Il sistema presenta dei limiti nel senso che i ventisei obiettivi strategici del nostro Collegio si riferiscono a campi tematici di diversa portata. Come regola generale, gli obiettivi quantificabili ricoprono solo parzialmente gli obiettivi strategici. Quanto agli indicatori, capita che riguardino solamente un aspetto dell'obiettivo quantificabile corrispondente. La formulazione di un obiettivo quantificabile e la scelta di un indicatore corrispondente evidenziano dunque un determinato aspetto dell'obiettivo strategico. Simmetricamente, ogni obiettivo strategico è seguito unicamente tramite l'indicatore ad esso associato (eccezionalmente mediante due indicatori).

Gli indicatori di legislatura sono strumenti di comunicazione concepiti per monitorare il raggiungimento degli obiettivi del programma di legislatura. La scelta di un numero ristretto d'indicatori ­ uno o due per ogni obiettivo quantificabile ­ permette una rapida panoramica e informa sull'evoluzione dei campi osservati, consentendo in particolare di ottenere una sintesi chiara della comunicazione relativa agli obiettivi di legislatura. Al momento della pubblicazione, ogni indicatore è descritto dettagliatamente e la sua associazione a un determinato campo tematico è motivata.

Gli indicatori sono pubblicati annualmente, in allegato al rapporto di gestione del Consiglio federale, accompagnati da dati, grafici, informazioni sui criteri di selezione, metadati e commenti sulle evoluzioni e sui limiti interpretativi. Gli indicatori saranno inoltre resi accessibili in formato elettronico sul sito dell'Ufficio federale di statistica (UST), accompagnati anche in questo caso da grafici,
metadati e commenti, ecc.; la presentazione si fonda sul sistema d'indicatori MONET. Nell'analisi della situazione contenuta nel messaggio sul programma di legislatura e nel nostro rapporto annuale di gestione si considerano da una parte gli indicatori specifici del programma di legislatura e dall'altra gli altri indicatori sistemici e le informazioni che permettono di approfondire i temi trattati.

Per gli obiettivi di legislatura che riguardano diversi temi è possibile procedere a un'analisi trasversale, che avviene riunendo per diverso tempo un numero ristretto d'indicatori tratti dal sistema e associandoli in maniera tale da evidenziare un aspetto saliente. L'analisi serve in primo luogo per la redazione del rapporto di gestione. La scelta degli indicatori destinati a permettere un'analisi trasversale avviene in stretta collaborazione con gli uffici responsabili.

1.5

Base del programma statistico pluriennale della Confederazione

Conformemente all'articolo 9 della legge del 9 ottobre 19928 sulla statistica federale, nell'ambito di ogni programma di legislatura è allestito un programma statistico pluriennale della Confederazione che informa sui lavori statistici importanti della 8

RS 431.01

315

statistica federale, sui costi finanziari e di personale per la Confederazione, sugli effetti sui partecipanti e sulle persone interrogate nonché sulla collaborazione internazionale prevista. Il Parlamento può così verificare se il programma proposto per i prossimi anni in materia di statistica federale sia conforme ai punti salienti e agli scopi fissati in particolare negli indirizzi politici e negli obiettivi della politica governativa 2011­2015.

2

Bilancio del programma di legislatura 2007­2011

Il programma della 48a legislatura (2007­2011) prevedeva i seguenti cinque indirizzi politici9: ­

rafforzare la piazza economica Svizzera;

­

garantire la sicurezza;

­

rafforzare la coesione sociale;

­

sfruttare le risorse in modo sostenibile;

­

consolidare la posizione della Svizzera nel mondo globalizzato.

Il Collegio governativo stila un bilancio positivo per la legislatura 2007­2011.

Qui di seguito si ripercorrono in breve i principali punti del programma di legislatura 2007­2011 (oggetti inclusi nelle grandi linee). Un bilancio dettagliato sul programma di legislatura 2007­2011 è contenuto nei rapporti di gestione del Consiglio federale a partire dal 200810, con il rapporto di gestione 2011 che contiene anche una panoramica completa sull'intero periodo di legislatura.

Rafforzare la piazza economica Svizzera per istituire le condizioni atte ad aumentare il numero e la qualità dei posti di lavoro Nel nostro messaggio sul programma di legislatura 2007­201111 spiegavamo che per mantenere il livello di benessere della Svizzera, relativamente elevato nel confronto internazionale, occorre proseguire la politica di crescita. Si tratta in primo luogo di istituire solide condizioni quadro per l'economia svizzera affinché essa possa resistere a lungo termine nella concorrenza internazionale e di promuovere la piazza della formazione, della ricerca e dell'innovazione. Promuovere il benessere significa però anche consentire possibilmente a tutti una partecipazione al guadagno.

Un bilancio federale equilibrato e un sistema fiscale concorrenziale costituiscono infine importanti condizioni per la piazza economica Svizzera.

Abbiamo attuato diversi oggetti inclusi nelle grandi linee nell'intento di rafforzare la concorrenza sul mercato interno e di migliorare le condizioni quadro dell'economia svizzera. Tra questi figura anche il messaggio del 25 giugno 200812 concernente la revisione parziale della legge federale sugli ostacoli tecnici al commercio (LOTC), il messaggio del 3 settembre 200813 concernente la modifica della legge sull'assicura-

9 10 11 12 13

316

FF 2008 7469 FF 2008 1257, 2009 895, 2010 1285, 2011 1963 FF 2008 597 FF 2008 6385 FF 2008 6761

zione contro la disoccupazione, il progetto Swissness del 18 novembre 200914, il messaggio del 23 febbraio 201115 concernente la promozione della piazza economica negli anni 2012­2015 e il messaggio del 30 giugno 201016 concernente un decreto che stanzia mezzi finanziari a favore dell'agricoltura negli anni 2012 e 2013.

Sono stati adottati provvedimenti anche per ridurre l'onere amministrativo delle imprese e migliorare le condizioni quadro del settore finanziario. Un intervento importante per rafforzare la piazza economica svizzera è stato inoltre il rafforzamento della rete di accordi di libero scambio al di fuori dell'UE. Il rafforzamento dell'OMC resta un nostro obiettivo anche per la legislatura 2011­2015.

Nel campo della formazione, della ricerca e dell'innovazione sono stati adottati il messaggio del 3 dicembre 201017 concernente il promovimento dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione nel 2012, il messaggio del 29 maggio 200918 concernente la legge federale sull'aiuto alle scuole universitarie e sul coordinamento nel settore universitario svizzero, il messaggio del 5 dicembre 200819 concernente la modifica della legge sulla ricerca (promozione dell'innovazione) e il messaggio del 9 novembre 201120 concernente la revisione totale della legge federale sulla promozione della ricerca e dell'innovazione. L'istituzione di una legge federale sulla formazione continua costituisce un importante progetto per la legislatura 2011­ 201521.

Per rafforzare la capacità di manovra dello Stato e l'attrattiva del sistema fiscale abbiamo tra l'altro adottato il messaggio del 19 settembre 200822 concernente la norma complementare al freno all'indebitamento (revisione LFC), i messaggi del 25 giugno 200823 e del 23 giugno 201024 concernenti la semplificazione dell'imposta sul valore aggiunto e il messaggio del 20 maggio 200925 concernente la legge federale sullo sgravio fiscale delle famiglie con figli. Abbiamo anche licenziato il messaggio del 24 novembre 201026 relativo alla modifica della legge federale concernente la perequazione finanziaria e la compensazione degli oneri e alla determinazione dei contributi di base per la perequazione delle risorse e la compensazione degli oneri tra Confederazione e Cantoni per il periodo di contribuzione 2012­2015. Inoltre ha adottato decisioni riguardo al
risanamento della cassa pensioni delle FFS (messaggio del 5 marzo 201027 concernente la modifica della legge federale sulle Ferrovie federali svizzere. Infine la legge sul personale federale dovrebbe essere modificata (messaggio del 31 agosto 201128). Nella legislatura 2011­2015 ci impegneremo per garantire la stabilità e l'attrattiva della piazza finanziaria svizzera, nonché l'attrattiva del sistema fiscale svizzero.

14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

FF 2009 7425 FF 2011 2117 FF 2010 4475 FF 2011 689 FF 2009 3925 FF 2009 413 FF 2011 7811 Abbiamo inviato in procedura di consultazione il relativo avamprogetto il 9 novembre 2011 (www.admin.ch/aktuell/vernehmlassung/index.html?lang=it).

FF 2008 7415 FF 2008 6033 FF 2010 4731 FF 2009 4095 FF 2010 7613 FF 2010 2215 FF 2011 5959

317

Le principali attività nel settore dell'infrastruttura sono stati il messaggio del 20 maggio 200929 concernente la revisione parziale 1 della legge sulla navigazione aerea, il messaggio dell'11 novembre 200930 concernente il decreto federale che libera i crediti per il programma Traffico d'agglomerato a partire dal 2011, il messaggio dell'11 novembre 200931 concernente il programma per l'eliminazione dei problemi di capacità sulla rete delle strade nazionali e lo sblocco dei crediti necessari e i messaggi del 20 maggio 200932 concernenti la legge sulle poste e la legge federale sull'organizzazione della Posta Svizzera. Inoltre, il 20 ottobre 201033 è stato adottato il messaggio concernente la seconda fase della Riforma delle ferrovie 2.

Questi provvedimenti hanno contribuito al mantenimento della buona posizione della piazza economica svizzera nel confronto internazionale. Altre misure di consolidamento dovranno essere adottate.

Garantire la sicurezza Nel nostro messaggio sul programma di legislatura 2007­2011 rilevavamo che a seguito delle minacce sempre più diffuse, la garanzia della sicurezza è sempre più complessa e onerosa. Il contesto in materia di politica di sicurezza è caratterizzato soprattutto dai pericoli del terrorismo internazionale, della diffusione di armi di distruzione di massa e dalle ripercussioni transfrontaliere dei conflitti regionali.

Contemporaneamente aumentano la violenza e la criminalità anche nella nostra società. La tutela della sicurezza è considerata un compito comune a livello nazionale e internazionale, civile e militare. Di conseguenza intendiamo ottimizzare la prevenzione, la cooperazione internazionale e le strutture interne nel settore della sicurezza.

Per prevenire il ricorso alla violenza e la criminalità, abbiamo licenziato il messaggio del 10 settembre 200834 concernente la legge federale sull'organizzazione delle autorità penali della Confederazione. Anche per la legislatura 2011­2015 assegniamo grande importanza all'esame della coerenza delle disposizioni penali del diritto federale.

Nell'ambito della cooperazione internazionale nel settore della giustizia e della polizia gli interventi più importanti sono stati il miglioramento dello scambio internazionale di informazioni tra le autorità di perseguimento penale degli Stati Schengen (messaggio del
19 novembre 200835), il rafforzamento della cooperazione con l'UE nella lotta alla criminalità (messaggio del 4 dicembre 200936 su Eurojust) e l'entrata in vigore del diritto di applicazione in vista dell'inizio della cooperazione operativa di Schengen/Dublino.

Nell'ambito dell'attuazione della politica di sicurezza il nostro Collegio ha licenziato il rapporto del 23 giugno 201037 sulla politica di sicurezza della Svizzera.

Inoltre, sono stati unificati i servizi d'informazione della Confederazione e licenziato

29 30 31 32 33 34 35 36 37

318

FF 2009 4263 FF 2009 7221 FF 2009 7301 FF 2009 4493 e 4573 FF 2011 823 FF 2008 7093 FF 2008 7809 FF 2010 23 FF 2010 4511

il messaggio del 7 marzo 200838 relativo alla modifica della legislazione militare.

Inoltre è stato adottato il messaggio del 27 febbraio 200839 concernente la modifica della legge federale sul servizio civile sostitutivo e della legge federale sulla tassa d'esenzione dall'obbligo militare. Abbiamo poi deciso l'acquisto di 22 aviogetti da combattimento del tipo Saab Gripen per sostituire gli obsoleti Tiger F-5.

Rafforzare la coesione sociale Nel messaggio sul programma di legislatura 2007­2011 avevamo ribadito che le prospettive demografiche e le conseguenti ripercussioni richiedono risposte tempestive e graduali. L'adeguamento del sistema della sicurezza sociale, della politica sanitaria e della politica sociale deve proseguire. In questo contesto è prioritario il consolidamento finanziario del sistema delle assicurazioni sociali. Tra le priorità rientrano anche l'impostazione del pensionamento flessibile e l'impostazione e gli incentivi delle prestazioni sociali. Lo sport deve essere promosso al servizio della salute, dell'educazione, della formazione, dell'efficienza, dell'integrazione, della coesione e dell'economia. La fiducia dei cittadini nella capacità dello Stato di garantire la coesione sociale deve essere rafforzata.

Per creare i presupposti per una migliore conciliabilità tra lavoro e famiglia, abbiamo ha approvato il messaggio del 17 febbraio 201040, nel quale chiede di prorogare di quattro anni la validità della legge federale sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia. In tal modo l'attenzione è posta sul sostegno alla custodia di bambini in età prescolastica.

Nel campo della politica sociale, tra le priorità della gestione del Governo figurano il finanziamento degli istituti di previdenza di diritto pubblico (messaggio del 19 settembre 200841), il messaggio del 3 dicembre 201042 sui miglioramenti esecutivi dell'AVS e il messaggio dell'11 maggio 201143 sulla 6a revisione AI (secondo pacchetto di misure). Dopo che il Consiglio nazionale ha respinto in votazione finale il progetto sull'11a revisione dell'AVS, abbiamo iniziato i lavori per la 12a revisione dell'AVS. Durante il periodo di legislatura 2011­2015 intendiamo avviare la riforma per modernizzare e risanare la futura AVS.

Per contenere i costi sanitari e promuovere la salute, abbiamo
approvato il messaggio del 30 settembre 200944 concernente la legge sulla prevenzione. La legge sulla prevenzione mira a migliorare la gestione delle misure di prevenzione, di promozione della salute e di diagnosi precoce in Svizzera. Inoltre abbiamo licenziato il messaggio del 29 maggio 200945 concernente le misure destinate a contenere l'evoluzione dei costi nell'assicurazione malattie.

Al fine di promuovere la coesione sociale, abbiamo approvato il rapporto del 20 maggio 200946 sulla violenza giovanile e il rapporto del 13 maggio 200947 sulla violenza nei rapporti di coppia. Abbiamo inoltre presentato il rapporto del 31 marzo 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47

FF 2008 2685 FF 2008 2255 FF 2010 1445 FF 2008 7339 FF 2011 497 FF 2011 5133 FF 2009 6151 FF 2009 5025 www.news.admin.ch/NSBSubscriber/message/attachments/15747.pdf FF 2009 3483

319

201048 «Strategia nazionale di lotta alla povertà», che chiede alla Confederazione di intervenire soprattutto reintegrando nel mercato del lavoro le persone che sono colpite o minacciate dalla povertà. Con il rapporto del 5 marzo 201049 concernente lo sviluppo della politica integrativa della Confederazione abbiamo inoltre illustrato in che modo prospettiamo la futura politica della Confederazione in materia di integrazione. Segnatamente occorrerà sancire in modo più saldo a livello giuridico l'integrazione quale compito trasversale e mandato fondamentale vincolante e sviluppare ulteriormente la promozione specifica dell'integrazione. Resta comunque di primaria importanza il principio secondo cui l'integrazione non è solo promossa bensì anche sollecitata dai diretti interessati.

Le prospettive demografiche e le conseguenti ripercussioni richiedono un ulteriore adeguamento del sistema della sicurezza sociale, della politica sanitaria e della politica sociale.

Sfruttare le risorse in modo sostenibile Considerato lo sviluppo demografico ed economico, il fabbisogno di energie e di risorse aumenta a livello mondiale. In questo contesto abbiamo evidenziato nel suo messaggio sul programma di legislatura 2007­2011 che l'utilizzo delle risorse e degli spazi naturali deve essere impostato in modo sostenibile e occorre gravare meno sull'ambiente. L'approvvigionamento di energie e di risorse deve essere garantito. Le linee operative si basano sulla strategia di sviluppo sostenibile50 rinnovata dal Consiglio federale alla fine del 2007.

Al fine di garantire l'approvvigionamento energetico, abbiamo licenziato il messaggio del 24 giugno 200951 concernente la modifica della legge sull'energia e con il messaggio del 13 gennaio 201052 abbiamo chiesto l'adesione della Svizzera all'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (International Renewable Energy Agency).

Nel campo della politica ambientale sono stati adottati il messaggio del 26 agosto 200953 concernente la politica climatica della Svizzera dopo il 2012 (revisione della legge sul CO2 e iniziativa popolare federale «Per un clima sano») e il messaggio del 20 gennaio 201054 concernente la revisione parziale della legge sulla pianificazione del territorio. Per ridurre i pericoli naturali è stato altresì licenziato il messaggio del 13 maggio 200955
concernente la terza correzione del Rodano. L'elaborazione di una strategia nazionale per la conservazione della diversità biologica della Svizzera sarà pure un tema importante per il periodo di legislatura 2011­2015. Sarà anche rinnovato il piano d'azione «Strategia per uno sviluppo sostenibile 2012­2015» in vista della conferenza dell'ONU sullo sviluppo sostenibile che si terrà in Brasile nel 2012 («Rio +20»). Vi sarà dunque l'occasione per presentare in maniera esaustiva al pubblico nazionale e internazionale la pianificazione e le prestazioni della Svizzera nel campo dello sviluppo sostenibile. Intendiamo continuare a garantire alla Svizzera 48 49 50 51 52 53 54 55

320

www.bsv.admin.ch/themen/gesellschaft/00074/01973/index.html?lang=it www.bfm.admin.ch/content/dam/data/migration/integration/berichte/ ber-br-integrpolitik-i.pdf www.are.admin.ch/themen/nachhaltig/00262/00528/index.html?lang=it FF 2009 4623 FF 2010 327 FF 2009 6467 FF 2010 931 FF 2009 3715

un'elevata sicurezza dell'approvvigionamento elettrico, tuttavia, a medio termine, senza energia nucleare. Il progressivo abbandono dell'atomo sarà dunque nei prossimi anni un tema prioritario.

Consolidare la posizione della Svizzera nel mondo globalizzato Gli sviluppi internazionali e nazionali sono sempre più intrecciati. Le tendenze di sviluppo, le sfide a livello internazionale e la concorrenza internazionale diventano sempre più importanti per la politica svizzera. La Svizzera deve quindi ampliare le sue relazioni con i suoi vicini e con gli altri Paesi e contribuire nell'ambito bilaterale e multilaterale a migliorare le condizioni quadro economiche a livello mondiale e a promuovere la pace e il benessere.

Anche nel corso della 48a legislatura, la Svizzera ha consolidato ulteriormente i propri legami con l'Unione europea. Il Popolo ha accettato il rinnovo dell'accordo tra la Svizzera e la Comunità europea e i suoi Stati membri sulla libera circolazione delle persone e ha accettato l'approvazione e la trasposizione nel diritto svizzero del protocollo del 27 maggio 200856 relativo all'estensione alla Bulgaria e alla Romania dell'accordo del 21 giugno 199957 sulla libera circolazione delle persone. Il Popolo ha inoltre approvato l'introduzione dei dati biometrici nei passaporti e nei documenti di viaggio58. Inoltre, con il messaggio del 27 novembre 200959, abbiamo chiesto all'Assemblea federale l'approvazione e l'attuazione dell'accordo tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sulle agevolazioni doganali e sulla sicurezza doganale.

Prevediamo di adottare i messaggi concernenti la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei disabili e sulle sparizioni forzate durante il periodo di legislatura 2011­ 2015. Abbiamo inoltre licenziato il messaggio del 14 maggio 200860 concernente la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.

Il nostro Collegio ha approvato il rapporto61 sulle misure di promozione civile della pace e di rafforzamento dei diritti dell'uomo. Inoltre, nel campo della riduzione della povertà, sono stati licenziati il messaggio del 14 marzo 200862 sulla continuazione della cooperazione tecnica e dell'aiuto finanziario a favore dei Paesi in sviluppo, il messaggio del 7 marzo 200863 concernente il finanziamento dei provvedimenti di politica economica e commerciale
nell'ambito della cooperazione allo sviluppo nonché il messaggio del 1° settembre 201064 concernente la proroga e l'aumento del quarto credito quadro per la continuazione della cooperazione con gli Stati dell'Europa orientale e della CSI. Abbiamo infine approvato il messaggio del 29 giugno 201165 concernente il proseguimento delle misure di promozione della pace e della sicurezza umana 2012­2016 e il messaggio del 6 giugno 201166 concer-

56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66

RS 0.142.112.681.1 RS 0.142.112.681 Modifica della legge del 22 giugno 2001 sui documenti d'identità (RS 143.1, RU 2009 5521 5528), accolta durante la votazione popolare del 17 maggio 2009.

FF 2009 7783 FF 2008 3487 Integrato nel rapporto del 10 dicembre 2010 sulla politica estera 2010, FF 2011 927.

FF 2008 2451 FF 2008 2535 FF 2010 5631 FF 2011 5683 FF 2011 4453

321

nente la proroga e l'aumento del credito quadro per la continuazione dell'aiuto umanitario internazionale della Confederazione.

Durante la legislatura 2007­2011, la Svizzera si è impegnata con successo a favore della convivenza pacifica dei popoli, della lotta alla povertà, del rispetto dei diritti umani e della promozione della democrazia.

3

Analisi della situazione

3.1

La piazza economica svizzera

Il PIL per ora sale nonostante il difficile andamento dei mercati valutari Il prodotto interno lordo (PIL) stima il valore dei beni e dei servizi prodotti in un Paese nella misura in cui questi non sono utilizzati come input per la produzione di altri beni e servizi ­ stima cioè il cosiddetto valore aggiunto.67 Dopo un 2009 alquanto scoraggiante, nel 2010 il PIL, espresso ai prezzi dell'anno precedente, ha potuto registrare un aumento del 2,7 per cento (­1,9 % nel 2009). Soprattutto il dinamismo delle esportazioni e degli investimenti ha contribuito nel 2010 alla crescita dell'economia svizzera; il settore delle esportazioni, e l'industria in particolare, hanno infatti potuto beneficiare di una situazione economica internazionale nettamente più favorevole.68 Nel primo semestre del 2011 il trend positivo ha tenuto, nonostante il persistente difficile andamento dei mercati valutari. Rispetto al secondo trimestre dell'anno precedente si è registrato un aumento del PIL del 2,3 per cento. Stimoli alla crescita sono giunti soprattutto dalla bilancia commerciale dei beni, in quanto le importazioni sono diminuite e le esportazioni sono aumentate. I consumi privati hanno registrato un lieve incremento, mentre gli investimenti fissi lordi hanno subito una flessione. Per quanto riguarda la produzione, sono stati soprattutto i settori dei servizi del mercato interno a contribuire alla crescita, contrariamente all'industria e al comparto dominato dai servizi finanziari. Le conseguenze dell'apprezzamento sono diventate più visibili nel terzo trimestre e quindi, alla luce dell'economia d'esportazione, le prospettive di crescita sono nettamente peggiorate.69 Nell'ambito della regolamentazione del mercato dei prodotti la Svizzera occupa una posizione intermedia nella classifica dei Paesi OCSE L'indicatore relativo alla regolamentazione del mercato dei prodotti fa parte di quegli indicatori che permettono di descrivere le condizioni quadro dell'economia.

A livello internazionale l'indicatore OCSE relativo alla regolamentazione del mercato dei prodotti illustra gli sviluppi compiuti dalle regolamentazioni dei Paesi membri nel campo della concorrenza. La misurazione avviene mediante diversi indicatori comparabili sul piano internazionale negli ambiti del controllo statale di imprese economiche, delle restrizioni legali e amministrative imposte all'imprenditorialità e 67 68

69

322

UST: Prodotto interno lordo; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/04/02/01.html UST: Comunicato stampa ­ Crescita generalizzata dell'economia svizzera nel 2010; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/04/01/new/ nip_detail.html?gnpID=2011-218 SECO: Das Bruttoinlandprodukt im 2. Quartal 2011; www.seco.admin.c/aktuell/00277/01980/index.html?lang=de&msg-id=40875

delle barriere al commercio internazionale e agli investimenti diretti.70 Dai risultati emerge che dal 1998 la maggior parte dei Paesi membri dell'OCSE ha liberalizzato i mercati e che perciò è possibile constatare una convergenza generale delle regolamentazioni, situazione a cui la Svizzera non fa eccezione. Le riforme si basano soprattutto su modifiche apportate alla regolamentazione settoriale, in particolare nei settori del gas, dell'elettricità e delle telecomunicazioni. Nel caso della Svizzera permane la necessità di intervenire nell'ambito del controllo statale e in pochi altri settori. D'altro canto la Svizzera è relativamente liberale per quanto riguarda le libere professioni.71 Nel 2008 nell'ambito della regolamentazione del mercato dei prodotti gli Stati Uniti e la Gran Bretagna erano in testa alla classifica dei Paesi OCSE con un valore pari allo 0,84. La Svizzera, con l'1,18, occupava l'undicesimo posto, seguita a distanza dai Paesi suoi vicini: Germania (18a), Italia (19a), Austria (22a) e Francia (23a).

La crescita della produzione rimane costante, le ore di lavoro sono aumentate Nel contesto internazionale i costi salariali unitari dipendono dal costo del lavoro, dalla produttività del lavoro e dall'evoluzione dei tassi di cambio. Se si prende in considerazione la competitività sul lungo termine, la produttività del lavoro risulta essere il parametro chiave. La produttività del lavoro si misura mediante il valore economico, ossia la quantità di prodotto ottenuto per ora lavorata. Salari elevati come quelli svizzeri non pregiudicano la competitività se giustificati da una produttività elevata. Nel confronto internazionale i Paesi con retribuzioni molto elevate (Lussemburgo, Norvegia, Stati Uniti) hanno anche un'elevata produttività del lavoro. La Svizzera ne è un ottimo esempio.72 I suoi salari si basano infatti sull'alto numero di ore di lavoro svolte dal dipendente. Negli anni scorsi l'aumento della produttività in Svizzera è rimasto costante, mentre l'occupazione, e quindi le ore di lavoro, ha registrato una netta crescita. In generale si può dunque dire che i lati positivi si sono rafforzati, mentre i punti deboli non sono stati ancora superati: il tasso di attività, già elevato di per sé, ha continuato infatti a salire, mentre la produttività del lavoro ha registrato nel
confronto internazionale soltanto una trascurabile crescita media pari al massimo all'1 per cento all'anno (posti a tempo pieno).

Il numero di occupati aumenta Questo indicatore precisa il commento relativo all'indicatore precedente «Produttività del lavoro» e mostra l'elevata partecipazione al lavoro in Svizzera. Complessivamente il numero degli occupati in Svizzera aumenta dal 2006, a eccezione del quarto trimestre del 2009 e del primo trimestre del 2010 nei quali è diminuito per breve tempo. Nel secondo trimestre 2011 in Svizzera gli occupati ammontavano 4,708 milioni, pari al 2,6 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Secondo una ripartizione in base al sesso, nel secondo trimestre 2011 il numero degli occupati uomini era aumentato del 2,3 per cento, mentre le donne

70 71 72

OCSE: Indicators of Product Market Regulation (PMR); www.oecd.org/document/36/0,3746,en_2649_34323_35790244_1_1_1_1,00.html OCSE: Ten years of product market reform in OECD countries; www.oecd.org/dataoecd/29/41/42779045.pdf OECD: Economic Policy Reforms 2011. Going for Growth; www.oecd.org/document/15/0,3746,en_2649_37443_47448207_1_1_1_37443,00.html

323

registravano una crescita del 3,0 per cento sempre rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.73 Il tasso di disoccupati cala Nella seconda metà del 2011 risultavano disoccupate in Svizzera 163 000 persone secondo la definizione dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO) (ossia persone di età tra i 15 e i 74 anni che non erano occupate nel corso della settimana di riferimento, che avevano cercato attivamente un impiego nelle quattro settimane precedenti e che sarebbero state disponibili ad assumere un'attività)74. Ciò significa 27 000 persone in meno rispetto a un anno prima. Il tasso di disoccupati si attestava al 3,6 per cento della popolazione attiva, in calo rispetto al 4,2 per cento registrato nel secondo trimestre 2010. Il calo della disoccupazione coinvolge sia i cittadini svizzeri (dal 3,2 % al 2,6 %) che gli stranieri residenti permanenti (dal 7,5 % al 6,6 %).75 Nel 2010 l'eccedenza di finanziamento del settore statale ha registrato un'ulteriore lieve flessione La quota del deficit/dell'eccedenza del settore statale (Confederazione, Cantoni, Comuni e assicurazioni sociali pubbliche) corrisponde al saldo di finanziamento in percentuale del prodotto interno lordo (PIL). Nel 2009 la quota ha registrato una sensibile riduzione in tutti i settori parziali a causa della crisi finanziaria ed economica (complessivamente di ­1,4 punti percentuali), pur continuando a rimanere positiva (0,5 %). Nel 2010 l'eccedenza di finanziamento del settore statale è calata ancora lievemente attestandosi allo 0,4 per cento. Ne sono stati responsabili i settori parziali Confederazione (0,4 %) e assicurazioni sociali pubbliche (­0,3 %) con ­0,1 punti percentuali ciascuno. I Cantoni hanno potuto stabilizzare i propri conti (0,4 %), mentre i Comuni continuano a registrare un deficit con ­0,1 per cento (Cantoni e Comuni: stime).76 Dal 2005 la quota d'indebitamento registra un netto calo grazie al freno all'indebitamento Dopo il livello record raggiunto nel 2005, l'indebitamento della Confederazione continua a calare in considerazione delle evidenti eccedenze di entrate registrate nel periodo 2006­2010. Parallelamente è scesa anche la quota d'indebitamento della Confederazione (debito lordo in % del PIL) passando dal 28,1 per cento del 2005 al 20,1 per cento del 2010 e attestandosi quindi al di sotto del livello
del 1994.

Entrambi gli obiettivi di bilancio, fissati e perseguiti coerentemente dal Consiglio federale, ossia la stabilizzazione del debito nominale e il rallentamento del tasso di crescita, hanno così sortito l'effetto auspicato. A livello federale è risultata decisiva, nel 2003, l'introduzione del freno all'indebitamento. Questa regola fiscale, sancita nella Costituzione e per legge, esige che sul lungo termine le finanze federali siano 73 74 75

76

324

UST: Comunicato stampa ­ Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera e statistiche derivate; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/03/22/press.html UST: W+T Kontext Humanressources für W+T; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/ themen/15/09/key/ind2.informations.20101.201.html UST: Comunicato stampa ­ Aumenta del 2,6 % il numero di occupati; tasso di disoccupati ILO in calo al 3,6 %; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/news/01/nip_detail.html?gnpID=2011-237 AFF: Evoluzione delle finanze pubbliche: risultati dei conti del 2009 e previsioni per il 2010­2015; www.efv.admin.ch/d/dokumentation/zahlen_fakten/finanzstatistik/index.php

in equilibrio. Alla fine del 2010 la quota d'indebitamento dei bilanci pubblici (in conformità ai criteri di Maastricht dell'UE) ammontava al 38,4 per cento, ripartito come segue: 10,3 per cento sui Cantoni, 8,1 per cento sui Comuni e 1,4 per cento sulle assicurazioni sociali (Cantoni e Comuni: stime). Nella maggior parte dei Cantoni esistono, in modo analogo al freno all'indebitamento, limiti posti al budget mediante complessi normativi di vario tipo che hanno reso possibile diminuire in modo continuativo dal 2003 la quota d'indebitamento nei Cantoni e nei Comuni. Nel confronto internazionale il debito pubblico della Svizzera risulta relativamente basso e si attesta nettamente sotto la media dei Paesi dell'Eurozona (2010: 85,5 %).77 Dal 2000 l'onere fiscale è relativamente stabile e molto basso nel confronto internazionale Con il 29,8 per cento del PIL, nel 2010 l'onere fiscale in Svizzera è aumentato solo leggermente rispetto all'anno precedente (0,1 punti percentuali) e dal 2000 permane abbastanza stabile (lievemente al di sotto del 30 % del PIL). L'aumento registrato nel 2010 è riconducibile alla crescita superiore alla media delle entrate fiscali dei Cantoni (7,4 % ossia +0,2 punti percentuali) e dei Comuni (4,7 % ossia +0,1 punti percentuali) (Cantoni e Comuni: stime). Le aliquote della Confederazione (10,7 %) e delle assicurazioni sociali (7,0 %) registrano invece uno sviluppo regressivo (­0,1 punti percentuali ciascuna) dato che nel 2010 il gettito di tributi e tasse in questi settori è aumentato in misura più contenuta del PIL.78 L'aliquota fiscale svizzera continua dunque a essere tra le più basse dell'intero spazio OCSE.

Il numero degli accessi Internet ad alta velocità aumenta vertiginosamente Negli ultimi anni il numero degli abbonati ad accessi Internet ad alta velocità è aumentato in modo vertiginoso. Mentre nel dicembre 2001 in Svizzera si registravano 157 000 accessi a banda larga (2,2 ogni 100 abitanti), da allora il loro numero è cresciuto costantemente fino ad arrivare a 2 739 000 (35,3 ogni 100 abitanti) alla fine del 2009. Attualmente la Svizzera occupa dunque una posizione di punta nel confronto OCSE: nel giugno 2010 era infatti terza tra i Paesi membri dell'OCSE con 37,1 collegamenti a banda larga via cavo ogni 100 abitanti, preceduta soltanto da Olanda e Danimarca. Occorre
tuttavia constatare che, proprio nell'ambito dei collegamenti in fibra ottica altamente performanti, la Svizzera è piuttosto un fanalino di coda ed è ancora ben lontana dalla media OCSE dove sono il Giappone e la Corea a occupare i primi posti.79 Le prestazioni delle offerte di servizi online del Governo svizzero si situano in una posizione intermedia a livello internazionale L'indice dei servizi online è uno dei tre componenti che, assieme, costituiscono l'indice di sviluppo del governo elettronico (E-Government-Development-Index).

L'indice misura la prestazione e lo stadio di sviluppo delle offerte di servizi online dei Governi dei Paesi ONU. Nell'effettuare la misurazione si parte dal presupposto che lo sviluppo di questo tipo di offerte si articoli in quattro fasi, la prima delle quali 77 78 79

DFF: Evoluzione del debito delle amministrazioni pubbliche; www.efv.admin.ch/d/dokumentation/zahlen_fakten/finanzstatistik/index.php AFF: Evoluzione delle finanze pubbliche: risultati dei conti del 2009 e previsioni per il 2010­2015; www.efv.admin.ch/d/dokumentation/zahlen_fakten/finanzstatistik/index.php OECD Broadband Portal: Fixed broadband penetration and density (giugno 2010); www.oecd.org/document/54/0,3746,en_2649_34225_38690102_1_1_1_1,00.html

325

è caratterizzata semplicemente dal sito web del Governo, cui si aggiungono componenti multimediali e la possibilità di interagire. La terza fase si distingue per un ampio scambio di informazioni, un utilizzo regolare e possibilità di input date ai cittadini. La quarta fase consiste in un intenso scambio di dati e in consultazioni di routine tra i cittadini, per esempio tramite reti sociali. Nel 2010 la Svizzera, in un confronto effettuato tra 189 Paesi, si è piazzata al 38° posto con un valore dell'indice pari a 0,444 (valore medio 0,286). Ai primi posti c'erano la Repubblica di Corea, gli Stati Uniti e il Canada. Il valore medio in Europa nel 2010 era di 0,435.

Rispetto al 2008 la posizione della Svizzera è lievemente peggiorata scendendo di due posti.80 La produzione di derrate alimentari è aumentata tra il 2008 e il 2009 Secondo l'articolo 104 Cost. l'agricoltura deve contribuire efficacemente a garantire l'approvvigionamento della popolazione. Come criterio per la produzione di derrate alimentari è utilizzata l'energia rinnovabile dei prodotti agricoli, misurata in Joule.

Nel 2008 l'agricoltura svizzera ha prodotto complessivamente 24 000 terajoule (TJ) di derrate alimentari, salite a 25 000 TJ nel 2009. Nello stesso periodo il consumo complessivo della popolazione svizzera è cresciuto passando da 39 167 TJ a 39 478 TJ. L'agricoltura svizzera ha così coperto nel 2009 il 63 per cento del fabbisogno alimentare nazionale dal punto di vista energetico.81 Queste cifre comprendono anche gli alimenti per bestiame importati. L'Unione Svizzera dei Contadini pubblica una cifra leggermente diversa (56 % nel 2009). Nel caso degli alimenti di origine animale, nel 2009 l'autoapprovvigionamento raggiungeva il 95 per cento, nel caso dei prodotti vegetali il 48 per cento. L'aumento della produzione di derrate alimentari è garantito da un numero decrescente di aziende agricole. Tra il 2009 e il 2010 il numero delle aziende è sceso di 969 unità o dell'1,6 per cento. Ciò corrisponde alla scomparsa di quasi tre fattorie al giorno.82 Le aziende nelle classi di grandezza fino a 30 ettari diminuiscono, mentre aumentano quelle che superano i 30 ettari. Anche il numero delle persone occupate nel settore agricolo diminuisce da anni. Se nel 1996 vi lavoravano ancora 225 000 persone (di cui 54 % a tempo pieno), nel 2010
ve n'erano 167 000 (di cui soltanto 44 % a tempo pieno).83 La produttività del lavoro in agricoltura aumenta L'indicatore produttività del lavoro mostra quanto valore aggiunto produce una manodopera. Misura quindi l'efficienza dell'impiego di manodopera nel settore agricolo svizzero. Migliorare la produttività del lavoro è un presupposto importante per migliorare la competitività. Negli ultimi anni la produttività del lavoro nell'agricoltura ha registrato un miglioramento. Dal forte calo del lavoro impiegato (­8 %) e da un valore aggiunto lordo leggermente più elevato a prezzi di fabbrica-

80

81 82 83

326

UNPAN: United Nations E-Government Survey 2010; UND; www2.unpan.org/egovkb/datacenter/CountryView.aspx UND; www2.unpan.org/egovkb/ProfileCountry.aspx?ID=166 UFAG: Rapporto agricolo 2011; www.blw.admin.ch/dokumentation/00018/00498/index.html?lang=de UST: Landwirtschaft Indikator ­ Anzahl Betriebe; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/ index/themen/07/03/blank/ind24.indicator.240201.2402.html UST: Landwirtschaft ­ Anzahl Beschäftigte; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/ themen/07/03/blank/ind24.indicator.240203.2402.html

zione costanti (+3 %) è risultato che, tra il 2002­2004 e il 2008, la produttività del lavoro è aumentata del 13 per cento, ossia del 2,4 per cento in media all'anno.84

3.2

Posizionamento internazionale

Nel 2010 il saldo della bilancia commerciale è sceso di nuovo per la prima volta dal 2005 Dopo che negli ultimi anni l'eccedenza nella bilancia commerciale aveva registrato importi record, nel 2010 il saldo attivo è sceso di nuovo per la prima volta dal 2005 di 0,9 miliardi di franchi attestandosi a 19,5 miliardi di franchi.85 Nei primi nove mesi del 2011 le esportazioni sono aumentate del 2,4 per cento toccando i 147,0 miliardi di franchi malgrado una caduta dei prezzi delle merci (­7,4 %; in termini reali: +10,7 %). Il continuo rallentamento della crescita, constatato sin dal secondo trimestre 2010, è proseguito anche nei primi due trimestri del 2011, mentre nel terzo la variazione delle esportazioni ha fatto registrare cifre rosse. I risultati destagionalizzati confermano questa tendenza. Il calo dei prezzi, senza il settore farmaceutico, ammontava al 4,3 per cento (in termini reali: +7,0 %). Le importazioni sono salite soltanto di un 1,0 per cento arrivando a 130,4 miliardi di franchi (in termini reali: +3,2 %). Se riferite allo sviluppo trimestrale, le importazioni sono aumentate soltanto nel primo trimestre, mentre nei due successivi hanno registrato una diminuzione. I prezzi delle merci importate sono scesi del 2,1 per cento. Senza il settore farmaceutico il calo è stato pressoché equivalente (­2,3 %).

Nei primi nove mesi del 2011 l'eccedenza della bilancia commerciale ha toccato i 16,7 miliardi di franchi. Ciò significa che il saldo attivo è cresciuto del 14,7 per cento. Da notare che l'eccedenza con l'Asia (+17,0 mia. di fr.) colma il deficit con l'Europa (­16,3 mia. di fr.).86 Nel 2010 l'incidenza media dei dazi doganali esercitata dai 13 Paesi di esportazione più importanti per la Svizzera è stimata all'1,7 per cento Dalle semplici aliquote di dazio medie di un Paese in cui la Svizzera esporta le sue merci è possibile stimare la percentuale di oneri doganali sul valore complessivo delle esportazioni svizzere (ponderata in base al volume commerciale con il suddetto Paese). L'obiettivo di un accordo di libero scambio con uno Stato consiste nell'eliminare i dazi doganali sui prodotti originari svizzeri. Ne sono interessati soprattutto i prodotti industriali. Ancora oggi in molti Paesi le tariffe doganali più elevate sono applicate ai prodotti agricoli. In Paesi meno sviluppati l'elevata
protezione doganale di cui godono determinati prodotti industriali limita però anche notevolmente l'accesso a quei mercati. Nel 2010 il 12 per cento delle esportazioni svizzere è stato conseguito con partner di libero scambio, un valore corrispondente al 28 per cento delle esportazioni svizzere nei mercati extraeuropei. Nel 2010 le esportazioni svizzere ammontavano a 203,5 miliardi di franchi (195,7 mia. di fr.

[96 %] per prodotti industriali e a 7,8 mia. di fr. [4 %] per prodotti agricoli). La 84 85 86

UFAG: Rapporto agricolo 2009; www.blw.admin.ch/dokumentation/00018/00498/index.html?lang=de AFD: Der schweizerische Aussenhandel im Jahr 2010; www.ezv.admin.ch/themen/00504/01530/index.html?lang=de AFD: Dreivierteljahr 2011: von Quartal zu Quartal schwächer; www.news.admin.ch/NSBSubscriber/message/attachments/24598.pdf

327

maggior parte delle esportazioni era diretta verso 13 Paesi87; da notare che le esportazioni nell'UE e in altri sei Paesi si sono svolte nell'ambito di accordi di libero scambio o di convenzioni doganali. Nel 2010 la somma delle spese doganali nei 13 Paesi di esportazione più importanti ammontava complessivamente a circa 3 miliardi di franchi (1,7 % delle spese doganali medie)88. Per gli altri Paesi, che rappresentano complessivamente l'11,5 per cento delle esportazioni, le spese doganali nel 2010 ammontavano a 1,1 miliardi di franchi (4,8 % delle spese doganali medie).

L'indice relativo dei prezzi della Svizzera è da anni superiore a quello dell'Unione europea La parità del potere d'acquisto corrisponde alla spesa effettiva in valuta nazionale che deve essere effettuata per acquistare un determinato paniere. Se si misura la parità del potere d'acquisto a livello del PIL, si ottiene un paniere con una composizione e quindi un utile identico al PIL. Il livello dei prezzi relativo di un Paese corrisponde al quoziente della parità del potere d'acquisto e del corso di cambio. Nel 2009 il livello di prezzi relativo di tutto il prodotto interno lordo (PIL) ammontava in Svizzera a 135 punti dell'indice (UE-27 = 100). Negli ultimi anni si è manifestata anche una tendenza verso l'alto del livello dei prezzi (Svizzera 2007 = 120). I singoli gruppi di prodotti del PIL mostrano un ampio ventaglio del livello dei prezzi relativo. Con 185 e 200 punti dell'indice nel 2009, i settori dell'abitazione e dell'educazione fanno parte in Svizzera di un gruppo piuttosto costoso, mentre il livello dei prezzi relativo di altri gruppi di prodotti si avvicina alla media dei 27 Stati membri UE. Complessivamente il livello dei prezzi relativo della Svizzera supera tuttavia da anni quello dell'Unione europea.89 Essendo il livello dei prezzi relativo anche di merci e servizi potenzialmente commerciabili sul piano internazionale maggiore che nei Paesi esteri confinanti, continua a esserci del potenziale per un'ulteriore integrazione transfrontaliera dei mercati.

La Svizzera persegue nei confronti dell'UE una politica di difesa degli interessi sulla via bilaterale L'Unione europea e i suoi Stati membri sono di gran lunga i principali partner della Svizzera tanto per il peso economico e politico che rappresentano quanto per la
prossimità geografica e culturale. Le relazioni economiche assumono particolare rilevanza in quanto la Svizzera guadagna un franco su tre grazie ai suoi scambi commerciali con l'UE. Del resto, la Svizzera figura tra i quattro principali partner commerciali dell'UE accanto a Stati Uniti, Cina e Russia (2008). Nei confronti dell'UE la Svizzera persegue una politica di difesa dei propri interessi percorrendo la cosiddetta via bilaterale. Ciò significa che le questioni d'interesse comune e le problematiche concrete vengono risolte mediante la ratifica di accordi bilaterali che disciplinano settori rigorosamente delimitati. Questo approccio pragmatico e graduale consente di trovare soluzioni contrattuali su misura per un ampio ventaglio di questioni economiche e politiche. Si possono considerare tappe principali degli Accordi bilaterali con l'UE l'Accordo di libero scambio (1972), l'Accordo sulle 87 88 89

328

UE, Stati Uniti, Cina, Giappone, Hong Kong, Singapore, Canada, India, Brasile, Corea, Emirati Arabi Uniti, Australia, Turchia Si tratta di una stima che tiene conto delle esenzioni dal dazio in base agli accordi di libero scambio esistenti; calcolo SECO.

UST: Preisniveauindizes im internationalen Vergleich; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/05/07/blank/key/01.html

assicurazioni (1989), i Bilaterali I con sette accordi (1999) e i Bilaterali II con nove accordi (2004).90 La percentuale degli accordi multilaterali entrati in vigore varia dal 1990 Per risolvere problemi globali, la conclusione di accordi a livello mondiale è uno strumento importante. Fondamentali in questo senso sono la trasparenza dei processi politici, la partecipazione della popolazione, l'assunzione di responsabilità, il rispetto dei diritti umani e la coerenza delle diverse politiche. Si rivela indispensabile in particolare promuovere la coerenza tra i dispositivi che disciplinano il commercio, l'ambiente e la socialità. La percentuale di accordi entrati in vigore mette in evidenza quanto la Svizzera assuma la propria responsabilità di attuare gli accordi internazionali. Dal 1990 la percentuale di accordi multilaterali entrati in vigore in Svizzera varia notevolmente. Dopo un periodo di stabilità durato a partire dalla fine degli anni Novanta con una quota dell'80 per cento (parte degli atti normativi multilaterali entrati in vigore in Svizzera sul totale degli atti normativi conclusi nell'arco di un anno), dal 2006 la percentuale oscilla tra il 64 e il 77 per cento. Sulla scena internazionale i dispositivi che disciplinano i settori dell'ambiente e della socialità sono di numero inferiore rispetto a quelli in ambito economico (soprattutto OMC).

Globalmente la Svizzera ha ratificato gli accordi più importanti volti a proteggere i diritti umani e continua a esaminare la possibilità di aderire ad altri importanti trattati di tutela dei diritti dell'uomo sul piano internazionale.91 Nell'ambito delle convenzioni fondamentali dell'ONU e anche in relazione ad alcune ratifiche nel settore del Consiglio d'Europa, negli ultimi anni continuano tuttavia a sussistere diverse lacune.

Nove Svizzeri sono rappresentati negli organi direttivi di organizzazioni internazionali, altri quattro negli organi esecutivi Con la sua presenza nelle organizzazioni internazionali la Svizzera tutela i propri interessi in materia di politica estera. Sono complessivamente nove gli Svizzeri rappresentati negli organi direttivi di organizzazioni internazionali e altri quattro negli organi esecutivi. In occasione dell'elezione degli organi direttivi, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sostiene le candidature
svizzere facendo campagna elettorale fra i membri dell'organo elettivo, per lo più gli Stati membri. Il Governo svizzero (per il tramite dei suoi diplomatici) o esperti indipendenti rappresentano così la Svizzera negli organi importanti. La partecipazione di cittadini svizzeri negli organi esecutivi è generalmente soggetta a nomina e non a elezione.

Non è necessaria dunque nessuna campagna per occupare questi posti. Per esempio, il Segretario generale delle Nazioni Unite nomina i Rappresentanti o i Relatori speciali dell'ONU.92

90 91 92

Ufficio dell'integrazione DFAE/DFE: Accordi bilaterali Svizzera ­ UE; www.europa.admin.ch/themen/00500/index.html pag. 6 UFS: Internationale Zusammenarbeit ­ Multilaterale Abkommen www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.70612.320 DFAE: Presenza della Svizzera in organizzazioni internazionali; www.eda.admin.ch/eda/de/home/topics/intorg/chprio.html

329

La quota percentuale dell'aiuto pubblico allo sviluppo sul reddito nazionale lordo è diminuita a causa di minori misure di sdebitamento e di una crescita economica forte Il Comitato di aiuto allo sviluppo (DAC) dell'OCSE pubblica ogni anno gli indicatori principali relativi all'aiuto pubblico allo sviluppo dei suoi Paesi membri. La quota percentuale dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) sul reddito nazionale lordo (RNL) costituisce la base del confronto utilizzato. Rispetto al rapporto del 2009, nel 2010 l'aiuto pubblico allo sviluppo è diminuito del 4,5 per cento. Il calo è dovuto soprattutto al fatto che nel 2010 la Svizzera ha adottato misure bilaterali di sdebitamento minori ed è inoltre una conseguenza della forte crescita economica: espresso in percentuali dell'RNL, l'APS è passato dallo 0,45 per cento nel 2009 allo 0,41 per cento nel 2010.93 Nel 2010 l'APS di tutti i Paesi DAC ha registrato un forte aumento (+6,5 %) attestandosi in termini reali a 128,7 miliardi di dollari USA.

L'incremento dei progetti e dei programmi bilaterali di sviluppo osservato nel corso degli ultimi anni ha segnato nel 2010 un'ulteriore crescita (+5,9 %). La performance media dei Paesi DAC (media delle percentuali APS/RNL individuali) ammonta allo 0,49 per cento, vale a dire 0,01 per cento al di sopra del livello del 2009. Con una percentuale dello 0,41 per cento la Svizzera ha raggiunto il 12° rango tra i 23 Paesi del DAC in termini di percentuale APS/RNL e mantiene la 15a posizione in termini assoluti.94 I progetti e i programmi della cooperazione internazionale sottoposti a valutazione possono essere considerati soddisfacenti Il settore di prestazioni Cooperazione e sviluppo economici della SECO valuta ogni anno i risultati delle sue attività di sviluppo. Mediante valutazioni esterne si determina il tasso di successo dei progetti in base ai criteri di rilevanza, efficacia, efficienza e sostenibilità.95 Complessivamente i risultati dei progetti e dei programmi della SECO degli ultimi anni sottoposti a valutazione possono essere considerati soddisfacenti. Nel 2010 il tasso di successo ammontava al 71 per cento. Nel periodo 2005 ­ 2010 si era registrata una media del 77 per cento. In generale è reputato un obiettivo buono e realistico un tasso di successo compreso tra il 65 e l'89 per cento, considerata l'elevata
complessità del contesto in cui si svolgono gli interventi della cooperazione allo sviluppo. Per fare un confronto, la Banca mondiale ha raggiunto un tasso di successo dell'80 per cento circa.96

93 94 95 96

330

DSC/SECO: Jahresbericht DEZA/SECO 2010; www.deza.admin.ch/de/Home/ Dokumentation/Publikationen/ressources/resource_de_202410.pdf DSC: La Svizzera nel confronto internazionale; www.deza.admin.ch/printPreview.php?navID=153414&langID=6 SECO: Evaluationsberichte; www.seco-cooperation.admin.ch/themen/01033/01130/index.html?lang=de SECO: Annual Report 2010 ­ Effectiveness of SECO's Economic Cooperation and Development; www.seco-cooperation.admin.ch/themen/01033/01130/index.html?lang=de

3.3

Sicurezza e criminalità

I reati previsti dal Codice penale sono diminuiti Il rapporto annuale della statistica criminale della polizia 2010 presenta per la seconda volta i risultati di una statistica in cui tutti i Cantoni hanno registrato dettagliatamente e in base a principi di rilevamento e di valutazione unitari gli atti criminali denunciati. L'80 per cento dei 656 858 reati denunciati concernono reati contemplati dal Codice penale97 (CP), il 14 per cento quelli disciplinati dalla legge del 3 ottobre 195198 sugli stupefacenti, il 4 per cento quelli previsti dalla legge del 16 dicembre 200599 sugli stranieri e il 2 per cento i reati oggetto di altre leggi federali. Rispetto all'anno precedente i reati previsti dal CP sono diminuiti del 5 per cento. La maggior parte di essi (378 581 ossia il 72 %) rientra nella categoria dei reati contro il patrimonio. I reati violenti (46 412) costituiscono il 9 per cento, il tre per cento del quale rientra nella categoria dei reati violenti gravi. Questa percentuale è costituita da 53 omicidi compiuti e 189 tentati, 487 gravi lesioni corporali e 543 stupri. La diminuzione dei reati registrati dalla polizia si riscontra in quasi tutti i settori del CP. Rispetto all'anno precedente, per esempio, i reati violenti sono diminuiti del 6 per cento e i reati violenti gravi addirittura del 12 per cento, anche se gli omicidi hanno registrato un aumento del due per cento. L'80 per cento di tutti gli imputati di reati previsti dal CP fa parte della popolazione residente permanente della Svizzera, il 4 per cento proviene dalle cerchie dei richiedenti l'asilo, mentre per il 15 per cento si tratta di stranieri incriminati che risiedono in Svizzera senza un disciplinamento a lungo termine delle condizioni di soggiorno. Se si considerano soltanto gli imputati che fanno parte della popolazione residente permanente, si constata che il 63 per cento delle persone accusate di aver violato il CP è di nazionalità svizzera, mentre per il 37 per cento si tratta di stranieri.100 Nel 2009 il numero di condanne per crimini è rimasto relativamente stabile rispetto al 2005 L'evoluzione delle condanne per reati violenti gravi rispecchia soltanto una parte della criminalità violenta grave. I dati prendono in considerazione reati per i quali un indiziato è stato prima identificato e poi perseguito, accusato e condannato
penalmente. Il numero delle condanne fornisce un'indicazione sui reati violenti in Svizzera, ma non mostra il numero di quelli effettivamente commessi. A tale riguardo occorrerebbe effettuare una ricerca sulla criminalità sommersa. Il numero complessivo delle sentenze emesse nel 2009 nei confronti di adulti è cresciuto di oltre il 10 per cento rispetto al 2005. L'aumento è tuttavia riconducibile principalmente alla crescita del 16 per cento delle condanne pronunciate per avere infranto la legge federale del 19 dicembre 1958101 sulla circolazione stradale e la sua ragione principale risiede nella maggiore frequenza dei controlli di polizia e non in un aumento dei reati. La statistica dei controlli della circolazione da parte della polizia e il comportamento autoriportato secondo l'indagine sui conducenti mostrano che le infrazioni

97 98 99 100

RS 311.0 RS 812.121 RS 142.20 UST: Medienmitteilung ­ Rückgang der polizeilich registrierten Kriminalität; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/19/22/press.html 101 RS 741.01

331

stanno tendenzialmente calando. Rispetto al 2005 il numero delle condanne emesse per un crimine è rimasto relativamente stabile (+2 %).102 Le condanne penali di minorenni a causa di reati violenti sono in calo I risultati delle statistiche della giurisdizione penale sono fortemente influenzati dalle procedure nel settore della prevenzione e della repressione nonché dalle risorse disponibili. Vanno perciò sempre interpretati anche come espressione delle molteplici applicazioni del diritto penale. In Svizzera vivono 685 500 minorenni di età compresa tra i 10 e i 17 anni. Nel 2009 sono state pronunciate 15 100 sentenze nei confronti di minorenni. L'aumento delle condanne penali di minorenni da 14 651 nel 2008 a 15 064 nel 2009 (+2,8 %) si basa su una punizione più frequente di giovani consumatori di stupefacenti (+13,8 %). Le condanne penali di minorenni a causa di reati violenti sono invece in calo (­3,6 %). La ripartizione delle sanzioni inflitte ai giovani è stabile: continuano a essere richieste soprattutto prestazioni personali e pronunciati ammonimenti. Dal 1999, ossia dall'avvio della nuova statistica delle condanne penali di minorenni, è possibile notare una crescita del numero delle condanne penali di minorenni a causa di infrazioni della legge sulla circolazione stradale, di reati contro la vita e l'integrità della persona, contro il patrimonio, la libertà e l'integrità sessuale. Il numero complessivo dei reati violenti registrati nella statistica delle condanne penali di minorenni è passato dal 10 al 16 per cento dal 1999; in oltre l'80 per cento dei casi l'aumento riguarda i reati meno gravi (lesioni personali semplici, vie di fatto e minacce).103 La fiducia della popolazione nell'esercito si situa ancora nella media Nelle società in cui il lavoro è altamente specializzato la fiducia è un elemento importante, promotore di sicurezza, e aiuta a ridurre la complessità. La sensazione generale di sicurezza sembra essere fortemente connessa con la fiducia nelle istituzioni statali e politiche e si manifesta con il sentimento che «le persone o le istanze fanno senz'altro la cosa giusta». In particolare le persone che hanno fiducia nel Consiglio federale, nel Parlamento, nei tribunali e nella polizia si sentono tendenzialmente piuttosto sicure. Questa fiducia di fondo nelle istituzioni statali
consente in Svizzera di guardare al futuro con uno spirito positivo.104 Nella popolazione l'esercito gode, in un confronto pluriennale, di una fiducia pari a 6,0 punti su una scala da 1 a 10. Negli ultimi due anni le opinioni in questo campo si sono stabilizzate.

Specialisti svizzeri in servizio a favore di Frontex per un totale di circa 800 giornate L'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne (FRONTEX) coordina la cooperazione operativa tra gli Stati Schengen nell'ambito della protezione alle frontiere, assiste gli Stati membri nella formazione dei corpi nazionali delle guardie di confine e li aiuta in circostanze che richiedono una maggiore assistenza tecnica e operativa alle frontiere esterne, segnatamente con il distac102

UST: Verurteilungen (Erwachsene) ­ Kommentar; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/19/03/03/key/ueberblick/kommentar.html 103 UST: Kommentar ­ Jugendstrafstatistik; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/19/03/04/key/ueberblick/kommentar.html 104 CSS ETHZ: Sicherheit 2011 ­ Aussen-, Sicherheits- und Verteidigungspolitische Meinungsbildung im Trend, pagg. 95­99; www.oecd.org/document/44/ 0,3746,en_2649_36344374_42793900_1_1_1_37431,00.html

332

camento di esperti. Aderendo all'Accordo di Schengen la Svizzera si è impegnata a mettere temporaneamente a disposizione guardie di confine svizzere per operazioni FRONTEX. La partecipazione della Svizzera consiste soprattutto nell'invio di specialisti (consulenti in materia di documenti, esperti di veicoli). L'invio di guardie di confine per missioni concrete può tuttavia anche essere rifiutato.105 Nel 2011 il Corpo delle guardie di confine ha prestato servizio a favore di Frontex per 803 giorni. Contemporaneamente i funzionari ospiti incaricati del controllo del confine provenienti da altri Stati Schengen sono stati impiegati in Svizzera (aeroporti di Ginevra e di Zurigo) nell'ambito di operazioni Frontex.

3.4

Coesione sociale

Il 20 per cento delle economie domestiche più ricche guadagna 4,4 volte in più rispetto al 20 per cento di quelle più povere Per misurare la disparità nella distribuzione dei redditi si confronta il reddito del 20 per cento delle economie domestiche più ricche con quello del 20 per cento di quelle più povere. Essendo inclusi i trasferimenti sociali, la disparità viene rilevata a ridistribuzione avvenuta. Nel 2009 il 20 per cento delle economie domestiche dal reddito più elevato (reddito disponibile) ha guadagnato 4,4 volte in più rispetto al 20 per cento delle famiglie dai redditi più bassi. Questa disparità è rimasta invariata dal 2000. Nell'UE-27 il 20 per cento della popolazione più ricca disponeva nel 2009 anche di un reddito totale (reddito disponibile equivalente) 4,9 volte superiore rispetto al 20 per cento delle famiglie più povere. La differenza minore è stata registrata in Slovenia e quella maggiore in Lettonia106.

La quota dell'aiuto sociale aumenta soprattutto nella fascia di età tra 56 e 64 anni Nel 2009 il numero delle persone la cui sopravvivenza dipendeva, parzialmente o integralmente, dall'aiuto sociale ammontava a 230 019, ovvero al 3 per cento della popolazione totale. Rispetto al 2008, in Svizzera si è registrato un aumento di circa il 4 per cento nel numero delle persone dipendenti dall'aiuto sociale.

L'aumento registrato nel 2009 ha interessato la percentuale totale dei beneficiari di assistenza sociale in tutte i gruppi di età. La crescita ha riguardato soprattutto la fascia compresa tra 56 e 64 anni. Con una quota del 2,2 per cento nel 2009, questo gruppo presenta il valore più alto dalla pubblicazione dei primi risultati nazionali, per il 2004. Negli ultimi anni prima del pensionamento, per i beneficiari dell'assistenza sociale diventa sempre più difficile migliorare la propria situazione lavorativa e rendersi così indipendenti dagli aiuti. La fascia tra 0 e 17 anni, al contrario, ha registrato un aumento inferiore alla media. L'incentivo maggiore in questo

105

DFF: Partecipazione della Svizzera a FRONTEX; www.efd.admin.ch/dokumentation/zahlen/00579/00611/01242/index.html?lang=de 106 UST: Coesione sociale ­ Disparità e ripartizione del reddito; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/misc_tools/404.html/ind32.indicator.70102.3203.html; UST: Ripartizione del reddito; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/20/03/blank/key/02/06.html

333

caso sono state le misure atte a promuovere il passaggio all'istruzione postobbligatoria e l'entrata nel mondo del lavoro107.

Incremento del rapporto di dipendenza degli anziani L'invecchiamento della popolazione si ripercuote sul calcolo sia del rapporto di dipendenza dei giovani, sia su quello degli anziani. All'inizio del ventesimo secolo in Svizzera si contavano 76 persone con meno di vent'anni ogni 100 persone di età compresa tra 20 e 64 anni. Nel 1900 il rapporto di dipendenza dei giovani era del 75,6 per cento; nel 2010 del 33,5. Il rapporto di dipendenza degli anziani, invece, ha registrato un incremento continuo nel tempo. Oggi su 100 persone di età compresa tra 20 e 64 anni riguarda 27 persone di 65 anni o più; ciò significa che, nel corso del ventesimo secolo, il rapporto di dipendenza degli anziani è passato dall'11 al 27 per cento. All'inizio del ventesimo secolo ammontava ancora a 11 persone108.

I risultati dell'AVS sono positivi Secondo il bilancio d'esercizio, nel 2009 l'AVS ha registrato un disavanzo record di 3,9 miliardi di franchi. Questo risultato molto positivo dipende da una notevole variazione del valore del capitale (utili di borsa netti) per 2,0 miliardi di franchi, che ha superato l'aumento del 5,6 per cento dei costi dei servizi sociali (adeguamento delle rendite del 3,2 per cento circa). Anche se nel 2010 le entrate hanno subito un calo ­ i maggiori contributi versati hanno bilanciato solo in parte le marcate diminuzioni del valore del capitale ­ si è registrato comunque un risultato finale positivo di 1,9 miliardi di franchi. Nel 2010 il capitale dell'AVS ammontava a 44,2 miliardi di franchi109.

I giovani stranieri interrompono la formazione più spesso che i giovani svizzeri Nell'attuale società dell'informazione e del sapere il conseguimento di un diploma di livello secondario II è una condizione necessaria per ridurre al minimo i rischi sul mercato del lavoro (impieghi precari e disoccupazione). I giovani che interrompono la propria formazione anzitempo rappresentano un gruppo potenzialmente a rischio di dipendere a lungo termine dalla previdenza sociale110. A partire dal 2003 si delinea una grande differenza tra la percentuale dei giovani svizzeri e quella dei giovani stranieri che abbandonano gli studi prematuramente. La quota dei giovani svizzeri si aggira
intorno al 5 per cento, quella dei giovani stranieri tra il 15 e il 25 per cento.

Questa differenza si è mantenuta relativamente costante nel corso del tempo. Tuttavia, i giovani stranieri non formano una categoria omogenea. Coloro che a casa parlano una lingua diversa da quella d'insegnamento e che non sono nati in Svizzera corrono un rischio maggiore di non accedere alla formazione post-obbligatoria rispetto agli immigrati di seconda generazione. La prestazione scolastica dei bambini e dei giovani, e quindi anche le loro future possibilità lavorative e di sviluppo nella

107

UST: Comunicato stampa ­ Risultati nazionali della statistica dell'aiuto sociale 2009; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/13/03/03/dos/03.html 108 UST: Rapporto di dipendenza dei giovani e degli anziani; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/01/02/blank/key/alter/gesamt.html 109 Rapporto annuale 2010 sulle assicurazioni sociali conformemente all'articolo 76 LPGA; www.bsv.admin.ch/themen/ueberblick/00003/index.html?lang=it 110 UST: Interruzioni premature degli studi; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/02/key/ind5.indicator.51325.513.html

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società, sono inoltre influenzate, ad esempio, dall'istruzione, dalle risorse finanziare e dal grado di integrazione dei genitori111.

Aumento del tasso di attività dei lavoratori stranieri Complessivamente la quota di lavoratori sul territorio svizzero è aumentata a partire dal 2006. Tra il 2010 e il 2011 è aumentato sia il numero dei lavoratori svizzeri (+1,2 %, 3,369 milioni), sia quello dei lavoratori stranieri (+5,6 %, 1,263 milioni).

L'aumento tra gli stranieri è stato riscontrato nelle categorie con richiesta di residenza. I permessi di domicilio di tipo C sono aumentati del 2,8 per cento, mentre quelli di tipo B e quelli di tipo L, che permettono una permanenza in Svizzera di almeno 12 mesi, sono aumentati dell'11 per cento; il numero dei lavoratori frontalieri è aumentato del 6,3 per cento (valore provvisorio) e quello dei lavoratori che si trattengono in Svizzera per meno di dodici mesi del 5,8112. Nell'UE-27 e negli Stati dell'AELS il tasso di attività delle persone (di età compresa tra 15 e 64 anni) è passato dall'82,8 all'85,7 per cento tra il 2003 e il 2011 (secondo trimestre), mentre il tasso di attività delle persone provenienti da Stati terzi ha registrato un calo (dal 76,7 al 73,8 per cento).

Aumento del tasso di attività delle persone di età compresa tra 55 e 64 anni La percentuale della popolazione attiva tra 55 e 64 anni è passata dal 67,2 al 69,3 per cento nel periodo tra il 2007 e il 2011. Negli ultimi anni è pure cresciuto il tasso di attività delle persone tra i 55 e i 64 anni. Partendo da un valore del 62,3 per cento all'inizio degli anni Novanta, nel 2011 è riuscito a raggiungere la quota del 70 per cento113.

A parità di istruzione e di impiego le donne percepiscono un salario inferiore rispetto agli uomini I salari delle donne (in media 5040 fr. al mese) sono mediamente inferiori di un quinto rispetto a quelli degli uomini (in media 6 248 fr. al mese)114. Questa differenza è dovuta in parte alla presenza sovraproporzionale delle donne in lavori con salari bassi e al loro scarso livello di formazione, soprattutto delle più anziane. A ciò si aggiungono il lavoro a tempo parziale e le interruzioni dell'attività lavorativa dovute a motivi familiari. Tutto questo si ripercuote negativamente su un sistema che, dal punto di vista salariale, premia di più la disponibilità
completa, l'esperienza lavorativa e la fedeltà all'azienda piuttosto che le competenze acquisite grazie a un impiego non remunerato. Anche dopo la cancellazione di simili differenze strutturali permane comunque una differenza salariale: le donne percepiscono un salario più basso, anche se possiedono le stesse qualifiche richieste; questo divario salariale tende a diventare ancora più evidente a mano a mano che aumenta il livello delle qualifiche richieste. Anche a parità di formazione e di posizione lavorativa il salario

111

UST: Interruzioni premature degli studi in base alla nazionalità; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.70611.3203.html 112 UST: Comunicato stampa ­ Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) e statistiche derivate: l'offerta di lavoro nel terzo trimestre 2011; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/03/22/press.html 113 UST: esiti dettagliati della RIFOS ­ Quota delle persone occupate in base a sesso, nazionalità ed età; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/03/02/blank/data/03.html 114 UST: Livello dei salari ­ per sesso; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/03/04/ blank/key/lohnstruktur/nach_geschlecht.html

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degli uomini è più alto rispetto a quello delle donne115. Nel 2008 questa differenza ammontava al 24,1 per cento nel settore privato e al 17,6 per cento in quello pubblico. Non si riesce a spiegare il 38,9 per cento della differenza salariale media tra uomini e donne nel settore privato. Nel settore pubblico la discriminazione salariale è nettamente inferiore rispetto al settore privato. Nel 2008 ammontava al 3,5 per cento nel settore pubblico della Confederazione116.

Aumento della speranza di vita in buone condizioni di salute Nei Paesi altamente sviluppati la popolazione non solo vive più a lungo che altrove, ma in media vive anche a lungo in migliori condizioni di salute e senza grandi impedimenti. La speranza di vita in buone condizioni di salute in Svizzera è particolarmente alta e tra il 2002 e il 2007 è addirittura aumentata leggermente. E, inoltre, è aumentata di più rispetto alla speranza di vita generale. Quest'incremento della speranza di vita senza malattie o impedimenti è riconducibile da un lato ai miglioramenti delle condizioni sociali, economiche e sanitarie dei pensionati, dall'altro al fatto che, negli ultimi decenni, si sono compiuti numerosi passi avanti nella prevenzione e nella cura delle malattie (croniche), nonché nella relativa riabilitazione. Ciò ha portato anche a un aumento delle possibilità di guarigione o almeno delle possibilità di rimanere autonomi nella propria quotidianità117.

L'86 per cento della popolazione si sente in buona o in ottima salute La salute ha diverse dimensioni ­ fisica, psichica e sociale ­ e perciò non è facile da misurare. Alcuni studi scientifici dimostrano tuttavia che le persone sono in grado di valutare le proprie condizioni di salute in modo abbastanza realistico. In base ai dati raccolti sullo stato di salute autopercepito (la risposta alla domanda: come definirebbe il suo stato di salute generale?) si possono ricavare dichiarazioni attendibili riguardo allo stato generale di salute della popolazione. Con questo indicatore si possono anche stimare il benessere, la capacità funzionale e cognitiva e la mortalità.

Nel 2007 l'86,8 per cento della popolazione sopra i 15 anni si considerava in condizione di salute buone o ottime. Tra le persone con più di 75 anni la percentuale ammontava al 65 per cento. Si tratta anche di una questione di
livello d'istruzione: il 72 per cento delle persone senza un diploma scolastico post-obbligatorio considera le proprie condizioni di salute buone o ottime, mentre tra le persone con una formazione di livello terziario la stessa percentuale arriva al 93 per cento118.

115

UST: Lavoro ­ differenze salariali tra uomini e donne; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.71306.3207.html; UST: Salari in base alle qualifiche richieste sul posto di lavoro, alla formazione e alla posizione lavorativa; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/20/05/blank/key/ loehne/anforderungsniveau_des_arbeitsplatzes.html 116 UST: Livello dei salari ­ per sesso; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/03/04/ blank/key/lohnstruktur/nach_geschlecht.html 117 UST: Salute ­ Speranza di vita in buone condizioni di salute; www.bfs.admin.ch/bfs/ portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.70201.3202.html 118 UST: Pubblicazione dell'indagine sulla salute; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/ themen/14/22/publ.html?publicationID=4092

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Per la prima volta dal 2004, i costi della sanità rispetto al PIL sono aumentati nuovamente nel 2009 La quota percentuale dei costi della sanità rispetto al PIL rappresenta la quantità di risorse economiche che un Paese utilizza per mantenere la sanità pubblica119. La percentuale delle spese sanitarie rispetto al PIL è aumentata fino al 2004 per poi diminuire leggermente. Nel 2008 le spese ammontavano al 10,7 per cento del PIL e nel 2009 all'11,4 per cento. Anche se i costi sanitari sono aumentati e hanno raggiunto i 61,0 miliardi di franchi, la percentuale rispetto al PIL rimane relativamente stabile dal 2006. Questo dato si spiega grazie alla forte crescita economica che ha potuto compensare l'aumento dei costi120. Se si considera la percentuale rispetto al PIL, confrontando con gli altri Paesi la Svizzera ha uno dei sistemi sanitari più cari in assoluto121. Nel 2009 si trovava al quinto posto, dopo Stati Uniti (17,4 %), Paesi Bassi (12 %), Francia (11,8 %), Germania (11,6 %) e Danimarca (11,5 %). A causa della forte crescita economica, ora occupa una posizione più bassa in classifica rispetto agli anni precedenti (nel 2008 era al terzo posto).

Aumento delle spese sanitarie per abitante Nel 2009 i costi totali della sanità ammontavano a 7 833 franchi per abitante. Tra il 2004 e il 2009 si è registrato un aumento delle spese sanitarie pro capite in tutte le categorie di prestazioni. Mentre le cure ospedaliere, per esempio, nel 2004 ammontavano a 269 franchi a persona al mese, nel 2009 raggiungevano i 297 franchi. Le spese sanitarie sono state finanziate principalmente dall'assicurazione di base prevista dalla LAMal (35,1 %) e dai privati (30,5 %), rimanendo in linea con i dati dell'anno precedente. Per ogni persona residente in Svizzera il sistema sanitario nazionale ha speso 653 franchi al mese. 229 franchi a persona sono stati coperti dall'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, 58 franchi da assicurazioni complementari e 37 da altre assicurazioni come AVS, AI e assicurazione contro gli infortuni. Lo stato ha contribuito con 123 franchi, mentre 6 franchi sono stati finanziati da fondazioni private. Così le economie domestiche hanno dovuto versare, oltre al premio dell'assicurazione, un importo aggiuntivo di 200 franchi122.

La percentuale degli aiuti statali è aumentata dello
0,8 per cento, raggiungendo il 19,4 per cento. Nel 2009 le spese per le cure sanitarie sono aumentate in tutte le categorie rispetto all'anno precedente. Gli aumenti più significativi si sono riscontrati nelle cure ambulatoriali dispensate negli ospedali (+6,3 %), nell'acquisto di prodotti sanitari (+5,1 %, tra cui medicamenti), nelle cure di lunga durata negli istituti (+5,1 %) e nelle cure di patologie acute in ospedale (+4,4 %). Queste quattro categorie rappresentano il 59,2 per cento delle spese sanitarie con un volume complessivo di 36,1 miliardi di franchi123.

119 120 121

122 123

UST: I costi della sanità in percentuale rispetto al PIL; www.bfs.admin.ch/ bfs/portal/de/index/themen/14/05/blank/key/internationaler_vergleich.html UST: Costi e finanziamento del sistema sanitario nel 2009; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/14/22/press.html Percentuali dei costi della sanità rispetto al PIL in alcuni Paesi OCSE nel 2009; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/14/05/blank/key/ internationaler_vergleich.html UST: Costi e finanziamento del sistema sanitario nel 2009; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/14/22/publ.html?publicationID=4295 UST: Costi e finanziamento del sistema sanitario nel 2009; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/14/22/publ.html?publicationID=4295

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I premi dell'assicurazione malattie aumentano e frenano la crescita potenziale del reddito disponibile L'indice dei premi dell'assicurazione malattie (IPAM) misura l'evoluzione dei premi dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie e dell'assicurazione complementare; con questo indice si possono valutare gli effetti dell'evoluzione dei premi sulla crescita del reddito disponibile.

Negli ultimi anni si è registrato un aumento tendenziale dei premi. Ad eccezione del 2008, per il quale l'IPAM ha registrato una diminuzione dei premi dello 0,4 per cento, vi è stato un aumento nel 2007 (1 %), nel 2009 (1,4 %) e nel 2010 (8,1 %).

Nel 2010 l'IPAM ha raggiunto dunque un valore complessivo di 156,3 punti (base 1999=100). Sempre nello stesso anno, i premi per l'assicurazione di base sono aumentati dell'8,7 per cento e hanno raggiunto un valore di 167,1 punti (base 1999=100). I premi per le assicurazioni complementari, invece, sono aumentati del 6,5 per cento rispetto all'anno precedente. Anche l'aumento dei premi, insieme all'aumento della pressione fiscale, ha inciso negativamente sul bilancio delle famiglie. L'evoluzione dei premi ha causato una diminuzione del reddito disponibile di 0,6 punti percentuali tra il 2009 e il 2010124.

I premi per l'assicurazione sanitaria di base, le imposte e i contributi alle assicurazioni sociali rappresentano in media il 29 per cento del reddito lordo Con le percentuali sul reddito si esprime l'onere relativo delle famiglie in base ai vari elementi di spesa. Tra il 2006 e il 2008 le spese obbligatorie di trasferimento (premi dell'assicurazione sanitaria di base, imposte e contributi alle assicurazioni sociali) erano mediamente del 29 per cento per la popolazione totale. La percentuale supera la media per il 1° e il 5° quintile di reddito, rispettivamente con il 29 per cento e il 31 per cento; il carico inferiore grava sul 2° quintile con una percentuale del 26 per cento. Nel triennio 20062008 in media l'11 per cento del reddito lordo era destinato alle imposte e un altro 11 per cento alle assicurazioni sociali, con notevoli differenze a livello di onere percentuale per le diverse classi di reddito. Nel quintile a reddito più basso si spende circa l'11 per cento solo per i premi dell'assicurazione sanitaria obbligatoria (senza considerare le riduzioni dei
premi), nel quintile a reddito più alto si spende solo il 2,9 per cento125. Nel 2009 le spese di trasferimento obbligatorie (premi dell'assicurazione sanitaria obbligatoria, imposte e contributi alle assicurazioni sociali) raggiungevano una media di 2 516 franchi al mese, ovvero il 26,9 per cento del reddito lordo. Tra tutte le spese, a incidere di più erano le imposte (1 126 franchi al mese)126.

124

UST: Indice dei premi dell'assicurazione malattie; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/05/03/blank/key/index.html; UST: Comunicati stampa sull'indice dei premi dell'assicurazione malattie nel periodo 2007­2010; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/05/22/press.html 125 UST: Rapporto statistico sulla situazione sociale della Svizzera 2011 ­ Rapporto del Consiglio federale del 18.05.2011 in adempimento del postulato «Legislatura. Rapporto sociale» (2002 P 01.3788), pag. 36­38; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/13/22/publ.html 126 UST: Comunicato stampa del 15.11.2011 ­ Indagine sul budget delle economie domestiche 2009; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/news/01/nip_detail.html?gnpID=2011-903; UST: Redditi e spese delle economie domestiche 2009; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/20/02/blank/key/einkommen0/niveau.html

338

3.5

Ambiente e trasporti

Il consumo finale di energia pro capite oscilla di anno in anno Negli ultimi anni il consumo finale di energia pro capite non è rimasto sempre stabile. Inizialmente, tra il 2007 e il 2008, ha raggiunto il 4,1 per cento, per poi scendere al 2,5 per cento tra il 2008 e il 2009 e risalire al 4,4 per cento tra il 2009 e il 2010127. Questo andamento irregolare del consumo di energia dipende, tra gli altri fattori, dal fatto che parte del consumo di energia è utilizzato per il riscaldamento.

La domanda per il riscaldamento dipende a sua volta dalle condizioni atmosferiche e può variare sensibilmente di anno in anno. L'andamento rispecchia, inoltre, i cambiamenti sociali e anche la crescita economica ad essi in parte collegata. Tra i fattori che influiscono sul consumo si possono citare l'aumento del benessere e della mobilità, insieme al fatto che la nostra vita è viepiù pervasa dall'automazione e dall'elettronica128. Il consumo di grandi quantità di energia dipende soprattutto dalla crescita economica, dai progressi tecnologici, dai trasporti e dalle condizioni della popolazione e delle abitazioni, nonché dai prezzi dell'energia. L'aumento del consumo totale di energia (dal 1970 del 50 %, dal 1990 dell'8 %) deve essere considerato principalmente una conseguenza dell'aumento del traffico129.

Incrementare l'elettricità prodotta tramite la forza idrica L'energia proveniente da fonti rinnovabili viene prodotta principalmente grazie alla forza idrica. Nel 2009 la forza idrica costituiva complessivamente il 64 per cento dell'energia rinnovabile e serviva a soddisfare il 12 per cento del consumo totale di energia130. Tuttavia, le centrali idroelettriche hanno prodotto l'1,1 per cento di elettricità in meno rispetto all'anno precedente. La produzione delle centrali ad acqua fluente, invece, è aumentata del 3,5 per cento, mentre quella delle centrali con impianti ad accumulazione è aumentata dello 0,7. La produzione delle centrali idroelettriche, che nella prima metà del 2009 era aumentata ancora del 6,9 per cento, nella seconda metà dell'anno, meno piovosa, è scesa del 7,9 per cento. Nei due trimestri invernali del 2009 (primo e quarto trimestre) è scesa del 4,5 per cento rispetto all'anno precedente, mentre nei due trimestri estivi (secondo e terzo trimestre) è aumentata (+1,0 %)131. Nel periodo 20072010 la
produzione di energia idroelettrica è passata da 36 373 a 37 450 gigawattore132.

Il consumo di energie rinnovabili è aumentato più velocemente rispetto al consumo totale di energia La maggior parte dell'energia da fonti rinnovabili è rappresentata dall'energia idroelettrica (64 % delle energia rinnovabili, 12 % del consumo finale totale di energia).

Il 22 per cento delle energie rinnovabili (4 % del consumo finale totale) proviene 127 128 129 130 131 132

UFE: Statistica globale dell'energia; www.bfe.admin.ch/themen/00526/00541/00542/ 00631/index.html?lang=it&dossier_id=00867 UST: Energia e clima ­ Consumo energetico; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/ themen/21/02/ind32.indicator.72504.3211.html UST: Consumo energetico: fattori determinanti; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/ themen/08/02/blank/key/verbrauch/gesamtentwicklung.html UST: Ripartizione delle energie rinnovabili; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/02/06/ind13.indicator.130608.135.html Admin: Meno elettricità generata dalla forza idrica; www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msg-id=32621 UST: Produzione di elettricità; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/08/02/ blank/key/elektrizitaetserzeugung.html

339

dalla biomassa (legna e biogas agricolo) e il 6 per cento dai rifiuti (1 % del consumo finale totale). Le altre tecnologie (sfruttamento di energia solare, termica, eolica e dei residui delle stazioni di depurazione delle acque di scarico) forniscono solo una piccola parte delle energie rinnovabili133. Nel 2009 il consumo di energie rinnovabili è aumentato più velocemente rispetto al consumo totale di energia. Tra il 1990 e il 2009 è aumentato di 39 975 terajoule (TJ), ovvero del 32 per cento. Nello stesso periodo il consumo totale di energia è aumentato del 10 per cento.

Elevata dipendenza energetica dall'estero Negli ultimi anni in Svizzera sono aumentate le importazioni di energia. Pertanto la dipendenza energetica dall'estero è forte: la Svizzera soddisfa circa l'80 per cento del proprio fabbisogno energetico con le importazioni. Queste sono costituite principalmente da combustibili fossili e nucleari, quindi da forme di energia non rinnovabili. A livello nazionale, l'energia idroelettrica figura al primo posto tra i fornitori di energia. Nel settore energetico si stanno prendendo provvedimenti per incrementare l'efficienza e risparmiare così le risorse, anche se il consumo totale di energia è in continua crescita134.

In Svizzera il traffico viaggiatori è in costante aumento La somma di tutte le strade percorse in un anno dai cittadini stranieri e svizzeri sia su strada, sia su rotaia, nel 2009 ammontava a 122 miliardi di passeggeri-chilometro (pkm, incluso il traffico lento). L'entità del traffico viaggiatori dipende dalla distanza media percorsa quotidianamente, dalla quantità della popolazione e dai viaggi intrapresi in Svizzera dagli stranieri. Il traffico viaggiatori in Svizzera è in continuo aumento: tra il 1980 e il 2009 le prestazioni di trasporto nel traffico stradale motorizzato privato sono aumentate di circa il 34 per cento, raggiungendo 89,9 miliardi pkm. Il tasso di crescita dei trasporti pubblici ammontava addirittura al 77 per cento, soprattutto a causa dei miglioramenti nell'offerta in questo settore. Nel 2009 la prestazione di trasporto nel traffico pubblico era di 23,9 miliardi di pkm (5,36 miliardi di pkm per il traffico su strada e 18,57 miliardi di pkm per il traffico su rotaia 135. La ripartizione modale mostra la ripartizione delle prestazioni di trasporto totali tra
traffico stradale motorizzato privato e traffico pubblico su strada e su rotaia, incluso il traffico lento.

Nuova crescita dei trasporti pubblici rispetto al traffico viaggiatori complessivo Negli anni Settanta e all'inizio degli anni Ottanta è diminuita la percentuale dei trasporti pubblici rispetto al traffico totale su strada e rotaia. Mentre nel 1970 ancora il 21 per cento delle prestazioni del traffico viaggiatori era percorso con i trasporti pubblici, nel 1984 lo era solamente per il 16 per cento. Da quel momento, però, il numero è aumentato di nuovo. Nel 2009 il 21 per cento dei passeggeri-chilometri

133

UST: Ripartizione delle energie rinnovabili; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/02/06/ind13.indicator.130608.135.html 134 UST: Energia e clima ­ Dipendenza energetica; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.72508.3211.html 135 UST: Prestazioni di trasporto ­ Dati, indicatori passeggeri-chilometro (pkm); www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/11/05/blank/key/verkehrsleistungen/ leistungen.html

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(strada e rotaia) è stato percorso con i trasporti pubblici. In termini assoluti, questo dato denota un aumento generale del traffico viaggiatori su strada e su rotaia136.

Crescita del trasporto merci quasi esclusivamente su strada All'inizio degli anni Ottanta oltre il 50 per cento delle prestazioni di trasporto merci avveniva su rotaia. Nel 2009 questa percentuale si aggirava ancora intorno al 36 per cento. La crescita del trasporto merci è avvenuta per lo più su strada: mentre tra il 1980 e il 2009 la prestazione di trasporto su rotaia è aumentata leggermente, le prestazioni del traffico merci su strada sono più che raddoppiate. Le cifre assolute del traffico su rotaia sono aumentate soprattutto alla fine degli anni Novanta137.

Lenta diminuzione del traffico merci pesante attraverso le Alpi A partire dal 2000 il numero di mezzi pesanti per il trasporto merci attraverso le Alpi svizzere è diminuito del 10 per cento, passando così da 1 404 000 a 1 257 000 all'anno. Il primo calo evidente tra il 2000 e il 2005 era dovuto all'introduzione della TTPCP, dei limiti di peso più restrittivi, delle misure accompagnatorie e del regime di traffico limitante. Nel 2006 il calo era riconducibile soprattutto alla chiusura della strada del San Gottardo per un mese. Tra il 2008 e il 2009 (calo del 7 per cento), la causa principale è stata la pessima situazione economica, compensata nel 2010. Nel frattempo il traffico merci su rotaia si avvicina molto a quello raggiunto prima della crisi economica. Nel 2010 sono circolati solo 18 000 veicoli in meno rispetto al 2008 (­1 %)138. In generale questo aumento del traffico merci su rotaia si sta però riducendo nuovamente: nel secondo trimestre del 2011 era dell'8,8 per cento, in pratica solo la metà di quello registrato nel primo trimestre (+17,0 %). La causa va ricercata presumibilmente nella nuova crisi congiunturale che si va delineando in Europa e nella debolezza dell'euro rispetto al franco svizzero139.

Ripartizione modale del traffico d'agglomerato Ogni cinque anni in Svizzera vengono effettuate delle rilevazioni per determinare il comportamento nel traffico della popolazione elvetica. Nell'ambito del «Microcensimento mobilità e trasporti 2010» è stato rilevato l'indicatore «Ripartizione modale del traffico negli agglomerati» attraverso una campionatura specifica
negli agglomerati. I risultati saranno pubblicati a partire dalla primavera del 2012.

Sempre più ore di coda sulle strade nazionali a causa del forte traffico Nel 2010 le ore di coda sulle strade nazionali sono aumentate del 34 per cento rispetto al 2009. Sempre nello stesso anno, si sono calcolate complessivamente 15 910 ore di coda. Il valore più basso degli ultimi otto anni si è registrato nel 2008 con un totale di 10 048 ore. La causa principale di questo fenomeno è soprattutto dovuta al forte traffico. Circa due terzi (11 786 ore) di tutte le code registrate sono 136

UST: Mobilità e trasporti ­ Ripartizione modale del traffico; www.bfs.admin.ch/ bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.71702.3210.html 137 UST: Mobilità e trasporti ­ Ripartizione modale del traffico merci; www.bfs.admin.ch/ bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.71704.3210.html; UST: Statistica del trasporto merci ­ Serie cronologiche; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/11/05/blank/dos/02.html 138 UFT:Traffico merci attraverso le Alpi svizzere 2010; www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html?lang=it 139 DATEC: Traffico merci attraverso le Alpi: la rotaia guadagna terreno rispetto alla strada; www.uvek.admin.ch/dokumentation/00474/00492/index.html?lang=it&msg-id=41028

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da ricondurre a questo fenomeno. Nell'ultimo anno questa tendenza si è accentuata ulteriormente. Rispetto all'anno precedente, nel 2010 le ore di coda a causa del congestionamento stradale sono aumentate del 47 per cento, ovvero di 3 757 ore.

Questo dato si può confrontare con il numero di ore di coda provocate da incidenti (2 023 ore) e da cantieri stradali (1 894 ore). Rispetto alla media pluriennale, le code causate da incidenti sono aumentate leggermente (+11 %), mentre quelle provocate dai cantieri stradali rispecchiano le stesse cifre del 2009. L'Ufficio federale delle strade, in collaborazione con la polizia cantonale e Viasuisse, ha introdotto nuove misure per rilevare l'andamento del traffico sulle strade nazionali. La nuova tecnologia sensoriale (contatori del traffico, telecamere) e i segnalatori code di Viasuisse permettono un migliore rilevamento di traffico e code140.

Aumento delle tracce-chilometro percorse ogni anno nel traffico ferroviario Nel 2010 l'infrastruttura del traffico su rotaia ha raggiunto, come negli anni precedenti, gli obiettivi prefissati in termini di produttività, efficienza e distribuzione della capacità. Il numero di tracce-chilometro (trkm) percorse sulla rete ferroviaria FFS è aumentato dell'1,2 per cento, raggiungendo i 163,5 milioni di trkm141. Di norma l'efficienza nell'utilizzo della rete ferroviaria è collegata ai lavori di potenziamento della stessa, ma indica indirettamente anche la manutenzione. La grande disponibilità degli impianti (e così meno guasti) e la corrispondente domanda del mercato sono necessarie per garantire un'elevata efficienza d'utilizzo della rete. Per mantenere un alto livello d'efficienza d'utilizzo della rete o per migliorarla ulteriormente, bisogna investire nella manutenzione. Tale efficienza misura così non solo la crescita quantitativa delle prestazioni di trasporto su rotaia, ma è anche un indicatore qualitativo della rete ferroviaria. Ciò significa che quando si deve mantenere l'efficienza a un alto livello sono necessarie più risorse per mantenere una qualità elevata. Nel progetto «Finanziamento e ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria (FAIF)», che il Consiglio federale presenterà al Parlamento nel primo trimestre del 2012, è prevista una ripartizione degli investimenti tra mantenimento della qualità dell'infrastruttura
e suo ampliamento. Nel caso in cui fosse necessario investire di più sul mantenimento, saranno disponibili meno risorse per l'ampliamento.

L'efficienza di utilizzo della rete, quindi, è anche un buon indicatore dell'impiego effettivo delle risorse nell'infrastruttura ferroviaria.

La concentrazione di polveri fini diminuisce, ma nelle città, negli agglomerati e nelle strade ad alta percorrenza si superano regolarmente i valori limite Attualmente in Svizzera per 9 dei 12 principali inquinanti atmosferici si considerano i valori limite d'immissione previsti dall'ordinanza del 16 dicembre 1985142 contro l'inquinamento atmosferico. Tuttavia, le emissioni di diossido di azoto, ozono e polveri fini superano sempre e comunque i valori limite, con le relative conseguenze per l'uomo e l'ambiente. In Svizzera si calcolano ogni anno tra i 3000 e i 4000 decessi prematuri per le conseguenze dell'inquinamento atmosferico e i danni più gravi sono causati dalle polveri fini e dall'ozono.

140

USTRA: Strade e traffico 2010 ­ Cifre e Fatti; www.astra.admin.ch/dokumentation/00119/04028/index.html?lang=it 141 FFS: Rapporto di gestione e di sostenibilità 2010; www.ffs.ch/gruppo/media/pubblicazioni/geschaefts-nachhaltigkeitsbericht.html, pag. 17 142 RS 814.318.142.1

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Per quanto riguarda la concentrazione di polveri fini, negli ultimi anni si è potuta osservare una diminuzione, dovuta principalmente alle prescrizioni più severe per gas di scarico, all'impiego di combustibili con minori emissioni per il riscaldamento e all'introduzione di filtri per le polveri fini. Tuttavia, i valori limite, soprattutto nelle città, negli agglomerati e nelle strade ad alta percorrenza, vengono regolarmente superati come in passato. L'alta concentrazione di polveri fini si registra soprattutto durante l'inversione termica invernale, in cui le masse di aria non si mescolano tra loro e gli inquinanti atmosferici si accumulano negli strati d'aria a ridosso del suolo. Nel 1996, 2003 e 2006 una simile inversione termica ha caratterizzato per settimane il clima dell'Altopiano svizzero e ha quindi inciso sulla concentrazione di polveri fini di quegli anni143.

Le emissioni di gas serra rimangono pressoché invariate In Svizzera il diossido di carbonio prodotto dalla combustione di combustibili fossili rappresenta con l'85 per cento la percentuale maggiore della quantità totale di emissioni di gas serra. Anche a livello mondiale, l'anidride carbonica è il gas serra più presente nell'atmosfera a causa delle attività umane. Nel 2009 in Svizzera sono state prodotte 1,5 milioni di tonnellate di gas serra in meno rispetto all'anno precedente144. Sempre nello stesso anno il traffico ha apportato il maggior contributo alle emissioni di gas serra, ovvero il 32 per cento. Il 98 per cento delle emissioni dovute al traffico sono causate da quello motorizzato su strada. All'industria e ai servizi è imputabile un ulteriore 30 per cento delle emissioni. Quelle dovute all'economia, invece, variano in base alla congiuntura; nonostante la crescita economica, dal 1990 non sono aumentate, grazie a un miglioramento dell'efficienza. Le economie domestiche contribuiscono alle emissioni con un 20 per cento per il riscaldamento delle abitazioni e dell'acqua. Dal 2007 le emissioni causate per questo motivo sono intorno al 10 per cento in meno rispetto ai valori del 1990 e rappresentano un'evoluzione positiva. Circa il 12 per cento delle emissioni di gas serra proviene dall'agricoltura.

Fino al 2004 le emissioni agricole erano in calo, ma a partire da quell'anno sono aumentate di nuovo. Dal 1990 le emissioni
dovute all'incenerimento dei rifiuti sono aumentate del 25 per cento. Nel quadro del Protocollo di Kyoto145 la Svizzera si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra dell'8 per cento rispetto ai valori del 1990 entro il 2012. Per raggiungere questo obiettivo la Svizzera può contare anche sull'acquisto di certificati di emissione esteri e sulla capacità di riduzione del CO2 del bosco svizzero146.

In Svizzera il consumo pro capite di prestazioni ambientali e risorse è tre volte superiore rispetto al resto del mondo Il calcolo dell'«impronta ecologica» mette a confronto l'utilizzo delle risorse naturali da parte dell'uomo con la capacità della natura di rigenerare queste risorse («biocapacità»). Il consumo include utilizzo di risorse, superfici edificate e assorbimento di rifiuti. L'impronta ecologica misura quindi l'impiego (eccessivo) delle risorse 143

UST: Concentrazione di polveri fini; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.72104.3212.html 144 UFAM: Emissioni di gas serra 2009: riduzione insufficiente; www.bafu.admin.ch/ dokumentation/medieninformation/00962/index.html?lang=it&msg-id=38662 145 Protocollo di Kyoto dell'11 dicembre 1997 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, RS 0.814.011 146 UFAM: Indicatore centrale Emissioni di gas serra; www.bafu.admin.ch/umwelt/indikatoren/08557/08568/index.html?lang=it

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naturali e mette in evidenza la scarsità del capitale ambientale biologico. L'impronta ecologica della Svizzera per ogni persona viene rappresentata in rapporto alla biocapacità di ogni singolo individuo nel mondo. Dall'inizio degli anni Sessanta, l'impronta ecologica svizzera a persona è superiore rispetto alla biocapacità mondiale disponibile. Attualmente la Svizzera consuma una quantità di prestazioni ambientali e di risorse tre volte superiore rispetto al resto del mondo. La causa principale è il consumo di energia, che contribuisce per circa due terzi a formare l'impronta ecologica. Dal punto di vista globale, lo sviluppo economico è spesso legato all'aumento del consumo di risorse ambientali. Questo significa che più alto è il reddito di uno Stato, maggiore sarà la sua impronta ecologica. Quella Svizzera si colloca comunque nella media rispetto ai principali Paesi dell'Europa occidentale147.

L'intensità materiale oscilla, ma la tendenza generale è in calo L'indicatore «intensità materiale» misura il rapporto tra il fabbisogno totale di materiale (Total Material Requirement, TMR) e il prodotto interno lordo (PIL).

Questo indicatore calcola quanti chilogrammi di materiali vengono utilizzati o immagazzinati per creare un valore aggiunto pari a un franco. Tra il 1990 e il 2009 l'intensità materiale svizzera non si è mantenuta stabile e complessivamente la tendenza è in calo. Un'analisi più approfondita consente di individuare due periodi diversi: tra il 1990 e il 1996 il TMR era in calo, mentre il PIL stagnava a causa della recessione economica e della diminuzione delle attività nel settore edile. Non appena l'economia ha cominciato a riprendersi, anche il TMR ha iniziato a salire. A causa della crisi economica, nel 2009 si è registrato un calo sia nel TMR, sia nel PIL.

Poiché il calo più significativo ha interessato il TMR rispetto al PIL, l'intensità materiale è diminuita. Nel 2009 il fabbisogno totale di materiale si aggirava intorno ai 330 milioni di tonnellate, ovvero 42 tonnellate a persona148.

Dal 1972 le piene e le colate detritiche hanno causato danni per 12,4 miliardi di franchi Le piene, gli smottamenti, le colate detritiche e le cadute di massi e di rocce possono causare gravi danni a beni, persone e ambiente. A causa della crescente dispersione insediativa, i valori e i beni sono
aumentati nelle zone a rischio e le infrastrutture diventano sempre più vulnerabili. La riduzione dei rischi esistenti e, quindi, il contenimento dei danni in caso di evento rappresentano dunque l'obiettivo principale della prevenzione contro i pericoli. Fra il 1972 e il 2009 le piene e le colate detritiche hanno causato danni per un importo pari a 12,4 miliardi di franchi (al netto del rincaro). I danni da smottamenti e cadute di massi e di rocce ammontavano invece a circa 0,9 miliardi di franchi (al netto del rincaro). La metà circa dei danni occorsi nel periodo 1972­2009 sono riconducibili ai cinque maggiori eventi naturali. I danni possono essere evitati o limitati se si conosce il pericolo. Le valanghe causano gravi danni materiali solo in casi catastrofici, ossia quando colpiscono case e centri abitati negli inverni di valanghe. Ciò è accaduto 16 volte negli ultimi 73 anni. I pericoli naturali citati in questo indicatore (piene, smottamenti, colate detritiche e cadute di massi e di rocce) causano danni materiali ben più ingenti149.

147

UST: Risorse naturali ­ Impronta ecologica; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.71607.3212.html 148 UST: Produzione e consumo ­ Intensità materiale; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.71507.3209.html 149 UFAM: Indicatore Danni causati da piene e smottamenti; www.bafu.admin.ch/umwelt/indikatoren/08596/08599/index.html?lang=it

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La superficie urbana denota una tendenza al rialzo In 12 anni (la statistica della superficie ha preso in esame i periodi 1979/85 e 1992/97) la superficie urbana pro capite è aumentata del 3,8 per cento e oggi si attesta intorno ai 400 m2. È in continua crescita soprattutto lo spazio a scopo abitativo. Le cause di questo fenomeno sono da rintracciarsi nel cambiamento della struttura della popolazione e nel maggiore benessere150. Le attività agricole occupano un terzo della superficie totale svizzera151. Con le misure per lo sviluppo sostenibile adottate nel 2002, il Consiglio federale è riuscito a stabilizzare il consumo di superficie pro capite intorno ai 400 m2. Tuttavia, i risultati provvisori della statistica della superficie 2004/09 in 22 Cantoni mostrano la tendenza al rialzo dell'indicatore.

Nell'ultimo periodo di rilevazione il valore è aumentato di 5,6 m2 152.

Aumento della biodiversità Il numero di specie è aumentato di circa il due per cento nel periodo compreso fra il 1997 e il 2008. Tale incremento non è riconducibile unicamente alla diffusione di neobiota (specie alloctone), ma è anche un effetto positivo delle misure di protezione della natura e della rinaturazione di zone un tempo insediate come pure dell'arrivo di nuove specie. L'aumento registrato non deve tuttavia illudere, la perdita di popolazioni a livello nazionale, regionale e locale ha già in parte causato la scomparsa di alcune specie. Secondo le stime, in Svizzera vivono complessivamente 40 000 specie di animali e 3000 specie di piante. Tuttavia, moltissime specie sono ancora sconosciute153.

3.6

Educazione e ricerca

La quota della popolazione svizzera in possesso di un diploma di grado terziario è da tempo in continuo aumento Nel 2010 in Svizzera la scuola obbligatoria rappresentava il livello massimo di formazione per il 14,2 per cento delle persone nella fascia di età 2564 anni. Nel 2000 la quota era ancora del 16,1 per cento154. Per oltre il 50 per cento delle persone tra 25 e 64 anni di età i diplomi di grado secondario II rappresentano il massimo livello d'istruzione155. Quasi il 90 per cento dei residenti svizzeri di 2534 anni possiede un diploma di grado secondario II, quota che per i nativi elvetici raggiunge persino il 95 per cento. Per le persone meno giovani la percentuale di coloro che non hanno conseguito un titolo di studio post-obbligatorio è sistematicamente più elevata. All'interno del sistema formativo elvetico la formazione professionale occupa 150 151 152

153 154 155

UST: Risorse naturali ­ Superficie urbana pro capite; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.72301.3212.html UST: Agricoltura ­ Utilizzazione del suolo; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/ themen/07/03/blank/ind24.indicator.240101.2401.html UST: superficie urbana pro capite: indicatore principale per uno sviluppo sostenibile del territorio; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/02/03/blank/key/ siedlungsflaeche_pro_einwohner.html UFAM: Indicatore centrale Diversità biologica di gruppi selezionati; www.bafu.admin.ch/umwelt/indikatoren/08612/08657/index.html?lang=it UST: Contesto ­ Livello di educazione della popolazione; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/fr/index/themen/15/02/key/ind5.indicator.51131.511.html UST: Contesto ­ Livello di educazione della popolazione; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/ de/index/themen/15/02/key/ind5.indicator.51131.511.html?open=9,2,4,507#507

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una posizione di rilievo e circa due terzi dei giovani intraprendono questa strada. La quota della popolazione svizzera con un diploma di grado terziario continua a crescere da diverso tempo. Oltre all'aumento dei diplomi delle scuole universitarie contribuiscono a questo sviluppo l'introduzione delle scuole universitarie professionali alla metà degli anni Novanta e i diplomi nel campo della formazione professionale superiore. Attualmente, sulla media di tutte le persone tra 25 e 64 anni, gli uomini denotano una formazione migliore rispetto alle donne. Gli attuali sviluppi mostrano tuttavia una diminuzione nelle differenze legate al sesso. Oggigiorno la quota degli uomini rispetto alle persone con una formazione terziaria è superiore alla media, mentre rispetto alle persone «senza un titolo di studio post-obbligatorio» la stessa quota è inferiore alla media. Tra coloro che hanno frequentato istituti universitari o scuole universitarie professionali, il 28 per cento sono uomini e il 21 per cento donne. Per le donne il diploma di grado secondario II rappresenta più spesso che per gli uomini il livello di formazione massimo156. L'8 per cento delle donne e il 14 per cento degli uomini tra 25 e 64 anni possiede un diploma di formazione professionale superiore come massimo livello di formazione157.

Oscilla il numero di giovani che abbandonano la scuola prematuramente, anche se la tendenza è in calo Tra il 1996 e il 2010 il numero di giovani che hanno abbandonato la scuola prematuramente ha oscillato tra il 6 e l'11 per cento158. Le circostanze che portano a una scelta del genere sono molteplici e complesse, considerata la diversità dei curricoli individuali. Tali interruzioni sono riconducibili a fattori socioeconomici, culturali, geografici o familiari. Potenzialmente entrano in gioco anche la situazione sul mercato del lavoro, le modalità di organizzazione e funzionamento del sistema formativo e persino la demografia. In Svizzera l'abbandono prematuro del processo educativo può essere legato anche alle difficoltà cui sono confrontati i giovani nel passaggio dalla scuola obbligatoria alla formazione professionale di base159. Dallo studio longitudinale TREE (passaggio dalla prima formazione alla vita professionale) emerge che i singoli curricoli sono molto diversi e che i fattori socioeconomici, culturali
e geografici giocano un ruolo importante nell'interruzione prematura degli studi. La Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), le associazioni dei datori di lavoro, i sindacati e la Confederazione si sono prefissati di ridurre a meno del 5 per cento entro il 2020 la quota dei venticinquenni senza un diploma di grado secondario II160. Nel confronto internazionale, l'abbandono prematuro della scuola varia notevolmente da Paese a Paese, con quote che variano da circa il 5 per cento a picchi del 45 per cento. La Svizzera occupa i primi posti della classifica dei Paesi con le percentuali più basse, inferiori o non superiori ai 10 punti percentuali, quota obiettivo definita dall'Unione europea nel quadro della strategia di Lisbona. Non si delinea invece una tendenza ben definita a seconda del

156 157 158 159 160

346

UST: Contesto ­ Livello di educazione della popolazione; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/fr/index/themen/15/02/key/ind5.indicator.51131.511.html UST: Livello di formazione della popolazione residente per età e sesso; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/02/key/ind5.indicator.51131.511 UST: Formazione e cultura ­ Giovani che abbandonano la scuola prematuramente; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.70807.320 UST: Processo ­ Giovani che abbandonano la scuola prematuramente; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/02/key/ind5.indicator.51325.5 UST: Formazione e cultura ­ Giovani che abbandonano la scuola prematuramente; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.70807.320

sesso. Dal 1996 a questa parte vi è stata un'alternanza nel primato tra uomini e donne a questo riguardo161.

Circa due terzi dei giovani hanno seguito una formazione professionale di base Dopo la scolarità obbligatoria, la maggior parte dei giovani passano al livello secondario II, che si articola in cicli di studio professionali (formazione professionale di base) e in cicli di cultura generale (scuole che preparano alla maturità liceale e scuole specializzate). I titoli di studio ottenuti (Attestato federale di capacità, AFC, con o senza maturità professionale; Certificato federale di formazione pratica, CFP; maturità liceale, maturità specializzata) offrono, da un lato, possibilità ben definite di accedere alla formazione di grado successivo. Dall'altro, permettono ai diplomati con una formazione professionale di base di entrare nel mondo occupazionale come lavoratori qualificati. Questo tipo di formazione fornisce una solida base professionale a circa due terzi dei giovani svizzeri. Nel 2010 sono stati rilasciati circa 59 400 AFC e quasi 3 700 CFP162. Sempre nello stesso anno, quasi 12 200 persone hanno ottenuto un attestato di maturità professionale (di cui il 56 % parallelamente all'attività professionale). La quota degli attestati di maturità professionale ha raggiunto quasi il 13 per cento nel 2010, senza particolari differenze tra uomini e donne (donne: 12 %, uomini 13,5 %).

La percentuale dei diplomi di formazione professionale superiore registra un leggero aumento In Svizzera nel corso degli anni il numero di diplomati del grado terziario ha registrato un aumento continuo. Poco più della metà di questi titoli è stata ottenuta in ambito universitario (scuole universitarie, scuole universitarie professionali e alte scuole pedagogiche), mentre l'altra metà è stata rilasciata nell'ambito della formazione professionale superiore. Per formazione professionale superiore si intendono sia gli esami di professione e gli esami professionali superiori (tra cui l'esame di maestro), sia i cicli di studio delle scuole specializzate superiori. Questo tipo di formazione, caratterizzato da un forte orientamento al mercato del lavoro e da una stretta interrelazione tra teoria e pratica, fornisce una qualifica di formazione professionale superiore di ampio spettro, adatta a soddisfare le esigenze del
mercato occupazionale. Nel 2010 il numero di diplomi di formazione professionale superiore si aggirava intorno ai 28 200 (nel 2008 e nel 2009 erano 27 500). In generale, sempre nello stesso anno, sono stati rilasciati circa 13 100 attestati federali tramite esami professionali, 3200 diplomi federali tramite esami professionali superiori e 7300 diplomi di scuole universitarie professionali. Si registrano alcune differenze di genere tra i diplomati nei diversi ambiti: la quota di donne che hanno superato gli esami di professione e gli esami professionali superiori ammonta rispettivamente al

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UST: Processo ­ Giovani che abbandonano la scuola prematuramente; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/02/key/ind5.indicator.51325.5 162 Ufficio federale di statistica (2011). Attualità UST. Statistica della formazione professionale di base; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/22/publ.html?publicationID=4401

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38,9 e 20,9 per cento. Per i diplomi dei cicli di studio delle scuole specializzate superiori la percentuale femminile raggiunge il 48 per cento163.

Il numero degli studenti nelle discipline MINT aumenta, con alcune eccezioni Le formazioni di livello terziario nei campi specifici matematica, informatica, scienza e tecnica (MINT) è considerata importante per la competitività economica di un Paese. Esse rappresentano infatti un presupposto per il buon funzionamento dei centri di ricerca e innovazione. Fino al 2003 la percentuale di diplomati nei corsi di formazione a carattere scientifico e tecnico (scuole universitarie e formazione professionale superiore) era in lieve calo. È possibile che questa tendenza fosse riconducibile alle riforme avvenute nell'istruzione terziaria (evoluzione del sistema delle scuole universitarie professionali, riforma di Bologna). Dal 2003 il numero dei diplomi nei campi MINT è tornato a salire, per poi diminuire di nuovo nelle singole materie (informatica, tecnica ed edilizia) a partire dal 2008. Nonostante ciò ­ e anche in base alle previsioni ­ il numero degli studenti è tornato a crescere e perciò, fra qualche anno, aumenteranno anche i diplomati in questo settore. La quota di donne che intraprendono studi scientifici (matematica, scienze naturali e tecnica) rimane ancora nettamente inferiore rispetto agli uomini ed è una delle più basse al mondo. In Svizzera oltre un quinto dei diplomi di livello terziario (formazione professionale superiore e universitaria) viene rilasciato proprio nel settore MINT, facendo rimanere il Paese all'interno dei valori medi delle statistiche internazionali164.

Le donne docenti sono sottorappresentate, ma complessivamente rappresentano il 40 per cento del personale delle scuole universitarie Nel corso degli anni per i diplomi universitari la quota femminile è sempre rimasta inferiore rispetto a quella maschile. Nel 2008, invece, le donne che hanno frequentano scuole universitarie o scuole universitarie professionali ha superato per la prima volta gli uomini. Mentre nel 2000 la quota femminile raggiungeva a fatica il 10 per cento (quella maschile era del 15 %), nel 2010 la stessa quota è salita fino a raggiungere il 29 per cento e ha superato quella maschile (24 %)165. Considerando tutte le categorie, le donne rappresentano il 43 per
cento del personale nelle scuole universitarie, ma a livello di corpo docenti raggiungono solo il 27 per cento. La percentuale delle insegnanti varia molto a seconda del tipo di istituto (nelle università è del 17 %, nelle scuole universitarie professionali del 32,7 %) e del settore (nelle scienze tecniche, per esempio, sono circa il 9 %, nelle materie umanistiche e sociali il 28 %, nel settore sanitario il 74 %). Le donne, inoltre, rappresentano solo rispettivamente il 37 e il 41 per cento dei docenti e dei collaboratori scientifici166.

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UST: Attualità UST ­ Statistica dei diplomi 2010. Formazione professionale superiore: Attestati professionali e diplomi federali; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/22/publ.html?publicationID=4408; UST: Attualità UST ­ Statistica dei diplomi 2010. Formazione professionale superiore: scuole specializzate superiori; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/22/publ.html?publicationID=4367 164 UST: Output ­ Diplomi in matematica, scienze e tecnica; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/ de/index/themen/15/02/key/ind5.indicator.51424.514.html?open=1,2,512#512 165 UST: Scuole universitarie ­ Indicatori ­ Output ­ Diplomi SU; www.bfs.admin.ch/bfs/ portal/de/index/themen/15/06/key/ind12.Indicator.12401.1204.html 166 UST: Input ­ Caratteristiche del personale SU; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/ themen/15/06/key/ind12.indicator.12309.1202.html?open=143,145#145

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La partecipazione ai corsi di perfezionamento è relativamente stabile L'istruzione non formale comprende tutte le forme d'insegnamento esterne al sistema scolastico formale. Si tratta soprattutto di corsi di perfezionamento, ma anche di attività di apprendimento nell'ambito del rapporto insegnante-studente, come per esempio seminari, conferenze, laboratori, lezioni private. La partecipazione a corsi di perfezionamento ­ l'unica forma di istruzione non formale di cui è possibile ricostruire l'evoluzione anche prima del 2006 ­ è relativamente stabile; le differenze nei valori del 2006 e del 2009 sono da ricondurre principalmente alla struttura del questionario167. La rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) registra la partecipazione all'istruzione non formale della popolazione residente permanente di età compresa tra 25 e 64 anni nelle quattro settimane precedenti. Nel 2009 circa la metà degli intervistati ha dichiarato di aver partecipato ad almeno un'attività di perfezionamento nei dodici mesi antecedenti all'indagine. La partecipazione è dovuta principalmente a motivi lavorativi: il 36 per cento ha ammesso di essere stato spinto da motivazioni lavorative, mentre l'8 per cento lo ha fatto per ragioni extraprofessionali. Solo una piccola parte (6 %) ha addotto entrambe le motivazioni168. Se si considera il livello di istruzione dei partecipanti, si nota una marcata differenza: tra le persone che al massimo hanno concluso la scolarità obbligatoria si registra una percentuale di partecipazione ai corsi non formali del 17 per cento, mentre nel 2009 la quota di partecipazione tra le persone con un titolo di studio di livello terziario raggiungeva quasi il 70 per cento169. L'inserimento nel mondo del lavoro influisce positivamente sull'attività di perfezionamento. Circa il 54 per cento degli occupati continua la propria formazione, mentre solo il 24 per cento dei disoccupati usufruisce delle attività in questo campo170. In generale, gli uomini continuano a perfezionarsi più spesso rispetto alle donne: la quota di uomini che partecipano ad attività non formali è del 51 per cento, quella delle donne del 47171. Questa differenza è da ricondurre al diverso inserimento delle due categorie nel mondo del lavoro e scompare se si considera esclusivamente la popolazione attiva172. In
questo settore la Svizzera rientra nei valori internazionali medi173. Per aumentare la quota di partecipazione ai corsi di perfezionamento si dovrà puntare soprattutto sul personale meno qualificato.

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UST: Partecipazione ai corsi di perfezionamento; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.70806.320 UST: Partecipazione al perfezionamento in Svizzera; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/ index/news/publikationen.html?publicationID=3928 UST: Partecipazione alla formazione non formale ­ In base al livello di formazione; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/07/ ind19.indicator.190102.1901.html?open=197#197 UST: Partecipazione alla formazione non formale ­ In base alla posizione nel mercato del lavoro; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/07/ ind19.indicator.190102.1901.html?open=197,139#139 UST: Partecipazione alla formazione non formale ­ In base al sesso; www.bfs.admin.ch/ bfs/portal/de/index/themen/15/07/ind19.indicator.190102.1901.html?open=4#4 UST: Partecipazione al perfezionamento in Svizzera; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/news/publikationen.html?publicationID=3928 I confronti a livello internazionale devono essere considerati con riserva. Oltre alle difficoltà di definizione e di terminologia, si devono considerare i problemi di precisazione dei concetti a causa delle diverse consuetudini e delle differenze tra i vari sistemi nazionali. Se per esempio, insieme al perfezionamento, si considera anche l'istruzione formale, come avviene negli indicatori strutturali dell'UE, la Svizzera occupa i primi posti della classifica. Cfr. UST: Partecipazione al perfezionamento in Svizzera; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/news/publikationen.html?publicationID=3928

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La quota di disoccupati tra i diplomati delle scuole universitarie varia in base al tipo di istituto e ai settori Tra le persone che nel 2008 uscivano da una scuola universitaria svizzera, a un anno dalla fine degli studi, il tasso di disoccupati calcolato secondo la definizione dell'OIL (ovvero inclusi tutti coloro che non lavoravano durante la settimana precedente il sondaggio, che hanno cercato attivamente un impiego nelle quattro settimane antecedenti ed erano disponibili ad intraprendere un'attività entro le quattro settimane successive) ammontava al 4,4 per cento. Tra i diplomati delle scuole universitarie il tasso è decisamente più alto (5,8 %) rispetto a chi esce da una scuola universitaria specializzata e da un'alta scuola pedagogica (2,9 %). Il numero dei diplomati disoccupati secondo la definizione dell'ILO varia molto in base al settore.

A un anno dalla fine degli studi, il tasso di disoccupati più alto si registra nelle materie umanistiche (9 %), mentre la ricerca di un posto di lavoro risulta più facile per chi si è specializzato in campo sanitario, settore con la quota più bassa (meno dell'1 %). A un anno dalla fine degli studi si denotano anche differenze regionali: la Svizzera orientale è caratterizzata dalla quota di disoccupati più bassa (2 %), mentre tra i diplomati della regione del Lemano si evidenzia il tasso più alto (circa il 9 %)174.

La quota di disoccupati tra 15 e 24 anni è doppia rispetto a quella della popolazione attiva totale Nonostante un lieve calo tra il 2005 e il 2008, nel periodo 1991­2009 la percentuale dei disoccupati tra 15 e 24 anni è complessivamente aumentata. In media è circa il doppio rispetto a quella della popolazione attiva totale. Partendo da circa il 3,2 per cento nel 1991, il numero dei giovani disoccupati è cresciuto fino a raggiungere l'8,4 per cento nel 2009. Nel 2010, invece, è sceso di nuovo al 7,2 per cento. Il tasso di disoccupazione tra i giovani in Svizzera è molto basso rispetto a quello degli altri Paesi. Nel 2010 la media nei Paesi dell'OCSE era del 16,7 per cento (Germania: 9,7 %; Regno Unito: 19,1 %; Finlandia: 20,3 %; Francia: 22,5 %; Spagna: 41,6 %)175. L'andamento irregolare del tasso di disoccupazione elvetico ha molteplici cause. La disoccupazione giovanile risente in modo particolare, per esempio, delle oscillazioni
congiunturali. In periodi sfavorevoli le aziende tendono a ridurre il personale e a non sostituire i posti vacanti a causa delle «partenze naturali», e così per i giovani diventa ancora più difficile mettere piede nel mondo del lavoro176.

La percentuale lorda del PIL dedicata alle attività di ricerca e sviluppo aumenta e rimane alta rispetto agli altri Paesi Nel 2008 la Confederazione ha finanziato il 23 per cento (16,3 mia. di fr. complessivamente) della spesa per le attività di ricerca e sviluppo, mentre il restante 68 per cento è stato finanziato da privati. Sempre nello stesso anno, le spese di R&S nel settore privato raggiungevano il 2,2 per cento del PIL. Rispetto al 2004, l'impegno

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UST: Tasso di disoccupazione ai sensi dell'OIL delle persone diplomate SU; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/06/key/ ind12.indicator.12508.1205.html 175 OCSE: Tasso di disoccupazione giovanile come percentuale dei giovani attivi (15­24); www.oecd-ilibrary.org/employment/youth-unemployment-rate_20752342-table2 176 UST: Disoccupazione giovanile; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/02/ind32.indicator.71309.3207.html

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economico privato in questo settore è aumentato dello 0,1 per cento177. Nello stesso periodo di tempo si è anche registrato un aumento delle spese del 24 per cento178.

Nel 2008 per la Svizzera le spese di R&S ammontavano al 3 per cento del PIL. In generale, nel 2008, la dinamica delle spese di R&S ha superato quella del PIL, posizionando il Paese al 6° posto della classifica internazionale. Il valore medio nei Paesi dell'UE27 si assestava intorno all'1,84 per cento179. Anche la partecipazione del settore privato rappresenta un dato positivo: la Svizzera occupa il quinto posto nella classifica dei Paesi dell'OCSE180.

Gli aiuti finanziari della Confederazione per i programmi quadro di ricerca dell'UE aumentano, così come il numero di progetti finanziati provenienti dalla Svizzera Dal 2004 la Svizzera partecipa ai programmi quadro di ricerca (PQ) dell'UE come «Paese associato», versando ogni anno un importo fisso a Bruxelles. I ricercatori svizzeri provenienti dagli istituti universitari e dal settore privato partecipano a questi programmi quadro dal 1987. La partecipazione finanziaria svizzera ai PQ dell'UE è in forte aumento. Mentre la Confederazione ha contribuito al terzo PQ (1990­1994) versando 127 milioni di franchi, per il sesto (2003­2006) la somma ha raggiunto i 791 milioni e per il settimo (2007­2013) il Paese ha già utilizzato 562 milioni di franchi (stato: ottobre 2009). Anche i partecipanti continuano ad aumentare: mentre i progetti svizzeri che hanno ricevuto un sostegno nel terzo PQ erano solo 500 (per una somma totale di 127 mio. di fr.), nel sesto PQ erano già 1900, con una finanziamento di circa 791 milioni di franchi. La maggior parte dei finanziamenti dei vari programmi durante gli anni è confluita quasi esclusivamente nel settore dei politecnici federali. La quota dei fondi di promozione ai grandi gruppi industriali è diminuita sempre di più a favore delle PMI. La quota degli istituti universitari (università e scuole universitarie specializzate) ammonta al 28 per cento della partecipazione svizzera. Anche le PMI hanno aumentato il loro impegno negli ultimi anni e nel 2009 hanno partecipato con un 17 per cento. I ricercatori svizzeri coinvolti in questi programmi provengono per lo più dagli ambiti delle scienze della vita e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Nei
loro progetti, il tema dominante riguarda il campo delle «nanotecnologie e produzione», mentre lo «sviluppo sostenibile» non desta particolare interesse nell'attuale settimo PQ (ottobre 2009). Rispetto agli altri Paesi europei, la Svizzera è rappresentata da un numero altissimo di ricercatori nei progetti che riguardano le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, il settore sanitario e le nanotecnologie. Con 945 partecipanti, la Svizzera rientra nella media dei Paesi che partecipano ai progetti dei programmi quadro181.

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UST: Comunicato stampa ­ R&S molto dinamica grazie alle imprese private e alle scuole universitarie; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/news/medienmitteilungen.Document.131636.pdf UST: Comunicato stampa ­ R&S molto dinamica grazie alle imprese private e alle scuole universitarie; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/news/medienmitteilungen.Document.131636.pdf UST: Input S-T­ Spese di R&S; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/09/ key/ind2.indicator.20202.202.html?open=201,2,210#210 UST: Comunicato stampa ­ R&S molto dinamica grazie alle imprese private e alle scuole universitarie; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/news/medienmitteilungen.Document.131636.pdf UST: Processo S-T ­ Programmi Quadro di R&S dell'Unione europea; www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/15/09/key/ind2.indicator.20301.2

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Il successo della Svizzera supera la media europea Il Consiglio europeo della ricerca (CER) è una delle istituzioni nate nell'ambito del settimo programma quadro della Commissione europea che si propone di sostenere e rafforzare la ricerca nell'UE182. Il primo bando emesso nel 2007 per «ERC Starting Grants» ha evidenziato che la ricerca svizzera riesce a imporsi a livello internazionale: delle 300 borse («grants») totali del CER, 15 sono state assegnate a ricercatori svizzeri. Questa percentuale ben superiore alla media europea rappresenta un successo indiscusso per il Paese183. La maggior parte dei fondi è stata stanziata ai ricercatori nel campo delle scienze della vita, della fisica e dell'ingegneria184. Per quanto riguarda il numero di ricercatori partecipanti ai programmi quadro, nel 2010 la Svizzera occupava il quarto posto nella classifica (preceduta da Gran Bretagna, Francia e Germania) che prende in esame venticinque Paesi europei. Considerando le dimensioni del Paese e il numero esiguo di abitanti, per la Svizzera il quarto posto rappresenta un ottimo risultato. La maggior parte dei ricercatori delle istituzioni svizzere proviene da Paesi europei185.

L'impatto delle pubblicazioni scientifiche è alto: la Svizzera al secondo posto della classifica internazionale L'impatto misura «l'effetto» delle pubblicazioni scientifiche su un preciso campo della ricerca, ovvero il numero relativo di citazioni rispetto al volume globale. In questo modo si può determinare la posizione di un Paese rispetto agli altri in un determinato ambito della ricerca. All'inizio degli anni Ottanta l'impatto delle pubblicazioni svizzere superava di poco la media mondiale. Da quel momento è aumentato di 15 punti e, tra il 2005 e il 2009, ha superato del 16 per cento la media mondiale. Sempre nello stesso periodo, le pubblicazioni svizzere hanno registrato un impatto internazionale straordinario: la Svizzera si è guadagnata il secondo posto su scala mondiale, superata solo dagli Stati Uniti. In tre settori della ricerca (scienze tecniche e ingegneria, informatica; fisica, chimica e scienze della terra; scienze della vita) la Svizzera si trova addirittura al primo posto. Tra il 2005 e il 2009 si sono distinte per un impatto superiore alla media internazionale anche le pubblicazioni in altri quattro settori (agricoltura,
biologia, scienze ambientali e medicina clinica) oltre a quello summenzionato, mentre tra il 1981 e il 1985 erano solo tre186.

La Svizzera leader europeo nell'innovazione Il livello innovativo di un Paese viene misurato dall'UE con 25 indicatori nell'ambito della ricerca e dell'innovazione. I risultati sono importanti per due motivi: da un lato perché permettono di confrontare le prestazioni innovative dei vari Paesi, dall'altro perché forniscono informazioni sul potenziale di crescita, produttività e competitività di un Paese a medio e lungo termine. La Svizzera si distingue come 182 183

EURESEARCH; www.euresearch.ch/index.php?id=251&L=1 FNS: FNS info. Il FNS coglie l'opportunità: scambio tra l'ERC e le università svizzere; www.snf.ch/D/Aktuell/SNFInfo/Foerderungspolitik/Seiten/_xc_weitere_beitraege.aspx?

NEWSID=572&WEBID=705D0BF9-BC95-43E6-BF65-F8B316A4D74E 184 FNS: Newsletter della SER; www.sbf.admin.ch/htm/dokumentation/publikationen/news/ 2010/05_2010_news_sbf_it.pdf 185 ERC: Rapporto annuale sulle attività e i traguardi dell'ERC nel 2010; erc.europa.eu/publication/annual-report-erc-activities-and-achievements-2010 186 SER: Indagine bibliometrica sulla ricerca scientifica in Svizzera nel periodo 1981­2009.

Rapporto della Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca; www.sbf.admin.ch/htm/dokumentation/publikationen-forschung_de.html

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leader europeo in questo settore. Con un aumento dell'indice d'innovazione del 3,8 per cento tra il 2006 e il 2010, il Paese ha scavalcato i Paesi dell'UE27. Nel campo dell'innovazione, la Svizzera appartiene dunque al gruppo dei Paesi più avanzati insieme a Danimarca, Finlandia, Germania e Svezia187.

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Sintesi del rapporto «Prospettive 2025»

Il rapporto «Prospettive 2025: Analisi della situazione e del contesto per la politica federale»188 si presenta, in un'impostazione rinnovata, quale documento di base per il programma di legislatura. Il rapporto presenta una visione d'insieme delle questioni più importanti riguardanti il futuro della politica federale. In vista del programma di legislatura 2011­2015 il rapporto si propone principalmente di delineare le sfide strategiche con cui la Svizzera si dovrà confrontare nei prossimi 10­15 anni per prepararsi al futuro nella maniera migliore. Il rapporto «Prospettive 2025» contribuisce così alla realizzazione di una politica di governo lungimirante e coerente, la cui prospettiva è rivolta consapevolmente oltre la periodicità quadriennale a breve termine del programma di legislatura.

I contenuti del rapporto sono stati elaborati sulla base delle conoscenze specialistiche e settoriali collettive dell'Amministrazione federale, nonché tenendo conto delle valutazioni di esperti dei settori economico, scientifico e sociale.

Di seguito vengono presentate le dodici sfide strategiche che il nostro Paese si troverà ad affrontare nei prossimi 10­15 anni, e talvolta anche oltre.

1) Ottimizzare il posizionamento regionale e globale della Svizzera, nonché il suo margine di manovra I rapporti di forza globali divengono sempre più complessi. Fondamentalmente ci si può attendere un ulteriore spostamento del peso verso l'Asia e verso i Paesi emergenti, quali Cina, India e Brasile. Allo stesso tempo è da prendere in considerazione che l'UE persegua una politica di radicamento e di allargamento, anche se non è da escludere un'inversione di tendenza dovuta alla crisi dell'euro.

Complessivamente per la Svizzera potrebbe diventare sempre più difficile far valere i propri interessi specifici come Stato terzo. Al fine di contrastare la minaccia della marginalizzazione, il nostro Paese è comunque tenuto a posizionarsi bene dal punto di vista economico e politico sul piano globale, anche al di là dell'UE.

2) Riconoscere precocemente i nuovi pericoli e garantire la sicurezza (interna ed esterna) L'odierno contesto della politica di sicurezza è caratterizzato sempre meno da chiare situazioni di pericolo e sempre più da rischi transnazionali. Le minacce incombenti sono rappresentate da fattori quali crollo di Stati
deboli, instabilità, criminalità organizzata, terrorismo e da una sempre crescente vulnerabilità dei sistemi tecnici e sociali. Tenuto conto della crisi economica e finanziaria del recente passato, anche i rischi sistemici legati alle grandi banche rappresentano, in misura crescente, una sfida importante per la capacità d'intervento dello Stato.

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Commissione europea: Quadro di valutazione dell'innovazione in Europa 2010; ec.europa.eu/research/innovation-union/pdf/iu-scoreboard-2010_en.pdf 188 www.bk.admin.ch/themen/planung/04632/index.html?lang=it

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Di conseguenza, il riconoscimento precoce dei nuovi pericoli e la creazione di una struttura reticolare di interconnessione tra gli strumenti di politica di sicurezza, sia verso l'interno sia verso l'esterno, acquisiscono un'importanza sempre crescente.

3) Mantenere e migliorare la capacità di intervenire dello Stato e delle sue istituzioni Le esigenze cui devono rispondere le istituzioni politiche e statali, parallelamente alla necessità di flessibilità e capacità di adattamento del sistema politico, sono in costante crescita, a causa di sviluppi sia interni sia esterni. In particolare, la sempre maggiore internazionalizzazione provoca un incremento della pressione esercitata sulle istituzioni svizzere affinché queste si adeguino ai nuovi sviluppi. Oltre a ciò, l'aumento dell'interconnessione e delle aspettative nei confronti del sistema politico svizzero presentano sfide considerevoli.

Per adeguarsi alle crescenti necessità di riforma cui sono confrontate, è necessario che le istituzioni politiche e statali amplino le loro capacità di elaborare strategie e di intervenire. Al contempo, è necessario continuare a consolidare la collaborazione tra i diversi livelli dello Stato per salvaguardare l'efficienza del sistema federalistico. A livello federale, infatti, sono da incoraggiare concretamente la collaborazione e una prospettiva interdipartimentale.

4) Mantenere l'attrattiva della piazza economica svizzera e la sua competitività Di fronte a un ulteriore inasprimento della concorrenza internazionale e alla minaccia della marginalizzazione della Svizzera all'interno di consessi e organizzazioni economicamente rilevanti sul piano internazionale, è necessario un impegno costante per tutelare la posizione, al giorno d'oggi relativamente buona, del nostro Paese sulla scacchiera globale e regionale.

La promozione mirata della formazione e della ricerca svolge un ruolo centrale per il mantenimento della forza d'innovazione economica, così come la salvaguardia dell'efficienza e della qualità delle infrastrutture per trasporti, energia e comunicazione è fondamentale per conservare l'attrattiva della piazza economica svizzera. Gli agglomerati e le aree metropolitane, in quanto motori economici e di innovazione del Paese, devono poter disporre di un più ampio margine di manovra tramite il rafforzamento
della collaborazione a livello intercantonale e intercomunale. Non da ultimo, inoltre, data la scarsità di manodopera specializzata che va delineandosi, occorre garantire a tutti i segmenti della popolazione la possibilità di partecipare al mercato del lavoro.

5) Assicurare il finanziamento delle attività statali Le esigenze finanziarie in un numero sempre crescente di settori politici continuano ad aumentare a causa dell'invecchiamento della società. Di conseguenza, l'equilibrio strutturale del bilancio dello Stato non risulta più tutelato sul lungo termine.

Il nostro Paese non può quindi evitare di discutere i problemi di distribuzione delle risorse a ciò collegati. È necessario che dall'ambito politico vengano definite per tempo soluzioni efficaci che rispondano alla situazione, in modo che le spese statali rimangano finanziabili e lo Stato efficiente. Allo stesso tempo, sono importanti anche proposte e idee per il finanziamento in ogni singolo settore, esattamente come lo è un esame sul lungo termine della politica finanziaria in generale.

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6) Riconoscere precocemente le tensioni sociali e culturali e rafforzare l'identificazione nei valori comuni La sempre crescente diversificazione degli stili di vita, le conseguenze dell'immigrazione regolare e irregolare, le paure generate dal pluralismo culturale e religioso, nonché il peso sempre maggiore delle aree metropolitane rispetto alle regioni periferiche sono sviluppi che possono mettere a repentaglio la coesione del nostro Paese.

Per poter affrontare queste sfide poliedriche e complesse è necessario mostrare quali sono i vantaggi di una società pluralista e ridurre le paure esistenti connesse al mutamento demografico.

7) Anticipare l'evoluzione demografica, promuovere un ricambio generazionale competente nell'economia, nella ricerca e nel sistema di milizia e garantire una politica lungimirante in materia di migrazione e integrazione.

L'evoluzione demografica si ripercuote su innumerevoli settori politici, in particolare sulla politica del mercato del lavoro, della migrazione, della famiglia, della salute, nonché sulla politica sociale.

Risultano particolarmente influenti, da un lato, l'invecchiamento della popolazione, facilmente prevedibile, dall'altro le migrazioni regolari e irregolari e le sfide da esse derivanti, che restano, invece, difficilmente prevedibili. Di conseguenza si inasprisce la concorrenza per l'assunzione delle migliori nuove leve della ricerca e dei migliori professionisti del settore della formazione, rendendo necessari investimenti specifici per migliorare l'attrattiva del nostro Paese in tali settori.

8) Stabilizzare i costi nel settore sanitario senza pregiudicare la qualità delle prestazioni Lo stato di salute della popolazione svizzera ha raggiunto ottimi livelli, malgrado l'aumento delle malattie croniche dovuto, non in ultima istanza, all'invecchiamento della società. Le aspettative nei confronti del sistema sanitario e delle relative prestazioni sono in aumento e la salute viene considerata in misura sempre crescente un bene di consumo.

La sfida centrale consiste nel progressivo aumento dei costi in tutto il settore sanitario, come anche in quello dell'assicurazione malattie. Allo stesso tempo, però, la maggiore consapevolezza dell'importanza della salute e la globalizzazione dei mercati sanitari racchiudono anche opportunità economiche. Le nuove
scoperte nel campo delle scienze biomediche e le innovazioni tecniche che ne sono scaturite pongono nuove domande nel campo della tutela della salute e dell'accettazione sociopolitica. Per poter affrontare queste sfide l'assistenza sanitaria, in futuro, dovrebbe concentrarsi meno su una medicina quasi esclusivamente curativa e lasciare più spazio alla prevenzione delle malattie e alla promozione della salute.

9) Limitare le conseguenze dei cambiamenti climatici e introdurre misure di adeguamento; garantire a lungo termine le risorse e l'approvvigionamento energetico Il riscaldamento climatico, con i suoi molteplici effetti, rappresenta una sfida globale di fondamentale importanza anche per il nostro Paese. Nonostante le misure già adottate per ridurre le emissioni, sarà inevitabile elaborarne altre per attenuare le ripercussioni del riscaldamento climatico su salute, pericoli naturali, biodiversità, risorse idriche, agricoltura e turismo. La Svizzera dovrà continuare ad impegnarsi in una lotta al cambiamento climatico mirata, vincolante e globale.

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Parallelamente, è necessario contrastare la sempre crescente scarsità di energie e risorse, nonché i conflitti da essa derivanti. Sarà essenziale garantire un approvvigionamento energetico sicuro, sia adottando misure sul piano interno sia portando avanti una politica estera adeguata in materia di energia. Allo stesso modo, occorre intensificare l'impegno per la protezione della biodiversità, minacciata non solo a livello mondiale ma anche a livello nazionale.

10) Sfruttare le opportunità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e ridurre la vulnerabilità nel settore dell'infrastruttura Sempre più settori della nostra vita vengono pervasi dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC). Da un lato la tendenza alla messa in rete incoraggia a prevedere incrementi dell'efficienza economica ed ecologica, dall'altro, però, comporta dei pericoli, derivanti da una crescente predisposizione a sistemi o reti TIC complessi oppure da una maggiore dipendenza da parte della società.

È necessario che la nostra strategia per una società dell'informazione in Svizzera si sviluppi in modo tale da utilizzare al meglio le opportunità delle TIC e ridurre al minimo i rischi.

11) Mantenere il tessuto infrastrutturale e assicurarne il finanziamento La politica dei trasporti e delle infrastrutture crea una base indispensabile, in particolare per il benessere e la competitività della piazza economica svizzera. L'alta qualità della rete di infrastrutture si presenta, inoltre, quale presupposto fondamentale per lo sviluppo tecnologico. Allo stesso tempo, l'aumento della popolazione e la differenziazione dei processi economici e sociali sottopongono le infrastrutture a sollecitazioni sempre più intense, e vanno delineandosi problemi di capacità.

È necessario trovare fonti alternative per finanziare la sostanza delle infrastrutture e per contrastare i problemi di capacità.

12) Utilizzare le opportunità della metropolizzazione e minimizzare i rischi dell'espansione degli insediamenti Sempre più frequentemente si sviluppa concorrenza tra aree metropolitane piuttosto che tra Stati. Il fenomeno della metropolizzazione caratterizza anche la pianificazione del territorio in Svizzera. Da un lato è vero che il dinamismo delle tre metropoli di Zurigo, Basilea e dell'Arco lemanico contribuiscono non
poco alla competitività del nostro Paese. Dall'altro, però, questo sviluppo economico-territoriale corrisponde solo parzialmente alle finalità della politica pianificatoria di uno sviluppo territoriale policentrico, bensì è indirizzato verso una crescente dominazione di un piccolo numero di grandi centri, ricchi di specializzazioni, e da flussi di pendolari sempre più importanti.

Tali sfide esigono una pianificazione del territorio efficace e un'armonia ancora migliore tra sviluppo degli insediamenti e sviluppo dei trasporti. Data l'evoluzione a livello regionale e globale, è indispensabile promuovere la competitività dello spazio metropolitano elvetico a livello internazionale, evitando però, al contempo, che le regioni restanti rimangano svantaggiate e garantendone la rilevanza e il collegamento alle aree metropolitane.

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Indirizzi politici

Tenuto conto dell'analisi della situazione e del rapporto «Prospettive 2025»189 il nostro Collegio intende affrontare le sfide del periodo di legislatura 2011­2015 sulla base dei sei indirizzi politici seguenti: Indirizzo politico 1: la piazza economica svizzera è attrattiva e competitiva, vanta finanze federali sane e istituzioni statali efficienti.

Indirizzo politico 2: la Svizzera è ben posizionata a livello regionale e globale e rafforza la propria influenza nel contesto internazionale.

Indirizzo politico 3: la sicurezza della Svizzera è garantita.

Indirizzo politico 4: la coesione sociale della Svizzera è rafforzata e le sfide demografiche sono affrontate con successo.

Indirizzo politico 5: la Svizzera utilizza l'energia e le risorse in maniera efficace e sostenibile ed è pronta a gestire il crescente fabbisogno di mobilità.

Indirizzo politico 6: la Svizzera occupa una posizione di spicco nei settori della formazione, della ricerca e dell'innovazione.

Dal punto di vista contenutistico, questi sei indirizzi politici sono correlati a più livelli.

L'attrattiva e la competitività della Svizzera dipendono da molteplici fattori: sono di primaria importanza la stabilità politica, lo Stato di diritto e la sicurezza, l'efficienza e la capacità di intervento delle istituzioni svizzere, finanze federali equilibrate e un sistema fiscale concorrenziale, stabilità finanziaria e un'elevata qualità della vita.

Inoltre, al fine di mantenere l'attrattiva della piazza economica svizzera è fondamentale disporre di infrastrutture efficienti, sicure, ecocompatibili e costantemente disponibili. Allo stesso modo, un utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse e dell'energia costituisce un presupposto fondamentale per lo sviluppo di benessere e competitività. Inoltre, occorre portare avanti una politica economica estera forte, affinché la Svizzera possa mantenere la propria piazza economica a un livello di prestigio e non venga marginalizzata nell'ambito di consessi e organizzazioni internazionali economicamente rilevanti. Da un lato, grazie all'estensione della rete di accordi di libero scambio, è possibile mantenere i mercati di vendita già esistenti e crearne di nuovi, dall'altro tale estensione deve tenere conto delle conseguenze ecologiche e sociali. Il divario economico e la sua diminuzione rappresentano,
infatti, fattori fondamentali nella politica della migrazione. Proprio questi, accanto a crisi, conflitti e distruzione delle basi naturali della vita nei Paesi d'origine, possono avere un'enorme influenza sui flussi migratori. È da riconoscere, inoltre, l'impegno parallelo della cooperazione allo sviluppo economico.

Misure di politica economica e commerciale, aiuto umanitario, cooperazione allo sviluppo, aiuto alla transizione, riduzione dei rischi come conseguenza di conflitti violenti e riforma del settore della sicurezza costituiscono una parte sempre più importante delle relazioni internazionali della Svizzera. La cooperazione con i Paesi in sviluppo e di recente industrializzazione rappresenta un contributo indispensabile per un futuro sicuro e duraturo nel contesto di una crescente integrazione internazionale. Il compito centrale di tale cooperazione rimane la riduzione della povertà.

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Quest'ultima, tuttavia, non deve essere considerata separatamente da altri problemi globali. La dipendenza reciproca dei Paesi, infatti, è aumentata notevolmente a causa della globalizzazione e i rischi globali (instabilità dei mercati finanziari internazionali, cambiamento climatico, insicurezza alimentare, fallimenti di Stati, pandemie che dilagano oltreconfine) hanno un impatto maggiore sulle opportunità e le prospettive di sviluppo dei Paesi più poveri. La gestione di tali rischi richiede regole internazionali efficaci e organizzazioni internazionali efficienti. La Svizzera partecipa al processo con contributi innovativi.

Un buon posizionamento della Svizzera a livello regionale e globale e il consolidamento della sua influenza nel contesto internazionale è collegato alle sfide in materia di sicurezza con cui il nostro Paese si vede confrontato. Si osserva infatti che i pericoli maggiori derivano non più dalle minacce inequivocabili, bensì dai rischi transnazionali come la criminalità in rete, il terrorismo, la criminalità organizzata, i pericoli naturali oppure le minacce connesse al crollo delle strutture statali. La Svizzera è perciò chiamata a potenziare la collaborazione internazionale in materia di polizia e perseguimento penale. Tuttavia, i rischi sopracitati offrono al nostro Paese anche la possibilità di collocarsi in maniera consapevole nella collaborazione internazionale in materia di politica di sicurezza.

I settori politici più disparati dovranno affrontare le sfide dello sviluppo demografico. È necessario rafforzare la coesione sociale sfruttando le opportunità di una società pluralista e riducendo le paure ad essa collegate. Tenuto conto delle prospettive demografiche e della mancanza di manodopera specializzata che si sta delineando in numerosi settori, occorre dotarsi di condizioni quadro che consentano a tutti i segmenti della popolazione di partecipare il più possibile e il più a lungo possibile al mercato del lavoro, tra cui rientra anche la garanzia di un alto livello di formazione. Allo stesso tempo è necessario far fronte all'uso sempre crescente delle infrastrutture dei trasporti e dell'energia, dovuto all'incremento della popolazione.

Occorre inoltre arginare i costi crescenti in ambito sanitario, generati, tra l'altro, dalle dimensioni e dalla composizione in base
all'età della nostra popolazione.

Anche in materia di assicurazioni sociali è necessario introdurre riforme, tra cui emerge in primo piano il consolidamento finanziario degli istituti sociali. È importante, inoltre, conservare la stabilità politica e sociale del nostro Paese, ovvero i vantaggi fondamentali della piazza economica che consentono la creazione di benessere.

La formazione e la ricerca svolgono un ruolo centrale per il mantenimento della forza d'innovazione economica, nonché per lo sviluppo sociale e culturale della Svizzera. Affinché il nostro Paese conservi il suo ruolo di motore della formazione, della ricerca e dell'innovazione, è necessario ampliare le forme di collaborazione all'interno del nostro Paese e all'estero.

In ultima istanza, occorre armonizzare i sei indirizzi politici con le possibilità finanziarie: soprattutto in vista delle nuove sfide da affrontare, nella nuova legislatura il nostro Collegio dovrà dare la precedenza alle riforme volte a sgravare, a medio e a lungo termine, il bilancio della Confederazione. Il rispetto del freno all'indebitamento deve essere garantito in ogni caso.

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5.1

Indirizzo politico 1: la piazza economica svizzera è attrattiva e competitiva, vanta finanze federali sane e istituzioni statali efficienti

Affinché la piazza economica svizzera mantenga la buona posizione che detiene nel confronto internazionale è necessario un impegno costante. I principali fattori di successo sono stabilità politica, Stato di diritto e sicurezza, efficienza e capacità d'intervento delle istituzioni svizzere, un bilancio federale equilibrato con quota d'incidenza della spesa pubblica e aliquota fiscale moderate, un sistema fiscale concorrenziale, una piazza finanziaria efficiente e capace di offrire servizi di grande valore all'economia nazionale, stabilità finanziaria e alta qualità di vita. È necessario in particolare istituire solide condizioni quadro affinché la Svizzera possa resistere a lungo termine nella concorrenza internazionale e possa mantenere l'alto livello di benessere. Occorre riconoscere in tempo le esigenze di adeguamento strutturale e, in caso di necessità comprovata, sostenere il cambiamento con misure adeguate.

Tenuto conto delle prospettive demografiche e della mancanza di manodopera specializzata che si sta delineando in numerosi settori, occorre inoltre dotarsi di condizioni quadro vantaggiose e riconosciute a livello internazionale che consentano a tutti i segmenti della popolazione di partecipare il più possibile e il più a lungo possibile al mercato del lavoro. A queste va collegata la garanzia di un alto livello di formazione. Le condizioni quadro devono anche tenere conto delle conseguenze del cambiamento di valori della nostra società. Stili di vita tradizionali e modelli dei ruoli vengono infatti ridefiniti e generalmente improntati sulla situazione individuale. Di conseguenza aumenta la pressione di dover trovare soluzioni più flessibili per conciliare vita professionale e privata.

È necessario che il libero accesso ai più dinamici mercati esteri prosegua in maniera coerente grazie alla conclusione di accordi bilaterali di libero scambio di seconda generazione. Tra l'altro, le regole doganali d'origine devono essere semplificate e armonizzate in maniera mirata.

La competitività dell'agricoltura svizzera deve essere garantita tramite una produzione sostenibile e orientata al mercato.

La digitalizzazione progressiva della quotidianità e del mondo del lavoro modificano le abitudini lavorative, informative e comunicative della popolazione. Anche in futuro, perciò, devono essere create
le condizioni quadro ideali per garantire a tutti l'accesso a infrastrutture comunicative affidabili e di alta qualità, nonché a servizi dai prezzi vantaggiosi. La loro disponibilità su tutto il territorio è un fattore essenziale per l'attrattiva della piazza economica svizzera, nonché per un'economia innovativa e competitiva. È importante sfruttare le opportunità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione in tutti i settori politici e contrastare in maniera adeguata i rischi che comportano.

5.1.1

Obiettivo 1: l'equilibrio delle finanze federali è preservato

Strategia del Consiglio federale Il mantenimento dell'equilibrio strutturale delle finanze federali rimane una sfida permanente. Tale equilibrio risulta minacciato in particolare dalla grande crescita delle spese sociali, a sua volta generata dall'evoluzione demografica, sulla quale sarà 359

difficile avere influenza a breve termine, nonché dalle crescenti esigenze finanziarie di un numero sempre maggiore di settori politici (trasporti, formazione e ricerca, difesa del Paese, cooperazione allo sviluppo).

Per non gravare sulle generazioni future con oneri finanziari aggiuntivi, sotto forma di debiti eccessivi, e per evitare un aumento della quota d'incidenza della spesa pubblica e dell'aliquota fiscale, che sarebbe fatale per la crescita, è necessario apportare riforme strutturali all'intera gamma di compiti della Confederazione. Allo stesso tempo potrebbe così essere creato ulteriore margine di manovra in ambito di politica finanziaria con l'obiettivo di indirizzare le spese il più possibile verso settori promotori di benessere.

Le prestazioni e le attività della Confederazione verranno raggruppate, secondo il Portafoglio dei compiti, in tredici settori di compiti (cfr. Allegato 4 del Piano finanziario della legislatura).

L'obiettivo 1 rientra nel settore di compiti «Premesse istituzionali e finanziarie».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Riforme strutturali nell'intera gamma di compiti della Confederazione: al fine di mantenere il bilancio in pareggio e contemporaneamente creare margine di manovra per nuove priorità di politica di bilancio è indispensabile apportare riforme strutturali. Molte di queste sono già state lanciate nell'ambito della verifica dei compiti: adesso passeremo alla fase di ulteriore concretizzazione. Ne sono esempi molte misure mirate ad aumentare il grado di efficienza nell'amministrazione (tra l'altro nei settori informatica, immobili, determinate categorie di personale, ricerca delle risorse, rete esterna), ulteriori esternalizzazioni (tra l'altro la metrologia, la meteorologia, la vigilanza sull'aviazione), nonché riforme complessive nei settori dell'assicurazione per la vecchiaia (nuova formula delle rendite, regola di sostenibilità, nuova regolamentazione del sussidio federale) e del finanziamento della rete ferroviaria (creazione di un equilibrio tra estensione e manutenzione nell'impiego dei mezzi, priorità degli investimenti, aumento del finanziamento da parte degli utenti). Rientrano in questo quadro anche il mantenimento e l'ulteriore sviluppo delle conquiste della NPC. A tal fine, insieme ai Cantoni, intendiamo sondare le possibilità e necessità di ulteriori dissociazioni dei compiti.

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Definizione delle priorità a medio termine relative alla politica della spesa pubblica: il margine di manovra ottenuto grazie alle riforme strutturali dovrà essere utilizzato per rafforzare le attività dello Stato con conseguenze positive su crescita e benessere. In maniera analoga rispetto alla verifica dei compiti intendiamo quindi, già a inizio legislatura, stilare un profilo delle priorità per i prossimi otto­dieci anni, conciliandolo con le strategie e le pianificazioni a livello sovradipartimentale. L'intenzione è inoltre quella di utilizzare tale profilo come base per le nuove decisioni riguardanti le risorse e per i prossimi piani finanziari.

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Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale (NMG): tramite un approccio semplice e pragmatico intendiamo migliorare la gestione, la stabilizzazione e l'esecuzione del bilancio, nonché sviluppare su tutto il territorio una gestione amministrativa orientata ai risultati. A partire dal 2016 dovrebbero entrare in vigore un piano integrato di compiti e finanze, nonché

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contratti di prestazione tra i dipartimenti e le loro unità amministrative.

Entrambi gli strumenti conterranno, oltre alle risorse, anche gli obiettivi e le linee guida concernenti le prestazioni. In compenso verrà aumentato il margine di manovra dell'amministrazione tramite il preventivo globale per il proprio settore.

Obiettivo quantificabile ­

Tenendo conto dell'obiettivo del freno all'indebitamento, ovvero che sull'arco di un ciclo congiunturale le uscite non devono essere superiori alle entrate, è necessario stabilizzare il debito lordo nominale della Confederazione almeno sul livello del 2010. Il tasso d'indebitamento lordo della Confederazione (debito lordo in % del PIL) dovrebbe quindi continuare a rientrare rispetto al 2010 (20,2 %).

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

5.1.2

01.1.3 Tasso d'indebitamento (Confederazione)

Obiettivo 2: l'economia svizzera è rafforzata da condizioni quadro ottimali e continua a crescere

Strategia del Consiglio federale Per poter resistere alla concorrenza internazionale l'economia svizzera deve basarsi su condizioni quadro solide. Amministrazione efficiente e procedure snelle ne sono esempi, così come stabilità politica e cura dei fattori «astratti» (partenariati sociali funzionanti e, in generale, la qualità della vita). Un'impostazione liberale delle condizioni quadro aiuterà a intensificare la concorrenza nel mercato interno. È necessario mantenere la partecipazione al mercato del lavoro da parte di tutti i segmenti della popolazione ai livelli più alti possibili, prestando particolare attenzione ai più anziani, alle donne e alla popolazione straniera. I processi di adattamento della piazza economica svizzera e delle regioni verranno sostenuti in maniera mirata.

Occorre inoltre conservare l'efficienza delle infrastrutture di fronte a crescenti difficoltà di capacità.

L'obiettivo 2 rientra nel settore di compiti «Economia».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Politica di crescita 2012­2015: al fine di favorire una maggiore crescita della produttività lavorativa, nonché la concorrenzialità della Svizzera, che si mantiene intatta nonostante la valuta forte, è necessario proseguire sulla linea della politica di riforme intrapresa dalle due scorse legislature.

L'agenda di crescita politica 2012­2015 deve riassumere essenzialmente gli oggetti annunciati nelle grandi linee del programma di legislatura, che favoriscono l'incremento della concorrenza nel mercato interno, l'apertura economica all'esterno, il mantenimento di un'ampia partecipazione al guadagno, il potenziamento di formazione, ricerca e innovazione, la garanzia di finanze pubbliche sane e la creazione di un quadro giuridico propizio all'iniziativa imprenditoriale.

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Promozione della piazza economica 2016­2019: è necessario continuare, nel periodo 2016­2019, a utilizzare e sviluppare gli strumenti di cui dispone la Confederazione per garantire la promozione della piazza economica svizzera. È con tale obiettivo che a partire dal 2013 verranno valutate le misure ed eventualmente adattate. I risultati saranno presentati nell'ambito di un messaggio e verranno proposti eventuali adeguamenti.

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Messaggio sulla modifica della legge dell'8 ottobre 1982190 sull'approvvigionamento del Paese: è necessario che il mandato di distribuzione e gli strumenti propri dell'approvvigionamento economico del Paese sia adeguato alle nuove strutture economiche globali, nonché orientato alla logica del rischio e non più, come invece avveniva finora, alla logica della sicurezza. In futuro le misure dell'approvvigionamento non dovranno più essere indirizzate a uno scenario ben preciso (ad esempio minaccia di eventi egemonici), bensì essere pronte a rischi generali che possono portare a disordini gravi dell'approvvigionamento con difficili situazioni di penuria. In futuro, l'approvvigionamento economico del Paese dovrà contribuire a far sì che i sistemi di approvvigionamento e le infrastrutture tecniche siano resistenti, cosa che richiede, già in tempi di approvvigionamento indisturbato, misure di preparazione quali la garanzia di derrate alimentari e di trasporti e, in misura sempre crescente, anche di servizi ben precisi. Nel caso ci si trovi in situazione di penuria o se ne venga direttamente minacciati, è necessario dinamizzare le misure di disciplinamento, ovvero anticipare i momenti di intervento in un quadro ben definito e accelerare la legislazione.

Obiettivo quantificabile ­

L'organizzazione delle condizioni quadro economiche ideale, ovvero generalmente orientata ai principi di mercato e scevra da oneri amministrativi, consentirebbe alla Svizzera di aumentare la propria prestazione economica, in cui una parte maggiore di crescita del PIL dovrebbe derivare dall'aumento della produttività.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

12.1.2 Regolamentazione del mercato dei prodotti

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12.0.5 Produttività lavorativa

5.1.3

Obiettivo 3: la stabilità e l'attrattiva della piazza finanziaria sono garantite

Strategia del Consiglio federale Le conseguenze della crisi economica e finanziaria hanno dimostrato che la politica finanziaria e dei mercati finanziari svolge un ruolo fondamentale per la stabilità dell'economia e per l'attrattiva della piazza economica. È necessario un impegno costante che tenga conto del consenso internazionale, in primo luogo per garantire a lungo termine la stabilità della piazza finanziaria, in secondo luogo per mantenere e incrementare la competitività delle imprese nazionali e, in terzo luogo, per rendere la piazza economica svizzera ancora più attraente agli occhi delle imprese estere.

190

362

RS 531

Occorre che la piazza finanziaria svizzera possa assicurare la sua posizione tra le piazze finanziarie leader a livello mondiale e consolidarla ulteriormente. Dovrebbe quindi soddisfare nella maniera migliore possibile le necessità di investimento, credito e sicurezza di tutta l'economia nazionale e, grazie a un'infrastruttura efficiente, garantire un traffico dei pagamenti e un commercio dei titoli ineccepibili.

Inoltre dovrebbe fornire un prezioso contributo al prodotto interno lordo, creare posti di lavoro e contribuire alla reputazione e alla stabilità del nostro Paese e della sua economia nazionale.

L'obiettivo 3 rientra nel settore di compiti «Economia».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Estensione della rete di accordi concernenti l'imposta alla fonte e migliore accesso al mercato: nel rapporto «Indirizzi strategici della politica svizzera in materia di mercati finanziari» del 16 dicembre 2009191 abbiamo deciso che la piazza finanziaria svizzera si limiterà alla gestione del patrimonio dichiarato. Per attuare tale politica sono stati conclusi accordi con la Germania e con la Gran Bretagna concernenti la messa in regola dei patrimoni non dichiarati in Svizzera e l'imposizione fiscale del reddito da capitale di questi patrimoni, nonché un migliore accesso al mercato da parte dei fornitori dei servizi finanziari svizzeri. Affinché questo modello si affermi in quanto alternativa riconosciuta allo scambio di informazioni automatiche e affinché si possa migliorare ulteriormente l'accesso al mercato dei fornitori di servizi finanziari svizzeri è necessario intraprendere trattative con altri Stati.

Obiettivo quantificabile ­

Nessuno

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

Nessuno

5.1.4

Obiettivo 4: la politica agricola continua ad evolvere nella direzione di una politica integrata a favore del settore agroalimentare

Strategia del Consiglio federale L'economia agroalimentare svizzera dovrebbe soddisfare l'esigenza dei consumatori di disporre di alimenti sicuri e di alta qualità, portando avanti una produzione economicamente efficiente, rispettosa della flora e della fauna, nonché socialmente responsabile. L'obiettivo è quello di estendere le quote di mercato sui mercati delle esportazioni e di mantenere quelle all'interno del Paese. Al tempo stesso l'agricoltura dovrebbe mettere le prestazioni economiche di interesse generale al servizio dell'economia nazionale e della soddisfazione della popolazione, nonché apportare un prezioso contributo alla vitalità dello spazio rurale.

La Svizzera dispone di circa un milione di ettari di superficie agricola. L'agricoltura svizzera ha il compito di utilizzare in maniera sostenibile questa risorsa preziosa e da tutelare, che produce alimenti sicuri e di alta qualità, risparmia i fattori di produ191

www.efd.admin.ch/dokumentation/zahlen/00578/01622/index.html?lang=it

363

zione, procura prestazioni di interesse economico generale e contribuisce in maniera consistente alla sicurezza alimentare svizzera. Le aziende contadine che coltivano il suolo vengono sostenute dalla Confederazione, principalmente tramite pagamenti diretti mirati, ma anche grazie a incentivi al miglioramento delle basi della produzione, alla produzione e alle vendite, nonché con misure sociali. Le misure della Confederazione sono organizzate in maniera tale da promuovere l'innovazione e il comportamento imprenditoriale degli attori dell'economia agroalimentare. Il sostegno all'agricoltura previsto dalla Politica agricola 2014­2017 dovrebbe indirizzarsi, in prima istanza, verso prestazioni e prodotti validi e di ampio interesse economico, considerando tali elementi i presupposti per il successo sul mercato. Contemporaneamente è necessario migliorare la competitività di tutto il settore agroalimentare con la prospettiva di future aperture al mercato.

L'obiettivo 4 rientra nel settore di competenza «Agricoltura e alimentazione».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Messaggio relativo all'ulteriore sviluppo della politica agricola (Politica agricola 2014­1017): il messaggio relativo all'ulteriore sviluppo della politica agricola prevede, sulla base dell'articolo 104 (Cost.), di ottimizzare la politica agricola attuale per garantire, tramite una produzione sostenibile, il successo dell'agricoltura svizzera sui mercati nazionali e internazionali.

Occorre migliorare l'efficacia e l'efficienza dei pagamenti diretti. Inoltre, la politica agricola odierna dovrebbe, passo dopo passo, svilupparsi nella direzione di una politica integrale per il settore agroalimentare. Con tre limiti di spesa è necessario fissare, per il periodo 2014­2017 e in accordo con il piano finanziario della legislatura, i limiti massimi di crediti di pagamento per l'agricoltura.

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Ulteriore sviluppo della politica agricola dopo il 2017: per il periodo 2018­ 2021 occorre fissare le linee guida per il quadro dei pagamenti ed eventuali adattamenti legislativi, nonché attribuire la stesura del relativo messaggio.

Obiettivi quantificabili ­

La produzione alimentare del Paese (in terajoule, TJ) aumenta leggermente rispetto ai valori medi del periodo 2007­2009.

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La produttività lavorativa nell'agricoltura aumenterà nei prossimi anni.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

11.1.1 Produzione alimentare

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11.1.4 Produttività lavorativa dell'agricoltura

5.1.5

Obiettivo 5: la capacità d'azione e le prestazioni delle istituzioni svizzere sono ottimizzate

Strategia del Consiglio federale La capacità di adattamento delle istituzioni statali esistenti viene stimolata sia dagli sviluppi interni, sia da quelli esterni. Di fronte alle mansioni sempre più ampie e alla crescente pressione di riforme sulle istituzioni politiche e statali, è necessario migliorare la capacità strategica e di intervento di queste ultime. La tendenza alla 364

ristrutturazione degli enti locali dovrebbe procedere sulla stessa linea (aumento delle fusioni a livello comunale, eventualmente cantonale), perché gli enti più piccoli non sono più in grado di sostenere autonomamente i costi sociali e delle infrastrutture, in continua crescita.

Lo sviluppo di soluzioni durature e decisive per problemi attuali e futuri richiede una prospettiva interdipartimentale e un'attribuzione esplicita di responsabilità, tra cui rientrano anche quella di rafforzare le strutture di riconoscimento precoce e relative competenze attualmente esistenti, nonché ottimizzare la gestione delle crisi. Inoltre, di fronte alle crescenti influenze internazionali e al fine di conservare l'efficacia e l'efficienza del sistema federalistico, è necessario che Confederazione, Cantoni e Comuni potenzino la loro collaborazione (tra l'altro, attraverso una chiara ripartizione delle competenze). Allo stesso tempo è da consolidare la collaborazione a livello di agglomerati.

L'obiettivo 5 rientra nel settore di compiti «Premesse istituzionali e finanziarie».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo

192 193 194 195

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Messaggio sulla modifica della legge federale del 17 dicembre 1976192 sui diritti politici: la legge federale sui diritti politici deve essere adeguata alle circostanze ormai mutate. Innanzi tutto, in futuro sono da evitare quanto prima contraddizioni tra il diritto di iniziativa costituzionale e gli impegni di diritto internazionale presi dalla Svizzera. A completamento del rapporto del 5 marzo 2010193 sulla relazione tra il diritto internazionale e il diritto nazionale, abbiamo preso in esame, nel rapporto complementare del 30 marzo 2011194, misure finalizzate a conciliare il progetto di modifica costituzionale con il diritto internazionale e abbiamo proposto un ampliamento della procedura d'esame preliminare prima della raccolta di firme per le iniziative popolari, nonché un'estensione dei motivi di annullabilità sulla base dell'essenza dei diritti fondamentali.

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Attuazione della strategia per il personale dell'Amministrazione federale 2011­2015: affinché l'Amministrazione federale possa funzionare bene sul lungo termine e posizionarsi in modo ottimale sul mercato del lavoro, dobbiamo prepararla alle attuali sfide di politica del personale, tramite una strategia esaustiva in proposito. Questo diventerà ancora più importante quanto più in futuro si inaspriranno la concorrenza per la migliore manodopera nel contesto dell'evoluzione demografica e la riduzione delle finanze. Il 10 dicembre 2010 abbiamo adottato la «Strategia per il personale dell'Amministrazione federale 2011­2015»195. La strategia non solo definisce le misure, ma assicura anche un controllo sulla base di parametri strategici selezionati. Il rapporto è sottoposto alle commissioni di vigilanza parlamentari nel quadro dei rapporti annuali sulla gestione del personale da parte del Consiglio federale. Nel concetto di attuazione della strategia del personale, il 27 giugno 2011 il nostro Collegio ha concretizzato misure e pianificazione.

RS 161.1 FF 2010 2015 FF 2011 3299 www.epa.admin.ch/themen/projekte/00717/index.html?lang=it

365

Obiettivo quantificabile ­

Nessuno

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

5.1.6

Nessuno

Obiettivo 6: l'attrattiva e la credibilità del sistema fiscale svizzero sono rafforzate

Strategia del Consiglio federale La riscossione delle imposte serve al finanziamento della spesa pubblica. Affinché tale obiettivo venga raggiunto nel migliore dei modi, il compito della politica fiscale è di rendere quanto più interessante il sistema fiscale, garantendo i seguenti criteri: ­

neutralità: le imposte non devono essere d'ostacolo a innovazione e investimenti e non devono influenzare il comportamento di imprese o privati;

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equità delle imposte e trasparenza: la distribuzione del carico fiscale deve incontrare un ampio consenso e le agevolazioni fiscali devono essere rese pubbliche;

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semplicità: il sistema fiscale deve essere comprensibile e il dispendio amministrativo limitato;

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applicazione ed esecuzione: la legislazione fiscale deve essere applicata in maniera equa e coerente;

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consenso internazionale.

Il nostro Collegio ha dato il via a diversi progetti di legge mirati a potenziare l'attrattiva del sistema fiscale svizzero (ad esempio la riforma III dell'imposizione delle imprese, modifiche nell'ambito dell'imposta preventiva e della tassa d'emissione, parte B della riforma dell'imposta sul valore aggiunto, riforma dell'imposizione secondo il dispendio, riforma dell'imposizione delle famiglie). Ci impegneremo per l'attuazione di tali progetti e per intraprendere ulteriori provvedimenti in collaborazione con i Cantoni.

Ci impegneremo, inoltre, a dare seguito a tali principi anche nell'elaborazione di disposizioni d'esecuzione e terremo conto degli interessi legittimi dei contribuenti.

L'obiettivo 6 rientra nel settore di compiti «Presupposti istituzionali e finanziari».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

366

Eliminazione della «penalizzazione del matrimonio» ed equilibrio nell'imposizione dei coniugi e della famiglia: attualmente, nell'ambito dell'imposta federale diretta, i coniugi che percepiscono un doppio reddito e possono contare su un reddito relativamente alto e coppie di pensionati con reddito medio o alto si trovano ancora in posizione svantaggiata rispetto ai concubini nella stessa situazione economica. Inoltre, sussiste uno squilibrio a livello di oneri fiscali tra coniugi monoreddito e coniugi con doppio reddito.

Tali problemi possono essere risolti con diversi modelli di imposizione. Il nostro Collegio dovrà discutere la questione per individuare il modello che riterrà il migliore per risolvere le disparità esistenti. I provvedimenti da noi

decisi dovranno condurre a un'imposizione dei coniugi conforme alla Costituzione e ad un equilibrio a livello di oneri fiscali tra le diverse strutture familiari. Il progetto non deve compromettere l'equilibrio delle finanze federali; quindi, per eventuali perdite di introiti, proporremo un controfinanziamento.

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Messaggio a sostegno della riforma III dell'imposizione delle imprese: la riforma III dell'imposizione delle imprese consentirebbe di potenziare la competitività della Svizzera e quindi incrementate le prospettive di crescita.

Sono previsti l'eliminazione di ostacoli fiscali per le imprese attive in Svizzera, nonché adattamenti del regime fiscale cantonale per le società di holding e di gestione. Già dall'autunno 2010 stiamo portando avanti colloqui con la Commissione europea al fine di definire l'oggetto e le condizioni di un possibile dialogo futuro sull'imposizione delle imprese. Il progetto non deve compromettere l'equilibrio delle finanze federali, quindi, per eventuali perdite di introiti, proporremo un controfinanziamento.

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Messaggio a sostegno della riforma fiscale ecologica: con la riforma fiscale ecologica intendiamo fornire incentivi per un utilizzo sostenibile ed efficiente dell'energia. Allo stesso tempo, tramite sgravi mirati per le imprese e per le economie domestiche, sotto forma di riduzione di tasse e imposte attuali, puntiamo a ottenere effetti di ripartizione il più possibile neutrali. La riforma fiscale ecologica ha l'obiettivo di incrementare l'efficienza energetica dell'economia nazionale svizzera e allo stesso tempo di migliorare l'attrattiva della piazza economica svizzera riducendo le imposte che frenano la crescita. Tale misura contribuisce anche all'obiettivo 21 per un approvvigionamento energetico sicuro e rispettoso dell'ambiente.

Obiettivo quantificabile ­

L'aliquota d'imposizione del nostro Paese deve essere stabilizzata attorno ai valori del 2010 (aliquota fiscale [Stato]: 29,8 %). Per mantenere o incrementare l'attrattiva della piazza finanziaria è necessario perseguire, sul lungo termine, l'obiettivo di una riduzione.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

5.1.7

01.1.5 Aliquota fiscale (Confederazione, Cantoni, Comuni, assicurazioni sociali)

Obiettivo 7: la Svizzera sfrutta le opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione

Strategia del Consiglio federale Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) sono di importanza fondamentale per la vita sociale, economica e politica in Svizzera. Le opportunità da esse offerte in tutti i campi politici dovrebbero essere utilizzate in maniera conforme, contrastando però, al tempo stesso, i rischi ad esse collegati nella maniera appropriata. Tutti devono poter avere accesso a infrastrutture comunicative affidabili e di alta qualità, nonché a servizi dai costi vantaggiosi, la cui disponibilità su tutto il territorio è un fattore essenziale per l'attrattiva della piazza economica svizzera e per 367

un'economia innovativa e competitiva, caratterizzata da una creazione di valore aggiunto all'insegna del risparmio delle risorse.

L'impiego delle TIC come dispositivi di comando e servizi di telecomunicazione intelligenti consente l'aumento dell'efficienza, soprattutto nell'approvvigionamento energetico e nel campo dei trasporti. Per poterlo realizzare devono essere creati i presupposti giuridici, organizzativi, tecnici e di sicurezza.

L'interconnessione e la convergenza di reti di infrastrutture diverse portano a una dipendenza ancora maggiore del nostro sistema economico-sociale dalle TIC e quindi alla nascita di nuove infrastrutture critiche. Occorre quindi, con una collaborazione tra attori statali e privati, costituire meccanismi di protezione coordinati e internazionali per tali infrastrutture critiche. La strategia per la società dell'informazione deve evolversi in maniera tale che le opportunità delle TIC vengano utilizzate nella maniera migliore possibile al fine di creare uno spazio economico e vitale attraente e competitivo e che siano impiegate al servizio di tutta la popolazione svizzera.

Gli obiettivi della «Strategia di e-government Svizzera» della Confederazione e dei Cantoni, che consistono nel delineare le attività amministrative nella maniera il più possibile efficiente, economica e vicina ai cittadini, vengono perseguiti grazie a una stretta collaborazione dei diversi livelli dello Stato. Nel progetto «Reference e-government» i Comuni e i Cantoni vengono aiutati a ottimizzare le loro procedure e a svilupparle dal punto di vista elettronico. Seguendo il motto «un unico sviluppo per più utilizzi» nasce una standardizzazione «bottom-up» sulla base di buoni esempi. Tutti i processi lavorativi ottimizzati con formulari generici racchiudono la possibilità di inoltrare i dati con la firma elettronica di SuisseID. I processi e le soluzioni tecniche vengono concepiti il più possibile come intersettoriali e, a seconda delle necessità, anche coordinati a livello internazionale. La «Strategia nazionale eHealth» verrà ulteriormente sviluppata. L'espansione e l'interconnessione delle TIC nel settore sanitario è di importanza fondamentale per molte riforme di politica sanitaria (finanziamento ospedaliero, SwissDRG, Managed Care).

L'obiettivo 7 rientra nel settore di compiti «Presupposti istituzionali e finanziari».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

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Messaggio su una nuova legge federale concernente la cartella del paziente informatizzata: grazie all'impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (cartella del paziente informatizzata) in futuro le informazioni mediche di un paziente, importanti ai fini del trattamento, saranno a disposizione del personale medico specializzato a prescindere dal momento e dal luogo. Oltre a ciò, la cartella del paziente informatizzata consentirà, tra l'altro, di incrementare la qualità dell'assistenza medica e la sicurezza del paziente. Il trasferimento dei dati avviene, infatti, solamente con il consenso del paziente e le nuove basi legali creano i presupposti che garantiscono sicurezza nello scambio delle informazioni. A tal fine, oltre alle norme tecniche e alle infrastrutture necessarie allo scambio di dati a livello svizzero, occorre definire anche gli strumenti per l'identificazione del personale medico curante e dei pazienti.

196 197 198

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Messaggio concernente la modifica della legge del 18 giugno 2004196 sulle pubblicazioni ufficiali: in futuro la versione elettronica delle pubblicazioni ufficiali della Cancelleria federale sarà la versione facente fede dal punto di vista giuridico, prevalendo sulla versione stampata. La revisione della legge sulle pubblicazioni ufficiali crea le basi legali necessarie a tal fine. La nostra ambizione è quella di creare un'ampia piattaforma elettronica che consenta ai cittadini e alle imprese di avere un accesso elettronico libero e sicuro al diritto federale e ai diritti e doveri ad esso conseguenti. Al tempo stesso intendiamo promuovere la visibilità del diritto federale a livello internazionale.

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Attuazione della «Strategia e-government Svizzera»: l'obiettivo supremo della strategia nazionale «e-government Svizzera» è quello di rendere l'attività amministrativa il più possibile efficiente, economica e vicina ai cittadini grazie all'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Per garantire la continuità nell'attuazione, a fine 2011 è stata adattata la Convenzione quadro di diritto pubblico concernente la collaborazione nell'ambito del Governo elettronico in Svizzera (2007-2011)197, stipulata tra la Confederazione e i Cantoni, e ne è stata stabilita la proroga sino alla fine del 2015. Nella legislatura 2011­2015 potranno quindi continuare ad essere attuati i progetti prioritari della «Strategia e-government Svizzera». Inoltre, occorre creare i presupposti organizzativi, legali e aziendali necessari affinché i progetti nazionali concernenti condizioni di base, come il sistema di scambio di dati o la gestione delle identità e dell'accesso, possano essere istituiti e gestiti congiuntamente dalla Confederazione e dai Cantoni. In questo modo i progetti e le soluzioni tecniche saranno concepiti per quanto possibile in modo intersettoriale e, se necessario, anche coordinati a livello internazionale.

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Aggiornamento e attuazione della strategia per una società dell'informazione in Svizzera: nella primavera 2012 approveremo una versione aggiornata della strategia del 2006198, che terrà conto dei nuovi sviluppi e di temi trasversali che vanno oltre le risorse, dando così un contributo alla capacità futura dello spazio economico e vitale della Svizzera. Inoltre, ci occuperemo di trarre le conclusioni su eventuali ulteriori interventi necessari relativi alla nostra strategia e di stabilire in quali strutture attuarli e svilupparli. Nella prima metà del 2012 approveremo un rapporto completivo per la valutazione del mercato delle telecomunicazioni. Il rapporto analizzerà l'evoluzione del mercato delle telecomunicazioni in Svizzera e terrà conto in particolare della costruzione di infrastrutture telecomunicative moderne sollecitata dal mercato stesso. Se del caso, forniremo le basi per gli strumenti di regolamentazione corrispondenti.

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Sviluppo e attuazione della strategia in materia di voto elettronico: il voto elettronico è uno dei progetti prioritari della strategia nazionale «e-government Svizzera». Nel quadro delle elezioni del Consiglio nazionale del 2011 il progetto è passato a una nuova fase e per la prima volta circa 22 000 Svizzeri all'estero aventi diritto di voto dei Cantoni di Basilea Città, San Gallo, RS 170.512 FF 2008 2863 e FF 2011 8281 oppure www.egovernment.ch/it/index.php www.bakom.admin.ch/themen/infosociety/00695/index.html?lang=it

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Grigioni e Argovia hanno potuto esprimere la loro preferenza per via elettronica in occasione delle elezioni federali. Per quanto concerne le votazioni popolari, 13 Cantoni, e quindi la metà di tutti i Cantoni, hanno già sperimentato con successo la votazione elettronica. La «Pianificazione strategica del progetto vote électronique» si concentra in via prioritaria su misure da apportare in cinque settori, stabilendone un programma di attuazione: strategia comune Confederazione/Cantoni, sicurezza, sviluppo, trasparenza e costi. Nel terzo rapporto concernente il voto elettronico che sottoporremo al Parlamento è nostra intenzione valutare le esperienze fatte dal 2006 ed esporre l'analisi delle elezioni del Consiglio nazionale 2011, nonché i risultati dei lavori per l'omologazione. Intendiamo illustrare inoltre la necessità di adattare le basi legali e presentare nel corso della legislatura 2011­2015 proposte per la procedura da seguire.

Obiettivi quantificabili ­

Durante la legislatura 2011­2015 la Svizzera sarà tra i cinque Paesi migliori dell'OCSE per quanto concerne il collegamento a Internet via cavo a banda larga.

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La Svizzera migliora la sua posizione nel settore del governo elettronico a livello internazionale.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

01.0.2 Abbonati di connessioni Internet a banda larga

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01.0.3 Online Service Index

5.2

Indirizzo politico 2: la Svizzera è ben posizionata a livello regionale e globale e rafforza la propria influenza nel contesto internazionale

La Svizzera fa parte dei Paesi che si sono fortemente globalizzati. È strettamente integrata nel panorama internazionale sia di fatto che nel diritto. E deve estendere e consolidare ulteriormente le sue reti politiche e le sue possibilità di influire nel contesto regionale e globale.

Il punto di riferimento centrale della Svizzera resta l'UE e la via bilaterale resta il miglior modo per salvaguardare i nostri interessi nei suoi confronti. Per assicurare e perfezionare le relazioni bilaterali il Consiglio federale segue una strategia globale e coordinata.

Per mantenere la piazza economica svizzera al buon livello che la caratterizza occorre una politica estera, finanziaria ed economica forte. Si deve scongiurare il rischio di una marginalizzazione della Svizzera dalle organizzazioni finanziarie ed economiche internazionali proprio quando il numero di grandi attori economici svizzeri attivi a livello internazionale aumenta.

La posizione della Svizzera e la sua capacità d'influire a livello internazionale dipendono anche dalla sua disponibilità e capacità di contribuire alla risoluzione delle sfide pressanti su scala globale. La Svizzera continuerà e intensificherà pertanto il suo impegno a favore della pace e di uno sviluppo sostenibile sotto il profilo ecologico, sociale ed economico.

370

5.2.1

Obiettivo 8: la Svizzera è ben relazionata a livello mondiale e consolida la sua posizione nel contesto internazionale e in seno alle istituzioni multilaterali

Strategia del Consiglio federale La Svizzera si deve posizionare bene politicamente ed economicamente su scala globale, oltre che a livello europeo, per non restare esposta alla crescente pressione di singoli Stati o organizzazioni internazionali. Deve muoversi per non restare marginalizzata nei consessi internazionali. È dunque attiva nel tessere le relazioni e consolida il dialogo con i partner di alleanze attuali o potenziali («like-minded»).

La Svizzera rafforza ulteriormente il suo profilo nelle organizzazioni multilaterali di portata mondiale e regionale. S'impegna a favore dello sviluppo del diritto internazionale e dello sviluppo sostenibile. A tale scopo sfrutta tutte le possibilità di partecipare a cooperazioni e reti e si associa con spirito costruttivo ai relativi processi.

Incoraggia anche la partecipazione di Svizzeri in seno alle organizzazioni multilaterali e contribuisce al consolidamento della Ginevra internazionale. Si adopera per rafforzare ulteriormente il suo profilo sulla scena internazionale promuovendo iniziative ed azioni che contribuiscano a rispondere alle grandi sfide globali.

In un mondo in trasformazione e sempre più interconnesso la Svizzera deve rafforzare la sua posizione. Si tratta di bilanciare tra la preservazione della sovranità nazionale, la difesa degli interessi in seno alle organizzazioni internazionali e la stabilità delle relazioni con l'estero.

La Svizzera rafforza la sua presenza in seno alle organizzazioni multilaterali e si associa attivamente ai processi diplomatici multilaterali rilevanti. Fornisce un apporto sostanziale alla ricerca di soluzioni costruttive negli organi multilaterali. Si mette a disposizione come mediatrice leale e costruttrice di ponti, e consolida la sua reputazione di membro credibile e impegnato della comunità internazionale per la ricerca di soluzioni alle sfide nazionali e internazionali, in particolare nei settori pace, sicurezza, stabilità finanziaria, crescita economica, lotta alla povertà e cambiamenti climatici.

Il G20 è diventato il principale forum per le questioni mondiali di politica economica e finanziaria; è quest'organo che sempre più determina l'agenda delle organizzazioni specializzate dell'economia e della finanza. Anche se non è membro del G20, la Svizzera è decisamente toccata dalle decisioni di
quest'organo. La Svizzera intende dunque rafforzare la sua capacità di influire posizionandosi attivamente rispetto alle questioni in agenda al G20 e sfruttando i canali bilaterali e multilaterali o informali, come il Consiglio di stabilità finanziaria (CSF; Financial Stability Board FSB) o il G3 (Global Governance Group). La Svizzera s'impegna affinché i dibattiti si tengano nei pertinenti consessi delle organizzazioni internazionali specializzate (CSF, FMI, OMC, OCSE, ONU ecc.) e le decisioni siano pure adottate da questi organi.

A seguito della decisione adottata dal FMI nel mese di dicembre del 2010 di riformare le quote e la governance, il nostro Collegio ha deciso di consolidare la posizione della Svizzera negli organi decisionali del FMI attraverso il rafforzamento del suo gruppo di voto. In questo contesto partecipa attivamente ai dibattiti interni sulla riforma della governance ed esercita il suo influsso negli organi interessati, come il Consiglio esecutivo del FMI e il Comitato internazionale monetario e finanziario del 371

FMI (CMFI). Ci adoperiamo per impedire l'eventuale indebolimento del gruppo di voto e della sua delegazione in seno agli organi direttivi della Banca mondiale.

La Svizzera ha grande interesse a essere adeguatamente rappresentata nel sistema multilaterale, a contribuire al suo finanziamento e a partecipare attivamente alla sua governance per influire sulla definizione delle politiche delle organizzazioni e difendere i sui interessi in seno a quest'ultime. Il nostro Paese concentra le sue attività, risorse e influenza su un numero limitato di organizzazioni chiave.

L'obiettivo 8 rientra nel settore di compiti «Relazioni con l'estero ­ Cooperazione internazionale».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Messaggio concernente il blocco preventivo dei valori patrimoniali di persone politicamente esposte e della loro cerchia: intendiamo istituire una base legale formale che ci consenta all'occorrenza di bloccare a titolo preventivo valori patrimoniali di persone politicamente esposte e della loro cerchia. In futuro tali ordinanze per bloccare gli averi non saranno più fondate sulla Costituzione (art. 184 cpv. 3); questo consente di aumentare la certezza del diritto.

­

Messaggio concernente il rinnovo della partecipazione della Svizzera agli Accordi generali di credito del Fondo m monetario internazionale: il messaggio concernente il rinnovo della partecipazione della Svizzera agli Accordi generali di credito del Fondo monetario internazionale (FMI) ci consente di prorogare gli accordi che la BNS ha concluso con il FMI. Il periodo di validità si estende fino al 25 dicembre 2013.

­

Messaggio sulla continuazione dell'aiuto monetario internazionale: il messaggio sulla continuazione dell'aiuto monetario internazionale consente di prorogare il credito quadro che la Svizzera può stanziare in caso di perturbazione del sistema monetario internazionale. Il periodo di validità del credito quadro si estende fino al 25 dicembre 2013.

­

Partecipazione della Svizzera al finanziamento della ricostituzione dei fondi delle agenzie internazionali per lo sviluppo (Banca mondiale e Associazione internazionale per lo sviluppo): la Svizzera intende continuare a esercitare una funzione attiva e costruttiva in seno alle organizzazioni multilaterali e accorda particolare importanza al ruolo che svolge in seno al gruppo della Banca mondiale. Oltre ai contributi qualitativi che apporta in seno agli organi di direzione e ai comitati tecnici dell'istituzione, la Svizzera intende partecipare alla prossima ricostituzione dell'Agenzia internazionale per lo sviluppo (IDA-17), che gioverà ai Paesi in sviluppo più poveri. Il nostro Paese vuole così contribuire in modo solidale alla lotta contro la povertà e alla messa a disposizione di beni pubblici. Allo stesso tempo la stabilizzazione e la crescita economica che ne risulteranno nei Paesi in sviluppo e nei Paesi in transizione consentiranno alle imprese svizzere di trovare nuovi sbocchi.

372

Obiettivo quantificabile ­

Per consolidare la sua posizione nel contesto mondiale, la Svizzera è interessata a tessere le relazioni e consolidare il dialogo con i partner di alleanze attuali o potenziali che condividono i suoi punti di vista e valori. A tal scopo sfrutta tutte le possibilità di partecipare a cooperazioni e reti e si associa con spirito costruttivo ai relativi processi. La Svizzera ha grande interesse a essere adeguatamente rappresentata in seno al sistema multilaterale e a partecipare attivamente alla sua conduzione.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

03.1.7 Accordi multilaterali199

­

03.1.2 Numero di Svizzeri in seno alle organizzazioni internazionali

5.2.2

Obiettivo 9: le relazioni tra la Svizzera e l'UE sono rafforzate

Strategia del Consiglio federale L'UE è di gran lunga il principale partner commerciale della Svizzera. Per disciplinare le relazioni con l'UE, intendiamo consolidare, assicurare e sviluppare ulteriormente la via bilaterale. In quest'ottica abbiamo adottato un approccio globale e coordinato che deve di principio inglobare tutti i dossier aperti con l'UE. Si tratta di concretizzare questo approccio e concludere nuovi accordi nei settori d'interesse per le due parti, d'intesa con Parlamento, Cantoni e partner sociali da un lato, e UE dall'altro. Occorre in particolare trovare nuove soluzioni ai problemi istituzionali in sospeso tra l'UE e la Svizzera, tra i quali la questione del recepimento degli sviluppi del diritto dell'UE negli accordi bilaterali, il controllo dell'applicazione e dell'interpretazione di questi accordi e la composizione delle controversie.

L'obiettivo 9 rientra nel settore di compiti «Relazioni con l'estero ­ Cooperazione internazionale».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Disciplinamento delle questioni istituzionali tra la Svizzera e l'UE: nel quadro della prosecuzione della via bilaterale basata su un approccio unitario e coordinato, occorre disciplinare le questioni istituzionali, soprattutto per quanto riguarda il recepimento degli sviluppi del diritto dell'UE, il controllo dell'applicazione e dell'interpretazione di questi accordi e la composizione delle controversie. La soluzione di queste questioni è essenziale per continuare lungo la via bilaterale.

­

Estensione alla Croazia dell'Accordo del 21 giugno 1999200 sulla libera circolazione delle persone: la Croazia dovrebbe entrare nell'UE il 1° luglio 2013. Poiché l'Accordo sulla libera circolazione delle persone è un accordo

199

Proporzione tra il numero di testi normativi multilaterali entrati in vigore in Svizzera (nell'anno della conclusione o in un anno successivo) rispetto al totale dei testi normativi conclusi in un anno (conformemente al sistema d'indicatori MONET).

200 Accordo del 21 giu. 1999 tra la Confederazione Svizzera, da una parte, e la Comunità europea ed i suoi Stati membri, dall'altra, sulla libera circolazione delle persone; RS 0.142.112.681.

373

misto, il campo d'applicazione non si estende automaticamente ai nuovi membri ma deve essere nuovamente negoziato. Il previsto Protocollo III relativo alla libera circolazione delle persone dovrebbe in particolare contenere disposizioni sul regime transitorio applicabile all'estensione graduale della libera circolazione delle persone alla Croazia.

­

Messaggio concernente l'approvazione di un accordo bilaterale di cooperazione tra la Svizzera e l'UE in materia di concorrenza: abbiamo l'intenzione di sottoporre al Parlamento un messaggio concernente l'approvazione di un accordo di cooperazione bilaterale tra la Svizzera e l'UE in materia di concorrenza. Una cooperazione in quest'ambito, basata su un accordo specifico, aumenterebbe notevolmente le possibilità d'identificare e perseguire le violazioni transfrontaliere del diritto della concorrenza di entrambe le Parti consentendo di lottare contro i cartelli con maggiore efficacia. Il rafforzamento della concorrenza che ne risulterebbe costituirebbe un contributo importante alla politica di crescita condotta dal Consiglio federale.

­

Accordo con l'UE sulla collaborazione in materia di sicurezza dei prodotti chimici (REACH e CLP): questo accordo è volto a migliorare la tutela della salute delle persone e dell'ambiente da possibili rischi nell'impiego di prodotti chimici e di prodotti da essi ottenuti e a consentire alla Svizzera di allinearsi agli standard di protezione vigenti nell'UE. L'accordo permette inoltre di eliminare gli ostacoli all'esportazione di prodotti chimici nell'UE. Il nostro Collegio auspica che la Svizzera sia strettamente associata ai lavori in materia di sicurezza dei prodotti chimici condotti dall'UE e dalla sua Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA). Il 18 agosto 2010 abbiamo adottato un relativo mandato negoziale.

­

Accordi con l'UE nei settori dell'agricoltura, della sicurezza delle derrate alimentari, della sicurezza dei prodotti e della sanità pubblica: il 14 marzo 2008 abbiamo adottato un mandato per l'apertura di negoziati con l'UE nei settori dell'agricoltura, delle derrate alimentari, della sicurezza dei prodotti e della sanità pubblica. Le trattative sono in corso. Auspichiamo la conclusione di un accordo di libero scambio nel settore agroalimentare che consentirebbe l'accesso reciproco ai mercati senza armonizzare le politiche agricole. Il libero scambio e il rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza dei prodotti alimentari consentirebbero di rafforzare la competitività di tutta la catena di creazione del valore aggiunto in ambito agricolo e agroalimentare, come pure il suo orientamento alla sicurezza e alla qualità.

Un accordo sulla sanità pubblica deve permettere una cooperazione sistematica con l'UE nei campi della protezione della salute e della protezione dei consumatori. Intendiamo così rafforzare ulteriormente la sanità pubblica, facilitare il lavoro delle autorità sanitarie e delle autorità di vigilanza del mercato ed eliminare o prevenire gli ostacoli all'accesso al mercato dell'UE per i produttori svizzeri.

Obiettivo quantificabile ­

374

Per intensificare le relazioni con l'UE intendiamo consolidare, assicurare e sviluppare ulteriormente la via bilaterale con un approccio globale e coordinato che comprenda tutti i dossier aperti con l'UE. L'obiettivo è di concludere nuovi accordi nei settori d'interesse reciproco.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

03.1.5 Numero di accordi conclusi tra la Svizzera e l'UE201

5.2.3

Obiettivo 10: lo sviluppo della strategia economica esterna prosegue

Strategia del Consiglio federale I motori dell'economia mondiale sono sempre più in Asia e, in parte, nell'America latina. Molti Paesi sviluppati sono attanagliati da preoccupazioni di bilancio e finanza, alti tassi di disoccupazione e da un profondo indebitamento. Nuovi gruppi di Stati stanno assumendo la governance economica mondiale. La Svizzera è dunque confrontata alla difficile sfida di conservare e rafforzare i legami con importanti regioni in sviluppo.

La Svizzera si sforza di conservare i suoi sbocchi e di aprirne di nuovi estendendo la sua rete di accordi di libero scambio. Nella ricerca di sbocchi si deve tenere conto dei risvolti ecologici e sociali. Con l'intensificazione degli sforzi nella cooperazione allo sviluppo economico s'intende ridurre le disparità economiche e aprire il commercio internazionale a Paesi che ne sono oggi esclusi.

L'obiettivo 10 rientra nel settore di compiti «Relazioni con l'estero ­ Cooperazione internazionale».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo

201

­

Approfondimento della strategia economica esterna: il nostro Collegio riesamina l'orientamento strategico della politica economica esterna deciso nel 2004 per tenere conto dei cambiamenti intervenuti a livello internazionale.

Presenta alle Camere le sue proposte in materia nel quadro del rapporto sulla politica economica esterna 2011.

­

Rafforzamento dell'Organizzazione mondiale del commercio: il rafforzamento dell'OMC è destinato a rifare di quest'ultima un forum efficace di negoziazione per l'ulteriore liberalizzazione dei mercati. Si tratta di rafforzare le regole volte a impedire misure protezionistiche e di adattarle ai bisogni attuali (p. es. per quanto riguarda gli investimenti, la concorrenza e le relazioni tra il diritto commerciale e il diritto ambientale).

­

Sviluppo e rafforzamento della rete degli accordi di libero scambio: nel quadro dello sviluppo della sua politica economica esterna per la legislatura 2011­2015 intendiamo rafforzare la politica fin qui seguita in materia di conclusione e approfondimento di accordi di libero scambio per migliorare l'accesso della Svizzera ai mercati esteri importanti e con un forte potenziale di crescita. In funzione dello stato di avanzamento dei differenti negoziati adotterà dei messaggi concernenti l'approvazione di accordi di libero scambio con un certo numero di partner commerciali (in particolare BosniaNel rapporto di gestione l'indicatore 03.1.5 è integrato con un grafico che costituisce una selezione di tre o quattro indicatori presi dal sistema d'indicatori che descrivono la dimensione Svizzera­UE. Questo consente di illustrare in determinati settori le conseguenze degli accordi conclusi con l'UE e di completare in tal modo l'indicatore mediante informazioni pertinenti.

375

Erzegovina, Cina, Stati dell'America Centrale, India, Indonesia, Montenegro, Unione doganale Russia/Bielorussia/Kazakistan, Vietnam).

Obiettivo quantificabile ­

Il grado d'integrazione dell'economia svizzera nei mercati mondiali, misurato soprattutto con la riduzione contrattuale del tasso medio degli oneri doganali pagati sulle esportazioni svizzere, migliora rispetto al livello del 2010.

Modifica del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

03.3.1 Tasso medio degli oneri doganali sulle esportazioni svizzere

5.2.4

Obiettivo 11: la Svizzera fornisce un contributo adeguato all'eliminazione della povertà e all'attenuazione dei rischi globali

Strategia del Consiglio federale Le prospettive di crescita dei Paesi in sviluppo sono condizionate negativamente dalla crisi finanziaria ed economica mondiale e dalla volatilità dei prezzi dei generi alimentari, oltre che da alcune tendenze di lungo periodo come il mutamento climatico. Malgrado i progressi notevoli degli ultimi decenni, oltre un miliardo di persone vivono ancora nella povertà. La situazione delle popolazioni in contesti conflittuali e in Stati fragili rappresenta la più grande sfida che la comunità internazionale è chiamata ad affrontare.

Mediante azioni bilaterali e multilaterali per la lotta alla povertà e lo sviluppo economico e con una presenza forte sul posto, la Svizzera opera in modo flessibile ed efficace in contesti mutevoli.

L'intensificazione del suo impegno sui temi globali (mutamento climatico, sicurezza alimentare, acqua, migrazione, salute, finanze e commercio) nei Paesi e regioni prioritari e nella cooperazione multilaterale, come pure i suoi programmi globali mirati allo sviluppo politico e all'innovazione, devono rispondere a rischi globali e permettere di cogliere le opportunità connesse alla globalizzazione. La cooperazione internazionale della Svizzera contribuisce in tal modo a promuovere uno sviluppo globale sostenibile con poca povertà e minori rischi globali e a una crescita sostenibile. L'aiuto umanitario della Svizzera sostiene prima, durante e dopo crisi, catastrofi e conflitti. Oltre a mobilizzare efficacemente e rapidamente risorse per l'aiuto d'urgenza, opera a più lungo termine nella ricostruzione, nella preparazione strutturale alle catastrofi naturali e nella prevenzione giudiziosa dei loro effetti. Le misure economiche e commerciali contribuiscono a integrare durevolmente i Paesi in sviluppo nell'economia mondiale, a rafforzare la competitività delle economie nazionali e a creare impieghi a livello locale nell'interesse sia dei Paesi partner che della Svizzera.

Si prevede di intensificare la collaborazione tra settore privato e società civile, e di orientare meglio le attività ai risultati. Conformemente al decreto federale del 28 febbraio 2011202, la Svizzera aumenta il suo aiuto allo sviluppo allo scopo di 202

376

FF 2011 2659

raggiungere l'obiettivo dello 0,5 per cento del suo reddito nazionale lordo (RNL) nel 2015.

L'obiettivo 11 rientra nel settore di compiti «Relazioni con l'estero ­ Cooperazione internazionale».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Messaggio sulla cooperazione internazionale allo sviluppo 2013­2016: questo messaggio contiene quattro decreti finanziari concernenti la cooperazione internazionale della Svizzera. I decreti riguardano il credito quadro per la continuazione dell'aiuto umanitario, il credito quadro per la continuazione della cooperazione tecnica e dell'aiuto finanziario a favore dei Paesi in sviluppo, il credito quadro per la continuazione della cooperazione con gli Stati dell'Europa orientale e della CSI e il credito quadro per la continuazione del finanziamento dei provvedimenti di politica economica e commerciale nell'ambito della cooperazione allo sviluppo. Per la prima volta quattro progetti sono raggruppati in un unico messaggio. Per fornire un contribuito efficace allo sviluppo sostenibile a livello mondiale con la riduzione della povertà e dei rischi globali, la cooperazione internazionale della Svizzera perseguirà in futuro cinque obiettivi strategici: 1) prevenire e gestire le crisi, i conflitti e le catastrofi; 2) consentire a tutti l'accesso alle risorse e ai servizi; 3) promuovere una crescita economica sostenibile; 4) sostenere la transizione a sistemi democratici basati su un'economia di mercato; 5) contribuire a una globalizzazione che favorisca lo sviluppo e il rispetto dell'ambiente. Il messaggio prevede la messa in funzione di strumenti bilaterali e di strumenti multilaterali. Questa misura contribuisce anche al raggiungimento dell'obiettivo 8 rafforzando l'influsso della Svizzera in seno alle istituzioni multilaterali.

Obiettivo quantificabile ­

Per mantenere la sua prosperità, la Svizzera ha interesse a reagire ai rischi globali e impegnarsi sui temi di portata mondiale (cambiamenti climatici, sicurezza alimentare, acqua, migrazione, sanità). La Svizzera aumenta il suo aiuto allo sviluppo allo scopo di portarlo nel 2015 allo 0,5 per cento del reddito nazionale lordo.

Modifica del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

5.2.5

03.2.1 Aiuto pubblico allo sviluppo (APS) in per cento del reddito nazionale lordo (RNL)

Obiettivo 12: la Svizzera rafforza il proprio impegno nell'ambito dei diritti umani, della politica della pace, della mediazione e dei buoni uffici

Strategia del Consiglio federale I complessi cambiamenti e crisi a livello mondiale, che non possono essere considerati distintamente l'uno dall'altro, comportano nuovi rischi e minacce, ma anche nuove opportunità per la pace, la stabilità internazionale e la sicurezza degli Stati e degli individui.

377

La Svizzera considera il suo impegno a favore della pace, del rispetto dei diritti dell'uomo e della sicurezza umana in generale una risposta strategica a queste sfide e intende rafforzarlo. Il Parlamento ha deciso il 22 dicembre 2011203 di rafforzare nel corso del periodo 2012­2016 la promozione della pace e ha pertanto aumentato di 70 milioni di franchi rispetto al periodo precedente i mezzi destinati a questo settore. La Svizzera si concentrerà sulle regioni che reputa d'interesse strategico e di particolare importanza per preservare la stabilità: il Mediterraneo (Europa sudorientale, Africa del Nord e Medio Oriente), Caucaso, Asia centrale e Africa subsahariana. La Svizzera contribuirà a migliorare la situazione dei diritti dell'uomo in un certo numero di Paesi in sviluppo e condividerà l'esperienza incamerata nel quadro dei dibattiti condotti a livello internazionale, soprattutto nell'ambito dell'Esame periodico universale (Universal Periodic Review UPR) del Consiglio dei diritti dell'uomo.

La Svizzera s'impegnerà in particolare in diversi processi di pace, sia come mediatore principale, sia in seno a gruppi internazionali. Metterà a disposizione a tal proposito le sue competenze e il suo know-how, soprattutto la sua capacità di condurre e promuovere il dialogo. Il nostro Paese dispone inoltre di un team di esperti altamente qualificati e di esperienza approfondita in diversi ambiti importanti per l'instaurazione di una pace durevole (democrazia, elezioni e ripartizione del potere; rielaborazione del passato; promozione e tutela dei diritti dell'uomo; protezione dei civili nei conflitti armati; pace e sicurezza; migrazioni e lotta contro la tratta di esseri umani.

L'obiettivo 12 rientra nel settore di compiti «Relazioni con l'estero ­ Cooperazione internazionale».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Messaggio del 20 dicembre 2006 concernente la Convenzione delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate: questa convenzione è la nona grande convenzione sui diritti dell'uomo delle Nazioni Unite. Essa disciplina per la prima volta a livello universale il diritto di ogni persona di non essere sottoposta alla sparizione forzata. I casi di sparizioni forzate devono essere puniti e occorre combattere l'impunità del crimine. La Convenzione contribuisce a promuovere il rispetto dei diritti dell'uomo e corrisponde agli obiettivi di politica estera della Svizzera. Anche se è in generale compatibile con l'ordinamento giuridico svizzero, la sua adozione richiederà alcune modifiche legislative in materia penale.

­

Messaggio del 13 dicembre 2006 concernente la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili: questa convenzione, che precisa e adatta alla situazione particolare delle persone disabili alcune garanzie già previste dal diritto internazionale dei diritti dell'uomo è stata adottata il 13 dicembre 2006 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Al 1° luglio 2011 era stata firmata da 149 Stati (compresa l'UE) e ratificata da 103 Stati.

L'obiettivo della Convenzione è di promuovere, proteggere e assicurare alle persone disabili il pieno esercizio dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, compresa la partecipazione attiva alla vita politica, economica, sociale e culturale. La Convenzione vieta esplicitamente la discriminazione dei disabili in tutti i settori della vita e garantisce loro i diritti umani civili,

203

378

FF 2012 245

politici, economici, sociali e culturali. Non crea diritti particolari in aggiunta ai diritti esistenti, bensì precisa i diritti universali dell'uomo secondo la prospettiva delle persone disabili e in considerazione delle loro particolari condizioni di vita.

­

Prosecuzione delle misure di promozione civile della pace e della sicurezza umana negli anni 2016­2020: la promozione civile della pace e il rafforzamento dei diritti dell'uomo sono l'elemento centrale della politica estera della Svizzera. Il nostro Paese risponde in questo modo all'evoluzione delle minacce e dei rischi globali, nel solco della sua tradizione umanitaria e dei buoni uffici. E quando mette efficacemente al servizio di questa opera il suo know-how, la sua immagine nel mondo e la sua influenza ne escono rafforzate.

­

Valutazione del centro di competenze per prestazioni nel settore dei diritti dell'uomo: il 1° giugno 2009 il Consiglio federale ha deciso di avviare un progetto pilota della durata di cinque anni concernente la costituzione di un centro di competenze per prestazioni nel settore dei diritti dell'uomo. In Svizzera i Cantoni, i Comuni e il settore privato hanno bisogno di un appoggio e di servizi supplementari nel settore dei diritti dell'uomo. In questa fase pilota il Dipartimento federale degli affari esteri e altri dipartimenti interessati acquisteranno presso istituti universitari selezionati prestazioni di questo genere. Alla fine del quarto anno saranno presentate al Consiglio federale una valutazione delle attività svolte e dei risultati ottenuti e proposte per il seguito.

Obiettivo quantificabile ­

Nessuno

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

5.3

Nessuno

Indirizzo politico 3: la sicurezza della Svizzera è garantita

La politica di sicurezza s'iscrive oggi in un contesto nel quale le minacce facilmente identificabili sono state soppiantate da rischi diffusi e transnazionali. A seguito dei cambiamenti climatici anche i pericoli naturali costituiscono sempre più una minaccia. Il rilevamento precoce dei pericoli e delle minacce e l'interconnessione degli strumenti della politica di sicurezza a livello interno ed esterno sono viepiù indispensabili. Malgrado questi pericoli, il nuovo contesto può offrire alla Svizzera l'opportunità di adottare in materia di politica estera e di politica di sicurezza una posizione indipendente e profilata che le permetta di difendere i suoi interessi nel modo più efficace possibile.

Il contesto in materia di politica di sicurezza è caratterizzato soprattutto dai pericoli del crimine organizzato, del terrorismo, degli attacchi contro infrastrutture informatiche e di telecomunicazione, della proliferazione di armi di distruzione di massa, del disfacimento delle strutture statali, delle catastrofi naturali. D'altra parte, l'esacerbazione delle tensioni sociali può portare a un aumento della criminalità e a una maggiore propensione alla violenza. Per questa ragione il mantenimento della sicurezza 379

costituisce un compito sia nazionale che internazionale, civile e militare. Si tratta di garantire la capacità d'intervento, l'indipendenza e l'integrità della Svizzera e della sua popolazione privilegiando un approccio globale in materia di sicurezza. A tale scopo è necessario perfezionare ulteriormente il coordinamento tra gli strumenti della politica di sicurezza, rafforzare le misure preventive e ottimizzare la cooperazione internazionale.

5.3.1

Obiettivo 13: gli strumenti d'individuazione precoce e di lotta contro rischi e minacce sono applicati efficacemente

Strategia del Consiglio federale La crescente vulnerabilità della società e dei sistemi tecnici esige una politica di sicurezza globale che consenta di reagire con rapidità e flessibilità alle differenti minacce e pericoli. Gli strumenti della politica di scurezza devono essere concepiti in modo tale da consentire in qualsiasi momento una reazione efficace a qualsiasi evento, prevedibile o no. Questo presuppone che il coordinamento tra loro funzioni al meglio: si tratta, dunque, con la rete integrata per la sicurezza, di sviluppare e ottimizzare il concetto di integrazione della politica di sicurezza. D'altra parte, garantire la sicurezza significa anche contribuire alla stabilità e alla pace al di là delle nostre frontiere. Infine, visto il carattere diffuso delle minacce, assumono particolare importanza l'acquisizione e il trattamento delle informazioni e il rilevamento tempestivo dei pericoli. La rete integrata per la sicurezza svolge una funzione essenziale anche in questi settori.

L'obiettivo 13 rientra nel settore di compiti «Difesa nazionale».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Messaggio sulla revisione totale della legge federale del 3 ottobre 2008204 sul servizio informazioni civile: il messaggio relativo a una nuova legge sul servizio informazioni civile dovrà essere pronto entro la fine del 2012. Questa legge fornirà la base giuridica e codificherà le missioni, i diritti, gli obblighi e i sistemi d'informazione dei servizi d'informazione civili per la Svizzera. La legge disciplinerà di nuovo gli elementi controversi del messaggio originario del 15 giugno 2007205 concernente la modifica della legge federale del 21 marzo 1997206 sulle misure per la salvaguardia della sicurezza interna (LMSI) e le disposizioni in vigore. Al centro delle critiche vi era stato soprattutto l'impiego di mezzi speciali per la ricerca di informazioni (p. es. la sorveglianza del traffico delle telecomunicazioni e la sorveglianza degli spazi privati mediante apparecchi tecnici).

­

Strategia della protezione della popolazione e della protezione civile 2015+: sulla base del nostro rapporto sulla «Strategia della protezione della popolazione e della protezione civile 2015+» e nel quadro della Strategia stressa, le basi legali pertinenti sono riviste e sottoposte al Parlamento. Si tratta soprattutto di garantire la capacità operativa del futuro dispositivo di protezione

204 205 206

380

RS 121 FF 2007 4613 RS 120

della popolazione, tenuto conto dei bisogni dei Cantoni e delle possibilità della Confederazione.

­

Attuazione del rapporto sull'esercito 2010: vi abbiamo sottoposto il rapporto sull'esercito 2010 il 1° ottobre 2010207. Con riferimento al nostro rapporto sulla politica di sicurezza della Svizzera, il rapporto sull'esercito illustra le minacce e i pericoli, nonché le relative conseguenze per l'esercito. Esso presenta il profilo delle prestazioni, un modello di base e i mezzi finanziari necessari. Quando avrete terminato l'esame del rapporto e saranno decisi il quadro e gli orientamenti della sua attuazione, vi sottoporremo nel 2013 un messaggio per modificare le relative basi legali. Occorrerà simultaneamente pianificare l'attuazione del rapporto tenendo conto in tutte le fasi delle vostre decisioni.

­

Rapporto del Consiglio federale sulla politica di sicurezza della Svizzera: nel nostro rapporto del 23 giugno 2010208 sulla politica di sicurezza 2010 abbiamo indicato che intendiamo sottoporvi questi rapporti con maggiore frequenza (uno per legislatura). Il rapporto sulla politica di sicurezza è il documento di base che fissa le linee guida e le condizioni quadro della politica di sicurezza attuale e futura. Presenta le minacce che incombono sulla Svizzera e la loro evoluzione, nonché gli strumenti e i provvedimenti da mettere in atto per prevenire, impedire o gestire le minacce e i pericoli per il Paese e la popolazione.

Obiettivo quantificabile ­

L'indice della fiducia di cui gode l'esercito nella popolazione non scende al di sotto del livello raggiunto nel 2011.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

04.1.1 Fiducia nell'esercito

5.3.2

Obiettivo 14: la criminalità, il terrorismo e gli attacchi informatici sono combattuti con successo e misure preventive sono adottate contro il ricorso alla violenza nella società

Strategia del Consiglio federale Se al momento la Svizzera non è interessata direttamente da minacce militari classiche (guerre), non è però al riparo da rischi di sicurezza globali, come l'estremismo, il crimine organizzato, il terrorismo, la criminalità economica o la proliferazione delle armi di distruzione di massa. Tra i reati socialmente più nefasti perpetrati da reti o organizzazioni criminali si possono annoverare la tratta di esseri umani e il traffico di migranti, il traffico di droga o di armi, la corruzione, la contraffazione di merci o ancora il riciclaggio di denaro. Inoltre, vista la loro crescente complessità, i sistemi d'informazione e di comunicazione sono sempre più esposti alla cibercriminalità. La lotta al crimine organizzato va combattuta con interventi mirati, ma anche con provvedimenti politici contro la tratta di esseri umani, il traffico di migranti e il 207 208

FF 2010 7855 FF 2010 4511

381

riciclaggio di denaro. Occorre agire a livello politico per contribuire, con gli altri partner e tutti coloro che sono confrontati agli stessi problemi, a stabilizzare il contesto di sicurezza transnazionale. Bisogna anche combattere risolutamente l'immigrazione clandestina e tutte le forme di criminalità che le gravitano attorno. Infine, si devono adottare le misure necessarie a proteggere lo Stato e la popolazione dai rischi di un attacco informatico e limitare le sue conseguenze.

L'esacerbazione delle tensioni sociali (crescente anonimato, frammentazione della società) in spazi sempre più densamente popolati può comportare un aumento della criminalità e una crescita della propensione alla violenza. Per prevenire questi fenomeni (delinquenza giovanile, violenza in ambito scolastico o nelle strade ecc.)

occorre rafforzare la collaborazione intercantonale in materia di giustizia e polizia.

Inoltre si devono promuovere misure preventive coordinate tra Confederazione, Cantoni e Comuni (prevenzione della violenza, misure di sensibilizzazione ecc.).

L'obiettivo 14 rientra nel settore di compiti «Ordine e sicurezza pubblica».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Messaggio concernente la legge federale sull'armonizzazione delle pene nel Codice penale209, nel Codice penale militare del 13 giugno 1927210 e nel diritto penale accessorio: le disposizioni della Parte speciale del Codice penale sono sottoposte ad un esame comparativo volto a determinare se la pena comminata corrisponde alla gravità del reato e se è in sintonia con le sanzioni per altri reati di pari gravità. Un simile esame sarà condotto anche sul Codice penale militare e sul diritto penale accessorio. Con l'armonizzazione delle pene i giudici disporranno di strumenti differenziati per sanzionare i reati e del necessario margine di apprezzamento. Il progetto prevede anche l'abrogazione di alcune disposizioni penali.

­

Messaggio concernente la revisione della Parte generale del Codice penale211, del Codice penale militare del 13 giugno 1927212 e del diritto penale minorile del 20 giugno 2003213 (modifica del diritto delle sanzioni): questa riforma del sistema delle sanzioni prevede il ritorno alle pene privative della libertà di breve durata, l'abolizione della pena pecuniaria con sospensione condizionale o sospensione condizionale parziale, il lavoro di pubblica utilità non come pena ma come forma dell'esecuzione, l'introduzione della sorveglianza elettronica dell'esecuzione al di fuori dello stabilimento dell'esecuzione (cosiddetto electronic monitoring) e, nel diritto penale minorile, l'aumento del limite d'età per la fine delle misure dagli attuali 22 a 25 anni.

­

Strategia nazionale di difesa cibernetica: occorre definire gli orientamenti strategici della Confederazione per fronteggiare la ciberminaccia globale.

Entro l'inizio del 2012 sarà elaborato un progetto per una strategia della Confederazione di difesa cibernetica d'intesa con i Cantoni, l'economia e i gestori di infrastrutture d'informazioni vitali. Un rapporto per l'attuazione

209 210 211 212 213

382

RS 311.0 RS 321.0 RS 311.0 RS 321.0 RS 311.0

sarà sottoposto al Consiglio federale entro l'inizio del 2013 e le misure previste saranno progressivamente messe in atto a partire dal 2012.

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Ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa del 28 ottobre 2011 sulla contraffazione dei prodotti medicali e reati simili che implicano una minaccia alla salute pubblica (Convenzione Medicrime): con la ratifica della convenzione Medicrime ci prefiggiamo di rafforzare la protezione della salute dell'uomo e degli animali. In particolare, la Convenzione conferisce più strumenti alle autorità di perseguimento penale e facilita lo scambio d'informazioni tra gli Stati.

Obiettivo quantificabile ­

Nessuno

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

Nessuno

5.3.3

Obiettivo 15: la collaborazione con partner svizzeri ed esteri è intensificata

Strategia del Consiglio federale I criminali sono spesso attivi a livello mondiale: per contrastarli è dunque necessario operare a livello internazionale. Il mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza richiede un'azione efficace da parte delle autorità giudiziarie e di polizia e strumenti operativi conformi ai principi dello Stato di diritto.

Occorre sviluppare ulteriormente e consolidare la collaborazione in materia di polizia e perseguimento penale con i partner nazionali e internazionali dando la priorità alla cooperazione nell'ambito di Schengen e all'allargamento dell'assistenza giudiziaria penale in materia fiscale.

L'obiettivo 15 rientra nel settore di compiti «Ordine e sicurezza pubblica».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

214 215

Messaggio concernente la revisione della legge del 20 marzo 1981214 sull'assistenza internazionale in materia penale: nel marzo 2009 abbiamo deciso di riprendere lo standard previsto dall'articolo 26 del modello di convenzione dell'OCSE e di ampliare l'assistenza amministrativa ai casi di semplice sottrazione d'imposta (mediante convenzioni per evitare le doppie imposizioni). Per prevenire qualsiasi rischio d'incoerenza in materia di cooperazione internazionale abbiamo inoltre deciso il 29 giugno 2011 di allineare in ambito fiscale l'assistenza giudiziaria all'assistenza amministrativa. A tal scopo saranno modificate le disposizioni sull'assistenza amministrativa in materia fiscale (revisione parziale della legge sull'assistenza internazionale in materia penale), ratificata la Convenzione europea del 20 aprile 1959215 di assistenza giudiziaria in materia penale e ritirata la riserva al Secondo proto-

RS 351.1 RS 0.351.1

383

collo addizionale del 17 marzo 1978216 alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957217.

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Adeguamento del diritto svizzero ai futuri sviluppi dell'acquis di Schengen e dell'acquis di Dublino: dalla firma dell'Accordo di associazione a Schengen e dell'Accordo di associazione a Dublino, alla Svizzera sono già stati notificati più di 120 sviluppi dell'acquis di Schengen (regolamenti e decisioni dell'UE che la Svizzera ha firmato e ripreso il 26 ottobre 2004), mentre non è stato notificato alcuno sviluppo dell'acquis di Dublino. Si prevede che verranno notificate altre disposizioni che nella legislatura 2011­2015 dovranno essere trasposte nel diritto svizzero sia a livello di legge sia a livello di ordinanza, per esempio la nuova versione del regolamento di Dublino II e del regolamento Eurodac o ancora l'attuazione dei sistemi API (Advanced Passenger Information) e EES (Entry and Exit-System).

Obiettivo quantificabile ­

Il Corpo delle guardie di confine partecipa con almeno 1000 giorni d'impiego al mese alle operazioni dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (Frontex).

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

02.3.1 Numero dei giorni d'impiego nel quadro di operazioni Frontex per rendere sicure le frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea

5.4

Indirizzo politico 4: la coesione sociale della Svizzera è rafforzata e le sfide demografiche sono affrontate con successo

La Svizzera è confrontata a sempre nuove sfide nei settori dell'integrazione sociale, dell'evoluzione demografica e della diversità culturale. L'evoluzione demografica, ossia la trasformazione quantitativa e strutturale della popolazione a livello nazionale e mondiale, ha un impatto sulle differenti politiche pubbliche. In questo contesto svolgono un ruolo particolarmente importante l'invecchiamento della popolazione e l'immigrazione legale e illegale e le difficoltà e le sfide che questi pongono.

Si tratta di fare in modo che l'immigrazione abbia ricadute sociali ed economiche positive e di preservare la tradizione umanitaria della Svizzera garantendo la protezione alle vittime di persecuzioni. Occorre inoltre mettere in evidenza le opportunità di una società pluralistica e ridurre i pericoli connessi a una trasformazione demografica radicale.

Allo stesso tempo si tratta di proseguire l'adeguamento permanente del sistema alle sfide demografiche rinnovando il contratto tra le generazioni e contenendo l'aumento dei costi del sistema sanitario. Per garantire un sistema sanitario efficiente occorre porre l'accento sulla prevenzione e sulla promozione della salute. Il sistema sanitario deve essere accessibile a tutti.

216 217

384

RS 0.353.12 RS 0.353.1

Nel settore della politica sociale la priorità resta il consolidamento finanziario delle assicurazioni sociali. È fondamentale sostenere e creare valori comuni, in grado di suscitare un senso d'identificazione, consolidare la fiducia tra cittadini e Stato, favorire l'integrazione e promuovere la coesione sociale.

5.4.1

Obiettivo 16: le opportunità offerte dalla migrazione sono colte mentre i rischi sono combattuti

Strategia del Consiglio federale L'immigrazione in Svizzera dipende direttamente dallo sviluppo economico. Ma anche le crisi, i conflitti e la distruzione delle basi naturali della vita nel mondo possono pure provocare movimenti migratori. La tendenza all'aumento dell'immigrazione legale non dovrebbe arrestarsi. E anche l'immigrazione illegale dovrebbe perdurare, visto il considerevole divario del livello di vita rispetto ai Paesi di provenienza dei migranti.

È necessario controllare e regolare attivamente l'immigrazione secondo l'indirizzo economico e sociale auspicato. Gli stranieri che hanno bisogno di protezione devono averla. Gli stranieri contribuiscono alla diversità della Svizzera; coloro che soddisfano i requisiti sono naturalizzati. Gli stranieri che non hanno bisogno di protezione, la cui domanda è stata respinta, dovranno, nella misura del possibile, essere respinti. Occorre migliorare l'integrazione degli stranieri e garantire la coesione sociale in un contesto sempre più eterogeneo.

In materia di migrazioni la Svizzera pratica una politica attiva di cooperazione internazionale basata su una stretta collaborazione interdipartimentale e su uno stretto partenariato tra i Paesi di provenienza, di transito e di destinazione che tiene conto in modo ponderato degli interessi di tutti gli attori coinvolti e che considera sia le opportunità economiche, sociali e culturali della migrazione, sia le problematiche che essa pone (p. es. l'immigrazione illegale, la questione del rientro, la tratta di esseri umani). I principali strumenti in questo contesto sono il dialogo internazionale sulla migrazione, i partenariati migratori, i programmi di protezione dei rifugiati nella loro regione d'origine, i programmi d'aiuto al ritorno e di aiuto strutturale.

L'obiettivo 16 rientra nel settore di compiti «Previdenza sociale».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

218 219

Messaggio concernente la revisione della legge del 26 giugno 1998218 sull'asilo: nel suo rapporto del marzo 2011219 sulle misure di accelerazione nel settore dell'asilo il DFGP propone una ristrutturazione del settore dell'asilo mediante la creazione di centri di procedura federali e provvedimenti volti a estendere la tutela giurisdizionale. Si tratta di fare in modo che a lungo termine la maggior parte delle procedure d'asilo sia sbrigata rapidamente in questi centri. Le fluttuazioni del numero di domande presentate saranno fronteggiate aumentando e diminuendo rapidamente le risorse umane e le capacità delle strutture di accoglienza. Un altro elemento centrale del dispositivo sono la consulenza e l'aiuto al ritorno prestati nel quadro di RS 142.31 www.bfm.admin.ch/content/dam/data/migration/rechtsgrundlagen/gesetzgebung/ asylg-aug/ersatz-nee/ber-beschleunig-asyl-f.pdf

385

regolari incontri personali per incoraggiare gli interessati a rimpatriare volontariamente.

­

Nuove disposizioni in materia d'integrazione e sancire la questione dell'integrazione nelle leggi speciali: sulla base delle nostre decisioni del 5 marzo 2010 e del 30 marzo 2011 e nel quadro dell'attuazione del piano d'integrazione si prevede di completare il diritto in materia d'integrazione degli stranieri e di sancire la questione dell'integrazione in diverse leggi speciali. Le nuove disposizioni riguarderanno, da un lato, la gestione e il coordinamento della politica in materia d'integrazione, gli obiettivi della promozione specifica dell'integrazione, i gruppi target e il finanziamento, dall'altro, gli obblighi in materia d'integrazione che saranno precisati e resi più vincolanti. Inoltre sarà sancito il mandato d'integrazione nelle leggi speciali sulle strutture ordinarie (formazione professionale, lavoro ecc.) e saranno riviste diverse legge speciali, soprattutto adattando il mandato principale, completando le disposizioni concernenti l'incoraggiamento o ampliando gli strumenti e le competenze dei servizi interessati.

­

Rapporto «Libera circolazione delle persone e immigrazione»: il nostro rapporto esaminerà in modo globale le conseguenze dell'immigrazione proveniente dai Paesi dell'UE/AELS e da altri Stati, le sue conseguenze a medio e lungo termine per la società e l'economia svizzere, e indicherà i mezzi di cui dispongono il Consiglio federale e il Parlamento per meglio gestire sul lungo periodo i flussi migratori. Da un punto di vista formale il rapporto adempie i postulati Bischof (09.4311), Girod (09.4301) e la mozione Brändli (10.3721) e altri interventi affini ancora pendenti.

Obiettivo quantificabile ­

L'ammissione di manodopera straniera in Svizzera dipende dagli interessi macroeconomici, dalle opportunità d'integrazione professionale e sociale a lungo termine, nonché dalle esigenze scientifiche e culturali della Svizzera.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

5.4.2

08.8.3 Tasso di attività per nazionalità (Svizzera ­ UE/AELS ­ altri Paesi)

Obiettivo 17: la coesione sociale è rafforzata e i valori comuni sono promossi

Strategia del Consiglio federale Viste le nuove sfide poste dall'evoluzione demografica e dalla diversità culturale è necessario rafforzare la coesione sociale, soprattutto con investimenti nella formazione a favore dei gruppi sociali più sfavoriti. Occorre intensificare il dibattito sui valori della società al fine di rafforzare il senso d'identificazione e i valori comuni tra gruppi di popolazione residenti in Svizzera, di migliorare la comprensione tra differenti comunità linguistiche e di promuovere il plurilinguismo individuale.

Anche il dialogo interreligioso deve essere sostenuto.

Nell'ambito del loro mandato di servizio pubblico i media elettronici svolgono una funzione importante nella coesione sociale del Paese. Si tratta dunque di garantire il mantenimento e il finanziamento del servizio pubblico, ma anche di riesaminare in

386

permanenza il ruolo che deve svolgere. Il servizio pubblico deve anche continuare ad essere accessibile a tutti.

L'obiettivo 17 rientra nel settore di compiti «Cultura e tempo libero».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo

220 221 222 223

­

Messaggio concernente la promozione della cultura negli anni 2016­2019: il 23 febbraio 2011 abbiamo approvato il messaggio che definisce l'orientamento strategico della politica culturale della Confederazione per il periodo di credito 2012­2015 (messaggio sulla cultura)220. Già nel corso della prossima legislatura elaboreremo il messaggio sulla cultura 2016­2019 in quanto l'articolo 25 della legge dell'11 dicembre 2009221 sulla promozione della cultura prevede un'impostazione finanziaria della promozione culturale della Confederazione mediante un messaggio quadriennale. Decideremo i contenuti prioritari della politica culturale e proporremo i relativi decreti finanziari. L'attenzione sarà focalizzata sui seguenti obiettivi e misure: salvaguardia del patrimonio culturale, promozione della mediazione culturale e degli scambi culturali nazionali e internazionali, promozione del cinema, sostegno di organizzazioni culturali e ai nomadi, organizzazione e promozione di manifestazioni culturali e progetti, versamento di un aiuto finanziario alla città di Berna, promozione delle nuove leve, conferimento di distinzioni e promozione della lettura.

­

Messaggio concernente la modifica della legge federale del 24 marzo 2006222 sulla radiotelevisione: l'evoluzione tecnologica ha reso obsoleto il sistema attuale, che lega l'obbligo di pagare il canone radiotelevisivo al possesso di un apparecchio di ricezione pronto all'uso. Il futuro canone, che non dipenderà dal possesso di un tale apparecchio, sarà prelevato da tutte le economie domestiche e da tutte le aziende e servirà a finanziare il servizio pubblico fornito dalla SSR e dalle televisioni regionali e dalle emittenti radiofoniche locali private. Questi media contribuiscono in modo determinante alla libera formazione dell'opinione dei cittadini e all'espressione fedele e sicura della loro volontà. Il mandato conferito alla SSR è a tal proposito molto ampio: la concessione la incarica di promuovere la comprensione, la coesione e lo scambio fra le regioni del Paese, le comunità linguistiche, le culture, le religioni e i gruppi sociali.

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Esame di un rinnovo dell'Accordo dell'11 ottobre 2007223 con l'UE sulla partecipazione della Svizzera al programma MEDIA: la Svizzera partecipa al programma di sostegno al settore audiovisivo europeo MEDIA 2007.

L'obiettivo di questo programma è la promozione dello sviluppo, della distribuzione e della commercializzazione di produzioni cinematografiche europee che devono affrontare le difficoltà strutturali di un mercato europeo frammentato a causa delle barriere culturali e linguistiche. Il programma scade nel 2013. Per la partecipazione della Svizzera al nuovo programma MEDIA l'UE pone condizioni più estese, che da un lato consoliderebbero il FF 2011 2701 RS 442.1; FF 2009 7631 RS 784.40 Accordo dell'11 ott. 2007 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea nel settore audiovisivo che stabilisce le modalità e le condizioni della partecipazione della Confederazione Svizzera al programma comunitario MEDIA 2007; RS 0.784.405.226.8.

387

restringimento del margine di manovra del Consiglio federale in materia di politica mediatica, avvenuto contestualmente al programma esistente, e dall'altro comporterebbero la ripresa di nuove norme nel mercato mediatico.

Pertanto esamineremo con attenzione l'eventuale rinnovo della partecipazione svizzera alla prossima generazione di programmi.

Obiettivo quantificabile ­

La quota di stranieri che abbandonano la scuola prematuramente non è superiore al valore medio degli anni dal 2006 al 2009.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

5.4.3

TT: quota di giovani (18­24 anni) che abbandonano prematuramente la scuola secondo la nazionalità (svizzeri-stranieri)

Obiettivo 18: l'aumento dei costi nel settore della salute è contrastato, tra l'altro, intensificando la prevenzione

Strategia del Consiglio federale La popolazione esige sempre di più dal sistema sanitario e dalle sue prestazioni. La crescita dei costi che ne deriva per il settore della sanità e le casse malati deve però essere frenata e stabilizzata durevolmente.

In questo settore le riforme devono essere meglio calibrate sui bisogni di una società in trasformazione e favorire nel contempo lo sviluppo della qualità incrementando l'efficacia e l'efficienza. Per garantire un sistema sanitario performante occorre porre maggiormente l'accento sulla prevenzione e la promozione della salute. Il sistema sanitario dovrà però restare accessibile a tutti e i costi della salute dovranno essere sopportabili per tutte le fasce di popolazione.

L'obiettivo 18 rientra nel settore di compiti «Sanità».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

388

Strategia del Consiglio federale sulla qualità nel sistema sanitario: sarà elaborata una base legale per creare un istituto nazionale della qualità e della sicurezza dei pazienti in modo che la Confederazione possa esercitare meglio le sue competenze in materia e assicurare efficacemente e durevolmente le misure di attuazione. Questo istituto avrà il compito di effettuare lavori specialistici di base, fornire consulenza alla Confederazione e realizzare i programmi e i rilevamenti sulla qualità decisi da quest'ultima. La strategia in materia di qualità verterà essenzialmente sul processo di fornitura delle prestazioni. Lo sviluppo in altri settori come la valutazione delle tecnologie mediche (Health Technology Assessment HTA) riguardo alla procedura d'autorizzazione per prestazioni conformi ai criteri di efficacia, adeguatezza ed economicità e le preoccupazioni relative alla creazione di un istituto HTA saranno prese in considerazione nel corso dei lavori di attuazione.

224 225 226

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Preparazione dell'attuazione della revisione totale della legge sulle epidemie224 e strategia nazionale per la lotta contro le infezioni associate alle cure e le resistenze agli agenti patogeni: si tratta, da un lato, di rimaneggiare la legislazione d'esecuzione relativa alla legge sull'epidemie per poter rilevare, valutare e prevenire tempestivamente i rischi di comparsa e di propagazione delle malattie trasmissibili e di attuare le condizioni organizzative, tecniche e finanziarie necessarie a tale scopo, di modo che le conseguenze delle malattie trasmissibili per le persone interessate e la società possano essere ridotte. D'altra parte, entro il 2015 approveremo una strategia nazionale per la lotta contro le infezioni associate alle cure e le resistenze agli agenti patogeni. Nel quadro delle misure di protezione della popolazione, si prevede inoltre di realizzare un sistema d'informazione elettronico per il rilevamento precoce e la lotta contro le malattie trasmissibili.

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Messaggio concernente la modifica legge del 15 dicembre 2000225 sugli agenti terapeutici (2a fase): la 2a fase della revisione ordinaria della legge sugli agenti terapeutici consentirà di esaminare in modo critico le disposizioni in vigore che disciplinano l'accesso al mercato. Allo stesso tempo si presterà attenzione a migliorare la sicurezza dei medicamenti e la trasparenza. È necessario prendere in considerazione le richieste molto diverse provenienti dall'industria, dal commercio, dagli specialisti e dai pazienti senza perdere di vista l'interesse della società di beneficiare di un sistema sanitario performante e coerente.

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Rafforzamento della prevenzione e della promozione della salute: l'attuazione della legge sulla prevenzione della salute226 consentirà di migliorare il coordinamento e la gestione strategica delle misure di prevenzione, promozione della salute e diagnosi precoce in Svizzera delle malattie non trasmissibili; a tale scopo la legge prevede una riorganizzazione delle competenze a livello federale e un nuovo disciplinamento dei flussi finanziari relativi alla prevenzione. D'altra parte i tre programmi nazionali (tabacco, alimentazione e movimento, alcol) per la lotta alle malattie non trasmissibili saranno prolungati negli anni 2013­2016. Le misure di prevenzione e il lavoro di sviluppo avviati nel corso di questi ultimi anni saranno continuati allo scopo di fissare durevolmente ed efficacemente le basi della prevenzione.

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Messaggio concernente una nuova legge federale sulla registrazione dei tumori e di altre diagnosi: le molteplici norme cantonali in materia saranno armonizzate mediante una nuova legge federale sulla registrazione dei tumori, che permetterà tra l'altro di rilevare su tutto il territorio le nuove patologie e di ricavare dati attendibili sull'evoluzione del cancro. I dati raccolti serviranno non solo a migliorare la vigilanza epidemiologica e le basi della pianificazione e della valutazione delle misure di prevenzione e diagnosi precoce, ma anche a facilitare le osservazioni sulla qualità del trattamento e l'allestimento di basi per la pianificazione dell'offerta di cure mediche.

FF 2011 283 RS 818.21 FF 2009 6389

389

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Formulazione di una strategia nazionale della salute: il nostro Collegio deciderà in merito all'ottimizzazione delle condizioni quadro in materia di politica sanitaria nell'ambito del sistema di gestione strategica del settore, delle basi di dati necessarie, del finanziamento dell'offerta e della tariffazione delle prestazioni. I rappresentanti dei Cantoni e della Confederazione che partecipano al progetto ci sottoporranno proposte in tal senso durante il periodo 2012­2014. Questa strategia a livello nazionale deve consentire di facilitare la realizzazione degli obiettivi di politica sanitaria.

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Messaggio concernente la modifica della legge del 23 giugno 2006227 sulle professioni mediche: questa legge disciplina la formazione e il perfezionamento professionale nonché l'esercizio delle professioni mediche universitarie. In un contesto internazionale in trasformazione è necessario garantire con un quadro legale flessibile la qualità della formazione e del perfezionamento, come pure l'elevata qualità delle prestazioni mediche. A tal proposito l'attenzione sarà posta soprattutto sugli obiettivi di formazione universitaria e di perfezionamento e sulla definizione dell'esercizio delle professioni mediche universitarie. Prenderemo conoscenza dei risultati della procedura di consultazione nel corso della legislatura 2011­2015 e approveremo il messaggio relativo alle modifiche di legge.

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Messaggio concernente la modifica dell'articolo 119 della Costituzione federale e la modifica della legge federale del 18 dicembre 1998228 concernente la procreazione con assistenza medica per disciplinare la questione della diagnostica prenatale: dall'entrata in vigore della legge federale concernente la procreazione con assistenza medica (LPAM) in Svizzera è vietata la diagnosi preimpianto (DPI) e l'analisi genetica di un embrione in vitro per rilevare una malattia grave ancora prima che sia impiantato nel corpo della donna. I risultati di una prima consultazione concernente una modifica della LPAM in tal senso hanno spinto il Collegio governativo a rivedere alcuni punti essenziali del progetto. Sarà in particolare necessaria una modifica dell'articolo 119 Cost. sul numero autorizzato di embrioni necessari per le tecniche di procreazione assistita e la loro conservazione.

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Messa in vigore la legge del 30 settembre 2011229 concernente la ricerca sull'essere umano: la ricerca sull'essere umano è di fondamentale importanza sia per la salute dell'individuo e della popolazione sia per la piazza scientifica svizzera, ragione per la quale la nuova legge concernente la ricerca sull'essere umano, che concretizza l'articolo 118b capoverso 1 Cost., sarà messa in vigore il più presto possibile. Questa legge si prefigge di tutelare la dignità, la personalità e la salute dell'essere umano nella ricerca, di istituire condizioni quadro favorevoli alla ricerca sull'essere umano e di garantire in questo settore la qualità e la trasparenza.

Obiettivo quantificabile ­

227 228 229

390

L'aumento della spesa sanitaria non è più elevato di quello dell'ultima legislatura.

RS 811.11 RS 810.11 FF 2011 6823

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

08.3.3 Costi del sistema sanitario in per cento del PIL

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08.3.1 Spesa sanitaria per abitante in franchi

5.4.4

Obiettivo 19: la protezione sociale poggia su una base finanziariamente consolidata

Strategia del Consiglio federale L'invecchiamento della popolazione imporrà a lungo termine una riforma radicale del finanziamento della previdenza della vecchiaia. È necessario garantire la solidità finanziaria a lungo termine delle assicurazioni sociali. Il settore della previdenza della vecchiaia deve essere considerato nel suo insieme, verificando in particolare l'interrelazione tra primo e secondo pilastro e, se necessario, rafforzando il primo. Il contratto tra le generazioni deve essere rinnovato. Occorre elaborare nuovi modelli di lavoro e modificare il quadro legislativo in modo tale che le persone più anziane e i disabili partecipino più a lungo alla vita attiva. La solidarietà tra le generazioni deve essere per quanto possibile incoraggiata; la capacità al guadagno e l'autonomia delle persone più anziane e dei disabili deve essere preservata il più a lungo possibile.

L'obiettivo 19 rientra nel settore di compiti «Previdenza sociale».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

12a revisione dell'AVS: la prossima revisione dell'AVS, che sarà realizzata in diverse fasi, dovrà rispondere alle sfide cui è confrontata l'AVS. La revisione prevede, da un lato, modifiche tecniche intese a migliorare l'applicazione e a modernizzare l'assicurazione e, dall'altro, modifiche materiali volte a garantire una base finanziaria a lungo termine al fine di prevenire le conseguenze finanziarie dell'invecchiamento della popolazione. Negli anni a venire il numero di beneficiari di rendite è destinato ad aumentare notevolmente, soprattutto con il raggiungimento dell'età di pensionamento della generazione del baby boom. Senza misure incisive per far fronte a questa evoluzione l'AVS sprofonderebbe nelle cifre rosse.

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Presentazione e attuazione del rapporto sul futuro del 2° pilastro: con il rapporto sul futuro del 2° pilastro ci prefiggiamo di porre le basi per l'ulteriore sviluppo della previdenza professionale. Il rapporto illustra i problemi da risolvere in questo ambito nei prossimi anni e le relative soluzioni.

L'attenzione è posta soprattutto sui mezzi per assicurare la stabilità finanziaria del sistema (tra l'altro con un adattamento dell'aliquota di conversione) e sull'aumento dell'efficacia e della trasparenza (in particolare con un abbassamento delle spese legate alla gestione patrimoniale). Nel rapporto vi sottoponiamo proposte di riforma e uno scadenzario sulla loro attuazione. Sarà necessario modificare diverse leggi e ordinanze. Pertanto vi presenteremo in seguito uno o più messaggi.

391

­

Pacchetti di misure della 6a revisione dell'AI: il primo pacchetto di misure della 6a revisione dell'AI (revisione 6a), che entra in vigore il 1° gennaio 2012230, prevede in particolare la revisione delle rendite finalizzata all'integrazione, il contributo per l'assistenza e altre misure specifiche nel settore dei mezzi ausiliari. Questi nuovi strumenti saranno attuati e, in seguito, sarà elaborato un rapporto per valutarne l'efficacia. Il secondo pacchetto di misure della 6a revisione dell'AI (revisione 6b) sarà incentrato sulla prevenzione e il reinserimento con la correzione di alcuni incentivi indesiderati.

Il pacchetto sarà esaminato e approvato dal Parlamento nel corso dei primi due anni di legislatura. Le disposizioni d'esecuzione necessarie all'applicazione saranno emanate nel corso della seconda parte della legislatura e le misure da mettere in atto saranno preparate in tempo utile affinché la riforma possa essere introdotta a partire dal 2015.

­

Rafforzamento della vigilanza sull'assicurazione sociale malattie: da un lato, la nuova legge federale concernente la vigilanza sull'assicurazione sociale contro le malattie prevede misure e strumenti che consentano di esercitare una vigilanza efficace e basata sui rischi nell'ambito dell'assicurazione malattie. In tal modo i principi basilari dell'assicurazione sociale malattie saranno garantiti anche in futuro. Inoltre, la legge incoraggerà la trasparenza delle attività dell'assicurazione sociale malattie a tutto vantaggio di una concorrenza regolamentata. Un altro obiettivo consiste nel rafforzare la vigilanza sul piano tecnico, di renderla più indipendente ed eventualmente di scorporarla, mediante la pertinente modifica delle basi legali, dall'attuale sistematica in materia di vigilanza presso l'Ufficio federale della sanità pubblica.

Obiettivo quantificabile ­

Garantire durevolmente previdenza per la vecchiaia dal 2012 al 2015

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

08.1.4 Risultato del conto dell'AVS

5.5

Indirizzo politico 5: la Svizzera utilizza l'energia e le risorse in maniera efficace e sostenibile ed è pronta a gestire il crescente fabbisogno di mobilità

L'evoluzione dei processi economici e sociali, il benessere e la competitività della piazza economica svizzera dipendono dalla disponibilità di una performante rete d'infrastrutture, da un approvvigionamento energetico sostenibile e da una politica ambientale efficiente. Le infrastrutture nel settore dei trasporti, in particolare, saranno sempre più sollecitate dalla crescita demografica e dal costante aumento della mobilità. Se, da un lato, le attuali capacità delle reti di trasporto e di energia sono sottoposte a uno sfruttamento più intensivo, dall'altro si constata una riduzione della loro funzionalità, affidabilità, sicurezza e accessibilità. Accanto alle ottimizzazioni nell'esercizio delle infrastrutture s'impongono investimenti per il mantenimento della qualità e, in parte, anche per l'ampliamento delle reti, in particolare nel

230

392

RU 2011 5659

settore dell'elettricità e dei trasporti. Per assicurare questi investimenti a lungo termine, andranno viepiù ricercate nuove risorse finanziarie.

In considerazione dell'evoluzione demografica ed economica e del conseguente aumento del fabbisogno energetico e di risorse nel mondo intero, la Svizzera deve utilizzare le risorse in maniera efficace e sostenibile e garantire uno sviluppo rispettoso dell'ambiente a livello nazionale e internazionale. Anche la Svizzera dovrà contribuire concretamente a fronteggiare le importanti sfide che si pongono sul piano ambientale.

Sullo sfondo di quanto accaduto in Giappone, il nostro Collegio ha deciso che occorrerà garantire a medio termine una sicurezza elevata dell'approvvigionamento elettrico senza energia nucleare. Dovranno essere adottate progressivamente le misure inerenti all'abbandono dell'energia nucleare.

Il cambiamento climatico è strettamente connesso alla questione relativa all'approvvigionamento energetico, di materie prime e di risorse. In generale la Svizzera è ben posizionata per far fronte alle conseguenze del cambiamento climatico, a condizione che assuma in tempi utili misure preventive appropriate e giuridicamente vincolanti (segnatamente mediante strategie di adeguamento e di prevenzione dei rischi). Nel contempo la Svizzera deve intervenire sulle cause del cambiamento climatico e fornire il suo contributo alla riduzione del CO2 e di altre sostanze responsabili di tale cambiamento impegnandosi sul piano internazionale nella definizione di quote di emissioni giuridicamente vincolanti e significative ­ segnatamente per i grandi emittenti. Un migliore coordinamento della politica di urbanizzazione e dei trasporti nel quadro dello sviluppo territoriale contribuirà alla riduzione delle emissioni di gas serra.

La biodiversità è una condizione essenziale al funzionamento del nostro ecosistema e costituisce pertanto una risorsa fondamentale per il nostro Paese. Essa va quindi preservata a livello nazionale e internazionale, nonché utilizzata in una prospettiva sostenibile.

5.5.1

Obiettivo 20: l'approvvigionamento della Svizzera in energia e in risorse naturali è garantito a lungo termine e l'uscita graduale dal nucleare è iniziata

Strategia del Consiglio federale Nel contesto attuale della concorrenza globalizzata e delle crescenti esigenze energetiche, per il futuro si prospetta una grande volatilità dei prezzi delle materie prime e una competizione sempre più accesa tra gli Stati per la distribuzione delle risorse. La rarefazione di quest'ultime a livello mondiale potrebbe comportare un indebolimento del processo di globalizzazione e una conseguente riduzione della crescita economica mondiale.

Per proteggere le risorse primarie e per ridurre la dipendenza della Svizzera dalle importazioni di materie prime, occorrerà impiegare con maggiore efficienza le risorse sostanziali e ricuperarne i componenti ottimizzandone il riciclaggio. La Svizzera dovrà inoltre impegnarsi in favore dell'introduzione di un regime internazionale di protezione ambientale e di condizioni quadro atte a garantire la sicurezza nel settore delle sostanze chimiche e dei rifiuti.

393

La Svizzera dovrà essere in grado di coprire i suoi bisogni energetici a medio e lungo termine riducendo la sua dipendenza dalle energie non rinnovabili e ricorrendo di conseguenza maggiormente alle risorse rinnovabili, nonché aumentando l'efficienza nel settore energetico.

Le misure fiscali rappresentano lo strumento più appropriato a promuovere un uso efficiente e sostenibile delle risorse naturali. A tale riguardo andrà proposta una riforma fiscale ecologica che non incida sulle finanze né sull'aliquota fiscale e che serva a stimolare l'impiego sostenibile ed efficiente delle risorse naturali. Nel contempo le imprese e le economie domestiche dovranno essere sgravate in modo mirato attraverso la riduzione di imposte e tasse attuali, così da impedire nella misura del possibile effetti di ridistribuzione indesiderati. Con la riforma fiscale ecologica si intende non soltanto rafforzare l'efficienza dell'economia svizzera nei settori energetico e delle risorse, bensì anche rafforzare ulteriormente l'attrattiva della piazza economica svizzera mediante una riduzione delle imposte, che frenano la crescita.

In seguito a quanto accaduto in Giappone il nostro Collegio ha adottato, il 25 maggio 2011, una nuova strategia energetica 2050 che prevede, come la precedente, un'elevata sicurezza dell'approvvigionamento elettrico in Svizzera, la quale dev'essere garantita anche in futuro. Le centrali nucleari in Svizzera saranno disattivate alla fine del loro ciclo di vita, stabilito in funzione di criteri di sicurezza tecnici, e non saranno sostituite. Puntiamo su un incremento dell'efficienza energetica, sul potenziamento dell'energia idroelettrica e delle energie rinnovabili, nonché, se necessario, sulla produzione di energia elettrica a partire da combustibili fossili (impianti di cogenerazione, centrali a gas a ciclo combinato) e sulle importazioni.

Occorre inoltre ampliare in tempi brevi le reti di trasporto dell'energia elettrica e incentivare la ricerca in campo energetico.

L'obiettivo 20 rientra nel settore di compiti «Economia».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Concretizzazione e attuazione della Strategia energetica 2050: il nostro Collegio intende continuare a garantire un'elevata sicurezza dell'approvvigionamento elettrico, pur rinunciando a medio termine all'energia nucleare.

Le centrali nucleari esistenti andranno disattivate alla fine del loro ciclo di vita, stabilito in funzione di criteri di sicurezza tecnici, e non sostituite da altre centrali nucleari. Per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, puntiamo su maggiori risparmi (efficienza energetica), sul potenziamento dell'energia idroelettrica e delle nuove energie rinnovabili e, se necessario, sulla produzione di energia elettrica a partire da combustibili fossili (impianti di cogenerazione, centrali a gas a ciclo combinato), nonché sulle importazioni. Occorre inoltre ampliare in tempi brevi le reti di trasporto dell'energia elettrica e incentivare la ricerca in campo energetico.

­

Concretizzazione e attuazione delle misure per un'«economia verde»: mediante la strategia «cleantech» perseguiamo l'obiettivo prioritario di rafforzare l'efficienza delle risorse e di ridurre in tal modo a lungo termine l'utilizzazione delle risorse sui piani della produzione e del consumo a misure compatibili con l'ambiente. Oltre a migliorare la protezione ambientale e delle risorse s'intende potenziare la competitività dell'economia mediante un impiego più efficiente delle risorse. Abbiamo preso atto del Masterplan «Cleantech», il quale definisce i settori d'intervento e le misure

394

che andranno attuate dai competenti dipartimenti: il promovimento dell'efficienza delle risorse e delle energie rinnovabili (Masterplan Cleantech), il miglioramento dell'informazione sull'impatto ambientale dei prodotti, gli stimoli ad agire in modo più ecocompatibile mediante un sistema fiscale più ecologico e l'integrazione di informazioni sullo stato ambientale.

Un messaggio al riguardo sarà presentato al Parlamento in risposta all'iniziativa popolare «Economia verde».

­

Accordo con l'UE nel settore dell'energia: con la conclusione di un accordo sull'energia con l'UE s'intende essenzialmente contribuire a rafforzare la sicurezza nell'approvvigionamento e a migliorare le condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica. Oltre a disciplinare l'accesso al mercato per le due parti e ad armonizzare le norme di sicurezza, l'Accordo dovrà garantire alla Svizzera una partecipazione ottimale in seno agli organi recentemente istituiti dall'UE quali l'Agenzia dei regolatori dell'energia nazionali (ACER) o la Rete europea dei Gestori di rete dei sistemi di trasmissione (ENTSO-E). Esso dovrà infine disciplinare ­ tenendo conto della protezione degli investimenti ­ la questione relativa ai contratti di fornitura di elettricità a lungo termine tra Svizzera e Francia, che beneficiano attualmente di un trattamento preferenziale per quanto riguarda l'accesso alla rete.

Obiettivi quantificabili ­

La domanda complessiva di energie non rinnovabili dev'essere considerevolmente ridotta entro il 2050.

­

La quota di nuove energie rinnovabili nella produzione di elettricità sarà sensibilmente aumentata.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

12.3.6 Consumo di energie non rinnovabili pro capite

­

12.3.4 Produzione di elettricità a partire da nuove energie rinnovabili

5.5.2

Obiettivo 21: la Svizzera dispone di un sistema d'infrastrutture di trasporto sviluppato e finanziariamente solido

Strategia del Consiglio federale L'affidabilità, la sicurezza e l'efficacia delle infrastrutture rivestono un ruolo centrale per l'attrattiva e la prosperità di un Paese e in particolare per la Svizzera, caratterizzata da insediamenti decentrati. L'incremento della popolazione e la diversificazione dei processi sociali ed economici implicheranno esigenze crescenti specie nel settore delle infrastrutture dei trasporti, dove si delineano capacità insufficienti.

Andranno quindi ricercati i fondi necessari segnatamente per mantenere le infrastrutture e per assicurare il loro sfruttamento e il loro sviluppo. A tal fine occorrerà reperire diverse fonti di finanziamento dell'infrastruttura dei trasporti.

395

L'attuale situazione richiede una maggiore armonizzazione dello sviluppo dei trasporti e degli insediamenti (cfr. obiettivo 23), nonché misure supplementari a lungo termine per rispondere in modo duraturo alle crescenti esigenze nel settore dei trasporti.

L'obiettivo 21 rientra nel settore di compiti «Trasporti».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Messaggio concernente l'iniziativa popolare «Per i trasporti pubblici» e il progetto «Finanziamento e ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria» (FAIF): il finanziamento dell'infrastruttura ferroviaria non è assicurato a medio e a lungo termine poiché le risorse attualmente disponibili non bastano più a coprire l'esercizio, la manutenzione e l'ampliamento della rete.

A causa dell'elevato sfruttamento della rete, del progressivo raggiungimento dei limiti di capacità e dell'aumento prevedibile della domanda, occorre procedere a ulteriori ampliamenti. Il 6 settembre 2010231 è stata depositata l'iniziativa popolare «Per i trasporti pubblici». La stessa non risolve tuttavia in modo sostenibile il problema del finanziamento dell'intera infrastruttura dei trasporti ma sposta tale problematica nell'ambito del trasporto su strada.

Il nostro Collegio ha pertanto deciso, il 19 gennaio 2011, di raccomandare al Parlamento il rigetto dell'iniziativa popolare «Per i trasporti pubblici» e di opporvi un controprogetto diretto mirante ad assicurare il finanziamento e l'ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria (FAIF). Il controprogetto propone l'istituzione di un fondo di durata illimitata destinato a finanziare l'esercizio, la manutenzione e l'ampliamento progressivo della struttura ferroviaria; prevede inoltre un programma di sviluppo strategico dell'infrastruttura ferroviaria e fissa concretamente la realizzazione della prima tappa di ampliamento al 2025.

­

Messaggio concernente il nuovo regime di finanziamento delle infrastrutture ferroviarie in Svizzera: l'obiettivo principale della Riforma delle ferrovie 2232 consiste nel migliorare l'efficienza nei trasporti pubblici e garantire un sistema ferroviario performante grazie a un migliore rapporto costi/ benefici nell'impiego dei fondi pubblici. Respinta nel 2005 dal Parlamento, la Riforma delle ferrovie 2 sarà nuovamente sottoposta alle Camere federali in forma scaglionata, in considerazione dei mandati del Parlamento. Il primo pacchetto includerà la revisione degli atti normativi sui trasporti pubblici e gli organi di sicurezza delle imprese di trasporto pubbliche233. Il secondo sarà incentrato sull'interoperabilità, sul rafforzamento del ruolo della Commissione di arbitrato in materia ferroviaria, sulle procedure di messa a concorso nel traffico regionale viaggiatori e sul finanziamento dei costi di mantenimento dei servizi di difesa234. Il terzo pacchetto riguarderà l'organizzazione dell'infrastruttura ferroviaria. L'11 giugno 2010 abbiamo deciso di non trattare la questione dell'assegnazione di tracce nel messaggio sulla Riforma delle ferrovie 2.2 e abbiamo incaricato il dipartimento competente di procedere a uno studio dettagliato di diversi modelli di assegnazione delle tracce al fine di evitare qualsiasi forma di discriminazione. Dev'essere inol-

231 232 233 234

396

FF 2009 1107 FF 2005 2183 FF 2010 3727 FF 2011 823

tre adempito il mandato, che abbiamo attribuito il 21 dicembre 2007, di procedere a uno studio sistematico delle condizioni di proprietà e di esercizio dell'infrastruttura ferroviaria e di formulare proposte entro il 2020. In base a un rapporto peritale definiremo a titolo preliminare la futura organizzazione delle infrastrutture ferroviarie e chiederemo, se del caso, l'elaborazione di un corrispondente avamprogetto da sottoporre a consultazione.

235 236 237 238 239

­

Messaggio concernente il finanziamento dell'infrastruttura delle ferrovie svizzere e convenzione sulle prestazioni conclusa tra la Confederazione e le FFS per gli anni 2013­2016: il messaggio concernente il finanziamento dell'infrastruttura delle FFS e delle ferrovie private (altre imprese di trasporto concessionarie) per gli anni 2013­2016 proporrà per questo periodo un limite di spesa per la convenzione sulle prestazioni tra Confederazione e FFS e un credito d'impegno per le convenzioni sulle prestazioni con le ferrovie private. La convenzione sulle prestazioni tra la Confederazione e le FFS sarà inoltre sottoposta al Parlamento.

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Messaggio sulla modifica del decreto federale del 21 giugno 1960235 concernente la rete delle strade nazionali e sul finanziamento degli adeguamenti: il decreto federale del 21 giugno 1960 concernente la rete delle strade nazionali non soddisfa più appieno le esigenze attuali e future della Svizzera e presenta molteplici lacune. Integrando 387 km di strade cantonali nella rete delle strade nazionali s'intende colmare tali lacune. I relativi oneri finanziari supplementari della Confederazione saranno coperti da un aumento del prezzo del contrassegno autostradale. Contemporaneamente sarà introdotto un contrassegno di durata di validità limitata.

­

Proseguimento del programma per l'eliminazione di insufficienze di capacità nella rete delle strade nazionali: il 1° gennaio 2008 è entrata in vigore la legge federale del 6 ottobre 2006236 sul fondo infrastrutturale. Su tale base, l'11 novembre 2009237 abbiamo presentato alle Camere federali il primo messaggio sul programma per l'eliminazione di insufficienze di capacità nella rete delle strade nazionali. Presumibilmente alla fine del 2013 o all'inizio del 2014 vi presenteremo un rapporto sullo stato di realizzazione del programma e proporremo per il periodo successivo lo stanziamento di mezzi finanziari che saranno prelevati dal fondo infrastrutturale.

­

Proposta per una decisione di principio riguardante il risanamento della galleria stradale del San Gottardo: la galleria stradale del San Gottardo richiede un risanamento globale in tempi brevi. Sulla base dell'analisi approfondita presentata a fine 2010 e del rapporto che illustra le conseguenze economiche di una chiusura della galleria a scopo di risanamento e le condizioni per la realizzazione di un eventuale raddoppio della galleria, il nostro Collegio presenterà una proposta per una decisione di principio.

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Revisione parziale II della legge federale del 21 dicembre 1948238 sulla navigazione aerea: la revisione parziale I della legge sulla navigazione aerea239 contiene tra l'altro l'attuazione dei principi della futura politica di RS 725.113.11 RS 725.13 FF 2009 7301 RS 748.0 RU 2011 3685; FF 2009 4263

397

navigazione aerea e la precisazione dell'attività di vigilanza della Confederazione. Con la revisione parziale II sono attuati i principi definiti nel rapporto sulla politica aeronautica applicabili alle infrastrutture aeronautiche e le competenze della Confederazione nel settore degli aeroporti nazionali. A tale riguardo la Confederazione sarà dotata di mezzi supplementari che le permetteranno di esercitare un influsso sugli aeroporti nazionali. Inoltre l'attuale sistema delle concessioni e delle autorizzazioni per gli aeroporti manca di flessibilità in quanto non tiene sufficientemente conto delle diverse esigenze e potenzialità dei singoli impianti. Occorre pertanto adottare un regime d'autorizzazione differenziato per gli aeroporti. Infine devono essere elaborate le basi legali affinché i servizi della sicurezza aerea in Svizzera possano essere integrati se del caso in un quadro europeo.

Obiettivi quantificabili ­

Con il programma per l'eliminazione delle insufficienze della capacità si devono eliminare le strozzature sulla rete delle strade nazionali per garantire in futuro la viabilità nonostante il costante aumento del traffico.

­

Lo stato attualmente buono dell'infrastruttura ferroviaria dev'essere mantenuto e ulteriormente sviluppato.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

09.1.1 Impatto degli imbottigliamenti sulla rete delle strade nazionali

­

09.2.4 Efficienza dell'utilizzazione della rete: chilometri di tracce annuali per chilometro del binario principale

5.5.3

Obiettivo 22: la Svizzera partecipa alla lotta contro il cambiamento climatico e le sue conseguenze

Strategia del Consiglio federale Se il riscaldamento climatico osservato dal 1970 perdura, i suoi effetti si ripercuoteranno a livello planetario, ad esempio sul ciclo idrologico globale, sulla fauna e sulla flora, sui cicli biogeochimici in generale e su numerosi settori della società e dell'economia. La Svizzera intende intervenire alla radice di questi problemi e fornire il suo contributo alla riduzione del CO2 e di altre sostanze responsabili del cambiamento climatico.

Essa intensificherà i suoi sforzi volti a limitare le conseguenze del cambiamento climatico impegnandosi a rafforzare e a garantire l'attuazione del regime climatico internazionale, ad adottare regole chiare, efficaci e vincolanti, a consolidare e ad applicare gli strumenti di cui dispongono attualmente i Paesi industrializzati e i Paesi soglia per ridurre le emissioni di CO2. Contemporaneamente la Svizzera deve prepararsi a fronteggiare le conseguenze del cambiamento climatico. Laddove non è possibile ovviare ai pericoli della natura occorrerà, tenendo conto del rapporto costi/benefici, prendere misure in ambito edilizio, biologico o organizzativo al fine di evitare i pericoli o di ridurre i danni.

Con il finanziamento di misure in favore del clima nei Paesi in sviluppo, la Svizzera sostiene gli sforzi e il contributo di questi Paesi alla lotta contro il cambiamento climatico.

398

L'obiettivo 22 rientra nel settore di compiti «Protezione dell'ambiente e assetto del territorio».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Sviluppo di una politica climatica per il periodo successivo al 2012: il Protocollo di Kyoto dell'11 dicembre 1997240 e la legge dell'8 ottobre 1999241 sul CO2 chiedono misure supplementari di politica climatica per il periodo successivo al primo periodo di impegno del 2008­2012. Secondo l'evoluzione dei negoziati, il nostro Collegio adotterà eventualmente un messaggio concernente la ratifica del trattato successivo al Protocollo di Kyoto. Approveremo inoltre il messaggio concernente la ratifica di un accordo bilaterale con l'Unione europea sul collegamento dei sistemi per lo scambio di quote di emissioni. Dovremo parimenti definire la procedura da attuare al fine di assicurare il finanziamento in Svizzera delle misure di riduzione e d'adeguamento, nonché le misure di adeguamento al cambiamento climatico.

Obiettivi quantificabili ­

Nel Protocollo di Kyoto la Svizzera si è impegnata a ridurre dell'8 per cento, rispetto al 1990, la somma totale delle emissioni dei sei gas serra. Questo obiettivo dev'essere mediamente raggiunto durante gli anni 2008­2012 (1° periodo d'impegno). Entro il 2020 le emissioni di gas serra in Svizzera devono essere ridotte del 20 per cento almeno rispetto ai livelli del 1990.

Una revisione della legge in tal senso è attualmente discussa in Parlamento242.

­

Qualora non sia possibile eludere i pericoli naturali occorrerà prendere misure in ambito edilizio, biologico o organizzativo al fine di contenere i danni.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

10.1.2 Emissioni di gas serra

­

10.2.2 Danni causati da pericoli naturali

5.5.4

Obiettivo 23: la Svizzera utilizza in maniera ottimale il territorio e il suolo e si adopera per proteggere efficacemente l'ambiente, la natura e il paesaggio rurale armonizzando al meglio l'organizzazione del territorio con le nuove infrastrutture

Strategia del Consiglio federale Il processo di metropolizzazione, l'edificazione dispersiva e l'utilizzazione del suolo continuano a progredire, creando anche crescenti esigenze di mobilità con conseguenti immissioni acustiche e inquinamento atmosferico. Nel contempo s'impongono adeguamenti ai cambiamenti ambientali e climatici a lungo termine.

240 241 242

RS 0.814.011 RS 641.71 FF 2009 6467

399

Il perimetro delle superfici abitabili andrà stabilizzato grazie a un rafforzamento della pianificazione del territorio e a uno sfruttamento sostenibile del suolo.

L'integrazione degli obiettivi di protezione dell'ambiente e della biodiversità nei diversi settori della politica dev'essere garantito. L'edificazione dispersiva dovrà essere fronteggiata efficacemente e la protezione del paesaggio rurale sensibilmente migliorata.

La capacità d'innovazione e la competitività della Svizzera sono riconducibili in buona parte al dinamismo delle regioni di Zurigo e di Basilea e della regione lemanica. Le stesse sono contrassegnate da uno sviluppo dispersivo dell'insediamento e da flussi pendolari sempre più estesi che comportano una crescente domanda di infrastrutture del traffico con il relativo impatto ambientale.

Occorrerà pertanto provvedere al fine di armonizzare maggiormente l'evoluzione degli insediamenti e lo sviluppo del traffico. La competitività delle aree metropolitane della Svizzera dovrà essere ulteriormente stimolata a livello internazionale.

Affinché non risultino sfavorite, le regioni periferiche dovranno essere connesse alle aree metropolitane.

Lo sviluppo degli insediamenti e delle infrastrutture, nonché delle relative forme di trasporto dev'essere adeguato alle condizioni territoriali e tener conto in particolare dei rischi naturali e delle possibili perturbazioni. Occorrerà ridurre i rischi a una misura accettabile per la società mediante un'utilizzazione razionale del territorio.

L'obiettivo 23 rientra nel settore di compiti «Protezione dell'ambiente e assetto del territorio».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Seconda tappa della revisione della legge del 22 giugno 1979243 sulla pianificazione del territorio: la vigente legge sulla pianificazione del territorio presenta lacune in diversi settori e può rispondere solo limitatamente alle nuove sfide che si pongono. I risultati della procedura di consultazione, svoltasi nel 2009, riguardanti una nuova legge sullo sviluppo del territorio hanno confermato la necessità d'intervento in diversi settori. Il disegno di revisione, che si iscrive in una politica mirata di pianificazione del territorio, deve fornire alle autorità gli strumenti necessari per rispondere meglio agli obiettivi costituzionali ­ gestione parsimoniosa del suolo e insediamento ordinato del territorio ­ e per coordinare maggiormente le diverse necessità e interessi in quest'ambito. Il disegno di revisione apporta segnatamente miglioramenti negli ambiti delle pianificazioni della Confederazione, della cooperazione negli spazi funzionali, del rafforzamento della pianificazione direttrice cantonale, della protezione dei suoli agricoli (paesaggio rurale), nonché ottimizzazioni e semplificazioni nel settore delle costruzioni fuori dalle zone edificabili.

­

Concretizzazione della strategia volta a promuovere la biodiversità: mediante la Strategia Biodiversità Svizzera, intendiamo assicurare una biodiversità ricca e capace di reagire ai cambiamenti nell'intento di preservare a lungo termine la biodiversità e i servizi ecosistemici. La Strategia Biodiversità definisce gli obiettivi cui dovranno conformarsi gli attori nazionali entro il 2020 al fine di mantenere e promuovere la biodiversità. Gli obiettivi deri-

243

400

RS 700

vano dal mandato deciso dal Parlamento il 18 settembre 2008244, mirante ad assicurare e a sviluppare a lungo termine la biodiversità sull'intero territorio.

A tal fine è in elaborazione un piano d'intervento che evidenzierà i necessari adeguamenti legislativi al riguardo sul piano federale, esaminerà il ruolo del settore privato e individuerà all'occorrenza le possibilità di finanziamento.

Eventuali modifiche legislative saranno oggetto di un nostro messaggio.

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«Strategia per uno sviluppo sostenibile» per gli anni 2016­2019: come ogni quadriennio, il nostro Collegio presenta anche per il periodo dal 2016 al 2019, in allegato al presente messaggio, le sue attività in attuazione del mandato relativo allo sviluppo sostenibile, iscritto negli articoli 2, 54 e 73 Cost., e attribuisce nuovi obiettivi e incarichi ai dipartimenti.

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Politica degli agglomerati della Confederazione a partire dalla legislatura 2016­2019: mediante la sua politica in materia di agglomerati, la Confederazione persegue dal 2001 tre obiettivi a lungo termine: assicurare l'attrattiva economica delle aree urbane mantenendo un'elevata qualità di vita, mantenere la rete policentrica di città e di agglomerati e limitare l'estensione delle regioni urbane. A partire dalla legislatura 2016­2019, una nuova strategia ottimizzerà e consoliderà i temi e gli orientamenti strategici della politica federale degli agglomerati. A tale riguardo occorrerà chiarire anche le relative esigenze di fondi e le modalità di finanziamento.

Obiettivi quantificabili ­

La superficie d'insediamento dev'essere stabilizzata a 400 m2 pro capite.

­

La biodiversità dev'essere mantenuta e sviluppata. La pianificazione del territorio fornisce un contributo essenziale al mantenimento della biodiversità in Svizzera.

­

La quota dei trasporti pubblici e della mobilità lenta (pedoni e ciclisti) sull'insieme dei trasporti nei diversi agglomerati dev'essere almeno stabilizzata (indicatore disponibile a partire dal 2012).

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

10.4.2 Superficie d'insediamento pro capite

­

10.3.4 Diversità delle specie in seno ai gruppi selezionati

­

10.0.2 Ripartizione modale del traffico d'agglomerato

5.6

Indirizzo politico 6: la Svizzera occupa una posizione di spicco nei settori della formazione, della ricerca e dell'innovazione

La formazione e la ricerca sono essenziali alla forza innovativa e allo sviluppo sociale e culturale della Svizzera. I sistemi di educazione e di ricerca sono sottoposti a una crescente concorrenza internazionale a fronte di una penuria di personale qualificato. In questi settori è dunque necessario moltiplicare gli sforzi.

244

FF 2008 7469

401

Per mantenere l'alto livello nel campo dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione occorre rafforzare il sistema di formazione (fra cui la formazione professionale, la formazione accademica e la formazione continua). Un sistema di educazione multidisciplinare, permeabile e coerente rappresenta un fattore determinante per lo sviluppo sociale, culturale ed economico di un Paese. Le esigenze formative in continua evoluzione delle persone di ogni età, nonché della società e dell'economia possono essere ulteriormente soddisfatte mediante una vasta gamma di offerte generali e specialistiche e un'elevata permeabilità tra i diversi livelli e orientamenti.

Nell'ambito di questi obiettivi il nostro Collegio vuole anche rafforzare le condizioni che promuovano le pari opportunità e migliorare l'impiego delle risorse disponibili.

Nel contempo intendiamo mantenere e migliorare ulteriormente la posizione di spicco della Svizzera nei settori della ricerca e dell'innovazione. Questo implica un solido finanziamento di base delle due istituzioni nazionali incaricate di promuovere in modo competitivo la ricerca e l'innovazione, il Fondo nazionale svizzero (FNS) e la Commissione per la tecnologia e l'innovazione (CTI), la partecipazione a programmi internazionali e investimenti mirati nel settore infrastrutturale della ricerca di punta. Con il messaggio concernente il promovimento dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione (ERI), definiamo la nostra strategia globale, che riguarda tutti gli obiettivi dell'indirizzo politico educazione, ricerca e innovazione. Lo stesso vale per il raggruppamento e la ristrutturazione di questo settore nel nuovo Dipartimento dell'economia, dell'educazione e della ricerca (DEFR). Al fine di evitare doppioni, questi due provvedimenti si iscrivono unicamente nel primo obiettivo di questo indirizzo politico, cosa che non ne riduce l'importanza nell'ambito di altri obiettivi.

5.6.1

Obiettivo 24: l'elevata qualità e la buona reputazione internazionale del sistema universitario svizzero e della ricerca sono garantite

Strategia del Consiglio federale Grazie all'elevata qualità e al costante perfezionamento della sua ricerca e del suo insegnamento, il sistema universitario svizzero attira, oltre che gli studenti indigeni, i migliori talenti dall'estero. Il sistema universitario deve in particolare contribuire a formare un numero sufficiente di specialisti e di quadri per la scienza e l'economia.

Accanto alla ricerca fondata sull'eccellenza scientifica e sul riconoscimento internazionale, che permarrà un aspetto cardine, va sostenuta adeguatamente anche la ricerca applicata, il cui scopo principale non consiste in un immediato uso commerciale bensì nella soluzione di problemi nell'interesse pubblico e della società.

In tale contesto il settore dei PF assume un ruolo particolare: la reputazione di cui gode a livello internazionale grazie alla sua offerta formativa e alla sua ricerca di alta qualità, fa della Svizzera un polo tecnologico e industriale di prim'ordine; tale settore contribuisce a stimolare la ricerca, l'innovazione e la produzione nel settore dell'alta tecnologia apportando impulsi decisivi. Contribuisce inoltre alla realizzazione di infrastrutture di ricerca di punta: secondo il piano pluriennale del settore dei PF dovrebbero essere compresi nel periodo di legislatura 2012­2015 segnatamente l'ulteriore attuazione della strategia per il calcolo di grande potenza e la sua messa in rete (HPCN), l'ultimazione dei progetti di un impianto laser nazionale ai raggi X SwissFEL e di neuroinformatica Blue Brain.

402

In numerosi settori scientifici le infrastrutture di ricerca rappresentano una condizione necessaria all'acquisizione di conoscenze e ad assicurare la qualità del sistema universitario svizzero e della ricerca. Le esigenze di modernizzazione e di realizzazione delle infrastrutture di ricerca implicano un costante incremento dei costi che va affrontato con procedure coordinate all'interno della Svizzera e con i partner internazionali, segnatamente nell'area scientifica europea. La Confederazione opererà pertanto investimenti strategici nelle infrastrutture di ricerca a livello nazionale e internazionale. Tenuto conto dello scadenzario stabilito per la Svizzera in questo settore, la Confederazione dovrà realizzare nuove infrastrutture ed estendere quelle già esistenti a livello internazionale nonché permetterne l'accesso affinché la ricerca di punta in Svizzera possa costantemente usufruire degli strumenti più performanti.

Potranno essere così assicurati l'attrattiva e il prestigio mondiale della Svizzera quale maggiore centro di competenze scientifiche e d'innovazione, nonché valorizzate le sue competenze in materia di ricerca e di applicazioni. Il nostro Paese assumerà inoltre in tal modo le sue responsabilità contribuendo a sviluppare le conoscenze sul piano mondiale e a fronteggiare le sfide che si pongono sul piano internazionale. Il nostro Collegio sottoporrà a esami periodici la partecipazione della Confederazione a progetti in tale ambito; se necessario sarà deciso il ritiro della Svizzera dai progetti non prioritari.

Le decisioni prese dal Governo e dal Parlamento per uscire gradualmente dal nucleare e quelle miranti a un approvvigionamento energetico sostenibile e sicuro, nonché al raggiungimento degli obiettivi climatici da noi definiti hanno fatto della ricerca nei campi dell'energia e dell'ambiente una priorità della Confederazione. A seconda delle esigenze, provvederemo quindi anche in tale ambito ad ampliare e ottimizzare le infrastrutture della ricerca, inclusi gli impianti pilota e di dimostrazione (energia e tecnologia ambientale).

Sosteniamo i progetti valutati positivamente dalla Commissione europea nell'ambito delle iniziative faro (Flagship) che rientrano nel programma «Tecnologie emergenti e future (TEF)». Creeremo le condizioni quadro favorevoli al fine di aumentare le
opportunità di selezione dei progetti. Nel messaggio ERI 2013­2016 prevediamo di destinare fondi all'eventuale partecipazione a tali iniziative faro e terremo conto delle TEF nel mandato di prestazioni attribuito al Consiglio dei PF.

L'obiettivo 24 rientra nel settore di compiti «Educazione e ricerca».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Promovimento dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione (ERI) negli anni 2013­2016: con il messaggio ERI 2013­2016, proporremo i nostri obiettivi e provvedimenti nei settori della formazione professionale, delle scuole universitarie (settore dei PF, università, scuole universitarie professionali), nonché della promozione della ricerca e dell'innovazione, unitamente a proposte riguardanti il loro finanziamento. Nella nostra valutazione d'ordine politico-finanziario abbiamo definito le spese massime del settore ERI a 26 miliardi.

­

Convenzione tra la Confederazione e i Cantoni sulla cooperazione nel settore universitario: in adempimento dei compiti di coordinamento nel settore universitario, la Confederazione e i Cantoni parti al concordato sulle scuole

403

universitarie ­ in base alla legge del 30 settembre 2011245 sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario svizzero (LPSU) ­ concludono una convenzione sulla cooperazione. La stessa definisce tra l'altro gli obiettivi comuni e istituisce gli organi congiunti cui sono attribuite le competenze necessarie all'adempimento dei relativi compiti. La convenzione sulla cooperazione costituisce la condizione preliminare per l'attuazione della LPSU e per il coordinamento tra la Confederazione e i Cantoni nel settore universitario.

­

Revisione totale della legge del 7 ottobre 1983246 sulla promozione della ricerca e dell'innovazione (LPRI): la revisione totale della LPRI247 risponde ai diversi interventi parlamentari, nonché alle decisioni del programma di legislatura 2007­2011, tiene conto delle basi giuridiche modificate (tra cui la recente revisione parziale248 della legge sulla ricerca riguardante la promozione dell'innovazione) e apporta le precisazioni legali necessarie dal profilo dei contenuti e delle procedure a importanti compiti di promozione della Confederazione, tra cui quelli in materia di cooperazione scientifica internazionale. Inoltre essa istituisce la base legale che autorizza la Confederazione a sostenere l'istituzione di un parco nazionale d'innovazione.

­

Partecipazione della Svizzera al programma quadro di ricerca dell'UE per gli anni 2014­2020 («Horizon 2020»): la Svizzera è associata ufficialmente dal 2004 ai programmi quadro di ricerca dell'UE (PQ)249. Il 7° programma quadro di ricerca dell'UE terminerà nel 2013 e sarà sostituito dal programma 2014­2020 (Horizon 2020). Affinché la Svizzera possa continuare a partecipare alle medesime condizioni anche nel quadro del futuro programma di ricerca dell'UE, è necessario che gli accordi conclusi in materia siano rivisti.

La partecipazione ai PQ è di grande utilità scientifica, tecnologica ed economica per la Svizzera e permette di consolidare e sviluppare ulteriormente la sua posizione internazionale di punta negli ambiti della ricerca e dell'innovazione.

­

Messaggio concernente una nuova legge sulle professioni sanitarie: scopo di questo progetto legislativo è assicurare requisiti uniformi in tutta la Svizzera nel settore dell'educazione e dell'esercizio delle professioni sanitarie a livello di scuole universitarie professionali. L'oggetto sarà elaborato in sintonia con i principi iscritti nella legge sulle professioni mediche (cfr. obiettivo 18), nonché in considerazione degli altri livelli della formazione. Il progetto legislativo mira ad aumentare l'efficacia e l'efficienza delle prestazioni di cura, con effetti positivi anche sui costi della salute.

­

Attuazione del decreto del Consiglio federale concernente l'incorporazione dei settori dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione nel DFE: il 29 giugno 2011 abbiamo deciso di riorganizzare i dipartimenti riunendo i settori dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione. Inoltre, la Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca sarà trasferita, unitamente al settore dei

245 246 247 248 249

404

FF 2011 6629 RS 420.1 FF 2011 7811 RU 2010 651; FF 2009 413 Accordo del 25 giugno 2007 sulla cooperazione scientifica e tecnologica tra la Confederazione Svizzera, da una parte, e la Comunità europea e la Comunità europea dell'energia atomica, dall'altra; RS 0.420.513.1.

PF, dal Dipartimento federale dell'interno (DFI) al Dipartimento federale dell'economia (DFE), che già comprende l'Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia. In vista di tale raggruppamento, previsto nel 2013, andranno adeguate le rispettive basi legali.

Obiettivi quantificabili ­

La Svizzera è una delle nazioni di maggiore successo nell'ambito del programma quadro sulla ricerca dell'UE.

­

La posizione di spicco della Svizzera nell'ambito della ricerca internazionale dev'essere mantenuta e consolidata.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

05.4.2 Contributi europei europei alla ricerca (programmi quadro di ricerca dell'UE)

­

05.3.4 Impatto delle pubblicazioni scientifiche svizzere (classifica dei Paesi)

­

05.3.2 Grado di accettazione dei progetti svizzeri presso l'European Research Council

5.6.2

Obiettivo 25: la formazione di giovani leve in ambiti specialistici altamente qualificati della scienza e dell'economia è ulteriormente promossa e l'attitudine dei giovani alla formazione e all'impiego è migliorata

Strategia del Consiglio federale Il sistema di educazione svizzero deve continuare a formare e a perfezionare il maggior numero possibile di specialisti e quadri. Ai titolari di un diploma di maturità dev'essere garantito a lungo termine il libero accesso a una scuola universitaria, di principio senza esami d'ammissione. Un sistema di promozione efficace deve inoltre permettere alle giovani leve scientifiche di gettare le basi per una carriera promettente e contribuire durevolmente all'innesto di forze nuove d'eccellenza nella scienza, nella società e nell'economia. Agli studenti particolarmente dotati occorre assicurare anche in futuro lo spazio di manovra necessario a fornire prestazioni di spicco. Mediante misure specifiche da parte del Fondo nazionale svizzero e nel quadro di contributi a destinazione vincolata vanno migliorate le condizioni di lavoro e di vita dei dottorandi e postdottorandi, nonché colmate le lacune esistenti nell'ambito del regime di promozione delle carriere dal dottorato al professorato.

L'acquisizione di qualifiche più elevate da parte della popolazione attiva che ha conseguito una formazione di grado secondario II mira a soddisfare le esigenze dei settori dell'economia e della scienza. Al fine di assicurare la presenza di nuove leve nelle nostre PMI, è molto importante garantire l'equipollenza a livello nazionale e internazionale dei diplomi della formazione professionale svizzera, in particolare quelli della formazione professionale superiore. In tal modo viene ulteriormente favorita la permeabilità fra i vari cicli e sistemi di formazione, nonché la mobilità e l'apprendimento sull'arco di tutta la vita. Risultano inoltre valorizzati i diplomi di fine tirocinio e la loro attrattiva per le nuove leve. In corrispondenza con l'evoluzione demografica occorre avviare provvedimenti per rimediare in modo proattivo al 405

calo di giovani che giungono alla fine della scolarità e alla conseguente penuria di personale qualificato in diversi settori (ad es. nei settori MINT, della salute, del corpo docenti).

Entro il 2020 il 95 per cento di tutti i venticinquenni dovrebbe disporre di un diploma di studi di livello secondario II: questo l'obiettivo posto dal DFI, dal DFE e dai Cantoni in veste di autorità politiche in materia di formazione. Per raggiungerlo occorrerà rafforzare in primo luogo il mercato dei posti di tirocinio, migliorare l'integrazione dei giovani con problemi sociali o scolastici, modernizzare e completare le normative in materia di formazione e assicurare la permeabilità del sistema di formazione.

L'obiettivo 25 rientra nel settore di compiti «Educazione e ricerca».

Provvedimenti necessari per raggiungere l'obiettivo ­

Partecipazione della Svizzera ai programmi dell'UE in materia di educazione, formazione professionale e gioventù per gli anni 2014­2020 («Erasmus for all»): la Svizzera partecipa ufficialmente dal 2011250 ai programmi di educazione, formazione professionale e gioventù dell'UE. Il nostro Collegio ritiene che la prosecuzione di tale partecipazione permetterà di migliorare l'integrazione degli operatori svizzeri in materia di educazione nelle reti internazionali, così da rafforzare l'eccellente posizione della Svizzera nel settore europeo e mondiale dell'educazione.

­

Messaggio sulla modifica della legge federale del 9 ottobre 1987251 concernente il promovimento dell'istruzione dei giovani Svizzeri all'estero: la legge vigente mira ad attualizzare e ottimizzare i limiti dell'attuale credito di preventivo di 20 milioni di franchi. Sono previste misure tese a rafforzare il ruolo delle scuole svizzere all'estero nel quadro della presenza svizzera all'estero, a considerare la formazione professionale duale, nonché a una maggiore flessibilità sul piano degli aiuti finanziari e dei provvedimenti promozionali.

Obiettivi quantificabili ­

Il sistema di formazione permeabile e di alta qualità fornisce il bagaglio di conoscenze necessario per affrontare le sfide future e rafforzare le opportunità occupazionali dei diplomati in campo scientifico ed economico.

­

Il ruolo esercitato dalla formazione professionale nel promovimento di nuove leve qualificate viene rafforzato sui piani nazionale e internazionale.

­

Il sistema di formazione professionale duale contribuisce a mantenere basso il tasso di disoccupazione giovanile nel confronto internazionale.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

05.2.1 Tasso di disoccupazione delle persone con diploma universitario

­

05.1.3 Diplomi rilasciati nel settore della formazione professionale di base

250

Accordo del 15 febbraio 2010 tra la Confederazione Svizzera e l'Unione europea che stabilisce le modalità e le condizioni di partecipazione della Confederazione Svizzera al programma «Gioventù in azione» e al programma d'azione nel campo dell'apprendimento permanente (2007­2013); RS 0.402.268.1.

251 RS 418.0

406

­

05.1.1 Diplomi rilasciati nel settore della formazione professionale superiore

­

TT (tema trasversale) Tasso di giovani disoccupati d'età tra i 15 e i 24 anni

5.6.3

Obiettivo 26: le condizioni quadro per la formazione continua sono ottimizzate e consolidate

Strategia del Consiglio federale Secondo l'articolo 64a Cost. la Confederazione emana i principi in materia di formazione continua. Entro il 2015 entrerà in vigore una legge concernente la formazione continua.

La legge sulla formazione continua si pone l'obiettivo di promuovere la formazione continua nel quadro del sistema educativo svizzero. La Confederazione e i Cantoni devono, a complemento della responsabilità individuale e dell'iniziativa privata, creare le condizioni proprie a favorire la formazione continua. La legge sulla formazione continua concerne segnatamente la formazione continua disciplinata dalla Confederazione e dai Cantoni in diverse leggi speciali. Includerà in primo luogo i principi riguardanti la garanzia e lo sviluppo della qualità, la convalida degli apprendimenti acquisiti nella formazione formale e la promozione della formazione continua. La politica in materia di formazione continua della Confederazione e dei Cantoni dev'essere meglio coordinata e le pari opportunità migliorate. Inoltre il sostegno statale della formazione continua non deve falsare un regime di concorrenza efficace. Un'ottimizzazione delle attuali rilevazioni di dati permetterà di seguire meglio gli sviluppi di questo importante settore della politica della formazione a livello nazionale e internazionale.

L'obiettivo 26 rientra nel settore di compiti «Educazione e ricerca».

Provvedimenti necessari per raggiungere gli obiettivi ­

Messaggio concernente una nuova legge federale sulla formazione continua: l'adozione di una legge sulla formazione continua mira a ridefinire la formazione continua e a integrarla nel sistema educativo nel suo insieme. La legge definirà in primo luogo i principi concernenti la formazione continua disciplinata e sostenuta dallo Stato. Tale legge contribuirà in modo essenziale a migliorare il coordinamento e la coerenza della legislazione federale in materia.

Obiettivo quantificabile ­

Sempre più persone senza formazione postobbligatoria partecipano ad attività di formazione non formale.

Monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi quantificabili/indicatori ­

05.0.1 Partecipazione ad attività di formazione non formale

407

6

Piano finanziario di legislatura 2013­2015

6.1

Obiettivi di politica finanziaria

Con il Piano finanziario di legislatura 2013­2015252 prosegue in modo coerente la nostra politica finanziaria della stabilità. La crescita delle uscite viene limitata e il freno all'indebitamento è rispettato durante tutto il periodo.

Rispetto del freno all'indebitamento Il freno all'indebitamento esige che il conto di finanziamento sia strutturalmente in equilibrio (vale a dire rettificato degli influssi congiunturali). Sebbene sia vincolante solo per il preventivo, esso rappresenta comunque la linea da seguire per la pianificazione finanziaria. Per quanto concerne il Piano finanziario di legislatura 2013­ 2015, ci prefiggiamo di eliminare per quanto possibile i deficit strutturali.

Limitazione della crescita delle uscite alla crescita economica Questa misura permette di stabilizzare la quota delle uscite, ovvero il rapporto tra uscite della Confederazione e prodotto interno lordo (PIL). Questo obiettivo peraltro già perseguito nel quadro della verifica dei compiti lascia un margine di manovra per iniziative private e investimenti.

6.2

Ipotesi sull'evoluzione economica

Il piano finanziario di legislatura si fonda sugli indicatori economici dell'autunno 2011. Dopo il rallentamento congiunturale nel 2012, per gli anni 2013­2015 è prevista una solida ripresa economica (cfr. tabella 1). Negli anni di pianificazione i tassi di crescita reali si situano nel complesso sopra la tendenza di crescita. Alla fine del periodo di pianificazione viene colmata la lacuna di produzione (lacuna rispetto al livello di tendenza del PIL) e l'economia ritrova la normale saturazione.

6.3

Evoluzione delle finanze federali

Raggiungimento degli obiettivi di politica finanziaria Negli anni di pianificazione il bilancio è strutturalmente pressoché in pareggio.

Infatti, i risultati negativi dei finanziamenti degli anni 2013 e 2014 di circa 600 rispettivamente 200 milioni sono da ricondurre alla sottosaturazione congiunturale e quindi tollerati dal freno all'indebitamento. Il saldo di finanziamento strutturale sarà pressoché in equilibrio nel 2013 (+9 mio.) e nel 2014 (­4 mio.) e l'esiguo deficit strutturale del 2015 (­121 mio., ossia 0,2 % delle uscite) potrebbe essere eliminato nel quadro dell'allestimento del preventivo ordinario. Dal punto di vista del freno all'indebitamento le finanze federali sono dunque in equilibrio e negli anni 2013 e 2014 chiudono meglio rispetto all'ultimo Piano finanziario 2012­2014 del 18 agosto 2010, dove erano ipotizzati ancora deficit strutturali di parecchie centinaia di milioni (2013: ­400 mio.; 2014: ­300 mio.). Per oneri supplementari non compensati, anche nella nuova legislatura non sussiste alcun margine di manovra.

252

408

L'allegato 2 contiene la parte numerica dettagliata del piano finanziario di legislatura in forma tabellare con commenti.

Nel periodo 2011­2015 le uscite crescono in media del 2,4 per cento all'anno e quindi in misura minore rispetto al prodotto interno lordo nominale (2,8 % all'anno).

Se si esclude la capitalizzazione senza incidenza sul finanziamento di SIFEM AG253 nel 2011, la crescita media è del 2,6 per cento. Di conseguenza la quota delle uscite diminuisce leggermente e nel 2015 si attesta all'11 per cento. Senza le parti concretizzate del Programma di consolidamento 2012­2013, che determinano uno sgravio del bilancio di 1,3 miliardi, la crescita delle finanze federali sarebbe pressoché uguale alla prevista crescita economica.

Tabella 1 Piano finanziario di legislatura 2013­2015 in sintesi Preventivo Mio. CHF

Piano finanziario di legislatura

Ø en %

2011

2012

2013

2014

Conto di finanziamento Entrate ordinarie 62 423 Uscite ordinarie 63 069 Risultato ordinario dei finanziamenti ­646

64 117 64 099 17

64 938 65 514 ­576

66 938 67 143 ­205

69 286 69 407 ­121

166

466

9

­4

­121

65 067

64 099

65 523

67 139

69 286

11.1 10.1 20.4

11.2 10.5 19.5

11.1 10.4 19.5

11.0 10.3 18.6

11.0 10.3 18.4

1.6

1.5

1.8

2.0

2.0

1.7

2.7

1.7

2.8

3.5

3.5

2.8

0.8

0.7

1.0

1.5

1.5

1.1

Freno all'indebitamento Eccedenza strutturale (+) / Deficit strutturale (­) Uscite massime autorizzate Indicatori Quota delle uscite in % Aliquota d'imposizione in % Tasso d'indebitamento lordo in % Indicatori economici Crescita in % del prodotto interno lordo reale Crescita in % del prodotto interno lordo nominale Rincaro in % in base all'indice nazionale dei prezzi al consumo (INPC)

2015 2011­15

2.6 2.4

Note: ­ Preventivo 2011 secondo DF del 15 dicembre 2010; Preventivo 2012 secondo messaggio del 24 agosto 2011.

­ Stima degli indicatori 2011 sulla base delle previsioni congiunturali del 20 settembre 2011 della SECO nonché sulle proiezioni di settembre del 2 novembre 2011 del DFF: quota delle uscite 11,1 %, aliquota d'imposizione 10,4 %, tasso d'indebitamento 19,6 %.

253

Lo scorporo delle attività d'investimento della SECO nella società finanziaria svizzera di sviluppo SIFEM AG (Swiss Investment Fund for Emerging Markets) ha determinato uscite ed entrate di pari importo, ovvero di 480 milioni.

409

Le riforme fiscali caratterizzano l'evoluzione delle entrate Nel periodo 2011­2015 le entrate crescono in media del 2,6 per cento all'anno. La progressione delle entrate viene rallentata da fattori straordinari, tra cui rientrano in particolare le minori entrate a seguito di riforme fiscali. Ai fini dell'imposta federale diretta, l'ammanco consecutivo alla compensazione della progressione a freddo e alle misure immediate dell'imposizione dei coniugi si farà sentire per la prima volta nella sua totalità nel 2012. Ulteriori perdite di entrate risultano dalla soppressione a contare dal 2012 della tassa d'emissione sul capitale di terzi (progetto «too big to fail») come pure dalle perdite ipotizzate nelle cifre a seguito della mancata distribuzione degli utili della Banca nazionale svizzera (BNS) a partire dal 2013. (Queste cifre non tengono ancora conto della nuova convenzione del 21 novembre 2011 sulla distribuzione dell'utile della BNS). Se si escludono tutti i fattori straordinari, le entrate crescono allo stesso ritmo dell'economia.

L'evoluzione delle uscite rispecchia le priorità politiche Il Piano finanziario di legislatura 2013­2015 pone l'accento soprattutto sulle uscite per le Relazioni con l'estero che registrano una crescita media del 6,0 per cento all'anno (intensificazione della cooperazione allo sviluppo allo scopo di raggiungere entro il 2015 una quota ODA dello 0,5 % del reddito nazionale lordo), sulle uscite nei settori di compiti Educazione e ricerca (+3,8 % all'anno) e Trasporti (+3,2 % all'anno, in relazione tra l'altro con l'attuazione del nuovo decreto concernente la rete delle strade nazionali) come pure sulle uscite per la Previdenza sociale (+3,3 % all'anno, assicurazioni sociali, migrazione). Per contro, le uscite per i settori Agricoltura, Protezione dell'ambiente e assetto del territorio (ridistribuzione della tassa CO2 in calo) nonché Difesa nazionale segnano un ristagno; il piano finanziario di legislatura non tiene ancora conto della decisione programmatica del 29 settembre 2011 del Parlamento relativa al rapporto sull'esercito 2010 (aumento del limite di spesa dell'esercito a 5 miliardi), il cui finanziamento deve ancora essere regolato.

6.4

Valutazione politico-finanziaria: aumento dei rischi di bilancio

La crisi del debito nei Paesi della zona euro e la conseguente perdita di fiducia non sono ancora state superate. In quest'ottica i rischi economici permangono elevati; non è possibile escludere un inasprimento o addirittura un'escalation della crisi. A questo riguardo gli indicatori economici del piano finanziario di legislatura possono essere definiti prudentemente ottimistici. Un raffreddamento congiunturale prolungato comporterebbe ripercussioni negative tangibili per le finanze federali. In questo contesto è importante che l'ultima previsione congiunturale per il 2012 effettuata il 13 dicembre 2011 dal gruppo di esperti poggi su un'evoluzione economica ancora più debole di quella ipotizzata nell'autunno del 2011.

Questi rischi di bilancio vengono ulteriormente accentuati da possibili oneri supplementari, ossia da progetti politici i cui effetti finanziari non possono ancora essere considerati nella parte numerica. I possibili oneri supplementari ammontano a 2,1 miliardi nel 2015 e comprendono sia riforme sul versante delle entrate (ad es.

imposizione dei coniugi) sia progetti a livello di uscite (p. es. aumento del limite di spesa dell'esercito a contare dal 2014). Nell'ottica attuale, per questi progetti non esiste alcun margine di manovra di politica finanziaria. In caso di loro attuazione, le 410

direttive del freno all'indebitamento possono essere rispettate soltanto se vengono adottate corrispondenti misure di risparmio o sviluppate ulteriori fonti di entrate.

Le forti incertezze congiunturali e gli imminenti affari con rilevanti conseguenze finanziarie rappresentano notevoli sfide per la politica finanziaria a medio termine.

Nel complesso gli oneri supplementari dovuti all'economia e alla politica potrebbero compromettere l'equilibrio strutturale del bilancio. La doppia sfida esige pertanto maggiore cautela a livello di politica finanziaria.

Coordinazione tra politica reale e politica finanziaria La legge sul Parlamento statuisce che gli obiettivi e i provvedimenti del programma di legislatura e il piano finanziario di legislatura devono essere «coordinati quanto a materia e durata» (art. 146 cpv. 4). Secondo l'articolo5 dell'ordinanza sulle finanze della Confederazione (OFC), il piano finanziario deve indicare le ripercussioni finanziarie presumibili delle decisioni parlamentari dotate di efficacia giuridica, dei progetti adottati dalla Camera prioritaria e dei messaggi adottati dal Consiglio federale. I progetti posti in consultazione dal Consiglio federale devono essere presi in considerazione solo se la loro portata finanziaria può essere stimata.

Solo nella misura in cui queste condizioni sono soddisfatte, gli affari annunciati nel presente programma di legislatura sono stati considerati nella parte numerica. Le seguenti misure tengono conto dell'esigenza di garantire l'armonizzazione tra pianificazione materiale e pianificazione finanziaria: ­

le decisioni finanziarie pluriennali di portata rilevante (cooperazione allo sviluppo; educazione, ricerca e innovazione ERI; infrastruttura ferroviaria; agricoltura) sono state armonizzate per la prima volta con il piano finanziario di legislatura (secondo l'art. 7 cpv. 2 OFC). In tal modo viene aumentata la coordinazione tra pianificazione materiale e pianificazione finanziaria affinché, nel quadro di una ottica globale, il neoeletto Parlamento possa definire priorità nei quattro settori di compiti in questione. Le decisioni permettono di gestire circa il 20 per cento delle uscite della Confederazione e definiscono pertanto l'ordine di priorità in materia di politica finanziaria per la legislatura 2011­2015;

­

inoltre, d'ora in poi ogni obiettivo di legislatura è assegnato a un settore di compiti (cfr. tabella 2). In tal modo il programma legislativo del programma di legislatura secondo indirizzi e obiettivi viene unito al portafoglio di compiti del piano finanziario di legislatura (con 13 settori di compiti e 44 compiti);

­

il nesso contenuto nell'allegato 4 del rapporto sul piano finanziario di legislatura viene concretizzato: a livello di settori di compiti vengono illustrati gli obiettivi di legislatura e gli indicatori rilevanti come pure le misure a seguito della verifica dei compiti. A livello di compiti vengono indicati gli indirizzi strategici ai fini del conseguimento dell'obiettivo (paragrafo «Obiettivi e strategie»). Le panoramiche vengono completate dagli affari importanti e dalle riforme (paragrafo «Affari principali del programma di legislatura, ulteriori riforme»);

411

­

per ottenere un quadro globale delle prospettive finanziarie della Confederazione, bisogna pure tenere conto dei possibili oneri supplementari. Questi affari comportano per il bilancio ripercussioni a livello di entrate o di uscite. Nella misura in cui sono disponibili dati al riguardo, questi vengono esposti e spiegati sotto «possibili oneri supplementari», al capitolo 7 del rapporto sul piano finanziario di legislatura.

Tabella 2

Obiettivi di legislatura secondo settori di compiti Settore di compiti

Premesse istituzionali e finanziarie

Obiettivo di legislatura

1 5 6 7

Ordine e sicurezza pubblica

14

15 Relazioni con l'estero ­ Cooperazione internazionale

8 9 10 11 12

L'equilibrio delle finanze federali è preservato La capacità d'azione e le prestazioni delle istituzioni svizzere sono ottimizzate L'attrattiva e la credibilità del sistema fiscale svizzero sono rafforzate La Svizzera sfrutta le opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione La criminalità, il terrorismo e gli attacchi informatici sono combattuti con successo e misure preventive sono adottate contro il ricorso alla violenza nella società svizzera La collaborazione con partner svizzeri ed esteri è intensificata La Svizzera è ben relazionata a livello mondiale e consolida la sua posizione nel contesto internazionale e in seno alle istituzioni multilaterali Le relazioni tra la Svizzera e l'UE sono rafforzate Lo sviluppo della strategia economica esterna prosegue La Svizzera fornisce un contributo adeguato all'eliminazione della povertà e all'attenuazione dei rischi globali La Svizzera rafforza il proprio impegno nell'ambito dei diritti umani, della politica della pace, della mediazione e dei buoni uffici

Difesa nazionale

13

Gli strumenti d'individuazione precoce e di lotta contro rischi e minacce sono applicati efficacemente

Educazione e ricerca

24

L'elevata qualità e la buona reputazione internazionale del sistema universitario svizzero e della ricerca sono garantite La formazione di giovani leve in ambiti specialistici altamente qualificati della scienza e dell'economia è ulteriormente promossa e l'attitudine dei giovani alla formazione e all'impiego è migliorata Le condizioni quadro per la formazione continua sono ottimizzate e consolidate

25

26

412

Settore di compiti

Obiettivo di legislatura

Cultura e tempo libero

17

La coesione sociale è rafforzata e i valori comuni sono promossi

Sanità

18

L'aumento dei costi nel settore della salute è contrastato, tra l'altro, intensificando la prevenzione

Previdenza sociale

16

Le opportunità offerte dalla migrazione sono colte e i rischi combattuti La protezione sociale poggia su una base finanziaria consolidata

19 Trasporti

21

La Svizzera dispone di un sistema d'infrastrutture di trasporto sviluppato e finanziariamente solido

Protezione dell'ambiente e assetto del territorio

22

La Svizzera partecipa alla lotta contro il cambiamento climatico e le sue conseguenze La Svizzera utilizza in maniera ottimale il territorio e il suolo e si adopera per proteggere efficacemente l'ambiente, la natura e il paesaggio rurale armonizzando al meglio l'organizzazione del territorio con le relative infrastrutture

23

Agricoltura e alimentazione

4

La politica agricola continua ad evolvere nella direzione di una politica integrata a favore del settore agroalimentare

Economia

2

L'economia svizzera è rafforzata da condizioni quadro ottimali e continua a crescere La stabilità e l'attrattiva della piazza finanziaria sono garantite L'approvvigionamento della Svizzera in energia e in risorse naturali è garantito a lungo termine e l'uscita graduale dal nucleare è iniziata

3 20

7

Strategia per uno sviluppo sostenibile 2012­2015

Dal 1997 il Consiglio federale definisce le proprie prospettive politiche in materia di attuazione dello sviluppo sostenibile in Svizzera nella «Strategia per uno sviluppo sostenibile». Nella nuova Strategia 2012­2015 il Consiglio federale ribadisce il proprio impegno a favore dello sviluppo sostenibile.

La versione integrale figura in allegato al presente documento. Questo capitolo rappresenta un breve compendio dei principali elementi della strategia.

413

7.1

Sviluppo sostenibile a livello federale

Concetto di sostenibilità Il nostro Collegio si orienta alla definizione di sviluppo sostenibile ampiamente condivisa a livello internazionale, secondo cui uno sviluppo è sostenibile se riesce a soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro bisogni. La strategia per uno sviluppo sostenibile è il documento fondamentale che delinea il quadro di riferimento per l'interpretazione del concetto di «sviluppo sostenibile» e la sua attuazione nelle diverse politiche settoriali della Confederazione.

Concepiamo lo sviluppo sostenibile come una linea guida preminente. Esso non va dunque inteso come un compito preciso pertinente a singole politiche settoriali, quanto invece come esigenza futura di cui tenere conto in tutti gli ambiti della politica. Ne è una prova l'ampio ventaglio di tematiche trattate nella strategia per uno sviluppo sostenibile che coprono la maggior parte dei campi di attività dello Stato.

Intendiamo adottare una strategia politica attuativa che si svincoli sempre più da un approccio settoriale e persegua invece soluzioni trasversali. Lo sviluppo sostenibile è dunque interpretato in senso più ampio in modo da tenere ugualmente e pienamente conto delle tre dimensioni su cui fa leva lo sviluppo sostenibile: capacità economica, solidarietà sociale e responsabilità ecologica.

Integrazione nei processi esistenti di pianificazione e gestione In linea di principio lo sviluppo sostenibile non va inteso come un compito supplementare della Confederazione e va nel limite del possibile integrato nei processi ordinari di pianificazione e gestione politica del Consiglio federale, dei dipartimenti e degli uffici federali. Lo sviluppo sostenibile deve essere concretizzato in primo luogo fissando delle priorità e riorganizzando l'impiego delle risorse esistenti. Le unità amministrative sono chiamate a sfruttare al meglio le sinergie e a promuovere un coordinamento ottimale in caso di obiettivi conflittuali.

Per l'attuazione della strategia non sono previste strutture supplementari. La responsabilità politica per la strategia spetta al Consiglio federale, mentre l'attuazione della strategia e in particolare delle misure definite nel piano d'azione è di competenza degli uffici federali incaricati, che nelle loro pianificazioni
e nei processi interni tengono conto dei principi della «Strategia per uno sviluppo sostenibile».

Il coordinamento dell'attuazione della strategia compete al Comitato interdipartimentale sullo sviluppo sostenibile (CISvS), sotto la direzione dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) in qualità di servizio federale responsabile per lo sviluppo sostenibile.

Principi fondamentali dello sviluppo sostenibile a livello federale La politica di sviluppo sostenibile del Consiglio federale s'ispira ai seguenti principi fondamentali: 1.

assumersi responsabilità per il futuro;

2.

tener conto in maniera equilibrata delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile;

3.

integrare lo sviluppo sostenibile in tutte le politiche settoriali;

414

4.

rafforzare il coordinamento tra le politiche settoriali e migliorare la coerenza;

5.

realizzare lo sviluppo sostenibile tramite la partecipazione.

Interazioni tra il programma di legislatura e la strategia per uno sviluppo sostenibile Tra i due processi di pianificazione strategica esistono numerose correlazioni sul piano del contenuto e delle procedure. Entrambi i processi coprono un ampio spettro tematico, ma si differenziano nell'approfondimento contenutistico e nell'orizzonte temporale. Il programma di legislatura illustra i principali progetti legislativi per la durata di una legislatura, mentre la strategia per uno sviluppo sostenibile si articola su un orizzonte temporale di lungo periodo e contiene anche importanti misure strategiche nell'ambito dell'esecuzione del diritto vigente.

A seguito della decisione del Consiglio federale del 4 novembre 2009 di integrare maggiormente la strategia per uno sviluppo sostenibile nel programma di legislatura, i due processi di pianificazione strategica vengono coordinati sul piano dei contenuti e delle scadenze. Il loro rinnovamento avviene in parallelo e in maniera sinergica.

Integrando la «Strategia per uno sviluppo sostenibile» nel presente rapporto, intendiamo infine sottolineare la valenza dei principi dello sviluppo sostenibile e in questo modo consolidare la strategia anche sul piano istituzionale.

Conferenza dell'ONU sullo sviluppo sostenibile 2012 (Rio +20) Nel giugno del 2012, a vent'anni dal vertice mondiale del 1992, si terrà in Brasile una nuova Conferenza internazionale sullo sviluppo sostenibile che vedrà coinvolti i vertici politici mondiali. Oltre all'obiettivo di rinnovare l'impegno politico planetario a favore dello sviluppo sostenibile, vengono poste in primo piano due tematiche prioritarie: 1.

l'«economia verde» nel quadro dello sviluppo sostenibile e della lotta contro la povertà;

2.

le condizioni quadro istituzionali per uno sviluppo sostenibile.

La «Strategia per uno sviluppo sostenibile 2012­2015» approfondisce nello specifico queste tematiche, illustrando i programmi e i progetti politici del Consiglio federale. Essa rappresenta dunque un valido contributo della Svizzera alla conferenza in programma.

7.2

Attuazione della politica di sviluppo sostenibile in Svizzera dal 1992

Nella strategia in esame tracciamo un bilancio dell'attuazione della politica di sviluppo sostenibile a vent'anni dalla sua adozione.

Disciplinamento istituzionale Il Consiglio federale ha accolto anzitempo il mandato configurato nell'Agenda 21 per la messa a punto di strategie nazionali improntate allo sviluppo sostenibile. Nel 1997, cinque anni dopo il vertice mondiale di Rio de Janeiro, ha adottato la prima «Strategia per uno sviluppo sostenibile».

415

L'adozione della nuova Costituzione federale nel 1999 ha segnato un'ulteriore svolta importante, poiché ha contribuito a radicare formalmente lo sviluppo sostenibile in diversi ambiti. Con gli articoli 2 e 73 Cost., allo sviluppo sostenibile è stato dato fondamento costituzionale nonché conferito carattere vincolante per la Confederazione e i Cantoni.

Nel 1993 il Consiglio federale ha istituito il Comitato interdipartimentale sullo sviluppo sostenibile, concepito quale organo di coordinamento a livello federale. Nel 2001 questo Comitato è stato affiancato dal Forum sullo sviluppo sostenibile, che funge da piattaforma di coordinamento tra la Confederazione, i Cantoni e i Comuni.

L'istituzionalizzazione dello sviluppo sostenibile a livello federale è dunque a buon punto. Cresce il numero dei Dipartimenti e degli Uffici federali che hanno predisposto strutture o processi interni finalizzati a consolidare lo sviluppo sostenibile.

Progressi in diversi settori e ambiti politici ­

Società: oltre a un'organizzazione più capillare delle opere sociali sono stati intensificati gli sforzi per integrare maggiormente la popolazione straniera residente. Anche nell'ambito della prevenzione e della promozione della salute sono stati compiuti progressi. Infine, il principio dello sviluppo sostenibile è stato integrato anche a diversi livelli del sistema formativo.

­

Economia e finanze: nell'ambito dell'agricoltura è stato definito un sistema di pagamenti diretti che promuove specifiche prestazioni sociali ed ecologiche. Lo sviluppo sostenibile è stato formalizzato in numerose leggi settoriali e strategie, per esempio nell'ambito della politica regionale o del turismo.

Nel settore degli acquisti sono stati introdotti criteri ecologici e sociali. Il freno all'indebitamento sancito nella Costituzione federale ha ridotto il tasso d'indebitamento della Svizzera portandolo a un livello da considerare basso nel confronto internazionale.

­

Ambiente, sviluppo del territorio e infrastrutture:nei settori dell'ambiente, del clima e dell'energia sono state create numerose basi giuridiche che hanno dato rilievo a strutture esecutive e strumenti funzionanti. La pianificazione del territorio è stata improntata in maniera più mirata allo sviluppo sostenibile. Nella politica dei trasporti e nella politica infrastrutturale i criteri dello sviluppo sostenibile vengono oggi ponderati già in una fase iniziale del processo di pianificazione.

­

Relazioni internazionali: nel rapporto sulla politica estera 2000254, in riferimento alla strategia in materia di relazioni internazionali è stato definito un decalogo di obiettivi che, oltre all'obiettivo prioritario dell'indipendenza e della prosperità della Svizzera, copre diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile. La cooperazione allo sviluppo sostiene con programmi innovativi i Paesi poveri impegnati nella lotta contro i problemi legati alla povertà.

Negli anni a venire si dovrà incrementare gradualmente la quota del reddito nazionale lordo destinata all'aiuto pubblico allo sviluppo, portandola allo 0,5 per cento.

254

416

FF 2001 201

­

Sviluppo sostenibile a livello cantonale e comunale: a partire dai primi anni Novanta è cresciuto progressivamente il numero di Cantoni e Comuni che nel quadro di un processo ufficiale si impegnano attivamente in favore dello sviluppo sostenibile. A fine 2011 i Cantoni impegnati in tal senso erano 16 e circa 220 Comuni, nei quali vive il 32 per cento della popolazione svizzera, avevano avviato un processo di sostenibilità in linea con quello dell'Agenda 21. La Confederazione sostiene questi processi e progetti con provvedimenti mirati.

­

Impegno del settore privato e della società civile: diverse associazioni economiche e altre organizzazioni sostengono gli sforzi intrapresi nel settore privato in favore dello sviluppo sostenibile. Molte imprese s'impegnano a favore di prodotti e processi produttivi sostenibili: tra di esse figurano anche le più grandi imprese di commercio al dettaglio che promuovono la vendita di prodotti con marchio «sviluppo sostenibile». Cresce anche il numero delle imprese certificate nel settore ambientale e sociale.

Lacune e tendenze attuali Nonostante i traguardi raggiunti e i progressi sin qui compiuti, il cammino verso lo sviluppo sostenibile rimane ancora lungo. Questa valutazione è avvalorata dall'analisi dei diversi cambiamenti che incidono sullo sviluppo sostenibile e la cui misurabilità è oggi nettamente migliorata grazie all'impiego di appositi indicatori (v. in seguito «Monitoraggio dello sviluppo sostenibile»).

­

Sviluppi ambivalenti: in molti settori della politica sussistono le premesse giuste, ma si riscontrano anche evoluzioni in controtendenza: a una produttività del lavoro in crescita si contrappongono per esempio disuguaglianze tra uomo e donna sul piano della posizione professionale e del reddito che stentano a sparire; il riscontro positivo legato al miglioramento dell'efficienza energetica nel settore economico è offuscato dall'aumento del consumo globale di energia.

­

Sviluppi nazionali e internazionali: un altro fattore ambivalente traspare dal fatto che la Svizzera è tendenzialmente improntata allo sviluppo sostenibile negli aspetti di rilevanza nazionale, lo è invece meno negli aspetti di portata globale: la qualità dell'aria e dell'acqua in Svizzera è esemplare, per contro si è appena riusciti a stabilizzare le emissioni di CO2 che hanno un impatto significativo sul sistema climatico globale. Come conseguenza del cambiamento economico strutturale e della terziarizzazione della produzione industriale, gran parte dell'inquinamento ambientale riconducibile oggi alla Svizzera è generato all'estero.

­

Solidarietà intergenerazionale: rimangono da chiarire alcune questioni cruciali per la giustizia intergenerazionale. Molti cittadini svizzeri si dicono altamente soddisfatti della loro situazione lavorativa e dello standard di vita raggiunto, ma quasi un quinto dei giovani non possiede nemmeno le competenze base di lettura necessarie per garantirsi un futuro. La superficie coltiva si riduce di un metro quadrato al secondo in gran parte a causa del forte sviluppo insediativo.

­

Finanziamento garantito a lungo termine: nel lungo periodo, la sfida principale della politica finanziaria consisterà nel saper tener conto, ferma restando la dinamica di crescita in settori legalmente vincolanti (p. es. la 417

previdenza sociale a fronte dell'invecchiamento della popolazione), anche di altre richieste (p. es. potenziamento e manutenzione dell'infrastruttura del traffico), in maniera tale da poter continuare a finanziare le prestazioni dello Stato per il settore pubblico e le economie domestiche, senza far pesare questo onere sulle generazioni future.

­

7.3

Impronta ecologica: in termini assoluti, infine, la Svizzera di oggi non rappresenta un modello sostenibile. L'impronta ecologica della Svizzera è ancora molto grande. Attualmente consumiamo quasi il triplo delle prestazioni ambientali e delle risorse considerate sostenibili in un'ottica globale e di lungo periodo.

Piano d'azione

Il nostro Collegio vuole integrare per quanto possibile i principi dello sviluppo sostenibile in tutte le politiche settoriali della Confederazione. Con la definizione di un piano d'azione, il Governo intende porre l'accento su specifici aspetti nel quadro della legislatura in corso.

Misure nuove e correnti Il piano d'azione prevede misure da mettere in campo in risposta a dieci sfide prioritarie legate allo sviluppo sostenibile della Svizzera. Viene operata una distinzione tra due tipi di misure: da un lato, le misure correnti di rilievo, ovvero quelle già decise dal Consiglio federale o in fase di attuazione, qui riepilogate per fornire una panoramica delle molteplici attività svolte dalla Confederazione nel settore dello sviluppo sostenibile, e dall'altro le 16 nuove misure indicate nel piano d'azione, volte a porre l'accento dove vi è maggiore necessità d'intervento. Queste misure prefigurano principi totalmente nuovi o ridisegnano le priorità nel quadro dei provvedimenti esistenti in modo da porre l'accento su soluzioni utili per le sfide prioritarie identificate.

Nessun programma di lavoro settoriale integrativo In linea di principio il piano d'azione non va inteso come un programma di lavoro settoriale aggiuntivo. Le misure in esso proposte definiscono piuttosto delle priorità o spostano l'accento all'interno delle politiche già adottate orientandole maggiormente ai principi dello sviluppo sostenibile. Ciò avviene nell'ambito di progetti legislativi, da un lato, e di interventi strategicamente importanti, dall'altro, ma anche attraverso la ridefinizione delle priorità nell'applicazione del diritto vigente. Per questo motivo, anche l'attuazione di queste misure è di competenza degli Uffici federali preposti e il loro finanziamento è garantito nel quadro del processo ordinario di pianificazione finanziaria.

Per tracciare i progressi generali compiuti nell'ambito delle sfide prioritarie indicate nel piano d'azione si utilizzano appositi indicatori. L'esecuzione delle misure previste nel piano d'azione viene monitorata nel quadro di un controlling dettagliato.

Nella legislatura in corso diamo la priorità all'attuazione delle seguenti misure.

418

Misure in corso

Nuove misure

Sfida principale 1: proteggere il clima e gestire i pericoli naturali 1-1 Politica climatica in Svizzera dopo 1a Prescrizioni sulle emissioni di CO2 il 2012 applicabili alle automobili 1b Protezione contro i pericoli naturali 1-2 Piano d'azione in materia di aviazione e clima Sfida principale 2: ridurre il consumo energetico e promuovere le energie rinnovabili 2-1 Strategia energetica 2050 2a Programma SvizzeraEnergia Sfida principale 3: garantire uno sviluppo sostenibile del territorio 3a Potenziamento dei trasporti pubblici 3-1 Revisione della legge sulla pianificazione del territorio 3b Piano di misure «Traffico lento» 3-2 Mobility Pricing 3c Mobilità innovativa e traffico del tempo libero 3d Proseguimento della politica degli agglomerati Sfida principale 4: incrementare la produttività economica disaccoppiandola dal consumo di risorse ed energia; improntare il consumo ai principi dello sviluppo sostenibile 4a Edilizia sostenibile 4-1 Promozione di un'agricoltura e una filiera alimentare sostenibili 4b Politica integrata dei prodotti 4-2 Tecnologie dell'informazione e della comunicazione e sviluppo sostenibile 4c Sviluppo della politica agricola 4d Masterplan Cleantech 4e Direzione aziendale responsabile 4f Sviluppo sostenibile nella politica del turismo Sfida principale 5: sfruttare le risorse naturali in maniera sostenibile 5-1 Strategia Biodiversità Svizzera 5a Politica forestale 2020 e politica della risorsa legno 5b Sviluppo della politica delle sostanze chimiche 5c Promozione di una politica integrale del paesaggio Sfida principale 6: rafforzare la coesione sociale, promuovere lo sviluppo culturale e l'integrazione, individuare tempestivamente le sfide demografiche 6a Alloggi di utilità pubblica 6-1 Sviluppo della politica di integrazione della Confederazione

419

Misure in corso

Nuove misure

Sfida principale 7: migliorare la salute della popolazione 7a Promozione generale dello sport e 7-1 Rafforzamento dello sviluppo sostenidell'attività fisica bile nell'ambito della politica in materia di prevenzione 7b Programma nazionale alimentazione e attività fisica 7c Abbattimento delle disuguaglianze in materia di salute Sfida principale 8: assumersi le proprie responsabilità nelle sfide globali legate allo sviluppo e all'ambiente 8a Rafforzamento del regime ambientale 8-1 Rafforzamento della cooperazione allo internazionale sviluppo attraverso programmi nel settore dell'«economia verde» 8b Commercio internazionale e 8-2 Rinnovo degli obiettivi del Millennio investimenti all'insegna degli obiettivi di uno sviluppo globale sostenibile 8-3 Riforma e rafforzamento della governance globale per lo sviluppo sostenibile Sfida principale 9: assicurare a lungo termine il finanziamento delle finanze pubbliche e delle assicurazioni sociali 9-1 Ecologizzazione del sistema fiscale 9a Reporting dei rischi di bilancio 9-2 Norme fiscali per le assicurazioni sociali Sfida principale 10: far leva su formazione, ricerca e innovazione per attuare con coerenza i principi dello sviluppo sostenibile 10a Integrazione dell'educazione allo 10-1 Integrazione dello sviluppo sostenibile sviluppo sostenibile nel sistema nel mondo delle scuole universitarie formativo svizzero 10b Educazione non formale e informale allo sviluppo sostenibile

7.4

Misure intersettoriali

Il nostro Collegio, infine, porta avanti anche le misure accompagnatorie a sostegno dell'attuazione dello sviluppo sostenibile. Queste misure non hanno validità limitata.

­

420

Monitoraggio dello sviluppo sostenibile: il «Monitoraggio dello sviluppo sostenibile» (MONET), istituito nel 2003, consente di rilevare gli sviluppi di lungo periodo con l'ausilio di 75 indicatori e di stabilire così se e in quali settori la Svizzera stia andando nella direzione dello sviluppo sostenibile.

Anche per monitorare le sfide prioritarie del piano d'azione della «Strategia per uno sviluppo sostenibile» ci si avvale di alcuni indicatori di MONET.

­

Valutazione della sostenibilità: per rispettare in maniera equilibrata i criteri dello sviluppo sostenibile e migliorare la coerenza politica riteniamo essenziale che gli interessi siano ponderati e ottimizzati tempestivamente e che le decisioni adottate siano motivate in maniera comprensibile.

Trattandosi di un metodo di valutazione e ottimizzazione prospettico, la valutazione della sostenibilità consente di analizzare le conseguenze sociali, economiche ed ecologiche di progetti politici e di dossier della Confederazione in chiave strategica, pianificatrice, programmatica e progettuale. Permette di evidenziare i conflitti di obiettivi, di sviluppare in tempo utile proposte di miglioramento e di abbozzare possibili varianti. La valutazione integrale e verificabile degli effetti crea la necessaria trasparenza.

La valutazione della sostenibilità favorisce in particolare anche l'attuazione delle disposizioni contenute nell'articolo 141 capoverso 2 lettera g della legge sul Parlamento (RS 171.10), secondo cui in tutti i messaggi relativi a disegni di legge sottoposti dal Consiglio federale all'Assemblea federale si devono illustrare le «ripercussioni sull'economia, sulla società, sull'ambiente e sulle future generazioni». La guida per la redazione dei messaggi del Consiglio federale255 redatta dalla Cancelleria federale è stata rinnovata in questo senso e in essa è stata inserita la raccomandazione di utilizzare maggiormente la valutazione della sostenibilità.

8

­

Promozione di processi e progetti locali di sviluppo sostenibile: il dialogo tra Confederazione, Cantoni, Comuni, ma anche regioni, agglomerati e quartieri va portato avanti e consolidato nel quadro del «Forum sullo sviluppo sostenibile». I responsabili a tutti i livelli statali sono invitati ad adottare iniziative analoghe alla strategia del Consiglio federale.

­

Collaborazione con altri gruppi di interesse: per poter attuare gli obiettivi dello sviluppo sostenibile è necessario un ampio sostegno da parte dell'economia privata, della società civile e del mondo scientifico. Lo scambio e la collaborazione tra la Confederazione e le organizzazioni di questi settori vanno rafforzati ulteriormente e in maniera mirata nel quadro del «Dialogo sullo sviluppo sostenibile in Svizzera».

Strategie sovradipartimentali

Dal momento che il programma di legislatura 2011­2015 e le strategie sovradipartimentali sono strettamente correlati, occorre provvedere al necessario coordinamento. Sono state riconosciute come strategie sovradipartimentali importanti la politica di crescita, la strategia per una società dell'informazione in Svizzera e il Governo elettronico.

255

www.bk.admin.ch/dokumentation/brges/00868/index.html?lang=it

421

8.1

Politica di crescita

Nel 2004 abbiamo presentato un pacchetto di 17 misure intese a riportare la Svizzera sulla via di una crescita solida. In tal modo abbiamo fra l'altro adempito un mandato conferitoci dal Parlamento (mozione 01.3089). Nella seduta del 2 aprile 2008 abbiamo adottato il rapporto sulla «Politica di crescita economica 2008­2011»256, grazie al quale le riforme sono state portate avanti anche nella legislatura 2007­ 2011. Attualmente, l'agenda sulla politica di crescita economica prevede in totale 21 misure, compreso il messaggio del 20 aprile 2011257 concernente la modifica della legge sulle banche (rafforzamento della stabilità nel settore finanziario; too big to fail). Nel corso dell'ultima legislatura sono stati tre i criteri determinanti per l'inserimento di provvedimenti nel pacchetto a favore della crescita: l'importanza per l'economia nel suo insieme, la competenza della Confederazione per la loro applicazione e la compatibilità dei provvedimenti con i principi istituzionali e finanziari della politica di crescita.

La politica di crescita economica che abbiamo adottato pone chiaramente in primo piano l'aumento della produttività. Questa transizione verso attività a maggior valore aggiunto richiede dei cambiamenti nei singoli settori economici e un mutamento all'interno delle varie strutture settoriali. Gli adeguamenti delle condizioni quadro statali necessari per indurre e accompagnare tale mutamento sono spesso assai controversi. È tuttavia indispensabile procedere su questa via se vogliamo che l'aumento dei salari e dei redditi da capitale sia conseguito non mediante un ulteriore aumento della forza lavoro, bensì mediante un incremento della produzione per ora di lavoro prestata.

La politica di crescita viene attuata in sei campi d'azione: ­

rilancio della concorrenza nel mercato interno

­

apertura economica verso l'esterno

­

mantenimento di un elevato tasso di occupazione

­

potenziamento del capitale umano (formazione, ricerca, innovazione)

­

garanzia di finanze pubbliche sane

­

istituzione di un contesto legale che promuova l'imprenditorialità.

Gli oggetti inclusi nelle grandi linee del programma di legislatura 2011­2015 che rientrano in uno dei campi d'azione elencati sono presentati qui di seguito.

Per quanto concerne il mercato interno, assume un'importanza centrale lo sviluppo del settore della sanità e più precisamente la formulazione di una strategia nazionale in materia di sanità. La concretizzazione e attuazione della strategia energetica 2050 avrà anch'essa molteplici ripercussioni a livello economico. Vi sarà inoltre una serie di riforme rilevanti per settori economici minori.

Sebbene disponga di marchi forti e dunque di un elevato potenziale di esportazione, la Svizzera subisce limitazioni nell'incremento della sua apertura internazionale a causa della sua posizione molto difensiva in materia di liberalizzazione del commercio dei prodotti agricoli. Il provvedimento principale per quanto concerne la politica interna nel campo d'azione dell'apertura internazionale dovrebbe pertanto essere 256 257

422

www.seco.admin.ch/dokumentation/publikation/00004/02275/index.html?lang=de FF 2011 4211

l'ulteriore sviluppo della politica agricola dopo il 2017. Dal profilo della politica esterna occorre migliorare l'accesso al mercato a livello mondiale, ossia estendere e potenziare la rete di accordi di libero scambio, nonché curare e intensificare le relazioni con l'UE confermando taluni accordi (estensione della libera circolazione alla Croazia) o concludendone di nuovi.

La Svizzera dispone di finanze pubbliche sane, che deve tuttavia salvaguardare definendo priorità per quanto concerne la politica in materia di spesa pubblica della Confederazione e attuando le relative riforme strutturali in tutti i settori delle uscite della Confederazione. Il finanziamento di provvedimenti di riduzione e di adeguamento sarà un importante elemento per lo sviluppo di una politica climatica dopo il 2012. Nella stessa direzione va l'adozione del messaggio sulla riforma fiscale ecologica. Un'altra importante riforma fiscale è costituita dalla riforma III sull'imposizione delle imprese. Più a lungo termine si dovrà stabilire, sulla base del rapporto «Mobility Pricing», in che misura la Svizzera riesce a mantenere infrastrutture pubbliche efficienti. In tempi più brevi dovranno essere elaborati progetti concreti di ampliamento della rete ferroviaria e stradale e le relative soluzioni di finanziamento. Sempre per quanto concerne le finanze pubbliche, la 12a revisione dell'AVS dovrà contribuire in modo sostanziale a garantire il finanziamento a lungo termine delle assicurazioni sociali.

Per quanto concerne le misure volte a creare un quadro legale favorevole all'imprenditorialità, occorre portare avanti una serie di nuove soluzioni elettroniche nei rapporti fra l'Amministrazione e le imprese mediante l'attuazione della strategia «e-government Svizzera».

Il messaggio concernente il promovimento dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione negli anni 2013­2016 rappresenta il provvedimento centrale per aumentare il capitale umano.

8.2

Società dell'informazione in Svizzera

La nostra strategia per una società dell'informazione in Svizzera illustra le opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) per rendere più attrattivo e competitivo il nostro Paese per le imprese e le persone. La strategia tiene conto degli ultimi sviluppi tecnologici e di temi trasversali contribuendo in tal modo ad attrezzare al meglio il Paese per affrontare le sfide future.

Sarà attuata dai dipartimenti e coordinata a livello interdipartimentale.

Gli oggetti inclusi nel programma di legislatura 2011­2015 che presentano punti in comune con la Società dell'informazione in Svizzera sono i seguenti: ­

elaborazione e completamento della strategia eHealth Svizzera 2016­2020

­

messaggio concernente una nuova legge federale sulla cartella del paziente informatizzata

­

messaggio concernente la modifica della legge sulle pubblicazioni ufficiali (cambiamento di primato a favore della versione elettronica dei testi giuridici)

­

terzo rapporto sul voto elettronico.

423

8.3

Governo elettronico

Il Governo elettronico serve allo scambio di comunicazioni fra autorità e gruppi esterni. Lo scopo è di rendere più efficienti le procedure all'interno delle amministrazioni pubbliche. Le imprese e la popolazione si aspettano che l'amministrazione dia prova di efficacia e flessibilità, superando i limiti organizzativi e gli ostacoli posti dal federalismo. Chi fonda un'impresa si aspetta che sia sufficiente annunciare l'avvio dell'attività a un servizio centrale per essere automaticamente registrato in tutti gli uffici interessati. Le persone che si trasferiscono vorrebbero poter effettuare un'unica notifica invece di dover annunciare sia l'arrivo che la partenza a diversi servizi. Grazie all'impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), le amministrazioni pubbliche possono tenere conto di queste richieste.

La Strategia «e-government Svizzera» si prefigge di migliorare la qualità dei servizi e l'efficacia dell'amministrazione a beneficio della popolazione. Elaborata in stretta collaborazione con rappresentanti di tutti e tre i livelli istituzionali sotto la direzione dell'Organo strategia informatica della Confederazione (OSIC), essa costituisce la base per indirizzare gli sforzi di Confederazione, Cantoni e Comuni verso obiettivi condivisi. Il presupposto su cui poggia è che il trasferimento generale delle pratiche amministrative su supporto elettronico per le imprese, i privati e l'amministrazione riduce la burocrazia e snellisce quindi i processi. Sono stati definiti tre obiettivi generici: a.

il mondo economico intrattiene le relazioni con le autorità per via elettronica;

b.

le autorità modernizzano i loro processi e comunicano elettronicamente tra di loro;

c.

la popolazione può sbrigare elettronicamente le principali operazioni con le autorità, ossia quelle più frequenti o quelle che comportano un grande dispendio di tempo.

Gli oggetti inclusi nel programma di legislatura 2011­2015 che presentano punti in comune con il Governo elettronico sono i seguenti: ­

terzo rapporto sul voto elettronico

­

elaborazione e completamento della Strategia «eHealth Svizzera» 2016­ 2020

­

messaggio concernente una nuova legge federale sulla cartella del paziente informatizzata.

9

Altre strategie tematiche

Analogamente alle strategie sovradipartimentali, anche le strategie tematiche devono essere coordinate strettamente con il programma di legislatura. Le strategie più importanti a tal proposito sono la strategia internazionale della Svizzera nell'ambito dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione e la strategia energetica 2050.

424

9.1

Strategia internazionale della Svizzera nel settore dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione

Il 30 giugno 2010258 abbiamo adottato il rapporto sulla strategia internazionale nel settore dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione (ERI) per gli anni a venire.

Lo scopo è di proseguire sulla via intrapresa al fine di rendere competitivo il nostro sistema di educazione, ricerca e innovazione e di consolidarlo in modo durevole definendo priorità e obiettivi chiari. «La Svizzera si afferma globalmente come piazza ricercata e privilegiata per l'educazione, la ricerca e l'innovazione e sfrutta la sua eccellenza in questi settori per integrarsi nello spazio internazionale dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione. In questo modo conferma la sua posizione di punta fra i Paesi più innovativi del mondo.» Gli oggetti inclusi nel programma di legislatura 2011­2015 che presentano punti in comune con la strategia internazionale della Svizzera nel settore dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione sono i seguenti: ­

promovimento dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione negli anni 2013­2016

­

partecipazione della Svizzera al programma di ricerca UE 2014­2020 («Horizon 2020»)

­

partecipazione della Svizzera ai programmi europei di educazione, formazione professionale e gioventù dell'UE 2014­2020 («Erasmus for all»)

­

revisione totale della legge sulla promozione della ricerca e dell'innovazione.

9.2

Strategia energetica 2050

È nostra intenzione continuare a garantire un'elevata sicurezza dell'approvvigionamento elettrico, abbandonando tuttavia a medio termine la produzione di energia nucleare. Conformemente a quanto abbiamo deciso il 25 maggio 2011, le centrali esistenti saranno disattivate al termine del loro ciclo di vita e non saranno più sostituite. Per assicurare l'approvvigionamento, nell'ambito della nuova strategia energetica 2050 puntiamo su maggiori risparmi (efficienza energetica), sul potenziamento dell'energia idrica e delle nuove energie rinnovabili, nonché, se necessario, sulla produzione di energia a partire da combustibili fossili (impianti di cogenerazione, centrali a gas a ciclo combinato) e sull'importazione. Occorre inoltre ampliare le reti elettriche e potenziare le ricerca energetica.

Gli oggetti inclusi nel programma di legislatura 2011­2015 che presentano punti in comune con la strategia energetica 2050 sono i seguenti:

258

­

promovimento dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione negli anni 2013­2016

­

messaggio concernente la modifica della legge sull'approvvigionamento del Paese

­

sviluppo di una politica climatica dopo il 2012 www.sbf.admin.ch/bfi-international.pdf

425

­

messaggio sulla riforma fiscale ecologica

­

messaggio concernente la modifica della legge sull'approvvigionamento elettrico

­

rapporto sugli effetti dei provvedimenti e il raggiungimento degli obiettivi della legge sull'energia

­

rapporto sul potenziale raggiunto e futuro dei singoli settori della produzione di elettricità da energie rinnovabili

­

credito quadro per l'ambiente globale

­

negoziati con l'UE per un accordo sull'energia

­

attuazione della seconda fase dell'apertura dei mercati dell'energia elettrica.

426

Allegato 1

Programma di legislatura 2011­2015 Nel seguente elenco figurano oggetti che il Consiglio federale prevede di sottoporre al Parlamento nella legislatura 2011­2015 (dicembre 2011­dicembre 2015).

Questo elenco non costituisce un'enumerazione completa di tutti gli oggetti parlamentari che intendiamo proporre. Non vi figurano in particolare: 1.

messaggi su iniziative popolari;

2.

messaggi che ricorrono periodicamente (sul preventivo, consuntivo, programmi di armamento, programmi delle costruzioni [messaggi sugli immobili]);

3.

messaggi su convenzioni per evitare le doppie imposizioni, accordi di protezione degli investimenti, convenzioni bilaterali di sicurezza sociale;

4.

messaggi sul conferimento della garanzia alle costituzioni cantonali;

5.

messaggi su crediti aggiuntivi.

Le ripercussioni finanziarie dei progetti che seguono non sono completamente quantificabili poiché dipendono in gran parte anche dalle modalità di attuazione concrete. Veglieremo affinché al Parlamento siano sottoposti solo oggetti il cui finanziamento è assicurato conformemente alle esigenze del freno all'indebitamento e alla stabilizzazione nominale del debito. In caso contrario, i progetti devono essere compensati oppure sono rinviati. Nell'ambito della fissazione delle priorità future gli oggetti inclusi negli indirizzi politici hanno la precedenza.

1

La piazza economica Svizzera è attrattiva e competitiva, vanta finanze federali sane e istituzioni statali efficienti

Obiettivo 1: L'equilibrio delle finanze federali è preservato Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio sul nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale (NMG)

Altri oggetti ­

Messaggio concernente il decreto federale che determina i contributi di base per la perequazione delle risorse e la compensazione degli oneri tra Confederazione e Cantoni per il periodo di contribuzione 2016­2019

­

Rapporto sull'efficacia della perequazione finanziaria fra Confederazione e Cantoni 2012­2015 («Rapporto sull'efficacia»)

­

Rapporto sulla terza verifica dei sussidi

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

427

Obiettivo 2: L'economia svizzera è rafforzata da condizioni quadro ottimali e continua a crescere Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio sulla promozione della piazza economica 2016­2019

­

Messaggio sulla modifica della legge dell'8 ottobre 1982259 sull'approvvigionamento del Paese

Altri oggetti ­

Messaggio sulla modifica della legge federale del 16 dicembre 1994260 sugli acquisti pubblici

­

Messaggio concernente la modifica del Codice delle obbligazioni261 (sanzioni in caso di disdette abusive o ingiustificate)

­

Messaggio sulla modifica della legge del 16 dicembre 2005262 sull'assicurazione contro i rischi dell'esportazione

­

Messaggio sulla modifica del Codice delle obbligazioni263 (norme in materia di prescrizione)

­

Messaggio sulla modifica della legge del 6 ottobre 1995264 sui cartelli

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Crediti d'impegno e limiti di spesa per la promozione della piazza economica 2016­2019

Obiettivo 3: La stabilità e l'attrattiva della piazza finanziaria sono garantite Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Nessuno

Altri oggetti ­

Nessuno

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

Obiettivo 4: La politica agricola continua a evolvere nella direzione di una politica integrata a favore del settore agroalimentare Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio sulla politica agricola 2014­2017

Altri oggetti ­ 259 260 261 262 263 264

428

Nessuno RS 531 RS 172.056.1 RS 220 RS 946.10 RS 220 RS 251

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Credito d'impegno per la politica agricola 2014­2017

Obiettivo 5: La capacità d'azione e le prestazioni delle istituzioni svizzere sono ottimizzate Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio sulla modifica della legge federale del 17 dicembre 1976265 sui diritti politici

Altri oggetti ­

Messaggio sul programma di legislatura 2011­2015

­

Messaggio concernente la revisione totale della legge federale del 18 giugno 1999266 sulla meteorologia e la climatologia

­

Messaggio concernente la modifica della legge del 9 ottobre 1992267 sulla statistica federale

­

Messaggio sulle strutture finanziarie e aziendali della Cineteca svizzera

­

Rapporto sul programma statistico pluriennale 2011­2015

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

Obiettivo 6: L'attrattiva e la credibilità del sistema fiscale svizzero sono rafforzate Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio sull'eliminazione della penalizzazione fiscale del matrimonio e sul raggiungimento di relazioni equilibrate nell'imposizione dei coniugi e delle famiglie

­

Messaggio a sostegno della riforma III dell'imposizione delle imprese

­

Messaggio a sostegno della riforma fiscale ecologica

Altri oggetti ­

Messaggio a sostegno della revisione totale della legge del 21 giugno 1932268 sull'alcool.

­

Messaggio a sostegno della modifica delle disposizioni penali federali in ambito fiscale269

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

265 266 267 268 269

Nessuno

RS 161.1 RS 429.1 RS 431.01 RS 680 RS 642.11, 642.14, 641.20, 642.21, 641.10 e 313.0

429

Obiettivo 7: La Svizzera sfrutta le opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio a sostegno di una nuova legge federale concernente la cartella del paziente informatizzata

­

Messaggio concernente la modifica della legge del 18 giugno 2004270 sulle pubblicazioni ufficiali

­

Terzo rapporto sul voto elettronico

Altri oggetti ­

Messaggio sull'accordo con l'UE nell'ambito della navigazione satellitare globale

­

Messaggio sulla modifica della legge federale del 19 dicembre 2003271 sulla firma elettronica

­

Rapporto complementare sulla valutazione del mercato delle telecomunicazioni (in adempimento del Po. CTT-S 09.3002)

­

Aggiornamento radicale della strategia del Consiglio federale per una società dell'informazione in Svizzera

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

2

La Svizzera è ben posizionata a livello regionale e globale e rafforza la propria influenza nel contesto internazionale

Obiettivo 8: La Svizzera è ben relazionata a livello mondiale e consolida la sua posizione nel contesto internazionale e in seno alle istituzioni multilaterali Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente il blocco in via cautelativa degli averi patrimoniali di persone politicamente esposte e della loro cerchia

­

Messaggio a sostegno della proroga della partecipazione svizzera agli Accordi generali di credito del Fondo monetario internazionale

­

Messaggio sulla continuazione dell'aiuto umanitario internazionale

Altri oggetti ­

Messaggio sulla cooperazione con le autorità estere in materia amministrativa

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­ 270 271

430

Messaggio concernente la partecipazione della Svizzera a Expo Milano 2015 RS 170.512 RS 943.03

Obiettivo 9: Le relazioni fra la Svizzera e l'UE sono rafforzate Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente l'estensione alla Croazia dell'Accordo del 21 giugno 1999272 sulla libera circolazione delle persone

­

Messaggio sull'approvazione di un accordo bilaterale di cooperazione tra la Svizzera e l'Unione europea nel settore della concorrenza

­

Messaggio concernente l'Accordo con l'UE sulla cooperazione nell'ambito della sicurezza dei prodotti chimici (REACH e CLP)

­

Messaggi su accordi con l'UE nell'ambito dell'agricoltura, della sicurezza delle derrate alimentari, della sicurezza dei prodotti e della salute pubblica

Altri oggetti ­

Messaggio concernente la modifica della legge dell'8 ottobre 1999273 sui prodotti da costruzione

­

Rapporto sui colloqui esplorativi concernenti la partecipazione della Svizzera al progetto «e-customs» dell'Unione europea (studio di fattibilità)

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Credito d'impegno per il rinnovo dell'Accordo con l'Unione europea sulla partecipazione della Svizzera al programma MEDIA

Obiettivo 10: Lo sviluppo della strategia economica esterna prosegue Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Rapporto sulla politica economica esterna 2011

­

Messaggi a sostegno dell'estensione della rete di accordi di libero scambio

Altri oggetti ­

Nessuno

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

Obiettivo 11: La Svizzera fornisce un contributo adeguato all'eliminazione della povertà e all'attenuazione dei rischi globali Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio sulla cooperazione internazionale 2013­2016

Altri oggetti ­

Nessuno

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

272 273

Credito quadro per la continuazione dell'aiuto umanitario internazionale della Confederazione negli anni 2013­2016 RS 0.142.112.681 RS 933.0

431

­

Credito quadro per la continuazione della cooperazione tecnica e dell'aiuto finanziario a favore dei Paesi in sviluppo negli anni 2013­2016

­

Credito quadro per la continuazione della cooperazione con gli Stati dell'Europa orientale e della CSI negli anni 2013­2016

­

Credito quadro per la continuazione del finanziamento dei provvedimenti di politica economica e commerciale nell'ambito della cooperazione allo sviluppo negli anni 2013­2016

Obiettivo 12: La Svizzera rafforza il proprio impegno nell'ambito dei diritti umani, della politica della pace, della mediazione e dei buoni uffici Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio sulla Convenzione delle Nazioni Unite del 20 dicembre 2006 per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate

­

Messaggio concernente la Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006 sui diritti delle persone con disabilità

­

Messaggio concernente il proseguimento delle misure di promozione della pace e della sicurezza umana 2016­2020

Altri oggetti ­

Messaggio concernente un credito quadro per il proseguimento del sostegno ai tre Centri ginevrini

­

Rapporto sulla politica estera svizzera dei diritti dell'uomo 2012­2015 (in adempimento del Po. CPE-N 00.3414)

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Credito quadro per il proseguimento del sostegno ai tre Centri ginevrini

­

Credito quadro per il proseguimento delle misure di promozione della pace e della sicurezza umana negli anni 2016­2020

3

La sicurezza della Svizzera è garantita

Obiettivo 13: Gli strumenti d'individuazione precoce e di lotta contro i rischi e minacce sono applicati efficacemente Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente la revisione totale della legge federale del 3 ottobre 2008274 sul servizio informazioni civile

­

Rapporto sulla strategia della protezione della popolazione e della protezione civile 2015+

­

Messaggio sulla modifica delle basi legali per l'ulteriore sviluppo dell'esercito (Rapporto sull'esercito 2010)

­

Rapporto sulla politica di sicurezza della Svizzera

274

432

RS 121

Altri oggetti ­

Messaggio concernente l'impiego dell'esercito in servizio d'appoggio a favore del «World Economic Forum» (WEF) 2013­2015

­

Messaggio concernente gli impieghi dell'esercito in appoggio alle autorità civili

­

Messaggio concernente la revisione totale della legge federale del 6 ottobre 1966275 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato

­

Messaggio concernente la legge federale sulle prestazioni di sicurezza private fornite all'estero

­

Rapporto del Consiglio federale all'Assemblea federale sul controllo degli obiettivi dell'esercito (giusta l'art. 149b della legge militare del 3 febbraio 1995276)

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

Obiettivo 14: La criminalità, il terrorismo e gli attacchi informatici sono combattuti con successo e misure preventive sono adottate contro il ricorso alla violenza nella società svizzera Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente la legge federale sull'armonizzazione delle pene nel Codice penale277, nel Codice penale militare del 13 giugno 1927278 e nel diritto penale accessorio

­

Messaggio concernente la modifica della Parte generale del Codice penale279, della legge militare del 13 giugno 1927280 e della legge del 20 giugno 2003281 sul diritto penale minorile (modifiche del diritto sanzionatorio)

­

Rapporto sulla strategia nazionale «Cyber Defense»

­

Messaggio concernente la ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa del 28 ottobre 2011 sulla contraffazione di prodotti medicali e reati simili comportanti minacce per la salute pubblica (Convenzione medicrime)

Altri oggetti

275 276 277 278 279 280 281 282

­

Messaggio concernente la trasposizione nel diritto interno degli standard riveduti del GAFI

­

Messaggio a sostegno di una legge federale sul sistema d'informazione sul casellario giudiziale VOSTRA (legge sul casellario giudiziale)282

RS 520.3 RS 510.10 RS 311.0 RS 321.0 RS 311.0 RS 321.0 RS 311.1 RS 311.0

433

­

Messaggio relativo alla modifica della Costituzione federale283, del Codice penale284, del Codice penale militare del 13 giugno 1927285 e del diritto penale minorile del 20 giugno 2003286 (divieto di attività, di contatto, di accesso e allontanamento)

­

Messaggio concernente i treni straordinari per ridurre i disagi nell'ambito dei trasporti pubblici causati da tifosi di calcio facinorosi

­

Messaggio concernente la modifica della legge federale del 6 ottobre 2000287 sulla sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni

­

Messaggio concernente la modifica del Codice penale288 e del Codice penale militare del 13 giugno 1927289 (prolungamento del termine di prescrizione)

­

Rapporto di valutazione dei due programmi nazionali per la protezione della gioventù «I giovani e la violenza» e «Protezione della gioventù dai rischi dei media e competenze mediali»

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

Obiettivo 15: La collaborazione con partner svizzeri ed esteri è intensificata Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente la modifica della legge del 20 marzo 1981290 sull'assistenza in materia penale

­

Messaggio/i sugli adeguamenti del diritto svizzero ai futuri sviluppi dell'acquis di Schengen e dell'acquis di Dublino

Altri oggetti ­

Messaggio/i a sostegno di accordi bilaterali e multilaterali di cooperazione in materia di polizia per combattere la criminalità transfrontaliera

­

Messaggio concernente l'approvazione e la trasposizione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali (Convenzione di Lanzarote)

­

Messaggio concernente l'Agenzia per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell'informazione su larga scala nel settore della libertà, della sicurezza e della giustizia (ulteriore sviluppo di Schengen)

283 284 285 286 287 288 289 290

434

RS 101 RS 311.0 RS 321.0 RS 311.1 RS 780.1 RS 311.0 RS 321.0 RS 351.1

­

Messaggio su diversi accordi nell'ambito dell'assistenza giudiziaria in materia penale

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

4

La coesione sociale della Svizzera è rafforzata e le sfide demografiche sono affrontate con successo

Obiettivo 16: Le opportunità offerte dalla migrazione sono colte e i rischi combattuti Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente la modifica della legge del 26 giugno 1998291 sull'asilo

­

Messaggio concernente le novità normative in materia di integrazione e il disciplinamento dell'integrazione in leggi speciali

­

Rapporto «Libera circolazione delle persone e immigrazione» (in adempimento del Po. Bischof 09.4311, del Po. Girod 09.4301 e della Mo. Brändli 10.3721)

Altri oggetti ­

Messaggio relativo all'attuazione dell'iniziativa popolare «Per l'espulsione degli stranieri che commettono reati (Iniziativa espulsione)»

­

Messaggio concernente l'accordo con l'UE sulla partecipazione della Svizzera, in qualità di osservatore, all'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO)

­

Messaggio sulla revisione parziale delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

Obiettivo 17: La coesione sociale è rafforzata e i valori comuni sono promossi Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio sulla cultura 2016­2019

­

Messaggio concernente la modifica della legge del 24 marzo 2006292 sulla radiotelevisione

Altri oggetti ­

291 292 293

Messaggio concernente la modifica della legge federale dell'8 giugno 1923293 concernente le lotterie e le scommesse professionalmente organizzate RS 142.31 RS 784.40 RS 935.51

435

­

Messaggio concernente la modifica del Codice civile294 (disposizioni sul mantenimento e la cura dei figli)

­

Messaggio concernente la modifica del Codice civile295 (modernizzazione del diritto successorio)

­

Messaggio concernente la modifica della legge dell'8 ottobre 1971296 sul lavoro

­

Messaggio concernente la modifica del Codice civile297 (compensazione della previdenza)

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Credito quadro relativo al messaggio sulla cultura 2016­2019

­

Messaggio concernente un credito quadro per impegni eventuali nella promozione dell'alloggio

Obiettivo 18: L'aumento dei costi nel settore della salute è contrastato, tra l'altro, intensificando la prevenzione Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio sull'attuazione della strategia del Consiglio federale per la garanzia della qualità nel settore della sanità in Svizzera

­

Messaggio concernente la modifica della legge del 15 dicembre 2000298 sugli agenti terapeutici (2a tappa)

­

Messaggio concernente una nuova legge sulla registrazione dei tumori e di altre diagnosi

­

Messaggio concernente la modifica della legge del 23 giugno 2006299 sulle professioni mediche

­

Messaggio concernente la modifica dell'articolo 119 Cost. e la modifica della legge del 18 dicembre 1998300 sulla medicina della procreazione al fine di disciplinare la diagnosi preimpiantatoria

Altri oggetti ­

Messaggio concernente la modifica della legge federale del 20 marzo 1981301 sull'assicurazione contro gli infortuni (LAINF)

­

Messaggio concernente una strategia per la valutazione delle tecnologie sanitarie («Health Technology Assessment (HTA)»)

­

Messaggio concernente l'approvazione e l'attuazione della Convenzione quadro dell'OMS sul controllo del tabacco (FCTC)

294 295 296 297 298 299 300 301

436

RS 210 RS 210 RS 822.21 RS 210 RS 812.21 RS 811.11 RS 810.11 RS 832.20

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

Obiettivo 19: La protezione sociale poggia su una base finanziaria consolidata Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente la 12a revisione AVS

­

Rapporto sul futuro del 2° pilastro

­

Messaggio sull'attuazione delle proposte formulate nel rapporto sul futuro del 2° pilastro

­

Messaggio concernente il rafforzamento della vigilanza sull'assicurazione malattie sociale

Altri oggetti ­

Nessuno

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

5

La Svizzera utilizza l'energia e le risorse in maniera efficace e sostenibile ed è pronta a gestire il crescente fabbisogno di mobilità

Obiettivo 20: L'approvvigionamento della Svizzera in energia e in risorse naturali è garantito a lungo termine e l'uscita graduale dal nucleare è iniziata Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente la concretizzazione e l'attuazione della strategia energetica 2050

­

Messaggio concernente la concretizzazione e l'attuazione dei provvedimenti a favore di una «economia verde»

­

Messaggio concernente l'accordo con l'UE sull'energia

Altri oggetti

302 303

­

Messaggio concernente la modifica della legge del 23 marzo 2007302 sull'approvvigionamento elettrico

­

Rapporto sull'efficacia dei provvedimenti e del raggiungimento degli obiettivi della legge del 26 giugno 1998303 sull'energia

­

Rapporto sul potenziale raggiunto e futuro dei singoli settori della produzione di energia da fonti rinnovabili

­

Rapporto sul programma di smaltimento delle scorie radioattive

RS 734.7 RS 730.0

437

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

Obiettivo 21: La Svizzera dispone di un sistema d'infrastrutture di trasporto sviluppato e finanziariamente solido Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente l'iniziativa popolare «Per i trasporti pubblici» e il finanziamento e il potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria (FAIF)

­

Messaggio concernente un nuovo regime di finanziamento delle infrastrutture ferroviarie in Svizzera

­

Messaggio concernente il finanziamento delle infrastrutture ferroviarie svizzere e la convenzione sulle prestazioni tra la Confederazione e le FFS per gli anni 2013­2016

­

Messaggio concernente la modifica del decreto federale del 21 giugno 1960304 sulla rete delle strade nazionali e sul finanziamento degli adeguamenti

­

Messaggio concernente il programma per l'eliminazione dei problemi di capacità sulla rete delle strade nazionali

­

Messaggio sulla revisione parziale II della legge del 21 dicembre 1948305 sulla navigazione aerea

Altri oggetti ­

Messaggio concernente il decreto federale che libera i crediti per il programma Traffico d'agglomerato a partire dal 2015

­

Messaggio sulla costruzione e il finanziamento di un corridoio ferroviario per il trasporto merci con autocarri alti quattro metri lungo l'asse del San Gottardo

­

Messaggio concernente una concezione globale per promuovere il trasporto su rotaia sul territorio

­

Messaggio concernente la modifica della legge federale del 24 marzo 2000306 concernente il risanamento fonico delle ferrovie

­

Messaggio concernente la convenzione sulle prestazioni fra la Confederazione Svizzera e la società anonima Ferrovie federali svizzere FFS per gli anni 2013­2016 e il finanziamento dell'infrastruttura delle ferrovie svizzere (FFS e ferrovie private)

­

Rapporto sul «Mobility Pricing»

­

Rapporto sul trasferimento del traffico (2013)

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

304 305 306

438

Convenzione sulle prestazioni FFS e finanziamento dell'infrastruttura delle ferrovie svizzere (FFS e ferrovie private): limite di spesa RS 725.113.11 RS 748.0 RS 742.144

­

Credito d'impegno per l'infrastruttura delle ferrovie private svizzere per gli anni 2013­2016

Obiettivo 22: La Svizzera partecipa alla lotta contro il cambiamento climatico e le sue conseguenze Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente la politica climatica dopo il 2012

Altri oggetti ­

Messaggio concernente l'accordo con l'UE in materia di scambio di quote d'emissione (ETS)

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Credito quadro per l'ambiente globale

Obiettivo 23: La Svizzera utilizza in maniera ottimale il territorio e il suolo e si adopera per proteggere efficacemente l'ambiente, la natura e il paesaggio rurale armonizzando al meglio l'organizzazione del territorio con le relative infrastrutture Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio sulla modifica della legge del 22 giugno 1979307 sulla pianificazione del territorio (2a tappa)

­

Messaggio sull'attuazione della strategia per la conservazione e la promozione della biodiversità

Altri oggetti ­

Nessuno

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Nessuno

6

La Svizzera occupa una posizione di spicco nei settori della formazione, della ricerca e dell'innovazione

Obiettivo 24: L'elevata qualità e la buona reputazione internazionale del sistema universitario svizzero e della ricerca sono garantite Oggetti inclusi nelle grandi linee

307 308

­

Messaggio concernente la promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione (ERI) per gli anni 2013­2016

­

Messaggio concernente la revisione totale della legge federale del 7 ottobre 1983308 sulla promozione della ricerca e dell'innovazione

RS 700 RS 420.1

439

­

Messaggio concernente la partecipazione della Svizzera al programma di ricerca dell'UE 2014­2020 («Horizon 2020»)

­

Messaggio su una nuova legge sulle professioni sanitarie

Altri oggetti ­

Aggiornamento della «Roadmap Infrastruttura di ricerca»

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Messaggio concernente la promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione (ERI) per gli anni 2013­2016: diversi crediti d'impegno a limiti di spesa

­

Credito d'impegno per la partecipazione della Svizzera al programma di ricerca dell'UE 2014­2021 («Horizon 2020»)

­

Messaggio sulla partecipazione della Svizzera alla costruzione e all'esercizio dell'«European Spallation Source ESS»

Obiettivo 25: La formazione di giovani leve in ambiti specialistici altamente qualificati della scienza e dell'economia è ulteriormente promossa e l'attitudine dei giovani alla formazione e all'impiego è migliorata Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente la partecipazione della Svizzera ai programmi dell'UE in materia di educazione, formazione professionale e gioventù per il periodo 2014­2020 («Erasmus for all»)

­

Messaggio concernente la modifica della legge del 9 ottobre 1987309 concernente il promovimento dell'istruzione dei giovani Svizzeri all'estero

Altri oggetti ­

Messaggio a sostegno di una nuova legge federale sui contributi della Confederazione e dei Cantoni per la gestione dello spazio formativo svizzero

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

Credito d'impegno per la partecipazione ai programmi europei di educazione, formazione professionale e gioventù 2014­2020 («Erasmus for all»)

Obiettivo 26: Le condizioni quadro per la formazione continua sono ottimizzate e consolidate Oggetti inclusi nelle grandi linee ­

Messaggio concernente una nuova legge federale sulla formazione continua

Altri oggetti ­

Nessuno

Crediti d'impegno e limiti di spesa ­

309

440

Nessuno

RS 418.0

Allegato 2

Piano finanziario di legislatura 2013­2015 L'allegato relativo al piano finanziario di legislatura non è pubblicato nel Foglio federale. Il relativo rapporto è disponibile presso: UFCL, Vendita di pubblicazioni federali, CH-3003 Berna www.bbl.admin.ch/bundespublikationen Art. n. 601.202.12i

441

Allegato 3

Strategia «Sviluppo sostenibile» 2012­2015 L'allegato relativo alla strategia «Sviluppo sostenibile» non è pubblicato nel Foglio federale. Il relativo rapporto è disponibile presso: UFCL, Vendita di pubblicazioni federali, CH-3003 Berna www.bbl.admin.ch/bundespublikationen Art. n. 812.082.i

442

Allegato 4

Tavola sinottica degli indicatori Indirizzo politico 1: La piazza economica Svizzera è attrattiva e competitiva, vanta finanze federali sane e istituzioni statali efficienti Indicatore

Periodicità

Fonte

Tasso d'indebitamento della Confederazione Regolamentazione dei mercati di prodotti Produttività del lavoro Produzione di derrate alimentari

annuale

Indicatori delle finanze pubbliche (UST) Indicatore integrato di RMP 2008 (OCSE) Produttività del lavoro (UST) Approvvigionamento di derrate alimentari per gruppi di derrate alimentari (SBV­USP) Conto globale dell'agricoltura (UST)

1

annuale

Indicatori delle finanze pubbliche (UST)

6

annuale

Economie domestiche e popolazione ­ Internet ad alta velocità (UST) E-Government Survey (ONU)

7

Produttività del lavoro nell'agricoltura Aliquota fiscale (Confederazione, Cantoni, Comuni, assicurazioni sociali) Abbonamenti a collegamenti Internet a banda larga Online Service Index

ogni 5 anni annuale annuale annuale

periodico

Obiettivo

2 2 4 4

7

Indirizzo politico 2: La Svizzera è ben posizionata a livello regionale e globale e rafforza la propria influenza nel contesto internazionale Indicatore

Periodicità

Fonte

Accordi multilaterali

annuale

Numero di Svizzeri presso le organizzazioni internazionali

corrente

Numero di accordi e atti normativi fra la Svizzera e l'UE Onere doganale medio sulle esportazioni svizzere

annuale

Raccolta sistematica relativa agli accordi multilaterali (DFAE) Presenza della Svizzera presso le organizzazioni internazionali (DFAE) Raccolta sistematica relativa agli accordi bilaterali (DFAE)

APS in percentuale del RNL

annuale annuale

Valutazione della SECO sulla base della «Trade Policy Reviews» dell'OMC Aiuto pubblico (APS) della Svizzera allo sviluppo (DSC)

Obiettivo

8 8 9 10 11

443

Indirizzo politico 3: La sicurezza della Svizzera è garantita Indicatore

Periodicità

Fonte

Fiducia nell'esercito

annuale

Indice della fiducia nelle istituzioni (CSS ETHZ) Rapporto annuale dell'Amministrazione federale delle dogane (AFD)

annuale Numero delle giornate d'impiego nelle operazioni Frontex allo scopo di rafforzare i confini esterni dell'Europa

Obiettivo

13 15

Indirizzo politico 4: La coesione sociale della Svizzera è rafforzata e le sfide demografiche sono affrontate con successo Indicatore

Periodicità

Fonte

Tasso di attività secondo la nazionalità (Svizzera­UE/ AELS­altri Stati) Numero di giovani (18­24 anni) che abbandonano gli studi secondo la nazionalità (Svizzeri­stranieri) Costi del sistema sanitario in percentuale del PIL Costi della salute per abitante in franchi Risultato d'esercizio dell'AVS

annuale

Risultati dettagliati della RIFOS (UST)

16

annuale

Coesione sociale ­ Numero di giovani (18­24 anni) che abbandonano gli studi (UST)

17

annuale

I costi del sistema sanitario in percentuale del PIL (UST) Costi del sistema sanitario 2009 (UST) Finanze dell'AVS 1990­2009 (UFAS)

18

annuale annuale

Obiettivo

18 19

Indirizzo politico 5: La Svizzera utilizza l'energia e le risorse in maniera efficace e sostenibile ed è pronta a gestire il crescente fabbisogno di mobilità Indicatore

Periodicità

Fonte

Utilizzazione di energie non rinnovabili pro capite Produzione di elettricità da nuove fonti rinnovabili Code sulle strade nazionali

annuale

Statistica globale dell'energia (UFE)

20

annuale

Statistica globale dell'energia 2010 (UFE) Strade e traffico 2010 (USTRA) Quantità & prestazioni (FFS)

20

Indicatore centrale Emissione di gas serra (UFAM) e concentrazione di polveri fini (UFAM e UST)

22

annuale

annuale Efficienza dell'utilizzazione della rete: chilometri annui di tracciato per ogni chilometro di binario principale Emissioni di gas serra annuale

444

Obiettivo

21 21

Indicatore

Periodicità

Danni dovuti a pericoli naturali annuale Superficie abitativa pro capite Diversità biologica di gruppi selezionati Ripartizione modale del traffico negli agglomerati

ogni 7 anni annuale ogni 5 anni

Fonte

Indicatore Danni causati da piene e smottamenti (UFAM) Superficie abitativa pro capite (UST) Indicatore centrale Diversità biologica di gruppi selezionati (UFAM) Mobilità in Svizzera ­ risultati del microcensimento Mobilità e trasporti (UST/ARE)

Obiettivo

22 23 23 23

Indirizzo politico 6: La Svizzera occupa una posizione di spicco nei settori della formazione, della ricerca e dell'innovazione Indicatore

Periodicità

Fonte

Contributi europei alla ricerca (Programma quadro UE) Indicatori dell'impatto delle pubblicazioni scientifiche svizzere (Classificazione dei Paesi) Tasso di successo dei progetti svizzeri presso il Consiglio europeo della ricerca Tasso di diplomati universitari disoccupati

annuale

Processi S+T ­ Programmi quadro per R+S dell'Unione Europea (UST) Analisi bibliometrica della ricerca in Svizzera (SER)

24

annuale

Annual Report on the ERC activities and achievements 2010 (ERC)

24

ogni 2 anni

Tasso di disoccupati conformemente all'OIL fra i diplomati delle università, dei politecnici, delle scuole universitarie professionali e delle alte scuole pedagogiche (UST) Diplomi di formazione professionale di base (UST) Diplomi per livelli di scuola 2010 (UST) Disoccupati e tasso di disoccupazione conformemente all'OIL (UST) Educazione e cultura ­ Partecipazione a corsi di perfezionamento (UST)

25

Diplomi di formazione professionale di base Diplomi di formazione professionale superiore Tasso di disoccupazione giovanile (15­24 anni) Partecipazione all'educazione non formale

annuale

annuale annuale annuale annuale

Obiettivo

24

25 25 25 26

445

446