Rapporto della Delegazione delle finanze alle Commissioni delle finanze del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati concernente l'alta vigilanza sulle finanze della Confederazione nel 2011 del 20 aprile 2012

Onorevoli colleghi, conformemente all'articolo 51 capoverso 4 della legge federale del 13 dicembre 2002 sull'Assemblea federale (LParl, RS 171.10), vi sottoponiamo il rapporto della Delegazione delle finanze delle Camere federali concernente la sua attività nell'anno trascorso.

In applicazione dell'articolo 14 capoverso 3 della legge federale del 28 giugno 1967 sul Controllo federale delle finanze (LCF, RS 614.0), il Controllo federale delle finanze sottopone ogni anno alla Delegazione delle finanze e al Consiglio federale un rapporto sulla portata e sugli aspetti più importanti dell'attività di revisione, sugli accertamenti e sulle valutazioni rilevanti, come pure sulle pendenze e sui relativi motivi.

Vi presentiamo di seguito una panoramica delle principali questioni esaminate nel 2011.

20 aprile 2012

In nome della Delegazione delle finanze delle Camere federali Il presidente: Urs Schwaller, consigliere agli Stati La vicepresidente: Marina Carobbio Guscetti, consigliera nazionale

2012-1174

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Compendio Il presente rapporto d'attività contiene in forma sintetica i temi più importanti che la Delegazione delle finanze ha trattato con particolare attenzione nel 2011.

Per quanto concerne il trattamento di affari in materia di personale e di crediti, è estremamente importante l'attendibilità dello scambio di informazioni tra il Consiglio federale e la Delegazione delle finanze, sia dal punto di vista formale che materiale. Effettivamente, dopo un intervento della Delegazione delle finanze, la situazione è migliorata (cfr. cap. 1.5 del rapporto d'attività 2010), anche se da una discussione con la cancelliera della Confederazione è emerso che nell'interazione tra Consiglio federale, dipartimenti e uffici competenti sussiste una certa mancanza di chiarezza. Pertanto, nel 2012 una visita informativa presso la Cancelleria federale offrirà lo spunto per una discussione più approfondita.

Sostanzialmente la Delegazione delle finanze considera le indennità nel sistema retributivo dell'Amministrazione federale uno strumento importante per creare la flessibilità necessaria all'interno di un sistema relativamente rigido. Chiede tuttavia che tutte le indennità particolari e specifiche per ciascun dipartimento siano sottoposte a verifica e, che nel rapporto del Consiglio federale, figurino concrete proposte di attuazione. Inoltre, seguirà da vicino anche la verifica delle disposizioni sul pensionamento di categorie speciali di personale decisa dal Consiglio federale.

La Delegazione delle finanze valuta positivamente i nuovi principi decisi dal Consiglio federale per il processo di valutazione globale delle risorse nel settore del personale. Questo strumento dovrebbe consentire al Consiglio federale di indirizzare con sufficiente anticipo l'evoluzione degli effettivi nell'Amministrazione federale e di comunicarla al Parlamento con la dovuta trasparenza. In particolare, la Delegazione delle finanze è favorevole al fatto che in futuro i messaggi alle Camere federali dovranno illustrare in modo esaustivo le ripercussioni in materia di personale.

Relativamente agli affari in materia di crediti, per la prima volta la Delegazione delle finanze ha dovuto autorizzare un sorpasso di credito. La legge federale concernente la salvaguardia della democrazia, dello Stato di diritto e della capacità di agire in
situazioni straordinarie, a partire dal preventivo 2011, prevede l'approvazione da parte della Delegazione delle finanze dei sorpassi di credito superiori ai 5 milioni di franchi.

Per quanto riguarda i crediti aggiuntivi urgenti, la DelFin ha dovuto approvare solamente tre domande di anticipazione, per un importo complessivo di 23 milioni di franchi. Questa cifra si attesta nettamente al di sotto della media degli anni scorsi e conferma dunque la posizione della Delegazione, secondo cui di norma si può coinvolgere il Parlamento nella concessione di crediti aggiuntivi.

Da diversi anni la Delegazione delle finanze si occupa della strategia informatica della Confederazione. Nel 2011 ha seguito anche l'elaborazione da parte del Consiglio federale di una nuova ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale (OIAF). Complessivamente, la Delegazione delle finanze accetta l'orientamento

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adottato dal Consiglio federale e accoglie favorevolmente la responsabilità strategica assunta dal Consiglio federale in questo campo di centrale importanza. Da parte del Collegio governativo la DelFin attende ora un'applicazione coerente delle novità in programma. Di particolare interesse sono gli effetti concreti della nuova OIAF e della nuova strategia informatica sui grandi progetti dell'Amministrazione federale in questo settore, nonché le scadenze previste per l'introduzione dei servizi standard. La DelFin continuerà a seguire attentamente l'evoluzione dei lavori.

Un esame trasversale condotto in passato ha evidenziato un volume considerevole di commesse aggiudicate a esperti mediante trattativa privata e il rispetto solo parziale della legge federale sugli acquisti pubblici (cfr. cap. 2.3.4 del rapporto d'attività 2010). A fine 2011 il Consiglio federale aveva presentato alla Delegazione i risultati di un'analisi approfondita e aveva proposto misure di miglioramento. In particolare si devono perfezionare gli strumenti nel settore degli acquisti pubblici, regolamentare in maniera più precisa responsabilità e competenze, nonché prevedere maggiori controlli. A tal fine si deve introdurre in tutti i dipartimenti un sistema di gestione dei contratti. Contrariamente ai suoi propositi iniziali, il Consiglio federale intende rinunciare all'introduzione di un controllo degli acquisti pubblici a livello federale.

La Delegazione delle finanze valuta positivamente i correttivi previsti dal Governo, ma insiste sulla soluzione federale.

Nell'ambito di una seduta ordinaria a Ginevra, la Delegazione delle finanze ha effettuato una visita presso la FIPOI (Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali), ottenendo informazioni sui crediti in corso, sulla situazione degli immobili e sulla necessità di finanziamenti presente e futura. A questo proposito ha constatato in particolare che nei prossimi dieci anni saranno necessari cospicui finanziamenti per la Ginevra internazionale, per realizzare nuovi progetti di costruzione immobiliare e per affrontare le spese necessarie alla ristrutturazione degli edifici. Per questo motivo, la Delegazione ha chiesto al Consiglio federale di proporre una strategia e un piano a lungo termine per il finanziamento della Ginevra internazionale. Il DFAE sta
attualmente elaborando un rapporto a questo proposito. A tempo debito la Delegazione esaminerà l'impatto finanziario dell'orientamento futuro della FIPOI.

In occasione della visita informativa alla nuova Direzione consolare del DFAE, la Delegazione delle finanze si è informata riguardo agli obiettivi della riorganizzazione e alle nuove strutture. In particolare, ha riscontrato che la creazione della nuova Direzione consolare è avvenuta a costo zero e che è stato implementato un sistema di controllo efficiente. Durante la discussione sull'organizzazione e sui compiti della rete di rappresentanza, la Delegazione è stata informata della creazione di centri consolari regionali, misura nei confronti della quale nutre un certo scetticismo. La qualità dei servizi per i cittadini svizzeri all'estero è di grande importanza. Gli effetti della centralizzazione dei servizi consolari devono essere valutati con precisione dal DFAE. La Delegazione delle finanze ha inoltre riscontrato che la coordinazione all'estero tra i diversi servizi svizzeri non è ancora del tutto soddisfacente. Accoglie quindi con soddisfazione la notizia che il Consiglio federale ha incaricato il DFAE di riunire sotto lo stesso tetto i servizi che rappre-

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sentano la Svizzera in uno stesso Paese e che, a partire dal 2014, si potranno risparmiare 30 milioni di franchi grazie alle sinergie nella rete di rappresentanza.

Una visita informativa presso il Politecnico federale di Losanna (PFL) ha evidenziato come, a seguito dello straordinario posizionamento di entrambi i politecnici federali nelle classifiche internazionali, i mezzi di terzi che confluiscono nel PFL registrano un continuo aumento da diversi anni. Con l'incremento delle fonti di finanziamento, cresce anche il grado di complessità, al quale si aggiungono i costi indiretti dei finanziamenti di terzi ­ attualmente circa il 30 per cento dei contributi federali ­ che incidono sul budget di base. Il PFL si propone di limitare l'onere amministrativo attraverso processi di controllo quanto più possibile snelli ed efficienti. La Delegazione delle finanze ha inoltre preso atto del buon funzionamento della gestione immobiliare. La questione dei costi del ciclo di vita merita tuttavia la massima attenzione. Il Rolex Learning Center per esempio, finanziato in buona parte da terzi, avrà costi di manutenzione non indifferenti. Il dibattito è ancora aperto sull'eventuale centralizzazione in un unico ente di compiti, competenze e responsabilità della gestione immobiliare.

Per quanto concerne l'Ufficio centrale per il materiale storico dell'esercito (UCMSEs), il rapporto di verifica del CDF ha messo in luce diverse lacune, soprattutto problemi di trasparenza e di gestibilità. Il CDF ha pertanto consigliato un potenziamento del ruolo dell'UCMSEs in termini di gestione e l'iscrizione dei pertinenti costi in una specifica rubrica di credito. La visita informativa della Delegazione delle finanze ha confermato i punti deboli già evidenziati ma ha anche dimostrato che la soluzione adottata con il concetto di realizzazione 2008 si è rivelata sostanzialmente valida. Senza il grande impegno delle fondazioni coinvolte e di numerosi volontari, sarebbe impossibile completare i lavori. La Delegazione delle finanze considera positivo il fatto che il DDPS abbia accolto le raccomandazioni del CDF e ne abbia avviato la messa in atto.

Siccome parti importanti del materiale dell'esercito sono custodite anche presso l'aeroporto di Dübendorf, la Delegazione delle finanze ha preso atto con particolare interesse del rapporto
di verifica del CDF sulla gestione dell'aerodromo in questione. Il rapporto mette in luce lacune importanti; le competenze in materia di gestione sono poco chiare, le sovvenzioni vengono concesse in assenza di una specifica base legale e la regolamentazione dei rapporti di proprietà e di utilizzo risulta confusa. La Delegazione delle finanze seguirà con attenzione la questione nel 2012.

Nel quadro di una visita informativa presso l'AFC e nel corso di un colloquio con i rappresentanti del DFE, la Delegazione delle finanze ha esaminato lo stato del progetto informatico INSIEME. Ha appreso con preoccupazione che, a livello di direzione di progetto hanno dovuto essere nuovamente operati cambiamenti incisivi e che l'architettura del progetto, dopo ben tre anni, è stata rimessa in discussione. È particolarmente preoccupante il fatto che la dotazione finanziaria residua sia a malapena in grado di coprire gli obiettivi elementari del progetto. Aspetti fondamentali della gestione e della responsabilità finanziaria in seno all'AFC non sono chiaramente disciplinati e il progetto ha una durata eccessiva. La Delegazione delle finanze reputa inaccettabile che, con una dotazione finanziaria complessiva di 150 milioni di franchi, tutta una serie di funzionalità previste inizialmente non possa

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essere coperta. Sebbene l'AFC si sforzi di rispettare i termini e la dotazione finanziaria, essa può farlo solo sacrificando parte degli obiettivi del progetto e delle condizioni auspicate. L'idea alla base dell'intero progetto, ovvero unificare i processi in tutta l'AFC, è messa a repentaglio. Nel corso del 2012 la Delegazione analizzerà nuovamente la situazione.

Nel campo degli sgravi sull'imposta federale diretta previsti dalla politica regionale, la SECO assume una funzione di sorveglianza sui Cantoni. La verifica del CDF ha messo in luce determinate lacune, in particolare a livello di coordinamento tra l'AFC e la SECO. Nel frattempo, quest'ultima ha elaborato un piano di vigilanza e di controlling in materia di sgravi fiscali. In programma vi è anche la revisione dei Principi di applicazione per la concessione di agevolazioni fiscali nell'ambito della legge federale sulla politica regionale, elaborati dalla SECO. In base alla nuova verifica del CDF, la Delegazione delle finanze tornerà sull'argomento per valutare gli sviluppi.

Una visita informativa presso l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) ha fornito alla Delegazione informazioni su compiti, organizzazione e situazione delle risorse dell'Ufficio. La DelFin condivide il chiaro intendimento del capo del DATEC di assicurare la gestione politica dell'UFAM e di rendere più coerente ed unitaria l'attività dell'Ufficio. La Delegazione ha inoltre valutato positivamente il fatto che le strutture gestionali e la forma organizzativa dell'UFAM saranno ripensate nel quadro del Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale e che il DATEC intende risolvere la problematica degli impieghi a progetto con soluzioni a costo zero.

Nell'ambito del progetto «Terza correzione del Rodano», la Delegazione delle finanze ha potuto prendere atto del rapporto dell'UFAM sullo stato dei lavori. Essa continua a evidenziare la necessità di miglioramenti nel controllo gestionale (controlling) e nel sistema dei rapporti (reporting) nell'ambito di questo progetto impegnativo e ritiene pertanto positivo il programma pluriennale di verifica elaborato dal CDF.

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Indice Compendio

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Elenco delle abbreviazioni

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1 Mandato e organizzazione 1.1 Compiti e competenze della Delegazione delle finanze 1.2 Organizzazione della Delegazione delle finanze e affari trattati 1.3 Collaborazione con il Controllo federale delle finanze (CDF) 1.4 Coordinamento con le commissioni di vigilanza 1.5 Diritti d'informazione delle commissioni di vigilanza 1.6 Trattamento di affari in materia di personale e di crediti

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2 Temi trasversali 2.1 Affari in materia di personale 2.1.1 Indennità nel sistema di rimunerazione dell'Amministrazione federale, disciplinamento del pensionamento di categorie speciali di personale 2.1.2 Valutazione globale delle risorse umane nel 2011, nuovi principi 2.1.3 Rapporto sulla retribuzione dei quadri 2010 2.1.4 Altri affari in materia di personale 2.2 Crediti 2.2.1 Tribunale federale dei brevetti 2.2.2 DSC, sostegno finanziario ad azioni umanitarie 2.2.3 Sorpassi di credito 2.2.4 Altri crediti: panoramica 2.3 Altri temi trasversali 2.3.1 Strategia informatica della Confederazione, revisione dell'ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale (OIAF) 2.3.2 Aggiudicazione di commesse a esperti/ Gestione dei contratti

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3 Altri controlli effettuati per dipartimento 3.1 Autorità e tribunali 3.1.1 Visita informativa presso il Tribunale amministrativo federale (TAF) 3.2 Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) 3.2.1 Visita informativa presso la FIPOI 3.2.2 Visita informativa presso la Direzione consolare 3.2.3 Swiss Business Hub, verifica del CDF 3.3 Dipartimento federale dell'interno (DFI) 3.3.1 UFSP: rafforzamento della vigilanza sugli assicuratori malattie; Tarmed 3.3.2 UFAS: apparecchi acustici 3.3.3 Visita informativa presso il PF di Losanna

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3.4 Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) 3.4.1 Applicazione degli Accordi di associazione di Schengen e di Dublino 3.4.2 fedpol: progetto AFIS 3.4.3 Visita informativa presso l'Ufficio federale della migrazione (UFM); situazione delle risorse e riorganizzazione 3.5 Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) 3.5.1 Informatica al DDPS 3.5.2 Visita informativa presso l'Ufficio centrale per il materiale storico dell'esercito/Riconversione delle piazze d'armi e degli aerodromi 3.6 Dipartimento federale delle finanze (DFF) 3.6.1 Amministrazione federale delle contribuzioni: progetto informatico INSIEME, visita informativa presso l'AFC 3.6.2 Visita informativa presso l'Ufficio centrale di compensazione (UCC) 3.6.3 UFCL: Schema direttore 2024 3.7 Dipartimento federale dell'economia (DFE) 3.7.1 SECO: sgravi sull'imposta federale diretta e vigilanza sui Cantoni 3.7.2 SECO: franco forte 3.8 Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) 3.8.1 Visita informativa presso l'Ufficio federale dell'ambiente 3.8.2 UFAM: Correzione del Rodano 4 Conclusioni

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Elenco delle abbreviazioni AFC AFF AFIS AI ASR AVS BAC CaF CDF CdF-N CdF-S CdG-N CdG-S CIC Cost.

CTI DATEC DC DCG DDPS DFAE DFE DFF DFGP DFI DSC Fedpol FINMA FIPOI GEMAP IFSN INSIEME IPI IVA LAMal LAPub

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Amministrazione federale delle contribuzioni Amministrazione federale delle finanze Sistema automatico d'identificazione delle impronte digitali Assicurazione invalidità Autorità federale di sorveglianza dei revisori Assicurazione vecchiaia e superstiti Base d'aiuto alla condotta Cancelleria federale Controllo federale delle finanze Commissione delle finanze del Consiglio nazionale Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati Commissione della gestione del Consiglio nazionale Commissione della gestione del Consiglio degli Stati Consiglio informatico della Confederazione Costituzione federale (RS 101) Commissione per la tecnologia e l'innovazione Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni Direzione consolare Delegazione delle Commissioni della gestione Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport Dipartimento federale degli affari esteri Dipartimento federale dell'economia Dipartimento federale delle finanze Dipartimento federale di giustizia e polizia Dipartimento federale dell'interno Direzione dello sviluppo e della cooperazione Ufficio federale di polizia Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali Gestione mediante mandato di prestazioni e preventivo globale Ispettorato federale della sicurezza nucleare Progetto informatico dell'AFC Istituto Federale della Proprietà Intellettuale Imposta sul valore aggiunto Legge federale del 18 marzo 1994 sull'assicurazione malattie (RS 832.10) Legge federale del 16 dicembre 1994 sugli acquisti pubblici (RS 172.056.1)

LCF LFC LParl LPers LTras NMC NMG NPF OIAF OILC OParl OPers OPers PF OSEC OSIC PF PFL PFZ PUBLICA RLC RS SD 2024 SECO SERV SIFEM SLA SP TAF Tarmed TFB TIC UCC UCMSEs UE

Legge federale del 28 giugno 1967 sul Controllo federale delle finanze, Legge sul Controllo delle finanze (RS 614.0) Legge federale del 7 ottobre 2005 sulle finanze della Confederazione (RS 611.0) Legge federale del 13 dicembre 2002 sull'Assemblea federale, Legge sul Parlamento (RS 171.10) Legge del 24 marzo 2000 sul personale federale (RS 172.220.1) Legge del 17 dicembre 2004 sulla trasparenza (RS 152.3) Nuovo modello contabile della Confederazione Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale Nuova perequazione finanziaria Ordinanza del 9 dicembre 2011 sull'informatica nell'Amministrazione federale (RS 172.010.58) Ordinanza del 5 dicembre 2008 sulla gestione immobiliare e la logistica della Confederazione (RS 172.010.21) Ordinanza dell'Assemblea federale del 3 ottobre 2003 relativa alla legge sul Parlamento e all'amministrazione parlamentare, Ordinanza sull'amministrazione parlamentare (RS 171.115) Ordinanza del 3 luglio 2001 sul personale federale (RS 172.220.111.3) Ordinanza del 15 marzo 2001 sul personale del settore dei PF (RS 172.220.113) Ufficio svizzero per l'espansione commerciale Organo strategia informatica della Confederazione Politecnici federali Politecnico federale di Losanna Politecnico federale di Zurigo Cassa pensioni della Confederazione Rolex Learning Center Raccolta sistematica del diritto federale Schema direttore 2024 del 15 aprile 2011 Segreteria di Stato dell'economia Assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni Swiss Investment Fund for Emerging Markets Service Level Agreement Servizi del Parlamento Tribunale amministrativo federale Tariffa per le prestazioni mediche ambulatoriali Tribunale federale dei brevetti Tecnologie dell'informazione e della comunicazione Ufficio centrale di compensazione Ufficio centrale per il materiale storico dell'esercito Unione europea 6259

UFAM UFAS UFCL UFG UFIT UFM UFPER UFSP USTRA

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Ufficio federale dell'ambiente Ufficio federale delle assicurazioni sociali Ufficio federale delle costruzioni e della logistica Ufficio federale di giustizia Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione Ufficio federale della migrazione Ufficio federale del personale Ufficio federale della sanità pubblica Ufficio federale delle strade

Rapporto d'attività della Delegazione delle finanze delle Camere federali 2011 1

Mandato e organizzazione

1.1

Compiti e competenze della Delegazione delle finanze

Conformemente all'articolo 51 capoverso 2 LParl, la Delegazione delle finanze è incaricata dell'esame di dettaglio e della vigilanza dell'intera gestione finanziaria.

Essa fa rapporto alle Commissioni delle finanze e formula proposte (art. 51 cpv. 4 LParl). Può occuparsi di altri oggetti in deliberazione e sottoporre per conoscenza i suoi accertamenti alle Commissioni delle finanze o ad altre commissioni (art. 51 cpv. 5 LParl).

In applicazione dell'articolo 14 capoverso 1 LCF, la Delegazione delle finanze riceve tutti i rapporti e gli atti relativi alla vigilanza esercitata dal Controllo federale delle finanze (CDF). Svolge inoltre visite informative e sopralluoghi di controllo presso i servizi della Confederazione.

In base a un accordo con il Consiglio federale del 2009, la Delegazione delle finanze esercita un diritto di veto su determinati provvedimenti relativi alla retribuzione dei quadri superiori; si rinvia anche al capitolo 2.1.

Conformemente all'articolo 169 Cost., l'obbligo di mantenere il segreto non è opponibile alle delegazioni speciali di commissioni di vigilanza previste dalla legge.

L'articolo 154 capoverso 2 LParl conferisce in particolare alla Delegazione delle finanze il diritto di farsi consegnare i verbali delle sedute del Consiglio federale e i documenti classificati come segreti nell'interesse della protezione dello Stato o dei servizi delle attività informative, oppure la cui trasmissione a persone non autorizzate può causare un grave danno agli interessi nazionali. La Delegazione delle finanze riceve costantemente tutte le decisioni del Consiglio federale, proposte e corapporti inclusi (art. 154 cpv. 3 LParl).

Inoltre, gli articoli 34 capoverso 1 e 28 capoverso 1 LFC prevedono che la Delegazione delle finanze sia competente dell'approvazione, a nome e per conto del Parlamento, dei crediti di spesa urgenti (cosiddetti crediti aggiuntivi con anticipazione ordinaria) e dei crediti d'impegno urgenti. L'articolo 34 LFC prevede ora anche l'approvazione da parte della Delegazione delle finanze dei sorpassi di credito superiori ai 5 milioni di franchi; si rinvia anche al capitolo 2.2.

1.2

Organizzazione della Delegazione delle finanze e affari trattati

Le Commissioni delle finanze delle due Camere nominano al proprio interno tre membri ciascuna e tre supplenti per formare la Delegazione delle finanze, che si costituisce da sé (art. 51 cpv. 1 LParl). Alla presidenza della Delegazione si alternano, ogni dodici mesi, un membro del Consiglio nazionale e uno del Consiglio degli Stati. Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze era così composta: Arthur Loepfe (presidente), Marina Carobbio Guscetti e Bruno Zuppiger per il Consiglio

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nazionale e Urs Schwaller (vicepresidente), Hans Altherr e Alain Berset per il Consiglio degli Stati.

La Delegazione delle finanze è strutturata in tre sottodelegazioni, ognuna composta da un consigliere nazionale e da un consigliere agli Stati. Queste sottodelegazioni assistono i sette dipartimenti della Confederazione, le autorità e i Tribunali. Di regola ai membri non viene assegnato un dipartimento il cui capo appartiene allo stesso partito. I membri sono competenti per lo stesso dipartimento per almeno due anni.

Nel 2011 la Delegazione delle finanze si è riunita sei volte in seduta ordinaria e sette in seduta straordinaria. Nell'anno in rassegna le tre sottodelegazioni hanno tenuto complessivamente otto sedute informative.

Nel 2011 il Controllo federale delle finanze (CDF) ha trasmesso alla Delegazione delle finanze 126 rapporti di revisione e di verifica (anno precedente: 144), di cui 53 rapporti importanti per il settore di compiti della Delegazione delle finanze.

Quest'ultima ha trattato 100 decisioni del Consiglio federale relative alla gestione finanziaria (anno precedente: 111) e 19 misure concernenti il personale (anno precedente: 24) per i quadri superiori conformemente all'Accordo 2009. Inoltre ha trattato tre domande di anticipazione (anno precedente: 10) approvandole tutte (anno precedente: 9) per un importo complessivo di circa 22 milioni di franchi (anno precedente: 71 mio. di fr.); si rinvia anche al capitolo 2.2.

1.3

Collaborazione con il Controllo federale delle finanze (CDF)

Compiti del CDF Il CDF è l'organo superiore di vigilanza finanziaria della Confederazione. Coadiuva da un lato l'Assemblea federale nell'esercizio delle sue competenze finanziarie costituzionali e dell'alta vigilanza sull'amministrazione e la giustizia federali e dall'altro il Consiglio federale nell'esercizio della vigilanza sull'amministrazione federale (art. 1 cpv. 1 LCF). Compiti, ambito ed esercizio del controllo del CDF sono sanciti nella LCF che definisce: ­

i criteri della vigilanza finanziaria sono la regolarità, la legalità e la redditività (art. 5);

­

i compiti di controllo comprendono in particolare l'esame di: gestione finanziaria, sistemi interni di controllo, applicazioni EED, prezzi nell'ambito degli acquisti, calcoli della perequazione delle risorse e della compensazione degli oneri (art. 6);

­

le perizie riguardano tutte le questioni attenenti alla vigilanza finanziaria, fra l'altro nei campi della contabilità, del servizio dei pagamenti e degli inventari; i pareri sono forniti alle Commissioni delle finanze e alla Delegazione delle finanze (art. 7);

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­

il campo di vigilanza comprende le unità amministrative dell'Amministrazione federale centrale e decentralizzata, i servizi del Parlamento, i beneficiari di indennizzi e di aiuti finanziari, le organizzazioni che adempiono compiti pubblici, le imprese della Confederazione nonché i Tribunali della Confederazione, la FINMA, l'ASR e il settore del Ministero pubblico della Confederazione (art. 8);

­

il sostegno agli ispettorati delle finanze dell'Amministrazione federale è fornito mediante formazione e perfezionamento; la sorveglianza mediante controlli dell'efficacia (art. 11).

Il CDF stabilisce il programma annuale di revisione e lo trasmette per conoscenza alla Delegazione delle finanze delle Camere federali e al Consiglio federale (art. 1 cpv. 2 LCF). A conclusione di ogni verifica, redige un rapporto che trasmette alla Delegazione delle finanze unitamente al parere dell'organo oggetto della verifica e a un riassunto (art. 14 LCF). I rapporti del CDF consentono alla Delegazione delle finanze di adempiere il mandato di alta vigilanza sulle finanze della Confederazione e, in caso di bisogno, di intervenire presso i dipartimenti o il Consiglio federale.

Inoltre, il CDF assiste la Delegazione delle finanze nei preparativi e nell'esecuzione di visite informative, mandati conseguenti a revisioni e mandati speciali. Un ulteriore compito è costituito dai mandati che la Delegazione delle finanze può assegnare al CDF in virtù dell'articolo 1 capoverso 2 LCF. Dal canto suo, il CDF può rifiutare mandati speciali che pregiudicano l'attuazione del programma di revisione.

Preventivo del CDF Conformemente all'articolo 2 capoverso 3 LCF, il CDF presenta un progetto di bilancio preventivo annuale direttamente al Consiglio federale, il quale lo trasmette senza modifiche all'Assemblea federale. Dal canto suo, la Delegazione delle finanze esamina il preventivo e presenta all'Assemblea federale una proposta sul preventivo del CDF che, ad eccezione dei crediti per il personale, si basa sulle istruzioni del Consiglio federale e sulle direttive dell'Amministrazione federale delle finanze (AFF).

Il preventivo 2012 del CDF ammonta a circa 22,2 milioni di franchi, pari a un aumento di 1,1 milioni di franchi (+5,2 %) rispetto all'anno precedente. Questo incremento è riconducibile essenzialmente all'aumento delle spese per il personale da 16,8 a 17,7 milioni di franchi (+5,3 %). L'effettivo del personale dalla riorganizzazione del 2001 rimane invariato a 92 unità, nonostante le nuove funzioni di esame ­ perequazione degli oneri e delle risorse, adeguatezza delle aliquote saldo in caso d'IVA ­ e i maggiori oneri legati all'esame del consuntivo. Anche le classificazioni non subiscono alcun adeguamento. Tuttavia, negli ultimi anni i provvedimenti adottati dalla Confederazione in materia di retribuzione hanno portato a una crescente scarsità dei crediti per il personale. Per tale motivo, nel 2011
il CDF ha dovuto adottare diverse misure per non superare i crediti iscritti nel preventivo. Per la sostituzione del personale in uscita, in particolare, è stata introdotta una moratoria delle assunzioni di diversi mesi e inoltre si è rinunciato al versamento di premi per prestazioni. A causa della situazione creditizia non è stato più possibile occupare posti di lavoro nella vigilanza finanziaria, nell'ambito delle costruzioni e degli acquisti pubblici, nonché nel centro di competenza per le verifiche della redditività. A più lungo termine però questa tendenza porterà a un sensibile indebolimento delle competenze fondamentali del CDF, ragione per cui, nel 2012, è indispensabile un moderato aumento dei crediti per il personale. Inoltre l'elevata età media del personale del 6263

CDF comporta elevati contributi a Publica e alle assicurazioni sociali. La Delegazione delle finanze si è informata dettagliatamente sui motivi all'origine dell'aumento dei crediti per il personale del CDF e ha approvato senza opposizioni il preventivo 2012.

Accesso ai rapporti del CDF In virtù della legge sulla trasparenza (LTras), il CDF è tenuto, su richiesta, a pubblicare i suoi rapporti di verifica. Nel corso dell'anno in rassegna si sono moltiplicati i casi in cui la stampa domenicale ha citato i rapporti del CDF. Secondo quest'ultimo ciò può portare a un rifiuto da parte dei servizi esaminati di fornire informazioni per evitare che i giornali riportino dati sensibili. In questo modo si rende più difficile lo svolgimento del mandato legale del CDF. La Delegazione delle finanze condivide queste perplessità e pertanto il capo del DFF ha chiesto una deroga per escludere il CDF dal campo di applicazione della LTras. Una perizia giuridica dell'Ufficio federale di giustizia (UFG) ha dimostrato tuttavia che non sussistono le condizioni necessarie affinché il Consiglio federale, tramite ordinanza, possa escludere il CDF dal campo di applicazione della LTras. La possibilità, prevista dalla legge, di limitare o negare l'accesso a documenti ufficiali in determinate situazioni, secondo l'UFG è attualmente sufficiente, sia per non complicare eccessivamente il lavoro del CDF, sia per garantire l'elevato livello di trasparenza auspicabile.

La Delegazione delle finanze ha discusso la tematica in occasione di un colloquio con i responsabili del DFGP ed ha deciso di prendere atto della perizia dell'UFG. La Delegazione ha tuttavia incaricato il CDF di realizzare entro la fine del 2012 un'analisi della situazione e di sottoporle nuovamente la questione.

Dal punto di vista della Delegazione delle finanze è estremamente importante un rapporto di fiducia tra il CDF e i servizi esaminati al fine di garantire la trasparenza delle informazioni. Le perplessità del CDF devono dunque essere considerate seriamente; la Delegazione delle finanze seguirà attentamente gli esiti della discussione.

1.4

Coordinamento con le commissioni di vigilanza

Le commissioni e delegazioni di vigilanza del Parlamento esercitano l'alta vigilanza sull'operato del Consiglio federale e dell'Amministrazione federale (art. 50 segg.

LParl). I loro compiti sono di portata globale e di natura intersettoriale. Non essendo sempre possibile distinguere chiaramente l'aspetto inerente all'importanza finanziaria dalle questioni relative alla gestione, gli organi parlamentari dell'alta vigilanza collaborano coordinando tempi e ambiti d'azione (art. 49 LParl). Sono soprattutto le segreterie delle Commissioni della gestione e della Delegazione delle finanze a garantire il coordinamento dal profilo formale e materiale. A tal riguardo, nel 2011 le due segreterie hanno tenuto quattro sedute per coordinare la loro attività e informarsi sui punti principali del lavoro delle commissioni e delegazioni di vigilanza.

Nel settore dell'alta vigilanza sulla protezione dello Stato e sui servizi di informazione strategica, la collaborazione fra la Delegazione delle finanze e la Delegazione delle commissioni della gestione è disciplinata in modo particolareggiato da una 6264

convenzione del 6 dicembre 2006. A seguito della revisione della LParl in relazione ai diritti d'informazione delle commissioni di vigilanza (cfr. cap. 1.5), il 1° novembre 2011 è entrata in vigore una nuova convenzione.

Talvolta il coordinamento è assicurato anche mediante la collaborazione nelle sottocommissioni o nei gruppi di lavoro. In tal senso dal 2009 esiste un gruppo di lavoro delle commissioni della gestione che si occupa della gestione dei rischi della Confederazione. Per evitare doppioni, a questo gruppo ha preso parte anche un membro della Delegazione delle finanze.

1.5

Diritti d'informazione delle commissioni di vigilanza

Nel 2009, nel quadro di due indagini delle CdG, il Consiglio federale ha messo in discussione i loro diritti d'informazione e ha rifiutato di produrre documenti. Nel gennaio del 2010 le CdG hanno deciso di presentare un'iniziativa parlamentare per chiarire la situazione relativa ai diritti d'informazione delle commissioni di vigilanza. La CdG-S ha così elaborato un apposito disegno di legge, che nel 2011 le Camere federali hanno accolto a larga maggioranza con poche modifiche. La modifica della LParl, entrata in vigore il 1° novembre 2011, ha introdotto per le CdG in particolare un migliore accesso agli atti del Consiglio federale. Per maggiori particolari si rimanda al rapporto annuale 2011 delle CdG del 27 gennaio 2012 (oggetto del Parlamento 12.004).

Questa revisione della LParl non ha portato a modifiche materiali per la Delegazione delle finanze, che continua a ricevere tutte le decisioni del Consiglio federale, proposte e corapporti dei dipartimenti inclusi. D'ora in poi, tuttavia, la DelFin e la DelCG stabiliranno congiuntamente i dettagli della loro trasmissione, consultazione e conservazione. Come già menzionato al capitolo 1.4, la convenzione del 6 dicembre 2006 tra DelFin e DelCG è stata modificata in questo senso.

1.6

Trattamento di affari in materia di personale e di crediti

In passato, per quanto concerne il trattamento di affari in materia di personale e di crediti, si erano moltiplicate le difficoltà riguardanti la fornitura puntuale della documentazione necessaria. Nel marzo 2010 la Delegazione delle finanze ha presentato al Consiglio federale una serie di indicazioni concrete per poter trattare in maniera adeguta i singoli affari. Il Consiglio federale ha accolto le proposte e a fine maggio 2010 ha deciso di incaricare la Cancelleria federale di trasmettere subito dopo la firma i decreti del Consiglio federale in materia di personale e di crediti alla Delegazione delle finanze (cfr. anche cap. 1.5 del rapporto d'attività 2010 della DelFin). Nel frattempo la situazione è migliorata, anche se, per quanto riguarda alcuni affari in materia di crediti, la Delegazione delle finanze non era sempre sicura di disporre di informazioni aggiornate. Il motivo è riconducibile evidentemente ai dossier che non riguardano unicamente il personale e i crediti: in questo caso i dipartimenti trasmettono le loro richieste direttamente al Consiglio federale, senza coinvolgere tutti i servizi interessati del DFF. Complessivamente si è individuato un certo margine di miglioramento nella collaborazione con la Cancelleria federale e i dipartimenti. La Delegazione delle finanze ha affrontato il problema in un colloquio 6265

con la cancelliera della Confederazione, da cui è emerso che sussiste ancora una certa mancanza di chiarezza nell'interazione tra Consiglio federale, dipartimenti e uffici competenti.

Dal punto di vista della Delegazione delle finanze è estremamente importante l'attendibilità dello scambio di informazioni con il Consiglio federale, sia dal punto di vista formale che materiale. Pertanto, nel 2012 una visita informativa presso la Cancelleria federale offrirà lo spunto per una discussione più approfondita.

2

Temi trasversali

2.1

Affari in materia di personale

2.1.1

Indennità nel sistema di rimunerazione dell'Amministrazione federale, disciplinamento del pensionamento di categorie speciali di personale

La Confederazione dispone di un effettivo eterogeneo, per il quale sono state emanate nel tempo numerose eccezioni sotto forma di indennità. La Delegazione delle finanze delle Camere federali si è già espressa al riguardo nel rapporto d'attività 2010 (cfr. cap. 2.1.1).

In linea di massima, la Delegazione considera le indennità nel sistema retributivo della Confederazione uno strumento importante per creare la flessibilità necessaria in un sistema relativamente rigido. La Delegazione delle finanze è contraria a un impiego su vasta scala di diverse indennità particolari e specifiche per ciascun dipartimento. Ciò porta a una mancanza di trasparenza che risulta inopportuna per il sistema di retribuzione della Confederazione. La DelFin si adopera pertanto per un'analisi sistematica di queste categorie di indennità, allo scopo di abolirle ove possibile. La Delegazione considera favorevolmente le misure adottate dal Consiglio federale come il riesame delle indennità di volo del DDPS e del DATEC.

Nel 2011 la DelFin ha discusso il sistema delle indennità con il capo del DFF e con la direttrice dell'UFPER. A tal riguardo il DFF le ha fornito un resoconto esaustivo di tutte le indennità corrisposte all'interno dell'Amministrazione federale. Vi sono, ad esempio, quelle previste dalla legge sul lavoro, le indennità per rimunerare peculiarità specifiche alla funzione o al mercato del lavoro, le indennità specifiche per i dipartimenti, le indennità per rimunerare particolari condizioni di organizzazione del lavoro o ancora le indennità per l'adempimento di mandati legali al di fuori dell'Amministrazione federale. Nel 2010 i costi annui per tutte le categorie d'indennità ammontavano a circa 109 milioni di franchi, quelli per le indennità particolari e specifiche per ciascun dipartimento a quasi 85,75 milioni di franchi.

La Delegazione delle finanze non condivide l'opinione del DFF, secondo cui è necessaria una modifica della prassi in materia d'indennità, anche se il versamento di indennità necessita sempre dell'approvazione del DFF o persino del Consiglio federale.

6266

In considerazione dei documenti ricevuti e delle discussioni condotte, la Delegazione ha ribadito la sua posizione nei confronti del Consiglio federale, il quale ha spiegato come le indennità particolari e specifiche per ciascun dipartimento siano strutturate in maniera modulare e coordinate tra loro. Secondo il Consiglio federale questo rende più difficile una semplificazione del sistema, ma ha aggiunto che i dipartimenti interessati sono pronti, insieme all'Ufficio federale del personale (UFPER), a discutere il seguito dei lavori nel quadro dello scambio proposto dalla Delegazione delle finanze, e a redigere un rapporto sui risultati della verifica entro la fine del 2012.

La Delegazione considera infine positivamente la decisione del Consiglio federale di modificare le disposizioni sul pensionamento di categorie speciali di personale nell'ambito della verifica dei compiti. Secondo la DelFin si deve puntare a una soluzione che, oltre ai possibili sgravi fiscali per le finanze federali, miri soprattutto a una maggiore trasparenza.

La Delegazione delle finanze considera le indennità nel sistema retributivo dell'Amministrazione federale uno strumento importante per creare la flessibilità necessaria. Tuttavia, chiede che entro la fine del 2012 si proceda a una verifica di tutte le indennità particolari e specifiche per ciascun dipartimento. Nel rapporto che il Consiglio federale provvederà successivamente a stilare, la Delegazione delle finanze attende chiare proposte di attuazione. Inoltre, in questo contesto, la DelFin seguirà da vicino anche la verifica disposta dal Consiglio federale delle disposizioni sul pensionamento di categorie speciali di personale nell'ambito della verifica dei compiti.

2.1.2

Valutazione globale delle risorse umane nel 2011, nuovi principi

Nel suo rapporto d'attività 2010 la Delegazione delle finanze si è mostrata preoccupata dell'aumento, constatato sin dal 2007, degli effettivi dell'Amministrazione federale. Ha accolto perciò con favore il fatto che il Consiglio federale abbia incaricato il DFF di riesaminare l'attuale processo di valutazione globale delle risorse umane. Secondo la Delegazione dal riesame dovrebbe scaturire uno strumento che consenta al Consiglio federale di gestire tempestivamente l'evoluzione degli effettivi nell'Amministrazione federale e di comunicarla al Parlamento con la dovuta trasparenza e sulla base di un confronto pluriennale. La Delegazione reputa indispensabile che il Parlamento decida di introdurre nuovi compiti tenendo conto del relativo fabbisogno di personale.

A maggio 2011 il Consiglio federale ha definito i nuovi principi per la valutazione globale delle risorse nel settore del personale, di cui la DelFin ha preso atto a giugno 2011. Qui di seguito sono riassunti i principi fondamentali.

­

Nella redazione dei messaggi alle Camere federali, le unità amministrative sono tenute a illustrare in modo trasparente e completo le ripercussioni in materia di personale. Questa esposizione comprende anche possibili risparmi di risorse umane mediante la rinuncia a determinati compiti o processi più

6267

efficienti. In caso di modifiche dei progetti durante la consultazione parlamentare, si segnaleranno i possibili effetti sul personale.

­

L'attuale procedura di valutazione globale continuerà a sussistere. Al Consiglio federale sarà presentata con la prima proposta di budget una panoramica consolidata delle proposte dei singoli dipartimenti.

­

Contemporaneamente alla valutazione della situazione in materia di politica finanziaria, il DFF sottopone sempre al Consiglio federale una valutazione della situazione in materia di politica del personale. In base ad essa il Consiglio federale stabilisce per il preventivo una determinata fascia per l'evoluzione delle spese per il personale.

­

Se la crescita delle spese per il personale supera la fascia prevista, il DFF chiede al Consiglio federale una riduzione lineare dei crediti per il personale nel preventivo dell'anno successivo. Nell'ambito del bilancio di previsione del personale, i dipartimenti spiegano le modalità di attuazione di tali riduzioni.

La Delegazione delle finanze aveva già chiesto nel suo rapporto d'attività 2009 di permettere all'UFPER, nell'ambito della valutazione globale delle risorse umane effettuata annualmente, di valutare e giudicare meglio le proposte dei singoli dipartimenti. La DelFin accoglie favorevolmente la decisione, a partire dal 2012 e limitatamente a fine 2015, di assegnare all'UFPER due posti supplementari per lo svolgimento di questi compiti. Resta ancora da vedere se rafforzando l'UFPER si potrà effettivamente raggiungere l'ottimizzazione auspicata in materia di controllo nel settore del personale.

In considerazione della valutazione globale delle risorse nel settore del personale nel 2011, le spese per il personale dell'Amministrazione federale sono aumentate, nel preventivo 2012, del 2,8 per cento rispetto al preventivo 2011.

La Delegazione delle finanze valuta positivamente i nuovi principi decisi dal Consiglio federale per il processo di valutazione globale delle risorse nel settore del personale. In particolare, la DelFin accoglie con favore il fatto che in futuro, nella redazione dei messaggi alle Camere federali, le unità amministrative saranno tenute a illustrare in modo trasparente e completo le ripercussioni in materia di personale. La Delegazione reputa indispensabile che il Parlamento decida di introdurre nuovi compiti tenendo conto del relativo fabbisogno di personale.

2.1.3

Rapporto sulla retribuzione dei quadri 2010

Nell'ambito dell'attuazione dell'articolo 6a della legge federale sul personale e dell'ordinanza sulla retribuzione dei quadri, ogni anno le imprese e gli istituti parastatali riferiscono dettagliatamente sulle principali condizioni di impiego dei membri della direzione e dell'organo superiore di direzione (consiglio di amministrazione).

Il rapporto sulla retribuzione dei quadri permette alla Delegazione delle finanze di disporre di una panoramica trasparente sulla retribuzione e su altre condizioni con-

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trattuali stipulate con i quadri superiori e gli organi direttivi di imprese e istituti della Confederazione.

Negli ultimi anni (cfr. anche i rapporti d'attività 2010 e 2009) il rapporto è stato ripetutamente migliorato e completato conformemente alle richieste della Delegazione, per esempio per quanto concerne la rendicontazione delle componenti salariali variabili, e corredato da un commento dell'UFPER. Esso contiene infatti anche diverse raccomandazioni all'indirizzo del Consiglio federale affinché si assuma le proprie responsabilità per quanto riguarda la strategia relativa ai sistemi di rimunerazione di imprese della Confederazione statali affini.

In base al rapporto sulla retribuzione dei quadri 2009 la Delegazione delle finanze ha concluso che la situazione nel settore delle holding e delle loro filiali presenta ancora aspetti poco chiari. Ha incaricato perciò il CDF di effettuare una valutazione delle filiali nell'ambito del suo programma annuale 2011. La Delegazione ritiene che, per quanto riguarda le prestazioni del datore di lavoro in materia di previdenza professionale e le prestazioni accessorie, si debba tuttavia perseguire una prassi prudente e il più unitaria possibile.

La direttrice dell'UFPER ha indicato che, sulla base dell'ordinanza sulla retribuzione dei quadri, diversi dipartimenti intendono, alla prossima occasione, coordinare meglio la loro politica di rimunerazione degli organi superiori di direzione e le prestazioni del datore di lavoro per i quadri delle imprese e degli istituti statali.

Come già menzionato, il CDF ha svolto una verifica, su mandato della DelFin, presso un certo numero di imprese e istituti della Confederazione (FINMA, Pro Helvetia, IPI, PFL, Osec, Svizzera Turismo, Consiglio dei PF, SERV, PUBLICA e IFSN), esaminando i seguenti aspetti: ­

evoluzione delle spese per i posti di lavoro e il personale nel periodo 20062010;

­

confronto trasversale della retribuzione di determinate funzioni tra le unità analizzate e con i valori di riferimento dell'Amministrazione federale centrale nel 2010;

­

valutazione del rapporto concernente il personale.

All'inizio del 2012 la Delegazione delle finanze ha preso atto del rapporto del CDF che, per quanto concerne lo sviluppo degli effettivi nel periodo 20062010 ha riscontrato una crescita maggiore presso le unità decentralizzate rispetto a quelle centrali dell'Amministrazione federale. Secondo il CDF i sistemi salariali delle organizzazioni considerate hanno registrato variazioni sensibili, ma sono sostanzialmente funzionali. Sulla base di otto funzioni di riferimento definite per la verifica, per il 2010 è stato realizzato un confronto salariale tra le unità decentralizzate, ma anche con l'Amministrazione federale centrale. Le mediane delle retribuzioni nelle unità decentralizzate si attestano generalmente entro i valori indicativi previsti per l'Amministrazione federale centrale. Per i valori minimi e massimi si sono tuttavia registrate divergenze considerevoli. A causa del loro diverso statuto giuridico, le unità decentralizzate sono coinvolte in maniera differente nei rapporti all'attenzione del Consiglio federale e del Parlamento. Nel suo rapporto, il CDF ha raccomandato all'UFPER, nel quadro dell'analisi delle unità decentralizzate della Confederazione, di rilevare anche le informazioni concernenti l'evoluzione di questa struttura salariale. Ciò dovrebbe permettere alla Confederazione, in qualità di proprietaria, un intervento correttivo sulle direttive di politica del personale.

6269

Il rapporto sulla retribuzione dei quadri, corredato dal commento dell'UFPER, permette alla Delegazione delle finanze di disporre di una buona panoramica sulla retribuzione e su altre condizioni contrattuali stipulate con i quadri superiori e gli organi direttivi di imprese e istituti della Confederazione. Dal punto di vista della Delegazione delle finanze, occorre tenere conto delle raccomandazioni del CDF, se esse consentono alla Confederazione di assumersi ancora meglio le proprie responsabilità di politica del personale.

2.1.4

Altri affari in materia di personale

Conformemente all'Accordo fra la Delegazione delle finanze delle Camere federali e il Consiglio federale concernente la vigilanza in materia di diritto del personale (Accordo 2009), i dipartimenti, nell'ambito della vigilanza finanziaria concomitante su misure in materia di personale nell'Amministrazione federale, sottopongono per approvazione i seguenti dossier prima della loro entrata in vigore: classificazione dei posti di lavoro nelle classi di stipendio dalla 32 in poi e attribuzione a una classe superiore delle posizioni in questa fascia salariale; pensionamenti anticipati nell'ambito di ristrutturazioni; indennità in funzione del mercato del lavoro; cambiamento della denominazione di alcune funzioni in direttore supplente o segretario generale supplente nonché versamento di indennità di partenza superiori a un anno di salario.

A fine agosto 2011 l'autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione ha presentato alla Delegazione delle finanze la bozza di accordo con il procuratore generale della Confederazione, che nel mese di giugno dello stesso anno non è stato rieletto dall'Assemblea federale. Il contesto legale della proposta, che prevedeva un'indennità di partenza, non era chiaro. La Delegazione delle finanze autorizza le indennità di partenza esclusivamente in virtù dell'articolo 79 capoversi 3 e 7 dell'ordinanza sul personale federale. Su mandato delle Camere federali, la Delegazione delle finanze esercita tuttavia l'alta vigilanza sull'intera gestione finanziaria della Confederazione (art. 26 cpv. 2 LParl). In questa sfera di competenza e in considerazione del particolare contesto legale, la DelFin aveva approvato l'accordo presentatole. In questo modo la Delegazione non intendeva creare alcun precedente e pertanto ha invitato la Commissione giudiziaria delle Camere federali a fare chiarezza al più presto nell'ipotesi di una mancata rielezione da parte dell'Assemblea federale. Questo per tutte le funzioni alle quali si è eletti dall'Assemblea federale.

La Commissione giudiziaria, d'accordo con le osservazioni della DelFin, ha chiesto nuovamente alle Commissioni degli affari giuridici di valutare la necessità d'intervento.

Sempre in virtù del suddetto Accordo 2009, i dipartimenti competenti hanno sottoposto per consultazione alla Delegazione tutti i nuovi atti normativi
concernenti il diritto del personale delle loro unità esterne (p. es. regolamenti e ordinanze in materia di personale) nonché le modifiche di tali atti prima di sottoporli al Consiglio federale. Su richiesta della DelFin, il DFI le aveva poi sottoposto per consultazione la revisione parziale dell'ordinanza sul personale del settore dei PF (OPers PF) approvata dal Consiglio federale a febbraio 2011 ed entrata in vigore con effetto retroattivo al 1° gennaio 2011. Al contempo, il capo del DFI aveva chiesto alla 6270

Delegazione una deroga all'Accordo 2009 per l'OPers PF. A settembre 2011 la Delegazione delle finanze ha valutato l'OPers PF e accolto la richiesta di deroga del DFI. In futuro si rinuncerà dunque a una consultazione formale preliminare da parte della Delegazione, se le misure salariali nel settore dei politecnici federali sono identiche o inferiori a quelle dell'Amministrazione federale. La Delegazione sarà poi informata immediatamente delle misure salariali decise dal Consiglio federale. La DelFin ha peraltro segnalato al capo del DFI che anche per l'OPers PF è prevista la consultazione preliminare della Delegazione delle finanze, nel caso in cui le modifiche delle misure salariali superino il valore prestabilito.

Infine, la Delegazione delle finanze ha esaminato e discusso l'ordinanza sul personale della fondazione Pro Helvetia. Il DFI ha dato seguito alla raccomandazione della Delegazione di riformulare l'articolo sul diritto di segnalazione e sulla protezione (art. 14 cpv. 4) in modo analogo all'articolo 22a della legge sul personale federale.

A fine novembre il Consiglio federale ha deciso di far entrare in vigore l'ordinanza sul personale della fondazione Pro Helvetia il 1° gennaio 2012, o al più tardi contemporaneamente all'entrata in vigore della legge sulla promozione della cultura.

2.2

Crediti

2.2.1

Tribunale federale dei brevetti

Conformemente alla legge federale del 20 marzo 2009 sul Tribunale federale dei brevetti, il Tribunale amministrativo federale (TAF) mette a disposizione del Tribunale federale dei brevetti (TFB) l'infrastruttura e le risorse umane per svolgere i compiti amministrativi. Nella primavera del 2011 il Consiglio federale ha chiesto un credito aggiuntivo I/2011 di quasi 2,1 milioni di franchi, con un'anticipazione ordinaria di un milione di franchi. Il supplemento è stato giustificato con i lavori preparatori per l'entrata in funzione del TFB, i cui costi non si erano potuti inserire nel preventivo 2011 della Confederazione poiché la loro necessità era emersa solo dopo il dibattito parlamentare sul preventivo.

In un colloquio con alcuni rappresentanti del TAF, la Delegazione delle finanze si è informata sui motivi all'origine della domanda di credito. In particolare ha approfondito la ragione per cui non si erano potuti inserire i costi nel preventivo ordinario e per cui risultava necessario un supplemento. Con un po' di sorpresa la DelFin ha appreso che fu necessario attendere parecchio tempo prima di sapere chi fosse il responsabile per i lavori preliminari del TFB. Solo a fine settembre 2010 il DFF ha chiesto al TAF di elaborare un credito aggiuntivo I/2011 per i costi da sostenere.

La Delegazione delle finanze si è infine convinta della necessità di dare seguito alla domanda di anticipo in considerazione delle spese nel frattempo sostenute. Tuttavia, non ha espresso soddisfazione per i lavori preliminari, a suo dire svolti in modo approssimativo. Inoltre, reputa l'entrata in funzione del TFB il 1° gennaio 2012 una soluzione inutilmente costosa, poiché i costi aggiuntivi generati per un semestre avrebbero potuto essere evitati con un'entrata in funzione a metà 2012, contemporaneamente al trasferimento del TAF a San Gallo. In una lettera all'attenzione del Consiglio federale, la Delegazione delle finanze ha espresso il suo disappunto. Il Governo ha risposto tuttavia che, giusta l'articolo 142 della legge sul Parlamento, accoglie senza alcuna modifica le proposte budgetarie dei tribunali e pertanto non ha nemmeno la competenza di valutare l'urgenza dei supplementi. Inoltre il fabbisogno 6271

di risorse non è stato comunicato in tempo utile per poter essere inserito nel preventivo 2011 dal Consiglio federale. Infine, non si è potuto considerare neppure un annuncio ulteriore al preventivo poiché era impossibile determinare con certezza il fabbisogno di risorse per il 2011.

Pur prendendo atto della risposta del Consiglio federale, la Delegazione delle finanze continua a essere persuasa che con una pianificazione più precisa si sarebbe potuto evitare il credito aggiuntivo, o perlomeno l'anticipazione ordinaria stanziata dalla Delegazione delle finanze, e che l'entrata in funzione del TFB a metà 2012 avrebbe cagionato costi nettamente inferiori.

La Delegazione delle finanze ha infine discusso anche delle risorse umane a disposizione del TFB; si rinvia sul tema al capitolo 3.1.1 del presente rapporto d'attività.

2.2.2

DSC, sostegno finanziario ad azioni umanitarie

Durante lo scorso anno la catastrofe alimentare del Corno d'Africa ha assunto dimensioni allarmanti. Nell'estate del 2011 l'Organizzazione delle Nazioni Unite ha rilevato che oltre 12 milioni di persone necessitavano di aiuti urgenti. È stato dunque opportuno un intervento tempestivo e coordinato per evitare che la situazione peggiorasse ulteriormente. Alla fine di agosto il Consiglio federale ha deciso un contributo supplementare della Svizzera, incentrato sui programmi alimentari destinati ai bambini nei campi profughi, ai comuni di accoglienza in Kenia e alla popolazione della Somalia meridionale. Il Consiglio federale ha autorizzato il DFAE a chiedere un credito aggiuntivo di 20 milioni di franchi, a condizione di compensare 15 milioni di franchi all'interno del Dipartimento.

La Delegazione delle finanze ha incontrato alcuni rappresentanti del DFAE e della DSC per ottenere informazioni sui retroscena di questa domanda di credito. In considerazione delle informazioni ottenute, la Delegazione delle finanze ha definito indubbie la necessità e l'urgenza del credito richiesto, ma ha auspicato che il DFAE compensi internamente l'intera somma Tenendo conto di informazioni complementari trasmesse dal DFF, la Delegazione delle finanze ha approvato il credito aggiuntivo di 20 milioni di franchi, vincolando tuttavia questa decisione alla condizione della compensazione integrale della somma in seno al Dipartimento. Con il giornale delle mutazioni del 5 settembre 2011 il DFF ha confermato il blocco dell'importo dal credito «Rimanenti spese d'esercizio» del DFAE.

2.2.3

Sorpassi di credito

Il 1° maggio 2011 è entrata in vigore la legge federale del 17 dicembre 2010 concernente la salvaguardia della democrazia, dello Stato di diritto e della capacità di agire in situazioni straordinarie. L'atto mantello ha portato anche a una modifica della legge sulle finanze della Confederazione (LFC). L'articolo 34 LFC prevede il consenso della Delegazione delle finanze per i sorpassi di credito superiori a 5 milioni di franchi.

A fine 2011 vi era solamente un sorpasso di credito superiore a 5 milioni di franchi, che raggiungeva l'importo di 8,6 milioni di franchi e riguardava l'USTRA. La sua necessità derivava dal progetto di strada nazionale «Eliminazione dei problemi di 6272

capacità Blegi-Rütihof», finanziato con due diversi canali creditizi, e dal differimento nell'allocazione dei costi rispetto al preventivo. Concretamente, a fine 2011 la parte di spesa per l'ampliamento e la manutenzione era aumentata, mentre erano diminuiti i costi per l'eliminazione dei problemi di capacità, finanziati con il fondo infrastrutturale. Alla fine il sorpasso di credito ha garantito solamente la neutralità di bilancio e il corretto addebito ai crediti interessati o ai canali di credito (specificazione). Complessivamente nel 2011 l'USTRA ha speso molto meno di quanto preventivato per l'eliminazione dei problemi di capacità. Per tale motivo il sorpasso di credito non ha comportato spese aggiuntive rispetto al preventivo 2011.

2.2.4

Altri crediti: panoramica

Oltre alle anticipazioni ordinarie menzionate in precedenza, la Delegazione delle finanze ha dovuto pronunciarsi soltanto su un'altra richiesta di credito per un importo complessivo di un milione di franchi (Swissmint, acquisto di metalli). In questo modo, nel 2011 la Delegazione delle finanze ha dovuto stanziare complessivamente tre crediti aggiuntivi per un valore totale di 23 milioni di franchi, importo che si attesta ben al di sotto della media degli anni precedenti.

La legge federale del 17 dicembre 2010 concernente la salvaguardia della democrazia, dello Stato di diritto e della capacità di agire in situazioni straordinarie menzionata nel capitolo precedente ha portato anche all'aggiunta del capoverso 4 all'articolo 34 della legge sulle finanze della Confederazione, secondo cui se l'anticipo del credito supera i 500 milioni di franchi può essere chiesta la convocazione dell'Assemblea federale in sessione straordinaria entro una settimana dal consenso della Delegazione delle finanze. Se fosse già stata in vigore, questa disposizione sarebbe stata applicata, per esempio, alla concessione di 6 miliardi di franchi a UBS.

La Delegazione delle finanze considera un successo il suo atteggiamento restrittivo: lo scorso anno sono stati richiesti con urgenza solamente tre crediti aggiuntivi. Due casi effettivamente erano urgenti e non prevedibili, mentre uno ha sollevato alcune riserve (credito al TFB). Nel complesso la situazione è notevolmente migliorata rispetto all'anno precedente, durante il quale la Delegazione ha dovuto ribadire al Consiglio federale a più riprese le chiare condizioni per l'anticipo di crediti. La Delegazione vede dunque confermata la sua opinione che di norma si possa coinvolgere il Parlamento nella concessione di crediti aggiuntivi.

6273

Tabella 1 Evoluzione dei crediti aggiuntivi aventi un'incidenza sul finanziamento*) 2002­2011 Anno

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 *) a) b) c) d)

Crediti aggiuntivi mio. di fr.

In % del preventivo

Di cui approvati dalla DelFin (in mio. di fr.)

In % dei crediti aggiuntivi

Residui di credito in mio. di fr.

1250 684 631 317 750 7369 6554 c) 593 396 d) 340

2,4 1,3 1,2 0,6 1,4 13,3 11,5 1,0 0,6 0,3

584 424 227 42 360 a) 7194 b) 6137 103 69 23

47 62 36 13 41 98 94 17 17 7

1778 1886 1821 1461 366 1276 805 2136 1495 2043

dal 2007 senza trasferimenti di crediti di cui 7,038 mia. di fr. per l'erogazione dei proventi derivanti dalla vendita dell'oro di cui 6 mia. di fr. per misure destinate a UBS senza la seconda tappa delle misure di stabilizzazione (710 mio. di fr.)

senza i provvedimenti per attenuare l'apprezzamento del franco (credito aggiuntivo IIa/2011 = 869 mio. di fr.)

2.3

Altri temi trasversali

2.3.1

Strategia informatica della Confederazione, revisione dell'ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale (OIAF)

La Delegazione delle finanze accetta l'orientamento del Consiglio federale nella nuova strategia informatica della Confederazione. Dall'inizio del 2008 la DelFin si è occupata di questo tema e, con il Consiglio federale, i capidipartimento e i loro periti ha avuto ripetute discussioni approfondite (cfr. anche i rapporti d'attività 2008, 2009 e 2010). La Delegazione tiene particolarmente al coordinamento con le Commissioni delle finanze poiché le conclusioni degli organi di vigilanza non concordano sempre su tutti i punti.

Diversi progetti informatici dell'Amministrazione federale, che a causa delle scarse strutture di gestione e organizzazione dei progetti provocano costi supplementari, occupano la Delegazione delle finanze periodicamente (cfr. per esempio il cap. 3.6.1 sul progetto informatico INSIEME nel presente rapporto d'attività). Viste queste esperienze, la DelFin chiede una chiara assegnazione delle responsabilità legate all'informatica dell'Amministrazione federale, che tenga anche conto della fattibilità pratica. Con la nuova strategia informatica della Confederazione e la revisione dell'ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale (OIAF) elaborata in parallelo, lo scorso anno il Consiglio federale ha affrontato con risolutezza questa

6274

problematica. La DelFin ha accolto favorevolmente la responsabilità strategica assunta dal Consiglio federale in questo campo di centrale importanza.

Essendosi occupata approfonditamente della tematica, nel settembre del 2011 la Delegazione delle finanze si è permessa di presentare al Consiglio federale tre considerazioni di principio sulla revisione in corso dell'OIAF.

In primo luogo, la DelFin reputa incontestabile la necessità di una gestione centralizzata e strategica dell'informatica della Confederazione. Risulta pertanto opportuno definire in maniera centralizzata direttive vincolanti per i servizi standard. La responsabilità per questa gestione strategica spetta chiaramente al Consiglio federale. Secondo la DelFin, l'attuazione operativa della strategia e degli standard vincolanti dovrebbe tuttavia essere affidata a una struttura decentralizzata nei dipartimenti. Il Consiglio federale ha confermato che la revisione totale dell'OIAF prevede una chiara assegnazione della responsabilità gestionale: i dipartimenti si assumeranno in maniera decentralizzata la responsabilità per la gestione delle loro applicazioni. Il DFF si assume, nel campo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), una responsabilità trasversale come avviene anche per altri processi di supporto (logistica, finanze, personale). Secondo il Consiglio federale questo modello di gestione risponde alle esigenze dell'Amministrazione federale.

In secondo luogo, la DelFin ritiene che la separazione delle responsabilità per l'efficienza e l'efficacia dei servizi standard può essere solo una questione teorica, impossibile da mettere in atto. E tantomeno ha senso suddividere le responsabilità per investimenti e costi d'esercizio dei servizi standard. L'aumento di efficienza prospettato ­ non quantificato ­ di una gestione operativa centralizzata dell'informatica federale deve essere raffrontato con il costo relativo della complessità, non valutabile, e soprattutto con la responsabilità non più chiaramente assegnabile per l'efficacia dell'informatica impiegata. Il Consiglio federale aveva affermato chiaramente che con la revisione dell'OIAF punta a una centralizzazione della responsabilità per l'efficienza TIC solamente nel campo dei servizi standard TIC. In tutti gli altri settori l'aspetto gestionale rimane
integralmente di competenza dei dipartimenti e degli uffici. Se, nel quadro del rilevamento delle esigenze dei dipartimenti e della Cancelleria federale, dovessero emergere valutazioni divergenti, se ne dovrà tenere conto ai fini della definizione dei rispettivi servizi standard. Il Consiglio federale ha modificato il disegno di revisione dell'OIAF tenendo conto dell'osservazione della DelFin, ossia che la responsabilità per i costi di esercizio sia decentralizzata, se le unità amministrative sono anche responsabili per la gestione di quantità e qualità.

In terzo luogo, la DelFin condivide l'intenzione del Consiglio federale di esigere piena trasparenza su tutta l'informatica dell'Amministrazione federale e di imporre l'applicazione di direttive strategiche centrali tramite un controllo severo e centrale.

Secondo la DelFin, la scelta di una gestione operativa centrale al solo scopo di garantire l'applicazione degli standard risulta, in una prospettiva globale, poco efficace. Sicuramente più opportuni sono appositi strumenti di verifica e di esercizio della gestione strategica centralizzata, per esempio nel processo di bilancio. Il Consiglio federale ha illustrato la necessità di valutare la gestione centralizzata dei servizi standard nel campo istituzionale e culturale dell'Amministrazione federale.

La nuova OIAF, così come la strategia TIC 20122015, intendono gettare le basi per un sistema globale di gestione e controllo trasversali del portafoglio di progetti e per un controllo di qualità (Quality-Gate) per i progetti chiave, che sarà utile anche per il controllo dell'efficacia dei servizi standard a livello federale. L'implementazione e il controllo delle direttive TIC spettano agli organi gerarchici competenti.

6275

La Delegazione delle finanze accetta l'orientamento adottato dal Consiglio federale con la nuova strategia informatica e la nuova ordinanza sull'informatica nell'Amministrazione federale (OIAF). Accoglie inoltre favorevolmente la responsabilità strategica assunta dal Consiglio federale in questo campo di centrale importanza. Ora la DelFin attende dal Consiglio federale un'applicazione coerente delle novità previste. Di particolare interesse sono gli effetti concreti della nuova OIAF e della nuova strategia informatica sui grandi progetti informatici nell'Amministrazione federale. Sull'argomento la DelFin ha chiesto al Consiglio federale di presentare un rapporto entro metà 2012. Inoltre, la DelFin seguirà l'implementazione dei servizi standard, prestando particolare attenzione alle scadenze previste per l'introduzione di ciascuno di essi.

2.3.2

Aggiudicazione di commesse a esperti/ Gestione dei contratti

Già nel rapporto d'attività 2010 la Delegazione delle finanze si era espressa sul tema della gestione dei contratti nell'Amministrazione federale centrale nonché, partendo da un caso ben preciso, anche sull'aggiudicazione di commesse a esperti (cfr. rapporto d'attività 2010, cap. 2.3.3 e 2.3.4).

La Delegazione aveva chiesto al Consiglio federale di ricapitolarle le commesse aggiudicate mediante trattativa privata nel 20092010 il cui volume superava il valore soglia definito. In considerazione del numero comprovato degli acquisti effettuati mediante trattativa privata, il Consiglio federale aveva riconosciuto la necessità di un intervento. A fine 2011 ha presentato alla Delegazione i risultati di un'analisi approfondita e ha formulato ulteriori proposte di miglioramento.

Dall'analisi svolta emerge che l'aggiudicazione di commesse mediante trattativa privata non avviene sempre conformemente alla legge federale sugli acquisti pubblici (LAPub), anche se in linea di principio le procedure di acquisto nei dipartimenti sono espletate correttamente. Negli anni 2009 e 2010 il volume degli acquisti mediante trattativa privata ha superato il valore soglia definito, attestandosi rispettivamente a circa 370,8 e 249,1 milioni di franchi. In proporzione ciò corrisponde a una quota del 7,5 e del 4,9 per cento del volume totale dei pagamenti per prestazioni e consegne commerciali della Confederazione.

Già nel 2007 il Consiglio federale aveva lanciato un progetto per il controllo strategico degli acquisti pubblici. Oltre all'allestimento di una statistica centrale, alla razionalizzazione del processo di acquisto e al rafforzamento della formazione e del perfezionamento, nell'ambito del progetto si dovevano fissare i requisiti minimi per la gestione operativa dei contratti e per il controllo strategico degli acquisti. I correttivi nel quadro del progetto riguardavano pertanto la concezione e il potenziamento di una serie di strumenti per sostenere il processo di acquisto e fornire informazioni specifiche al riguardo.

Allo scopo di conseguire ulteriori miglioramenti, il Consiglio federale sta ottimizzando i tre settori seguenti: sviluppo coerente degli strumenti per gli acquisti, adeguamenti ­ soprattutto chiara regolamentazione di responsabilità e competenze a livello di uffici ­ maggiore controllo a livello dipartimentale. Nei prossimi tre anni si 6276

prevede l'introduzione di una gestione dei contratti su base volontaria in tutti i dipartimenti.

Nel valutare l'introduzione di uno standard federale per la gestione dei contratti, nel gennaio del 2012 il CDF ha constatato l'intenzione del Consiglio federale di rinunciare a introdurre un controllo degli acquisti a livello federale, contrariamente ai suoi propositi iniziali. I dipartimenti devono definire e applicare autonomamente il controllo degli acquisti. La Delegazione delle finanze e il CDF sono peraltro favorevoli a un progetto globale di controllo stratregico degli acquisti. Se si rinuncerà definitivamente al controllo a livello federale, si dovranno valutare i costi e i benefici dell'introduzione di una nuova soluzione IT unitaria per gestire i contratti in tutti i dipartimenti.

In linea di massima la Delegazione delle finanze valuta positivamente i correttivi previsti dal Consiglio federale nel settore degli acquisti dell'Amministrazione centrale. Insiste però sull'obiettivo iniziale di un sistema di controllo a livello federale e lo farà presente al Consiglio federale.

3

Altri controlli effettuati per dipartimento

3.1

Autorità e tribunali

3.1.1

Visita informativa presso il Tribunale amministrativo federale (TAF)

Il 1° gennaio 2007 il Tribunale amministrativo federale (TAF), costituito da 36 commissioni federali di ricorso e servizi dipartimentali dei ricorsi, è stato sostituito da un nuovo tribunale indipendente. Le sfide legate al trasferimento delle precedenti organizzazioni nel nuovo TAF, soprattutto la messa a punto di nuove strutture organizzative e l'imminente trasferimento a San Gallo (nel 2012) spinsero la Delegazione delle finanze a compiere, nell'agosto del 2007, una visita informativa nella sede bernese del TAF (cfr. rapporto d'attività della Delegazione delle finanze del 2007, cap. 5.1.1). Nel 2009 la Delegazione si occupò della revisione dei servizi che fu condotta dal CDF presso il TAF e che, nonostante la necessità d'intervento per il problema delle indennità di residenza ai funzionari in servizio nella sede di Zollikofen, ebbe esito positivo (cfr. rapporto d'attività 2009, cap. 3.1.2). La Delegazione delle finanze, rappresentata dalla Sottodelegazione 1, ha voluto aggiornarsi sullo stato del TAF nell'agosto del 2011, nel quadro di un'altra riunione informativa presso la sede di Berna.

Stando ai rappresentanti del TAF, sono garantiti tutti i presupposti per un passaggio e una continuazione ordinati delle attività presso la nuova sede di San Gallo, inclusa la soluzione informatica. Le spese del trasloco vero e proprio, sostenute integralmente dall'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica, ammontano a 1,3 milioni di franchi. A carico del TAF vanno i 30 00040 000 franchi stimati per la preparazione del trasloco, ossia per progettazione, pianificazione e consulenza. Siccome il TAF, una volta trasferito a San Gallo, dovrà garantire autonomamente alcune prestazioni oggi offerte dalla sede dell'UFCL, all'interno della segreteria sarà creata una nuova unità organizzativa «mantenimento e sicurezza». Dal punto di vista del perso6277

nale, complessivamente la riorganizzazione dovrebbe avvenire a costo zero, soprattutto grazie alla riduzione del numero di settori della segreteria generale e alla verifica della classificazione salariale dei collaboratori.

Non era inoltre chiaro quanti collaboratori si sarebbero dovuti reclutare nella Svizzera orientale. Una delle sfide era rappresentata in primo luogo dal 50 per cento circa di collaboratori che, a un sondaggio della primavera del 2011, avevano risposto di non volersi trasferire a San Gallo o di considerare solamente l'eventualità di un trasferimento temporaneo. Come incentivo, il TAF aveva dunque previsto per ogni collaboratore che avrebbe continuato a lavorare per il tribunale almeno fino alla fine del 2013, un indennizzo di 5000 franchi, al fine di garantire una certa continuità del personale durante la fase transitoria. A causa della mancanza di basi legali e del possibile effetto pregiudiziale per l'Amministrazione federale, la Delegazione delle finanze aveva considerato errate queste misure, ma aveva lasciato che a decidere fossero le commissioni delle finanze competenti per l'esame del preventivo. Nel quadro del dibattito parlamentare sul preventivo 2012, l'indennità di trasferimento non ha trovato alcun sostegno.

La Delegazione delle finanze aveva preso atto del fatto che, dal 2007, le pendenze del TAF avevano potuto essere ridotte complessivamente di un terzo. Per portare a termine le pendenze arretrate, tuttavia, è necessario altro tempo. Viste le buone esperienze con i posti di giudice a tempo determinato nel quadro della procedura d'assistenza amministrativa nel caso UBS, questa potrebbe essere una soluzione. Per contro, la Delegazione delle finanze riconosce un certo margine di miglioramento per quanto riguarda l'eccessiva durata delle procedure, soprattutto nel campo dell'asilo. I responsabili del TAF condividono queste opinioni e assicurano di appoggiare tutte le soluzioni giuridiche possibili per velocizzare le procedure. Con queste premesse il TAF si è posto l'obiettivo di riuscire, in futuro, a evadere l'80 per cento dei casi in un semestre con i mezzi attualmente disponibili.

Nel corso di varie riunioni, la Delegazione delle finanze ha discusso inoltre i lavori relativi alla creazione del nuovo Tribunale federale dei brevetti (TFB), che dal 1° gennaio 2012
è operativo a San Gallo (cfr. anche il cap. 2.2.1 del presente rapporto d'attività in relazione al credito aggiuntivo). La Delegazione ha ritenuto adeguata la regolamentazione secondo cui il TAF deve mettere a disposizione del TFB, a proprie spese, l'infrastruttura e il personale per svolgere i compiti amministrativi. La Delegazione delle finanze non ha accettato tuttavia l'intenzione del TFB di costituire un proprio apparato amministrativo e di assumere un segretario generale e personale di cancelleria. Pertanto, il Tribunale federale ha sostenuto il TAF e il TFB nella ricerca di una soluzione consensuale, la quale prevede che il TFB assuma il numero necessario di cancellieri, uno dei quali svolge i compiti che istituzionalmente non possono essere delegati al TAF. Il personale della cancelleria sarà assunto dal TAF, in questo modo si terrà conto delle obiezioni della Delegazione delle finanze.

La Delegazione delle finanze prende atto del fatto che il previsto trasferimento a San Gallo del TAF è sulla buona strada. È essenziale che il nuovo modello organizzativo della segreteria generale sia a costo zero e porti a una struttura organizzativa più efficiente. La Delegazione delle finanze continuerà a seguire attentamente l'evoluzione delle procedure arretrate ancora pendenti, sostenendo per quanto possibile misure concrete che possano contribuire a velocizzarle.

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3.2

Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE)

3.2.1

Visita informativa presso la FIPOI

A maggio 2011, nell'ambito di una seduta ordinaria a Ginevra, la Delegazione delle finanze ha effettuato una visita informativa presso la Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali (FIPOI). Lo scopo della visita era di valutare gli sviluppi dall'ultima seduta informativa della Sottodelegazione 2 tenutasi ad agosto 2008 (cfr. rapporto d'attività 2008, cap. 3.2.1).

La FIPOI è una fondazione di diritto privato partecipata dalla Confederazione e dal Cantone di Ginevra. Lo scopo della fondazione è mettere a disposizione delle organizzazioni internazionali immobili a Ginevra. La Confederazione contribuisce al finanziamento della fondazione, mentre il Cantone di Ginevra mette a disposizione i terreni senza percepire alcun canone. La FIPOI è sottoposta al controllo della Vigilanza federale sulle fondazioni e da tre anni ha come unico organo di revisione il Controllo federale delle finanze. Per quanto riguarda i finanziamenti, a partire dalla creazione della FIPOI nel 1964 fino al 31 dicembre 2010, la Confederazione le ha concesso prestiti per un importo totale di 758 milioni di franchi e donazioni per 372 milioni. Alla fine del 2010 la FIPOI aveva un debito di 378 milioni di franchi nei confronti della Confederazione.

Conformemente alla legge sullo Stato ospite e agli statuti della FIPOI, quest'ultima può concedere a beneficiari istituzionali, tra le altre cose, prestiti senza interessi rimborsabili a 50 anni per progetti edilizi, per affittare locali o svolgere consulenze sulle attività di costruzione e manutenzione degli immobili. Tuttavia, i prestiti della FIPOI, e quindi della Confederazione, non sono sempre stati senza interessi. Le condizioni di prestito attualmente vigenti sono stati decise dal Parlamento per rendere più attrattiva la Ginevra internazionale. Per i progetti di costruzione finanziati dalla Confederazione, inoltre, i beneficiari istituzionali non devono pagare alla FIPOI alcun costo di consulenza.

A seguito della seduta informativa, la Delegazione delle finanze ha ottenuto informazioni esaustive riguardanti i crediti in corso, la situazione attuale degli immobili e la necessità di finanziamenti presente e futura. A questo proposito la Delegazione ha constatato che nei prossimi dieci anni saranno necessari cospicui finanziamenti per la Ginevra internazionale:
da un lato, per realizzare nuovi progetti di costruzione immobiliare con la partecipazione della FIPOI e, dall'altro, per affrontare le spese necessarie alla ristrutturazione degli edifici delle organizzazioni internazionali con sede a Ginevra. Si stima che i costi di manutenzione per i prossimi dieci anni superino il miliardo di franchi. Per questo motivo, la Delegazione ha chiesto al Consiglio federale di proporre una strategia e un piano a lungo termine per il finanziamento della Ginevra internazionale. Nella sua risposta, il Consiglio federale ha ricordato che il DFAE presenterà un rapporto a questo proposito nel corso del 2012. Il rapporto del DFAE conterrà anche proposte concrete sul modo in cui la Svizzera, in qualità di Paese ospite, dovrebbe reagire alle eventuali domande di organizzazioni internazionali che chiedono finanziamenti per la ristrutturazione dei propri immobili.

6279

La Delegazione delle finanze sostiene le attività della FIPOI, che sono di fondamentale importanza per la Ginevra internazionale. È inoltre favorevole alle misure che contribuiscono alla trasparenza dei diversi strumenti di finanziamento e delle modalità di pagamento. A tempo debito la Delegazione esaminerà le conseguenze finanziarie dell'orientamento futuro della FIPOI, con particolare attenzione alla suddivisione dei compiti e delle competenze tra Confederazione, Cantone e Città di Ginevra.

3.2.2

Visita informativa presso la Direzione consolare

In seguito all'incremento della mobilità dei cittadini svizzeri, negli ultimi anni sono aumentate le richieste di servizi consolari. A inizio giugno 2011 il DFAE ha perciò creato una nuova Direzione consolare (DC), i cui servizi finora erano erogati da due diverse direzioni. La nuova DC rappresenta l'unione di diverse unità amministrative e ha lo scopo di potenziare il servizio pubblico, lavorare in sinergia con gli altri organi e predisporre gli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro.

A fine agosto 2011, in occasione della visita informativa alla nuova Direzione, la Sottodelegazione 1 della Delegazione delle finanze si è informata riguardo all'organizzazione e agli obiettivi della riorganizzazione. Il primo punto chiave della discussione ha riguardato la questione delle strutture, delle risorse e dei progetti in corso. In particolare, la Sottodelegazione ha riscontrato che la creazione della nuova DC è avvenuta senza incidere sul bilancio nazionale, mentre per i nuovi crediti della Direzione è stato implementato un sistema di controllo efficiente. Ovviamente, dopo così poco tempo, non è ancora possibile giudicare se gli obiettivi di aumento dell'efficienza saranno raggiunti, ma la Sottodelegazione ritiene che la creazione della DC sia stata una decisione saggia e che l'implementazione delle nuove strutture sia a buon punto.

Il secondo punto chiave della visita informativa ha riguardato l'organizzazione e i compiti della rete di rappresentanza del DFAE all'estero. La Delegazione delle finanze ha riscontrato che questa rete è tuttora una delle più dense al mondo. I cambiamenti globali richiedono una verifica costante e continui adattamenti, ma si conferma ormai la tendenza a trasferire le risorse europee nei Paesi emergenti.

Poiché il crescente carico di dossier non può essere gestito con un incremento delle risorse finanziarie e le strutture nelle rappresentanze non rispondono in modo ottimale all'elenco delle prestazioni, il DFAE ha cominciato a creare centri consolari regionali. Così si dovrebbero riuscire a sfruttare particolari sinergie e allo stesso tempo raggiungere un maggiore grado di vicinanza ai cittadini. Si dovrebbero anche adottare misure complementari per modificare gli itinerari di viaggio in parte molto lunghi per i cittadini. La Delegazione delle finanze rimane
piuttosto scettica nei confronti di questo accentramento. La qualità dei servizi per i cittadini svizzeri all'estero è di grande importanza e non può essere messa a repentaglio da riorganizzazioni dettate in primo luogo da motivi economici.

La Delegazione delle finanze ha inoltre riscontrato che la coordinazione all'estero tra i diversi servizi svizzeri attivi in un Paese non è ancora del tutto soddisfacente.

La DelFin riconosce un elevato potenziale di risparmio nell'unione fisica degli spazi in cui vengono erogati questi servizi. Accoglie quindi con soddisfazione la notizia 6280

che il Consiglio federale ha incaricato il DFAE di riunire sotto lo stesso tetto la presenza svizzera all'estero. A partire dal 2014, si potranno infatti realizzare risparmi sinergici nella rete di rappresentanza per un ammontare di 30 milioni di franchi.

Il DFAE è al corrente della problematica e ha definito una serie di misure che potrebbero essere realizzate in collaborazione con tutti i partner.

La Delegazione delle finanze ha avuto una buona impressione della nuova Direzione consolare. Gli effetti della centralizzazione dei servizi consolari devono essere valutati con precisione dal DFAE. La Delegazione delle finanze seguirà inoltre gli sviluppi relativi al coordinamento della presenza della Svizzera all'estero e all'auspicato risparmio di 30 milioni di franchi in termini di sinergie nella rete delle rappresentanze.

3.2.3

Swiss Business Hub, verifica del CDF

In virtù della legge del 6 ottobre 2000 sulla promozione delle esportazioni e di una convenzione sulle prestazioni, il DFE/SECO ha incaricato l'Osec della promozione operativa delle esportazioni e della promozione della piazza economica. Attualmente le prestazioni decise in Svizzera e all'estero sono finanziate dall'Osec rispettivamente con 17 milioni di franchi (promozione delle esportazioni) e 4,7 milioni di franchi (promozione della piazza economica) all'anno. Per quanto riguarda la promozione della piazza economica, i Cantoni contribuiscono con un importo aggiuntivo annuo di 1,3 milioni di franchi.

Il DFAE è il principale partner dell'Osec per quanto riguarda le attività all'estero.

Da un lato, gli organi di rappresentanza della Confederazione presenti in tutto il mondo hanno un mandato di servizio universale nell'ambito della promozione dell'economia estera. Dall'altro, per lo svolgimento delle proprie attività, l'Osec può contare su una rete di 18 Swiss Business Hub (SBH), tutti (tranne due) collegati alla rete di rappresentanze del DFAE. Le Camere federali hanno confermato che la promozione delle esportazioni da parte dell'Osec deve avvenire attraverso la rete esterna della Confederazione.

Dall'inizio del 2010, tramite i rapporti del CDF la Delegazione delle finanze delle Camere federali ha già seguito le attività di diversi Swiss Business Hub (soprattutto in Brasile, USA, ASEAN e Cina). I rapporti del CDF criticano soprattutto le lacune di natura finanziaria e contabile, l'applicazione insufficiente degli accordi tra DFAE e DFE, nonché la carente efficienza e attività nei singoli Hub.

In occasione della seduta ordinaria di fine giugno 2011, la DelFin ha incontrato sia il capo del DFE, sia il segretario generale del DFAE per discutere questi aspetti. La Delegazione ha poi comunicato in forma scritta le conclusioni di questi incontri al Consiglio federale. I due punti centrali riguardano: ­

La doppia subordinazione dei Swiss Business Hub (DFAE e DFE/SECO/ Osec) causa rapporti di direzione e responsabilità poco chiari. La Delegazione ha riscontrato la necessità di prendere provvedimenti al riguardo. Secondo la Delegazione una razionalizzazione organizzativa e una direzione chiara della rete svizzera esterna sono alla base di un'efficace rappresentanza degli interessi nazionali all'estero. A questo proposito bisogna però chiarire dove 6281

la Svizzera debba essere rappresentata sul posto e attraverso quali servizi. È necessaria innanzitutto una chiara attribuzione delle competenze e delle relative responsabilità.

­

La Delegazione ha trovato discutibile l'applicazione del principio di rotazione del DFAE nei Swiss Business Hub. Questi ultimi dovrebbero disporre di una buona rete di collaboratori direttamente sul posto. Solo così sarebbero in grado di offrire servizi di buona qualità alle aziende svizzere. Il principio di rotazione rende difficile il consolidamento di una rete salda a lungo termine.

A ottobre 2011 il Consiglio federale ha comunicato il proprio parere alla DelFin e, in seguito alla verifica dei Swiss Business Hub di Chicago e Singapore, ha riscontrato che le misure immediate introdotte (principalmente di informazione, perfezionamento e controllo) volte all'eliminazione delle carenze amministrative e finanziarie hanno ottenuto un successo immediato. Ciò è dimostrato soprattutto dal rapporto positivo del CDF riguardo al Swiss Business Hub in Cina.

Il Consiglio federale ha inoltre ammesso che l'attuale doppia subordinazione degli Hub alle competenze del DFAE e dell'Osec su incarico del DFE/SECO risulta di fatto relativamente complessa. Tuttavia, il DFAE, il DFE e l'Osec nel corso degli anni hanno perfezionato la collaborazione e ottenuto sostanziali miglioramenti. Il Consiglio federale però è in accordo con la Delegazione nel concludere che rimane ancora un grande potenziale di ottimizzazione. A fine 2011 sono state rinnovate le convenzioni sulle prestazioni della SECO con l'Osec per il periodo 20122015 e l'accordo del DFAE con l'Osec sulla collaborazione nella rete esterna per il periodo 20122015. La richiesta della DelFin di chiarire le competenze e le responsabilità in questo ambito sarà affrontata dal Consiglio federale mediante un nuovo accordo quadro tra il DFAE e il DFE/SECO riguardante la collaborazione nella promozione delle esportazioni nella rete esterna.

Contrariamente alla DelFin, il Consiglio federale si è espresso a favore dell'applicazione del principio di rotazione ai collaboratori dei Swiss Business Hub inviati dalla Svizzera, adducendo perlopiù le due motivazioni seguenti.

­

Oltre alla capacità di instaurare una rete di contatti e alla messa a disposizione di un'offerta di servizi per le aziende svizzere all'estero, questo compito richiede anche un certo grado di indipendenza nei confronti dello Stato ospite e delle sue istituzioni. Con una rotazione periodica anche negli incarichi di direzione nei Swiss Business Hub si prevengono eventuali conflitti d'interesse che potrebbero instaurarsi a causa delle strette relazioni nello Stato ospite.

­

Attraverso il personale locale impiegato a sostegno della direzione, si riesce ad assicurare l'efficienza degli Hub anche se vi è rotazione dei collaboratori inviati dalla Svizzera.

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La Delegazione accoglie favorevolmente il fatto che a fine 2011 il Consiglio federale abbia disciplinato i rapporti di direzione e responsabilità poco chiari, dovuti alla doppia subordinazione dei Swiss Business Hub, con un nuovo accordo quadro tra il DFEA e il DFE/SECO riguardo alla collaborazione nella promozione delle esportazioni nella rete esterna. A tempo debito la Delegazione sarà informata sugli sviluppi della questione in base alle ispezioni del CDF in programma.

3.3

Dipartimento federale dell'interno (DFI)

3.3.1

UFSP: rafforzamento della vigilanza sugli assicuratori malattie; Tarmed

A seguito della visita informativa presso l'UFSP nell'estate del 2010, la DelFin si è già espressa nel rapporto d'attività 2010 a favore della semplificazione del sistema dei premi nonché di un'organizzazione più trasparente ed efficace della vigilanza dell'assicurazione malattie. Per questo motivo ha accolto con favore l'orientamento proposto dal DFI volto a rafforzare la vigilanza sull'assicurazione malattie. Inoltre, nel novembre del 2010 la Delegazione delle finanze ha preso in esame il rapporto del CDF riguardante TARMED. La Delegazione ha giudicato le raccomandazioni del CDF degne di essere esaminate attentamente e ha invitato tutti i partner coinvolti a tenerne conto per formulare e inserire nella discussione politica proposte concrete e funzionali.

A fine marzo 2011 la DelFin ha incontrato il direttore dell'UFSP e i suoi collaboratori per discutere entrambi i temi. La Delegazione delle finanze si è dimostrata solo parzialmente soddisfatta delle notizie ricevute. In occasione di un ulteriore incontro, questa volta con il capo del DFI a inizio settembre 2011, la Delegazione ha constatato che la strategia del DFI riguardante TARMED non prevedeva alcun intervento immediato del Consiglio federale. Si è perciò rivolta sia al capo del DFI, sia al Consiglio federale affinché la sua richiesta venisse ascoltata.

­

Secondo la Delegazione le trattative sulle tariffe dovrebbero essere considerate una priorità, così come le rispettive risorse dell'Ufficio federale della sanità pubblica. Il Consiglio federale, inoltre, dovrebbe assumersi le proprie responsabilità nelle trattative sulle tariffe e sottoporre al Parlamento i dovuti adeguamenti legislativi nel caso in cui la base legale attualmente in vigore non fosse sufficiente.

­

La questione della vigilanza sull'assicurazione sociale contro le malattie è stata definita meno prioritaria dalla Delegazione. Quest'ultima ha solo raccomandato al DFI di dar prova di oculatezza per quanto riguarda i costi del un nuovo servizio di vigilanza.

A inizio novembre 2011 il capo del DFI ha informato la Delegazione riguardo allo stato di entrambe le questioni. A partire dal 2012, la legge federale concernente la vigilanza sull'assicurazione sociale contro le malattie (Legge sulla vigilanza sull'assicurazione malattie, LVAMal) sarà discussa dalle Camere federali. La LVAMal disciplina anche l'organizzazione e le competenze delle autorità di vigilanza.

6283

Sino a fine settembre 2011 i partner tariffari non sono riusciti a concordare, come richiesto dal Consiglio federale, un piano di revisione comune per TARMED. Considerando le evidenti divergenze tra i partner tariffari e la complessità della questione, l'obiettivo di una rapida revisione entro il 2012 sembra molto ambizioso. Il DFI si è mostrato pronto a intervenire a favore di un'efficace revisione di TARMED.

Sulla base dell'iniziativa parlamentare 11.429 «Tarmed. Competenza sussidiaria del Consiglio federale», il Governo potrà decidere gli adeguamenti della struttura tariffaria, nel caso in cui quest'ultima non si dimostri più adatta e i partiti non riescano a trovare un accordo sulla revisione. Il Consiglio nazionale ha accolto l'iniziativa. Una volta che il Parlamento avrà approvato la proposta, il Consiglio federale disporrà subito della competenza sussidiaria necessaria.

La DelFin teme che, entro fine settembre 2011, i partner tariffari non riescano a concordare un piano di revisione comune per TARMED. Ciò nonostante la pubblicazione, a novembre 2010, del rapporto del CDF che invitava tutti i partner coinvolti a inserire nella discussione politica proposte concrete e funzionali. La Delegazione considera positivamente l'iniziativa parlamentare 11.429 «Tarmed.

Competenza sussidiaria del Consiglio federale», che chiede di attribuire al Governo competenze sufficienti per poter modificare la struttura tariffaria. La Delegazione chiede al Consiglio federale e al Dipartimento di continuare ad attribuire la massima priorità alla revisione di TARMED.

3.3.2

UFAS: apparecchi acustici

A giugno 2007 il Controllo federale delle finanze (CDF) ha pubblicato un rapporto di valutazione sull'attribuzione di apparecchi acustici nell'ambito dell'AI e dell'AVS. In questo rapporto il CDF afferma di aver rilevato che in dieci anni le spese per gli apparecchi acustici sono raddoppiate. Il CDF ha individuato vari fattori sistemici responsabili di questo aumento esponenziale delle spese e ha formulato otto raccomandazioni che comportano teoricamente un potenziale di risparmio annuo di 30­40 milioni di franchi (si rinvia anche al rapporto d'attività 2007 della Delegazione delle finanze, cap. 5.3.5).

Nel 2011 il CDF ha controllato l'applicazione di queste raccomandazioni, riscontrando che nel frattempo l'UFAS ne ha applicate sette. In particolare, nel 2008 l'UFAS aveva provato ad acquistare gli apparecchi acustici direttamente tramite bandi di concorso. Il settore, però, ha presentato ricorso al TAF e a febbraio 2009 i bandi sono stati revocati a causa della mancanza di una base legale. Nel frattempo la base legale necessaria è stata creata, ma l'UFAS ha deciso di rinunciare all'acquisto attraverso bandi di concorso per introdurre, invece, un'unica tariffa forfettaria per tutti gli assicurati. Già nel biennio 2010/2011 la misura adottata dall'UFAS ha portato a una concessione da parte del settore degli apparecchi acustici, che ha assicurato uno sconto del 40 per cento sulle tariffe degli apparecchi. In questo modo l'AI e l'AVS hanno risparmiato quasi 17 milioni di franchi all'anno. Con il nuovo rimborso forfettario in vigore dal 1° luglio 2011 si possono risparmiare addirittura fino a 30 milioni di franchi.

6284

L'unica raccomandazione del CDF non applicata è stata l'abolizione dei diritti acquisiti nel passaggio dall'AI all'AVS. Questi incentivano a richiedere apparecchi acustici poco prima del pensionamento per godere anche durante l'età di pensionamento delle migliori condizioni previste dall'AI. Tuttavia, secondo il CDF, il nuovo rimborso forfettario riduce sensibilmente le ripercussioni finanziarie dei diritti acquisiti. La differenza in franchi tra il regime dell'AI e quello dell'AVS risulta infatti notevolmente inferiore rispetto a quella del sistema tariffario precedente.

L'UFAS, dal canto suo, ha ribadito che il principio dei diritti acquisiti vale non solo per gli apparecchi acustici, bensì per tutti gli altri mezzi ausiliari. L'abolizione di tale principio solo per una categoria di mezzi ausiliari porterebbe a un trattamento discriminatorio degli assicurati.

La Delegazione delle finanze prende atto con soddisfazione del fatto che, grazie alle utili raccomandazioni formulate nel rapporto di valutazione del CDF e implementate rigorosamente dall'UFAS, l'AI e l'AVS hanno potuto realizzare risparmi considerevoli.

3.3.3

Visita informativa presso il PF di Losanna

Nel periodo di legislatura 20072011, la Delegazione delle finanze si è occupata numerose volte di temi riguardanti il Politecnico federale di Losanna (PFL). Si è inoltre occupata dei rapporti di valutazione del CDF sulle risorse umane, sulla gestione immobiliare del PFL, e sul potenziale sinergico nel settore degli acquisti pubblici degli istituti di ricerca dei PF (cfr. rapporto d'attività 2010, cap. 3.3.3). In questo contesto, a fine agosto 2011, la Sottodelegazione 1 della Delegazione delle finanze ha effettuato una visita informativa al PFL. Si è informata riguardo allo stato attuale della gestione immobiliare e alla situazione finanziaria generale del PFL. Ha inoltre approfondito anche altri temi, come il finanziamento delle infrastrutture, l'andamento dei mezzi di terzi e le spese previste per grandi progetti futuri. Un ulteriore argomento di discussione ha riguardato la situazione attuale e le prospettive future nel settore del personale.

La Delegazione delle finanze ha preso atto che entrambi i politecnici federali si distinguono in modo straordinario nelle classifiche internazionali. Il continuo aumento a partire dagli anni Novanta dei capitali di terzi che confluiscono nel PF di Losanna è una delle conseguenze di questa straordinaria posizione nelle classifiche internazionali. Tuttavia, la Delegazione registra che le entrate derivanti dai mezzi di terzi incidono sul budget di base anche attraverso i costi indiretti che ne conseguono.

Su un budget annuale di circa 700 milioni di franchi, con contributi federali per 500 milioni, i mezzi di terzi ammontano a 200 milioni e quindi circa al 30 per cento del budget (al PF di Zurigo la percentuale dei mezzi di terzi ammonta solo al 18 per cento). La crescente internazionalizzazione del panorama della ricerca e la diversificazione degli strumenti di promozione e finanziamento portano a un incremento della complessità dei flussi finanziari. Il PFL si propone di limitare l'onere amministrativo attraverso processi di controllo quanto più possibile snelli ed efficienti.

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In occasione della visita informativa, i rappresentanti del PFL hanno spiegato ai membri della Sottodelegazione 1 anche le ripercussioni finanziarie del progetto di neuroinformatica «Blue Brain», grazie al quale il PFL intende riprodurre i processi cerebrali umani con l'aiuto di un computer molto sofisticato. Per finanziare la costosa infrastruttura necessaria per la ricerca, il PFL spera in un finanziamento del progetto nell'ambito dei programmi di promozione dell'UE. Il PFL, inoltre, lamenta perdite a causa dell'evoluzione dei tassi di cambio. Nell'ambito del pacchetto di misure adottate per ammortizzare gli effetti dell'apprezzamento del franco, a entrambi i PF è stato promesso un contributo federale di circa 10 milioni di franchi, volto a compensare parte delle perdite valutarie registrate nel 2011.

Uno dei punti chiave della visita informativa ha riguardato la gestione immobiliare.

La visita al famoso capolavoro architettonico del Rolex Learning Center (RLC) fa presagire che edifici così esclusivi in futuro avranno costi di manutenzione non indifferenti. La costruzione del RLC, costata complessivamente 110 milioni di franchi, è stata cofinanziata dalla Confederazione con un contributo di 50 milioni.

Per i costi annui d'esercizio sono previsti 1,1 milioni di franchi. L'intero patrimonio immobiliare del PFL ha un valore di circa 1,5 miliardi di franchi. I fondi investiti per coprire i costi di manutenzione, ovvero 18 milioni di franchi, rappresentano poco più dell'uno per cento del valore totale. La Delegazione delle finanze sostiene che l'aspetto riguardante i costi del ciclo di vita sarà molto importante soprattutto alla luce degli investimenti pianificati per i prossimi anni.

Dall'introduzione del Nuovo modello contabile, la Delegazione ha inoltre riscontrato una chiara regolamentazione del rapporto tra i servizi preposti alla gestione immobiliare. Confederazione, Consiglio dei PF e istituzioni concordano nel chiedere maggiore flessibilità nella gestione immobiliare. L'ordinanza del Consiglio dei PF nel settore immobiliare, che presumibilmente entrerà in vigore ad aprile 2012, prevede un margine di manovra più ampio. Tuttavia, non sarà modificato il limite della scadenza annuale dei crediti d'investimento, poiché altrimenti sarebbe necessario un adeguamento della legislazione sulle finanze
della Confederazione. Secondo la Delegazione rimane ancora da chiarire se la regolamentazione attuale, secondo cui ad occuparsi degli immobili nel settore dei PF è l'UFCL mentre i costi di manutenzione competono ai PF, non incentivi impulsi sbagliati. L'esperienza insegna che la gestione efficace di un progetto si può ottenere solo se compiti, competenze e responsabilità sono centralizzate.

Attualmente il Consiglio dei PF sta affrontando la questione del passaggio di proprietà dalla Confederazione al PFL e le relative modalità e condizioni. Finora i vantaggi di questa misura si sono visti soprattutto nell'eliminazione dei limiti del margine di manovra nel settore immobiliare. Il Consiglio dei PF dovrà valutare fino a che punto, dopo le flessibilizzazioni già avvenute, un passaggio di proprietà potrà produrre ulteriori effetti positivi per il PFL. L'analisi risulta di fondamentale importanza soprattutto se si considera l'aumento del numero di partenariati pubbliciprivati nel settore della formazione universitaria.

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La Delegazione delle finanze delle Camere federali sostiene che, a causa del numero crescente di fonti di finanziamento del PFL, si debba fronteggiare una maggiore complessità. Inoltre, i mezzi di terzi ottenuti non sono sufficienti a finanziare i costi accessori del PFL. La Delegazione delle finanze prende atto del buon funzionamento generale della gestione immobiliare. Le questioni dei costi del ciclo di vita e della centralizzazione di compiti, competenze e responsabilità rimangono ancora temi da discutere. La Delegazione delle finanze seguirà attentamente i lavori del DFI e del Consiglio dei PF.

3.4

Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP)

3.4.1

Applicazione degli Accordi di associazione di Schengen e di Dublino

L'applicazione degli Accordi di Schengen e di Dublino è un affare estremamente complesso, che la DelFin segue da giugno 2008 e continuerà a seguire da vicino anche in futuro. Le spese sono ingenti e l'attuazione dei progetti presenta sempre nuove sfide a causa dei numerosi legami con l'UE e i suoi membri. Già dal 2008 la Delegazione prende atto dei rapporti di controlling semestrali del DFGP e almeno una volta all'anno organizza un colloquio con il capo del Dipartimento(cfr. rapporti d'attività 2008, 2009 e 2010).

Nel rapporto dello scorso anno, la Delegazione aveva rilevato che il progetto doveva ancora affrontare alcune tappe e sfide importanti; in particolare, non si potevano escludere ulteriori ritardi e costi supplementari non preventivati. La DelFin si era inoltre impegnata a seguire con particolare attenzione le ripercussioni in termini finanziari e di personale (risorse operative), così come la realizzazione dei risparmi prospettati.

Nel febbraio del 2011 il DFGP ha presentato un rapporto al riguardo, realizzato in collaborazione con il DFAE e il DFF. Secondo il rapporto, per il periodo compreso fra il 2006 e la fine del 2010 si registrano complessivamente oneri per 216,48 milioni di franchi e risparmi o maggiori entrate per 93,00 milioni di franchi. Per gli anni 2011­2014 i costi previsti per l'applicazione degli Accordi di Schengen e di Dublino ammonteranno a 344,90 milioni di franchi e i risparmi o le maggiori entrate a 203,65 milioni di franchi. Questo rapporto è stato pubblicato nel maggio 2001, durante l'appuntamento informativo del DFGP sull'applicazione degli Accordi di associazione di Schengen e di Dublino, con il benestare della Delegazione delle finanze.

A inizio settembre 2011 la DelFin ha preso atto del rapporto di controlling di metà 2011 e l'ha discusso con il capo del DFGP. Secondo tale rapporto, l'applicazione di Schengen/Dublino segue il corso stabilito. Le esperienze dei primi due anni e mezzo di esercizio dall'inizio della collaborazione operativa sono valutati essenzialmente in maniera positiva. Grazie alla posticipazione delle scadenze da parte dell'UE per l'introduzione di SIS II e VIS, la Svizzera ha potuto recuperare il ritardo nell'attuazione nazionale. I ritardi e l'instabilità nella pianificazione dell'UE, tuttavia, obbligano la Svizzera a modificare la pianificazione iniziale e ad applicare le soluzioni transitorie della prima fase di realizzazione ben oltre i termini inizial6287

mente previsti. Ciò comporta costi aggiuntivi e trasferimenti di costi. Siccome l'UE prevede di introdurre SIS II nella prima metà del 2013, sarà necessario prolungare il credito d'impegno Schengen/Dublino al 2013.

Durante il colloquio, il capo del DFGP ha informato la Delegazione delle finanze anche sullo stato attuale dei due crediti d'impegno. Per il primo, previsto tra l'altro per l'introduzione di SIS II nel 2013, si prevede un deficit di 2,8 milioni di franchi rispetto alla pianificazione iniziale, che corrisponde alla decisione del Consiglio federale del giugno 2007 che ipotizzava uno scostamento dei costi del 20 per cento circa. Da maggio 2008 non sono state necessarie ulteriori modifiche. Secondo le dichiarazioni del capo del DFGP, anche per il futuro si profila uno sviluppo analogo a causa dello stato attuale della pianificazione.

Il secondo credito d'impegno riguarda gli ulteriori sviluppi dell'acquis di Schengen/Dublino per il periodo 2012­2017. Il Consiglio federale ha stanziato questo credito d'impegno complessivo di 59 milioni di franchi per i costi d'investimento. Il DFGP è stato inoltre autorizzato a prevedere un importo massimo di 8,1 milioni di franchi per le spese operative.

Dal 2008 il DFGP è riuscito a ridurre da quasi il 50 al 35 per cento la quota dei mandati esterni. Di conseguenza gli ulteriori sviluppi dell'acquis di Schengen/Dublino possono essere gestiti in gran parte dal CSI-DFGP.

All'inizio del 2012 la Delegazione delle finanze esaminerà nuovamente lo stato di attuazione del complesso programma. Al DFGP ha chiesto di prestare particolare attenzione, nel quadro del rapporto di controlling, alla situazione finanziaria.

3.4.2

fedpol: progetto AFIS

Il sistema automatico d'identificazione delle impronte digitali (AFIS) consente d'identificare persone e tracce rinvenute sul luogo di un reato. Questo sistema nazionale è gestito dal 1984 dall'Ufficio federale di polizia fedpol. In tutti gli ambiti della banca dati sono stati ormai raggiunti i limiti tecnici di rendimento e pertanto urge una sostituzione. Nel dicembre del 2010 il Consiglio federale ha approvato la proposta di finanziamento del DFGP per l'AFIS di nuova generazione («AFIS New Generation») e ha stanziato un credito d'impegno di circa 18 milioni di franchi. Per i costi di attuazione il DFGP finanzierà 5,5 milioni di franchi, mentre il resto sarà garantito dai mezzi destinati allo sviluppo delle TIC.

Nel quadro di un colloquio con il capo del DFGP, la Delegazione delle finanze ha avuto modo di discutere il progetto, concentrandosi in particolare sulle questioni di finanziamento e organizzazione del progetto. La Delegazione delle finanze ha deciso di continuare a seguire il progetto AFIS sia in considerazione della sua complessità e delle notevoli conseguenze finanziarie, sia perché ha constatato a più riprese che la mancanza di chiarezza nella strategia, nella gestione e nel controllo dei progetti nel campo dell'informatica federale può portare a ingenti costi aggiuntivi.

Con lettera del 19 settembre 2011, la DelFin ha chiesto al DFGP di fornire informazioni in un rapporto annuale sullo stato di attuazione del progetto AFIS, con particolare attenzione agli aspetti finanziari. La Delegazione ha altresì chiesto ulteriori 6288

informazioni sull'organizzazione del progetto (ripartizione dei compiti, competenze e responsabilità finanziarie). Nel novembre del 2011 il capo del DFGP ha consegnato alla DelFin il primo rapporto sullo stato dei lavori del progetto AFIS New Generation, nel quale è illustrata la situazione al 1° ottobre 2011. Oltre a un breve riassunto della genesi del progetto, il rapporto presenta un'analisi finanziaria ed espone l'organizzazione del progetto, il grado di implementazione e una panoramica delle prospettive future. La Delegazione delle finanze ha preso atto del fatto che il progetto è iniziato con successo e che le attività proseguono come previsto.

In considerazione delle esperienze degli ultimi anni in diversi progetti informatici della Confederazione, la Delegazione delle finanze seguirà con attenzione il progetto AFIS sulla base di rapporti periodici sullo stato dei lavori. Sarà prestata particolare attenzione alla gestione e al finanziamento del progetto, oltre ai costi di manutenzione e al fabbisogno in termini di risorse umane.

3.4.3

Visita informativa presso l'Ufficio federale della migrazione (UFM); situazione delle risorse e riorganizzazione

Nel luglio del 2011 la Sottodelegazione 2 della Delegazione delle finanze ha visitato l'Ufficio federale della migrazione (UFM) per conoscere le sfide alle quali l'Ufficio deve far fronte. In primo piano vi erano la situazione delle risorse in relazione all'aumento esponenziale delle domande di asilo e la riorganizzazione dell'UFM. Su questi temi, a inizio settembre 2011 la DelFin ha discusso con il capo del DFGP. Il Dipartimento ha messo a disposizione della Delegazione i rapporti sui costi delle procedure di rimpatrio nel quadro di Dublino e della riorganizzazione dell'Ufficio.

In tale contesto la Delegazione ha sottolineato l'importanza del coordinamento con le altre commissioni di vigilanza che si occupano dell'UFM.

Dopo una discussione approfondita sulla situazione delle risorse dell'UFM, la Delegazione delle finanze ha ritenuto che il calcolo del rapporto tra i costi per il personale dell'Ufficio e quelli per l'aiuto sociale ai richiedenti l'asilo fosse uno strumento efficace per mostrare determinati effetti delle misure nel settore dell'asilo. Constatando le difficoltà nell'adeguare a breve termine le risorse in termini di personale dell'UFM alla grande volatilità delle domande di asilo, la Delegazione suggerisce di prendere in considerazione contratti a tempo determinato per svolgere determinati compiti.

La DelFin ritiene che i costi di annullamento menzionati nel rapporto complementare relativi ai rimpatri nel quadro della procedura Dublino siano ingenti e che pertanto vadano avviati i passi necessari per evitare per quanto possibile i costi in questione.

Si deve inoltre valutare la possibilità di concentrare la procedura all'interno della Confederazione, ponderando tuttavia le conseguenze giuridiche, organizzative e finanziarie di questo provvedimento.

Secondo la Delegazione delle finanze, in vista di una collaborazione efficace ed efficiente con il Tribunale amministrativo federale si devono valutare misure per accelerare i processi, tenendo conto della separazione dei poteri. La DelFin conside-

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ra favorevolmente lo scambio d'informazioni che l'UFM e il Tribunale amministrativo federale hanno avviato.

Gli effetti finanziari dei lavori decisi dal Consiglio federale per rafforzare la promozione specifica dell'integrazione non possono essere quantificati in maniera definitiva. È previsto tuttavia che i contributi annui della Confederazione non superino 1520 milioni di franchi. La Delegazione sostiene che, partendo da queste premesse, si debba chiarire in particolare se le misure previste comporteranno un nuovo impegno comune per la Confederazione e i Cantoni e quale sarà concretamente l'impatto finanziario.

La DelFin considera positivamente il fatto che il capo del DFGP abbia fatto luce sui retroscena degli avvicendamenti del personale al vertice dell'UFM avvenuti a inizio settembre 2011. Per la Delegazione è tuttavia essenziale che in seno all'UFM regni maggiore continuità e a tal riguardo discuterà con il capo del Dipartimento la valutazione esterna del dicembre 2011 sulla riorganizzazione dell'UFM. È essenziale che l'Ufficio federale della migrazione possa funzionare senza alcun ostacolo. Tuttavia, secondo la DelFin non si devono dimenticare i miglioramenti dell'efficienza prospettati tra gli obiettivi iniziali della riorganizzazione.

3.5

Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS)

3.5.1

Informatica al DDPS

Sin dall'inizio dei lavori a fine 2009, la DelFin ha seguito i processi di riforma del DDPS nella gestione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e, in occasione di colloqui, ha cercato regolarmente un confronto con il capo del Dipartimento e con la task force TIC DDPS competente. Le ultime discussioni con i responsabili si sono tenute a fine giugno 2011.

In tale occasione, essi hanno indicato che, come da pianificazione della task force, il sistema di condotta TIC sarebbe stato installato al DDPS entro la fine del 2011, e che, in seguito, il Dipartimento avrebbe potuto verificarne le modalità di funzionamento. A metà 2011 il capo della task force TIC DDPS ha presentato alla Delegazione lo stato di attuazione, gli ulteriori provvedimenti in programma e i criteri in base ai quali dal 2012 si dovrebbe valutare l'attuazione.

Stabilità della nuova organizzazione: l'organizzazione strutturale e procedurale per l'implementazione del nuovo sistema di condotta era già definita e funzionante. Il sistema di condotta era già operativo all'interno della base d'aiuto alla condotta (BAC), mentre l'implementazione nel resto dell'esercito ­ la cui conclusione era fissata per la fine del 2011 ­ era imminente. Secondo i responsabili, l'aspetto decisivo riguardava la possibilità di integrare con successo i progetti futuri nel nuovo sistema di condotta.

Raggiungimento dell'obiettivo di risparmio dei costi (costi d'esercizio 2012: 400 mio. di fr. con una diminuzione di 20 mio.): ad avviso del capo della task force TIC DDPS l'obiettivo della trasparenza dei costi è stato raggiunto visto che a metà del 6290

2011 i costi erano già noti con una certa precisione. I responsabili del progetto hanno sottolineato l'importanza centrale dell'introduzione dei cosiddetti Service Level Agreement (SLA), per effetto dei quali i quadri sono responsabili per i costi delle prestazioni richieste. Già alla fine del 2010, all'interno del DDPS si era svolto il primo processo SLA. Nel 2011 i responsabili hanno voluto ripetere la procedura con strumenti migliori, indicando peraltro che ci sarebbe voluto un po' di tempo prima che l'aspetto della responsabilità per i costi fosse effettivamente assimilato da tutti i quadri del DDPS.

Sicurezza della pianificazione: secondo il capo della task force TIC DDPS è essenziale una corretta pianificazione. La pianificazione a breve termine dei progetti già in corso ha funzionato generalmente in maniera soddisfacente. Vi sono invece possibilità di miglioramento nella pianificazione a più lungo termine. Nel secondo semestre del 2011 si sarebbero definiti gli strumenti necessari a tal fine.

Anche il capo del DDPS ha espresso alla Delegazione delle finanze la sua soddisfazione per quanto raggiunto: il nuovo sistema di condotta è accettato e le conoscenze interne del DDPS sono migliorate. Per gli anni a venire, il DDPS punta a ulteriori risparmi (2012: 20 mio. di fr., 2013: 40 mio. di fr. e dal 2014: 60 mio. di fr.). Il capo del Dipartimento ha inoltre espresso la sua volontà di continuare a far seguire a medio termine il processo avviato dalla task force TIC DDPS, nonostante le critiche per i costi elevati del mandato. Questo compito impegnativo può essere svolto con successo solamente con esperti che possiedono le qualifiche necessarie. Il capo del DDPS ha inoltre informato la Delegazione delle finanze della sua intenzione di estendere il sistema di condotta elaborato anche ad altri settori trasversali del DDPS, come per esempio la gestione degli immobili o la logistica. Anche in questi ambiti le responsabilità non sarebbero chiare e la trasparenza dei costi insufficiente.

La Delegazione delle finanze ha espresso la propria soddisfazione per le notizie ricevute dal capo del DDPS e dai responsabili della task force TIC DDPS sull'attuale stato di implementazione e sugli ulteriori provvedimenti in programma. Secondo la DelFin bisogna considerare positivamente l'intenzione del capo del Dipartimento di estendere il nuovo sistema di condotta anche ad altri settori trasversali del DDPS.

3.5.2

Visita informativa presso l'Ufficio centrale per il materiale storico dell'esercito/Riconversione delle piazze d'armi e degli aerodromi

Giusta l'articolo 109a della legge militare (LM), il DDPS ha il compito di tutelare i beni culturali dell'esercito degni di essere conservati. In parte, questa incombenza è stata delegata a tre fondazioni, sostenute, a loro volta, da varie associazioni. La collaborazione con il DDPS è disciplinata da specifiche convenzioni sulle prestazioni. All'Ufficio centrale per il materiale storico dell'esercito (UCMSEs), istituito in seno al DDPS nel 2009, compete la responsabilità globale della collezione di materiale storico dell'esercito. In questo ambito, il Controllo federale delle finanze ha rilevato, in base ad una verifica condotta presso l'Ufficio, soprattutto problemi di trasparenza e di gestibilità, che si sono aggiunti all'assenza, al momento della verifi6291

ca in oggetto, di dati riguardanti i costi totali effettivi. Il CDF ha pertanto consigliato un potenziamento del ruolo dell'UCMSEs in termini di gestione e l'iscrizione dei pertinenti costi in una specifica rubrica di credito.

La Delegazione delle finanze ha quindi incaricato la sottodelegazione competente di procedere ad una visita informativa presso l'UCMSEs in modo da approfondire il tema direttamente con l'Ufficio e con i rappresentanti delle fondazioni coinvolte.

Dai colloqui e dagli accertamenti condotti è emerso che la soluzione adottata con il concetto di realizzazione 2008 si è dimostrata sostanzialmente valida e che dunque è opportuno perseguirla. Il DDPS e le fondazioni sono concordi nel ritenere che la situazione è notevolmente migliorata rispetto al passato. La soluzione adottata consente non solo di adempiere a un compito che, senza il grande impegno delle fondazioni e di numerosi volontari, sarebbe impossibile completare, bensì anche di risparmiare sui costi della Confederazione, che risulterebbero di gran lunga superiori se i lavori fossero affidati esclusivamente al DDPS. La Delegazione delle finanze ha tuttavia anche rilevato l'esistenza di un margine di miglioramento, peraltro già riconosciuto dalle parti in causa. La visita informativa ha in effetti confermato le lacune già evidenziate dal CDF: la posizione dell'UCMSEs è troppo debole e la scarsità delle risorse a disposizione gli impedisce di adempiere adeguatamente il proprio mandato. Occorre dunque rafforzarne in particolare le competenze in termini di controllo e vigilanza e migliorare notevolmente la gestione finanziaria. Solo con una rubrica di credito specifica è possibile garantire la necessaria trasparenza riguardo alle risorse pubbliche impiegate. Infine, è indispensabile garantire che tutti i luoghi in cui è conservato il materiale e tutti i rapporti di proprietà relativi al materiale stesso siano debitamente repertoriati e che in termini di quantità di materiale raccolto ci si attenga a principi di oculatezza.

Il DDPS ha accolto le raccomandazioni del CDF e della Delegazione delle finanze e ne ha avviato la messa in atto. A partire dal 2012, in particolare, verranno concluse con le fondazioni convenzioni annuali sugli obiettivi e sulle prestazioni, nelle quali saranno specificati i singoli progetti e i costi
saranno imputati alle rubriche di bilancio corrispondenti. L'obiettivo è anche l'assegnazione di una voce di bilancio specifica ­ con la corrispondente sovranità sul credito ­ onde migliorare sensibilmente la trasparenza e il controllo sui mezzi finanziari impiegati. Si tratta inoltre di procedere sistematicamente, sulla base di un elenco di criteri, alla verifica del materiale eccedente accumulato, nonché di rivedere il concetto sul quale poggia la collezione per garantire una quantità ottimale di materiale. La Delegazione delle finanze valuterà scrupolosamente l'efficacia di questi provvedimenti.

Buona parte del materiale storico dell'esercito ­ materiale dell'aviazione e della difesa contraerea nonché quello delle trasmissioni e dell'aiuto alla condotta ­ è custodito nelle località di Thun, Burgdorf e Uster nonché presso l'aeroporto di Dübendorf. La Delegazione delle finanze ha dunque preso atto con particolare interesse del rapporto di verifica del CDF sulla gestione dell'aerodromo menzionato, e con grande preoccupazione ha constatato che il rapporto mette in luce lacune importanti. Il CDF punta il dito, tra l'altro, sulle competenze poco chiare in materia di gestione e sulla concessione di sovvenzioni in assenza di una specifica base legale. Altrettanto confusa è la regolamentazione dei rapporti di proprietà e di utilizzo. Nessuno, in sostanza, sembra avere un quadro chiaro dei rapporti giuridici in essere.

La Delegazione delle finanze ritiene sia assolutamente necessario intervenire ed ha pertanto invitato il Consiglio federale a trovare una soluzione rapida ai problemi 6292

illustrati. Il fatto che la verifica sia stata chiesta dal DDPS stesso testimonia, comunque, che il Dipartimento è consapevole dei problemi.

La Delegazione delle finanze seguirà con attenzione la questione della gestione dell'aerodromo di Dübendorf e nel 2012 ne discuterà con il capo del DDPS.

Nell'ambito di una visita sul posto, inoltre, la sottodelegazione competente si occuperà dei lavori tesi a chiarire la situazione.

3.6

Dipartimento federale delle finanze (DFF)

3.6.1

Amministrazione federale delle contribuzioni: progetto informatico INSIEME, visita informativa presso l'AFC

Obiettivi del progetto informatico INSIEME sono, da un lato, la sostituzione dei vecchi sistemi informatici (STOLIS e MOLIS) di due Divisioni principali dell'AFC e, dall'altro, l'integrazione nel nuovo sistema di tutta una serie di funzionalità complementari e di un ulteriore numero di soluzioni informatiche decentralizzate. Poco dopo l'avvio del progetto, tuttavia, la collaborazione con l'impresa esterna incaricata iniziò a porre gravi problemi tanto che fu necessario interrompere il progetto. Anche al secondo tentativo, tuttavia, emersero grosse difficoltà, come rilevò una verifica condotta dal CDF nel 2009 e dalla quale risultò in particolare che l'organizzazione e la gestione del progetto erano carenti. Quando poi nell'autunno 2010 si rese anche necessario accordare un credito aggiuntivo urgente (cfr. cap. 2.2.3 del rapporto d'attività 2010), la Delegazione delle finanze ritenne giunto il momento di fare chiarezza sullo stato del progetto e organizzò per il 2011 una visita informativa presso l'AFC.

Dalla visita in questione è emerso che, dall'autunno del 2010, non solo la situazione non è migliorata, ma addirittura è peggiorata. A livello di direzione di progetto, infatti, sono stati nuovamente operati cambiamenti incisivi e decisioni di base, quali l'architettura del progetto, dopo ben tre anni sono state rimesse in discussione. Per la Delegazione delle finanze è particolarmente preoccupante il fatto che la dotazione finanziaria residua sia a malapena in grado di coprire gli obiettivi elementari del progetto e nutre pertanto forti dubbi sul fatto che il drastico miglioramento dell'efficienza preconizzato dall'AFC ­ ovvero la riduzione delle sovrapposizioni, l'eliminazione di doppioni, la riduzione del margine d'errore, ecc. ­ possa effettivamente essere raggiunto.

L'ulteriore verifica alla quale il CDF ha sottoposto il progetto nell'autunno del 2011 ha confermato i timori della Delegazione delle finanze. L'idea alla base dell'intero progetto, ovvero unificare i processi in tutta l'AFC, non è più garantita poiché, come già illustrato, gli obiettivi del progetto sono stati fortemente ridimensionati. La direzione del progetto è inoltre ostacolata dall'enorme eterogeneità e dallo scarso livello delle competenze interne. Completano il quadro le notevoli incongruenze che il CDF ha rilevato nel
settore degli acquisti pubblici e che sono sfociate nella raccomandazione di avviare un'inchiesta amministrativa. Ne consegue che il progetto in questione presenta un chiaro squilibrio fra le risorse impiegate, le scadenze e le funzionalità. Sebbene l'AFC si sforzi di rispettare i termini e la dotazione finan6293

ziaria, essa può farlo solo sacrificando parte degli obiettivi del progetto e delle condizioni auspicate. All'inizio del 2012 la Delegazione delle finanze analizzerà attentamente il rapporto di verifica del CDF.

Lo stato del progetto INSIEME preoccupa molto la Delegazione delle finanze.

Una volta di più, la Confederazione dimostra di non essere sufficientemente preparata a gestire progetti così importanti. Aspetti fondamentali della gestione e della responsabilità finanziaria in seno all'AFC non sono chiaramente disciplinati; il progetto ha una durata eccessiva ed elementi basilari quali la sua architettura sono messi ripetutamente in discussione. La Delegazione delle finanze reputa inaccettabile che, con una dotazione finanziaria complessiva di 150 milioni di franchi, tutta una serie di funzionalità previste inizialmente non possa essere coperta. A completare il quadro vi è anche l'inchiesta amministrativa avviata per far luce sul rispetto delle prescrizioni in materia di acquisti pubblici in relazione al progetto. Nel corso del 2012 la Delegazione analizzerà nuovamente la situazione in occasione di una visita informativa presso l'AFC.

3.6.2

Visita informativa presso l'Ufficio centrale di compensazione (UCC)

Il 13 maggio 2011, nel quadro della terza seduta ordinaria, la Delegazione delle finanze ha effettuato una visita informativa presso l'Ufficio centrale di compensazione (UCC) a Ginevra, con l'intento di analizzarne da vicino strutture e procedure interne nonché di vagliare le interrelazioni con altri servizi dell'Amministrazione federale, in particolare in ambito informatico. In virtù dell'attuale organizzazione, l'UCC è, sul piano istituzionale, una divisione principale dell'Amministrazione federale delle finanze (AFF), gestita secondo i principi GEMAP (Gestione mediante mandati di prestazione e preventivo globale). Nel contempo però, l'UCC è subordinato all'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) in qualità di servizio specializzato. Proprio su questo aspetto, e in particolare sulle sfide della collaborazione con l'Ufficio federale del personale (UFPER) e con l'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione (UFIT), i responsabili dell'UCC hanno posto l'accento nel corso dell'incontro con la Delegazione delle finanze. In quanto ufficio GEMAP, il margine di manovra dell'UCC si limita a quanto consentito dal preventivo globale. In materia di contabilità, acquisti pubblici, informatica e risorse umane esso sottostà, in linea di principio, alle stesse disposizioni applicate al resto dell'Amministrazione federale. Per la concessione di un'indennità in funzione del mercato del lavoro, ad esempio, è necessaria l'approvazione del DFF. In ambito informatico deve adempiere, come qualunque altro ufficio GEMAP, le prestazioni standard definite.

Viste le difficoltà in alcuni casi annose nella collaborazione tra l'UCC e l'UFIT, la Delegazione delle finanze ha discusso più volte possibili approcci risolutivi con rappresentanti dei due Uffici e dell'AFF, proponendo la rapida realizzazione di misure concrete e dibattendo anche aspetti dell'integrazione organizzativa dell'UCC nell'Amministrazione federale. Nel corso di questi colloqui, la Delegazione delle finanze ha appreso che per la fine di giugno era già previsto l'avvio della riorganizzazione delle prestazioni informatiche a favore dell'UCC. Concretamente si tratta di 6294

ridimensionare l'antenna informatica dell'UFIT a Ginevra riducendo sensibilmente il numero dei collaboratori (attualmente oltre 60), diminuendo le prestazioni e concentrando l'attività sulla fornitura di prestazioni che coprono il lungo periodo e sono pattuite contrattualmente. In futuro, i progetti di ammodernamento dell'infrastruttura informatica saranno gestiti dalla centrale a Berna.

La Delegazione delle finanze ha pure appreso che è stato possibile allentare le tensioni in seno all'UCC in materia di personale grazie alla concessione di alcune indennità in funzione del mercato del lavoro. Per quanto riguarda gli spazi per gli uffici, un accordo con il Fondo AVS ha permesso di garantirne il finanziamento.

L'AFF, infine, sta riesaminando, alla luce di chiari criteri di governo d'impresa, il mandato di prestazioni GEMAP, la cui scadenza è fissata a fine 2015.

La Delegazione delle finanze seguirà con attenzione l'attuazione delle misure di riorganizzazione avviate presso l'UCC e l'UFIT. Ritiene inoltre positiva una verifica dei compiti e delle strutture dell'UCC, in vista del mandato di prestazioni GEMAP che entrerà in vigore nel 2016.

3.6.3

UFCL: Schema direttore 2024

Nell'articolo 2 dell'ordinanza del 5 dicembre 2008 sulla gestione immobiliare e la logistica della Confederazione (OILC) sono sanciti gli obiettivi strategici della gestione immobiliare, vale a dire: la concentrazione di unità organizzative dell'Amministrazione federale possibilimente, e per quanto risulti economico, in edifici di proprietà della Confederazione e l'ideazione di norme fondate sullo sviluppo sostenibile in materia di pianificazione, costruzione, infrastruttura, gestione, esercizio e smantellamento. Sulla base di questi principi, il DFF ha eleborato il cosiddetto «Schema direttore 2024» del 15 aprile 2011, nel quale sono stabiliti i principi ai quali deve ispirarsi la gestione degli spazi che a Berna e dintorni sono destinati ad ospitare gli uffici dell'Amministrazione federale civile. L'obiettivo è evitare un incremento esponenziale dei costi di tali spazi e dei costi d'esercizio nella regione della capitale. Il Consiglio federale, che ha preso atto dello Schema direttore 2024 nel maggio del 2011, ha incaricato il DFF di attuarlo ed ha chiesto di ricevere periodicamente un rendiconto della situazione.

La Delegazione delle finanze ritiene che lo Schema direttore 2024 punti sostanzialmente alla giusta direzione. Tuttavia, constata che esso è formulato in termini molto generici e che sono quasi completamente assenti indicatori finanziari concreti.

Informazioni complementari fornite dall'UFCL dimostrano che l'attuazione dello schema direttore consentirebbe di realizzare risparmi considerevoli ­ soprattutto grazie alla riduzione degli oggetti locativi di discutibile valore economico ­ poiché i costi fino al 2024 ammonterebbero a 267 milioni di franchi, mentre il mantenimento dell'attuale portafoglio immobiliare costerebbe 295 milioni. Dalla discussione su alcuni aspetti dello Schema direttore 2024 condotta dalla Delegazione delle finanze con il direttore dell'UFCL è emerso, in particolare, che lo Schema in questione garantirà spazi sufficienti per tutti gli uffici dell'Amministrazione, senza che si renda necessario aumentare il bilancio annuo dell'UFCL. Tuttavia, non è stata fatta piena chiarezza sulle condizioni alle quali sono vincolate le misure previste per la 6295

riduzione dei costi, su come sono calcolate e sulle modifiche che subiranno i vari parametri del computo nel momento in cui cambieranno le grandezze iniziali. Nel corso del 2012, la Delegazione delle finanze rianalizzerà pertanto in dettaglio lo Schema direttore.

La Delegazione delle finanze appoggia tutti gli sforzi profusi per trovare spazi idonei ad ospitare gli uffici dell'Amministrazione federale a prezzi vantaggiosi, il tutto nel pieno rispetto delle chiare basi pianificatorie approvate dalla Confederazione. Va inoltre vagliata la possibilità di nuovi modelli di lavoro ­ ad es. il telelavoro ­ e il trasferimento di alcuni servizi in località diverse dalla capitale.

3.7

Dipartimento federale dell'economia (DFE)

3.7.1

SECO: sgravi sull'imposta federale diretta e vigilanza sui Cantoni

Il confronto operato nel 2010 fra i dati della perequazione finanziaria (NPC) e quelli della Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha evidenziato incoerenze riguardo agli sgravi sull'imposta federale diretta. Dalla verifica cui il CDF ha successivamente sottoposto la sorveglianza esercitata dalla SECO sui Cantoni è emerso che l'entità degli sgravi superava le cifre comunicate al Parlamento e che la definizione della durata dello sgravio risultava ambigua. La verifica in questione ha altresì messo in luce lacune in materia di sorveglianza, in particolare a livello di coordinamento tra l'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) e la SECO. In un rapporto di cui la Delegazione delle finanze ha preso atto a inizio 2011, il CDF ha quindi raccomandato una serie di misure volte a migliorare la vigilanza sugli sgravi fiscali accordati.

A fine giugno 2011, il capo del DFE ha illustrato alla Delegazione delle finanze la soluzione proposta dalla SECO per migliorare la collaborazione con l'AFC. La nuova procedura prevede che l'AFC comunichi alla SECO informazioni di natura fiscale concernenti le imprese che beneficiano di sgravi d'imposta e che la SECO, basandosi su tali dati, controlli tra l'altro l'inizio e la fine effettivi degli sgravi. Per l'AFC lo scambio di questi dati si traduce in un'ulteriore verifica della completezza delle informazioni ricevute dai Cantoni.

A metà novembre 2011 la SECO ha comunicato alla DelFin che la nuova procedura ­ grazie alla quale è possibile verificare la plausibilità dei dati della perequazione finanziaria con quelli degli sgravi fiscali ­ era stata testata nel corso dell'estate e che la collaborazione con l'AFC ne aveva tratto un chiaro profitto. In futuro la nuova procedura sarà ripetuta ogni anno.

Nel 2011 il CDF ha portato avanti le proprie verifiche. In particolare, ha vagliato a campione la conformità delle decisioni del DFE e della SECO ai criteri del dispositivo legale nonché il rispetto da parte delle imprese selezionate delle condizioni poste in queste decisioni. Le imprese in questione hanno trasmesso al CDF dati precisi su posti di lavoro, investimenti e collaborazioni con le scuole universitarie e l'economia locale. Il CDF ha constatato in particolare:

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gli sgravi fiscali sono normalmente concessi per cinque anni, ma possono essere prorogati di altri cinque se le imprese raggiungono determinati obiettivi in termini di impieghi e investimenti. Sussistono tuttavia differenze nella determinazione di questa prima scadenza quinquennale poiché alcuni Cantoni si rifanno all'esercizio commerciale invece che all'anno civile. Questa distinzione può incidere sulla valutazione tesa a determinare se gli obiettivi sono stati raggiunti.

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Il dispositivo di sorveglianza, basato sulla fiducia nei confronti delle imprese e dei Cantoni, è incompleto e inefficiente. Ai servizi cantonali competenti per l'insediamento di nuove imprese i compiti sono stati affidati in modo informale. In qualità di partner e consulenti delle imprese che beneficiano di sgravi fiscali, tali servizi si trovano spesso in una situazione di conflitto d'interessi.

In un secondo rapporto, di cui la Delegazione delle finanze ha preso atto a fine novembre 2011, il CDF raccomanda pertanto due misure volte a garantire il controllo dei posti di lavoro effettivamente creati nelle regioni: ­

la SECO deve allestire un modulo di reporting dettagliato per i posti di lavoro e trasmetterlo senza indugio ai Cantoni;

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poiché fra l'Amministrazione delle contribuzioni e i servizi cantonali preposti alla promozione economica non vi è scambio di informazioni, ai Cantoni va imposto l'obbligo di verificare l'assoggettamento fiscale degli impiegati delle imprese considerate.

La DelFin saluta con favore il piano dettagliato di vigilanza e controllo degli sgravi fiscali che nel frattempo la SECO ha elaborato e che è stato approvato dal capo del DFE a fine dicembre 2011. In programma per la prima metà del 2012 vi è anche la revisione dei Principi di applicazione per la concessione di agevolazioni fiscali nell'ambito della legge federale sulla politica regionale. A tempo debito, e in base alla nuova verifica che il CDF intende condurre nel 2014­2015, la Delegazione delle finanze tornerà sull'argomento per valutarne gli sviluppi.

3.7.2

SECO: franco forte

Nel 2010 il franco svizzero ha subito un forte apprezzamento praticamente nei confronti di tutte le valute. La rapidità di questa evoluzione e la drammatica situazione venutasi a creare sul mercato dei cambi hanno messo in grave pericolo lo sviluppo congiunturale del Paese, tanto che nel febbraio del 2011 il Consiglio federale ha vagliato possibili contromisure. Se a medio termine il Governo intende rafforzare la politica di crescita, a breve ha deciso una serie di misure volte ad agevolare l'adeguamento delle aziende alla nuova situazione. Ha quindi autorizzato il DFE a chiedere al Parlamento un credito aggiuntivo al preventivo 2011 a favore del turismo e della Commissione per la tecnologia e l'innovazione (CTI). Inoltre, ha deciso misure nell'ambito dell'Assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni (ASRE) parallelamente ad un'indagine per chiarire in che misura vi è trasferimento dei guadagni generati dai tassi di cambio sulle importazioni di prestazioni intermedie. Nella sessione estiva il Parlamento ha approvato sia il credito aggiuntivo 6297

sia la legge federale che completa temporaneamente le prestazioni assicurative dell'assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni.

La forza del franco ha destato preoccupazione anche nella Delegazione delle finanze, che nel giugno del 2011 ha voluto incontrare il capodipartimento competente.

L'incontro ha offerto alla DelFin l'occasione di ottenere informazioni sulla situazione monetaria nonché sui rischi futuri per la piazza imprenditoriale svizzera, come pure di ricevere rassicurazioni sulla relativa stabilità dell'economia elvetica e sul fatto che il debito basso continua a costituire un punto di forza del Paese. La Delegazione delle finanze ha riconosciuto la difficoltà di attuare misure contro il franco forte in un contesto di questo tipo, ma ha sottolineato l'importanza di anticipare un peggioramento della situazione.

Ad inizio agosto 2011 il forte apprezzamento della valuta nazionale è stata oggetto di una seduta straordinaria del Consiglio federale, durante la quale sono state dibattute possibili misure. L'Esecutivo ha quindi presentato un messaggio separato per un credito aggiuntivo IIa/2011, che il Parlamento ha approvato già nella sessione autunnale 2011. Il pacchetto di misure, di un valore complessivo di 869 milioni di franchi, contemplava provvedimenti nel campo dell'assicurazione contro la disoccupazione, del turismo, della tecnologia, dell'innovazione e dei trasporti.

Nel corso di un incontro con i rappresentanti del DFF a inizio febbraio 2012, la Delegazione delle finanze ha potuto fare il punto della situazione ed ha ottenuto informazioni aggiornate riguardanti le prospettive per il bilancio della Confederazione e le possibili ripercussioni della crisi finanziaria greca sul nostro Paese e dunque sulle sue finanze.

Vista la grande rilevanza di questo tema per le sue implicazioni di politica finanziaria, la Delegazione delle finanze continuerà a seguirlo con la massima attenzione in modo da essere al corrente delle ripercussioni sul bilancio della Confederazione.

3.8

Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC)

3.8.1

Visita informativa presso l'Ufficio federale dell'ambiente

Su proposta del DATEC, la Sottodelegazione 3 della Delegazione delle finanze ha effettuato, a fine settembre 2011, una visita informativa presso l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) allo scopo di discutere in particolare degli sviluppi nel settore dei compiti e dell'organizzazione e struttura gestionale dell'UFAM. Temi prioritari sono stati soprattutto gli sviluppi registrati dall'organico dell'Ufficio e dal credito per le risorse umane nonché la problematica dei contratti di lavoro a progetto (impieghi a progetto). Non da ultimo si è dibattuto anche della gestione dei prodotti e dei progetti dell'UFAM (organizzazione e gestione [finanziaria] dei progetti; cfr.

al riguardo anche il cap. 3.8.2 del presente rapporto). Il giudizio cui è giunta la Sottodelegazione è stato presentato al capodipartimento in un breve rapporto.

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In sintesi, la Sottodelegazione 3 ritiene che il settore di attività dell'UFAM sia eterogeneo e complesso, anche perché gli sono affidati un certo numero di compiti trasversali (ad es. in ambito agricolo ed energetico). Occorre pertanto chiedersi in quali ambiti le funzioni dell'UFAM possano essere trasferite agli uffici competenti per materia. Ad avviso della Sottodelegazione è indispensabile definire e delimitare chiaramente le sovrapposizioni. Anche per questo la gestione politica dell'Ufficio assume grande importanza. La Sottodelegazione ritiene infine che sia necessario un maggior intervento del Dipartimento nella definizione della strategia dell'Ufficio.

I compiti cui deve adempiere l'UFAM sono sanciti complessivamente in 13 leggi e 70 ordinanze, ovvero in un numero decisamente elevato di atti normativi. Stando alle dichiarazioni dei rappresentanti dell'Ufficio tuttavia, spesso gli impulsi per provvedimenti della Confederazione nel settore ambientale sono impartiti dai Cantoni o da soggetti esterni. A medio termine occorrerebbe pertanto valutare quali compiti potrebbero eventualmente essere abbandonati e riflettere sulle condizioni che a tal fine il Parlamento dovrebbe mettere a punto.

Pur non essendo ufficialmente un ufficio gestito mediante mandati di prestazione e preventivo globale, l'UFAM si è organizzato in gruppi di prodotti, prodotti e attività ispirandosi ai principi GEMAP. La forma di gestione scelta dall'Ufficio si riflette nell'organigramma; l'UFAM conta poco meno di 500 collaboratori, distribuiti tra 15 divisioni e un po' più di 60 sezioni. Sebbene il settore di attività dell'UFAM sia molto eterogeneo e complesso, la Sottodelegazione 3 ritiene la struttura gestionale dell'Ufficio piuttosto macchinosa, tanto da chiedersi se la forma organizzativa scelta sia davvero ideale. A suo avviso, la struttura dell'UFAM va ripensata nel quadro del Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale (NMG).

Negli anni 2007­2011, l'organico dell'UFAM è cresciuto da 358 a circa 405 posti a tempo pieno. Anche a causa di vari programmi di risparmio negli ultimi anni, l'Ufficio non dispone di nessun margine di manovra supplementare sul fronte delle spese per il personale. Problematico ad avviso della Sottodelegazione è il fatto che l'UFAM adempie a compiti permanenti dell'Ufficio per il
tramite di impieghi su mandato. Dal 2008 il loro numero è stato ridotto a 50, una ventina dei quali è toccato dalla problematica dei compiti permanenti. La Delegazione delle finanze ritiene che in questo campo occorra intervenire, ragione per cui ha suggerito alle sottocommissioni competenti per il DATEC di entrambe le Commissioni delle finanze di affrontare la questione nell'ambito del preventivo 2012 e di collaborare con il DATEC alla ricerca di soluzioni. Ad avviso della Sottodelegazione 3, il Dipartimento deve monitorare con attenzione una situazione che, sul fronte dei crediti per il personale dell'UFAM, risulta tesa e prepararsi a introdurre senza indugio i correttivi eventualmente necessari.

Nel suo parere sul breve rapporto sottopostole dalla Sottodelegazione, il capodipartimento si è detta concorde con le conclusioni che in esso si leggono ed ha assicurato che, a tempo debito, porrà in atto le raccomandazioni formulatevi.

La Delegazione delle finanze ha preso atto di questo dossier nel corso della seduta ordinaria di fine novembre 2011 e contemporaneamente ha avuto modo di discutere con il capo del DATEC e con il direttore dell'UFAM i punti contenuti nel breve rapporto della Sottodelegazione. Soddisfatti delle informazioni ottenute, i membri della Delegazione delle finanze ritengono che, per il momento, non sia necessario intervenire.

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A seguito della visita informativa presso l'UFAM, la Sottodelegazione 3 esprime un giudizio critico in merito all'evoluzione dei compiti, all'organizzazione, alla struttura gestionale e alla situazione delle risorse dell'Ufficio in particolare per quanto riguarda i crediti per il personale. La Delegazione delle finanze condivide pertanto il chiaro intendimento del capo del DATEC di assicurare la gestione politica dell'UFAM, come pure degli altri uffici del DATEC, e di rendere più coerente ed unitaria l'attività dell'Ufficio. Le strutture gestionali e la forma organizzativa dell'UFAM dovranno essere ripensate nel quadro del Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale. Per quanto riguarda la problematica degli impieghi a progetto, il DATEC intende risolvere la questione nel 2013 con soluzioni a costo zero.

3.8.2

UFAM: Correzione del Rodano

Già nel 2010 la Sottodelegazione competente per il DATEC aveva effettuato presso l'UFAM (cfr. cap. 3.8.1 del rapporto DelFin 2010) una visita informativa, che, nell'ambito del progetto «Terza correzione del Rodano», aveva evidenziato lacune riguardanti il controllo gestionale (controlling) e il sistema dei rapporti (reporting).

Ritenendo necessario intervenire, la Delegazione delle finanze aveva indirizzato all'UFAM una serie di raccomandazioni, auspicando altresì di essere tenuta al corrente dell'evoluzione del progetto con rapporti periodici sullo stato dei lavori.

Spinto dalla dimensione finanziaria e temporale di questo progetto estremamente complesso, nell'autunno del 2010 il CDF ha stilato un'analisi dei rischi e deciso di elaborare un programma pluriennale di verifica. Nel 2011 ha poi sottoposto a revisione il piano di vigilanza dell'UFAM e se da un lato ha rilevato che l'Ufficio ha avviato varie misure per migliorare il controllo gestionale dei progetti ­ a inizio 2011, in particolare, ha elaborato un piano di sorveglianza ­, dall'altro ha constatato diverse lacune. Esse riguardano in particolare il controllo dei costi e la collaborazione con il Cantone del Vallese responsabile del progetto Visp/Lonza, nonché la gestione dei rischi di costruzione in relazione alle offerte ricevute e la garanzia della qualità nell'ambito di singoli sottoprogetti del progetto globale. L'UFAM ha assicurato di attuare le raccomandazioni del CDF.

A fine ottobre 2011 l'UFAM ha presentato alla Delegazione delle finanze il primo rapporto sullo stato dei lavori relativi al progetto «Terza correzione del Rodano». La DelFin ne ha preso atto, ma ritiene che le informazioni contenutevi siano ancora troppo vaghe. Un confronto tra previsioni e realizzazioni (indicatori) e il loro riferimento a fasi specifiche del progetto sembrano mancare; inoltre, alcune affermazioni risultano approssimative o non sono supportate da dati numerici (ad. es. per quanto riguarda i costi supplementari o i rischi finanziari). Ad avviso della Delegazione delle finanze occorre far sì che il contenuto dei rapporti sullo stato dei lavori relativi al progetto «Terza correzione del Rodano» eguagli il livello raggiunto dai rapporti dell'UFT sullo stato dei lavori dei grandi progetti FTP.

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La Delegazione delle finanze continuerà a monitorare da vicino la «Terza correzione del Rodano» poiché si tratta di un progetto impegnativo e complesso.

L'obiettivo è portare il controlling e il reporting a un livello adeguato al progetto. La Delegazione delle finanze ritiene pertanto positivo il programma pluriennale di verifica elaborato dal CDF.

4

Conclusioni

Contrariamente alle Commissioni delle finanze delle Camere federali, la Delegazione delle finanze esercita sulle finanze federali un'attività di alta vigilanza concomitante. Questa sua competenza le consente di intervenire presso il Consiglio e l'Amministrazione federali durante il processo di gestione finanziaria e di correggere, per tempo, sviluppi indesiderati. L'impatto preventivo di questo approccio dà i suoi frutti già da molti anni ed ha contribuito ad ispirare una rigorosa disciplina budgetaria. A ciò ha concorso e concorre tutt'ora il fatto che la Delegazione delle finanze si è sempre dimostrata molto rigorosa nelle decisioni adottate e nell'apprezzamento dei dossier che le sono sottoposti.

Poiché alla Delegazione delle finanze incombe il compito dell'alta vigilanza parlamentare, essa è chiamata in primo luogo a pronunciarsi su temi che hanno sollevato dibattiti controversi e osservazioni critiche. Nella maggior parte dei casi tuttavia, il parere espresso sugli affari trattati è stato positivo. Per questo, la Delegazione delle finanze ritiene doveroso ringraziare il Consiglio federale e l'Amministrazione per la gestione oculata delle finanze e per l'impiego efficiente delle risorse pubbliche.

Il lavoro della Delegazione delle finanze sarebbe impensabile senza il prezioso aiuto della propria segreteria e del Controllo federale delle finanze. Il suo vivo ringraziamento va dunque anche ai collaboratori della Segreteria della vigilanza parlamentare sulle finanze e il transito alpino (SPFA), che dimostrano di saper tradurre una quantità enorme di dati in un sunto di informazioni essenziali e significative oltre che di saper dare agli scritti con cui la Delegazione delle finanze interviene presso il Consiglio federale e l'Amministrazione un taglio cortese, ma deciso. Il ringraziamento va infine esteso anche al Controllo parlamentare delle finanze per aver vigilato sulle finanze federali, in un contesto vieppiù complicato, dando prova di efficienza, lungimiranza e abnegazione. Anche in futuro il CDF potrà contare sul prezioso sostegno della Delegazione.

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