Pro Helvetia 2000-2003 Richiesta al Dipartimento federale dell'interno Obiettivi e bisogni finanziari della Fondazione per il periodo 2000-2003

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Pro Helvetia 2000-2003 Richiesta al Dipartimento federale dell'interno Obiettivi e bisogni finanziari della Fondazione per il periodo 2000-2003

Fondazione svizzera per la cultura Hirschengraben 22, 8024 Zurigo telefono 01 267 71 71 - fax 01 267 71 06 e-mail phmail@pro-helvetia.ch - Internet www.pro-helvetia.ch

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Pro Helvetia oggi Nel 1999 Pro Helvetia compie 60 anni. Nata nel 1939 all'epoca della «difesa spirituale del Paese», nell'ambito di quanto consentito dalla legge la Fondazione si è adattata di continuo ai cambiamenti esterni e alle nuove esigenze; in questi decenni si è assunta un numero sempre maggiore di compiti in materia di promozione culturale. Oggi a che punto è?

Compiti legali della Fondazione

Competenze essenziali

Ai sensi della legge federale, il compito di Pro Helvetia è quadruplice: 1.

conservare il patrimonio culturale, tenendo particolarmente conto della cultura popolare;

2.

promuovere la creazione di opere culturali;

3.

incoraggiare gli scambi fra regioni linguistiche e gruppi culturali;

4.

curare i rapporti culturali con l'estero.

Le sue competenze essenziali consistono in tre punti: 1.

Pro Helvetia valuta in modo professionale progetti dei vari settori culturali, li segue come consulente e intermediaria, li sostiene finanziariamente e fa quindi conoscere opere ed esponenti della cultura svizzera, consentendo uno sviluppo dinamico della creazione artistica.

2.

Essa documenta con proprie pubblicazioni le attività culturali in Svizzera, informa su ogni loro aspetto settoriale e funge da centro d'informazione culturale all'interno del Paese e all'estero, garantendo una presenza e una partecipazione agli scambi culturali internazionali.

3.

Essa promuove e realizza progetti propri, sia per colmare lacune sia per dare stimoli importanti alla vita culturale svizzera e al suo impatto all'estero.

In base a queste competenze essenziali, Pro Helvetia esplica un'ampia attività di cui beneficiano tutte le regioni linguistiche, i vari settori culturali, la reciproca comprensione in Svizzera e sul piano internazionale, operatori culturali e persone interessate alla cultura.

In tal modo essa si rivela un autentico centro di pensiero e d'azione per la cultura svizzera, utilizzato da innumerevoli persone, progetti, organi e istituzioni della vita culturale e politica.

Criteri di promozione

Pro Helvetia promuove la cultura in base a criteri di qualità, professionalità, innovazione, rilevanza sociale e durata. Le basi della sua attività sono esposte in forma differenziata nel prospetto Riflessioni per capire la Fondazione e il suo lavoro futuro.

Modo di lavorare della Fondazione

Organizzazione senza fini di lucro, Pro Helvetia ha un organo direttivo basato sul sistema di milizia: un consiglio composto di 35 membri che, ripartiti in gruppi di lavoro, discutono le richieste di sussidi e decidono su iniziative interne. Ancora oggi Pro Helvetia provvede so6710

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prattutto a valutare le richieste presentate dagli artisti, quindi a sostenere direttamente l'attività creativa.

Il Consiglio di fondazione comprende rappresentanti di tutte le regioni linguistiche e del maggior numero possibile di settori culturali, con un'ampia gamma di competenze specialistiche su questioni culturali.

A livello operativo i 41,5 posti di lavoro in organico, suddivisi in sette dipartimenti, oggi sono occupati da oltre 70 persone, cui si aggiunge altro personale temporaneo per progetti circoscritti e incarichi speciali.

Alla sede principale sullo Hirschengraben di Zurigo si affiancano l'Antenne Romande di Ginevra e varie succursali all'estero (v. sotto).

Pro Helvetia è una fondazione autonoma, sorvegliata dal DFI e sottoposta all'alta vigilanza del Consiglio federale; i suoi conti sono verificati dal Controllo federale delle finanze.

Autonomia della Fondazione come garante di un'alta qualità artistica

L'«idea» Pro Helvetia ­ un Consiglio di fondazione variegato e qualificato, affiancato da dipartimenti specifici sul piano operativo ­ ha dato fondamentalmente buoni risultati come azienda professionale di servizi per la creazione culturale. Con la sua autonomia e con le competenze che concentra in sé, la Fondazione garantisce un'alta qualità artistica dei progetti sussidiati, l'indipendenza politica e un effetto unificatore di più regioni. Proprio nell'epoca attuale, in cui enti statali attivi in campo culturale tendono a non farsi consigliare da organi specializzati ma a intervenire direttamente nella vita culturale mediante i propri funzionari, il modello Pro Helvetia ­ al servizio di una cultura libera di svilupparsi ­ risulta chiaramente superiore.

Bisogna riconoscere, certo, che l'ampio processo democratico su cui poggiano le decisioni ha il suo prezzo: è impossibile deliberare da un giorno all'altro su richieste di sussidi spesso voluminose (manoscritti per pubblicazioni, piani generali di mostre ecc.), che devono venire vagliate successivamente da più esperti.

Già oggi, tuttavia, Pro Helvetia vede nella propria attività l'adempimento di un mandato sulla scorta dei principi di una moderna organizzazione non-profit e delle norme basilari valide per la pubblica amministrazione (efficacia, economicità, parsimonia).

Posizione di Pro Helvetia nel contesto generale di una politica svizzera di promozione culturale

La sfera d'attività della Fondazione è fissata con relativa chiarezza dalla legge e dalla prassi seguita finora; la sua è un'azione sussidiaria, che si concentra soprattutto su una promozione culturale a livello svizzero. Pro Helvetia, che collabora da anni con l'Ufficio federale della cultura (UFC) e con la sezione cultura del DFAE, è membro fondatore della CoCo (Commissione di coordinamento per la presenza della Svizzera all'estero). Nel maggio 1998 sono state avviate discussioni con l'UFC sulla possibilità di nuove ripartizioni dei compiti; occorre fare chiarezza in materia di cinema, belle arti e arti applicate, formazione per adulti, fiere librarie internazionali e informazione culturale.

Al momento della redazione del presente rapporto, di tali questioni settoriali si occupano vari gruppi di lavoro, in cui sono rappresentati l'UFC e Pro Helvetia. Eventuali nuove ripartizioni si possono ottenere solo 6711

chiarendo in forma differenziata i compiti in esame; lo scopo è far sì che i singoli partner, nei loro campi fondamentali, operino in modo più valido ed efficace a favore della promozione culturale, e che si possano colmare lacune. Pro Helvetia cerca, in stretta collaborazione con le organizzazioni partner a livello federale, di realizzare soluzioni che consentano un impiego ancora più mirato delle risorse (mezzi e persone) disponibili nella sfera culturale; in tal senso è anche pronta ad appoggiare un'assegnazione di compiti alla sede più opportuna.

Collaborazione con altre istituzioni della cultura

Stando alla base legale esistente, la Fondazione deve svolgere «i propri compiti in collaborazione con le istituzioni e le associazioni culturali esistenti» e coordinarne l'attività. Essa lo fa, come ospite con funzione consultiva, nelle conferenze dei delegati cantonali e comunali per le questioni culturali, come membro della Comunità di lavoro delle fondazioni culturali svizzere, in collaborazione con il «club dei Cinque» (Associazione svizzera dei musicisti, SSSPA, Associazione svizzera dei registi cinematografici, Società svizzera degli scrittori e delle scrittrici, Scrittrici e scrittori svizzeri del Gruppo di Olten) e con contatti e cooperazioni puntuali con molte altre istituzioni della sfera culturale, pubblica e privata; sta inoltre rafforzando l'informazione reciproca, il coordinamento e la cooperazione su Internet con il sito culturelinks.ch.

Mutua comprensione e scambi in Svizzera

Molto prima del 1996, quando il nuovo articolo 116 Cost. ha incaricato Confederazione e Cantoni di promuovere la comprensione e gli scambi fra le comunità linguistiche, tale compito era già svolto in forma trasversale da tutti i servizi e dipartimenti di Pro Helvetia. Con sussidi sistematici a lavori di traduzione, con commesse musicali e le relative cooperazioni fra regioni linguistiche, con mostre itineranti, convegni e seminari, con proiezioni cinematografiche e con sussidi a pubblicazioni, progetti di animazione culturale o manifestazioni d'incontro, sono stati coerentemente favoriti i contatti fra regioni linguistiche; tutte queste misure hanno agito e sensibilizzato in forma duratura.

La Fondazione dispone quindi di notevoli conoscenze in questo campo ed è pronta ad assumersi compiti ulteriori, qualora le vengano assegnati i mezzi necessari. Essa si avvale di questi strumenti: ­

scambio di progetti culturali fra le regioni linguistiche;

­

assegnazione di commesse e sussidi di lavoro, allo scopo di promuovere cooperazioni fra artisti (p. es. compositori di una regione linguistica e formazioni musicali di un'altra);

­

trasmissione d'informazioni e contatti fra istituzioni e operatori culturali delle varie regioni del Paese.

In tale contesto è importante che non ci si limiti a tenere conto soltanto delle quattro lingue nazionali. Nella moderna Svizzera multilingue, la comprensione nazionale dipende anche da come vengono integrati gli esponenti di lingue e culture non svizzere; Pro Helvetia considera una sfida particolare il compito di coinvolgere altre etnie nella vita culturale del nostro Paese.

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Stando alla legge federale, la Fondazione deve incoraggiare lo scambio culturale fra le regioni linguistiche e le «cerchie culturali»; vanno ritenute tali anche le diverse zone nell'ambito della stessa regione linguistica. Oltre allo scambio interregionale, oggi hanno particolare importanza la diffusione e i contatti intraregionali, quando si tratta di superare polarità anche all'interno di una stessa regione linguistica.

Nell'ambito dei preparativi per una legge sulla mutua comprensione, Pro Helvetia ha sottoposto all'Ufficio federale della cultura un sunto particolareggiato del proprio lavoro precedente in materia. La Fondazione è ben preparata a realizzare le misure proposte dai vari dipartimenti, nella seconda parte del presente rapporto, per rafforzare la coesione nazionale.

Lavoro con l'estero: 1. Cooperazione con altri organi federali

Quanto al lavoro culturale con l'estero, nel 1997 Pro Helvetia ha licenziato un piano generale in 33 punti che raccoglie principi, obiettivi, criteri e procedure; nel 1998, insieme all'UFC e alla sezione cultura del DFAE (colloqui «tripartiti»), in un testo strategico ha descritto e sottolineato l'importanza della cultura per lo scambio internazionale e il dialogo interculturale. Il lavoro all'estero si svolge in collaborazione e coordinamento con gli uffici competenti del DFAE e con le rappresentanze diplomatiche svizzere in loco.

La rete attuale di succursali della Fondazione all'estero si presenta così: centri culturali a Parigi e a Milano, «antenne» al Cairo e a Città del Capo nonché ­ su mandato della DSC/DCE sino a fine 1999 ­ a Cracovia, Praga, Bratislava e Budapest. Per gli anni 1999-2001 il DFAE (DSC/DCE) prevede di assegnare a Pro Helvetia un nuovo mandato per attività culturali nella CSI e nell'Europa sudorientale (Ucraina, Romania, Bulgaria, Albania, Macedonia).

2. Flessibilità

Il lavoro della Fondazione in rapporto con l'estero è molto mutato negli ultimi anni. Le novità sono di natura duplice: ­

geografiche, perché si è allentata l'attenzione finora rivolta in modo preponderante ai Paesi confinanti;

­

di sostanza e di forma, per il passaggio da iniziative espositive a progetti basati sul dialogo e sullo scambio.

Pro Helvetia ritiene necessario potenziare ulteriormente la sua attività all'estero ed è ben preparata per farlo; nel suo lavoro culturale con l'estero essa persegue gli obiettivi che sono stati formulati in comune con la sezione cultura del DFAE e con l'UFC. Occorre anzitutto dare agli operatori culturali la possibilità di mostrare la creatività, originalità e varietà culturale del nostro Paese e di misurarsi con la vita culturale internazionale; in secondo luogo si tratta di promuovere il dialogo interculturale, allo scopo di rafforzare la mutua comprensione.

Un principio importante per l'operato di Pro Helvetia all'estero è la flessibilità. Bisogna far sì che la minore quantità possibile di fondi per la cultura sia assorbita da costose infrastrutture fisse, liberando così un massimo di risorse a favore di progetti concreti; il presente documento, perciò, rinuncia a stilare proposte per nuove presenze in loco. Oc-

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corre anzitutto portare avanti le succursali estere esistenti (anche se bisognerà rilevare le «antenne» nell'Europa centrorientale, finanziate sino a fine 1999 con un mandato della DSC/DCE); altri punti da potenziare sono le cattedre temporanee, che rappresentano una forma idonea di presenza duratura, effettiva ed efficiente all'estero, e il dialogo culturale (cfr. 6.2.4: Scambi universitari).

Sussidiarietà come principio

Pro Helvetia opera in forma sussidiaria, badando ai compiti di Comuni, regioni e Cantoni e concentrandosi su progetti culturali di dimensioni sovrarregionali e intercantonali; inoltre assume iniziative in proprio, laddove gli organi addetti alla promozione culturale in Comuni e Cantoni non possano operare (p. es. su scala svizzera o nelle attività con l'estero).

Per principio la sussidiarietà non si applica solo alle unità politiche (Comuni, Cantoni, Confederazione), bensì definisce anche la collaborazione con istituzioni private.

Iniziative proprie

Nel messaggio del 1938 e anche nella legge federale del 1965, Pro Helvetia è concepita come strumento capace di agire per rafforzare attivamente l'identità svizzera e per promuovere gli scambi all'interno e con l'estero. Fin dalla sua istituzione, la Fondazione svolge questo ruolo assegnatole anche varando iniziative proprie, soprattutto nei campi in cui non operano altre istituzioni private o statali.

Essa sviluppa tali iniziative a diversi livelli: ­

incarichi diretti di lavoro ad artisti di spicco, sotto forma di commesse letterarie o musicali;

­

attività informativa settoriale e intersettoriale al servizio dell'arte svizzera, come pubblicazioni su temi di cultura svizzera o la collana Cahiers d'artistes, che presenta all'estero giovani artisti svizzeri;

­

progetti culturali propri, che nella maggior parte dei casi sono progetti di scambio (in tutti i generi artistici) fra regioni linguistiche svizzere o con l'estero;

­

Culturamobile, iniziativa di Pro Helvetia per offrire servizi e animazione a gruppi interessati.

La Fondazione si sta trasformando sempre più, inoltre, in un centro di competenze con funzioni di consulenza e collegamento per progetti culturali su scala svizzera. Solo grazie a questa dinamica interna e alla sua attiva disponibilità a cooperare, essa riesce ad affermarsi come forza motrice nella vita culturale e a svolgere i compiti che le sono affidati.

Aspetti finanziari

Negli anni Novanta i Comuni, i Cantoni e la Confederazione hanno compiuto vari sforzi di risparmio per ridurre i disavanzi pubblici legati alla recessione; tali misure hanno colpito anche la sfera culturale. Nel contempo è mutata la promozione culturale privata: facoltose istituzioni private hanno preferito, in misura crescente, non sussidiare progetti di terzi ma varare programmi speciali in proprio. Questa evoluzione ha au6714

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mentato le pressioni su Pro Helvetia: in soli sette anni le richieste annue presentate alla Fondazione sono passate dalle 2000 del 1991 alle 3166 del 1997, pari a circa il 60 per cento in più. Il Consiglio di fondazione, perciò, sempre più spesso si vede costretto a respingere anche richieste qualificate, con effetti negativi sulla vita culturale nell'intero Paese. Per motivi finanziari, ad esempio, non si è potuta esporre in nessun museo straniero la grande mostra di successo su Hodler e Mondrian, tenuta nel 1998 all'Aargauer Kunsthaus di Aarau; sempre per mancanza di mezzi, non è stato possibile eseguire lo spettacolo commemorativo Basel 17981998, di Gruntz/Kutter/ Hollmann.

Nell'arco temporale suddetto il Parlamento è tornato su crediti già deliberati, riducendo i fondi per Pro Helvetia: invece dei 130 milioni di franchi che nel 1991 aveva deciso di stanziare per il periodo 1992-1995, ha finito per concederle 105 milioni; invece dei 118,3 milioni per gli anni 1996-1999, verrà presumibilmente stanziato un massimo di 116,18 milioni. Nonostante il numero crescente di sussidi richiesti e il ristagno delle risorse finanziarie, negli ultimi anni la Fondazione ha dovuto assumersi nuovi compiti quali la gestione dei fondi per la cultura facenti parte del credito federale a favore dell'Europa orientale, l'Antenne Romande di Ginevra e il Centro culturale svizzero di Milano.

I mezzi impiegati nei singoli settori si ripartiscono così (nel preventivo 1998):

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Sempre più in forse l'adempimento del mandato legislativo

Con la sua vasta attività, Pro Helvetia adempie un mandato sancito dalla legge; lo fa, per consenso generale, in modo idoneo anche se con mezzi relativamente modesti. La scarsità di risorse finanziarie, tuttavia, mette sempre più in forse l'adempimento di tale mandato legislativo, in special modo quando richieste qualificate vanno respinte o quando non si possono sussidiare attività sovrarregionali e intercantonali; urge quindi un adeguamento dei fondi che consenta alla Fondazione di svolgere correttamente il suo compito.

Verifica delle strutture di Pro Helvetia

In varie tappe e talvolta con consulenze esterne, negli ultimi anni Pro Helvetia ha rinnovato le sue basi (Guida per i richiedenti, testo in 33 punti sul lavoro compiuto all'estero, linee direttrici per il lavoro informativo ecc.), aumentando così la propria efficienza lavorativa. Nel 1997, con una revisione dei regolamenti interni, sono state modificate le competenze nel trattamento delle richieste, ampliando quelle del segretariato e dei singoli gruppi di lavoro; i gruppi ora decidono autonomamente su importi fino a 100 000 franchi. Insieme ad altre misure organizzative, le fasi della procedura sono state snellite e accelerate.

Nonostante i miglioramenti compiuti, talvolta si sollevano critiche secondo cui l'apparato sarebbe troppo pesante, le decisioni troppo lente e la procedura troppo burocratica. Si tratta di avviare, perciò, una verifica di base delle strutture della Fondazione.

Ampi chiarimenti sono necessari in questi settori: ­

compito e posizione di Pro Helvetia in una politica nazionale della promozione culturale;

­

collaborazione di Pro Helvetia con altre istituzioni;

­

dimensioni e compiti del Consiglio di fondazione;

­

competenze del comitato direttivo, dei gruppi di lavoro del Consiglio di fondazione, della direzione e dei dipartimenti del segretariato;

­

struttura organizzativa a livello operativo;

­

finanziamento della Fondazione;

­

vigilanza e controllo, quality management.

Già nel corso del 1998 verrà varata l'organizzazione di un progetto elaborato da un gruppo di lavoro misto formato da esponenti del Consiglio di fondazione, del segretariato, degli organi federali attivi in campo culturale e di personalità esterne. I primi risultati e una presa di posizione del Consiglio di fondazione saranno disponibili entro la fine del 1999; le fasi ulteriori verranno stabilite in seguito, d'intesa con il DFI.

Il nome «Pro Helvetia»

Negli ultimi anni è stato chiamata in causa anche la denominazione Pro Helvetia. Da un lato tale nome, che risale alla nascita della Fondazione nel 1939, è ben noto in Svizzera e nei vicini Paesi esteri; la neutralità del latino, inoltre, ben si adatta alla Svizzera plurilingue. La corporate identity, d'altra parte, è messa in pericolo da confusioni con Pro Patria; il nome attuale, poi, non contiene riferimenti diretti alla 6716

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cultura ed è poco proponibile nei Paesi stranieri lontani, oggi sempre più importanti per Pro Helvetia. Più proficua risulta la denominazione Schweizer Kulturstiftung / Fondation suisse pour la culture / Fondazione svizzera per la cultura / Fundaziun svizra per la cultura / Arts Council of Switzerland, tradotta nella specifica lingua nazionale. Un cambiamento di nome, tuttavia, va meditato bene; il problema va vagliato con cura nell'ambito delle riforme previste.

Promozione culturale in una realtà in rapida evoluzione Oggi viviamo in un'epoca di disorientamento sociale, ma in cui s'infittiscono le concentrazioni economiche internazionali e si delinea una nuova crescita. In questo decennio il crollo del rapporto di tensione fra le due grandi ideologie economiche del XX secolo ha scatenato un'attività economica addirittura euforica, che travalica ampiamente le frontiere degli Stati nazionali e ha pochi riguardi per conseguenze sociali e strutture culturali consolidate.

Gli Stati nazionali europei si ritrovano in una situazione che limita sempre più nettamente i loro margini di manovra: da un lato non vogliono ostacolare lo sviluppo economico, dall'altro quest'ultimo crea loro problemi sociali quasi insolubili. Lo Stato resta ancora legato a considerazioni economiche, anche se da tempo esse non sono più circoscritte al territorio statale.

Ciononostante, o forse proprio per questo, ci si rende sempre più conto di un fatto: i grandi problemi che dobbiamo affrontare alla fine del XX secolo si possono risolvere solo potenziando radicalmente la collaborazione internazionale. In questi ultimi anni si registra anche nel nostro Paese una comprensione crescente del problema, dopo che per decenni ­ specialmente durante la Seconda guerra mondiale e nei decenni seguenti ­ ci siamo considerati un «caso speciale». Al generale disorientamento politico e sociale, connesso con l'evoluzione economica globale e con le continue migrazioni, hanno contribuito anche i recenti avvenimenti legati alla rilettura del ruolo della Svizzera durante l'ultimo conflitto.

Importanza crescente della cultura come fattore di politica sociale

La promozione accelerata di una rete di comunicazione che ci fa credere di poterci procurare qualsiasi dato in qualsiasi momento non basta, da sola, a garantirci la comprensione di un mondo sempre più complesso e la riflessione del nostro punto di vista nella differenza dall'altro, quindi la tolleranza e il rispetto di mentalità e modi di pensare estranei. Il rapido sviluppo delle possibilità di comunicare in tutto il mondo cela, oltre a evidenti opportunità, il pericolo che il mezzo si sostituisca al messaggio anche nella sfera interpersonale.

La percezione che ognuno ha della propria persona e del suo inserimento in un ambito comunitario, nazionale e internazionale ma anche intellettuale, l'incontro, la tolleranza e il rispetto reciproco sono processi in cui la cultura nelle sue forme molteplici ha sempre avuto un ruolo portante, per non dire decisivo. Benché tutti i periodi dell'Era 6717

moderna si siano considerati epoche di rivolgimenti mai visti, produrre cultura e promuoverla assume grande importanza proprio in anni di mutamenti tecnologici ed economici di tale portata.

Anche nel nostro Paese, del resto, la politica ha di recente a più riprese riconosciuto il potenziale della cultura come forza creatrice dell'immagine collettiva e d'identità. A inizio aprile 1998 l'UNESCO, a Stoccolma, ha raccomandato ai suoi Paesi membri un piano d'azione in cui assegna alla politica culturale una posizione chiave per future strategie di sviluppo. Tale piano contiene questi obiettivi principali:

Erosione della coscienza collettiva e disagio dovuto all'isolamento

1.

trasformare la politica culturale in uno degli elementi chiave di una strategia di sviluppo;

2.

promuovere la creatività e la partecipazione alla vita culturale;

3.

pianificare e realizzare una politica che rafforzi le misure intese a tutelare e valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale, mobile e immobile; promuovere le «industrie della cultura»;

4.

promuovere la varietà culturale e linguistica nella e per la società dell'informazione;

5.

liberare più risorse (mezzi e personale) a beneficio dello sviluppo culturale.

Da alcuni anni a questa parte, in Svizzera si evoca lo spettro di una crisi mentale il cui superamento non è ancora prevedibile. Per molto tempo la nazione ha resistito a quanto avveniva in Europa, finendo in un vicolo cieco; l'uscita da tale situazione sembra minacciare l'orgoglio e la fiducia in sé del Paese. Proprio in queste circostanze, ecco che sulla nostra coscienza collettiva viene a gravare ulteriormente la rilettura ­ promossa da «fuori» ­ del passato svizzero durante la Seconda guerra mondiale.

Nel dibattito politico assumono così particolare rilievo, oltre alle grandi questioni economiche e sociali, due tipi di problemi: ­

l'erosione progressiva della nostra coscienza collettiva e nazionale;

­

il disagio crescente per l'isolamento della Svizzera in mezzo a processi politici ed economici di unificazione.

I due problemi sono correlati. Senza un consenso fondamentale per quanto attiene alla coscienza nazionale, sarà pressoché impossibile superare l'isolamento; d'altra parte le tappe dell'unificazione europea, pur non avendo indotto direttamente il progressivo indebolimento dell'identità nazionale, l'hanno accelerata in misura non trascurabile (antagonismo tra i fautori della CE e gli euroscettici o contrari alla CE).

Dibattito su principi fondamentali dello Stato

I mutamenti di natura politica ed economica avvenuti su scala mondiale costringono anche il nostro Paese a mettere in discussione ­ e a ponderare ex novo ­ valori che favoriscono lo sviluppo di un'identità sentita specificatamente come svizzera.

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La «Svizzera caso speciale» è scomparsa da tempo; il Paese ha perso il suo presunto carattere di modello per quanto concerne non solo la sua storia ma anche le sue conquiste culturali (plurilinguismo, sistema scolastico, democrazia diretta, tradizione umanitaria). La recessione economica mondiale ha provocato un affievolimento della supremazia anche in campi economici tradizionali (turismo, piazza finanziaria, tecnologia industriale). La Svizzera si è trovata di fronte a un rovesciamento dell'ottica consueta: oggetto di crescente dibattito diventa non più ciò che l'estero potrebbe imparare da noi ma ciò che noi potremmo imparare dall'estero.

Gli sviluppi esterni cui si è accennato e voci critiche interne al Paese hanno fatto sì che i capisaldi su cui prima si reggeva lo Stato venissero, se non smantellati, per lo meno discussi. Bastino, in questa sede, alcuni punti chiave: la neutralità perpetua (fine del conflitto fra i due blocchi, dibattito sulla neutralità in Austria e Svezia), l'esercito (riduzione mondiale delle spese militari, iniziativa per l'abolizione dell'esercito), la democrazia diretta (elemento ritardante in un'epoca di rapidi cambiamenti internazionali, scoraggiamento per minacce referendarie populiste), la democrazia del consenso, il sistema proporzionale nell'elezione del governo.

La mondializzazione nel campo dell'economia e della tecnologia delle comunicazioni, unita al progresso sia dell'unificazione europea sia delle trattative per aderirvi e per ampliarla, ha accentuato in tale misura la condizione d'insularità del nostro piccolo Stato da disorientare vaste fasce della popolazione (soprattutto i giovani), specie laddove la posizione marginale del nostro Paese può divenire un ostacolo per le possibilità di sviluppo e pari opportunità nell'economia, nel commercio, nella ricerca e nell'istruzione.

La cultura come stimolo di evoluzione sociale

Le arti sono ricerca al servizio della comunità

La cultura e in particolare le arti mettono in moto, sia all'interno del Paese sia negli scambi internazionali, un dialogo che offre stimoli da non sottovalutare per l'evoluzione sociale.

­

L'arte segue un principio di dialogo, che presuppone sempre un proprio punto di vista in interrelazione con un interlocutore, senza tuttavia né renderlo assoluto né fissarlo una volta per tutte.

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L'arte vive d'incontri e di scambi con il pubblico, con culture estranee e con visioni del mondo diverse, anche contrarie.

­

Le arti sono ricerca al servizio della comunità. Come anche in altri campi di ricerca, non tutto ciò che emerge nel processo è comprensibile di primo acchito: la storia della cultura mostra quanti fenomeni di culture passate siano rimasti incompresi fino a oggi, pur rappresentando un contributo di progresso.

L'artista reagisce finemente, come un sensore, alle situazioni e allo spirito dei tempi, indicando talvolta accenni di soluzione pionieristici.

­

La cultura sviluppa la consapevolezza collettiva e promuove la comprensione anche fra più regioni linguistiche e gruppi sociali.

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I sistemi di valori oggi dominanti sono segnati fortemente dall'ottica materiale. Economicità, calcolo costi/benefici, redditività indiretta, tassi di crescita sono termini che oggi vengono utilizzati in ogni campo, perfino nella protezione dell'ambiente o nelle attività culturali. In un simile contesto la cultura, in quanto fonte di rinnovamento intellettuale, d'innovazione e di confronto svolge un ruolo indispensabile per la società, ruolo che di recente le è stato sempre più riconosciuto: varie aziende fanno intervenire artisti alle loro manifestazioni interne di aggiornamento, per familiarizzare i propri quadri con i modi nuovi di pensare. Oggi l'arte non è più una quantité négligeable per un'«élite di esteti», come a lungo è stata definita.

Cultura come fattore economico: un programma di stimolo

Anche se non è misurabile in termini monetari e se non si può ridurre a profitti economici, la cultura non va affatto sottovalutata come fattore dell'economia. Un rilevamento aggiornato della sua importanza economica è ancora in corso, ma già una tabella del 1994 (in Volkswirtschaft 5/94, sulla base dei risultati del censimento 1990) mostra che circa il 2 per cento della popolazione attiva si può considerare davvero operatore culturale e che l'1 per cento di tutte le aziende sono aziende culturali in senso stretto. Vanno tenuti presenti, però, anche altri settori economici affiancati in qualche modo alla sfera culturale vera e propria (produzione e commercio di beni culturali); se si considerano anche tali settori, la quota di aziende sale al 5,2 per cento e quella degli occupati al 2,5 per cento (cifre del 1990). Poiché negli anni Novanta quello culturale si è rivelato un settore economico dalla dinamica relativamente forte, oggi si possono ipotizzare valori ancora superiori.

Per poter valutare l'importanza economica della sfera culturale, peraltro, occorre tenere presente anche il cosiddetto indotto finanziario, provocato dalla cultura senza l'intervento diretto dei suoi «produttori». Varie imprese, ad esempio, guadagnano sulla fornitura di prodotti, materiali e servizi per attività culturali; chi frequenta manifestazioni culturali utilizza mezzi di trasporto, compie acquisti mirati, mangia al ristorante, pernotta in albergo Rispetto a questi rapporti finanziari indotti, che si possono solo stimare, è possibile invece calcolare con maggiore precisione le vere e proprie redditività indirette degli istituti di cultura; in questo senso si analizzano i flussi di denaro fra gli stessi istituti da un lato e i finanziatori pubblici, l'economia e i privati dall'altro. A far scattare tali movimenti è in massima parte la promozione culturale di matrice pubblica; lo Stato non solo spende ma recupera anche fondi (mediante tasse sui biglietti, contributi fiscali degli operatori culturali, imposte su introiti e profitti dell'economia derivanti da mandati di istituzioni culturali).

Su un franco svizzero di sussidi statali, stando a certe indagini (cfr.

Volkswirtschaft 5/94), per via diretta o indiretta tornano allo Stato fra i 29 e i 38 centesimi. Un franco assegnato dall'ente pubblico a istituti di cultura provoca nell'economia privata un volume di cifra d'affari variabile da 1,50 a 2,90 franchi.

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Gli approcci di Pro Helvetia Oltre a promuovere direttamente la creazione artistica sussidiando opere, Pro Helvetia impernia la sua attività soprattutto sulla triade incontro-scambio-mediazione, che assume particolare importanza proprio sullo sfondo delle problematiche prima citate (crisi d'identità e isolamento); tale triade si riferisce alle attività compiute dalla Fondazione sia in Svizzera sia all'estero.

Contributo alla comprensione reciproca e alla tolleranza

Gli incontri personali fra il pubblico e gli artisti aiutano in misura decisiva ­ anche se in forme controverse, che non devono necessariamente creare consenso ­ la reciproca comprensione e la tolleranza nei confronti di modi di pensare e di esprimersi che ci sono estranei, ma che a loro volta possono dare avvio a una relativizzazione e a un ripensamento delle nostre posizioni. In quest'ottica lo scambio culturale e la sua promozione sono un contributo alla dimensione umana, contributo che i contatti politici ed economici non sono in grado di offrire da soli e in questa forma.

Per una varietà di culture in Svizzera

Visto il rafforzarsi di spinte centrifughe fra le aree culturali del nostro Paese, l'attività di mediazione ­ in tutti i sensi del termine ­ svolta da una fondazione culturale su scala svizzera come Pro Helvetia è più che mai richiesta; e ciò non tanto nella ricerca di un denominatore comune culturale svizzero, visibilmente assottigliatosi, quanto nel riconoscimento delle molteplici culture svizzere che nella loro totalità, e ognuna a suo modo, sono espressione del Paese. Si tratta appunto di agire contro il livellamento della varietà culturale verso una sorta di cultura unitaria, facile da consumare e che altrettanto facilmente si può dimenticare: i risultati di simile tendenza si vedono già ogni sera, a livello internazionale, nella fiction televisiva intercambiabile, presentabile a piacere in tutto il mondo.

Nel suo lavoro in Svizzera, Pro Helvetia pone l'accento su questi campi: ­

incontro di artisti provenienti da tutte le regioni linguistiche;

­

promozione speciale di progetti estesi a più regioni linguistiche;

­

incoraggiamento delle traduzioni fra le lingue nazionali;

­

rispetto della massima varietà culturale possibile nelle esibizioni all'estero;

­

rispetto delle molte e mutevoli minoranze.

La Svizzera deve crearsi un'immagine che superi gli stereotipi, l'immagine di uno Stato moderno di alto livello qualitativo e con un'abbondanza di culture o stili; a ciò contribuisce la Fondazione svizzera per la cultura.

Scambio e cooperazione con l'estero

Il suo mandato legale impone a Pro Helvetia di curare i rapporti culturali con l'estero. In questo senso la Fondazione dà notevole importanza agli scambi: la Svizzera vive di scambi con l'estero. A intervalli regolari è necessario compiere campagne di una certa portata, anche se 6721

mai paragonabili agli sforzi di una nazione come la Francia; il fatto che nel 1998 la Svizzera sia stata invitata alla fiera libraria di Francoforte, per esempio, torna a beneficio del Paese sotto vari aspetti.

Il dialogo fra persone di culture diverse implica una stima adeguata di se stessi (problematica: crisi d'identità) e una partecipazione alla situazione altrui (problematica: isolamento). Gli artisti svolgono da sempre un ruolo pionieristico nei contatti internazionali, contribuendo a dare della Svizzera un'immagine differenziata e complessa. La situazione attuale e la scelta concreta di far partecipare davvero la Svizzera al mondo richiedono che il lavoro culturale internazionale venga esteso e rafforzato, dando voce alla peculiarità e varietà della nostra cultura.

Per gli artisti l'incontro e lo scambio sono indispensabili al fine di mantenere e sviluppare la creatività. Le grandi idee e innovazioni durature in altri ambiti ­ diritto, scienze politiche, scienze naturali o tecnica ­ sono sempre nate in dialogo con il mondo.

La tradizione svizzera di apertura richiede una promozione attiva

L'attività culturale della Svizzera e di Pro Helvetia non deve perdersi troppo in un'ottica volutamente modesta. La tradizione elvetica dell'apertura all'esterno e la dinamica, la disponibilità e la forza che scaturiscono dalla sua natura pluriculturale richiedono una promozione attiva, che impone una svolta: non più investire e sviluppare solo dove si giungeva con lo sguardo e si era presenti già prima, non limitarsi a sentieri già battuti, ben noti e percorribili senza timore, bensì scegliere vie non ancora intraprese, come già si fa da tempo nella sfera economica e scientifica.

Proprio in un Paese piccolo e con una popolazione appartenente a gruppi linguistici e culturali diversi, che nelle loro regioni per giunta hanno vari aspetti in comune con i Paesi confinanti, sorgono complessi quesiti di scambio culturale e d'identità culturale. Per consolidare la propria identità in queste circostanze, è indispensabile allargare l'orizzonte, rafforzare i vincoli con l'estero (con «ciò che sta fuori») e rendersi conto di ciò che separa.

Il confronto con ciò che è straniero ­ che per noi è sempre tale solo in parte giacchè contiene sempre anche aspetti di unione, e non solo rispetto alle culture vicine con cui abbiamo legami linguistici ­ è da tempo l'humus del nostro rigoglio culturale. Gli scambi fra culture possono solo rinvigorire la nostra identità svizzera, non metterla in pericolo: scambio e diversità, infatti, sono fra gli elementi costitutivi di questa identità.

Con il lavoro e l'attività di sostegno e promozione finora compiuti da Pro Helvetia, negli scambi con l'estero si sono affermate queste costanti: ­

il passaggio da attività isolate ad hoc alla creazione di una rete di rapporti che consenta di proseguire le attività anche a medio termine e in condizioni difficili;

­

un interscambio culturale che si basa sulla cooperazione attiva fra partner, relativizzando quindi l'aspetto tradizionale della mera presentazione di arte e cultura;

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­

una collaborazione con partner e centri culturali all'estero radicati nella realtà locale, che per quanto possibile coinvolga direttamente gli artisti interessati.

E Pro Helvetia che cosa fa?

Esempi di progetti sussidiati e di iniziative proprie della Fondazione Pro Helvetia ha dato un contributo sostanziale alla realizzazione della mostra Swiss, made. La Svizzera in dialogo con il mondo, che la versione su CD-ROM renderà accessibile, attraverso le ambasciate svizzere, in diversi Paesi esteri.

Alp-chehr, studio di Heinz Holliger sulle leggende dell'alto Vallese e sul loro patrimonio di musica popolare, con l'aiuto di voci recitanti locali è stato presentato con successo alla Philharmonie di Berlino e in Messico.

Pro Helvetia pubblica in versione francese, tedesca e inglese la rivista Passages, mirante a informare su particolari aspetti della vita culturale svizzera chi è interessato alla realtà culturale del nostro Paese.

Nel 1997 Pro Helvetia ha lanciato negli USA il progetto d'attualità Switzerland and World War II, nel cui ambito una serie di 12 film svizzeri degli anni 1946-1997 è stata proiettata e commentata a Boston, Chicago, Houston, Los Angeles, New York e Washington, con la partecipazione di storici e cineasti.

Pro Helvetia sussidia regolarmente, in cooperazione con il Goethe -Institut di Monaco, corsi per docenti (universitari o liceali) di Paesi extraeuropei; tali corsi comprendono anche workshops di una settimana in Svizzera, durante i quali vengono date informazioni storicogeografiche sul nostro Paese.

Pro Helvetia ha permesso la pubblicazione in inglese, presso la rinomata casa editrice Frank Cass, dell'opera curata da Georg Kreis Die Schweiz im Zweiten Weltkrieg, garantendo così che il libro raggiungesse il mercato americano.

Il nuovo `Liaison Office' di Pro Helvetia in Sudafrica è stato inaugurato con un balletto nato dalla collaborazione fra una compagnia svizzera (Cie Les Nomades, Vevey) e una sudafricana (Jazz Art, Città del Capo).

Artist in residence: Pro Helvetia consente da parecchi anni di ospitare per sei mesi vari artisti ­ esponenti dell'arte figurativa, della fotografia e della letteratura provenienti da Paesi del Sud (soprattutto arabi) nel centro di Boswil, promuovendo così uno scambio a medio termine, vitale e duraturo, fra questi artisti e gli artisti svizzeri.

Pro Helvetia sostiene un progetto di scambio fra liutai albanesi o bosniaci e la scuola per liutai di Brienz, nel Cantone di Berna.

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Pro Helvetia ha sussidiato un seminario sul tema «La Svizzera a una svolta», tenuto a Odense nell'autunno 1998 dall'associazione danese dei docenti di tedesco.

Dal 1994 Pro Helvetia lancia progetti di scambio e cooperazione a lungo termine con la Bosnia, dal 1997 anche con la regione del Maghreb e con il Vicino Oriente.

Ogni due anni Pro Helvetia allestisce le Rencontres Théâtrales e le Journées de la Danse, dando quindi a organizzatori svizzeri e stranieri la possibilità di farsi un'idea delle creazioni contemporanee in campo teatrale e coreografico.

Per «cultura popolare» Pro Helvetia intende tutti gli aspetti della vita quotidiana in tutte le fasce di popolazione del passato e del presente, nuove forme espressive e nuovi processi di simbolizzazione, ma anche l'importanza della tradizione e l'individuazione della memoria collettiva: una base necessaria per il confronto con l'altro e con l'estraneo, cui la popolazione svizzera è sempre più chiamata.

Culturamobile è un'offerta interna di Pro Helvetia operante su scala svizzera. Un'équipe d'animazione assiste, in tutte le regioni linguistiche, gruppi che affrontano questioni della cultura, della società e della politica sociale e che vorrebbero realizzare un progetto su un certo tema con altre persone del villaggio, del quartiere o della zona; il personale di Culturamobile li aiuta fornendo know-how organizzativo, animazione e infrastrutture tecniche.

Pro Helvetia punta particolarmente a promuovere progetti che abbracciano più di una regione linguistica; nel campo della letteratura sussidia non solo traduzioni da una lingua nazionale all'altra, di opere letterarie o attinenti al campo delle scienze umane ma anche progetti come new books in German, il cui scopo è diffondere la letteratura germanofona sul mercato inglese e americano.

Il sussidio di Pro Helvetia è decisivo per il pluriennale Progetto Poschiavo, che grazie a nuove tecnologie di comunicazione offre a formatori d'ambo i sessi possibilità di perfezionamento su Internet in materia di animazione culturale.

Pro Helvetia sussidia un'antologia sulla letteratura svizzera in lingue straniere (Küsse und heilige Rosen, opere di 30 scrittrici e scrittori emigrati in Svizzera dall'Africa, dall'Asia, dall'America latina, dall'Europa orientale e dai Balcani).

Pro Helvetia sostiene con sussidi
regolari l'organizzazione Cultura e sviluppo, consentendo così di organizzare piccole manifestazioni come concerti e spettacoli teatrali o coreografici con artisti di Paesi del Sud che vivono in Svizzera; tali manifestazioni hanno luogo anche e soprattutto in regioni svizzere lontane dai centri, piuttosto svantaggiate sul piano culturale.

Sussidiando festival come Afro Pfingsten a Winterthur, Musik der Welt a Basilea o La Bâtie a Ginevra, Pro Helvetia finanzia esibizioni di gruppi musicali di spicco dei Paesi meridionali, promuovendo così l'incontro del pubblico svizzero con altre culture.

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Sussidiando la Dichiarazione di Berna, che organizza letture pubbliche di autori dei Paesi meridionali in varie città svizzere, Pro Helvetia agevola a un pubblico interessato l'accesso a più letterature.

Pro Helvetia si sforza, con le misure e proposte più svariate, di mediare fra le regioni linguistiche svizzere: nell'ambito delle commesse musicali, per esempio, il compositore ginevrino Jean-Claude Schlaepfer è stato invitato a scrivere un pezzo per la Camerata di Berna.

Pro Helvetia sostiene le Giornate letterarie di Soletta, badando particolarmente a fare in modo che intervengano protagonisti letterari di tutte e quattro le regioni linguistiche; nel contempo promuove il dialogo con scrittrici e scrittori di altre culture.

Nel 1997 Pro Helvetia ha avviato la Collection Cahiers d'artistes, inizialmente prevista per tre anni: in base a un concorso sostiene giovani artisti attivi nei settori dell'arte figurativa e della performance/dance, finanziando una prima pubblicazione su di loro. I Cahiers d'artistes sono utilizzati in gallerie, musei e altre istituzioni culturali svizzere o straniere come strumento promozionale per giovani artisti svizzeri contemporanei.

Negli ultimi tre anni l'«antenna» di Pro Helvetia a Cracovia ha sussidiato il grande progetto del Teatr Bücklein; nella stagione 1998/99 il teatro mette in scena Die Totenfresser, opera dell'autore svizzero Niklaus Manuel.

A Losanna il Théâtre de Vidy si è prefisso da anni di rendere accessibili le sue produzioni anche al pubblico europeo. Una messa in scena fra le più note del rinomato regista svizzero Luc Bondy ­ la Fedra di Jean Racine ­ è stata presentata in tutte le metropoli europee anche grazie al sostegno di Pro Helvetia.

Su iniziativa di Pro Helvetia è stato attuato il progetto di scambio Catur Yuga: musicisti, ballerini, scenografi e costumisti svizzeri, tedeschi e indonesiani creano produzioni collettive che poi sono presentate nei rispettivi Paesi.

Su iniziativa dell'«antenna» di Pro Helvetia a Budapest, nel novembre 1997 si è svolto un convegno con relatori ungheresi e svizzeri sul tema Svizzera, Ungheria e Seconda guerra mondiale. Scopo della conferenza era, a partire dal dibattito sui beni appartenenti a persone scomparse, informare sia sul ruolo svolto dalla Svizzera durante il conflitto sia offrire una piattaforma di
elaborazione della storia comune.

Nel quadro del mandato conferitole dal DFAE per l'Europa orientale, Pro Helvetia sussidia il gruppo fotografico ceco Ceske Foto, che si è prefisso di documentare i cambiamenti in atto nella Repubblica Ceca in molti campi sociali; il gruppo si sforza, inoltre, di conservare e rendere accessibili fonti e documenti storici.

Con le sue «antenne» nell'Europa centrorientale, Pro Helvetia sostiene progetti grandi e piccoli che stentano a trovare sostegno nei rispettivi Paesi; nella Repubblica Slovacca, per esempio, sussidia l'associazione di

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cineclub ASFK, che offre film d'alta qualità artistica in 40 località e rappresenta l'unica alternativa all'onnipresente cinema hollywoodiano.

Questa serie di esempi concreti degli interventi di Pro Helvetia è intesa come un abbozzo della sua gamma di attività culturali. Un elenco completo degli artisti, delle istituzioni e dei progetti sussidiati nonché delle iniziative svolte in proprio da Pro Helvetia compare nel «Rapporto d'attività» pubblicato ogni anno dalla Fondazione.

Priorità e obiettivi 2000-2003 Mentre aspetti prioritari e obiettivi specifici per il prossimo periodo di finanziamento sono indicati più avanti nei singoli capitoli, in un'ottica più generale emergono le seguenti priorità.

Priorità 1 Comprensione fra regioni, lingue e culture

Promozione più intensa di progetti per la comprensione e lo scambio fra le regioni svizzere, con approfondimento non solo del dialogo fra le lingue nazionali ma anche della comunicazione con esponenti di lingue e culture non svizzere.

­

Rafforzamento dell'identità nazionale e della coesione interna: i progetti culturali sono particolarmente idonei a instaurare il dialogo, a organizzare incontri significativi e ad approfondire la conoscenza reciproca.

Priorità 2 Dialogo culturale con l'estero

Potenziamento mirato degli scambi culturali internazionali.

­

Dare a operatori culturali la possibilità di mostrare all'estero la creatività, l'originalità e la varietà del nostro Paese.

­

Promuovere il dialogo internazionale e interculturale, per approfondire la comprensione reciproca e inserire la Svizzera nel discorso culturale internazionale.

­

Potenziare gli scambi universitari (cattedre temporanee).

Nell'ambito degli obiettivi di cui sopra, occorre badare maggiormente ai seguenti aspetti.

Particolare riguardo per l'innovazione culturale Creazione artistica attuale

Consentire le innovazioni artistiche e dare un'opportunità anche a progetti che non possono ancora contare su vasti consensi.

Maggiore sostegno a progetti che consentono a vaste fasce della popolazione una partecipazione e un'attività propria in campo culturale

Consentire la partecipazione culturale

Valorizzare e sostenere l'autonomia culturale, la varietà esistente e le attività in proprio dei vari gruppi di popolazione.

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Maggiore promozione in regioni con infrastruttura culturale limitata Scambio fra regioni urbane e rurali

Intensificare con varie misure lo scambio fra regioni urbane e rurali del Paese.

Animazione culturale più intensa

Animazione culturale

Adottare in forma mirata strumenti di animazione culturale, per agevolare l'incontro con la cultura.

Accento sui nuovi media

Nuovi media

Promuovere progetti che utilizzino i nuovi media in forma innovativa e pionieristica.

Sia la concentrazione sulle due priorità sia gli aspetti sottolineati corrispondono ai compiti previsti dalla legge su Pro Helvetia: ­ scambi culturali all'interno del Paese ­ e cura dei rapporti culturali con l'estero, con particolare riguardo ­

alla produzione artistica innovativa, anche con mezzi espressivi nuovi,

­

alla partecipazione e all'attività autonoma di ampie fasce della popolazione (quindi anche alla cultura popolare)

­

e all'animazione culturale.

In tutti questi campi, beninteso, la Fondazione opera intensamente già fin d'ora; la parte seguente della presente richiesta indica dove e come la Fondazione intende rafforzare e ottimizzare la propria attività promozionale.

Pianificazione e preventivo 2000-2003 1 Arti visive I collegamenti su scala mondiale fra coloro che operano nella realtà artistica sono un dato di fatto; la Svizzera si è sempre distinta perché i suoi artisti facevano parlare di sé nelle grandi capitali culturali all'estero. Citiamo solo qualche nome del passato: Johann Heinrich Füssli (Fuseli) e Jacques-Laurent Agasse a Londra, Arnold Böcklin a Monaco, Le Corbusier e Alberto Giacometti a Parigi. A questo elenco si potrebbero aggiungere molti nomi di artisti e architetti contemporanei: anche se l'arte non conosce frontiere, la Svizzera è troppo piccola perché i suoi artisti possano compiere in patria le esperienze necessarie.

In questo senso Pro Helvetia procura contatti internazionali agli artisti, agli organizzatori di mostre, ai musei e ­ in certe condizioni ­ alle gallerie.

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Riflessione sull'attività svolta («Che cosa è risultato valido, che cosa no?») La nuova forma di mostra documentaria su temi di scienze umane, annunciata nella richiesta di finanziamenti 1996-1999, non ha potuto essere realizzata senza intoppi come progettato: Pro Helvetia e i suoi partner hanno sottovalutato le difficoltà tecniche e organizzative. Con notevole impegno, però, è stato possibile tradurre in pratica l'idea delle mostre rigenerabili da CD-ROM; oggi due esposizioni ­ Jean Piaget e Swiss, made. La Svizzera in dialogo con il mondo ­ sono presentate simultaneamente su scala mondiale.

Successo dei Cahiers d'artistes

Grande successo ha ottenuto la Collection Cahiers d'artistes, che offre a giovani artisti una pubblicazione (simile a un catalogo) per agevolare loro l'accesso a mostre nazionali e internazionali. La collana sarà oggetto di valutazione nel 1999, dopo una fase pilota triennale; si delinea già fin d'ora una sua continuazione.

Limiti («Che cosa non facciamo, e perché?»)

Ripartizione dei compiti con l'UFC

Nel campo delle arti visive, la Confederazione si impegna già mediante l'UFC; Pro Helvetia non sussidia direttamente gli artisti, ad esempio, perché questo campo è già coperto dall'UFC (borse per gli artisti).

La sezione belle arti e arti applicate dell'UFC e il dipartimento arti visive di Pro Helvetia s'incontrano regolarmente per scambiarsi opinioni, controllare e affinare costantemente la ripartizione dei compiti.

La collaborazione è stretta; le attività dei due organi si integrano in modo ottimale.

Nessun sussidio a progetti d'importanza regionale e locale

Progetti e mostre d'importanza locale e regionale vengono coerentemente esclusi dai sussidi, perché Pro Helvetia deve concentrarsi sui progetti di rilievo nazionale; quelli locali e regionali sono importanti, ma vanno sostenuti da Comuni e Cantoni.

Scopi, criteri, tipi di progetto («Che obiettivi perseguiamo, e con quali misure?»)

Concentrazione sulla produzione artistica di livello elevato

Pro Helvetia si concentra sul livello più alto della produzione artistica nel nostro Paese, sforzandosi sempre di scoprire e promuovere per tempo le nuove forme artistiche. Quasi tutti i grandi nomi oggi noti su scala internazionale sono stati attivamente sussidiati da Pro Helvetia nei loro primi passi: per esempio Fischli/Weiss, Helmut Federle, John Armleder, Mario Botta e molti altri.

Mediazione

Oltre alla semplice «esportazione» di mostre svizzere, viene intensificato l'inserimento di artisti svizzeri in mostre internazionali; anche i Cahiers d'artistes (cfr. 1.4) servono a questo scopo.

Centro di consulenza

Dotato di funzione consultiva, il dipartimento arti visive offre il suo know- how e la sua rete di contatti ad artisti, organizzatori di mostre, gallerie e musei.

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1999-4855

Collaborazione internazionale

Intensa è la collaborazione con partner nazionali e internazionali (musei, università, gallerie, case editrici ecc.) a livello tematico, organizzativo e finanziario.

1.1

Estero: mostre con arte svizzera e su temi di scienze umane

Attività principale: sostegno finanziario, attuazione e lancio di esposizioni svizzere all'estero, nel campo dell'arte o delle scienze umane.

Una novità è la creazione di un «pool mostre», cioè la collaborazione con musei svizzeri interessati ­ e che vogliano sfruttare l'aiuto di Pro Helvetia ­ per trasmettere un'esposizione a un partner straniero.

Pro Helvetia organizza e sussidia molte mostre fotografiche all'estero.

La fotografia misura il polso dei tempi come nessun altro mezzo sa fare; poiché fotografi svizzeri operano in tutto il mondo, ogni mostra assume un tocco d'internazionalità.

Oggi le mostre comportano notevoli costi; imballaggio e trasporto delle opere richiedono tempo e denaro. La Confederazione potrebbe contribuire a uno sgravio in campo assicurativo, introducendo una garanzia statale. Il preventivo perseguito per il 2003 (2,5 mio di fr.) copre le spese di due mostre itineranti internazionali. Per chiarire: la mostra su Hodler e Mondrian, tenuta all'Aargauer Kunsthaus di Aarau, è stata fra quelle di maggiore successo del 1998 e ha richiesto finanziamenti per 1 milione di franchi. Pro Helvetia dovrebbe poter portare mostre di simile impatto internazionale nei musei più importanti del mondo come il Metropolitan Museum of Art o il Museum of Art di New York, la National Gallery di Washington, la Tate Gallery di Londra, il Louvre o il Musée d'Orsay di Parigi. Occorre disporre di risorse sufficienti, inoltre, per sussidiare in misura adeguata le mostre di giovani artisti.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

1 623 000 2 000 000 2 150 000 2 300 000 2 500 000 1.2 Svizzera: scambio di mostre fra le regioni

Mostre d'importanza nazionale

Sostegno sussidiario a mostre in Svizzera, sotto la voce «scambi culturali fra le regioni linguistiche».

Sussidi a mostre d'importanza nazionale in Svizzera (ove siano rappresentate almeno due regioni linguistiche). Gli artisti svizzeri guardano da sempre a Parigi, Milano, Monaco, Berlino, Vienna e naturalmente anche a Bruxelles e New York; neppure la mondializzazione impedisce che quelli romandi si orientino di più verso Parigi, quelli della Svizzera tedesca verso la Germania e i ticinesi verso Milano.

Una constatazione ricorrente è la difficoltà di un dibattito sulle differenze stilistiche che ne derivano.

Ha senso, perciò, che vi sia uno scambio di mostre fra le regioni linguistiche.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

200 000

200 000

250 000

300 000

300 000 6729

1.3 Pubblicazioni su temi svizzeri

Sussidi di stampa a pubblicazioni d'arte su temi svizzeri (purché non finanziabili dal Fondo nazionale).

Le pubblicazioni su artisti svizzeri e su temi di studio artistici con riferimento alla Svizzera si rivolgono, com'è ovvio, a una fascia limitata di lettori. Per promuovere la comprensione dell'arte e del suo impatto sul piano internazionale, questi libri ­ affiancati ai nuovi media ­ sono indispensabili.

L'aiuto di Pro Helvetia è d'importanza centrale ove si tratti di divulgare su scala nazionale o internazionale filoni artistici nati o coltivati in Svizzera.

Sempre meno editori possono permettersi di produrre libri che, richiedendo sempre numerose illustrazioni a colori, costano molto. La voce di bilancio perseguita per il 2003 (mezzo milione di franchi svizzeri) riesce a coprire solo i costi delle pubblicazioni più importanti; l'aumento di 140 000 franchi consente di cofinanziare solo circa sette libri supplementari, che altrimenti rischiano di venir pubblicati senza illustrazioni o con illustrazioni inadeguate.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

360 000

360 000

400 000

440 000

500 000

1.4 Collection Cahiers d'artistes

I Cahiers d'artistes sono pubblicazioni simili a cataloghi, grazie ai quali giovani artisti dovrebbero accedere più facilmente alle mostre nazionali e internazionali (cfr. «Riflessione sull'attività svolta»).

(nel preventivo «Attività intersettoriali») 1.5 Internet come mezzo d'informazione sulle creazioni artistiche svizzere: utilizzo della rete (e delle mostre digitalizzate: cfr. 1.7) come canale distributivo per informazioni elaborate sugli artisti svizzeri e sul loro lavoro.

Nuovi campi d'attività 1.6

Messa in rilievo dell'arte svizzera all'estero

Responsabili del settore che operano all'estero vengono invitati a conoscere la realtà artistica svizzera e a sviluppare progetti; esperti svizzeri sono inviati all'estero per animare gli scambi. Ciò che finora era solo circoscritto va promosso a un livello nuovo, continuativo.

Il contatto personale con i responsabili della realtà artistica svizzera è fra i fattori più importanti nel potenziamento mirato degli scambi culturali internazionali.

6730

1999-4855

Tutte le misure indicate servono, in primo luogo, a rendere più noti all'estero gli artisti ma anche, in generale, l'arte e le collezioni della Svizzera.

Particolare attenzione va riservata ai giovani artisti, per aumentare la loro notorietà su scala internazionale con mostre e pubblicazioni.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

100 000

150 000

150 000

200 000

1.7 Mostre su CD-ROM

D'intesa con il DFAE va rafforzata la presenza mondiale di temi svizzeri nel campo dell'arte e delle scienze umane, sfruttando il sistema, sviluppato e collaudato nel 1996/97, delle mostre digitalizzate su CD-ROM. Pro Helvetia punta su due progetti all'anno; oggi i temi in primo piano sono Toepffer, i fumetti, Rousseau, Glauser, Stauffer, l'art brut ecc. L'esperimento compiuto col progetto su Jean Piaget dimostra che il sistema è ben accolto in tutto il mondo, anche nell'ambito del dialogo Nord-Sud.

Budget 1998

Totale n. 1

2000

2001

2002

2003

250 000

300 000

350 000

400 000

2 183 000 2 910 000 3 250 000 3 540 000 3 900 000

2 Musica Il maggior radicamento della musica nella società ­ fra l'altro nella cultura giovanile ­ e il lavoro compiuto dalle scuole di musica danno buoni risultati: il campo si è molto allargato. Negli ultimi anni Pro Helvetia si è aperta maggiormente anche a progetti innovativi di qualità internazionale nell'ambito del pop e della musica popolare, per banda e per coro. Forma di comunicazione non legata alla lingua, la musica assume particolare importanza in un'epoca in cui si intensificano rapporti internazionali e di apertura verso l'Europa orientale.

Tutto ciò ha portato a un aumento straordinario di richieste altamente qualificate, che esige anche un aumento straordinario delle risorse.

Pro Helvetia realizza e sostiene costantemente in Svizzera l'idée suisse, con manifestazioni d'interesse sovraregionale, come i festival jazzistici di Willisau o Sciaffusa e quelli di Rümlingen BL per la musica contemporanea, l'Archipel di Ginevra, l'Oggi musica di Lugano, il festival del lago di Costanza e le giornate di musica contemporanea di Zurigo.

In questo settore la Fondazione dà stimoli sempre più decisi a favore dello scambio, della mutua comprensione e della coproduzione.

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L'emarginazione della Svizzera in Europa minaccia gli esponenti di molti rami musicali; essi devono potersi presentare a festival stranieri di rilievo, e questo spesso è reso possibile solo da Pro Helvetia. I contatti all'estero si ripercuotono sulla creatività in Svizzera: il lavoro all'interno e quello all'estero si fecondano reciprocamente.

La tecnologia dell'informazione consente nuovi collegamenti (organizzatori, cataloghi ecc. con Pro Helvetia che svolge funzioni di coordinamento). Nella produzione di CD questo da luogo a una collaborazione più stretta con organizzazioni partner, consentendo così di commercializzare su scala mondiale dischi di interpreti e di compositori d'alto livello (coproduzioni con la SSR e con altre istituzioni).

Riflessione sull'attività svolta («Che cosa è risultato valido, che cosa no?») Il nuovo «piano d'attacco» sulle commesse musicali (con principi dell'iniziativa autonoma, del superamento delle barriere linguistiche, nazionali e settoriali e della focalizzazione con sussidi ripetuti), unito alle conferenze stampa regolari per attivare il dibattito pubblico sulla nuova linea perseguita, ha avuto echi molto positivi presso associazioni musicali, persone interessate, giornali e altri promotori della cultura. Questa voce di bilancio, pertanto, negli ultimi anni è stata raddoppiata e va rafforzata ulteriormente.

DAT e CD consentono di produrre dischi con costi molto minori; un sostegno alla produzione, perciò, è necessario soltanto in casi singoli.

Esso è sostituito dalla promozione di labels, consentendo una politica editoriale a medio termine con effetti durevoli e collegamenti internazionali (cfr. n. 2.6).

Perno centrale del nostro compito è favorire la creazione musicale in base a severi criteri di qualità, in particolare con: Campi di promozione

Collegamenti e consulenza

­

sussidi di lavoro/commesse musicali in tutti i generi, compresi i nuovi impulsi alla musica popolare, per banda o per coro e a progetti artistici che affrontino le nuove tecnologie;

­

sussidi per importanti prime mondiali o nazionali di musica svizzera, in Svizzera e all'estero, con particolare riguardo a progetti e filoni innovativi;

­

progetti di scambio in Svizzera, utili per la comprensione reciproca fra più aree linguistiche e culturali;

­

tournées all'estero nei generi musicali più svariati, in cui si potenzino soprattutto gli scambi culturali internazionali.

Compiti importanti di Pro Helvetia sono, già oggi, il collegamento fra organizzatori (scambio di programmi) e i consigli a musicisti/organizzatori (mediazione, promozione, proposte di programmi, documentazione mediante il nostro servizio dischi e partiture, ricerca di fondi); potenziare tali compiti torna a particolare beneficio della musica svizzera.

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1999-4855

Limiti («Che cosa non facciamo, e perché?») Non vengono sussidiati concerti e tournées nei quali la musica svizzera non è presente poiché, oltre a promuovere interpreti svizzeri, l'idea è quella di sostenere la creazione musicale capace di unire l'attività all'interno del Paese e quella all'estero.

Scopi, criteri, tipi di progetto («Che obiettivi perseguiamo, e con quali misure?») 2.1 Impronta determinante dei musicisti svizzeri all'estero nello sviluppo della musica contemporanea e del jazz

Da alcuni anni soprattutto gli sviluppi della musica contemporanea e jazzistica recano un'impronta svizzera determinante. Compositori, direttori d'orchestra, solisti, formazioni cameristiche e ensembles di musica contemporanea svizzeri sono molto richiesti come diffusori della nostra musica; docenti della Schola cantorum basiliensis sono esperti di musica antica ricercati su scala mondiale. Tutto ciò è reso possibile solo dopo molti anni di continuo sviluppo attivo attuato grazie ai sussidi di Pro Helvetia; perché questo sviluppo continui a restare fecondo, occorre intensificarlo in maniera mirata.

I recenti contatti stabiliti soprattutto nell'Europa orientale (ma anche in Sudamerica e nell'Asia sudorientale), il nuovo rilievo dato a progetti duraturi di scambio in collaborazione con le «antenne» dell'Est europeo, del Cairo e di Città del Capo, la nascita di nuovi festival nazionali (anche qui soprattutto nei nuovi Stati dell'Europa orientale), il miglioramento sul piano qualitativo dei musicisti svizzeri (sempre più spesso invitati a festival) e l'apertura nei confronti dei generi rock, pop e musica amatoriale hanno aumentato enormemente il numero dei progetti inoltrati. Poiché inoltre i fondi destinati all'estero non sono stati aumentati dal 1992, oggi accade che si debba respingere circa il triplo delle richieste rispetto a soli cinque anni or sono, e che ai progetti approvati si possa concedere circa un terzo dei sussidi di allora; ciò fa sì, a sua volta, che spesso anche quei progetti non si possano realizzare per mancanza di fondi. In questo campo è attestato un bisogno di recupero corrispondente a un aumento dell'80 per cento circa; per la fine del millennio, inoltre, progetti di ampia portata sono previsti all'estero (fra l'altro a Hannover e a Lipsia).

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

1 290 000 2 000 000 2 000 000 2 100 000 2 240 000 2.2 Mantenere un'ampia base in Svizzera come presupposto per un'élite di rango internazionale

Presupposto di questi «fari» della musica svizzera è una ricca base di vita musicale in tutte le regioni del Paese, un panorama concertistico variato con parecchi circoli di jazz, forme nuove di musica pop e festival di spicco. Senza Pro Helvetia, tuttavia, una promozione cospicua di musica contemporanea e specialmente svizzera sarebbe pressoché impossibile.

Nota sul fabbisogno finanziario straordinario per il 2001: sforzi finanziari speciali sono richiesti da varie prime mondiali di opere liriche svizzere.

6733

Nota al preventivo 2002: in quell'anno, presumibilmente, avranno luogo in Svizzera i World Music Days.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

420 000

500 000

600 000

500 000

530 000

2.3 Scambio fra regioni linguistiche e culturali in Svizzera

A musicisti di qualsiasi regione linguistica viene data l'opportunità di esibirsi nelle altre regioni, e gli organizzatori sono incoraggiati a invitarli; questo scambio è un arricchimento per le due parti, visto che poetica ed estetica delle varie culture sono molto diverse. Ora si vorrebbero creare collegamenti reciproci fra i principali organizzatori, per consentire una collaborazione continuata e duratura.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

180 000

220 000

230 000

240 000

250 000

2.4 Musica popolare: promuovere stimoli nuovi

Nella musica popolare vengono sussidiate soprattutto attività che diano impulsi nuovi al genere: si tratta di tutelare e nel contempo di rinnovare (commessa musicale a Hans Kennel, titolare del premio della Svizzera centrale per la cultura; festival urano di musica popolare contemporanea Alpentöne Altdorf; tournées con le melodie vecchie e nuove degli Oberwalliser Spillit o dei Fränzlis da Tschlin).

Pro Helvetia ritiene questo settore così importante da riservargli una voce apposita, mentre prima l'aveva integrato nelle attività in Svizzera e all'estero.

Per maggiori dettagli sulla definizione del termine «musica popolare» e sul senso della promozione di Pro Helvetia in questo campo, si vedano i capitoli «Letteratura e scienze umane» e «Animazione culturale e cultura popolare».

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

180 000

220 000

230 000

240 000

250 000

2.5 Servizio dischi/ partiture

Dischi e partiture vengono consegnati a biblioteche, emittenti radiofoniche ecc. presenti all'estero; una novità è l'assunzione dei costi per materiali d'orchestra per i Paesi con scarse divise. Agli incontri con compositori importanti e ai master si contribuisce, per quanto possibile, con una documentazione d'appoggio.

6734

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

60 000

70 000

70 000

70 000

70 000

1999-4855

2.6 Produzioni di dischi: accento sulle coproduzioni

Pro Helvetia fissa nuove priorità con due serie proprie di coproduzioni, con un bando di concorso per colmare lacune di repertorio, con l'integrazione negli incarichi di composizione e di progetto nonché con una promozione di labels (nel campo jazz/improvvisazione) mirante a effetti duraturi e a collegamenti internazionali.

I sussidi per dischi nel campo jazz/improvvisazione non possono più venire chiesti direttamente dagli artisti ma solo da labels di CD che dispongano di un catalogo e di uno smercio sul piano internazionale (un po' come nella promozione letteraria, in cui i sussidi di stampa non sono più richiesti dagli autori ma dagli editori); questo per garantire che i prodotti più validi a livello artistico si possano anche vendere sul mercato internazionale e restino disponibili anche dopo qualche anno. Per Pro Helvetia il cambiamento è ininfluente in termini di costi.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

140 000

110 000

110 000

120 000

120 000

2.7 Diffusione dell'opera di compositori all'estero e fra le regioni linguistiche

Nuovi modelli di promozione vengono già sperimentati con successo.

In particolare verrà potenziato il settore delle commesse musicali, promuovendo sulla scena internazionale autori svizzeri con carisma sufficiente (Hanspeter Kyburz, Michael Jarrell e Beat Furrer operano come docenti rispettivamente a Berlino, Vienna e Graz). Pro Helvetia si occupa di pubblicizzare attivamente compositori e interpreti, se possibile fra più regioni linguistiche.

Nota al preventivo 2000, anno in cui l'Associazione svizzera dei musicisti festeggerà il suo centenario: in tale occasione verranno commissionati ed eseguiti in prima mondiale parecchi pezzi per orchestra (seconda Festa delle arti).

Ampliamento delle commesse musicali

Una novità è l'estensione degli incarichi di composizione e di progetto anche ai settori jazz, pop, canzone d'autore, musica per banda, per coro e popolare. Nel campo della musica bandistica, corale e popolare Pro Helvetia sostiene soprattutto nuovi impulsi volti a rianimare tradizioni e promuove incontri intersettoriali; anche qui, se possibile, l'incarico è abbinato a esibizioni pubbliche e alla produzione di CD.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

220 000

340 000

250 000

280 000

280 000

2.8 Atelier di compositori

In collaborazione con la Società svizzera di musica contemporanea, su iniziativa di Pro Helvetia sono stati sviluppati atelier di composizione che offrono a giovani compositori l'opportunità di collaborare con musicisti e formazioni di spicco, per poi presentare i risultati di tali

6735

attività a un festival (nel preventivo «Prime mondiali»; circa 10 00015 000 franchi annui).

Budget 1998

Totale n. 2

2000

2001

2002

2003

2 400 000 3 460 000 3 490 000 3 550 000 3 740 000

3 Letteratura e scienze umane Data l'odierna situazione nel settore librario, un'istanza urgente della promozione letteraria dev'essere quella di mantenere in Svizzera una letteratura autonoma e vitale. La tensione esistente nel settore si è acuita negli ultimi anni; alcuni elementi caratteristici della situazione sono il mutato comportamento dei lettori, la concorrenza esercitata dai nuovi media, la concentrazione dell'editoria nelle mani di pochi giganti mediatici e, non da ultimo, la minaccia di un'abolizione dell'accordo sui prezzi.

Alle difficoltà specifiche del settore, in Svizzera si aggiungono ulteriori problemi: da un lato l'esiguità del mercato di vendita per le case editrici nelle singole regioni linguistiche, dall'altro la scarsa eco sul mercato dei Paesi omofoni vicini, dovuta a debolezze distributive.

L'evoluzione europea e l'introduzione dell'euro sono ulteriori fattori di cui tenere conto in futuro per una promozione letteraria orientata ai bisogni.

Occorre continuare a perseguire con coerenza la linea scelta nella promozione letteraria (concentrazione delle prestazioni e dei mezzi finanziari sulle priorità tematiche sottoindicate) e i relativi obiettivi precisi: ­

una promozione culturale innovativa, che tenga conto dei mutamenti sociali ma non segua tendenze di breve durata;

­

una promozione culturale sensibile, che coinvolga autori e partner nel discorso della politica culturale;

­

una linea di mediazione e di dialogo, perché la conoscenza e la comprensione di un'altra cultura sono la chiave del futuro;

­

una politica culturale consapevole, per dare alla cultura l'importanza che le spetta nella politica estera della Svizzera.

Riflessione sull'attività svolta («Che cosa è risultato valido, che cosa no?») 3.1 Misura d'appoggio per la comprensione fra le culture

Per reagire alla situazione difficile dei traduttori, che nonostante abbiano un ruolo importante quali mediatori fra regioni linguistiche, continuano ad essere, in questa funzione, sottovalutati e quindi scarsamente retribuiti, Pro Helvetia ha introdotto le borse di traduzione; in tal modo importanti opere letterarie e nell'ambito delle scienze umane

6736

1999-4855

possono venire tradotte in una delle lingue nazionali a prescindere dagli imperativi del mercato.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

150 000

150 000

150 000

150 000

150 000

3.2 Attività di diffusione con potenziale ancora da sfruttare

Pro Helvetia fornisce a biblioteche estere opere letterarie in tutte le lingue nazionali svizzere, opere di autori allofoni che vivono in Svizzera e testi divulgativi sui vari settori culturali; in campo universitario bada, fra l'altro, che le quattro letterature svizzere ricevano una collocazione idonea, in sede d'insegnamento e di ricerca, a lato delle letterature dominanti dei Paesi vicini.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

480 000

510 000

510 000

510 000

510 000

Scopi, criteri, tipi di progetto («Che obiettivi perseguiamo, e con quali misure?») 3.3 Promuovere il dialogo culturale mediante incontri fra persone

Uno strumento importante del dialogo culturale è il sostegno a manifestazioni nel campo della letteratura e delle scienze umane. Gli incontri personali rendono più facile gettare ponti fra culture e mentalità diverse.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

200 000

200 000

200 000

200 000

200 000

3.4 Commesse letterarie a scrittrici e scrittori

Nella promozione letteraria di Pro Helvetia viene attribuita una priorità assoluta alla conservazione in Svizzera di un panorama letterario autonomo e vitale, coltivandone il «potenziale», cioè scrittrici e scrittori. In genere chi scrive non può vivere del proprio lavoro creativo; le commesse letterarie offrono temporaneamente a scrittrici e scrittori uno spazio di manovra.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

756 000

760 000

760 000

760 000

760 000

3.5 Promozione delle traduzioni

Promuovere le traduzioni è importante in un Paese con quattro regioni linguistiche, ma anche nel dialogo fra la Svizzera e altre culture di lingua diversa; oggi Pro Helvetia è l'unica istituzione in grado di coprire sistematicamente e professionalmente questo settore di rilievo.

6737

Misure nuove in funzione d'appoggio permetteranno di lanciare e sostenere progetti di autori di scambi interlinguistici.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

550 000

650 000

700 000

750 000

750 000

3.6 Sussidi a riviste culturali e a libri divulgativi su temi attuali di politica sociale

La politica promozionale di Pro Helvetia nel campo dei sussidi a pubblicazioni segue determinate priorità; una di esse è il sostegno a riviste letterarie e culturali che non possono sopravvivere senza un appoggio continuato. In futuro andranno maggiormente sussidiati libri divulgativi su temi attuali nel campo della cultura, della società e della politica sociale.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

350 000

400 000

400 000

400 000

400 000

3.7 Promozione focalizzata nel campo delle pubblicazioni

Un sostegno capillare alle pubblicazioni, oggi aumentate in misura esplosiva, non è mai rientrato nella nostra politica di promozione in campo letterario, né sarebbe saggio né tantomeno possibile sul piano finanziario. Solo una promozione focalizzata, che tenga conto delle possibilità di sovvenzionamento esistenti e reagisca a mutamenti sociali, può avere effetti a medio termine.

Oltre che ai libri divulgativi citati, si è prestata e si presta particolare attenzione alla cultura popolare.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

460 000

460 000

460 000

460 000

460 000

Nuovi campi d'attività 3.8 Premi per case editrici svizzere d'alto livello qualitativo

Nella situazione, piuttosto difficile che il settore librario attraversa, le misure di promozione indirette per gli editori non bastano più. Pro Helvetia intende onorare con appositi premi il lavoro creativo continuato delle edizioni letterarie, oggi particolarmente in difficoltà, ma non pensa a una promozione automatica diffusa per mantenere case editrici mediocri o poco professionali; occorre invece sostenere quelle che si distinguono per l'impegno in un particolare settore (giovane letteratura svizzera, lirica o traduzioni), arricchendo con la loro iniziativa la vita culturale della Svizzera (e fra l'altro il mercato del lavoro).

Budget 1998

6738

2000

2001

2002

2003

500 000

500 000

500 000

500 000

1999-4855

3.9 Incontri letterari

Atelier di artisti e case della cultura sono attualmente molto in voga; in molte località svizzere e straniere, promotori svizzeri della cultura (pubblici e privati) offrono agli artisti nuove sedi di soggiorno. Questa tendenza positiva tuttavia presenta alcuni punti deboli: ­

manca un coordinamento efficace;

­

spesso mancano agli artisti i mezzi necessari al soggiorno, non sempre coperto da una borsa;

­

solo di rado vengono superate le barriere fra lingue e culture.

Pro Helvetia si attiva in questo campo creando un «fondo soggiorni», con l'obiettivo di favorire il dialogo diretto fra artisti e pubblico locale (letture pubbliche, dibattiti, servizi giornalistici).

Budget 1998

Totale n. 3

2000

2001

2002

2003

200 000

200 000

200 000

200 000

2 946 000 3 830 000 3 880 000 3 930 000 3 930 000

4 Teatro e danza Teatro In un'epoca in cui tutti gli eventi culturali o artistici giungono in casa grazie a media virtuali, in cui Internet consente di navigare intorno al mondo, in cui tutto ciò che è estraneo sembra raggiungibile e comprensibile, il teatro è un luogo della tradizione: bisogna recarvisi con mezzi di trasporto tradizionali, con la voglia di vedere e di sentire.

Occorre la scelta d'instaurare un dialogo: un dialogo fra coloro per cui il palcoscenico è tutto e coloro che per due o tre ore ascoltano, guardano e riflettono sulle storie raccontate.

Il teatro, in quanto centro di dialogo, resta un luogo aperto alla riflessione e di resistenza alla fugacità dell'evento temporale. Il teatro narra storie belle e tristi, reali e fantastiche, di potere, d'amore, di erotismo e di morte, con persone che recitano ogni sera per altre persone; benché testi e messe in scena siano riproducibili, ogni serata è diversa dall'altra. Unica. Nei confronti di un teatro che è arte del passato, il pubblico deve essere presente nell'attimo immediato. I mezzi tecnici di ripetizione ­ per esempio il video ­ non rendono mai giustizia al mezzo teatrale; si è tentati di dire che si oppongano al teatro in quanto forma d'arte. Il teatro presuppone una comunanza fra spettatori e operatori, un'intesa nel riso, nel pianto, nella riflessione, nella rabbia, nel conflitto: una «compagnia» di persone che s'incontrano per qualche ora, che guardano insieme, che si dedicano a recitare o ad assistere a una recita per poi tornare a separarsi.

6739

Danza Se il teatro, in quanto arte contemporanea, in un'epoca rapidissima e frenetica può aiutare a sopravvivere, può diventare una pausa di riflessione e favorire la contemplazione, alle soglie del XXI secolo la danza è il ramo artistico che diventa il mezzo di comunicazione interculturale per antonomasia. Nell'epoca delle immagini e del corpo, di un corpo acquisito e scomposto dai media, la danza è un genere artistico centrale, e chi la pratica è divenuto un supporto di proiezione degli ideali attuali: il vocabolario che una volta indicava qualità caratteristiche della danza ­ performance, carisma, dinamismo, forza, velocità, bellezza, efficienza ­ da tempo si è trasferito in altri campi, superando tutte le barriere linguistiche. Quale genere artistico riflette il senso e lo spirito del tempo, alla fine del millennio, in modo più diretto della danza? Questo genere, d'altronde, non si ostina nella mera affermazione: la danza contemporanea, in effetti, serve a distruggere la liscia «superficie di proiezione», a presentare il vocabolario specifico della nostra epoca e quindi a porre quesiti in tal senso.

In questo decennio la danza svizzera vive un periodo di splendore.

Grazie al ritorno di Heinz Spoerli in Svizzera e al fatto che il balletto di Béjart si sia stabilito a Losanna, è sorta una rete di troupes indipendenti che non solo si fanno apprezzare nelle vicine Francia e Germania ma che oggi, esibendosi in altri continenti, aprono dialoghi a lungo termine fra le culture.

Riflessione sull'attività svolta («Che cosa è risultato valido, che cosa no?») Promuovere creazioni e produzioni

Negli ultimi anni hanno dato buoni risultati i sussidi per: ­

produzioni svizzere nel nostro Paese;

­

esibizioni all'estero di troupes teatrali e corpi di ballo svizzeri, fissi o indipendenti;

­

scambi di produzioni teatrali e coreografiche fra le varie regioni linguistiche.

Se il sostegno alle creazioni contribuisce a creare un «biotopo» vitale nella realtà delle troupes indipendenti, l'ottica della mutua comprensione è molto importante per gli scambi fra regioni linguistiche. Nei criteri per sussidi a libere creazioni teatrali e coreografiche ­ l'innoazione artistica e la professionalità ­ non si trascura il fatto che le produzioni devono essere «trasfrontaliere» in senso duplice: sia all'interno della Svizzera (per quanto riguarda le regioni linguistiche) sia con riferimento all'estero. Oltre ad attestare una concezione nuova del lavoro culturale all'estero, le coproduzioni fra gruppi svizzeri e ensembles di Paesi in cui Pro Helvetia ha proprie «antenne» o filiali estere contribuiscono alla comprensione di altre culture.

Negli anni scorsi sono aumentate notevolmente le richieste di sussidi per produzioni in Svizzera e per spettacoli da presentare in altre regioni linguistiche o all'estero. Urge incrementare i mezzi finanziari in tutti e tre questi settori ­ visto che il bilancio odierno costringe la 6740

1999-4855

Fondazione a respingere, per mancanza di fondi, produzioni di alto livello qualitativo ­ e tenere maggiormente conto degli apprezzamenti internazionali riscossi dal teatro e dalla danza svizzeri; un buon sismografo al riguardo è senz'altro anche la presenza all'estero di nostri registi e coreografi.

Limiti («Che cosa non facciamo, e perché?») Limitarsi all'attività teatrale professionale

Pro Helvetia si limita fondamentalmente a sussidiare attività teatrali professionali, da un lato per motivi finanziari, dall'altro per la ripartizione dei compiti con Comuni e Cantoni.

Scopi, criteri, tipi di progetto («Che obiettivi perseguiamo, e con quali misure?») 4.1

Promuovere la produzione nelle compagnie professionali indipendenti

Sostegno a produzioni in Svizzera: sussidi a recite e balletti di ensembles professionali indipendenti, perché il teatro svizzero raggiunga un alto livello artistico e sia apprezzato anche all'estero.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

1 506 000 1 656 000 1 656 000 1 656 000 1 656 000 4.2 Promuovere il dialogo fra le regioni

Potenziamento degli scambi di spettacoli in Svizzera, per favorire il dialogo fra regioni linguistiche.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

488 000

610 000

610 000

610 000

610 000

4.3 Tournée e partecipazioni a festival stranieri

Sostegno a tournée e a partecipazioni di compagnie svizzere a festival stranieri, mediante garanzie di copertura dei disavanzi. Grazie a tutta una serie di registi e coreografi, il teatro svizzero ha fama internazionale; presentare produzioni teatrali svizzere nelle metropoli europee significa mostrarsi sulla scena mondiale, sottoporsi alla concorrenza degli altri Paesi. Le partecipazioni a festival teatrali, per esempio, consentono un confronto produttivo fra le compagnie di varie nazioni, confronto che nei casi migliori ha una ricaduta positiva sulle produzioni in Svizzera.

Occorre intensificare gli interventi per grandi produzioni da presentare all'estero; finora simili progetti non sono sussidiabili per motivi finanziari, benché Pro Helvetia sia convinta del loro valore in termini di politica culturale.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

1 312 000 1 743 000 1 743 000 1 743 000 1 743 000

6741

4.4 ATP

Su incarico di Pro Helvetia, l'ATP (Associazione per artisti - teatri promozione, Svizzera) dà un contributo sostanziale alla diffusione di spettacoli teatrali e balletti nell'intero Paese.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

250 000

250 000

250 000

250 000

250 000

Nuovi campi d'attività 4.5 Aiuti iniziali per giovani ensembles professionali

Maggiori attività nel settore «aiuti iniziali per giovani ensembles»: a parte le compagnie teatrali o di ballo indipendenti già consolidate, che hanno saputo convincere per livello qualitativo e che vanno sussidiate a medio o a lungo termine, occorre assegnare aiuti iniziali proprio ai giovani ensembles professionali che hanno appena cominciato la carriera e non possono ancora dimostrare esperienza e qualità. Il calcolo della somma prevista si basa sull'ipotesi di sussidiare cinque produzioni di giovani troupes, ognuna con 20 000 franchi.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

100 000

100 000

100 000

100 000

4.6 Coproduzioni internazionali

Con l'istituzione di «antenne» nell'Europa orientale (su incarico del DFAE, cfr. Réseaux) e delle succursali di Pro Helvetia all'estero, si è formata una rete di contatti che apre un potenziale di coproduzione avvincente sul piano artistico; si tratta di sfruttarlo suggerendo e promuovendo progetti comuni in ambito internazionale.

Il calcolo della somma prevista si basa sulla constatazione empirica che simili coproduzioni, che comportano costi cospicui di viaggio, trasporto e soggiorno, richiedono finanziamenti sussidiari per circa 100 000 franchi; si potrebbero quindi realizzare due o tre coproduzioni nel campo del teatro e una in quello della danza.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

300 000

300 000

300 000

300 000

4.7 Favorire la collaborazione fra autori e compagnie

Promozione di giovani autori teatrali. Nel campo della prosa occorre elaborare un modello nuovo: i fondi di Pro Helvetia dovrebbero consentire ai teatri stabili e alle compagnie indipendenti consolidate di impegnarsi maggiormente per la promozione dei giovani autori, offrendo loro incarichi fissi. Una collaborazione in vista della produzione dovrebbe aiutare a trasformare testi drammatici in dialoghi teatrali.

6742

1999-4855

Calcolo della somma prevista: verrebbero finanziati cinque «posti fissi» per autori, ognuno con 20 000 franchi.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

100 000

100 000

100 000

100 000

4.8 Promuovere esibizioni nella stessa regione linguistica

L'aspetto dialogico, trasfrontaliero del teatro non deve agire soltanto a livello internazionale ma può e deve assumere un ruolo importante anche all'interno del Paese. Poiché il canale teatrale si basa soprattutto sulla lingua, ha senso presentare produzioni valide delle varie cerchie culturali nella rispettiva regione linguistica. Sussidi intensivi in questo settore possono rendere accessibili recite teatrali e balletti a un pubblico più vasto, aumentando la comprensione fra le diverse culture del Paese e la diffusione delle singole produzioni.

Budget 1998

Totale n. 4

2000

2001

2002

2003

200 000

200 000

200 000

200 000

3 556 000 4 959 000 4 959 000 4 959 000 4 959 000

5 Animazione culturale e cultura popolare Il dipartimento si suddivide in due campi autonomi di promozione.

A Animazione culturale Questa voce comprende i sussidi a progetti di formazione culturale per adulti e di animazione socioculturale, partendo da un concetto allargato di cultura che si basa sulle definizioni del Consiglio d'Europa e dell'UNESCO1. Per rispondere a tale scopo, cioè per prendere sul serio la democratizzazione della cultura e per intendere la cultura come compito della collettività (cfr. anche il «rapporto Clottu»), l'animazione culturale pone al centro l'equivalenza ed equiparazione di vari temi culturali e di varie forme d'espressione, tenendo presenti sia creazioni individuali sia realtà quotidiane diffuse; in questo senso essa tiene conto della varietà esistente ma anche delle peculiarità di matrice regionale, linguistica, etnica ecc.

In tal modo si contribuisce in misura essenziale a promuovere la comprensione, come formulato nella priorità 1 di Pro Helvetia (cfr. il ca1

«Cultura è tutto ciò che consente all'individuo di orientarsi nei confronti del mondo, della società e anche del proprio patrimonio nazionale, tutto ciò che gli fa capire meglio la sua situazione per poterla eventualmente modificare.» (Consiglio d'Europa) «La cultura comprende le strutture, forme espressive e condizioni del vivere in una società e i vari lavori con cui l'individuo si esprime e si realizza nella società.» (UNESCO)

6743

pitolo «Priorità e obiettivi 2000-2003»). Conformemente a questi criteri, vengono sussidiate prioritariamente iniziative che provochino scambi di capacità o risorse e consentano a individui o gruppi di agire e creare in forma partecipativa; il sostegno riguarda perciò manifestazioni e progetti accessibili a tutti e che offrano possibilità di mediare fra posizioni e istanze sociali. Particolare attenzione merita l'aiuto a progetti culturali in regioni periferiche.

Questo lavoro culturale, che permette a vaste fasce della popolazione di accedere a identità e significati nuovi, nella ricerca comune di prospettive e di possibili soluzioni, merita sempre più importanza nell'epoca attuale di profondi mutamenti economico-sociali e di crescente disorientamento (v. parte introduttiva).

B Cultura popolare Nell'idea-base di Pro Helvetia, questo settore di promozione si basa sullo stesso concetto allargato di cultura esposto per l'animazione culturale. In forma anche un po' più specifica, la cultura popolare comprende tutti gli aspetti della vita quotidiana in tutte le fasce di popolazione passate e presenti, forme espressive e processi di simbolizzazione nuovi, ma anche l'interpretazione della memoria collettiva tramandata. Già quanto visto nella prima parte del presente testo indica che il confronto con l'altro e con l'estraneo, oggi sempre più richiesto alla popolazione svizzera, presuppone un'identità culturale consapevole; in questo senso danno un contributo importante, per esempio, i musei regionali e locali.

Riflessione sull'attività svolta («Che cosa è risultato valido, che cosa no?») A Animazione culturale I movimenti e mutamenti sociali, con i problemi e bisogni che ne derivano, si riflettono sulle priorità accordate al sostegno di progetti negli ultimi quattro anni, in termini sia di contenuti sia di metodi. Particolarmente valida è risultata la promozione di progetti pilota, che ha creato una possibilità di recepire nuove esigenze e di raccogliere esperienze. In un'ottica odierna, ciò ha portato sia a una maggiore consapevolezza verso le esigenze specifiche (talvolta anche a istituzionalizzazioni), sia a una crescente professionalità nella pianificazione e attuazione dei progetti.

Come esempi di contenuti si possono citare i progetti ecologici e quelli in rapporto con istanze femminili; una
tendenza connessa con tali contenuti è, in questi settori, il passaggio da progetti di base alla promozione di moltiplicatori. In tale contesto, e in accordo con gli obiettivi della Richiesta 1996-1999, negli ultimi anni la sezione ha sussidiato con successo progetti di professionalizzazione (formazione di formatori, sviluppo di curricoli in centri di formazione per l'educazione degli adulti, svolgimento di simposi nazionali per l'animazione socioculturale, sostegno alla letteratura specializzata in formazione per adulti e in animazione socioculturale); in parallelo sono stati 6744

1999-4855

lanciati nuovi progetti pilota in specifici campi sociali d'azione (questioni migratorie, storia orale, storiografia che privilegia l'ottica femminile, confronto con l'identità regionale, nuovi media). In generale è cambiato il modo di valutare l'importanza e la necessità del lavoro di progetto; l'attività culturale innovativa e la partecipazione democratica sono accolte più positivamente.

Con Culturamobile di Pro Helvetia, la sezione animazione culturale si concentra in misura decisiva sulla promozione in ogni regione linguistica di attività culturali autonome del vasto pubblico. Da quando è stato creato, Culturamobile ha assistito oltre 200 progetti di gruppi impegnati in villaggi, quartieri e regioni. Sono aumentate le richieste volte a diffondere ulteriormente le esperienze fatte; oltre che al lavoro per la realizzazione di progetti, Culturamobile dà un forte contributo anche alla professionalizzazione dell'animazione socioculturale.

Nella stessa sezione le relazioni che intercorrono fra istruzione, economia e cultura si possono cogliere nei progetti, in termini sia di contenuti sia di metodi; ciò rappresenta una sfida continua a ripensare i nostri criteri e a tenere conto dei mutamenti sociali nel valutare le richieste e nell'attuare le nostre iniziative.

In Svizzera continua a esserci un bisogno di coordinamento e di chiarimento delle competenze nel campo della formazione per adulti. Nel 1998, prendendo spunto dall'allestimento del rapporto Weiterbildung in der Schweiz: Situation und Empfehlungen (Perfezionamento in Svizzera: situazione e raccomandazioni), è stato avviato un dibattito fra gli organi federali coinvolti, con la partecipazione anche di Pro Helvetia; i colloqui hanno indicato, fra l'altro, che il campo sussidiato dalla Fondazione non ha altri finanziatori.

B Cultura popolare Gli obiettivi degli anni scorsi in questo campo di promozione sono risultati ben calibrati e non necessitano di cambiamenti sostanziali. Il netto aumento delle richieste meritevoli di sussidio attesta il bisogno di un confronto con l'identità, l'origine e la storia.

Nel prossimo futuro Pro Helvetia si dedicherà al concetto di cultura popolare e ai suoi contenuti.

Scopi, criteri, tipi di progetto («Che obiettivi perseguiamo, e con quali misure?») A Animazione culturale 5.1 Culturamobile si è dimostrato valido, va assolutamente proseguito e va potenziato nella Svizzera italiana

Con Culturamobile, dal 1984 Pro Helvetia gestisce un proprio progetto socioculturale innovativo e unico in Svizzera: un modo particolare di sostenere e assistere progetti di tutte le regioni linguistiche, nati per iniziativa di gruppi impegnati. Un'équipe di cinque animatori esperti d'ambo i sessi offre la sua partnership per formulare e poi realizzare progetti, svilupparne i piani generali e allestirne i preventivi; scopo di quest'opera d'animazione, fra l'altro, è valorizzare le inizia6745

tive come lavoro culturale e motivare i gruppi a trasferire su nuovi progetti le esperienze fatte. A seconda dei bisogni, è disponibile un'infrastruttura dagli usi molteplici: due furgoni con tendone per feste e spettacoli, palcoscenico, impianto audiovisivo, attrezzatura serigrafica, videografica e fotografica, materiale per esposizioni.

Promuovere la partecipazione e progetti di base, che portino a scambi di capacità/risorse e consentano azioni comuni

Portare avanti Culturamobile è irrinunciabile, perché consente a vaste fasce della popolazione di partecipare attivamente alla vita culturale con le proprie possibilità e all'interno del proprio ambiente.

È necessario potenziare l'attività di Culturamobile nella Svizzera italiana, per tenere conto maggiormente dei bisogni culturali e della ricchezza d'idee presenti in questa regione linguistica; altro elemento da rafforzare, visto l'aumento delle domande, è il lavoro puntuale di consulenza (a integrazione dell'assistenza di progetto a medio termine).

Ciò comporta un aumento dei fondi; il preventivo di Culturamobile comprende le spese per il personale, l'infrastruttura e i costi dei progetti seguiti.

Nota al preventivo 2000: sono compresi 100 000 franchi per l'acquisto di un'apparecchiatura videodigitale.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

664 500

830 000

730 000

730 000

800 000

5.2 Animazione culturale in Svizzera: contributo alla comprensione e alla partecipazione

L'animazione culturale in Svizzera comprende la formazione culturale e l'animazione socioculturale per adulti. Nel quadro della formazione culturale per adulti e dell'animazione socioculturale, la sezione si concentra prioritariamente sul lavoro in Svizzera, ossia su: ­

progetti di formazione o animazione e manifestazioni culturali interdisciplinari, interculturali e intersettoriali;

­

convegni, workshop e simposi su problematiche attuali di politica culturale e sociale;

­

progetti destinati a una migliore diffusione dell'animazione socioculturale e della formazione culturale per adulti;

­

progetti in cui si elaborino sviluppi della storia sociale e si rendano accessibili realtà sociali odierne;

­

progetti in regioni dotate di infrastrutture culturali limitate;

­

progetti con/per gruppi cui risulti difficoltoso l'accesso a strutture e risorse della vita culturale.

Sostenendo vari progetti, anche piccoli, la sezione dà un contributo essenziale alla comprensione fra regioni, lingue e culture diverse, privilegiando nel contempo i metodi di attuazione più moderni.

Essa promuove la cultura non soltanto concedendo aiuti finanziari ma anche sotto forma di consulenza per progetti. Questo servizio, inteso come contributo alla professionalizzazione della formazione per adulti e dell'animazione socioculturale, riflette il valore attribuito alla fase 6746

1999-4855

iniziale dei progetti; vista la successiva concessione di mezzi finanziari, la consulenza è anche un modo per garantire la buona qualità degli stessi.

Consulenza per progetti: misura di sostegno da affiancare ai sussidi finanziari come garanzia di qualità

Nota al preventivo: negli anni scorsi è emerso chiaramente che i mezzi disponibili non bastano per poter sostenere nella misura necessaria la vasta gamma di progetti pilota pionieristici e di iniziative culturali impegnate proposte nelle regioni periferiche. Di qui l'aumento straordinario del preventivo all'inizio del periodo di finanziamento.

Nota sull'incremento per il 2001: la crescita si basa sull'aumento prevedibile di progetti nel contesto dell'Expo.01.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

190 500

280 000

350 000

280 000

280 000

5.3 Continuità nelle offerte ricorrenti, sostegno al lavoro di sviluppo

L'esperienza degli ultimi anni ha mostrato che spesso, in materia di formazione culturale per adulti e di animazione socioculturale, vi sono offerte ricorrenti realizzate da strutture organizzative private (giornate culturali interdisciplinari, centri regionali di cultura e formazione, iniziative di consulenza socioculturale). Per garantire una durata al prezioso lavoro di sviluppo compiuto in simili progetti, occorre sussidiare maggiormente e su periodi piuttosto lunghi tali iniziative culturali.

Specie in regioni in cui l'offerta culturale è ridotta, conservare manifestazioni simili è un complemento importante all'offerta culturale esistente, consolidata e istituzionalizzata.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

180 000

200 000

200 000

200 000

200 000

5.4 Diffusione della cultura svizzera all'estero

Negli ultimi due anni, nell'ambito di progetti di scambio si sono avuti importanti contatti con istituzioni culturali estere, in un'ottica di diffusione della cultura e della conoscenza storico-geografica della Svizzera (per esempio il convegno internazionale per docenti di tedesco ad Amsterdam). In forma isolata è già stato possibile reagire a certe domande (contributo al finanziamento di simposi, convegni ecc.); la grande e continua richiesta di un maggiore impegno svizzero ha portato a nuovi piani generali, per la cui attuazione occorrono mezzi suppletivi.

L'impegno di Pro Helvetia nel trasmettere a mediatori tematiche culturali e storico-geografiche permette di contribuire in misura rilevante a dare all'estero un'immagine differenziata della Svizzera.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

25 000

100 000

100 000

100 000

100 000

6747

B Cultura popolare 5.5 Pubblicazioni nel campo della cultura popolare, sussidi iniziali e di sviluppo a musei locali e regionali

Nel settore della cultura popolare si concedono sussidi per la fondazione e lo sviluppo a musei locali e regionali, luoghi cioè in cui vengono studiate e presentate la storia e le usanze ­ passate e presenti ­ della gente e della regione. Un altro campo è il sostegno a pubblicazioni sulle tradizioni popolari; oltre a questi testi impegnativi, è sempre più importante sussidiare anche altre forme di diffusione orientate piuttosto al vissuto (p. es. forme orali di tradizione, uso di nuove tecnologie d'informazione e comunicazione, manifestazioni su basi regionali), per rendere accessibili a vaste fasce della popolazione temi e quesiti relativi alle tradizioni popolari. Anche qui vale il principio secondo cui il confronto con la propria storia e origine rafforza l'identità e quindi è il presupposto di uno scambio culturale; a questa esigenza si può reagire in misura adeguata solo con un incremento della voce di bilancio corrispondente.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

212 000

430 000

450 000

450 000

450 000

Nuovi campi d'attività 5.6 Iniziative proprie e campagne focalizzate su temi attuali di politica sociale

La sezione animazione culturale vuole, in misura maggiore, intervenire attivamente su processi sociali in atto fissando priorità a breve termine e creando iniziative proprie, oppure reagire sussidiando progetti per periodi lunghi. In un'ottica odierna, per esempio, si può pensare a questi campi d'azione in materia di politica sociale e culturale: nuovi media (conseguenze sulla vita comunicativa e culturale), interculturalità (plurilinguismo, mutua comprensione, società pluriculturale), rapporto fra lavoro e tempo libero (mutamento di valori sociali).

Forme possibili di attuazione sono convegni, pubblicazioni, progetti di animazione o scambio ecc. La sezione animazione culturale può lanciare progetti del genere, cofinanziare iniziative di terzi, riunire vari gruppi d'interesse o assegnare mandati in tal senso.

Un ritocco verso l'alto del bilancio per questo punto-chiave consente alla sezione di concentrarsi su quesiti decisivi, fornendo stimoli di natura sia teorica sia pratica.

Budget 1998

6748

2000

2001

2002

2003

150 000

150 000

150 000

150`000

1999-4855

5.7 Forum internazionale per esperti di animazione socioculturale

Progetto di un forum internazionale per esperti dell'animazione socioculturale (nell'ambito di Culturamobile), per favorire collegamenti e scambi d'esperienze.

(compreso nella voce di bilancio 5.1, «Culturamobile») Budget 1998

Totale n. 5

2000

2001

2002

2003

1 272 000 1 990 000 1 980 000 1 910 000 1 980 000

6 Réseaux - scambi culturali internazionali La denominazione Réseaux riunisce, dal 1992, i centri culturali di Pro Helvetia all'estero e tutti i servizi trasversali (intersettoriali) che operano soprattutto con l'estero. Come dice il nome, il compito è quello di collegare in una sorta di rete le varie attività di scambio della Fondazione con l'estero; per «scambio» s'intende un ampio ventaglio di forme d'incontro e collaborazione, che possono variare molto a seconda del progetto e delle affinità fra gli operatori culturali partecipanti.

Oltre a coinvolgere e seguire meglio le succursali estere, con la creazione di Réseaux si è tenuto conto dell'importanza crescente del lavoro all'estero, che esula da quello dei singoli dipartimenti specializzati (attivi soprattutto in materia di richieste).

Il titolo Réseaux è un programma che si basa su due obiettivi principali: 1.

rafforzare la creatività, l'innovazione e la qualità dell'arte e delle scienze umane svizzere contemporanee, mettendole a contatto sul piano internazionale con sviluppi, manifestazioni e partner importanti;

2.

garantire contemporaneamente una diffusione maggiore delle creazioni svizzere nella realtà artistica internazionale (e viceversa).

Le lacune nel lavoro all'estero vanno colmate in questi modi: ­

coordinamento e collegamenti con partner esterni in Svizzera e all'estero;

­

creazione di piccoli uffici o centri culturali, il più possibile flessibili, in località estere ove una presenza permanente è necessaria.

Il lavoro del dipartimento Réseaux si suddivide in questi settori / servizi: ­

Succursali estere - centri culturali all'estero;

­

Service Initiatives culturelles;

­

Accueil et échanges avec l'étranger;

6749

­

ECSN ­ Echanges culturels Sud-Nord;

­

ECEO ­ Echanges culturels Est-Ouest («antenne» dell'Europa centrorientale).

Compiti dei singoli servizi

Oltre ai due servizi compresi da tempo nelle attività della Fondazione, cioè Initiatives (che concepisce e realizza all'estero progetti propri previsti a medio termine) e Accueil et Echanges (che cura lo scambio di persone con l'estero), Réseaux integra i due servizi di scambi culturali Est-Ovest e Sud-Nord. Mentre il sostegno culturale ai Paesi dell'Europa centrale e orientale si basa su un mandato del DFAE nell'ambito del programma parlamentare a favore dell'Est europeo, gli scambi culturali con Paesi dell'emisfero Sud sono un'attività autonoma e perequativa di Pro Helvetia iniziata già tempo fa.

Attuazione di progetti ideati da Pro Helvetia, collegamenti, coordinamento e consulenza

Réseaux agisce in forma complementare rispetto ai dipartimenti specializzati, e in collaborazione con quest'ultimi svolge una parte importante del lavoro di base per l'attività estera della Fondazione. Al lavoro di progetto vero e proprio si affianca il compito di collegare e coordinare tra loro progetti di terzi (collaborazione con il DFAE, l'UFC e istituzioni private), accordando loro consulenza e sostegno finanziario.

Progetti di scambio intersettoriali e a medio termine

Vengono sussidiati progetti di scambi e d'incontri reciproci, e in particolare quelli che, impostati a medio termine e in forma intersettoriale, sono in grado di agire a livello interdisciplinare. Nella concezione dei progetti si bada che gli artisti che vi partecipano siano coinvolti il più possibile direttamente, sia in Svizzera sia all'estero.

Realizzazione e gestione di «antenne» nell'Europa centrorientale, su mandato del DFAE

Dall'inizio degli anni Novanta, su mandato del DFAE, Pro Helvetia è responsabile di gestire la parte culturale del credito per l'Est europeo.

Nel mandato ancora in corso (1996-1998), le attività si concentrano su quattro Paesi dell'Europa centrorientale (Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca e Ungheria); per seguire i progetti in tali Paesi, nel 1992/93 la Fondazione ha aperto piccole filiali la cui funzione è chiarita dal nome («antenne»). Tali filiali vengono curate dal servizio Echanges culturels Est-Ouest (cfr. «Nuovi campi d'attività»). Siccome dal 1999/2000 il DFAE sposterà le sue attività nell'Europa sudorientale, i mezzi per le antenne centroeuropee non saranno più disponibili; 6750

1999-4855

dal 2000, però, Pro Helvetia è pronta a finanziare tre delle quattro antenne mediante i fondi ordinari a sua disposizione, purché questi ultimi vengano accresciuti in misura adeguata.

Riflessione sull'attività svolta («Che cosa è risultato valido, che cosa no?») Progetti di scambio a medio termine e in più fasi, attuati anche in Svizzera

Bisogna rinunciare, per quanto possibile, a manifestazioni espositive unilaterali e circoscritte; vanno invece promossi prioritariamente progetti impostati sul medio periodo, che possano svilupparsi in varie fasi e in cui la parte svizzera collabori strettamente con partner stranieri.

Poiché si è capito che il lavoro con l'estero deve avvenire in misura maggiore anche all'interno, simili progetti avranno luogo con maggiore frequenza anche in Svizzera.

Dove occorrono succursali della Fondazione all'estero?

Una presenza diretta in loco sotto forma di «antenna» (nel senso letterale del termine), in Paesi e regioni ove non ci si può basare su un'ampia tradizione di scambi culturali, è uno strumento efficace e il presupposto migliore per promuovere ­ intensificando il dialogo fra culture ­ la creazione culturale e artistica svizzera. Affinché la diffusione internazionale della nostra arte e cultura possa funzionare in forma durevole (al di là del singolo evento), promuovendo gli scambi reciproci, in questi luoghi occorre una struttura permanente.

In Paesi e località già ben collegati con la Svizzera e con cui esistono molteplici rapporti in campo artistico e culturale, non occorre una rappresentanza di Pro Helvetia; è stata quindi soppressa, per esempio, la succursale della Fondazione a Berlino.

Limiti («Che cosa non facciamo, e perché?») Non vengono sussidiati progetti che si limitano a sole pubblicazioni, perché il mezzo principale di un incontro duraturo dev'essere il contatto diretto fra persone.

Nuovi campi d'attività

Nuove esigenze e nuovi compiti

Negli ultimi anni il dipartimento Réseaux di Pro Helvetia si è assunto molti compiti aggiuntivi: ampliamento delle attività di Initiatives anche oltre i confini dell'Europa orientale, iniziative proprie negli scambi Sud-Nord e scambi universitari all'interno del servizio Accueil et Echanges, cui vanno aggiunte le neoistituite succursali di Milano e del Sudafrica e le «antenne» nell'Europa centrorientale, che a partire dal 2000 dovranno essere rilevate dal DFAE. A questa forte espansione dei compiti di Réseaux non si è affiancata una crescita adeguata in termini di strutture e personale.

Per conseguire gli scopi di Réseaux e corrispondere ai relativi criteri (v. sopra), il lavoro non può limitarsi all'assegnazione di sussidi: le «prospettive di rendita» si assottiglierebbero in misura improponibile, per mancato rispetto delle condizioni quadro. In molti casi sono richieste anzitutto consulenza, assistenza e un sostegno alla diffusione; per garantire un impiego ottimale delle risorse occorrono inoltre una verifica e un controllo paralleli nonché una valutazione finale dei pro6751

getti. Ciò vale sia per progetti lanciati in proprio sia per richieste presentate alla Fondazione da terzi; tutti questi compiti, però, richiedono molto personale.

Scopi, criteri, tipi di progetto («Che obiettivi perseguiamo, e con quali misure?») 6.1 Succursali all'estero Succursali estere: centri culturali e uffici di collegamento al servizio della cultura svizzera contemporanea

In confronto con istituti culturali stranieri, Pro Helvetia ha solo pochissime succursali all'estero. Queste ultime devono per quanto possibile tenere conto delle condizioni locali e non rispecchiano pertanto un modello unitario: mentre nei Paesi vicini per lingua e per cultura si gestiscono veri e propri centri culturali svizzeri che fungono anche da sedi di manifestazioni (a Parigi e a Milano), in Paesi più lontani sono stati creati uffici di collegamento o «antenne» (al Cairo, a Città del Capo e nell'Europa centrorientale). Il loro scopo è servire da piattaforme e da cinghie di trasmissione, sia per mettere in contatto la cultura svizzera con quella del Paese che li ospita sia per provvedere, in generale, a una sua maggiore diffusione internazionale.

La divulgazione e conoscenza internazionale di attività culturali svizzere sono il miglior presupposto per una comprensione più vasta delle posizioni svizzere nei campi più svariati. Particolari sforzi saranno dedicati, nel prossimo periodo di finanziamento, ad aumentare collegamenti e coordinamento fra le varie succursali estere e il servizio Initiatives.

6.1.1

Centro culturale svizzero di Parigi

Fin dalla sua creazione (1985), il Centro culturale svizzero di Parigi (CCSP) ha moltiplicato i suoi sforzi e progetti, facendosi apprezzare nell'ambiente parigino e diventando un autentico punto di riferimento per gli artisti svizzeri che vogliono farsi conoscere in Francia.

Il compito dell'équipe si è quindi notevolmente ampliato. Per superare la boa del 2000, inoltre, Pro Helvetia ritiene necessario rispondere in misura maggiore alla domanda di giovani artisti ancora non riconosciuti; si pensa quindi di assegnare una nuova funzione alla saletta «J.-J. Rousseau», che nel quadro di una riprogrammazione potrebbe divenire, di volta in volta, galleria d'esposizione per giovani artisti plastici e per fotografi, luogo di letture e d'incontri letterari in rapporto più immediato con l'attualità editoriale, sede di conferenze e punto d'appoggio per gli enti culturali svizzeri desiderosi di stabilire contatti a Parigi (conferenze stampa, riunioni ecc.).

Oltre a questi scopi, nei prossimi anni il CCSP dovrebbe venire impiegato di più come cerniera e «antenna» della Fondazione per attività in tutta la Francia: i progetti ideati dalla succursale parigina, ad esempio, dovrebbero venire diffusi in altre località francesi, in collaborazione con il servizio Initiatives e con i dipartimenti specializzati. Il CCSP ha dimostrato la sua efficacia come luogo apprezzato della vita culturale di Parigi; nel periodo di finanziamento 2000-2003 si tratta di sfruttare gli effetti sinergici resi possibili da queste nuove funzioni.

6752

1999-4855

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

1 485 000 1 850 000 1 950 000 2 050 000 2 150 000 6.1.2 Centro culturale svizzero di Milano

Aperto nel 1997, il Centro culturale svizzero di Milano (CCSM) funge da cerniera tra la vita culturale svizzera e quella italiana. La sua attività si basa su due pilastri: 1.

Ufficio di collegamento e centro culturale: ­ ufficio di contatto e coordinamento, piattaforma Svizzera-Italia; ­ programma interno di manifestazioni nei locali del CCSM.

2.

Lancio e attuazione di progetti in tutta Italia (insieme al servizio Initiatives), d'intesa con partner italiani e/o di altri Paesi (diffusione di progetti, produzioni in proprio, coproduzioni).

Il Centro ha iniziato l'attività con il massimo successo, procurandosi già un notevole pubblico di affezionati; per mancanza di mezzi e di personale, tuttavia, soprattutto i compiti di Initiatives sono stati svolti in misura insufficiente. I fondi aggiuntivi per il CCSM non vanno usati prioritariamente per ampliare il programma di manifestazioni; si cercherà piuttosto di essere più attivi in tutta Italia, se possibile d'intesa con l'Istituto svizzero di Roma.

Budget 1998

838 000

2000

2001

2002

2003

950 000 1 050 000 1 150 000 1 250 000

6.1.3 Pro Helvetia al Cairo

La succursale al Cairo lancia e segue progetti in Egitto e nei Paesi arabi; il lavoro dei delegati di Pro Helvetia va proseguito puntando di più su progetti di dialogo, in collaborazione con operatori e istituzioni culturali locali. Vari progetti nei settori arti visive, cinema/video, musica, teatro/danza e letteratura si svolgono mediante i rispettivi dipartimenti della Fondazione. Grazie alla collaboratrice indipendente con sede a Gaza dall'inizio del 1997, che può sbrigare compiti organizzativi e logistici, è possibile realizzare singoli progetti anche in Palestina. Per sfruttare appieno le possibilità dell'ufficio regionale, occorre assolutamente coinvolgere maggiormente nei progetti anche altri Paesi vicini all'Egitto; la spesa suppletiva necessaria è scarsa e rende molto (effetti di moltiplicazione).

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

230 000

350 000

375 000

425 000

450 000

6753

6.1.4 Liaison Office South Africa (Città del Capo)

Aperto all'inizio del 1998, il `Liaison Office' in Sudafrica è la succursale più recente di Pro Helvetia all'estero; anche se la sua sede amministrativa si trova al centro di Città del Capo, ciò non toglie che l'ufficio possieda tutte le caratteristiche di un'unità mobile destinata a coprire l'intero Sudafrica.

Istituendo questo ufficio regionale si sono potute sfruttare le esperienze delle «antenne» nell'Europa centrorientale; il modello agile e mobile sperimentato in Sudafrica dovrebbe, a sua volta, avere effetti di feedback sul funzionamento delle altri succursali estere.

Il `Liaison Office' mira soprattutto a incoraggiare gli scambi fra persone e istituzioni attive nel campo culturale in Svizzera e in Sudafrica, quindi non dispone di una sala nella quale presentare manifestazioni, ma utilizza le sedi culturali già esistenti in loco.

Legato fisicamente al consolato svizzero di Città del Capo, l'ufficio opera in collaborazione con i rappresentanti diplomatici svizzeri in Sudafrica, pur restando indipendente per quanto riguarda la programmazione.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

150 000

300 000

325 000

375 000

400 000

6.1.5 Initiatives, «antenna» ambulante di Pro Helvetia

Il servizio Initiatives culturelles si può definire una «succursale estera ambulante» di Pro Helvetia. Poiché in tutti i Paesi con cui è auspicabile collaborare per motivi finanziari è escluso che si possano istituire succursali, Initiatives ­ insieme ai dipartimenti specializzati ­ coopera con i Paesi più svariati in funzione dei progetti, lanciando iniziative intersettoriali e internazionali in collaborazione con operatori culturali, con altre istituzioni svizzere e con organizzazioni partner straniere.

Initiatives realizza manifestazioni in tutti gli ambiti artistici: arti visive, danza, teatro, musica, letteratura e cinema. Oggi bisogna tenere conto del fatto che le arti interagiscono e si amalgamano sempre più; Pro Helvetia deve, a questo proposito, assicurare e svolgere maggiormente una funzione trasversale.

Spesso gli interventi indicati, circoscritti o a lungo termine, si rivolgono ancora all'Europa, perché il bisogno d'integrazione della Svizzera rispetto ai Paesi vicini rimane notevole. Per promuovere la conoscenza e l'inserimento internazionale degli artisti svizzeri e per realizzare progetti di scambio e coproduzioni validi, occorre sviluppare progetti in Svizzera.

6.1.5.1

Progetti di promozione e diffusione

Sviluppare e intensificare una rete di contatti fra regioni, città, fondazioni e istituzioni nazionali e internazionali (p. es. una serie di manifestazioni all'estero o «vetrine» della danza e del teatro per professionisti del settore).

6754

1999-4855

6.1.5.2 Progetti tematici

Ricerche sull'interdisciplinarietà, su un tema, su una disciplina o su un artista (p. es. le manifestazioni tematiche e internazionali Suisse visionnaire e Voglio vedere le mie montagne).

6.1.5.3

Progetti di scambio e coproduzione

Progetti a lungo termine fra artisti, città e regioni svizzere e straniere (p. es. con la Bosnia, i Paesi mediterranei e il Sudamerica).

È il nuovo assetto internazionale a esigere contatti più intensi con regioni extraeuropee e/o poco considerate in passato. Questi cambiamenti possono dipendere da più motivi, quali la situazione di emergenza in Bosnia, la problematica dei Paesi limitrofi del Mediterraneo, il rafforzamento della vita culturale di un Paese per mezzo degli scambi, le opportunità e il livello qualitativo dei partner.

Per il periodo 2000-2003 si tratta anzitutto di consolidare in modo significativo le attività esistenti e consentire quindi lo sviluppo di attività extraeuropee, soprattutto mediante progetti di scambio e coproduzioni a lungo termine.

Questo campo, affiancato ai compiti sussidiari di Pro Helvetia, ha importanza essenziale: da un lato permette flessibilità e libertà d'azione (necessarie se si vuole dare risposta adeguata alle domande di un ambiente culturale che è mobile per definizione), dall'altro offre uno strumento indispensabile per svolgere una politica culturale dinamica, per sfruttare al massimo le sinergie esistenti e infine per contribuire a dare un'immagine viva non solo dell'istituzione bensì, in primo luogo, della vita artistica del nostro Paese nei suoi scambi con il mondo.

Nuove esigenze e prospettive

Nei prossimi anni si prevede di collegare e coordinare maggiormente le attività del servizio Initiatives con i programmi delle nostre succursali estere; si pensa particolarmente a quelle del Cairo (per l'area mediterranea) e di Città del Capo (per l'Africa meridionale) ma anche di Parigi (per la Francia), mentre il Centro culturale svizzero di Milano dispone di un proprio bilancio per progetti realizzati in Italia.

Budget 1998

645 000

2000

2001

2002

2003

900 000 1 000 000 1 100 000 1 200 000

6.2 Accueil et Echanges avec l'étranger Accueil et Echanges sostiene lo scambio di persone nell'ambito di progetti

Accueil et Echanges promuove e sostiene lo scambio di persone (da e per la Svizzera) nell'ambito di progetti, fungendo da intermediario fra operatori artistici e culturali svizzeri e stranieri, istituzioni culturali, università, ambasciate e altre istituzioni politiche. I principali settori di intervento sono: il sostegno a soggiorni di studio e informazione per operatori culturali o studiosi di scienze umane stranieri che compiano ricerche su un tema svizzero; i sussidi per partecipazioni a convegni, simposi o festival e per letture pubbliche, conferenze e workshop di operatori culturali svizzeri all'estero; la promozione degli scambi in ambito universitario.

6755

6.2.1 Soggiorni in Svizzera

Soggiorni di studio e informazione per artisti stranieri di tutte le discipline artistiche (o per studiosi delle stesse), che nel nostro Paese vogliano compiere ricerche su un tema culturale svizzero o familiarizzarsi con aspetti di attività artistiche svizzere.

La collaborazione attiva (e nell'ambito di progetti) fra operatori artistici o culturali stranieri e artisti o studiosi svizzeri dovrebbe aumentare i collegamenti esistenti; a tale scopo vanno sfruttate le nuove possibilità aperte da Internet.

Particolare importanza va data all'organizzazione dei soggiorni e all'assistenza degli ospiti stranieri in Svizzera nonché ai loro contatti ulteriori; l'organico attuale del servizio Accueil et Echanges ha consentito di svolgere questo compito soltanto a livello embrionale. La necessità di potenziare il sostegno ad artisti e studiosi stranieri durante viaggi in Svizzera comporta inoltre un aumento dei mezzi.

In questo settore ­ definito prioritario per la politica estera culturale della Svizzera nell'ambito dei colloqui «tripartiti» con il DFAE e l'UFC ­ occorre potenziare in misura considerevole le risorse, al fine di focalizzare maggiormente gli interventi.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

175 000

275 000

325 000

350 000

400 000

6.2.2 Partecipazione a convegni, simposi e festival

Sia che operatori artistici e culturali svizzeri si rechino a un incontro all'estero, sia che relatori stranieri partecipino a manifestazioni svizzere d'impatto nazionale o internazionale (p. es. in campo artistico, cinematografico, musicale o letterario), Accueil et Echanges continuerà a suggerire, preparare e finanziare la partecipazione di persone competenti e che dispongano delle necessarie doti comunicative a convegni, simposi e festival nel campo delle arti e dei rispettivi studi teorici; questo su iniziativa propria della Fondazione, su proposta di rappresentanze diplomatiche o su richiesta di organizzatori.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

212 000

275 000

300 000

325 000

325 000

6.2.3 Conferenze, workshop, letture pubbliche

In questo campo hanno netta priorità le letture pubbliche, le conferenze, i workshop e altre manifestazioni che si svolgono all'estero ­ sia singole sia inserite in tournée ­ di artisti o esperti svizzeri; una novità è il sostegno da accordare anche a progetti su Internet con spiccato carattere di collegamento.

Pro Helvetia intende potenziare anche la realizzazione di manifestazioni in Svizzera con ospiti stranieri, purché queste avvengano nell'ottica dello scambio e dei collegamenti. Le manifestazioni che 6756

1999-4855

riuniscono artisti, scrittori, studiosi di scienze umane provenienti da tutto il mondo costituiscono contributi importanti all'arricchimento culturale del nostro Paese, se hanno luogo in un contesto adatto; queste nuove esigenze comportano sforzi aggiuntivi di coordinamento, diffusione e collegamento.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

212 000

300 000

300 000

325 000

350 000

6.2.4 Scambi universitari

La presenza di professori, assistenti universitari e artisti svizzeri in atenei stranieri verrà promossa secondo nuove modalità.

Pro Helvetia intende puntare maggiormente su modelli flessibili, agili, possibilmente interdisciplinari e soprattutto finanziati e organizzati in modo bilaterale, cercando inoltre una diversificazione geografica (oltre che negli Stati Uniti, più programmi in Europa, Sudamerica, Africa, Asia e Medio Oriente). Vari organi scientifici svizzeri (Fondo nazionale svizzero della ricerca scientifica, Ufficio centrale universitario svizzero, CoCo, Ufficio federale dell'educazione e della scienza) restano partner e consulenti di Pro Helvetia, che d'intesa con loro dovrà, nelle sue attività di promozione in questo campo, favorire modelli con questi orientamenti fondamentali: ­

garantire un effetto durevole (nel senso di progetti non solo circoscritti ma suscettibili di svilupparsi);

­

concentrarsi su temi di studio culturali e umanistici;

­

inserimento ottimale in reti di comunicazione locali, con lo scopo di promuovere i rapporti;

­

privilegiare le manifestazioni alle quali i partner locali e le organizzazioni che le ospitano sono disposte ad accordare un sostegno finanziario e sul piano organizzativo.

Per poter aderire a offerte interessanti di partnership nel quadro dell'insegnamento e della ricerca, occorre privilegiare soluzioni flessibili, anche sul piano temporale: per esempio modelli come il Centro svizzero di documentazione e di ricerca all'Università di lingue straniere di Pechino, gestito, anche per quanto riguarda le attività, in collaborazione con la Conferenza dei rettori delle università svizzere, e che permette di attuare progetti di scambio nelle due direzioni.

Nuove esigenze e nuovi progetti

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

175 000

250 000

275 000

300 000

325 000

Affinché il servizio, a parte il semplice disbrigo amministrativo dei progetti (sempre più numerosi), possa dedicarsi in misura maggiore e più adeguata ai collegamenti/coordinamenti necessari fra le persone, alla valutazione e prosecuzione dei progetti nonché a compiti sempre più esigenti in termini di contenuti, è necessario aumentare i mezzi 6757

finanziari e il personale. In futuro Accueil et Echanges intende far sì che la sua attività di mediazione assuma un rilievo maggiore, rendendo più visibili all'esterno i suoi progetti; lo sviluppo di speciali pagine aggiornate di continuo su Internet costituisce quindi un valido supporto per migliorare lo scambio di informazioni sul piano internazionale.

6.3 Echanges culturels Sud-Nord 6.3.1 Promozione della comprensione per le culture dell'emisfero Sud

Il servizio Echanges culturels Sud-Nord è stato istituito a metà degli anni Ottanta, quando si è capito che in questo settore ancora poco consolidato occorreva una politica specifica di promozione culturale.

Uno dei suoi compiti principali consiste nel creare maggiore comprensione per i contributi culturali dell'emisfero Sud, nella musica come nel cinema, nella letteratura, nel teatro, nella danza o nelle arti visive; a tale scopo Pro Helvetia svolge funzioni di consulente/intermediaria e se possibile realizza progetti in proprio, badando a un coordinamento particolarmente stretto con le organizzazioni partner.

6.3.2

Criteri di promozione

Oltre al criterio, fondamentale, della qualità artistica, nella promozione di progetti Sud-Nord si dà importanza a criteri speciali.

Vanno sostenute soprattutto manifestazioni che: ­

consentano uno scambio diretto e incontri personali con artisti e intellettuali dei Paesi meridionali;

­

puntino su una collaborazione paritetica e durevole fra i partecipanti dei due emisferi;

­

diffondano la cultura del Sud anche e specialmente in città piccole e in regioni svizzere rurali, che hanno poca dimestichezza con eventi culturali;

­

non trattino la cultura del Sud come un supplemento esotico al programma, ma la considerino come espressione artistica indipendente.

Oltre a sussidiare richieste circoscritte, negli scambi culturali SudNord Pro Helvetia intende potenziare la collaborazione con istituzioni, animatori culturali e organizzatori esperti in Svizzera e all'estero.

6.3.3 Priorità nel lavoro con l'estero

La Fondazione resta dell'avviso che vada data priorità assoluta al mandato assegnatole dal messaggio del Consiglio federale nel 1991 e nel 1995: sostenere maggiormente progetti che mirino a creare e sviluppare rapporti culturali con i Paesi dell'emisfero Sud. Per soddisfare i bisogni di consulenza e mediazione, in costante crescita, e per poter svolgere compiti di coordinamento, particolarmente importanti in questo campo, occorre aumentare significativamente le risorse.

6758

1999-4855

6.3.4 Nuove esigenze e focalizzazioni geografiche

Il `Liaison Office' recentemente aperto a Città del Capo promuoverà attivamente i contatti con le realtà culturali che si vanno formando nell'Africa meridionale, e ciò richiede mezzi supplementari; da modello funge la succursale di Pro Helvetia aperta al Cairo nel 1987, che con grande successo ha gettato un ponte fra operatori culturali della Svizzera e del mondo arabo. L'attività della Fondazione si focalizza geograficamente su queste due presenze locali, ma sempre più anche su persone di fiducia che possono venire assunte come operatori culturali indipendenti per progetti specifici (p. es. in Bolivia, India e Senegal).

Budget 1998

2000

2001

430 000

800 000

900 000

2002

2003

900 000 1 000 000

6.4 Scambi internazionali nel campo della cultura popolare Cultura popolare

Giacchè in tutti i settori della produzione artistica Pro Helvetia intende accordare maggiore attenzione ai progetti e alle richieste che toccano l'ambito della cultura popolare (progetti cioè che consentono a un vasto pubblico di partecipare a manifestazioni culturali e/o di realizzare attività culturali), anche nel lavoro con l'estero sarà particolarmente utile promuovere progetti concepiti all'insegna di questo principio.

Ciò vale in special modo per Accueil et Echanges (scambi di persone fra Svizzera ed estero) e per gli scambi culturali Sud-Nord: qui la collaborazione con partner di Paesi meridionali, ove per esempio le masse popolari non fanno distinzioni fra «arte» e «artigianato», apre prospettive promettenti e finora poco sfruttate per varie forme d'espressione della cultura popolare svizzera.

Budget 1998

Totale n. 6

2000

2001

2002

2003

200 000

200 000

200 000

200 000

4 552 000 6 450 000 7 000 000 7 500 000 8 050 000

7 «Antenne» nell'Europa centrorientale Prosecuzione delle «antenne» nell'Europa centrorientale, finora finanziate dal DFAE

Per gli anni 1999-2001 il DFAE ha affidato a Pro Helvetia un nuovo mandato per lo scambio culturale con l'Europa orientale; responsabile/competente per tale mandato è a sua volta la DSC (Direzione dello sviluppo e della cooperazione) o la DCE (Divisione della collaborazione con l'Europa orientale). Le attività verranno spostate dall'Europa centrorientale a quella sudorientale (Romania, Bulgaria, Macedonia, Albania) e alla CSI (Ucraina).

Per evitare lo smantellamento della collaborazione culturale con i Paesi di Visegrad e un brusco ritiro dopo che per otto anni Pro Helvetia ha lavorato in quest'area, la Fondazione è disposta ad assumersi il 6759

compito di curare i rapporti culturali con l'Europa centrorientale come con quella orientale. I bisogni corrispondenti verranno questa volta coperti mediante il credito ordinario concessole per il quadriennio 2000-2003; a tale scopo occorrono mezzi suppletivi.

La Fondazione progetta di rilevare come succursali proprie le «antenne» nei Paesi di Visegrad, che saranno finanziate solo sino alla fine del 1999 dal credito speciale del DFAE per l'Europa orientale. In tre di esse, che diverranno «centri di contatto» e «uffici regionali», le infrastrutture verrebbero adeguate al profilo mutato delle attività, mentre la quarta (probabilmente quella di Bratislava) verrebbe chiusa. In ogni caso Pro Helvetia deve riservarsi la possibilità di sperimentare altre forme di presenza e rappresentanza nei Paesi dell'Europa centrorientale (a seconda delle risorse finanziarie disponibili) o un impiego diverso dei mezzi (a seconda delle esigenze).

Per motivi di risparmio le antenne verranno ridimensionate e in futuro esse saranno gestite come uffici di collegamento, senza biblioteche né centri di documentazione. Si può risparmiare sui costi sia riducendo l'infrastruttura sia facendo sì che a medio termine la gestione passi, per quanto possibile, a personale locale; i servizi che verrebbero a cadere in questo campo dovrebbero in parte venire compensati da un potenziamento dei collegamenti via Internet.

Diversamente da quanto è avvenuto durante il mandato del DFAE, in futuro in primo piano vi saranno i progetti di scambio con la Svizzera; vanno limitati, perciò, i mezzi a disposizione di chi dirige le antenne per progetti la cui rilevanza si limita al rispettivo bacino d'intervento.

Per non mettere in pericolo il lavoro svolto finora, in certi casi verranno tuttavia ancora sostenuti progetti locali, anche se non hanno rapporti diretti con la Svizzera (promozione diretta di operatori culturali autoctoni).

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

(1998: mediante il DFAE)

1 306 000 1 306 000 1 306 000 1 306 000

Totale n. 7

1 306 000 1 306 000 1 306 000 1 306 000

8 Comunicazione e servizio cinema 8.1 Comunicazione Riflessione sull'attività svolta («Che cosa è risultato valido, che cosa no?») Il dipartimento comunicazione produce supporti informativi sulla vita culturale della Svizzera; il materiale stampato (Opuscoli Pro Helvetia, rivista Passages, «Ritratti di compositori», diversi prospetti) corrisponde alla quantità prodotta da un editore medio. La casa editrice della NZZ, molto quotata, si è espressa per scritto in termini estrema6760

1999-4855

mente positivi sul contenuto e sulla grafica degli Opuscoli; in breve tempo la domanda in Svizzera è molto aumentata.

Il dipartimento informa anche sulle attività della Fondazione; oltre alla conferenza stampa annuale, organizza nelle regioni linguistiche incontri con i media, dedicati a speciali attività dei singoli dipartimenti.

Di norma questi incontri ­ sui Cahiers d'artistes, sulle commesse letterarie o su quelle musicali ­ hanno avuto buona risonanza; solo una conferenza stampa annuale a Friburgo non ha attirato l'interesse dei media, perché i giornalisti dei grandi centri non hanno voluto recarsi nella città bilingue.

All'estero, invece, riscuotono un grande interesse gli Opuscoli Pro Helvetia, che illustrano singoli aspetti della vita culturale in Svizzera; soltanto quelli in italiano non hanno trovato molti lettori in Ticino o in Italia.

L'esperienza insegna che il colloquio diretto e la distribuzione diretta dei mezzi d'informazione creano buoni contatti con persone interessate alla Svizzera o alle attività di Pro Helvetia. Grazie agli stand allestiti dal segretariato della Fondazione, per esempio, è stato possibile fornire direttamente informazioni in un congresso per docenti di lingue ad Amsterdam, alla fiera libraria di Francoforte, alla Fiera d'Arte di Bologna e al Salon du livre et de la presse di Ginevra.

Talvolta l'ufficio informazioni culturali del centro di documentazione è sommerso di domande provenienti dall'Europa orientale e centrale o dall'area nordafricana, con conseguenti sovraccarichi di lavoro.

Non è stato ancora possibile collegare direttamente il calendario elettronico delle manifestazioni presentato su Internet alla gestione interna delle richieste di sussidi.

Scopi, criteri, tipi di progetto («Che obiettivi perseguiamo, e con quali misure?») 8.1.1 Informazione sull'attività di Pro Helvetia

Con comunicati stampa e relazioni via Internet o agenzie informative, con la produzione e l'invio di un rapporto annuale particolareggiato, durante incontri stampa, con la presenza a fiere e un vasto calendario di manifestazioni, vengono fornite regolarmente informazioni sulle attività di Pro Helvetia in Svizzera e all'estero.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

175 000

210 000

250 000

250 000

250 000

8.1.2 Pubblicazioni su temi culturali analizzati in una prospettiva svizzera: opuscoli

Le poche case editrici svizzere ancora esistenti pensano e operano, di norma, nella rispettiva regione linguistica; la Fondazione si distingue per il fatto che la sua attività tiene conto di tutta la Svizzera. Caratteristico degli Opuscoli Pro Helvetia e della rivista Passages è l'approccio a temi culturali nell'ottica dell'intero Paese; ciò significa che

6761

ogni volta vengono illustrate manifestazioni e produzioni artistiche di tutte e quattro le aree culturali svizzere.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

275 000

400 000

400 000

400 000

400 000

8.1.3 Rivista Passages

I contributi alla rivista Passages, pubblicata due volte l'anno in tre versioni linguistiche, in futuro saranno accessibili anche su Internet.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

240 000

260 000

260 000

260 000

260 000

8.1.4 Abbonamenti a riviste e giornali

Intensificando la diffusione di abbonamenti a riviste e giornali svizzeri in tutto il mondo, a istituzioni culturali e al personale che opera all'interno delle stesse viene offerta la possibilità d'informarsi costantemente sulla vita culturale svizzera.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

32 000

32 000

32 000

32 000

32 000

8.1.5 Ampliamento dei fogli informativi su artisti svizzeri

Oltre ai «Ritratti di compositori» e alla nuova collana sui cineasti svizzeri, una serie di pubblicazioni sugli scrittori svizzeri avvicinerà l'estero alla nostra realtà letteraria, in varie lingue e con estratti tradotti. Le tre serie informative sono utilizzabili anche come poster per manifestazioni all'estero con artisti svizzeri.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

45 000

125 000

125 000

125 000

125 000

8.1.6 Serie di conversazioni su temi culturali

Una nuova serie di manifestazioni affronta temi culturali su scala svizzera; come fori di dibattito specializzato verranno potenziati i dibattiti sulla realtà contemporanea in campo teatrale, coreografico, architettonico o letterario.

8.1.7

Resoconti di artisti

La futura pubblicazione Projekte - projets mostrerà, con resoconti di artisti, come l'arte svizzera viene diffusa nel mondo; essa servirà inoltre a sostenere le pubbliche relazioni di Pro Helvetia e a promuovere la comprensione per gli artisti.

6762

1999-4855

8.1.8 Informazione diffusa via Internet

Un calendario elettronico (su Internet) informerà su tutte le manifestazioni culturali svizzere all'estero, con nomi, luoghi e date; in tal modo si terrà conto dell'importanza crescente attribuita, su scala mondiale, alle informazioni accessibili per via elettronica. Il collegamento del sito Internet di Pro Helvetia col sistema di ricerca elettronica culturelinks.ch, inoltre, dà la possibilità di accedere più facilmente a dati sulla realtà culturale svizzera; in parallelo verrà potenziata l'offerta informativa interna della Fondazione via Internet.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

30 000

90 000

90 000

90 000

90 000

8.1.9 La distribuzione delle pubblicazioni di Pro Helvetia consente una presenza su scala mondiale ed è il presupposto per lo sviluppo del suo programma.

Totale n. 8.1

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

55 000

100 000

100 000

100 000

100 000

852 000 1 217 000 1 257 000 1 257 000 1 257 000

8.2 Servizio cinema Riflessione sull'attività svolta («Che cosa è risultato valido, che cosa no?») Contributo alla diffusione e alla promozione dell'immagine della Svizzera all'estero

La realtà cinematografica svizzera, piccola in termini quantitativi, non è un'industria ma una manifattura d'alto livello per quanto attiene ai contenuti artistici e tematici, la cui qualità è apprezzata da conoscitori e organizzatori di programmi culturali stranieri.

Il servizio cinema, che ogni anno organizza una quarantina di manifestazioni all'estero con circa 300 pellicole, oggi ormai non può più tenere il passo con la crescente richiesta di film svizzeri. Queste proiezioni nell'ambito dei nostri progetti sono ben frequentate, salvo in Paesi europei e soprattutto confinanti con la Svizzera (Germania, Francia, Italia, Austria); qui sono divenuti problematici soprattutto i programmi che vorrebbero offrire una panoramica pluriennale sulla nostra produzione cinematografica, perché l'etichetta «cinema svizzero» ormai non basta più ad attirare spettatori. Vengono auspicati più spesso, invece, programmi su un singolo tema o magari di accompagnamento a mostre.

Eco positiva al progetto Switzerland and World War II

L'esperienza positiva e la notevole risonanza del progetto Switzerland and World War II, realizzato nel 1997/98 negli USA (ove 12 film svizzeri degli anni 1946-1997 sono stati proiettati e commentati, con la partecipazione di storici e cineasti, a Boston, Chicago, Houston, 6763

Los Angeles, New York e Washington), attestano il forte desiderio d'incontri e di scambi.

Oltre a programmi che in futuro andrebbero concepiti più in termini tematici, dobbiamo anche proporre pacchetti che presentino il cinema come arte, quindi serie di proiezioni dedicate al sonoro, alla luce, alla cinepresa ecc.; in futuro occorrerà porre maggiore attenzione nella programmazione, affinchè le proposte siano veramente in sintonia con le esigenze dei Paesi ospitanti.

Limiti («Che cosa non facciamo, e perché?») Cooperazione nel lavoro con l'estero

Insieme alla sezione cinema dell'Ufficio federale della cultura, nel settembre 1998 Pro Helvetia ha dato mandato di stilare un piano generale per la collaborazione futura delle istituzioni attive all'estero nel campo del cinema svizzero; l'obiettivo è la messa a punto di un piano comune al fine di intensificare la cooperazione.

Scopi, criteri, tipi di progetto («Che obiettivi perseguiamo, e con quali misure?») 8.2.1

Scambi fra le regioni linguistiche

In Svizzera il servizio cinema sostiene programmi che coltivano e favoriscono gli scambi culturali fra le regioni linguistiche. Pro Helvetia accorda contributi finanziari a programmi cinematografici che in ognuna delle quattro regioni presentano film di un'altra regione, mettendo a disposizione, se necessario, le copie delle relative pellicole.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

50 000

50 000

50 000

50 000

50 000

8.2.2 Programmi cinematografici assistiti per l'estero

Il servizio cinema ­ in collaborazione con partner non commerciali come cineteche, cinema comunali, istituti culturali, cineclub, università ecc. ­ presenta all'estero programmi con film svizzeri, all'insegna dello scambio culturale bilaterale. Queste manifestazioni sono accompagnate da cineasti o specialisti che spiegano i film al pubblico e consentono di conoscere meglio il cinema svizzero nel suo insieme. I programmi sono concepiti in collaborazione con i partner.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

805 000

800 000

800 000

800 000

800 000

Nuovi campi d'attività 8.2.3 Diffusione e promozione del cinema svizzero

Il servizio cinema lancia, concepisce, organizza e/o sussidia manifestazioni culturali con film svizzeri, affinché la notorietà di queste opere sia maggiore anche nel nostro Paese: ci sembra paradossale agire 6764

1999-4855

meno in patria che all'estero per la diffusione culturale del cinema svizzero. Chi non può partecipare ai festival di Locarno, Soletta o Ginevra, oggi sempre più di rado ha la possibilità di conoscere film svizzeri; il pubblico svizzero apprezza poco il nostro cinema anche perché, in fondo, non lo conosce affatto.

Per avvicinare cinema svizzero e spettatori svizzeri in un numero maggiore di località, all'interno del Paese Pro Helvetia vuole scegliere vie nuove e ampliare il lavoro di diffusione, fungendo quindi da intermediaria non solo fra regioni linguistiche ma anche all'interno di una singola regione (il più possibile, ovviamente, in collaborazione con cineclub esistenti o con organi come Cinélibre).

Si potrebbero offrire pacchetti di film su temi di attualità: per esempio Switzerland and World War II, una serie di film accompagnata da conferenze e presentata nel 1997 in varie città degli USA, avrebbe potuto circolare anche in Svizzera. Si potrebbero concepire programmi con temi come «Svizzera multiculturale: una leggenda?» o «Politica d'asilo per i profughi», ma anche pacchetti che, analogamente al nostro lavoro con l'estero, presentino e diffondano il cinema come arte; e così pure retrospettive di cineasti dimenticati o troppo poco noti, o serie comprendenti opere di registi rinomati sul piano internazionale.

Budget 1998

2000

2001

2002

2003

200 000

200 000

200 000

200 000

8.2.4 Diffusione in Svizzera di programmi cinematografici stranieri, culturalmente importanti e necessari

Pro Helvetia pratica già in alcuni campi uno scambio culturale bilaterale con l'estero; ora si tratta di farlo anche nel settore cinematografico, d'intesa con la sezione cinema dell'UFC, in cooperazione con gli oltre 70 cineclub e con la loro associazione-quadro Cinélibre.

Programmi interessanti e necessari di film stranieri devono poter venire presentati a un pubblico svizzero, in base al principio della reciprocità.

Budget 1998

Totale n. 8.2

2000

2001

2002

2003

150 000

150 000

150 000

150 000

855 000 1 200 000 1 200 000 1 200 000 1 200 000

9 Attività intersettoriali Progetti e iniziative in proprio a carattere interdisciplinare e/o importanti per la politica culturale

Per sostenere sia progetti di terzi sia iniziative proprie che toccano diversi settori della produzione artistica e che rivestono una notevole importanza in termini di politica culturale, Pro Helvetia dispone di un'apposita voce nel suo bilancio, un «pool» al quale il comitato direttivo attinge i fondi necessari su richiesta di più di un gruppo di lavoro.

6765

Simili progetti e attività a carattere interdisciplinare e di rilievo per la politica della Fondazione, finanziati appunto dal «pool», sono ad esempio la collana di pubblicazioni Cahiers d'artistes (cfr. 1.4), il programma culturale nell'ambito dell'invito alla Svizzera per la fiera libraria di Francoforte, il variegato progetto di scambio con l'Asia sudorientale Catur Yuga (1997/98) o la serie di film Switzerland and World War II (1997/98).

Il «pool» permette anche di accordare sussidi ad artisti svizzeri che si esibiscono nell'ambito di manifestazioni organizzate dalle capitali europee della cultura.

L'importanza di simili «investimenti» volti a migliorare l'immagine della Svizzera all'estero è indicata nel capitolo introduttivo «Promozione culturale in una realtà che muta rapidamente»: solo attuando una cooperazione attiva e uno scambio costante con l'estero la cultura può svolgere il suo ruolo propulsivo per l'evoluzione sociale anche in Svizzera, contrastando l'isolamento politico del Paese.

Per gli anni 2000 e 2001 sono richiesti più fondi perché si prevedono ulteriori progetti e attività riferibili all'Expo.01, in cui Pro Helvetia fungerà eventualmente da partner di altre istituzioni.

Budget 1998

Totale n. 9

2000

2001

2002

2003

2 675 000 3 500 000 3 500 000 3 000 000 3 000 000

10 Spese generali di produzione e di amministrazione Le spese generali di produzione consentono attività culturali

Nelle spese generali che non sfociano direttamente in progetti culturali di terzi, Pro Helvetia distingue fra spese di produzione e spese di amministrazione. Ricadono sulla produzione tutti i costi da cui, in forma diretta o indiretta, risulta un'attività o produzione culturale; «diretti» sono, ad esempio, i costi del personale addetto a progetti culturali della Fondazione, quali le manifestazioni del servizio cinema all'estero o i progetti del servizio Initiatives.

Spese «indirette» sono quelle per gli specialisti che contribuiscono con consulenze e perizie a realizzare progetti culturali, compresi i relativi costi per l'attività degli esperti che fanno parte del Consiglio di fondazione.

Oggi le spese amministrative vere e proprie ammontano al 5% del bilancio complessivo

Le spese generali di amministrazione comprendono in special modo i costi per il personale non direttamente legati alla realizzazione di progetti e quelli per le infrastrutture di segreteria (a Zurigo e a Ginevra).

Oggi questa quota di costi amministrativi veri e propri, appena inferiore a 1,5 milioni di franchi, è pari al 5 per cento del bilancio di Pro Helvetia.

La tabella sottostante riassume le rispettive voci di bilancio in gruppi principali; gli importi si riferiscono al preventivo 1998.

6766

1999-4855

Consiglio di fondazione (attività degli esperti, diarie per sedute, spese di viaggio) Personale (retribuzione, prestazioni sociali, perfezionamento, spese di viaggio)

Produzione

Amministrazione

Totale

490 000

10 000

500 000

4 601 000 1 179 000 5 780 000

Immobili (affitto, pulizia, riscaldamento, manutenzione)

432 000

73 000

505 000

Attrezzature e materiale d'ufficio (comprese assicurazioni)

107 900

26 100

134 000

Comunicazione (fotocopiatrici, informatica, telecomunicazione)

575 000

129 000

704 000

Spese amministrative varie

230 000

56 000

286 000

71 000

0

71 000

Casa Pantrovà (custode, manutenzione ecc.)

Totale 1998

6 506 900 1 473 100 7 980 000 Budget 1998

Totale n. 10

2000

2001

2002

2003

7 980 000 8 700 000 8 780 000 8 860 000 8 940 000

Negli anni scorsi Pro Helvetia si è assunta ulteriori compiti (p. es.

nuove succursali estere) e dovrà farlo anche in futuro; ne consegue, fra l'altro, che le spese generali saliranno leggermente (incremento medio per gli anni 2000-2003 = 10,5%), ma in misura nettamente inferiore rispetto all'aumento dei mezzi complessivi auspicato. Anche a prescindere da nuovi compiti che assorbono molto personale, sarebbe comunque poco serio prevedere mezzi complessivi in aumento e spese generali uguali.

6767

Riassunto del preventivo

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Arti visive Musica Letteratura e scienze umane Teatro e danza Animazione culturale e cultura popolare Réseaux - Scambi culturali internazionali «Antenne» nell'Europa centrorientale Comunicazione e servizio cinema Attività intersettoriali («pool») Spese generali di produzione e di amministrazione

Totale generale

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Budget 1998

2000

2001

2002

2003

Totale 2000-2003

2 183 000 2 400 000 2 946 000 3 556 000 1 272 000 4 552 000 (Credito DFAE) 1 707 000 2 675 000

2 910 000 3 460 000 3 830 000 4 959 000 1 990 000 6 450 000 1 306 000 2 417 000 3 500 000

3 250 000 3 490 000 3 880 000 4 959 000 1 980 000 7 000 000 1 306 000 2 457 000 3 500 000

3 540 000 3 550 000 3 930 000 4 959 000 1 910 000 7 500 000 1 306 000 2 457 000 3 000 000

3 900 000 3 740 000 3 930 000 4 959 000 1 980 000 8 050 000 1 306 000 2 457 000 3 000 000

13 600 000 14 240 000 15 570 000 19 836 000 7 860 000 29 000 000 5 224 000 9 788 000 13 000 000

7 980 000

8 700 000

8 780 000

8 860 000

8 940 000

35 280 0000

29 271 000

39 522 000

40 602 000

41 012 000

42 262 000

163 398 000

«Pro Helvetia non dovrebbe...?» Risposte a domande ricorrenti Pro Helvetia ha un controllo sull'efficacia di iniziative e progetti realizzati con il denaro pubblico?

Parola chiave: verifica dell'efficacia

Pro Helvetia dà la massima importanza a un'ampia valutazione delle richieste di sussidi che riceve; base di questa forma di valutazione sono i criteri definiti nei singoli dipartimenti in fatto di qualità, professionalità, rilevanza sociale, contenuto innovativo e durata dei progetti.

In collaborazione con la Conferenza dei delegati cantonali e comunali per le questioni culturali, Pro Helvetia ha elaborato apposite direttive per la valutazione di progetti culturali.

Oggi non è ancora abituale compiere una verifica sistematica a posteriori dell'efficacia di un progetto realizzato; Pro Helvetia ha riconosciuto come compito questa forma di valutazione e compiuto primi passi verso un piano generale di controllo consuntivo sistematico.

Tale fase mira da un lato a verificare l'efficacia e l'efficienza dei mezzi impiegati dalla Fondazione e a stabilire se vengano raggiunti gli scopi generali di promozione; il feedback ai responsabili del progetto su quanto posto in luce da tali verifiche contribuisce, dall'altro, a un processo di apprendimento e di evoluzione nei vari settori e temi della promozione culturale (miglioramento dei progetti per quanto concerne il raggiungimento degli scopi, il management e la durata; sostegno a reti di collegamento e ad azioni di transfert).

Pro Helvetia non dovrebbe concentrarsi su pochi punti chiari, invece di distribuire una miriade di piccoli sussidi?

Parola chiave: sussidi concentrati o a innaffiatoio?

Pro Helvetia non pratica una promozione a innaffiatoio. La questione nasce piuttosto da una contrapposizione errata di elementi come dimostra l'esempio seguente. Un sussidio alla traduzione di un certo testo non si può certo definire una priorità; se però si tratta di un'opera importante, che in traduzione trova molti lettori e quindi agisce a lungo termine, forse il suo risultato è maggiore che non quello di un sussidio massiccio a un'iniziativa di dimensioni più ampie, ma che in termini di efficacia è più simile a un fuoco di paglia.

Voci importanti del bilancio, di natura istituzionale, si possono considerare punti chiave: per esempio il «Culturamobile» della Fondazione o i centri culturali di Parigi e di Milano, ma anche sedi dotate di pochi mezzi come gli uffici di Pro Helvetia al Cairo e a Città del Capo.

Fissare priorità può anche significare sostenere in forma ricorrente artisti o organizzatori di spicco, più volte nello stesso anno o per più anni; il singolo sussidio appare allora erroneamente, se visto in chiave circoscritta, come un filo d'acqua che esce dall'innaffiatoio.

Pro Helvetia, però, risponde positivamente anche a molte richieste singole: perfino un suo piccolo contributo è considerato come conferimento di un marchio di qualità e spesso permette ai richiedenti di trovare altre fonti di finanziamento.

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Nei progetti all'estero, dato il corso di cambio o il tenore di vita locale piuttosto basso, anche un piccolo sussidio in franchi svizzeri può risultare efficacissimo.

Pro Helvetia non dovrebbe ridimensionare il suo Consiglio di fondazione e diminuire il personale delle sue sedi di Zurigo e Ginevra, per ridurre i costi amministrativi e investire di più ai fini della promozione culturale?

Parola chiave: «burocrazia»

Pro Helvetia spende denaro dei contribuenti; per garantire la qualità essa deve ricorrere a esperti che con le loro competenze specialistiche assicurino un impiego ottimale di mezzi limitati. Il numero delle discipline si è allargato, come in tutti i campi, e i settori sono divenuti più complessi: se prima, per esempio, si distingueva solo fra musica seria e leggera, oggi occorre distinguere almeno fra classica, jazz, improvvisazione, rock, pop, canzone d'autore e musica popolare. Già adesso non è quasi più garantito il principio, in sé auspicabile, di poter far valutare un progetto realizzato in un certo ambito a più di un esperto.

Il numero delle richieste trattate da Pro Helvetia è aumentato drasticamente negli ultimi anni: sull'arco di sette anni, dal 1991 al 1997, è salito del 60 per cento, passando da circa 2000 a 3166. Nello stesso periodo il personale è aumentato solo del 10 per cento circa, e questo nonostante il fatto che al maggior numero di richieste si sono aggiunti anche nuovi campi d'azione (si pensi solo alle succursali estere).

L'assegnazione di sussidi in denaro è soltanto uno dei mezzi di promozione. Il sostegno che artisti e organizzatori desiderano ricevere da Pro Helvetia include sempre più spesso anche consulenza e aiuto alla diffusione: compiti che assorbono personale, che richiedono tempo e un notevole know-how.

Istituti culturali esteri paragonabili a Pro Helvetia, come il Goethe Institut o l'Alliance Française, in proporzione hanno costi di personale molto maggiori e spesso si dichiarano sorpresi per le scarse spese della Fondazione in questo campo.

Sul rapporto fra spese di tipo amministrativo e promozione culturale, va notato che in un confronto trasversale con altre istituzioni Pro Helvetia fa un'ottima figura, con una quota del 5 per cento circa di costi amministrativi in senso stretto (dato rilevato dalla ditta fiduciaria Price Waterhouse) per rapporto al totale dei mezzi disponibili. Viste le spese per il Consiglio di fondazione, anche la delegazione finanziaria delle Camere federali ha confermato, nel suo rapporto d'attività 1994/95, che «i costi annuali ..., dato questo sistema di milizia ..., sono inferiori alle tariffe della Confederazione per esperti esterni».

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Vista la posizione isolata della Svizzera in Europa e nel mondo, Pro Helvetia non dovrebbe soprattutto a) concentrare le sue forze sui rapporti con l'estero?

b) rafforzare la cultura del Paese, la sua identità e quindi la sua indipendenza e resistenza?

Parola chiave: rapporto fra attività in Svizzera e all'estero

La legge federale del 1965 assegna alla Fondazione il duplice incarico di promuovere la cultura svizzera e di curare i rapporti culturali con l'estero, per un evidente motivo: i due aspetti vanno di pari passo e si influenzano a vicenda con effetti assai positivi. Se Pro Helvetia sussidia una tournée sudamericana dell'Orchestre de Chambre di Losanna perché proprio per tale occasione è stato scritto un nuovo pezzo svizzero (da Jarrell), ecco che la promozione della creatività all'interno si fonde strettamente con l'attività all'estero.

Le quote di bilancio che la Fondazione destina ad attività all'estero e in Svizzera ammontano da tempo, rispettivamente, a un buon 60 per cento e a quasi il 40 per cento; questa constatazione statistica, riflette solo in parte la realtà dei fatti proprio perché, in ultima analisi, è ben difficile separare le due dimensioni. Gli scambi culturali con l'estero cominciano e terminano in Svizzera: solo la formazione della propria identità e la riflessione in questo campo creano il presupposto per lo scambio, e un Paese che non si ponga in rapporto vitale con le altre culture non può evolvere.

Il lavoro con l'estero, del resto, non si svolge solo all'estero: l'apertura di una comunità verso altre culture si misura, non da ultimo, nel suo interagire con gli stranieri che risiedono al suo interno. E la nostra vita culturale riceve stimoli importanti anche da progetti interculturali realizzati in Svizzera con l'apporto di artisti stranieri.

Pro Helvetia è stata istituita per rispondere a bisogni di persone interessate alla cultura, sussidiandole perché realizzino i loro progetti; non dovrebbe pertanto sviluppare iniziative proprie

Parola chiave: rispondere a richieste o agire in proprio?

La prima parte dell'affermazione è vera, la seconda no: non corrispondeva al volere né dei fondatori né del legislatore del 1965 l'idea che Pro Helvetia dovesse limitarsi a reagire a richieste. La Fondazione fu istituita in una situazione acuta di pericolo, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, come strumento anche capace di un'azione autonoma per rafforzare attivamente l'identità svizzera e quindi la sua capacità di resistenza: occorreva tutelare in modo prudente e mirato i valori spirituali e i beni culturali esistenti, consolidare i contatti fra le varie aree culturali del Paese e promuovere l'attività creativa dell'epoca (il messaggio del Consiglio federale del 1938 parlava esplicitamente di letteratura, teatro, cinema e radio). Fuori dei confini nazionali, infine, Pro Helvetia doveva in forma «pianificata e costante» presentarsi, promuovendo anche all'estero la «comprensione per la peculiarità culturale e politica del nostro Paese».

La Fondazione doveva svolgere tutti questi compiti esaminando proposte presentate da istituzioni e da singoli individui o elaborandone di

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proprie (e realizzandole direttamente, ove nessun altro organo potesse farlo).

Nulla in questi principi è cambiato fino a oggi, anche se i confini tra sussidi a terzi e iniziative proprie sono labili. Nei confronti dei richiedenti Pro Helvetia opera spesso consigliando sui programmi, promuovendo, collegando, mediando; quanto alle iniziative interne, le sviluppa di volta in volta dando stimoli, idee e consigli sui progetti nonché assistendoli finanziariamente, mentre per l'esecuzione vera e propria cerca partner che dispongano del necessario know-how.

Se nonostante questi confini labili si cerca di operare una distinzione tra le quote di bilancio per richieste di sussidi e quelle per le iniziative in proprio, si ottiene una proporzione approssimativa di 2/3 contro 1/3.

Perché, in tempi di magra per i bilanci pubblici, la Fondazione svizzera per la cultura non cerca di ricorrere in misura maggiore a finanziamenti privati?

Parola chiave: fondi privati per Pro Helvetia?

Pro Helvetia adempie un mandato formulato a livello legislativo. Essa considera la promozione pubblica della cultura un compito statale che non si può «privatizzare»; ovviamente è consapevole dell'importanza anche quantitativa della promozione culturale privata in Svizzera e coordina la propria attività, per quanto possibile, con quella delle istituzioni private (p. es. la Comunità di lavoro delle fondazioni culturali svizzere).

La promozione culturale privata, tuttavia, non è un'alternativa a quella statale ma il suo complemento; solo una promozione statale, non legata a interessi privati di alcun genere, può garantire un'azione decentrata e quindi un'alta «densità culturale».

Pro Helvetia considera suo compito promuovere specialmente forme d'espressione nuove, inconsuete, non ancora accettate a ogni livello.

Spesso diversamente dai privati e per sostenere l'azione svolta in questo campo da Comuni e Cantoni essa non deve promuovere soltanto ciò che piace, ma deve consentire lo sviluppo anche dell'arte che è poco attraente per il pubblico e quindi, in pratica, non commercializzabile; ma per fare ciò dev'essere finanziariamente indipendente, dunque disporre solo di denaro pubblico.

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Il «Sistema Pro Helvetia»

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