Aiuto umanitario della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) allo Sri Lanka dopo lo tsunami Scritto della Commissione della gestione del Consiglio degli Stati del 24 marzo 2009 Parere del Consiglio federale del 10 aprile 2009

Onorevoli presidente e consiglieri, vi sottoponiamo il nostro parere in merito allo scritto della Commissione della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S) del 24 marzo 2009 che chiedeva spiegazioni più dettagliate in merito all'esecuzione della raccomandazione espressa dalla Commissione in seguito al parere del Consiglio federale del 6 marzo 2009.

Gradite, onorevoli presidente e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

10 aprile 2009

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Hans-Rudolf Merz La cancelliera della Confederazione, Corina Casanova

2009-0933

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Parere Aiuto umanitario della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) allo Sri Lanka dopo lo tsunami: parere complementare del Consiglio federale sulle domande della CdG-S del 24 marzo 2009 Conformemente alla raccomandazione della CdG-S del 24 ottobre 2008, possiamo fornire le seguenti spiegazioni in merito alle misure già prese e a quelle previste:

1

Accordi e convenzioni con i partner del consorzio della Catena della solidarietà e la Croce rossa svizzera (CRS)

1.1

Accordo Catena della solidarietà

L'idea di istituire un consorzio per la collaborazione tra la Catena della solidarietà, le organizzazioni non governative svizzere e l'Aiuto umanitario e il CSA della DSC è nata in seguito alla catastrofe dello tsunami. Nell'ambito di questo consorzio, la collaborazione si è rivelata efficace e ha ottenuto buoni risultati oltre 10 000 famiglie beneficiano oggi di una nuova base di sussistenza. L'Aiuto umanitario della DSC ha contribuito finanziariamente con un importo più modesto pari a circa il 10 per cento. I mezzi finanziari per la ricostruzione provenivano principalmente dalla Catena della solidarietà, alimentata dalle offerte della popolazione svizzera.

Per gli accordi scritti conclusi nell'aprile 2005 tra i partner del consorzio si è scelta volutamente una formulazione aperta al fine di potere tener conto in modo ottimale dei mutamenti delle circostanze nella collaborazione quotidiana. Si può constatare che non si sono verificati problemi né malintesi tra i partner del consorzio.

Con la Catena della solidarietà è stato convenuto che, in caso di grandi catastrofi future, la collaborazione tra l'Aiuto umanitario della DSC e la Catena della solidarietà sarà adattata alla situazione concreta. Si è pure stabilito di comune accordo che, nel limite del possibile, verrà discussa e formulata in modo più preciso e dettagliato una convenzione di cooperazione adeguata al singolo evento. Questo accordo costituisce la base per ogni ulteriore collaborazione con le organizzazioni assistenziali svizzere aggregate alla Catena della solidarietà.

Ente responsabile: Direzione del settore Aiuto umanitario della DSC Termine: ad hoc in caso di crisi e di catastrofi

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1.2

Accordo Croce Rossa Svizzera (CRS)

L'Aiuto umanitario della DSC lavora in stretta collaborazione con la CRS per le azioni di pronto intervento (rapid response). Al fine di ottimizzare i processi decisionali e il coordinamento tra le due istituzioni nell'ambito di interventi di emergenza, si prevede di concludere una convenzione scritta con la CRS, che sarà firmata nel 2009 e che disciplinerà in modo chiaro la collaborazione in caso di crisi o di catastrofe.

Ente responsabile: Direzione del settore Aiuto umanitario della DSC Termine: luglio 2009

2

Ripartizione più chiara dei compiti, dei ruoli e delle responsabilità tra l'attività sul terreno e la centrale DSC

Nell'ambito della riorganizzazione della DSC, un gruppo di lavoro interno si occupa di rafforzare la presenza della DSC nei Paesi partner per una realizzazione più efficace dei programmi e dei progetti. Una delle sei misure presentate nel marzo 2009 verte sulla ripartizione dei compiti, dei ruoli e delle responsabilità tra la centrale e gli uffici di cooperazione o gli uffici di programma della DSC. È previsto un manuale operativo che regoli tutti i processi importanti in seno alla DSC tra il lavoro sul terreno e la Centrale. Il manuale verrà allestito nel 2009 in stretta collaborazione con gli organi interessati della DSC ed entrerà in vigore nel 2010.

Ente responsabile: Direzione DSC Termine: gennaio 2010

3

ISO 9001/ 2000 Certificazione dei processi e delle azioni di pronto intervento

La direzione del settore ha deciso nel 2006 di standardizzare i processi di rapid response secondo le norme ISO 9001. Nel 2007 l'Aiuto umanitario e l il CSA della DSC ha ottenuto la certificazione ISO della ditta SQS. La certificazione definisce tutti i processi implicati in una missione di pronto intervento: dall'allarme, alla mobilitazione, fino all'intervento e al debriefing successivo. Particolare attenzione è stata dedicata ai briefing dei membri del Corpo in missione che collaborano con i partner (p. es. la CRS). In merito alla certificazione ISO 9001, esiste un manuale di management che può essere consultato in ogni momento presso l'Aiuto umanitario e il CSA della DSC.

Ente responsabile: Direzione del settore Aiuto umanitario della DSC Termine: permanente, rinnovo annuale della certificazione (la prima volta nel 2008)

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4

Osservazione conclusiva

La catastrofe provocata dallo tsunami alla fine del 2004 rappresenta una situazione eccezionale in cui la distruzione ha raggiunto proporzioni senza precedenti. È stato necessario prendere decisioni ad hoc e immediate per l'aiuto e il sostegno alle vittime. La realizzazione di programmi e progetti in risposta a crisi o catastrofi risulta spesso difficile e dev'essere costantemente adeguata alle mutate condizioni e ai nuovi bisogni. Dopo lo tsunami del 2004, per esempio, la scarsità di materiali da costruzione e il forte aumento dei prezzi rappresentavano una grossa sfida per i donatori e le istituzioni che prestavano il loro aiuto sul posto. Un'ulteriore sfida consisteva nel designare nuove zone edificabili protette in stretta collaborazione con le autorità dello Sri Lanka. La determinazione di tali zone ha richiesto molto tempo e un'intensa attività di coordinamento. L'Aiuto umanitario e l'ASC della DSC, consapevole di queste realtà sul terreno, utilizza pertanto strumenti di monitoraggio molto specifici e coordinati, nonché accordi quadro parzialmente aperti al fine di tener conto di tali difficili circostanze.

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