ad 08.445 Iniziativa parlamentare Canoni per i diritti d'acqua adeguati Rapporto della Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati del 10 febbraio 2009 Parere del Consiglio federale del 25 febbraio 2009

Onorevoli presidente e consiglieri, conformemente all'articolo 112 capoverso 3 della legge sul Parlamento (LParl; RS 171.10), vi sottoponiamo il nostro parere in merito al rapporto della Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati del 10 febbraio 2009 concernente canoni per i diritti d'acqua adeguati.

Gradite, onorevoli presidente e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

25 febbraio 2009

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Hans-Rudolf Merz La cancelliera della Confederazione, Corina Casanova

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Parere 1

Situazione iniziale

Con lettera del 13 febbraio 2009, la Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati chiede al Consiglio federale di prendere posizione in merito al suo rapporto del 10 febbraio 2009 concernente canoni per i diritti d'acqua adeguati. Il progetto di modifica della legge sulle forze idriche (LUFI) che accompagna l'iniziativa riprende quanto chiede la mozione Inderkum «Canoni per i diritti d'acqua adeguati» (07.3911), trasmessa dal Consiglio degli Stati alla Commissione per esame preliminare.

Il 10 febbraio 2009, con 10 voti a favore e tre astensioni, la Commissione si è pronunciata a favore del progetto di legge, dopo aver tenuto conto dei risultati della procedura di consultazione svoltasi dal novembre 2008 fino al gennaio 2009. Il Consiglio degli Stati discuterà del progetto di legge nel marzo 2009.

Dal 1918 l'aliquota massima del canone è stata adeguata verso l'alto già cinque volte. L'ultimo adattamento risale al 1997. Attualmente è di 80 franchi per chilowatt lordo. Da allora, oltre all'indice dei prezzi, sono mutate anche altre condizioni quadro relative all'utilizzazione della forza idrica svizzera. I consorzi attivi nel settore dell'elettricità partecipano oggi più di prima al commercio europeo dell'elettricità. A causa delle ridotte capacità delle centrali elettriche e del forte potenziamento della produzione di energia rinnovabile a livello europeo, i prezzi dell'energia di punta e di regolazione sono fortemente aumentati negli ultimi anni. La forza idrica svizzera trae profitto da questi sviluppi. Oltre alla compensazione del rincaro, anche questi aspetti vanno considerati nella fissazione dell'aliquota massima del canone.

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Valutazione delle proposte della Commissione e conclusioni

Il Consiglio federale è in linea di massima a favore della nuova regolamentazione proposta dalla Commissione, secondo la quale, a dieci anni dall'ultimo adattamento, l'aliquota massima viene adeguata al rincaro. In tal modo si tiene debitamente conto delle nuove condizioni economiche dei Cantoni d'ubicazione.

La procedura proposta, che si articola in due fasi (la prima dal 2011 al 2015 e la seconda dal 2016 al 2020), è ritenuta equilibrata dal Consiglio federale. Tuttavia, le aliquote massime del canone sono state fissate piuttosto al limite superiore, mentre dovrebbero invece basarsi solamente sull'indice nazionale dei prezzi al consumo.

Visto l'aumento dei prezzi dell'energia elettrica, occorrerebbe dar prova di una certa cautela.

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Ripercussioni finanziarie e sul personale a livello federale

L'aumento dell'aliquota massima del canone si ripercuoterà finanziariamente sulle FFS, dal momento che queste ultime devono pagare il canone per le loro partecipazioni alle centrali idroelettriche. L'aumento dell'aliquota massima da 80 a 110 franchi comporterà per le FFS maggiori costi del 2,6 per cento circa nel settore della trazione (corrente di trazione).

L'adeguamento dell'aliquota massima del canone non comporta altrimenti ripercussioni finanziarie e sul personale. Le ripercussioni riguardano i Cantoni responsabili per i canoni ed eventualmente i Comuni. Nel complesso, l'aumento dell'aliquota massima comporta un incremento delle entrate di circa 150 milioni di franchi.

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