10.081 Messaggio concernente la partecipazione della Svizzera agli aumenti di capitale delle banche multilaterali di sviluppo dell'8 settembre 2010

Onorevoli presidenti e consiglieri, con il presente messaggio vi sottoponiamo, per approvazione, il disegno di decreto federale sulla partecipazione della Svizzera agli aumenti di capitale delle banche multilaterali di sviluppo.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

8 settembre 2010

In nome del Consiglio federale svizzero: La presidente della Confederazione, Doris Leuthard La cancelliera della Confederazione, Corina Casanova

2010-1751

5877

Compendio La lotta alla povertà nei Paesi in sviluppo e le sfide globali richiedono misure concordate a livello mondiale. Nel loro ruolo di colonne portanti del sistema di sviluppo internazionale, le banche multilaterali di sviluppo sono equipaggiate al meglio per raggiungere tali obiettivi. Quale membro di lunga data di queste istituzioni, la Svizzera ha la possibilità di apportare un contributo diretto. Essa è chiamata ad adempiere ai propri doveri di membro e a partecipare all'aumento del capitale di queste istituzioni. La Svizzera ha partecipato attivamente alla definizione dell'orientamento strategico, istituzionale e finanziario delle banche di sviluppo.

La lotta alla povertà e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, come pure l'integrazione dei Paesi in sviluppo più disagiati e di quelli più avanzati nel sistema economico globale a beneficio delle loro popolazioni ed economie interne, restano i compiti centrali della cooperazione internazionale allo sviluppo dei prossimi anni. Le sfide globali, come il cambiamento climatico, l'insicurezza alimentare, le catastrofi ambientali o le crisi finanziarie, non si fermano davanti ai confini nazionali. Di conseguenza, le soluzioni vanno sempre più elaborate in seno alla comunità internazionale in quanto entità unica. La Svizzera, la cui economia dipende fortemente dall'estero, deve poter contare su relazioni internazionali stabili ed equilibrate e nutre pertanto un profondo interesse a partecipare attivamente alla risoluzione dei numerosi problemi globali della comunità internazionale.

In questo contesto cresce costantemente l'importanza delle banche multilaterali di sviluppo (MDB) nell'affrontare questioni di politica estera, di sviluppo, ambientale, economica e finanziaria. Le MDB vantano la necessaria massa critica, un solido know-how su scala mondiale, grande esperienza e comprovati vantaggi nell'elaborazione, nel coordinamento e nell'attuazione di pacchetti di misure concordate a livello internazionale, tutte qualità indispensabili per il superamento delle sfide globali.

Nell'ambito della crisi finanziaria manifestatasi nel 2008, tutte le banche di sviluppo sono state chiamate ad adottare misure immediate a favore dei Paesi beneficiari più colpiti. La lotta alla crisi ha richiesto l'impiego di ingenti risorse, che non sono
ora più disponibili per finanziare gli investimenti necessari al superamento delle lacune strutturali e alla lotta contro la povertà nei Paesi in sviluppo e in transizione. Una capitalizzazione sufficiente e il conseguente stanziamento di risorse supplementari da parte degli azionisti è tuttavia una premessa indispensabile affinché le banche possano sostenere adeguatamente i propri clienti nel superamento delle sfide a medio e lungo termine e affinché possano svolgere una funzione anticiclica.

Le decisioni fondamentali sull'aumento di capitale in seno alle banche di sviluppo sono state prese in occasione delle assemblee annuali tenutesi nella primavera del 2009 e del 2010. Il Consiglio federale prevede di partecipare agli aumenti di capitale di queste banche sulla base delle quote attuali. Inoltre la Svizzera deve farsi carico della propria parte tra i Paesi donatori per quanto concerne il reperimento

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di fondi (ripartizione degli oneri, «burden sharing»). Solo in tal modo potrà apportare la propria esperienza in materia di politica di sviluppo e contribuire con idee innovative alla soluzione dei problemi esistenti, beneficiando inoltre in modo ottimale dell'esperienza delle MDB nel loro aiuto bilaterale. In caso di mancata partecipazione agli aumenti di capitale, la quota dei diritti di voto si ridurrebbe drasticamente. Ciò si ripercuoterebbe sull'immagine della Svizzera e, nel medio termine, sulla sua rappresentanza in seno agli organi direttivi e sul suo potere di influenza e codeterminazione.

Le imprese svizzere partecipano attivamente agli appalti pubblici finanziati o conferiti direttamente dalle MDB . Tra il 2005 e il 2009 sono stati assegnati appalti per un valore complessivo di 949 milioni di franchi svizzeri a imprese svizzere (cfr.

all. 8).

Oltre a offrire la possibilità di rafforzare la base finanziaria delle MDB, gli aumenti di capitale consentono anche di operare un riesame e un aggiornamento sostanziale dell'orientamento strategico e operativo. I Paesi membri analizzano insieme al management le priorità strategiche, la gestione dei rischi e i principi di orientamento alla qualità e ai risultati, fissando obiettivi da sottoporre alla vigilanza dei Paesi membri. Tutto ciò costituisce un pacchetto approvato dai governatori e varato dai consigli di amministrazione.

Le banche multilaterali di sviluppo e i loro Paesi membri convengono sulla necessità che le banche si concentrino sul loro mandato centrale, ovvero sulla riduzione della povertà e sulla transizione a sistemi democratici basati su un'economia di mercato. Come negli scorsi anni, anche in futuro dovranno essere sfruttati i vantaggi comparativi delle banche multilaterali di sviluppo e finanziati progetti principalmente nel settore delle infrastrutture, in quello privato e in quello finanziario.

Parallelamente, le MDB devono adeguare l'orientamento delle loro operazioni integrando nuove tematiche come il cambiamento climatico, la sicurezza energetica o il passaggio a una crescita con bilancio di CO2 neutrale e finanziando maggiormente progetti in questi settori.

La partecipazione della Svizzera alle banche multilaterali di sviluppo è da anni una componente fissa degli aiuti multilaterali della Svizzera. La Svizzera è membro
della Banca mondiale (BIRS), della Società finanziaria internazionale (IFC), della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), della Banca interamericana di sviluppo (IDB), della Banca asiatica di sviluppo (AsDB) e della Banca africana di sviluppo (AfDB). I principali motivi che giustificano la continuazione della partecipazione attiva della Svizzera a BIRS, IFC, BERS, IDB, AsDB, AfDB si possono riassumere nel modo seguente.

­

Le banche multilaterali di sviluppo costituiscono un sistema di istituzioni autonome cresciuto nel corso degli anni e al quale la Svizzera partecipa in parte già da decenni. Di fronte alle sfide globali di sviluppo, tutte le MDB hanno una ragion d'essere che impiegano in modo ottimale tramite un chiaro orientamento e una complementarietà a favore dei Paesi beneficiari e di tutti i Paesi membri. Nell'odierno mondo globalizzato esse sono una parte integrante e rilevante del sistema e dell'architettura finanziaria.

5879

1

2

­

Mentre il Gruppo della Banca Mondiale1 è caratterizzato da una partecipazione pressoché universale e da un raggio d'azione globale, le banche regionali di sviluppo sono considerate dai Paesi membri regionali «la loro banca». Questo elevato grado di appartenenza (ownership) consente alle banche regionali di affrontare tematiche spinose con i loro Paesi membri, senza generare reazioni di rifiuto. In tal modo le banche si integrano a vicenda.

­

Considerata la crescente importanza delle MDB per questioni di politica di sviluppo, economiche e finanziarie, è nell'interesse della Svizzera essere rappresentata anche in futuro in queste istituzioni e contribuire a definirne l'evoluzione.

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Con la sua partecipazione, la Svizzera sostiene le sei maggiori MDB, che forniscono un importante contributo allo sviluppo economico e sociale delle loro regioni d'intervento. Non si tratta unicamente di una questione di solidarietà, ma è anche nell'interesse a lungo termine del nostro Paese.

­

Con il suo contributo finanziario al capitale delle sei banche, la Svizzera si fa carico della propria parte tra i Paesi donatori per quanto concerne il reperimento di fondi (ripartizione degli oneri, burden sharing) e contribuisce a garantire i prestiti assunti dalle sei banche sui mercati di capitale internazionali (tra cui anche quello svizzero).

­

La permanenza della Svizzera nelle sei istituzioni consente all'economia elvetica di continuare a partecipare ai bandi internazionali delle banche, in parte molto importanti. Grazie al costante sviluppo di catene di creazione di valore in numerosi Paesi in sviluppo ­ che, con tassi di crescita economici doppi rispetto ai Paesi industrializzati rappresentano veri e propri poli di crescita ­ si aprono nuovi mercati anche per le imprese svizzere a orientamento globale.

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Un ulteriore rafforzamento delle banche, grazie a riforme istituzionali, aggiornamento delle strategie e complementarietà nei confronti delle organizzazioni consorelle, contribuisce a minimizzare i rischi e a mantenere costante l'efficacia operativa delle MDB anche in caso di maggiore operatività.

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Con la partecipazione al capitale delle banche di sviluppo, la Svizzera fornisce un ulteriore contributo a favore della cooperazione internazionale allo sviluppo. Esso viene riconosciuto a livello internazionale, in quanto i versamenti2 per gli aumenti di capitale sono dedotti dalla quota APS della Svizzera (Aiuto pubblico allo sviluppo, APS).

Appartengono al Gruppo della Banca Mondiale la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS), l'Agenzia internazionale per lo sviluppo (IDA), la Società finanziaria internazionale (IFC), l'Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti (MIGA) e il Centro internazionale per la composizione delle controverse relative agli investimenti (ICSID).

Ad eccezione della BERS (cfr. n. 4.2.3.3)

5880

Se la Svizzera intende partecipare ai diversi aumenti di capitale, già approvati nella sostanza, è necessario lo stanziamento di un nuovo credito quadro per la primavera 2011. Per le suddette ragioni, il Consiglio federale prevede la partecipazione ai seguenti aumenti di capitale: Panoramica della partecipazione della Svizzera ai previsti aumenti di capitale delle banche multilaterali di sviluppo Parte da versare in assoluto (nella valuta della banca e in mio. CHF1)

Capitale di garanzia senza incidenza sul finanziamento (nella valuta della banca e in mio. CHF1)

6%

UA 38,4 CHF 63,1

UA 602,1 CHF 989,1

USD 633,0 CHF 696,3

4%

USD 25,3 CHF 27,9

USD 607,6 CHF 668,4

0,47 %

USD 330,0 CHF 363,0o

2,4 %

USD CHF

8,0 8,8

USD 322,0 CHF 354,2

45 % (da USD 190 mia.

a USD 276 mia.)

1,46 %6

USD 971,6 CHF 1068,8

6%

USD 58,3 CHF 64,1

USD 913,3 CHF 1004,6

8,3 % (da USD 2,4 mia.

a USD 2,6 mia.)

1,65 %4

USD CHF

USD CHF

Nessun capitale di garanzia

2,3 %

EUR 205,3 CHF 297,7

Aumento di capitale (%)

Attuale quota azionaria della Svizzera (%)

Quota della Svizzera agli aumenti di capitale (nella valuta della banca e in mio.

CHF3)

AfDB4 200 % (da USD 33 mia.

a USD 99 mia.)

1,46 %

UA 640,5 CHF 1052,3

AsDB5 200 % (da USD 55 mia.

a USD 165 mia.)

0,58 %

IDB

70 % (da USD 100 mia.

a USD 170 mia.)

BIRS

IFC

BERS 50 % (da EUR 20 mia.

a EUR 30 mia.)

Totale

2,5 2,7

CHF3480,8

Quota pagabile (%)

100 %

0 %7

2,5 2,7

Pas de montant à verser

EUR 205,3 CHF 297,7

CHF166,6

CHF 3314,0

A seconda dell'andamento dei cambi, la Svizzera parteciperà agli aumenti di capitale delle banche multilaterali di sviluppo in franchi svizzeri, in USD o eventualmente in EUR. Pertanto gli importi riportati nel messaggio sono calcolati in franchi svizzeri con i valori di riferimento attualmente noti.

Dell'importo richiesto di circa 3,5 miliardi di franchi svizzeri saranno da versare, secondo i cambi dell'anno in corso, 167 milioni di franchi svizzeri. La parte restante 3 4 5

6 7

Conformemente ai tassi di cambio ipotizzati dal Consiglio federale nel preventivo 2011, arrotondati: 1 USD = 1,10 CHF; 1 EUR = 1,45 CHF.

L'AfDB ha fissato i propri cambi per l'aumento di capitale per determinate valute 1 UA = 1 SDR = 1,49356 USD (fissato dall'AfDB per il GCI a maggio 2010).

L'AsDB offre ai suoi Paesi membri diverse modalità di sottoscrizione. Al momento dovuto, la Svizzera sceglierà l'opzione migliore. Le indicazioni corrispondono a 1 SDR = 1,53258 USD (secondo i calcoli dell'AsDB del 1° marzo 2010).

Nuova quota dopo la riforma dei diritti di voto Invece di una quota pagabile («paid-in») finanziata dai Paesi membri, viene effettuato un trasferimento di 1 mia. di EUR dalle riserve della BERS.

5881

viene messa a disposizione quale capitale di garanzia. Questi versamenti saranno finanziati nell'arco di un periodo da 3 a 8 anni. Se in seguito all'oscillazione dei cambi gli importi da versare risulteranno maggiori, verrà utilizzata un'ulteriore riserva pari a 8,5 milioni di franchi svizzeri. La riserva corrisponde a circa il 5 per cento della quota pagabile, in modo che la somma massima da versare sarebbe pari a 175 milioni di franchi svizzeri. Questo impegno è da considerarsi un apporto di capitale, che in caso di uscita della Svizzera da una di queste istituzioni verrà restituito alla Confederazione dalla relativa banca di sviluppo.

Il saldo residuo di 180 milioni derivante dal precedente credito quadro del 1985 per la partecipazione di capitale alle banche regionali di sviluppo, quello di circa 200 milioni risultante dal credito quadro del 1991 per la partecipazione al gruppo della Banca Mondiale e il saldo di circa 10 milioni del credito quadro del 1990 per la partecipazione alla BERS non vengono utilizzati e decadono. I due crediti quadro vengono dunque ridotti dell'importo di tali saldi, ma non possono essere conclusi a causa delle garanzie esistenti (impegni eventuali).

Il Consiglio federale presenta questo messaggio sugli aumenti di capitale delle banche multilaterali di sviluppo parallelamente al messaggio sull'aumento della cooperazione svizzera allo sviluppo allo 0,5 per cento del prodotto nazionale lordo (PNL) entro il 2015, conformemente al relativo annuncio nel rapporto del Consiglio federale dell'8 dicembre 2008 sulla continuazione della cooperazione allo di sviluppo. I due messaggi sono correlati per il fatto che, in entrambi, i versamenti (ad eccezione della BERS) vengono dedotti dalla quota APS della Svizzera. Entrambi i messaggi sono stati armonizzati l'uno con l'altro sotto il profilo temporale e dei contenuti, poiché la decisione sugli aumenti di capitale delle banche multilaterali di sviluppo influenza i volumi e la distribuzione dei mezzi APS tra i canali bilaterali e multilaterali. Inoltre, il Parlamento avrà la possibilità di deliberare contemporaneamente su entrambe le proposte.

5882

Indice Compendio

5878

1 Crescente importanza del multilateralismo: gli interessi della Svizzera in un mondo globalizzato 1.1 Nuove sfide e condizioni quadro 1.2 Ruolo portante delle banche multilaterali di sviluppo 1.3 Interessi della Svizzera

5885 5885 5885 5889

2 Funzionamento e struttura istituzionale delle MDB 2.1 La partecipazione della Svizzera alle principali banche multilaterali di sviluppo 2.2 Funzionamento e compiti delle MDB 2.3 Linee di credito delle MDB 2.4 Struttura istituzionale delle MDB 2.4.1 Il Consiglio dei governatori 2.4.2 Il Consiglio esecutivo 2.4.3 La Direzione della banca 2.5 Le risorse finanziarie e la loro ripartizione

5890

3 Retrospettiva sulle attività di investimento delle MDB 3.1 Retrospettiva sulla concessione di prestiti delle MDB 3.2 I traguardi delle MDB dagli ultimi aumenti di capitale del 1995 3.3 Maggiore efficacia

5895 5895 5897 5900

4 Prossimi aumenti di capitale 4.1 Impiego dei crediti quadro attuali 4.2 Impiego del nuovo credito quadro: panoramica generale e aumenti di capitale previsti 4.2.1 Panoramica generale 4.2.2 Aumenti di capitale previsti 4.2.2.1 L'aumento di capitale della BIRS 4.2.2.2 Gli aumenti di capitale dell'IFC 4.2.2.3 L'aumento di capitale della BERS 4.2.2.4 L'aumento di capitale dell'IDB 4.2.2.5 Aumento di capitale dell'AfDB 4.2.2.6 L'aumento di capitale dell'AsDB 4.2.2.7 L'aumento di capitale della Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa 4.2.3 Conclusione

5901 5901

5 Determinazione e controllo degli obiettivi

5918

6 Ripercussioni 6.1 Ripercussioni finanziarie per la Confederazione, i Cantoni e i Comuni 6.2 Ripercussioni sull'effettivo del personale 6.3 Ripercussioni economiche

5919

5890 5890 5891 5892 5892 5893 5893 5894

5902 5902 5904 5905 5907 5909 5911 5913 5915 5917 5917

5919 5920 5920 5883

7 Rapporto con il programma di legislatura e il piano finanziario

5921

8 Aspetti giuridici

5921

9 Compatibilità con gli impegni internazionali della Svizzera

5922

Allegati 1 Le sei banche multilaterali di sviluppo (MDB) a confronto 2 Panoramica dei diversi crediti quadro in relazione con le partecipazioni svizzere al capitale delle MDB 3 Utilizzo degli attuali crediti quadro 4 Flusso netto di capitale complessivo a lungo termine per regioni 5 Concessione di prestiti per settore e MDB 6 Operazioni di prestito delle banche multilaterali di sviluppo sul mercato dei capitali svizzero 7 Collaboratori svizzeri in seno alle MDB 8 Partecipazione di imprese svizzere ai bandi delle MDB Decreto federale che stanzia un credito quadro per la partecipazione della Svizzera agli aumenti di capitale delle Banche africana, asiatica e interamericana di sviluppo nonché della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, della Società finanziaria internazionale e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Disegno)

5884

5923 5925 5926 5928 5929 5931 5932 5933

5935

Messaggio 1

Crescente importanza del multilateralismo: gli interessi della Svizzera in un mondo globalizzato

1.1

Nuove sfide e condizioni quadro

Nonostante le altre sfide globali, la povertà resta un problema centrale della comunità internazionale. Il sottosviluppo e la povertà hanno diversi volti. In linea generale sono considerati sintomi di povertà un reddito giornaliero inferiore a 2 franchi al giorno, un'assistenza sanitaria insufficiente, un'elevata mortalità infantile, bassi tassi di scolarizzazione, un'estrema sottoccupazione e un'alimentazione insufficiente. A ciò si aggiunge un carente accesso istituzionale alla codeterminazione politica o una scarsa influenza sulla stessa. Il raggiungimento degli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio («Millennium Development Goals», MDG), compresa la messa a disposizione di un'infrastruttura sufficiente e la realizzazione di istituzioni efficienti nei settori economico-sociali, restano compiti urgenti nell'ottica di un miglioramento del tenore di vita di miliardi di persone.

Nell'era della globalizzazione, le questioni riguardanti lo sviluppo finora rilevanti si mescolano sempre più con altri compiti su scala mondiale. Le sfide globali come il cambiamento climatico, l'insicurezza alimentare, le catastrofi ambientali o le crisi economico-finanziarie non si fermano davanti ai confini nazionali. Di conseguenza, le soluzioni vanno sempre più elaborate in seno alla comunità internazionale in quanto entità unica. Cresce l'importanza delle istituzioni governative globali e dei regolamenti internazionali. Il nostro Paese, caratterizzato da una fitta rete di legami a livello globale, deve poter partecipare attivamente alla definizione delle future condizioni quadro per lo sviluppo sostenibile dal nord al sud, insieme ai Paesi dell'OCSE, ai Paesi emergenti e a quelli in sviluppo. Per queste ragioni, per la Svizzera è di fondamentale importanza essere adeguatamente rappresentata all'interno delle principali istituzioni internazionali che si occupano della definizione di linee guida globalmente valide e che contribuiscono in maniera rilevante alla risoluzione di problemi nazionali e regionali nei Paesi in sviluppo. Da queste premesse risulta chiaro perché la collaborazione multilaterale acquista sempre maggior importanza e perché la partecipazione attiva del nostro Paese è indicata anche come strumento per fornire il nostro contributo di solidarietà.

1.2

Ruolo portante delle banche multilaterali di sviluppo

In questo contesto mutato, cresce anche l'importanza delle istituzioni (di finanziamento) multilaterali che si occupano di questioni di politica estera, di sviluppo, ecologica, economica e finanziaria. Nel corso degli anni, le istituzioni di finanziamento multilaterali sono diventate una componente irrinunciabile dell'architettura internazionale di sviluppo, con organismi cresciuti nel tempo, tra di loro complementari e in grado di coprire un ampio spettro di funzioni. Le istituzioni di finanziamento multilaterali comprendono, oltre al Fondo Monetario Internazionale (FMI), le istituzioni di sviluppo delle Nazioni Unite (ONU) e le banche multilaterali di sviluppo («Multilateral Development Banks», MDB). Ne fanno parte il Gruppo della Banca Mondiale (GBM) e le quattro banche di sviluppo regionali. Le MDB giocano 5885

un ruolo chiave nella gestione dei processi di globalizzazione, nell'integrazione economica dei Paesi in sviluppo, nella lotta alla povertà e nell'approccio alle risorse naturali. Le MDB sostengono i Paesi in sviluppo e in transizione nella creazione di condizioni propizie allo sviluppo economico, aiutandoli a superare le conseguenze negative della globalizzazione, ad esempio nel settore climatico, ambientale e sociale. Negli ultimi due anni, le MDB, primo fra tutte il Gruppo della Banca Mondiale, hanno elaborato una serie di principi innovativi per uno sviluppo economico e sociale sostenibile che, grazie alla loro possibilità di abbinare strumenti finanziari (prestiti, sovvenzioni agli investimenti e garanzie) a lavori di analisi e consulenza, sono riuscite a mettere in atto concretamente.

Tramite l'integrazione dei Paesi in sviluppo nell'economia mondiale si generano nuovi motori economici, con tassi di crescita pari al 5 per cento e oltre. Di questo approfittano anche le nazioni industrializzate, tra cui la Svizzera: per il settore privato svizzero si aprono possibilità di investimento e di esportazione dei propri beni e servizi nei Paesi in sviluppo.

Ruolo stabilizzante delle istituzioni di finanziamento multilaterali nella crisi In virtù dei loro vantaggi istituzionali e strutturali, nei periodi di crisi le istituzioni di finanziamento internazionali sono chiamate ad agire in modo rapido, flessibile e innovativo. Durante la crisi finanziaria del 2008, il Gruppo della Banca Mondiale, in collaborazione con l'FMI, nonché le banche regionali di sviluppo (AfDB, AsDB, IDB, BERS), hanno assunto una funzione guida, sostenendo in maniera complementare i governi nella stabilizzazione delle loro economie nazionali e creando basi importanti per il superamento delle conseguenze economico-sociali negative delle crisi. Ciò ha richiesto lo stanziamento di ingenti risorse finanziarie. Così, da un lato, il volume dei prestiti destinati a crediti regolari, che non beneficiano di tassi agevolati, è stato più che raddoppiato, a beneficio soprattutto dei Paesi emergenti e dei Paesi in sviluppo più agiati.

Dall'altro, è stato aumentato nel breve termine il volume di credito concesso ai Paesi più poveri grazie a un'assegnazione più rapida dei mezzi disponibili («front-loading») per i crediti a tasso fortemente
agevolato e le sovvenzioni (i cosiddetti fondi di sviluppo). Inoltre, le istituzioni di finanziamento multilaterali hanno lanciato iniziative a tutto campo per incentivare il commercio e risanare il settore finanziario.

In merito al finanziamento delle MDB va considerato che il contributo della Svizzera è la somma di due componenti: contributi regolari ai fondi di sviluppo a favore dei Paesi in sviluppo più disagiati e partecipazioni al capitale delle istituzioni a favore dei Paesi in sviluppo più avanzati. Il presente messaggio tratta esclusivamente gli aumenti di capitale delle banche e non i contributi ai fondi. Occorre tuttavia sottolineare che anche i Paesi in sviluppo più disagiati traggono vantaggio dai previsti aumenti di capitale. Ciò è reso possibile grazie agli effetti regionali positivi prodotti da una maggior dinamicità dei Paesi in sviluppo e avanzati, al sostegno diretto del settore privato nonché al trasferimento di ingenti somme dall'utile netto delle banche ai fondi di sviluppo.

Il Consiglio federale riconosce l'importante ruolo esercitato dalle banche multilaterali di sviluppo nell'affrontare le sfide globali. Le istituzioni di finanziamento multi5886

laterali costituiscono un complemento di essenziale importanza alle organizzazioni di sviluppo dell'ONU e al sostegno bilaterale dei Paesi donatori per i motivi qui di seguito elencati.

­

Vantaggi di carattere dimensionale. Le MDB godono di un vantaggio di carattere dimensionale, di fondamentale importanza nel superamento delle sfide globali. Le risorse di cui dispongono consentono di finanziare anche grandi programmi di adeguamento strutturale e piani infrastrutturali. Ne consegue che molti di questi programmi sono articolati sul lungo periodo e provvisti delle relative promesse di finanziamento. A beneficiarne sono sia i Paesi in sviluppo più poveri che quelli più avanzati.

­

Centri di sapere. Insieme al programma di sviluppo delle Nazioni Unite («United Nations Development Programme», UNDP) e alle organizzazioni specializzate dell'ONU, le MDB rappresentano dei centri di sapere in cui confluiscono esperienze e risultati della ricerca globali e da cui traggono vantaggio tutti i Paesi in sviluppo e le organizzazioni di sviluppo. In termini di governance globale, esse rivestono un ruolo precursore nella definizione di standard, linee guida e procedure comuni, nonché nell'elaborazione di principi innovativi, ad esempio riguardo al concetto di buongoverno, all'orientamento all'efficacia e ad altre procedure ottimali («best practice»).

­

Regole riconosciute a livello internazionale. Insieme ad altre istituzioni multilaterali, le MDB sviluppano regole riconosciute a livello internazionale nel campo dei cambiamenti climatici, della tutela ambientale e della sostenibilità sociale. Applicate ai progetti e ai programmi finanziati, tali regole costituiscono degli standard per il sostegno a una crescita socialmente sostenibile.

L'adozione delle regole e degli standard riconosciuti a livello internazionale rappresenta un punto di orientamento per i Paesi beneficiari nel loro processo di riforma.

­

Capacità di apprendimento e di critica. Nei decenni scorsi le banche multilaterali di sviluppo hanno reagito alle critiche e agli stimoli esterni (società civile) e interni (singoli Paesi membri, management e dipendenti) e rivalutato in modo sistematico le loro esperienze. Questo ha fatto sì che, nonostante le loro dimensioni e la loro complessità organizzativa, esse abbiano saputo reagire alle condizioni mutate e alle nuove sfide globali, dimostrando volontà e capacità di apprendimento. Ciò è possibile grazie alla capacità di rivedere gli approcci usuali, lanciare nuove iniziative, adeguare le strutture interne alle condizioni mutate e istituire reparti di valutazione forti e indipendenti. A questo proposito, nella definizione degli obiettivi e dell'orientamento, le banche multilaterali di sviluppo fanno specifico riferimento alle linee guida formulate negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio dell'ONU e nella Dichiarazione di Parigi.

­

Efficacia. Le MDB sono istituzioni all'avanguardia in fatto di management orientato ai risultati, il che ha contribuito in maniera notevole all'aumento dell'efficienza delle loro attività. La distribuzione delle risorse avviene pertanto secondo determinati criteri e in base alla performance dei vari Paesi beneficiari. I Paesi che raggiungono un alto grado di performance e che vantano un contesto politico stabile ottengono maggiori mezzi di sostegno. Per contro, i Paesi con politiche economico-sociali e una linea di governo scarse, ottengono meno mezzi. I Paesi con risultati di performance deboli beneficia5887

no di misure di sostegno mirate. La possibilità di associare lavori di analisi e consulenze approfondite alla concessione di crediti è il punto di forza specifico delle MDB.

­

Trasparenza. I documenti dei progetti e le strategie dei Paesi sono pubblicamente accessibili. Vengono pubblicati e diffusi anche gli studi delle MDB.

Accessibili in genere tramite Internet, essi contribuiscono alla diffusione del sapere. Inoltre, tutte le banche dispongono di un organo di mediazione («inspection panel»), al quale possono rivolgersi direttamente i soggetti e le organizzazioni della società civile per denunciare eventuali effetti negativi risultanti da progetti della Banca Mondiale e delle banche regionali di sviluppo.

­

Rappresentatività e legittimità. Il fatto che le banche di sviluppo stiano sotto la custodia congiunta dei Paesi in sviluppo e dei Paesi industrializzati, quindi sia dei donatori che dei beneficiari, rafforza la legittimità delle istituzioni.

Ciò vale in particolare per le banche regionali di sviluppo, la cui maggioranza di azioni è detenuta da Paesi del rispettivo continente. Allo stesso tempo, la partecipazione diretta dei Paesi membri consente la codeterminazione nelle questioni decisionali.

­

Complementarietà degli aiuti bilaterali e multilaterali. In virtù dei loro vantaggi comparativi, le banche di sviluppo sono i partner preferiti soprattutto per grandi progetti infrastrutturali, programmi di settore (p. es. sanità, istruzione, approvvigionamento idrico), per il rafforzamento delle finanze pubbliche come base per uno sviluppo economico equilibrato, nel dialogo politico e per i progetti regionali. Sia la SECO che la DSC finanziano numerosi progetti bilaterali tramite o con le banche di sviluppo, con la conseguente creazione di sinergie positive. Nell'ambito del coordinamento dei donatori nei Paesi in sviluppo, vengono affidati ruoli guida alle MDB, in particolare il Gruppo della Banca Mondiale e, a seconda del Paese e del settore, anche alle banche regionali di sviluppo. Grazie a un più stretto coordinamento e allo sfruttamento delle sinergie, gli aiuti allo sviluppo risultano notevolmente più efficaci.

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Mobilizzazione di capitali e gestione dei rischi. Tutte le banche di sviluppo vantano un rating AAA e possono quindi acquisire risorse sui mercati dei capitali internazionali a condizioni favorevoli e trasferirle ai Paesi in sviluppo. Soprattutto durante la crisi finanziaria, tale aspetto si è rivelato un vantaggio decisivo, poiché gli investitori privati si sono dimostrati molto riluttanti a investire. Per questo motivo, anche i Paesi in sviluppo più avanzati non hanno più potuto accedere ai crediti, se non a prezzi proibitivi.

­

Dialogo politico. Grazie alle loro dimensioni e alla loro competenza tecnica, le istituzioni di finanziamento multilaterali vantano un accesso privilegiato in molti ambiti del dialogo politico con i governi, il che li pone in una posizione privilegiata ai fini di agevolare le necessarie riforme strutturali. Esse sono predestinate a promuovere l'integrazione regionale e la cooperazione globale. A differenza degli aiuti bilaterali, che sono legati ai mutamenti di governo nei Paesi donatori e a un finanziamento a breve termine, le istituzioni di finanziamento multilaterali sono partner affidabili interessati a una collaborazione a lungo termine con i Paesi beneficiari.

5888

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Dialogo tra gruppi d'interesse. Benché concedano esclusivamente crediti ai governi o direttamente al settore privato, le MDB curano un dialogo costante con la società civile nei Paesi del sud e del nord. Le linee guida dei progetti prevedono un'ampia consultazione della popolazione interessata. In molti Paesi beneficiari i crediti devono essere discussi e approvati dai rispettivi parlamenti.

Nel loro insieme, questi aspetti conferiscono alle banche multilaterali di sviluppo un carattere del tutto particolare. Grazie alle caratteristiche e alle peculiarità sopra descritte e al loro riconosciuto grado di performance, le banche multilaterali di sviluppo costituiscono una colonna portante nell'architettura internazionale degli aiuti allo sviluppo. Dal momento che non si limitano a singoli ambiti di attività o settori, esse fungono per i Paesi beneficiari da importante piattaforma e partner in grado di fornire loro consulenza e finanziamenti ad ampio raggio. Questo elemento è ciò che contraddistingue le banche di sviluppo da molte altre organizzazioni multilaterali e bilaterali.

1.3

Interessi della Svizzera

Negli ultimi 60 anni, la Svizzera ha ampliato la propria rete di relazioni internazionali anche a livello istituzionale, aderendo dapprima alle principali istituzioni «tecniche», all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico («Organisation for Economic Co-Operation and Development», OECD 1961), alle banche regionali di sviluppo (1967­1976), alla BERS (1992), alle istituzioni di Bretton Woods (1992), all'Organizzazione mondiale del commercio (1995) e infine all'ONU «politica» (2002). Data la sempre crescente importanza globale delle istituzioni di finanziamento internazionali, è nell'interesse della Svizzera essere adeguatamente rappresentata anche in futuro in queste istituzioni e poter così tener conto dell'aspetto della solidarietà internazionale per la lotta alla povertà e il superamento delle sfide globali. A tale scopo, la Svizzera deve farsi carico di una quota proporzionata del finanziamento di queste istituzioni («burden sharing»). In tal modo può apportare la propria esperienza in materia di politica di sviluppo e contribuire alla risoluzione dei problemi esistenti nonché beneficiare in modo ottimale dell'esperienza delle MDB. Tramite la sua partecipazione finanziaria al capitale delle MDB, la Svizzera contribuisce inoltre alla garanzia dei prestiti contratti dalle MDB sui mercati dei capitali internazionali, tra cui anche quello svizzero. Per molte imprese svizzere si presenta inoltre la possibilità di partecipare ai bandi internazionali delle banche, in parte molto significativi.

5889

2

Funzionamento e struttura istituzionale delle MDB

2.1

La partecipazione della Svizzera alle principali banche multilaterali di sviluppo

Per curare i suoi interessi di politica estera, di sviluppo, ecologica, economica e finanziaria, la Svizzera partecipa alle principali banche multilaterali di sviluppo. La seguente tabella presenta una panoramica della partecipazione svizzera alle MDB fino a oggi: Tabella 1 Rappresentanza svizzera all'interno delle MDB GBM

BERS

AfDB8

AsDB

IDB

Membro dal

1992

1992

1981

1967

1976

Quota del capitale

1,69 %

2,28 %

1,46 %

0,58 %

0,47 %

Quota del Fondo 2,1 % concessionale

nessun Fondo concessionale

2,3 %

1,2 %

0,7 %

Gruppo di voto Azerbaigian Kirghizistan Polonia Svizzera Serbia Tagikistan Turkmenistan Uzbekistan

Azerbaigian Kirghizistan Liechtenstein Montenegro Serbia Svizzera Turchia Turkmenistan Uzbekistan

Germania Portogallo Svizzera

Belgio Francia Italia Svizzera Spagna Portogallo

Belgio Cina Germania Israele Italia Paesi Bassi Svizzera

Rappresentanza Direttore svizzera esecutivo permanente 3 consulenti

Direttore esecutivo permanente 1 consulente

Direttore esecutivo o 1 consulente

Vicedirettore esecutivo o1 consulente

Vicedirettore esecutivo o1 consulente

2.2

Funzionamento e compiti delle MDB

Tutte le MDB funzionano in modo simile. Mentre i Paesi in sviluppo più poveri dipendono dai prestiti senza interessi o dalle sovvenzioni derivanti da fondi concessionali, quelli più avanzati possono prendere in prestito il capitale necessario delle banche di sviluppo a condizioni vicine a quelle di mercato. A causa degli elevati rischi legati agli investimenti in tali Paesi, essi non sarebbero altrimenti in grado di procurarsi fondi sufficienti sul mercato dei capitali, o li otterrebbero solo a interessi molto elevati. Sulla base del capitale proprio sottoscritto e versato dai membri, le MDB raccolgono fondi sui mercati dei capitali internazionali a interessi relativamente bassi. Questi ultimi sono concessi grazie alla buona solvibilità delle banche di sviluppo, che a sua volta si basa sul rating AAA dei suoi Paesi membri, in particola8

Dal 1° luglio 2010; prima in un gruppo di voto con Danimarca, Finlandia, India, Norvegia e Svezia. Nel quadro di un ampliamento del Consiglio esecutivo in seno all'AfDB, la Svizzera ha potuto migliorare la sua posizione (rappresentanza permanente e livello).

5890

re delle nazioni industrializzate. Le risorse messe a disposizione ai Paesi in sviluppo possono essere utilizzate esclusivamente per progetti e investimenti approvati, vincolati a scopi specifici. A differenza delle banche commerciali, le banche di sviluppo integrano le loro operazioni creditizie con attività di consulenza e sostegno di natura diversa.

Il compito fondamentale di tutte le MDB è il sostegno a uno sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, sociale e ambientale nei Paesi beneficiari, nonché la promozione della collaborazione e dell'integrazione all'interno di ciascuna regione.

Per una panoramica dei singoli mandati si rimanda al numero 4.2.3.

L'efficienza energetica premia la redditività: una coppia di panettieri bulgari e la BERS Qualche anno fa, il signore e la signora Dobrev, panettieri di Sofia che avevano aperto e avviato con successo una panetteria, si sono resi conto che era necessario investire nella loro azienda. La forte concorrenza sul mercato dell'Unione europea e i prezzi elevati dell'energia richiedevano una modernizzazione dell'azienda che avrebbe assicurato l'esistenza e la crescita della panetteria nel medio e lungo termine.

Nel 2004, i Dobrev hanno ottenuto dalla loro banca, la PostBank, un finanziamento di 600 000 euro, che a sua volta proveniva da un credito di 5 milioni di euro della BERS, destinato al finanziamento di progetti per il miglioramento dell'efficienza energetica e per l'utilizzo delle energie rinnovabili in Bulgaria.

Insieme alla BERS, i Dobrev hanno innovato i loro processi produttivi, ridotto il consumo energetico e quindi i costi, migliorando in tal modo la produttività dell'azienda. Grazie a questi lavori di ammodernamento, la coppia di panettieri è così riuscita a ridurre il consumo energetico dell'85 per cento e ad aumentare di 90 000 euro l'utile annuo.

Di fronte al costante aumento dei prezzi dell'energia, l'efficienza energetica oggi non è solo un tema legato alla salvaguardia del clima; un utilizzo oculato ed efficiente delle risorse energetiche influisce direttamente sul rendimento di un'impresa e la rende più competitiva sul mercato, come mostra l'esempio dei Dobrev.

2.3

Linee di credito delle MDB

Ad eccezione della BERS, tutte le MDB di cui la Svizzera è membro dispongono di due linee di credito: una per crediti ai Paesi in sviluppo più avanzati a condizioni vicine a quelle di mercato, l'altra per prestiti a lungo termine a interessi agevolati e per finanziamenti a fondo perso destinati ai Paesi più disagiati. Questi cosiddetti sportelli concessionali sono fondi separati che vengono alimentati dai Paesi donatori ogni tre o quattro anni. Nel caso del GBM si tratta dell'Agenzia internazionale di sviluppo («International Development Agency», IDA), per la AfDB e la AsDB sono rispettivamente il Fondo africano di sviluppo e il Fondo asiatico di sviluppo, mentre

5891

per la IDB è il Fondo operazioni speciali («Fund for Special Operations», FSO)9.

Questi mezzi sono stanziati nel credito quadro XI (DF dell'8.12.2008, «Messaggio sulla continuazione della cooperazione tecnica e dell'aiuto finanziario a favore dei Paesi in sviluppo») e saranno richiesti tramite l'aumento dell'aiuto pubblico allo sviluppo fino allo 0,5 percento del reddito nazionale lordo («Messaggio concernente l'aumento dei mezzi destinati al finanziamento dell'aiuto pubblico allo sviluppo»).

2.4

Struttura istituzionale delle MDB

Nelle strutture direttive delle sei banche si distinguono tre livelli dirigenziali: il Consiglio dei governatori, il Consiglio esecutivo e la Direzione della banca.

2.4.1

Il Consiglio dei governatori

L'organo direttivo supremo delle MDB, il Consiglio dei governatori, è composto di un governatore e un sostituto per ogni Paese membro. Il Consiglio dei governatori delega una serie di competenze al Consiglio esecutivo, riservandosi tuttavia le decisioni su questioni strategiche e su temi a lungo termine riguardanti politica, finanze e personale. Tali decisioni includono in particolare: ­

l'approvazione di proposte di aumento di capitale e di alimentazione dei fondi;

­

l'elezione del presidente della banca e dei direttori esecutivi;

­

l'approvazione di accordi generali aventi per oggetto la collaborazione con altre istituzioni internazionali;

­

l'approvazione o la revisione degli statuti della banca e l'ammissione di nuovi Paesi membri;

­

l'approvazione di bilanci d'esercizio (compreso l'impiego degli utili), direttive e strategie a livello sovraordinato;

­

gli stipendi della Direzione della banca e dei direttori esecutivi.

I governatori si riuniscono di norma una volta all'anno in un'assemblea generale. Se sono necessarie decisioni rapide, la votazione avviene per corrispondenza. Il Consiglio può costituire commissioni che si riuniscono nell'intervallo tra le assemblee annuali. Un esempio è la Commissione per lo sviluppo della Banca mondiale, che si riunisce due volte all'anno.

L'assegnazione dei diritti di voto si basa sulle quote di capitale detenute dai singoli Paesi membri. La quota percentuale della partecipazione svizzera al capitale di ciascuna banca è stata definita al momento dell'adesione della Svizzera o modificata in occasione di aumenti di capitale, e dipende da vari fattori. Tra questi vi è la forza dell'economia nazionale svizzera, il ruolo che ciascuna banca riveste per la Svizzera in materia di politica di sviluppo e l'importanza della regione nelle questioni rilevanti per l'economia svizzera. Nel caso delle banche regionali di sviluppo, per l'asse9

Il FSO rappresenta un'eccezione. Dal 1995 non c'è più stata alcuna ricostituzione da parte dei donatori e il fondo è stato alimentato esclusivamente tramite mezzi interni dell'IDB.

5892

gnazione dei diritti di voto entra anche in gioco l'entità della quota di capitale assegnata ai Paesi membri non regionali e i diritti di partecipazione e rappresentanza di questi ultimi e dei Paesi beneficiari.

La quota azionaria detenuta dalla Svizzera nelle MDB è paragonabile a quella di altri Paesi europei di medie dimensioni, come ad esempio la Svezia e il Belgio. Le quote dei diritti di voto dei Paesi membri vengono adeguate raramente, nel quadro di un aumento di capitale generale o selettivo. In caso di aumento generale di capitale, le relative quote dei diritti di voto tra i Paesi membri non vengono modificate. In caso di aumento selettivo di capitale vengono effettuati degli spostamenti delle quote dei diritti di voto tra i Paesi membri. Un adeguamento dei rapporti dei diritti di voto è stato apportato nel 2010 in seno al Gruppo della Banca Mondiale, al fine di conferire maggior peso ai Paesi emergenti10.

2.4.2

Il Consiglio esecutivo

La vigilanza permanente e la rappresentanza degli interessi dei Paesi membri nei confronti della banca sono esercitate dai direttori esecutivi («Executive Director», ED), che con poche eccezioni rappresentano più Paesi (i cosiddetti gruppi di voto). Il Consiglio esecutivo è diretto dal presidente della banca, che tuttavia non ha diritto di voto.

I direttori esecutivi sono supportati da sostituti («Alternate Executive Director», AED) e da consulenti («Advisor») appartenenti ai Paesi del loro gruppo di voto. In caso di questioni importanti, i Paesi affidano al loro direttore esecutivo pareri e istruzioni. Tra i principali compiti dei direttori esecutivi vi è la definizione della politica della banca e dei fondi in ambito operativo, finanziario e amministrativo nonché la vigilanza sull'attuazione di dette politiche. Un altro ambito chiave è rappresentato dall'esame conclusivo dei programmi e dei progetti presentati dalla banca per il finanziamento. I direttori esecutivi rappresentano i diritti e i doveri intercorrenti tra le MDB e i Paesi membri. Inoltre essi procurano le informazioni richieste dai Paesi del gruppo di voto cui appartengono (ad es. bandi, assunzioni) e si adoperano per curarne gli interessi in seno alla Direzione della banca. La tabella 1 presenta una panoramica della rappresentanza della Svizzera nelle banche prese in esame.

2.4.3

La Direzione della banca

Al vertice di ciascuna istituzione siede un presidente, eletto ogni quattro/cinque anni.

È il rappresentante principale della banca e responsabile della sua gestione nei confronti degli organi direttivi. Al suo fianco operano vicepresidenti e, nel caso della Banca Mondiale, i cosiddetti «managing director», che insieme a lui costituiscono la Direzione dalla banca.

10

Nel quadro della riforma sui diritti di voto, il 3,13 per cento della quota dei Paesi industrializzati è stato trasferito ai Paesi in sviluppo, che ora detengono oltre il 47,19 per cento dei voti.

5893

2.5

Le risorse finanziarie e la loro ripartizione

Le risorse delle MDB per il finanziamento delle loro operazioni sono così composte: ­

capitale azionario;

­

prestiti sui mercati dei capitali internazionali;

­

contributi dei Paesi donatori ai fondi di sviluppo e fondi fiduciari tematici o specifici per progetto;

­

entrate da investimenti e crediti, compresi interessi, rimborsi e redditi da investimento;

­

riserve.

Del capitale azionario sottoscritto va di norma versata solo una piccola parte («paidin»), mentre il resto rappresenta capitale di garanzia. I contributi versati servono in primo luogo a scopi di liquidità e riserva. Insieme al capitale di garanzia dei Paesi donatori e alle riserve accumulate, la parte versata del capitale costituisce un importante criterio di valutazione per i donatori di capitale privati nonché per la definizione di limiti di prestito prudenziali statutari. Successivamente ai loro ultimi aumenti di capitale, le MDB hanno saputo mantenere il loro elevato grado di solvibilità (rating AAA) sui mercati dei capitali internazionali11.

In caso di necessità, ossia qualora una banca non fosse più in grado di far fronte ai propri impegni, può essere richiesto, parzialmente o totalmente, il versamento del capitale di garanzia. I Paesi membri rispondono in qualità di azionisti della banca con la loro quota di capitale. Tuttavia, se paragonate alle banche commerciali e in relazione alla loro attività creditizia, le MDB dispongono solitamente di considerevoli liquidità e riserve. Per la maggior parte delle MDB, ad esempio, la somma dei crediti da riscuotere non può essere superiore alla base patrimoniale comprensiva del capitale di garanzia e delle riserve (gearing ratio 1:1)12. Fino a oggi nessuna delle MDB ha mai sollecitato o richiesto il versamento del capitale di garanzia. In Svizzera, il capitale di garanzia è contabilizzato in conti extra-bilancio della Confederazione.

11

12

Un'eccezione è rappresentata dall'AfDB, che a causa di difficoltà istituzionali ha subito a metà degli anni Novanta un declassamento temporaneo da parte delle agenzie di rating, quando i Paesi membri, esercitando una forte pressione, hanno imposto un cambiamento di rotta, ricambiato dai mercati con una più alta valutazione del rischio. Grazie a un profondo processo di riforma e a un più stretto accompagnamento da parte dei Paesi membri, dal 2003 l'AfDB ha riottenuto il rating AAA.

Un'eccezione è rappresentata dalla Società finanziaria internazionale (International Finance Cooperation, IFC), le cui attività di prestito e investimento più le riserve non possono superare il 400 percento del capitale proprio (gearing ratio 1:4). Inoltre, nel caso dell'IFC ­ a differenza degli altri aumenti di capitale in discussione ­ la quota azionaria sottoscritta va versata completamente.

5894

3

Retrospettiva sulle attività di investimento delle MDB

3.1

Retrospettiva sulla concessione di prestiti delle MDB

La panoramica dell'intero flusso netto di capitale a lungo termine verso i Paesi del Sud e dell'Est denota una crescita continua fino al 2007 (cfr. all. 4). Tale crescita è dovuta in primo luogo all'aumento degli investimenti privati nei Paesi in sviluppo e in transizione. A beneficiarne sono state, in primis, le regioni dell'Europa dell'est e dell'Asia centrale, dell'Asia orientale e del Pacifico, dell'America latina e dei Caraibi. Gli investimenti delle banche multilaterali di sviluppo nello stesso arco di tempo sono anch'essi cresciuti costantemente (cfr. tabella 2 e grafico 1).

Tabella 2 Attività creditizia delle MDB, 2005­2009 in miliardi di USD13 In mia. USD

2005

2006

2007

2008

2009

AfDB

1,2

1,6

2,6

2,8

8,8

AsDB

4,4

6,0

8,1

8,7

16,1

IDB

6,5

5,6

8,6

11,1

15,3

BERS

5,4

6,4

7,0

6,4

10,7

BIRS

13,6

14,1

12,9

13,5

32,9

5,4

6,7

8,2

11,4

10,6

36,5

40,4

47,4

53,9

94,4

IFC Totale

Fonte: rapporti annuali delle banche multilaterali di sviluppo

Nel 2008 si è arrivati a un punto di svolta per quanto riguarda gli investimenti privati transfrontiera: dopo aver toccato il loro record nel 2007, i flussi finanziari pubblici e privati nei Paesi in sviluppo e in transizione hanno subito un crollo di oltre il 40 per cento, attestandosi a 707 miliardi di dollari, livello inferiore a quello del 2006. Il crollo è da attribuire a una sostanziale riduzione dei flussi finanziari privati ed è legato alla crisi economico-finanziaria globale. Le banche multilaterali di sviluppo hanno reagito alla crisi con un incremento delle loro attività: nel 2008 hanno proseguito la tendenza degli anni precedenti portando i crediti a 53,9 miliardi di dollari, il che è pari a un aumento di 5,5 miliardi di dollari; nel 2009 è seguita una sostanziale crescita dei prestiti delle MDB, fino a toccare un volume di 94,4 miliardi di dollari, di cui circa la metà fa capo al Gruppo della Banca Mondiale.

13

Il presente messaggio non contempla la ricostituzione dei fondi, motivo per cui non sono stati presi in considerazione, per la tabella, i dati relativi ai fondi.

5895

Grafico 1 Concessione di prestiti delle MDB, 2005­2009

Concessione di prestiti delle banche multilaterali di sviluppo

in mia. di USD)

120.0 100.0

IDB

80.0

ADB EBRD

60.0

Banca Mondiale 40.0

IFC

20.0

AfDB

0.0

Totale 2005

2006

2007

2008

2009

I flussi finanziari privati rappresentano un'importante fonte di finanziamento per tutti i Paesi in sviluppo e in transizione. Proprio nei periodi di crisi, le MDB assumono un ruolo importante: effettuando maggiori investimenti, esse esercitano un'azione anticiclica nei Paesi in sviluppo e in transizione, compensando in parte il calo degli investimenti privati (cfr. all. 4). Soprattutto i Paesi più disagiati, con possibilità finanziarie limitate, dipendono dai crediti supplementari delle MDB e dalle sovvenzioni dei loro fondi concessionali al fine di portare avanti i loro progetti in corso. Sebbene il volume dei finanziamenti privati superi di gran lunga le possibilità delle MDB, le banche contribuiscono comunque in maniera sostanziale a tenere vivi i mercati e a creare quelle condizioni che consentono al settore privato, una volta superata la crisi, di riacquistare velocemente la sua funzione centrale, soprattutto nei Paesi in sviluppo più avanzati.

Complessivamente, la suddivisione settoriale dei prestiti concessi dai sei istituti presenta elementi comuni. In prevalenza, le banche multilaterali di sviluppo investono in progetti facenti capo a cinque settori. Tra questi troviamo il settore finanziario, il settore energetico e infrastrutturale, il settore dei trasporti, il settore industriale e il settore dell'amministrazione pubblica e della modernizzazione dello Stato. Al sesto posto segue, con ampio distacco, il settore del sociale. Ciò è in netto contrasto con quanto avveniva negli anni passati ­ quando le attività nel settore sociale costituivano una quota più significativa ­ e con i fondi di sviluppo, che destinavano al settore sociale più mezzi.

Grazie ai loro vantaggi comparativi, le MDB sono i partner preferiti per grandi piani infrastrutturali e programmi di settore. Anche in ambito «sociale», tuttavia ­ e con ciò s'intendono gli investimenti per progetti su sanità e istruzione ­ le MDB appartengono alle istituzioni di finanziamento di maggior rilievo a livello globale.

Spesso le MDB ricoprono un ruolo centrale nel rafforzamento delle finanze pubbliche e nella modernizzazione e riforma dell'amministrazione. I loro progetti mirano a creare un terreno favorevole allo sviluppo economico-sociale dei Paesi beneficiari.

5896

Tali riforme abbracciano tematiche importanti, come il buon governo («good governance»), la lotta alla corruzione e il rafforzamento delle finanze pubbliche.

Nell'allegato 5 è riportata una descrizione e una spiegazione dettagliata della concessione di prestiti di ogni MDB, suddivisa per anno e settore.

3.2

I traguardi delle MDB dagli ultimi aumenti di capitale del 1995

Nel decennio scorso, le banche multilaterali di sviluppo hanno dimostrato di prendere in seria considerazione la critica e gli stimoli a esse rivolti dalla società civile, ma anche da clienti e da diversi Paesi beneficiari14. Anche per questo motivo, nonostante le loro dimensioni e la loro complessità organizzativa, esse sono state in grado di reagire alle mutate condizioni e alle nuove sfide. Ciò è stato possibile grazie alla loro capacità di valutare e se necessario superare gli approcci usuali, di lanciare nuove iniziative e adeguare le strutture interne alle condizioni mutate, dimostrando volontà e capacità di apprendimento. A questo proposito, nella definizione degli obiettivi e dell'orientamento, le banche multilaterali di sviluppo fanno specifico riferimento alle linee guida formulate in seno agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio dell'ONU (2000), all'Agenda di sostenibilità di Johannesburg (2001), alle decisioni assunte in seno al Monterrey Consensus sul finanziamento degli aiuti allo sviluppo (2002) e alla Dichiarazione di Parigi (2005) sull'armonizzazione degli aiuti allo sviluppo. In virtù del suo raggio d'azione globale, il GBM esercita un ruolo leader nell'affrontare nuove sfide.

Dal lungo elenco di iniziative e decisioni guida che hanno caratterizzato negli ultimi anni le attività delle MDB, spesso in stretta collaborazione con altre istituzioni multilaterali, vanno senz'altro citate le seguenti.

­

14

Cambiamento climatico. Il cambiamento climatico e gli adeguamenti a esso legati sono attualmente al centro dell'attenzione di tutte le banche multilaterali di sviluppo. Per le MDB si presenta la sfida di come concordare e armonizzare la politica di sviluppo con quella climatica. Tutte le banche hanno reagito a questa sfida, lanciando diversi progetti. Con iniziative come la «Sustainable Energy Initiative» (BERS), la «Climate Risk Management and Adaption Strategy» (AfDB), la «Clean Energy Financing Partnership Facility» (AsDB), la «Environment Safeguard Compliance Policy» (IDB) o la «Strategic Framework on Climate Change and Development» (BIRS), le MDB mirano a valutare sistematicamente i loro progetti sotto il profilo della sostenibilità climatica, sfruttare le sinergie tra i progetti di sviluppo e i progetti sul clima e predisporre i mezzi per programmi nel campo dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e dell'adeguamento climatico.

Cfr. n. 3.3 Maggiore efficacia.

5897

Certificati climatici svizzeri ottenuti dalla discarica di rifiuti: collaborazione in Indonesia tra la banca asiatica di sviluppo e la fondazione «Centesimo per il clima» Le economie asiatiche in rapida crescita consumano quantità sempre maggiori di energie fossili, motivo per cui è di estrema importanza investire nell'efficienza energetica e in fonti energetiche con bilancio CO2 neutrale ai fini di un contributo della regione alla lotta contro il cambiamento climatico globale. La AsDB è molto attiva in campo climatico. Nel 2005, ad esempio, essa ha lanciato il programma «Energia e ambiente puliti» che sostiene i Paesi membri nel settore del cambiamento climatico e della sicurezza energetica. Una delle componenti chiave del programma è la Carbon Market Initiative (CMI), che offre supporto tecnico e prefinanziamenti per progetti di energia pulita finalizzati alla riduzione dei gas serra.

Con una partecipazione di 25 milioni di USD, la fondazione svizzera «Centesimo per il clima» è uno dei principali investitori dell'Asia Pacific Carbon Fund (150 mio. di USD), che fa capo alla AsDB e costituisce una delle tre componenti della CMI. L'Asia Pacific Carbon Fund è un classico fondo per la protezione del clima che investe in progetti in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili e gestione dei rifiuti. Partecipano al fondo governi e organizzazioni che rilasciano certificati di riduzione delle emissioni su incarico dei governi. Un progetto concreto, sostenuto dalla fondazione «Centesimo per il clima», si trova a Palembang, nel sud-est dell'isola di Sumatra, in Indonesia. Il Gikoko Palembang LFG Flaring Project è situato presso una discarica comunale di rifiuti organici. Il gas metano prodotto dalla fermentazione di tali rifiuti produce un effetto serra ed è una possibile causa di incendi ed esplosioni. L'impianto realizzato utilizza il gas metano per produrre energia, che copre l'intero fabbisogno della discarica.

Oltre a questo impegno, la Svizzera sostiene un servizio di assistenza tecnica nell'ambito del programma dell'AsDB «Energia e ambiente puliti». Il servizio offre assistenza sulla concettualizzazione, la sistematizzazione e l'attuazione di possibili progetti climatici in Paesi in sviluppo asiatici.

­

5898

Lotta alla corruzione. La lotta alla corruzione e il sostegno alle pratiche di buon governo («good governance») restano questioni centrali di tutte le banche. A questo proposito, nel 2006 il Gruppo della Banca Mondiale ha lanciato la strategia «Governance and Anti-Corruption» (GAC), che mette a disposizione un ampio pacchetto di misure e un chiaro quadro dei risultati a livello di Paese e progetto. Nel 2009, l'IDB ha approvato un programma anticorruzione ad ampio raggio, il quale prevede per tutti i progetti con una partecipazione dell'IDB controlli più rapidi e una maggior protezione per i «whistleblower» (dipendenti che denunciano violazioni o irregolarità all'interno di un'impresa). In maniera analoga, le altre banche hanno adottato una rigorosa procedura contro le irregolarità. Nell'aprile 2010, le MDB hanno armonizzato tra di loro le proprie procedure e approvato una convenzione anticorruzione comune. Tale convenzione prevede che le persone o le imprese sanzionate da una MDB per comportamenti scorretti vengano ora sanzionate da tutte le altre MDB.

Fondi illeciti di alti funzionari: blocco e recupero degli «stolen asset» I cosiddetti «stolen asset» sono fondi trasferiti all'estero da alti funzionari di governo per uso privato. Per impedire che tali risorse siano usate in modo abusivo e vengano irrimediabilmente sottratte alla causa dello sviluppo di un Paese, servono contromisure elaborate dalla comunità internazionale. Grazie al dialogo politico, al supporto giuridico e alla definizione di regole vincolanti, le organizzazioni multilaterali contribuiscono a combattere questa forma di flusso illecito di denaro.

Così, nel 2003 è stata approvata e sottoscritta da 140 Stati, tra cui anche la Svizzera, la convenzione ONU contro la corruzione. Questa convenzione comprende un capitolo dedicato agli «stolen asset». Sulla base di questa convenzione e nel quadro della propria strategia anticorruzione, la Banca mondiale ha lanciato nel 2007 l'iniziativa denominata «Stolen Asset Recovery (StAR)», la cui attuazione prevede la collaborazione dello «UN Office on Drugs and Crime». L'iniziativa si ripropone di sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale sul tema e incentivare il blocco e il recupero dei fondi sottratti. La Svizzera, insieme a donatori nordici, sostiene finanziariamente l'iniziativa «Stolen Asset Recovery» con un contributo di un milione di dollari. Forte della sua legislazione progressista, la Svizzera riveste un ruolo leader nel recupero dei fondi illecitamente sottratti, il che la colloca in una posizione privilegiata per partecipare al dialogo politico su questa tematica.

Nel giugno 2010 si è tenuta a Parigi una conferenza internazionale sullo «Stolen Asset Recovery», organizzata congiuntamente dalla Banca mondiale e dal governo svizzero, a cui hanno partecipato rappresentanti dei Paesi dell'OCSE, dei centri finanziari internazionali e dei Paesi in sviluppo. Durante la conferenza sono stati affrontati temi come la prevenzione e la restituzione degli «stolen asset» e definite procedure di attuazione concreta. Per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo importante tema è stata lanciata una campagna mediatica.

­

Riforme istituzionali e organizzative. La maggior parte delle banche si è recentemente vista costretta ad attuare riforme istituzionali e organizzative.

L'AfDB ha reagito alle difficoltà istituzionali concentrando la propria attività su pochi settori, accentuando il processo di decentralizzazione tramite la trasformazione delle proprie sedi e semplificando i processi interni. In tal modo si è dotata di un profilo chiaro e autonomo. Anche il Gruppo della Banca Mondiale ha revisionato il proprio modus operandi nell'ottica di una maggior efficienza e di rapporti più snelli con la clientela, adottando adeguate misure («Simplification and Modernization»). Nel 2007, l'IDB ha avviato una profonda riorganizzazione. Obiettivi primari sono il rafforzamento dell'azione di sviluppo della banca e l'aumento dell'efficienza interna. Nella sua agenda delle riforme del 2004, l'AsDB ha formulato obiettivi simili a quelli dell'IDB. Tali riforme verranno consolidate e proseguite nel quadro dei previsti aumenti di capitale.

­

Meccanismo di ispezione indipendente. Le MDB hanno sviluppato standard sociali ed ecologici che vengono applicati sistematicamente ai progetti e ai programmi. Parallelamente sono stati anche introdotti dei cosiddetti organi di mediazione, un'innovazione fortemente sostenuta dalla Svizzera. Nel caso 5899

della BIRS e dell'Associazione internazionale per lo sviluppo (IDA), l'«inspection panel» indipendente funge da centro a cui i soggetti direttamente interessati possono rivolgersi per presentare reclami riguardanti i progetti. Il panel fa capo direttamente ai direttori esecutivi, cui riferisce in merito a eventuali mancanze e omissioni della BIRS o dell'IDA. Con l'istituzione dell'«inspection panel» la BIRS e l'IDA si assumono in maniera più ampia la responsabilità nei confronti delle società direttamente interessate dai loro progetti. Il panel ricopre inoltre una funzione di controllo della qualità delle procedure interne, con benefici sul piano gestionale e su quello del rispetto dei propri principi e delle linee guida. Un'istituzione simile è il «Compliance Advisor Ombudsman» (CAO) facente capo all'IFC e all'Agenzia Multilaterale di Garanzia degli Investimenti («Multilaterale Investment Guarantee Agency», MIGA). Analogamente al Gruppo della Banca Mondiale, tutte le banche regionali di sviluppo dispongono di simili centri di reclamo: l'«Independent Consultation and Investigation Mechanism» (IDB), l'«Independent Review Mechanism» (AfDB), l'«Accountability Mechanism del Compliance Review Panel» (AsDB) e il «Project Complaint Mechanism» (BERS) giudicano e valutano reclami su progetti finanziati in tutto o in parte dalla rispettiva banca.

­

3.3

Condizionalità. I crediti concessi dalle MDB sono connessi a consulenze e condizioni aventi per obiettivo la massima efficacia e sostenibilità economica. Attualmente, dopo un'approfondita analisi, la condizionalità non è più standardizzata e imposta dall'esterno. I grandi programmi di riforme riguardanti singoli settori o l'intera economia interna si basano semmai sul sostegno dei governi («ownership»), focalizzandosi su pochi interventi chiave e prendendo in considerazione la capacità di assorbimento e le conseguenze sociali. Anche la capacità d'indebitamento dei singoli Paesi viene adeguatamente valutata.

Maggiore efficacia

Il semplice aumento del capitale non è di per sé sufficiente a incrementare il contributo delle MDB allo sviluppo dei beneficiari del credito. È necessario un impiego mirato dei mezzi nelle aree e nei settori in modo da generare la massima efficacia a lungo termine. Insieme ad altri Paesi donatori, la Svizzera esige dalle MDB un impiego efficiente ed efficace dei mezzi.

Aumento della qualità e misurazione degli effetti I mezzi di cui dispongono attualmente le MDB per aumentare la qualità e misurare gli effetti sono stati ottimizzati, ulteriormente sviluppati e arricchiti con nuovi strumenti. Già in fase di pianificazione dei progetti e dei programmi vengono definiti obiettivi e indici concreti, finalizzati alla vigilanza unitaria durante l'implementazione, all'apprendimento sistematico e alla rendicontazione. Quest'ultima ha luogo tramite valutazioni, analisi degli effetti, rapporti annuali, revisioni e audit. Oltre agli studi interni sui progetti e i programmi, vengono eseguite analisi degli effetti da reparti di valutazione indipendenti, subordinati direttamente al Consiglio esecutivo e non al management. I rapporti di valutazione presentano nel complesso un'alta percentuale di risultati positivi. Il management e i Paesi membri si impegnano a 5900

migliorare ulteriormente questi risultati e ad adottare i dovuti provvedimenti istituzionali.

Sotto il profilo della cooperazione allo sviluppo è auspicabile un sano rapporto tra efficacia («development effectiveness») e propensione al rischio. Il mandato dei Paesi donatori alle MDB esige dalle banche che esse affrontino rischi d'investimento che il settore privato o altri soggetti rifuggono, senza per questo trascurare l'economicità e le prospettive di successo dei progetti. Valori troppo bassi nell'analisi degli effetti portano a mettere in dubbio l'efficacia della cooperazione; valori troppo alti fanno supporre un'avversione al rischio da parte delle banche. La Svizzera vigila sull'attuazione del mandato delle banche e sulla conformità del loro portafoglio progetti con le direttive e aspettative in fatto di efficacia. È inoltre necessaria una rapida rilevazione dei progetti rischiosi e problematici e l'adozione di adeguate misure mirate, al fine di ottenere i massimi risultati possibili.

Focalizzazione su mandati centrali Molti Paesi membri, tra cui in misura determinante anche la Svizzera, si adoperano affinché le MDB si focalizzino sui loro mandati centrali e puntino su una suddivisione ottimale del lavoro con altre MDB, l'ONU e le agenzie bilaterali, in particolare in relazione alla presa in considerazione di nuove tematiche come il cambiamento climatico. La prevenzione di doppioni e l'ottimizzazione della complementarietà sono di fondamentale importanza, soprattutto per il Gruppo della Banca Mondiale e le banche regionali di sviluppo, e sono disciplinate a livello sovraordinato e a livello interistituzionale nei singoli Paesi interessati.

4

Prossimi aumenti di capitale

4.1

Impiego dei crediti quadro attuali

Mentre i crediti quadro per la collaborazione tecnica e l'aiuto finanziario, nonché per la cooperazione internazionale economica e commerciale allo sviluppo, vengono decisi regolarmente e per un periodo determinato, quelli per la partecipazione al capitale e agli aumenti di capitale delle MDB vengono richiesti solo in caso di necessità (cfr. tab. 3).

Da quando la Svizzera partecipa al capitale delle diverse banche regionali di sviluppo (1967: AsDB; 1976: IDB; 1982: AfDB; 1991: BERS) e alle Istituzioni di Bretton Woods (1992) acquisendo così lo status di membro di tali istituzioni, le Camere federali hanno approvato una serie di crediti quadro.

5901

Tabella 3 Panoramica dei crediti quadro relativi alle partecipazioni al capitale delle MDB da parte della Svizzera dal 1990 Credito quadro

Importo Entrata in vigore Durata (in mio. CHF)

Adesione della Svizzera alla Banca europea 410 per la ricostruzione e lo sviluppo

29.03.1991 indeterminata

Adesione della Svizzera alle Istituzioni di Bretton Woods

4986

20.05.1992 indeterminata

Partecipazione agli aumenti di capitale di diverse banche regionali di sviluppo

800

19.12.1995 indeterminata

Partecipazione della Svizzera al 1° aumento 342 di capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo

17.06.1997 indeterminata

Fonte: DSC, SECO

Finora, le Camere federali hanno stanziato crediti d'impegno per partecipazioni al capitale delle MDB per un importo pari a 7638 milioni di franchi; di questi, sono stati finora impegnati 7213 milioni di franchi (cfr. all. 3).

4.2

Impiego del nuovo credito quadro: panoramica generale e aumenti di capitale previsti

4.2.1

Panoramica generale

Con la crisi del 2008 la comunità internazionale si è impegnata affinché tutte le banche multilaterali di sviluppo aumentassero il loro impiego di risorse e venissero in seguito dotate di maggiori mezzi. Una triplicazione del capitale dell'AsDB è già stata decisa dai governatori nella primavera del 2009. In occasione dell'assemblea annuale della banca, nel marzo 2010, i governatori dell'IDB hanno varato una dichiarazione che propone un aumento di capitale del 70 per cento. I governatori dell'AfDB hanno approvato la prevista triplicazione del capitale. Anche in seno alla BERS le trattative sono fondamentalmente concluse; è previsto un aumento di capitale del 50 per cento. In seno al WBG si sono prese decisioni di principio per aumentare il capitale della BIRS di quasi la metà e quello dell'IFC di 200 milioni di dollari15.

15

Presso l'Agenzia multilaterale per la garanzia agli investimenti del Gruppo della Banca mondiale (Multilateral Investment Guarantee Agency, MIGA) un aumento di capitale non è nemmeno in discussione poiché l'organizzazione dispone di una capitalizzazione sufficiente.

5902

Il finanziamento delle misure per superare la crisi finanziaria ed economica ha vincolato una notevole quantità di capitale delle banche di sviluppo, che non è dunque più a disposizione per finanziare gli investimenti necessari per superare problemi e deficit strutturali nei Paesi in sviluppo e in transizione. Per poter sostenere in modo adeguato i loro clienti nel superamento delle sfide a medio e lungo termine, le banche devono tuttavia essere sufficientemente capitalizzate. In seno all'AsDB le trattative per un aumento di capitale sono iniziate già prima che scoppiasse la crisi, in vista di un maggiore sostegno della banca per superare le sfide strutturali in molti Paesi asiatici. Anche in seno all'AfDB era già previsto da tempo un aumento di capitale per il 2012, che a causa della crisi è stato tuttavia anticipato.

I Paesi membri delle MDB partecipano agli aumenti di capitale di regola in base alle loro quote di capitale storiche. Il Consiglio federale prevede di mantenere le quote in occasione dei futuri aumenti di capitale. In questo modo la Svizzera potrebbe consolidare la sua posizione all'interno delle banche e nei confronti degli altri Paesi membri e aiutare al contempo a sostenere in modo solidale un sistema multilaterale efficiente. In caso di mancata partecipazione ai prossimi aumenti di capitale, la quota di voti verrebbe ridotta, il che si ripercuoterebbe sull'immagine della Svizzera, nonché, a medio termine, sui suoi diritti di essere rappresentata negli organi direttivi e sulle sue possibilità alle influire sulle decisioni.

Gli aumenti di capitale non servono unicamente a rafforzare la base finanziaria delle MDB, ma vengono impiegati per lo più per controllare la politica delle MDB e la loro attuazione operativa, nonché per provvedere ai necessari adeguamenti. Di conseguenza, i Paesi membri analizzano insieme al management le politiche di fondo, in particolare nell'ambito delle priorità strategiche a medio termine, della delimitazione e collaborazione con altre istituzioni, della gestione dei rischi e della politica delle entrate, dell'orientamento alla qualità e ai risultati e della decentralizzazione e gestione del personale. Vengono anche fissati chiari obiettivi, la cui attuazione è controllata dai Paesi membri. Insieme, esse costituiscono un pacchetto che viene licenziato
dai governatori.

Le banche multilaterali di sviluppo e i Paesi membri concordano sul fatto che le banche debbano concentrarsi sul loro mandato centrale, ovvero sulla riduzione della povertà e sulla transizione a sistemi democratici e basati sull'economia di mercato, integrando in modo mirato nuovi temi nel loro mandato. Come negli anni scorsi, anche in futuro vanno sfruttati i vantaggi comparativi delle banche multilaterali di sviluppo e finanziati progetti soprattutto nel settore delle infrastrutture, nel settore privato e in quello finanziario. Al contempo le MDB adeguano l'attenzione e l'orientamento delle loro operazioni integrando nuovi temi come il cambiamento climatico, la sicurezza energetica o il passaggio a un'economia con bilancio CO2 neutrale finanziando relativi progetti in questi programmi. Per garantire la qualità del lavoro alla luce della maggiore operatività, le MDB saranno chiamate ad aumentare le loro risorse di personale.

5903

4.2.2

Aumenti di capitale previsti

La Svizzera è chiamata a partecipare in modo solidale sia in caso di aumenti di capitale, sia in caso di ricostituzioni di fondi. Le ricostituzioni di fondi si effettuano di regola ogni 3­4 anni. Per contro, gli aumenti di capitale avvengono a scadenze molto irregolari e solo quando le banche raggiungono i loro limiti di prestito fissati negli statuti e un'estensione motivata del loro impiego operativo di mezzi è approvata dai Paesi membri. Come esposto in precedenza, sono attualmente previsti degli aumenti di capitale a seguito del maggiore fabbisogno di mezzi.

Poiché gran parte delle partecipazioni al capitale vengono messe a disposizione quale capitale di garanzia è possibile ottenere un grande effetto leva mediante versamenti relativamente limitati. Le partecipazioni al capitale sono veri e propri investimenti in banche multilaterali con rating AAA. Inoltre, le quote di capitale sono decisive per la determinazione della quota di voti e della rappresentanza negli organi direttivi. Con la sua partecipazione, la Svizzera può dunque conservare le proprie possibilità d'influenza al miglior livello possibile.

Mediante quattro domande centrali fondamentali vengono presentati, nel capitolo seguente, gli aumenti di capitale per ogni istituzione: 1.

Qual è il mandato della banca di sviluppo?

2.

Quali sono i motivi per un aumento di capitale?

3.

Cosa vuole ottenere la banca di sviluppo con il capitale supplementare?

4.

Per quale ragione la Svizzera dovrebbe partecipare all'aumento di capitale della banca in questione?

La tabella 4 fornisce una panoramica sui prossimi aumenti di capitale e sugli impegni per la Svizzera.

5904

Tabella 4 Panoramica degli aumenti di capitale/impegni previsti Aumento di capitale (%)

Parte da versare in assoluto (nella valuta della banca e in mio.

CHF16)

Capitale di garanzia senza incidenza sul finanziamento (nella valuta della banca e in mio.

CHF16)

6%

UA 38,4 CHF 63,1

UAC CHF

602,1 989,1

USD 633,0 CHF 696,3

4%

USD 25,3 CHF 27,9

USD CHF

607,6 668,4

USD 330,0 CHF 363,0o

2,4 %

USD CHF

USD CHF

322,0 354,2

6%

USD 58,3 CHF 64,1

USD 913,3 CHF 1004,6

USD CHF

Nessun capitale di garanzia

Attuale quota azionaria della Svizzera (%)

Quota della Svizzera agli aumenti di capitale (nella valuta della banca e in mio.

CHF16)

AfDB17 200 % (da USD 33 mia. a USD 99 mia.)

1,46 %

UA 640,5 CHF 1052,3

AsDB18 200 % (da USD 55 mia. a USD 165 mia.)

0,58 %

IDB

70 % (da USD 100 mia. a USD 170 mia.)

0,47 %

BIRS

45 % (da USD 190 mia. a USD 276 mia.)

1,46 %19 USD 971,6 CHF 1068,8

IFC

8,3 % (da USD 2,4 mia. a USD 2,6 mia.)

1,65%17

USD CHF

BERS

50 % (da EUR 20 mia. a EUR 30 mia.)

2,3 %

EUR 205,3 CHF 297,7

Totale

4.2.2.1

2,5 2,7

Quota pagabile (%)

100 %

0 %20

CHF3480,8

8,0 8,8

2,5 2,7

Nessun paid-in

EUR CHF

205,3 297,7

CHF166,6

CHF 3314,0

L'aumento di capitale della BIRS

Mandato della Banca mondiale La Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BIRS) è l'organo del Gruppo della Banca Mondiale che sostiene i Paesi a reddito medio mediante sussidi e know-how. Essa mette a disposizione dei Paesi in sviluppo e in transizione importanti mezzi finanziari e assistenza tecnica. Il suo mandato è ridurre la povertà fornendo risorse finanziarie, condividendo il suo sapere, potenziando le capacità e promuovendo partenariati con il settore pubblico e privato.

Perché la BIRS necessita di un aumento di capitale?

Per sostenere i Paesi in sviluppo colpiti dalla crisi finanziaria mondiale, nel 2009 la BIRS ha triplicato il proprio impegno finanziario, per portarlo a 33 miliardi di dolla16 17 18

19 20

Conformemente ai tassi di cambio ipotizzati dal Consiglio federale nel preventivo 2011, arrotondati: 1 USD = 1,10 CHF; 1 EUR = 1,45 CHF.

L'AfDB ha fissato i suoi cambi per l'aumento di capitale per determinate valute: 1 UA = 1 SDR = 1,49356 USD (fissato dall'AfDB per il GCI a maggio 2010).

L'AsDB concede ai suoi Paesi membri diverse modalità di pagamento. A tempo debito la Svizzera sceglierà l'opzione a lei più favorevole. Le indicazioni corrispondono a 1 SDR = 1,53258 USD (conformemente ai calcoli dell'AsDB del 1° marzo 2010).

Nuova quota in seguito alla riforma dei diritti di voto.

Invece di una quota pagabile («paid-in») finanziata dai Paesi membri avviene un trasferimento di 1 mia. di euro dalle riserve della BERS.

5905

ri. Essa prevede di mantenere questo livello d'impegno fino al 2012. A medio termine, questo aumento di capitale è necessario affinché, a partire dal 2013, la BIRS possa far fronte a impegni finanziari annuali pari a 15 miliardi di dollari, ammontare che corrisponde alla media dei suoi impegni annuali prima della crisi. Inoltre, questo aumento di capitale consentirà alla BIRS di avviare un programma per affrontare in modo opportuno le future sfide strutturali dei Paesi a reddito medio sia per quanto riguarda le infrastrutture, sia nel settore sociale e ambientale (ad es. cambiamento climatico).

Nel 2009, la BIRS ha adottato una serie di misure che le hanno consentito di dimezzare il suo fabbisogno di capitale. Rimane tuttavia un disavanzo stimato a circa 86 miliardi di dollari, dei quali il 6 per cento è da versare e il 94 per cento da concedere sotto forma di garanzie.

Cosa ottiene la Banca mondiale con un aumento di capitale?

Con il previsto aumento di capitale, la BIRS potrà consolidare il suo ruolo di principale istituzione finanziaria internazionale. In effetti, essa esercita un influsso considerevole sulla politica economica e di sviluppo, rivestendo un ruolo chiave nell'integrazione dei Paesi in sviluppo nell'economia mondiale, nella lotta alla povertà, nell'utilizzo delle risorse naturali e nel superamento delle sfide globali. Nel quadro delle discussioni sulla necessità di un aumento di capitale, la BIRS mondiale ha effettuato un'ampia verifica e un aggiornamento della sua strategia a medio termine, nonché dei suoi processi e delle sue strutture istituzionali e amministrative. Il Consiglio federale riconosce il suo ruolo di leader, il suo raggio d'azione globale, le sue capacità finanziarie e la sua grande competenza. In qualità di piccolo Paese con forte orientamento verso l'esterno, La Svizzera ha ogni interesse a sostenere il sistema multilaterale, all'interno del quale la BIRS è uno degli attori principali.

Per quale ragione la Svizzera partecipa all'aumento di capitale della BIRS?

Se vuole conservare la propria influenza in seno a questa importante istituzione, la Svizzera deve partecipare all'aumento di capitale. Lo strumento centrale dell'influenza svizzera è rappresentato dal suo seggio nel Consiglio di amministrazione della Banca mondiale e, quale conseguenza, dalla partecipazione
del governatore svizzero al Comitato di sviluppo. L'obiettivo principale del Consiglio federale è conservare il seggio svizzero in seno al Consiglio di amministrazione della Banca mondiale e del FMI21. La Svizzera è dunque fortemente interessata a partecipare all'aumento di capitale dell'istituzione.

Implicazioni finanziarie per la Svizzera Durante il Convegno di primavera 2010 della BIRS, le trattative relative all'aumento di capitale sono giunte a una conclusione formale. Per la Svizzera si presenta la situazione seguente:

21

Cfr. decreto del Consiglio federale del 21.10.2009.

5906

Tabella 5 Implicazioni finanziarie per la Svizzera Aumento di capitale (%)

Attuale quota azionaria della Svizzera (%)

Quota Quota della Svizzera agli aumenti di capitale pagabile (nella valuta della (%) banca e in mio. CHF22)

Parte da versare in assoluto (nella valuta della banca e in mio.

CHF22)

Capitale di garanzia senza incidenza sul finanziamento (nella valuta della banca e in mio.

CHF22)

45 % (da USD 190 mia.

a USD 276 mia.)

1,46 %23

USD 971,6 Mio.

CHF 1068,8 Mio.

USD 58,3 Mio.

CHF 64,1 Mio.

USD 913,3 Mio.

CHF 1004,6 Mio.

6%

La parte da versare viene pagata in cinque rate distribuite su cinque anni.

4.2.2.2

Gli aumenti di capitale dell'IFC

Mandato dell'IFC Quale istituzione autonoma, l'IFC è l'organo del Gruppo della Banca mondiale orientato al sostegno del settore privato. L'obiettivo dell'istituzione è promuovere la crescita a lungo termine tramite il finanziamento di investimenti, la mobilizzazione di capitale privato supplementare e la messa a disposizione di servizi di consulenza per imprese e per governi. Grazie al suo know-how e alla sua solidità, l'istituzione può essere attiva anche in Paesi/settori ad alto rischio. L'IFC opera in modo complementare al settore privato, attribuendo particolare importanza allo sviluppo e all'attuazione di standard ambientali e sociali.

Perché l'IFC necessita di un aumento di capitale?

Sin dall'inizio era evidente che l'attuale crisi economico-finanziaria avrebbe colpito in modo particolare il settore privato dei Paesi in transizione (principalmente nell'Europa dell'Est). L'IFC ha reagito in modo rapido e flessibile alla crisi completando i suoi strumenti in modo mirato per poter sostenere i settori particolarmente colpiti dalle conseguenze (finanziamento commerciale, settore bancario, microfinanza, lacune di finanziamento nel settore delle infrastrutture). I motivi per il previsto aumento di capitale sono di varia natura. Da un lato le misure supplementari hanno esaurito il capitale. D'altro lato lo sviluppo del settore privato promosso dall'IFC è un fattore chiave per la crescita, la creazione di posti di lavoro e la riduzione della povertà, soprattutto nel periodo successivo alla crisi. L'aumento di capitale richiesto non consente solo all'IFC di reagire a queste sfide a medio termine, bensì, grazie a una capitalizzazione sufficiente, di poter rilevare anche in futuro mezzi finanziari a condizioni favorevoli sul mercato dei capitali. L'obiettivo dell'organizzazione è poter garantire una crescita delle operazioni del 5­6 per cento. Il fabbisogno di capitale supplementare viene preventivato a circa 1,75 miliardi di dollari; di questi,

22 23

Conformemente ai tassi di cambio ipotizzati dal Consiglio federale nel preventivo 2011, arrotondati: 1 USD = 1,10 CHF; 1 EUR = 1,45 CHF.

Nuova quota in seguito alla riforma dei diritti di voto.

5907

200 milioni di dollari vanno finanziati con un aumento di capitale selettivo24. Inoltre, l'IFC valuta la possibilità di aumentare di 1,55 miliardi di dollari il suo capitale con un prestito di capitali a lungo termine, nonché con utili trattenuti. Per mantenere il suo diritto di voto all'interno dell'IFC, è prevista la partecipazione della Svizzera a questo aumento di capitale selettivo, per il quale andranno versati circa 3 milioni di franchi.

Cosa ottiene l'IFC con un aumento di capitale?

Con un aumento di capitale si consente all'IFC di proseguire a lungo termine le sue attività a livello regionale e settoriale. Oltre al proseguimento delle attività reputate di maggiore importanza nel contesto della crisi, a livello regionale è previsto un maggiore orientamento ai Paesi più disagiati, nonché un'attenzione particolare ai Paesi in condizioni postbelliche, in particolare in Africa e nell'Asia centrale. Per quanto riguarda i vari settori, oltre alla continuazione delle attività nel settore finanziario e nell'economia agraria di trasformazione, l'istituzione attribuisce grande importanza anche alla partecipazione di partner privati alla messa a disposizione di infrastrutture sociali ed economiche. È importante in particolare il settore energetico, all'interno del quale viene attribuito particolare rilievo alla promozione di fonti energetiche rinnovabili e all'efficienza energetica. A livello strutturale si prevede di aumentare ulteriormente l'efficienza dei costi e di rafforzare la prossimità ai clienti grazie a una decentralizzazione.

Per quale ragione la Svizzera partecipa all'aumento di capitale dell'IFC?

L'IFC si è trasformata in una delle principali istituzioni di finanziamento multilaterali non solo per quanto riguarda il volume d'affari (circa 11 mia. di dollari all'anno, valore raddoppiato dal 2003), ma anche lo sviluppo di standard esemplari e strumenti innovativi per la promozione del settore privato nei Paesi in sviluppo. Quale membro degli organi direttivi e partner di progetto bilaterale, la Svizzera ha promosso e influenzato questo sviluppo in modo decisivo. Questo interesse è espressione del ruolo centrale che la politica di sviluppo svizzera accorda al settore privato nel contesto di uno sviluppo economico e di una lotta alla povertà duraturi, il che ha portato a un partenariato
esemplare con l'IFC. Ciò si manifesta sia nelle cooperazioni a progetti bilaterali per la promozione di PMI e del settore finanziario, sia nei partenariati con il settore privato svizzero. Sullo sfondo della riforma del diritto di voto in seno al Gruppo della Banca mondiale è necessario conservare anche in futuro l'influenza in un'istituzione tanto dinamica, al cui successo la Svizzera ha contribuito in modo determinante. Ciò è nell'interesse della politica di sviluppo e dell'economia estera della Svizzera.

24

Analogamente alla BIRS, anche in seno all'IFC è stata effettuata una riforma dei diritti di voto. Un aumento di capitale selettivo («Selective Capital Increase»; SCI) porta innanzitutto a un trasferimento di capitale e diritti di voto a favore dei Paesi in sviluppo e in transizione. Questo aumento selettivo di capitale è tuttavia aperto anche a tutti i Paesi membri interessati. In considerazione del rapporto tra quota di capitale e rappresentanza negli organi direttivi, la Svizzera ha di principio un interesse a non lasciare che le proprie quote di capitale nelle Istituzioni di Bretton Woods diminuiscano in modo troppo marcato.

5908

Implicazioni finanziarie per la Svizzera Contrariamente alla BIRS, l'aumento di capitale avviene tramite quote versate integralmente dai Paesi membri. Durante il Convegno di primavera 2010 le trattative relative a un aumento di capitale selettivo sono giunte a una conclusione formale.

Per la Svizzera risulta la seguente situazione: Tabella 6 Implicazioni finanziarie per la Svizzera Aumento di capitale (%)

Attuale quota azionaria della Svizzera (%)

Quota Quota della Svizzera agli aumenti di capitale pagabile (%) (nella valuta della banca e in mio. CHF25)

Parte da versare in assoluto (nella valuta della banca e in mio.

CHF25)

Capitale di garanzia senza incidenza sul finanziamento (nella valuta della banca e in mio.

CHF25)

8,3 % (da USD 2,4 mia.

a USD 2,6 mia.)

1,65 %26

USD 2,5 Mio.

CHF 2,7 Mio.

USD 2,5 Mio.

CHF 2,7 Mio.

Nessun capitale di garanzia

100 %

La parte da versare in assoluto viene pagata in tre rate distribuite su tre anni.

4.2.2.3

L'aumento di capitale della BERS

Mandato della BERS Costituita nel 1991 in seguito alla caduta del muro di Berlino, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) ha per obiettivo di sostenere i Paesi dell'ex blocco comunista nella loro transizione verso la democrazia e l'economia di mercato. La BERS, che offre principalmente finanziamenti a imprese private a condizioni di mercato, rappresenta la principale fonte di finanziamento multilaterale nella sua regione d'intervento. Essa segue un modello più simile a quello dell'IFC piuttosto che a quello delle altre MDB e il suo operato si orienta in primo luogo all'impatto previsto sul processo di transizione, in secondo luogo all'addizionalità rispetto ai finanziamenti del settore privato e, da ultimo, a pratiche bancarie sicure. La banca è anche in grado di mobilizzare altre fonti di finanziamento e, al tempo stesso, di imporre severe norme di governance, le quali rappresentano uno strumento ad elevato effetto durante il processo di transizione.

Perché la BERS necessita di un aumento di capitale?

Prima della crisi economico-finanziaria, le attività della BERS in rapporto allo sviluppo del settore privato nella sua regione d'intervento sono aumentate (5­6 mia.

di EUR). Ma la crisi ha colpito duramente i Paesi d'intervento della banca (calo del 6 % del PNL in media nel 2009) rivelando carenze strutturali di transizione. Di fronte al crollo degli investimenti privati, la banca ha concesso un sostegno specifico ai settori più colpiti (finanziamento del commercio, delle PMI, delle infrastrutture e del settore finanziario). Ciò ha costretto la banca ad aumentare in modo significativo il suo volume di attività nel 2009 e nel 2010 (fino a 8­9 mia. di euro). La banca ha 25 26

Conformemente ai tassi di cambio ipotizzati dal Consiglio federale nel preventivo 2011, arrotondati: 1 USD = 1,10 CHF; 1 EUR = 1,45 CHF.

Nuova quota in seguito alla riforma dei diritti di voto.

5909

dovuto in particolare compiere notevoli sforzi per sostenere i Paesi dell'Europa centrale, benché prima della crisi essa stesse riducendo le sue attività in questa zona.

Nel quadro del suo piano di sviluppo a medio termine per il periodo 2011­2015, la banca ritiene necessario rafforzare il suo sostegno durante la fase di superamento dalla crisi e di transizione. L'attuale capitale della banca avrebbe consentito un tale sostegno supplementare soltanto fino al 2010. Di conseguenza, un moderato aumento del 50 per cento del capitale totale sotto forma di aumento del capitale di garanzia di 9 miliardi di euro e trasferimento di 1 miliardo di euro dal capitale di riserva si è rivelata la soluzione di consenso tra le parti coinvolte. Essa consente alla banca di sostenere in modo attivo e significativo la ripresa del settore privato nella sua regione di intervento, secondo gli orientamenti strategici previsti nel piano di sviluppo a medio termine, mantenendo la stabilità finanziaria, in particolare nei confronti delle agenzie di rating. Questa soluzione consentirà alla banca di raddoppiare entro il 2015 il suo portafoglio rispetto al livello del 2006. È tuttavia prevista una clausola di rimborso parziale del capitale non impiegato entro il 2016, il che corrisponde alla visione iniziale degli azionisti, secondo la quale la banca avrebbe in ogni modo una missione limitata nel tempo.

Cosa ottiene la BERS con un aumento di capitale?

La strategia a medio termine (2011­2015) approvata dai governatori nel maggio 2010 prevede un'intensificazione delle attività della banca. L'obiettivo è quello di sostenere la transizione laddove vi è maggiore necessità, ossia al sud e all'est della zona di intervento della banca. Le attività saranno incentrate principalmente sui seguenti settori: sviluppo aziendale, in particolare a livello di miglior sfruttamento del potenziale agricolo; sviluppo dei mercati finanziari locali per diminuire la dipendenza da finanziamenti esterni; miglioramento delle infrastrutture municipali e di trasporto; rafforzamento di provvedimenti tesi a migliorare l'efficienza energetica nella regione; creazione di una massa critica in determinati settori al fine di influenzare le necessarie riforme. Infine, la strategia prevede una continuazione delle attività in Turchia, Paese d'intervento dal 2008,
nonché membro del gruppo di voto della Svizzera nella BERS.

Per quale ragione la Svizzera partecipa all'aumento di capitale?

La partecipazione della Svizzera all'aumento di capitale consente alla banca di adempiere al suo mandato a favore di una transizione verso un'economia di mercato, in particolare in tempi di crisi. Sin dalla costituzione della BERS, la Svizzera è un'azionista importante e, in quanto tale, dispone di un seggio nel consiglio di amministrazione.

Implicazioni finanziarie per la Svizzera Questo aumento di capitale non comporta alcuna spesa diretta per la Svizzera, bensì unicamente un aumento del suo capitale di garanzia nei confronti della banca. Presupposto il carattere temporaneo delle necessità causate dalla crisi, l'aumento di capitale prevede per gli azionisti l'opzione di recedere parzialmente dai propri impegni al termine del periodo previsto nella strategia a medio termine, ovvero nel 2016.

5910

Conformemente ai criteri di classificazione del CAS/OCSE in vigore, la partecipazione alla BERS non viene dedotta dall'APS27. Le trattative si sono concluse in sostanza nel marzo 2010 con i seguenti valori di riferimento per la Svizzera: Tabella 7 Implicazioni finanziarie per la BERS Aumento di capitale (%)

Attuale quota azionaria della Svizzera (%)

Quota della Svizzera agli aumenti di capitale (nella valuta della banca e in mio. CHF28)

Quota pagabile (%)

Parte da versare in assoluto (nella valuta della banca e in mio.

CHF28)

Capitale di garanzia senza incidenza sul finanziamento (nella valuta della banca e in mio.

CHF28)

50 % (da EUR 20 mia.

a EUR 30 mia.)

2,3 %

EUR 205,3 Mio.

CHF 297,7 Mio.

0 %29

Nessun paid-in

EUR 205,3 Mio.

CHF 297,7 Mio.

4.2.2.4

L'aumento di capitale dell'IDB

Mandato dell'IDB La Banca interamericana di sviluppo (IDB) è la principale istituzione di finanziamento multilaterale in America latina e nei Caraibi. Il suo compito principale è la riduzione della povertà e delle disparità, nonché la promozione di una crescita ecocompatibile e sostenibile nella sua regione d'intervento. Come nel caso delle altre banche regionali, i Paesi della regione detengono partecipazioni di maggioranza al capitale dell'IDB ed essa ha una filiale in ogni Paese beneficiario. Questo legame con la regione e la fiducia dei governi sono di massima importanza in particolare in relazione al dialogo sulla politica di sviluppo e consentono all'IDB di appoggiare e portare avanti riforme spinose a livello politico.

Perché l'IDB necessita di un aumento di capitale?

Nel quadro delle misure concordate a livello globale per superare la crisi economico-finanziaria, l'IDB ha intensificato le sue attività di prestito e vincolato più rapidamente i suoi mezzi. Così facendo raggiunge i limiti del volume di prestito fissati nello statuto. Una capitalizzazione sufficiente della banca è di centrale importanza per due motivi: da un lato l'IDB necessita di mezzi finanziari supplementari per sostenere in modo adeguato i Paesi latinoamericani nel superamento delle sfide che li attendono a medio e lungo termine. Dall'altro, l'IDB deve essere in grado di agire nuovamente in modo anticiclico nell'eventualità di una nuova crisi economica.

27

28 29

Secondo una definizione in senso stretto, la BERS è un'istituzione orientata alla transizione e non allo sviluppo e per questa ragione l'OCSE/CAS non la include nell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo di un Paese (APS). Nella prassi, per quanto riguarda struttura e orientamento operativo è tuttavia pienamente comparabile alle altre MDB, anche se limita il suo interesse operativo quasi esclusivamente alla promozione del settore privato. In questo contesto è simile all'IFC.

Conformemente ai tassi di cambio ipotizzati dal Consiglio federale nel preventivo 2011, arrotondati: 1 USD = 1,10 CHF; 1 EUR = 1,45 CHF.

Invece di una quota pagabile («paid-in») finanziata dai Paesi membri avviene un trasferimento di 1 mia. di EUR dalle riserve della BERS.

5911

Cosa ottiene l'IDB con un aumento di capitale?

Con un aumento di capitale, l'IDB può sia garantire l'esecuzione a medio e lungo termine del suo mandato, sia aumentare le proprie capacità nei settori principali.

L'IDB mira a impiegare mezzi supplementari in settori chiave quali quello della riduzione della povertà, della crescita sostenibile, del clima e dell'ambiente, nonché a favore della promozione del settore privato. In tal modo, un aumento di capitale contribuisce anche a raggiungere gli obiettivi regionali di sviluppo definiti dalla IDB, a loro volta basati sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (2000). Infine, a un aumento di capitale si accompagnano anche importanti riforme istituzionali come il consolidamento dell'efficacia dello sviluppo delle operazioni dell'IDB e della gestione orientata ai risultati o la modernizzazione del modello di entrate.

L'aumento di capitale di 70 miliardi di dollari consentirà alla banca di assegnare un volume di prestiti pari a circa 12 miliardi di dollari all'anno, raggiungendo così un livello sostenibile («sustainable level of lending») entro il 2020.

Per quale ragione la Svizzera partecipa all'aumento di capitale dell'IDB?

La Svizzera collabora da oltre tre decenni con l'IDB e grazie alla sua grande esperienza nella regione ricopre un ruolo importante e costruttivo anche in qualità di piccolo azionista. La partecipazione all'aumento di capitale consente alla Svizzera di mantenere anche in futuro questa rappresentanza permanente e di continuare a ricoprire un ruolo attivo all'interno della banca, il che è nell'interesse della politica di sviluppo e dell'economia estera elvetiche.

Implicazioni finanziarie per la Svizzera Le trattative concernenti il nono aumento di capitale si sono concluse in sostanza nel marzo 2010 in occasione del convegno annuale con i seguenti valori di riferimento per la Svizzera: Tabella 8 Implicazioni finanziarie per la Svizzera Aumento di capitale (%)

Attuale quota azionaria della Svizzera (%)

Quota Quota della Svizzera agli aumenti di capitale pagabile (%) (nella valuta della banca e in mio. CHF30)

Parte da versare in assoluto (nella valuta della banca e in mio.

CHF30)

Capitale di garanzia senza incidenza sul finanziamento (nella valuta della banca e in mio.

CHF30)

70 % (da USD 100 mia.

a USD 170 mia.)

0,47 %

USD 330,0 Mio.

CHF 363,0 Mio.

USD 8,0 Mio.

CHF 8,8 Mio.

USD 322,0 Mio.

CHF 354,2 Mio.

2,4 %

La parte da versare in cifre assolute viene pagata in cinque rate distribuite su cinque anni.

30

Conformemente ai tassi di cambio ipotizzati dal Consiglio federale nel preventivo 2011, arrotondati: 1 USD = 1,10 CHF; 1 EUR = 1,45 CHF.

5912

4.2.2.5

Aumento di capitale dell'AfDB

Mandato dell'AfDB L'obiettivo dichiarato della Banca africana di sviluppo (AfDB) è diventare la principale istituzione multilaterale di finanziamento in Africa. I suoi compiti principali sono la riduzione della povertà, il miglioramento delle condizioni di vita e la mobilitazione di risorse per lo sviluppo economico e sociale del continente. I settori principali ai quali l'AfDB apporta un grande valore aggiunto sono: infrastruttura, buongoverno, integrazione regionale e instabilità a livello statale, nonché sviluppo del settore privato. La banca riveste un ruolo sempre più importante quale istituzione panafricana efficiente e, in occasione dei internazionali, si presenta sempre più quale portavoce dell'Africa.

L'AfDB consente a migliaia di economie domestiche di accedere a servizi infrastrutturali In Sudafrica, la politica durante l'apartheid aveva trascurato le infrastrutture, in particolare nelle zone abitate per lo più dalla popolazione di colore. Il miglioramento delle infrastrutture è stato uno degli obiettivi principali del nuovo governo sudafricano.

Per attuare il finanziamento delle infrastrutture in Sudafrica, l'AfDB ha individuato la Banca Sudafricana di Sviluppo (Development Bank of South Africa, DBSA) quale possibile partner. L'AfDB ha concesso alla DBSA un limite di credito di 110 milioni di dollari per sostenere il governo sudafricano nel miglioramento delle infrastrutture del Paese.

L'obiettivo del progetto era rafforzare la capacità di prestito della DBSA. Il limite di credito ha consentito alla DBSA di concedere mutui e altre prestazioni di sviluppo ad autorità locali, imprese statali e al settore privato, che si sono adoperati per la messa a disposizione e il miglioramento delle infrastrutture per le comunità svantaggiate.

Sono stati finanziati oltre 70 progetti parziali, principalmente nei settori approvvigionamento idrico e sistema fognario, allacciamento elettrico a livello rurale e rete stradale comunale, nonché costruzione di strade nelle regioni rurali. Il progetto è stato attuato in sette delle nove provincie sudafricane. Complessivamente ne hanno beneficiato oltre 300 000 economie domestiche o circa 1,5 milioni di persone che prima avevano scarso o nessun accesso alle infrastrutture.

Perché l'AfDB necessita di un aumento di capitale?

Senza la crisi, un aumento di
capitale si sarebbe reso necessario nel 2012/13, considerato il volume di prestiti in costante aumento da alcuni anni. L'AfDB ha reagito in modo rapido e flessibile alla crisi economico-finanziaria. Ha sostenuto Paesi beneficiari aiutandoli ad affrontare nel modo migliore le conseguenze della crisi. Ai Paesi beneficiari tradizionali si sono aggiunti anche i Paesi in sviluppo più avanzati come ad esempio Sudafrica e Botswana, che negli ultimi anni non avevano più fatto ricorso alle prestazioni della banca. Tuttavia, la crisi ha reso loro difficile l'accesso al mercato internazionale dei capitali, spingendo la banca a intensificare la sua attività di prestito. Con questi mezzi vincolati più rapidamente, la banca ha già raggiunto ­ 5913

prima dell'aumento di capitale previsto per il 2012 ­ i limiti di prestito fissati contrattualmente. Nonostante una certa ripresa dei mercati, gli specialisti prevedono per l'Africa un ritorno piuttosto lento a mercati ben funzionanti. I progressi per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio in Africa sono lenti e sono stati ulteriormente pregiudicati dalla crisi. Il continente necessita in particolare di sostegno allo sviluppo dell'infrastruttura e, sempre di più, anche di misure atte a ridurre le conseguenze del cambiamento climatico.

Cosa ottiene l'AfDB con un aumento di capitale?

Un aumento di capitale consente all'AfDB di proseguire il suo mandato e di aumentare le capacità nei settori principali come il finanziamento delle infrastrutture, la promozione del settore privato e l'integrazione regionale. Inoltre, essa può soddisfare una domanda maggiore dei Paesi in sviluppo più avanzati, ma anche sostenere sempre più investimenti nel settore privato in tutti i Paesi in sviluppo africani, anche in quelli più poveri. È anche necessario che la banca sostenga i Paesi beneficiari a prepararsi ad affrontare sfide globali come l'insicurezza alimentare e il cambiamento climatico. In questo ambito va particolarmente promosso l'impiego di risorse rinnovabili e l'efficienza energetica. L'AfDB prevede inoltre un approfondimento delle riforme istituzionali come: miglioramento della qualità, maggiore orientamento ai risultati, gestione dei rischi migliore e indipendente, aumento dell'efficienza dei processi lavorativi e promozione della decentralizzazione.

Per quale ragione la Svizzera partecipa all'aumento di capitale dell'AfDB?

Dal 1982 la Svizzera è membro dell'AfDB e ricopre un ruolo importante grazie alla sua grande esperienza nella cooperazione allo sviluppo e nella regione. Grazie all'attuazione continua di riforme, soprattutto negli ultimi anni la banca ha saputo affermarsi quale importante istituzione di sviluppo del continente. Nel quadro di questo aumento di capitale vengono consolidate e approfondite determinate riforme nell'ambito delle capacità e dei processi istituzionali nonché dell'orientamento operativo, e ne viene controllata l'attuazione. Anche i Paesi in sviluppo più poveri partecipano solidalmente a questo aumento di capitale. Questi Paesi beneficiano dell'aumento
di capitale soprattutto con la promozione di investimenti nel settore privato, con trasferimenti dal reddito netto della banca al Fondo africano di sviluppo, nonché con esternalità regionali positive («spillover»). La partecipazione della Svizzera all'aumento di capitale le consente di mantenere la propria quota di capitale e dunque la sua influenza sull'istituzione. Grazie alla rappresentanza nell'ufficio del direttore esecutivo, la Svizzera ha la possibilità in influire su tutte le decisioni importanti, il che consente un accesso agevolato alla banca da parte dell'Amministrazione federale, delle imprese svizzere e delle opere assistenziali. Ciò è nell'interesse della politica di sviluppo e dell'economia estera della Svizzera.

Un limitato ampliamento del Consiglio esecutivo da 18 a 20 seggi e una nuova costituzione dei gruppi di voto non africani ha interessato anche il gruppo della Svizzera, con i Paesi scandinavi e l'India. A titolo di novità, dal luglio 2010 la Svizzera è nello stesso gruppo di voto di Germania e Portogallo. Con questo cambiamento, essa ha potuto migliorare in modo sostanziale la sua rappresentanza ed è ora rappresentata in modo permanente nell'ufficio del direttore esecutivo.

5914

Implicazioni finanziarie per la Svizzera Le trattative concernenti il sesto aumento di capitale si sono concluse in sostanza nel maggio 2010 in occasione del convegno annuale con i seguenti valori di riferimento per la Svizzera: Tabella 9 Implicazioni finanziarie per la Svizzera Aumento di capitale (%)

Attuale quota azionaria della Svizzera (%)

Quota Quota della Svizzera agli aumenti di capitale pagabile (nella valuta della (%) banca e in mio. CHF31)

Parte da versare in assoluto (nella valuta della banca e in mio.

CHF31)

Capitale di garanzia senza incidenza sul finanziamento (nella valuta della banca e in mio.

CHF31)

200 %32 (da USD 33 mia.

a USD 99 mia.)

1,46 %

UA 640,5 Mio.

CHF 1052,3 Mio.

UA 38,4 Mio.

CHF 63,1 Mio.

UA 602,1 Mio.

CHF 989,1 Mio.

6%

La parte da versare viene pagata in otto rate distribuite su otto anni.

4.2.2.6

L'aumento di capitale dell'AsDB

Mandato dell'AsDB L'AsDB è la principale istituzione finanziaria multilaterale per lo sviluppo nel settore dell'infrastruttura di base in Asia e nella regione del Pacifico, dove circa 1,7 miliardi di persone devono vivere con un reddito inferiore a 2 dollari al giorno. Il suo compito è sostenere i Paesi in sviluppo della regione nella lotta alla povertà, migliorare la qualità di vita dei loro abitanti e promuovere la crescita economica e l'integrazione regionale. I settori sui quali si concentra l'AsDB e nei quali presenta particolari vantaggi sono l'infrastruttura per l'approvvigionamento idrico, quello energetico, nonché le infrastrutture di trasporto, l'ambiente, la cooperazione e l'integrazione regionali, il settore finanziario e l'educazione. L'obiettivo è aumentare programmi e progetti per la promozione del settore privato a circa il 50 per cento del volume di prestito totale annuo entro il 2020.

Perché l'AsDB necessita di un aumento di capitale?

Il quinto aumento generale di capitale della Banca asiatica di sviluppo è stato avviato nel maggio 2008 con l'obiettivo di dotare la banca in tempo utile delle risorse di capitale necessarie per attuare la sua strategia a lungo termine (2020). La crisi economico-finanziaria ha accelerato le discussioni sull'aumento generale di capitale, poiché i mezzi di credito dell'AsDB costituiscono parte della risposta globale alla crisi e la banca ha intensificato la propria attività di prestito. L'aumento di capitale è importante per la banca per assumere anche in futuro un ruolo attivo e fondamentale nella lotta alla povertà, per ridurre a breve e medio termine le conseguenze della crisi nella regione, nonché per affrontare a lungo termine le sfide strutturali.

31 32

Conformemente ai tassi di cambio ipotizzati dal Consiglio federale nel preventivo 2011, arrotondati: 1 USD = 1,10 CHF; 1 EUR = 1,45 CHF.

L'AfDB ha fissato i suoi cambi per l'aumento di capitale per determinate valute: 1 UA = 1 SDR = 1,49356 USD (fissato dall'AfDB per l'aumento di capitale nel maggio 2010).

5915

Cosa ottiene l'AsDB con un aumento di capitale?

Con un aumento di capitale, l'AsDB può esercitare anche in futuro il suo mandato e riceve mezzi supplementari per attuare la sua strategia a lungo termine (2020). Con le risorse supplementari la banca si concentra, oltre che sulla lotta alla povertà, su una crescita sostenibile e accessibile a tutti («inclusive growth»), sul clima e sull'ambiente, nonché sull'integrazione regionale. Per raggiungere questi obiettivi la banca persegue la promozione del settore privato, il buongoverno, la parità dei sessi, la collaborazione con altri attori nella regione e la messa a disposizione di competenze. All'aumento di capitale si accompagnano ulteriori riforme istituzionali della banca, come ad esempio un ulteriore miglioramento della gestione dei rischi e della struttura organizzativa, la regolamentazione sociale a tutela dei più deboli («safeguard»), l'orientamento ai risultati e l'aumento dell'efficienza delle sue attività.

Per quale ragione la Svizzera partecipa all'aumento di capitale dell'AsDB?

Da oltre quarant'anni la Svizzera è membro dell'AsDB e ricopre un ruolo importante integrando attivamente le sue esperienze nella cooperazione allo sviluppo. La Svizzera è praticamente rappresentata in modo permanente nell'ufficio del direttore esecutivo, il che comporta soprattutto una cooperazione diretta negli affari importanti e un accesso agevolato alla banca per l'Amministrazione federale, le imprese svizzere e le opere assistenziali. Con un aumento di capitale è possibile ottenere un grande effetto leva mediante un impiego di mezzi relativamente limitato (quota di capitale da versare del 4 per cento in cinque rate annuali). Questo consente alla banca di ampliare in futuro le sue attività di politica di sviluppo e di mantenere l'effetto ottenuto finora. La partecipazione all'aumento di capitale consente alla Svizzera di conservare lo status quo, di mantenere la sua rappresentanza nel Consiglio esecutivo e di svolgere anche in futuro un ruolo attivo nella banca.

Tabella 10 Implicazioni finanziarie per la Svizzera Aumento di capitale (%)

Attuale quota azionaria della Svizzera (%)

Quota Quota della Svizzera agli aumenti di capitale pagabile (%) (nella valuta della banca e in mio. CHF33)

Parte da versare in assoluto (nella valuta della banca e in mio.

CHF33)

Capitale di garanzia senza incidenza sul finanziamento (nella valuta della banca e in mio.

CHF33)

200 % (da USD 55 mia.

a USD 165 mia.)

0,58 %

USD 633,0 Mio.

CHF 696,3 Mio.

USD 25,3 Mio.

CHF 27,9 Mio.

USD 607,6 Mio.

CHF 668,4 Mio.

4%

La parte da versare viene pagata in cinque rate distribuite su cinque anni.

33

Conformemente ai tassi di cambio ipotizzati dal Consiglio federale nel preventivo 2011, arrotondati: 1 USD = 1,10 CHF; 1 EUR = 1,45 CHF. L'AsDB concede ai suoi Paesi membri diverse modalità di pagamento. A tempo debito la Svizzera sceglierà l'opzione a lei più favorevole. Le indicazioni corrispondono a 1 SDR = 1,53258 USD (conformemente ai calcoli dell'AsDB del 1° marzo 2010).

5916

4.2.2.7

L'aumento di capitale della Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa

Contemporaneamente alle altre banche di sviluppo, anche la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa («Council of Europe Development Bank», CEB) prevede un aumento di capitale. Quale istituto annesso al Consiglio d'Europa, la CEB è prevalentemente orientata ad aspetti di sviluppo sociali e istituzionali nel contesto della coesione in Europa. Costituita nel 1956, la CEB dispone attualmente, con 3,3 miliardi di euro di dotazione, di un capitale sociale relativamente esiguo. Al momento è in discussione un aumento del capitale sociale del 65 per cento circa (2,1 miliardi di euro). La Svizzera ha aderito all'istituzione nel 1974 e detiene l'1,6 per cento della quota di voti. Come nel caso della BERS, anche i contributi destinati alla CEB non vengono dedotti dall'Aiuto pubblico allo Sviluppo di un Paese (APS).

La partecipazione svizzera a questa istituzione ha in primo luogo una motivazione di politica europea. Proprio nel contesto europeo la Svizzera si impegna a identificare e a sfruttare in modo mirato il potenziale di sinergie concernente l'architettura multilaterale degli aiuti. Vanno inoltre esaminate anche le possibilità di snellire l'architettura europea degli aiuti. Mentre sullo sfondo della crisi in corso è praticamente impossibile imporre radicali cambiamenti istituzionali, la Svizzera si adopera a favore di cambiamenti sostanziali che possono arrivare fino a una fusione della CEB con un'istituzione europea di sviluppo più grande. In tale contesto, la Svizzera intende rinunciare a partecipare all'aumento di capitale della CEB. Se tale aumento verrà finanziato unicamente con riserve proprie dell'istituzione, la Svizzera si asterrà dal voto. In seguito, essa provvederà a esaminare se i motivi di politica europea continuano a giustificare una partecipazione svizzera.

4.2.3

Conclusione

I principali motivi per una nuova partecipazione attiva della Svizzera a Gruppo della Banca mondiale, BERS, IDB, AfDB e AsDB si possono riassumere esaustivamente come segue: ­

decenni or sono la Svizzera ha aderito alle principali MDB. Esse costituiscono insieme un sistema di istituzioni autonome cresciuto nel corso degli anni. Di fronte alle sfide globali di sviluppo, le MDB rivestono un ruolo importante. Nell'odierna economia di mercato globalizzata sono rilevanti per il sistema;

­

in seguito alla crescente importanza delle MDB per le questioni di politica di sviluppo, ambientale, economica e finanziaria, è nell'interesse della Svizzera essere rappresentata anche in futuro in queste istituzioni e contribuire a definirne l'evoluzione;

­

con le previste partecipazioni agli aumenti di capitale, la Svizzera sostiene le sei maggiori MDB, che prestano un importante contributo allo sviluppo economico e sociale dei loro Paesi e delle loro regioni di intervento. Non si tratta unicamente di una questione di solidarietà, ma è anche nell'interesse a lungo termine del nostro Paese;

5917

­

tra i Paesi donatori la Svizzera si assume così in modo solidale la sua parte per quanto concerne il reperimento dei fondi («burden sharing») e contribuisce a garantire i prestiti assunti dalle sei banche sui mercati di capitale internazionali (tra cui anche quello svizzero);

­

la prosecuzione della partecipazione della Svizzera alle sei istituzioni consente all'economia svizzera di continuare a partecipare ai bandi internazionali delle banche, in parte molto importanti;

­

un ulteriore rafforzamento delle banche, mediante riforme istituzionali, aggiornamento delle strategie e complementarità nei confronti delle organizzazioni consorelle, contribuisce a minimizzare i rischi e a mantenere costante l'efficacia operativa delle MDB anche in caso di maggiore operatività;

­

con la partecipazione al capitale delle MDB, la Svizzera presta un ulteriore contributo alla cooperazione multilaterale allo sviluppo. Questo contributo viene riconosciuto a livello internazionale in quanto i versamenti (ad eccezione di quelli della destinati alla BERS) sono dedotti dalla quota APS della Svizzera.

La partecipazione della Svizzera agli aumenti di capitale segue un processo decisionale graduato: (i) i Paesi membri prendono una decisione di principio con i valori di riferimento centrali dell'aumento di capitale; (ii) i governatori votano una relativa risoluzione; (iii) ogni Paese membro ha la possibilità di sottoscrivere la quota di azioni sottopostagli. Il Consiglio federale vincolerà la terza fase all'approvazione del presente messaggio da parte del Parlamento.

Delle partecipazioni della Svizzera al capitale delle MDB viene dedotta dall'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) solo la parte versata, ma non la quota di garanzia.

5

Determinazione e controllo degli obiettivi

Gli aumenti di capitale sono accompagnati da riforme negli ambiti della strategia, delle politiche operative e dei miglioramenti istituzionali e costituiscono per ogni banca un pacchetto unico finalizzato al raggiungimento dell'obiettivo supremo di promuovere uno sviluppo sostenibile ed efficiente in collaborazione con partner pubblici e privati. I Paesi membri, gli organi direttivi delle banche, il personale e i beneficiari delle prestazioni bancarie nutrono un forte interesse a che gli accordi vengano effettivamente attuati nei tempi prestabiliti.

Il processo di monitoraggio e di reporting si svolge a vari livelli. Esso comprende in particolare: ­

convenzioni esplicite sugli obiettivi e tappe fondamentali quale parte integrante dei pacchetti di aumento di capitale in ogni banca;

­

apposite revisioni mid-term per sorvegliare l'attuazione degli accordi;

­

monitoraggio continuo da parte dei Consigli esecutivi attraverso i budget, le pianificazioni annuali, i rapporti sull'efficienza nonché in occasione delle riunioni governative;

­

monitoraggio continuo da parte del DFE (SECO) e del DFAE (DSC) nell'ambito del loro mandato e mediante l'utilizzo di strumenti particolari quali il «Core Contribution Management», il «Management Report SECO» e

5918

lo strumento di monitoraggio «Multilateral Organizations Performance Assessment Network» (MOPAN) finanziato da vari donatori, tra cui la Svizzera.

Gli elementi specifici e il processo di determinazione e controllo degli obiettivi sono stati definiti dai Paesi membri per ogni MDB individualmente. Singoli membri possono influenzare in modo determinante le agende mediante interventi di elevata qualità e alleanze confacenti. In questo contesto, la Svizzera si adopera per sfruttare in maniera ottimale le possibilità che le si presentano.

Sullo sfondo degli obiettivi e degli indicatori definiti dal Consiglio federale nell'ambito dei crediti quadro VII e XI del DFE e del DFAE, è accordata particolare attenzione alle seguenti dimensioni: ­

accento che le istituzioni pongono sulla lotta alla povertà;

­

orientamento ai risultati;

­

focalizzazione su competenze di base e vantaggi comparativi;

­

miglioramenti istituzionali (standard, Dichiarazione di Parigi);

­

requisiti rigorosi per la gestione aziendale;

­

utilità per la cooperazione bilaterale allo sviluppo nell'ambito di partenariati strategici;

­

solidarietà finanziaria, gestione dei rischi;

­

agenda climatica e posizionamento in termini di mitigazione e adeguamento;

­

gestione delle crisi, in particolare nei Paesi instabili.

Dato che per altri aumenti di capitale non è previsto un ulteriore messaggio, il Consiglio federale renderà regolarmente conto al Parlamento dell'attuazione del presente messaggio nell'ambito dei rapporti annuali sulla cooperazione allo sviluppo e dei rapporti sulla politica economica esterna.

6

Ripercussioni

6.1

Ripercussioni finanziarie per la Confederazione, i Cantoni e i Comuni

L'esecuzione del decreto federale qui proposto è di esclusiva competenza della Confederazione e non comporta oneri per i Cantoni e i Comuni.

L'ammontare complessivo della partecipazione agli aumenti di capitale va interamente a carico dei due nuovi crediti quadro. Il saldo residuo di circa 180 milioni di franchi derivante dal precedente credito quadro del 1985 per la partecipazione di capitale alle banche regionali di sviluppo, quello di circa 200 milioni di franchi risultante dal credito quadro del 1991 per la partecipazione al Gruppo della Banca Mondiale e il saldo di circa 10 milioni di franchi del credito quadro del 1990 per la partecipazione alla BERS non vengono utilizzati e decadono. I due crediti quadro vengono dunque ridotti dell'importo di tali saldi, ma non possono essere conclusi a causa delle garanzie esistenti (impegni eventuali). I contributi di partecipazione con incidenza sul finanziamento e le quote di capitale da versare sono presentati nella seguente tabella.

5919

Tabella 11 Pagamenti annuali della Svizzera della quota da versare assoluta «paid-in»), arrotondati (in milioni di franchi).

Istituzione

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

AfDB AsDB IDB BIRS IFC BERS

7,9 5,6 1,8 13,1 0,9 0,0

7,9 5,6 1,8 13,1 0,9

7,9 5,6 1,8 13,1 0,9

7,9 5,6 1,8 13,1

7,9 5,5 1,6 11,7

7,9

7,9

7,8

63,1 27,9 8,8 64,1 2,7 0,0

Totale

29,3

29,3

29,3

28,4

26,7

7,9

7,9

7,8

166,6

6.2

Totale

Ripercussioni sull'effettivo del personale

Il maggior onere derivante dagli aumenti di capitale sarà coperto con le attuali risorse di personale.

6.3

Ripercussioni economiche

L'economia svizzera e, in particolare, gli specialisti svizzeri beneficiano in vari modi dell'aiuto multilaterale allo sviluppo: ogni franco speso dallo Stato a tal fine contribuisce alla creazione di valore aggiunto per la Svizzera nella misura da 1,62 a 2,10 franchi. Inoltre, l'aiuto allo sviluppo bilaterale e multilaterale creano nel nostro Paese tra i 20 000 e i 26 000 posti di lavoro. Se per diversi anni la piazza finanziaria svizzera non ha praticamente effettuato operazioni obbligazionarie con le MDB, dal 2005 in poi essa ha avuto modo di eseguire diverse operazioni commerciali con le MDB: tra il 2005 e il 2010 alcune banche svizzere hanno emesso prestiti a nome delle MDB per un importo pari a 10 352 milioni di franchi (cfr. all. 6).

Le imprese svizzere partecipano attivamente ai mandati pubblici finanziati o assegnati direttamente dalle MDB. Tra il 2005 e il 2009 sono stati conferiti a imprese svizzere mandati per un valore complessivo di 949 milioni di franchi (cfr. all. 8).

Attualmente, la SECO e l'OSEC hanno un mandato di prestazioni che offre alle imprese interessate, in particolare alle PMI, sostegno nel reperire le informazioni rilevanti e nell'acquisire dimestichezza con le procedure di appalto. Le prestazioni comprendono inoltre viaggi accompagnati nelle sedi delle MDB per sondare eventuali opportunità commerciali. Anche i direttori esecutivi svizzeri offrono prestazioni complementari a favore delle imprese elvetiche.

Le MDB offrono a specialisti svizzeri provvisti delle necessarie qualifiche possibilità d'impiego nei campi più disparati. Nel 2009 erano 81 gli svizzeri che lavorano per le MDB, 53 dei quali presso il Gruppo della Banca mondiale. Mediante provvedimenti mirati quali le missioni di reclutamento, i bandi di concorso locali, i servizi del Centro d'informazione, di consulenza e di formazione (Cinfo) e i direttori esecutivi, la Svizzera sostiene i suoi cittadini nella ricerca di un posto di lavoro adeguato

5920

in seno alle MDB. Questi sforzi si sono tradotti in un incremento della quota assoluta di collaboratori svizzeri presso le MDB di circa il 50 per cento negli ultimi cinque anni (cfr. all. 7).

La crescita più sostenuta nei Paesi in sviluppo ha generato nuovi mercati d'investimento e di smercio, il che produce effetti indiretti positivi per la Svizzera.

Le MDB sostengono i Paesi in sviluppo nella creazione di condizioni quadro migliori, le quali giovano anche alle numerose imprese svizzere attive all'estero. La Svizzera vanta un elevato patrimonio estero positivo di cui una parte è investito anche nei Paesi in sviluppo.

7

Rapporto con il programma di legislatura e il piano finanziario

Il progetto non è annunciato nel messaggio del 23 gennaio 2008 sul programma di legislatura 2007­2011 (FF 2008 597) né nel decreto federale del 18 settembre 2008 (FF 2008 7469) sul programma di legislatura. Al momento della stesura del programma di legislatura, gli aumenti di capitale non erano prevedibili. Per contro, il progetto è stato preannunciato nel rapporto che il Consiglio federale ha presentato al Parlamento sui decreti federali dell'8 dicembre 2008 (FF 2009 6635) concernenti la continuazione della cooperazione tecnica allo sviluppo l'aiuto a favore dei Paesi in sviluppo.

8

Aspetti giuridici

La partecipazione della Svizzera all'aumento di capitale delle suddette banche si fonda sull'articolo 6 capoverso 1 lettera d della legge del 19 marzo 1976 sulla cooperazione allo sviluppo e l'aiuto umanitario internazionali (RS 974.0).

Il decreto federale sottoposto per approvazione si basa sull'articolo 167 della Costituzione federale (RS 101) e sull'articolo 9 capoverso 1 della legge federale del 19 marzo 1976 (RS 974.0) sulla cooperazione allo sviluppo e l'aiuto umanitario internazionali, secondo cui i fondi per la cooperazione allo sviluppo e l'aiuto umanitario internazionali sono stanziati in forma di crediti quadro pluriennali.

Secondo l'articolo 163 capoverso 2 della Costituzione federale (RS 101) e l'articolo 25 capoverso 2 della legge federale del 13 dicembre 2002 sull'Assemblea federale (RS 171.10), l'atto riveste la forma del decreto federale semplice dato che non contiene norme di diritto e non sottostà a referendum.

Le disposizioni in materia di consultazione non si applicano dato che i decreti federali dell'8 dicembre 2008 non sono stati oggetto di una consultazione. Per questo motivo non è stata svolta una consultazione.

Secondo l'articolo 159 capoverso 3 lettera b della Costituzione federale, il decreto federale proposto necessita del consenso della maggioranza dei membri di ciascuna Camera dato che comporta una spesa di oltre 20 milioni di franchi.

5921

9

Compatibilità con gli impegni internazionali della Svizzera

L'esecuzione del decreto federale sulla partecipazione della Svizzera, nell'ambito della cooperazione internazionale allo sviluppo, agli aumenti di capitale delle banche africana, asiatica e interamericana di sviluppo nonché della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS), della Società finanziaria internazionale (IFC) e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), non pregiudica alcuna legislazione internazionale.

5922

Manila

Abidjan/Tunisi34

Sede principale

53

24

Di cui Paesi della regione

Di cui Paesi non della regione

19

48 22

26

48

Washington

1959

IDB

­

­

186

Washington

1944

BIRS

­

­

182

Washington

1956

IFC

32

29

6135

Londra

1992

BERS

6%

4%

2,4 %

6%

100 %

0%

A causa della situazione vigente in Costa d'Avorio, l'AfDB ha dovuto trasferire la sua sede nel 2003 all'Agenzia temporanea di rilocalizzazione di Tunisi.

Oltre ai 61 Paesi, anche l'Unione europea e la European Investment Bank hanno aderito alla BERS, il che porta il numero dei membri a 63.

5923

34 35

Quota da versare («paid-in»)

Aumento di capitale deciso in 200 % 200 % 70 % 45 % 8,3 % Jusqu'à 50 % linea di massima (in mia. USD) de 33 à 99 USD de 55 à 165 USD de 100 à 170 USD de 190 à 276 USD de 2,4 à 2,6 USD de 20 à 30 EUR

3. Aumenti di capitale

77

Totale

67

1965

1963

1. Anno di fondazione

2. Paesi membri

AsDB

AfDB

Elenco delle MDB con indicatori, informazioni utili e dati sulla partecipazione svizzera.

Le sei banche multilaterali di sviluppo (MDB) a confronto

Allegato 1

602,1 (989)

1,46 %

Di cui capitale di garanzia in mio. della valuta bancaria (o in CHF)

Quota azionaria della Svizzera dopo l'aumento di capitale

5924

25,3 (28)

38,4 (63)

Di cui pagabili in mio. della valuta bancaria (o in CHF)

0,58 %

607,6 (669)

USD 633 (696)

AsDB

Partecipazione prevista della UA 640,5 Svizzera all'imminente aumento (1052) di capitale in mio. della valuta bancaria (o in CHF)

4. Svizzera

AfDB

0,47 %

322,0 (354)

8,0 (9)

USD 330 (363)

IDB

1,46 %

913,3 (1005)

58,3 (64)

USD 971,6 (1069)

BIRS

1,65 %

0 (0)

2,5 (3)

USD 2,48 (3)

IFC

2,3 %

205,3 (308)

0 (0)

EUR 205 (298)

BERS

Allegato 2

Panoramica dei diversi crediti quadro in relazione con le partecipazioni svizzere al capitale delle MDB La Svizzera ha ripetutamente dato prova del suo sostegno e della sua affidabilità in qualità di socio delle banche multilaterali di sviluppo e ha partecipato finanziariamente alla capitalizzazione di tali banche e alla ricostituzione dei fondi. La presente tabella elenca i crediti quadro rilevanti nel periodo 1990­2010.

Credito quadro

Entrata in vigore

Durata minima

410

29.03.1991

indeterminata

4986

29.05.1992

indeterminata

800

19.12.1995

indeterminata

Partecipazione della Svizzera al primo 342 aumento di capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo

17.06.1997

indeterminata

Adesione della Svizzera alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo Adesione della Svizzera alle Istituzioni di Bretton Woods Partecipazione a diversi aumenti di capitale delle banche regionali di sviluppo

Importo (in mio. CHF)

Fonte: DCS, SECO

5925

Allegato 3

Utilizzo degli attuali crediti quadro Ai fini della partecipazione svizzera al capitale delle MDB, le Camere federali hanno stanziato crediti quadro per un valore complessivo di 7638 milioni di franchi.

Figurano in questo importo il credito quadro di 4986 milioni di franchi per la partecipazione della Svizzera alle Istituzioni di Bretton Woods (1992) e il credito quadro per la partecipazione della Svizzera alle banche regionali di sviluppo (tra il 1967 e il 1988, 1900 mio. di CHF) e alla BERS (nel 1991, 752 mio. di CHF). Del credito quadro per l'adesione della Svizzera alle Istituzioni di Bretton Woods, 4805,2 milioni di franchi sono stati impegnati fino ad oggi come capitale di garanzia o come quota versata. La differenza tra il credito quadro stanziato e l'importo impegnato ammonta a 200,1 milioni di franchi svizzeri. Del credito quadro di 1 900 milioni di franchi per l'adesione della Svizzera alla banche regionali di sviluppo sono stati impegnati 1 721 milioni di franchi; rimane un impegno residuo pari a 179 milioni di franchi. Del credito quadro svizzero di 707 milioni di franchi per la BERS non è rimasto alcun residuo.

Banca Partecipazione di capitale

Quota versata o da versare (in mio. CHF)

Capitale di garanzia Totale impegni (in mio. CHF)

Banca africana di sviluppo (AfDB) Adesione, 4° e 5° aumento di capitale (dal 1980)

66,0

581,5

647,6

Banca asiatica di sviluppo (AsDB) Adesione, 3° e 4° aumento di capitale (dal 1967)

16,4

365,0

381,4

Banca Interamericana di sviluppo (IDB) Adesione, dal 5° all'8° aumento di capitale (dal 1975)

26,7

597,8

624,5

Società interamericana d'investimento (IIC) Adesione, 1° aumento di capitale (dal 1985)

19,1

0,0

19,1

9,3

39,5

48,7

Agenzia multilaterale d'investimento (MIGA) Adesione, 1° aumento di capitale (dal 1987)

5926

Banca Partecipazione di capitale

Quota versata o da versare (in mio. CHF)

Banca europea per la ricostruzione e 185,5 lo sviluppo (BERS) Adesione, 1° aumento di capitale (dal 1991)

Capitale di garanzia Totale impegni (in mio. CHF)

512,3

706,8

Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BIRS) Adesione (dal 1992)

275,8

4447,5

4743,3

Società finanziaria internazionale (IFC) Adesione, 1° aumento di capitale (dal 1992)

61,9

0,0

61,9

660,7

6552,6

7213,3

Totale Fonte: SECO, DCS

5927

Allegato 4

Flusso netto di capitale complessivo a lungo termine per regioni Il grafico e la tabella seguenti illustrano il flusso netto di capitale complessivo a lungo termine di fondi privati e pubblici verso le regioni in sviluppo in miliardi di dollari. La tendenza del flusso netto di capitale verso tali regioni denota un crescita duratura. A prescindere dalle regioni del Vicino Oriente e dell'Africa settentrionale, per le quali nel 2006 il flusso netto di capitale è sceso a 12 miliardi di dollari, il flusso netto di capitale complessivo è aumentato fino al 2007. Nel 2008, esso è crollato di circa un terzo per scendere a 800 miliardi di dollari. Il motivo di tale crollo risiede principalmente nella crisi finanziaria ed economica globale: le insicurezze vigenti sui mercati hanno portato al ritiro di notevoli volumi di capitale privato dai mercati dei Paesi in sviluppo.

Flusso di capitale netto complessivo a lungo termine per regioni (2005-2008) 1400 Asia orientale e Pacifico 1200 Europa e Asia centrale in mia. di USD

1000 America latina e Caraibi 800 Vicino Oriente e Nordafrica

600

Asia meridionale

400

Africa subsahariana

200 0 2005

2006

2007

2008

Totale risorse pubbliche e private

Contributi in mia. USD

2005

2006

2007

2008

Asia orientale e Pacifico

184

194

292

179

Europa e Asia centrale

155

280

486

313

84

69

231

173

America latina e Caraibi Vicino oriente e Africa settentrionale

16

12

26

19

Asia meridionale

28

61

134

63

Africa sub sahariana

33

42

53

34

500

658

1222

781

Totale Fonte: Global Development Finance 2010

5928

Allegato 5

Concessione di prestiti per settore e MDB La seguente sintesi si riferisce alla concessione di prestiti da parte delle banche multilaterali di sviluppo negli anni 2005­2009 per settori. I rapporti annuali, che possono essere consultati sui siti Internet delle banche di sviluppo, illustrano in modo chiaro e comprensibile la loro attività.

Le differenze in materia di concessione di prestiti nel corso degli anni si spiegano con le direttive strategiche delle banche, con il ciclo di progetti in parte costituito da singoli progetti molto grandi e con il contesto specifico di ogni Paese.

1. AfDB Negli anni 2005­2009, l'AfDB ha investito in misura differente in vari settori. Gli investimenti a favore di progetti infrastrutturali negli anni 2006, 2007 e 2008 nonché gli investimenti multisettoriali degli anni 2005, 2006 e 2008 sono caratteristici dell'orientamento strategico della banca. Inoltre, essa ha anche investito nei settori energetico, finanziario, agricolo e industriale.

2. AsDB L'AsDB distingue i propri investimenti in prestiti («loans») e sussidi agli investimenti («grants»). I prestiti della AsDB sono stati concessi soprattutto nei settori trasporto e comunicazione, energia e finanze. Il settore trasporto e comunicazione è stato la voce finanziaria più importante negli anni 2005 (30 %), 2007 (39 %) e 2008 (26 %).

I sussidi agli investimenti e i prestiti della AsDB a favore dei Paesi in sviluppo più poveri si suddividono su diversi settori. Nel periodo in esame, la AsDB ha investito la maggior parte dei suoi fondi nei settori formazione e finanze. Con il 32 per cento del volume dei prestiti complessivo, il settore energetico è stato il maggior beneficiario.

3. BIRS In considerazione del suo ampio ventaglio di prodotti e conformemente al suo approccio globale orientato alla domanda, la BIRS ha investito negli anni 2005­2009 in numerosi settori. Sono particolarmente degni di nota i due settori «Diritto & giustizia» e «Amministrazione pubblica», in cui si sono volute creare condizioni quadro e capacità pubbliche, nonché il settore dei trasporti. Insieme, essi hanno costituito la voce di spesa più importante della BIRS, con il 18­26 per cento delle uscite. Ad esse si sono aggiunti, con quote tra il 12 e il 15 per cento, investimenti nei settori dell'acqua, degli impianti sanitari e della protezione contro le inondazioni nonché in quelli dell'energia e dei lavori in sotterraneo, della sanità e di

5929

altri servizi sociali. Infine, la BIRS ha anche investito nell'agricoltura, nella pesca, nelle foreste, nell'educazione, nell'industria e nel commercio.

4. IFC La visione d'insieme dei prestiti erogati dall'IFC evidenzia in modo chiaro come l'istituto concentri le sue attività sul finanziamento di progetti nell'ambito delle finanze e dei mercati finanziari globali. A prescindere da una lieve riduzione nel 2006, la quota iniziale del 34,5 per cento (2005) dell'intero volume dei prestiti è stata continuamente incrementata. Al suddetto settore è stato destinato, nel 2009, il 44,6 per cento dell'intero volume dei prestiti. Oltre a ciò, l'IFC ha investito in misura diversa nei settori dell'industria e dei beni di consumo, dei trasporti e dell'infrastruttura.

5. BERS Dal 2005 al 2008, la BERS ha investito i suoi fondi nei settori dell'energia e dell'infrastruttura nonché nel settore privato e in quello finanziario. La voce d'investimento più importante negli anni in esame è stata quella del settore finanziario, all'interno del quale la BERS ha concesso prestiti a piccole e medie imprese (PMI) mediante intermediari finanziari. Nel 2006, il settore finanziario ha beneficiato di quasi la metà (45 %) dell'intero volume dei prestiti della BERS. Sempre in termini di volume dei prestiti, il settore corporate (agribusiness, produzione e fabbricazione, turismo, ecc.) è tornato nel 2008 (26 %) ai livelli del 2005 (27 %), dopo aver toccato quota 30 per cento nel 2006 e quota 34 per cento nel 2007. Nel periodo 2006­2008, gli investimenti nel settore delle infrastrutture si sono attestati a un livello costante, ossia al 17­18 per cento del volume complessivo. Nei quattro anni in esame, il settore energetico è stato, con il 17 per cento nel 2008, la voce d'investimento minore della BERS.

6. IDB Mediante i suoi prestiti, la Banca interamericana di sviluppo ha finanziato progetti nell'ambito del sociale, della competitività nonché della riforma e modernizzazione statali. La voce d'investimento più importante, con il 50­65 per cento dell'intero volume dei prestiti, è rappresentata dalla competitività. L'IDB finanzia, tra l'altro, progetti negli ambiti energia, trasporti, comunicazione e mercati dei capitali.

L'ambito del sociale, in cui rientrano progetti relativi all'approvvigionamento idrico, agli impianti sanitari, allo sviluppo urbano, all'educazione e alla sanità, è stato la seconda più grande voce d'investimento dell'IDB, che vi ha investito circa un terzo di tutti i suoi fondi (2006­2008). Gli investimenti in progetti di riforma e modernizzazione statali sono calati notevolmente negli ultimi anni, dopo che nel 2005 e nel 2006 erano ammontati, rispettivamente, al 14,8 e al 22,9 per cento del volume dei prestiti. Nel 2008, l'IDB ha destinato unicamente il 6,3 per cento del volume dei prestiti a progetti tesi a realizzare riforme finanziarie o del settore finanziario.

5930

Allegato 6

Operazioni di prestito delle banche multilaterali di sviluppo sul mercato dei capitali svizzero In qualità di fornitori di prestiti, le banche multilaterali di sviluppo sono operatori di mercato attivi sui mercati dei capitali internazionali. Esse effettuano una parte delle loro operazioni anche sul mercato dei capitali svizzero, in franchi svizzeri e/o con l'aiuto di banche svizzere. Delle MDB in questione, hanno operato sulla piazza finanziaria svizzera soprattutto la BIRS, la BERS e l'IDB; in misura minore l'AfDB e l'AsDB. Le operazioni di prestito delle MDB sono state per lo più eseguite dalle grandi banche svizzere.

Dopo anni di attività ridotta, questa collaborazione si è nuovamente intensificata grazie a migliori condizioni di mercato per le MDB, il che contribuisce ad assicurare posti di lavoro e crearne di nuovi. L'elenco comprende tutte le operazioni di prestito eseguite negli anni 2005­2010 in franchi e/o da banche svizzere su commissione di una MDB.

Anno

Importo (in mio. CHF)

2005

646,0

2006

1 954,0

2007

178,2

2008

3 577,3

2009

3 617,5

2010

379,4

Totale

10 352,4

Fonte: SECO

5931

Allegato 7

Collaboratori svizzeri in seno alle MDB Il nostro Paese è interessato a che le organizzazioni internazionali impieghino specialisti svizzeri in grado di apportare il loro know-how e di influire su tali istituzioni dal loro interno. Di conseguenza, la Svizzera sostiene mediante vari provvedimenti, nell'ambito di una procedura di selezione competitiva, i candidati svizzeri interessati a trovare un posto di lavoro adeguato in un istituto di finanziamento multilaterale.

La Svizzera lo fa, tra l'altro, mediante missioni di reclutamento, bandi di concorso locali nonché tramite i servizi del Centro d'informazione, di consulenza e di formazione (Cinfo). L'obiettivo è quello di incrementare la quota di specialisti svizzeri attivi in seno alle MDB. Come dimostra un raffronto tra gli anni 2005 e 2009, questo obiettivo è stato raggiunto. Nel 2009 lavoravano in seno alle MDB 33 svizzeri in più rispetto al 2005. Questo ottimo risultato è riconducibile soprattutto all'aumento della quota di svizzeri impiegati presso il gruppo della Banca mondiale. Il numero di specialisti svizzeri attivi nelle banche regionali di sviluppo è aumentato in modo nettamente inferiore o è addirittura calato. Evidentemente, gli specialisti svizzeri considerano meno attrattive le banche regionali di sviluppo o le loro sedi.

MDB

Anno

AfDB

2005 2009

3 6

+3

AsDB

2005 2009

7 5

­2

IDB

2005 2009

5 3

­2

BERS

2005 2009

7 10

+3

GBM

2005 2009

26 57

+31

Totale Fonte: SECO

5932

Totale impiegati

Differenza 2005/2009

+33

Allegato 8

Partecipazione di imprese svizzere ai bandi delle MDB In virtù dell'appartenenza della Svizzera alle MDB, le imprese del nostro Paese possono partecipare agli acquisti pubblici («procurements») indetti dalle banche multilaterali di sviluppo. Accanto agli appalti per beni e servizi, vengono conferiti anche mandati di consulenza. In collaborazione con l'OSEC, la SECO sostiene le imprese svizzere mediante vari provvedimenti tesi ad incrementare le loro opportunità commerciali e le loro possibilità di successo.

Acquisti di imprese con sede in Svizzera36 (in mio. CHF), 2005­2009 2005

2006

2007

2008

2009

Totale

AfDB

1,6

3,4

22,9

12,3

16,8

57,0

AsDB

82,9

235,6

207,5

0,4

8,3

534,7

0,1

0,2

0,1

0,2

0,4

1,0

IDB BERS

0,9

3,5

1,0

96,0

4,4

105,8

GBM

33,2

26,8

54,3

48,0

88,4

250,7

Totale

118,7

269,5

285,8

156,9

118,3

949,2

Fonte: SECO

36

Le MDB ascrivono il procurement al Paese in cui il fornitore o l'offerente ha la sua sede conformemente alle disposizioni sugli acquisti pubblici.

5933

5934