06.055 Rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa nel 2005 del 31 maggio 2006

Onorevoli presidenti e consiglieri, vi sottoponiamo il rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa durante il 2005, proponendovi di prenderne atto.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

31 maggio 2006

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Moritz Leuenberger La cancelliera della Confederazione, Annemarie Huber-Hotz

2005-3193

5093

Compendio Nell'anno in rassegna, l'attività di maggior rilievo del Consiglio d'Europa è stato il terzo vertice dei capi di Stato e di Governo dei Paesi membri, svoltosi il 16 e il 17 maggio 2005 a Varsavia. La Svizzera era rappresentata dal presidente della Confederazione Samuel Schmid. Il vertice si è concluso con l'adozione di una dichiarazione e di un piano d'azione.

Il Comitato dei ministri ha tenuto la sua 115a sessione il 16 e il 17 novembre 2005 a Strasburgo. La delegazione svizzera era guidata dalla consigliera federale Micheline Calmy-Rey, capo del DFAE.

Nel periodo in esame, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha pronunciato quattro sentenze riguardanti la Svizzera. Nei quattro casi ha constatato una violazione del diritto a un processo equo in materia civile o penale (art. 6 cpv. 1 CEDU).

La Svizzera continua ad attribuire grande importanza alla partecipazione al Consiglio d'Europa; in futuro concentrerà le proprie attività sui tre settori di eccellenza del Consiglio d'Europa: lo Stato di diritto, la democrazia e la tutela dei diritti dell'uomo; in particolare provvederà a: ­

attuare le norme già stabilite dal Consiglio d'Europa e a elaborare norme nuove nei tre settori di eccellenza;

­

incrementare l'efficienza della Corte europea dei diritti dell'uomo.

5094

Rapporto 1

Sviluppi principali nel 2005

Il presente rapporto fornisce una panoramica delle attività della Svizzera durante l'anno in esame nei numerosi settori di competenza del Consiglio d'Europa. Un capitolo introduttivo (n. 1.1) dedicato agli obiettivi e alle priorità della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa evidenzia l'importanza del Consiglio d'Europa per la nostra politica estera e mette in risalto l'impegno profuso dalla Svizzera a favore dell'attuazione dei principi del Consiglio d'Europa nei nuovi Stati membri.

1.1

Obiettivi e priorità della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa

1.1.1

Importanza del Consiglio d'Europa per la Svizzera

Il Consiglio d'Europa è per la Svizzera un'importante organizzazione politica che svolge un ruolo chiave nell'affermazione dei diritti dell'uomo e nella promozione dello Stato di diritto e della democrazia, in ambiti che rientrano cioè nei nostri obiettivi di politica estera. Nel Consiglio d'Europa cooperiamo alla costruzione e al consolidamento di società democratiche sul continente europeo.

Uno dei pilastri fondamentali del Consiglio d'Europa è la Corte europea dei diritti dell'uomo, che garantisce a 800 milioni di Europei uno strumento concreto per la protezione dei diritti dell'uomo. Il sovraccarico di lavoro della Corte (presso la quale sono pendenti circa 80 000 procedimenti) costituisce un grave problema. Pertanto, la Svizzera si è impegnata attivamente nelle riforme volte a ridurre tale sovraccarico.

Una caratteristica del funzionamento del Consiglio d'Europa è il ruolo decisivo svolto dall'Assemblea parlamentare, preziosa fonte di iniziative per l'organizzazione e, nel contempo, sua legittimazione democratica. La Svizzera si adopera in seno al Consiglio dei Ministri per una stretta cooperazione con l'Assemblea parlamentare.

La partecipazione al Consiglio d'Europa permette inoltre al nostro Paese di mantenere contatti regolari nei settori più svariati, su un piede di parità, con i Paesi dell'Unione europea. L'allargamento dell'Unione, che conta ora 25 dei 46 Stati membri del Consiglio d'Europa e dispone dunque della maggioranza, aumenta l'importanza degli Stati dell'UE nel Consiglio d'Europa. Inoltre, il Consiglio d'Europa si afferma nel ruolo di organizzazione che incoraggia i suoi nuovi Stati membri ad adeguarsi agli standard europei; molti di questi Paesi infatti non hanno nessuna prospettiva ­ o ne hanno solo una in un futuro molto lontano ­ di aderire all'Unione europea.

Il Consiglio d'Europa è tradizionalmente incentrato sull'istituzione di norme vincolanti sancite da convenzioni e sul controllo del rispetto di tali norme da parte degli Stati membri (monitoraggio).

5095

1.1.2

Settori d'attività prioritari della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa

Per ragioni di efficienza, la Svizzera deve concentrare le proprie iniziative e attività in seno al Consiglio d'Europa. Nei prossimi anni la sua attività si svolgerà soprattutto nei tre settori di eccellenza del Consiglio d'Europa, vale a dire lo Stato di diritto, la democrazia e la tutela dei diritti dell'uomo e svilupperà: ­

l'attuazione delle norme già stabilite dal Consiglio d'Europa e l'elaborazione di nuove norme;

­

l'incremento dell'efficienza della Corte europea dei diritti dell'uomo. Il Protocollo n. 14 alla CEDU deve essere firmato e ratificato quanto prima da tutti gli Stati affinché entri in vigore il più presto possibile (36 Stati, tra cui la Svizzera, lo hanno già ratificato; gli altri hanno avviato il processo di ratifica1).

1.1.3

Obiettivi della Svizzera nel Consiglio d'Europa

Elaborazione di nuove norme L'elaborazione di norme rimane un compito centrale del Consiglio d'Europa. È ovvio che il nuovo diritto deve essere compatibile con quello dell'UE in tutti i settori e spingersi possibilmente più lontano di quello universale (ONU).

Il pilastro principale di questo diritto paneuropeo è basato sui tre noti principi Stato di diritto, democrazia e tutela dei diritti dell'uomo, che si fondano sulla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali nonché sulla Convenzione quadro del Consiglio d'Europa per la protezione delle minoranze nazionali, sulla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, sulla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e su altre convenzioni analoghe.

Linea di azione prioritaria della Svizzera ­

agire a favore di un ritorno del Consiglio d'Europa ai suoi settori essenziali (diritti dell'uomo, democratizzazione, Stato di diritto) e di una riduzione delle attività nei settori periferici.

Rispetto delle norme del Consiglio d'Europa da parte degli Stati membri Il compito centrale, che consiste nel far rispettare le norme negli Stati membri, comprende due fasi: monitoraggio e assistenza.

Monitoraggio I testi giuridici vincolanti più importanti nel campo dei diritti dell'uomo prevedono strumenti di monitoraggio: ­

1

per la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e i suoi Protocolli aggiuntivi: la Corte europea dei diritti dell'uomo (anche se interviene solo su richiesta, le sue decisioni e la sua giurisprudenza hanno un impatto notevole);

Stato: 10 maggio 2006

5096

­

per la Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti: il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT), che valuta l'attuazione della convenzione quadro;

­

per la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie: il Comitato di esperti, che analizza la situazione locale nei singoli Stati membri;

­

per la Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali: il Comitato consultivo, che visita gli Stati;

­

per la Carta sociale europea e la sua versione riveduta: il Comitato di esperti, che esamina i rapporti nazionali e i ricorsi collettivi;

­

per il Codice europeo di sicurezza sociale: il Comitato di esperti in materia di sicurezza sociale, che vigila sull'applicazione del Codice;

­

la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI), che valuta la situazione nei singoli Stati membri.

Occorre aggiungere anche, dal 1999, la funzione importante del Commissario ai diritti dell'uomo, che effettua viaggi negli Stati membri, esprime pareri e proposte di miglioramento, quasi sempre attuate.

Linee di azione prioritarie della Svizzera ­

agire a favore dell'applicazione efficiente dei meccanismi del Consiglio d'Europa negli Stati membri, in particolare in quelli di recente adesione,

­

adoperarsi per l'adozione di misure per la promozione dell'efficacia della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Assistenza Le constatazioni di non-rispetto di obblighi contrattuali in uno Stato devono essere accompagnate da proposte concrete di programmi d'assistenza. Per tale motivo, il Consiglio d'Europa gestisce molti di questi programmi negli Stati membri che si sono maggiormente allontanati dagli standard europei: corsi di formazione, seminari, documentazione.

Linea di azione prioritaria della Svizzera ­

1.2

assistere il Consiglio d'Europa nell'accompagnamento di nuovi Stati membri sulla via dell'affermazione della democrazia e dello Stato di diritto nonché del rispetto dei diritti dell'uomo.

Rapporto di un gruppo di lavoro

Di comune accordo con la Delegazione parlamentare svizzera nel Consiglio d'Europa, il capo del DFAE aveva annunciato, nel mese di marzo 2004, la creazione del gruppo di lavoro congiunto «Strategia della Svizzera nel Consiglio d'Europa». Il gruppo contava nove membri; vi erano rappresentate tutte le nostre istituzioni in relazione con i quattro pilastri del Consiglio d'Europa, cioè il Governo federale e la sua amministrazione, l'Assemblea federale, i Cantoni e i Comuni nonché, in veste di esperto, il giudice svizzero eletto alla Corte dei diritti dell'uomo. Il gruppo ha tenuto nel 2004 e 2005 sei riunioni, l'ultima delle quali il 31 gennaio 2005, e ha pubblicato il rapporto: «Il Consiglio d'Europa: riflessioni e raccomandazioni di un gruppo di 5097

lavoro svizzero». Il rapporto contiene riflessioni e raccomandazioni sul futuro del Consiglio d'Europa, in particolare sulle riforme da intraprendere. In vista del terzo vertice del Consiglio d'Europa, questo documento di una ventina di pagine, che può essere consultato su Internet2 in tre lingue nazionali e in inglese, è stato distribuito agli ambienti interessati.

1.3

Terzo vertice del Consiglio d'Europa

Dopo i due vertici del 1993 a Vienna e del 1997 a Strasburgo, si è ritenuto utile tenere una terza riunione di questo livello, soprattutto in considerazione dell'allargamento dell'UE e del crescente influsso che l'allargamento ha non solo sui suoi membri ma anche su tutto il continente. A queste condizioni, che ruolo spetta al Consiglio d'Europa e alle altre organizzazioni europee? A Varsavia il 16 e 17 maggio 2005 si attendeva dal vertice una risposta a questa domanda.

La delegazione svizzera era guidata dal presidente della Confederazione Samuel Schmid, che ha approfittato dell'occasione per colloqui bilaterali e per discutere con il Presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Il vertice si è concluso con l'adozione di una dichiarazione e di un piano d'azione.

La dichiarazione definisce le priorità del Consiglio d'Europa per i prossimi anni, riaffermando che la missione essenziale dell'Organizzazione è di promuovere la supremazia del diritto, la democrazia e il rispetto dei diritti dell'uomo. La dichiarazione continua prescrivendo che tutte le attività del Consiglio d'Europa devono contribuire al raggiungimento di tale obiettivo, che assume ora carattere perentorio rispetto alle altre attività dell'Organizzazione.

La prima priorità è di garantire a lungo termine l'efficacia della Corte europea dei diritti dell'uomo, i cui problemi di sovraccarico di lavoro sono noti. Il vertice ha deciso di istituire un gruppo di saggi incaricato di elaborare una strategia globale volta a garantire l'efficacia della Corte.

La dichiarazione chiede inoltre che il Consiglio d'Europa prepari con l'UE un memorandum d'intesa per fissare il quadro futuro della cooperazione e dell'interazione tra il Consiglio d'Europa e l'Unione europea nei campi di interesse comune.

Al Primo Ministro del Lussemburgo, Jean-Claude Juncker, è stato chiesto di elaborare un rapporto sulle relazioni tra il Consiglio d'Europa e l'Unione europea.

Il piano d'azione descrive dettagliatamente le attività che meritano di essere proseguite nella misura in cui concordano con gli obiettivi principali del Consiglio d'Europa.

Il piano d'azione prevede anche la creazione di un forum sull'avvenire della democrazia. Composto di rappresentanti delle autorità governative e parlamentari, dei poteri locali e regionali e della società civile,
questo forum si è svolto per la prima volta a Varsavia, il 3 e 4 novembre 2005, sul tema «partecipazione civica». Ogni Stato membro era rappresentato da almeno un delegato; la delegazione svizzera comprendeva il consigliere nazionale Andreas Gross e un esperto dell'Amministrazione federale.

2

Sito DFAE sul Consiglio d'Europa: www.eda.admin.ch/eda/f/home/foreign/intorg/eurco.html

5098

1.4

Sessione del Comitato dei Ministri

Il Comitato dei ministri si è riunito a Strasburgo il 16 e 17 novembre 2005 per la sua 115a sessione, sotto la presidenza consecutiva di Portogallo e Romania. La delegazione svizzera era guidata dalla consigliera federale Micheline Calmy-Rey; tema della sessione: l'attuazione dei risultati del terzo vertice del Consiglio d'Europa (Varsavia, 16 e 17 maggio 2005). La sessione formale è stata preceduta, la sera del 16 novembre, da una riunione informale fra i capi delle delegazioni e il Primo Ministro del Lussemburgo Jean-Claude Juncker. L'atteso rapporto sulle relazioni fra il Consiglio d'Europa e l'UE ha fornito lo spunto per un primo utile scambio di opinioni. I delegati si sono occupati soprattutto delle misure di riforma della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Durante la sessione formale, la consigliera federale Calmy-Rey ha preso la parola due volte. Dapprima, su richiesta della presidenza portoghese, ha parlato sul tema «Il consolidamento del sistema di protezione dei diritti umani del Consiglio d'Europa».

È quindi intervenuta in veste di capo della delegazione per sottolineare l'importanza per la Svizzera della supremazia del diritto, della democrazia e del rispetto dei diritti umani, obiettivi, come tutti sanno, del Consiglio d'Europa. La responsabile del DFAE ha pure ricordato quanto sia importante trovare soluzioni durature al noto problema del sovraccarico della Corte e che si deve continuare a rafforzare la cooperazione con altre organizzazioni o istituzioni internazionali per evitare nella misura del possibile i doppioni. Infine, la consigliera federale Calmy-Rey ha rilevato «che il Consiglio d'Europa non potrà continuare a disperdere i suoi sforzi in ambiti certamente utili, ma comunque non prioritari, in considerazione del quadro budgetario limitato» e ha dichiarato in maniera inequivocabile «che la Svizzera riesaminerà criticamente tutte le attività del Consiglio eccettuate quelle relative ai diritti umani e che questa decisione sarà applicata per la prima volta al momento dell'adozione del budget 2006».

2

Coesione democratica

2.1

Diritti dell'uomo

Il Commissario ai diritti dell'uomo, Alvaro Gil-Robles, ha visitato la Svizzera dal 29 novembre al 3 dicembre 2004. Il relativo rapporto è stato presentato al Comitato dei ministri l'8 giugno 2005. Il Consiglio federale ha preso atto delle osservazioni e delle raccomandazioni contenute nel documento, sottolineando comunque le divergenze di opinione su alcuni punti, e ha riaffermato nella risposta il suo impegno per il rispetto dei diritti umani. Il rapporto è stato trasmesso all'Assemblea federale e alle amministrazioni federali e cantonali interessate.

Alla fine di novembre 2004, il rappresentante svizzero è stato eletto presidente del Comitato direttivo per i diritti dell'uomo (CDDH). Il 13 il 14 giugno 2005, si è svolto a Strasburgo, sotto la presidenza svizzera, un seminario di alto livello sulla «protezione dei diritti dell'uomo nella lotta contro il terrorismo». L'obiettivo del seminario era di valutare l'applicazione delle Direttive sui diritti dell'uomo e la lotta contro il terrorismo e delle Direttive sulla protezione delle vittime di attività terroristiche per identificare i settori nei quali occorrono ulteriori misure a livello internazionale o di Consiglio d'Europa. In questo contesto, il CDDH ha deciso di riunire 5099

nuovamente il Gruppo di specialisti sui diritti dell'uomo e la lotta al terrorismo (DH-S-TER) per riprendere la discussione sulla questione delle cosiddette «assicurazioni diplomatiche» fornite da alcune autorità nazionali nel quadro della lotta contro il terrorismo.

Il CDDH ha fissato come priorità assoluta per i prossimi anni il monitoraggio dell'applicazione dei testi adottati in occasione della 114a sessione del Comitato dei ministri del maggio 2004 concernente la riforma del sistema di protezione dei diritti dell'uomo. Il CDDH ha pure deciso di mantenere all'ordine del giorno le deliberazioni sugli sviluppi concernenti la protezione dei diritti sociali. Su mandato del Comitato dei ministri, il CDDH ha incaricato un Gruppo di specialisti (DH-S-AC) di elaborare uno strumento giuridico vincolante per l'allestimento dei principi relativi all'accesso ai documenti ufficiali. Per quanto riguarda l'ambiente e i diritti dell'uomo e il mandato conferitogli dal Comitato dei ministri di redigere prima della fine del 2005 un apposito strumento, il CDDH ha deciso di elaborare un manuale sui principi della giurisprudenza con relative spiegazioni.

Il 3 novembre 2004, il Comitato dei ministri ha deciso di ricorrere nuovamente al Comitato di esperti sulle questioni relative alla protezione delle minoranze nazionali (DH-MIN), subordinato al CDDH. Il principale tema trattato dal DH-MIN nelle sue due riunioni del 2005 è stato quello dei «meccanismi di consultazione per minoranze nazionali», nella prospettiva di elaborare un manuale di buone pratiche in questo ambito.

Il Comitato per il riadattamento e l'integrazione delle persone disabili (CD-P-RR) ha deciso, nella sua 28a sessione, di sottoporre al Comitato dei ministri, per adozione, il progetto di piano d'azione «per la promozione dei diritti e della piena partecipazione delle persone disabili alla vita sociale».

Il 19 ottobre 2005, il Comitato direttivo per la bioetica (CDBI) ha adottato il progetto di raccomandazione relativo alla ricerca che utilizza materiale biologico umano.

Questa raccomandazione, che sarà sottoposta nel 2006 all'approvazione del Comitato dei ministri, prevede principi importanti come il consenso informato al prelievo o all'impiego del materiale biologico umano a scopo di ricerca; ogni progetto di ricerca deve inoltre essere sottoposto
al parere indipendente di una commissione di etica. Basandosi sui risultati di una procedura di consultazione, il CDBI ha inoltre intrapreso i lavori per l'elaborazione del previsto Protocollo sugli esami genetici a fini medici.

2.2

La Svizzera davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo

Nel periodo in esame, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha pronunciato quattro sentenze riguardanti la Svizzera. Nei quattro casi ha constatato una violazione dell'articolo 6 capoverso 1 CEDU (diritto a un processo equo in materia civile e penale). La sentenza pronunciata il 1° marzo 2005 nel caso Linnekogel riguardava la confisca e la distruzione di registrazioni in virtù del precedente decreto del Consiglio federale concernente il materiale di propaganda sovversiva. Il fatto che il ricorrente non abbia potuto far esaminare da un tribunale i provvedimenti ordinati costituisce violazione del diritto di adire un tribunale. Nei casi Contardi (sentenza del 12 luglio 2005) e Spang (sentenza dell'11 ottobre 2005), i ricorrenti, nelle procedure 5100

davanti al Tribunale delle assicurazioni, non avevano potuto esprimersi sui pareri della controparte né sulle indicazioni dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali.

Secondo la giurisprudenza costante della Corte, il diritto a un processo equo garantisce alle parti il diritto di prendere conoscenza di tutti i pareri sottoposti al Tribunale e di esprimersi in merito. La sentenza pronunciata il 12 luglio 2005 nell'affare Munari riguardava una procedura penale nel Cantone Ticino, durata otto anni e mezzo davanti a una sola istanza. Secondo il Tribunale federale, l'obbligo di celerità non era stato rispettato e le autorità ticinesi hanno sospeso la procedura 18 mesi più tardi. Considerando che il ricorrente continuava ad essere vittima di una violazione della Convenzione e che aveva esaurito i rimedi giuridici nazionali, la Corte si è allineata al parere del Tribunale federale.

2.3

Pari opportunità

Il Comitato direttivo per l'uguaglianza donna-uomo (CDEG) ha incaricato un gruppo di specialisti di elaborare un progetto di raccomandazione sul ruolo delle donne e degli uomini nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti e nel consolidamento della pace. Il progetto deve contenere le linee guida per lo sviluppo e l'applicazione di strategie e di meccanismi volti ad aumentare la partecipazione delle donne e a rafforzare il loro ruolo nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti e nel consolidamento della pace in seno agli Stati membri del Consiglio d'Europa e a livello internazionale. La Svizzera partecipa a questo gruppo di esperti, il cui mandato termina alla fine del 2006.

2.4

Lotta contro il razzismo e la xenofobia

La Commissione federale contro il razzismo (CFR) ha festeggiato nel 2005 il suo decimo anniversario; da un decennio la Svizzera è anche parte alla Convenzione internazionale sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale. Ai festeggiamenti ha partecipato anche il Segretario generale della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI). L'ECRI è stata creata a livello europeo un anno prima della CFR. Quest'ultima è stata la prima istituzione nazionale specificatamente dedita alla lotta contro il razzismo; nel frattempo altri membri del Consiglio d'Europa si sono dotati di organismi nettamente più efficaci nella lotta contro il razzismo e nella promozione dei diritti dell'uomo.

Il 15 novembre 2005, ha avuto luogo nel Palazzo del Parlamento a Berna l'incontro di chiusura del Fondo progetti per i diritti umani e l'antirazzismo al quale hanno partecipato quasi 400 persone provenienti da tutta la Svizzera. Ha aperto l'incontro il consigliere federale Pascal Couchepin e sono intervenuti anche il relatore speciale delle Nazioni Unite sul razzismo Doudou Diène e il Commissario ai diritti dell'uomo del Consiglio d'Europa Alvaro Gil-Robles.

Durante il dibattito pubblico al termine dell'incontro, è stato sottolineato che la prevenzione della discriminazione razziale ha effetto solo se è trasversale e istituzionalizzata nei settori interessati come la sanità, l'educazione e la migrazione. Si deve in particolare fare in modo che i giovani abbiano la possibilità di scoprire e assimilare, a scuola e fuori, i valori di una società fondata sulla dignità umana e priva di discriminazione.

5101

Tra il 2001 e il 2005 il Fondo ha permesso di assegnare un totale di 15 milioni di franchi a 530 progetti di educazione, sensibilizzazione e prevenzione, come pure a centri di assistenza alle vittime e di consulenza in caso di conflitto. Un sesto della somma è destinato a progetti in ambito scolastico, il resto a progetti di organismi vari: gruppi di giovani, amministrazioni cantonali e comunali, datori di lavoro e impiegati, associazioni caritative e organizzazioni di stranieri.

Dal 2006 la strategia della Confederazione in materia di lotta contro il razzismo si basa sull'esperienza acquisita grazie al Fondo: il Servizio per la lotta contro il razzismo continuerà a sostenere tecnicamente e finanziariamente i progetti. Il Consiglio federale gli assegna ogni anno 900 000 franchi. Il Servizio continuerà a rafforzare la dimensione trasversale di questo compito in seno all'Amministrazione federale; provvederà inoltre a proseguire e intensificare la sua collaborazione con i Cantoni, in particolare nell'ambito dell'educazione e dell'integrazione.

2.5

Cooperazione giuridica

Il Protocollo di emendamento alla Convenzione europea per la repressione del terrorismo (STE 190), già firmato da tutti gli Stati membri, è in corso di ratifica da parte della Svizzera. Esso spoliticizza i reati di terrorismo, apre la Convenzione agli Stati con statuto di osservatori presso il Consiglio d'Europa e permette al Comitato dei Ministri di decidere di invitare singoli Stati non membri del Consiglio d'Europa a diventare Parti contraenti della Convenzione emendata.

Una rappresentante svizzera è vicepresidente del Comitato di esperti per l'applicazione delle Convenzioni europee nell'ambito del diritto penale (PC-OC). In occasione della 50a riunione, nel giugno 2005, il Comitato ha tenuto una conferenza sul futuro della cooperazione giuridica, sulle Convenzioni europee e sulla lotta contro la criminalità; in questa occasione è stato riconosciuto e valorizzato il ruolo del PC-OC nello sviluppo e nella promozione di convenzioni e raccomandazioni in ambito penale. Il Comitato ha intrapreso diversi lavori per ammodernare gli strumenti di cooperazione giuridica penale del Consiglio d'Europa e migliorare i meccanismi di regolazione delle controversie. Questi lavori tengono conto delle risoluzioni adottate dai ministri europei della giustizia a Helsinki (aprile 2005) e della dichiarazione del terzo vertice del Consiglio d'Europa a Varsavia (maggio 2005).

2.6

Questioni di diritto penale

Il Comitato di esperti sul terrorismo (CODEXTER) ha terminato i suoi lavori sulla Convenzione per la prevenzione del terrorismo (STE 196); il testo è stato adottato il 3 maggio 2005 dal Comitato dei ministri e aperto alla firma il 16 e 17 maggio 2005 a Varsavia, in occasione del terzo vertice del Consiglio d'Europa. Lo strumento deve colmare le lacune nella lotta internazionale contro il terrorismo. La Svizzera non lo ha ancora firmato, in attesa di un esame approfondito delle necessarie misure.

Il 3 maggio 2005, il Comitato dei ministri ha adottato la Convenzione sulla lotta contro la tratta degli esseri umani (STE 197). L'obiettivo di questa Convenzione è prevenire e combattere la tratta degli essere umani in tutte le sue forme, cioè nazionali o transnazionali, legate o non legate alla criminalità organizzata. Le principali conquiste di questa Convenzione sono l'adozione di un approccio fondato sui diritti 5102

della persona umana, l'importanza conferita alla protezione delle vittime e il meccanismo di monitoraggio indipendente, che garantisce il rispetto delle disposizioni della Convenzione da parte degli Stati membri. La Convenzione è stata aperta alla firma in occasione del terzo vertice del Consiglio d'Europa. La Svizzera non ha ancora firmato questo strumento, dato che prima devono essere consultati i Cantoni.

Il gruppo di esperti PC-RM ha terminato i lavori sulla nuova Convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo (STE 198), adottata dal Comitato dei ministri il 3 maggio 2005 e sottoposta alla firma in occasione del terzo vertice. Il nuovo testo aggiorna e completa la Convenzione STE 141 del 1990. Definisce gli standard in vigore attualmente in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro e rispecchia fedelmente le 40 raccomandazioni del FAFT/GAFI (Gruppo di azione finanziaria sul riciclaggio di denaro) applicate in tutto il mondo. La Convenzione comprende ora la prevenzione e la lotta contro il finanziamento del terrorismo.

2.7

Rifugiati

Il rappresentante della Svizzera nel Comitato di esperti ad hoc sugli aspetti giuridici dell'asilo territoriale, dei rifugiati e degli apolidi (CAHAR) è membro dell'Ufficio di questo Comitato dal 2002.

Il Comitato dei ministri ha adottato il 23 marzo 2005 la Raccomandazione sull'esclusione dallo statuto di rifugiato nel contesto dell'articolo 1 F della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati del 28 luglio 1951, preparata dal CAHAR, che si prefigge di fornire agli Stati membri indicazioni sulle modalità d'interpretazione delle condizioni volte a escludere lo statuto di rifugiato e a armonizzare le relative procedure. In questo contesto è auspicabile che gli Stati membri tengano conto della situazione particolare delle famiglie e dei minori non accompagnati.

Sulla base dei risultati di uno studio di un gruppo di lavoro del CAHAR, il Comitato dei ministri ha adottato, il 4 maggio 2005, venti linee guida sulle espulsioni. Lo scopo principale del testo è di raggruppare in un solo documento tutte le norme, le direttive e le pratiche applicabili quando gli Stati membri del Consiglio d'Europa ritengono necessaria l'espulsione forzata di stranieri che devono lasciare il territorio nazionale o che vi soggiornano illegalmente.

Durante il 2005, il CAHAR si è occupato anche di un progetto di raccomandazione sulla situazione particolare delle persone sfollate all'interno del proprio Paese.

Nell'occasione, il gruppo di lavoro incaricato di preparare questo progetto di testo giuridico ha potuto contare sulla consulenza del professor Walter Kälin, rappresentante del Segretario Generale delle Nazioni Unite per i diritti degli sfollati all'interno del proprio Paese. Il documento finale è stato esaminato dal CAHAR nella sua unica sessione annuale plenaria (dal 23 al 25 novembre 2005) e deve essere ancora adottato dal Comitato dei ministri.

5103

2.8

Media

Il Comitato dei ministri ha adottato, il 2 marzo 2005, la dichiarazione sulla libertà d'espressione e d'informazione nei media nel contesto della lotta contro il terrorismo.

Il Comitato direttivo sui mezzi di comunicazione di massa (CDMM) ha partecipato attivamente alla preparazione della 7a Conferenza ministeriale sulla politica delle comunicazioni di massa, tenutasi il 10 e 11 marzo 2005 a Kiev. «Integrazione e diversità: le nuove frontiere dei media europei e le politiche della comunicazione» erano il tema centrale. Sono state adottate una dichiarazione politica, tre risoluzioni e un piano d'azione su la libertà d'espressione e d'informazione in tempi di crisi, la diversità culturale e dei media nell'era della globalizzazione come pure i diritti dell'uomo e il controllo dei media e dei nuovi sevizi di comunicazione nella Società dell'Informazione. Gli Stati hanno anche convenuto un programma di azione che regola le future attività del Comitato direttivo sui media e i nuovi serviti di comunicazione (CDMC), ridefinendo il mandato dell'ex CDMM, in modo che abbracci anche le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione. A Kiev, l'intervento della Svizzera si è concentrato sulla sfida della nuova regolamentazione dei media elettronici in un ambiente digitale.

In seno al CDMC, il rappresentante della Svizzera ha informato regolarmente sullo stato dei preparativi del Vertice mondiale sulla società dell'informazione, la cui seconda fase ha avuto luogo nel novembre 2005 a Tunisi, e ha invitato gli Stati membri e il Consiglio d'Europa a fornire i loro contributi, in particolare per quanto riguarda i lavori del gruppo CAHSI (Gruppo ad hoc sulla società dell'informazione) insistendo sulla promozione della libertà d'espressione e sulla diversità dei media.

La Svizzera è rappresentata ad personam in tre gruppi di lavoro del CDMC.

Il gruppo di specialisti sul servizio pubblico di radiodiffusione nella società dell'informazione (MM-S-PSB) esamina strategie volte a incoraggiare gli organismi di radiodiffusione del servizio pubblico ad assumere un ruolo maggiore nella promozione di una partecipazione democratica più vasta dei cittadini.

Il gruppo di specialisti sui diritti dell'uomo nella società dell'informazione (MM-S-IS) ha organizzato un forum paneuropeo sui «diritti dell'uomo nella società
dell'informazione: un comportamento responsabile dei principali attori», tenutosi il 12 e 13 settembre 2005 a Strasburgo.

Il gruppo di specialisti sulla diversità dei media (MM-S-MD) esamina in particolare il nesso esistente fra la concentrazione dei media e l'uniformazione dei contenuti.

La Svizzera ha consolidato la propria posizione sul problema sollevato dal canale «Al Manar» (incitazione alla violenza) che è stato trattato da numerose istanze europee tra cui il Consiglio d'Europa (Comitato TT-T ­ Convenzione sulla televisione transfrontaliera [STE 132]). La Svizzera ha anche contribuito alle proposte di revisione della convenzione, in particolare in materia di pubblicità (finestre pubblicitarie).

Il 12 maggio 2005, la Svizzera ha ratificato la Convenzione europea sulla tutela dei servizi ad accesso condizionato e dei servizi di accesso condizionato (STE 178).

Durante cinque sedute il Comitato direttivo di Eurimages si è occupato dei contributi a favore delle coproduzioni europee, dei distributori di film e delle sale cinematografiche. La Svizzera ha partecipato a otto coproduzioni; in quattro progetti la parte5104

cipazione svizzera era maggioritaria. Tra queste, una coproduzione ispano-svizzera ha fruito di un sussidio di 450 000 euro («Portovero») e una coproduzione tedescosvizzera di un sussidio di 190 000 euro («Madonnen»). Ai distributori svizzeri sono stati attribuiti, nel 2005, 120 000 euro per la distribuzione di 22 film. Inoltre, quattro proprietari di otto sale cinematografiche hanno ricevuto sussidi per 101 328 euro. Il contributo della Svizzera a Eurimages nel 2005 ammonta a 712 761 euro.

2.9

Comuni e regioni, cooperazione transfrontaliera

La 12a sessione plenaria del Congresso dei poteri locali e regionali dell'Europa (CPLRE) si è svolta dal 31 maggio al 2 giugno 2005 a Strasburgo. Le delegazioni dei 46 Stati membri hanno discusso sullo stato della democrazia locale in Russia, Georgia, Macedonia e Olanda. È stata anche organizzata una tavola rotonda sulla Carta europea dell'autonomia locale (STE 122), che festeggiava i vent'anni di esistenza. Nell'incontro sono stati discussi soprattutto i risultati del terzo vertice del Consiglio d'Europa e le loro ripercussioni sulla democrazia locale e regionale in Europa.

Dopo l'approvazione da parte dell'Assemblea federale il 15 dicembre 2004, il Consiglio federale ha depositato, il 17 febbraio 2005, lo strumento di ratifica della Carta europea dell'autonomia locale (STE 122), entrata in vigore il 1o giugno 2005.

La Conferenza dei Ministri europei responsabili delle collettività locali e regionali, che si è tenuta a Budapest il 24 e 25 febbraio 2005, ha offerto alla delegazione svizzera, guidata dal consigliere di Stato di Berna Werner Luginbühl, l'occasione di informare gli altri Stati membri del Consiglio d'Europa dell'adesione della Svizzera a questa Carta. Nella sua dichiarazione, il capo della delegazione svizzera ha affermato che il nostro Paese ritiene così di poter sostenere maggiormente i valori del federalismo e della decentralizzazione del potere.

Sotto la presidenza polacca del Comitato dei ministri, si è svolta a Varsavia il 21 e 22 aprile 2005 una conferenza internazionale per celebrare il 25° anniversario della Convenzione quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali (Convenzione-quadro di Madrid; STE 106). Considerato il ruolo dei Cantoni in materia di cooperazione transfrontaliera, la direzione della delegazione svizzera è stata affidata al consigliere di Stato di San Gallo Peter Schönenberger. La conferenza ha riconosciuto il ruolo della Convenzione-quadro di Madrid nel processo di integrazione e unificazione del continente. Anche dopo 25 anni la Convenzione-quadro di Madrid mantiene tutta la sua validità nell'Europa allargata e costituisce uno strumento giuridico di riferimento per permettere ai Paesi che hanno aderito al Consiglio d'Europa negli ultimi anni di superare le difficoltà legate all'apparizione di nuove frontiere
nazionali.

Il Comitato ristretto di esperti sulla cooperazione transfrontaliera (LR-CT) ha proseguito l'esame del progetto di uno strumento giuridico concernente l'istituzione di raggruppamenti euroregionali di cooperazione. A causa delle ripercussioni su un settore di competenza cantonale, un delegato della Conferenza dei Governi cantonali partecipa da quest'anno alle riunioni del Comitato.

5105

3

Coesione sociale e qualità di vita

3.1

Migrazioni

Oltre che nel Comitato europeo sulle migrazioni (CDMG), la Svizzera continua ad essere rappresentata nell'ufficio di questo comitato e nei seguenti gruppi di esperti del CDMG: ­

Comitato ristretto di esperti sull'integrazione dei figli di migranti (MG-R-IE);

­

Comitato ristretto di esperti sull'accesso dei migranti all'occupazione (MG-R-EM);

­

Comitato di esperti sullo status legale degli studenti migranti (MG-ST/E).

Questo gruppo di esperti ha elaborato un progetto di raccomandazione concernente l'ammissione, i diritti e i doveri dei cittadini stranieri ammessi a scopo di studi. In occasione della prossima riunione, nel 2006, i membri del CDMG dovranno definire la versione definitiva di questa raccomandazione, da sottoporre per adozione al Comitato dei ministri.

Preparata dal Gruppo di specialisti sui rom, zingari e nomadi (MG-S-ROM) e approvata dal CDMG, la Raccomandazione sul miglioramento delle condizioni di alloggio dei rom e nomadi in Europa è stata adottata dal Comitato dei ministri il 24 febbraio 2005.

Durante le sedute del CDMG, sono continuati gli incontri della Piattaforma politica.

La 4a riunione (Strasburgo) è stata dedicata alla cooperazione allo sviluppo tra il Nord e il Sud e al modo in cui i Paesi d'origine mantengono i legami con i loro cittadini migranti. La 5a riunione (Atene) ha avuto per tema l'immagine dei migranti nei media. Il CDMG ha modificato lievemente il mandato della Piattaforma politica e lo sottoporrà al Comitato dei ministri.

3.2

Pianificazione del territorio

In vista della 14a sessione della Conferenza europea dei Ministri responsabili della pianificazione del territorio (CEMAT), è stato organizzato un primo seminario internazionale a Mosca, il 26 settembre 2005. Incentrato sul tema generale «implementazione di reti per lo sviluppo sostenibile del continente europeo», il seminario aveva come obiettivo l'attuazione delle linee guida per lo sviluppo sostenibile nel continente europeo, e della dichiarazione di Lubiana sulla dimensione territoriale dello sviluppo sostenibile. Ci si è occupati soprattutto della necessità di creare vaste reti che costituiscono oggi la base per la realizzazione di politiche di pianificazione territoriale moderne.

Il secondo seminario, organizzato a Bled (Slovenia) il 17 e 18 novembre 2005, era dedicato al tema «la gestione urbana in un'Europa in rete». I lavori di questo seminario hanno riguardato, per quanto concerne l'obiettivo del policentrismo, la necessità di adottare un programma che parte dal livello globale per concretizzarsi nel livello locale e hanno messo in risalto il ruolo che può svolgere l'elaborazione di prospettive a lungo termine nello sviluppo di politiche urbane.

5106

3.3

Politica sociale

Nell'ambito del piano d'azione adottato in occasione del terzo vertice del Consiglio d'Europa, i capi di Stato e di Governo, considerando la coesione sociale come un fattore essenziale per l'affermazione dei valori fondamentali del Consiglio d'Europa e per la sicurezza a lungo termine degli Europei, hanno incaricato il Comitato dei ministri di istituire un gruppo di lavoro di alto livello con il compito di rivedere la strategia del Consiglio d'Europa in materia di coesione sociale nel XXI secolo, tenendo conto dell'acquis dell'Organizzazione in questo ambito. Si prevede che il gruppo di lavoro intraprenda i lavori nel 2006 e presenti un rapporto al Comitato dei ministri entro la fine del 2007.

Il 21 settembre 2005, il Comitato dei ministri ha approvato il mandato del nuovo Comitato di esperti sulla sicurezza sociale, il CS-SS, nato dalla fusione del Comitato di esperti normativo nel settore della sicurezza sociale (CS-CO) e del Comitato di esperti per il coordinamento nel settore della sicurezza sociale (CS-CR). Il CS-SS è subordinato al Comitato europeo per la coesione sociale (CDCS).

Il nuovo Comitato di esperti sull'infanzia e la famiglia (CS-EF) ha intrapreso i lavori relativi al suo nuovo mandato da realizzare entro il 31 dicembre 2006 «Sostenere la funzione genitoriale nel migliore interesse del bambino». Sono stati inoltre costituiti due gruppi di lavoro specifici: uno si occupa delle responsabilità genitoriali in situazione di povertà e di esclusione sociale e l'altro delle capacità dei genitori a prevenire e combattere la violenza contro i bambini. Il CS-EF ha organizzato, il 6 e 7 ottobre 2005, un hearing con i bambini e i genitori sul tema delle responsabilità genitoriali. La Svizzera vi ha inviato una giovane ticinese accompagnata dalla madre.

La Raccomandazione relativa ai diritti dei bambini che vivono negli istituti, che era stata elaborata dall'ex Forum per l'infanzia e la famiglia, è stata adottata dal Comitato dei ministri il 16 marzo 2005.

3.4

Sanità

Il 15 giugno 2005, il Comitato dei ministri ha adottato una raccomandazione emanata dal Comitato europeo della sanità (CDSP): la Raccomandazione sul ruolo e la formazione del personale specializzato nel dono di organi («coordinatori di trapianto»); la Svizzera ha inoltre organizzato e ospitato la 7a giornata europea del dono e del trapianto di organi tenutasi a Ginevra il 14 ottobre 2005. In questa occasione è stata lanciata anche la 1a giornata mondiale del dono e del trapianto di organi in collaborazione con l'OMS. Nella sua seduta dell'8 e 9 giugno 2005, il CDSP ha, inoltre, adottato i progetti di raccomandazione sui servizi sanitari in una società multiculturale, sulla gestione della sicurezza e della qualità dei servizi sanitari, sugli ospedali in trasformazione e sulla mobilità transfrontaliera dei professionisti sanitari.

Una conferenza sul miglioramento delle cure palliative in Europa ha avuto luogo il 20 e 21 ottobre 2005 a Belgrado per promuovere la corrispondente raccomandazione, alla cui elaborazione la Svizzera ha partecipato attivamente. Resta da ricordare che il futuro del CDSP è incerto per la proposta del Segretario generale di trasferire le attività legate al sangue e al trapianto di organi in un accordo parziale.

5107

Il 14 settembre 2005, il Comitato dei ministri ha adottato due risoluzioni del Comitato per la sanità pubblica (CD-P-SP): la Risoluzione sugli inchiostri di stampa e la Risoluzione per un'alimentazione più sana nelle scuole; il 1o dicembre 2005, il Comitato dei ministri ha adottato la Risoluzione sui prodotti di protezione solare.

Per l'aumento del numero di farmaci contraffatti e del rischio che essi rappresentano per i pazienti, la Svizzera ha chiesto a un gruppo di esperti del CD-P-SP per le questioni farmaceutiche di creare un gruppo di lavoro sui farmaci contraffatti e di convocare a un seminario tutti gli attori interessati (autorità responsabili del settore dei farmaci, dogane, polizia, organi d'inchiesta, imprese farmaceutiche, fabbricanti di sostanze attive, grossisti, farmacisti, medici ecc.). Queste due proposte sono state accettate. Il seminario ha avuto luogo dal 21 al 23 settembre 2005 a Strasburgo. Per la prima volta tutte le associazioni e autorità interessate dalla questione si sono riunite in Europa e hanno proceduto a uno scambio di esperienze e sviluppato modelli per una migliore cooperazione a tutti i livelli.

Nel 2005 sono entrate in vigore una nuova edizione della Farmacopea europea (Ph.Eur.), la Ph.Eur.5, e le due aggiunte Ph.Eur.5.1 e Ph.Eur.5.2. La Farmacopea contiene prescrizioni in materia di qualità di sostanze, sostanze ausiliarie farmaceutiche, piante medicinali, vaccini ed emoprodotti; è stata messa in vigore nei 34 Stati firmatari della Convenzione concernente l'elaborazione di una Farmacopea europea (STE 050) e nel contempo riconosciuta dall'UE. Costituisce dunque una norma di qualità valida a livello internazionale ed è di capitale importanza sia per l'industria farmaceutica che per le autorità. 17 Stati e l'OMS partecipano in qualità di osservatori e riconoscono talvolta la Farmacopea europea come un testo legislativo. Nel 2005, il Brasile, Israele e gli Stati Uniti hanno ottenuto lo statuto di osservatori. La Farmacopea è elaborata attraverso un sistema di volontariato da esperti dell'industria, delle autorità e delle scuole universitarie che sono stati rieletti per il mandato 2005­2007. Per la Svizzera una cinquantina di esperti elaborano queste prescrizioni e nel 2005 hanno fornito un lavoro equivalente a cinque anni-persona e influito in modo determinante
su queste importanti norme di qualità nel settore dei medicamenti.

Per definire il ruolo del Gruppo Pompidou (gruppo di cooperazione in materia di lotta contro l'abuso e il traffico illegale di stupefacenti) nel contesto dell'allargamento dell'Europa a Est e dell'estensione dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicomanie, i relatori permanenti del Gruppo Pompidou hanno organizzato due audit, che sono stati quindi discussi. La Svizzera ha partecipato attivamente a questi lavori e ha fatto valere i suoi interessi specifici di Paese non membro dell'UE.

Il presidente olandese del Gruppo Pompidou ha inviato per parere ai suoi colleghi degli Stati membri il rapporto di valutazione che ne è risultato. La Svizzera approva il rapporto e le relative conclusioni. Oltre alle attività degli esperti svizzeri in seno ai gruppi di lavoro nei settori «prevenzione», «terapia» e «etica», va ricordato che il prossimo incontro del gruppo di lavoro «aeroporti», di grande interesse per la Direzione generale delle dogane e l'Ufficio federale di polizia, avrà luogo in Svizzera.

3.5

Protezione degli animali

Il 23 settembre 2005, la Svizzera ha ratificato la Convenzione europea sulla protezione degli animali nel trasporto internazionale (riveduta) (STE 193) e denunciato la vecchia convenzione del 1968 (STE 065). Quattro altri Stati hanno ratificato 5108

questo testo e dieci Stati e l'UE lo hanno firmato. La Convenzione entrerà in vigore per la Svizzera il 24 marzo 2006. Visti i progressi realizzati in seno all'UE nei negoziati sul trasporto di animali, si può sperare che i lavori sui protocolli tecnici (allegati alla Convenzione) e sulle raccomandazioni, sotto presidenza svizzera, possano continuare.

Nel mese di dicembre 2004, il Comitato permanente ha adottato, in occasione della seduta plenaria, la raccomandazione emendata sull'allevamento dei maiali legata alla Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti (STE 087). Inoltre, l'Autorità europea per la sicurezza degli alimenti (EFSA) ha adottato il rapporto scientifico e le conclusioni sulle ripercussioni dell'allevamento di conigli sulla loro salute e il loro benessere. Queste conclusioni serviranno da base per l'elaborazione di una raccomandazione concernente i conigli domestici. Gli articoli generali della raccomandazione concernente l'allevamento di pesci in pescicolture sono stati sottoposti per approvazione al Comitato permanente in occasione della seduta plenaria.

3.6

Protezione della natura e dell'ambiente

Il Consiglio per la Strategia paneuropea per la diversità biologica e paesaggistica (STRA-CO) si è riunito a Strasburgo il 16 e 17 marzo 2005 e ha deciso l'adozione di: ­

una strategia di comunicazione in merito al piano di attuazione dell'obiettivo 2010 a livello paneuropeo per arrestare la perdita di diversità biologica in applicazione della Convenzione sulla diversità biologica;

­

una lista di indicatori paneuropei di biodiversità da applicare immediatamente a titolo sperimentale;

­

un accordo di cooperazione con la Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa per rafforzare la conservazione della biodiversità forestale sul piano paneuropeo.

Inoltre lo STRA-CO ha adottato un progetto di ordine del giorno per la 4a Conferenza sulla Biodiversità in Europa che si svolgerà a Plitvice (Croazia) dal 22 al 24 febbraio 2006. Nell'ambito di questa riunione si intendono rafforzare le sinergie per l'attuazione della Convenzione sulla diversità biologica in una prospettiva paneuropea e preparare le questioni prioritarie dell'8a riunione della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla diversità biologica che avrà luogo a Curitiba (Brasile) nel marzo 2006. In primo piano a livello paneuropeo saranno in particolare i progressi nell'attuazione dell'obiettivo 2010 della Convenzione.

Per il tramite di un sottogruppo di lavoro speciale dello STRA-CO, la Svizzera prosegue i suoi sforzi in cooperazione con diversi Governi e istituti finanziari europei per promuovere gli investimenti privati in favore della biodiversità nei settori dell'agricoltura, delle foreste e dell'ecoturismo.

Il Comitato per le attività del Consiglio d'Europa in materia di biodiversità e paesaggistica (CO-DBP) si è riunito il 15 marzo 2005 a Strasburgo. Ha adottato un programma di lavoro per il 2005 che persegue le attività prioritarie decise nel 2004 nei settori dell'agricoltura, delle foreste e delle specie vegetali e animali invasive come pure quelle della Rete ecologica paneuropea. La Svizzera ha ampiamente 5109

contribuito a queste attività prioritarie, in particolare nell'ambito dell'elaborazione della Rete ecologica paneuropea che considera prioritaria.

La riunione delle Parti contraenti della Convenzione sulla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna; STE 104) ha avuto luogo dal 28 novembre al 1o dicembre 2005. Sono continuati i lavori relativi alla protezione di diversi gruppi di specie minacciate (invertebrati, anfibi, rettili e uccelli) e alla Strategia europea sulle specie esotiche invasive. Inoltre è stata esaminata la situazione del lupo in Svizzera.

La Convenzione europea del paesaggio (STE 176) si prefigge di proteggere, gestire e pianificare i paesaggi urbani, semi-urbani e naturali, di integrare i paesaggi nelle politiche settoriali e di rivalutare i paesaggi degradati; è entrata in vigore il 31 marzo 2004 e conta ormai 19 Stati membri; 13 Stati, tra cui la Svizzera, l'hanno firmata.

Sono state lanciate iniziative per indurre il Comitato dei ministri ad allargare la base materiale e istituzionale della Convenzione attraverso l'adesione della Conferenza europea dei ministri responsabili della pianificazione del territorio (CEMAT) ai Comitati della Convenzione (CO-DBP e CC-PAT), proposta sostenuta dalla presidenza svizzera. Concretamente l'Irlanda ha ospitato il 16 e 17 giugno 2005 il terzo incontro-workshop per l'attuazione della Convenzione, dedicato al tema «Paesaggi urbani, semi-urbani e sobborghi», sotto la presidenza svizzera.

3.7

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa

Sulla scia degli anni precedenti, la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa ha proseguito una gestione basata su un'analisi molto rigorosa dei rischi e ha potuto così mantenere il suo rating AAA. Durante l'anno 2005, la Banca ha approvato 42 nuovi progetti, per un totale di 2,5 miliardi di euro di cui il 56 per cento destinati a Paesi in transizione; i suoi crediti in sospeso hanno così raggiunto complessivamente i 11,5 miliardi di euro.

3.8

Dialogo Nord-Sud

Nel 2005 il Centro Nord-Sud ha festeggiato il 15o anniversario. Il piano d'azione del terzo vertice del Consiglio d'Europa riconosce al Centro un ruolo importante nella promozione del dialogo interculturale e interreligioso. Le sue attività riguardano i settori «educazione alla cittadinanza mondiale», gioventù (programmi di formazione interregionali) e «dialogo politico» (Transmed, programma Europa-Africa).

L'Assemblea parlamentare ha concluso un accordo di cooperazione con il Centro nell'intento di sfruttare maggiormente la sua esperienza nelle questioni Nord-Sud. Il presidente del Comitato esecutivo, l'ex consigliere nazionale Claude Frey, è riuscito a dare nuovi impulsi al Centro.

5110

4

Coesione culturale e pluralismo delle culture

4.1

Cultura e patrimonio culturale

La Svizzera ha contribuito alla realizzazione del progetto «Creating Cultural Capital» curato dal Consiglio d'Europa, in particolare mettendo a disposizione una specialista incaricata di svolgere uno studio sulla fattibilità del progetto nella regione del Volga (Federazione russa). L'obiettivo è la promozione dell'industria culturale nelle regioni periferiche, secondo i criteri dello sviluppo sostenibile. I risultati dello studio sono stati trasmessi ai responsabili del progetto e al Consiglio d'Europa. La Svizzera era rappresentata nel Comitato direttivo della cultura (CDCULT).

Nell'ambito del patrimonio culturale e dei monumenti storici, nel 2005 sono proseguiti i lavori dedicati alla Convenzione-quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (STE 199) e al progetto HEREIN. La Svizzera era rappresentata nel Comitato direttivo del patrimonio culturale (CDPAT). La «Giornata europea del patrimonio» (10 e 11 settembre 2005) ha riscosso grande successo nel nostro Paese.

4.2

Educazione e insegnamento superiore

Il Comitato direttivo dell'insegnamento superiore e della ricerca (CD-HER) si è riunito nel 2004 per la quarta sessione plenaria. Il capo della delegazione è stato eletto presidente dell'Ufficio del CD-HER per un primo mandato di un anno.

Il seminario sul tema «Responsabilità pubblica nell'insegnamento superiore e nella ricerca», diretto dal capo della delegazione svizzera, che aveva avuto luogo nel 2004 nel quadro della serie di seminari ufficiali dedicati all'attuazione della riforma di Bologna, ha portato all'elaborazione di un progetto di raccomandazione, il cui testo sarà sottoposto all'approvazione degli Stati membri nel corso del 2006.

Il CD-HER ha continuato a svolgere un ruolo attivo nel processo di Bologna fornendo assistenza agli Stati membri che hanno recentemente aderito alla dichiarazione di Bologna e mettendo a disposizione la sua esperienza nei settori del riconoscimento delle qualifiche, dell'assicurazione qualità e della mobilità.

Per partecipare attivamente all'«Anno europeo della cittadinanza mediante l'educazione», è stato istituito un Comitato di patrocinio presieduto dal Segretario di Stato per l'educazione e la ricerca e dal Presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali dell'istruzione pubblica (CDIP). Il lancio ufficiale ha avuto luogo a Berna, il 12 maggio 2005, presenti la Cancelliera della Confederazione e alcuni parlamentari federali. Tra le attività promosse si possono citare quelle delle organizzazioni svizzere che si occupano dell'educazione alla cittadinanza e ai diritti dell'uomo, l'organizzazione di tre workshop per insegnanti e formatori di insegnanti e il lancio di un concorso sul tema «Vivere e imparare la democrazia». Tutte queste attività sono state presentate all'inizio del 2006 in occasione di una giornata di riflessione.

Inoltre, per dare un seguito concreto al lancio nel 2004 della «giornata della memoria dell'Olocausto» (27 gennaio) negli istituti scolastici cantonali, sono state organizzate a Berna, il 13 e il 19 dicembre 2005, due giornate di formazione e di informazione. L'obiettivo è stato di far conoscere a livello nazionale le differenti attività e i progetti realizzati in materia nei Cantoni e nelle differenti regioni linguistiche.

5111

Un rappresentante svizzero ha funto da esperto nella valutazione della politica linguistica del Lussemburgo. Gli insegnamenti tratti in quest'occasione consentono un approccio comparativo con la situazione delle lingue in Svizzera.

La Svizzera ha sottoposto con successo al Comitato di validazione del Consiglio d'Europa un portfolio europeo delle lingue destinato agli scolari tra gli 11 e i 15 anni, nelle quattro lingue nazionali, disponibile per le scuole da agosto 2005. La Svizzera continua a partecipare attivamente ai programmi del Centro europeo delle lingue vive di Graz fornendo esperti ai progetti e ai gruppi di lavoro.

4.3

Giovani

La 7a Conferenza dei ministri europei della gioventù si è tenuta a Budapest il 23 e il 24 settembre 2005. Il tema principale della Conferenza è stato «La dignità umana e la coesione sociale: le risposte delle politiche giovanili alla violenza». La delegazione svizzera era guidata dalla signora Regine Aeppli, consigliera di Stato e capo del Dipartimento dell'educazione del Cantone di Zurigo. La dichiarazione finale della conferenza contiene raccomandazioni al Consiglio d'Europa e agli Stati membri della Convenzione culturale europea per l'elaborazione di misure per prevenire la violenza nella vita quotidiana dei giovani, a scuola, in famiglia e durante il tempo libero. È stata inoltre adottata una risoluzione sulle priorità del settore giovanile del Consiglio d'Europa per il 2006-2008, in particolare: ­

l'educazione ai diritti dell'uomo e il dialogo interculturale;

­

la partecipazione giovanile e la cittadinanza democratica;

­

la coesione sociale e l'integrazione dei giovani;

­

lo sviluppo di politiche giovanili.

Queste nuove priorità continuano quelle precedenti (periodo 2003­2005), anche se contengono alcuni elementi nuovi come una maggiore considerazione delle sfide legate alla globalizzazione nell'educazione ai diritti dell'uomo oppure lo sviluppo e la promozione di norme per le politiche giovanili che tengano conto delle politiche in materia di infanzia nel Consiglio d'Europa e negli Stati membri.

4.4

Sport

Conformemente ai desideri della Svizzera, il piano d'azione adottato alla fine del terzo vertice del Consiglio d'Europa contiene un riferimento allo sport quale strumento indispensabile della democrazia, del rispetto dei diritti dell'uomo e dell'educazione. Tuttavia, il finanziamento del Comitato direttivo per lo sviluppo dello sport (CDDS) pone problemi e diverse soluzioni sono allo studio. La Svizzera ha versato un contributo finanziario al progetto «Ballons Rouges» il cui obiettivo è di organizzare attività sportive per le persone sfollate in Europa, in particolare nei Balcani.

Il Comitato permanente che vigila sull'attuazione della Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive segnatamente nelle partite di calcio (STE 120) ha concentrato le sue attività sulla lotta contro la violenza e il teppismo negli stadi, in vista della Coppa del Mondo di football 2006 in Germania e dell'UEFA EURO 2008 in Austria e in Svizzera. Un gruppo di lavoro è 5112

stato creato per elaborare misure per ridurre la violenza crescente in Europa e in Svizzera (identificazione degli istigatori di disordini, controllo rigoroso della vendita dei biglietti, prevenzione ecc.). La partecipazione svizzera nel gruppo di lavoro costituisce una piattaforma ideale per instaurare una cooperazione poliziesca internazionale e i contatti necessari in vista del 2008. Un gruppo di esperti del Consiglio d'Europa ha effettuato in Svizzera, in aprile 2005. una visita organizzata dall'Ufficio federale di polizia.

Infine, per quel che concerne la Convenzione contro il doping (STE 135), la Svizzera ha partecipato a due riunioni del Gruppo di accompagnamento e a diversi incontri di esperti. I lavori hanno permesso di redigere la versione definitiva della Convenzione dell'UNESCO contro il doping. La Svizzera ha inoltre svolto un ruolo importante nello sviluppo di una banca dati elettronica che servirà da strumento per la lotta contro il doping.

5113

Raccomandazioni del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa agli Stati membri ­

Raccomandazione concernente le risorse finanziarie delle autorità locali e regionali [R (2005) 1]

­

Raccomandazione sulla buona pratica e sulla riduzione degli ostacoli in materia di cooperazione transfrontaliera e interterritoriale delle collettività o autorità territoriali [R (2005) 2]

­

Raccomandazione relativa all'insegnamento della lingua del vicino nella regione di frontiera [R (2005) 3]

­

Raccomandazione sul miglioramento delle condizioni di alloggio dei rom e dei nomadi in Europa [R (2005) 4]

­

Raccomandazione relativa ai diritti dei bambini che vivono negli istituti [R (2005) 5]

­

Raccomandazione sull'esclusione dallo statuto di rifugiato nel contesto dell'articolo 1 F della Convenzione del 28 luglio 1951 relativa allo statuto dei rifugiati [(2005) 6]

­

Raccomandazione relativa ai documenti d'identità e di viaggio e alla lotta contro il terrorismo [R (2005) 7]

­

Raccomandazione relativa ai principi di buon governo nello sport [R (2005) 8]

­

Raccomandazione sulla protezione dei testimoni e dei collaboratori di giustizia [R (2005) 9]

­

Raccomandazione sulle tecniche speciali d'investigazione su gravi crimini quali gli atti di terrorismo [R (2005) 10]

­

Raccomandazione sul ruolo e la formazione del personale specializzato nel dono di organi («coordinatori di trapianto») [R (2005) 11]

­

Raccomandazione contenente un modulo di richiesta di assistenza giudiziaria all'estero da utilizzare in virtù dell'Accordo europeo sulla trasmissione delle richieste di assistenza giudiziaria (STE 092) e del suo Protocollo addizionale (STE 179) [R (2005) 12]

5114

Servizi che possono fornire informazioni su singoli settori di attività Sviluppi principali, attività di sviluppo e consolidamento della stabilità democratica

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa; DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica di pace e sicurezza umana

Diritti dell'uomo, Convenzione europea dei diritti dell'uomo

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione degli affari internazionali, Sezione diritti dell'uomo e Consiglio d'Europa; DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario; DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica dei diritti dell'uomo

Minoranze

DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione Diritti dell'uomo e diritto umanitario

Lotta contro il razzismo

DFI, Commissione federale contro il razzismo; DFI, Servizio per la lotta contro il razzismo

Cooperazione giuridica

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione degli affari internazionali; DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione dell'assistenza giudiziaria internazionale; DFGP, Ufficio federale di polizia CaF, Incaricato federale della protezione dei dati; CaF, Centro di competenza, Governo elettronico

Questioni di diritto penale

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Sezione diritto penale DFGP, Ufficio federale di polizia

Pari opportunità fra donna e uomo

DFI, Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo

Rifugiati

DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica umanitaria e migrazione; DFGP, Ufficio federale della migrazione

Media

DFGP, Istituto federale della proprietà intellettuale, diritto d'autore e diritti affini; DATEC, Ufficio federale della comunicazione, Affari internazionali; DFE, Commissione della concorrenza; DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione cinema

5115

Comuni e regioni

DFAE, Divisione politica I, Sezione Consiglio d'Europa DFAE, Direzione diritto internazionale pubblico, Sezione frontiere e diritto di vicinato; DFGP, Ufficio federale di giustizia, Federalismo; Conferenza dei Governi cantonali

Popolazione

DFI, Ufficio federale di statistica, Divisione della popolazione e dell'impiego

Migrazione

DFGP, Ufficio federale della migrazione

Pianificazione del territorio

DATEC, Ufficio federale dello sviluppo del territorio, Servizio degli affari internazionali

Affari sociali

DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Divisione affari internazionali e Centrale per le questioni familiari; DFE, Seco, Servizio degli affari internazionali

Sanità

DFI, Ufficio federale della sanità pubblica, Affari internazionali DFI, Istituto svizzero degli agenti terapeutici

Protezione degli animali

DFE, Ufficio veterinario federale, Affari internazionali/Coordinamento della ricerca

Protezione dell'ambiente, della natura e del paesaggio

DATEC, Ufficio federale dell'ambiente

Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa; DFE, Seco, istituzioni multilaterali di finanziamento

Dialogo Nord-Sud

DFAE, Direzione dello sviluppo e della cooperazione, Divisione media e comunicazione

Cultura

DFAE, Divisione politica V, Centro di competenza per la politica estera culturale DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione Diritto e Affari internazionali

Protezione del patrimonio culturale

DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione patrimonio culturale e monumenti storici

Educazione e affari universitari

DFI, Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca; Conferenza svizzera dei direttori cantonali dell'istruzione pubblica (CDIP)

Giovani

DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione cultura e società; DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Centrale per le questioni familiari

Sport

DDPS, Ufficio federale dello sport

5116

Siti Internet dell'Amministrazione federale Dipartimento federale degli affari esteri www.eda.admin.ch/eda/g/home/foreign/intorg/eurco.html Rappresentanza permanente della Svizzera presso il Consiglio d'Europa, Strasburgo www.eda.admin.ch/strasbourg_pr/f/home.html

Siti Internet del Consiglio d'Europa Consiglio d'Europa www.coe.int

Assemblea parlamentare assembly.coe.int

Convenzioni del Consiglio d'Europa conventions.coe.int

Comitato dei Ministri www.coe.int/cm

Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa (CPLRE)

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa www.coebank.org

www.coe.int/cplre Corte europea dei diritti dell'uomo www.echr.coe.int

Diritti dell'uomo www.coe.int/Human_Rights

Convenzione per la protezione delle minoranze nazionali www.coe.int/minorities

Commissario dei diritti dell'uomo www.coe.int/T/E/Commissioner_H.R

Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) www.coe.int/ecri

Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) www.cpt.coe.int/fr

Direzione degli Affari sociali ed economici www.social.coe.int

Commissione di Venezia www.venice.coe.int

Centro Nord-Sud www.nscentre.org

L'Europa e la cooperazione culturale www.coe.int/T/F/Coopération_culturelle

Lavoro o stage a Strasburgo www.coe.int/jobs

Farmacopea europea www.pheur.org

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