Rapporto del Consiglio federale sulla situazione di minaccia e sulle attività degli organi di sicurezza della Confederazione nel 2007 del 2 aprile 2008

Onorevoli presidenti e consiglieri, vi sottoponiamo il presente rapporto, allestito in virtù dell'articolo 27 capoverso 1 della legge federale del 21 marzo 1997 sulle misure per la salvaguardia della sicurezza interna, invitandovi a prenderne atto.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

2 aprile 2008

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Pascal Couchepin La cancelliera della Confederazione, Corina Casanova

2008-0095

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Compendio Secondo l'articolo 27 capoverso 1 della legge federale sulle misure per la salvaguardia della sicurezza interna (LMSI), il Consiglio federale informa annualmente, o secondo necessità, l'Assemblea federale, i Cantoni e l'opinione pubblica sulla valutazione che fa dello stato della minaccia nonché sulle attività degli organi di sicurezza della Confederazione.

Nella primavera del 2007, la Delegazione delle Commissioni della gestione (DelCG) ha chiesto al Consiglio federale di verificare la prassi attuale che prevede la pubblicazione del rapporto annuale sulla sicurezza interna della Svizzera da parte dell'Ufficio federale di polizia (fedpol), soprattutto riguardo al modo in cui si potrebbe informare in modo più ampio, aggiungendo anche valutazioni politiche e fornendo un resoconto completo delle attività dei servizi federali incaricati di garantire la sicurezza interna.

Il 27 giugno 2007, il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di formulare una proposta in merito alla futura applicazione dell'articolo 27 capoverso 1 LMSI. Il 14 novembre 2007, il Consiglio federale ha deciso che il rapporto annuale, relativo all'anno precedente, sarebbe stato pubblicato nell'ambito del rapporto di gestione, ma che la prima pubblicazione del 2008 sarebbe avvenuta sotto forma di un rapporto speciale.

Il Consiglio federale constata che le minacce sono costantemente aumentate dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, in particolare a causa dello jihadismo. In Svizzera lo jihadismo si limita alla propaganda, alle attività logistiche e al finanziamento a favore di organizzazioni che operano in determinate regioni quale ad esempio l'Iraq. Per queste attività sono utilizzate sempre più spesso le possibilità offerte da Internet per comunicare, fare propaganda, reclutare e dare istruzioni. I gruppi integralisti islamici tendono peraltro sempre di più ad agire su scala internazionale, perché influenzati da Al-Qaïda.

È probabile che l'estremismo violento di origine straniera e di matrice politica rimanga essenzialmente limitato alla propaganda, alle attività logistiche e al finanziamento a favore di gruppi attivi nei Paesi di provenienza. Il suo potenziale di violenza permane elevato e il suo manifestarsi in Svizzera dipende da eventi drammatici che si verificano
nei Paesi d'origine.

L'estremismo di destra e di sinistra svizzero minaccia la sicurezza interna del nostro Paese in singoli casi e a livello locale. Stanno invece diventando più frequenti le minacce contro i magistrati. Si tratta di un problema che in passato non ha riguardato esclusivamente l'estremismo politico violento. Lo scorso anno il numero di minacce contro i magistrati e i parlamentari è cresciuto. La situazione di pericolo potenziale per le persone protette in virtù del diritto internazionale pubblico è rimasta sostanzialmente immutata e anche per le sedi delle rappresentanze diplomatiche il potenziale di minaccia è rimasto invariabilmente alto.

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Nei settori della proliferazione, dello spionaggio, della criminalità organizzata e della violenza in occasione di manifestazioni sportive, nel 2007 non si sono registrati cambiamenti di rilievo rispetto agli anni precedenti. Per quanto concerne l'ambito della proliferazione, negli ultimi anni in gran parte del mondo è cresciuto l'interesse per la tecnologia nucleare. Ciò comporterà un aumento del numero dei potenziali Stati nucleari e delle relative conseguenze per gli organi di controllo della Svizzera. A causa del progresso tecnologico, nell'ambito della cibercriminalità si assiste a mutamenti rapidi e costanti della situazione di minaccia.

Se non rientra nelle competenze dei Cantoni o di altri servizi della Confederazione, la LMSI affida al Servizio di analisi e prevenzione (SAP) e al Servizio federale di sicurezza (SFS) dell'Ufficio federale di polizia (fedpol) il compito di adottare misure. Per eseguire i loro compiti il SAP e il SFS cooperano strettamente con i Cantoni e con altri servizi svizzeri e stranieri.

Gli organi di sicurezza della Confederazione svolgono il proprio lavoro con successo. Tuttavia va sottolineato che da tempo non è più possibile soddisfare in modo adeguato e conforme agli standard europei il fabbisogno di informazioni, necessarie per valutare la situazione, per prendere decisioni e per riconoscere tempestivamente le minacce nascoste. Date queste circostanze, il 15 giugno 2007 il Consiglio federale ha sottoposto alle Camere federali il messaggio sulla modifica della LMSI (mezzi speciali per la ricerca di informazioni).

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Rapporto 1

Introduzione

In virtù dell'articolo 27 capoverso 1 della legge federale del 21 marzo 1997 sulle misure per la salvaguardia della sicurezza interna (LMSI, RS 120), informiamo, mediante il presente rapporto, l'Assemblea federale, i Cantoni e l'opinione pubblica sulla nostra valutazione dello stato di minaccia nonché sulle attività degli organi di sicurezza della Confederazione nell'anno 2007. I temi trattati dal rapporto fanno riferimento all'ambito disciplinato dalla LMSI. In questo contesto il termine «situazione di minaccia» si riferisce ai temi della sicurezza interna (e di quella esterna a essa collegata) nell'ambito civile, ma non ad altre forme di minaccia, ad esempio di tipo militare. Analogamente, il termine «organi di sicurezza della Confederazione» nel presente rapporto definisce i servizi della Confederazione incaricati dell'applicazione della LMSI, ovvero in primo luogo il Servizio di analisi e prevenzione (SAP) e il Servizio federale di sicurezza (SFS) dell'Ufficio federale di polizia (fedpol). A partire dal 2008 informeremo annualmente nel contesto di un rapporto di gestione ordinario (decisione del Consiglio federale del 14 novembre 2007). Vi ricordiamo inoltre che fedpol effettua ogni anno un'analisi dettagliata della situazione nell'ambito del rapporto sulla sicurezza interna della Svizzera e nel rapporto d'attività di fedpol che nel 2008 sarà pubblicato per la prima volta.

2

Situazione di minaccia

2.1

Minacce dovute al terrorismo

Lo jihadismo è una corrente integralista islamica diffusa in tutto il mondo, vicina al terrorismo di Al-Qaïda. La Svizzera è situata nella zona dell'Europa occidentale esposta al pericolo dello jihadismo, ma non è un bersaglio prioritario del terrorismo di matrice islamica, anche se gli jihadisti definiscono il nostro Paese una «nazione di crociati».

Dalle cellule operative scoperte in particolare in Gran Bretagna, Danimarca e Germania nel 2007, si evince che in Europa esiste, fra gli jihadisti, il fenomeno potenzialmente pericoloso del terrorismo endogeno. In Svizzera finora non sono stati individuati con certezza atti preparatori concreti in vista di attentati.

Negli ultimi anni sono diminuite le minacce causate dal terrorismo politico di origine europea.

2.2

Minacce derivanti dall'estremismo violento

Il numero di persone riconducibili agli ambienti di estrema destra e le loro attività non hanno subito variazioni. Nel 2007 è stato constatato che nel complesso gli estremisti di destra si sono comportati in modo più aggressivo nei confronti delle forze di sicurezza e hanno organizzato più spesso le loro attività in maniera cospirativa.

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Le cerchie di estrema sinistra si sono concentrate sul cosiddetto antifascismo, ossia la loro concezione di lotta contro il sistema capitalista e l'ordinamento democratico dello Stato, come pure sulle manifestazioni di solidarietà a favore di detenuti a loro ideologicamente affini o che si lasciano strumentalizzare a fini propagandistici.

In Svizzera i gruppi di estremisti violenti stranieri che agiscono con motivazioni politiche o religiose, in particolare quelli curdi, tamil o dell'Europa sud-orientale, si concentrano sulla propaganda, sul sostegno logistico e sul finanziamento a favore delle attività nei loro Paesi d'origine. Il potenziale di violenza di questi gruppi permane elevato.

2.3

Valutazione riassuntiva delle minacce dovute al terrorismo e all'estremismo violento

Lo jihadismo costituisce al giorno d'oggi la minaccia terroristica più grave per la sicurezza interna, mentre i gruppi estremisti violenti di provenienza svizzera o straniera, pur disponendo di sufficiente potenziale, attualmente rappresentano una minaccia minima per la sicurezza interna della Svizzera.

In Svizzera lo jihadismo si concentra soprattutto sulla propaganda e sul sostegno logistico e finanziario a favore di gruppi che operano in determinate regioni, come ad esempio l'Iraq. Per queste attività si utilizzano sempre più spesso le possibilità offerte da Internet per comunicare, fare propaganda, reclutare e dare istruzioni.

Durante lo scorso anno si è tuttavia constatato che gruppi integralisti islamici, quali ad esempio il Gruppo salafista per la predicazione e il combattimento (GSPC), ribattezzato Al-Qaïda nel Maghreb islamico, ricorrono maggiormente a una retorica «internazionalista» influenzata da Al-Qaïda. Non è ancora appurato se da questa situazione conseguirà una cooperazione più intensa con le cellule locali in Europa, oltre che l'aumento degli attentati contro obiettivi stranieri nei loro Paesi di provenienza.

Rimane tranquilla, anche se tesa, la situazione che vede coinvolti i gruppi di estremisti violenti stranieri che agiscono con motivazioni politiche o religiose, in particolare quelli curdi, tamil o dell'Europa sud-orientale. Il manifestarsi di atti di violenza in Svizzera dipende da eventi drammatici che si verificano nei loro Paesi d'origine.

L'estremismo di destra e di sinistra minaccia la sicurezza interna della Svizzera in singoli casi e a livello locale.

2.4

Pericoli per i magistrati e le persone protette in virtù del diritto internazionale pubblico e protezione delle opere

Nel 2007 è cambiata in modo tangibile la situazione di minaccia che riguarda i magistrati. In occasione di giornate simboliche come il 1° maggio o la festa nazionale oppure di altri appuntamenti ufficiali e informali dei consiglieri federali, si sono verificati degli incidenti. Durante il periodo contemplato dal rapporto il numero di minacce contro i magistrati e i parlamentari è cresciuto, comportando per il Servizio federale di sicurezza (SFS) un impiego più ampio e frequente delle risorse al fine di effettuare gli accertamenti e le analisi necessari. Il potenziale di minaccia per le 2321

persone protette in virtù del diritto internazionale pubblico è rimasto sostanzialmente immutato. I grandi eventi di portata internazionale e i conflitti in varie regioni sono stati regolarmente all'origine di proteste e disordini. Anche per le sedi delle rappresentanze diplomatiche il potenziale di pericolo è rimasto alto. La guerra in Iraq e la lotta degli Stati Uniti contro il terrorismo non hanno consentito di modificare in modo significativo le misure di sicurezza. Gli immobili della Confederazione hanno subito le abituali conseguenze dovute a manifestazioni e danneggiamenti in relazione con temi politici e decisioni delicate. Le minacce che le cellule terroristiche rappresentano per l'aviazione civile dimostrano che gli aerei potrebbero ancora essere utilizzati per compiere attentati terroristici.

2.5

Minacce derivanti da armi non convenzionali, proliferazione

Secondo le indicazioni dei servizi d'informazione, i gruppi terroristici di matrice islamica stanno valutando la possibilità di utilizzare le cosiddette bombe sporche.

Tali ordigni, con l'ausilio di esplosivi convenzionali, provocherebbero la diffusione di materiale radioattivo nell'ambiente. Anche se non è ancora stato compiuto alcun attentato di questo genere, occorre prendere sul serio tale minaccia, viste le gravi conseguenze che ne potrebbero scaturire. Pur non essendo considerata un bersaglio prioritario dei terroristi, la Confederazione ha elaborato misure precauzionali adeguate.

L'interesse degli Stati a rischio di proliferazione nucleare è rivolto alla qualità svizzera in genere e in particolare ad alcune aziende del segmento hi-tech. L'attenzione dei controlli all'esportazione si concentra soprattutto sui beni a duplice impiego contemplati dalla legge sul controllo dei beni. Nell'autunno del 2004 il SAP ha varato il programma di indagine e prevenzione Prophylax. Le misure di sensibilizzazione e prevenzione adottate in modo mirato nei confronti delle imprese potenzialmente a rischio e degli istituti di ricerca e di formazione hanno dato buoni risultati.

L'interesse per la tecnologia nucleare chiaramente manifestatosi negli ultimi anni in gran parte del mondo, comporterà un ampliamento della cerchia dei potenziali Stati nucleari e delle relative conseguenze per gli organi di controllo della Svizzera.

2.6

Minacce della criminalità organizzata

Alcune tipologie di criminalità organizzata continuano a rappresentare una minaccia per la sicurezza interna della Svizzera. Sono potenzialmente pericolose soprattutto le organizzazioni criminali provenienti dalla CSI e dall'Europa sud-orientale. Inoltre la Svizzera viene presa di mira anche dalla criminalità organizzata italiana, cinese e dell'Africa occidentale.

La criminalità organizzata della CSI è giudicata pericolosa in molti Stati europei.

Investitori facoltosi di cui è difficile provare con certezza il coinvolgimento nel crimine organizzato o l'appartenenza a organizzazioni criminali, proseguono intensamente le loro attività e stanno estendendo il loro raggio d'azione a diversi settori dell'economia. Sono state scoperte delle forme di cooperazione fra alcune di queste organizzazioni criminali e i servizi d'informazione della stessa zona. La pericolosità di queste strutture risiede nella promiscuità fra risorse finanziarie, la possibilità di 2322

influenzare la politica e l'economia che ne scaturisce e i contatti con servizi d'informazione stranieri.

Il crimine organizzato proveniente dall'Europa sud-orientale influenza in modo decisivo lo sviluppo della criminalità in tutta l'Europa. In alcuni Stati europei i gruppi criminali dell'area sud-orientale del continente stanno apparentemente intensificando le loro attività. Le strutture del crimine organizzato dell'Europa sud-orientale sono composte da organizzazioni che operano su scala internazionale, soprattutto nel traffico di stupefacenti e di armi e nella tratta di esseri umani. Nei Paesi d'origine queste organizzazioni possono contare su buoni contatti con il mondo politico e la società. Vi sono indizi di loro tentativi di influenzare la società e l'economia anche nei Paesi in cui svolgono le loro attività criminali. In Svizzera i gruppi criminali dell'Europa sud-orientale, in particolare di etnia albanese, controllano il mercato dell'eroina.

2.7

Minacce derivanti dallo spionaggio

Negli ultimi anni lo spionaggio tende a riacquistare importanza. Questa circostanza è influenzata anche dalla presenza di numerose istituzioni internazionali con sede in Svizzera. Alcune comunità di stranieri sono spiate dai loro Stati di provenienza. La Svizzera è una piazza economica e un polo di ricerca interessante ed è quindi un bersaglio allettante per lo spionaggio economico che viene commesso anche da istituzioni statali con l'ausilio di strumenti elettronici. Nel 2007 sono stati ad esempio attaccati, anche se quasi sempre senza successo, i sistemi informatici delle autorità svizzere, di imprese del settore degli armamenti e di ditte che lavorano per conto dello Stato.

2.8

I pericoli della cibercriminalità

Nel 2007 il settore della cibercriminalità è stato caratterizzato essenzialmente dallo spionaggio industriale statale o privato sopra descritto, dallo jihadismo in Internet e dalla criminalità economica. Ciò vale anche per la diffusione di materiale pedopornografico in Internet.

Si constata che le persone coinvolte tendono sempre di più a suddividersi i compiti e a operare con professionalità. Le reti bot (computer privati infettati da malware pilotati a distanza da terzi) sono lo strumento più importante utilizzato dagli autori di reati economici.

2.9

Pericoli in occasione di manifestazioni sportive

Il numero di persone che hanno commesso atti violenti in occasione di manifestazioni sportive è rimasto costante. La maggioranza delle partite del massimo campionato di calcio sono seguite da tifosi violenti. Complessivamente si stima che in Svizzera il numero di tifosi violenti oscilli sempre tra 1500 e 2000, tra cui da 200 a 300 classici hooligan con un'elevata inclinazione alla violenza. Questo nucleo duro della tifoseria violenta è ben organizzato e cerca prevalentemente lo scontro con altri

2323

gruppi affini. Colpisce il fatto che le manifestazioni sportive siano viepiù sfruttate a fini che nulla hanno a che vedere con lo sport.

3

Attività degli organi di sicurezza della Confederazione

3.1

Strutture, attività e cooperazione

3.1.1

Struttura del SAP

Fedpol attua le misure per la salvaguardia della sicurezza interna, purché questi compiti siano di competenza della Confederazione e non siano attribuiti ad altri organi. In seno a fedpol il SAP adempie, con un organico di circa 140 posti, i compiti dell'Ufficio federale (art. 2 cpv. 1 e 2 dell'ordinanza del 27 giugno 2001 sulle misure per la salvaguardia della sicurezza interna, OMSI, RS 120.2). In quanto servizio d'informazioni interno il SAP raccoglie e analizza informazioni nei settori del terrorismo, dell'estremismo violento, dello spionaggio e della proliferazione. La ricerca circostanziata di informazioni ai sensi dell'articolo 14 LMSI compete alla divisione Operazioni. La divisione Trattamento d'informazioni e criminalità informatica si occupa di trattare e distribuire le informazioni. Della divisione fanno parte anche il Servizio di coordinazione per la lotta contro la criminalità su Internet (SCOCI) e il settore operativo della Centrale d'annuncio e d'analisi per la sicurezza dell'informazione (MELANI). L'esame delle informazioni è effettuato dalla divisione Analisi. Il SAP comprende inoltre gli Uffici centrali seguenti: esplosivi e pirotecnica, armi, non proliferazione e infine l'Ufficio relazioni esterne, la sezione Servizio degli stranieri, il Centro federale di situazione (CFS) e il settore Controlli di sicurezza relativi alle persone, che effettua accertamenti su incarico della Divisione della protezione delle informazioni e delle opere del DDPS.

Nell'ambito delle loro competenze, la Confederazione e i Cantoni provvedono alla sicurezza del Paese e alla protezione della popolazione e coordinano i loro sforzi nel settore della sicurezza interna (art. 57 cpv. 1 e 2 Cost., RS 101). Nel 2007 la Confederazione ha sostenuto le attività dei Cantoni per la salvaguardia della sicurezza interna con 8,4 milioni di franchi svizzeri, che corrispondono a 84 posti impiegati nei Cantoni per compiti di protezione dello Stato.

Rappresentazione schematica dei servizi del SAP

Servizio degli stranieri 5% Uffici centrali 10%

Stato maggiore 5%

Direzione 6%

Operazioni 18%

Relazioni esterne 4%

CFS 7% Analisi 18%

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Trattamento informazioni e criminalità informatica 27%

3.1.2

Attività del SAP

Nel 2007 i servizi del SAP che applicano la LMSI si sono occupati per circa il 45 per cento del tempo di terrorismo, per il 30 per cento di estremismo violento (compresa la tifoseria violenta), per il 15 per cento di proliferazione e per il 10 per cento di spionaggio.

Le comunicazioni e le informazioni rilevanti ai sensi della LMSI sono state registrate per circa il 40 per cento nell'ambito del terrorismo, per circa il 33 per cento nell'ambito dell'estremismo violento, per circa il 17 per cento nell'ambito della proliferazione e per circa il 10 per cento nell'ambito dello spionaggio. Le registrazioni in ISIS concernenti la propaganda e la tifoseria violente non arrivano nel complesso nemmeno allo 0,5 per cento. Nello stesso periodo circa 260 autori di atti violenti sono stati invece registrati nella banca dati sulla lotta contro la violenza in occasione di manifestazioni sportive (HOOGAN), entrata progressivamente in funzione nel 2007. In seguito alle sue ricerche SCOCI ha notificato circa 700 casi sospetti alle autorità di perseguimento penale competenti.

Il SAP prepara ed esegue misure di respingimento fondate (art. 2 cpv. 2 OMSI). Nel 2007 sono stati pronunciati 165 divieti d'entrata, di cui l'85 per cento in relazione all'estremismo violento. Si tratta in particolare di 17 divieti d'entrata nei confronti di membri di bande skinhead straniere e di 117 inerenti al Forum economico mondiale di Davos.

Conformemente agli articoli 19­21 LMSI, il Servizio del DDPS che procede ai controlli di sicurezza relativi alle persone (Settore dipartimentale Difesa, Stato maggiore CEs, Divisione della protezione delle informazioni e delle opere), esegue i controlli di sicurezza relativi alle persone in collaborazione con il SAP. Il SAP ha soprattutto il compito di raccogliere i dati. Nel 2007 il servizio specializzato ha avviato circa 36 000 controlli di sicurezza relativi a impiegati della Confederazione, militari, impiegati dei Cantoni o altre persone. Circa la metà dei controlli sono stati trasmessi al SAP per un esame approfondito.

Dal 2002 fedpol informa i dirigenti politici di Confederazione e Cantoni, le autorità di perseguimento penale e l'opinione pubblica mediante il rapporto annuale sulla sicurezza interna della Svizzera. Ai dirigenti politici di Confederazione e Cantoni e alle autorità di perseguimento
penale sono stati indirizzati anche una mezza dozzina di altri rapporti su tutti i settori contemplati dalla LMSI. Nel 2007 il CFS ha assistito i Cantoni mediante una rete nazionale dei servizi d'informazione e una rappresentazione elettronica della situazione in occasione del Forum economico mondiale, della festa dei lavoratori, del vertice del G8 tenutosi nella località tedesca di Heiligendamm e della festa nazionale svizzera. Ogni giorno feriale il CFS ha stilato un rapporto sulla situazione destinato ai Cantoni e all'Amministrazione federale e ogni settimana un rapporto contenente analisi e commenti indirizzato al Consiglio federale in corpore, al capo del DFGP, ai Cantoni e all'Amministrazione federale.

Ogni anno all'interno del Dipartimento, l'ispettorato del DFGP controlla la legalità, l'adeguatezza e l'efficacia delle attività del SAP. Nel 2007, l'ispettorato ha controllato l'applicazione della direttiva del 26 agosto 2004 « Berichterstattung betreffend die Tätigkeiten zur Wahrung der inneren Sicherheit gemäss BWIS » (disponibile soltanto in tedesco), eseguendo una valutazione complessiva dell'elenco delle organizzazioni sorvegliate conformemente all'articolo 17 capoverso 3 OMSI e valutando il trattamento dei dati nel nuovo sistema d'informazione HOOGAN. Come ogni 2325

anno ha inoltre esaminato i programmi di ricerca e le operazioni. Il SAP ha informato regolarmente la DelCG sulle sue attività e sulla valutazione generale della situazione. L'Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) ha chiesto informazioni sullo sviluppo della banca dati HOOGAN e ha evaso diverse richieste di consultare i dati registrati in ISIS. In applicazione dell'articolo 18 capoverso 2 LMSI, il Tribunale amministrativo federale ha esaminato in diverse occasioni la comunicazione che l'IFPDT aveva trasmesso alle persone che avevano chiesto di consultare i dati registrati in ISIS.

3.1.3

Cooperazione del SAP

Il SAP coopera con partner nazionali e stranieri. I partner svizzeri sono in particolare i Cantoni, la Polizia giudiziaria federale (PGF) e il Servizio federale di sicurezza (SFS) di fedpol, il Servizio informazioni strategico (SIS) e il Servizio informazioni militare (SIM) del DDPS, il Corpo delle guardie di confine (Cgcf) del Dipartimento federale delle finanze (DFF), la Direzione politica del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) del Dipartimento federale dell'economia (DFE). Il SAP contribuisce alla valutazione della situazione e all'individuazione tempestiva in seno agli organi per la condotta in materia di politica di sicurezza del Consiglio federale (Giunta in materia di sicurezza, Stato maggiore della Giunta in materia di sicurezza, Organo direttivo in materia di sicurezza).

3.1.3.1

Servizio informazioni interno e perseguimento penale

Per salvaguardare la sicurezza della Svizzera sono necessarie sia la prevenzione tramite la ricerca di informazioni, sia la repressione tramite le autorità di perseguimento penale.

Il SAP ha l'incarico di fornire tempestivamente agli organi di polizia della Confederazione e dei Cantoni informazioni sulle minacce per la sicurezza interna, affinché sia possibile adottare misure preventive in tempo utile.

Gli organi di perseguimento penale della Confederazione sono la PGF e il Ministero pubblico della Confederazione. Il perseguimento penale intende chiarire dal punto di vista giudiziario il sospetto di reato già esistente e l'eventuale colpevolezza dei singoli autori. A differenza del SAP, le autorità di perseguimento penale possono impiegare se necessario, per svolgere le proprie inchieste penali, misure coercitive procedurali.

In quanto ufficio centrale di polizia giudiziaria, la PGF adempie l'incarico dell'individuazione tempestiva a scopo repressivo. Rientra nelle sue mansioni smascherare e combattere le forme complesse e transnazionali gravi di criminalità, il cui perseguimento penale è di competenza della Confederazione in virtù dell'articolo 337 del Codice penale (CP).

Il SAP e la PGF sono tenuti a trasmettersi reciprocamente e senza indugio le informazioni che rientrano nell'ambito di competenza dell'altra divisione, sempre che la trasmissione di tali informazioni non vada limitata o non debba aver luogo a causa di

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interessi pubblici preponderanti o per altri motivi quali ad esempio la protezione dei dati.

3.1.3.2

Cooperazione con il servizio informazioni esterno

In virtù della decisione del Consiglio federale del 22 giugno 2005, dall'inizio del 2006 il SAP e il SIS cooperano nei settori di terrorismo, criminalità organizzata e proliferazione su tre piattaforme comuni di valutazione e di analisi. Le piattaforme si occupano di singoli grandi progetti comuni di analisi. Esse redigono ogni mese, insieme o dopo reciproche consultazioni, dei contributi per la rappresentazione ordinaria della situazione destinati all'Organo direttivo in materia di sicurezza e alla Giunta del Consiglio federale in materia di sicurezza. A seconda del caso inoltre confrontano, coordinano e trattano in comune le richieste dei servizi partner di entrambi. La piattaforma di analisi che si occupa di proliferazione svolge soprattutto accertamenti su determinati casi per il gruppo di lavoro sul controllo delle esportazioni e per servizi partner.

3.1.3.3

Cooperazione con l'estero

Conformemente agli articoli 8 e 17 capoverso 3 LMSI e all'articolo 6 OMSI, il SAP coopera strettamente con le autorità straniere che adempiono compiti di sicurezza interna e rappresenta la Svizzera in seno agli organismi internazionali. Da molti anni lo scambio di informazioni rilevanti per la sicurezza viene costantemente sviluppato ed intensificato, sia su base bilaterale che multilaterale. In singoli casi il SAP svolge uno scambio costante d'informazioni con i servizi partner di diversi Stati o le organizzazioni straniere (p. es. l'ONU e l'UE). Il SAP è anche membro di quattro organi multilaterali informali: ­

il Club di Berna, di cui fanno parte servizi d'informazione nazionali e di sicurezza dell'Europa;

­

la Middle European Conference (MEC), che consente, fra l'altro, di instaurare contatti per cooperare con i più importanti servizi d'informazione civili dell'Europa sud-orientale;

­

il Counter-Terrorism Group (CTG), composto da un servizio di ciascuno Stato dell'UE nonché dalla Norvegia e dalla Svizzera;

­

il Police Working Group on Terrorism (PWGT), di cui fanno parte le unità antiterrorismo delle polizie di 28 Paesi.

Il PWGT si riunisce due volte all'anno, il CTG sei volte e i loro sottogruppi varie volte all'anno. Partecipando a questi organismi internazionali il SAP ottiene informazioni indispensabili per la sicurezza della Svizzera. Si tratta soprattutto di scambiare preziose informazioni nel settore della prevenzione e di analizzare immediatamente la situazione in seguito ad eventi importanti e ad attentati.

2327

3.2

Protezione delle persone e degli immobili ad opera del SFS

Il SFS assicura, in collaborazione con le autorità cantonali, la protezione delle autorità e degli edifici della Confederazione nonché delle persone e degli edifici di cui la Confederazione deve garantire la sicurezza in virtù di obblighi di diritto internazionale pubblico (art. 22 cpv. 1 LMSI). Si tratta delle persone protette in virtù del diritto internazionale pubblico, dei magistrati della Confederazione, degli agenti della Confederazione particolarmente esposti a pericoli e dei parlamentari federali nell'esercizio del loro mandato (art. 6 cpv. 1 OSF, RS 120.72). Per valutare la natura degli eventi e per ordinare ai corpi di polizia responsabili delle misure di protezione di adottare i provvedimenti a tutela delle persone summenzionate, sono a disposizione complessivamente 12 collaboratori del settore addetto alla protezione delle persone. Il settore Guardie di sicurezza dell'aviazione civile ha l'incarico di reclutare, formare e impiegare gli agenti di sicurezza a bordo di aeromobili svizzeri nel traffico aereo internazionale. Tale compito è eseguito da cinque collaboratori. Con la sua attività nel settore dell'informazione e dell'analisi il Servizio informazioni e valutazioni protezione e sicurezza elabora le basi per tutti i provvedimenti e le decisioni del SFS. Si tratta di un compito di cui si occupano quattro collaboratori. Infine, circa 120 collaboratori (compreso il personale di sorveglianza e di portineria e gli impiegati a tempo parziale) lavorano nel settore della sicurezza delle infrastrutture e della sicurezza tecnica e operativa per proteggere gli edifici della Confederazione in Svizzera e all'estero.

Nel 2007 le indennità versate ai Cantoni secondo l'articolo 28 capoverso 2 LMSI per l'esecuzione delle misure di sicurezza ammontavano a 22 milioni di franchi e rimarranno elevate anche nei prossimi anni. La voce di bilancio di fedpol «Compiti straordinari di protezione di Cantoni e Città» ha subito nel 2008 una riduzione di 10 milioni di franchi, passando a circa 13,6 milioni di franchi. Tuttavia ciò non costituisce una misura di risparmio poiché il 30 maggio 2007 il Consiglio federale ha affidato al DDPS la competenza finanziaria per il sostegno delle autorità civili nei compiti di protezione delle rappresentanze straniere e ha trasferito dal DFGP al DDPS 10 milioni di franchi per le indennità future.

4

Valutazione

Occorre ribadire che le minacce per la sicurezza interna della Svizzera sono costantemente aumentate dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, in particolare a causa dello jihadismo. Questa situazione non è cambiata nemmeno durante il 2007. Indubbiamente, bisogna riconoscere che gli organi di sicurezza della Confederazione hanno svolto con successo il proprio lavoro. Tuttavia va sottolineato che da tempo non è più possibile soddisfare in modo adeguato e conforme agli standard europei il fabbisogno di informazioni necessarie per valutare la situazione, prendere decisioni e riconoscere tempestivamente le minacce nascoste. Date queste circostanze, il 15 giugno 2007 abbiamo sottoposto alle Camere federali il nostro messaggio sulla modifica della LMSI (mezzi speciali per la ricerca di informazioni, 07.057, FF 2007 4613).

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