07.049 Rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa nel 2006 del 15 giugno 2007

Onorevoli presidenti e consiglieri, vi sottoponiamo il rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa durante il 2006, proponendovi di prenderne atto.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

15 giugno 2007

In nome del Consiglio federale svizzero: La presidente della Confederazione, Micheline Calmy-Rey La cancelliera della Confederazione, Annemarie Huber-Hotz

2006-2803

4801

Compendio Il 18 e il 19 maggio 2006 ha avuto luogo a Strasburgo la 116a sessione del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, dedicata soprattutto all'attuazione delle decisioni del terzo Vertice del Consiglio d'Europa (2005).

Nel periodo in esame, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha pronunciato nove sentenze riguardanti la Svizzera. Nei nove casi ha constatato una violazione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.

La Svizzera continua ad attribuire grande importanza alla partecipazione al Consiglio d'Europa; in futuro concentrerà le proprie attività sui tre settori prioritari del Consiglio d'Europa: lo Stato di diritto, la democrazia e la tutela dei diritti dell'uomo; in particolare si impegnerà per: ­

incrementare l'efficienza della Corte europea dei diritti dell'uomo;

­

attuare le norme del Consiglio d'Europa e per elaborare nuove norme nei tre settori prioritari.

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Rapporto 1

Principali sviluppi nel 2006

Il presente rapporto fornisce una panoramica delle attività della Svizzera durante l'anno in esame nei numerosi settori di competenza del Consiglio d'Europa. Un capitolo introduttivo (n. 1.1) dedicato agli obiettivi e alle priorità della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa evidenzia l'importanza di tale gremio per la nostra politica estera e mette in risalto l'impegno profuso dalla Svizzera per l'attuazione dei principi del Consiglio d'Europa nei nuovi Stati membri.

1.1

Obiettivi e priorità della Svizzera nel Consiglio d'Europa

1.1.1

Importanza del Consiglio d'Europa per la Svizzera

Per la Svizzera il Consiglio d'Europa è un'importante organizzazione politica che svolge un ruolo chiave nell'affermazione dei diritti dell'uomo e nella promozione dello Stato di diritto e della democrazia, ambiti che rientrano nei nostri obiettivi di politica estera. Nel Consiglio d'Europa cooperiamo alla costruzione e al consolidamento di società democratiche sul continente europeo.

Uno dei pilastri fondamentali del Consiglio d'Europa è la Corte europea dei diritti dell'uomo, che garantisce a 800 milioni di Europei uno strumento concreto per la protezione dei diritti dell'uomo. Il sovraccarico di lavoro della Corte (presso la quale sono pendenti circa 90 000 procedimenti) costituisce un grave problema. Pertanto, la Svizzera si è impegnata attivamente nelle riforme volte a ridurre il sovraccarico e ha fornito un notevole contributo all'elaborazione del Protocollo n. 14 alla CEDU1.

Una caratteristica del funzionamento del Consiglio d'Europa è il ruolo decisivo svolto dall'Assemblea parlamentare, preziosa fonte di iniziative e, nel contempo, legittimazione democratica dell'organizzazione. La Svizzera si adopera in seno al Comitato dei Ministri per una stretta cooperazione con l'Assemblea parlamentare.

La partecipazione al Consiglio d'Europa permette inoltre al nostro Paese di mantenere contatti regolari nei settori più svariati, a livello paritario, con i Paesi dell'Unione europea. L'allargamento dell'Unione, che conta ora 27 dei 46 Stati membri del Consiglio d'Europa e dispone dunque della maggioranza, accresce l'importanza degli Stati dell'UE nel Consiglio d'Europa. Inoltre, il Consiglio d'Europa si afferma nel ruolo di motore dell'adeguamento agli standard europei per i nuovi Stati membri, molti dei quali non hanno nessuna o solo una lontana prospettiva di aderire all'Unione europea.

Il Consiglio d'Europa è tradizionalmente incentrato sull'istituzione di norme vincolanti sancite da convenzioni e sul controllo del rispetto di tali norme da parte degli Stati membri (monitoraggio).

1

La Russia è l'unico Paese che non ha ancora ratificato il Protocollo n. 14 (stato: 11 maggio 2007). La Svizzera si adopera affinché la Russia lo ratifichi.

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1.1.2

Settori di attività prioritari della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa

Per ragioni di efficienza, la Svizzera deve concentrare le proprie iniziative e attività in seno al Consiglio d'Europa. Nei prossimi anni svolgerà la sua attività soprattutto nei tre settori prioritari del Consiglio d'Europa, vale a dire lo Stato di diritto, la democrazia e la tutela dei diritti dell'uomo e si impegnerà per: ­

incrementare l'efficienza della Corte europea dei diritti dell'uomo;

­

attuare le norme del Consiglio d'Europa e elaborare nuove norme nei tre settori prioritari.

In considerazione dei mezzi finanziari limitati, ciò avverrà a scapito di altre attività, la cui utilità non è certamente messa in discussione, ma che non sono prioritarie.

1.1.3

Obiettivi della Svizzera nel Consiglio d'Europa

Elaborazione di nuove norme Uno dei compiti principali del Consiglio d'Europa consiste nell'elaborare norme che sostengano gli obiettivi dell'Organizzazione nei suoi settori di attività principali, creino vero valore aggiunto e siano di facile adozione e attuazione. Ovviamente il nuovo diritto deve essere compatibile con quello dell'UE in tutti i settori, andando possibilmente oltre quello universale (ONU).

Il pilastro principale di questo diritto paneuropeo è basato su tre noti principi: Stato di diritto, democrazia e tutela dei diritti dell'uomo, sanciti dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali nonché dalla Convenzione quadro del Consiglio d'Europa per la protezione delle minoranze nazionali, dalla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, dalla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti e da altre convenzioni analoghe.

Linea di azione prioritaria della Svizzera: ­

agire per il ritorno del Consiglio d'Europa ai suoi compiti essenziali (diritti dell'uomo, democratizzazione, Stato di diritto) e per una riduzione delle attività nei settori periferici.

Rispetto delle norme del Consiglio d'Europa da parte degli Stati membri Il compito centrale consiste nel far rispettare le norme negli Stati membri e comprende due fasi: monitoraggio e assistenza.

Monitoraggio I principali testi giuridici vincolanti nell'ambito dei diritti dell'uomo prevedono i seguenti strumenti di monitoraggio.

­

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Per la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e i suoi Protocolli aggiuntivi: la Corte europea dei diritti dell'uomo (benché intervenga solo su richiesta, le sue decisioni e la sua giurisprudenza hanno un impatto notevole);

­

per la Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti: il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT), che valuta l'attuazione della convenzione quadro;

­

per la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie: il Comitato di esperti, che analizza la situazione locale nei singoli Stati membri;

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per la Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali: il Comitato consultivo, che visita gli Stati;

­

per il Codice europeo di sicurezza sociale: il Comitato di esperti in materia di sicurezza sociale, che vigila sull'applicazione del codice;

­

la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI), che valuta la situazione nei singoli Stati membri;

­

per la Convenzione penale sulla corruzione: il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO), attraverso un processo dinamico di verifiche reciproche tra Paesi;

Non va dimenticata la funzione fondamentale del Commissario dei diritti dell'uomo, che visita gli Stati membri, esprime pareri e proposte di miglioramento, quasi sempre attuate.

Linee di azione prioritarie della Svizzera: ­

agire per l'applicazione efficiente dei meccanismi del Consiglio d'Europa negli Stati membri, in particolare in quelli di recente adesione,

­

adoperarsi per l'adozione di misure per la promozione dell'efficacia della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Assistenza Le constatazioni di inosservanza di obblighi contrattuali in uno Stato devono essere accompagnate da proposte concrete di programmi d'assistenza. Per tale motivo, il Consiglio d'Europa gestisce molti di questi programmi negli Stati membri più lontani dagli standard europei: corsi di formazione, seminari, documentazione.

Linea di azione prioritaria della Svizzera: ­

1.2

coadiuvare il Consiglio d'Europa nell'assistenza ai nuovi Stati membri sulla via dell'affermazione della democrazia e dello Stato di diritto nonché del rispetto dei diritti dell'uomo.

Sessione del Comitato dei ministri

Il Comitato dei ministri si è riunito a Strasburgo il 18 e il 19 maggio 2006 per la sua 116a sessione, sotto la presidenza consecutiva di Romania e Russia. La delegazione svizzera era guidata dall'ambasciatore Jean-Jacques de Dardel, capo della Divisione politica I del DFAE.

I ministri hanno chiesto ai loro delegati di accelerare l'attuazione delle decisioni del vertice di Varsavia, in particolare quella che prevede la concentrazione delle attività dell'Organizzazione sui suoi compiti principali (supremazia del diritto, democrazia e

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rispetto dei diritti dell'uomo). Inoltre, tenendo conto del rapporto sulle relazioni fra il Consiglio d'Europa e l'Unione europea2, affidato dal vertice a titolo personale al primo ministro del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, i ministri hanno domandato ai loro delegati di preparare, nel più breve tempo possibile, un memorandum d'intesa sulla cooperazione rafforzata tra le due organizzazioni.

Il 15 novembre 2006, la presidenza del Comitato dei ministri è passata dalla Russia a San Marino.

1.3

Adesioni e candidature

Nel 2006 non vi sono state adesioni. Per contro, in seguito alla scissione dello Stato Serbia e Montenegro, la Serbia è stata riconosciuta come Stato successore e l'Assemblea parlamentare esamina gli impegni che il Montenegro dovrà assumere a livello di diritto nazionale per diventare il 47o Stato membro del Consiglio d'Europa3.

2

Coesione democratica

2.1

Diritti dell'uomo

Il 21 novembre 2005, in relazione alla prassi del trasporto di detenuti da parte degli Stati Uniti attraverso il territorio di Paesi europei (extraordinary renditions), il segretario generale del Consiglio d'Europa Terry Davis ha chiesto agli Stati europei, in virtù dell'articolo 52 della CEDU, spiegazioni sulla detenzione in luoghi segreti e sul trasporto di persone sospette di terrorismo. La Svizzera si è espressa sulla questione nella lettera del 21 febbraio 2006. Il Consiglio d'Europa ha giudicato sufficienti le risposte della Svizzera valutandole, in parte, positivamente nel rapporto del 1o marzo 2006. Davis conclude il rapporto ricordando che la privazione della libertà al di fuori di un quadro giuridico adeguato è vietata in tutti gli Stati membri e deve essere considerata un reato penale. Sanzioni severe dovrebbero essere previste per gli agenti o i rappresentanti delle autorità implicate in attività illegali. La Svizzera ha fornito il suo sostegno di principio al progetto di raccomandazioni agli Stati membri, che sono invitati ad adottare le misure del caso in tre ambiti (inquadramento amministrativo e legislativo delle attività dei servizi di sicurezza; garanzie e controlli in materia di circolazione aerea; immunità degli Stati e violazioni gravi dei diritti dell'uomo). Per quanto riguarda le raccomandazioni del segretario generale, il Comitato dei ministri non è entrato in materia, ma si è limitato a prenderne conoscenza, riservandosi il diritto di riesaminare la questione in un secondo tempo.

Le attività del Comitato direttivo per i diritti dell'uomo (CDDH) si sono concentrate sui lavori di controllo dell'applicazione dei testi relativi alla riforma del sistema di protezione dei diritti dell'uomo. Nell'anno in esame, il CDDH ha adottato il rapporto sulla sua attività «Riforma della Convenzione europea dei diritti dell'uomo ­ Dichiarazione del Comitato dei ministri ». Fra le 2 3

http://assembly.coe.int/Sessions/2006/speeches/20060411_rapport_JCJuncker_FR.pdf L'11 maggio 2007, il Montenegro è diventato il 47° membro del Consiglio d'Europa.

4806

misure a livello europeo figurano l'emendamento delle regole del Comitato dei ministri relative alla sorveglianza dell'esecuzione delle sentenze della Corte europea per adattarle al Protocollo n. 14 alla CEDU e la presentazione al Comitato dei ministri di proposte concrete per far fronte alle situazioni di lentezza o negligenza nell'esecuzione delle sentenze da parte degli Stati membri. A livello nazionale, l'accento è stato messo sull'attuazione di cinque raccomandazioni del Comitato dei ministri volte ad ancorare più saldamente e attuare più efficacemente la CEDU negli Stati membri (procedura di riesame delle sentenze della Corte europea; diffusione della giurisprudenza della Corte europea negli Stati membri; maggiore considerazione della CEDU nella formazione e nel perfezionamento; monitoraggio dell'attuazione delle norme della CEDU; miglioramento dei mezzi di ricorso interni contro le violazioni della CEDU). Il CDDH ha constatato che numerosi Stati membri applicano già ampiamente le raccomandazioni, ma che sono necessari ulteriori sforzi. Il 25 aprile 2006, la Svizzera ha ratificato il Protocollo n. 14 alla CEDU.

Nel marzo 2006, in Romania, il Comitato di esperti sulle questioni relative alle minoranze nazionali (DH-MIN), subordinato al CDDH, ha organizzato una riunione preceduta da una conferenza internazionale sul tema della partecipazione delle minoranze nazionali alla vita pubblica. In occasione della riunione a Strasburgo di ottobre 2006, il DH-MIN ha adottato un «Manuale sui meccanismi di consultazione per minoranze nazionali». Prima di questo incontro ha avuto luogo un seminario organizzato dalla Federazione russa sulle questioni relative alle offerte di formazione per le minoranze nazionali.

Quest'anno, i lavori del Comitato direttivo per la bioetica (CDBI) si sono concentrati sull'elaborazione del progetto di Protocollo addizionale alla Convenzione sui diritti dell'uomo e la biomedicina (STE 164) relativo ai test genetici sull'essere umano a fini medici. A causa della complessità della materia non è stato possibile sottoporre per adozione un progetto di Protocollo al Comitato dei ministri alla fine del 2006, nonostante la decisione di regolare la delicata questione delle analisi genetiche prenatali in un altro contesto. È stato difficile trovare un consenso sulla definizione di test genetici. La Svizzera è uno dei pochi Stati ad avere già legiferato in questa materia.

2.2

La Svizzera davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo

Durante l'anno in esame, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha pronunciato nove sentenze riguardanti la Svizzera.

Il caso Scavuzzo-Hager (sentenza del 7 febbraio 2006) riguardava il decesso di un tossicomane durante l'arresto da parte della polizia ticinese il 22 luglio 1994. Hanno svolto l'inchiesta penale i due agenti della polizia che hanno partecipato all'arresto.

Secondo la Corte, benché il decesso non fosse dovuto all'impiego della forza da parte degli agenti durante l'arresto, le circostanze non erano state oggetto di un'inchiesta efficace e pertanto, in questo senso, era stato violato il diritto alla vita (violazione dell'art. 2 CEDU in senso formale).

Il caso Fuchser (sentenza del 13 luglio 2006) riguardava una richiesta di liberazione dall'esecuzione di una misura penale. La Corte ha considerato il fatto che per il trattamento della richiesta ci siano voluti più di quattro mesi come una violazione 4807

del diritto all'esame entro breve termine della legittimità della detenzione (art. 5 par. 4 CEDU).

La sentenza del 21 settembre 2006 nel caso McHugo riguardava un procedimento penale nel Cantone di Zugo durato più di undici anni e passato per due istanze. Dato che le cause del ritardo erano principalmente attribuibili all'autorità incaricata del perseguimento penale, la Corte ha ammesso una violazione dell'obbligo di diligenza (art. 6 par. 1 CEDU). Nel caso Ressegatti (sentenza del 13 luglio 2006), il Tribunale federale aveva rifiutato alla ricorrente il diritto di replicare in una procedura d'appello di diritto civile (art. 6 par. 1 CEDU). Secondo la giurisprudenza costante della Corte, il diritto a un processo equo garantisce alle parti il diritto di prendere conoscenza di tutti i pareri sottoposti al Tribunale e di esprimersi in merito Il caso Bianchi riguardava un caso complesso di sottrazione di minore, ripetuta a brevi intervalli di tempo. L'ordine di restituire il bambino al padre, emesso dopo la seconda sottrazione, non è stato ancora eseguito perché la madre è sparita con il bambino durante il procedimento. Nella sentenza del 22 giugno 2006, la Corte, pur riconoscendo gli sforzi intrapresi dalle autorità competenti per eseguire l'ordine di restituzione, ritiene che le autorità giudiziarie svizzere non abbiano presentato motivi convincenti per spiegare la necessità di riesaminare la situazione giuridica del caso poco prima che terminasse la prima procedura di richiesta di restituzione del bambino. Per la Corte è incomprensibile che la madre abbia potuto presentarsi spontaneamente alla polizia nonostante la pendenza del suo ricorso di diritto pubblico, sia stata interrogata per 40 minuti e abbia potuto ripartire. La Corte constata una violazione del diritto del padre al rispetto della vita familiare (art. 8 CEDU) e ritiene pertanto superfluo esaminare separatamente la presunta violazione del diritto all'esecuzione di una sentenza entro un termine ragionevole (art. 6 par. 1 CEDU).

Nel caso Jäggi, i tribunali di Ginevra e il Tribunale federale avevano rifiutato al ricorrente le analisi supplementari necessarie per stabilire la sua origine (analisi DNA delle spoglie del presunto padre del ricorrente, deceduto nel 1976) dopo il rigetto, nel 1948, di una domanda di riconoscimento della
paternità. Secondo la sentenza pronunciata dalla Corte il 13 luglio 2006, questo rifiuto costituisce una violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare del ricorrente (art. 8 CEDU) e, per di più, è discriminatorio (art. 14 CEDU). La Corte ritiene infatti che la protezione della sicurezza del diritto non sia un motivo sufficiente in sé per privare il ricorrente del suo diritto a conoscere la propria identità.

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha rilevato violazioni del diritto alla libertà di espressione (art. 10 CEDU) nelle sue sentenze Dammann e Stoll (tutte e due del 25 aprile 2006) nonché Monnat (sentenza del 21 settembre 2006). Nel caso Dammann, il ricorrente, che aveva chiesto a un'impiegata del ministero pubblico del Cantone di Zurigo se persone sospette nell'ambito della rapina all'ufficio postale di Fraumünster del 1997 fossero state oggetto di condanne anteriori, aveva effettivamente ottenuto tali informazioni ed era stato condannato a una multa di 500 franchi per istigazione alla violazione del segreto d'ufficio (art. 24 e 320 CP). Secondo la Corte, invece, lo Stato stesso era in gran parte responsabile dell'indiscrezione e il ricorrente aveva ottenuto le informazioni richieste senza estorcerle in alcun modo; inoltre, aveva rinunciato lui stesso a pubblicare queste informazioni. Il caso Stoll riguardava la pubblicazione da parte del ricorrente, in un numero di gennaio 1997 della Sonntagszeitung, di estratti di un rapporto confidenziale dell'allora ambasciatore di Svizzera a Washington. In seguito alla pubblicazione il ricorrente era stato condannato a una multa di 800 franchi per pubblicazione di deliberazioni ufficiali 4808

segrete (art. 293 CP). Per la maggioranza dei giudici che hanno pronunciato la sentenza, il pubblico aveva un legittimo interesse, nella vicenda degli averi non rivendicati, ad essere informato sugli agenti incaricati di questo dossier, sul loro stile e sulla loro strategia di negoziazione. La confidenzialità delle relazioni diplomatiche meritava di essere protetta, ma non a ogni prezzo. La Svizzera ha chiesto che il caso Stoll fosse rinviato alla Grande Camera, cosa che le è stata accordata con decisione del 13 settembre 2006. Il caso Monnat, infine, riguarda la constatazione dell'Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva (Autorità di ricorso), confermata dal Tribunale federale, che, diffondendo un'emissione critica sul comportamento della Svizzera durante la seconda guerra mondiale («L'onore perduto della Svizzera») sotto la responsabilità del ricorrente, la Télévision Suisse Romande (TSR) aveva violato le disposizioni in materia di programmi della legge federale sulla radiotelevisione (LRTV). Secondo la Corte, le constatazioni dell'Autorità di ricorso hanno avuto ripercussioni per il ricorrente anche se il procedimento di diritto interno concerneva formalmente solo la TSR. La decisione era di natura tale da dissuadere i giornalisti dal realizzare reportage critici su argomenti di questo genere.

Poteva dunque impedire ai media di svolgere il loro compito di informazione e di controllo, diventando così una specie di censura.

2.3

Pari opportunità

La 6a Conferenza ministeriale europea sulla parità uomo/donna si è tenuta l'8 e il 9 giugno 2006 a Stoccolma. La conferenza era dedicata al tema «Diritti umani e sfide economiche in Europa ­ pari opportunità». La delegazione svizzera era composta di rappresentanti dell'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo (UFU) e della Commissione per le pari opportunità del Cantone di Zurigo. La Svizzera ha presentato le misure che ha adottato per lottare contro le discriminazioni salariali e ha promosso uno strumento di analisi statistica dei salari a disposizione delle imprese (Logib). Lo strumento ha suscitato vivo interesse presso numerose delegazioni.

Il lancio ufficiale della campagna del Consiglio d'Europa per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica ha avuto luogo il 27 novembre 2006 a Madrid. Il Servizio per la lotta alla violenza, che fa parte dell'UFU, è il servizio di riferimento per la Svizzera.

2.4

Lotta contro il razzismo e la xenofobia

Sotto la responsabilità dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali e con la collaborazione del Servizio per la lotta al razzismo, numerosi organismi federali contribuiranno alla campagna del Consiglio d'Europa per la diversità, i diritti umani e la partecipazione dei giovani «Tutti diversi ­ Tutti uguali». Oltre a sostenere finanziariamente terzi, il Servizio per la lotta al razzismo partecipa a questa campagna offrendo formazioni e coaching ai giovani e ai professionisti del settore giovanile.

Mettendo l'accento sulle attività di formazione, intende promuovere la realizzazione di progetti che servono a lottare contro il razzismo sul terreno in modo mirato e diretto.

4809

2.5

Cooperazione giuridica

I punti principali dei lavori del Comitato europeo di cooperazione giuridica (CDCJ) sono stati l'ampliamento del mandato del Comitato (che ora comprende anche i rifugiati e i richiedenti asilo) e la definizione delle priorità per le attività future. Tra le priorità figurano l'adozione del progetto della Convenzione sull'adozione dei bambini, elaborato dal Comitato di esperti sul diritto della famiglia (CJ-FA), la revisione della Raccomandazione Rec (1994) 12 relativa all'indipendenza della giustizia nonché la discussione sui problemi che pongono le procedure d'asilo accelerate.

Il 12 e il 13 ottobre si è svolta a Erevan (Armenia) la 27a Conferenza dei ministri europei della giustizia sul tema: «Vittime: posizione, diritti e assistenza». Il risultato della Conferenza è stato l'adozione formale di una risoluzione che invita, in particolare, il Comitato dei ministri a incaricare i rispettivi comitati di esperti del Consiglio d'Europa a realizzare lavori nei settori seguenti: protezione contro la vittimizzazione secondaria, reinserimento e risarcimento (CDCJ); attuazione della Raccomandazione Rec (2006) 8 sull'aiuto alle vittime di reati, violenza domestica, prevenzione della criminalità, giustizia riparativa e mediazione (Comitato europeo per i problemi della criminalità, CDPC).

Il Protocollo di emendamento alla Convenzione europea per la repressione del terrorismo (STE 190), firmato da tutti gli Stati membri, è stato ratificato dalla Svizzera il 7 settembre 2006. In tale occasione, la riserva formulata dalla Svizzera alla Convenzione europea del 27 gennaio 1977 per la repressione del terrorismo è stata ritirata. Il Protocollo spoliticizza i reati di terrorismo ai fini della cooperazione giudiziaria penale, apre la Convenzione agli Stati con lo statuto di osservatori presso il Consiglio d'Europa e permette al Comitato dei ministri di decidere, caso per caso, di invitare altri Stati non membri del Consiglio d'Europa a diventare Parti contraenti della Convenzione emendata da questo Protocollo.

Una rappresentante svizzera occupa la carica di vicepresidente dell'Ufficio del Comitato di esperti per l'applicazione delle Convenzioni europee nell'ambito del diritto penale (PC-OC). A causa dell'evoluzione della criminalità transnazionale e dei relativi lavori nell'Unione europea, il Comitato ha avviato un
esame approfondito della necessità di ammodernare le convenzioni del Consiglio d'Europa in materia di cooperazione giudiziaria penale. In seguito al rapporto «Nouveau départ», il Comitato ha approvato le proposte elaborate da un gruppo di lavoro volte a rendere visibili e coerenti le norme del Consiglio d'Europa. Le misure proposte al Comitato europeo per i problemi di criminalità (CDPC) riguardano tra l'altro i criteri da esaminare in vista dell'adesione di Stati non membri a Convenzioni del Consiglio d'Europa e la redazione di una clausola generale relativa alla cooperazione giudiziaria da includere nelle convenzioni future. In materia di contraffazione, il Comitato ha adottato un parere in cui propone al CDPC la realizzazione di una studio di fattibilità sull'elaborazione di uno strumento giuridico vincolante sulla contraffazione e sui crimini farmaceutici.

Conformemente al punto n. 5 della Raccomandazione sulle norme giuridiche, tecniche e organizzative del voto elettronico [Rec(2004)11], adottata dal Comitato dei ministri il 30 settembre 2004, la cancelliera della Confederazione ha approvato un rapporto intermedio sullo stato dei lavori nell'ambito del voto elettronico in Svizzera nel quadro del progetto «Good governance in the information society» (2005­2007).

Il 23 e il 24 novembre 2006, un comitato di esperti ha discusso l'implementazione 4810

della Raccomandazione sul voto elettronico e i futuri lavori del Consiglio d'Europa in questo settore.

In occasione della 965a riunione dei Delegati dei ministri, il 24 maggio 2006, un Comitato ad hoc sulla democrazia elettronica (CAHDE) è stato incaricato di valutare, entro la fine del 2007, le possibilità di migliorare il processo democratico. Le prime riunioni del Comitato hanno avuto luogo il 18 e il 19 settembre e il 13 e il 14 dicembre 2006: un gruppo di esperti ha discusso i futuri lavori.

2.6

Questioni di diritto penale

La Convenzione penale del Consiglio d'Europa sulla corruzione (STE 173) e il suo Protocollo addizionale (STE 191) sono entrati in vigore per la Svizzera il 1o luglio 2006. La Convenzione e il protocollo addizionale rafforzano e armonizzano le norme penali degli Stati membri nonché la cooperazione internazionale. Aderendo a questa convenzione, la Svizzera è diventata membro del gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO). È compito di questo gruppo promuovere l'attuazione degli strumenti del Consiglio d'Europa attraverso un processo dinamico di mutua analisi fra Stati, e, di conseguenza, rafforzare la prevenzione e la lotta contro la corruzione.

La Svizzera sarà sottoposta nel corso dell'anno a un primo esame.

2.7

Media

Il Comitato dei ministri ha adottato la Dichiarazione sulla garanzia dell'indipendenza del servizio pubblico di radiodiffusione il 27 settembre 2006.

La Svizzera è rappresentata ad personam in tre gruppi di lavoro del Comitato direttivo sui media e i nuovi servizi di comunicazione (CDMC). Un rappresentante svizzero è stato nominato nell'ufficio del CDMC.

Il gruppo di specialisti sulla diversità dei media (MM-S-MD) continua l'esame di una raccomandazione sulla diversità dei media nonché di un progetto di dichiarazione sui potenziali rischi della concentrazione dei media per la democrazia e i processi democratici.

Il gruppo di specialisti sul servizio pubblico di radiodiffusione nella società dell'informazione (MC-S-PSB) ha svolto una discussione approfondita su un progetto di raccomandazione sul servizio pubblico nella società dell'informazione.

In seno al gruppo di specialisti sui diritti dell'uomo nella società dell'informazione (MM-S-IS), il rappresentante della Svizzera ha incoraggiato il Consiglio d'Europa a fornire i suoi contributi ai lavori dell'Internet Governance Forum (IGF).

In seno al Comitato TT-T (Convenzione sulla televisione transfrontaliera), la Svizzera fa parte di un piccolo gruppo di lavoro incaricato di formulare proposte per la revisione della convenzione, in particolare in materia di pubblicità (finestre pubblicitarie).

Durante cinque sedute il Comitato direttivo di Eurimages si è occupato dei contributi a favore delle coproduzioni europee, dei distributori di film e delle sale cinematografiche. La Svizzera ha partecipato a 10 coproduzioni; in tre progetti la partecipazione svizzera era maggioritaria. Ai produttori svizzeri sono stati attribuiti, nel 2006, 4811

224 000 euro. Dall'anno in rassegna la Svizzera è membro di MEDIA; ciò significa che Eurimages non sostiene più i cinema svizzeri e che i distributori beneficiano unicamente di un sussidio per la distribuzione di documentari e di film per bambini.

2.8

Comuni e regioni, cooperazione transfrontaliera

La 13a sessione plenaria del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa (CPLRE) ha avuto luogo dal 30 maggio al 1o giugno 2006 a Strasburgo.

Tra gli argomenti trattati dal Congresso vi sono stati il progetto di creazione di un centro di cooperazione interregionale e transfrontaliera a San Pietroburgo e la creazione dell'Euroregione dell'Adriatico e dell'Euroregione del Mar Nero. La delegazione svizzera, i cui membri erano tutti presenti alla sessione, ha partecipato attivamente alle discussioni. Hans Ulrich Stöckling, presidente della delegazione svizzera e consigliere di Stato del Cantone di San Gallo, è stato eletto vicepresidente del congresso durante la seduta.

Nel quadro dei lavori per la messa a punto di uno strumento giuridico per l'istituzione di raggruppamenti transfrontalieri di cooperazione territoriale, la Direzione del diritto internazionale pubblico del DFAE ha accolto a Berna, nel mese di maggio, una delegazione del Consiglio d'Europa. Alla seduta hanno partecipato gli Uffici federali interessati (UFG/SECO), nonché una rappresentanza della Conferenza dei Governi cantonali. Lo scopo di questa seduta, richiesta dal Consiglio d'Europa, era di presentare il progetto di strumento giuridico a tutte le autorità federali e cantonali interessate. Queste ultime hanno colto l'occasione per chiarire alcuni aspetti. Tenendo conto della densità normativa e delle ripercussioni sul diritto svizzero, la Svizzera adotterà una posizione di attesa nei comitati che si occupano del dossier, senza tuttavia opporsi al progetto di convenzione.

3

Coesione sociale e qualità di vita

3.1

Migrazioni

Nel 2006, la Svizzera ha continuato ad essere attiva in particolare nell'ufficio del Comitato europeo sulle migrazioni (CDMG) nonché nei gruppi di esperti seguenti: Comitato ristretto di esperti sull'accesso dei migranti all'occupazione (MG-R-EM); Comitato ristretto di esperti sull'integrazione dei figli dei migranti (MG-R-IE); Gruppo consultivo ad hoc sui minori migranti non accompagnati (progetti di vita) (MG-S-MNA).

Come previsto, alla fine del 2006 i due ultimi gruppi di lavoro hanno sottoposto i loro progetti di raccomandazione, alla cui elaborazione la Svizzera ha fornito un contributo sostanziale. Nel 2007, i progetti devono essere esaminati dal CDMG e, successivamente, sottoposti al Comitato dei ministri per adozione.

La Raccomandazione Rec(2006)9 sull'ammissione, sui diritti e sui doveri degli studenti migranti e la cooperazione con i Paesi d'origine, elaborata dal Comitato di esperti sullo status giuridico degli studenti migranti (MG-ST/E), è stata adottata dal Comitato dei ministri il 12 luglio 2006.

4812

In occasione della riunione del novembre 2006 (Strasburgo), il CDMG si è occupato in particolare della modifica del proprio mandato. L'obiettivo è di riuscire ad affrontare meglio le numerose sfide della migrazione internazionale e di applicare metodi di lavoro scelti in modo specifico ed efficace.

L'8a Conferenza dei ministri europei responsabili delle questioni di migrazione è pianificata nel 2008 a Kiev (Ucraina). I relativi lavori di preparazione sono in corso.

La Svizzera fa parte del gruppo di lavoro appositamente costituito.

3.2

Pianificazione del territorio

La 14a Sessione della Conferenza del Consiglio d'Europa dei ministri responsabili della pianificazione del territorio si è tenuta a Lisbona il 26 e il 27 ottobre 2006 sul tema: «Reti per lo sviluppo territoriale sostenibile del continente europeo: ponti sull'Europa». Una sessione di lavoro è stata dedicata all'attuazione delle linee guida per lo sviluppo territoriale sostenibile del continente europeo a livello nazionale, internazionale, transnazionale, transfrontaliero e interregionale. Sono state presentate esperienze concrete di cooperazione sul piano paneuropeo. I ministri hanno adottato la Dichiarazione di Lisbona «Reti per lo sviluppo territoriale sostenibile del continente europeo: ponti sull'Europa» e quattro risoluzioni concernenti «Lo sviluppo policentrico: promozione della competitività e rafforzamento della coesione»; «La governance territoriale: accrescere il potere attraverso una coordinazione rafforzata»; «L'Agenda Territoriale dell'Unione europea in relazione al CEMAT» e «L'organizzazione della 15a Sessione della Conferenza europea dei ministri responsabili della pianificazione del territorio» sul tema: «Le sfide del futuro: lo sviluppo territoriale sostenibile del continente europeo in un mondo in cambiamento».

3.3

Politica sociale

La 28a Conferenza dei ministri europei incaricati delle questioni familiari, che si è svolta a Lisbona il 16 e 17 maggio 2006, ha avuto come tema principale «L'evoluzione della genitorialità: bambini di oggi, genitori di domani». La delegazione svizzera era guidata da Elisabeth Baume-Schneider, presidente del governo giurassiano. Al termine della conferenza, i 46 ministri delle questioni familiari hanno adottato una dichiarazione politica nella quale approvano la decisione presa in occasione del 3o Vertice dai capi di Stato e di Governo del Consiglio d'Europa: dare priorità ai diritti dei bambini e alla soppressione di ogni forma di violenza nei loro confronti e impegnarsi a perseguire una politica europea comune nell'ambito delle questioni familiari e dei diritti dei bambini in seno al Consiglio d'Europa.

Il Comitato europeo per la coesione sociale (CDCS) ha proseguito i lavori sull'accesso all'alloggio dei gruppi vulnerabili e sui modelli integrati di servizi sociali, lavori che si sono conclusi con l'elaborazione di linee guida. Ha inoltre approvato il progetto di raccomandazione relativa alle linee politiche destinate a promuovere una genitorialità positiva.

Nell'anno in esame, il progetto elaborato dal Comitato per il riadattamento e l'integrazione delle persone disabili (CD-P-RR) riguardante un piano d'azione decennale del Consiglio d'Europa per «la promozione dei diritti delle persone disabili e la loro piena partecipazione alla vita sociale» è stato accettato come raccoman4813

dazione dal Comitato dei ministri. Il piano d'azione contiene misure che contribuiscono a migliorare la partecipazione delle persone disabili alla vita sociale e sottolinea il passaggio da un approccio medico nei confronti delle persone disabili a un approccio orientato ai diritti dell'uomo e per la Svizzera costituisce un utile complemento alle misure adottate a livello nazionale (legge sui disabili, LDis) e universale (progetto di Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili).

3.4

Sanità

Il 24 maggio 2006 i delegati dei ministri hanno adottato una raccomandazione emanata dal Comitato europeo della sanità (CDSP) sulla gestione della sicurezza dei pazienti e della prevenzione degli eventi avversi nelle cure sanitarie. La Svizzera ha partecipato attivamente all'elaborazione e alla traduzione in tedesco di questa raccomandazione e ha dedicato un seminario alla sua attuazione il 14 settembre 2006 a Zollikerberg. Il 25 ottobre 2006, i delegati dei ministri hanno deciso il trasferimento delle attività del CDSP relative alla trasfusione di sangue e al trapianto di organi alla Direzione europea della qualità dei medicinali (DEQM), che è parte integrante dell'Accordo parziale sulla Farmacopea europea. A causa di questo trasferimento di compiti e della sua precaria situazione finanziaria, il futuro del CDSP è incerto.

Infine, l'8 novembre 2006, i delegati dei ministri hanno adottato le raccomandazioni del CDSP sugli ospedali in trasformazione, sui servizi sanitari in una società multiculturale, su contesto, funzioni e responsabilità di un'organizzazione nazionale dei trapianti (ONT) e sui programmi di miglioramento della qualità per il dono di organi.

L'8 novembre 2006, i delegati dei ministri hanno adottato la risoluzione del Comitato per la sanità pubblica (CD-P-SP) su un sistema di controllo degli effetti indesiderati dei cosmetici («cosmeticovigilanza») in Europa allo scopo di proteggere la sanità pubblica. Il Comitato di esperti sulle questioni farmaceutiche prosegue le sue attività nell'ambito dei medicinali contraffatti, in collaborazione con l'Unione europea e l'Organizzazione mondiale della sanità; l'elaborazione di uno strumento giuridico internazionale su questo tema è allo studio. La Federazione russa ha organizzato nell'ottobre 2006 una conferenza internazionale intitolata «L'Europa contro i medicinali contraffatti» e ha ottenuto lo statuto di osservatore presso il CD-P-SP.

La Farmacopea Europea (Ph.Eur.) contiene prescrizioni sulla qualità dei medicinali e sui loro metodi di analisi. Disciplina sostanze, sostanze ausiliarie farmaceutiche, piante medicinali, vaccini ed emoprodotti. Nel 2006, le tre aggiunte Ph. Eur. 5.3, 4.4 e 5.5 sono entrate in vigore nei 36 Stati firmatari della Convenzione relativa all'elaborazione di una Farmacopea Europea (STE 050) e tre Paesi ­ il
Madagascar, la Russia e il Kazakstan ­ hanno ottenuto lo statuto di osservatore presso la Commissione europea di Farmacopea. Ogni Paese firmatario della Convenzione si è impegnato a partecipare ai lavori di elaborazione; nel 2006 la Svizzera grazie a un sistema di volontariato era rappresentata da più di 50 esperti dell'industria, delle autorità e delle scuole universitarie, che hanno fornito un lavoro equivalente a 6,5 anni-persona. Dal 2003, il contributo della Svizzera in seno alla Ph. Eur. è aumentato del 30 per cento. Il nostro Paese dispone in effetti di esperti altamente qualificati e di adeguati strumenti di laboratorio per rispondere, da una parte, al grande bisogno di regolamentazione in nuovi settori come le terapie cellulari e geniche, i prodotti radiofarmaceutici o la medicina complementare (omeopatia e 4814

medicina tradizionale cinese) e la fitomedicina e contribuire, dall'altra, all'aggiornamento delle vecchie prescrizioni che non consentono più un controllo adeguato delle materie prime nel mercato globalizzato.

Negli ultimi tre anni, l'allargamento dell'Unione europea ha costretto il gruppo Pompidou (gruppo di cooperazione in materia di lotta contro l'abuso e il traffico illegale di stupefacenti) a rivedere il proprio ruolo nel contesto europeo. Fra gli obiettivi fissati nel programma di lavoro 2004­2006 figuravano la riorganizzazione del gruppo e la ridefinizione del suo ruolo e della sua funzione. Il gruppo Pompidou provvede a creare un legame tra politica, scienza e lavoro nel settore delle droghe. I forum di discussione esenti da influenze giuridiche o politiche non devono essere soppressi perché costituiscono una condizione indispensabile per una politica innovativa.

Ogni tre anni, il gruppo Pompidou organizza una conferenza ministeriale europea sul tema della droga, che nel 2006 ha avuto luogo sotto la presidenza dell'Olanda.

La conferenza permette di fissare il nuovo programma di lavoro e di designare il presidente per i tre anni seguenti e si chiude con l'adozione di una dichiarazione finale. Quest'anno, il gruppo, oltre alle attività correnti, ha elaborato la dichiarazione dei ministri e il programma di lavoro dei prossimi anni (2007­2010), che sono stati presentati durante la riunione. La Svizzera si è impegnata nell'adozione della dichiarazione, dato che ritiene molto importante evitare doppie attività tra le varie organizzazioni internazionali (ONU, Consiglio d'Europa, UE) che si occupano dei problemi legati alla droga. Uno scambio regolare di informazioni e una collaborazione permanente consentiranno di aumentare la qualità e di garantire maggiore efficienza in questo ambito.

3.5

Protezione degli animali

Nel mese di dicembre 2005, il Comitato permanente della Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti (STE 087) ha approvato, in occasione della seduta plenaria, la Raccomandazione riguardante i pesci d'allevamento.

Il delegato della Svizzera ha presentato al plenum il parere dell'ufficio del Comitato sul rapporto dell'Autorità europea per la sicurezza degli alimenti (EFSA) concernente l'allevamento dei conigli. I lavori di revisione della Raccomandazione concernente i bovini e di quella concernente i conigli progrediscono.

Il 15 giugno 2006 si è svolta la quarta Consultazione multilaterale relativa alla Convenzione europea sulla protezione degli animali vertebrati utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici (STE 123), nel corso della quale sono stati adottati all'unanimità gli emendamenti dell'Allegato A. Tali emendamenti entreranno in vigore 12 mesi dopo la loro adozione a maggioranza di due terzi dei Paesi membri.

3.6

Protezione della natura e dell'ambiente

Il Consiglio per la Strategia paneuropea per la diversità biologica e paesaggistica (STRA-CO) si è riunito nel quadro della 4a Conferenza sulla Biodiversità in Europa, che si è tenuta a Plitvice (Croazia) dal 22 al 24 febbraio 2006. La riunione è servita a rafforzare le sinergie per l'attuazione della Convenzione sulla diversità biologica in una prospettiva paneuropea e a preparare le questioni prioritarie dell'8a riunione 4815

della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla diversità biologica, che si è tenuta a Curitiba (Brasile) nel marzo 2006.

Inoltre, lo STRA-CO ha adottato un progetto di ordine del giorno per l'attuazione, a livello paneuropeo, dell'obiettivo della Convenzione sulla diversità biologica di ridurre, entro il 2010, la perdita di diversità biologica nei settori prioritari.

Per il tramite di un sottogruppo di lavoro speciale dello STRA-CO, la Svizzera prosegue i suoi sforzi in cooperazione con diversi Governi e istituti finanziari europei per promuovere gli investimenti privati in favore della biodiversità nei settori dell'agricoltura, delle foreste e dell'ecoturismo.

Il Comitato direttivo per le attività del Consiglio d'Europa in materia di diversità biologica e paesaggistica (CO-DBP) si è riunito il 6 febbraio 2006 a Strasburgo. Ha adottato per il 2006 un programma di lavoro che prosegue le attività prioritarie decise nel 2005 nei settori dell'agricoltura, delle foreste e delle specie vegetali e animali invasive come pure quelle della Rete ecologica paneuropea. La Svizzera ha ampiamente contribuito a queste attività prioritarie, in particolare nell'ambito dell'elaborazione della Rete ecologica paneuropea che considera prioritaria.

Un esperto svizzero ha partecipato ai lavori del Gruppo di esperti per l'istituzione della Rete Smeraldo delle zone d'interesse speciale per la conservazione e del Comitato di esperti per la creazione della Rete ecologica paneuropea che si sono riuniti a Strasburgo il 9 e il 10 ottobre 2006.

La Svizzera ha partecipato anche alla riunione dedicata al Diploma europeo degli spazi protetti a Strasburgo il 23 e il 24 gennaio 2006.

La riunione delle Parti contraenti della Convenzione sulla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna; STE 104) ha avuto luogo dal 27 al 30 novembre 2006. Sono continuati, in particolare, i lavori relativi alla protezione di diversi gruppi di specie minacciate (invertebrati, anfibi, rettili e uccelli) e alla Strategia europea sulle specie esotiche invasive. Inoltre è stata respinta la richiesta della Svizzera di ridurre la protezione del lupo.

La Convenzione europea del paesaggio (STE 176) si prefigge di proteggere, gestire e pianificare i paesaggi urbani, semi-urbani e naturali, di integrare
i paesaggi nelle politiche settoriali e di rivalutare i paesaggi degradati; è entrata in vigore il 31 marzo 2004 e conta ormai 25 Stati membri; 9 Stati, tra cui la Svizzera, l'hanno firmata, ma non ancora ratificata. Sono state lanciate iniziative per indurre il Comitato dei ministri ad allargare la base materiale e istituzionale della Convenzione attraverso l'adesione della Conferenza europea dei ministri responsabili della pianificazione del territorio (CEMAT) ai Comitati della Convenzione (CO-DBP e CC-PAT).

Questa proposta è sostenuta dalla presidenza svizzera della convenzione. Sul piano tecnico, la Slovenia ha ospitato, l'11 e il 12 maggio 2006, la quarta riunione dei workshop per l'attuazione della convenzione, dedicata al tema «Paesaggio e Società». I workshop si sono svolti ancora una volta il 28 e il 29 settembre 2006; questa quinta riunione si è tenuta in Spagna sul tema degli «Obiettivi di qualità paesaggistica: dalla teoria alla pratica». Ai workshop organizzati in Spagna hanno partecipato 350 responsabili e specialisti del paesaggio, provenienti da oltre 30 Stati. Le due manifestazioni si sono svolte sotto la presidenza svizzera.

4816

3.7

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa

L'anno in esame è stato caratterizzato dall'attuazione del Piano di sviluppo 2005­2009 approvato nel 2005. Uno degli obiettivi principali di questo piano è il rafforzamento delle attività della Banca nell'Europa centrale e sudorientale. Esso prevede che il 50 per cento dei crediti debbano essere utilizzati per progetti sociali nei Paesi in transizione di queste aree europee. L'attribuzione dei crediti nell'anno in esame riflette il successo della strategia applicata: nel primo semestre del 2006, il 75 per cento dei crediti approvati è stato assegnato ai Paesi in transizione, contro il 56 per cento dell'anno precedente. Lo sviluppo delle attività della banca nei Paesi in transizione si riflette anche nell'aumento del volume annuo dei prestiti, passato da 1,6 miliardi di EUR nel 2005 a 1,8 miliardi nell'anno in esame. La banca intende continuare ad applicare una politica rigorosa in materia di gestione dei rischi, per mantenere il suo rating AAA nonostante l'incremento dell'attribuzione di crediti ai Paesi ad alto rischio.

3.8

Dialogo Nord-Sud

L'ex-consigliere nazionale Claude Frey è stato rieletto per due anni presidente del Consiglio esecutivo del Centro Nord-Sud, che ha sede a Lisbona. Il Centro ha, in particolare, organizzato a Lisbona un seminario sul tema «Les droits des femmes dans la région euro-méditerranéenne: les femmes agents de changement» con il sostegno finanziario dell'Istituto Studi Mediterranei di Lugano. Alla fine di luglio, l'Italia ha disdetto la sua partecipazione al Centro con effetto a partire dal 1o gennaio 2007. Si è così ridotto a 19 il numero degli Stati membri di questo accordo parziale.

4

Coesione culturale e pluralismo delle culture

4.1

Cultura e patrimonio culturale

La Svizzera era rappresentata nel Comitato direttivo della cultura (CDCULT).

Nell'anno in esame, il Comitato ha concentrato le sue attività sui temi della diversità culturale e della cultura come fattore di prevenzione dei conflitti. Per quanto riguarda l'assistenza tecnica, è stata lanciata l'«Iniziativa di Kiev», continuazione ed estensione del progetto STAGE, del quale la Svizzera è stata uno dei Paesi promotori. Obiettivo del progetto è sostenere i Paesi del Caucaso del Sud nello sviluppo delle politiche culturali.

Nell'ambito del patrimonio, la Svizzera era rappresentata nel Comitato direttivo del patrimonio culturale (CDPAT) e ha partecipato attivamente all'elaborazione e alla direzione della Rete europea del patrimonio HEREIN. Anche quest'anno la Giornata europea del patrimonio ha riscosso vivo successo nel nostro Paese.

4817

4.2

Educazione e insegnamento superiore

Il Comitato direttivo dell'insegnamento superiore e della ricerca (CD-HER) si è riunito nel 2006 per la quinta sessione plenaria. Il capo della delegazione svizzera al CD-HER è stato riconfermato presidente dell'Ufficio per un secondo mandato di un anno.

Nel settembre 2006, nel quadro del suo contributo attivo al processo di Bologna, il CD-HER ha organizzato un forum sul tema «La legittimità dell'assicurazione qualità nell'insegnamento superiore ­ ruolo delle autorità pubbliche e delle istituzioni», che è una delle principali questioni e preoccupazioni del processo di Bologna. Il forum si è concluso con l'adozione da parte del CD-HER di un progetto di raccomandazione.

Il Comitato ha adottato anche raccomandazioni sulla gestione del settore dell'insegnamento superiore scaturite dal seminario «Responsabilità pubblica nell'insegnamento superiore e nella ricerca», organizzato nel 2004 nel quadro della serie di seminari ufficiali dedicati all'attuazione della riforma di Bologna.

Oltre ai lavori nell'ambito dell'educazione alla cittadinanza (chiusura dell'Anno europeo della cittadinanza mediante l'educazione) e nel settore della memoria (Seminario ministeriale di Praga e Terezin, il 24 e il 25 aprile 2006: «Insegnare la memoria. Educazione alla prevenzione dei crimini contro l'umanità»), si deve insistere in particolar modo sui lavori del Consiglio d'Europa in materia di politiche linguistiche che continuano ad essere di grande interesse per la Svizzera. Il nostro Paese può così partecipare attivamente ai numerosi sviluppi in corso in Europa, nell'interesse delle due parti.

Una delegazione svizzera ha partecipato, a Strasburgo e a Cracovia, a due seminari di preparazione alle politiche e agli standard comuni in materia di lingue scolastiche e a Strasburgo alla conferenza intergovernativa di ottobre 2006. In relazione al progetto HarmoS, la Conferenza svizzera dei direttori cantonali dell'istruzione pubblica (CDIP) è molto interessata a partecipare attivamente agli sviluppi di un simile quadro sul piano europeo. L'esperienza accumulata e il ruolo centrale svolto dalla Svizzera nell'elaborazione del Quadro europeo di riferimento per le lingue straniere depongono a favore di questa stretta collaborazione.

Nella primavera 2004, il portfolio europeo delle lingue realizzato in Svizzera per gli scolari
tra gli 11 e i 15 anni (PEL 2, scuola dell'obbligo) è stato adottato dal Comitato di validazione del Consiglio d'Europa ed è in via d'introduzione, più o meno rapida e generalizzata, nelle scuole in Svizzera. Lo sviluppo del PEL 1 (tra 7 e 11 anni) e la revisione del PEL 3 (15 anni e più) sono sulla buona strada. Un esperto svizzero è membro del Comitato di validazione e il presidente del gruppo di realizzazione dei portfolio assicura la coordinazione di un progetto del Centro europeo per le lingue vive a Graz.

4.3

Giovani

Il Consiglio d'Europa ha lanciato la campagna per i giovani «Tutti diversi ­ Tutti uguali», che si svolge da giugno 2006 a settembre 2007 e mira a promuovere la pluralità e l'uguaglianza, i diritti dell'uomo e la partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica. In Svizzera la campagna è sostenuta dalla Confederazione, in collaborazione con il settore dell'animazione giovanile e con le organizzazioni 4818

giovanili. La campagna sarà realizzata mediante progetti locali o regionali, affinché il maggior numero possibile di giovani possa mettere in pratica il messaggio. Sotto l'egida dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), le attività saranno sostenute sul piano dei contenuti e in parte anche finanziariamente da numerosi uffici federali. A livello operativo la campagna sarà seguita da INFOKLICK.CH sostegno ai bambini e ai giovani in Svizzera e dalla Federazione svizzera delle associazioni giovanili (FSAG).

4.4

Sport

Nel quadro della preparazione del progetto di budget 2006, il Segretario Generale del Consiglio d'Europa ha proposto di trasferire le attività di cooperazione nell'ambito sportivo in un nuovo accordo parziale per motivi di risparmio. L'anno 2006 è stato un anno di riflessione, durante il quale un gruppo di esperti (comitato ad hoc per l'Accordo sullo sport CAHAS) è stato incaricato di realizzare uno studio sul futuro dello sport nel Consiglio d'Europa. I risultati di questo studio sono stati presentati in occasione della 17a riunione informale dei ministri europei dello sport, che ha avuto luogo a Mosca il 20 e il 21 ottobre. I ministri hanno raccomandato la creazione di un Accordo parziale allargato sullo sport (APAS) che disciplinerà la futura cooperazione nel Consiglio d'Europa in questo ambito. La Svizzera deciderà in un secondo tempo se aderire all'accordo.

Il Comitato permanente che vigila sull'attuazione della Convenzione europea del 19 agosto 1985 sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive segnatamente nelle partite di calcio (STE 120) ha concentrato le sue attività sulla lotta contro la violenza e il teppismo negli stadi. Nell'anno in esame la sicurezza ai Campionati mondiali di calcio 2006 in Germania era al centro dell'interesse.

Sulla base di questa grande manifestazione sportiva sono state affrontate e sviluppate le questioni legate alla sicurezza. Gli insegnamenti in materia di sicurezza tratti dalla Svizzera da questi Campionati mondiali sono di particolare importanza in vista della preparazione dell'UEFA EURO 2008 in Austria e in Svizzera. Inoltre sono state create in Svizzera nuove basi legali che permettono di lottare efficacemente contro la violenza degli spettatori e dovrebbero favorire uno svolgimento più sicuro dell'UEFA EURO 2008. Grazie a queste nuove misure legislative, la Svizzera soddisfa le esigenze della Convenzione menzionata e si situa, quale Stato non membro dell'UE, a un alto livello europeo in materia di sicurezza per quanto riguarda le manifestazioni sportive. Infine, sulla base di un rapporto di autovalutazione che la Svizzera ha fornito al Comitato permanente nel 2003 e della visita di valutazione effettuata in Svizzera da un gruppo di esperti del Consiglio d'Europa nel mese di aprile 2005, il Consiglio d'Europa ha redatto
un rapporto, che è stato pubblicato in ottobre 2006. La valutazione è risultata positiva per la Svizzera.

Per quanto riguarda la Convenzione del Consiglio d'Europa contro il doping, la Svizzera ha partecipato a due riunioni del Gruppo di accompagnamento e a diversi incontri di esperti. I lavori hanno riguardato soprattutto l'elaborazione di direttive modello per programmi di prevenzione del doping e i preparativi per l'adattamento del Codice mondiale anti-doping nel 2007.

4819

Contributi finanziari della Svizzera al Consiglio d'Europa nel 2006 in CHF

1. Budget ordinario

8 145 679

2. Contributi agli Accordi parziali Dipartimento federale degli affari esteri: ­ Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa ­ Accordo parziale nel settore sociale e della sanità pubblica ­ Convenzione relativa all'elaborazione di una Farmacopea europea ­ Gruppo di cooperazione in materia di lotta contro l'abuso e il traffico illegale di stupefacenti (Gruppo Pompidou) ­ Centro europeo per l'interdipendenza e la solidarietà mondiali (Centro Nord-Sud) ­ Centro europeo per le lingue vive (Centro di Graz) ­ Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) DFI, Ufficio federale della cultura: ­ Fondo europeo di sostegno alla coproduzione e alla diffusione di opere cinematografiche e audiovisive «Eurimages» DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali: ­ Accordo parziale in materia di Carte giovani destinato a promuovere e facilitare la mobilità dei giovani in Europa

60 501 63 627 180 093 61 706 81 692 94 506 110 450

875 000

12 191

DFGP, Ufficio federale di giustizia: ­ Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO)

18 006

DATEC, Ufficio federale della comunicazione: ­ Osservatorio europeo dell'audiovisivo

58 210

3. Altri contributi Dipartimento federale degli affari esteri: ­ Progetto: «Strengthening Local Democracy in Bosnia and Herzegovina» ­ Fondo europeo per la gioventù ­ Progetto: «Integration of the Greek Community within the Georgian State» ­ Seminario sul Tribunale penale internazionale DFI, Ufficio federale della cultura: ­ Progetto: Rete europea del patrimonio «HEREIN» DATEC, Ufficio federale dell'ambiente: ­ Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna) ­ Convenzione europea del paesaggio Totale Quota della Svizzera al budget ordinario nel 2006: 2,3339 per cento.

(cifre fornite dagli Uffici interessati)

4820

140 000 76 824 97 650 40 000 16 000 68 000 46 500 10 246 635

Raccomandazioni del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa agli Stati membri Rec(2006)1 / 11 gennaio 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sul ruolo dei consigli nazionali della gioventù nello sviluppo delle politiche giovanili Rec(2006)2 / 11 gennaio 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sulle regole penitenziarie europee Rec(2006)3 / 1 febbraio 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri relativa alla Convenzione dell'UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali Rec(2006)4 / 15 marzo 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sulla ricerca sul materiale biologico di origine umana Rec(2006)5 / 5 aprile 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sul piano d'azione del Consiglio d'Europa per la promozione dei diritti e della piena partecipazione delle persone disabili alla società: migliorare la qualità di vita delle persone disabili in Europa 2006­2015 Rec(2006)6 / 5 aprile 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri relativa alle persone sfollate all'interno del proprio Paese Rec(2006)7 / 24 maggio 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sulla gestione della sicurezza dei pazienti e della prevenzione degli eventi avversi nelle cure sanitarie Rec(2006)8 / 14 giugno 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sull'assistenza alle vittime di infrazioni Rec(2006)9 / 12 luglio 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sull'ammissione, sui diritti e sui doveri degli studenti migranti e sulla cooperazione con i Paesi d'origine Rec(2006)10 / 12 luglio 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri relativa a un miglior accesso alle cure sanitarie per i rom e i nomadi in Europa Rec(2006)11 / 13 settembre 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sulla mobilità transfrontaliera dei professionisti sanitari e sulla sua incidenza sul funzionamento dei sistemi di cure Rec(2006)12 / 27 settembre 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sulla responsabilizzazione e sull'autonomizzazione dei bambini nel nuovo ambito dell'informazione e della comunicazione

4821

Rec(2006)13 / 27 settembre 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri concernente la detenzione provvisoria, le condizioni in cui viene eseguita e la realizzazione di garanzie contro gli abusi Rec(2006)15 / 8 novembre 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sul contesto, le funzioni e le responsabilità di un'organizzazione nazionale di trapianti (ONT) Rec(2006)16 / 8 novembre 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sui programmi di miglioramento della qualità per il dono di organi Rec(2006)17 / 8 novembre 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sugli ospedali in trasformazione: nuovo equilibrio tra assistenza ospedaliera e assistenza di prossimità Rec(2006)18 / 8 novembre 2006 Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri sui servizi sanitari in una società multiculturale

4822

Servizi che possono fornire informazioni su singoli settori di attività Sviluppi principali, attività di sviluppo e consolidamento della stabilità democratica

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa e OSCE; DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica di pace e sicurezza umana

Diritti dell'uomo, Convenzione europea dei diritti dell'uomo

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione degli affari internazionali, Sezione diritti dell'uomo e Consiglio d'Europa; DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario; DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica dei diritti dell'uomo

Minoranze

DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario

Lotta contro il razzismo

DFI, Commissione federale contro il razzismo; DFI, Servizio per la lotta contro il razzismo

Cooperazione giuridica

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione degli affari internazionali; DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione dell'assistenza giudiziaria internazionale; DFGP, Ufficio federale di polizia; CaF, Incaricato federale della protezione dei dati; CaF, Sezione Governo elettronico

Criminalità

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Servizio del diritto penale internazionale; DFGP, Ufficio federale di polizia

Pari opportunità fra donna e uomo

DFI, Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo

Rifugiati

DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica umanitaria e migrazione; DFGP, Ufficio federale della migrazione

Media

DFGP, Istituto federale della proprietà intellettuale, Divisione diritto d'autore e diritti affini; DATEC, Ufficio federale della comunicazione, Affari internazionali DFE, Commissione della concorrenza; DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione cinema

4823

Comuni e regioni

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa e OSCE; DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione frontiere e diritto di vicinato; DFGP, Ufficio federale di giustizia, Federalismo; Conferenza dei Governi cantonali

Popolazione

DFI, Ufficio federale di statistica, Divisione della popolazione e dell'impiego

Migrazione

DFGP, Ufficio federale della migrazione

Pianificazione del territorio

DATEC, Ufficio federale dello sviluppo del territorio, Affari internazionali

Affari sociali

DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Affari internazionali; DFE, SECO, Affari internazionali del lavoro

Sanità pubblica

DFI, Ufficio federale della sanità pubblica, Affari internazionali; DFI, Istituto svizzero degli agenti terapeutici

Protezione degli animali

DFE, Ufficio veterinario federale, Affari internazionali / Coordinamento della ricerca

Protezione dell'ambiente, della natura e del paesaggio

DATEC, Ufficio federale dell'ambiente

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa e OSCE; DFE, SECO, istituzioni multilaterali di finanziamento

Dialogo Nord-Sud

DFAE, Direzione dello sviluppo e della cooperazione, Divisione media e comunicazione

Cultura

DFAE, Divisione politica V, Centro di competenza per la politica estera culturale; DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione diritto e affari internazionali

Protezione del patrimonio culturale

DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione patrimonio culturale e monumenti storici

Educazione e affari universitari

DFI, Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca; Conferenza svizzera dei direttori cantonali dell'istruzione pubblica (CDIP)

Giovani

DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Affari internazionali / Questioni dell'infanzia, della gioventù e della vecchiaia

Sport

DDPS, Ufficio federale dello sport

4824

Siti Web dell'amministrazione federale Dipartimento federale degli affari esteri www.eda.admin.ch/eda/f/home/foreign/intorg/eurco.html Rappresentanza permanente della Svizzera presso il Consiglio d'Europa, Strasburgo www.eda.admin.ch/strasbourg_pr/f/home.html

Siti Web del Consiglio d'Europa Consiglio d'Europa www.coe.int

Assemblea parlamentare assembly.coe.int

Convenzioni del Consiglio d'Europa www.conventions.coe.int

Comitato dei ministri www.coe.int/cm

Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa (CPLRE) www.coe.int/congress

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa www.coebank.org

Corte europea dei diritti dell'uomo www.echr.coe.int

Diritti dell'uomo www.coe.int/Human_Rights

Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali www.coe.int/minorities

Commissario dei diritti dell'uomo www.coe.int/T/E/Commissioner_H.R

Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) www.coe.int/ecri

Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) www.cpt.coe.int/fr

Farmacopea europea www.pheur.org

Commissione di Venezia www.venice.coe.int

Centro Nord-Sud www.nscentre.org

Cooperazione culturale www.coe.int/T/F/Coopération_culturale

Lavoro o stage a Strasburgo www.coe.int/jobs

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