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Messaggio concernente l'organizzazione e il finanziamento delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dello Stato federale e il bicentenario della Repubblica Elvetica del 1° marzo 1995

Onorevoli presidenti e consiglieri, Con il presente messaggio vi sottoponiamo, per approvazione, un disegno di decreto federale concernente le celebrazioni per il 150esimo anniversario dello Stato federale e il bicentenario della Repubblica Elvetica e un disegno di decreto federale concernente il finanziamento delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dello Stato federale e il bicentenario della Repubblica Elvetica.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

1° marzo 1995

In nome del Consiglio federale svizzero: II presidente della Confederazione, Villiger II cancelliere della Confederazione, Couchepin

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Compendio Nel 1998 lo Stato federale svizzero festeggerà i suoi 150 anni di esistenza. Anche la commemorazione del passaggio dall'Ancien Régime alla Repubblica Elvetica, avvenuto 200 anni or sono e pietra miliare sul cammino verso la Svizzera moderna, nello stesso anno fornirà lo spunto per una riflessione approfondita sul nostro Stato.

Scopo delle commemorazioni è quello di illustrare alla popolazione il processo di fondazione e di sviluppo del nostro Stato federale, nonché il divenire della nostra società moderna. La riflessióne sulle conquiste degli ultimi 200 anni, sia in relazione alla struttura federale del nostro Stato con le sue diverse comunità culturali e linguistiche, sia in relazione ai diritti civici e di libertà affermatisi parallelamente allo sviluppo dello Stato federale, deve sensibilizzare la popolazione ai problemi e alle prospettive presenti e future del nostro Paese e favorire una discussione sul divenire della Svizzera. Questa discussione sarà necessaria soprattutto in vista della revisione totale della Costituzione federale, un progetto che dovrà trovare l'approvazione sia del Parlamento che del popolo e dei Cantoni.

La realizzazione di quei progetti che sapranno presentare in modo efficace al pubblico la fondazione del nostro Stato federale come base del nostro presente e del nostro futuro sarà quindi al centro del giubileo. Queste iniziative avranno il compito di presentare in modo comprensibile a tutti i primi passi e lo sviluppo dello Stato federale democratico da un punto di vista economico, sociale e politico. Sarà importante scegliere a questo scopo una presentazione che, attraverso i diversi media, esposizioni, ecc., sia in grado di attirare il grande pubblico. Mostrando come il nostro Stato federale abbia avuto molteplici contatti con l'estero fin dai tempi della sua fondazione, si tenterà di combattere la paura, che regna oggi, di ogni influsso proveniente dall'esterno e di promuovere l'ideale di una convivenza all'insegna della tolleranza con la popolazione straniera residente nel nostro Paese.

Accanto alle diverse manifestazioni a carattere «ufficiale», si prevede inoltre di organizzare una «giornata di festa» per tutta la popolazione il 12 settembre 1998.

Il giubileo del 1998 sarà preparato e organizzato dalla Confederazione in collaborazione con i Cantoni,
i Comuni ed i privati. La Confederazione cofinanzierà progetti gestiti da terzi, realizzerà iniziative proprie e assumerà il ruolo principale per quanto riguarda l'informazione e la coordinazione delle manifestazioni.

Allo stato attuale dei preparativi si possono fare solo calcoli approssimativi riguardo ai costi. Il fabbisogno finanziario si aggirerà presumibilmente attorno ai 24 milioni di franchi.

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Messaggio I II

Situazione iniziale 1798-1848-1998

Nel messaggio del 1° giugno 1988 concernente l'organizzazione e il finanziamento dei festeggiamenti commemorativi del 700° anniversario della Confederazione, il nostro Collegio decideva che, contrariamente alla commemorazione delle origini della Confederazione nel 1991, per i 150 anni di esistenza dello Stato federale nel 1998 sarebbe stato messo al centro il futuro della Svizzera moderna. La ricorrenza richiama alla memoria anche il bicentenario della Repubblica Elvetica, che segnò il passaggio verso la Svizzera moderna.

Nella sua risposta del 6 ottobre 1993 all'interpellanza del consigliere agli Stati Andreas Iten del 16 dicembre 1992, il nostro Consiglio confermava questa posizione. Contemporaneamente sottolineava il fatto che nell'ambito del giubileo avrebbe dovuto essere accordata importanza prioritaria alla questione della coesione nazionale e della comprensione reciproca tra le singole regioni e i diversi gruppi della popolazione del nostro Paese.

Si spiega così il motivo per cui abbiamo deciso di non prendere in considerazione il giubileo del 1648. Benché la pace di Vestfalia abbia segnato l'indipendenza totale della Confederazione dal Sacro Romano Impero e il suo riconoscimento quale Stato sovrano, questo evento non può essere messo in relazione diretta con le origini dello Stato federale nella sua forma attuale.

Il messaggio sopracitato prevedeva l'organizzazione di un'esposizione nazionale quale parte integrante del giubileo del 1998. A quell'epoca si partiva dal presupposto che già nel 1991 sarebbero state presentate prime proposte riguardo all'organizzazione dell'esposizione nazionale.

I primi progetti a questo riguardo venivano però inoltrati soltanto alla fine del 1993. Il 13 giugno 1994, visto l'incalzare del tempo, decidevamo così di organizzare le celebrazioni per il 150esimo anniversario della Stato federale e per il bicentenario della fondazione della Repubblica Elvetica come manifestazioni indipendenti dall'esposizione nazionale. La data per quest'ultima veniva fissata al 2001. Il 30 gennaio 1995 il nostro Consiglio incaricava infine i responsabili del progetto di esposizione nazionale presentato dal Canton Neuchâtel unitamente a Berna, Vaud, Friburgo e Giura di realizzare uno studio di fattibilità.

L'elaborazione di un concetto per il giubileo del 1998 veniva posta sotto
l'egida del Dipartimento federale dell'interno (DFI) in collaborazione con il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) che, in vista di tale ricorrenza, sta preparando la revisione totale della Costituzione federale.

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Lavori preliminari del Dipartimento federale dell'interno

Nella primavera del 1994 il DFI ha incontrato per la prima volta i responsabili di alcuni progetti presentati in vista del giubileo del 1998. Dopo la decisione 785

del nostro Collegio di scaglionare le due ricorrenze - giubileo nel 1998 e esposizione nazionale nel 2001 - il DFI nel luglio 1994 ha invitato alcune personalità del mondo politico, scientifico, culturale e della Conferenza svizzera dei direttori cantonali dell'educazione pubblica (CDEP) ad esprimersi su una prima serie di progetti inoltrati e sulle priorità da dare al programma del 1998.

Sempre nel luglio del 1994, i capi del DFI e del DFGP, in una lettera comune, invitavano i Cantoni ad esprimere le loro opinioni e intenzioni riguardo alla forma da dare alle celebrazioni del 1998 e ad informarli su eventuali progetti di manifestazioni commemorative per il 1998 a livello cantonale.

Da questa consultazione è risultato che il giubileo del 1998 riguarda tutto il Paese e che pertanto la Confederazione sarà chiamata ad assumere un ruolo di primo piano nell'organizzazione delle manifestazioni commemorative. Il nostro Consiglio si è visto confermato nella sua intenzione di voler mettere al centro delle celebrazioni una riflessione sulla situazione attuale e sull'evoluzione futura del nostro Paese.

Alcuni Cantoni salutavano l'idea della Confederazione di organizzare questi festeggiamenti e segnalavano la loro disponibilità a parteciparvi attivamente sottoponendo una prima serie di proposte concrete; altri ricordavano che le due ricorrenze hanno avuto ripercussioni diverse nei singoli Cantoni ed informavano su progetti di celebrazioni a livello cantonale. Un terzo gruppo di Cantoni approvava l'iniziativa presa dalla Confederazione, rinunciava però ad una partecipazione attiva alle manifestazioni federali preferendo impiegare i mezzi a disposizione per organizzare giubilei cantonali legati alla ricorrenza del 1998.

Il concetto presentato nel messaggio prevede pertanto di integrare le iniziative dei Cantoni, dove essi lo desiderino, nel programma di attività del 1998; esso affida inoltre alla Confederazione un ruolo di coordinamento e di informazione (cfr. n. 313 e 32).

Il 26 ottobre 1994 abbiamo preso atto dei risultati dei lavori preliminari. Il DFI è stato incaricato di elaborare un primo progetto di messaggio entro il mese di novembre 1994 al fine di sottoporre in consultazione ai Cantoni il concetto di giubileo del governo entro fine anno. Nell'ambito di una riunione del gruppo di contatto
Confederazione-Cantoni, tenutasi il 16 dicembre 1994, i Cantoni hanno preso conoscenza, approvandolo, del relativo documento.

Con il presente messaggio vi sottoponiamo il nostro concetto per le celebrazioni del 1 50esimo anniversario dello Stato federale e del bicentenario della Repubblica Elvetica e chiediamo lo stanziamento del credito necessario. Il concetto descritto nel messaggio contiene gli elementi principali del programma di giubileo; lascia però spazio ad aggiunte e modifiche che potranno rivelarsi necessarie al momento della pianificazione dettagliata e allorquando le iniziative dei Cantoni, dei Comuni e dei privati verrano integrate nel progetto federale.

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Significato del giubileo

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Caduta dell'Ancien Régime, istituzione della Repubblica Elvetica e fondazione dello Stato federale svizzero: pietre miliari sul cammino verso la Svizzera moderna

La fondazione dello Stato federale svizzero, avvenuta nel 1848, è al centro delle commemorazioni del 1998. La Costituzione federale del 1848 è ancor oggi il fondamento giuridico del nostro Stato; essa è stata sottoposta a revisione totale soltanto una volta, nel 1874. Le modifiche delle basi legali dovute allo sviluppo progressivo del nostro Paese sono però state integrate in una serie di revisioni parziali.

La base per un ordinamento democratico e liberale della società e dello Stato in Svizzera fu però gettata già nel 1798 con la creazione della Costituzione elvetica. Nella storiografia il periodo della Repubblica Elvetica (1798-1803) spesso non viene tenuto in debito conto. Le ragioni vanno ricercate da una parte negli eventi bellici che hanno caratterizzato quell'epoca. Non solo la caduta dell'Ancien Régime, avvenuta per cause esterne nel 1798, e i conseguenti saccheggi imputabili all'esercito di occupazione francese sono fenomeni violenti che accompagnarono la Repubblica Elvetica; tra questi va annoverato anche il fatto che la Svizzera, negli anni successivi, diventò un campo di battaglia su cui si battevano diverse forze europee (per esempio in occasione della seconda guerra delle coalizioni, 1799-1800). D'altra parte, in seguito all'imposizione della Costituzione elvetica da parte dei Francesi, la fama della Repubblica Elvetica era quella di uno Stato unitario e centralizzato che non corrispondeva più all'ordinamento della vecchia Confederazione. Questo Stato, del resto, fu ritrasformato poco dopo in un sistema prevalentemente federalista, sempre però sotto dominazione francese: ciò avvenne nel 1803, dopo diversi colpi di Stato, tramite l'Atto di Mediazione di Napoleone I.

Gran parte delle riforme attuate durante la Repubblica Elvetica furono di nuovo annullate sotto il regime della Mediazione (1803-1813) e, attraverso il Patto federale del 1815, che segnò l'inizio della Restaurazione, si ritornò al vecchio ordinamento. Molte idee realizzate durante il periodo della Repubblica Elvetica costituirono però la base dello Stato federale del 1848. Le conquiste principali in campo politico furono per esempio l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, la libertà di domicilio, la separazione dei poteri politici; in campo economico l'abolizione del sistema feudale, l'esautorazione delle
corporazioni e l'introduzione della libertà di commercio e d'industria. Notevoli progressi furono ottenuti anche nel settore scolastico e nell'ambito della politica culturale.

Il periodo della Repubblica Elvetica, rispettivamente della Mediazione, rivalutò regioni in precedenza soggette ed ebbe quindi anche conseguenze territoriali.

Dei nuovi Cantoni creati a quell'epoca esistono tuttora Argovia, Vaud, San Gallo, Turgovia, il Ticino ed i Grigioni. Con il Patto federale del 1815 si aggiunsero a questi il Vallese, Neuchâtel e Ginevra. Già all'epoca della Restaurazione, e più tardi al momento della fondazione dello Stato federale, la Confederazione contava 22 Cantoni.

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La Repubblica Elvetica non era soltanto il risultato di un intervento violento ad opera di forze esterne sull'ordinamento della vecchia Confederazione; essa era percorsa anche da tendenze illuministe e da moti rivoluzionari sorti in seguito alla Rivoluzione francese. Nemmeno la Restaurazione che, come la Repubblica Elvetica era il prodotto di forze esterne, nella fattispecie il Congresso di Vienna, riuscì a troncare le tendenze riformiste all'interno del Paese.

La fase della Rigenerazione (1830-1848) mostra in modo esemplare come le forze riformiste svizzere fossero strettamente legate agli avvenimenti esterni al Paese. Mentre però la Repubblica Elvetica e la Restaurazione furono generate principalmente da pressioni esterne, gli stessi riformisti svizzeri riuscirono a realizzare almeno in parte le rivendicazioni liberali introdotte con la rivoluzione del luglio 1830 a Parigi. Alcuni Cantoni adottarono in seguito costituzioni liberali che, contrariamente a quanto avvenuto all'estero, riuscirono in gran parte ad affermarsi.

Quanto detto vale anche per la nascita dello Stato federale. Con l'affermarsi delle idee liberali durante la guerra del Sonderbund nel 1847, la Svizzera assunse addirittura il ruolo di battistrada per la grande rivoluzione liberale del 1848 in Europa. I moti rivoluzionari nei Paesi limitrofi permisero a loro volta alla Confederazione Svizzera di adottare in quello stesso anno una Costituzione federale democratica e liberale totalmente nuova.

Le rivoluzioni del 1848, come già quelle del 1830, in Europa non furono coronate da un successo duraturo. Soltanto in Belgio, nei Paesi Bassi e in Danimarca ne emanarono costituzioni più liberali; in Piemonte, in particolare, la nuova costituzione liberale fece in seguito da base all'unità d'Italia. In Svizzera però, con la nascita dello Stato federale nel 1848, si riuscì a realizzare uno dei principi basilari della rivoluzione borghese, vale a dire la costituzione di un ordinamento democratico; questo prevedeva che i principi religiosi e feudali fossero sostituiti dalla libertà individuale e che la popolazione si liberasse dai soprusi dei potenti e dalla dominazione straniera.

Della nuova Confederazione facevano parte, come in precedenza, 22 Cantoni sovrani, le cui costituzioni, però, non potevano essere in contraddizione con la Costituzione
federale. Fondamentalmente si realizzò così il passaggio da una Confederazione di Stati ad uno Stato federale. All'organizzazione federativa di questo Stato venne però accordata grande importanza; lo si deduce per esempio dal fatto che in una fase in cui gli Stati nazionali limitrofi affermavano la loro identità attraverso un'unica lingua, la Costituzione federale sanciva già il principio del plurilinguismo. L'importanza della Confederazione rispetto al Patto federale del 1815 era però aumentata. Le fu infatti attribuita la competenza esclusiva in materia di politica estera, come pure la responsabilità principale per il mantenimento della pace e della stabilità interna. Contemporaneamente vennero proibiti tutti i patti di natura politica tra i singoli Cantoni.

Lo Stato federale del 1848 si fondava principalmente sul pensiero liberale e, di conseguenza, accordava anche le libertà economiche. Expressis verbis la libertà di commercio e d'industria venne però introdotta nella Costituzione soltanto in occasione della revisione del 1874. Il processo di industrializzazione ormai in fase avanzata, il libero commercio interno e gli scambi economici con l'e788

stero richiedevano alcuni strumenti che si affermarono con la Costituzione del 1848: l'unificazione dei pesi e delle misure, l'organizzazione unitaria delle poste sotto la responsabilità della Confederazione, il diritto di quest'ultima di coniare le monete, la nuova unità monetaria e la sovranità doganale della Confederazione con l'abolizione dei dazi interni. Furono così istituite le condizioni per uno stato democratico moderno inserito in un contesto politicamente ed economicamente omogeneo; a questo punto dovevano essere garantiti anche i diritti dell'uomo e i diritti civici. Nella Costituzione del 1848 vennero citati espressamente soltanto i principi non ancora sanciti dalle singole Costituzioni cantonali. Si trattava in particolare dell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, della libertà di domicilio (valida fino al 1866 solo per i citttadini di confessione cristiana), della libertà di stampa e di associazione.

L'organizzazione istituzionale dello Stato federale, in vigore ancora oggi, risale all'anno 1848: un Parlamento bicamerale eletto su base democratica, detto Assemblea federale, elegge il Consiglio federale come governo centrale e il Tribunale federale. In un primo tempo i cittadini maschi aventi diritto di voto, oltre ad eleggere il Consiglio nazionale, erano chiamati ad esprimersi soltanto sulle riforme costituzionali. Il diritto d'iniziativa si limitava inizialmente alla revisione totale della Costituzione federale. Fu solo nel 1874 che i movimenti di riforma democratici riuscirono ad introdurre il referendum legislativo; il diritto d'iniziativa per le revisioni parziali della Costituzione venne invece introdotto soltanto nel 1891.

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1998: Riflessione sulle conquiste passate - Discussione sul nostro futuro

Contrariamente alla nascita della vecchia Confederazione, la fondazione dello Stato federale svizzero è iscritta solo scarsamente nella memoria collettiva della popolazione. Una possibile spiegazione è data dal fatto che gli stessi riformatori dell'illuminismo e del liberalismo si appellavano alle vecchie «storie di eroi» per giustificare la necessità di un rinnovamento di tutti i valori legati all'antica Confederazione. Inoltre, anche dall'estero, la Svizzera fu ben presto recepita come «democrazia» idillica, calata in un paesaggio selvaggio-romantico.

Il fatto che il sentimento nazionale della popolazione sia legato piuttosto alla fase della vecchia Confederazione, si spiega anche con gli scontri tra liberali e conservatori che hanno caratterizzato il periodo precedente alla fondazione dello Stato federale. In questo contesto è interessante notare come la prima festa federale del 1891, istituzionalizzatasi in seguito come festa nazionale, temalizzava non già la nascila dello Slalo federale, bensì quella della vecchia Confederazione.

L'idea della Svizzera come Paese unico nel suo genere, quasi aularchico sia politicamenle che economicamenle, idea basala sulle leggende legale alla sua fondazione, è stata rievocata spesso anche nel nostro secolo, in particolare ai tempi della seconda guerra mondiale nell'ambilo della difesa spiriluale del Paese, fase in cui la Svizzera si ripiegò inleramenle su sé slessa.

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Le celebrazioni del 1998 devono quindi contribuire a rafforzare la memoria e di conseguenza l'identità e la coesione dello Stato federale moderno; allo stesso tempo il loro scopo è quello di creare le condizioni psicologiche per una riflessione sul nostro futuro.

Il giubileo offre inoltre l'opportunità di ripercorrere lo sviluppo dello Stato federale moderno dai tempi della Repubblica Elvetica fino ai giorni nostri, riportandolo alla memoria non solo come parametro storico, ma anche come fondamento della Svizzera moderna e come base per la Svizzera di domani.

Uno degli elementi portanti del giubileo sarà la discussione sulle conquiste attribuibili allo sviluppo del nostro Stato. In primo luogo vanno ricordati in questo contesto gli sviluppi economici e, ivi connessi, gli sviluppi sociali che hanno caratterizzato il divenire dello Stato federale. Si tratterà di mostrare che la nascita dello Stato federale svizzero non si basa soltanto sulla Repubblica Elvetica e sulle tendenze riformiste del periodo successivo ma anche sulla volontà di continuare un processo iniziato; questa volontà si manifesta ancora nel corso del Diciannovesimo secolo con l'introduzione del referendum legislativo (1874), dell'iniziativa per le revisioni parziali della Costituzione (1891) o con l'introduzione di una legislazione in materia di lavoro e di sicurezza sociale (legge sulle fabbriche 1877, legge sull'assicurazione contro le malattie e gli infortuni 1900-1912).

Questo processo storico mette in evidenza il fatto che uno Stato, contrariamente ad un'entità immutabile, deve progredire se vuole sopravvivere. Se, nell'ambito del giubileo del 1998, si riuscirà ad avvicinare la popolazione a queste riflessioni storiche, essa potrà anche essere sensibilizzata maggiormente ai problemi del presente e ai cambiamenti necessari per il nostro futuro.

Tale processo di sensibilizzazione e la discussione sulle conquiste principali del nostro Stato (democrazia referendaria, federalismo, diritti fondamentali) in vista del loro valore attuale, nel 1998 assumeranno un significato particolare. Infatti, come già detto, entro tale anno vogliamo procedere alla revisione totale della Costituzione federale. Questo progetto dovrà essere approvato dal Parlamento, dal popolo e dai Cantoni; l'illustrazione del processo di sviluppo del nostro Stato
federale, in particolare anche dei principi iscritti nelle Costituzioni federali del 1848/1874, potrà quindi servire da preparazione alla votazione popolare.

Un'attenzione particolare dovrà essere dedicata al rapporto tra la Svizzera, l'Europa ed il mondo. Va ricordata qui non solo l'adesione della Svizzera a diversi trattati e organizzazioni internazionali quali per esempio l'adesione alla Convenzione di Ginevra nel 1864 o alla Società delle Nazioni nel 1920; vanno ricordati in particolare i diversi influssi esterni che hanno caratterizzato in modo determinante la nascita e lo sviluppo del nostro Stato federale (cfr. n.

21). Persine l'organizzazione del nostro sistema bicamerale si basa infatti sul modello americano.

Nell'opinione dei Paesi limitrofi la Svizzera del Diciannovesimo secolo era uno Stato molto progressista, al punto da diventare rifugio privilegiato per personalità quali Napoleone III, Richard Wagner, Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi e Michail Bakunin. In quel periodo la Svizzera era però anche Paese d'e790

migrazione. Risale infatti al Diciannovesimo secolo l'esodo di molti cittadini svizzeri verso Paesi limitrofi o d'oltreoceano in cerca di condizioni di vita migliori.

Attraverso l'illustrazione delle molteplici relazioni con l'estero si potrà mostrare come la Svizzera si sia affermata come Stato sovrano non solo a dispetto ma proprio anche in virtù dei suoi rapporti di scambio con l'estero. Partendo da questa constatazione sarà possibile promuovere un'ampia discussione su tutti i problemi fondamentali che caratterizzano il rapporto tra la Svizzera e gli altri Paesi, sia europei che extra-europei. Questa riflessione permetterà inoltre di concepire la convivenza con la popolazione straniera all'interno del nostro Paese non più come minaccia per la nostra identità, ma piuttosto come arricchimento della stessa.

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Concetto per la struttura e la realizzazione del giubileo

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Temi principali del giubileo

Conformemente agli obiettivi del giubileo del 1998, l'elemento principale delle commemorazioni sarà la diffusione di dati storici scientificamente riconosciuti relativi allo sviluppo politico, economico e sociale della Svizzera nel Diciannovesimo e Ventesimo secolo. In tal modo si potrà promuovere una migliore conoscenza delle conquiste e delle realtà storiche dello Stato federale moderno, realtà che, contrariamente agli eventi del 1291, sono comuni a tutte le cittadine ed i cittadini della Svizzera attuale. Al tempo stesso si tratterà di migliorare la comprensione per la posizione del nostro Paese nel contesto europeo e mondiale e di puntare lo sguardo sulle sfide cui il sistema politico svizzero dovrà far fronte in futuro.

Questi temi verranno affrontati nell'ambito dei seguenti tre gruppi di attività: 311 311.1

Progetti Considerazioni generali

Come descritto nel numero 12, il DFI nella primavera del 1994 ha incontrato i responsabili di alcuni progetti presentati da gruppi privati in vista del giubileo del 1998. Una lunga serie di iniziative, sottoposte allora ad un primo esame, è dedicata a ricerche storiche e sociologiche, rispettivamente alla diffusione dei risultati di tali ricerche. Un'altra serie di progetti avanza già sin d'ora proposte concrete sul modo di presentare, nei diversi media, i temi del giubileo in modo attraente per il pubblico.

Nel frattempo il DFI ha accolto altre proposte di progetti gestiti da gruppi privati. Ne fanno parte alcune iniziative cofinanziate da Cantoni e Comuni, nonché alcuni progetti che i Cantoni propongono alla Confederazione quale loro contributo per il giubileo, auspicando una partecipazione finanziaria della stessa. Un'apposita commissione di esperti, nominata dal DFI, sceglierà una serie di progetti privati da sostenere con un contributo finanziario della Confederazione.

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Alcune istituzioni della Confederazione, quali per esempio il Museo nazionale svizzero e l'Archivio federale parteciperanno inoltre al giubileo del 1998 con una serie di iniziative proprie.

311.2

Progetti di terzi

Gran parte dei progetti di questa categoria proviene dagli ambienti della ricerca storica. Per quanto riguarda le richerche sul nostro Paese negli ultimi 200 anni, va detto che, particolarmente per il Ventesimo secolo, esistono tuttora lacune nei settori della storia economica, della storia sociale e della storia delle mentalità. La Confederazione, in questo campo, può assumere da una parte una funzione di coordinazione e, dall'altra, può incitare i diversi istituti universitari a promuovere nuovi studi scientifici (sotto forma di tesi di laurea e di dottorato).

Uno dei compiti principali della Confederazione sarà la diffusione dei contenuti del giubileo; in quest'ambito essa non si limiterà al coordinamento e all'informazione bensì parteciperà finanziariamente alla realizzazione di progetti.

Alcuni gruppi di ricerca hanno già presentato diversi progetti del tipo menzionato. Il loro intento è quello di tematizzare il periodo della Repubblica Elvetica, come pure la fondazione e lo sviluppo dello Stato federale attraverso esposizioni, pubblicazioni e convegni. Temi centrali oggigiurno ancora poco esplorati saranno per esempio la storia economica e sociale del Diciannovesimo e del Ventesimo secolo. In una prima fase questi progetti verteranno quindi principalmente sulla riflessione e la diffusione di temi di ricerca finora poco studiati; in un secondo tempo si tratterà di discutere e di attualizzare i risultati di ricerche passate. Gran parte delle iniziative di questo gruppo si rivolge in primo luogo ad un pubblico di addetti ai lavori. Diversi progetti presentati da gruppi di ricerca si propongono però di coinvolgere larghe fasce della popolazione attraverso una presentazione adeguata dei contenuti.

D'altro canto esistono diversi gruppi di esperti provenienti dagli ambienti della radio, della televisione, del cinema, dell'editoria, dei musei ecc. ecc., che hanno già elaborato iniziative proprie. I loro progetti si propongono di avvicinare il grande pubblico ai risultati delle ricerche storiche e, su questa base, di suscitare una riflessione su tutte le questioni legate al futuro del nostro Paese. Da una parte si prevede la diffusione, attraverso i diversi media, di trasmissioni e articoli che porranno gli eventi salienti legati allo sviluppo del nostro Stato federale in un contesto storico vasto,
che tenga conto anche delle implicazioni europee.

Sono previste inoltre esposizioni temporanee che, sulla base di documenti d'epoca, approfondiranno singoli temi del periodo legato al giubileo. Il ventaglio dei temi proposti è assai vasto. Un gruppo di esperti intende per esempio illustrare le vicende politiche del 1848 in Svizzera e in altri Paesi europei coinvolti nelle rivoluzioni di quegli anni attraverso una serie di caricature dell'epoca. Un altro gruppo tematizzerà la progressiva urbanizzazione del nostro Paese, riflettendo su vantaggi e svantaggi dello spazio vitale urbano. Vi è inoltre una serie di progetti dedicati alla ricerca di soluzioni innovative per una migliore coesione all'interno del Paese. Si pensa qui alle diverse comunità linguistiche, ma 792

anche ai diversi gruppi della popolazione quali, per esempio, anziani e giovani, popolazione rurale e popolazione urbana, Svizzeri e stranieri.

Organizzazione La scelta dei progetti gestiti da terzi sarà effettuata da un'apposita commissione, nominata dal DFI e composta di esperti provenienti dalle diverse regioni linguistiche. In questo modo sarà garantita una distribuzione equa e imparziale dei mezzi finanziari a disposizione. La commissione, che verrà nominata verso la fine dell'estate 1995, nell'autunno dello stesso anno sottoporrà al DFI le sue proposte in vista della selezione definitiva dei progetti (cfr. n. 32).

La commissione di esperti potrà avvalersi del sostegno dell'Ufficio federale della cultura che, in collaborazione con l'Archivio federale, dove necessario farà ricorso alla consulenza degli ambienti universitari.

Il DFI opererà la scelta definitiva dei progetti gestiti da privati. Questo Dipartimento deciderà anche dei contributi da attribuire alle singole iniziative e, nell'ambito di contratti scritti, fisserà le condizioni di pagamento con i rispettivi responsabili.

Durante la fase di realizzazione dei progetti, i lavori di informazione e di coordinazione saranno posti sotto l'egida dell'Ufficio federale della cultura che fungerà da interlocutore principale per i responsabili.

Costi I preventivi presentati finora per una parte dei progetti gestiti da terzi descritti sopra ammontano ad un totale di circa 40 milioni di franchi. Manca tuttora il bilancio preventivo per una serie di altre iniziative, vuoi perché i loro responsabili stanno ancora vagliando possibilità di collaborazione con altri enti, vuoi perché i lavori preliminari finora svolti non permettono ancora una stima realistica dei costi effettivi.

Le iniziative gestite da gruppi privati, se non potranno essere finanziate interamente dalla Confederazione, potranno però beneficiare di un contributo federale. Si potrà fare un'eccezione per i progetti la cui finalità corrisponde esattamente a quella del giubileo, i cui responsabili dimostrano però di non essere in grado di finanziare o di far finanziare le loro iniziative da terzi. In questi casi la Confederazione potrà assumere per intero o in parte i loro costi di realizzazione.

Conformemente alle finalità generali delle celebrazioni del 1998, dovranno essere privilegiate
le iniziative che si rivolgono ad un pubblico vasto. Per raggiungere questo scopo saranno necessarie non solo una presentazione efficace dei contenuti, ma anche una scelta accurata dei media. Tutto ciò avrà conseguenze finanziarie non trascurabili.

Per la realizzazione di progetti gestiti da terzi saranno messi a disposizione 11,5 milioni di franchi. Tale somma si giustifica da una parte con la grande varietà dei progetti inoltrati e con la densità dei contenuti da presentare; dall'altra con la necessità di rendere accessibili alla popolazione temi che le sono poco familiari con strumenti di diffusione efficaci.

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311.3

Progetti della Confederazione

Oltre al sostegno che accorderà a progetti gestiti da privati, la Confederazione parteciperà al giubileo del 1998 con le sue proprie istituzioni: II Museo nazionale svizzero nel 1998 festeggerà i suoi cent'anni di esistenza.

Fondato nell'intento di salvaguardare le testimonianze sia della cultura elitaria che della vita quotidiana in Svizzera per le generazioni future, questo museo nel 1998 assumerà un ruolo importante nell'ambito della visualizzazione della nostra storia. Ciò vale soprattutto per la sua filiale di Prangins, che verrà inaugurata con ogni probabilità nel 1998, e che esporrà principalmente oggetti del periodo storico legato al giubileo.

Le esposizioni che avranno luogo in quell'anno, e in particolare l'esposizione inaugurale di Prangins, costituiranno i punti salienti delle manifestazioni commemorative ufficiali.

L'Archivio federale, che fu fondato già nel 1798 dai Consigli legislativi della Repubblica Elvetica col titolo di Archivio nazionale, e che nel 1848 fu integrato nell'Amministrazione federale, in vista del giubileo del 1998 sta preparando una grande esposizione e un inventario, sotto forma di pubblicazione e di banca dati, sulle Costituzioni svizzere.

In stretta collaborazione con altre istituzioni parallele l'Archivio federale, sempre in vista del giubileo, sta inoltre lavorando ad un progetto il cui filo conduttore è «Conserviamo la nostra memoria». Scopo dell'iniziativa è quello di conservare tutti i documenti scritti, sonori e visivi di importanza nazionale che riflettono la storia del nostro Paese negli ultimi due secoli. Gran parte di questo materiale, conservato da istituzioni della Confederazione quali l'Archivio federale, la Biblioteca nazionale, la Fonoteca nazionale, come pure dalla Cineteca svizzera e dalla SSR si sta deteriorando progressivamente o è addirittura già andato perso. Lavorando in collaborazione con le istituzioni citate, l'Archivio federale sta elaborando misure volte a conservare, a rendere accessibile e a diffondere questa parte importante del patrimonio culturale svizzero.

Costi Per la realizzazione dei progetti della Confederazione si stimano costi totali di 5,5 milioni di franchi. Non sono compresi in questa stima i costi per le manifestazioni inaugurali del museo di Prangins, che saranno iscritti nei preventivi ordinari dei prossimi
anni. Circa 2,5 dei 5,5 milioni preventivati saranno destinati alle manifestazioni commemorative organizzate dal Museo nazionale svizzero e dall'Archivio federale. Altri 3 milioni serviranno a finanziare il progetto «Conserviamo la nostra memoria».

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Manifestazioni

Con questo termine si allude a tutte le cerimonie ufficiali che avranno luogo in occasione del giubileo, in modo particolare ai festeggiamenti del Parlamento e del Consiglio federale. Inoltre si terrà anche una cerimonia ufficiale di carattere internazionale alla quale saranno invitati il corpo diplomatico e i rappre794

sentami dei Cantoni. Per quanto riguarda l'organizzazione dei festeggiamenti del Parlamento, l'iniziativa sarà lasciata a quest'ultimo.

Non vanno dimenticate in questo contesto le manifestazioni che avranno luogo nei singoli Cantoni. La Confederazione, qui, sarà chiamata soprattutto ad assumere un ruolo di coordinazione e di informazione (cfr. n. 313).

Si prevede inoltre di organizzare una festa «ufficiale» per la popolazione il 12 settembre 1998. Questa data si presta bene allo scopo, in quanto nello stesso giorno dell'anno 1848 la Dieta ha preso atto dell'accettazione della Costituzione federale da parte del popolo. Poiché il 12 settembre 1998 sarà un sabato, gran parte della popolazione potrà partecipare alle manifestazioni previste.

La giornata in questione finora non è ancora stata pianificata nei dettagli. È ovvio comunque che la Confederazione non potrà organizzarla senza l'appoggio dei Cantoni e, in modo particolare, delle diverse associazioni del nostro Paese. Buona parte delle associazioni esistenti tutt'oggi, per esempio la Società Elvetica (chiamata attualmente Nuova Società Elvetica), la Società svizzera di utilità pubblica, le diverse società scientifiche e artistiche, ma anche le cosiddette associazioni popolari quali l'Unione svizzera delle corali, la Società federale di lotta svizzera o di ginnastica, sono state fondate nel tardo Diciottesimo 0 nella prima metà del Diciannovesimo secolo; in questo periodo esse hanno contribuito in modo determinante a rafforzare nella popolazione la volontà di coesione e di unità necessarie alla costituzione del nostro Stato federale.

La Confederazione, a sua volta, potrà sottolineare il carattere «popolare» della festa ricorrendo per esempio ad azioni speciali delle sue aziende di servizio (PTT, FFS). Le Ferrovie federali, del resto, nel 1998 festeggeranno un loro proprio giubileo; nel 1898, infatti, dapprima il Parlamento, in seguito anche il popolo ed i Cantoni vararono la legge federale concernente l'acquisto e l'esercizio di strade ferrate, avviando così il processo di statalizzazione delle ferrovie, che la Svizzera fu uno dei primi Paesi in Europa a realizzare.

Costì

1 costi totali di queste diverse manifestazioni sono valutati a 5 milioni di franchi, di cui 1 milione sarà riservato per i festeggiamenti ufficiali del Consiglio federale e del Parlamento e per la cerimonia internazionale; 4 milioni di franchi saranno invece destinati alla festa popolare (infrastrutture, contributi alle manifestazioni commemorative organizzate dalle diverse società, compenso per i contributi delle aziende di servizio, ecc.).

313

La Confederazione come centro d'informazione e di coordinazione

Nel 1998 verranno privilegiati soprattutto i progetti in grado di attirare l'attenzione del grande pubblico sulla costituzione e lo sviluppo dello Stato federale nonché sulle sue prospettive future. La realizzazione di iniziative gestite da terzi con l'appoggio della Confederazione si farà su base contrattuale. In quest'ambito la Confederazione si limiterà quindi ad esercitare una funzione di con795

trollo. La realizzazione dei progetti della Confederazione verrà affidata alle istituzioni elencate nel numero 311.

Per il giubileo del 1998 si rinuncerà quindi alla nomina di un delegato. Tale decisione si giustifica anche con il fatto che, in confronto ai festeggiamenti del 1991, nel 1998 è previsto un numero minore di manifestazioni.

Per assicurare una concertazione ideale di tutte le attività commemorative e per attirare un pubblico numeroso, la Confederazione sarà chiamata ad assumere un ruolo di coordinazione e di informazione; dove necessario e dove possibile dovrà pure sostenere l'organizzazione dei progetti gestiti da privati, dai Cantoni e dai Comuni. Per la realizzazione del giubileo e, in particolare per la pianificazione dettagliata delle singole manifestazioni, la Confederazione dovrà far capo alla collaborazione di diverse istituzioni e organizzazioni sia pubbliche che private; solo così sarà possibile mettere in atto un programma di manifestazioni attraente e variato.

Questo ruolo spetterà all'Ufficio federale della cultura che, nel triennio 1996-1998, dovrà assumere personale ausiliario per un totale di 1,5 unità di lavoro. L'Ufficio federale della cultura sarà chiamato a svolgere i seguenti compiti: - controllo dei progetti regolati da un contratto; - coordinazione dei progetti gestiti o cofinanziati dalla Confederazione; - sostegno alla coordinazione delle attività organizzate per iniziativa propria dai Cantoni e dai Comuni; - laddove le risorse della Confederazione lo permetteranno, integrazione nel programma delle commemorazioni federali di progetti organizzati dai Cantoni e dai Comuni (qualora questi lo desiderino); - elaborazione di idee per la realizzazione di progetti, centro di coordinazione per le iniziative cantonali, lavori di coordinazione nell'ambito della festa popolare descritta nel numero 312; - gestione dei contatti e della collaborazione con organizzazioni ed istituzioni che parteciperanno al programma di giubileo; - informazione della popolazione: calendario delle manifestazioni, locandine, comunicati stampa.

Costi I costi per le attività di coordinazione e d'informazione della Confederazione ammonteranno a due milioni di franchi. Accanto ai costi per le pubblicazioni (calendario delle manifestazioni, locandine), sono compresi anche circa 525 000 franchi
destinati a finanziare il personale ausiliario (1,5 unità di lavoro), attribuito a titolo supplementare al DFI e assunto dall'Ufficio federale della cultura per un periodo di tre anni.

32

Organizzazione

L'organizzazione e la realizzazione del giubileo saranno poste sotto l'egida del DFI - in collaborazione con il DFGP e la Cancelleria federale. II DFGP sarà responsabile dei lavori preliminari relativi alla revisione totale della Costitu796

zione federale. Per la pianificazione in dettaglio e per la fase di realizzazione, i lavori di coordinazione verranno inoltre svolti da un gruppo di lavoro interdipartimentale.

Il DFI riunirà un gruppo di lavoro composto di esperti provenienti da tutte le regioni linguistiche che, in vista di una scelta definitiva, entro l'autunno 1995 proporrà al Dipartimento una lista di progetti gestiti da terzi. Il DFI fisserà inoltre l'ammontare dei contributi da attribuire ai singoli progetti. La loro realizzazione avverrà su base contrattuale.

L'Ufficio federale della cultura assumerà i compiti elencati nel numero 313 e realizzerà i progetti della Confederazione che gli saranno stati affidati. L'Archivio federale sarà responsabile delle manifestazioni commemorative ideate dai suoi collaboratori; sarà inoltre posta sotta la sua egida la realizzazione di tutte le misure legate al progetto «Conserviamo la nostra memoria», vale a dire la conservazione, l'accessibilità e la diffusione del patrimonio audiovisivo e scritto oggi particolarmente soggetto al degrado.

33

Intervento parlamentare

II 14 dicembre 1994 il consigliere nazionale Andreas Gross presentava un postulato, nel quale ci invitava ad esaminare la proposta di istituzione di un fondo per le pubblicazioni; scopo di tale fondo avrebbe dovuto essere quello di migliorare le conoscenze storiche della popolazione relative agli eventi ed alle conquiste del periodo legato al giubileo mediante la pubblicazione di studi, ricerche scientifiche e documenti originali dell'epoca.

La richiesta del postulante può essere soddisfatta parzialmente nell'ambito del concetto relativo al giubileo presentato in questo messaggio. Abbiamo pertanto accolto l'intervento; quest'ultimo potrà essere tolto di ruolo nell'ambito dell'approvazione dei decreti federali qui proposti.

4

Revisione totale della Costituzione

Scopo di tutte le manifestazioni commemorative del 1998 ideate dalla Confederazione sarà quello di sensibilizzare l'opinione pubblica del nostro Paese al processo che ha portato alla nascita e allo sviluppo dello Stato federale; questa sensibilizzazione è necessaria per promuovere un'ampia discussione sulle sfide ed i problemi attuali e futuri, nonché sulla via che la Svizzera percorrerà nei decenni a venire.

Dando seguito ad una serie di interventi parlamentari si potrà così preparare il terreno per la revisione totale della Costituzione federale.

Perché la realizzazione di questa importante iniziativa sia portata a termine con successo, è necessaria non solo l'approvazione del Parlamento, ma anche quella di popolo e Cantoni. Per ottenere questa approvazione sarà necessario divulgare conoscenze sulle conquiste ed i valori legati alla Costituzione federale come fondamento del nostro Stato. Non potrà inoltre mancare la volontà di adattare questo documento alle esigenze dei tempi.

797

Si prevede di presentare un primo rapporto sulla revisione totale entro la metà del 1995. Nel 1998 la Costituzione federale riveduta potrà essere approvata dal Parlamento e sottoposta al voto popolare nell'anno successivo al giubileo, al più tardi entro la primavera del 1999.

5 51

Conseguenze finanziarie Per la Confederazione

Una diffusione su larga scala dei temi in discussione nel 1998 non è realizzabile senza gli appositi mezzi finanziari. Lo stesso dicasi per la conservazione, citata sopra, dei documenti relativi al periodo in questione e, seppure in misura minore, per la realizzazione delle manifestazioni previste.

Allo stadio attuale della pianificazione è possibile solo una stima approssimativa dei costi complessivi dei festeggiamenti (cfr. n. 311, 312, 313). Quale termine di paragone si è dunque fatto ricorso alle esperienze ed ai risultati dei festeggiamenti commemorativi del 1991 per il 700° anniversario della Confederazione. Il bilancio federale sicuramente non permette celebrazioni costose e i mezzi finanziari a disposizione dovranno essere nettamente inferiori agli 83 milioni (di cui 20 milioni di introiti propri) spesi nel 1991. I costi complessivi per il 1998 vengono stimati a 24 milioni di franchi.

In particolare si dovrà evitare che le spese effettive superino i costi preventivati.

Si cercherà di prevenire questo rischio attribuendo ad ogni singolo progetto gestito da privati un contributo federale legato a condizioni ben precise, elencate in un contratto. I progetti realizzati sotto la responsabilità della Confederazione e le singole manifestazioni in programma dovranno fare l'oggetto di una pianificazione finanziaria dettagliata, per evitare che i costi preventivati vengano superati.

Ricapitolazione dei costi

Mio fr.

Progetti gestiti da terzi Progetti della Confederazione Manifestazioni Informazione e coordinazione (compresi i costi per il personale) . . .

Totale dei costi lordi

11,5 5,5 5

52

2 24

Per i Cantoni e i Comuni

Le manifestazioni organizzate dai Cantoni e dai Comuni sono a carico di quest'ultimi. Qualora lo desiderassero, essi possono comunque richiedere la consulenza e l'aiuto della Confederazione. Progetti gestiti da privati, che i Cantoni e i Comuni realizzeranno in collaborazione con la Confederazione nell'ambito del concetto qui descritto, potranno beneficiare di un contributo federale. Anche in questi casi Cantoni e Comuni dovranno però assumersi una parte dell'onere finanziario e, probabilmente, dei costi per il personale.

798

6

Ripercussioni sull'effettivo del personale

Nel triennio 1996-1998 l'Ufficio federale della cultura dovrà poter disporre di personale ausiliario in ragione di 1,5 unità di lavoro. Questi posti verranno richiesti quale supplemento all'effettivo che il Parlamento attribuisce annualmente al DFI; essi verranno finanziati con i crediti speciali del giubileo 1998.

7

Programma di legislatura

Questo progetto non è stato annunciato nel rapporto sul programma di legislatura 1991-1995. Al momento in cui quest'ultimo è stato elaborato, non si era ancora deciso se il giubileo del 1998 sarebbe stato organizzato in concomitanza con l'esposizione nazionale. L'urgenza attuale è determinata dalla scarsità del tempo a disposizione.

8

Basi giuridiche

II concetto qui presentato prevede che la Confederazione assuma un ruolo di primo piano per quanto riguarda l'organizzazione ed il finanziamento delle manifestazioni commemorative. Alla domanda, se la Confederazione sia autorizzata ad organizzare e finanziare simili eventi, è già stato risposto più volte.

Nel messaggio concernente l'organizzazione e il finanziamento dei festeggiamenti commemorativi del 700° della Confederazione (FF 1988 II 1085) le è stata riconosciuta per tale ricorrenza una competenza tacita, di merito (inhérent power). Questo tipo di competenza viene riconosciuto laddove si tratti di una materia che, per sua natura, cade sotto la responsabilità della Confederazione per cui, in questo contesto, si può parlare anche di competenza in virtù dell'organizzazione federale dello Stato (cfr. Peter Saladin, BV-Kommentar, art. 3, marg. 134 segg.). Questa competenza tacita trova applicazione anche nel caso qui discusso. Considerando che nel 1998 saranno al centro dell'attenzione la nascita e lo sviluppo dello Stato federale stesso, non vi è dubbio alcuno che la Confederazione debba occuparsi dell'organizzazione del giubileo. Il messaggio concernente l'organizzazione e il finanziamento del Settecentesimo, citato sopra, si basava inoltre anche sulla competenza implicita della Confederazione in materia di promozione della cultura. Benché nel 1998 le manifestazioni culturali in senso stretto abbiano un peso minore che nel 1991 - al centro vi sarà infatti la discussione su una serie di eventi storici ben precisi -, per una parte del giubileo del 1998 potrà essere riconosciuta alla Confederazione anche questa competenza culturale.

9

Forma dell'atto legislativo

La realizzazione dei festeggiamenti commemorativi, per la Confederazione, non è un compito permanente, bensì limitato nel tempo. In queste circostanze, bisogna prevedere la forma legale del decreto federale di obbligatorietà generale giusta l'articolo 6 della legge sui rapporti fra i Consigli.

799

Per coprire le spese, occorre stanziare un credito mediante un decreto speciale che non contiene norme di diritto. Per questo motivo si propone la forma del decreto federale semplice a norma dell'articolo 8 della legge sui rapporti fra i Consigli.

800

Decreto federale Disegno concernente le celebrazioni per il 150esimo anniversario dello Stato federale e il bicentenario della Repubblica Elvetica del

L'Assemblea federale della Confederazione Svizzera, visto il messaggio del Consiglio federale del 1° marzo 1995'', decreta: Art. l Principio In occasione del 150esimo anniversario dello Stato federale e del bicentenario della Repubblica Elvetica, la Confederazione organizza una serie di attività.

Art. 2 Collaborazione Per l'organizzazione e la realizzazione del giubileo, la Confederazione collabora con i Cantoni, i Comuni e i privati.

Art. 3 Aiuti finanziari La Confederazione può sostenere finanziariamente attività di terzi nell'ambito dei festeggiamenti. Le prestazioni verranno accordate a singoli progetti; il loro ammontare sarà fissato contrattualmente nell'ambito dei crediti votati.

Art. 4 Finanziamento L'Assemblea federale accorda, con decreto federale semplice, l'importo massimo per il finanziamento delle spese.

Art. 5 Esecuzione L'esecuzione del presente decreto spetta al Consiglio federale.

Art. 6 Referendum ed entrata in vigore 1 II presente decreto, di obbligatorietà generale, sottosta al referendum facoltativo.

2 II Consiglio federale ne determina l'entrata in vigore.

7473

"FF 1995 II 783

801

Decreto federale

Disegno

concernente il finanziamento delle celebrazioni per il ISOesimo anniversario dello Stato federale e il bicentenario della Repubblica Elvetica del

L'Assemblea federale della Confederazione Svizzera, visto l'articolo 4 del decreto federale del '* concernente le celebrazioni per il 150esimo anniversario dello Stato federale e il bicentenario della Repubblica Elvetica; visto il messaggio del Consiglio federale del 1° marzo 19952), decreta:

Art. l 1 Per il finanziamento delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dello Stato federale e il bicentenario della Repubblica Elvetica viene accordato un credito-quadro di 24 milioni di franchi.

2 Per il triennio 1996-1998 al DFI viene attribuito personale ausiliario supplementare in ragione di 1,5 unità di lavoro.

3 II fabbisogno finanziario annuo è contemplato nel preventivo.

Art. 2 II presente decreto, che non è di obbligatorietà generale, non sottosta al referendum.

7474

»RU ...; FF 199S II > FF 1995 II 783

2

802

Schweizerisches Bundesarchiv, Digitale Amtsdruckschriften Archives fédérales suisses, Publications officielles numérisées Archivio federale svizzero, Pubblicazioni ufficiali digitali

Messaggio concernente l'organizzazione e il finanziamento delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dello Stato federale e il bicentenario della Repubblica Elvetica del 1° marzo 1995

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1995

Année Anno Band

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95.020

Numéro d'affaire Numero dell'oggetto Datum

02.05.1995

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783-802

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