Rapporto della Delegazione delle finanze alle Commissioni delle finanze del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati concernente l'alta vigilanza sulle finanze della Confederazione nel 2014 del 31 marzo 2015

Onorevoli colleghi, conformemente all'articolo 51 capoverso 4 della legge del 13 dicembre 2002 sul Parlamento (LParl, RS 171.10), vi sottoponiamo il rapporto della Delegazione delle finanze delle Camere federali concernente la sua attività nell'anno trascorso.

In applicazione dell'articolo 14 capoverso 3 della legge federale del 28 giugno 1967 sul Controllo federale delle finanze (LCF, RS 614.0), il Controllo federale delle finanze sottopone ogni anno alla Delegazione delle finanze e al Consiglio federale un rapporto sulla portata e sugli aspetti più importanti della sua attività di revisione, sugli accertamenti e sulle valutazioni più rilevanti, nonché sulle revisioni in sospeso e sui motivi di eventuali ritardi.

Vi presentiamo di seguito una panoramica dei principali affari esaminati nel 2014.

31 marzo 2015

In nome della Delegazione delle finanze delle Camere federali: Il presidente, Pirmin Schwander, consigliere nazionale La vicepresidente, Anita Fetz, consigliera agli Stati

2015-1931

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Compendio Il presente rapporto d'attività contiene gli affari più importanti che la Delegazione delle finanze ha trattato nel corso del 2014. Il compendio offre una sintesi dei temi che hanno maggiormente occupato la Delegazione.

Considerazioni tratte dal rapporto d'inchiesta delle Commissioni delle finanze (CdF) e delle Commissioni della gestione (CdG) concernente il progetto informatico INSIEME: la Delegazione delle finanze ha preso atto delle osservazioni che le sono state indirizzate e riconosce la necessità di procedere a chiarimenti e di intervenire in diversi ambiti. In primo luogo, per quanto riguarda i rapporti con il Controllo federale delle finanze (CDF) si tratta di sapere se quest'ultimo deve limitarsi a mettere a disposizione informazioni oppure se e in che forma deve fornire le sue valutazioni alla Delegazione delle finanze. Secondo, occorrerà decidere se in futuro la Delegazione delle finanze intenderà verificare più spesso da sé la plausibilità delle informazioni, ad esempio mediante ulteriori verifiche dirette, con il coinvolgimento di esperti o tramite la propria segreteria. Terzo, in vista di una definizione più mirata delle priorità è indispensabile chiarire secondo quali criteri la Delegazione delle finanze sceglie gli affari da trattare. In futuro sarà necessario concentrarsi maggiormente sui temi importanti in funzione dei rischi. Quarto, il ruolo e i compiti della Segreteria dovranno essere rivisti. Infine, occorrerà discutere le raccomandazioni del rapporto INSIEME riguardanti l'impiego sistematico e attivo degli strumenti di alta vigilanza, l'informazione del pubblico e la collaborazione degli organi parlamentari di alta vigilanza.

Revisione della legge sul Controllo delle finanze (LCF): il CDF ha proposto alla Delegazione delle finanze di assoggettare alla sua vigilanza anche l'Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (INSAI). Secondo la Delegazione, la sua esclusione dalla vigilanza esercitata dal CDF, dovuta a motivi storici, non è più opportuna. Ha pertanto proposto alla CdF-S di presentare una mozione per chiedere lo stralcio dell'articolo 19 capoverso 1 lettera b LCF. Le Camere hanno inoltre trattato la mozione «Vigilanza esercitata dal CDF. Modifica della LCF» la quale, sulla base dei risultati dell'inchiesta sul progetto INSIEME, chiedeva
in particolare modifiche riguardanti la presentazione dei rapporti di verifica ai capidipartimento, la comunicazione alle Commissioni della gestione di lacune sostanziali constatate nella gestione degli affari, la notifica di lacune agli uffici che assumono compiti interdipartimentali e la vigilanza sull'attuazione delle raccomandazioni pendenti importanti.

Strategia informatica della Confederazione: nel 2014 la Delegazione delle finanze aveva rivolto una serie di raccomandazioni al Consiglio federale. Esse riguardavano il rilevamento completo del personale TIC, l'assunzione della responsabilità da parte delle direzioni degli uffici, l'applicazione delle istruzioni TIC, la selezione dei progetti chiave in materia di TIC, l'impostazione dei crediti per i grandi progetti, l'ulteriore sviluppo nei settori della gestione progettuale e della direzione da parte degli uffici nonché nel sistema di controllo TIC, e infine l'ulteriore sviluppo della gestione del portafoglio dei progetti informatici e del sistema di rapporto al Consi-

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glio federale. In sintesi, la Delegazione delle finanze constata che il Consiglio federale intende dare seguito a gran parte delle sue raccomandazioni e che le misure adottate vanno nella direzione giusta. Inoltre, il Consiglio federale intende tener conto delle raccomandazioni nell'elaborazione della prossima Strategia TIC 2016­ 2019. Tuttavia, la Delegazione delle finanze ribadisce la propria raccomandazione di definire quali progetti chiave TIC anche i progetti informatici importanti nel settore dell'esercito e delle costruzioni stradali.

Progetti chiave TIC: il CDF verifica sistematicamente questi progetti e redige di volta in volta un rapporto che trasmette alla Delegazione delle finanze e al superiore gerarchico responsabile. Inoltre, i risultati del CDF sono integrati anche nel rapporto sul controllo strategico delle TIC destinato al Consiglio federale. Nel maggio 2014, in risposta a una corrispondente raccomandazione della Delegazione delle finanze, il Consiglio federale ha espresso l'intenzione di elaborare, a partire dal 2015, un rapporto semestrale consolidato disponibile in primavera e in autunno al fine di informare in modo appropriato la Delegazione in merito allo stato dei progetti chiave TIC, al loro sviluppo, ai rischi identificati e alle misure adottate.

Dato che mancano ancora i presupposti per l'elaborazione del primo rapporto semestrale consolidato, la Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale, come soluzione transitoria, a presentarle un rapporto intermedio sommario nell'estate 2015.

Gestione elettronica degli affari nell'Amministrazione federale (GEVER Confederazione): a fine 2013 la Delegazione delle finanze ha rivolto al Consiglio federale una serie di raccomandazioni riguardanti la pubblicazione di bandi conformi al diritto in materia di acquisti pubblici, la centralizzazione della conduzione e del controllo, l'impiego di GEVER in ogni postazione di lavoro e la gestione per mezzo di un credito d'impegno. Il Consiglio federale ha stabilito che la responsabilità dell'acquisto e della messa a disposizione dei prodotti è centralizzata presso la Cancelleria federale. Successivamente i singoli dipartimenti saranno responsabili dell'introduzione e della messa in esercizio nelle proprie unità. Il Consiglio federale respinge tuttavia in linea di massima le
raccomandazioni della Delegazione delle finanze. Conferma il principio dell'impiego in tutti i posti di lavoro e rifiuta anche la raccomandazione di chiedere un credito d'impegno per la realizzazione del progetto. Viste le dimensioni finanziarie del progetto nel suo insieme, la Delegazione delle finanze ribadisce invece che è necessario chiedere un siffatto credito per l'acquisto, la realizzazione e l'attuazione del progetto. Ciò permette di presentare i costi in modo trasparente e chiaro al Parlamento.

Acquisti pubblici della Confederazione: dal 2009 la Delegazione delle finanze si occupa regolarmente dell'elaborazione e della realizzazione di un sistema di controllo strategico degli acquisti a livello del Consiglio federale e dei dipartimenti, della prassi dell'Amministrazione federale riguardante le aggiudicazioni mediante trattativa privata superiori ai valori soglia e di singoli casi gravi in alcune unità amministrative. Nell'anno in rassegna ha approfondito i propri lavori e nel settembre 2014 ha presentato al Consiglio federale una serie di raccomandazioni. Il Collegio governativo è disposto ad attuarle e ha già conferito i primi incarichi e avviato le pertinenti misure. Si tratta dei punti seguenti: garanzia di una prassi degli

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acquisti conforme al diritto ed economica, delega della competenza in materia d'acquisti vincolata a oneri, adeguamento del sistema di elaborazione di rapporti sul processo di controllo degli acquisti, controllo centralizzato delle misure.

Finanziamento della Ginevra internazionale: a fine 2013 la Delegazione delle finanze ha preso atto di un rapporto del Consiglio federale sulle spese nei settori infrastruttura e sicurezza nonché sul loro finanziamento nei prossimi dieci anni, sull'importanza economica della Ginevra internazionale e sulle sfide risultanti dalla concorrenza internazionale. Pur giudicando il rapporto una buona base per la discussione futura, la Delegazione delle finanze ha constatato che varie questioni restano irrisolte. Nel novembre 2014 il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente le misure per rafforzare il ruolo della Svizzera quale Stato ospite (14.085). Per realizzare la strategia, per il periodo 2016­2019 il Consiglio federale chiede risorse finanziarie supplementari pari a circa 117 milioni di franchi. Il messaggio illustra la strategia di base e gli strumenti nel settore degli immobili, ma non ne contempla le spese. Il Consiglio federale sottoporrà al Parlamento ciascun progetto concreto in un messaggio a sé stante. La Delegazione delle finanze continuerà a occuparsi con regolarità di questo oggetto. A tal fine ha chiesto al DFAE un rapporto annuale sullo stato dei lavori, che contenga anche una panoramica di tutti gli attori coinvolti e delle loro funzioni.

Progetto chiave TIC ­ SNAP-EESSI: come ha mostrato l'esame del CDF, le attuali sfide possono essere superate agevolmente poiché i lavori in corso riguardano soltanto due rami delle assicurazioni sociali. Ma non appena il programma dovrà essere attuato nella sua integralità, l'attuale modo di procedere pragmatico mostrerà i suoi limiti. Il CDF individua pertanto la necessità di intervenire soprattutto in prospettiva delle sfide future e ha formulato una serie di raccomandazioni riguardanti in particolare la delimitazione del programma, il completamento della strategia informatica, gli accertamenti giuridici, l'elaborazione di un modello commerciale, la pianificazione degli acquisti e il preventivo globale. La Delegazione delle finanze si è informata sullo stato del programma e sulle misure avviate
dall'ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) e dalla segreteria generale del DFI.

Poiché a suo parere alcune questioni restano irrisolte, continuerà a seguire l'oggetto basandosi sull'esame periodico del CDF, previsto nella primavera 2015, e sul primo rapporto semestrale del Consiglio federale sui progetti chiave TIC.

Progetto chiave TIC ­ ISS 2: nel suo esame, il CDF ha constatato che complessivamente il progetto è sulla buona strada. I rischi inerenti al termine e al finanziamento in vista dell'avvio del progetto, previsto per marzo 2015, sono debitamente sorvegliati. La portata del progetto è chiaramente definita e la sua organizzazione è snella. Nel settembre 2014 il Consiglio federale ha presentato al Parlamento il messaggio 14.065 che illustra gli investimenti necessari fino al 2021 per la sorveglianza delle telecomunicazioni. Occorre in particolare sostituire altre parti ormai vecchie del sistema; inoltre quest'ultimo deve essere adeguato all'evoluzione tecnologica e ampliato a causa della continua crescita del volume di dati. Con questo messaggio per la prima volta è stato sottoposto al Parlamento un credito globale per un grande progetto informatico. In occasione dell'esame di questo oggetto il Parlamento disporrà pertanto di informazioni chiare in merito ai costi previsti. In

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tal modo il Consiglio federale tiene conto di una richiesta esplicita della Delegazione delle finanze.

armasuisse, Acquisti: armasuisse svolge un ruolo determinante nell'acquisto di armamenti. È perciò di fondamentale importanza una buona cooperazione tra il settore Difesa, in quanto committente, e armasuisse, in quanto acquirente del materiale d'armamento. La Delegazione delle finanze constata che tale cooperazione presenta notevoli problemi, probabilmente riconducibili a punti di vista diversi, a divergenze in merito ai ruoli da assumere nel processo d'acquisizione e a differenze nella cultura d'impresa. Inoltre, spesso la procedura d'acquisto di materiale d'armamento dura troppo a lungo. Nel caso di beni d'armamento con un'elevata componente informatica, la valutazione del prodotto è spesso resa obsoleta dall'evoluzione tecnica. Il DDPS è consapevole di questi problemi e li sta affrontando. La Delegazione delle finanze ha preso atto che a tal fine è stato avviato il progetto «Aurora», che si prefigge di migliorare la cooperazione tra armasuisse e il settore Difesa. Attende tuttavia risultati rapidi alla domanda su quali miglioramenti saranno concretamente attuabili.

armasuisse, Immobili: il CDF ha valutato i progetti di costruzione contenuti nel messaggio sugli immobili del DDPS per il 2014, di un valore complessivo di circa 440 milioni di franchi. Come ha potuto constatare, la gestione del portafoglio immobiliare è conforme alla strategia immobiliare del DDPS. Sono state create buone condizioni affinché i progetti previsti possano essere utilizzati a lungo termine e quelli già autorizzati possano essere bloccati, se necessario. La Delegazione delle finanze ha inoltre preso atto che il messaggio sugli immobili del DDPS per il 2014 espone integralmente l'imprecisione dei costi secondo le norme della Società svizzera degli ingegneri e degli architetti (SIA), pari al 10 per cento. Inoltre, il messaggio prevede un credito quadro di 30 milioni di franchi per coprire le locazioni aggiuntive che soddisfano determinati criteri.

Informatica del DDPS: un rapporto del Dipartimento sullo stato dei lavori dei 20 progetti informatici principali mostra che sussistono forti interdipendenze tra i progetti e gli investimenti sono enormi. La realizzazione dei progetti dipende dalle finanze, dalle competenze e
dalle risorse di personale a disposizione. Si controlla in ogni singolo caso se un progetto già ideato è ancora pertinente e se occorrono ulteriori specificazioni. Ciascun progetto è gestito individualmente e rientra nella responsabilità dei superiori gerarchici. Il DDPS ha istituito una procedura di controllo di questi progetti a livello di capodipartimento. Inoltre, un esame del progetto FIS FT, effettuato dal CDF su incarico della Delegazione delle finanze, evidenzia che ­ come spesso nei progetti informatici ­ errori decisivi sono stati commessi nella fase iniziale del progetto. È sorprendente quanto tempo sia stato necessario per sviluppare il sistema. Sono fonte di preoccupazione anche i problemi tuttora presenti nel settore del personale. Il rapporto di valutazione è stato messo a disposizione della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S), su sua richiesta. Quest'ultima chiede di coordinare i lavori in questo settore, una richiesta accolta con favore dalla Delegazione delle finanze.

Progetto CMS del DDPS: un rapporto di valutazione del CDF sul rapporto chiave CMS (Content Management System) mette in evidenza due lacune fondamentali

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tipiche per i progetti TIC: vi sono notevoli ritardi rispetto a quanto pianificato e alcune funzioni importanti nella direzione del progetto sono ricoperte da collaboratori esterni. Secondo la Delegazione delle finanze è particolarmente significativo il fatto che in seno all'Amministrazione federale siano stati lanciati contemporaneamente due progetti CMS in due dipartimenti diversi e che il mancato coordinamento e la rinuncia a riunire i due progetti abbia causato spese supplementari per la Confederazione. La Delegazione delle finanze ha pertanto chiesto al Consiglio federale quali conseguenze avrebbe l'eventuale sospensione del progetto del DDPS e l'acquisto di un unico prodotto per l'intera Amministrazione federale. Inoltre, il CDF critica due acquisti superiori al valore soglia che nell'ambito del progetto CMS del DDPS sono stati aggiudicati mediante trattativa privata. Entrambe le assegnazioni non sono state effettuate per mezzo dell'UFCL né sono state pubblicate. Anche in questo caso la Delegazione delle finanze ha rivolto diverse domande al Consiglio federale, chiedendo in particolare come mai non sia stato pubblicato un bando e i motivi per cui il DDPS abbia rinunciato a collaborare con l'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL).

Progetto Fiscal-IT: una parte degli acquisti effettuati finora ha portato a ritardi rispetto alla tabella di marcia prevista. Secondo il DFF, nell'ottica attuale i ritardi possono venire compensati sull'intera durata del programma, tuttavia a scapito delle riserve temporali e dei progetti di ottimizzazione previsti alla fine del programma. La Delegazione delle finanze ha raccomandato al Consiglio federale di verificare con quali strumenti normativi e organizzativi sia possibile organizzare e svolgere le procedure di acquisto in modo più economico ed efficiente, nel rispetto delle norme vincolanti internazionali e interstatali. Il Consiglio federale intende procedere ai necessari adeguamenti nell'ambito della revisione della LAPub, dell'OAPub e dell'OOAPub. Inoltre, la Delegazione delle finanze ha preso atto che nell'ambito del progetto Fiscal-IT il problema del forte impegno in termini di tempo richiesto alle persone chiave dell'AFC e dell'UFIT è stato riconosciuto e sono in atto misure per porvi rimedio.

Depositi franchi doganali: in un rapporto
di verifica il CDF ha raccomandato al Consiglio federale di approvare una strategia per i depositi doganali che tenga conto degli interessi politici ed economici della Confederazione ed evidenzi i rischi.

Le altre raccomandazioni si rivolgevano direttamente all'Amministrazione federale delle dogane. Nel quadro di una visita informativa, la Delegazione delle finanze ha potuto osservare direttamente le procedure concrete e la prassi dei controlli della Direzione generale delle dogane. Secondo quest'ultima, determinati aspetti dell'esercizio dei depositi doganali dovrebbero essere disciplinati in maniera più precisa e uniforme. Inoltre, occorrerebbe esaminare i requisiti per l'autorizzazione e definire standard minimi in materia di inventariazione. La Delegazione delle finanze ritiene che sia indispensabile elaborare un approccio globale. A inizio marzo 2015 il Consiglio federale ha adottato, quale componente del messaggio 15.029, la preannunciata strategia in materia di depositi doganali, in adempimento della raccomandazione del CDF.

Progetto «nuovoSPAD»: già nel maggio 2013 la sostituzione del sistema di pagamento delle casse di disoccupazione (SPAD) aveva dato adito a discussioni a causa

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dell'aggiudicazione mediante trattativa privata. Un rapporto di valutazione del CDF del novembre 2014 ha evidenziato che a causa dei casi di corruzione verificatisi nell'Ufficio di compensazione dell'AD, gli adeguamenti nell'organizzazione del progetto e il lavoro di pianificazione hanno subito ulteriori ritardi. Lo stato effettivo di avanzamento e i mezzi finanziari impiegati dovrebbero essere sorvegliati il più precisamente possibile con un sistema di controllo appropriato. Nel complesso, il CDF giunge alla conclusione che l'introduzione efficace del nuovo SPAD è possibile, ma non è ancora garantita definitivamente. A metà febbraio 2015 la Delegazione delle finanze ha avuto un colloquio con il capo del DEFR riguardante la gestione del progetto, le competenze decisionali tecniche e la responsabilità politica. La Delegazione delle finanze ha constatato determinate lacune in riferimento alla governanza. A causa dell'attuale struttura in cui l'Ufficio di compensazione dell'assicurazione contro la disoccupazione e, più precisamente, il Centro di prestazioni Mercato del lavoro/Assicurazione contro la disoccupazione è collegato con la Commissione di vigilanza del fondo di compensazione dell'AD e contemporaneamente è integrato nella SECO, nascono quasi inevitabilmente problemi di delimitazione delle competenze e di gestione. La Delegazione delle finanze è convinta che anche nel progetto nuovoSPAD la ripartizione poco chiara delle competenze e delle responsabilità sia dovuta ai problemi di integrazione dell'organizzazione dell'AD in seno alla SECO. Ha pertanto invitato il DEFR ad adeguare in tempo utile la struttura organizzativa vigente dell'Ufficio di compensazione dell'AD, o integrando completamente l'organizzazione dell'AD nella SECO o scorporandola del tutto dall'Amministrazione federale.

SIFEM SA: nell'ambito di vari colloqui la Delegazione delle finanze ha discusso soprattutto la situazione finanziaria della SIFEM SA, la questione se le attività della società corrispondono alle basi legali e le modalità di controllo da parte della SECO. La Delegazione delle finanze constata che gli obiettivi strategici 2014-2017 del Consiglio federale per la SIFEM SA sono formulati in modo molto generale per quanto riguarda le partecipazioni. Essa ritiene che manchino soprattutto criteri chiari per gli investimenti
in settori sensibili, quali ad esempio il materiale bellico o il lavoro minorile. Invita pertanto il Consiglio federale a prendere in considerazione un adeguamento degli obiettivi strategici per il 2016­2017 e a esaminare quali criteri espliciti di esclusione per i settori d'investimento sensibili vadano inseriti nella strategia.

Sistema d'informazione sull'ammissione alla circolazione (SIAC): l'esame di questo progetto chiave TIC da parte del CDF ha evidenziato che la gestione era svolta in modo appropriato. Il CDF ha constatato una lacuna importante, ossia che la pianificazione programmatica, allestita su basi incerte, ha dovuto essere adeguata più volte. A metà del 2014 il progetto aveva subito un ritardo di due anni e costava molto più di quanto previsto inizialmente. La constatazione del CDF che le strutture federali della Svizzera pongono ai progetti TIC considerevoli esigenze che possono causare notevoli costi supplementari ha dato adito a discussioni in seno alla Delegazione delle finanze.

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Indice Compendio

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Elenco delle abbreviazioni

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1

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Mandato e organizzazione della Delegazione delle finanze 1.1 Compiti e competenze della Delegazione delle finanze 1.2 Rapporto tra alta vigilanza parlamentare e vigilanza del Consiglio federale 1.3 Considerazioni emerse dal rapporto d'inchiesta delle CdF e delle CdG sul progetto INSIEME 1.4 Coordinamento con le altre commissioni di vigilanza 1.5 Organizzazione della Delegazione delle finanze e oggetti trattati

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Collaborazione con il Controllo federale delle finanze 2.1 Compiti e funzionamento del CDF 2.2 Preventivo del CDF 2.3 Revisione della legge sul Controllo delle finanze

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3

Temi trasversali 3.1 Affari in materia di personale 3.1.1 Revisione dell'Accordo 2009 3.1.2 Istituzione di nuove segreterie di Stato 3.1.3 Modalità di partenza dei quadri superiori 3.1.4 Termini di attesa in caso di dimissioni dagli organi di direzione della Confederazione 3.1.5 Misure in caso di sospetto di corruzione 3.1.6 Valutazione globale delle risorse nel settore del personale 3.1.7 Rapporto sulla retribuzione dei quadri 2013 3.2 Crediti 3.2.1 DFAE, gestione civile dei conflitti e diritti umani 3.2.2 UFSPO, Campionati europei di atletica leggera 3.2.3 USTRA, programmi di navigazione satellitare Galileo e EGNOS 3.2.4 Sorpassi di credito 3.2.5 Panoramica 3.3 L'informatica della Confederazione 3.3.1 Strategia informatica della Confederazione 3.3.2 Considerazioni principali sui progetti chiave TIC e i grandi progetti 3.3.3 Gestione elettronica degli affari nell'Amministrazione federale (GEVER Confederazione) 3.3.4 Alta vigilanza finanziaria sull'informatica della Confederazione

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5092 5093 5093 5094 5095 5095 5096 5096 5097 5097 5098 5098 5101 5102 5104

3.4

4

Acquisti pubblici della Confederazione 3.4.1 Controllo strategico degli acquisti 3.4.2 Aggiudicazioni mediante trattativa privata

Priorità secondo i dipartimenti 4.1 Autorità e tribunali 4.1.1 Visita informativa presso la Cancelleria federale 4.2 Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) 4.2.1 Seduta informativa con la Segreteria generale 4.2.2 Finanziamento della Ginevra internazionale 4.3 Dipartimento federale dell'interno (DFI) 4.3.1 Riforma della previdenza per la vecchiaia 4.3.2 Progetto chiave TIC SNAP-EESSI 4.4 Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) 4.4.1 Informatica: attuazione degli accordi di Schengen/Dublino 4.4.2 IPI: sorveglianza sulle società di gestione 4.4.3 Progetto chiave TIC ISS 2 4.5 Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) 4.5.1 Gestione degli aerodromi 4.5.2 armasuisse, Acquisti 4.5.3 armasuisse, Immobili 4.5.4 Informatica del DDPS, inclusi progetti chiave TIC 4.5.5 Rinnovo dei sistemi di gestione dei contenuti 4.6 Dipartimento federale delle finanze (DFF) 4.6.1 Revisione del consuntivo 4.6.2 Ufficio centrale di compensazione (UCC) 4.6.3 AFC: direzione della Divisione principale IVA 4.6.4 AFC: progetto chiave TIC Fiscal-IT 4.6.5 Ulteriori progetti chiave TIC del DFF 4.6.6 Visita informativa presso il deposito franco doganale di Ginevra 4.7 Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) 4.7.1 Visita informativa presso la SEFRI; sorveglianza dei sussidi nella formazione professionale 4.7.2 UFAG, Identitas 4.7.3 CTI: visita informativa della CdF-N2; attuazione della mozione Gutzwiller 4.7.4 Settore dei Politecnici federali: soluzioni di finanziamento, presentazione dei conti; progetti PPP 4.7.5 Seco: progetto chiave TIC «nuovoSPAD» 4.7.6 SECO: società di finanziamento per investimenti nei mercati emergenti SIFEM SA

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4.8

5

Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) 4.8.1 USTRA: acquisti da parte della centrale 4.8.2 USTRA: progetto chiave TIC Gestione dei dati 2010 4.8.3 UFAM: protezione delle acque

Conclusioni

Allegato: Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale e all'Amministrazione federale

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5136 5136 5137 5138 5139

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Elenco delle abbreviazioni AD AFC AFD BAC BDTA CDF CdF-N CdF-S CdG CMS compenswiss CPS-S CSG CTI DATEC DDPS DEFR DFAE DFF DFGP DFI DGD fedpol FINMA FIPOI FISCAL-IT FIS FT GEVER HERMES IFPDT INSAI INSIEME IPSAS ISS IPI

Assicurazione contro la disoccupazione Amministrazione federale delle contribuzioni Amministrazione federale delle dogane Base d'aiuto alla condotta dell'esercito Banca dati sul traffico di animali Controllo federale delle finanze Commissione delle finanze del Consiglio nazionale Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati Commissione della gestione Content Management System Fondi di compensazione AVS, AI, IPG Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati Conferenza dei segretari generali Commissione per la tecnologia e l'innovazione Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca Dipartimento federale degli affari esteri Dipartimento federale delle finanze Dipartimento federale di giustizia e polizia Dipartimento federale dell'interno Direzione generale delle dogane Ufficio federale di polizia Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali Progetto informatico dell'Amministrazione federale delle finanze Sistema d'informazione e di condotta delle Forze terrestri Gestione elettronica degli affari nell'Amministrazione federale Metodo di conduzione dei progetti Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni Progetto informatico dell'Amministrazione federale delle contribuzioni International Public Sector Accounting Standards, norme contabili per il settore pubblico Interception System Svizzera, sistema di sorveglianza Istituto federale della proprietà intellettuale

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IVA IWI LAPub LCF LFC LOGA LParl LPers LTras DFD NEO NMC NMG nuovoSPAD Obviam OAPub OOAPub OCSE ODIC OFC OI OMC OPers OSCE PF PFL PMI PUBLICA R3 RS RUAG SCPT SECO

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Imposta sul valore aggiunto Institut für Wirtschaftsinformatik der Universität St. Gallen (Istituto d'informatica di gestione dell'Università di San Gallo) Legge federale del 16 dicembre 1994 sugli acquisti pubblici (RS 172.056.1) Legge federale del 28 giugno 1967 sul Controllo federale delle finanze (RS 614.0) Legge federale del 7 ottobre 2005 sulle finanze della Confederazione (RS 611.0) Legge del 21 marzo 1997 sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (RS 172.010) Legge del 13 dicembre 2002 sul Parlamento (RS 171.10) Legge del 24 marzo 2000 sul personale federale (RS 172.220.1) Legge del 17 dicembre 2004 sulla trasparenza (RS 152.3) Deposito franco doganale Network enabled operations, condotta integrata delle operazioni Nuovo modello contabile dell'Amministrazione federale Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale Sistema di pagamento delle casse di disoccupazione Società di consulenza finanziaria Ordinanza dell'11 dicembre 1995 sugli acquisti pubblici (RS 172.056.11) Ordinanza del 24 ottobre 2012 concernente l'organizzazione degli acquisti pubblici dell'Amministrazione federale (RS 172.056.15) Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico Organo direzione informatica della Confederazione Ordinanza del 5 aprile 2006 sulle finanze della Confederazione (RS 611.01) Organizzazioni internazionali Organizzazione mondiale del commercio Ordinanza del 3 luglio 2001 sul personale federale (RS 172.220.111.3) Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Politecnici federali Politecnico federale di Losanna Piccole e medie imprese Cassa pensioni della Confederazione Terza correzione del Rodano Raccolta sistematica del diritto federale Gruppo tecnologico e di armamento Sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni Segreteria di Stato dell'economia

SEFRI SIA SIAC SIFEM

Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione Società svizzera degli ingegneri e degli architetti Sistema d'informazione sull'ammissione alla circolazione Società di finanziamento per lo sviluppo, di proprietà della Confederazione SIMAP Sistema di informazione per gli acquisti pubblici SIS II Sistema di informazione di Schengen SNAP-EESSI Progetto «Swiss National Action Plan for Electronic Exchange of Social Security Information» SPFA Segreteria della vigilanza parlamentare sulle finanze e il transito alpino TC Settore Mercato del lavoro/Assicurazione contro la disoccupazione della SECO TIC Tecnologie dell'informazione e della comunicazione UCC Ufficio centrale di compensazione UCC United Communication & Collaboration UE Unione europea UFAS Ufficio federale delle assicurazioni sociali UFCL Ufficio federale delle costruzioni e della logistica UFFT Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia UFIT Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione UFPER Ufficio federale del personale USTRA Ufficio federale delle strade

5081

Rapporto 1

Mandato e organizzazione della Delegazione delle finanze

1.1

Compiti e competenze della Delegazione delle finanze

Conformemente all'articolo 51 capoverso 2 LParl, la Delegazione delle finanze è incaricata dell'esame di dettaglio e della sorveglianza dell'intera gestione finanziaria. Essa fa rapporto alle Commissioni delle finanze e formula proposte (art. 51 cpv. 4 LParl). Può occuparsi di altri oggetti in deliberazione e sottoporre per conoscenza i suoi accertamenti alle Commissioni delle finanze o ad altre commissioni (art. 51 cpv. 5 LParl). Inoltre, svolge visite a scopo informativo presso i servizi della Confederazione.

In applicazione dell'articolo 14 capoverso 1 della legge sul Controllo delle finanze (LCF), la Delegazione delle finanze riceve tutti i rapporti e gli atti relativi alla vigilanza esercitata dal Controllo federale delle finanze (CDF).

Conformemente all'articolo 169 della Costituzione federale (Cost.), l'obbligo di mantenere il segreto non è opponibile alle delegazioni speciali di commissioni di vigilanza previste dalla legge. La Delegazione delle finanze riceve costantemente tutte le decisioni del Consiglio federale, proposte e corapporti inclusi (art. 154 cpv. 3 LParl). In virtù dell'articolo 154 capoverso 2 LParl, può inoltre farsi consegnare i verbali delle sedute del Consiglio federale e i documenti classificati come segreti nell'interesse della protezione dello Stato o dei servizi d'informazione, oppure la cui trasmissione a persone non autorizzate può causare un grave danno agli interessi nazionali.

In base a un accordo fra la Delegazione delle finanze e il Consiglio federale, determinati provvedimenti relativi alla retribuzione dei quadri superiori della Confederazione devono essere approvati anche dalla Delegazione delle finanze (cfr. anche il n. 3.1.1).

Inoltre, gli articoli 34 capoverso 1 e 28 capoverso 1 della legge federale sulle finanze della Confederazione (LFC) attribuiscono alla Delegazione delle finanze la competenza di approvare crediti aggiuntivi urgenti a nome e per conto del Parlamento.

Infine, dal 2011 la Delegazione delle finanze è chiamata ad approvare i sorpassi di credito superiori ai 5 milioni di franchi (art. 34 LFC; cfr. anche il n. 3.2.4).

1.2

Rapporto tra alta vigilanza parlamentare e vigilanza del Consiglio federale

Le attività di vigilanza del Parlamento e del Consiglio federale si fondano sul principio della separazione dei poteri. Secondo l'articolo 174 Cost., il Consiglio federale è la suprema autorità direttiva ed esecutiva della Confederazione. Esso sorveglia l'Amministrazione federale e gli altri enti incaricati di compiti federali (art. 187 cpv. 1 Cost.). Conformemente all'articolo 183 capoverso 2 Cost., il Consiglio federale provvede a una gestione finanziaria corretta garantendo così che i mezzi della Confederazione siano impiegati in modo economico ed efficiente. L'articolo 24 5082

capoversi 1 e 2 dell'ordinanza sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (OLOGA) precisa: «Mediante la vigilanza, il Consiglio federale, i dipartimenti e la Cancelleria federale garantiscono l'adempimento dei compiti costituzionali e legali. La vigilanza sull'Amministrazione federale centrale è globale».

L'Assemblea federale esercita l'alta vigilanza sul Consiglio federale e sull'Amministrazione federale, sui Tribunali della Confederazione e sugli altri enti incaricati di compiti federali. In questo contesto, la Delegazione delle finanze esercita l'alta vigilanza in modo selettivo e individuando alcuni settori prioritari.

La vigilanza generale, l'adozione di decisioni e l'emanazione di istruzioni sono di competenza esclusiva del Consiglio federale che, in collaborazione con l'Amministrazione federale, assume in questo ambito la responsabilità della conduzione operativa. Per esercitare la sorveglianza su chi adempie questa funzione di gestione, l'alta vigilanza deve disporre di un flusso di informazioni aperto, trasparente e completo. Inoltre, le constatazioni e le raccomandazioni dell'organo che esercita l'alta vigilanza devono essere attuate dal Consiglio federale.

Come rileva il rapporto d'inchiesta delle Commissioni delle finanze (CdF) e delle Commissioni della gestione (CdG) del 21 novembre 2014 concernente il progetto INSIEME (oggetto 14.057; cfr. anche di seguito il n. 1.3), vi sono spesso incertezze nel determinare chiaramente i ruoli e nel delimitare le responsabilità e le competenze. In sintesi, il rapporto (testo tedesco pag. 29, testo francese pag. 30) evidenzia come le competenze e le responsabilità siano state sempre poco chiare, le regole e le istruzioni non siano state seguite e la plausibilità delle informazioni spesso non sia stata verificata. Benché riguardi un progetto informatico concreto, il rapporto evidenzia che fondamentalmente per garantire un esercizio efficace della vigilanza e dell'alta vigilanza occorre fare chiarezza in diversi campi d'intervento. Complessivamente il rapporto rivolge al Consiglio federale 22 raccomandazioni e inoltre formula una mozione (riguardante la vigilanza da parte del CDF) e due postulati (valutazione del metodo di conduzione di progetti HERMES e valutazione dei grandi progetti).

1.3

Considerazioni emerse dal rapporto d'inchiesta delle CdF e delle CdG sul progetto INSIEME

Nella sessione invernale 2014 le Camere federali, dopo una breve discussione, hanno preso atto del rapporto d'inchiesta delle CdF e delle CdG del 21 novembre 2014 concernente il progetto informatico INSIEME dell'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC). I relatori hanno menzionato solo marginalmente il ruolo dell'alta vigilanza e della Delegazione delle finanze. Gli interventi parlamentari (14.4009, 14.4010, 14.4011, 14.4012) scaturiti dal rapporto saranno trattati dalle Camere nella sessione primaverile 2015.

Nell'ambito di una seduta straordinaria del gennaio 2015 la Delegazione delle finanze si è occupata delle considerazioni tratte dal rapporto INSIEME. In questa occasione ha dapprima discusso le proposte di miglioramento formulate nel rapporto che la interessano specificamente, in seguito sono state identificate le proposte la cui attuazione essa intende esaminare nel corso del 2015. Sulla base di questa discussione, la Delegazione delle finanze ha deciso di approfondire diversi temi.

5083

Primo, i rapporti con il CDF. In particolare, si tratta di sapere fino a che punto il CDF deve limitarsi a mettere a disposizione informazioni oppure se e in che forma deve fornire le proprie valutazioni alla Delegazione delle finanze.

Secondo, l'estensione della base d'informazione. La Delegazione delle finanze deve decidere se in futuro intende verificare più spesso da sé la plausibilità delle informazioni, ad esempio mediante ulteriori verifiche dirette, con il coinvolgimento di esperti o tramite la Segreteria della vigilanza parlamentare sulle finanze e il transito alpino (SPFA).

Terzo, una definizione più mirata delle priorità. Occorre chiarire secondo quali criteri la Delegazione delle finanze sceglie gli affari da trattare. In futuro sarà necessario concentrarsi maggiormente sui temi importanti in funzione dei rischi.

Quarto, il ruolo e i compiti della segreteria. La necessità di un eventuale rafforzamento degli effettivi della SPFA ­ ad esempio allo scopo di affidarle più spesso accertamenti propri ­ potrà essere valutata soltanto quando la Delegazione delle finanze avrà definito chiaramente le proprie aspettative ed esigenze nei confronti della propria segreteria.

Occorrerà inoltre discutere le raccomandazioni del rapporto INSIEME riguardanti l'impiego sistematico e attivo degli strumenti di alta vigilanza, l'informazione del pubblico e la collaborazione o eventualmente la fusione degli organi parlamentari di alta vigilanza.

La Delegazione delle finanze ha incaricato la SPFA di riassumere in un documento di lavoro le principali raccomandazioni del rapporto INSIEME che la riguardano e di evidenziare le possibili misure di ottimizzazione. Su questa base, la Delegazione delle finanze proseguirà la discussione allo scopo di adottare misure concrete.

1.4

Coordinamento con le altre commissioni di vigilanza

Le commissioni e le delegazioni di vigilanza del Parlamento esercitano l'alta vigilanza sull'operato del Consiglio federale e dell'Amministrazione federale (art. 50 segg. LParl). Questi compiti sono di natura intersettoriale. Non essendo sempre possibile distinguere chiaramente gli aspetti di natura finanziaria dalle questioni relative alla gestione, gli organi parlamentari che esercitano l'alta vigilanza collaborano tra di loro coordinando tempi e ambiti d'azione (art. 49 LParl).

La Delegazione delle finanze e le Commissioni delle finanze coordinano le loro attività sia per scritto (lettere) sia oralmente (informazioni correnti) e, a livello di segreteria, tramite la segreteria comune. Dall'inizio del 2014 la Delegazione delle finanze ha esteso e sistematizzato l'informazione orale nelle Commissioni delle finanze.

Dopo la soppressione della Conferenza delle presidenze delle commissioni e delegazioni di vigilanza (CPV), avvenuta alcuni anni or sono, il coordinamento fra le Commissioni della gestione e la Delegazione delle finanze è garantito in particolare tramite le rispettive segreterie. Oltre alle consultazioni correnti in merito a singoli affari, nel 2014 le due segreterie hanno tenuto quattro sedute per coordinare le loro attività e informarsi sui punti principali del lavoro delle commissioni e delle delegazioni di vigilanza.

5084

Inoltre, nel dicembre 2014 si è svolta una seduta di coordinamento con il direttore del CDF e il capo del Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA) allo scopo di informarsi reciprocamente sui programmi di controllo.

Nel 2014 la Delegazione delle finanze ha optato più spesso per lo scambio d'informazioni e il coordinamento diretti con le Commissioni della gestione, notificando loro per scritto gli affari importanti e formulando proposte di coordinamento concrete relative a oggetti specifici.

A volte il coordinamento tra le commissioni di vigilanza è assicurato anche mediante lo scambio di rappresentanti a livello di sottocommissioni o di gruppi di lavoro, ad esempio nell'ambito della gestione dei rischi della Confederazione. Nel settore dell'alta vigilanza sulle attività di protezione dello Stato e sui servizi di informazione, la collaborazione tra la Delegazione delle finanze e la Delegazione delle Commissioni della gestione è disciplinata in modo particolareggiato in una convenzione stipulata il 1° novembre 2011.

1.5

Organizzazione della Delegazione delle finanze e oggetti trattati

Le Commissioni delle finanze delle due Camere nominano al proprio interno tre membri ciascuna e tre supplenti per formare la Delegazione delle finanze, che si costituisce da sé (art. 51 cpv. 1 LParl). La presidenza della Delegazione è assunta in alternanza, ogni dodici mesi, da un membro del Consiglio nazionale e da un membro del Consiglio degli Stati. Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze era composta dai consiglieri agli Stati Hans Altherr (presidente), Anita Fetz e Urs Schwaller e dai consiglieri nazionali Marina Carobbio Guscetti, Jean-Paul Gschwind e Pirmin Schwander (vicepresidente).

La Delegazione delle finanze è suddivisa in tre sottodelegazioni, ognuna composta da un consigliere nazionale e da un consigliere agli Stati. Queste sottodelegazioni assistono i sette dipartimenti della Confederazione, le autorità e i tribunali. La Delegazione delle finanze lavora con il sistema dei relatori. I membri della Delegazione delle finanze preparano e rappresentano gli oggetti di uno o più dipartimenti; di regola questi oggetti non rientrano nell'ambito di un dipartimento il cui capo appartiene allo stesso partito. Per assicurare una certa continuità, i membri sono competenti per gli stessi dipartimenti per almeno due anni.

Nel 2014 la Delegazione delle finanze si è riunita sei volte in seduta ordinaria e otto volte in seduta straordinaria. Nell'anno in rassegna le tre sottodelegazioni hanno tenuto complessivamente sette sedute informative.

Nel 2014 il Controllo federale delle finanze ha trasmesso alla Delegazione delle finanze 167 rapporti di revisione e di ispezione (2013: 132), tra cui 77 rapporti importanti per il settore di compiti della Delegazione delle finanze (2013: 56).

Quest'ultima ha trattato 48 decisioni del Consiglio federale relative alla gestione finanziaria (2013: 112) e 15 misure concernenti i quadri superiori (2013: 22) conformemente all'Accordo 2009. Inoltre, ha trattato tre domande di anticipazione (2013: 1), approvandole parzialmente per un importo di circa 31,5 milioni di franchi (2013: 450 000 fr.). Infine, ha approvato un sorpasso di credito di 7,5 milioni di franchi (cfr. anche n. 3.2).

5085

2

Collaborazione con il Controllo federale delle finanze

2.1

Compiti e modalità di lavoro del CDF

Il CDF è l'organo superiore di vigilanza finanziaria della Confederazione. Coadiuva sia l'Assemblea federale nell'esercizio delle sue competenze finanziarie costituzionali e dell'alta vigilanza sull'amministrazione e la giustizia federali, sia il Consiglio federale nell'esercizio della vigilanza sull'Amministrazione federale (art. 1 cpv. 1 LCF). Compiti, ambito ed esercizio delle verifiche effettuate dal CDF sono definiti dalla LCF come segue: ­

i criteri con cui il CDF esercita la vigilanza finanziaria sono la regolarità, la legalità e la redditività (art. 5);

­

i compiti di controllo comprendono in particolare l'esame dei seguenti elementi: gestione finanziaria, sistemi interni di controllo, applicazioni informatiche, adeguatezza dei prezzi nell'ambito degli acquisti, calcolo della perequazione delle risorse e della compensazione degli oneri (art. 6);

­

le perizie riguardano tutte le questioni inerenti alla vigilanza finanziaria, fra l'altro nei settori contabilità, servizio dei pagamenti e inventari; il CDF fornisce inoltre pareri alle Commissioni delle finanze e alla Delegazione delle finanze (art. 7);

­

il campo di vigilanza comprende le unità amministrative centrali e decentralizzate dell'Amministrazione federale, i Servizi del Parlamento, i beneficiari di indennizzi e di aiuti finanziari, le organizzazioni che adempiono compiti pubblici, le imprese della Confederazione nonché i tribunali della Confederazione, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), l'Autorità federale di sorveglianza dei revisori (ASR) e il settore del Ministero pubblico della Confederazione (art. 8); non sottostanno alla vigilanza del CDF la Banca nazionale svizzera (BNS) e l'Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (INSAI), fatta eccezione per l'assicurazione militare (art. 19);

­

il sostegno agli ispettorati delle finanze dell'Amministrazione federale è fornito mediante formazione e perfezionamento dei collaboratori; la sorveglianza è esercitata mediante controlli dell'efficacia (art. 11).

Il CDF stabilisce il programma annuale di revisione e lo trasmette per conoscenza alla Delegazione delle finanze e al Consiglio federale (art. 1 cpv. 2 LCF). A conclusione di ogni verifica, redige un rapporto che trasmette alla Delegazione delle finanze unitamente al parere dell'organo oggetto della verifica e a un riassunto (art. 14 LCF). I rapporti del CDF consentono alla Delegazione delle finanze di adempiere il suo mandato di alta vigilanza sulle finanze della Confederazione e, ove necessario, di intervenire presso i dipartimenti o il Consiglio federale. Inoltre, il CDF assiste la Delegazione delle finanze nei preparativi e nell'esecuzione di visite informative, mandati conseguenti a revisioni e mandati speciali. Un ulteriore compito è costituito dai mandati che la Delegazione delle finanze può assegnare al CDF in virtù dell'articolo 1 capoverso 2 LCF. Dal canto suo, il CDF può rifiutare mandati speciali che pregiudicano lo svolgimento del programma di revisione.

Secondo la legge sulla trasparenza (LTras), il CDF è tenuto, su richiesta, a rendere pubblici i propri rapporti di verifica. Nel suo rapporto d'attività 2012 (n. 1.4) la 5086

Delegazione delle finanze aveva condiviso i timori del CDF secondo cui, per evitare la pubblicazione di aspetti delicati, le unità amministrative esaminate potrebbero in alcuni casi essere restie a fornire tutte le informazioni. Nel giugno 2014, tuttavia, il CDF ha tratto un bilancio positivo dopo sette anni di esperienza con la legge sulla trasparenza. La pubblicazione dei suoi rapporti, pur rendendo in alcuni casi più difficoltosa la collaborazione con le unità amministrative oggetto della verifica, non pregiudica la qualità del suo lavoro. Sulla base di queste esperienze, il CDF ha deciso di pubblicare sistematicamente i suoi rapporti. La Delegazione delle finanze ha preso atto di questo cambiamento di prassi del CDF. Questi rapporti servono a valutare organizzazioni, compiti e attività dell'amministrazione e pertanto sono di interesse pubblico.

La Delegazione delle finanze accoglie con favore anche tre modifiche della prassi introdotte dal CDF a partire dal maggio 2014. In primo luogo in futuro il CDF intende informare più sistematicamente i capidipartimento e il Consiglio federale in merito ad anomalie critiche (art. 15 cpv. 3 LCF). In secondo luogo, se un ufficio federale respinge le sue raccomandazioni, intende rivolgersi sistematicamente al vertice del dipartimento interessato. Infine, il CDF ha deciso distribuire i rapporti di verifica relativi a unità amministrative agli uffici che assumono compiti interdipartimentali se i fatti rilevati concernono l'attuazione delle loro prescrizioni oppure la collaborazione reciproca.

2.2

Preventivo del CDF

Conformemente all'articolo 2 capoverso 3 LCF, il CDF presenta il proprio progetto di bilancio preventivo direttamente al Consiglio federale, il quale lo trasmette senza modifiche all'Assemblea federale. Dal canto suo, la Delegazione delle finanze verifica il preventivo e lo difende, se necessario, dinanzi all'Assemblea federale (art. 142 cpv. 3 LParl). Il preventivo del CDF per il 2015 ammonta complessivamente a circa 26,9 milioni di franchi (2013: 24,3 mio. fr.). Il considerevole incremento di 2,6 milioni di franchi è dovuto ad aumenti nel settore del personale (+1,2 mio. fr.), delle spese per beni e servizi e delle spese d'esercizio (+1,4 mio. fr., di cui 1,2 mio. per spese per beni e servizi nel settore informatico).

Il CDF ha chiesto un aumento complessivo dei crediti per il personale di circa 2,2 milioni di franchi per il 2015 e il 2016 (2015 +1,2 mio., 2016 +1 mio.) allo scopo di creare 11,5 posti supplementari. Secondo il CDF, questo aumento è necessario per tenere sufficientemente conto dei rischi di una verifica inadeguata, per esempio nell'ambito dell'articolo 8 LCF, dove ha potuto esercitare una vigilanza insufficiente su diverse organizzazioni alle quali sono affidati compiti della Confederazione (p.

es. Swissgrid, Billag, ASRE, FIPOI) e su imprese di cui la Confederazione detiene più del 50 per cento del capitale sociale o azionario (p. es. RUAG, Sifem, Sapomp, Skyguide, Posta, FFS). Inoltre, il CDF ritiene indispensabile intensificare l'esame dei prezzi e dei progetti e la valutazione dei sussidi come pure rafforzare la verifica sistematica (follow-up) delle sue raccomandazioni.

La Delegazione delle finanze è stata informata dettagliatamente dal direttore del CDF in merito ai motivi alla base dei menzionati aumenti dei bilanci 2015 e 2016.

Ha dato adito a discussione, in particolare, la richiesta di aumento dell'effettivo di personale. In conclusione, la Delegazione delle finanze ha però dovuto riconoscere che il CDF non può assumere efficacemente i propri compiti in diversi settori per 5087

mancanza di risorse. Di conseguenza ha approvato l'aumento graduale dell'effettivo di personale chiesto dal CDF. Le Commissioni delle finanze e il Parlamento hanno approvato il preventivo 2015 del CDF senza opposizioni.

2.3

Revisione della legge sul Controllo delle finanze

Nella primavera 2014 il CDF ha proposto alla Delegazione delle finanze una serie di modifiche della LCF. Si trattava ad esempio di questioni riguardanti la produzione di documenti (art. 4 LCF) nonché di adeguamenti linguistici e terminologici. Inoltre, il CDF ha proposto di stralciare l'articolo 19 capoverso 1 lettera b LCF al fine di sottoporre anche l'INSAI alla sua vigilanza. La Delegazione delle finanze ritiene opportuni gli adeguamenti proposti dal CDF.

Alla fine di novembre 2014, sulla base dei risultati della loro inchiesta sul progetto INSIEME, le Commissioni delle finanze e le Commissioni della gestione hanno presentato nelle due Camere una mozione dello stesso tenore dal titolo «Vigilanza esercitata dal CDF. Modifica della LCF» (oggetti 14.4009 e 14.4010). Entrambe le mozioni sono state trattate dal Parlamento nella sessione primaverile 2015. Le modifiche chieste dalla mozione riguardavano in particolare la presentazione dei rapporti di verifica ai capidipartimento, la comunicazione alle CdG di lacune sostanziali constatate nella gestione degli affari, la notifica di lacune agli uffici che assumono compiti interdipartimentali nonché la vigilanza sull'attuazione delle raccomandazioni pendenti importanti.

La Delegazione delle finanze ha convenuto con il CDF che quest'ultimo terrà conto di tutte le modifiche da essa proposte nell'ambito del messaggio concernente la revisione della LCF, che sarà elaborato in risposta alle mozioni summenzionate.

Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze ha discusso in particolare dell'assoggettamento di istituzioni alla LCF. Durante la deliberazione della legge sulla radiotelevisione da parte del Consiglio degli Stati, il presidente della Delegazione delle finanze ha presentato una proposta volta a far sì che in futuro anche la Società svizzera di radiotelevisione (SSR) sia sottoposta alla vigilanza del CDF, con il conseguente stralcio del corrispondente articolo della LRTV che ne prevede invece l'esclusione. Tuttavia questa proposta è stata respinta. Secondo la Delegazione delle finanze un assoggettamento della SSR alla LCF al momento non è politicamente sostenibile. A suo avviso, invece, la situazione dell'INSAI è diversa e la sua esclusione dalla vigilanza esercitata dal CDF, dovuta a motivi storici, non è più opportuna.

Nel gennaio 2015 la
Delegazione delle finanze ha nuovamente discusso il tema della revisione della LCF, anche in seguito alle conclusioni tratte dal rapporto d'inchiesta concernente il progetto INSIEME. Ha quindi stabilito il seguito della procedura e ha deciso di proporre alla CdF-S di stralciare l'articolo 19 capoverso 1 lettera b LCF (assoggettamento dell'INSAI).

Inoltre, nell'ambito della revisione della LCF dovrà essere abrogato anche l'articolo 18, ormai superato in seguito all'evoluzione del diritto. Il capoverso 2 di questo articolo stabilisce infatti che la nomina del segretario delle Commissioni delle finanze e della Delegazione delle finanze da parte della Delegazione amministrativa dell'Assemblea federale dev'essere validata dalla Delegazione delle finanze (cfr.

art. 27 cpv. 1 lett. d dell'ordinanza sull'amministrazione parlamentare; RS 171.115).

5088

La Delegazione delle finanze ritiene che questa disposizione sia superata e che il segretario della Delegazione delle finanze e delle CdF debba essere nominato secondo la stessa procedura del segretario delle Commissioni della gestione e della Delegazione delle Commissioni della gestione. La Delegazione delle finanze proporrà l'abrogazione dell'articolo 18 LCF nell'ambito della revisione di questa legge.

Proposta alla Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati La Delegazione delle finanze propone alla CdF-S di chiedere, mediante una mozione di commissione, lo stralcio dell'articolo 19 capoverso 1 lettera b della legge sul Controllo delle finanze, in modo da assoggettare l'INSAI alla vigilanza finanziaria del CDF.

3

Temi trasversali

3.1

Affari in materia di personale

3.1.1

Revisione dell'Accordo 2009

L'attività di vigilanza della Delegazione delle finanze nelle questioni relative al diritto del personale è concretizzata in un accordo con il Consiglio federale che disciplina il procedimento da seguire per la vigilanza finanziaria concomitante (approvazione delle misure per il personale), l'alta vigilanza susseguente (rapporto del Consiglio federale su determinate spese, come le attività accessorie e le indennità in funzione del mercato del lavoro) e l'alta vigilanza concomitante sulle unità della Confederazione rese autonome.

In seguito a numerose modifiche del diritto del personale della Confederazione era necessario attualizzare l'Accordo del novembre 2009 e pertanto diversi punti sono stati ridefiniti, in stretta collaborazione con l'Ufficio federale del personale (UFPER). Il nuovo Accordo 2015 è stato firmato dal Consiglio federale e dalla Delegazione delle finanze il 1° dicembre 2014. Occorre soffermarsi segnatamente su alcune delle modifiche introdotte.

Secondo l'articolo 19 capoverso 5 LPers, dal 1° luglio 2013 l'indennità di partenza ammonta al massimo a uno stipendio annuo. Di conseguenza, la riserva di approvazione da parte della Delegazione delle finanze per le indennità superiori a questo importo decade. Inoltre, in seguito all'adeguamento dell'articolo 19 capoverso 8 LPers è stata soppressa la possibilità di versare l'indennità sotto forma di rendita di vecchiaia. Pertanto, viene meno anche l'obbligo di rendere conto alla Delegazione delle finanze sui costi di queste rendite.

Nel luglio 2013 la soluzione applicabile al pensionamento anticipato di particolari categorie di personale è stata soppressa per il personale militare, il Corpo delle guardie di confine e il personale soggetto a rotazione del Dipartimento degli affari esteri (DFAE). Il nuovo sistema prevede che le prestazioni particolari siano indennizzate già durante la carriera mediante il versamento di contributi di risparmio supplementari alla previdenza professionale. In tal modo saranno soppressi gli elevati versamenti di capitale di copertura e di indennità al termine della carriera.

5089

Diventa pertanto superfluo il rendiconto alla Delegazione delle finanze previsto finora.

Secondo l'articolo 53 dell'ordinanza sul personale federale (OPers), la valutazione delle funzioni delle classi di stipendio 1­31 incombe ai dipartimenti. A loro volta i dipartimenti possono delegare una parte delle competenze agli uffici che sono loro direttamente sottoposti. La Delegazione delle finanze rinuncia al rapporto dell'UFPER sulla valutazione di queste funzioni; finora l'ufficio informava annualmente la Delegazione sull'evoluzione delle valutazioni. Tuttavia il rendiconto era di natura meramente quantitativa, non permetteva alcun controllo e comportava un'onerosa rilevazione di dati. Un apprezzamento qualitativo delle valutazioni delle funzioni richiederebbe un esame da parte della Delegazione delle finanze delle decisioni individuali in materia di classificazione, con un dispendio di risorse estremamente oneroso. Con il catalogo delle funzioni di riferimento in vigore dal 2008, l'UFPER ha posto le necessarie basi per una valutazione uniforme delle funzioni.

Tuttavia, secondo la Delegazione delle finanze questo non garantisce automaticamente un'applicazione uniforme nei dipartimenti. Proseguirà quindi la discussione con l'UFPER allo scopo di introdurre misure atte a garantire l'applicazione corretta e uniforme delle funzioni di riferimento fino alla classe di stipendio 31. A questo scopo ha chiesto al Consiglio federale di presentarle una panoramica delle deleghe di competenze e degli strumenti di controllo per ogni dipartimento.

3.1.2

Istituzione di nuove segreterie di Stato

Alla fine di settembre 2012, nell'ambito dell'esame del messaggio aggiuntivo concernente la riforma del Governo, il Parlamento ha adottato una modifica della legge sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (LOGA) con la quale i compiti delle segreterie di Stato vengono leggermente estesi. Oltre agli attuali compiti nelle relazioni con l'estero, il nuovo articolo 45a capoverso 1 LOGA prevede fra l'altro che i segretari di Stato possono assistere e sgravare i capidipartimento in ambiti ben circoscritti del loro dipartimento. Il 30 gennaio 2013 il Consiglio federale aveva incaricato i dipartimenti di esaminare la possibilità di istituire nuove segreterie di Stato, ritenendo che i singoli dipartimenti fossero in grado di valutare più efficacemente l'opportunità di avere un'ulteriore segreteria di Stato nel rispettivo settore di competenza.

Alla fine di aprile 2013, in una lettera al Consiglio federale, la Delegazione delle finanze deplorava la mancanza di una strategia globale per quanto riguarda l'istituzione di nuove segreterie di Stato. A suo avviso una simile strategia era necessaria per garantire che l'effettivo bisogno sia definito sulla base di criteri di ordine superiore e trasparenti. Ha pertanto chiesto al Consiglio federale di tenere debitamente conto di queste riflessioni al momento di valutare le proposte dei dipartimenti.

La Delegazione delle finanze ha nuovamente affrontato questo tema nel settembre 2014, in seguito alla trasformazione dell'Ufficio federale della migrazione in una segreteria di Stato. Ha quindi chiesto al Consiglio federale di precisare i criteri per l'istituzione di nuove segreterie di Stato e di esaminare se la funzione di segretario di Stato debba obbligatoriamente comportare l'assegnazione a una classe di stipendio superiore. Nella sua risposta del 15 ottobre 2014, il Consiglio federale ha sostanzialmente sostenuto che è quasi impossibile identificare preliminarmente in una strategia tutte le possibili circostanze in cui potrebbe essere necessario istituire una 5090

segreteria di Stato. È sua intenzione prendere in considerazione l'istituzione di nuove segreterie in base all'evoluzione politica concreta in un determinato settore, tenendo in tal modo conto degli effettivi bisogni. Per il resto, il Consiglio federale condivide il parere della Delegazione delle finanze e ritiene che simili funzioni debbano essere conferite con grande prudenza e unicamente in casi eccezionali.

Infine, rileva che la classificazione degli attuali segretari di Stato non è stata stabilita in base al titolo bensì in base ai contenuti della funzione.

La Delegazione delle finanze ha preso atto che il Consiglio federale non ritiene opportuno elaborare una strategia per l'istituzione delle segreterie di Stato. In futuro esaminerà tuttavia le richieste in modo critico e verificherà se il Consiglio federale sarà coerente nel conferire la funzione di segretario di Stato solo con grande prudenza. Nelle relazioni con l'estero vi è comunque la possibilità di conferire temporaneamente il titolo di segretario di Stato. Per quanto riguarda la classificazione, la Delegazione delle finanze ha constatato che mentre i massimi delle classi di stipendio 32­37 aumentano in maniera piuttosto lineare, il passaggio alla classe 38, con un aumento del 20 per cento circa, è molto consistente. A suo avviso questo non è giustificabile. All'inizio di febbraio 2015 ne ha discusso con la direttrice dell'UFPER apprendendo che l'ufficio è al corrente del problema e si sta occupando di risolverlo.

3.1.3

Modalità di partenza dei quadri superiori

Nel quadro dell'alta vigilanza concomitante secondo l'Accordo 2009, la Delegazione delle finanze ha constatato, in un caso particolare, il lungo periodo intercorso fra l'ultimo giorno di lavoro di un direttore d'ufficio e la fine del rapporto di lavoro.

Inoltre, contrariamente alla prassi vigente, l'ufficio competente, ossia l'UFPER, ha preso conoscenza della proposta del dipartimento competente al Consiglio federale soltanto nell'ambito della procedura di corapporto. Pertanto l'UFPER non ha potuto valutare in maniera definitiva il dossier personale per mancanza di una documentazione completa.

La Delegazione delle finanze ha quindi chiesto all'UFPER un rapporto sullo svolgimento di questo affare e sulle condizioni di partenza convenute. In base a una successiva presa di posizione del dipartimento interessato, l'UFPER è giunto alla conclusione che nel caso concreto la procedura era corretta sotto il profilo giuridico.

Tuttavia la Delegazione delle finanze valuta criticamente il fatto che l'UFPER non sia stato coinvolto nella procedura conformemente alle istruzioni. Inoltre, a suo avviso l'accordo raggiunto con il direttore interessato era troppo generoso, in particolare per quanto riguarda la durata della sospensione dal servizio. La Delegazione delle finanze prende quindi atto con soddisfazione della modifica dell'articolo 103a OPers (probabilmente in vigore dal 1° luglio 2015), in base alla quale una sospensione non potrà avere una durata superiore al termine di disdetta ordinario, mentre finora non era prevista alcuna durata massima.

5091

3.1.4

Termini di attesa in caso di dimissioni dagli organi di direzione della Confederazione

All'inizio del 2014, in relazione con la partenza dell'allora direttore della FINMA, la Delegazione delle finanze ha discusso con l'UFPER le circostanze dettagliate di queste dimissioni, avvenute entro un termine molto breve. Si trattava in particolare di chiarire se i termini di disdetta erano stati rispettati e su quale base legale si fondava il periodo di attesa (cooling-off-period) di sei mesi applicato nel caso concreto.

Questo termine ha lo scopo di impedire che, immediatamente dopo le loro dimissioni, persone con funzioni dirigenziali assumano nuovi compiti incompatibili con l'attività precedente. Inoltre, la Delegazione si è chiesta se, in relazione a conflitti d'interesse potenzialmente importanti, un termine di attesa di sei mesi sia sufficiente e se a tale proposito sia necessario intervenire anche nel caso di altri organi di direzione. Nel giugno 2014 la Delegazione delle finanze ha sottoposto questi interrogativi alla FINMA e al Consiglio federale.

Nella sua risposta di fine luglio 2014, la FINMA rinvia alle pertinenti disposizioni della propria ordinanza sul personale dell'11 agosto 2008 (RS 956.121), la quale nell'articolo 9 capoverso 2 prevede per i membri della direzione un termine di preavviso di sei mesi. Inoltre, l'articolo 38 disciplina i principi concernenti il comportamento dei collaboratori. Sulla base di questa disposizione il consiglio d'amministrazione della FINMA ha emanato un codice di condotta, il cui articolo 15 stabilisce i principi di comportamento applicabili in caso di conflitti d'interesse, quando un collaboratore sta per lasciare la FINMA per passare alle dipendenze di un istituto assoggettato. Il codice di comportamento è parte integrante del contratto di lavoro dei collaboratori. La FINMA rileva inoltre che nel caso del suo ex direttore si trattava di una sospensione durante il rapporto di lavoro e non di un'indennità per un periodo di attesa.

Nella sua risposta di inizio agosto 2014 il Consiglio federale, dal canto suo, menziona le regole che aveva stabilito alla fine del 2013 in occasione delle dimissioni del presidente del consiglio di amministrazione della FINMA. Tuttavia non reputa necessario prevedere un periodo di attesa anche per il direttore della FINMA. A suo tempo la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale, nell'ambito
dell'attuazione di diverse iniziative parlamentari riguardanti i mandati degli ex consiglieri federali, aveva chiesto di prevedere un periodo di attesa anche per i membri dei quadri superiori della Confederazione, esigendo fra l'altro espressamente un adeguamento in tal senso della legge sulla vigilanza dei mercati finanziari.

Tuttavia il progetto è stato respinto dal Parlamento.

Nel dicembre 2014 la Delegazione delle finanze ha preso atto della decisione del Consiglio federale di istituire, entro la fine del 2015, un quadro giuridico per l'introduzione di una regolamentazione sul periodo di attesa in caso di uscita da organi direttivi. Secondo il Consiglio federale non è necessario introdurre una regolamentazione generale dei periodi di attesa. Per contro, deve essere possibile prevedere un termine di attesa, in singoli casi, per i membri di organi direttivi e di commissioni extraparlamentari che svolgono compiti di vigilanza e di regolamentazione, a condizione che la loro nuova funzione nel settore sorvegliato o regolamentato possa pregiudicare la credibilità e quindi la reputazione dell'autorità in seguito a un conflitto di interessi. Il periodo di attesa dovrebbe essere compreso fra sei e dodici mesi. La somma degli onorari versati durante questo lasso di tempo e degli altri proventi conseguiti non deve superare l'importo degli onorari versati in precedenza.

5092

3.1.5

Misure in caso di sospetto di corruzione

Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze si è occupata approfonditamente delle possibilità d'intervento della Confederazione previste dal diritto del personale nei casi in cui sia avviata un'inchiesta amministrativa o penale nei confronti di suoi collaboratori. All'origine vi erano in particolare le accuse di corruzione contro un collaboratore della Seco e l'inchiesta penale contro un collaboratore dell'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) in relazione al progetto INSIEME.

Secondo la Delegazione delle finanze questi casi hanno rafforzato la sua constatazione, già espressa in passato, che quando è in corso una procedura contro agenti della Confederazione questi ultimi vengono sospesi, ma il loro contratto di lavoro non è disdetto. Pertanto, in determinate circostanze lo stipendio continua a essere versato ancora per mesi. La Delegazione delle finanze ritiene che in casi simili l'amministrazione attenda troppo a lungo prima di agire. A suo avviso, quando contro un collaboratore sussistono sospetti concreti sarebbe opportuno provvedere al licenziamento poiché solitamente tali eventi pregiudicano il rapporto di fiducia.

Nella primavera 2014 la Delegazione delle finanze ha avuto un colloquio su questo tema con l'UFPER. Ha preso atto che su iniziativa del CDF e in collaborazione con il Ministero pubblico della Confederazione, l'UFPER ha sondato le possibilità giuridiche d'intervento in vista di eventuali nuovi casi. Nel settembre 2014 questi lavori hanno portato all'elaborazione di un promemoria che illustra la procedura da seguire in caso di sospetta corruzione e funge da sostegno per i responsabili gerarchici. Secondo la «Lista di controllo concernente misure in materia di diritto del personale e organizzativo in caso di sospetto fondato di corruzione da parte di impiegati della Confederazione», se i sospetti sono fondati, occorre prendere in considerazione la sospensione degli impiegati coinvolti, come pure la riduzione o la soppressione dello stipendio. In caso di sospetto di gravi reati può essere pronunciato un licenziamento con effetto immediato; se la fattispecie non è chiara, è consigliabile ordinare un'inchiesta amministrativa. La Delegazione delle finanze accoglie con favore l'elaborazione di questa lista di controllo.

3.1.6

Valutazione globale delle risorse nel settore del personale

Secondo la procedura per l'attribuzione delle risorse umane introdotta nel 2011, nel mese di febbraio di ogni anno il Consiglio federale fa il punto della situazione in materia di politica del personale e definisce un limite per l'evoluzione delle spese di personale per il preventivo successivo. Nel febbraio 2014 il Consiglio federale ha incaricato il DFF di ridurre di 25,2 milioni di franchi i mezzi previsti nel piano finanziario 2015 per le misure salariali. Nel contempo ha stabilito che l'aumento delle spese per il personale nel preventivo 2015 doveva situarsi in una fascia compresa fra lo 0,7 e l'1,0 per cento rispetto al preventivo 2014. Il DFF è stato incaricato di integrare il limite inferiore di questa fascia nella direttiva concernente il preventivo.

Alla fine di giugno 2014 il Consiglio federale ha deciso un incremento del limite di spesa di 15,2 milioni di franchi per il preventivo 2015. Sui 223,5 posti con un'incidenza sul limite di spesa chiesti dai dipartimenti ne ha rinviati 7 a una succes5093

siva valutazione globale (DFGP, fedpol) e altri 17 al 2016 (AFC, assistenza amministrativa e verifiche fiscali). I 199,5 posti con un'incidenza sul limite di spesa approvati per il 2015 sono finanziati per l'85 per cento. Altri 98,6 posti sono finanziati senza incidenza sulle finanze e un posto mediante i crediti per beni e servizi.

L'attuazione di queste misure ha comportato un aumento delle spese per il personale dell'1,33 per cento per il 2015. Questo incremento è inferiore ai tassi di crescita degli ultimi anni (preventivo 2011: +3,9 %; 2012: +3,2 %; 2013: +1,9 %; 2014: +2,1 %). Secondo la Delegazione delle finanze questo conferma che la procedura applicata dal 2011 ha permesso di porre un freno alla crescita particolarmente pronunciata delle spese per il personale registrata negli anni 2007­2012. Essa appoggia gli sforzi compiuti dal Consiglio federale per portare avanti le misure avviate con il nuovo processo e per controllare strettamente la crescita delle spese per il personale, che costituiscono una categoria molto importante nel settore delle spese proprie della Confederazione.

Sollecitato da una verifica del Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA), il Consiglio federale ha inoltre deciso che diverse prestazioni di servizi finora ottenute da terzi all'esterno in futuro dovranno essere fornite dal proprio personale.

L'internalizzazione è effettuata in parte per motivi economici (costi più vantaggiosi) e in parte anche per diminuire i rischi. Si tratta prevalentemente di compiti esecutivi, svolti finora da collaboratori esterni, che per la Confederazione comportano rischi sotto il profilo della reputazione e della dipendenza, in particolare nel settore informatico. I costi per l'internalizzazione e gli oneri supplementari per il personale ammontano a 24 milioni di franchi (151 posti di lavoro). La Delegazione delle finanze ha preso atto che, secondo l'UFPER, l'internalizzazione permetterà di ottenere un risparmio netto di 5 milioni di franchi per il bilancio della Confederazione (cfr. il n. 1.1 della «Documentazione riguardante il personale, preventivo 2015», agosto 2014).

3.1.7

Rapporto sulla retribuzione dei quadri 2013

In virtù dell'articolo 6a della legge sul personale federale (LPers), ogni anno le aziende e gli istituti vicini alla Confederazione riferiscono dettagliatamente sulle principali condizioni di impiego dei membri della direzione e del consiglio di amministrazione. Le aziende e gli istituti in questione sottostanno alla vigilanza di un dipartimento, che assume il compito di raccogliere e valutare i dati, mentre l'UFPER elabora i rapporti destinati al Consiglio federale e alla Delegazione delle finanze. Il rapporto sulla retribuzione dei quadri comprende fra l'altro indicazioni concernenti gli effettivi, gli stipendi, gli onorari, le provvigioni, altre prestazioni accessorie e i sistemi salariali. Il rapporto del 2013 conteneva per la prima volta informazioni sul Fondo di compensazione AVS, AI e IPG, sull'Istituto federale di metrologia e su PostFinance SA.

Dal 2012 il rapporto sulla retribuzione dei quadri contiene anche indicazioni sulle quote linguistiche e sulla rappresentanza dei sessi negli organi superiori di direzione.

Come noto, alla fine del 2013 il Consiglio federale ha adottato diverse prescrizioni in questo settore, definendo valori di riferimento concreti per la rappresentanza delle comunità linguistiche e una quota obiettivo per la rappresentanza dei sessi. Il Consiglio federale intende garantire un'equa rappresentanza delle lingue nazionali e dei sessi negli organi di direzione superiori delle aziende e degli stabilimenti vicini alla 5094

Confederazione. Le relative misure sono entrate in vigore all'inizio del 2014 e i loro effetti saranno valutati nel rapporto sulla retribuzione dei quadri 2014.

In seno alla Delegazione delle finanze ha dato adito a discussioni il sistema di retribuzione del direttore generale di Ruag, la cui rimunerazione si compone di un salario di base e di una componente variabile legata alle prestazioni (bonus annuale). Il calcolo del bonus si basa per l'80 per cento su valori di riferimento finanziari del gruppo e per il 20 per cento su obiettivi personali. In termini puramente contabili, il calcolo della remunerazione del direttore generale di Ruag per il 2013 è corretto.

Tuttavia, nonostante un rapporto complementare fornito da Ruag alla fine di ottobre 2014, non è stato possibile chiarire sulla base di quali criteri siano stati definiti concretamente gli obiettivi e come ne sia stata valutata la realizzazione. La Delegazione delle finanze ha dunque deciso di occuparsi di questo tema durante il prossimo incontro con il capo del DDPS.

3.2

Crediti

3.2.1

DFAE, gestione civile dei conflitti e diritti umani

Come è noto nel 2014 la Svizzera ha assunto la presidenza dell'OSCE. I mezzi necessari a tale scopo sono stati stanziati dal Parlamento nel quadro del preventivo 2014. Al momento di pianificare il credito sono state previste anche riserve per eventi inattesi nello spazio dell'OSCE, tuttavia la crisi in Ucraina ha richiesto un impegno particolarmente forte della presidenza. Alla testa dell'OSCE, la Svizzera ha adottato numerose iniziative politiche per porre fine alla violenza e per risolvere il conflitto con mezzi pacifici. La costituzione della missione di osservazione dell'OSCE, l'osservazione delle elezioni presidenziali e parlamentari anticipate, l'impiego di due ambasciatori straordinari nonché altri progetti hanno contribuito al superamento dei mezzi iscritti a preventivo per il 2014. Poiché l'adozione delle misure supplementari per la gestione della crisi ucraina non poteva essere ritardata, il DFAE ha chiesto un credito aggiuntivo urgente di 6 milioni di franchi (senza compensazione).

La Delegazione delle finanze ha discusso i motivi di questa domanda di credito con il capo del DFAE, esaminandone in particolare la necessità, l'impossibilità di una previsione e l'urgenza nonché le possibilità di compensazione nel bilancio del dipartimento. Sulla base delle informazioni ricevute, per la Delegazione delle finanze l'impegno della Svizzera nel conflitto ucraino nell'ambito della sua presidenza dell'OSCE è incontestato. Tuttavia, l'argomento avanzato dal DFAE secondo il quale senza la concessione di un anticipo questo impegno sarebbe stato messo in pericolo per mancanza di liquidità non ha pienamente convinto la Delegazione. Non sono stati fugati neppure i dubbi sulla possibilità di compensare questo importo.

Dopo aver tenuto conto di tutti gli argomenti presentati, la maggioranza della Delegazione delle finanze ha approvato il credito urgente.

5095

3.2.2

UFSPO, Campionati europei di atletica leggera

Alla fine di agosto 2014 il DDPS ha chiesto un credito aggiuntivo urgente di 700 000 franchi poiché i Campionati europei di atletica leggera svoltisi a Zurigo avevano occasionato un deficit a causa delle entrate inferiori alle aspettative. Durante un colloquio con il direttore dell'Ufficio federale dello sport, la Delegazione delle finanze ha chiesto informazioni in merito alle circostanze che hanno portato alla domanda di credito e alle misure prese finora dalle parti coinvolte.

La Delegazione delle finanze è giunta alla conclusione che l'urgenza del credito richiesta dall'articolo 34 capoverso 1 1 LFC non era data, visto che la società anonima CE 2014 non era minacciata da un immediato fallimento se i mezzi fossero stati accordati più tardi. Pertanto, a suo avviso la domanda di credito poteva essere trattata nell'ambito dell'aggiunta ordinaria II al preventivo 2014.

Nel quadro della loro deliberazione sul preventivo, le Commissioni delle finanze hanno esaminato approfonditamente il credito aggiuntivo chiesto dal DDPS per contribuire a colmare il deficit della manifestazione. Un rapporto supplementare fornito dall'UFSPO a metà ottobre 2014 ha presentato dettagliatamente la situazione iniziale, la vendita dei biglietti e il piano per il risanamento finanziario. L'importo del credito richiesto era sempre di 700 000 franchi. L'esame da parte della Sottocommissione 3 della CdF-N ha tuttavia consentito di rilevare che, alla fine di ottobre 2014, il deficit della manifestazione sportiva ammontava ancora a 1,7 milioni di franchi, circa la metà dei quali da assumere per un terzo ciascuno da Confederazione, Cantone e Città di Zurigo. Di conseguenza la Confederazione doveva contribuire con un importo di 300 000 franchi. Le Commissioni delle finanze hanno quindi proposto al Parlamento di ridurre il credito aggiuntivo da 700 000 a 300 000 franchi.

Il Parlamento ha approvato questa riduzione.

3.2.3

USTRA, programmi di navigazione satellitare Galileo e EGNOS

Lo svolgimento di questi programmi è disciplinato da un accordo di cooperazione fra la Confederazione e l'Unione europea. Il contributo annuale della Svizzera è calcolato, da una parte, in funzione dei mezzi stanziati dall'UE per questi programmi e, dall'altra, in base al rapporto tra il PIL della Svizzera e quello degli Stati membri dell'UE. Al momento di allestire il preventivo l'USTRA deve sempre elaborare delle ipotesi; soltanto nel corso dell'anno contabile l'ufficio dispone di dati più recenti e perciò più affidabili. Nell'estate 2014 è emerso che l'UE aveva aumentato dell'11 per cento circa i mezzi stanziati rispetto a quanto previsto e, di conseguenza, anche la quota della Svizzera fondata sul PIL era aumentata considerevolmente (dal 3,0 al 3,8 %). Per queste ragioni il contributo della Svizzera per il 2014 è risultato superiore di circa 28,7 milioni di franchi alla cifra preventivata.

Per la Delegazione delle finanze è chiaro che la Svizzera non può sottrarsi al versamento di questi contributi obbligatori internazionali, quindi considera fondato il credito aggiuntivo. Ne approva anche l'urgenza poiché un pagamento successivo nel quadro della seconda aggiunta al preventivo 2014 comporterebbe interessi di mora per un importo di circa 60 000 franchi.

5096

3.2.4

Sorpassi di credito

A partire dal 2011, conformemente all'articolo 34 LFC, i sorpassi di credito che superano i 5 milioni di franchi devono essere approvati dalla Delegazione delle finanze. Il Consiglio federale sottopone ogni anno all'approvazione del Parlamento l'insieme dei sorpassi di credito congiuntamente al consuntivo annuale.

Nel dicembre 2014 il Consiglio federale ha formulato una richiesta di sorpasso di credito urgente di 7,5 milioni di franchi per l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) nell'ambito dei pagamenti diretti. Nel 2014 questi pagamenti sono stati versati per la prima volta secondo il nuovo sistema previsto dalla Politica agricola 2014­2017. In seguito al numero inaspettatamente elevato di ulteriori rielaborazioni dei calcoli in tre Cantoni, all'UFAG mancavano 7,5 milioni di franchi per effettuare puntualmente i pagamenti definitivi entro la fine di dicembre 2014. Durante un colloquio con il direttore dell'UFAG, la Delegazione delle finanze si è informata in merito ai motivi che hanno portato a questa situazione. Ha così potuto accertare che le esigenze finanziarie sussistono e che il limite di spesa è rispettato. Il fabbisogno supplementare sarà interamente compensato con i contributi per il 2015. In tal modo per la Delegazione delle finanze i criteri dell'imprevedibilità e dell'urgenza erano soddisfatti; di conseguenza ha approvato l'anticipo di questo sorpasso di credito.

Entro la fine del 2014 non vi sono stati altri sorpassi di credito superiori a 5 milioni di franchi.

3.2.5

Panoramica

Nel 2014 alla Delegazione delle finanze sono stati sottoposti per approvazione tre crediti aggiuntivi urgenti e un sorpasso di credito. Come menzionato nel numero 3.2.2, ha respinto un credito e l'ha rinviato alla seconda aggiunta ordinaria al preventivo 2014. Ha approvato gli altri crediti di circa 34,7 milioni di franchi (aggiunta) e di 7,5 milioni di franchi (sorpasso di credito).

Il numero e l'importo dei crediti anticipati è stato leggermente superiore all'anno precedente ma è stato notevolmente inferiore alla media degli ultimi anni (cfr. tabella 1). Ancora una volta la Delegazione delle finanze constata che con il passare del tempo il suo atteggiamento restrittivo ha indotto a una maggiore prudenza in seno all'Amministrazione federale nel richiedere crediti aggiuntivi urgenti. Come mostra l'esempio del credito aggiuntivo dell'Ufficio federale dello sport, in determinate circostanze rifiutando l'urgenza si creano i presupposti per una soluzione finanziariamente più favorevole per la Confederazione.

5097

Tabella 1 Evoluzione dei crediti aggiuntivi aventi un'incidenza sul finanziamento*) 2005­2014 Anno

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 *) a) b) c) d) e)

Crediti aggiuntivi in mio. franchi

in % del preventivo

di cui approvati dalla Delegazione delle finanze (in mio. fr.)

in % dei crediti aggiuntivi

residui di credito in mio. franchi

317 750 7369 6554 c) 593 396 d) 340 230 496 413

0,6 1,4 13,3 11,5 1,0 0,6 e) 0,3 e) 0,3 e) 0,5 e) 0,2

42 360 a) 7194 b) 6137 103 69 23 9 0,5 35

13 41 98 94 17 17 7 4 0,1 8,5

1461 366 1276 805 2136 1495 2043 3024 2221 2881

dal 2007, senza trasferimenti di crediti di cui 7,038 mia. fr. per i proventi derivanti dalla vendita dell'oro di cui 6 mia. fr. per misure destinate a UBS senza la seconda fase delle misure di stabilizzazione (710 mio. fr.)

senza i provvedimenti per attenuare l'apprezzamento del franco (credito aggiuntivo IIa/2011 = 869 mio. fr.)

compensazioni comprese

3.3

L'informatica della Confederazione

3.3.1

Strategia informatica della Confederazione

Negli ultimi anni la Delegazione delle finanze si è occupata ripetutamente dell'informatica della Confederazione. Nel 2013 ha intensificato ulteriormente la sua attività per quel che riguarda i rischi e nel suo rapporto d'attività 2013 (n. 2.3.1) ha rivolto una serie di raccomandazioni al Consiglio federale. Le raccomandazioni riguardavano il rilevamento completo del personale TIC, l'assunzione della responsabilità da parte delle direzioni degli uffici, l'applicazione delle istruzioni nell'ambito delle TIC, la scelta dei progetti chiave TIC, l'impostazione dei crediti per i grandi progetti, l'ulteriore sviluppo nei settori della gestione progettuale e della direzione da parte degli uffici nonché nel sistema di controllo TIC e, infine, l'ulteriore sviluppo della gestione del portafoglio dei progetti informatici e del sistema di rapporto al Consiglio federale. Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze ha discusso il parere del Consiglio federale concernente le sue raccomandazioni; durante varie sedute e nel quadro di diversi incontri con i capidipartimento ha ottenuto informazioni sull'attuazione delle misure adottate. Di seguito sono approfonditi gli aspetti più importanti.

5098

Progetti chiave TIC (cfr. anche il n. 3.3.2) Finora nel quadro della sua strategia informatica il Consiglio federale ha deciso 13 progetti. Tuttavia tra questi non figurano progetti riguardanti settori con finanziamento speciale quali l'esercito e le costruzioni stradali. La Delegazione delle finanze ha quindi invitato il Consiglio federale a integrare nella procedura di selezione per i progetti chiave TIC non ancora decisi tutti i programmi e i progetti informatici della Confederazione importanti dal punto di vista strategico, dispendiosi, complessi e rischiosi, indipendentemente dal tipo di finanziamento. Il Consiglio federale si è detto disposto a esaminare la possibilità di adottare questa procedura. La Delegazione delle finanze insiste sul fatto che anche i progetti importanti nel settore dell'esercito e delle costruzioni stradali devono essere decisi come se fossero progetti chiave TIC e, pertanto, devono sottostare a una supervisione più rigorosa da parte del CDF e a un'approfondita alta vigilanza da parte della Delegazione delle finanze.

A partire dal 2015, la Delegazione eserciterà tale vigilanza anche fondandosi sui rapporti semestrali consolidati del Consiglio federale concernenti tutti i progetti chiave TIC. Da questi rapporti sui progetti in corso la Delegazione si aspetta in particolare informazioni sulle quote di ogni credito progettuale già utilizzate e sulle percentuali delle prestazioni previste fornite fino a quel momento.

Pool di responsabili di progetto Il Consiglio federale ha soddisfatto la raccomandazione di esaminare l'opportunità di consultare affermati esperti esterni di gestione progettuale da affiancare a un pool centrale di responsabili di progetto interni alla Confederazione. Gli esperti esterni potrebbero essere chiamati e impiegati rapidamente in caso di necessità per coadiuvare il pool interno. Il Consiglio federale ha incaricato l'Organo direzione informatica della Confederazione (ODIC) di indire, insieme all'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL), un bando di concorso OMC a livello federale per assumere responsabili di progetto esterni. Per la Delegazione è essenziale che si ricorra solo con moderazione e in modo sussidiario alla consulenza di periti esterni.

Il ricorso a responsabili progettuali esterni per progetti TIC importanti deve
essere concepito quale ultima ratio e non deve diventare un'abitudine. Deve valere il principio secondo cui la responsabilità progettuale è assunta da collaboratori della Confederazione.

Crediti d'impegno per i grandi progetti TIC Il Consiglio federale è d'accordo di presentare in futuro al Parlamento i crediti d'impegno per i progetti chiave TIC mediante messaggi separati. Intende però rinunciare a riunire queste richieste in un unico messaggio. Secondo la Delegazione delle finanze gli argomenti addotti (cattivo rapporto costi-benefici, scarsa efficienza, rischio di ritardi, competenze poco chiare) sono comprensibili. È pertanto d'accordo che per ogni progetto chiave TIC il dipartimento competente elabori invece un messaggio separato, che in seguito il Consiglio federale trasmetterà al Parlamento per deliberazione. In tal modo il Parlamento potrà scaglionare la concessione di crediti per la valutazione e la realizzazione dei progetti, come auspicato dalla Delegazione delle finanze. Il Consiglio federale ha inoltre rinunciato all'idea di un unico messaggio che raccolga i rimanenti progetti TIC, da presentare ogni anno analogamente ai messaggi sugli immobili o sul programma d'armamento. La centralizzazione della gestione dei crediti per tutti i progetti TIC presso l'ODIC comporterebbe infatti un cambiamento di paradigma e sarebbe in contraddizione con i principi di 5099

NOVE-IT e del nuovo modello contabile. La Delegazione delle finanze ha discusso approfonditamente questo aspetto con il capo del DFF ed è d'accordo di rinunciare a un messaggio che raccolga i progetti informatici di minore entità. Tuttavia si dovrà fare in modo che, oltre ai progetti chiave TIC, a partire da un determinato valore soglia sia necessario richiedere un credito d'impegno anche per altri grandi progetti informatici. Il valore soglia deve ancora essere definito.

Centralizzazione dell'informatica della Confederazione La Delegazione delle finanze ritiene che la questione di principio sull'ampiezza della centralizzazione dell'informatica in seno alla Confederazione e sul ruolo che deve assumere l'ODIC non sia ancora stata chiarita. Si tratta di garantire che le istruzioni e gli standard TIC vengano applicati in modo uniforme da tutti i dipartimenti e che anche la gestione e il controllo della qualità in quest'ambito siano coerenti. In tale contesto ha preso atto con soddisfazione dell'intenzione del Consiglio federale di esaminare, entro la fine del 2014, se singole istruzioni della Confederazione concernenti le TIC non disciplinano o disciplinano in modo insufficiente i problemi di applicazione e di colmare eventuali lacune entro la metà del 2015. Nel quadro dell'adempimento dei postulati 13.4062 e 13.4141, il Consiglio federale ha inoltre esaminato la possibilità di effettuare ulteriori centralizzazioni nel settore dell'informatica della Confederazione. Gli uffici che assumono attività interdipartimentali, ossia UFPER, Amministrazione federale delle finanze (AFF), UFCL e ODIC, saranno pertanto potenziati nei loro settori di competenza allo scopo di migliorare l'esame e il controllo dei progetti informatici. Nel 2015, dopo aver preso conoscenza del rapporto presentato nel frattempo dal Consiglio federale, la Delegazione delle finanze discuterà se intende rivolgere al Consiglio federale una raccomandazione concernente la centralizzazione dell'informatica della Confederazione.

La Delegazione delle finanze ha preso atto che il Consiglio federale intende attuare gran parte delle sue raccomandazioni. A suo avviso le misure adottate vanno nella direzione giusta e nel corso del 2015 ne sorveglierà l'attuazione. Nel suo parere, il Consiglio federale ha anche affermato di voler tener conto delle
raccomandazioni della Delegazione delle finanze nell'elaborazione della prossima Strategia della Confederazione in materia di TIC per il periodo 2016­2019.

Raccomandazione al Consiglio federale ancora pendente La Delegazione delle finanze ribadisce la propria raccomandazione dell'anno precedente che invita il Consiglio federale a considerare come progetti chiave TIC anche i progetti importanti nel settore dell'esercito e delle costruzioni stradali, in modo da sottoporli al controllo rafforzato del CDF e all'alta vigilanza approfondita della Delegazione delle finanze.

5100

3.3.2

Considerazioni principali sui progetti chiave TIC e sui grandi progetti

Progetti chiave TIC Il 1° aprile 2013 sono entrate in vigore le Istruzioni del Consiglio federale concernenti i progetti chiave TIC dell'Amministrazione federale. È considerato un processo chiave TIC un progetto o un programma informatico che, a causa del fabbisogno di risorse, dell'importanza strategica, della complessità, delle ripercussioni e dei rischi richiede una direzione, una gestione, un coordinamento e un controllo maggiormente sovraordinati. Nel maggio 2014, oltre ai quattro progetti chiave TIC decisi nell'aprile 2013, il Consiglio federale ne ha definiti altri nove secondo le citate Istruzioni; per i dettagli si rimanda al comunicato stampa del Consiglio federale del 14 maggio 2014. Il CDF verifica sistematicamente questi progetti e redige di volta in volta un rapporto che trasmette alla Delegazione delle finanze e al superiore gerarchico responsabile del progetto. Inoltre, i risultati del CDF sono riportati anche nel rapporto sul controllo strategico delle TIC destinato al Consiglio federale.

Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze ha esaminato una serie di progetti chiave TIC. I vari progetti sono illustrati nei numeri 4.3.3, 4.4.3, 4.6.4, 4.7.5 e 4.8.2.

Nel maggio 2014, in risposta a una corrispondente raccomandazione della Delegazione delle finanze del 3 marzo 2014, il Consiglio federale ha espresso l'intenzione di informarla, a partire dal 2015, sullo stato dei progetti chiave TIC, il loro sviluppo, i rischi rilevati e le misure adottate, mediante un rapporto semestrale consolidato per fine marzo e fine settembre. Tuttavia, in una lettera del 15 ottobre 2014, il Consiglio federale ha comunicato che il primo rapporto semestrale consolidato sarà pronto soltanto nel settembre 2015, dato che dapprima dovranno essere creati i necessari presupposti.

Il rapporto semestrale è uno strumento importante per l'esercizio dell'alta vigilanza parlamentare. Secondo la Delegazione delle finanze, un anno è un periodo troppo lungo prima della presentazione del primo rapporto. Alla fine di novembre 2014, nell'ambito di un colloquio con il capo del DFF, ha quindi proposto come soluzione transitoria di elaborare un primo breve rapporto complessivo su tutti i progetti chiave TIC già entro la primavera 2015. Questo rapporto intermedio dovrebbe riassumere sommariamente, per ogni progetto,
le variazioni determinanti rispetto ai piani, i principali rischi e le misure adottate. Il capodipartimento si è detto d'accordo con questa procedura, pur sottolineando che un simile rapporto intermedio non potrà essere esaustivo.

Raccomandazione al Consiglio federale La Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a presentarle entro l'estate 2015, come soluzione transitoria, un primo rapporto intermedio consolidato riguardante i progetti chiave TIC nel quale, per ogni progetto, figurino sommariamente le variazioni determinanti rispetto ai piani, i principali rischi e le misure adottate.

5101

Grandi progetti TIC Nel 2013 il postulato Eder (13.4062) e il postulato del Gruppo liberale radicale (13.4141), di tenore pressoché analogo, hanno incaricato il Consiglio federale di redigere un rapporto sugli insuccessi dei grandi progetti TIC dell'Amministrazione federale. Su mandato del Consiglio federale, l'Istituto d'informatica di gestione (Institut für Wirtschaftsinformatik, IWI) dell'Università di San Gallo è stato incaricato di analizzare i grandi progetti informatici dell'Amministrazione federale, di trarne degli insegnamenti e di proporre misure. Per la redazione del rapporto l'IWI ha analizzato 15 grandi progetti. L'analisi non comprendeva i progetti chiave TIC definiti dal Consiglio federale che, nel quadro della legge sul controllo delle finanze, sono già oggetto di una verifica sistematica da parte del CDF.

L'IWI giunge alla conclusione che in tutti i progetti esaminati le cattive condizioni quadro hanno contribuito notevolmente alle difficoltà incontrate. Al fine di migliorare la situazione l'IWI ha proposto complessivamente 14 misure che riguardano tre aree di intervento: 1.

occorre creare in seno all'Amministrazione federale le condizioni quadro fondamentali per il lancio di grandi e complessi progetti TIC;

2.

prima del lancio di grandi e complessi progetti TIC nell'Amministrazione federale è necessario controllarne le condizioni quadro ed esaminare se chi è destinato a gestirli dispone delle capacità adeguate;

3.

i progetti TIC grandi e complessi dell'Amministrazione federale richiedono una direzione e una condotta adeguate alle circostanze e irreprensibili sotto il profilo della gestione.

Nel suo rapporto del 28 novembre 2014, il Consiglio federale spiega che diverse misure raccomandate dall'IWI sono già state attuate o sono in fase di attuazione.

Tuttavia, intende esaminare tutte le misure proposte e attuarle in modo armonizzato con quelle già in corso (incluse le diverse raccomandazioni della Delegazione delle finanze, cfr. il n. 3.3.1). In tale contesto, entro la fine del mese di aprile 2015 provvederà a rielaborare le sue istruzioni per i progetti chiave TIC e quelle per il portafoglio TIC della Confederazione. Per poter influire a breve termine sul controllo dei grandi progetti, il Consiglio federale ha incaricato i dipartimenti di esaminare i loro progetti informatici in corso che comportano una spesa complessiva di oltre 5 milioni di franchi secondo una griglia di analisi uniforme elaborata dall'IWI. Questo esame dovrà aver luogo entro il mese di gennaio 2015. Il DFF, nell'ambito del sistema di controllo strategico, presenterà al Consiglio federale un rapporto consolidato sui risultati. Il DFF, tramite l'ODIC, renderà conto al Consiglio federale semestralmente, in marzo e in settembre. La Delegazione delle finanze si occuperà approfonditamente dei risultati di queste verifiche.

3.3.3

Gestione elettronica degli affari nell'Amministrazione federale (GEVER Confederazione)

Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze si è ripetutamente occupata dell'introduzione di GEVER nell'Amministrazione federale. Alla fine del 2013 ha presentato al Consiglio federale una serie di raccomandazioni riguardanti la pubblicazione di bandi conformi al diritto sugli acquisti pubblici, la responsabilità centrale 5102

della conduzione e del controllo, l'impiego di GEVER in ogni postazione di lavoro e la gestione per mezzo di un credito d'impegno (cfr. rapporto d'attività 2013, n. 2.3.2).

Nella risposta del 9 aprile 2014 il Consiglio federale ricorda che ha incaricato il DFF di elaborare, entro la primavera del 2016, il modello di mercato GEVER. Sono stati avviati i lavori per un bando pubblico conforme alle regole dell'OMC secondo la strategia basata su due prodotti, definita nel novembre 2013. Inoltre, il Consiglio federale ha prorogato fino alla metà del 2018 il periodo transitorio per l'aggiudicazione mediante trattativa privata dei prodotti attualmente in uso. La Cancelleria federale è responsabile centralmente dell'acquisto e della messa a disposizione dei due prodotti. Successivamente i singoli dipartimenti e la Cancelleria federale saranno responsabili dell'introduzione e della messa in esercizio nelle proprie unità. Il Consiglio federale respinge tuttavia in linea di massima le raccomandazioni della Delegazione delle finanze. Ribadisce il principio dell'impiego in tutti i posti di lavoro osservando tuttavia che l'ordinanza GEVER lascia ai dipartimenti e agli uffici un certo margine di manovra.

Il Consiglio federale respinge anche la raccomandazione della Delegazione delle finanze di chiedere un credito d'impegno per realizzare il progetto. Motiva la sua decisione con l'articolo 11 OFC secondo cui deve essere chiesto un credito d'impegno se i costi totali nei singoli casi sono pari o superiori a 10 milioni di franchi. Secondo il Consiglio federale tale condizione non è soddisfatta, poiché le spese per le fasi progettuali «acquisto» e «realizzazione» ammontano a un totale di 6 milioni di franchi. La Delegazione delle finanze è invece convinta che GEVER Confederazione sia da considerare un unico progetto globale. Le spese per la terza fase del progetto (introduzione nei dipartimenti) ammontano ad almeno 80 milioni di franchi. Viste le dimensioni finanziarie globali del progetto, la Delegazione delle finanze ribadisce che per l'acquisto, la realizzazione e l'introduzione è necessario chiedere un credito d'impegno. Ciò permette di presentare i costi al Parlamento in modo trasparente e chiaro e facilita il controllo delle spese. Vanno inoltre rilevati l'importanza e la portata interdipartimentale del progetto
e i rischi che ne conseguono. Inoltre i progetti informatici sono al centro dell'attenzione dell'alta vigilanza parlamentare e dell'opinione pubblica. La Delegazione delle finanze è convinta che solo un credito d'impegno permetterebbe al Parlamento di usufruire di informazioni sull'impiego di risorse tali da poter esercitare debitamente la sua funzione di vigilanza.

GEVER Confederazione è stato anche uno degli argomenti affrontati in occasione della visita informativa della Sottodelegazione 1 presso la Cancelleria federale (cfr.

il n. 4.1.1). La CaF ha fornito informazioni circa lo stato del progetto nonché sui costi e i rischi. Il preventivo per il bando pubblico conforme all'OMC ammonta a 1,2 milioni di franchi, mentre altri 4,8 milioni di franchi sono previsti per la realizzazione. A prescindere dallo scenario, per l'introduzione sono necessari almeno 80 milioni di franchi. Se uno dei prodotti GEVER già in uso il progetto non si aggiudicherà l'appalto, i costi per l'introduzione ammonteranno a più di 200 milioni di franchi (inclusi gli 80 milioni menzionati). La durata contrattuale è di 12 anni (licenze, manutenzione, supporto, prestazioni) e, secondo le stime, i costi complessivi saranno di circa 250 milioni di franchi (solo i costi esterni). Per ogni prodotto GEVER soltanto un fornitore di prestazioni in seno alla Confederazione gestirà i sistemi GEVER (servizio standard ODIC). Ciò permette di risparmiare sui costi e di garantire che non siano in esercizio diverse versioni contemporaneamente.

5103

Raccomandazione pendente al Consiglio federale La Delegazione delle finanze ribadisce con determinazione la propria raccomandazione di chiedere un credito d'impegno per il progetto GEVER Confederazione. A suo parere GEVER va considerato un progetto globale unico che supera pertanto ampiamente la soglia prevista dall'articolo 11 OFC.

3.3.4

Alta vigilanza finanziaria sull'informatica della Confederazione

Nel capitolo 7.6 del rapporto del 21 novembre 2014 sull'inchiesta amministrativa concernente il progetto INSIEME (cfr. anche il n. 1.3) le CdF e le CdG propongono di migliorare il coordinamento tra i diversi organi dell'alta vigilanza. Ritengono indispensabile diminuire il carico di lavoro della Delegazione delle finanze, anche attraverso una chiara suddivisione dei compiti tra quest'ultima e le Commissioni delle finanze.

Anche se trarrà le sue conclusioni dal rapporto sul progetto INSIEME soltanto nel 2015, nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze ha già definito, d'intesa con le Commissioni delle finanze, diversi ambiti di vigilanza nel settore dell'informatica della Confederazione, proponendo una chiara suddivisione dei compiti. A metà settembre ha messo a disposizione delle CdF le informazioni per la valutazione generale delle risorse nel settore TIC (cfr. anche rapporto d'attività 2013, n. 2.3.4) con l'invito alle sottocommissioni competenti per il DFF di discuterne con i rappresentanti dell'ODIC in occasione dell'esame del preventivo 2015. La Delegazione delle finanze ha inoltre nuovamente ribadito la sua richiesta del marzo 2014 di suddividere il lavoro di vigilanza sui progetti TIC della Confederazione tra sé stessa e le CdF. Visti i circa 800 progetti e applicazioni TIC della Confederazione e ai fini di un impiego efficiente delle risorse limitate dell'alta vigilanza finanziaria, nell'ambito delle discussioni sul preventivo e sul consuntivo le CdF dovrebbero occuparsi regolarmente dei servizi standard TIC (di responsabilità dell'ODIC) e delle applicazioni tecniche TIC (di responsabilità delle unità amministrative). Da parte sua, la Delegazione delle finanze si concentrerebbe soprattutto sui progetti chiave TIC definiti dal Consiglio federale. Se per questi progetti dovesse rivelarsi necessario un intervento delle CdF, la Delegazione delle finanze le informerebbe per scritto rivolgendo loro una proposta. A prescindere da questo, la Delegazione delle finanze continuerà a informarle in merito alle proprie conclusioni e constatazioni sui progetti chiave TIC nel quadro dei rendiconti nelle CdF e del suo rapporto d'attività annuale all'attenzione delle CdF.

5104

3.4

Acquisti pubblici della Confederazione

3.4.1

Controllo strategico degli acquisti

Dal 2009 la Delegazione delle finanze si sta occupando in modo approfondito dell'istituzione e della realizzazione di un controllo strategico degli acquisti a livello del Consiglio federale e dei dipartimenti, della prassi dell'Amministrazione federale riguardante le aggiudicazioni mediante trattativa privata superiori ai valori soglia (cfr. il n. 3.4.2) e di singoli casi gravi intervenuti nelle unità amministrative. Nel rapporto d'attività 2013 (n. 2.3.3) si è espressa in modo particolareggiato in merito alla revisione del diritto sugli acquisti della Confederazione, alle condizioni commerciali generali della Confederazione e al controllo degli acquisti.

Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze ha approfondito i propri lavori e con lettera del 4 settembre 2014 ha presentato al Consiglio federale una serie di raccomandazioni. Nella seduta di novembre ha discusso il parere dettagliato del Collegio governativo constatando con soddisfazione che quest'ultimo è disposto ad attuare le raccomandazioni e ha conferito i primi incarichi e avviato le pertinenti misure. Le raccomandazioni e il parere del Consiglio federale sono brevemente riassunti qui di seguito.

Garantire una prassi degli acquisti pubblici conforme al diritto ed economicamente efficiente Negli ultimi anni alcune inchieste amministrative in seno all'Amministrazione federale hanno portato alla luce violazioni in parte gravi e sistematiche delle disposizioni sugli acquisti pubblici. Nello scegliere tra l'obiettivo di concludere un progetto entro i termini fissati dal mandante e quello di rispettare le disposizioni della legge federale sugli acquisti pubblici (LAPub), dell'ordinanza sugli acquisti pubblici (OAPub) e dell'ordinanza concernente l'organizzazione degli acquisti pubblici dell'Amministrazione federale (OOAPub) si è spesso data maggiore importanza al primo obiettivo. Nel frattempo le unità organizzative sono state sensibilizzate al rispetto delle disposizioni legali sugli acquisti pubblici; per le questioni inerenti agli acquisti esse si rivolgono più spesso di prima all'UFCL. La Delegazione delle finanze constata tuttavia il rischio che si esageri nella direzione opposta. A volte i bandi previsti sono valutati con un eccesso di formalismo giuridico, il che rende la procedura più pesante e lunga.

Pur approvando il fatto
che l'UFCL ponga molta attenzione agli aspetti legali degli acquisti, la Delegazione delle finanze osserva che secondo l'articolo 2 OOAPub, oltre alla conformità al diritto, occorre garantire anche l'efficienza degli acquisti pubblici dal punto di vista economico. La Delegazione delle finanze teme che i requisiti legali degli acquisti vengano estesi in maniera sproporzionata a scapito dell'efficienza del processo di aggiudicazione, causando così alla Confederazione costi supplementari evitabili. La Delegazione delle finanze è del parere che occorra dare lo stesso peso a entrambi gli obiettivi menzionati nell'OOAPub. L'UFCL prevede di procedere ai miglioramenti necessari.

5105

Raccomandazione al Consiglio federale La Delegazione delle finanze ha raccomandato al Consiglio federale di esaminare con quali misure giuridiche e organizzative sia possibile impostare e svolgere in modo più economico ed efficiente le procedure di acquisto della Confederazione nel rispetto delle regole vincolanti dell'OMC.

Delega della competenza in materia d'acquisti vincolata a oneri Secondo l'articolo 13 OOAPub i quattro servizi centrali d'acquisto della Confederazione (armasuisse, UFCL, USTRA e Centrale viaggi della Confederazione) possono delegare, per una durata limitata (art. 14) o in modo permanente (art. 15), la competenza in materia d'acquisto all'unità amministrativa interessata. In passato alcune unità amministrativa hanno acquistato servizi informatici senza essere in possesso di una pertinente delega. Alla luce di questi fatti la Delegazione delle finanze si è chiesta quali ulteriori sanzioni possano permettere ai servizi centrali d'acquisto di intervenire nel caso in cui le unità amministrative non si attengano alle prescrizioni legali relative agli acquisti pubblici.

Raccomandazione al Consiglio federale La Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a precisare, nell'ambito della prossima revisione dell'OOAPub, le disposizioni concernenti la delega limitata nel tempo e quella permanente per quanto riguarda condizioni, oneri e controllo e ad adeguare di conseguenza il suo sistema di controllo gestionale degli acquisti.

Nel suo parere sulle due suddette raccomandazioni, il Consiglio federale ha osservato che nell'ambito della valutazione dei risultati della consultazione degli uffici sulla revisione della LAPub si sta esaminando in che misura determinate modifiche di tale legge possano rendere più efficienti ed economiche le procedure d'acquisto. Per accelerare le procedure, il Consiglio federale intende inoltre provvedere affinché in futuro i servizi centrali d'acquisto possano delegare direttamente ai servizi interessati e ai fornitori delle prestazioni gli acquisti OMC riguardanti i servizi IT. Oggi questo è possibile solo al di sotto di un valore soglia. Al fine di garantire la conformità al diritto e la regolarità, la delega andrà vincolata a condizioni il cui rispetto dovrà essere periodicamente controllato, confermato formalmente, documentato e verificato
dai servizi centrali d'acquisto. La OOAPub andrà precisata in tal senso.

Il Consiglio federale ha inoltre incaricato il DFF di precisare, nell'ambito della revisione della OOAPub, i presupposti, gli oneri e le condizioni per la delega nonché di sancire l'obbligo di verifica periodica da parte dei servizi centrali d'acquisto. Il rispetto delle condizioni per la delega è un vincolo che il direttore dell'ufficio interessato deve confermare periodicamente per scritto.

La Delegazione delle finanze approva l'orientamento generale delle misure proposte. Individua tuttavia dei rischi nella delega di competenze ai servizi interessati e ai fornitori di prestazioni per un maggior numero di bandi OMC. Oltre a una gestione e a un controllo rafforzati da parte dei servizi centrali d'acquisto, una maggiore delega 5106

delle competenze in materia d'acquisto presuppone anche che le singole unità amministrative dispongano delle conoscenze tecniche e dell'esperienza necessarie per i bandi e le aggiudicazioni OMC. La Delegazione delle finanze è del parere che prima della concessione di una delega debbano essere soddisfatti questi presupposti fondamentali. Attualmente ciò non è il caso.

Processo di controllo degli acquisti della Confederazione: adeguamento del sistema di rapporto Fondandosi sul piano dell'UFCL per il controllo gestionale degli acquisti dell'Amministrazione federale, del 23 novembre 2012, il terzo trimestre di ogni anno il DFF redige un rapporto all'indirizzo del Consiglio federale. Il cosiddetto «Sistema di rapporto globale sul controllo gestionale degli acquisti» contiene informazioni consolidate e propone misure indirizzate al Consiglio federale riguardanti tutti i dipartimenti.

All'inizio del 2014 la Delegazione delle finanze ha invitato il CDF ad analizzare il processo di controllo gestionale degli acquisti della Confederazione e a confrontare la versione del rapporto globale redatta originariamente dall'UFCL con quella adottata dal Consiglio federale. In base agli accertamenti del CDF, la Delegazione delle finanze ha constatato che non tutte le anomalie segnalate dalle unità amministrative sono confluite nel rapporto del Consiglio federale. La Delegazione delle finanze è fermamente del parere che, per poter assumere in modo efficace la sua responsabilità strategica globale, il Consiglio federale debba essere a conoscenza di tutte le anomalie constatate dall'UFCL.

Raccomandazione al Consiglio federale La Delegazione delle finanze ha raccomandato al Consiglio federale di consolidare il ruolo dell'UFCL nel processo di controllo gestionale degli acquisti e di adeguare a tal fine le competenze e le procedure. L'obiettivo è che le anomalie constatate dall'UFCL siano indicate e motivate in modo trasparente anche a livello del Consiglio federale.

Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di rivedere, d'intesa con gli altri dipartimenti e la CaF, l'OOAPub e di sottoporre il sistema di controllo gestionale degli acquisti a una verifica globale, adeguandolo ­ previa consultazione della Conferenza dei segretari generali (CSG) ­ alle richieste della Delegazione delle finanze. Inoltre, in futuro, il
rapporto globale al Consiglio federale dovrà indicare tutte le anomalie accompagnate dalle pertinenti valutazioni delle unità amministrative coinvolte.

Processo di controllo degli acquisti della Confederazione: controllo centralizzato delle misure a livello di Confederazione In riferimento al suddetto sistema di allestimento dei rapporti, la Delegazione delle finanze ha constatato che il controllo è incompleto. Il processo si chiude con la decisione del Consiglio federale, senza che vi sia successivamente una verifica centralizzata delle misure. Secondo il sistema odierno, la responsabilità per l'attuazione delle misure compete ai dipartimenti. Inoltre, la Delegazione delle finanze ritiene che le misure siano formulate in modo troppo generale e poco vincolante.

5107

Raccomandazione al Consiglio federale La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale, nell'ambito del sistema di rapporto annuale, a formulare raccomandazioni e misure all'attenzione dei dipartimenti e a istituire uno strumento di controllo efficace per la verifica dell'attuazione delle misure al suo livello.

Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di realizzare e gestire un sistema di rapporto centralizzato sullo stato di attuazione delle misure. L'OOAPub e il processo di controllo gestionale degli acquisti saranno adeguati di conseguenza.

In tale contesto la Delegazione delle finanze ha altresì preso atto delle misure generali e di quelle specifiche per le singole unità amministrative che il Consiglio federale ha deciso il 19 settembre 2014. Tali misure riguardano, tra le altre cose, la regolarità e la conformità legale dell'aggiudicazione mediante trattativa privata, la prevenzione della corruzione e il controllo delle deleghe di competenze in materia d'acquisto. Si tratta di aspetti inerenti agli acquisti pubblici di cui la Delegazione delle finanze si è occupata in modo approfondito nel 2014, individuandone i rischi.

Essa presume che, grazie all'attuazione del sistema di controllo delle misure, già il prossimo rapporto globale 2014, che sarà presentato al Consiglio federale nell'autunno 2015, conterrà indicazioni sullo stato e il grado di attuazione delle suddette misure.

Controllo degli acquisti della Confederazione: rapporto del Consiglio federale alla Delegazione delle finanze La Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a informarla, in un rapporto annuale specifico, in merito a determinati aspetti riguardanti il controllo gestionale degli acquisti della Confederazione. Il rapporto dovrebbe contenere in particolare indicazioni sulle cifre concernenti gli acquisti dell'intera Amministrazione federale, sulle procedure di aggiudicazione, sull'oggetto dell'acquisto, sulla garanzia della qualità, sulla necessità dal punto di vista economico nonché sulla distribuzione geografica e sulle imprese maggiormente considerate. Il rapporto dovrebbe inoltre fornire informazioni sulle deleghe di competenze in materia di acquisti e sull'attuazione delle misure decise annualmente dal Consiglio federale.

Quest'ultimo dovrebbe inoltre attestare che in occasione della
fornitura delle prestazioni ordinate sono stati effettuati i necessari controlli all'accettazione.

Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di creare le condizioni, nell'ambito della revisione dell'OOAPub e della rielaborazione del sistema di controllo degli acquisti, per poter presentare alla Delegazione delle finanze il rapporto adeguato ai suoi bisogni, come richiesto. La Delegazione delle finanze accoglie favorevolmente la presentazione di un primo rapporto nell'autunno 2015.

Coordinamento con le CdG Nel quadro del suo rapporto «Ricorso alle perizie esterne da parte dell'Amministrazione federale: portata, concorrenza, gestione» dell'ottobre 2006, la CdG-S aveva rivolto dieci raccomandazioni al Consiglio federale. La Delegazione delle finanze ha preso atto che attualmente la sottocommissione competente della CdG-S sta svolgendo un secondo ampio controllo. Oltre a controllare lo stato di attuazione delle 5108

raccomandazioni del 2006, la CdG-S procede a rilevamenti specifici riguardanti il controllo gestionale degli acquisti nell'Amministrazione federale, verifica l'attuazione delle mozioni 14.3289 e 14.3018 (Misure di controllo urgenti concernenti l'aggiudicazione di commesse da parte dell'amministrazione federale) ed esamina casi concreti in materia di acquisti. Quest'ultimo esame ha l'obiettivo di sfruttarne i risultati ai fini del controllo gestionale degli acquisti.

Visti i punti di contatto tra l'alta vigilanza della Delegazione delle finanze nel settore degli acquisti e l'ampio secondo controllo della CdG-S è necessario uno stretto coordinamento tra i due organi di alta vigilanza. A tale scopo, a metà dicembre 2014 la Delegazione delle finanze ha informato la CdG-S sulle sue raccomandazioni e attività, formulando proposte di collaborazione tra i due organi.

Campo d'applicazione del diritto sugli acquisti pubblici Nel contesto dei noti avvenimenti relativi ad acquisti dell'Ufficio di compensazione dell'assicurazione contro la disoccupazione, nel marzo 2014 la Delegazione delle finanze ha incarico il CDF di accertare se i fondi di compensazione AVS/AI/IPG (compenswiss) siano assoggettati al diritto sugli acquisti della Confederazione.

Secondo gli accertamenti del CDF ciò non è il caso. Vi sono tuttavia direttive interne secondo cui per gli acquisti inferiori a 250 000 franchi va chiesta almeno un'offerta; nel caso di importi superiori occorre chiedere tre offerte. Le direttive disciplinano inoltre il diritto di firma e la documentazione. Infine gli organi dei fondi sono autorizzati ad applicare di caso in caso la LAPub, se lo ritengono utile.

Alla fine di agosto 2014 il Consiglio federale ha proposto di accogliere la mozione Feller (14.3390), che chiede di assoggettare i fondi di compensazione dell'AVS/AI/ IPG alla LAPub. A inizio dicembre 2014 la Delegazione delle finanze ha pertanto invitato compenswiss ad applicare volontariamente le regole del diritto in materia di appalti pubblici agli acquisti nel settore immobiliare e informatico. Nella sua risposta del 17 dicembre 2014, il presidente del consiglio d'amministrazione di compenswiss ha osservato che non vi sono problemi ad assoggettare volontariamente i fondi alla LAPub nei settori menzionati. Quanto ai mandati a gestori patrimoniali esterni,
compenswiss ritiene invece indispensabile aggiudicarli secondo regole interne specifiche e non secondo la LAPub. La Delegazione delle finanze parte dal presupposto che compenswiss applichi da subito la LAPub e l'OAPub. Poiché a suo parere è necessario creare una situazione di concorrenza anche per i mandati a gestori patrimoniali, la Delegazione delle finanze valuta in modo critico la relativa eccezione. Essa si farà pertanto spiegare con quali misure compenswiss intende garantire la concorrenza per i mandati non assoggettati al diritto sugli acquisti pubblici.

3.4.2

Aggiudicazioni mediante trattativa privata

Già a metà 2010, a seguito di un singolo caso la Delegazione delle finanze aveva discusso l'aggiudicazione di incarichi e mandati a esperti senza un bando pubblico ai sensi della LAPub. Aveva quindi chiesto al Consiglio federale un elenco dei mandati aggiudicati mediante trattativa privata nel periodo 2009­2010 il cui importo superava il valore soglia. Da allora la Delegazione delle finanze si è periodicamente occupata dell'argomento. Nel rapporto d'attività 2013 (n. 2.3.3) ha osservato che diversi casi recenti di aggiudicazione mediante trattativa privata hanno evidenziato la mas-

5109

sima importanza che rivestono una migliore trasparenza e l'introduzione tempestiva di una gestione integrale dei contratti.

Nel maggio 2014 la Delegazione delle finanze ha discusso il rapporto del Consiglio federale sui mandati superiori al valore soglia OMC aggiudicati mediante trattativa privata nel 2013. Il rapporto illustra le cifre per dipartimento e le confronta con l'anno precedente. La Delegazione delle finanze condivide il parere del Consiglio federale secondo cui il tema dell'aggiudicazione mediante trattativa privata per i mandati superiori al valore soglia è complesso e va analizzato di caso in caso. La legge permette esplicitamente, a condizioni chiaramente definite, gli acquisti diretti superiori al valore soglia senza bando. Tuttavia tali eccezioni sono formulate in modo restrittivo. La Delegazione delle finanze ritiene fondamentale che gli acquisti senza bando si svolgano in conformità con il diritto, rispettino il principio dell'economicità, siano debitamente motivati e trasparenti. Tanto più che nel 2013 circa la metà delle aggiudicazioni mediante trattativa privata superiori al valore soglia ha riguardato il settore dell'informatica e gli acquisti di servizi informatici erano tre volte superiori a quelli di strumenti TIC (hardware e software). Proprio le aggiudicazioni mediante trattativa privata nel settore dell'informatica devono essere osservate con un'attenzione particolare.

L'evoluzione, nel periodo 2009­2013, delle aggiudicazioni mediante trattativa privata superiori al valore soglia suscita impressioni contrastanti nella Delegazione delle finanze. Mentre nel periodo in questione in alcuni dipartimenti e per determinati criteri di valutazione, quali la presenza di un capitolato degli oneri, la pubblicazione in SIMAP o la documentazione di riflessioni sull'economicità, sono stati realizzati progressi o è almeno stato mantenuto il livello di partenza, in altri dipartimenti e per altri criteri è stata registrata una chiara inversione di tendenza. La Delegazione delle finanze è preoccupata soprattutto del netto aumento nel 2013 sia del volume che del numero delle aggiudicazioni mediante trattativa privata superiori al valore soglia, che hanno raggiunto il valore massimo dall'inizio dei rilevamenti nel 2009. Nonostante le spiegazioni aggiuntive, dal rapporto del Consiglio
federale non si evincono in modo chiaro i fattori e le cause che hanno portato a questo aumento.

Inoltre, la quota delle aggiudicazioni mediante trattativa privata superiori al valore soglia accompagnate da una motivazione scritta o da accertamenti giuridici è ridiscesa al livello del 2011 o è inferiore a tale livello.

La Delegazione delle finanze si aspetta che a medio termine, invece di aumentare, il volume e il numero delle aggiudicazioni mediante trattativa privata superiori al valore soglia diminuiscano, pur tenendo conto di una certa fluttuazione annuale.

Dall'anno scorso nell'elaborazione del rapporto sul controllo gestionale degli acquisti all'indirizzo del Consiglio federale si tiene conto dell'elenco delle aggiudicazioni mediante trattativa privata superiori al valore soglia. La Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a chiarire le cause della tendenza all'aumento e di valutare le misure per contrastarla. Con decisione del 19 settembre 2014 il Consiglio federale ha incaricato i dipartimenti di effettuare le aggiudicazioni mediante trattativa privata nel rispetto delle regole e di documentarle conformemente alla legge.

Inoltre, tutte le motivazioni necessarie secondo la LAPub e l'OAPub per le aggiudicazioni mediante trattativa privata superiori al valore soglia devono essere firmate dal responsabile dell'acquisto e da un giurista.

Visto che una valutazione automatica e dettagliata di tutte le aggiudicazioni della Confederazione sarà possibile soltanto con l'attuazione dal 2015 dello strumento di gestione dei contratti della Confederazione, la Delegazione delle finanze ritiene 5110

importante che il rilevamento, ai fini dell'alta vigilanza finanziaria, delle aggiudicazioni mediante trattativa privata prosegua anche nel 2014. In maggio 2015 la Delegazione si occuperà del riassunto dei dati, rivolgendo particolare attenzione all'efficacia delle misure adottate dal Consiglio federale.

4

Priorità secondo i dipartimenti

4.1

Autorità e tribunali

4.1.1

Visita informativa presso la Cancelleria federale

Da alcuni anni la sottodelegazione competente per la CaF in autunno svolge un colloquio con la Cancelleria federale al fine di essere informata regolarmente dallo Stato maggiore del Consiglio federale sugli oggetti più rilevanti sotto il profilo finanziario. Nel 2014 sono stati al centro dei colloqui gli acquisti, le analisi VOX, l'attuazione della revisione della LOGA e il progetto GEVER (cfr. il n. 3.3.3).

Acquisti: nel 2013 la CaF ha aggiudicato all'Agenzia telegrafica svizzera (ats), mediante trattativa privata, il mandato di procurarle e trasmetterle le notizie di attualità quotidiana. Il mandato è stato assegnato direttamente a causa dell'assenza di concorrenza, poiché in Svizzera non esiste più una seconda agenzia. La CaF ha tuttavia ottenuto che i prezzi non fossero aumentati rispetto al precedente contratto, in modo da mantenersi a livelli conformi al mercato.

Analisi VOX: si tratta di sondaggi rappresentativi sui motivi del voto, eseguiti successivamente alle votazioni. La Confederazione non partecipa ai sondaggi effettuati prima delle votazioni. Le analisi VOX sono nate nel 1977 su iniziativa privata.

Nel 1986 la Confederazione ha deciso di parteciparvi con un contributo finanziario.

Negli ultimi dieci anni sono stati spesi in media circa 240 000 franchi all'anno. I dipartimenti utilizzano i risultati di queste analisi per mettere in atto l'esito delle votazioni. Ne fanno uso anche i partiti, i gruppi d'interesse e altri. Nel luglio 2014 il Consiglio federale ha deciso che la Confederazione continuerà a conferire mandati per analisi elettorali; per tale mandato sarà tuttavia indetta una gara di appalto pubblico.

Attuazione della LOGA: la Cancelleria federale sta attuando la revisione della LOGA, adottata due anni fa dal Parlamento. Dal 1° gennaio 2015 l'attuazione concerne soprattutto gli ambiti «Servizio presidenziale» e «Individuazione tempestiva di situazioni di crisi». Secondo la CaF il progetto è complessivamente sulla buona strada. Il Consiglio federale ha approvato sette nuovi posti di lavoro per l'attuazione della LOGA. Cinque sono finanziati dalla CaF stessa mediante la razionalizzazione di varie procedure nonché la verifica e la nuova priorizzazione dei compiti. Per il servizio presidenziale due persone del DFAE sono trasferite alla CaF; tale trasferimento non comporta
l'attribuzione a una classe superiore. Nonostante la creazione di un posto in più nel Settore informazione e comunicazione della CaF, la Confederazione non deve assumersi costi maggiori poiché la comunicazione presidenziale sarà centralizzata, mentre finora si svolgeva nei relativi dipartimenti, in parte con personale impiegato a tempo determinato.

5111

4.2

Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE)

4.2.1

Seduta informativa con la Segreteria generale

La segreteria generale del DFAE si distingue per vari aspetti dalle segreterie degli altri dipartimenti. Il DFAE è infatti l'unico dipartimento in cui le finanze non sono gestite dalla segreteria generale bensì da un'unità amministrativa indipendente, la Direzione delle risorse. Inoltre della segreteria generale del DFAE fa parte il nuovo Centro di competenza in contratti e acquisti pubblici, mentre gli altri dipartimenti non dispongono di una simile unità centralizzata. Queste particolarità, le strutture diverse rispetto agli altri dipartimenti e l'importanza finanziaria del DFAE hanno indotto la Sottocommissione 2 della CdF-N e la Sottodelegazione 1 della Delegazione delle finanze (DF 1) a svolgere congiuntamente un incontro informativo con la segreteria generale del DFAE. Sono stati affrontati i seguenti temi: funzionamento e attività della segreteria; gestione dell'informatica; revisione interna; Centro di competenza in contratti e acquisti pubblici. La DF 1 ha riassunto i risultati principali in un breve rapporto al DFAE, il quale ha espresso un parere dettagliato in merito nell'ottobre 2014.

Le due sottocommissioni si sono fatte spiegare la gestione dell'informatica in seno al DFAE, prendendo a esempio un progetto concreto. Non ne sono risultate constatazioni particolari. Per quanto riguarda la revisione interna del DFAE, l'incontro informativo ha evidenziato che il piano di verifica si basa su un'analisi dei rischi e che i lavori sono coordinati con il CDF. La Delegazione delle finanze reputa sensato il nuovo orientamento strategico che si scosta da un mero controllo verso una maggiore consulenza. A suo parere la revisione interna dovrebbe essere utilizzata in misura ancora maggiore come strumento di conduzione.

La valutazione dei risultati di Presenza Svizzera ha dato adito a discussioni. Invece di definire Paesi prioritari, le priorità geografiche e materiali sono fissate in base alle notizie della stampa estera sulla Svizzera. La Delegazione delle finanze giudica questo sistema in modo critico e ha pertanto chiesto al DFAE spiegazioni complementari in merito ai parametri oggettivi di valutazione e ai criteri che definiscono gli obiettivi. Tornerà sull'argomento fondandosi su tali spiegazioni supplementari.

Quanto al Centro di competenza in contratti e acquisti pubblici, nella seduta
informativa ci si è chiesti se il sistema del DFAE nell'ambito dei contratti e degli acquisti pubblici possa fungere da modello per tutta l'Amministrazione federale o se, invece, debbano essere maggiormente promosse le funzioni trasversali (p. es. dell'UFCL).

La Delegazione delle finanze approfondirà la questione nel 2015. Da parte sua, in occasione del prossimo seminario di politica finanziaria sul tema degli acquisti pubblici che si svolgerà nell'estate 2015, la CdF-N discuterà se le deroghe ai trattati OMC nel settore dell'aiuto allo sviluppo e dell'aiuto umanitario siano giustificate e come vadano applicate.

4.2.2

Finanziamento della Ginevra internazionale

La Delegazione delle finanze si occupa già da molto tempo di questo tema importante e ha pertanto ripetutamente informato in merito, l'ultima volta nel rapporto d'attività 2013 (n. 3.2.1), nel quale ha osservato in particolare che occorre migliorare la trasparenza sulle spese previste per i prossimi anni. Ha pertanto chiesto al Consi5112

glio federale un rapporto sui costi nei settori infrastruttura e sicurezza nonché sui mezzi destinati a finanziarli nei prossimi dieci anni, sull'importanza economica della Ginevra internazionale e sulle problematiche associate alla concorrenza internazionale. A fine novembre 2013 la Delegazione delle finanze ha preso atto del rapporto del Consiglio federale e pur giudicandolo una buona base, ha constatato che varie questioni restano tuttora irrisolte.

Nella primavera 2014 la Delegazione delle finanze ha ripreso il tema, fondandosi su un breve rapporto della Sottocommissione 2 della CdF-N riguardante la sua visita informativa del giugno 2013 a Ginevra. La Delegazione ha preso atto della lettera dell'11 marzo 2014 in cui la CdF-N esprimeva il proprio sostegno al capo del DFAE per la strategia «Ginevra internazionale», sottolineando l'importanza del coinvolgimento del Parlamento. Nella lettera, la CdF-N chiedeva inoltre una panoramica finanziaria di tutte le misure volte a consolidare la Ginevra internazionale ­ con l'indicazione delle unità di imputazione dei costi ­ e un controllo continuo dell'attuazione della strategia. La CdF-N ha incaricato la propria Sottocommissione 2 di seguire l'oggetto in modo critico, in particolare nell'ambito della discussione del preventivo e del consuntivo del DFAE. La Sottocommissione invita il relatore della Delegazione delle finanze competente per il DFAE a partecipare alle proprie riunioni che trattano l'argomento.

In occasione di un colloquio con il capo del DFAE a inizio settembre 2014, la Delegazione delle finanze ha discusso una pendenza del CDF. In seguito all'esame dei mutui versati dal DFAE alla Ginevra internazionale, quest'ultimo aveva raccomandato di includere nei contratti di mutuo tra la FIPOI e le organizzazioni internazionali (OI) una clausola che preveda il diritto della FIPOI di consultare la documentazione relativa ai contratti. Ciò permetterebbe alla FIPOI e al CDF di verificare in dettaglio l'utilizzazione dei mutui per la ristrutturazione. La Delegazione delle finanze appoggia questa richiesta del CDF e ha preso atto che il DFAE è disposto a elaborare le basi necessarie a tal fine.

A fine novembre 2014 la Delegazione delle finanze ha discusso un rapporto di valutazione concernente i contributi della Svizzera alle misure di sicurezza per le OI.
Lo scopo della valutazione era quello di verificare se i sussidi della Confederazione destinati ad aumentare la sicurezza degli immobili siano impiegati in modo economico ed efficiente e se il DFAE, in quanto gestore dei crediti, assuma gli obblighi di vigilanza finanziaria. Come constatato dal CDF, in linea di massima l'organizzazione del progetto da parte della FIPOI funziona bene a livello di esecuzione; i principi della parsimonia e dell'economicità sono rispettati. Tuttavia, il DFAE dovrebbe definire meglio e intensificare la sorveglianza del progetto e organizzarla in modo tale da delimitare in modo più chiaro le competenze tra il DFAE, la FIPOI e le OI. La Delegazione delle finanze ha preso atto che il DFAE accetta le raccomandazioni del CDF e intende attuarle da gennaio 2015.

In novembre 2014 il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente le misure per rafforzare il ruolo della Svizzera quale Stato ospite (14.085). Per realizzare la strategia il Consiglio federale chiede, per il periodo 2016­2019, risorse finanziarie supplementari pari a circa 117 milioni di franchi; 72 milioni sono già compresi nella pianificazione finanziaria. Il messaggio illustra la strategia di base e gli strumenti nel settore degli immobili, ma non contiene le spese concrete. Il Consiglio federale sottoporrà al Parlamento ciascun progetto concreto in un messaggio a sé stante.

5113

La Delegazione delle finanze continuerà a occuparsi con regolarità di questo oggetto. A tal fine ha chiesto al DFAE un rapporto annuale sullo stato dei lavori che contenga anche una panoramica di tutti gli attori coinvolti e delle loro funzioni.

4.3

Dipartimento federale dell'interno (DFI)

4.3.1

Riforma della previdenza per la vecchiaia

Nel novembre 2013 il Consiglio federale ha posto in consultazione la riforma della previdenza per la vecchiaia e poco dopo i rappresentanti del DFI hanno informato la Delegazione delle finanze sui punti essenziali del progetto. Quest'ultima è tornata sull'argomento in occasione di un colloquio con il capo del DFI nel settembre 2014, concentrandosi sugli elementi fondamentali del progetto, sui risultati della consultazione e sulle ripercussioni finanziarie della riforma. La Delegazione delle finanze ha potuto prendere atto che il DFI prevede per il 2030 minori uscite pari a 820 milioni di franchi e maggiori entrate di 420 milioni di franchi. Questi miglioramenti sotto il profilo finanziario risultano soprattutto dall'armonizzazione dell'età di pensionamento per le donne e gli uomini, da cambiamenti nella rendita per vedove e dall'uniformazione dei contributi dei lavoratori dipendenti e di quelli indipendenti.

Spese supplementari per l'AVS risultano invece dalle misure in caso di pensionamento anticipato per le persone con redditi modesti. Anche per la Confederazione il nuovo sistema comporta uno sgravio pari a 470 milioni di franchi. In particolare, la quota dell'IVA attualmente destinata in gran parte all'AVS, ma in parte anche alla Confederazione, in futuro sarà destinata esclusivamente all'AVS. Per contro, il contributo della Confederazione diminuirà dal 19,55 al 18 per cento.

Per quanto riguarda la previdenza professionale la Confederazione da una parte registrerà maggiori entrate nell'ambito dell'imposta federale diretta (aumento dell'età di pensionamento), dall'altra, l'aumento dei contributi e l'assicurazione dei redditi più bassi comporteranno deduzioni fiscali più elevate. Complessivamente per la Confederazione ne risulterà un onere di 44 milioni di franchi. Inoltre l'aumento dell'IVA causerà alla Confederazione perdite pari a 70­75 milioni di franchi in ragione delle prestazioni esentate dall'imposta per le quali la Confederazione non può far valere la deduzione dell'imposta precedente.

Il 19 novembre 2014 il Consiglio federale ha adottato il messaggio sulla riforma della previdenza per la vecchiaia. Il giorno dopo, in occasione della seduta di novembre, il capo del DFI ha informato ancora una volta brevemente la Delegazione delle finanze sui punti essenziali del messaggio e sugli
adeguamenti in seguito ai risultati della consultazione. Per la Delegazione delle finanze l'oggetto è temporaneamente concluso. Le due Commissioni delle finanze si occuperanno del messaggio e redigeranno un corapporto destinato alle commissioni incaricate dell'esame preliminare.

4.3.2

Progetto chiave TIC SNAP-EESSI

Il progetto «Swiss National Action Plan for Electronic Exchange of Social Security Information» (SNAP-EESSI) intende permettere lo scambio di informazioni per via elettronica nel settore delle assicurazioni sociali. In Svizzera l'Ufficio federale delle 5114

assicurazioni sociali (UFAS) è responsabile del coordinamento dell'attuazione. Si tratta in particolare di istituire un punto d'accesso nazionale e di gestire e coordinare vari progetti nella fase di attuazione. Il progetto comprende i vari rami delle assicurazioni sociali: AVS, AI, AD, assegni familiari e assicurazione malattie.

Fondandosi sulle istruzioni del Consiglio federale concernenti i progetti chiave TIC, il CDF ha esaminato il progetto nella primavera 2014, constatando che il programma è in grado di superare agevolmente le attuali sfide poiché i lavori in corso riguardano soltanto due rami delle assicurazioni sociali. Ma non appena il programma dovrà essere attuato nella sua integralità, l'attuale modo di procedere pragmatico mostrerà i suoi limiti. Il CDF individua pertanto la necessità di intervenire soprattutto in prospettiva delle future sfide e ha formulato una serie di raccomandazioni riguardanti in particolare la delimitazione del programma, il completamento della strategia informatica, gli accertamenti giuridici, l'elaborazione di un modello commerciale, la pianificazione degli acquisti e il preventivo globale.

La Delegazione delle finanze ha discusso il rapporto del CDF in occasione della sua seduta di metà maggio 2014, constatando che per questo progetto TIC restano aperte moltissime questioni. Viste le notevoli incertezze riguardanti la pianificazione, la gestione, le responsabilità e il diritto in materia di acquisti pubblici, la Delegazione delle finanze ha espresso la sua preoccupazione in una lettera al capo del DFI. Nella risposta di inizio luglio 2014, quest'ultimo rinvia alla strutture complesse del programma, alla dipendenza da Bruxelles e ai ritardi dovuti all'interruzione e al riavvio di un progetto parziale insoddisfacente in seno all'UE. Nella lettera il capo del DFI illustra inoltre lo stato di attuazione delle raccomandazioni del CDF, sottolineando che il suo dipartimento dà grande peso a tali raccomandazioni.

La Delegazione delle finanze è soprattutto stupita che la sospensione dei lavori per un progetto parziale in seno all'UE causi un ritardo così grande del progetto integrale. A fine novembre ha discusso la questione in un colloquio con il capo del DFI, che l'ha informata sullo stato del progetto e sulle misure avviate dall'UFAS e dalla segreteria generale
del suo dipartimento. In tale occasione ha preso atto che secondo il DFI stesso il controllo di gestione informatica è efficiente, tutti i progetti informatici del dipartimento, nella misura in cui non dipendano fortemente da fattori esogeni, sono ben avviati sotto il profilo materiale, temporale, finanziario e del personale e complessivamente anche il progetto SNAP-ESSI è sotto controllo.

La Delegazione delle finanze ritiene che in relazione a questo progetto molto eterogeneo e complesso vi siano ancora delle questioni irrisolte. Continuerà pertanto a seguire l'oggetto basandosi sull'esame periodico del CDF, previsto nel 2015, e sul primo rapporto semestrale del Consiglio federale sui progetti chiave TIC.

4.4

Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP)

4.4.1

Informatica: attuazione degli accordi di Schengen/Dublino

La Delegazione delle finanze si è già espressa più volte (l'ultima nel rapporto d'attività 2012, n. 3.4.1) su questo progetto, di cui segue gli sviluppi da diversi anni basandosi sui rapporti semestrali concernenti lo stato di attuazione e sui colloqui periodici con il capo del DFGP. Nel 2013 la Delegazione delle finanze ha inoltre

5115

discusso un rapporto che illustrava in modo dettagliato l'evoluzione della spesa totale e degli effettivi nonché l'impiego del credito d'impegno.

Nell'anno in rassegna la Delegazione delle finanze ha potuto prendere atto del rapporto finale sul programma Schengen/Dublino. Tale rapporto constata soprattutto che, nonostante condizioni generali difficili, la volontà politica di aderire rapidamente a Schengen/Dublino è stata messa in atto nel rispetto dei termini. Il DFGP ha rispettato tutti i termini imposti dall'UE e anche il limite fissato dal credito d'impegno pari a circa 142 milioni di franchi. Funzionalità e qualità delle applicazioni TIC introdotte soddisfano le elevate aspettative degli oltre 30 000 utenti.

In un colloquio con il capo del DFGP a fine giugno 2014, la Delegazione delle finanze ha approfondito determinati punti del suddetto rapporto finale, chiedendo soprattutto informazioni sull'evoluzione dei costi effettivi rispetto alle previsioni fatte in occasione della votazione nel 2005 e sugli sviluppi futuri dell'attuazione di Schengen/Dublino. In tale contesto ha constatato che all'epoca il messaggio del Consiglio federale prevedeva costi che, per i motivi più svariati, nella realtà si sono rivelati essere nettamente maggiori. Oggi la partecipazione a Schengen/Dublino comporta per la Svizzera spese di 90­100 milioni di franchi all'anno (contributi all'UE 25 milioni, investimenti per i sistemi informatici 17 milioni, spese di gestione 20 milioni, spese per il personale 33 milioni). A queste spese si contrappongono risparmi e maggiori entrate pari a circa 65­70 milioni di franchi.

La Delegazione delle finanze ha concluso il monitoraggio di questo oggetto. Viste le notevoli ripercussioni finanziarie, auspica che, nell'ambito delle deliberazioni sui preventivi del DFGP, le due Commissioni delle finanze si informino sull'evoluzione di questo settore e sui costi connessi.

Raccomandazione alle Commissioni delle finanze La Delegazione delle finanze ha invitato le Commissioni delle finanze e le loro sottocommissioni competenti per il DFGP a informarsi periodicamente, in occasione delle loro deliberazioni sul preventivo, sull'evoluzione di questo progetto.

4.4.2

IPI: sorveglianza sulle società di gestione

A fine giugno 2014 la Delegazione delle finanze ha discusso un rapporto di valutazione del CDF concernente la sorveglianza sulle società di gestione dei diritti d'autore. Nei casi in cui la gestione individuale dei diritti è difficilmente realizzabile, il legislatore prescrive la gestione collettiva. In Svizzera tale gestione compete a cinque società di gestione di diritto privato che contano circa 59 000 membri e grazie ai diritti d'autore realizzano entrate pari a 293 milioni di franchi (stato 2012).

Il settore della gestione collettiva è soggetto alla sorveglianza delle autorità. Le attività di vigilanza sono espletate da una commissione arbitrale federale (sorveglianza delle tariffe) e dall'IPI (sorveglianza della gestione).

L'esame del CDF si è limitato soprattutto all'attività di sorveglianza dell'IPI ed ha individuato necessità d'intervento in particolare per quanto riguarda l'efficienza delle società di gestione (spese amministrative elevate) e i costi dell'attività di sorveglianza da parte dell'IPI. Il CDF ha raccomandato in particolare di verificare 5116

l'adeguatezza delle spese delle società di gestione, poiché la quota dei costi rispetto alle entrate gli sembra molto elevata (8­25 %).

L'unica raccomandazione con un'alta priorità riguarda la valutazione divergente di versamenti nella cassa pensioni pari a circa 1,75 milioni di franchi (incluso il contributo del salariato) da parte della società di gestione ProLitteris a favore di un ex dirigente. Anche se questi versamenti avevano condotto a un'indagine dell'IPI, quest'ultimo aveva concluso, in base alla valutazione di un perito in materia di casse pensioni di PUBLICA, che il comportamento della ProLitteris non costituiva una violazione degli obblighi legali. Il CDF è invece del parere che i versamenti non siano conformi a una gestione degli affari regolare ed economica e ritiene pertanto opportuno un intervento dell'autorità di sorveglianza. In virtù di questa raccomandazione, con decisione del 25 luglio 2014 l'IPI ha ordinato alla ProLitteris di chiedere la restituzione dei contributi del salariato. ProLitteris ha impugnato la decisione dinanzi al Tribunale amministrativo federale.

La raccomandazione del CDF di verificare l'adeguatezza dei costi delle società di gestione ha dato all'IPI lo spunto per svolgere un'analisi approfondita dei costi. A fine novembre 2014 la Delegazione delle finanze ha inoltre preso atto di una lettera congiunta delle cinque società di gestione riguardante la questione delle spese amministrative sollevata dal CDF. Le società hanno approvato l'analisi dei costi proposta dall'IPI. Nel frattempo l'IPI ha incaricato un istituto di elaborare uno studio preliminare e di formulare un mandato di verifica. I risultati dell'analisi dei costi amministrativi dovrebbero essere presentati a fine 2015 o inizio 2016.

La Delegazione delle finanze approfondirà la questione in occasione di un colloquio con il direttore dell'IPI.

4.4.3

Progetto chiave TIC ISS 2

Il Servizio Sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni (Servizio SCPT) esegue, su incarico delle autorità di perseguimento penale e con l'approvazione dei giudici preposti, la sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni al fine di chiarire reati gravi. A tale proposito il CSI-DFGP gestisce il «Lawful Interception System» (LIS), che raccoglie i dati dei fornitori di telecomunicazioni e li mette a disposizione delle autorità di perseguimento penale. Con il sistema attualmente in uso il Servizio SCPT non è più in grado di assolvere i suoi compiti legali. LIS è giunto alla fine del suo ciclo di vita e deve essere sostituito. Alla fine del 2008 è stato perciò lanciato il progetto Interception System Svizzera (ISS 1). Per vari motivi, nel 2013 tale progetto è stato interrotto e riavviato con il nome di ISS 2.

Fondandosi sulle istruzioni del Consiglio federale concernenti i progetti chiave TIC, nella primavera 2014 il CDF ha esaminato il progetto ISS 2 presso il CSI-DFGP, con lo scopo di valutare lo stato del progetto e i rischi in riferimento al raggiungimento degli obiettivi. Il CDF ha constatato che in linea di massima il progetto è sulla buona strada. I rischi inerenti al termine e al finanziamento dell'avvio del progetto previsto per marzo 2015 sono debitamente sorvegliati. La portata del progetto è chiaramente definita e la sua organizzazione è snella. Per le soluzioni di architettura sono tuttavia necessarie misure accessorie di attuazione e gestione. Il sistema di base, ad esempio, non è ridondante ed è difficile stimare la quantità di dati che il 5117

sistema e le reti dovranno in futuro trattare. Per ovviare a eventuali sovraccarichi occorre sviluppare un nuovo sistema cuscinetto, ma in occasione della valutazione il relativo progetto non era ancora pronto. Il CDF ha inoltre rilevato l'importanza di approntare quanto prima il piano relativo ai requisiti di sicurezza. Il DFGP ha accettato in linea di principio tutte le raccomandazioni del CDF, provvedendo ad avviarne l'attuazione.

A inizio settembre 2014 il Consiglio federale ha sottoposto al Parlamento il messaggio 14.065 che illustra gli investimenti necessari fino al 2021 per la sorveglianza delle telecomunicazioni. Gli investimenti nei relativi sistemi costituiscono il presupposto affinché le autorità di perseguimento penale possano analizzare anche in futuro la corrispondenza postale e il traffico delle telecomunicazioni al fine di chiarire reati gravi. Presso il Servizio SCPT occorre in particolare sostituire parti ormai vecchie del sistema; inoltre quest'ultimo deve essere adeguato agli sviluppi tecnici e ampliato a causa della continua crescita della quantità di dati.

Con il suddetto messaggio il Consiglio federale ha sottoposto per la prima volta al Parlamento un credito globale per un grande progetto TIC. In occasione dell'esame del progetto, il Parlamento disporrà pertanto di informazioni chiare in merito ai costi previsti. Con questo modo di procedere il Consiglio federale tiene conto di una richiesta esplicita della Delegazione delle finanze.

La Delegazione delle finanze continuerà a seguire attentamente il progetto nel rispetto della suddivisione dei compiti con le Commissioni delle finanze (cfr. il n. 1.4) e fondandosi sul rapporto semestrale del Consiglio federale sullo stato di attuazione dei progetti chiave. Ha inoltre preso atto che il CDF prevede un'ulteriore valutazione dell'ISS 2 nel quarto trimestre del 2015.

4.5

Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS)

4.5.1

Gestione degli aerodromi

La Delegazione delle finanze si occupa da parecchio tempo del futuro dell'aerodromo militare di Dübendorf (cfr. p. es. il rapporto d'attività 2012, n. 3.5.2). Ha anche condotto vari colloqui sul tema con il capo del DDPS, l'ultima volta a fine giugno 2014, affrontando in particolare il futuro dell'aerodromo e del museo dell'aviazione. In precedenza la Delegazione delle finanze si era rivolta al Consiglio federale chiedendo che la cooperazione tra i tre dipartimenti coinvolti (DDPS, DATEC e DEFR) sia maggiormente istituzionalizzata. In base a una verifica, il CDF aveva infatti constatato che la cooperazione avveniva in modo molto informale.

Nella sua lettera di risposta il Consiglio federale non condivideva le riserve espresse dalla Delegazione delle finanze ed era del parere che la struttura organizzativa scelta permettesse di elaborare basi appropriate per decidere oggettivamente in merito al futuro dell'aerodromo di Dübendorf.

A inizio settembre 2014 il Consiglio federale ha deciso di usare in futuro l'aerodromo di Dübendorf come campo d'aviazione civile con base federale e di consentire al Cantone di Zurigo di allestire su una parte del comprensorio un parco delle innovazioni. Il Consiglio federale ha incaricato il DATEC di elaborare insieme alla «Flugplatz Dübendorf AG» un piano per il futuro sfruttamento a scopo aviatorio conforme al bando di gara, per un periodo d'esercizio di 30 anni. Il DEFR è autoriz5118

zato a prevedere l'istituzione di un parco delle innovazioni nell'area dell'attuale testa dell'aerodromo. L'area prevista per tale fine (massimo 71 ettari) è prenotata. A partire dal 2022 il DDPS userà l'aerodromo unicamente come base per elicotteri, mentre l'esercizio civile proseguirà. Infine il DDPS è stato incaricato, d'intesa con il DATEC e il DEFR, di coordinare con il Cantone di Zurigo i tre progetti che interessano la Confederazione. Il contratto dovrà prevedere un canone del diritto di superficie fisso pari a circa 310 000 franchi ed eventualmente un'altra componente dipendente dall'andamento degli affari e dovrà essere concluso con il futuro esercente dell'aerodromo.

Come noto, la decisione del Consiglio federale ha suscitato forti reazioni da parte dei Comuni di ubicazione, che si oppongono al proseguimento delle attività di volo.

Essi hanno denunciato il Consiglio federale dopo che a una domanda di visione degli atti quest'ultimo aveva osservato che una risposta non era possibile prima di fine ottobre 2014. In seguito alla denuncia, l'UFAC ha reso accessibili sul proprio sito i numerosi documenti, tra cui anche il rapporto di valutazione delle due offerte ricevute. Se ne evince che parti importanti di una delle offerte non corrispondevano al bando, per cui in realtà vi era soltanto un'offerta valida.

La Delegazione delle finanze ritornerà sull'oggetto nel 2015 in occasione del prossimo colloquio con il capo del DDPS, nel quale si informerà anche sull'ulteriore modo di procedere per il museo dell'aviazione. A tale proposito, nella primavera 2014 il CDF aveva constatato che la Confederazione fornisce annualmente al museo prestazioni pari a circa 1,1 milioni di franchi. Già a fine aprile 2014 la Delegazione delle finanze ha fatto presente al Consiglio federale che queste prestazioni difettano di una base legale. Anche alla luce di questa situazione occorre accertare rapidamente la questione della dipendenza del museo dal futuro sfruttamento dell'area e l'ente responsabile.

4.5.2

armasuisse, Acquisti

Nel corso del 2014 la Delegazione delle finanze si è più volte occupata di armasuisse. Con il capo del DDPS ha discusso in particolare i motivi che hanno portato a sciogliere il rapporto di lavoro con il capo dell'armamento. Inoltre, a fine agosto la Sottodelegazione 3 competente per il DDPS ha partecipato a una visita informativa della Sottocommissione 3 della CdF-N, dedicata al processo di acquisto di armamenti. A fine novembre la Delegazione delle finanze ha preso atto dei risultati di tale visita e ha discusso in modo approfondito la situazione di armasuisse.

Per vari motivi la Delegazione delle finanze è molto preoccupata della situazione attuale e ha pertanto deciso di rivolgersi al Consiglio federale. Essa individua al momento vari ambiti problematici che ha portato a conoscenza del Collegio governativo in una lettera del 22 dicembre 2014.

Cooperazione: armasuisse svolge un ruolo fondamentale nell'acquisto di armamenti.

È perciò di fondamentale importanza una buona cooperazione tra il settore Difesa, in quanto committente, e armasuisse, in quanto acquirente del materiale d'armamento.

Il colloquio con il capo del DDPS e la suddetta visita informativa hanno evidenziato che in tale cooperazione vi sono notevoli problemi, probabilmente riconducibili a punti di vista diversi (militari, da una parte, e tecnici, dall'altra), a divergenze in merito ai ruoli da assumere nel processo d'acquisizione e a differenze culturali.

5119

Anche se i problemi nella cooperazione tra il settore Difesa e armasuisse erano noti, la Delegazione delle finanze è rimasta stupita dalla loro dimensione. La Delegazione delle finanze chiede al DDPS di migliorare immediatamente la cooperazione nell'acquisto di materiale d'armamento.

Durata dell'acquisto: spesso l'acquisto di materiale d'armamento dura troppo a lungo. Per i beni d'armamento con un'elevata componente informatica, che a causa della rapida evoluzione tecnologica hanno spesso una breve durata di vita e d'utilizzazione, si investe troppo tempo nella scelta del tipo e del prodotto da acquistare. La valutazione del prodotto è spesso resa obsoleta dall'evoluzione tecnica. Il capo del DDPS ha per esempio sottolineato che la procedura d'acquisto della nuova tecnologia telefonica, che sarà in esercizio soltanto 15 anni, è durata 12 anni.

Secondo la sua risposta di fine gennaio 2015, il capo del DDPS è consapevole dei suddetti problemi e li sta affrontando. La Delegazione delle finanze ha preso atto che a tal fine è stato avviato il progetto «Aurora», che si prefigge di migliorare la cooperazione tra armasuisse e il settore Difesa. Attende tuttavia proposte di miglioramento concrete rapidamente attuabili.

Conduzione di armasuisse: da inizio estate 2014 la funzione di capo dell'armamento è rimasta vacante e armasuisse è stata condotta ad interim dal sostituto capo dell'armamento. Il Consiglio federale ha nominato quest'ultimo nuovo capo dell'armamento a partire dal 1° marzo 2015. Visti i problemi summenzionati, la Delegazione delle finanze approva il fatto che la posizione dirigenziale sia stata rioccupata.

Dato che i problemi illustrati riguardano anche questioni di gestione, la Delegazione delle finanze ha trasmesso alle CdG una copia della propria lettera al Consiglio federale. Se necessario, essa coordinerà i propri lavori con le CdG e le CdF, continuando tuttavia a occuparsi delle suddette questioni dal punto di vista dell'alta vigilanza finanziaria.

4.5.3

armasuisse, Immobili

A inizio settembre la Delegazione delle finanze ha discusso un rapporto di valutazione del CDF sulla gestione degli immobili del DDPS. Lo scopo del rapporto era di valutare i progetti di costruzione del messaggio sugli immobili del DDPS per il 2014, di un valore di circa 440 milioni di franchi, alla luce degli obiettivi e delle condizioni quadro sovraordinati nonché dell'attuale struttura del portafoglio immobiliare del DDPS.

Come constatato dal CDF, la gestione del portafoglio immobiliare è del tutto conforme alla strategia immobiliare del DDPS. La sostanza immobiliare principale a lungo termine dipende tuttavia soprattutto dalle decisioni politiche sulla futura missione principale dell'esercito. I requisiti del portafoglio immobiliare del DDPS devono essere dedotti da tale missione e possono essere elaborati in modo vincolante solo successivamente. Nel quadro di questi presupposti la gestione immobiliare del DDPS è pianificata in modo previdente. I progetti già autorizzati sono valutati periodicamente in base allo stato attuale di pianificazione. La gestione immobiliare del DDPS ha pertanto creato buone condizioni affinché i progetti previsti possano essere utilizzati a lungo termine (15­25 anni) e quelli già autorizzati possano essere eventualmente interrotti.

5120

Sulla base del messaggio sugli immobili del DDPS per il 2014, il CDF non può invece valutare in che misura i crediti d'impegno sollecitati siano in grado (di per sé o in collegamento con altre misure) di migliorare parzialmente o complessivamente la qualità del portafoglio immobiliare del DDPS (p. es. maggiore polivalenza, risparmio di aree o costi). Anche se il CDF si rende conto che nell'attuale situazione le indicazioni in merito sarebbero molto vaghe, nel quadro della gestione del portafoglio sarebbe ciononostante necessario indicare nel modo più preciso possibile gli effetti dei progetti a breve, medio e lungo termine. La Delegazione raccomanda pertanto di includerli in futuro nel messaggio sugli immobili.

La Delegazione delle finanze ha inoltre preso atto che il messaggio sugli immobili del DDPS per il 2014 contiene due novità di rilievo sotto il profilo finanziario. Si tratta in primo luogo di una regola secondo cui, per tenere conto del rischio di costi maggiori, l'imprecisione dei costi secondo le norme della Società svizzera degli ingegneri e degli architetti (SIA), pari al 10 per cento, sarà d'ora in poi esposta quale parte integrante del credito d'impegno. Il CDF ha raccomandato alla gestione degli immobili del DDPS di gestire le riserve e la voce «Imprecisione dei costi» in modo restrittivo e trasparente, con l'aiuto di strumenti appropriati.

La seconda novità riguarda il credito quadro «Locazioni aggiuntive incl. sistemazione», per il quale il messaggio prevede 30 milioni di franchi. Questo credito quadro intende coprire locazioni aggiuntive che soddisfano determinati criteri. Poiché i messaggi sugli immobili sono sottoposti al Parlamento soltanto una volta all'anno, senza questa soluzione le possibilità di agire a breve termine sarebbero molto limitate. Il nuovo credito quadro corrisponde alle regole del messaggio sulle costruzioni civili dell'UFCL. Anche tale messaggio ora prevede che le locazioni urgenti superiori a 10 milioni possano essere coperte da un credito quadro. Nella seduta di inizio ottobre 2014, la Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati ha accolto in modo positivo questa novità e comunicato a voce il suo accordo alla Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati, che è competente per l'esame del messaggio.

4.5.4

Informatica del DDPS, inclusi progetti chiave TIC

Da parecchio tempo la Delegazione delle finanze si occupa dei progetti informatici del DDPS e informa periodicamente in merito nei suoi rapporti d'attività, l'ultima volta nel rapporto 2013 (n. 3.5.1), nel quale aveva sottolineato in particolare la necessità che il DDPS definisse in modo molto chiaro i progetti riuniti in NEO (Network enable operations, condotta integrata delle operazioni). Inoltre, la Delegazione delle finanze aveva fatto notare alle Commissioni della politica di sicurezza l'elevata complessità e i notevoli rischi potenziali dei progetti informatici del DDPS.

Nel giugno 2014 la Delegazione delle finanze ha discusso con il capo del DDPS un rapporto del dipartimento su NEO che illustra lo stato dei lavori dei 20 progetti principali (descrizione del progetto, responsabile della sorveglianza del progetto, rischi principali, interdipendenze materiali). Vi sono forti interdipendenze tra i progetti e gli investimenti sono molto elevati. La scelta dei progetti da realizzare dipende dalle finanze, dalle competenze e dalle risorse di personale a disposizione.

Si verifica in ogni singolo caso se un progetto già ideato sia ancora giusto e se occorra specificarlo ulteriormente. È inoltre necessario tenere conto dell'enorme progresso tecnologico. Ciascun progetto è gestito individualmente e rientra nella 5121

responsabilità delle unità interessate. Il DDPS ha istituito una procedura di controllo dei 20 progetti più importanti a livello di capodipartimento. Gli altri progetti sono controllati dal Comando dell'esercito. Il DDPS afferma di avere i progetti sotto controllo e di essere in grado di sorvegliarli sotto il profilo tecnico. Ciononostante l'elevata complessità e i punti di contatto dei vari progetti costituiscono tuttora un problema.

I rappresentanti del DDPS hanno inoltre fornito informazioni sulla rete di condotta, sulla futura struttura dei centri di calcolo e sulla telecomunicazione dell'esercito.

Questi tre settori si trovano in fasi di progetto diverse e sono riassunti nel programma Fitania. Il capo stesso dell'esercito è responsabile della vigilanza sul programma ed è informato direttamente sullo stato dei progetti. Come noto, il 2 luglio 2014 il Consiglio federale ha deciso in merito al futuro raggruppamento dei centri di calcolo. Vi saranno quattro centri di calcolo, di cui due con una protezione militare completa.

Nel giugno 2014 la Delegazione delle finanze ha preso atto di un rapporto del CDF sul progetto concernente il sistema d'informazione e di condotta delle Forze terrestri (FIS FT). Su incarico della Delegazione delle finanze, il CDF ha analizzato varie questioni in riferimento a tale progetto. Il rapporto illustra che ­ come spesso nei progetti informatici ­ gli errori decisivi vengono commessi nella fase iniziale del progetto. Nella progettazione ci si è sorprendentemente scordati che, affinché il sistema possa funzionare, sono necessarie capacità di trasmissione sufficienti anche per l'impiego mobile. È inoltre sorprendente quanto tempo sia stato necessario per sviluppare il sistema. Il settore Difesa nel 2012 aveva ad esempio deciso di ridurre temporaneamente l'impiego del sistema soltanto fino al livello di compagnia, ma tale decisione verrà attuata solo alla fine del 2015. Sono inoltre fonte di preoccupazione i problemi tuttora presenti nel settore del personale. Il rapporto del CDF è stato messo a disposizione della CPS-S su richiesta di quest'ultima. La CPS-S ha inoltre auspicato un coordinamento dei lavori in questo ambito. La Delegazione delle finanze è espressamente favorevole a tale coordinamento e ritiene opportuno che anche le CPS si occupino dei progetti d'armamento
con un'elevata parte informatica, poiché esse discutono i crediti richiesti nei programmi d'armamento. Va infine chiarita anche la forma del rapporto.

La Delegazione delle finanze ritiene che nel settore dell'informatica del DDPS vi siano ancora incertezze riguardo alla direzione dei progetti, alla procedura di controllo e ai rapporti. D'intesa con le CdF e le CPS e in base al primo rapporto del Consiglio federale sullo stato dei lavori dei progetti chiave TIC, affronterà pertanto l'argomento anche nel 2015 in occasione di un colloquio con il capo del DDPS.

4.5.5

Rinnovo dei sistemi di gestione dei contenuti

Nel gennaio 2015 la Delegazione delle finanze ha discusso i rapporti di valutazione del CDF relativi a due sistemi di gestione dei contenuti (Content Management System, CMS) qualificati come progetti chiave TIC: il progetto CMS del DDPS e il progetto CMS nextgen dell'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione (UFIT). Le verifiche del CDF mettono in evidenza due lacune fondamentali tipiche per i progetti TIC: vi sono notevoli ritardi rispetto a quanto pianificato e alcune funzioni importanti nella direzione del progetto sono ricoperte da collaboratori esterni. Il CDF individua inoltre altri rischi nei seguenti ambiti: contratto con il 5122

futuro fornitore di prestazioni, istituzione di un'organizzazione aziendale orientata ai servizi e trasformazione delle numerose pagine web. Secondo il CDF non è chiaro se il progetto possa essere concluso entro i termini previsti, ossia entro la fine del 2016.

Secondo la Delegazione delle finanze è particolarmente rilevante il fatto che i due progetti CMS siano stati lanciati contemporaneamente in due dipartimenti diversi e che il mancato coordinamento e la rinuncia a riunire i due progetti abbia causato spese supplementari per la Confederazione. La Delegazione delle finanze ha pertanto posto una serie di domande al Consiglio federale. Desidera in particolare sapere quali siano le conseguenze di un'eventuale sospensione del progetto nel DDPS e dell'acquisto di un unico prodotto per l'intera Amministrazione federale, se siano stati stimati i costi di manutenzione delle due soluzioni e come s'intendano attuare le raccomandazioni del CDF.

Inoltre, il CDF critica due acquisti superiori al valore soglia che nell'ambito del progetto CMS del DDPS sono stati aggiudicati mediante trattativa privata. Entrambe le assegnazioni non sono state effettuate per mezzo dell'UFCL né sono state pubblicate. La prima aggiudicazione mediante trattativa privata è stata giustificata con l'obbligo di segretezza. Tale obbligo valeva tuttavia per lo sviluppo tecnico iniziale del CMS presso la Base d'aiuto alla condotta (BAC) e nel frattempo vi si è rinunciato. Per la seconda assegnazione mediante trattativa privata non è stata addotta alcuna giustificazione. Questa situazione ha indotto la Delegazione delle finanze a rivolgere varie domande al Consiglio federale. Ha chiesto in particolare di essere informata sui motivi della mancata pubblicazione di un bando e della rinuncia a collaborare con l'UFCL nonché sulle misure che s'intendono adottare per garantire che in futuro gli acquisti si svolgano conformemente al diritto sugli acquisti pubblici.

4.6

Dipartimento federale delle finanze (DFF)

4.6.1

Revisione del consuntivo

Nel settembre 2014 la Delegazione delle finanze si è occupata del rapporto di verifica dettagliato del CDF sulla revisione del consuntivo 2013. Nell'ambito delle loro sedute plenarie, le Commissioni delle finanze avevano già preso atto in precedenza di un rapporto sommario del CDF nel quale esso confermava che il Consuntivo 2013 era conforme alle prescrizioni legali e alle disposizioni della Costituzione federale in materia di freno alle spese. Il rapporto di verifica dettagliato all'attenzione dell'AFF conteneva inoltre le singole considerazioni alle quali il CDF era giunto nell'ambito della sua revisione.

Secondo la Delegazione delle finanze, d'ora in avanti il rapporto di verifica dettagliato dovrà essere inoltrato per informazione anche alle due CdF poiché rinvia ai rischi e ai punti deboli, dei quali le CdF dovrebbe essere a conoscenza. Il rapporto di verifica del CDF per il 2013 rinvia a cinque punti essenziali: primo, la questione degli accantonamenti di Publica per gli effettivi chiusi di aventi diritto alle rendite; secondo, il sistema di finanziamento del Politecnico federale di Losanna; terzo, la valutazione degli investimenti materiali di armasuisse Immobili; quarto, gli accantonamenti per le rendite in corso dell'assicurazione militare; e quinto, il fabbisogno di accantonamenti per il deposito intermedio e il deposito finale di scorie radioattive.

5123

A tempo debito la Delegazione delle finanze, che si è già chinata sulla tematica del sistema di finanziamento del PF di Losanna (cfr. il n. 4.7.4), si occuperà della questione degli accantonamenti di Publica.

4.6.2

Ufficio centrale di compensazione (UCC)

Nel 2014, visto lo stretto rapporto con aspetti finanziari, la Delegazione delle finanze ha analizzato approfonditamente gli avvenimenti verificatisi all'Ufficio centrale di compensazione (UCC) di Ginevra. In occasione della seduta di settembre, la Delegazione ha avuto un colloquio con il direttore dell'Amministrazione federale delle finanze (AFF) e con il nuovo direttore dell'UCC. L'incontro era incentrato sulle constatazioni e sulla messa in atto delle raccomandazioni derivanti dal rapporto di verifica del CDF riguardante la gestione e l'esercizio dell'informatica dopo l'integrazione del Centro soluzioni nell'UCC, nonché dai rapporti concernenti le inchieste amministrative effettuate, su mandato dell'AFF, sulla procedura di acquisto e sulla prassi di acquisto nel settore dell'informatica e sulla sicurezza dei dati nell'UCC. Il CDF e l'AFF hanno pubblicato i rapporti menzionati il 3 luglio 2014 accompagnati dai relativi comunicati stampa.

Il 25 agosto 2014, la Sottocommissione 1 della Commissione delle finanze del Consiglio nazionale (CdF-N1) ha tenuto una seduta informativa presso l'UCC. Il direttore dell'AFF, il direttore dell'UCC e altri rappresentanti della direzione hanno informato i membri della Sottocommissione in merito alle misure adottate nel frattempo e in parte già attuate. In occasione della sua seduta di settembre, la Delegazione delle finanze ha preso atto delle conclusioni della CdF-N1 nonché della documentazione messale a disposizione.

Per evitare doppioni, con l'assenso della Delegazione delle finanze la CdF-N ha deciso la seguente suddivisione dei lavori: la CdF-N1 segue l'attuazione delle misure nell'UCC nell'ambito delle proprie deliberazioni sul preventivo e i conti annuali e informa la CdF-N qualora riconosca la necessità di legiferare per l'alta vigilanza. La Delegazione delle finanze tiene in sospeso l'oggetto e lo riprenderà al più tardi dopo la verifica successiva pianificata dal CDF (presumibilmente nel 2016).

Poiché la CdG-S si occupa degli aspetti normativi degli acquisti presso l'UCC, la CdF-N e la Delegazione delle finanze l'hanno informata per scritto in merito alla summenzionata suddivisione dei lavori.

Nel novembre 2014 il capo del DFF ha informato brevemente la Delegazione delle finanze sull'evoluzione della situazione. Secondo quanto ha constatato, l'UCC è sulla buona strada, il nuovo direttore assolve bene la sua funzione e le numerose misure adottate dovrebbero poter essere concluse nel corso del 2015.

4.6.3

AFC: direzione della Divisione principale IVA

In un sondaggio dell'Associazione del personale della Confederazione (APC) sono stati mossi gravi rimproveri nei confronti di due dirigenti della Divisione principale dell'imposta sul valore aggiunto (DP IVA). Nel maggio 2014, il risultato del sondaggio è finito sui mezzi d'informazione. In seguito a ciò, il CDF ha eseguito due

5124

esami: uno per sapere se le entrate dell'IVA erano a rischio, l'altro sull'aspetto della gestione in questa Divisione principale.

Il CDF ha accertato che la riscossione dell'IVA è assicurata in modo corretto. Nonostante il peggioramento delle condizioni generali dovuto alla nuova legge sull'IVA del 2010, la Divisione principale ha realizzato progressi soprattutto a livello del procedimento in funzione dei rischi. I rimproveri mossi dall'APC non hanno trovato conferma; in particolare, non ha avuto luogo una disparità di trattamento consapevole di singole imprese. Pur se le decisioni della direzione in materia di prassi non sempre incontrano la comprensione degli ispettori, il processo per stabilire la prassi è però strutturato e ricostruibile. Il CDF fa poi notare che le attività amministrative degli ispettori sono aumentate.

Il CDF ha tuttavia appurato la presenza di notevoli problemi in materia di gestione a livello della collaborazione in seno alla Divisione Controllo esterno. In via generale, ha raccomandato alla direzione dell'AFC di prestare la necessaria attenzione alla gestione e alla motivazione del personale e di migliorare la comunicazione interna, in particolare quanto alla prassi fiscale. Nel suo parere, l'AFC considera indicazioni importanti i risultati della verifica e assicura di voler attuare prontamente le raccomandazioni a livello di gestione e comunicazione; essa ha avviato le prime misure già nell'autunno 2014. Poiché questo oggetto interessa anche questioni inerenti alla gestione, la Delegazione delle finanze ha messo a disposizione delle CdG i rapporti di verifica del CDF.

Nell'ottobre 2014, in applicazione dell'articolo 15 capoverso 3 LCF, il CDF ha informato il capo del DFF e il presidente della Confederazione in merito alle proprie considerazioni, sottolineando che per sorvegliare il raggiungimento dell'obiettivo mediante le misure adottate occorre un attento accompagnamento.

Dal punto di vista della Delegazione delle finanze è interessante inoltre la segnalazione del CDF che, nei casi litigiosi, l'onere della prova è a carico dell'IVA e che, ad esempio, per ricostruire una contabilità si devono impiegare vari giorni di lavoro.

Inoltre, i giustificativi che vengono esibiti agli ispettori non possono essere utilizzati in un procedimento penale. La Delegazione delle
finanze saluta perciò con favore l'intenzione del CDF di procedere nel 2015 a una valutazione del raggiungimento degli obiettivi dell'ultima revisione della legge sull'IVA.

4.6.4

AFC: progetto chiave TIC Fiscal-IT

A fine novembre 2014 la Delegazione delle finanze si è occupata del rapporto semestrale del Consiglio federale su questo progetto chiave TIC e ne ha discusso le considerazioni fondamentali con il capo del DFF. Al centro della discussione vi sono stati soprattutto il ritardo accumulato in determinati progetti, le difficoltà negli acquisti, l'onere gravante sulle persone chiave nonché il rapporto all'attenzione della Delegazione delle finanze.

Una parte degli acquisti effettuati finora ha portato a ritardi rispetto alla tabella di marcia prevista. Secondo il DFF, nell'ottica attuale i ritardi possono venire compensati sull'intera durata del programma, tuttavia a scapito delle riserve temporali e dei progetti di ottimizzazione previsti alla fine del programma.

5125

Nell'ambito della sua alta vigilanza sulla prassi in materia di acquisti dell'Amministrazione federale, la Delegazione delle finanze ha ripetutamente accertato che in seguito all'abbandono del progetto informatico INSIEME le unità amministrative e l'UFCL focalizzano maggiormente la propria attenzione sull'esecuzione, corretta in tutti i dettagli normativi, delle procedure di acquisto, mentre danno poca importanza all'efficienza economica. Ciò porta a un sensibile prolungamento delle procedure di acquisto. Per contrastare questa tendenza, il 4 settembre 2014 la Delegazione delle finanze ha raccomandato al Consiglio federale di verificare con quali strumenti normativi e organizzativi, nel rispetto delle norme vincolanti internazionali e interstatali, è possibile organizzare e svolgere le procedure di acquisto in modo più economico ed efficiente. La Delegazione delle finanze ha preso atto che il Consiglio federale ha accolto la sua raccomandazione e intende procedere ad adeguamenti in tal senso nell'ambito della revisione della LAPub, dell'OAPub e dell'OOAPub.

Nel caso del programma Fiscal-IT la Delegazione delle finanze ha poi invitato il Consiglio federale a chiarire i retroscena delle lunghe procedure di acquisto. Il capo del DFF ha informato la Delegazione delle finanze sui singoli risultati di un accertamento esterno eseguito su mandato del DFF nonché sulle misure adottate nel frattempo per eliminare i difetti. La capodipartimento ha assicurato che ora le procedure di acquisto si svolgono in maniera ottimale poiché l'UFIT, quale organismo di collegamento tra l'ufficio specializzato AFC e il servizio centrale di acquisto UFCL, con le sue competenze sia nel settore degli acquisti sia nelle questioni fiscali fa sì che i requisiti tecnici concernenti il bando di gara vengano definiti chiaramente e siano specificati nella relativa documentazione. Secondo il capo del DFF, la collaborazione tra AFC e UFIT si svolge su una buona base.

Già nell'ultimo rapporto semestrale il Consiglio federale ha richiamato l'attenzione sull'enorme impegno, in termini di tempo, richiesto alle persone chiave dell'AFC e dell'UFIT. Come ha evidenziato la temporanea mancanza di una persona chiave, ciò ha ripercussioni dirette sullo svolgimento del programma. La Delegazione delle finanze ha preso atto che il problema è
riconosciuto e sono state poste in atto o sono tuttora in atto misure per porvi rimedio. Al più tardi in occasione del prossimo rapporto semestrale si informerà riguardo al loro successo.

Secondo la valutazione del DFF del novembre 2014, nel complesso Fiscal-IT segue la propria strada e non vi sono rischi che potrebbero minacciare il programma nel suo insieme. I problemi e i pericoli esistenti sono riconosciuti e oggetto di misure. I difetti specificati nel rapporto coincidono con quanto appurato dalla Delegazione delle finanze in base al rapporto di verifica del CDF del febbraio 2014 e in occasione del suo colloquio con il direttore dell'AFC nel giugno 2014. La Delegazione delle finanze rivaluterà lo stato del progetto nell'estate 2015, sulla base del prossimo rapporto periodico del Consiglio federale.

4.6.5

Ulteriori progetti chiave TIC del DFF

Programma United Communication & Collaboration (UCC): gli attuali impianti di telefonia fissa della Confederazione sono giunti alla fine del loro ciclo vitale e devono essere sostituiti. Il programma ha per obiettivo, entro fine 2015, di introdurre nell'Amministrazione federale civile una nuova soluzione di comunicazione che integri comunicazione vocale, posta elettronica, videoconferenza e funzionalità affinché funzionino congiuntamente. Quale nuovo servizio standard, UCC sarà 5126

gestito centralmente dall'UFIT. Il CDF ha esaminato questo progetto chiave TIC e ha formulato 17 raccomandazioni ripartite su tutti gli ambiti di verifica (spunto e strategia d'attuazione, gestione del programma, approccio di soluzione, finanziamento/costi, acquisti).

Nel novembre 2014 la Delegazione delle finanze ha discusso l'affare con il capo del DFF analizzando, fra l'altro, lo stato di attuazione delle raccomandazioni, la questione del perché sono necessari svariati fornitori di prestazioni e se per l'ambito militare occorre effettivamente una soluzione specifica. Il capo del DFF ha ricordato che 10 delle 17 raccomandazioni del CDF erano già state attuate e le altre sette erano in fase di attuazione e sarebbero state concluse entro fine gennaio 2015. Il passaggio di tutti gli utenti al nuovo servizio durerà fino al 2016. La gestione di una parte di UCC sarà centralizzata (collegamento alla rete telefonica pubblica), quella di un'altra parte decentralizzata (DFAE, UFIT, BAC). A causa di requisiti differenti posti alla sicurezza e di procedure di acquisto diversificate, manca il coordinamento tra UCC civile e militare.

La Delegazione delle finanze si è inoltre occupata di altri progetti chiave nei settori delle dogane, dell'ODIC e dell'UFIT. Sono stati motivo di discussione soprattutto i sistemi di gestione dei contenuti (Content Management System, CMS) che servono a gestire informazioni in comune. Nell'ambito della sua verifica «Erneuerung von Content Management Systemen» (Rinnovamento dei sistemi di gestione dei contenuti; disponibile soltanto in tedesco), il CDF aveva formulato tutta una serie di raccomandazioni a tale proposito. Si intende ad esempio assicurare che tutti i servizi CMS della Confederazione vengano acquistati da uno dei due fornitori di prestazioni. Inoltre, occorre identificare ulteriori CMS in corso e analizzare se si possono integrare in una delle soluzioni attuali. Ulteriori raccomandazioni riguardavano il disciplinamento della situazione delle licenze nonché la verifica della strategia di diversificazione dei prodotti. I servizi responsabili (ODIC, UFCL, UFIT, DDPS) vogliono attuare queste raccomandazioni.

Con riferimento alla situazione generale dell'informatica in seno alla Confederazione, il CDF ha formulato diverse raccomandazioni direttamente all'attenzione del
Consiglio federale: maggiore sfruttamento delle sinergie interdipartimentali; ruolo dell'ODIC nei servizi standard; maggiore considerazione delle esigenze dei servizi amministrativi; procedura di decisione coerente per la scelta di una fornitura interna o esterna di prestazioni TIC.

A fine novembre 2014, in un colloquio con il capo del DFF, la Delegazione delle finanze ha affrontato brevemente questi temi; si è discusso soprattutto del settore dei servizi CMS. Nel frattempo, in seguito alle raccomandazioni del CDF, il Consiglio federale ha preso decisioni concrete: vengono attuate le raccomandazioni per rafforzare la gestione centrale al fine di evitare doppioni, per applicare in maniera coerente la strategia TIC e Cloud, per introdurre prontamente servizi standard e per impedire il caos. I servizi specializzati e i dipartimenti sono stati incaricati dell'attuazione concreta. Il Consiglio federale ha preso atto che preparare servizi standard TIC supplementari e coordinare i progetti afferenti presso il DFF implica un onere supplementare di un posto a tempo pieno dal 2015 e di un ulteriore posto a tempo pieno per un periodo limitato (2015­2017).

5127

Per quanto riguarda i progetti CMS della Confederazione in seno al DDPS e presso l'UFIT, si rinvia alle osservazioni nel numero 4.5.5.

4.6.6

Visita informativa presso il deposito franco doganale di Ginevra

Nella primavera 2014 la Delegazione delle finanze si è occupata di un rapporto di verifica del CDF riguardante i depositi franco doganali (DFD) e i depositi doganali aperti (DDA). Il rapporto del CDF è sfociato in otto raccomandazioni. Nella prima raccomandazione il CDF invitava il Consiglio federale ad approvare una strategia per i depositi doganali che tenesse conto degli interessi politici ed economici della Confederazione e mostrasse i rischi (opportunità e pericoli). Le sette raccomandazioni rimanenti si rivolgevano direttamente all'AFD e avevano per obiettivo di rafforzare l'efficacia delle attività della dogana nell'ambito delle autorizzazioni per l'esercizio e dei controlli da eseguire. Il rapporto è stato pubblicato a metà aprile dal CDF.

La Delegazione delle finanze conosceva poco la prassi di vigilanza e di controllo attualmente in uso nei depositi doganali. È stata resa attenta soprattutto dalla segnalazione sul rischio per la reputazione della Svizzera. Visti questi retroscena e considerati i rischi esposti dal CDF, essa ha incaricato la sua Sottodelegazione 2 (DF2) di effettuare una visita informativa. Quest'ultima si doveva fare un'idea delle procedure concrete e dell'attività di controllo pratica della Direzione generale delle dogane (DGD) in un deposito doganale e analizzare con i rappresentanti dell'AFD l'attuazione delle raccomandazioni del CDF.

Nell'ambito di questa visita, effettuata il 3 novembre 2014 sul sito del maggiore deposito franco doganale della Svizzera a Ginevra La Praille, la DGD ha segnalato che nelle discussioni sulle risorse in primo piano figura soprattutto il Corpo delle guardie di confine. Ma dal 1997 l'effettivo del personale nella dogana civile è stato ridotto di un terzo, mentre nel medesimo periodo il volume degli sdoganamenti di beni commerciali è aumentato del 74 per cento. Annualmente, secondo il sistema dell'autodichiarazione, vengono presentati circa 33 milioni di dichiarazioni doganali (circa 130 000 per giorno feriale). Appena nel 6 per cento delle dichiarazioni viene svolto un controllo sulla base dei documenti, nello 0,5 per cento vi è in più un controllo materiale.

A causa delle risorse limitate della dogana civile e del crescente volume di attività la sorveglianza e il controllo nei DFD hanno luogo in modo mirato e orientato al rischio. La
DGD allestisce un inventario dei rischi e, basandosi su di esso, definisce profili di rischio, ad esempio, per i settori truffa in materia di imposta sul valore aggiunto, falsa dichiarazione dell'origine o del valore della merce, prodotti che comportano rischi per la salute o commercio di beni culturali.

La DGD è d'accordo con le raccomandazioni del CDF e vuole attuarle. Nell'ambito della strategia per i depositi doganali, essa ritiene che i DFD non vadano aboliti, tuttavia a suo avviso determinati aspetti del loro esercizio dovrebbero essere disciplinati in maniera più precisa e uniforme per tutti i depositi in Svizzera. L'AFD vuole colmare le lacune legali e definire chiaramente le condizioni generali. Da parte della DGD sussistono talune riserve, soprattutto nel caso di quelle raccomandazioni del CDF secondo le quali i DDA che non presentano movimenti, o ne presentano 5128

pochi, sull'effettivo della merce (p. es. metalli preziosi delle banche), non devono più ottenere autorizzazioni. Inoltre, nei DFD occorre esaminare i requisiti per l'autorizzazione (criterio regionale, numero di movimenti di merci ecc.) e definire standard minimi in materia di inventariazione per i depositanti. Secondo il DGD, dalle regioni nelle quali sono situati i DDA e da parte di settori dell'economia interessati cresce un'opposizione, in parte forte, contro l'attuazione di queste raccomandazioni, come hanno evidenziato in modo esemplare i negoziati del DGD sulla revisione dell'ordinanza sulle dogane. Ulteriori considerazioni a tale proposito andranno fatte nel messaggio concernente la revisione della legge sulle dogane.

Considerata la fissazione di nuovi standard internazionali in ambito fiscale, la DF2 si è interessata alla questione di come sia possibile impedire che DDA e DFD vengano utilizzati da depositanti come una sorta di cassaforte di una banca per nascondere valori patrimoniali agli occhi del fisco. Una simile prassi comporterebbe elevati rischi per la reputazione della Svizzera. Secondo il DGD, a livello strategico simili pratiche vengono impedite proprio per il fatto che in Svizzera vanno per lo più introdotte le medesime condizioni quadro e regole, ad esempio riguardanti la durata massima dell'immagazzinamento di beni in depositi doganali, vigenti nell'UE (armonizzazione). Ciò sarà parte integrante della strategia che il DFF pensa di proporre al Consiglio federale.

Con riferimento alle imposte dirette i DFD, in Svizzera come all'estero, consentono una certa ottimizzazione fiscale. Non è (ancora) chiaro in che misura l'OCSE fisserà regole in questo settore. Qui la Svizzera non vuole emanare unilateralmente nuove regole.

Nel suo parere il capo del DFF ricorda che un DFD non è mai stato una zona franca.

Le merci immagazzinate sono soggette a controllo doganale per l'intera durata dell'immagazzinamento. Il proprietario della merce viene così considerevolmente limitato nella sua facoltà di disporre delle merci: può venderle o anche costituirle in pegno, ma nonostante questi negozi giuridici esse rimangono comunque sotto il controllo doganale e il nuovo acquirente o il creditore pignoratizio sottostà alle stesse restrizioni della legislazione doganale applicate al primo depositante. Per
quanto riguarda l'accresciuto rischio di contrabbando di merci o di attività illegali, esso non si limita unicamente ai DFD. È un problema quotidiano con il quale sono confrontate le autorità doganali non soltanto in Svizzera, bensì in tutto il mondo. Il contrabbando e le attività illegali non potranno essere impedite neppure con basi legali elaborate in maniera molto dettagliata e mediante sanzioni.

Secondo la Delegazione delle finanze, l'elaborazione di un approccio globale è indispensabile. All'inizio di marzo 2015 il Consiglio federale ha adottato la sua preannunciata strategia in materia di depositi doganali, in adempimento della raccomandazione del CDF, quale componente del messaggio concernente la modifica della legge sulle dogane. Il messaggio ne illustra il contenuto e le conclusioni. La Delegazione delle finanze continuerà a occuparsi della questione della strategia.

5129

4.7

Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR)

4.7.1

Visita informativa presso la SEFRI; sorveglianza dei sussidi nella formazione professionale

A inizio 2013, la Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca (SER) e il settore dei politecnici federali del DFI sono stati trasferiti presso il DEFR. La SER è stata raggruppata con l'Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT) nella neocostituita Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI). Ciò ha dato lo spunto alla Sottocommissione 2 della CdF-N (CdF-N2) e alla Sottodelegazione 3 della Delegazione delle finanze (DelFin3) per informarsi, nell'ambito di una visita a fine febbraio 2014, sul mandato e sulle risorse della SEFRI, sulle ripercussioni della riorganizzazione e sulle sfide future. La CdFN2 e la DelFin3 ritengono che la fusione sia riuscita, grazie in particolare alla soluzione interna (solo il controllo esterno che ha accompagnato il processo di cambiamento è stato effettuato da esterni) e alla rapida attuazione della fusione. Esse hanno poi preso atto che questa unificazione permette manifestamente di sfruttare in modo maggiore le sinergie. La Delegazione delle finanze, da parte sua, continuerà anche in futuro a occuparsi a tempo debito degli aspetti organizzativi, personali e finanziari delle riorganizzazioni.

A inizio aprile 2014, nell'ambito di un colloquio con il capo del DEFR, la Delegazione delle finanze ha discusso un rapporto di valutazione del CDF dell'agosto 2013.

Quest'ultimo aveva constatato che, a livello di alta vigilanza, la SEFRI non svolge alcun ruolo attivo per quanto riguarda le indennità forfetarie. Il CDF ha perciò proposto di sviluppare con i Cantoni un sistema di rapporto. Nella lettera dell'8 maggio 2014 al DEFR, la Delegazione delle finanze ha espresso il parere che il Consiglio federale debba assumere la sua funzione di alta vigilanza sulla formazione professionale e sulla sua qualità. Ha invitato il DEFR a introdurre un sistema di valutazione per quanto possibile semplice e non burocratico per i sussidi nella formazione professionale, basato su criteri fondamentali.

Il 10 giugno 2014 il capo del DEFR ha confermato di volere esaminare, assieme ai Cantoni, un rafforzamento dello sviluppo della qualità. Nella lettera del 17 dicembre 2014, il capo del DEFR ha comunicato alla Delegazione delle finanze che intendeva accrescere la trasparenza sviluppando indicatori supplementari riguardanti i costi.
Tali indicatori dovrebbero consentire alla Confederazione di confrontare in modo più dettagliato l'impiego di fondi dei Cantoni per la formazione professionale. I Cantoni rileveranno indicatori anche per la fornitura di prestazioni e per la qualità. È previsto di fissare annualmente numeri identificativi e indicatori che poggiano su basi di dati esistenti. D'intesa con i Cantoni, le attuali fonti di dati verranno analizzate approfonditamente entro l'estate 2015. Le cifre e gli indicatori saranno disponibili probabilmente entro l'autunno 2016 assieme ai dati sui costi dei Cantoni per la formazione professionale. Andranno considerati anche i lavori del Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA), che è stato incaricato dalle CdG di effettuare una valutazione del settore della formazione professionale nella SEFRI. La Delegazione delle finanze assicurerà il coordinamento con il CPA e si rioccuperà dell'oggetto a tempo debito.

5130

4.7.2

UFAG, Identitas

A fine giugno 2014 la Delegazione delle finanze si è occupata del progetto del Consiglio federale di ritirarsi da azionista di maggioranza della ditta Identitas SA che, tra le altre cose, gestisce, su mandato della Confederazione, la banca dati sul traffico di animali (BDTA). Secondo la Delegazione delle finanze, un esercizio ineccepibile e uno sviluppo della BDTA in funzione delle esigenze sono di importanza strategica per la Confederazione. A fine agosto 2014 ha perciò indirizzato una lettera al capo del DEFR, chiedendogli di inserire nel contratto di vendita del capitale azionario le seguenti garanzie: primo, assicurare in qualsiasi momento un esercizio della BDTA economico anche senza la partecipazione della Confederazione; secondo, evitare che la privatizzazione comporti un aumento dei costi nelle aziende agricole; terzo, garantire l'accesso ai dati da parte della Confederazione in qualsiasi momento, anche in caso di fallimento; quarto, il Consiglio federale provvede affinché le azioni della Confederazione siano vendute a un prezzo adeguato. Inoltre, nella strategia di vendita occorre disciplinare la questione dello sviluppo dopo la separazione della banca dati dalla sfera d'influenza diretta della Confederazione.

Nella sua lettera di risposta del 15 settembre 2014 il capo del DEFR ha confermato l'attuale elaborazione della strategia di vendita, che sarà presentata al Consiglio federale al più tardi entro fine 2015. La Delegazione delle finanze prende atto che essa e il Consiglio federale concordano riguardo alla strategia di vendita della ditta Identitas SA. Si occuperà a tempo debito della decisione del Consiglio federale.

4.7.3

CTI: visita informativa della CdF-N2; attuazione della mozione Gutzwiller

Nel febbraio 2014 la Sottocommissione 2 della CdF-N (CdF-N2) ha effettuato una visita informativa presso la Commissione per la tecnologia e l'innovazione (CTI) con l'obiettivo di conoscere più esattamente il suo funzionamento. Ciò con particolare riferimento al pacchetto di misure adottato per ammortizzare la forza del franco, con il quale, nel 2011 e nel 2012, alla CTI erano stati assegnati, rispettivamente, 100 e 40 milioni di franchi supplementari. Come sottolinea la CdF-N2, le maggiori sfide della CTI consistono nell'annualità dello stanziamento dei crediti. Inoltre, con gli attuali importi, il potenziale per innovazioni non è ancora totalmente sfruttato. Il responsabile di mandato del CDF competente per il DEFR ha informato inoltre brevemente sulle constatazioni fondamentali dell'esame svolto a fine 2013 presso la CTI.

In occasione della sua seduta di metà maggio 2014, la Delegazione delle finanze ha preso atto del breve rapporto sulla suddetta visita informativa. Inoltre, ha discusso il rapporto del CDF del febbraio 2014 sul menzionato esame. Il CDF ritiene che la collaborazione tra presidenza e segreteria potrebbe essere migliorata. La Commissione dovrebbe focalizzarsi sugli aspetti della promozione, la segreteria sull'amministrazione regolamentare. Inoltre, secondo il CDF, le risorse personali presso la direzione sono appena sufficienti per gestire i compiti che le sono assegnati. I rischi sussistono soprattutto nelle posizioni chiave senza adeguata sostituzione.

In ragione di queste importanti considerazioni del CDF, a fine novembre 2014 la Delegazione delle finanze si è occupata nuovamente di un rapporto del CDF del settembre 2014 riguardante l'assegnazione di mandati, le relazioni d'affari e la 5131

governanza nel settore «start-up e imprenditoria» della CTI. Il CDF ritiene che i problemi di gestione della CTI risiedano principalmente nella delimitazione imprecisa delle responsabilità tra Commissione e segreteria. Vi sono stati inoltre disaccordi nella concessione di fondi. Singole ditte hanno ad esempio ricevuto per anni mandati di coaching per start-up.

Secondo la Delegazione delle finanze è necessario agire con urgenza. Essa si aspetta notevoli miglioramenti dall'attuazione della mozione Gutzwiller (11.4136). Accoglie pertanto con favore la decisione del Consiglio federale del 19 novembre 2014 di trasformare la CTI in un ente di diritto pubblico, un chiaro segnale della sua reimpostazione organizzativa. Nell'ambito di un colloquio con il capo del DEFR a inizio febbraio 2015, la Delegazione delle finanze ha potuto prendere atto che il Consiglio federale sottoporrà il messaggio al Parlamento nel corso del 2015. La Camera prioritaria potrà trattare l'affare presumibilmente nella sessione invernale 2015 o nella sessione primaverile 2016. Le nuove strutture della CTI dovrebbero essere operative dal 2017. Per la Delegazione delle finanze è essenziale che nel frattempo i lavori correnti per preparare il passaggio alle nuove strutture vengano portati avanti con coerenza e che i problemi menzionati in precedenza vengano affrontati. Essa ritiene perciò positivo che il DEFR preveda di rioccupare prossimamente il posto di direttore della CTI.

4.7.4

Settore dei Politecnici federali: soluzioni di finanziamento, presentazione dei conti; progetti PPP

La Delegazione delle finanze si occupa da molto tempo di questioni relative alla presentazione dei conti nel settore dei Politecnici federali (PF), in particolare per quanto riguarda i mezzi di terzi. Come risulta nel rapporto d'attività 2013 (n. 3.7.3), essa riteneva necessario intervenire nell'ambito della vigilanza dei fondi amministrati da strutture esterne. Lo spunto era stata la decisione del Consiglio dei PF del 6 marzo 2013 di basare, dal 1° gennaio 2015, la presentazione dei conti sulle norme generalmente riconosciute dell'«International Public Sector Accounting Standard (IPSAS)», escludendone tuttavia talune fondazioni.

A fine marzo 2014, la Delegazione delle finanze ha avuto un colloquio con il presidente del Consiglio dei PF, in occasione del quale è stata discussa anche tale questione. Quali motivi per la scelta di IPSAS il presidente del Consiglio dei PF ha menzionato la rappresentazione completa dell'effettiva situazione patrimoniale (principio del «true & fair»), la trasparenza, la comparabilità nazionale e internazionale e il guadagno in termini di reputazione. Il Consiglio dei PF si aspetta che IPSAS lo sosterrà nella sua funzione di vigilanza. Ha motivato il fatto di non assoggettarvi quattro fondazioni soprattutto con il timore che un consolidamento spaventerebbe potenziali donatori, poiché un sostegno finanziario di una fondazione potrebbe essere inteso quale contributo alla Confederazione.

Con lettera del 19 agosto 2014 la Delegazione delle finanze ha informato il capo del DEFR sulla propria posizione, secondo cui tutte le strutture che contengono rischi finanziari o di reputazione devono essere consolidate e quindi devono potere essere esaminate dal CDF. Nella sua lettera del 15 ottobre 2014, il capo del DEFR ha sostenuto la posizione del Consiglio dei PF di escludere quattro fondazioni dall'obbligo di consolidamento. In occasione della sua seduta del 20 novembre 5132

2014, la Delegazione delle finanze ha discusso questo parere. Le motivazioni addotte dal capo del DEFR per queste eccezioni continuano a non convincere la Delegazione delle finanze. Essa ritiene piuttosto che le previste eccezioni celino rischi non trascurabili per la reputazione del proprietario e dei PF. Anche la tutela dei finanziatori e la gestione corretta dei loro contributi finanziari a fondazioni delle istituzioni dei PF possono essere garantite soltanto con un consolidamento integrale del consuntivo del settore dei PF.

La Delegazione delle finanze ha perciò deciso di mantenere la propria posizione e ha raccomandato al Consiglio federale di stralciare le quattro eccezioni da IPSAS previste nell'allegato al disegno di ordinanza del 28 maggio 2014 sulle finanze e sulla contabilità nel settore dei PF. Secondo la Delegazione delle finanze, sui fondi di terzi in favore dei PF occorre esercitare la stessa vigilanza applicata ai fondi fiscali. Una maggiore trasparenza sull'organizzazione del finanziamento può essere realizzata soltanto attraverso l'inclusione, nel consuntivo consolidato del settore dei politecnici federali, di strutture esterne essenziali secondo le indicazioni di IPSAS.

In questo modo vengono rafforzate la funzione di vigilanza del Consiglio dei PF, del proprietario e del Parlamento nonché la vigilanza finanziaria da parte del CDF.

Nel febbraio 2015, la Delegazione delle finanze ha potuto prendere atto che il Consiglio federale segue la sua richiesta e tiene così conto dei dubbi espressi. Per la presentazione dei conti del settore dei politecnici federali vige quindi la menzionata norma IPSAS e si applica un consolidamento integrale. Secondo la Delegazione delle finanze, in questo modo è data la base per la necessaria trasparenza in questo settore assai importante sotto il profilo finanziario. In tal senso, condivide anche la posizione della CdF-N, contraria a quella della CdF-S, che non sostiene il piano del Consiglio federale di rinunciare, in futuro, a sottoporre all'approvazione del Parlamento il preventivo e il consuntivo del settore dei politecnici federali.

Sul tema dei progetti PPP, nel settembre 2014 la Delegazione delle finanze ha avuto un colloquio con il direttore del PF di Losanna (PFL). Si è informata dettagliatamente sull'impostazione e sul finanziamento del
«Quartier Nord» e sui costi che ne risultano per la Confederazione, focalizzandosi in particolare sui rischi finanziari per quest'ultima. Il contratto di locazione ha durata trentennale e può ogni volta essere prorogato di 10 anni. Il PFL paga annualmente un affitto di 11,75 milioni di franchi e, da parte sua, riceve circa 9 milioni di affitti. Il PFL ritiene garantite queste entrate; i locali commerciali, i ristoranti e gli appartamenti sono interamente affittati.

L'importo rimanente di 2,7 milioni di franchi è integralmente coperto dall'attuale piano d'esercizio. Nel complesso, il PFL considera basso il rischio di non prorogare più dopo 30 anni il contratto di locazione e di dover rinunciare a queste entrate. I costi di locazione annuali si basano sui costi d'investimento effettivi e su un interesse sul capitale del 4,735 per cento. L'edificio è così ammortizzato dopo 99 anni.

Per la Delegazione delle finanze rimangono aperte varie questioni in merito a questi progetti. Ha perciò chiesto rapporti complementari sulle cifre presentate e sul loro calcolo. Saluta con favore l'intenzione del CDF di affrontare la questione del calcolo dei canoni di locazione nel suo prossimo esame presso il PFL. La Delegazione delle finanze riprenderà il tema in base alle considerazioni del CDF.

5133

4.7.5

Seco: progetto chiave TIC «nuovoSPAD»

L'attuale applicazione SPAD è in esercizio dal 1993. È stata costantemente aggiornata e continua a funzionare in maniera stabile. Allo scopo di sostituire gli strumenti antiquati per lo sviluppo del software, la Direzione del lavoro della SECO ha scelto una migrazione integrale del codice di programmazione verso un linguaggio di programmazione più moderno. Per la SECO, questa soluzione (nuovoSPAD) comporta il rischio minore. Essendo certa che una simile migrazione è possibile soltanto con la ditta che ha già sviluppato il vecchio SPAD, la SECO ha aggiudicato il mandato mediante trattativa privata a questa ditta, a un prezzo fisso di circa 20 milioni di franchi.

La Delegazione delle finanze si è occupata già nel 2012 e 2013 della sostituzione del sistema di pagamento delle casse di disoccupazione. Nel contesto di un colloquio con il capo del DEFR nel maggio 2013 ha discusso del tema dell'aggiudicazione del progetto nuovoSPAD mediante trattativa privata con successivo bando di concorso dell'OMC per i lavori di manutenzione. La Delegazione delle finanze ha già affrontato questo tema nel suo rapporto d'attività 2013 (n. 2.3.3, «Procedura di aggiudicazione della Confederazione»).

A fine novembre 2014, la Delegazione delle finanze ha discusso un rapporto di valutazione del CDF su questo progetto. Il CDF ha constatato che, a causa dei casi di corruzione verificatisi nell'Ufficio di compensazione dell'AD, gli adeguamenti nell'organizzazione del progetto e il lavoro di pianificazione hanno subito ulteriori ritardi. Lo stato effettivo di avanzamento e i mezzi finanziari impiegati dovrebbero essere sorvegliati il più precisamente possibile con un sistema di controllo appropriato. Secondo il CDF, tale sistema va realizzato rapidamente. Inoltre, per sfruttare sinergie e ai fini di una maggiore professionalizzazione, la SECO dovrebbe ricorrere maggiormente al sostegno dell'UFIT. Nel complesso, il CDF giunge alla conclusione che l'introduzione efficace di nuovoSPAD è possibile, ma non è ancora garantita definitivamente.

A metà febbraio 2015 la Delegazione delle finanze ha svolto un colloquio con il capo del DEFR in merito a questo oggetto, discutendo, tra le altre cose, questioni inerenti alla direzione del progetto, alle competenze decisionali tecniche e alla responsabilità politica. La Delegazione ha constatato
determinate lacune relative alla governanza che sono già state illustrate nel rapporto sull'inchiesta amministrativa del prof. Urs Saxer del 26 luglio 2014 concernente l'assegnazione dei mandati nel settore dell'informatica e il controllo della legalità delle procedure d'acquisto dell'Ufficio di compensazione dell'AD. Il rapporto giunge alla conclusione che a causa dell'attuale struttura in cui l'Ufficio di compensazione dell'assicurazione contro la disoccupazione e, più precisamente, il Centro di prestazioni Mercato del lavoro/Assicurazione contro la disoccupazione è collegato con la Commissione di vigilanza del fondo di compensazione dell'AD e, contemporaneamente, è integrato nella SECO, nascono quasi inevitabilmente problemi di delimitazione delle competenze e di gestione. Saxer propone, tra le altre cose, di valutare una riorganizzazione generale del settore dell'assicurazione contro la disoccupazione, prendendo in considerazione due opzioni: una maggiore integrazione del settore dell'AD nell'Amministrazione federale (SECO) o un'indipendenza completa, ad esempio sotto la forma di istituto di diritto pubblico.

5134

La Delegazione delle finanze è convinta che la ripartizione poco chiara delle competenze e delle responsabilità riscontrata nel progetto «nuovoSPAD» sia dovuta anche ai problemi di interazione fra le strutture dell'AD e quelle della SECO.

Raccomandazione al capo del DEFR La Delegazione delle finanze invita il DEFR ad adeguare in tempo utile la struttura organizzativa dell'Ufficio di compensazione dell'AD. È indispensabile che, come illustrato nel rapporto del 26 luglio 2014 sull'inchiesta amministrativa («rapporto Saxer»), le strutture dell'assicurazione contro la disoccupazione siano completamente integrate nella SECO oppure completamente scorporate dall'Amministrazione federale.

4.7.6

SECO: società di finanziamento per investimenti nei mercati emergenti SIFEM SA

Nella primavera 2014 la Delegazione delle finanze ha preso atto di un rapporto di valutazione del CDF riguardante la sorveglianza finanziaria esercitata sulla SIFEM SA; ha discusso soprattutto della collaborazione, tra la SIFEM SA e la Obviam SA, che assume le attività operative. Ha suscitato particolare interesse la constatazione che il mandato era stato aggiudicato all'Obviam SA mediante trattativa privata.

A fine novembre 2014, la Delegazione delle finanze ha avuto un colloquio con rappresentanti della SECO e della SIFEM SA. Sono state affrontate soprattutto la situazione finanziaria della SIFEM SA e le questioni della conformità dell'attività della società alle basi legali e delle modalità di controllo da parte della SECO. Nello specifico, la Delegazione delle finanze aveva notato che nonostante il 70 per cento dei progetti siano volti a sostenere le PMI, sorprendentemente vengono promossi molti grandi progetti. Inoltre, in seguito a segnalazioni negli organi di informazione, anche due progetti in particolare sono stati al centro dell'attenzione.

Durante il colloquio, il rappresentante della SIFEM SA ha illustrato in modo dettagliato la situazione finanziaria della società, rinviando in particolare al conflitto tra gli obiettivi di politica finanziaria e quelli di politica dello sviluppo e alla decisione del Consiglio federale di dare in futuro maggior peso agli obiettivi finanziari poiché questi, a differenza di quelli di politica dello sviluppo, non sono ancora stati completamente raggiunti. È stato altresì illustrato per quale motivo la SIFEM SA sostiene taluni progetti, sebbene i Paesi interessati (nello specifico un progetto in America centrale, compreso il Messico) non facciano parte dei Paesi prioritari dell'aiuto allo sviluppo. La rappresentante della SECO, a sua volta, ha spiegato che la SECO segue da vicino la SIFEM SA e che il sistema di controllo funziona. Nel complesso, la Delegazione delle finanze non è rimasta completamente soddisfatta delle informazioni ricevute. In particolare, ritiene che siano rimaste aperte varie questioni in merito alla sorveglianza della SECO sulla SIFEM SA. Poco dopo il colloquio, sugli organi di informazione è emerso un ulteriore caso di partecipazione controversa della SIFEM SA riguardante investimenti in un fondo che sostiene un gruppo imprenditoriale
cinese. Quest'ultimo sviluppa pile a combustibile che possono apparentemente essere impiegate in droni militari. Su intervento della SIFEM SA le relative attività sono state affidate a un'impresa esterna.

5135

A metà febbraio 2015 la Delegazione delle finanze ha discusso con il capo del DEFR la questione se le basi legali inquadrano correttamente l'attività della SIFEM SA e se il sistema di rapporto garantisce una sorveglianza efficace da parte del dipartimento. La Delegazione delle finanze constata che gli obiettivi strategici 2014­ 2017 del Consiglio federale relativi alla SIFEM SA sono formulati in modo molto generale. Deplora in particolare la mancanza di prescrizioni chiare sugli investimenti nei settori sensibili. Secondo la Delegazione gli obiettivi dovrebbero esplicitare ad esempio che la Confederazione non promuove in nessun caso la produzione di materiale bellico o il lavoro minorile nei Paesi in sviluppo con i fondi destinati allo sviluppo. Secondo il numero 6 degli obiettivi strategici per la SIFEM SA «all'occorrenza, il Consiglio federale può modificare gli obiettivi strategici durante la loro durata di validità». La Delegazione delle finanze ritiene opportuno sfruttare questa possibilità.

Raccomandazione al Consiglio federale La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a prendere in considerazione un adeguamento degli obiettivi strategici per il 2016­2017 e a esaminare quali criteri espliciti di esclusione per i settori d'investimento sensibili vadano accolti nella strategia.

4.8

Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC)

4.8.1

USTRA: acquisti da parte della centrale

A fine 2013 il CDF aveva esaminato l'organizzazione dell'acquisto di beni e servizi presso la centrale dell'USTRA, le relative procedure e l'utilizzazione degli acquisti.

Sono stati esclusi dall'esame gli acquisti nel settore delle strade nazionali. A fine giugno 2014, la Delegazione delle finanze si è occupata del relativo rapporto. Ha preso atto che l'USTRA, per chiarire la situazione giuridica, ha istituito un punto di contatto centrale per il settore degli acquisti e dei contratti. Il CDF ritiene tuttavia che vi sia necessità di intervenire quanto all'attuazione delle prescrizioni legali, alla creazione di concorrenza e all'accertamento del fabbisogno. Di conseguenza, il CDF ha formulato cinque raccomandazioni, invitando in particolare alla cautela nelle assegnazioni mediante trattativa privata, alla determinazione completa del volume della prestazione e del valore del mandato nonché all'istituzione di un coordinamento centrale degli acquisti.

La Delegazione delle finanze è preoccupata dei risultati dell'esame del CDF.

Nell'ambito della sua alta vigilanza finanziaria, constata regolarmente nell'Amministrazione federale una certa noncuranza nella gestione delle assegnazioni mediante trattativa privata (cfr. a tale proposito anche il n. 3.4.2). Nel caso in esame, ha stupito soprattutto che in un ufficio che procede ad acquisti di tali dimensioni il sapere specialistico, indubbiamente presente, non venga utilizzato con coerenza in tutti i settori d'acquisto e che il regime degli acquisti non sia sufficientemente organizzato.

La Delegazione delle finanze ha perciò rivolto varie questioni al capo del DATEC riguardo alla misure concrete messe in atto.

5136

Nella sua risposta di fine ottobre 2014, il capo del DATEC ha condiviso l'opinione di CDF e Delegazione delle finanze che, nel caso di acquisti, la situazione della concorrenza riveste un'importanza cruciale. Il DATEC elenca una serie di misure concrete che sono state messe in atto in virtù delle raccomandazioni del CDF. In futuro, ad esempio, l'USTRA dovrà allestire una descrizione attendibile della prestazione ed effettuare un calcolo del rapporto costi-utili. Le istruzioni esistenti in materia di procedure verranno rielaborate e le raccomandazioni del CDF relative all'impostazione del sistema di controllo interno verranno attuate nell'ambito dell'aggiornamento del sistema di conduzione. Riguardo alla gestione degli acquisti a livello di dipartimento, il DATEC ricorda che il sistema di controllo degli acquisti, in fase di sviluppo, verrà integrato nei processi di controllo esistenti del dipartimento. Per la gestione dipartimentale dei processi e del controllo, la segreteria generale del DATEC dispone di un posto al 70 per cento, al momento ritenuto sufficiente dal DATEC.

La Delegazione delle finanze approfondirà ulteriormente l'oggetto nell'ambito del prossimo colloquio con il capo del DATEC, basandosi sulla verifica successiva prevista dal CDF per il 2015.

4.8.2

USTRA: progetto chiave TIC Gestione dei dati 2010

Nell'aprile 2013, il Consiglio federale ha definito questo progetto come progetto chiave TIC. A fine marzo 2014 la Delegazione delle finanze è stata informata dall'USTRA sugli elementi centrali di questo progetto. Ha preso atto che i tre vecchi sistemi con i dati di immatricolazione, delle autorizzazioni a condurre e delle misure amministrative sono giunti al termine della loro durata di vita. L'obiettivo è di sostituire gli attuali sistemi con il sistema d'informazione sull'ammissione alla circolazione (SIAC). La sostituzione deve avvenire in modo tale che le autorità esecutive possano accedere ai dati sensibili praticamente senza interruzione. Il passaggio al SIAC avverrà perciò in un colpo solo e il nuovo sistema dovrà garantire sin dall'inizio un elevato grado di affidabilità. Il progetto era in ritardo e a fine aprile 2014 il comitato del progetto ha deciso di spostare l'introduzione del SIAC a Pasqua 2015.

Un presupposto essenziale per applicare tempestivamente il nuovo sistema in modo produttivo è l'efficienza operativa dell'UFIT. La Delegazione delle finanze ha perciò rivolto una serie di questioni all'UFIT, specialmente riguardo alle risorse di personale impiegate, allo stato dei lavori e ai rischi. L'UFIT ritiene fattibile un'introduzione tempestiva, prevede tuttavia difetti di gioventù nella fase iniziale.

La qualità dell'introduzione dipenderà fortemente dall'affiatamento tra ufficio specializzato, UFIT e fornitori.

Il CDF ha esaminato questo progetto chiave TIC nella primavera 2014 e ha constatato, che, quanto alle nuove scadenze, il piano rispetta la tabella di marcia. Il controllo del progetto si svolge in maniera funzionale. La pianificazione programmatica, allestita su basi incerte (p. es. descrizione lacunosa delle funzionalità), ha dovuto essere adeguata più volte, ciò che rappresenta una lacuna importante. A metà del 2014 il progetto registrava un ritardo di due anni e costava 13 milioni di franchi in più di quanto previsto inizialmente. Il CDF indica quale fattore di rischio l'allestimento dell'organizzazione d'esercizio da parte dell'UFIT. Nell'ambito del

5137

prossimo colloquio con il capo del DATEC nella primavera 2015, la Delegazione delle finanze s'informerà sullo stato del progetto SIAC.

La Delegazione delle finanze ha discusso la constatazione del CDF secondo cui studi preliminari avevano evidenziato che un'applicazione sull'intero territorio svizzero con la tenuta centrale dei dati sarebbe l'approccio più opportuno sotto il profilo tecnico ed economico. Questo approccio è stato però respinto a causa della delimitazione delle competenze tra la Confederazione e i Cantoni. L'USTRA ha quindi optato per una sostituzione funzionale integrale. Per la Delegazione delle finanze, tale questione di principio si pone continuamente per i progetti ai quali partecipano sia la Confederazione che i Cantoni. Evidentemente, le strutture federali della Svizzera pongono ai progetti TIC considerevoli esigenze che possono causare notevoli costi supplementari. Questa tematica si presenta anche, ad esempio, nel progetto «Interception System Svizzera» per la sorveglianza della telecomunicazione (ISS; cfr. anche il n. 4.4.3). Poiché anche la CdG-S si è occupata dell'ISS, la Delegazione delle finanze le ha trasmesso il rapporto di valutazione del CDF affinché ne prenda atto.

4.8.3

UFAM: protezione delle acque

A seguito di una visita informativa e di un rapporto di valutazione del CDF, nel 2010 la Delegazione delle finanze aveva constatato notevoli lacune nella direzione del progetto per la terza correzione del Rodano (R3). L'UFAM aveva pertanto avviato una serie di misure con il sostegno del CDF. In particolare, è stato sistematizzato il controllo ed è stato allestito un rapporto annuale sullo stato dei lavori all'attenzione della Delegazione delle finanze. Il CDF, da parte sua, segue il progetto sulla base di una pianificazione pluriennale con verifiche periodiche Nel maggio 2013, nell'ambito di un colloquio con il capo del DATEC, la Delegazione delle finanze è stata informata sullo stato del progetto nonché su progetti futuri nel settore della protezione delle acque. In base a tali informazioni, essa ha constatato che il progetto dell'UFAM sera sulla buona strada. Con lettera del giugno 2013 ha chiesto al DATEC di informarla tempestivamente sui futuri progetti riguardanti la protezione delle acque, illustrando in particolare le ripercussioni finanziarie nonché l'impostazione dei sistemi di rapporto e di controllo.

Il rapporto periodico dell'UFAM di fine gennaio 2014 ha però segnalato alcuni ritardi e rischi notevoli nel progetto R3. La Delegazione delle finanze ha pertanto invitato il DATEC a fornire informazioni complementari, chiedendo in particolare quali parti del progetto siano concretamente interessate dai ritardi o addirittura a rischio. Nel suo parere del giugno 2014, il DATEC spiega che i ritardi sopravvenuti dal 2009 sono riconducibili a due motivi: da un lato, nel Cantone del Vallese ha avuto luogo un intenso dibattito politico sull'approvazione del progetto generale, il che ha reso difficile la pianificazione progettuale, allungandone i tempi. Dall'altro, il Cantone nel 2012 ha avviato un programma di risparmio che ha causato ritardi nella realizzazione di misure. Benché in linea di massima nessuna parte del progetto sia rimessa in questione, i ritardi nella pianificazione e nell'esecuzione riguardano tutte le misure prioritarie. Nel luglio 2013 l'UFAM ha reso attento il Cantone che il volume ridotto degli investimenti cantonali non adempie più i presupposti per la concessione di contributi supplementari ai Cantoni che devono adottare misure di

5138

protezione straordinarie e particolarmente onerose conformemente all'ordinanza sulla sistemazione dei corsi d'acqua.

La Delegazione delle finanze riprenderà l'oggetto nella primavera 2015, nell'ambito del prossimo colloquio con il capo del DATEC, basandosi sul rapporto sullo stato dei lavori dell'UFAM del dicembre 2014. Inoltre, si farà informare a tempo debito in merito al rapporto dell'UFAM sul postulato Darbellay «Garantire una migliore protezione delle infrastrutture contro cadute di massi, scoscendimenti e frane» (12.4271). Tale rapporto dovrà indicare l'eventuale necessità di intervenire e illustrare possibili misure di miglioramento per la gestione integrale dei pericoli naturali.

5

Conclusioni

Conformemente al suo mandato, la Delegazione delle finanze esercita l'alta vigilanza sulle finanze della Confederazione per lo più in modo concomitante, il che le consente di giudicare gli oggetti parallelamente al il processo decisionale in corso. In questo modo può intervenire tempestivamente per evitare sviluppi indesiderati. I lavori della Delegazione hanno un effetto preventivo non trascurabile, anche grazie alla particolare importanza che essa attribuisce ai criteri della parsimonia e dell'economicità.

È insito nella natura del suo compito che la Delegazione delle finanze faccia rapporto soprattutto sugli oggetti che hanno dato adito a discussioni e osservazioni critiche.

Nella maggior parte dei casi ha comunque potuto esprimere un giudizio positivo sugli oggetti che le sono stati sottoposti. Ringrazia pertanto il Consiglio federale e l'Amministrazione federale per la gestione delle finanze complessivamente buona e l'impiego per lo più efficace delle risorse pubbliche.

La Delegazione delle finanze ringrazia anche i collaboratori della sua segreteria per l'impegno profuso e l'affidabilità al servizio di una vigilanza finanziaria efficace. In considerazione dei molti oggetti complessi da trattare, apprezza la competenza della propria segreteria e riconosce l'importanza di questo sostegno di alta qualità dal profilo materiale e organizzativo.

Infine, la Delegazione delle finanze rivolge un ringraziamento al Controllo federale delle finanze per la vigilanza esercitata sulle finanze della Confederazione. In un contesto sempre più complesso, al CDF è attribuito un compito importante, svolto come al solito in maniera efficiente, lungimirante e impegnata. La Delegazione delle finanze continuerà a fornire al CDF il sostegno necessario per il suo operato.

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Allegato

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale e all'Amministrazione federale (ad n. 3.3.3) Gestione elettronica degli affari della Confederazione (GEVER Confederazione) Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 giugno 2013

Parere del Consiglio federale

Stato

Bandi di concorso secondo il diritto sugli acquisti pubblici La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di esaminare l'opportunità di chiedere all'UFIT di sviluppare a medio termine una soluzione GEVER interna all'amministrazione, al fine di ridurre i rischi per la Confederazione connessi a un nuovo bando di concorso per prodotti GEVER conforme alle disposizioni dell'OMC.

Secondo il Consiglio federale, in base alla strategia TIC 2012­2015 della Confederazione, l'acquisto di software pronti per l'uso ha la precedenza sullo sviluppo di software ad hoc.

Il 13 novembre 2013 ha deciso di acquistare sul mercato due prodotti differenti e di rinunciare allo sviluppo di un prodotto proprio.

La raccomandazione è stata respinta.

Responsabilità centralizzata della conduzione e del controllo La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di esaminare la questione della conduzione e del controllo di GEVER e di prevedere una soluzione in grado di garantire che il progetto venga svolto in maniera rigorosa e che i compiti, le competenze decisionali e le responsabilità corrispondano a quanto stabilito.

Il 13 novembre 2013 il Consiglio federale ha deciso di affidare alla Cancelleria federale che la conduzione centralizzata dell'acquisto e della realizzazione (adeguamento dei prodotti allo standard della Confederazione e standardizzazione) dei due prodotti GEVER, con le relative responsabilità e competenze,

La raccomandazione è stata accolta e attuata.

Gestione del credito d'impegno La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di proporre al Parlamento un credito d'impegno ai sensi dell'articolo 21 della legge sulle finanze della Confederazione (LFC) per l'implementazione di GEVER nel DDPS, nel DFF e nel DFAE (compresa la rete esterna mondiale) e di trasferire la responsabilità dei crediti a un organo centrale.

Per quel che riguarda i costi, ha chiesto che questi vengano rilevati in modo preciso e trasparente al fine di poter fornire in ogni momento alle Camere informazioni dettagliate sulle spese sostenute.

Il 13 novembre 2013 il Consiglio federale ha deciso di trasferire alla Cancelleria federale i fondi di finanziamento previsti dai preventivi dei dipartimenti per le fasi dell'acquisto dei prodotti GEVER (bando OMC, valutazione, aggiudicazione) e della successiva realizzazione (adeguamento dei prodotti allo standard della Confederazione e standardizzazione). Dato che i costi per l'acquisto e la realizzazione non superano il valore soglia delle aggiudicazioni mediante trattativa privata, il Consiglio federale non ha chiesto un credito d'impegno.

La Delegazione delle finanze ha ribadito la propria raccomandazione. Oltre ai costi per l'acquisto e la realizzazione, occor-

Finora la raccomandazione non è stata accolta.

5140

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 giugno 2013

Parere del Consiglio federale

Stato

re tenere conto anche di quelli per l'introduzione nei dipartimenti. Poiché tali costi globali superano nettamente il valore soglia, la Delegazione continua a ritenere necessario un credito d'impegno.

Impiego sistematico di GEVER e soddisfazione degli utenti Per considerazioni di economicità, la Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di limitare l'impiego di GEVER ai posti di lavoro che devono assolutamente averlo e ­ se necessario ­ di analizzare criticamente le relative basi legali.

Il Consiglio federale ritiene adeguate le basi legali vigenti, in particolare l'ordinanza GEVER del 30 novembre 2012 (RS 172.010.441). Un aumento dell'efficienza dei sistemi GEVER si può raggiungere soltanto se tutti gli impiegati della Confederazione possono accedere alle applicazioni GEVER, di modo che i documenti non debbano essere gestiti parallelamente. La soddisfazione dei clienti dovrebbe essere migliorata nell'ambito dei prodotti da acquistare.

La raccomandazione è stata respinta.

(ad n. 3.4) Revisione del diritto sugli acquisti pubblici (revisione LAPub e OAPub) Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 12 giugno 2013

Parere del Consiglio federale

Stato

Sanzionamento dei fornitori che non rispettano gli obblighi contrattuali La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di istituire, nel quadro di un sistema di controllo interdipartimentale degli acquisti, uno strumento adeguato (elenco delle «pecore nere») per identificare e rendere noti agli organi di aggiudicazione della Confederazione i fornitori che sono stati ripetutamente sollecitati per richiamarli al rispetto degli obblighi contrattuali (p. es. qualità e scadenze).

Secondo il Consiglio federale, le richieste di sanzionare i fornitori che non rispettano gli obblighi contrattuali sono state valutate nell'ambito dei lavori preliminari per la revisione della legge federale sugli acquisti pubblici (LAPub) e accolte nella revisione.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

5141

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 12 giugno 2013

Parere del Consiglio federale

Stato

Pubblicazione delle aggiudicazioni su www.simap.ch La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di creare, nell'ambito della revisione in corso del diritto sugli acquisti pubblici, la base legale per estendere l'impiego della piattaforma internet SIMAP anche a contratti con un volume inferiore ai valori soglia sanciti dall'articolo 6 LAPub (pubblicazione di informazioni su mandato, mandante, data, oggetto e prezzi di aggiudicazione per tutti i contratti a partire da 50 000 franchi).

Secondo il Consiglio federale la richiesta di pubblicare su wwww.simap.ch le assegnazioni a partire da un valore di 50 000 franchi è stata valutate nell'ambito dei lavori preliminari per la revisione della legge federale sugli acquisti pubblici (LAPub) e accolta nella revisione.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

Diritto di consultazione ed esame del prezzo in situazioni di monopolio La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di sancire nella LAPub il diritto di consultazione per tutte le aggiudicazioni in situazioni di monopolio, a prescindere dall'eccezione dell'accordo contrattuale. La legge dovrebbe anche prescrivere i criteri da seguire nel correggere il prezzo se, nel quadro di un esame, dovessero essere constatati abusi o errori di calcolo.

Secondo il Consiglio federale, le richieste concernenti il diritto di consultazione e l'esame del prezzo in situazioni di monopolio sono state valutate nell'ambito dei lavori preliminari per la revisione della legge federale sugli acquisti pubblici (LAPub) e accolte nella revisione.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

(ad n. 3.4) Acquisti dell'Amministrazione federale e controllo strategico degli acquisti del Consiglio federale Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 4 settembre 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

Rispetto contemporaneo della legalità e dell'economicità La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di esaminare con quali misure giuridiche (p. es. revisione LAPub, OAPub e OOAPub) e organizzative sia possibile impostare e svolgere in modo più economico ed efficiente le procedure di acquisto della Confederazione nel rispetto delle regole vincolanti del GPA dell'OMC.

Nell'ambito dell'attuale valutazione dei risultati della consultazione degli uffici sulla revisione della LAPub, il Consiglio federale esamina in che misura determinate modifiche legislative possano rendere più efficienti ed economiche le procedure d'acquisto. Per accelerare le procedure, il Consiglio federale intende inoltre provvedere affinché in futuro i servizi centrali d'acquisto possano delegare direttamente gli acquisti OMC di servizi IT ai servizi interessati e ai fornitori delle prestazioni.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

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Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 4 settembre 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

Rafforzamento del ruolo dell'UFCL nel controllo gestionale degli acquisti La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di rafforzare il ruolo dell'UFCL nel sistema di controllo gestionale degli acquisti e di adeguare a tal fine le competenze nell'OOAPub e le procedure nel sistema di controllo degli acquisti in modo tale che: a) l'UFCL indirizzi il suo rapporto, con le anomalie constatate e le raccomandazione che ne risultano, direttamente al DFF per trasmissione al Consiglio federale; b) il Gruppo di lavoro interdipartimentale per il controllo degli acquisti e la Conferenza dei segretari generali siano consultati in merito; c) le anomalie constatate dall'UFCL siano indicate in modo trasparente anche nel rapporto al Consiglio federale.

Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di rivedere, d'intesa con i dipartimenti e la CaF, l'OOAPub e di sottoporre il sistema di controllo gestionale degli acquisti a una verifica globale, adeguandolo ­ previa consultazione della Conferenza dei segretari generali (CSG) ­ alle richieste della Delegazione delle finanze. Inoltre, in futuro, il rendiconto completo del Consiglio federale dovrà indicare tutte le anomalie accompagnate dalle pertinenti valutazioni delle unità amministrative coinvolte.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

Istituzione di un sistema centralizzato di controllo delle misure La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a formulare, nell'ambito del rendiconto completo annuale, raccomandazioni e misure all'attenzione dei dipartimenti e di istituire a livello di Consiglio federale, con il sostegno dell'UFCL, uno strumento di controllo efficace per la verifica dell'attuazione delle raccomandazioni e delle misure.

Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di realizzare e gestire un sistema di rapporto centralizzato sullo stato di attuazione delle misure. L'OOAPub e il processo di controllo gestionale degli acquisti saranno adeguati di conseguenza.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

Deleghe delle competenze in materia d'acquisto (deleghe degli acquisti) La Delegazione delle finanze ha invitato il Consiglio federale a precisare, nell'ambito della prossima revisione dell'OOAPub, le disposizioni concernenti la delega limitata nel tempo e quella permanente (art. 13­15) in modo tale che: a) le condizioni per la concessione di deleghe siano elencate in modo più chiaro;

Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di precisare, nell'ambito della revisione della OOAPub, i presupposti, gli oneri e le condizioni per la delega e di sancire l'obbligo di verifica periodica da parte dei servizi centrali d'acquisto.

Secondo il Consiglio federale, il rispetto delle condizioni per la delega è un vincolo che il direttore dell'ufficio interessato deve confermare periodicamente per scritto.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

5143

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 4 settembre 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

b) i servizi centrali d'acquisto (o la Conferenza degli acquisti della Confederazione nel caso dell'art. 15 OOAPub) possano vincolare a oneri la concessione di deleghe; c) si sancisca esplicitamente che durante il periodo di delega i servizi centrali d'acquisto devono verificare periodicamente il rispetto delle disposizioni dell'accordo di delega.

La Delegazione delle finanze invita inoltre il Consiglio federale ad adeguare di conseguenza il suo sistema di controllo gestionale degli acquisti.

(ad n. 3.3.1) Strategia informatica della Confederazione: impostazione, attuazione e sviluppo Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

Rilevamento completo del personale TIC La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a rilevare in maniera esaustiva i dati relativi al personale TIC della Confederazione entro la metà del 2014 e a indicarli separatamente per ogni unità amministrativa nel preventivo 2015 da presentare alle Commissioni delle finanze. A partire dal 2016 il rilevamento e la valutazione devono essere presentati alle Commissioni delle finanze per mezzo di una procedura automatizzata.

Secondo il Consiglio federale il sistema d'informazione concernente il personale dell'Amministrazione federale BV-PLUS è stato adeguato affinché le unità amministrative possano gestire e indicare i propri posti TIC. A partire dal 2015, a livello di Confederazione saranno a disposizione anche processi automatizzati di valutazione del personale TIC presso i beneficiari di prestazioni.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

Istruzioni TIC della Confederazione La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a disciplinare in maniera chiara ed esplicita a chi spetti controllare l'applicazione ed il rispetto delle istruzioni emanate in materia di TIC e chi invece sia responsabile del reporting.

Il Consiglio federale ha fatto verificare se singole istruzioni TIC della Confederazione omettono di disciplinare o disciplinano in misura insufficiente la questione dell'applicazione.

Intende colmare eventuali lacune entro la metà del 2015.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente elaborazione.

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Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

Progetti chiave TIC La Delegazione delle finanze si attende che il Consiglio federale includa tutti i programmi e progetti informatizzati TIC della Confederazione importanti dal punto di vista strategico, impegnativi, complessi e rischiosi ­ indipendentemente dal tipo di finanziamento, ossia che si tratti di crediti d'armamento, assicurazione contro la disoccupazione, ricerca, cooperazione allo sviluppo, strade nazionali ecc. ­ nel programma di selezione dei progetti che devono ancora essere decisi, così come nelle riflessioni previste per la primavera 2014. Secondo la Delegazione delle finanze, le informazioni militari classificate non costituiscono un motivo per escludere i progetti finanziati con crediti d'armamento dalla procedura dei progetti chiave TIC. La loro segretezza può essere assicurata con mezzi appropriati.

Il Consiglio federale si è detto disposto a esaminare la possibilità di includere nel portafoglio TIC della Confederazione i progetti TIC importanti nel settore delle strade nazionali e in quello dei progetti d'armamento. Basandosi sul portafoglio dei progetti TIC importanti dell'esercito e tenendo conto delle specificità dei progetti d'armamento, il Consiglio federale intende valutare se estendere le istruzioni per il portafoglio TIC della Confederazione e per i progetti chiave TIC ad altri settori (esercito, strade nazionali ecc.).

La Delegazione delle finanze ribadisce la propria raccomandazione di estendere le suddette istruzioni ai settori summenzionati e di definire i progetti importanti come progetti chiave TIC.

La raccomandazione è stata accolta. Il Consiglio federale ne sta valutando l'attuazione.

Crediti scaglionati per la valutazione e la realizzazione La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a scaglionare in futuro le richieste inoltrate al Parlamento di mezzi finanziari necessari ai grandi progetti TIC: in una prima fase andrà chiesto un credito di pianificazione per determinare il fabbisogno, le prestazioni, le esigenze, i costi e la redditività, e in seguito un credito d'impegno separato per la realizzazione del progetto.

Il Consiglio federale ha accolto in linea di massima la raccomandazione della Delegazione delle finanze sottoponendole ­ dopo uno scambio di lettere e un colloquio con il capo del DFF ­ una proposta di compromesso concernente l'attuazione tecnica dei crediti. La Delegazione delle finanze l'ha approvata alla fine del 2014.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

Ulteriore sviluppo nella gestione progettuale La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale, oltre alla costituzione di un pool centrale di responsabili progettuali, di prendere in considerazione la partecipazione di esperti riconosciuti di gestione progettuale cui si possa fare appello rapidamente in caso di una carenza di risorse presso il pool di responsabili progettuali interno alla Confederazione.

L'assegnazione di un contratto quadro di questo tipo per interventi su richiesta deve svolgersi in modo trasparente tramite bando di concorso pubblico.

Il Consiglio federale ha accolto la raccomandazione. È in linea di massima favorevole all'impiego di collaboratori interni all'Amministrazione federale, anche perché è consapevole che solo una cultura e una capacità comuni interne di dirigere progetti può portare a un miglioramento durevole. Se il numero di responsabili progettuali del pool centrale non dovesse essere sufficiente, sarà possibile ricorrere a specialisti esterni assunti dall'UFCL o dall'ODIC mediante un bando OMC.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

5145

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Parere del Consiglio federale

Inoltre la Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale ad affiancare, entro la fine del 2014, alla formazione già esistente di responsabile di programma e di progetto nelle unità amministrative, anche strutture per uno scambio diretto di esperienze in tutta la Confederazione tra responsabili di programmi e di progetti, oppure a consolidare le strutture già esistenti.

Inoltre, accanto a un'ampia offerta di formazione in gestione progettuale, le strutture attuali prevedono lo scambio di sapere ed esperienze in appositi forum che si svolgono due volte all'anno. Occorre esaminare se e in che forma ampliare in futuro tali attività tenendo conto del rapporto tra costi e benefici.

Ulteriore sviluppo nella direzione degli uffici La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a consolidare, nel corso del 2014, la formazione dei direttori di ufficio e a fornire loro strumenti adeguati affinché possano assumere appieno la propria responsabilità gestionale nel settore TIC. A tale scopo, entro la fine del 2015 la metodologia di conduzione dei progetti e la conduzione dell'organizzazione centrale devono essere maggiormente armonizzate e coordinate.

Inoltre, la Delegazione delle finanze si aspetta che le direzioni degli uffici, quali mandanti di progetti informatici, riflettano con cura, prima di assegnare il mandato e di dare il via al progetto, sullo scopo del nuovo software e che verifichino se, grazie a quest'ultimo, i processi operativi possono diventare più convenienti.

Il Consiglio federale ha accolto la raccomandazione. Affinché i direttori degli uffici in futuro siano in grado di assumere ancora meglio la propria responsabilità nei settori della strategia TIC e della gestione di progetti TIC, l'UFPER integra, in collaborazione con l'ODIC, questo tema nella formazione dei direttori. In tale ambito i direttori vengono sensibilizzati al fatto che in occasione dell'avvio di progetti occorre procedere a un'analisi accurata dei costi e dei benefici. Inoltre, dopo la conclusione del progetto un calcolo o una valutazione a posteriori devono mostrare se gli investimenti hanno prodotto i benefici quantitativi e qualitativi previsti.

L'ODIC prevede un pertinente adeguamento nel metodo di gestione dei progetti HERMES. Infine si prevede di sancire l'obbligo di dimostrare l'utilità dei progetti strategici anche nel Nuovo modello di gestione dell'Amministrazione federale (NMG).

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

Ulteriore sviluppo nel controlling TIC La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale ad armonizzare maggiormente le indicazioni e gli strumenti direttivi per i progetti informatici in tutta la Confederazione e soprattutto a prendere in esame l'opportunità di centralizzare il controlling dei progetti chiave TIC (gestione e sorveglianza) presso un organo responsabile, al fine di garantire una conduzione unitaria e professionale dei progetti TIC della Confederazione di importanza strategica.

Il Consiglio federale ha accolto la raccomandazione e intende adottare le disposizioni aggiornate nel settore del controlling dell'informatica e disposizioni di controlling vincolanti più estese per i progetti TIC con costi globali a partire da 5 milioni di franchi.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

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Stato

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

Non appena si disporrà delle prime esperienze con il pool centrale di responsabili progettuali, il Consiglio federale intende valutare se e a quali condizioni generali un pool centrale di specialisti di controlling dei progetti TIC sia in grado di migliorare in modo durevole il successo dei progetti TIC.

Ulteriore sviluppo della gestione del portafoglio TIC La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di dichiarare obbligatoria per tutti i dipartimenti, entro la fine del 2014, la trasposizione completa delle rispettive gestioni del portafoglio nel nuovo sistema di gestione del portafoglio e di collegare quest'ultimo, entro la fine del 2015, agli strumenti di gestione del portafoglio al fine di garantire la trasposizione e il trattamento dei dati.

Inoltre la Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di esaminare l'opportunità, nella prospettiva di rafforzare le relazioni tra il management progettuale o di programma e l'organizzazione permanente, di attribuire l'avvio del progetto al dipartimento preposto invece che all'unità amministrativa competente, al fine di introdurre un livello di controllo supplementare.

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Il Consiglio federale ha accolto alcune parti della raccomandazione e valuta se i criteri generali per autorizzare un progetto debbano essere fissati in disposizioni vincolanti, al fine di garantire in tutti i dipartimenti determinate norme di qualità nell'avvio dei progetti TIC. Si valuta anche l'introduzione di valori soglia che indichino a partire da quale somma un progetto deve essere autorizzato dal dipartimento o dal Consiglio federale.

Per quanto riguarda la gestione del portafoglio informatico dei dipartimenti, il Consiglio federale ritiene che sotto il profilo del rapporto tra costi e benefici non sarebbe opportuno che imponga un portafoglio TIC integrale (incl. progetti e applicazioni minori) a livello dipartimentale. Gli sembra più adeguato definire valori soglia. I benefici risultanti da un portafoglio con dati completi sarebbero limitati soprattutto nei dipartimenti con un grande numero di progetti e applicazioni informatici, poiché una definizione delle priorità o un confronto strategico (gestione di portafoglio) fra centinaia di progetti non sarebbe attuabile.

La raccomandazione è stata accolta ed è attualmente in elaborazione.

Raccomandazioni della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 5 marzo 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

Ulteriore sviluppo del reporting al Consiglio federale La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di riesaminare costantemente le indicazioni e le esigenze cui deve rispondere il rendiconto periodico che l'amministrazione gli consegna nel quadro del controlling strategico TIC e di adeguarle di conseguenza al fine di tener conto delle novità sviluppatesi nella prassi e di disporre delle informazioni necessarie e mirate per la gestione strategica e i compiti di vigilanza.

Secondo il Consiglio federale il controlling strategico TIC è costantemente adeguato alle sfide attuali.

La raccomandazione è già attuata.

Raccomandazione della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 27 novembre 2014

Parere del Consiglio federale

Stato

Trasparenza sulle strutture di finanziamento nel settore dei PF La Delegazione delle finanze raccomanda al Consiglio federale di stralciare le quattro eccezioni dall'International Public Sector Accounting Standard (IPSAS) previste nell'allegato al disegno di ordinanza del 28 maggio 2014 sulle finanze e sulla contabilità nel settore dei PF.

Il Consiglio federale ha accolto la raccomandazione della Delegazione delle finanze e il 5 dicembre 2014 ha approvato l'ordinanza sulle finanze e sulla contabilità nel settore dei PF senza le quattro eccezioni originariamente previste, fissandone l'entrata in vigore per il 1° gennaio 2015.

La raccomandazione è stata accolta e attuata.

(ad n. 4.7.4) Presentazione dei conti nel settore dei PF

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(ad n. 4.7.5) Riorganizzazione del settore dell'assicurazione contro la disoccupazione Raccomandazione della Delegazione delle finanze al Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca del 16 marzo 2015

Parere del Consiglio federale

Stato

La Delegazione delle finanze invita il DEFR ad adeguare in tempo utile la struttura organizzativa vigente dell'Ufficio di compensazione dell'AD. È indispensabile che, come illustrato nel rapporto del 26 luglio 2014 sull'inchiesta amministrativa («Rapporto Saxer»), l'organizzazione AD sia completamente integrata nella SECO oppure completamente scorporata dall'Amministrazione federale.

La Delegazione delle finanze informerà in merito al parere del DEFR nel suo prossimo rapporto d'attività.

Il parere del Consiglio federale è ancora pendente.

Raccomandazione della Delegazione delle finanze al Consiglio federale del 16 marzo 2015

Parere del Consiglio federale

Stato

La Delegazione delle finanze invita il Consiglio federale a prendere in considerazione un adeguamento degli obiettivi strategici per il 2016­2017 e a esaminare quali criteri espliciti di esclusione per i settori d'investimento sensibili vadano inseriti nella strategia.

La Delegazione delle finanze informerà in merito al parere del DEFR nel suo prossimo rapporto d'attività.

Il parere del Consiglio federale è ancora pendente.

(ad n. 4.7.6) SECO, SIFEM

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