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Messaggio concernente la riorganizzazione della Biblioteca nazionale svizzera

del 19 febbraio 1992

Onorevoli presidenti e consiglieri, Con il presente messaggio vi sottoponiamo per approvazione il disegno di modificazione della legge federale sulla Biblioteca nazionale svizzera (legge sulla Biblioteca nazionale).

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

19 febbraio 1992

1992-84

In nome del Consiglio federale svizzero: II presidente della Confederazione, Felber II cancelliere della Confederazione, Couchepin

77 Foglio federale. 75° anno. Voi. II

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Compendio Dal 1895 la Confederazione amministra la Biblioteca nazionale svizzera (BN) a Berna. Questa istituzione, che un tempo occupava una posizione preminente fra le biblioteche svizzere, oggi non è più in grado di adempiere i compiti che le spettano in una società in cui l'informazione svolge un ruolo determinante.

È pertanto assolutamente indispensabile adeguarne l'infrastruttura tecnica (informatica), ridefinendone nel contempo la missione. Varie commissioni di esperti che, dal 1987, si sono occupate della questione sono giunte alla conclusione che la Biblioteca nazionale ha accumulato un ritardo che deve essere colmato al più presto.

Fra le misure proposte, la principale consiste nel trasformare la tradizionale biblioteca in un centro di prestazione di servizi che risponda ai moderni criteri in materia di diffusione dell'informazione. Questi servizi riguarderanno i media tradizionali (libri) ma anche i nuovi supporti d'informazione. La Biblioteca assumerà inoltre un'importante funzione di coordinamento nei settori in cui non svolge direttamente la propria attività e all'interno del sistema bibliotecario svizzero. Assicurerà inoltre la collaborazione con altre istituzioni all'estero, segnatamente in Europa.

La legge federale del 1911 sulla Biblioteca nazionale svizzera, troppo rigida, non può servire da base alle misure di riorganizzazione previste. Vi proponiamo pertanto di procedere ad una revisione totale che tenga conto delle nuove realtà ed esigenze.

La Biblioteca nazionale, secondo la nuova concezione, potrà funzionare e disporrà di locali sufficienti solo procedendo a lavori di trasformazione e d'ampliamento. Questi lavori saranno esposti in un messaggio separato.

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Messaggio I II

Parte generale Introduzione

La Biblioteca nazionale svizzera (BN), fondata nel 1894 mediante un decreto federale, ha la responsabilità, conformemente alla legge del 1911, di raccogliere, conservare e mettere a disposizione del pubblico i cosiddetti Helvetica.

Oggi deve far fronte ad una sfida importante: reagire ai recenti sviluppi intervenuti ad esempio nell'ambito dell'informatica, integrandoli ed applicandoli nel suo campo d'attività. La BN ha ereditato strutture tradizionali che, per vari motivi, le hanno impedito finora di impegnarsi sulla via dell'innovazione tecnica e di funzionare come un organismo moderno. Perciò, attualmente, non è in grado di assicurare i propri servizi conformemente alle nuove esigenze né di svolgere, come auspicabile, un ruolo trainante in materia di strategia e di tecnica nel settore bibliotecario svizzero. Inoltre, incapace di soddisfare le nuove esigenze in materia di collezioni, si è limitata finora a collezionare materiale stampato. La BN ha quindi accumulato un ampio ritardo rispetto allo sviluppo intervenuto a livello nazionale ed internazionale. Gli sforzi intrapresi pionieristicamente da alcuni Cantoni, da altre istituzioni e biblioteche pubbliche non hanno pertanto beneficiato del sostegno della BN. In particolare i servizi che avrebbero dovuto assicurare la collaborazione con altre biblioteche sono stati sviluppati in misura insufficiente.

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Lo sviluppo della Biblioteca nazionale svizzera Sintesi

Prima dell'apertura della Biblioteca nazionale svizzera, nel 1895, la letteratura pubblicata in Svizzera era raccolta in vari luoghi, prevalentemente tuttavia presso la Biblioteca civica di Lucerna. Sin dal periodo della Repubblica elvetica, si era fatto sentire il bisogno di collezionare gli Helvetica. Nel 1893, tuttavia, il Parlamento respinse una proposta tendente ad affidare questo incarico alla «Biblioteca centrale federale» (oggi «Biblioteca centrale del Parlamento e dell'amministrazione federale»). Nel giugno dell'anno seguente, le Camere adottarono un decreto federale che istituiva la Biblioteca nazionale; il progetto era sostenuto dalla Commissione centrale di bibliografia svizzera, organismo che si occupava di redigere una bibliografia degli scritti riguardanti la Svizzera e la sua storia. La futura biblioteca doveva avere l'incarico di collezionare gli Helvetica a partire dal 1848, mentre quelli anteriori avrebbero continuato ad essere raccolti - ormai con il sostegno della Confederazione - dalla Biblioteca civica di Lucerna.

La Biblioteca nazionale ha aperto le porte il 2 maggio 1895. Quasi immediatamente, il credito-quadro fissato nel decreto federale fu regolarmente superato; per risolvere tale problema si pensò quindi di creare una base legale. Furono però necessarie lunghe trattative con il patriziato lucernese prima che il nostro

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Collegio potesse accordarsi, nel 1910, sul testo di un messaggio. La legge federale del 29 settembre 1911 sulla Biblioteca nazionale svizzera entrò in vigore il 1° gennaio 1912.

L'idea di istituire un catalogo collettivo svizzero (catalogo delle opere straniere conservate nelle biblioteche svizzere) era stata menzionata ma non fu ripresa nella legge. Un siffatto catalogo fu realizzato nel 1928 alla Biblioteca nazionale, ma questo essenziale strumento di lavoro trovò formalmente una collocazione nel diritto solo il 9 maggio 1979, nell'ordinanza sui compiti dei dipartimenti, dei gruppi e degli uffici (RS 172.010.15).

La base legale istituita nel 1911 non ha risolto definitivamente i problemi di personale e di locali che la Biblioteca ha dovuto affrontare quasi fin dalla nascita. Nel dopoguerra, nonostante queste difficoltà, l'istituzione è stata per lungo tempo in grado di soddisfare le esigenze che le erano state poste e di svolgere un ruolo di primo piano in Svizzera. Gli sviluppi conosciuti dalla biblioteconomia in questo periodo non sarebbero stati possibili senza il ruolo attivo svolto dalla BN quale sede dell'Associazione dei bibliotecari svizzeri, organizzazione professionale del settore e, per quattro anni, quale centro di formazione. Solo a partire dagli anni settanta, in seguito a difficoltà finanziarie, a mancanza di personale e ai conseguenti problemi di strategia, l'istituzione ha perso la propria posizione preminente.

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Situazione della Biblioteca nazionale nell'ambiente biblioteconomico svizzero

Dalla fine del XIX secolo, le biblioteche svizzere hanno avuto uno sviluppo considerevole. Il numero delle opere raccolte è valutato attorno a 70 milioni, cui ogni anno si aggiungono 2,5 milioni di nuovi titoli, di cui 20000 raccolti nella Biblioteca nazionale. La Svizzera conta oggi oltre 6000 biblioteche di ogni genere. Questa positiva evoluzione, che si è mantenuta nonostante siano emersi nuovi media quali il cinema, la radio e la televisione, è spiegabile fra l'altro: - con l'elevazione del livello generale d'istruzione della popolazione; - il costante aumento dei bisogni per quanto riguarda la formazione di base e la formazione continua; - l'introduzione dell'istruzione per adulti; - la moltiplicazione delle pubblicazioni; - l'aumento del tempo libero; - l'incremento della speranza di vita.

I bisogni derivanti da questi fenomeni sono coperti da biblioteche di vario genere, che si possono raggruppare nelle seguenti categorie: - biblioteche universitarie; - biblioteche di studio e di formazione, ad es. biblioteche cantonali e biblioteche delle grandi città; - biblioteche pubbliche; - biblioteche speciali, ad es. biblioteche aziendali e private.

Nel confrontare le spese di queste categorie di biblioteche, si rileva che la Biblioteca nazionale ha perso la posizione preponderante che deteneva nel dopo1208

guerra. In materia di biblioteche, le spese della Confederazione si concentrano sui due politecnici federali di Zurigo e Losanna.

Non deve pertanto stupire che la Biblioteca nazionale, contrariamente alle altre grandi biblioteche, non sia ancora stata automatizzata. Mentre alla BN si continuava a lavorare con i metodi tradizionali, negli anni settanta in Svizzera furono sviluppati due sistemi informatici: il sistema ETHICS (ETH Library Information Control System) al P F di Zurigo, che gestisce 700 000 titoli e la rete REBUS (Réseau des bibliothèques utilisant SIBIL), che funziona con il software SIBIL (Système integre des bibliothèques universitaires de Lausanne) che comprende cinque sottoreti e gestisce 1,7 milioni di titoli.

Questa sfavorevole evoluzione ha privato la Biblioteca nazionale del suo dinamismo e l'ha isolata dal pubblico, mentre i metodi di lavoro tradizionali non sono stati sostituiti da tecniche più moderne. Limitandosi così a repertoriare la bibliografia nazionale, la BN è rimasta lontana dalle correnti innovatrici.

Fra le sue attività, una sola sembra ricca di promesse per l'avvenire: la redazione, mediante supporto informatico, del «Repertorio dei periodici esteri ricevuti dalle biblioteche svizzere» (RP-7), di cui la Biblioteca nazionale è responsabile con l'Associazione dei bibliotecari svizzeri e le biblioteche biomediche.

Il catalogo collettivo, punto focale del tradizionale scambio interbibliotecario all'interno del Paese e con l'estero, mantiene una certa importanza, anche se il suo significato declina con lo sviluppo dei sistemi d'interconnessione.

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La Biblioteca nazionale oggi

Nello stato attuale, la Biblioteca nazionale non soddisfa le esigenze di una biblioteca moderna né dal punto di vista scientifico né da quello dei servizi offerti agli utenti. I metodi e gli strumenti di lavoro non sono praticamente cambiati nel corso degli ultimi cinquant'anni, ad eccezione di alcune misure prese recentemente. La Biblioteca nazionale possiede importanti e preziosi fondi di opere sulla Svizzera che non possono essere interamente sfruttati a causa della mancanza di letteratura di base e di opere di consultazione estere. Troppo a lungo si è dato spazio al lavoro d'archiviazione, trascurando la valorizzazione e la trasmissione dell'informazione. Il blocco del personale federale, in vigore da anni, nonché la mancanza di metodi di lavoro razionali hanno provocato un crescente ritardo nella catalogazione. Si rileva peraltro anche un deterioramento dei servizi del catalogo generale. La Biblioteca nazionale riesce ancora a soddisfare il suo mandato legale soltanto grazie ai generosi sforzi forniti dal personale.

Se il programma di misure proposto nel presente messaggio non potrà essere realizzato, o potrà esserlo solo parzialmente, e se la BN non riceve i mezzi di cui ha bisogno, essa non sarà in grado di adeguarsi ai moderni metodi di lavoro (informatica) né di svolgere il ruolo di coordinatrice nel settore delle biblioteche svizzere. Se si tarderà ad agire, vi sarà il pericolo di marginalizzare ancora di più la Biblioteca nazionale. Ci si potrà allora chiedere se le spese sostenute attualmente dalla Confederazione a favore di questa istituzione sono ancora giustificate, ovvero se la Svizzera ha in fondo veramente bisogno di una biblioteca nazionale.

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A questa domanda oggi rispondiamo affermativamente. La scienza e la ricerca riguardanti la Svizzera hanno assolutamente bisogno di un'istituzione centrale incaricata di raccogliere e repertoriare le informazioni; infatti, decentralizzando la conservazione dei supporti d'informazione, senza un organo di coordinamento, diventa difficilissimo se non addirittura impossibile accedere a tutte le informazioni. La Svizzera deve poter proporre un interlocutore competente se intende seguire gli sviluppi internazionali in materia di scambi d'informazione, in particolare in seno alla Comunità europea. Spetta alla Biblioteca nazionale svolgere questo ruolo.

Dobbiamo inoltre sottolineare l'importanza della Biblioteca nazionale dal punto di vista della politica culturale. Grazie alle sue attività contribuisce a favorire l'integrazione culturale sovraregionale ed è inoltre un fattore di coesione dal punto di vista della politica linguistica. La sua particolarità consiste nell'essere, fra le biblioteche, la sola istituzione veramente specializzata su tutto quanto riguarda la Svizzera.

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Interventi che chiedono un riesame della Biblioteca nazionale

Dalla metà degli anni settanta, la direzione della Biblioteca nazionale ha segnalato regolarmente che la situazione piuttosto tesa sul piano del personale rischiava di portare ad una stagnazione delle attività dell'istituzione. A sostegno di queste affermazioni si sottolineava la forte crescita del volume delle collezioni, che hanno subito un aumento del 100 per cento circa fra il 1965 e il 1985, mentre nello stesso periodo il personale è aumentato solo del 14 per cento. A causa della mancanza di tempo e di effettivi sufficienti è stato necessario rinunciare alla formazione continua dei collaboratori. Il personale di cui dispone attualmente la Biblioteca non consente più di smaltire l'abituale volume di lavoro. Nel 1985, gli effettivi sono stati addirittura diminuiti di due unità nell'ambito del programma di incremento dell'efficienza nell'amministrazione federale. Senza la comprensione della segreteria generale del DFI, la Biblioteca sarebbe stata costretta a chiudere le sale pubbliche fuori dalle ore d'ufficio (mercoledì sera e sabato mattina).

Nel 1987, la direzione ha calcolato che sarebbero stati necessari 24 posti supplementari affinchè la Biblioteca potesse mantenere il suo volume d'attività. Lo stesso anno, basandosi su un rapporto della commissione della gestione del Consiglio degli Stati e su un rapporto complementare della sua commissione delle finanze, il capo del DFI ha incaricato la commissione della Biblioteca nazionale di riformulare i compiti dell'istituzione. 11 rapporto della commissione contiene una serie di raccomandazioni tendenti ad assegnare chiaramente alla Biblioteca nazionale una funzione direttiva nel settore delle biblioteche scientifiche del Paese.

Nell'autunno 1988, il capo del DFI ha istituito un gruppo di lavoro sotto la direzione del consigliere nazionale Ernst Mühlemann (TG). Il rapporto redatto da questo gruppo giunge alla conclusione che è necessaria una ristrutturazione della Biblioteca per farne un moderno centro d'informazione, anche se questo implica investimenti sul piano finanziario e del personale. Il rapporto sottoli-

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nea anche la necessità di ampliare l'edificio attuale della Biblioteca o di costruire un nuovo stabile.

Il 5 aprile 1989, basandoci sulle raccomandazioni della ditta Me Kinsey, abbiamo riunito la Biblioteca nazionale, il Museo nazionale svizzero e l'ufficio incaricato della cultura in un nuovo Ufficio federale della cultura (UFC). Questo cambiamento è entrato in vigore già il 1° luglio 1989, preparando il terreno per una riorganizzazione globale della Biblioteca nazionale, conformemente al suo statuto d'istituzione che favorisce la politica culturale della Confederazione. Un altro passo importante è stato compiuto con la nomina del nuovo direttore della Biblioteca nazionale, Jean-Frédéric Jauslin, informatico, entrato in funzione il 1° marzo 1990.

In un'interpellanza depositata il 21 marzo 1990, il consigliere nazionale Ernst Mühlemann chiedeva precisioni in merito agli obiettivi e allo stato della riorganizzazione della BN. Il nostro Consiglio ha risposto per scritto che un primo studio sarebbe stato realizzato entro la fine del 1990 per stabilire i bisogni e fissare gli obiettivi, mentre le prime misure concrete sarebbero state applicate solo nel 1991. La stessa risposta scritta segnalava anche la creazione, grazie ad una donazione di Friedrich Dürrenmatt, dell'Archivio letterario svizzero e la sua integrazione nella Biblioteca nazionale.

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Elaborazione di un progetto di riorganizzazione

Secondo la direzione dell'UFC, la rapida realizzazione della riorganizzazione della Biblioteca nazionale è un compito da eseguire prioritariamente. Il direttore dell'ufficio ha incaricato il nuovo direttore della BN, subito dopo la sua entrata in funzione, di procedere alla riorganizzazione. Nel 1990, è stato istituito un gruppo di lavoro denominato RAMSES (»Reorganisation for an Automated Management System and Enhanced Services»). Basandosi sugli studi summenzionati, questo gruppo di lavoro ha analizzato la situazione della BN, definendo il contesto in cui essa s'inscrive e sviluppando un progetto di biblioteca rinnovata. Nel rapporto presentato nella primavera del 1991 alla direzione dell'UFC, è definita una serie di progetti per la modernizzazione della BN. Il gruppo di lavoro ha avuto la consulenza del noto Bureau van Dyck e dell'esperto internazionale di biblioteconomia Maurice Line.

Il rapporto, approvato dal capo del DFI nel marzo 1991, è poi stato sottoposto al nostro Collegio. Dopo averne preso conoscenza il 17 aprile 1991, abbiamo incaricato il DFI di preparare un relativo messaggio all'attenzione delle vostre Camere.

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Una nuova Biblioteca nazionale Caratteristiche di una moderna biblioteca nazionale

I cambiamenti intervenuti nella società dopo la Seconda guerra mondiale, segnatamente sul piano economico e tecnico, hanno avuto profonde conseguenze sulle biblioteche. Le attività di raccolta e di trasmissione delle biblioteche mo1211

derne, corne pure i servizi da esse assicurati, devono essere costantemente adeguati alle nuove realtà. Altri Paesi europei (fra cui la Danimarca, la Francia, la Finlandia e la Spagna) s'interrogano attualmente sul ruolo della loro biblioteca nazionale. Diverse istituzioni di questo genere sono state profondamente riorganizzate nel corso degli ultimo anni, fra le altre la Biblioteca del Congresso a Washington e la Koninklijke Bibliotheek a L'Aia. In Francia, a Parigi, si sta costruendo una nuova biblioteca nazionale, la Bibliothèque de France.

Anche a Londra è in costruzione un nuovo edificio per la British National Library. Le biblioteche nazionali di Finlandia (Helsinki University Library) e Germania (Deutsche Bibliothek a Francoforte e Deutsche Bücherei a Lipsia) stanno per essere automatizzate. Evidentemente, soprattutto nell'ambito dell'integrazione politica ed economica dell'Europa, anche la Svizzera deve dare un indirizzo alla funzione e al significato della propria biblioteca nazionale.

Una biblioteca nazionale concepita sul modello internazionale è un importante strumento di politica culturale, un'istituzione a disposizione di specialisti di ogni settore, scienziati, ricercatori ma anche dell'utente non specializzato. Deve essere in grado di contribuire allo sviluppo dell'educazione della scienza, rispondendo nel contempo a bisogni di diversa natura.

Ogni Paese darà alla propria biblioteca nazionale una definizione che corrisponde ai bisogni specifici in materia d'informazione. Tale definizione dovrebbe però ispirarsi ai tre principi seguenti: una biblioteca nazionale deve fornire in modo efficace ampio materiale bibliografico, essere bene organizzata dal punto di vista economico e l'organizzazione deve essere sufficentemente flessibile da potersi adeguare ai bisogni attuali e futuri.

La riorganizzazione motivata e definita nel presente messaggio si prefigge lo scopo di dotare il nostro Paese di una biblioteca nazionale corrispondente ai modelli internazionali, che costituisca un vero e proprio centro di comunicazione in grado di offrire una vasta gamma di servizi.

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Il progetto

In Svizzera esiste già attualmente una fitta rete di biblioteche che funzionano efficacemente. Le biblioteche universitarie sono state modernizzate ed automatizzate nel corso degli ultimi anni. La Biblioteca nazionale, invece, non ha beneficiato di questa evoluzione. Il nostro Paese è dotato di una rete di biblioteche che copre tutto il territorio, ma il cui elemento centrale non è più in grado di soddisfare interamente la sua funzione. La Biblioteca nazionale, che si occupa esclusivamente di lavori di biblioteconomia tradizionali, non risponde più alle attuali esigenze ed ai bisogni in materia d'informazione.

Oltre ai compiti tradizionali - raccogliere, conservare e rendere accessibili le opere pubblicate in Svizzera o relative alla Svizzera - la Biblioteca nazionale in futuro dovrà svolgere un ruolo nel mondo della comunicazione a livello nazionale e internazionale e con un'apertura interdisciplinare. La Biblioteca nazionale, infatti, è confrontata con modelli di comunicazione nuovi e con tecnologie d'informazione in pieno sviluppo:

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- Nuovi media e nuove tecnologie di memorizzazione dell'informazione quali il video ed il disco ottico, nuove tecniche di comunicazione quali il telefax e il videotex trasformeranno profondamente le modalità di gestione, di trasmissione e di distribuzione dell'informazione. Per le biblioteche, questo significa un nuovo impiego dei loro servizi e nuove tecniche di lavoro.

- Le tecniche di comunicazione aprono nuove possibilità di collaborazione tra le biblioteche, permettendo così all'utente un migliore accesso alle opere di consultazione e all'informazione.

- importanti collezioni di opere, soprattutto libri del periodo dopo il 1800, rischiano di scomparire a causa dellautodegradazione della carta. I lavori di desacidificazione della carta effettuati per fermare questo processo richiedono una collaborazione a livello nazionale e necessitano la creazione di nuove infrastrutture.

Questi sviluppi riguardano beninteso tutte le biblioteche svizzere. Tuttavia, ci si attende che la Biblioteca nazionale, istituzione centrale, assuma un ruolo particolarmente attivo nella pianificazione e nello sviluppo di nuove forme di collaborazione a livello nazionale. La Biblioteca nazionale è specializzata nelle informazioni riguardanti la Svizzera che, senza il suo lavoro, non sarebbero raccolte o sarebbero solo difficilmente accessibili. La Biblioteca nazionale deve, sulla base di un modello di suddivisione dei compiti e di collaborazione con altre biblioteche, contribuire allo sviluppo e al miglioramento della diffusione dell'informazione in Svizzera. Questo presuppone chiaramente una profonda riorganizzazione dell'intera istituzione da effettuare al più presto.

La Biblioteca nazionale dovrà rendere più efficace e più agevole, grazie alle tecnologie summenzionate, l'accesso ad un ampio ventaglio d'informazioni prodotte in Svizzera e riguardanti il nostro Paese. Per conseguire tale obiettivo, essa deve imperativamente ampliare la serie di prestazioni offerte e sviluppare il proprio servizio d'informazione. Il servizio bibliografico, che ha il compito di elaborare la bibliografia nazionale, deve essere reso più efficiente grazie all'informatizzazione, mentre le possibilità di accedere a questi dati devono essere migliorate. La Svizzera ha bisogno di un centro specializzato d'importanza nazionale per la biblioteconomia
e le scienze dell'informazione. La Biblioteca nazionale è il luogo ideale per ospitare un centro di questo genere, con la vocazione di pianificare e sviluppare la ricerca applicata nell'ambito della biblioteconomia e delle scienze dell'informazione.

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La Biblioteca nazionale: un centro di servizi consacrato alla conoscenza della Svizzera

Affinchè la Biblioteca nazionale diventi un efficace centro di servizi è necessario riformulare i suoi compiti in materia di collezioni e le sue attività d'informazione, tenendo conto delle esigenze odierne e dei possibili sviluppi dell'istituzione. In particolare, l'incarico di collezionare deve essere esteso a tutti i supporti d'informazione. In seguito, le attività della BN devono essere sviluppate in modo da consentirle di diventare un vero e proprio centro d'informazione, in grado di offrire i servizi ed i consigli di cui gli utenti necessitano. Si tratta 1213

pertanto di creare una biblioteca aperta, integrata nei flussi di comunicazione che animano il mondo dell'economia, della scienza, dell'educazione e della ricerca.

Le collezioni speciali della Biblioteca, ad esempio le sue collezioni di giornali e di manifesti e l'importante raccolta di fotografie (ritratti di personalità svizzere) devono essere esaminate, valorizzate e conservate in modo più adatto per assicurare una coordinazione sistematica con analoghe collezioni della Confederazione (ad es. quelle dell'Archivio federale e dell'Archivio federale dei monumenti storici, ecc.). La coordinazione avverrà soprattutto a livello di gestione. Non è previsto di destinare fondi per lavori d'armonizzazione con altri servizi dell'amministrazione. Le considerazioni suesposte si riferiscono anche all'Archivio letterario svizzero, per il quale è pure previsto di introdurre tecnologie moderne quali microfilm e memorizzazione ottica.

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Interventi parlamentari

Menzioniamo dapprima l'interpellanza Mühlemann del 21 marzo 1990 sulla riorganizzazione della BN, nella cui risposta scritta erano riassunti vari progetti descritti nel presente messaggio (vedi n. 13).

Due altri interventi parlamentari concernono indirettamente la tematica del presente messaggio. Gli obiettivi della riorganizzazione della BN ne tengono conto per molti aspetti. Questi interventi sono: - il postulato Onken del 16 marzo 1988 (88.405, S 16.6.88), che chiede al nostro Consiglio di introdurre miglioramenti nell'informazione culturale; - il postulato Fonoteca e videoteca centrale del 5 ottobre 1989 (basato su di una mozione della commissione del Consiglio nazionale del 10 aprile 1989), che ci invita ad occuparci della realizzazione di una fonoteca e videoteca centrale, nell'ambito di istituzioni esistenti o da creare. Un gruppo di lavoro guidato dal direttore della BN sta studiando varie possibilità.

La riorganizzazione della BN prende in considerazione, per quanto possibile, il contenuto di questi interventi.

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Consultazioni

Come vuole la procedura, la revisione totale della legge sulla Biblioteca nazionale ed il suo commento sono stati sottoposti a varie organizzazioni per un parere. Il direttore della BN ha inoltre presentato il progetto di riorganizzazione nel numero 2/1991 della rivista specializzata ARBIDO, diffusa in tutta la Svizzera. Le seguenti organizzazioni hanno preso parte alla consultazione: - la Commissione della Biblioteca nazionale; - Info 2000 (organo informale dei direttori delle principali biblioteche cantonali); - la Conferenza consultiva delle istituzioni e degli ambienti direttamente interessati, svoltasi il 14 agosto 1991 (vi erano rappresentati la Conferenza universitaria svizzera, la Commissione federale per l'informazione scientifica, 1214

organizzazioni di scrittori, i bibliotecari, associazioni per la difesa dei diritti d'autore e la SSR; altre organizzazioni hanno dato il loro parere per scritto).

Il risultato della consultazione è molto positivo. Le cerehie interpellate sono favorevoli alle misure ed alla strategia previste. Le numerose proposte formulate sono state prese in considerazione per quanto possibile. Erano rappresentati praticamente tutti i Cantoni e le regioni.

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Misure riorganizzative ed architettoniche

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Misure riorganizzative

I capitoli seguenti descrivono dettagliatamente le misure di riorganizzazione necessarie per rinnovare la Biblioteca nazionale, darle i mezzi per continuare a garantire la conservazione della nostra memoria culturale e permetterle di mettere attivamente a disposizione della società i fondi da essa custoditi. Le ripercussioni finanziarie e gli effetti sul personale connessi alla riorganizzazione sono stati calcolati in base al bilancio ed agli effettivi del 1991. Le misure proposte sono previste per un periodo di quattro anni, durante il quale saranno effettuate le riattazioni e gli adeguamenti più importanti. Per motivi di coordinazione con le altre biblioteche, è assolutamente indispensabile procedere alla riorganizzazione entro un periodo preciso.

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Revisione totale della legge federale del 1911

La legge federale del 29 settembre 1911 sulla Biblioteca nazionale svizzera (legge sulla Biblioteca nazionale, LBN, RS 432.21) definisce la funzione e le attività della Biblioteca nazionale fondandosi sulla nozione restrittiva di Helvetica. Sotto questo termine la legge comprende unicamente i giornali e gli stampati e prende in considerazione, come supporto d'informazione, solo la carta.

Inoltre, le questioni di collaborazione sono disciplinate poco dettagliatamente, mentre le disposizioni relative all'organizzazione della Biblioteca non corrispondono più ai principi attuali di gestione e direzione amministrativa; queste prescrizioni devono pertanto essere adeguate quanto prima al diritto vigente.

La legge sulla Biblioteca nazionale deve essere sufficientemente flessibile per potere essere applicata alle realtà future; s'impone dunque una revisione totale della legge, secondo principi organizzativi razionali e moderni, per poter procedere alla riorganizzazione complessiva dell'istituzione.

I Paesi confinanti con la Svizzera hanno tutti istituito il deposito legale, ossia l'obbligo per gli editori e produttori di supporti d'informazione di fornire gratuitamente alla Biblioteca nazionale un esemplare, e addirittura generalmente diversi esemplari, delle opere pubblicate o prodotte. Costituzionalmente, non è possibile per la Biblioteca nazionale istituire un deposito legale, poiché la Confederazione non ha la competenza per intervenire nel settore della cultura.

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Riorganizzazione delle attività di collezione e dei servizi

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Collezione e valorizzazione della letteratura che concerne la Svizzera

Si può seguire l'evoluzione di un Paese attraverso gli scritti consacrati ai suoi abitanti ed alle sue particolarità economiche, sociali e culturali. Uno dei compiti essenziali di una Biblioteca nazionale consiste dunque nel raccogliere questi scritti, dare informazioni in merito e tenerli a disposizione delle persone interessate.

La Biblioteca, tuttavia, non ha unicamente il compito di raccogliere documenti stampati; la sua missione si estende anche alle nuove forme di pubblicazione quali i compact dise ed i videodischi. In futuro è indispensabile che questi supporti d'informazione siano collezionati. È l'unico mezzo per garantirne la trasmissione alle future generazioni e per assicurare che le collezioni della BN riflettano fedelmente l'evoluzione del Paese e della sua identità. Per acquistare ed inventariare questa letteratura sono necessarie alcune spese.

Questi compiti richiedono inoltre un personale numeroso. Raccogliere il prezioso patrimonio costituito dalla cosiddetta «letteratura grigia» (pubblicazioni di società, volantini, ecc.) è un lavoro molto gravoso. Finora, la Biblioteca, per mancanza di effettivi sufficienti, non ha potuto s\olgere interamente tale compito. L'acquisto e il trattamento tecnico dei libri richiede almeno due posti di lavoro supplementari.

212.2

Modernizzazione della bibliografia nazionale

Dal 1901, la Biblioteca nazionale pubblica la bibliografia nazionale, che costituisce un'importante opera di consultazipne della produzione editoriale svizzera. Questa bibliografia appare oggi ancora in forma scritta, ma è necessario pubblicarla su moderni supporti d'informazione per migliorarne la qualità, l'aggiornamento e l'accessibilità. Come le bibliografie nazionali francese e tedesca, anche la nostra deve essere pubblicata su disco ottico CD-ROM. Questo disco di memorizzazione digitale offre nuove possibilità di ricerche bibliografiche: consente ad esempio di esplorare il contenuto delle opere con l'aiuto di combinazioni booleane e di esportare il risultato della ricerca su dischetto («downloading»). Altre biblioteche in futuro potrebbero trasferire sul loro sistema informatico i dati bibliografici raccolti nel sistema CD-ROM della Biblioteca nazionale, risparmiando così una parte dell'ingente lavoro di catalogazione. La Biblioteca nazionale offrirebbe così un nuovo servizio alle altre biblioteche svizzere, facilitando considerevolmente, nel contempo, il compito dell'utente alla ricerca di pubblicazioni svizzere.

Per assicurare la produzione di una bibliografia nazionale, la cui necessità non è contestata, è indispensabile prendere rapidi provvedimenti per quanto riguarda il finanziamento ed il personale. Ogni anno sono repertoriati circa 20000 titoli nella bibliografia svizzera. Per pubblicare trimestralmente questi titoli su un disco CD-ROM è necessario un credito unico di 100000 franchi.

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Devono essere previsti otto posti di lavoro supplementari per assicurare l'acquisizione dei libri e il loro trattamento tecnico, la catalogazione e soprattutto la valorizzazione del contenuto secondo le nuove metodologie. Questi effettivi supplementari permetteranno inoltre in futuro di compilare e di gestire schedari d'intestazioni controllate (liste d'autorità per parole chiave, collettività-autori, liste d'autorità per nomi di persone). Un aumento del personale in questo settore è indispensabile anche per garantire lo sviluppo interno del progetto di ricatalogazione (vedi n. 215.1). Per raccogliere e valorizzare la letteratura speciale (in particolare scritti che, come gli articoli di giornale, sono oggetto di speciali bibliografie) e per effettuare la rilevazione dei dati, devono essere assunti consiglieri specializzati e collaboratori ausiliari. Sono pertanto necessari due posti supplementari.

La catalogazione sarà molto costosa, anche se la Biblioteca nazionale in futuro dovesse partecipare ad un sistema di catalogazione collegiale. Tuttavia, nell'ambito di un sistema di questo genere, la BN potrebbe riprendere un numero molto ridotto di titoli catalogati da altri poiché essa è la prima, e spesso anche l'unica, ad acquisire la maggior parte dei titoli.

Come indicato in precedenza, la Biblioteca nazionale in molti casi è la sola biblioteca che raccoglie e mette a disposizione del pubblico la cosiddetta «letteratura grigia» pubblicata in Svizzera. Questo materiale è molto prezioso per i ricercatori; possiamo quindi dedurre che il numero degli utenti della Biblioteca aumenterà in seguito all'installazione di un sistema informatizzato che facilita l'accesso a tali documenti. Il lavoro del personale addetto al servizio alla clientela ed al prestito interbibliotecario aumenterà e sarà pertanto necessario prevedere un posto supplementare.

212.3

Creazione di un centro d'informazione

II catalogo collettivo svizzero che serve per il prestito interbibliotecario in Svizzera deve essere riorganizzato. Questo servizio, che attualmente si occupa di localizzare i libri e le riviste conservati in altre biblioteche del Paese, deve essere ampliato in modo da diventare un vero e proprio centro incaricato di mettere le informazioni a disposizione del pubblico. I dati del catalogo collettivo rappresentano un potenziale informativo unico in Svizzera: la loro trasmissione deve essere assicurata elettronicamente grazie a banche dati esterne. La tendenza a diffondere le informazioni tramite telecomunicazioni, che già s'impone nel settore medico e scientifico, si svilupperà notevolmente nei prossimi decenni anche nelle scienze umanistiche. Oltre al servizio incaricato d'informare gli utenti in merito alle opere straniere rintracciabili nelle biblioteche svizzere, deve essere creato un centro d'informazione in grado di raccogliere e fornire in tutta la Svizzera le informazioni riguardanti il nostro Paese.

La creazione di un simile centro presuppone, nel corso della prima fase, l'installazione di una rete CD-ROM che dia accesso a varie banche dati. Una rete di questo genere consente di risparmiare le spese di connessione e d'interrogazione, che sono piuttosto alte. Sempre più numerosi utenti delle biblioteche sollecitano la possibilità di ottenere informazioni direttamente a domicilio, tra-

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mite il loro computer personale. Per soddisfare la domanda, si prevede di realizzare, nella seconda fase, una rete direttamente accessibile agli utenti esterni.

La Biblioteca, tuttavia, deve avere anche un servizio d'informazione (telefonico, via fax e telecomunicazione) che effettui ricerche bibliografiche per gli utenti, informi su temi svizzeri d'attualità e interroghi le banche dati. In futuro, la Biblioteca dovrà inoltre poter trasmettere direttamente tramite la rete delle telecomunicazioni e mediante il computer copie di documenti provenienti dalle proprie collezioni.

Un altro compito della Biblioteca nazionale consiste nel creare banche dati che il settore privato non offre, ma che sarebbero auspicabili dal punto di vista della politica culturale.

In futuro, è indispensabile migliorare la collaborazione tra le istituzioni culturali svizzere. La Biblioteca nazionale, quale centro incaricato della diffusione di informazioni, ha una responsabilità particolare in questo ambito. Deve pertanto agire quale centro informativo per tutte le attività culturali e rendere accessibili al pubblico i vari prodotti - banche dati e pubblicazioni - relativi alla vita culturale.

Per conseguire questi obiettivi, è necessario istituire tre posti di lavoro supplementari.

Per convenire i dati del catalogo collettivo, è prevista una spesa di circa 2,6 milioni di franchi. Con un bilancio annuo di 610 000 franchi, questo settore potrà offrire a ricercatori scientifici e operatori culturali un «infoservice» nuovo ed unico in Svizzera.

212.4

Collezioni speciali, archivio iconografico e vecchi fondi

La BN possiede preziose collezioni speciali, come la collezione di fotografie menzionata nel numero 153, una collezione sulla letteratura censurata e «tiposcritti» d'informazioni radiofoniche. I vecchi fondi della BN hanno pure notevole importanza per la ricerca. Questi fondi, ossia le opere letterarie anteriori al 1848 e le collezioni grafiche (ad es. le raccolte di manifesti) oggi non sono accessibili e sono conservate in cattive condizioni. Questi fondi devono essere mantenuti e messi a disposizione del pubblico in modo commisurato alla loro importanza.

Per permettere una migliore gestione delle collezioni speciali, si prevede a lungo termine di trasferirle su altri supporti (essenzialmente su microfilm e su dischi ottici). Si creeranno nuove modalità d'accesso a questi fondi e, per i ricercatori, nuove possibilità d'impiego dei documenti, mentre gli originali potranno essere conservati in modo più sicuro poiché la loro consultazione avverrà ormai soltanto in casi eccezionali. Si tratta di compiti speciali che dovranno essere realizzati nell'ambito di progetti. Gli specialisti del futuro centro di pianificazione e di sviluppo (vedi n. 216) lavoreranno su progetti, alcuni dei quali hanno già raggiunto lo stadio della pianificazione. Riassumiamo i compiti più importanti: - La valorizzazione dei fondi più antichi e delle collezioni speciali (ad es. documenti grafici, audiovisivi, musica) e la gestione delle altre attività della Bi-

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blioteca devono essere garantite grazie ad un unico sistema informatico. Si evita in tal modo di installare un ambiente informatico troppo eterogeneo e di difficile impiego. Il sistema permetterà in futuro di consultare il testo integrale di alcune opere.

- La riproduzione su microfilm dei fondi la cui conservazione è gravemente minacciata deve essere estesa a numerosi documenti. Uno specialista sarà incaricato dei lavori di conservazione. Una parte dei lavori di restauro sarà svolta all'interno della Biblioteca, mentre i lavori importanti continueranno ad essere effettuati all'esterno.

Saranno necessari quattro posti supplementari per svolgere i compiti correnti (catalogaziene ecc.). La digitalizzazione di certe collezioni nell'ambito del centro di ricerca (vedi n. 216) dovrà essere finanziata con un importo unico di due milioni di franchi.

La riproduzione su microfilm richiederà una spesa di 700 000 franchi. Altri crediti saranno necessari per un progetto di restauro dei fondi più antichi, tuttavia la spesa non potrà essere quantificata prima di aver valutato i danni.

212.5

Archivio letterario svizzero

Raccogliere gli archivi di scrittori e di personalità importanti è un compito specifico delle biblioteche nazionali. Lo stesso anno della sua apertura, nel 1895, la BN ha ricevuto gli archivi del matematico bernese Ludwig Schläfli. Nel 1989, l'istituzione disponeva di oltre 40 importanti fondi di manoscritti - archivi completi, archivi parziali, collezioni - una parte dei quali riguarda autori di fama internazionale quali Biaise Cendrars, Hermann Hesse, Rainer Maria Rilke e Carl Spitteler. Su questa base è stato edificato l'Archivio letterario svizzero (ALS), creato in seguito alla donazione dell'archivio personale di Friedrich Dürrenmatt. La convenzione ereditaria firmata il 27 giugno 1989 da Friedrich Dürrenmatt e dal capo del DFI stipula che l'archivio letterario di Dürrenmatt sia «conservato integralmente e reso accessibile al pubblico nell'ambito dell'Archivio letterario svizzero, fondato e gestito dalla Confederazione».

Dopo una breve fase preparatoria, l'istituzione è stata aperta in seno alla Biblioteca nazionale all'inizio del 1991; essa si impegna ad ampliare sistematicamente i propri fondi, affinchè le quattro lingue del Paese siano rappresentate da autori significativi a livello nazionale. L'Archivio ha il compito di prevenire la vendita di beni culturali all'estero. I fondi dell'Archivio letterario devono essere accessibili al pubblico grazie al sistema automatizzato di gestione bibliotecaria che sarà scelto per gli altri settori della Biblioteca nazionale. In futuro, sarà necessario fare in modo che alcuni fondi di valore possano essere consultati direttamente su schermo di computer. Si eviterà in tal modo di dover prestare gli originali più preziosi.

Per la gestione dei fondi dell'Archivio letterario, conformemente alla pianificazione stabilita al momento della sua fondazione, sono necessari quattro posti di lavoro supplementari.

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213

Restauro e conservazione dei fondi

Praticamente tutte le collezioni di opere della Biblioteca sono gravemente minacciate di degrado. Dall'inizio del 19° secolo, la carta utilizzata per fabbricare i libri contiene dell'acido. Dopo un periodo di 80 anni, questa carta inizia a dissolversi, i libri «si consumano» e si riducono in polvere. Le collezioni della Biblioteca nazionale si compongono essenzialmente di letteratura recente prodotta dopo il 1848. Se non saranno presi immediatamente provvedimenti per la desacidificazione delle raccolte, la Biblioteca non sarà più in grado di garantirne la conservazione. Il prezioso bene culturale rappresentato dalla produzione libraria svizzera non potrà quindi essere trasmesso alle future generazioni. Abbiamo il dovere e la responsabilità nei confronti della cultura e della società di fare tutto il possibile per trasmettere ai nostri discendenti la cultura scritta, che costituisce una parte importante del patrimonio nazionale.

Procedimenti chimici moderni permettono almeno di frenare, se non di eliminare completamente, il degrado della carta. Trattando la carta con l'ausilio di impianti per la disacidificazione, è possibile prolungarne la vita di un centinaio d'anni.

L'Archivio federale prevede di dotarsi con la Biblioteca nazionale di un impianto per conservare grandi quantità di libri e di documenti d'archivio. Questo impianto permetterebbe alla BN di disacidificare efficacemente e con una spesa contenuta i propri fondi di libri, garantendone così la conservazione a lungo termine. Sono in corso esami preliminari per la valutazione dei sistemi.

Il progetto è stato annunciato al Servizio centrale di pianificazione degli investimenti. Prevediamo di chiedere il credito per la progettazione verso la primavera del 1992, per poi presentare alle vostre Camere un messaggio accompagnato da una proposta nel 1993.

Contemporaneamente, si dovranno copiare su moderni supporti d'informazione non cartacei stampati quali giornali e riviste, di cui non è necessario conservare gli originali. Esiste già un progetto di copia su microfilm e un progetto di memorizzazione ottica. Deve essere lanciato anche un progetto nazionale di riproduzione di giornali svizzeri su microfilm.

La carta, tuttavia, non è la sola ad essere in pericolo: anche i nastri video hanno una durata di conservazione limitata. Qualsiasi copia
di questi supporti provoca una perdita d'informazione, mentre le informazioni memorizzate in forma digitale, invece, possono essere copiate senza perdita di qualità. Pertanto, è indispensabile sviluppare un progetto di sorveglianza dei supporti d'informazione, effettuando le necessarie copie prima che i materiali che compongono tali supporti siano irrimediabilmente compromessi.

Benché il problema del degrado della carta sia noto da parecchio tempo e le biblioteche ne sottolineino da anni la gravita, finora in Svizzera non si è fatto molto per combattere questo fenomeno. La BN deve trovare uno specialista al quale sarà affidata la responsabilità della conservazione, del trattamento corretto e della conservazione delle collezioni. La Biblioteca nazionale sarà così una delle prime istituzioni del Paese a tener conto del problema e a lavorare attivamente per risolverlo.

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Le opere stampate sono oggetti destinati ad essere utilizzati per lungo tempo e devono quindi essere rilegati solidamente. Solo un terzo, circa, delle pubblicazioni sono dotate dall'editore di una simile rilegatura. Ogni anno, circa 16000 libri devono essere rilegati o legati in brossura. Questo richiede una spesa annua di 100000 franchi.

Il costo delle operazioni di disacidificazione potrà essere valutato correttamente solo dopo un esame preciso dello stato delle collezioni e dopo la definizione esatta dei costi del progetto. Tuttavia, si può già fin d'ora affermare che la tutela del patrimonio scritto del Paese costerà diversi milioni di franchi.

In questo settore sono necessari due posti supplementari.

214

Automatizzazione

Alla Biblioteca nazionale, tutti i lavori sono ancora svolti manualmente e, di conseguenza, sono fastidiosi, poco efficienti e razionali. Dal canto loro, gli utenti della Biblioteca per le loro ricerche dispongono unicamente di un catalogo su schede. Nel corso degli anni, il perdurare di simili procedure manuali ha provocato un notevole ritardo nella catalogazione, sicché numerosi fondi importanti sono difficilmente accessibili al pubblico. Le possibilità di ricerca per materie, in particolare, sono insufficienti. Un catalogo su schede non consente, ad esempio, di effettuare ricerche a partire da combinazioni di parole chiave. Oggi gli utenti esigono questo genere di offerta da qualsiasi catalogo.

L'installazione di un sistema integrato di gestione automatizzata per biblioteche deve permettere di ovviare a questo difetto. In futuro saranno automatizzati i seguenti settori: acquisizione, catalogazione, prestito, controllo dei periodici, utenti (Online Public Access Catalog, OPAC).

Per l'utente, un simile sistema ha soprattutto il vantaggio di sostituire lo schedario tradizionale con un «modulo OPAC», che permette di cercare e di ordinare le opere direttamente a partire da uno schermo di computer.

La Biblioteca nazionale ha l'intenzione di installare un sistema di ricerca per materie in quattro lingue (tedesco, francese, italiano e inglese) per tener conto della particolare situazione linguistica del Paese. Solo un sistema informatico consente di offrire questa possibilità.

In previsione del futuro, la Biblioteca prevede di acquistare un sistema della prossima generazione, che le consenta di oltrepassare i limiti degli attuali sistemi d'accesso all'informazione. I sistemi d'accesso diretto sono già molto diffusi nell'ambiente bibliotecario e dell'informazione: alcuni consentono già l'accesso non solo ai titoli delle opere, ma all'indice delle stesse. Esistono inoltre sistemi automatizzati in grado di trattare testi, dati grafici (illustrazioni, foto, ecc.) e documenti sonori.

La Biblioteca nazionale deve assolutamente sfruttare queste possibilità per essere in grado, nei prossimi anni, di diffondere informazioni di ottima qualità in modo efficace ed economico. L'accesso diretto a testi e documenti grafici o sonori deve avvenire mediante uno schermo di computer. Sarà beninteso necessario collaborare con istituzioni quali la Fonoteca nazionale e la Cinema78 Foglio federale. 75° anno. Voi. II

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teca, soprattutto nei settori dell'immagine e del suono. Sono previsti progetti in questa direzione. La catalogaziene ed il prestito a distanza tramite rete informatica sono realizzabili con questo tipo di sistema integrato.

Naturalmente la Biblioteca nazionale dovrà scegliere un sistema che possa essere integrato ad una rete. Essa disporrà così della necessaria flessibilità per adeguarsi agli sviluppi della biblioteconomia svizzera. Inoltre, il sistema dovrà funzionare secondo le norme internazionali per poter importare ed esportare dati. Non bisogna poi tener conto solo delle norme nel settore della biblioteconomia (ad es. il formato MARC), ma anche, imperativamente, di norme informatiche quali lo X/Open.

L'automatizzazione sarà estesa anche all'Archivio letterario svizzero, in modo che i fondi di autori svizzeri che vi sono conservati siano valorizzati e resi accessibili ai ricercatori. Integrando l'Archivio letterario e le collezioni speciali nel sistema, si assicura alla Biblioteca nazionale un armonioso sviluppo informatico.

Nel settore dell'informatica saranno necessari quattro posti supplementari, mentre la spesa per l'installazione del sistema, secondo appalto, ammonterà a cinque milioni di franchi.

L'acquisto del sistema informatico avverrà conformemente agli accordi del GATT. Il capitolato d'appalto sarà pubblicato prossimamente sul Foglio ufficiale svizzero del commercio. L'Ufficio federale della cultura valuterà le offerte poi presenterà una proposta al dipartimento, che procederà alle necessarie consultazioni prima di scegliere, provvisoriamente, un sistema. Una fase di prova permetterà infine di fare la scelta definitiva. Contemporaneamente alla procedura d'appalto, sarà elaborato un progetto informatico con la collaborazione dell'Ufficio federale d'informatica (UFI). I mezzi finanziari necessari per gli investimenti nel sistema informatico saranno prelevati sui crediti destinati all'informatica dell'amministrazione generale.

214.1

Ricatalogazione

Nel corso dei prossimi quattro anni, lo schedario esistente dovrà essere trasferito su uno schedario informatico per rendere il catalogo della Biblioteca interamente visualizzabile su schermo di computer (OPAC). Soltanto una ditta specializzata esterna all'amministrazione può effettuare una simile operazione con una spesa contenuta. Nell'ambito di questo lavoro sarà anche necessario trasferire su microfilm lo schedario della Biblioteca, essenzialmente per ragioni di sicurezza. La Biblioteca nazionale, infatti, possiede solo una copia di sicurezza di una parte del catalogo.

I costi di ricatalogazione e di trasferimento su microfilm del catalogo ammonteranno a circa sette milioni di franchi. I mezzi necessari saranno inscritti annualmente nel bilancio dell'UFC.

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215

Creazione di un centro di pianificazione e di sviluppo

I rapidi progressi tecnici nel settore dell'informazione fanno sì che le biblioteche ricorrano sempre più alle nuove tecnologie per svolgere i loro compiti d'informazione. In Svizzera non si è tenuto sufficientemente conto di questa evoluzione né per quanto riguarda la formazione dei bibliotecari - che non è prevista a livello universitario - né per quel che attiene alla formazione continua all'interno delle biblioteche. Da noi non esiste un vero e proprio programma di ricerche sistematiche nel settore delle biblioteche e delle scienze dell'informazione.

Se non vogliamo rimanere isolati nell'ambito internazionale, anche in Svizzera è indispensabile sviluppare la ricerca e la pianificazione in questo settore. Oggi non è più sufficiente accumulare libri nei magazzini delle biblioteche; si devono anche creare gli accessi alle banche dati internazionali e soprattutto familiarizzare i bibliotecari con le possibilità offerte dalla tecnica.

È necessario e urgente studiare scientificamente l'applicazione delle nuove tecnologie e contribuire al loro sviluppo. In questa prospettiva, presso la Biblioteca nazionale deve essere creato un nuovo servizio - che avrà il ruolo di «istituto svizzero di biblioteconomia» - incaricato della ricerca applicata. Questo «istituto» riunirà informatici e bibliotecari che collaboreranno allo sviluppo di nuove applicazioni che interessino la Svizzera, elaborando nel contempo, con l'aiuto di tecnici ospiti, nuove soluzioni per una migliore presentazione ed un accesso più agevole all'informazione. L'integrazione di nuove tecnologie nelle biblioteche richiede la partecipazione di specialisti, che devono assumere un ruolo centrale anche nell'ambito della realizzazione di progetti.

La Svizzera deve risolvere essenzialmente problemi legati al multilinguismo, come ad esempio l'accesso a banche dati mediante thésaurus plurilingue. Questi problemi hanno un'importanza crescente nell'ambito dello sviluppo europeo. Paese quadrilingue, la Svizzera dovrebbe svolgere un ruolo di precursore.

Inoltre, l'accesso ad opere culturali quali documenti illustrati o sonori è molto difficile in Svizzera. Poiché numerosi di questi documenti sono inaccessibili, si può dire che sono praticamente persi per la ricerca. Certi sono sommersi in una massa di documenti non repertoriati e pertanto non sono
sfruttati, altri sono condannati a rimanere negli scaffali a causa del loro cattivo stato di conservazione. Trasferire questi documenti su nuovi supporti d'informazione, ad esempio il disco ottico, consente di rendere accessibili informazioni di inestimabile valore senza rischiare di danneggiare l'originale. Un servizio di ricerca avrà il compito di sviluppare soluzioni concrete.

Inoltre, dato che le biblioteche dovranno produrre dati bibliografici su nuovi supporti quali il disco CD-ROM, esse dovranno imparare le tecniche di marketing. Il centro di ricerca dovrà anche qui servire da sostegno, elaborando progetti e assicurando la formazione.

Per poter svolgere i compiti assegnatigli in materia dì progetti e di ricerche, questo centro dovrà avere a disposizione quattro posti di lavoro. Dal punto di vista finanziario, per rimanere al passo con il progresso tecnico, necessiterà di un credito annuo di 300 000 franchi.

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22

Costruzioni

Si stanno attualmente valutando le esistenti capacità in locali e le possibilità di ampliamento a Berna-Kirchenfeld. Comunque, la Biblioteca nazionale avrà bisogno di nuovi depositi per i 125 000 metri di scaffali (equivalenti al tratto autostradale Berna-Zurigo) per svolgere il suo incarico di collezionare fino al 2020 (periodo di pianificazione). La BN ha già dovuto depositare una parte delle proprie collezioni nei sotterranei dell'Archivio federale. Questi locali dovranno però essere liberati verso il 1996/97 poiché allora l'Archivio federale ne avrà bisogno. L'edificio attuale, in particolare le sale destinate al pubblico, non soddisfa più le esigenze summenzionate di un centro d'informazione moderno ed aperto ai media. Nell'ambito della riorganizzazione della Biblioteca, sarà dunque indispensabile effettuare anche notevoli investimenti a lungo termine nel settore edile.

Dopo le decisioni sulla riorganizzazione delle strutture e della gestione dell'istituzione, presenteremo immediatamente un messaggio separato concernente gli edifici.

23 231

La problematica della collaborazione tra le biblioteche scientifiche sul piano nazionale Situazione attuale

La riorganizzazione della Biblioteca nazionale non serve esclusivamente quest'ultima, ma deve essere considerata in funzione della situazione delle altre biblioteche scientifiche in vista del ruolo d'animazione e di coordinamento che la Biblioteca nazionale dovrà assumere in futuro. Le biblioteche universitarie hanno riconosciuto tempestivamente l'importanza dell'uso del computer per razionalizzare la loro gestione; la Biblioteca cantonale e universitaria di Losanna, in particolare, ha svolto un'opera pionieristica in materia d'informatizzazione con il sistema SIBIL, sviluppato a partire dal 1971. I progetti d'automatizzazione, purtroppo, non sono stati coordinati e le biblioteche hanno adottato soluzioni particolari, destinate a soddisfare bisogni locali, senza preoccuparsi di una sinergia sul piano nazionale. Quattro sistemi informatici diversi di cui due sono stati sviluppati in Svizzera - sono attualmente impiegati nelle dieci biblioteche centrali delle università svizzere (biblioteche scientifiche).

SIBIL, benché concepito originariamente come un sistema integrato di gestione interna, ha in seguito dato la priorità alla funzione di catalogaziene, prendendo così un posto rilevante nel settore delle reti. Le altre funzioni, però, come ad es. il prestito, non sono state sufficientemente sviluppate portando così alla «solution composée» (combinazione di un sistema centrale e di uno locale). SIBIL funziona attualmente in cinque diversi centri (Losanna, Basilea, San Gallo [Vadiana], Montpellier e Lussemburgo), con una rete per ognuno di essi. Tutte le biblioteche che utilizzano SIBIL sono riunite in un'associazione senza scopo di lucro detta REBUS (Réseau des bibliothèques utilisant SIBIL). Le biblioteche universitarie di Friburgo, Ginevra, Losanna e Neuchâtel (alle quali si sono aggiunte la Biblioteca cantonale del Vallese e le biblioteche ticinesi) catalogano

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sul computer del Réseau romand (RERO) con sede a Losanna, mentre quelle di Basilea e di Berna catalogano su un computer installato a Basilea. La rete romanda e quella della Svizzera tedesca sono interconnesse, ma si sono sviluppate in modo un po' diverso; le due banche dati comprendono attualmente circa 2,2 milioni di titoli. Per le funzioni locali (acquisto, prestito, controllo dei periodici), le istituzioni che fanno parte di REBUS utilizzano, o hanno l'intenzione di utilizzare, sistemi locali che variano secondo le biblioteche. Quelle di Berna e di Friburgo hanno scelto DOBIS/LIBIS, che sarà operativo a partire dal 1992. SIBIL, adottato dalla maggior parte delle biblioteche universitarie svizzere, ha il merito di avere favorito la loro collaborazione sul piano nazionale.

ETHICS è stato sviluppato a partire dal 1983 dalla biblioteca del PFZ basandosi su sistemi parziali già esistenti; a differenza di SIBIL, si fonda su un sistema commerciale di gestione di banche dati. È utilizzato anche dalla biblioteca del PFL, da alcune biblioteche dei PF e da stabilimenti annessi nell'ambito della rete REBETH. Attualmente, la banca dati di ETHICS contiene circa 700 000 titoli. La biblioteca del PFZ è riuscita ad adeguare la sua organizzazione al sistema ETHICS in modo da fornire prestazioni molto valide all'utente, segnatamente per il prestito. L'inconveniente di ETHICS è dato dalla scarsa corrispondenza agli standard di catalogazione internazionali.

DOBIS/LIBIS è utilizzato dalla biblioteca dell'università di San Gallo e dalla biblioteca principale dell'Irchel (università di Zurigo). Per evitare la moltiplicazione delle banche dati, complicando così la collaborazione tra le biblioteche universitarie, l'Ufficio federale dell'educazione e della scienza ha chiesto alla biblioteca di San Gallo di rinunciare a DOBIS/LIBIS come sistema autonomo e di effettuare la catalogazione su una banca dati SIBIL mediante raccordo alla rete svizzero-tedesca.

GEAC è utilizzato dalla Biblioteca centrale di Zurigo. Per il progetto d'informatizzazione di questa istituzione non è ancora stata presentata una domanda di sussidio federale; comunque, la Confederazione, che oltre al finanziamento di ETHICS, ha finanziato unicamente i centri di SIBIL in servizio, non intende sussidiare la creazione di nuove banche dati.

Benché nel
corso degli ultimi anni siano stati fatti notevoli sforzi per sviluppare la collaborazione tra le diverse reti, in particolare mediante una connessione tra il computer di ETHICS e quello della rete REBUS della Svizzera tedesca, la collaborazione tra le biblioteche scientifiche è sempre insufficiente a causa dell'esistenza di sistemi diversi. La molteplicità e l'eterogeneità dei sistemi informatici riducono la capacità delle biblioteche scientifiche di offrire prestazioni ottimali. Questo ostacola la collaborazione sul piano nazionale, sia per quanto riguarda la consultazione dei cataloghi da parte degli utenti, sia a livello di scambi di dati tra le biblioteche.

Un altro ostacolo alla collaborazione è di natura finanziaria: interrogare i cataloghi informatizzati delle biblioteche da parte di utenti estranei al Cantone o all'università provoca spese che attualmente nessuno vuole sopportare. Nell'ambito delle reti da esse gestite, le biblioteche universitarie devono assumersi

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notevoli spese. A varie riprese sono stati sollecitati sussidi federali; le reti cantonali esistenti non potranno essere sviluppate se dapprima non sarà chiarita la questione finanziaria e le biblioteche attualmente hanno difficoltà a permettere un accesso diretto al loro catalogo. L'accesso pubblico al catalogo (On-line public access catalogue, OPAC), tuttavia, è l'obiettivo fondamentale di una moderna politica d'informazione. L'OPAC è già realizzato in una certa misura, ma dovrebbe essere generalizzato in modo tale che gli utenti possano consultare a distanza le banche dati delle biblioteche o delle reti esistenti.

La stessa cosa vale per le spese di personale, che costituiscono un onere sempre più elevato per i Cantoni interessati. L'associazione REBUS dispone di un gruppo di coordinamento composto da cinque persone, a cui deve essere aggiunto il personale necessario per il funzionamento di varie reti (cinque posti complessivamente); dal canto suo, ETHICS può contare su sette posti per la gestione del sistema. Nel caso delle reti REBUS, finanziariamente i Cantoni universitari sono giunti ai limiti del sopportabile; la Confederazione dovrebbe studiare la possibilità di aiutare i Cantoni istituendo un gruppo di specialisti posti sotto la sua autorità e intensificando la collaborazione con i gruppi esistenti. La proposta formulata al numero 215 va in questa direzione.

232

Obiettivi

Per mettere a frutto i considerevoli investimenti effettuati dall'ente pubblico e offrire servizi ottimali agli utenti, è indispensabile armonizzare i sistemi esistenti nelle biblioteche scientifiche svizzere. Obiettivo essenziale è la realizzazione del progetto «Biblioteca svizzera» grazie alla creazione di una rete informatizzata che colleghi le principali biblioteche, accessibile agli utenti da qualsiasi località del Paese. A tale scopo deve essere incoraggiata l'installazione di un sistema coerente per la catalogazione, l'accesso ai cataloghi e il coordinamento degli acquisti. La strategia lungo termine dovrebbe portare all'adozione di un unico sistema per tutte le biblioteche. Questo presuppone l'integrazione dei sistemi esistenti in un sistema unitario; questa operazione può essere effettuata a tappe oppure in un processo unico (passaggio contemporaneo di tutti i sistemi al nuovo sistema). Il processo dovrebbe essere comunque concluso entro il 2000. Nel caso di SIBIL, l'attuale sistema dovrebbe essere sostituito da una nuova soluzione più o meno a breve termine; il sistema che, contrariamente a ETHICS, non è un sistema integrato, risale già a vent'anni or sono. A lungo termine, dovrà essere prevista anche la sostituzione di ETHICS nella forma attuale, che è ancora in fase di sviluppo. È dunque necessario valutare attentamente i potenziali di sviluppo dei sistemi nazionali di gestione bibliotecaria, gli eventuali limiti del potenziale esistente e le reali possibilità - per il nostro Paese - di rimanere all'avanguardia del progresso in questo settore.

In questo contesto si pone la questione della funzione della Biblioteca nazionale in un concetto globale sul piano nazionale. Incontestabilmente, in futuro la Biblioteca nazionale dovrebbe assumere un ruolo d'animazione e di coordinamento per l'insieme delle biblioteche svizzere. Pertanto, la scelta del sistema

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da adottare per la sua informatizzazione ha un'importanza considerevole. L'intera procedura di decisione della Biblioteca nazionale è esposta nel capitolo 215.

Attualmente, benché la selezione di un sistema unificato non sia ancora avvenuta, sembra imporsi una precisa configurazione, che riunisce funzioni centralizzate e servizi distribuiti localmente.

Fra le prime funzioni, vi sono la catalogaziene e alcuni aspetti della fornitura d'informazioni oggi assicurate dal prestito interbibliotecario. Grazie alla centralizzazione, le stesse regole formali di catalogazione saranno coerentemente applicate da tutte le biblioteche delle istituzioni collegate. Un indice per materie standardizzato e plurilingue si applicherà a tutti i titoli. Quando il programma sarà terminato, i vantaggi della ripartizione della catalogazione, di cui godono oggi le reti regionali, si estenderanno a tutte le biblioteche scientifiche del Paese.

Altre funzioni biblioteconomiche sono svolte in modo più razionale da installazioni ripartite nelle varie biblioteche partecipanti. Si tratta di funzioni cosiddette locali, come ad esempio il controllo dei periodici, gli acquisti e l'amministrazione degli utenti.

Il computer centrale per la catalogazione, la cui sede e il cui modo di gestione devono ancora essere definiti, sarà collegato a ordinatori locali. L'insieme formerà una rete munita dei necessari dispositivi d'accesso; secondo i bisogni sarà possibile utilizzare terminali o Personalcomputer. Questi apparecchi permetteranno di consultare il catalogo, di ordinare libri, di avere accesso a documenti memorizzati, di fare ricerche nelle banche dati o di svolgere i compiti interni delle biblioteche.

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Problemi da risolvere

L'integrazione simultanea o a tappe dei sistemi esistenti in un sistema unificato pone tra l'altro i seguenti problemi: Trasferimento dei dati esistenti nel nuovo sistema. La priorità assoluta deve essere data alla tutela dei dati esistenti, che costituiscono investimenti notevoli.

Per quanto riguarda i problemi tecnici sollevati da questa operazione, le opinioni divergono: una parte degli specialisti ritiene che la fusione dei cataloghi possa essere realizzata con spese relativamente contenute mediante programmi di conversione; secondo altri, invece, questo comporterebbe uno scadimento della qualità delle registrazioni che potrebbe essere evitato solo con un considerevole aumento della mole di lavoro. Il problema dovrà essere studiato approfonditamente.

Il sistema che sarà adottato dala Biblioteca nazionale dovrebbe fornire agli utenti servizi paragonabili a quelli offerti da sistemi esistenti. L'originalità di ETHICS consiste nell'integrare l'ordinazione nella consultazione del catalogo: l'utente, con una sola operazione, può consultare il catalogo e ordinare elettronicamente l'opera che gli interessa dal suo posto di lavoro. Quanto a SIBIL,

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i suoi principali vantaggi consistono nella considerevole massa di dati contenuti nello schedario e nella qualità del suo catalogo nonché nella capacità di produrre bibliografie di alto livello.

Il personale disponibile in Svizzera per il funzionamento e lo sviluppo dei sistemi esistenti è insufficiente; non possono essere avviati progetti a livello nazionale con le ridotte risorse di personale delle varie reti. Il sistema di milizia ha dei limiti e la realizzazione di progetti di collaborazione più ampi richiede un sostegno tecnico e finanziario permanente. Un'azione coerente sul piano nazionale non può essere realizzata senza la creazione di un centro di gestione e di coordinamento formato da specialisti dell'informatizzazione delle biblioteche, che collabori strettamente con i gruppi esistenti. Un simile centro sarebbe necessario anche nel caso dell'adozione di un sistema commerciale per l'informatizzazione della Biblioteca nazionale.

Un primo obiettivo consiste nell'' informatizzazione il più possibile completa dei cataloghi delle biblioteche. Su 15 milioni di opere conservate nelle biblioteche scientifiche, solo circa tre milioni (ossia un quinto) sono catalogati in una forma leggibile da una macchina. Si pone pertanto il problema della ricatalogazione dei fondi; questa operazione non può essere effettuata entro un termine ragionevole senza il sostegno finanziario della Confederazione, già più volte sollecitato dai Cantoni universitari e dalla Conferenza universitaria svizzera.

Un simile appoggio, tuttavia, può essere accordato solo a condizione che sia stato elaborato un concetto globale e siano state fornite precise informazioni sui costi approssimativi dell'operazione.

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Proposte di soluzione

Per comprensibili motivi, non sarà facile convincere le biblioteche universitarie che la Biblioteca nazionale è in grado di assumere in futuro un ruolo d'animazione e di coordinamento in materia d'informatizzazione delle biblioteche e di spingerle a evolvere verso un insieme coerente, rinunciando all'attuale sistema.

La Confederazione, tuttavia, può far accettare più facilmente una concezione globale sul piano nazionale per mezzo delle seguenti misure: - assunzione di certe spese provocate dal passaggio ad un sistema unificato (messa a disposizione del software, sussidi per il materiale da sostituire); - sostegno finanziario accordato per lo studio del trasferimento dei dati esistenti nel nuovo sistema; - partecipazione, mediante la legge sull'aiuto alle università (LAU), alle spese di ricatalogazione, a condizione che sia presentata una concezione globale; - collegamento alla rete universitaria di trasmissione dei dati sviluppata dalla fondazione SWITCH (le biblioteche universitarie attualmente sono collegate mediante linee in locazione con uno speciale protocollo di comunicazione, comunque deve essere previsto l'allacciamento a SWITCH).

I necessari adeguamenti dovranno certamente avere l'appoggio della Confederazione, nell'ambito della legge sull'aiuto alle università, grazie alle possibilità di sostegno ed alle aliquote di sussidio.

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Poiché il sistema informatico non è stato ancora scelto, è difficile fornire dettagli sulle spese necessarie. In particolare, non è possibile precisare quali elementi, negli impianti informatici che i Cantoni mettono a disposizione delle biblioteche, dovranno essere sostituiti. Comunque, si farà in modo di sfruttare in modo ottimale gli investimenti già a disposizione. Proponiamo che gli sforzi della Confederazione si concentrino sull'acquisto, l'adeguamento e l'installazione degli elementi essenziali del sistema unificato nelle biblioteche universitàrie. I vantaggi di una simile operazione si situano a due livelli: - unificazione del software e - migliori condizioni in caso di acquisto multiplo di software.

I sussidi saranno accordati dopo che la Biblioteca nazionale avrà scelto un sistema biblioteconomico. I costi concordati saranno sussidiati mediante l'aiuto ordinario. Questo pacchetto di misure è fondamentale per il successo della riorganizzazione della Biblioteca nazionale. Solo un intervento di tale ampiezza permetterà di ridare alla BN il suo posto e contemporaneamente di far convergere rapidamente e con efficacia le altre biblioteche verso un sistema unificato.

Questi investimenti devono servire all'installazione di un sistema coerente imperniato sui bisogni della Biblioteca nazionale. I vantaggi dell'operazione sono evidenti. Oltre alle migliori condizioni ottenibili all'acquisto di software per diverse sedi, sono da considerare gli effetti di sinergia derivanti dallo sviluppo di un progetto comune.

3

Commento dei disegni per la revisione totale della legge federale

Titolo II titolo della legge rimane invariato. Avevamo preso in considerazione la possibilità di sostituire la denominazione tedesca «Landesbibliothek» con «Nationalbibliothek», soprattutto per evitare equivoci o confusioni in vista di più strette relazioni future con biblioteche nazionali estere. Nell'area linguistica tedesca, in effetti, il termine Landesbibliothek designa le biblioteche dei Länder.

Anche in Svizzera, certe biblioteche cantonali si chiamano Landesbibliotheken.

Il cambiamento della denominazione tedesca avrebbe inoltre permesso di introdurre un'espressione uniforme in tutte le versioni linguistiche. Tuttavia, nel nostro Paese la designazione Schweizerische Landesbibliothek è entrata nell'uso corrente. Questa considerazione ci ha spinti a rinunciare ad un cambiamento.

Articolo 1 Oggetto L'attuale tecnica di redazione legislativa richiede che ogni norma di diritto cominci con un breve riassunto del contenuto: nella fattispecie, la legge disciplina i compiti e l'organizzazione della Biblioteca nazionale.

Articolo 2 Compito Le attività e le funzioni principali della Biblioteca nazionale sono e rimarranno anche in futuro la collezione, l'inventario e la conservazione di libri e di altri 1229

stampati. II mandato della Biblioteca nazionale si estenderà d'ora innanzi ad altri supporti d'informazione. Finora, le attività erano incentrate quasi esclusivamente su di un unico supporto d'informazione: la carta; ora la Biblioteca avrà l'incarico di raccogliere tutti gli altri supporti che servono alla memorizzazione di dati, informazioni ed opere.

La Biblioteca nazionale, tuttavia, non ha intenzione di fare concorrenza ad altre istituzioni specializzate, quali la Cinemateca svizzera o la Fonoteca nazionale, acquistando o gestendo le stesse collezioni. È invece prevista una suddivisione dei compiti fra questi istituti specializzati e la BN (vedi n. 215 e commento dell'art. 9), con la possibilità di offrire loro un sostegno se necessario.

In questo contesto è tuttavia importante che la Biblioteca nazionale possa garantire che uno stabilimento - essa stessa oppure un'altra istituzione - assuma senza lacune l'incarico di collezionare e che tutte le collezioni siano inventariate e rese accessibili al pubblico.

Si è posto il problema di definire adeguatamente nel testo di legge gli oggetti sui quali si concentrerà l'attività presente e futura della Biblioteca. Come abbiamo già menzionato, la carta e gli stampati, che erano gli unici supporti d'informazione, sono già da tempo superati dal punto di vista qualitativo e quantitativo dal disco, dalla foto, dal film e dai supporti magnetici ed ottici. Il termine «supporto di dati» ci è sembrato troppo specifico e troppo restrittivo per designare questi supporti, pur essendo essi supporti materiali di dati. Abbiamo preferito usare il termine «supporto d'informazione», che è maggiormente aperto ai futuri sviluppi. Questi supporti d'informazione saranno definiti dettagliatamente nell'ordinanza.

Il compito principale di una biblioteca è di collezionare documenti. Tutte le altre operazioni, fino al prestito, derivano dall'attività principale. Per essere utilizzabile e accessibile, l'informazione deve essere classificata secondo standard correnti (inventario). Come tutti gli oggetti materiali anche i supporti d'informazione invecchiano; l'acidità della carta, ad esempio, mette in pericolo le nuove collezioni di libri. Problemi specifici si pongono per quanto riguarda le fotografie, i film e gli altri supporti di opere audiovisive. La biblioteca ha innanzitutto
il compito di preservare le informazioni e non necessariamente i loro supporti (conservazione).

Tutti questi compiti - collezionare, repertoriare, conservare e localizzare - sono svolti con il seguente obiettivo: permettere agli utenti, oggi e in futuro, di consultare le informazioni disponibili e di disporne con la massima libertà. La cerchia degli utenti è vasta: non si limita ai singoli (ricercatori, giornalisti, persone provenienti da vari ambiti professionali) ma si estende a diverse istituzioni (biblioteche, centri di documentazione, istituti di ricerca, ecc.).

La Biblioteca nazionale deve essere dotata di un'infrastruttura e di un'organizzazione che le permettano di tenere il passo con i futuri sviluppi. Riceve pertanto un ampio incarico che le impone di osservare e di analizzare costantemente l'evoluzione biblioteconomica, traendone conclusioni che le faciliteranno ulteriori decisioni e compiti. Una Biblioteca nazionale deve favorire con particolare impegno la collaborazione internazionale, seguendone l'evoluzione.

1230

La Biblioteca nazionale, in questo contesto, deve svolgere un ruolo attivo nell'interesse del Paese.

Articoli 3 e 4 Le collezioni L'attività della Biblioteca nazionale in materia di collezione non sarà più disciplinata completamente a livello di legge. Per tener conto dei rapidissimi mutamenti nell'ambito della biblioteconomia, è preferibile dare al Consiglio federale la possibilità di definire mediante ordinanza le modalità delle attività di collezione, adeguandole man mano all'evolvere della situazione.

L'incarico di collezionare affidato alla Biblioteca nazionale è compreso in senso molto ampio. Conviene lasciar determinare esattamente al Consiglio federale la natura e l'estensione dei supporti d'informazione da raccogliere (art.

3 cpv. 3). Così facendo, si possono escludere dall'incarico di collezionare gli stampati e gli altri supporti d'informazione già inventariati altrove e resi accessibili al pubblico. È pure inutile raccogliere documenti d'importanza meno rilevante (art. 3 cpv. 4). Inversamente, il Consiglio federale può ampliare l'incarico di collezionare per consentire alla Biblioteca nazionale di raggiungere il suo obiettivo (art. 4).

Articolo 5 Archivio letterario svizzero Nel menzionare l'Archivio letterario svizzero, inaugurato nel dicembre 1990, abbiamo voluto mettere in luce un settore d'attività che è stato ristrutturato e sviluppato (vedi sopra n. 213.5).

Articolo 6 Elenco delle banche dati È probabile che in futuro numerose opere non saranno più riprodotte e diffuse mediante supporti d'informazione ma saranno conservate in banche dati collegate a terminali informatici. Non è più possibile «collezionare» queste opere secondo i procedimenti tradizionali; tuttavia, la Biblioteca nazionale deve essere in grado di localizzarle. L'impresa che gestisce una banca dati conferma che il documento in questione è da essa repertoriato e comunica alla Biblioteca nazionale gli elementi d'identificazione del documento, i mezzi di accesso e le condizioni d'impiego. La Biblioteca nazionale utilizzerebbe queste indicazioni come base d'informazione per i suoi utenti.

Articoli 7 e 8 Servizi e attività della Biblioteca nazionale La Biblioteca nazionale non ha mai limitato le sue attività alla raccolta di opere e al prestito. La Bibliografia nazionale svizzera e, più tardi, la gestione del
catalogo collettivo sono servizi che hanno una notevole importanza nell'ambito biblioteconomico svizzero e internazionale. Oltre alle prestazioni tradizionali, al know-how tecnologico e bilioteconomico, la biblioteca nazionale, se vuole essere un'istituzione moderna, deve poter formulare mandati di ricerca e allestire progetti d'interesse generale. Infine, la Biblioteca nazionale deve curare la propria immagine e cercare di far conoscere più attivamente le sue attività al pubblico.

Per quanto riguarda l'organizzazione della Biblioteca nazionale, il Consiglio federale sarà autorizzato a precisare gli obiettivi della legge nelle disposizioni

1231

d'esecuzione. Se necessario, l'organizzazione della BN potrà essere adeguata alle circostanze, in particolare se richiesto dall'estensione dei nuovi compiti giusta l'articolo che definisce gli obiettivi.

Come già menzionato a più riprese, le informazioni e la loro diffusione hanno una funzione essenziale nella nostra società e costituiscono fattori di produzionedecisivi per l'economia. Le tecnologie ed i supporti dell'informazione progrediscono ad un ritmo molto rapido, mentre il contenuto dell'informazione evolve altrettanto rapidamente. Per seguire tale evoluzione, la Biblioteca nazionale deve poter assumere mandati di ricerca o poter affidare simili mandati a terzi, nell'interesse della biblioteconomia svizzera. I risultati di questi lavori le consentiranno di adeguare costantemente le sue attività ed i suoi bisogni alle nuove esigenze. Il Consiglio federale deve pertanto poter affidare alla Biblioteca nazionale attività oggi non ancora definibili. Tuttavia, si tratterebbe esclusivamente di attività in relazione con i compiti di cui nell'articolo 2 segg.

Articolo 9 Collaborazione e coordinamento Nel settore dell'informazione e della comunicazione, la collaborazione ed il coordinamento assumono un'importanza essenziale. L'incarico della Biblioteca nazionale di collezionare e mettere a disposizione del pubblico è formulato in modo esaustivo. Tuttavia, la BN non dovrà sconfinare nei settori in cui sono attive altre istituzioni (biblioteche cantonali, Cinemateca svizzera, Fonoteca nazionale), ma dovrà piuttosto perseguire una suddivisione dei compiti con esse. Per assicurare un inventario completo delle informazioni, questa suddivisione delle attività deve essere accompagnata da un'intensa collaborazione (cpv. 2).

Artìcolo 10 Emolumenti Poiché la Biblioteca nazionale fornisce servizi molto variati, che possono essere utilizzati per scopi privati e lucrativi, deve essere in grado di riscuotere emolumenti quale contropartita delle sue prestazioni. L'articolo 12 sancisce tale competenza, che il Consiglio federale definirà concretamente nelle disposizioni d'esecuzione. Per quanto possibile e ragionevole, essa deve applicarsi a tutte le prestazioni.

Articolo 11 Aiuti finanziari e indennità L'incarico di collezione e di conservazione affidato alla Biblioteca nazionale è molto ampio e anche in futuro
continuerà ad essere svolto nell'ambito di una suddivisione dei compiti con varie istituzioni cantonali o altre. La Confederazione continuerà a promuovere e ad assicurare la suddivisione dei compiti e la collaborazione mediante la concessione di sussidi.

Non si deve confondere questo tipo di aiuto con le prestazioni e gli aiuti accordati per promuovere la cultura e l'accesso alla stessa, come riceve attualmente la Biblioteca per tutti. Questa questione è stata esaminata nel messaggio a sostegno di un articolo costituzionale sulla promozione della cultura (FF 1992 I 469).

1232

Articolo 12 Annessione di altre istituzioni La collaborazione evocata nell'articolo 9 può spingere certe istituzioni a specializzarsi notevolmente, con la conseguenza di non essere più in grado di gestire direttamente le proprie collezioni. Tali istituzioni potranno allora, eccezionalmente, essere rilevate dalla Confederazione, a condizione che le sue attività siano comprese nell'incarico di collezione enunciato nell'articolo 3.

Articolo 13 Commissione L'adeguamento dell'organizzazione della Biblioteca nazionale alle realtà odierne richiede anche una modificazione delle disposizioni concernenti la commissione della Biblioteca, la quale deve contemporaneamente essere adeguata al diritto relativo alle commissioni e all'organizzazione dell'amministrazione. La commissione riceve un mandato consultivo generale, accompagnato dal diritto di fare proposte e di redigere rapporti. In futuro, la commissione avrà in particolare lo scopo di promuovere la collaborazione in materia di biblioteconomia e di aiutare la Biblioteca nazionale ad allacciare e a mantenere i necessari contatti. Essa rappresenta inoltre gli interessi degli utenti.

Articolo 14 Esecuzione II capoverso 1 da al Consiglio federale l'incarico di applicare e di emanare le disposizioni d'esecuzione.

Il capoverso 2 assegna al Consiglio federale la competenza di concludere accordi miranti a facilitare la collaborazione internazionale. Soprattutto in Europa, segnatamente nei programmi della CE, si osserva che accanto a convenzioni e istituzioni di diritto internazionale pubblico, le organizzazioni e le agenzie private acquistano una crescente importanza nell'ottica degli scambi internazionali e della cooperazione transfrontaliera. Il Consiglio federale deve avere la possibilità di concludere accordi - indipendentemente dalla loro natura giuridica, spesso difficile da determinare - senza dover passare ogni volta dinnanzi all'Assemblea federale.

Articolo 15 Abrogazione della legge sulla Biblioteca nazionale La revisione totale autorizza l'abrogazione della legge del 1911 sulla Biblioteca nazionale svizzera.

4 41 411

Conseguenze Confederazione Conseguenze finanziarie

Con una spesa annua di 8,2 milioni di franchi (nel 1989), la Biblioteca nazionale è nettamente al di sotto della media delle altre grandi biblioteche svizzere, che lo stesso anno era di 11,5 milioni di franchi. La Biblioteca nazionale dispone soltanto di 71 posti di lavoro mentre le sette altre grandi biblioteche ne contano in media 88.

1233

Tuttavia, la BN è nettamente in testa sia per il \olume delle sue collezioni che per la loro crescita annua (vedi sopra n. 122).

Le misure di cui al numero 2 del presente messaggio richiedono investimenti per un importo complessivo di 19 810 000 franchi. Questa somma è prevista per un periodo di quattro anni. Lo scaglionamento degli investimenti dipende da vari fattori. I crediti necessari annualmente dipendono dalla realizzazione dei progetti parziali. I crediti da iscrivere nel bilancio dipenderanno ogni anno dai progressi compiuti nella realizzazione dei progetti parziali e dalle opzioni scelte.

L'automatizzazione è prioritaria. 11 calendario esatto della riorganizzazione dipenderà dal sistema informatico che sarà adottato (vedi n. 21 e 214); la decisione sarà presa al termine della fase di prova. Il fabbisogno annuo massimo non dovrebbe superare la somma di sette milioni di franchi. La riorganizzazione della Biblioteca nazionale provocherà inoltre un aumento dei costi di gestione (2 275 000 franchi; vedi tavola nelle pagine seguenti). Le cifre menzionate si fondano sul bilancio del 1991.

Le altre spese saranno coperte come segue: gli investimenti che non saranno realizzati mediante il credito destinato all'informatica (trasposizione su microfilm, produzione di CD-ROM ecc.) saranno iscritti nelle relative rubriche dell'UCFSM (complessivamente 1700000 franchi); il resto (onorari, ricatalogazione, ecc. per un importo di 7 385 000 franchi) saranno iscritti nelle relative rubriche dell'UFC (vedi n. 214 e 214.1).

La seguente tabella, basata sul bilancio 1991 della Biblioteca nazionale, fornisce l'elenco dei costi d'investimento per genere di spesa: Investimenti Fr.

Bibliografia nazionale Costi di produzione del CD-ROM

Aumento dei costi annui Fr.

100 000

10 000

Automatizzazione Ricatalogazione Ripresa di dati esterni » Costi d'adeguamento °

5 000000 7 000 000 100 000 300 000

500000

Centro d'informazione Hardware/Software" Costi di comunicazione " Ripresa di dati " Gestione

400 000 200 000 2 625 000

65 000 45 000 160 000 340 000

Manutenzione delle collezioni Restauro Riproduzione dei giornali su microfilm Costi di rilegatura

900 000 700 000

250 000 140 000 100 000

Centro di pianificazione e di sviluppo "

100 000

300 000

1234

20 000

Investimenti Fr.

Progetto: 1. Memorizzazione ottica Archivi e documenti grafici '' Costi d'investimento 2. Nuovo disciplinamento indicizzazione per materie schedari d'intestazioni controllate ..

Durata del progetto: un anno 3 Sviluppo di strategie di marketing 4. Sviluppo delle collezioni: informatica, biblioteconomia Acquisto di opere di consultazione

2 000 000

100 000

140000 80000

120 000

Mostre

20000

Indennità

25000

Totale

Aumento dei costi annui Fr.

19810000

25000 220 000

2 275 000

» Nell'ambito del credito per l'informatica dell'amministrazione generale della Confederazione (rubrica globale UCFSM).

412

Ripercussioni sull'effettivo del personale

L'effettivo del personale della Biblioteca nazionale non è aumentato dal 1975.

La limitazione del personale in vigore dal 1974 ha avuto conseguenze particolarmente gravi sulla Biblioteca. Dopo questa data altre biblioteche, che hanno aumentato i loro effettivi a varie riprese, hanno nettamente superato la Biblioteca nazionale, come dimostra una comparazione con il PF di Zurigo e la BCU di Losanna (vedi tavola allegata). Un confronto con altre biblioteche nazionali, ad esempio in Austria (291 posti di lavoro) o in Francia (oltre 1 500 posti), rivela che la Biblioteca nazionale svizzera è dotata di un personale molto scarso.

Benché la BN riceva ogni anno una quantità sempre maggiore di documenti, gli effettivi non aumentano, ma sono addirittura diminuiti di due unità. La produzione di libri svizzeri ha subito un incremento del 150 per cento circa tra il 1970 e il 1990. Tutte queste opere devono essere raccolte con un conseguente considerevole aumento della mole di lavoro.

La riorganizzazione della Biblioteca nazionale dovrà quindi necessariamente comportare un notevole aumento degli effettivi, come sottolineato già nel rapporto del gruppo di lavoro Mühlemann (vedi n. 13). È stato elaborato un nuovo organigramma che deve consentire in futuro una gestione ottimale della Biblioteca (vedi allegato). Saranno necessari cinque posti supplementari per la direzione e l'amministrazione dei nuovi servizi. Come già menzionato, l'attuale effettivo è insufficiente per svolgere il lavoro correlile.

1235

I bisogni supplementari nel settore della gestione, presentati e motivati nei numeri 212-215, sono riassunti nella tavola seguente (la denominazione dei vari settori corrisponde al nuovo organigramma): (I numeri fra parentesi rinviano ai capitoli del messaggio) Settore

Stato 1991

Direzione Segreteria (312) Informatica (215) Pubbliche relazioni/Marketing (312) Formazione (312) Centro di pianificazione e di sviluppo (gruppo di progetto) (216) Collezioni (312) Conservazione (214) . . . .

Acquisto (213.1) Catalogaziene (213.2) Collezioni speciali (213.4) Servizio (312) Informazione (213.3) . . .

Prestito (213 2) Informazione bibliografica (213.2) Archivi letterari (213.5) .

Totale

Aumento annuo 1.

2.

3.

4.

Totale intermedio

4

1 2 6

1 1

1 1

4 1 2 2 8 4 4 3 1

5 1 7 9 25 8 8 17 12

1

2 4

5 9

5

39

110

1 1

1

2

1

i 1

1

1

1 1

1

1

2

1

1

5 7 17 4 14 11

1

3 1 1 1

1 1 2 1 1 1 1

1 2 1 1 1

3 5

1 2

1

1

71

15

12

7

Stalo finale

1 1 1

Complessivamente, sono necessari 39 posti supplementari. Poiché si tratta di un compito d'importanza nazionale e di un pacchetto di misure urgenti, questi posti devono essere accordati prioritariamente nell'ambito delle attribuzioni annue.

42

Cantoni e Comuni

II disegno consente ai Cantoni ed ai Comuni di approfittare delle prestazioni offerte da un servizio della Confederazione. La riorganizzazione della Biblioteca nazionale non ha alcun effetto obbligatorio per i Cantoni ed i comuni.

5

Programma di legislatura

II disegno fa parte del programma di legislatura 1991-1995.

1236

6

Relazioni con il diritto europeo

Si tratta di un disegno di legge concernente misure di riorganizzazione in seno all'amministrazione. La legge sottoposta a revisione permette alla Biblioteca nazionale di partecipare attivamente agli sforzi di cooperazione in Europa. La legge è pertanto conforme al diritto europeo ed ai suoi obiettivi d'integrazione.

7

Costituzionalità

La Confederazione non ha attualmente alcuna competenza esplicita scritta per amministrare la Biblioteca nazionale. Tuttavia, la Confederazione gestisce la BN dal 1895. Nessuno ha veramente contestato il fatto che la promozione della cultura - che, in senso lato, comprende la gestione della Biblioteca nazionale svizzera - faccia parte dei compiti dello Stato. Questo vale in particolare per le attività ed i progetti d'importanza nazionale per i quali la Confederazione non travalica le competenze dei Cantoni e per quelli che i Cantoni non sono in grado diSvolgere. Per quanto riguarda la creazione e la riorganizzazione della Biblioteca nazionale svizzera, la Confederazione agisce nell'ambito riconosciuto della competenza costituzionale non scritta.

79 Foglio federale. 75° anno. Voi. II

1237

Allegato Biblioteca nazionale svizzera Effettivo del personale Effettivo

140

120 100

BNS

Biblioteca nazionale svizzera

BCU L Biblioteca universitaria Losanna PFZ

Politecnico federale Zurigo

Fonte: Biblioteca nazionale svizzera

1238

Confronto di bilanci BNS - Media delle otto biblioteche Milioni di franchi 14

70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 Anni

BNS

Media delle biblioteche

Rincaro

Fonte: Biblioteca nazionale svizzera

1239

Legge federale

Disegno

sulla Biblioteca nazionale svizzera (Legge sulla Biblioteca nazionale, LBN)

del

LAssemblea federale della Confederazione Svizzera, visto il messaggio del 19 febbraio 1992", decreta:

Sezione 1: Oggetto Art. l La presente legge disciplina le attività e l'organizzazione della Biblioteca nazionale svizzera (di seguito Biblioteca nazionale).

Sezione 2: Attività della Biblioteca nazionale Art. 2 Compito 1 La Biblioteca nazionale ha lo scopo di collezionare, inventariare, conservare, mettere a disposizione e far conoscere gli stampati e gli altri supporti d'informazione che hanno un legame con la Svizzera.

2 Allestisce e aggiorna l'elenco delle banche dati che hanno un legame con la Svizzera e che sono accessibili al pubblico.

3 Contribuisce allo sviluppo della biblioteconomia a livello nazionale e internazionale.

Art. 3 Collezioni ' La Biblioteca nazionale colleziona gli stampati e gli altri supporti d'informazione, prodotti in diversi esemplari, che: a. sono pubblicati in Svizzera; b. si riferiscono alla Svizzera, ai suoi cittadini o ai suoi abitanti; e. sono creati, in parte o interamente, da autori svizzeri o legati alla Svizzera.

2 Non colleziona stampati né altri supporti d'informazione che si rivolgono ad una cerchia limitata di persone o che sono destinati ad uso essenzialmente privato.

"FF 1992 li 1205

1240

Legge sulla Biblioteca nazionale 3

II Consiglio federale definisce il genere e il volume degli stampati e degli altri supporti d'informazione che essa deve collezionare.

4 Per svolgere il proprio incarico di collezionare, la Biblioteca nazionale collabora con le associazioni di editori e di produttori di stampati o di altri supporti d'informazione. Con queste associazioni cerca di concludere accordi che garantiscano l'acquisto di tutte le opere di cui ai capoversi 1 e 3.

Art. 4 Limitazione ed estensione delle collezioni 1 II Consiglio federale può escludere dall'incarico di collezionare gli stampati 0 gli altri supporti d'informazione che: a. sono collezionati e resi accessibili al pubblico da parte di un'altra istituzione o b. sono d'importanza minore per la Svizzera.

2 II Consiglio federale può decidere di estendere le collezioni della Biblioteca nazionale ad altri stampati o ad altri supporti d'informazione, riprodotti in numerosi esemplari, se sono importanti per la Svizzera.

Art. 5 Archivio letterario svizzero 1 La Biblioteca nazionale gestisce l'Archivio letterario svizzero.

2 L'Archivio letterario svizzero ha lo scopo di acquistare, collezionare, repertoriare e rendere accessibile al pubblico i fondi e gli archivi personali di cittadini svizzeri o di persone legate alla Svizzera e la cui opera è importante per la vita culturale e intellettuale del Paese.

Art. 6 Elenco delle banche dati La Biblioteca nazionale elabora e aggiorna l'elenco delle banche dati accessibili al pubblico che: a. sono gestite in Svizzera; b. sono gestite all'estero, ma contengono dati che hanno un'importanza particolare per la Svizzera.

Art. 7 Servizi La Biblioteca nazionale fornisce prestazioni nell'ambito della diffusione dell'informazione. Può accettare mandati di documentazione o di ricerca in biblioteconomia.

Art. 8 Altri compiti II Consiglio federale può incaricare la Biblioteca nazionale di svolgere altre attività nell'ambito dei compiti di cui all'articolo 2.

1241

Legge sulla Biblioteca nazionale

Art. 9 Collaborazione e coordinamento ' Per svolgere i propri compiti, la Biblioteca nazionale collabora con altre istituzioni, svizzere o estere, che hanno un'attività analoga; in questo ambito, tiene conto particolarmente delle istituzioni attive nel settore dell'audiovisivo e degli altri nuovi supporti d'informazione.

2 Essa persegue una ripartizione dei compiti.

3 Può assumere compiti di coordinamento.

Sezione 3: Emolumenti Art. 10 1

La Biblioteca nazionale può riscuotere emolumenti per le proprie prestazioni.

2 II Consiglio federale stabilisce l'oggetto e l'importo degli emolumenti.

Sezione 4: Aiuti finanziari e rapporti con altre istituzioni Art. 11 Aiuti finanziari 1 La Confederazione può accordare aiuti finanziari a istituzioni pubbliche dei Cantoni e dei Comuni che collaborano con la Biblioteca nazionale e che: a. forniscono prestazioni nell'ambito dell'informazione o della biblioteconomia oppure b. possiedono e completano importanti fondi di stampati o di altri supporti d'informazione che rientrano nell'incarico di collezionare di cui all'articolo 3 capo versi 1-3.

2 II versamento degli aiuti finanziari può avere come condizione che gli stampati e gli altri supporti d'informazione acquistati o prodotti con l'aiuto della Confederazione siano resi accessibili al pubblico.

Art. 12 Annessione di istituzioni ' La Confederazione può eccezionalmente rilevare ed annettere alla Biblioteca nazionale le istituzioni: a. che possiedono importanti fondi di stampati o di altri supporti d'informazione che rientrano nell'incarico di collezionare di cui all'articolo 3 capoversi 1-3, e b. non sono più in grado di gestire le loro collezioni.

2 II Consiglio federale decide in merito alla rilevazione.

1242

Legge sulla Biblioteca nazionale

Sezione 5: Commissione

Art. 13 1 II Consiglio federale nomina una commissione della Biblioteca nazionale svizzera (commissione) composta da nove membri.

2 La commissione: a. consiglia la Biblioteca nazionale per tutte le questioni legate all'adempimento dei suoi compiti; b. segue lo sviluppo della biblioteconomia; e. può fare proposte al Dipartimento federale dell'interno in materia di biblioteconomia; d. da il suo parere su progetti di atti legislativi che riguardano o potrebbero influire sull'attività della Biblioteca nazionale; e. promuove la collaborazione in materia di biblioteconomia.

3 La commissione deve essere consultata prima di prendere decisioni importanti in materia di biblioteconomia.

Sezione 6: Disposizioni finali Art. 14 Esecuzione 1 II Consiglio federale applica la presente legge ed emana le disposizioni d'esecuzione.

2 Può concludere accordi di collaborazione internazionale relativi alle attività della Biblioteca nazionale.

Art. 15 Abrogazione del diritto vigente La legge federale del 29 settembre 19111} sulla Biblioteca nazionale svizzera è abrogata.

Art. 16 Entrata in vigore e referendum ' La presente legge sottosta al referendum facoltativo.

2 II Consiglio federale ne determina l'entrata in vigore.

»CS 4 193 204; RS 432.21

1243

Schweizerisches Bundesarchiv, Digitale Amtsdruckschriften Archives fédérales suisses, Publications officielles numérisées Archivio federale svizzero, Pubblicazioni ufficiali digitali

Messaggio concernente la riorganizzazione della Biblioteca nazionale svizzera del 19 febbraio 1992

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Jahr

1992

Année Anno Band

2

Volume Volume Heft

17

Cahier Numero Geschäftsnummer

92.022

Numéro d'affaire Numero dell'oggetto Datum

05.05.1992

Date Data Seite

1205-1243

Page Pagina Ref. No

10 117 040

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Il documento è stato digitalizzato dell'Archivio federale svizzero.