Politica forestale 2020 Approvata dal Consiglio federale il 31 agosto 2011

2011-2115

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Rapporto 1

Contesto

L'articolo 77 della Costituzione federale (Cost.; RS 101) stabilisce i compiti della Confederazione in ambito forestale. Tali compiti sono stati concretizzati dalla legge federale del 4 ottobre 1991 sulle foreste (LFo; RS 921.0) e dall'ordinanza del 30 novembre 1992 sulle foreste (OFo; RS 921.01). Nell'ambito di un ampio processo partecipativo, nel biennio 2002/03 è stato elaborato su questa base il Programma forestale svizzero (PF-CH), che da allora costituisce la base della politica forestale della Confederazione. Gli obiettivi in esso formulati dovranno essere raggiunti entro il 2015.

Sul Programma forestale svizzero si è anche fondato il disegno di revisione parziale della legge forestale1. Dopo che, nel 2007/2008, le Camere federali hanno deciso di non entrare in materia sulla questione, con il conseguente ritiro dell'iniziativa popolare «Salvare la foresta svizzera», sono state formulate varie richieste di adeguamento della legge sulle foreste: ­

oltre due dozzine di interventi parlamentari sul tema bosco e legno (sostegno finanziario agli allacciamenti forestali, promozione della biodiversità, valorizzazione delle prestazioni della foresta ecc.);

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l'iniziativa parlamentare 09.474 «Flessibilizzazione della politica in materia di superficie boschiva» (gestione dell'aumento della superficie boschiva, flessibilizzazione dell'obbligo di rimboschimento compensativo);

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inserimento dei «dossier pendenti in materia di politica forestale»2 nel programma di legislatura 2007­2011.

Nel 2009, a metà percorso dell'attuazione del programma PF-CH, è stata effettuata un'analisi degli obiettivi raggiunti, delle misure realizzate a livello federale e degli sviluppi rilevanti per il bosco3. Sulla base di questi risultati, il 21 aprile 2010 il Consiglio federale ha incaricato il DATEC di sviluppare ulteriormente il PF-CH e di sottoporlo, per decisione, all'Esecutivo, indicando eventuali modifiche di legge e possibili oneri supplementari a carico delle finanze federali. Questo mandato viene ora adempiuto dal DATEC con la presente «Politica forestale 2020».

La «Politica forestale 2020» risponde inoltre alle richieste e agli interventi parlamentari sopra citati e armonizza la politica forestale con altri importanti processi politici della Confederazione che hanno un rapporto centrale con il bosco (Strategia svizzera di adattamento ai cambiamenti climatici, Strategia per la biodiversità, Strategia per uno sviluppo sostenibile, economia verde e tecnologie pulite, strategia energetica ecc.).

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3

Messaggio del 28 marzo 2007 concernente la modifica della legge federale sulle foreste e l'iniziativa popolare «Salvare la foresta svizzera», FF 2007 3493.

Secondo la richiesta (H. Hess; CS, OW), sono da considerarsi dossier pendenti in materia di politica forestale i dissodamenti in zone di montagna con un forte aumento della superficie boschiva, i diritti relativi ai pozzi di carbonio, gli allacciamenti forestali in montagna e la revisione delle soluzioni cantonali con i crediti d'investimento.

Rapport intermédiaire 2009 sur le programme forestier suisse (PFS), UFAM (2009), disponibile in francese e tedesco.

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La «Politica forestale 2020» è una dichiarazione d'intenti politica del Consiglio federale da attuare entro il 2020. Un piano di misure basato su tale documento consentirà di adottare misure concrete e definire piani d'attuazione quadriennali.

Con l'approvazione del presente documento, il Consiglio federale incarica inoltre il DATEC (UFAM) di predisporre, laddove necessario, le modifiche legali e illustrare il finanziamento del maggiore fabbisogno. I risultati di tali attività devono essere sottoposti per decisione al Consiglio federale sotto forma di documento interlocutorio.

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Obiettivo principale

L'obiettivo principale della Politica forestale 2020 consiste nel garantire una gestione sostenibile del bosco4 e nel creare condizioni quadro favorevoli per un'economia forestale e del legno efficiente e innovativa.

Obiettivi sociali

Gestione del bosco

Obiettivi ecologici

Obiettivi economici

Figura 1: Le tre dimensioni di una gestione sostenibile del bosco.

Con la visione (2030), gli obiettivi concreti (2020) e i rispettivi orientamenti strategici la Politica forestale 2020 è intesa a ottimizzare le tre dimensioni della sostenibilità. Gli elementi della politica forestale svizzera che si sono dimostrati efficaci saranno mantenuti, altri migliorati e altri ancora aggiunti. In tal modo sarà possibile tener conto dei cambiamenti avvenuti o che avverranno nell'ambito dell'economia forestale e del legno, del clima, delle esigenze della società nei confronti del bosco e dell'ecosistema forestale con i suoi ritmi di crescita lenti.

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La gestione del bosco può comportare anche la decisione di una sua non-gestione.

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Visione 2030

Preambolo Con il 31 per cento della superficie del Paese, il bosco svizzero è un habitat indispensabile sia per la fauna e la flora sia come fonte della risorsa rinnovabile legno. È parte del nostro paesaggio e fondamentale per il clima, l'acqua potabile, la riduzione dei rischi, in particolare nell'ambito della protezione contro i pericoli naturali e per la diversità biologica. Il bosco contribuisce al nostro benessere, alla nostra sicurezza e alla creazione di valore aggiunto economico.

La politica forestale svizzera si è impegnata ad agire all'insegna della sostenibilità, secondo gli accordi internazionali. In tal modo fornisce un servizio economico, sociale ed ecologico (cfr. art. 77 Cost. e art. 1 LFo).

Visione 2030 Con l'orizzonte temporale 2030 il Consiglio federale persegue la seguente visione: I

Il bosco svizzero è gestito5 in modo tale da poter soddisfare in maniera duratura ed equivalente le funzioni e le prestazioni necessarie, ovvero la configurazione del paesaggio, la protezione delle risorse naturali come il legno e altri prodotti del bosco, la diversità delle specie e degli habitat, la protezione contro i pericoli naturali nonché lo spazio per il tempo libero e lo svago.

II

Per superficie e distribuzione, oggi il bosco è sostanzialmente conservato e ottimamente integrato nel paesaggio.

III Sia il bosco sia l'utilizzazione del legno contribuiscono a contenere i cambiamenti climatici e a ridurne al minimo le relative ripercussioni negative sulle proprie prestazioni.

IV In Svizzera, il legno costituisce un elemento fondamentale della cultura edilizia e dell'abitare come pure della qualità di vita. L'economia forestale e del legno forniscono un importante contributo agli obiettivi della politica federale in materia di energia, clima e risorse. La filiera del legno quale fonte di valore aggiunto, dall'albero al prodotto finito, è strutturata in modo da essere ecologica e competitiva a livello internazionale6.

V

Le prestazioni di pubblica utilità sono garantite e finanziate a sufficienza. I costi supplementari o i minori ricavi che ne derivano (p. es. attraverso la rinuncia all'utilizzazione del legname) sono indennizzati sulla base di un modello di finanziamento trasparente ed efficace.

VI La politica forestale è un compito che implica la collaborazione tra Confederazione e Cantoni. Gli obiettivi sono raggiunti insieme ai proprietari di bosco, nel dialogo con i gruppi d'interesse e con il contributo di esperti dell'economica forestale e del legno. Si collabora in modo stretto con altri settori politici ed economici. I problemi che coinvolgono gli Stati vicini sono risolti con un impegno attivo della Svizzera a livello internazionale.

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Gestione nel senso di management: ciò può contenere anche un'omissione voluta.

La politica della risorsa legno è definita in un documento separato ed è stata pubblicata dall'UFAM in collaborazione con l'UFE, la SECO e i partner rilevanti: Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) 2008: Politica della risorsa legno. Strategia, obiettivi e piano d'azione Legno. Berna. 30 pagg.

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Obiettivi e orientamenti strategici della politica forestale fino al 2020

Sulla base della visione formulata e delle sfide odierne e future si delineano undici obiettivi da raggiungere entro il 2020 e che costituiranno altrettante tappe fondamentali per la realizzazione della visione 2030 (i valori auspicati figurano nell'allegato).

4.1

Sfruttare in maniera sostenibile il potenziale di legno disponibile

Sfida

L'utilizzazione della risorsa rinnovabile legno migliora il bilancio di CO2 della Svizzera (attraverso l'immagazzinamento di carbonio nel legname da costruzione, la sostituzione di vettori energetici fossili e materiali non rinnovabili) consente di mantenere posti di lavoro nelle regioni periferiche del Paese e contribuisce all'interno dei cicli economici locali a preservare l'ambiente. Può inoltre creare un effetto sinergetico con la politica affinché si possa promuovere la biodiversità e può fornire un importante contributo all'economia ecologica (economia verde). Questo potenziale7 non è però sfruttato del tutto poiché sono ormai decenni che si usa meno legno di quanto ne cresce (in particolare nei boschi privati e in quelli montani). Comparata all'Europa, la Svizzera ha una delle maggiori provvigioni di legname.

Obiettivo

In considerazione delle condizioni stazionali e della sostenibilità, in Svizzera è utilizzato tutto il potenziale di legno.

Orientamenti strategici

­ Mettere a disposizione delle basi decisionali per i gestori del bosco per una gestione ottimale al fine di massimizzare la raccolta (p. es. illustrare i potenziali di sfruttamento).

­ Assicurare l'accesso alle risorse di legname.

­ Individuare nuove tecniche di lavorazione e strategie di commercializzazione del legno di latifoglie.

­ Promuovere l'aumento della domanda di legno tra l'altro tramite l'informazione e la sensibilizzazione della popolazione e dei consumatori finali istituzionali (cfr. la Politica della risorsa legno, UFAM, 2008).

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Potenziale di utilizzo del legno nel bosco svizzero ­ Analisi di scenari di utilizzo e di sviluppo della crescita del bosco ­ riassunto (UFAM, 2011), disponibile in tedesco e francese.

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Effetti

4.2

Una misura importante per garantire l'accesso alla risorsa legno è il mantenimento degli allacciamenti forestali di base e un loro adeguamento alle tecniche esistenti anche al di fuori del bosco di protezione. Se tale misura dovesse essere nuovamente finanziata da parte della Confederazione, sarebbe necessario adeguare l'articolo 38a della legge del 4 ottobre 1991 sulle foreste (LFo; RS 921.0). Sarebbero da prevedere finanziamenti supplementari dell'ordine di 6 milioni di franchi l'anno (a partire dal 2016).

Contribuire con il bosco e l'utilizzazione del legno a ridurre al minimo l'impatto dei cambiamenti climatici

Sfida

Il mandato costituzionale di cui all'articolo 77 della Costituzione obbliga la Confederazione a provvedere affinché in Svizzera i boschi possano adempiere le loro funzioni protettive, economiche e ricreative. Nel quadro dei cambiamenti climatici, questo mandato assume un nuovo significato. Oltre alle sfide dettate oggi e a medio termine dalla gestione del bosco, la Confederazione deve porsi la domanda di come l'esistenza dell'ecosistema forestale e delle sue prestazioni potrà essere garantita anche fra cento anni. I cambiamenti climatici hanno infatti un elevato impatto sia sul bosco che sui suoi prodotti e le sue prestazioni. Quale pozzo di carbonio, il bosco contribuisce a limitare l'impatto dei cambiamenti climatici. L'utilizzazione del legno consente di sostituire l'energia fossile, dato che il legname da costruzione fissa il carbonio. D'altra parte, i cambiamenti climatici influenzano notevolmente l'ecosistema forestale (tempeste, siccità, incendi di boschi, calamità biotiche). La velocità dei cambiamenti mette a rischio i processi naturali di adattamento.

Obiettivo

Per limitare l'impatto dei cambiamenti climatici, la gestione del bosco e l'utilizzazione del legno (sostituzione) contribuiscono alla massima riduzione possibile del CO2 (riduzione). Il bosco svizzero mantiene un ecosistema dinamico e continua a fornire le sue prestazioni richieste dalla società anche nel caso di condizioni climatiche mutate (adattamento).

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Orientamenti strategici

­ Chiarire gli effetti dei cambiamenti climatici (tempeste, siccità ecc.) sul bosco ed esaminare i metodi selvicolturali.

­ Aumentare la resistenza del bosco giovane (popolamenti stabili con specie adatte alla stazione) e adeguamento mirato dei popolamenti esistenti (rigenerazione insufficiente o inadeguata, popolamenti instabili, stazioni sensibili al clima ecc.).

­ Sostenere le misure di protezione, di riparazione e di rimboschimento in caso di incidente o danni.

­ Intensificare l'utilizzazione del legno come contributo alle tecnologie pulite.

Effetti

Le basi giuridiche esistenti sono in linea di principio sufficienti.

Se le misure di protezione e di riparazione dei danni alle foreste devono essere finanziate anche al di fuori del bosco di protezione, sarebbe necessario adeguare la legge del 4 ottobre 1991 sulle foreste (LFo; RS 921.0) (cfr. anche n. 4.8.). I finanziamenti supplementari previsti (all'interno e al di fuori del bosco di protezione) sarebbero dell'ordine di 20 milioni di franchi (dal 2016).

4.3

Garantire la funzione protettiva del bosco

Sfida

Il bosco di protezione non protegge soltanto le strade, le ferrovie o gli edifici a valle, bensì esercita un'influenza che va ben oltre il suo raggio locale e tocca intere regioni. A volte può influenzare anche l'intera Svizzera (p. es. nel caso d'interruzione di vie di comunicazione). È di gran lunga più conveniente curare i boschi di protezione che costruire opere di protezione. Tuttavia, oggi gli effetti protettivi sono messi in pericolo da diverse cause (cure arretrate, mancanza di rigenerazione). La protezione della popolazione è un servizio sociale del bosco d'importanza nazionale e richiede un impegno particolare della Confederazione in collaborazione con i Cantoni.

Obiettivo

Le prestazioni che il bosco di protezione fornisce alla popolazione e alle sue infrastrutture (abitati, ferrovia, strade ecc.)

sono garantite in modo duraturo ed equiparabile in tutta la Svizzera.

Orientamenti strategici

­ Delimitare, nella pianificazione, i boschi di protezione secondo il piano nazionale elaborato dalla Confederazione, d'intesa con i Cantoni (SilvaProtect-CH).

­ Stipulare con i Cantoni accordi programmatici pluriennali conformemente alla NPC nell'ambito del bosco di protezione.

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Effetti

4.4 Sfida

Le basi giuridiche esistenti sono sufficienti. L'eventuale necessità di finanziamenti supplementari è inserita nello obiettivo relativo ai cambiamenti climatici. Negli ultimi anni, la Confederazione ha stanziato mediamente 60 milioni di franchi l'anno per il bosco di protezione.

Preservare e migliorare in maniera mirata la biodiversità Grazie alle differenze climatiche e geologiche, in Svizzera i boschi offrono un'ampia biodiversità: si distinguono infatti oltre cento associazioni forestali naturali. I boschi rivestono una particolare importanza per la tutela della biodiversità: il 60 per cento circa delle oltre 50 000 specie di piante, animali, funghi e batteri presenti nel nostro Paese, dipende in qualche modo dall'habitat forestale. Negli ultimi decenni la qualità ecologica dei boschi è migliorata. Paragonata a quella di altri ecosistemi risulta piuttosto elevata. Diversi indicatori della qualità dell'habitat all'interno dei nostri boschi mostrano una tendenza leggermente positiva: la diversità di strutture aumenta, la rigenerazioneavviene prevalentemente in maniera naturale e la quota di legno morto è cresciuta.

Nonostante le sue buone condizioni, nel bosco manca quella necessaria diversità di habitat che a lungo termine può garantire la conservazione della flora e della fauna autoctona. Per esempio le quote auspicate di legno morto in molte aree non sono ancora state raggiunte e la distribuzione non è soddisfacente. D'altra parte esistono molte foreste con provvigioni alte e in uno stato microclimatico fresco e ombroso, dunque meno propizie alle specie che amano la luce e il caldo.

Obiettivo

Il bosco inteso come ecosistema seminaturale e le specie che lo popolano rimangono preservati. Dove sussistono dei deficit, la biodiversità è migliorata.

Orientamenti strategici

­ Praticare una gestione naturalistica in base ai requisiti giuridici cui deve rispondere la selvicoltura naturalistica su tutta la superficie boschiva gestita.

­ Stipulare accordi programmatici con i Cantoni per la delimitazione delle superfici di protezione (10 % di riserve forestali entro il 2030 conformemente all'accordo con i Cantoni) e la rivalutazione degli habitat prioritari (le cosiddette superfici di promozione; margini del bosco, pascoli alberati ecc.).

­ Definire obiettivi regionali per la biodiversità e sviluppare un sistema di finanziamento per indennizzare le prestazioni dei gestori dei boschi finalizzate al raggiungimento degli obiettivi.

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Effetti

Per sancire gli obiettivi regionali sulla biodiversità è necessario adeguare l'articolo 38 della legge del 4 ottobre 1991 sulle foreste (LFo; RS 921.0). Al contempo, devono essere iscritti nell'ordinanza del 30 novembre 1992 sulle foreste (OFo; RS 921.01) i principi relativi ai requisiti che la selvicoltura naturalistica deve soddisfare. In questo ambito, negli ultimi anni sono stati investiti circa 10 milioni di franchi l'anno per la delimitazione di superfici di protezione (riserve forestali) e per la cura delle superfici di promozione. Per raggiungere gli obiettivi definiti con i Cantoni per le riserve forestali e rendere più efficace l'ampliamento delle superfici di promozione, sono necessari ulteriori finanziamenti pari a 28 milioni di franchi l'anno (aumento delle risorse a tappe il prima possibile). Per il finanziamento degli obiettivi regionali per la biodiversità (legno vecchio/morto) bisogna considerare un fabbisogno supplementare di 3 milioni di franchi l'anno. La decisione in merito a un ulteriore finanziamento deve essere adottata tenendo conto di una visione integrale di tutti gli obiettivi della biodiversità (nel quadro della relativa strategia).

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4.5

Mantenere la superficie forestale

Sfida

Nelle zone utilizzate in modo intensivo (in particolare sull'Altipiano e nei centri alpini), gli insediamenti e le infrastrutture esercitano grandi pressioni sull'area forestale. Oggi riscontriamo situazioni in cui le aree edificate sono a diretto contatto con il bosco e un loro ulteriore aumento andrebbe a scapito dell'area forestale. D'altra parte, il bosco si sta espandendo nelle regioni di montagna soprattutto a causa dell'abbandono delle attività agricole. Questo comporta da un lato la perdita di terreni coltivi preziosi dal punto di vista ecologico, dall'altro è però possibile migliorare altre funzioni quali la protezione contro i pericoli naturali. Questi sviluppi contrastanti tra loro sfociano in conflitti di vario tipo (biodiversità, pianificazione del territorio, agricoltura ecc.).

Obiettivo

Il bosco conserva in linea di principio la sua distribuzione spaziale nel territorio e la sua superficie non cala. L'ulteriore evoluzione della superficie forestale è coordinata con la diversità paesaggistica (inclusa l'interconnessione) e l'auspicato sviluppo territoriale (incluse le aree agricole privilegiate).

Orientamenti strategici

­ Mantenere il divieto di dissodamento con la possibilità di deroghe.

­ Sfruttare il margine di discrezionalità per le deroghe al divieto di dissodamento.

­ Consentire di rinunciare al compenso in natura o al rimboschimento compensativo in determinati casi (p. es. per salvaguardare le aree agricole privilegiate o rivitalizzare le acque).

­ Possibilità di delimitare i margini statici della foresta rispetto allo spazio aperto, tenendo conto della pianificazione principale (in particolare del piano direttore).

Effetti

Sono previsti adeguamenti della legge del 4 ottobre 1991 sulle foreste (LFo; RS 921.0) che verranno elaborati nel quadro dell'iniziativa parlamentare «Flessibilizzazione della politica in materia di superficie boschiva» (09.474). Altri adeguamenti (p. es. una migliore interconnessione di bosco e biotopi nello spazio aperto) sono analizzati nel quadro della prevista revisione della LPT.

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4.6

Migliorare la capacità produttiva dell'economia forestale

Sfida

La pressione dei prezzi conseguente alla ristrettezza delle risorse finanziarie pubbliche e la problematica legata ai prezzi altalenanti del legname impongono importanti cambiamenti organizzativi.

L'economia forestale, caratterizzata da piccole strutture di proprietà e di gestione, ha finora esitato a reagire a questo nuovo quadro esterno. I cambiamenti che si renderebbero necessari sono frenati dalla volontà di preservare le tradizioni e dalla mancanza di spirito d'iniziativa. Tuttavia, per soddisfare le numerose prestazioni attese dall'economia (p. es. la produzione di legname) e dalla società (p. es. il bosco di protezione, la biodiversità e lo svago) nonché per sopravvivere sui mercati del legname, è indispensabile avere aziende e imprese forestali con un rendimento elevato.

Obiettivo

Migliorare la capacità produttiva dell'economia forestale svizzera, le strutture aziendali e le collaborazioni tra proprietari. Compensare i maggiori costi del gestore per la realizzazione delle auspicate prestazioni e i minori ricavi.

Orientamenti strategici

­ Stipulare accordi programmatici con i Cantoni per ottimizzare le unità di gestione e migliorare la logistica del legno.

­ Elaborare delle basi e creare le condizioni quadro per la valorizzazione delle prestazioni del bosco da parte dei proprietari (p. es. per lo svago, l'acqua potabile, le prestazioni come pozzo di carbonio).

Effetti

Per consentire la valorizzazione delle prestazioni del bosco da parte dei proprietari è necessario verificare ed eventualmente creare le basi giuridiche e le condizioni quadro finanziarie.

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4.7

Proteggere i suoli forestali, l'acqua potabile e la vitalità degli alberi

Sfida

Il bosco filtra l'aria dalle sostanze nocive, il che però compromette la vitalità degli alberi e conduce all'acidificazione del suolo.

Ciò indebolisce il bosco, lo rende suscettibile allo stress e mette in pericolo per esempio la qualità dell'acqua che s'infiltra nel suolo forestale e che costituisce il 40 per cento di tutta l'acqua potabile. Il raggiungimento degli obiettivi dipende in ampia misura da altri settori (p. es. immissioni di azoto dovute all'agricoltura e al traffico). L'immissione di sostanze sottostà a regolamentazioni nazionali e internazionali. La protezione del suolo è dunque un compito prevalentemente nazionale.

Obiettivo

I suoli forestali, l'acqua potabile e la vitalità degli alberi non sono messi in pericolo né dall'immissione di sostanze, né da una gestione poco consona, né da agenti fisici.

Orientamenti strategici

­ Perseguire approcci intersettoriali (p. es. riduzione delle immissioni di azoto dovute al traffico e all'agricoltura).

­ Sancire delle prescrizioni per quanto riguarda la transitabilità del suolo boschivo tra i requisiti giuridici ai quali deve rispondere la selvicoltura naturalistica (cfr. n. 4.5).

­ Mantenere e migliorare il bilancio dei nutrienti verificando le conseguenze dell'asportazione di sostanze (p. es. raccolta di alberi interi) e misure per la compensazione della perdita di nutrienti (p. es. cenere di legna).

Effetti

In base alle attuali conoscenze, le basi giuridiche esistenti sono sufficienti e non è prevista la necessità di finanziamenti supplementari.

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4.8

Proteggere il bosco dagli organismi nocivi

Sfida

I pericoli biotici aumentano soprattutto a causa del commercio internazionale in costante crescita, della mobilità globale e dei cambiamenti climatici. Questi sviluppi sono destinati ad accentuarsi e il bosco non ne sarà immune. I danni dovuti a organismi nocivi possono mettere in pericolo le prestazioni del bosco.

Obiettivo

Il bosco è protetto dall'introduzione di organismi nocivi particolarmente pericolosi. Le prestazioni del bosco restano intatte malgrado l'attacco e la diffusione di organismi nocivi.

Orientamenti strategici

­ Identificare e colmare le lacune nella prevenzione e nella lotta contro i pericoli biotici; elaborare un efficace piano di gestione delle emergenze, comprese le infrastrutture necessarie a questo scopo (p. es. laboratorio).

­ Estendere le misure di prevenzione, riparazione e rimboschimento in caso di incidente o di danni anche al di fuori del bosco di protezione.

Effetti

Se le misure di prevenzione e di riparazione dei danni alle foreste dovessero essere finanziate anche al di fuori del bosco di protezione, sarebbe necessario adeguare la legge del 4 ottobre 1991 sulle foreste (LFo; RS 921.0).

Sono da prevedere finanziamenti supplementari pari a 4 milioni (2 mio. da subito, 2 mio. dal 2016). Nel caso di un evento di portata nazionale si dovrebbe poter decidere rapidamente in merito alla concessione di crediti speciali.

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4.9

Garantire l'equilibrio bosco-selvaggina

Sfida

Per garantire la rigenerazione naturale dei boschi sono indispensabili una caccia conforme alle conoscenze in materia di biologia della fauna selvatica e una gestione del bosco e delle aree aperte marginali adeguata agli animali selvatici. La fauna selvatica può essere influenzata sia dalle attività del tempo libero che si praticano nello spazio vitale della fauna selvatica (sci escursionismo, racchette da neve ecc.) che dalla presenza di predatori.

Obiettivo

Il bosco offre agli animali selvatici abbastanza spazio vitale e tranquillità. La fauna selvatica si è adattata ai suoi spazi vitali e la distribuzione per età e sesso è naturale. La presenza degli ungulati non compromette la rigenerazione dei boschi con alberi adatti alla stazione.

Orientamenti strategici

­ Concedere aiuti finanziari per l'elaborazione e l'attuazione di piani di gestione del bosco e della fauna selvatica nel quadro degli accordi programmatici concernenti il bosco di protezione e l'economia forestale stipulati con i Cantoni.

­ Fornire indicazioni sui contenuti per i Cantoni al fine di garantire la rigenerazione forestale naturale e mettere a disposizione le apposite basi tecniche.

­ Delimitare le zone di tranquillità per gli animali selvatici.

Effetti

Non sono necessari adeguamenti a livello legislativo e non sono necessari finanziamenti supplementari.

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4.10 Sfida

Le attività del tempo libero e di svago non danneggiano il bosco Negli ultimi anni, il bosco viene sempre più utilizzato come spazio per il tempo libero e lo svago. L'attuale Inventario forestale nazionale (IFN3) assegna al 10 per cento della superficie boschiva una funzione di svago8. Questa utilizzazione del bosco non è tuttavia sempre senza conseguenze negative ed entra talvolta in conflitto con altri tipi di utilizzazione (raccolta di legname, biodiversità ecc.). In casi estremi può perfino mettere a rischio la conservazione del bosco. Sullo stato e l'evoluzione nell'ambito dell'utilizzazione del bosco per attività del tempo libero e di svago sussistono deficit sul piano informativo.

Dato il diritto di libero accesso al bosco, misure supplementari a favore della biodiversità, in particolare la formazione di una maggiore quantità di legno vecchio e morto, possono sollevare questioni relative ai rischi di responsabilità dei proprietari di bosco.

Obiettivo

Nei boschi svizzeri le attività del tempo libero sono esercitate con rispetto. Gli utenti sono soddisfatti dell'offerta.

Orientamenti strategici

­ Informare e sensibilizzare la popolazione sull'importanza del bosco come ecosistema.

­ Creare basi e condizioni quadro per la valorizzazione delle prestazioni del bosco da parte dei proprietari di bosco (cfr. n. 4.6).

­ Elaborare una «strategia triple win del bosco come luogo di svago» che crea vantaggi per tutte le dimensioni della sostenibilità.

­ Delimitare zone di tranquillità per la fauna selvatica.

­ Chiarire le questioni giuridiche al fine di aumentare la certezza del diritto per i proprietari di bosco (in particolare la responsabilità).

Effetti

Si rende necessario un adeguamento di alcuni punti dell'ordinanza del 29 febbraio 1988 sulla caccia (OCP; RS 922.01).

Occorre verificare se è necessario un adeguamento sul piano giuridico per quanto riguarda i rischi di responsabilità dei proprietari di bosco nel caso di pericoli tipici legati al bosco (p. es.

lasciare nel bosco legno vecchio o morto). Per garantire il coordinamento fra l'utilizzazione del bosco come spazio per il tempo libero e lo svago e gli altri aspetti territoriali a livello più generale (piano direttore) è necessario adattare la legge del 22 giugno 1979 sulla pianificazione del territorio (LPT; RS 700) nel quadro della seconda tappa della revisione della stessa. Non sono necessari finanziamenti supplementari.

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Sulla base delle risposte fornite dal servizio forestale locale e delle basi pianificatorie esistenti.

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4.11

Formazione, ricerca e trasferimento di conoscenze

Sfida

Il sistema formativo deve essere continuamente adattato alle nuove sfide e deve assicurare la disponibilità di un numero sufficiente di specialisti altamente qualificati a tutti i livelli. Al centro si situano il rilevamento precoce sistematico, l'osservazione dell'ambiente, la ricerca applicata, il continuo aggiornamento delle competenze di base in ambito forestale, l'intensificazione dei contatti tra mondo della ricerca, della formazione e della prassi, il continuo trasferimento di conoscenze, la formazione continua e lo scambio d'informazioni (p. es. negli ambiti sicurezza e condizioni di lavoro) nonché varie misure nell'ambito delle pubbliche relazioni (compresa la pedagogia forestale).

Obiettivo

Il sistema formativo garantisce in ogni momento elevate competenze professionali e dirigenziali del personale che lavora nel bosco e per il bosco. La ricerca sviluppa basi scientifiche e metodologie mirate alla soluzione di problemi.

Orientamenti strategici

­ Riunire gli attori della formazione, della ricerca e della pratica in campo forestale per garantire a lungo termine una formazione di alto livello nelle scuole universitarie e nella formazione professionale.

­ Assicurare la formazione e il perfezionamento degli specialisti che operano in ambito forestale.

­ Migliorare il trasferimento di conoscenze e lo scambio di informazioni tra la ricerca e la pratica.

­ Garantire la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute dei lavoratori forestali e sensibilizzarli sui pericoli.

­ Rafforzare la consapevolezza dell'importanza del bosco e della sua gestione sostenibile.

­ Individuare gli ambiti in cui è necessario fare ricerca e comunicarli al mondo scientifico.

Effetti

Per tener conto degli sviluppi nella pratica sono necessari adeguamenti della legge del 4 ottobre 1991 sulle foreste (art. 21, 29, 39 e 51 LFo; RS 921.0). Non si prevede la necessità di finanziamenti di rilievo.

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4.12

Altri orientamenti strategici

Alcuni orientamenti strategici servono per raggiungere gli obiettivi posti per diversi ambiti e non possono essere associati in maniera chiara a un determinato obiettivo.

Vengono quindi presentati nel presente numero e si basano sull'obiettivo prioritario di gestire il bosco svizzero in modo che possa adempiere alle sue funzioni in maniera duratura ed equivalente.

Orientamenti strategici

­ Osservare periodicamente il bosco [Inventario forestale nazionale (IFN) ecc.] come parte essenziale dell'osservazione dell'ambiente e monitorare l'economia forestale (Statistica forestale, Rete pilota di aziende forestali ecc.).

­ Promuovere mediante accordi programmatici con i Cantoni la pianificazione forestale interaziendale [compensazione degli interessi che entrano in campo in relazione alle diverse prestazioni del bosco (p. es. bosco di protezione vs. riserve forestali), risoluzione di conflitti, sostenibilità ecc.].

­ Rafforzare i partenariati intersettoriali e creare sinergie con altri ambiti politici ed economici (a livello nazionale e internazionale).

­ Partecipare allo scambio internazionale e a processi internazionali (p. es. negoziati sul clima, negoziati per una convenzione europea sulle foreste).

­ Creare fiducia e consenso, attraverso l'informazione e il dialogo, sia all'interno del settore forestale e dell'economia del legno che tra la popolazione.

Effetti

Le basi giuridiche esistenti sono sufficienti e non sono necessari finanziamenti supplementari.

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Attuazione

Senza sminuire l'importanza degli altri obiettivi, è comunque necessario concentrarsi sui settori che rappresenteranno le principali sfide per il futuro e su cui la Confederazione pone l'accento. Dalle attuali valutazioni tali sfide sono lo sfruttamento del potenziale di utilizzazione sostenibile del legno (n. 4.1), i cambiamenti climatici (n. 4.2), la funzione protettiva del bosco (n. 4.3), la biodiversità (n. 4.4) e la superficie forestale (n. 4.5).

Gli obiettivi fino al 2020 devono essere avviati in due fasi di applicazione. Tutte le misure vengono concretizzate in un piano di misure con il coinvolgimento degli attori più importanti incaricati dell'attuazione.

Con l'approvazione della Politica forestale 2020, il Consiglio federale incarica il DATEC (UFAM) di predisporre, laddove necessario, le modifiche legislative e illustrare il finanziamento del maggiore fabbisogno. I risultati di tali attività devono essere sottoposti per decisione al Consiglio federale sotto forma di documento interlocutorio. Si profila la necessità di modificare in alcuni punti la legge del 4 ottobre 1991 sulle foreste (LFo; RS 921.0).

7769

Nel 2011, la Confederazione investirà probabilmente circa 94 milioni nel bosco. La Politica forestale 2020 deve assicurare un impiego ottimale dei finanziamenti anche in futuro.

Fino al 2016 non si prevedono oneri finanziari supplementari per la Confederazione, ad eccezione del settore della biodiversità del bosco e degli organismi nocivi. Gli oneri finanziari supplementari nell'ambito della biodiversità devono essere controllati nel quadro del finanziamento dell'intera strategia per la biodiversità svizzera.

Negli altri settori è necessario procedere innanzitutto a modifiche di legge oppure attendere i risultati delle ricerche (p. es. il programma Bosco e cambiamenti climatici). Secondo una stima, gli oneri finanziari supplementari per la Confederazione ammonterebbero complessivamente a circa 60 milioni.

Il fabbisogno finanziario supplementare riguarda nella stessa misura anche i Cantoni (compito congiunto). I Cantoni sono in linea di principio disposti, in accordo con la Confederazione, ad aumentare per i prossimi anni le loro risorse a favore degli obiettivi prioritari. La Conferenza dei direttori dei dipartimenti forestali cantonali ha già consegnato il 5 maggio 2011 in presenza della Consigliera federale Doris Leuthard una dichiarazione d'intenti in tal senso.

7770

Allegato

Elenco degli indicatori e dei valori auspicati relativi agli obiettivi della politica forestale 2020 (F: fonte dei dati disponibili per la misurazione da effettuare in un secondo tempo del raggiungimento degli obiettivi) Obiettivo

Indicatore

Valore auspicato

Sfruttare in maniera sostenibile il potenziale di legno disponibile (n. 4.1)

Quantità totale di legno raccolto nei boschi svizzeri allo scopo di produrre materiale o energia (metri cubi l'anno) F: Statistica forestale (stima)

8,2 milioni di metri cubi l'anno (legname raccolto, vale a dire la massa venduta secondo la statistica forestale con l'aggiunta delle parti statisticamente non contemplate, p. es. la soprammisura, la corteccia, piccoli quantitativi del bosco privato) A lungo termine è auspicata un'approssimazione al potenziale utilizzabile in modo sostenibile (Valore auspicato secondo il progetto potenziale di legno utilizzabile; in preparazione [inclusa la distinzione tra legno di conifere e di latifoglie])

Domanda di prodotti legnosi utilizzati come materiale (corrisponde alla politica della risorsa legno) F: UFAM, UST (cfr. politica della risorsa legno)

Incremento del consumo pro capite di legname segato e altri prodotti del legno del 20 per cento entro il 2015 (rispetto al 2008)

Bilancio del CO2 della biomassa viva e morta nel bosco, compreso il suolo F: UFAM (inventario dei gas serra)

A lungo termine il bilancio di CO2 sarà equilibrato grazie alla funzione di pozzo di carbonio del bosco, all'utilizzazione e alla sostituzione del legname

Prelievo di CO2 dovuto all'utilizzazione del legname (metri cubi l'anno) F: Statistica forestale

Sfruttamento dell'accrescimento (valore finale in elaborazione)

Effetto sostitutivo dovuto all'uso di tutto il legno F: calcoli interni dell'UFAM (2009)

L'effetto sostitutivo è incrementato di 1,2 milioni di tonnellate di CO2 l'anno (rispetto al 1990)

Superfici forestali con una composizione delle specie o una struttura sensibili al clima F: Inventario forestale nazionale (IFN)

La superficie di popolamenti sensibili al clima (secondo l'IFN3 oggi pari a 50 000 ha) diminuisce del 25 per cento (popolamenti di pianura con percentuale di conifere del 90 % o più)

Cambiamenti climatici (mitigazione, n. 4.2)

Cambiamenti climatici (adattamento, n. 4.2)

7771

Obiettivo

Indicatore

Valore auspicato

Sono considerati i risultati del programma di ricerca Bosco ­ Cambiamenti climatici La superficie di boschi di protezione critici diminuisce del 25 per cento entro il 2040 (secondo l'IFN3 i boschi di protezione con stabilità critica o poco rigenerati sono pari a 68 000 ha) Superfici con bosco misto F: Inventario forestale nazionale (IFN)

Garantire la funzione protettiva del bosco (n. 4.3)

7772

La superficie con bosco misto aumenta del 10 per cento (base IFN3) Valore da verificare con l'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL)

Decessi evitabili 0 (ridotto al minimo) F: statistica dei danni WSL (in futuro catasto degli eventi StorMe) Danni evitati F: analisi degli eventi UFAM (dopo eventi importanti)

Il valore finale può essere formulato solo nel 2011

Percentuale di bosco di protezione che soddisfa i criteri NaiS (Continuità nel bosco di protezione) F: Inventario forestale nazionale (modulo bosco di protezione)

70 per cento

Percentuale di Comuni/Regioni/Cantoni dotati di piani di manutenzione per le opere di premunizione (pianificazione forestale per il bosco di protezione) F: Inventario forestale nazionale (rilevamento pianificazione forestale)

100 per cento

Ettari di bosco di protezione gestiti e curati F: Controlling NPC

Annualmente 3 per cento della superficie totale di bosco di protezione (delimitazione secondo criteri armonizzati)

Osservanza dei requisiti minimi nell'ambito del programma NPC Bosco di protezione (metodo NaiS) F: Controlling NPC (controlli a campione)

Osservato nel 100 per cento dei controlli a campione

Obiettivo

Indicatore

Valore auspicato

Preservare e migliorare in maniera mirata la biodiversità (n. 4.4)

Diversità specifica di piante, animali e funghi nel bosco F: monitoraggio della biodiversità in Svizzera, Inventario forestale nazionale (IFN)

Nessuna riduzione rispetto al 2007 Incremento delle specie divenute rare

Zone di protezione (a lungo termine, vale a dire riserve forestali assicurate per almeno 50 anni e isole permanenti di legno morto) F: Banca dati delle riserve forestali (in elaborazione, disponibile dalla fine del 2010); Controlling NPC

Minimo 8 per cento della superficie forestale (entro il 2030 minimo 10 %) Minimo 15 grandi riserve forestali (> 500 ha)

Superfici di promozione al di fuori delle zone di protezione (p. es. margine del bosco, promozione delle specie, selve, pascoli alberati ecc.)

F: Controlling NPC

10 000 ettari

Superfici di bosco gestite secondo i principi della selvicoltura naturalistica e in base a requisiti che la selvicoltura naturalistica deve soddisfare per legge F: Inventario forestale nazionale (IFN), indagine presso i Cantoni

100 per cento della superficie gestita (inclusi gli interventi)

Volume di legno morto in piedi e a terra (secondo l'IFN3, soglia di cavallettamento: diametro 12 cm) F: Inventario forestale nazionale (IFN)

Giura, Altipiano, Sud delle Alpi: 20 metri cubi per ettaro Prealpi, Alpi: 25 metri cubi per ettaro

Cambiamento della superficie forestale in ettari (Inventario forestale nazionale) F: Inventario forestale nazionale (IFN)

Minimo: superficie secondo l'IFN 3

Superficie adibita a pascoli alberati, selve, pascoli in bosco F: Inventario forestale nazionale (IFN)

Nessuna riduzione (secondo l'IFN 3)

Mantenere la superficie forestale (n. 4.5)

Corrisponde al 100 per cento Lo sviluppo della superficie forestale e l'interconnessione con il paesaggio corrispondono agli obiettivi dello sviluppo territoriale (secondo i piani direttori, i piani di sviluppo territoriale e paesaggistico, gli altri piani rilevanti per il territorio).

F: sondaggio separato presso i Cantoni

7773

Obiettivo

Indicatore

Valore auspicato

Migliorare la capacità produttiva dell'economia forestale (n. 4.6)

Risultato per azienda forestale F: Statistica forestale, Rete pilota di aziende forestali (TBN)

Il 90 per cento delle aziende realizza un utile

Costi della raccolta del legname per metro cubo F: Rete pilota di aziende forestali (TBN)

Margine di contribuzione positivo

Prestazioni del bosco esclusa la produzione legnosa (p. es. incl. certificati CO2) F: Rete pilota di aziende forestali (TBN)

Margine di contribuzione positivo

Margini di contribuzione delle attività delle aziende forestali pubbliche F: Rete pilota di aziende forestali (TBN)

Margine di contribuzione positivo per tutte le attività (comprese le attività di svago)

Creazione di valore aggiunto / F: Contabilità aziendale forestale

Da sviluppare

Immissione di azoto F: rapporti dell'Istituto per la fitobiologia applicata (IAP); immissione e deposizione di azoto secondo la Rete nazionale d'osservazione degli inquinanti atmosferici (NABEL); ricerche a lungo termine su ecosistemi forestali (LWF)

Massimo 20 chilogrammi di azoto per ettaro l'anno

Acidificazione del suolo: (parametro critico per BC/Al*, pH e saturazione delle basi) F: Rapporti dell'Istituto per la fitobiologia applicata (IAP); ricerche a lungo termine su ecosistemi forestali (LWF)

Secondo analisi regionali, il 20 per cento delle superfici con gravi ferite, mostra nella zona radicale principale una tendenza al miglioramento rispetto al 2000. Tale miglioramento è significativo sulle superfici d'osservazione permanenti LWF e cantonali

Superamento dei livelli critici per l'ozono F: Rete nazionale d'osservazione degli inquinanti atmosferici (NABEL)

Meno 20 per cento rispetto al 2000

Carreggiate fuori dalle piste d'esbosco o dalle piste forestali F: Inventario forestale nazionale (IFN)

Percentuale di carreggiate fuori dalle piste d'esbosco e dalle piste forestali inferiore al 20 per cento (IFN 3: 24 %)

Proteggere i suoli forestali, l'acqua potabile e la vitalità degli alberi (n. 4.7)

* BC/Al: rapporto nella soluzione del suolo tra cationi basici (calcio, magnesio, potassio) e alluminio

7774

Obiettivo

Indicatore

Valore auspicato

Proteggere il bosco dagli organismi nocivi (n. 4.8)

Organismi dannosi introdotti e particolarmente pericolosi sulla base dell'ordinanza sulla protezione dei vegetali F: WSL, Servizio fitosanitario federale

0

Valori limite (da definire per specie invasive e organismi dannosi in generale [protezione della foresta]).

F: monitoraggio (Input WSL), in allestimento

Non superati a medio termine

In caso di danni, misure di lotta attuate con successo F: Rilevamento separato presso i Cantoni

80 per cento dei boschi con valori limite superati

Superficie forestale con rigenerazione sufficiente delle principali specie arboree F: Inventario forestale nazionale (IFN)

75 per cento della superficie forestale in ogni Cantone

Distribuzione per età e per sesso dei capi abbattuti F: Statistica federale della caccia

La ripartizione per età e per sesso è conforme agli obiettivi (per areale della fauna selvatica, cfr. Manuale NPC)

Diversità strutturale dei boschi F: Inventario forestale nazionale (IFN)

Aumento

Esistenza di piani cantonali di gestione del bosco e della fauna selvatica F: Aiuto all'esecuzione

Tutti i Cantoni che ne necessitano

Soddisfazione degli utenti del bosco (quantità e qualità dell'offerta) F: Monitoraggio socioculturale del bosco (WaMos)

L'utilizzazione del bosco per attività del tempo libero e svago è costante. Aumento della soddisfazione

Quantità e qualità delle installazioni per lo svago/ dotazione di elementi naturali F: Inventario forestale nazionale (IFN)/modello di svago di prossimità

Dotazione naturale di miglior qualità e installazioni per lo svago presenti a sufficienza

Garantire l'equilibrio bosco-selvaggina (n. 4.9)

Le attività del tempo libero e di svago non danneggiano il bosco (n. 4.10)

7775

Obiettivo

Formazione, ricerca e trasferimento di conoscenze (n. 4.11)

7776

Indicatore

Valore auspicato

Numero di conflitti nell'ambito del «tempo libero nel bosco» F: Monitoraggio socioculturale del bosco (WaMos)/Argus WVS, rassegna stampa UFAM (valutazione qualitativa)

Meno conflitti possibile ( numero di presenze nei media/ anno)

Superficie dei boschi di svago: ­ boschi con particolare funzione di svago ­ boschi attualmente importanti per lo svago di prossimità F: piani di sviluppo del bosco (WEP), Inventario forestale nazionale (IFN)

Considerazione sulla base delle pianificazioni regionali

Conformità dei profili di formazione con le esigenze Nessuno scostamento fondamentale tra i profili di formazione dei datori di lavoro e le esigenze F: Rilevamento separato (risposte dei Cantoni e delle associazioni professionali e settoriali) Quota di professionisti del bosco che frequentano regolarmente una formazione continua (formazione continua orientata alla professione) F: Annuario Bosco e legno, rilevamento separato (Centri di formazione bosco, codoc)

Almeno 80 per cento

Numero di decessi durante i lavori forestali, con particolare attenzione ai lavori professionali rimunerati F: Annuario Bosco e legno, valutazioni della Suva

Riduzione

La ricerca identifica e tratta problematiche importanti F: Rilevamento separato (in modo quantitativo attraverso sondaggi tra esperti)

100 per cento

Dialogo istituzionalizzato e regolare tra ricerca, insegnamento e pratica F: Rapporto della Commissione federale per la formazione forestale (CFFF)

Si svolge regolarmente con soddisfazione di tutti gli interessati