11.020 Messaggio concernente la promozione della cultura negli anni 2012­2015 (Messaggio sulla cultura) del 23 febbraio 2011

Onorevoli presidenti e consiglieri, con il presente messaggio vi sottoponiamo, per approvazione, i disegni dei seguenti decreti federali: A

Decreto federale che stanzia un credito quadro nell'ambito della protezione del patrimonio culturale e dei monumenti storici negli anni 2012­2015

B

Decreto federale che stabilisce un limite di spesa nell'ambito del trasferimento dei beni culturali negli anni 2012­2015

C

Decreto federale che stabilisce un limite di spesa nell'ambito del cinema negli anni 2012­2015

D

Decreto federale che stabilisce un limite di spesa nell'ambito delle lingue e della comprensione negli anni 2012­2015

E

Decreto federale che stabilisce un limite di spesa per aiuti finanziari dell'Ufficio federale della cultura in virtù della legge sulla promozione della cultura negli anni 2012­2015

F

Decreto federale che stabilisce un limite di spesa per Pro Helvetia negli anni 2012­2015

G

Decreto federale che stabilisce un limite di spesa per la Fonoteca Nazionale Svizzera negli anni 2012­2015

H

Decreto federale che stabilisce un limite di spesa per il Museo nazionale svizzero negli anni 2012­2015

Nel contempo vi proponiamo di togliere di ruolo i seguenti interventi parlamentari: 2000

P

2010

M 09.3972

2010-2888

00.3466

Analfabetismo funzionale. Rapporto (N 15.12.00, Widmer) Promuovere gli autori svizzeri di libri (S 16.10.09, CET-S; N 28.9.10)

2701

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

23 febbraio 2011

In nome del Consiglio federale svizzero: La presidente della Confederazione, Micheline Calmy-Rey La cancelliera della Confederazione, Corina Casanova

2702

Compendio Nel presente messaggio, il Consiglio federale formula l'impostazione strategica della politica culturale della Confederazione per il periodo creditizio 2012­2015 e chiede un importo complessivo di 637,9 milioni di franchi per la sua attuazione. I mezzi finanziari richiesti corrispondono pertanto alla dotazione prevista nella pianificazione finanziaria della Confederazione.

Il Consiglio federale si propone di salvaguardare la diversità culturale, migliorare l'accesso alla cultura e integrare nella politica culturale i temi connessi delle tradizioni culturali e della digitalizzazione. Inoltre, intende promuovere gli scambi culturali in Svizzera e con l'estero, rafforzare la cooperazione della Confederazione con i Cantoni, le città e i Comuni, nonché creare condizioni quadro favorevoli alla cultura.

Oltre a questi obiettivi fondamentali della politica culturale della Confederazione, il messaggio definisce priorità programmatiche per le quattro istituzioni culturali della Confederazione: l'Ufficio federale della cultura (UFC), Pro Helvetia, la Biblioteca nazionale svizzera (BN) e il Museo nazionale svizzero (MNS).

Situazione iniziale L'11 dicembre 2009 le Camere federali hanno approvato la legge federale sulla promozione della cultura (legge sulla promozione della cultura, LPCu). Conformemente alla LPCu, l'impostazione finanziaria della promozione culturale della Confederazione avviene mediante un messaggio quadriennale (messaggio sulla cultura).

Il primo messaggio sulla cultura è valido per gli anni 2012­2015. Nel messaggio figurano in linea di principio tutti i crediti della promozione culturale della Confederazione, a prescindere dal fatto che siano disciplinati dalla LPCu stessa o da leggi speciali (p. es. legge sul cinema, legge sulle lingue, ecc.).

Obiettivi fondamentali della politica culturale della Confederazione La politica culturale della Confederazione persegue cinque obiettivi fondamentali: ­

Salvaguardare la diversità culturale: si tratta di un obiettivo centrale della politica culturale della Confederazione. Questo obiettivo fondamentale, che riguarda sia il patrimonio culturale sia la produzione culturale, influisce fortemente sui singoli ambiti di attività delle quattro istituzioni culturali della Confederazione; negli anni 2012­2015 la diversità culturale è inoltre trattata specificamente mediante il tema «Tradizioni viventi»: attraverso diversi progetti l'UFC, Pro Helvetia, la BN e il MNS mettono in evidenza l'importanza delle forme culturali regionali e tradizionali per la vita culturale della Svizzera.

­

Migliorare l'accesso alla cultura: l'accesso alla cultura è un elemento importante d'integrazione sociale e una premessa per la partecipazione alla vita sociale. Il Consiglio federale si propone di agevolare l'accesso a un'offerta culturale variata soprattutto ai bambini e ai giovani. Questo

2703

obiettivo è concretizzato mediante misure dell'UFC nell'ambito della promozione delle lingue, della lettura e della formazione musicale nonché mediante progetti di mediazione artistica di Pro Helvetia. Inoltre, le istituzioni culturali della Confederazione intendono raggiungere meglio soprattutto bambini e giovani mediante il tema «Cultura digitale».

­

Promuovere gli scambi culturali: gli scambi culturali in Svizzera e con l'estero sono determinanti sia per una vita culturale viva sia per la comprensione approfondita della propria cultura e delle altre culture. La promozione degli scambi culturali è concretizzata essenzialmente da Pro Helvetia e dal Dipartimento federale degli affari esteri.

­

Rafforzare la cooperazione: in nessun settore dell'attività culturale la Confederazione detiene una competenza costituzionale esclusiva. Agisce parallelamente e in alcuni ambiti solo sussidiariamente rispetto ai Cantoni. Inoltre una parte preponderante delle spese culturali dei poteri pubblici è a carico dei Cantoni e delle città. In particolare l'aspetto della sussidiarietà esige una stretta cooperazione nell'ambito culturale tra la Confederazione, i Cantoni, le città e i Comuni. In futuro dovrà pertanto essere alimentato un dialogo culturale nazionale tra i vari livelli dello Stato.

­

Creare buone condizioni quadro: negli ultimi anni, l'economia svizzera della cultura e della creatività è cresciuta in misura superiore alla media.

Nel frattempo occupa circa 200 000 addetti e genera il 4,5 per cento del prodotto interno lordo. Mediante buone condizioni quadro, la Confederazione favorisce una vita culturale stimolante e sostiene l'ulteriore crescita dell'economia della cultura e della creatività.

Priorità programmatiche Negli anni 2012­2015, il Consiglio federale prevede le seguenti priorità per l'UFC, Pro Helvetia, la BN e il MNS: ­

UFC: nel quadro della ridefinizione delle competenze, l'UFC aggiorna il suo mansionario. Cede segnatamente a Pro Helvetia i compiti legati alla promozione delle nuove leve e agli scambi culturali (biennali, fiere del libro) e riprende da Pro Helvetia in particolare il finanziamento dell'organizzazione di promozione Swiss Films. Nuove priorità consistono inoltre per l'UFC nella promozione della formazione musicale e nel riposizionamento dei premi assegnati dalla Confederazione (integrazione delle discipline culturali libro, danza, teatro e musica). Importanti novità strutturali riguardano l'aumento del fondo acquisti della Fondazione Gottfried Keller e la sua fusione amministrativa con la Collezione d'arte della Confederazione.

­

Pro Helvetia: in termini programmatici, Pro Helvetia intende principalmente sviluppare la promozione delle nuove leve in tutte le discipline, la divulgazione artistica e la promozione della produzione artistica nelle arti visive (compresa la fotografia). In futuro, si prefigge di selezionare il contributo svizzero alle biennali di arte e architettura e di sostenere la presenza delle case editrici svizzere nelle fiere internazionali del libro. Negli scambi inter-

2704

nazionali, Pro Helvetia si propone di rafforzare le sue relazioni con la Russia e, a medio termine, di inaugurare un ufficio di contatto a Mosca. La LPCu prevede per Pro Helvetia una nuova organizzazione: il consiglio di fondazione è snellito dagli attuali 25 a 9 membri e si concentra su questioni strategiche. L'aspetto innovativo è l'istituzione di una commissione di esperti composta di 13 membri, incaricata di esaminare le domande di sussidio.

­

BN: dal 2006 la BN è un'unità GEMAP, ossia è gestita mediante mandati di prestazione e preventivo globale. Il suo mandato consiste nel collezionare, catalogare, conservare e mettere a disposizione informazioni stampate e digitali in relazione con la Svizzera. Per la BN il trattamento delle informazioni digitali rappresenta la grande sfida. Tra le priorità rientrano la collezione e la conservazione di pubblicazioni digitali originali nonché la digitalizzazione dei fondi stampati.

­

MNS: dal 1° gennaio 2010, il MNS è un istituto di diritto pubblico. Il nuovo polo museale comprende tre musei di storia culturale ­ il Museo nazionale Zurigo, il Castello di Prangins, il Forum della storia svizzera Svitto ­ e il Centro delle collezioni di Affoltern am Albis. Oltre a proporre mostre temporanee, i tre musei stanno riallestendo le loro mostre permanenti. Nel quadriennio 2012­2015 il Castello di Prangins documenterà in una nuova mostra permanente il passaggio dall'Ancien Régime alla Svizzera moderna.

Per quanto concerne la formazione e la specializzazione, il MNS rinsalderà la sua cooperazione con le università e i politecnici in particolare per le professioni di curatore, conservatore e restauratore. Infine, il MNS quale centro di competenze museologico amplierà i suoi servizi a favore di terzi.

Rapporto con la pianificazione finanziaria della Confederazione I decreti di finanziamento proposti con il presente messaggio prevedono un importo complessivo di 637,9 milioni di franchi per gli anni 2012­2015 e corrispondono, tenuto conto di tutti i crediti delle quattro istituzioni culturali della Confederazione, alla dotazione prevista nella pianificazione finanziaria della Confederazione.

2705

Indice Compendio

2703

Elenco delle abbreviazioni

2708

1 Punti essenziali del progetto 1.1 Situazione iniziale 1.1.1 Introduzione 1.1.1.1 Concetto di cultura 1.1.1.2 Valenza sociale della cultura 1.1.1.3 Importanza economica della cultura 1.1.2 Promozione della cultura in Svizzera 1.1.2.1 Promotori della cultura 1.1.2.2 Attività culturali della Confederazione all'estero 1.1.2.3 Finanziamento della promozione culturale 1.1.3 Basi giuridiche della promozione culturale della Confederazione 1.1.3.1 Basi costituzionali e leggi speciali 1.1.3.2 La legge sulla promozione della cultura 1.1.4 Funzione e ambito di validità del messaggio sulla cultura 1.1.5 Strumenti di attuazione del messaggio sulla cultura 1.2 Risultati dell'indagine conoscitiva 1.3 Stralcio di interventi parlamentari

2710 2710 2710 2710 2710 2711 2713 2713 2715 2716 2717 2717 2719 2720 2720 2721 2723

2 Linee direttive della politica culturale della Confederazione 2.1 Obiettivi fondamentali della politica culturale della Confederazione 2.2 Ulteriori temi generali di politica culturale 2.2.1 Sicurezza sociale degli operatori culturali 2.2.2 Statistica e valutazione

2723 2723 2727 2727 2729

3 I singoli ambiti promossi 3.1 Ufficio federale della cultura 3.1.1 Patrimonio culturale 3.1.1.1 Patrimonio culturale e monumenti storici 3.1.1.2 Trasferimento di beni culturali 3.1.1.3 Musei, collezioni e reti di terzi 3.1.1.4 Musei e collezioni della Confederazione 3.1.2 Produzione culturale 3.1.2.1 Promozione cinematografica 3.1.2.2 Premi, riconoscimenti e acquisti 3.1.2.3 Organizzazioni culturali 3.1.2.4 Manifestazioni e progetti culturali 3.1.2.5 Fondo culturale 3.1.3 Promozione di base 3.1.3.1 Politica delle lingue e della comprensione 3.1.3.2 Formazione musicale 3.1.3.3 Lettura 3.1.3.4 Nomadi 3.1.3.5 Contributo alla città di Berna 3.1.3.6 Scuole svizzere all'estero

2729 2729 2729 2729 2734 2735 2740 2742 2742 2748 2751 2753 2755 2755 2755 2758 2760 2765 2767 2768

2706

3.2 Pro Helvetia 3.3 Biblioteca nazionale svizzera 3.4 Museo nazionale svizzero

2768 2775 2778

4 Tavola sinottica delle finanze

2783

5 Ripercussioni 5.1 Per la Confederazione 5.1.1 Ripercussioni finanziarie 5.1.2 Ripercussioni sull'effettivo del personale 5.1.3 Altre ripercussioni 5.2 Per i Cantoni e i Comuni 5.3 Ripercussioni economiche 5.4 Altre ripercussioni

2785 2785 2785 2786 2786 2786 2787 2787

6 Programma di legislatura

2787

7 Aspetti giuridici 7.1 Costituzionalità e legalità 7.2 Forma dell'atto 7.3 Subordinazione al freno alle spese 7.4 Conformità alla legge sui sussidi

2788 2788 2788 2788 2789

A Decreto federale che stanzia un credito quadro nell'ambito della protezione del patrimonio culturale e dei monumenti storici negli anni 2012­2015 (Disegno)

2791

B Decreto federale che stabilisce un limite di spesa nell'ambito del trasferimento dei beni culturali negli anni 2012­2015 (Disegno)

2793

C Decreto federale che stabilisce un limite di spesa nell'ambito del cinema negli anni 2012­2015 (Disegno)

2795

D Decreto federale che stabilisce un limite di spesa nell'ambito delle lingue e della comprensione negli anni 2012­2015 (Disegno)

2797

E Decreto federale che stabilisce un limite di spesa per aiuti finanziari dell'Ufficio federale della cultura in virtù della legge sulla promozione della cultura negli anni 2012­2015 (Disegno) 2799 F Decreto federale che stabilisce un limite di spesa per Pro Helvetia negli anni 2012­2015 (Disegno)

2801

G Decreto federale che stabilisce un limite di spesa per la Fonoteca Nazionale Svizzera negli anni 2012­2015 (Disegno)

2803

H Decreto federale che stabilisce un limite di spesa per il Museo nazionale svizzero negli anni 2012­2015 (Disegno)

2805

2707

Elenco delle abbreviazioni ALL

Adult Literacy and Lifeskills Survey

AMS

Associazione dei Musei Svizzeri

ASL

Archivio svizzero di letteratura

BASS

Büro für arbeits- und sozialpolitische Studien

BN

Biblioteca nazionale svizzera

CAC

Collezione d'arte della Confederazione

CCC

Centro di competenze per la politica estera culturale del Dipartimento federale degli affari esteri

CDN

Centre Dürrenmatt Neuchâtel

CDPE

Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione

Cost.

Costituzione federale

CSAC

Conferenza svizzera degli archeologi cantonali

DDPS

Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport

DFAE

Dipartimento federale degli affari esteri

DFI

Dipartimento federale dell'interno

DSC

Direzione dello sviluppo e della cooperazione

FGK

Fondazione Gottfried Keller

FN

Fonoteca Nazionale Svizzera

GEMAP

Gestione mediante mandati di prestazione e preventivo globale

ICOM

Consiglio internazionale dei musei

ICOMOS Svizzera

Gruppo svizzero dell'International Council of Monuments and Sites

ISOS

Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere

LBNS

Legge federale del 18 dicembre 1992 sulla Biblioteca nazionale svizzera (Legge sulla Biblioteca nazionale)

LCin

Legge federale del 14 dicembre 2001 sulla produzione e la cultura cinematografiche (Legge sul cinema)

LLing

Legge federale del 5 ottobre 2007 sulle lingue nazionali e la comprensione tra le comunità linguistiche (Legge sulle lingue)

LMC

Legge federale del 12 giugno 2009 concernente i musei e le collezioni della Confederazione (Legge sui musei e le collezioni)

2708

LPCu

Legge federale dell'11 dicembre 2009 sulla promozione della cultura (Legge sulla promozione della cultura)

LPN

Legge federale del 1° luglio 1966 sulla protezione della natura e del paesaggio

LTBC

Legge federale del 20 giugno 2003 sul trasferimento internazionale dei beni culturali (Legge sul trasferimento dei beni culturali)

MAS

Museo Alpino Svizzero

MICR

Museo Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa

MNS

Museo nazionale svizzero

MST

Museo Svizzero dei Trasporti

NIKE

Centro nazionale d'informazione per la conservazione dei beni culturali

NPC

Nuova impostazione della perequazione finanziaria e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni

OAVS

Ordinanza del 31 ottobre 1947 sull'assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti

PRS

Presenza Svizzera

SER

Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca

SIG

Sistemi d'informazione geografica

UCS

Unione delle città svizzere

UE

Unione europea

UFAS

Ufficio federale delle assicurazioni sociali

UFC

Ufficio federale della cultura

UFCL

Ufficio federale delle costruzioni e della logistica

UFFT

Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia

UFIT

Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione

UNESCO

Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura

UST

Ufficio federale di statistica

2709

Messaggio 1

Punti essenziali del progetto

1.1

Situazione iniziale

1.1.1

Introduzione

1.1.1.1

Concetto di cultura

La moderna promozione della cultura si ispira alla definizione di cultura dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO): «La cultura in senso lato può essere considerata come l'insieme degli aspetti spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali unici nel loro genere che contraddistinguono una società o un gruppo sociale. Essa non comprende solo l'arte e la letteratura, ma anche i modi di vita, i diritti fondamentali degli esseri umani, i sistemi di valori, le tradizioni e le credenze1».

La definizione dell'UNESCO è complessa e supera largamente una concezione ristretta limitata all'arte. In questo senso, la cultura è un fattore centrale della vita politica e sociale, un efficace strumento d'integrazione sociale e di coesione della società. La politica culturale attiva non si limita pertanto alla promozione della produzione artistica e alla conservazione del patrimonio culturale, bensì mira a far partecipare alla vita culturale possibilmente tutti i gruppi della popolazione.

L'accesso alla cultura e la mediazione culturale sono diventati concetti chiave della politica culturale.

Tuttavia, la cultura non si lascia circoscrivere a un ambito politico a sé stante, se ogni singola attività dell'individuo è intesa come culturale. Quando, nella prassi politica, i poteri pubblici devono decidere misure in favore della cultura, occorre distinguere tra il concetto sociologico di più ampio respiro e un concetto pratico più restrittivo. Il primo rappresenta la prospettiva e lo sfondo di ogni politica culturale, mentre il secondo include segnatamente le discipline classiche e moderne delle arti, compresi l'arte popolare e amatoriale, nonché il patrimonio culturale materiale e immateriale2.

1.1.1.2

Valenza sociale della cultura

La promozione culturale pubblica è considerata oggi un compito peculiare dello Stato. Gli sviluppi della promozione culturale pubblica e privata e del diritto internazionale palesano la crescente importanza della cultura. Anche in Svizzera le costituzioni federale e cantonali contemplano sempre più disposizioni di rilevanza culturale (cfr. n. 1.1.3.1).

Le motivazioni e la logica degli interventi statali sono cambiate nel corso del tempo.

Mentre agli esordi la promozione culturale pubblica serviva all'autoaffermazione dei 1 2

Seconda Conferenza mondiale dell'UNESCO sulle politiche culturali. Rapporto finale della Conferenza internazionale indetta dal 26 luglio al 6 agosto 1982 a Città del Messico.

Peter Mosimann, Marc-André Renold, Andrea F.G. Raschèr (a cura di): Kunst, Kultur, Recht ­ Schweizerisches und internationales Recht, Basilea 2009, pag. 21 seg.

2710

giovani Stati nazionali e perlopiù, come in Svizzera (decreto federale per la protezione dei monumenti storici, 1886, fondazione del Museo nazionale svizzero, 1890, fondazione della Biblioteca nazionale svizzera, 1895), alla salvaguardia del patrimonio culturale, a partire dagli anni Ottanta il dibattito sulla politica culturale iniziò ad essere determinato da esigenze socioculturali e da considerazioni economiche. Oggi al centro dell'approccio socioculturale si colloca l'interazione tra persone di età, sesso e origine diversi. La prospettiva economica sottolinea l'importanza dell'offerta culturale per l'attrattiva geografica e accosta la promozione culturale alla promozione economica. Le esperienze odierne legate alla mobilità e alla globalizzazione hanno trasformato temi come l'identità regionale, la coesione nazionale e la comprensione tra i popoli in nuovi obiettivi di politica culturale.

Il significato primordiale delle arti è tuttavia il loro stimolo sensoriale. Le opere d'arte sono in grado di emozionare, commuovere e stimolare gli individui come nient'altro. Le arti acuiscono la percezione e sviluppano la consapevolezza. Non esiste un esercizio migliore dell'arte per imparare a vedere, osservare, differenziare.

Ascoltare, guardare, riflettere con senso analitico e critico rende gli individui attenti e capaci di esprimersi e giudicare. Non appena si trasforma in un'evidenza emotiva o intellettuale, una sensazione diventa rilevante per l'intera società. Il valore intrinseco della cultura consiste nel permettere all'individuo di capire se stesso e il mondo che lo circonda, di capire l'altro e farsi capire dall'altro. Il fulcro della promozione culturale statale consiste nel contribuire allo sviluppo democratico della collettività consentendo agli individui di orientarsi culturalmente, presupposto fondamentale per l'esercizio dei diritti e dei doveri civici3.

La politica culturale statale non si esaurisce nel procurare fondi e nell'attribuire sussidi a istituzioni, enti e progetti culturali. Agli operatori culturali occorrono opportunità di esibirsi e di esporre, ma anche un pubblico interessato, l'accesso al mercato culturale e buone condizioni quadro. La politica culturale deve saper intervenire anche in altri ambiti. Hanno ripercussioni sostanziali sulla produzione culturale e sugli
operatori culturali tra l'altro la politica tributaria e finanziaria (p. es. con la deducibilità delle donazioni fatte a organizzazioni di pubblica utilità), il diritto d'autore (p. es. con la fissazione di un adeguato compenso agli autori e lo sfruttamento di opere da parte dell'insegnamento e della ricerca), il diritto economico (p. es. con il prezzo fisso dei libri), il diritto sulle assicurazioni sociali (p. es. con la sicurezza sociale) ma anche il diritto sulle fondazioni (le fondazioni quali istituzioni della promozione culturale).

1.1.1.3

Importanza economica della cultura

Negli ultimi anni si è preso coscienza del fatto che, oltre ad avere una valenza sociale (cfr. n. 1.1.1.2), la cultura rappresenta anche un'attività con una propria rilevanza economica. La cultura non è solo un centro di costo per lo Stato, ma presta un suo contributo all'economia reale. A questo proposito s'impone tuttavia una 3

Con riferimento alla Svizzera, il cosiddetto Rapporto Clottu osserva: «Il bisogno, avvertito in tutti i paesi democratici soprattutto a partire dalla fine della Seconda Guerra mondiale, di suscitare un pensiero sulla cultura e sugli strumenti necessari per una politica culturale, può solo essere spiegato con la volontà di estendere la democrazia.» (Elementi per una politica culturale in Svizzera ­ Rapporto della Commissione federale di esperti per lo studio della tematica d'una politica culturale svizzera, Berna 1975, pag. 13)

2711

distinzione tra utilità diretta e indiretta, tra l'offerta culturale quale fattore d'immagine che genera valori positivi e il settore della cultura inteso come comparto dell'economia, che si sta affermando durevolmente come settore di crescita.

Gli operatori culturali di successo hanno spesso il ruolo di ambasciatori culturali, sia in Svizzera sia all'estero, e contribuiscono a creare un'immagine positiva della loro regione rispetto all'insieme del Paese e della Svizzera rispetto all'estero. Una vasta offerta culturale in un Comune o una regione assume un ruolo importante per la qualità della vita della popolazione che vi risiede e può influenzare positivamente la decisione di un'azienda di stabilirvisi. Le istituzioni e le manifestazioni culturali tornano così anche a vantaggio di chi non usufruisce direttamente di quest'offerta.

La cultura rappresenta un ulteriore motore dello sviluppo economico, stando all'ipotesi che essa abbia ricadute positive in diversi settori quali l'occupazione, i consumi nel tempo libero, lo sviluppo urbano ecc. Dal punto di vista economico, questi e altri vantaggi non possono essere compensati solo mediante l'imposizione di prezzi d'entrata, ma devono essere finanziati anche mediante la promozione della cultura da parte dello Stato4.

A titolo di esempio basti citare uno studio sugli effetti economici del Museo all'aperto del Ballenberg e delle sue aziende partner (negozi, teatro all'aperto, centro dell'artigianato)5. Con un fatturato pari a 15 milioni di franchi, l'azienda realizza complessivamente un valore aggiunto lordo di 7,4 milioni di franchi e genera un'occupazione pari a un centinaio di posti di lavoro a tempo pieno. Tenuto conto anche degli effetti indiretti (spese effettuate dai visitatori al di fuori del museo), nel solo Oberland bernese genera un valore aggiunto lordo di circa 21 milioni di franchi e un'occupazione pari a ben 230 posti di lavoro a tempo pieno. Di questa domanda beneficia tutto il settore turistico, ma in particolare la ristorazione, il settore alberghiero e il commercio al dettaglio. L'azienda è sostenuta dai poteri pubblici con circa 650 000 franchi (di cui 605 000 fr. dal Cantone di Berna). In compenso, versa circa 2,5 milioni di franchi di imposte (imposta sulla cifra d'affari, imposta sul reddito, IVA e imposte sull'utile).

Intesa come
ramo economico, la cultura comprende sostanzialmente, in base a standard internazionali6, i mercati della musica, del libro, dell'arte, del cinema, della radio, dello spettacolo, del design, dell'architettura, della pubblicità, del software e dei videogiochi, dell'artigianato artistico e della stampa. Recenti studi confermano che il settore economico della cultura e della creatività in questo senso allargato presenta un volume di occupazione e una crescita superiore alla media: nel 2005 (anno di riferimento), il settore con le sue 40 600 aziende indipendenti ha fornito un contributo del 4,5 per cento al prodotto interno lordo (19,5 mia. di fr. di valore aggiunto lordo). La relativa quota sul valore aggiunto complessivo è pertanto superiore a quella dell'industria orologiera (2,5 %) e chimica (3,4 %) ed è pari a circa la metà di quella delle banche e delle assicurazioni (8,9 %). Il settore ha dato lavoro a

4

5 6

Per quanto riguarda l'utilità esterna e le ricadute positive del settore della cultura cfr.

Andrew Holland: Bundesstaatliche Kunstförderung in der Schweiz, Zurigo 2002, pag. 19 segg.

Heinz Rütter, Jutta Popp, Matthias Holzhey: Freilichtmuseum Ballenberg als Wirtschaftsfaktor, Rüschlikon 2009.

EU Eurostat Working Paper: Cultural Statistics in the EU, Final Report, EC 2000, pag.

90 segg.

2712

circa 200 000 persone, per un totale di circa 41 600 posti di lavoro a tempo pieno7.

Studi micro- e macroeconomici condotti in Svizzera e all'estero confermano l'importanza macroeconomica e il potenziale di crescita superiore alla media del settore economico della cultura e della creatività8.

È possibile osservare, in generale, come l'economia della cultura e della creatività svolga un ruolo pionieristico sulla via che porta a un'economia e a una società basate sul sapere. Nell'economia della cultura e della creatività si realizzano già oggi modelli operativi e aziendali orientati al futuro. Inoltre, il settore si rivela straordinariamente innovativo. Le aziende attive nel settore della cultura e della creatività sfruttano le tecniche d'informazione e di comunicazione più moderne e forniscono continuamente nuovi impulsi ai produttori favorendo l'ulteriore sviluppo. La politica economica dovrebbe pertanto integrare nelle sue riflessioni lo sviluppo del comparto trasversale della cultura e della creatività.

1.1.2

Promozione della cultura in Svizzera

1.1.2.1

Promotori della cultura

Una prerogativa della promozione culturale in Svizzera è la varietà delle strutture di promozione. La cooperazione tra i poteri pubblici, l'ampio spettro di enti e organizzazioni statali e privati, l'interesse pubblico per l'arte e la cultura sono garanti dello sviluppo della vita culturale in Svizzera.

In Svizzera, la sovranità culturale compete ai Cantoni, mentre la Confederazione agisce in parte solo sussidiariamente9 in virtù dell'articolo 69 della Costituzione federale (Cost.)10. Nella pratica questo significa che la Confederazione prende le misure di promozione culturale che i Cantoni, i Comuni o anche i privati non sono in grado di attuare. I compiti della Confederazione sono invece più estesi negli ambiti culturali in cui la Confederazione ha competenze costituzionali specifiche (p. es. il cinema, cfr. n. 1.1.3.1).

L'attività culturale della Confederazione in Svizzera si fonda essenzialmente sull'operato dell'Ufficio federale della cultura (UFC) e della Fondazione Pro Helvetia. L'UFC è l'organo strategico competente dell'elaborazione e dell'attuazione della politica culturale della Confederazione. In quanto tale, assume i compiti statali in senso stretto, ossia sovrani, segnatamente il miglioramento delle condizioni quadro istituzionali, l'elaborazione di atti legislativi nel settore culturale, l'esame della compatibilità culturale di atti legislativi in altri ambiti politici (imposta sul valore aggiunto, libero scambio internazionale, formazione professionale, lingue, ecc.) e, in concertazione con il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), la negoziazione di accordi nel settore culturale, la rappresentanza della Svizzera in organizza7 8

9 10

Christoph Weckerle, Manfred Gerig, Michael Söndermann: Creative Industries Switzerland: Facts, Models, Culture. Basilea 2008.

Per Zurigo: Philipp Klaus, Stadt ­ Kultur ­ Innovation: Kulturwirtschaft und kreative innovative Kleinstunternehmen in der Stadt Zürich, Zurigo 2006; per Basilea: Raphael Rossel (Hg.), Studie zur Basler Kreativwirtschaft: Strukturdaten, Positionen, Handlungsfelder, Basilea 2010; per la Germania: Gesamtwirtschaftliche Perspektiven der Kulturund Kreativwirtschaft in Deutschland, 2009; per l'Unione europea: The Economy of Culture, 2006.

Per i dettagli in merito alla delimitazione di ordine costituzionale cfr. n. 1.1.3.1 RS 101

2713

zioni multilaterali e la cura di relazioni internazionali. Le sue attività di promozione comprendono gli ambiti del patrimonio culturale (salvaguardia dei beni culturali e dei monumenti storici, trasferimento dei beni culturali, musei e collezioni), della produzione culturale (cinema, premi e riconoscimenti, sostegno a organizzazioni culturali) e della promozione culturale di base (politica linguistica e della comprensione, formazione musicale, nomadi, scuole svizzere all'estero).

Pro Helvetia è una fondazione di diritto pubblico incaricata di promuovere gli sforzi culturali d'interesse nazionale. La Fondazione promuove la divulgazione e la produzione artistica e sostiene gli scambi culturali in Svizzera e all'estero in tutte le discipline culturali. La priorità delle attività promosse è data alle arti contemporanee. Dal 2009 nel mansionario di Pro Helvetia figura anche la cultura popolare. La Fondazione sostiene progetti avvalendosi di quattro strumenti: mediante domande di sussidi (il 70 % circa dei fondi), nel quadro di programmi propri (il 10 % circa), tramite la sua rete di centri culturali e uffici di collegamento all'estero (il 17 % circa) e per mezzo di documentazioni informative e promozionali (il 3 % circa). La fondazione è interamente finanziata dalla Confederazione.

Amministrativamente e finanziariamente accorpata all'UFC, la Biblioteca nazionale svizzera (BN) è gestita mediante mandati di prestazione e preventivo globale (GEMAP) dal 1° gennaio 2006; ne fanno parte l'Archivio svizzero di letteratura e alcune collezioni speciali. Il Museo nazionale svizzero (MNS), con le tre sedi Museo nazionale Zurigo, Castello di Prangins e Forum della storia svizzera Svitto, e con il Centro collezioni di Affoltern am Albis, è diventato un istituto di diritto pubblico il 1° gennaio 2010 ed è ora direttamente subordinato alla Segreteria generale del Dipartimento federale dell'interno (DFI).

Da sempre i Cantoni assumono un ruolo determinante nella promozione culturale in Svizzera. A livello comunale, i centri urbani contribuiscono in maniera determinante alle spese per la cultura. Sono, per così dire, i punti focali delle attività culturali in Svizzera. Ogni Cantone e tutte le principali città denotano strutture e tradizioni di promozione della cultura ben affermate e con particolarità proprie, per
cui i diversi modelli non possono essere presentati in modo esauriente in questa sede. Insieme i Cantoni e le città contribuiscono per l'85 per cento alle spese complessive per la cultura sostenute dai poteri pubblici (cfr. n. 1.1.2.3).

Infine, non è da sottovalutare l'importanza delle lotterie per la promozione culturale in Svizzera. La legge sulle lotterie stabilisce che i proventi debbano essere impiegati categoricamente a favore di progetti di utilità pubblica o di beneficenza. I Cantoni ricavano ogni anno circa 400 milioni di franchi da lotterie e scommesse autorizzate in Svizzera che vengono erogati dagli organi cantonali competenti (consigli di Stato, parlamento, ente, autorità di ripartizione) tra l'altro per promuovere progetti culturali.

La promozione dei poteri pubblici a livello comunale, cantonale e federale è affiancata dalla promozione culturale privata di aziende, associazioni, fondazioni, cooperative, società e privati. Mentre gli enti promotori privati e in particolare gli sponsor sono prevalentemente interessati a progetti individuali e si orientano spesso all'impatto sul pubblico, la promozione culturale pubblica è improntata maggiormente alla continuità: garantisce la promozione culturale di base, contribuisce alla promozione delle nuove leve e sostiene in modo particolare progetti sperimentali e innovativi. Occupano invece una posizione intermedia le associazioni, le cooperative e le sempre più numerose fondazioni che non subordinano i loro contributi a contro2714

partite dirette, contrariamente a quanto fanno le imprese con fine di lucro11. Inoltre, ha un chiaro mandato legale di promozione culturale ai sensi del servizio pubblico la Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR. Una promozione culturale sostenibile implica pertanto una coesistenza di fondi pubblici, semipubblici e privati. Tenendo in debita considerazione i vari interessi sono possibili cooperazioni tra la promozione culturale pubblica e privata, proficue per entrambe le parti, come mostra il promettente modello dello Swiss Exhibition Award (cfr. n. 3.1.2.2).

1.1.2.2

Attività culturali della Confederazione all'estero

La promozione degli scambi culturali internazionali è uno dei compiti fondamentali di Pro Helvetia. La fondazione spende due terzi del suo budget per progetti nel contesto internazionale. Nel quadro dei suoi compiti sovrani, l'UFC, in coordinamento con il DFAE, è il servizio competente per stipulare accordi internazionali e rappresentare la Svizzera in seno a organizzazioni internazionali. Oltre all'UFC e a Pro Helvetia sono coinvolti nell'attività culturale all'estero vari servizi del DFAE.

Per volere del Parlamento, le attività culturali del DFAE non sono tuttavia oggetto del presente messaggio (cfr. n. 1.1.4).

­

Nell'intento di tutelare gli interessi e aderendo alle priorità di politica estera della Svizzera, il DFAE e le rappresentanze diplomatiche e consolari della Svizzera all'estero svolgono attività culturali in modo autonomo ma anche in collaborazione con altri enti promotori della Confederazione.

Il Centro di competenze per la politica estera culturale (CCC) e Presenza Svizzera (PRS), due unità organizzative accorpate alla segreteria generale del DFAE, sostengono le attività culturali delle rappresentanze svizzere all'estero. Le loro attività veicolano gli obiettivi e i valori della politica estera della Svizzera e servono ad attuare la strategia del Consiglio federale a favore della comunicazione nazionale. Il DFAE sostiene le attività culturali di Pro Helvetia con strumenti di pubbliche relazioni nei casi in cui è ritenuto opportuno ai fini della comunicazione nazionale. Pro Helvetia apporta contributi culturali a progetti di ampio respiro del DFAE, come la partecipazione alle esposizioni universali.

11

12

­

La cooperazione allo sviluppo sostiene progetti culturali locali ai sensi di uno sviluppo sostenibile nei Paesi partner e nelle regioni prioritarie. Il DFAE sostiene inoltre l'accesso degli operatori culturali dei Paesi del sud e dell'est al mercato culturale, a organizzatori svizzeri e al pubblico svizzero12.

­

Oltre a svolgere attività culturali proprie, il DFAE si adopera in particolare in favore della coerenza della politica culturale estera quale elemento della politica estera della Svizzera.

In Svizzera esistono oltre 12 500 fondazioni di pubblica utilità per un capitale di fondazione stimato a 40 miliardi di franchi; cfr. Georg von Schnurbein: Der Schweizer Stiftungssektor im Überblick ­ Daten Tätigkeiten und Recht, Basilea 2004, pagg. 29 e 32. Accanto all'istruzione e alla ricerca, alla sanità e ai servizi sociali, la cultura è tra i principali ambiti di promozione e di attività (ibidem, pag. 35 seg.).

Cfr. l'impostazione strategica 2010­2015 della DSC in quest'ambito in: Sostegno agli operatori culturali del Sud e dell'Est e promozione dello scambio culturale (www.deza.admin.ch)

2715

Gli enti promotori della politica culturale della Confederazione all'estero agiscono autonomamente nel quadro delle loro competenze e dei loro obiettivi. Il coordinamento sul piano strategico avviene nel gruppo di lavoro Pentapartite guidato dal DFAE, mentre i principi della cooperazione operativa sono disciplinati da accordi che Pro Helvetia ha concluso con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), con PRS e con il CCC tra il 2001 e il 200513.

Per il 1° gennaio 2012 i singoli accordi di cooperazione saranno sostituiti da un nuovo accordo di cooperazione tra il DFI e il DFAE sulla base della nuova normativa. L'approvazione dell'auspicato accordo di cooperazione rivisto rientra nella competenza del DFI e del DFAE.

La cooperazione culturale bilaterale si fonda sulla rete delle rappresentanze svizzere all'estero e delle sedi estere di Pro Helvetia nonché sui programmi nazionali di quest'ultima. La Svizzera ha concluso inoltre una serie di accordi tecnici in ambiti specifici direttamente subordinati alla Confederazione, tra cui il cinema e il trasferimento di beni culturali.

Sul piano multilaterale, la Svizzera s'impegna in particolare nel quadro dell'UNESCO e del Consiglio d'Europa. Ha ratificato pressoché tutti gli accordi sulla cultura di queste due organizzazioni e partecipa al programma di promozione cinematografica MEDIA. Dal 2009 siede inoltre nel Comitato del Patrimonio mondiale dell'UNESCO.

1.1.2.3

Finanziamento della promozione culturale

In Svizzera sono soprattutto i poteri pubblici a promuovere in misura rilevante progetti e istituzioni culturali. Nel 2010, l'Ufficio federale di statistica (UST) ha pubblicato, per la prima volta dal 2003, cifre aggiornate riguardanti la promozione culturale pubblica14. Nell'anno di riferimento 2007, le spese per la cultura del settore pubblico si sono attestate complessivamente a 2,24 miliardi di franchi. Le principali fonti di finanziamento sono i Comuni e i Cantoni: circa la metà dei fondi di promozione culturale (pari al 46 % o a 1,03 mia. di franchi) è stanziata dai Comuni, soprattutto dai grandi centri urbani (43 % circa). La spesa cantonale per la promozione della cultura ammonta invece al 39 per cento circa (880 mio. di franchi) del totale.

La Confederazione partecipa nella misura del 15 per cento circa (334 mio. di franchi) al finanziamento pubblico della cultura in Svizzera. Le spese per la cultura della Confederazione corrispondono quindi allo 0,4 per cento circa del budget complessivo15.

In Svizzera la promozione culturale privata è assicurata da privati cittadini, imprese e fondazioni. Secondo alcune stime, le imprese svizzere sostengono la cultura attraverso sponsorizzazioni e mecenatismo con un importo complessivo di circa

13 14 15

Cfr. per i dettagli: Valutazione di Pro Helvetia, Rapporto del Controllo parlamentare dell'amministrazione del 18 mag. 2006 (FF 2006 8409).

Ufficio federale di statistica: Öffentliche Ausgaben für Kultur in der Schweiz, 1990­2007 ­ Beiträge des Bundes, der Kantone und der Gemeinden, Neuchâtel 2010 Piano finanziario della Confederazione 2011­2013, anno 2012, consultabile sul sito www.efv.admin.ch>Documentazione>Cifre e fatti>Rendiconto finanziario>Piani finanziari.

2716

320 milioni di franchi all'anno16. Mancano tuttavia ricerche esaustive sul volume complessivo della promozione culturale privata. Soprattutto il contributo del settore intermediario, ossia delle fondazioni senza finalità di lucro e delle lotterie, non è praticamente mai stato quantificato17.

La spesa pubblica svizzera per la cultura, pari a 2,24 miliardi di franchi, si attesta così allo 0,43 per cento circa del prodotto interno lordo (stato 2007). In confronto a quello di altri Paesi, questo valore è piuttosto modesto. Questo fenomeno, che si osserva anche in altri settori, è dovuto alla bassa quota d'incidenza della spesa pubblica. La promozione culturale statale si attesta per esempio in Germania allo 0,36 per cento (2005), nei Paesi Bassi allo 0,5 per cento (2003), in Italia allo 0,57 per cento (2000), in Svezia allo 0,83 per cento (2002), in Austria allo 0,88 per cento (2005) e in Danimarca allo 0,94 per cento (2002) del prodotto interno lordo18.

1.1.3

Basi giuridiche della promozione culturale della Confederazione

1.1.3.1

Basi costituzionali e leggi speciali

La promozione culturale della Confederazione poggia su quattro disposizioni della Costituzione federale (Cost.): l'articolo 69 (Cultura), l'articolo 70 (Lingue), l'articolo 71 (Cinematografia) e l'articolo 78 (Protezione della natura e del paesaggio).

A seconda della disposizione costituzionale o dell'ambito, la Confederazione dispone di competenze diverse rispetto ai Cantoni: ­

16

17

18

19 20

Nella promozione culturale di cui all'articolo 69 Cost. la sovranità culturale compete ai Cantoni. L'articolo 69 capoverso 1 Cost. lo stabilisce esplicitamente ai sensi di una riserva impropria. Nell'ambito della promozione dell'arte e della musica la Confederazione assume una competenza costituzionale parallela (art. 69 cpv. 2, seconda parte del periodo, Cost.). La Confederazione può sostenere inoltre progetti culturali sussidiariamente ai Cantoni, a condizione che sussista un «interesse nazionale» (art. 69 cpv. 2, prima parte del periodo, Cost.). Il Parlamento ha precisato nell'articolo 6 della legge dell'11 dicembre 200919 sulla promozione della cultura (LPCu) il concetto di «interesse nazionale». Inoltre l'articolo 5 LPCu concretizza il coordinamento e la collaborazione della Confederazione con i Cantoni, primariamente competenti in materia culturale. A prescindere dalla LPCu (cfr.

n. 1.1.3.2), si fondano sull'articolo 69 Cost. la legge del 18 dicembre 199220 Ufficio federale di statistica: Erhebung über die Kulturausgaben der Unternehmen in der Schweiz im Jahr 2001, Neuchâtel 2003. Nel 2001, anno straordinario a causa dell'Esposizione nazionale (Expo 02), l'importo complessivo ha raggiunto addirittura i 370 mio. di fr. circa.

Nel 1992, un'indagine dell'UST rilevò una somma di 60 milioni di fr. per le fondazioni (Öffentliche und private Kulturförderung: Kulturförderungs-Ausgaben der öffentlichen Hand, von Unternehmen und Stiftungen, Berna 1992).

Conformemente a Compendium: Cultural Policies and Trend in Europe (www.culturalpolicies.net) e Öffentliche Ausgaben für Kultur in der Schweiz, 2007, pag. 19 (nota 13). Non sono disponibili confronti internazionali delle spese pubbliche per la cultura in rapporto al prodotto interno lordo fondati sullo stesso anno di rilevazione per tutti gli Stati e tantomeno dati più recenti.

FF 2009 7631 RS 432.21

2717

sulla Biblioteca nazionale (LBN), la legge del 20 giugno 200321 sul trasferimento dei beni culturali (LTBC) e la legge del 12 giugno 200922 sui musei e le collezioni (LMC).

L'articolo 69 capoverso 3 Cost. vincola la Confederazione a tenere conto, nell'adempimento dei suoi compiti, della pluralità culturale e linguistica del Paese. Questa disposizione riguarda non solo l'impostazione della promozione culturale da parte della Confederazione, ma anche il disciplinamento di altri settori politici. Ad esempio è incontestato che la pluralità linguistica della Svizzera sia un leitmotiv della politica dell'istruzione, il che si manifesta in particolare nella questione dell'insegnamento delle lingue. L'articolo 69 capoverso 3 Cost. è quindi un principio generale dell'attività dello Stato, che trova nel riconoscimento della diversità culturale contenuto nel preambolo e nell'articolo sullo scopo della Costituzione (art. 2 cpv. 2 Cost.) la sua risonanza e il suo ancoramento.

21 22 23 24 25

­

Nella promozione linguistica, ai sensi dell'articolo 70 capoverso 3 Cost.

(promozione della comprensione e degli scambi tra le comunità linguistiche), la Confederazione e i Cantoni dispongono di competenze parallele.

Inoltre, l'articolo 70 capoversi 4 e 5 autorizza e vincola la Confederazione a sostenere i Cantoni plurilingui per quanto riguarda i loro «compiti speciali» e i Cantoni del Ticino e dei Grigioni a «conservare e promuovere le lingue romancia e italiana». Le competenze di promozione linguistica della Confederazione sono attuate dalla legge del 5 ottobre 200723 sulle lingue, in vigore dal 1° gennaio 2010.

­

Nella promozione cinematografica, ai sensi dell'articolo 71 capoverso 1 Cost., la Confederazione può «promuovere la produzione cinematografica svizzera e la cultura cinematografica». Quest'attribuzione di competenze alla Confederazione non ha alcun effetto derogatorio. Confederazione e Cantoni dispongono quindi di competenze di promozione parallele. Considerato il costo elevato, la maggioranza dei Cantoni non promuove la realizzazione di film. La Confederazione può inoltre applicare misure dirigistiche in ambito cinematografico ai sensi dell'articolo 71 capoverso 2 Cost. L'articolo 71 Cost. è attuato con la legge del 14 dicembre 200124 sul cinema (LCin) .

­

Nella protezione della natura e del paesaggio, in particolare nell'ambito del patrimonio culturale e dei monumenti storici, rilevante per il messaggio, la competenza è dei Cantoni (art. 78 cpv. 1 Cost.). Ai sensi dell'articolo 78 capoverso 3 la Confederazione può tuttavia sostenere la conservazione e la cura degli oggetti protetti. La conservazione e la salvaguardia di oggetti meritevoli di protezione sono quindi un compito comune della Confederazione e dei Cantoni. La competenza della Confederazione si concretizza in virtù degli articoli 13, 14 e 14a della legge federale del 1° luglio 196625 sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN).

RS 444.1 RS 432.30 RS 441.1 RS 443.1 RS 451

2718

1.1.3.2

La legge sulla promozione della cultura

La LPCu disciplina la competenza, l'organizzazione nonché il finanziamento e l'impostazione della politica culturale della Confederazione. Si tratta segnatamente dei seguenti aspetti: ­

In primo luogo, la LPCu definisce i compiti della Confederazione nella promozione culturale e fissa le competenze tra i promotori federali della cultura.

La LPCu implica una nuova ripartizione dei compiti tra l'UFC e Pro Helvetia.

L'UFC rinuncia ai seguenti compiti: promozione delle nuove leve, rappresentanza della Svizzera alle biennali di Venezia (arte e architettura) e del Cairo nonché alla Quadriennale del teatro di Praga, sussidi a progetti di arte mediale (Mediaprojects e Centre Virtuel), promozione di progetti fotografici, sussidio alle fiere del libro all'estero.

Pro Helvetia rinuncia, da parte sua, ai seguenti compiti: aiuti finanziari a Swiss Films, erogazione di sussidi a case editrici, sostegno di grandi manifestazioni interdisciplinari di ampio respiro, organizzazione e finanziamento di dibattiti, convegni e manifestazioni analoghe incentrate sulla politica culturale.

Le due istituzioni hanno convenuto che la nuova ripartizione dei compiti darà luogo a una cessione di credito dall'UFC a Pro Helvetia dell'ammontare di 650 000 franchi all'anno, con effetto dal 2012.

­

In secondo luogo, la LPCu disciplina l'organizzazione di Pro Helvetia negli articoli 31­45. Vi rientrano segnatamente la limitazione dei compiti del consiglio di fondazione alle decisioni strategiche, lo snellimento del consiglio di fondazione da 25 a sette-nove membri e la nuova impostazione del controllo e della sorveglianza da parte della Confederazione.

­

In terzo luogo, la LPCu prevede uno strumento di gestione comune per quanto riguarda il finanziamento delle attività della Confederazione nel settore culturale (ad eccezione di quelle del DFAE e della BN): conformemente all'articolo 27 LPCu, il Consiglio federale sottopone al Parlamento un messaggio quadriennale concernente il finanziamento della promozione culturale della Confederazione (messaggio sulla cultura). Questo fissa le priorità della promozione in tutte le discipline, quindi anche in ambiti retti da leggi speciali come il cinema e il patrimonio culturale.

Con l'adozione della LPCu, il Parlamento ha dato un certo indirizzo, in termini materiali, alla politica culturale della Confederazione. Con gli articoli 10 (Misure di salvaguardia del patrimonio culturale) e 12 (Promozione della formazione musicale)LPCu, il Parlamento ha creato nuove disposizioni di sovvenzionamento e attribuito la loro attuazione all'UFC.

2719

1.1.4

Funzione e ambito di validità del messaggio sulla cultura

Finora il Parlamento ha approvato i budget dei vari ambiti culturali, promossi di norma per la durata di un anno, nel quadro del preventivo della Confederazione.

Quest'analisi settoriale e a breve termine delle condizioni quadro finanziarie della politica culturale della Confederazione è problematica, in particolare a causa dei mezzi proporzionalmente modesti e delle competenze in parte solo sussidiarie della Confederazione. Secondo il legislatore, la politica culturale della Confederazione deve poggiare su una base interdisciplinare e a medio termine, in grado di conferirle nuovo dinamismo. Con l'articolo 27 LPCu è stata creata la disposizione normativa necessaria. D'ora in poi il Parlamento stabilirà la politica culturale della Confederazione a scadenze quadriennali e fisserà il limite di spesa e i crediti d'impegno necessari. Questo modo di procedere consentirà l'affermarsi della cultura come ambito politico a sé stante e di sottoporla a un'analisi globale insieme ad altri ambiti politici.

Nel quadro dei dibattiti sulla LPCu, il Parlamento ha rinunciato a integrare nel messaggio sulla cultura i fondi del DFAE a favore della cultura, poiché servono alla rappresentanza degli interessi e alla politica dello sviluppo e riguardano solo a margine gli obiettivi della politica di promozione culturale.

Per ragioni di diritto finanziario vi sono poi alcune altre eccezioni, brevemente elencate qui di seguito ai fini della trasparenza: ­

Il messaggio sulla cultura contempla solo gli aiuti finanziari a terzi. Conformemente all'articolo 27 capoverso 3 LPCu, non sono invece previsti decreti federali per l'ambito dell'UFC (spese di personale e di esercizio) nel quadro del messaggio sulla cultura. Il credito di esercizio per i musei e le collezioni dell'UFC è tuttavia presentato al numero 3.1.1.4.

­

I contributi finanziari della Svizzera ai Programmi di promozione cinematografica MEDIA dell'UE e a Eurimages del Consiglio d'Europa non sono contemplati nel messaggio, poiché si tratta di contributi obbligatori.

­

Il sostegno alle scuole svizzere all'estero in virtù della legge federale del 9 ottobre 198726 concernente il promovimento dell'istruzione dei giovani Svizzeri all'estero è attualmente ancora retto da crediti di preventivo. Le cifre figurano al numero 3.1.3.6.

­

La BN è un'unità amministrativa GEMAP e pertanto non è gestibile mediante decreti di finanziamento pluriennali. I rispettivi crediti sono indicati al numero 3.3.

1.1.5

Strumenti di attuazione del messaggio sulla cultura

Il messaggio sulla cultura si concretizza mediante un'ordinanza di esecuzione del Consiglio federale sulla LPCu, mediante regimi di promozione nonché mediante l'ordinanza sui sussidi di Pro Helvetia. Questi atti normativi sono attualmente in elaborazione ed entreranno in vigore il 1° gennaio 2012, contemporaneamente alla LPCu.

26

RS 418.0

2720

L'ordinanza di esecuzione del Consiglio federale contiene in particolare le definizioni legali di vari concetti utilizzati nella LPCu, ad esempio la distinzione tra contributi a progetti e contributi all'esercizio. I regimi di promozione e in particolare l'ordinanza sui sussidi di Pro Helvetia definiscono gli obiettivi concreti da raggiungere per ogni ambito promosso, indicano gli strumenti e stabiliscono i criteri e le priorità normative della promozione. Come il messaggio, i regimi di promozione hanno validità quadriennale e sono emanati dal DFI in forma di ordinanza27.

L'ordinanza sui sussidi di Pro Helvetia, non limitata nel tempo, è emanata dal suo consiglio di fondazione.

Per formulare gli obiettivi di politica culturale nei singoli ambiti l'UFC si affida come finora alle competenze specialistiche delle commissioni. Il modello delle commissioni di esperti permanenti, sinonimo di competenza specialistica aderente alla realtà dotata di una memoria istituzionale, permette di paragonare le decisioni su lunghi periodi e di promuovere una cultura del dibattito interna. Prendere le decisioni pratiche tenendo conto della propria responsabilità artistica e strategica significa trattare la cultura con rispetto.

In linea di principio, le commissioni esistenti (segnatamente negli ambiti monumenti storici, arte, design, scuole svizzere all'estero, cinema, BN, consiglio museale) sono mantenute e, se necessario, mansionario e composizione saranno adeguati28. Il sapere specialistico necessario per attribuire premi e riconoscimenti dell'UFC nelle nuove discipline letteratura, danza, teatro e musica sarà garantito, in linea di principio, da giurie i cui membri sono nominati dal DFI. Per quanto riguarda Pro Helvetia, l'articolo 37 LPCu prevede l'istituzione di una commissione di esperti che valuta, in sostituzione dell'attuale consiglio di fondazione, le richieste di aiuti finanziari di considerevole entità (cfr. n. 3.1).

1.2

Risultati dell'indagine conoscitiva

Il 25 agosto 2010, il DFI ha avviato la procedura d'indagine conoscitiva relativa al progetto di messaggio sulla cultura. Gli ambienti interessati hanno potuto esprimersi in merito fino al 24 novembre 2010.

Oltre ai 26 Cantoni sono stati invitati a esprimersi 13 partiti politici, otto associazioni economiche, sette organizzazioni intercomunali e intercantonali nonché 143 organizzazioni e città attive prevalentemente nel settore culturale e formativo.

Complessivamente, sono stati invitati a partecipare all'indagine conoscitiva 197 destinatari.

Contando anche i pareri spontanei, fino al 1° dicembre 2010 sono pervenute 322 risposte. Hanno espresso un parere 25 Cantoni, cinque partiti politici (UDC, PLR, PPD, PS e Verdi), due associazioni economiche (economiesuisse e Unione sindacale svizzera), tre organizzazioni intercantonali e intercomunali (Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione [CDPE], Gruppo svizzero per le regioni

27

28

Per l'attuazione del messaggio sulla cultura nell'ambito della protezione del patrimonio culturale e dei monumenti storici nonché della politica sulle lingue e sulla comprensione il DFI emana un ordine di priorità in conformità al diritto federale sui sussidi.

In seguito alla nuova ripartizione dei compiti tra l'UFC e Pro Helvetia, la Commissione federale del design non avrà più bisogno di esperti di fotografia.

2721

di montagna [SAB] e Unione delle città svizzere [UCS]), 11 città e numerose organizzazioni del settore culturale e formativo.

I commenti espressi nei pareri sono stati riassunti in cinque temi fondamentali e riportati nel rapporto esplicativo. I partecipanti si sono espressi essenzialmente nel modo seguente (per i dettagli si rimanda al rapporto esplicativo): ­

La sistematica, la circostanziata presentazione della politica culturale e la qualità programmatica del messaggio sulla cultura sono state valutate prevalentemente in modo positivo; non sono state espresse critiche fondamentali.

­

Praticamente tutti i partecipanti (tra cui tutti i Cantoni, la CDPE, l'UCS, il PPD, il PS e i Verdi) chiedono fondi supplementari per la cultura, sia in generale sia per determinati ambiti. Complessivamente, il fabbisogno finanziario più impellente è fatto valere nei seguenti ambiti: protezione del patrimonio culturale e dei monumenti storici, musei, collezioni e reti di terzi. Il PLR approva i mezzi finanziari previsti dal progetto. L'UDC ed economiesuisse sono favorevoli a una riduzione dei fondi. Solo pochi partecipanti si esprimono in merito alla prevista ripartizione dei mezzi finanziari tra le singole istituzioni federali e i singoli compiti: segnatamente la CDPE e l'UCS chiedono, qualora non fossero disponibili mezzi finanziari supplementari, che vengano attribuite priorità più marcate ai singoli compiti (in particolare a favore del patrimonio culturale e dei monumenti storici, dei musei, delle collezioni e delle reti di terzi) e rifiutano in particolare, senza l'attribuzione di fondi supplementari, l'attuazione del progetto Succès livre et littérature previsto nel progetto.

­

Il PPD, il PS e i Verdi chiedono una maggiore cooperazione tra Confederazione, Cantoni e città in materia di politica culturale. L'UCS, alcuni Cantoni e la CDPE chiedono una maggiore considerazione della sussidiarietà e temono che segnatamente i due temi trasversali «Tradizioni viventi» e «Cultura digitale» possano causare spese supplementari per i Cantoni e le città.

La ripartizione dei compiti e la collaborazione tra le quattro istituzioni culturali della Confederazione è approvata dalla maggioranza.

­

Soprattutto la CDPE e alcuni Cantoni e città si dicono scettici nei confronti dei temi trasversali «Tradizioni viventi» e «Cultura digitale». I pochi partecipanti che si esprimono riguardo alla scelta concreta dei temi trasversali approvano in prevalenza i temi proposti.

­

Le osservazioni dei partecipanti in merito ai singoli ambiti da promuovere sono variate e non possono essere riassunte in questa sede. Si constata che i pareri espressi sui singoli ambiti da promuovere si limitano prevalentemente a questioni di dettaglio. Si può tuttavia menzionare in questa sede che numerosi partecipanti, tra cui la CDPE e 15 Cantoni, chiedono alla Confederazione di rafforzare l'ambito della danza.

Considerati i pareri pervenuti nel quadro dell'indagine conoscitiva, sono stati adeguati essenzialmente quattro punti del messaggio sulla cultura: ­

Il progetto Succès livre et littérature è abbandonato e i fondi saranno utilizzati per attuare l'articolo 10 LPCu (sostegno di musei, collezioni e reti di terzi).

­

Il consolidamento della cooperazione tra Confederazione, Cantoni e città è stato inserito tra gli obiettivi fondamentali della politica culturale della Con-

2722

federazione. Con l'approvazione della CDPE in futuro dovrà essere alimentato un dialogo culturale nazionale tra i vari livelli dello Stato.

­

I dubbi espressi da Cantoni e città per quanto riguarda possibili spese supplementari dovute ai due temi trasversali della Confederazione sono stati considerati. Le istituzioni culturali della Confederazione si limiteranno a promuovere meno progetti in questo contesto ma la loro partecipazione finanziaria raggiungerà fino all'80 per cento. Inoltre, l'UFC e Pro Helvetia non vincoleranno l'impegno finanziario a favore di terzi alla condizione che i Cantoni e le città assumano il restante finanziamento (cfr. n. 5.2).

­

Una promozione rafforzata della danza è prevista sia all'UFC sia da Pro Helvetia (cfr. n. 3.1.1.3, 3.1.2.2, 3.2.2.3 e 3.2).

1.3

Stralcio di interventi parlamentari

Trasmettendo il messaggio sulla cultura possono essere tolti di ruolo i due interventi parlamentari seguenti: Il postulato Widmer 00.3466 chiede la redazione di un rapporto sull'illetteratismo e l'adozione di misure per combattere questo fenomeno. Il primo punto del postulato si è concretizzato con la pubblicazione di un rapporto nel 200229. Il presente messaggio sulla cultura soddisfa il secondo punto del postulato (cfr. n. 3.1.3.3).

La mozione della CET-N 09.3972 chiede la redazione di un rapporto sulla promozione degli autori svizzeri di libri. La situazione degli autori svizzeri di libri è illustrata nel presente messaggio (cfr. n. 3.1.3.3) e la mozione è pertanto adempiuta.

2

Linee direttive della politica culturale della Confederazione

2.1

Obiettivi fondamentali della politica culturale della Confederazione

Alla stregua di altri ambiti politici, la promozione culturale si vede confrontata con una rapida evoluzione sociale e strutturale, con nuove tecnologie e con la globalizzazione. I profondi cambiamenti che ne conseguono pongono la promozione culturale di fronte a nuove sfide. Gli obiettivi fondamentali della politica culturale della Confederazione rispondono a queste sfide. Rappresentano l'impostazione strategica della politica culturale della Confederazione e sono attuate mediante differenti misure delle quattro istituzioni culturali della Confederazione. Accanto a questi obiettivi fondamentali, il messaggio contiene al numero 3 obiettivi programmatici e misure che riflettono come le attività dell'UFC, di Pro Helvetia, della BN e del MNS si svolgano in campi culturali diversi caratterizzati da sfide differenti.

29

Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa/Ufficio federale della cultura: Illetteratismo ­ Quando leggere è un problema, Berna 2002.

2723

La politica culturale della Confederazione si fonda su cinque obiettivi fondamentali: ­

Salvaguardare la diversità culturale: nel 2008, la Svizzera ha ratificato la Convenzione dell'UNESCO del 20 ottobre 200530 sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali e la Convenzione dell'UNESCO del 17 ottobre 200331 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Entrambe le convenzioni reagiscono alla tendenza a uniformare e impoverire le culture sotto l'influsso della globalizzazione e vincolano gli Stati firmatari a salvaguardare maggiormente la diversità culturale chiamandoli a rafforzare la cooperazione internazionale, segnatamente sostenendo i fondi dell'UNESCO. Il principio della diversità culturale, ancorato nella Costituzione federale, è di massima importanza per la Svizzera per la coesistenza di differenti lingue e culture in uno spazio circoscritto. La salvaguardia della diversità culturale rientra nell'immagine e nel mandato fondamentale di tutte le istituzioni culturali della Confederazione.

Con il tema trasversale «Tradizioni viventi», i promotori federali della cultura vogliono contribuire alla valorizzazione delle tradizioni culturali della Svizzera e quindi della diversità culturale. Le misure previste comprendono il coinvolgimento delle organizzazioni culturali di dilettanti sostenute dalla Confederazione negli obiettivi delle convenzioni dell'UNESCO e il miglioramento della visibilità delle tradizioni viventi da parte dell'UFC (cfr.

n. 3.1.2.3 e 3.1.2.4), la promozione dell'interazione tra cultura contemporanea e tradizionale e di iniziative culturali popolari da parte di Pro Helvetia (cfr. n. 3.2), una mostra della BN dedicata ai dialetti in collaborazione con l'Archivio fonografico dell'Università di Zurigo (cfr. n. 3.3) e la collaborazione tra il MNS e giovani artigiani per far conoscere tecniche tradizionali di artigianato artistico (cfr. n. 3.4). Tutte le misure sono finanziate con i budget esistenti delle istituzioni culturali della Confederazione e non richiedono mezzi finanziari supplementari.

­

Migliorare l'accesso alla cultura: l'accesso attivo e passivo all'arte e alla cultura è un elemento importante d'integrazione sociale e un presupposto per la partecipazione alla società. A buon diritto, la Svizzera è fiera della sua ricca e sviluppata infrastruttura culturale. Circa la metà della popolazione non sfrutta tuttavia quest'offerta. Questo è riconducibile tra l'altro a deficit nell'informazione32.

La politica culturale della Confederazione non pretende di convincere tutti ad accedere alla cultura avanzata, tuttavia si pone l'obiettivo, ai sensi delle pari opportunità di tutti i gruppi sociali, in particolare bambini e giovani, di agevolare l'accesso a un ricco spettro di forme espressive culturali e di permettere la considerazione e il trattamento del patrimonio culturale. La promozione linguistica (cfr. n. 3.1.3.1), la promozione della formazione musicale (cfr. n. 3.1.3.2), la promozione della lettura (cfr. n. 3.1.3.3) e la promozione di progetti di mediazione artistica da parte di Pro Helvetia (cfr.

30 31 32

RS 0.440.8 RS 0.440.6 Cfr. Ufficio federale di statistica: Kulturverhalten in der Schweiz: Erhebung 2008, erste Ergebnisse, Neuchâtel 2009. Stando a questa ricerca, il livello d'istruzione e il reddito sono le due variabili che incidono maggiormente sul comportamento culturale. In questa chiave è da rilevare anche il calo dei resoconti culturali nei mass media.

2724

n. 3.2) sono i pilastri di un migliore accesso alla cultura negli anni 2012­ 2015.

Strettamente connesso all'obiettivo del miglioramento dell'accesso alla cultura è il tema trasversale «Cultura digitale». I giovani, come confermano ricerche francesi, tedesche e statunitensi, non consumano meno cultura, ma lo fanno in modo diverso e più individuale. Dall'ottica della politica culturale è indispensabile che la Svizzera sviluppi proprie competenze nei nuovi media. Non ci si può limitare ad importare ciò che influenzerà la percezione culturale ed estetica delle prossime generazioni. Un atteggiamento critico non può che scaturire dal proprio sapere e know-how. Un obiettivo comune delle differenti istituzioni della Confederazione per gli anni 2012­2015 consiste pertanto nell'indagare, all'insegna della cultura digitale, le ripercussioni della digitalizzazione sulla produzione, la mediazione e la ricezione culturale e nell'adeguare meglio alle esigenze di bambini e giovani l'offerta culturale.

Le misure previste comprendono lo sfruttamento di nuove tecnologie dell'informazione per la registrazione e la rappresentazione del patrimonio culturale e per la promozione della lettura da parte dell'UFC (cfr. n. 3.1.1.1, 3.1.1.2 e 3.1.3.3), la promozione della produzione culturale digitale, in particolare di videogiochi artisticamente interessanti, da parte di Pro Helvetia (cfr. n. 3.2) e della sezione Cinema dell'UFC (cfr. n. 3.1.2.1), e la digitalizzazione di archivi fotografici della Svizzera romanda da parte del MNS (cfr.

n. 3.4). Tutte le misure sono finanziate con i budget esistenti delle istituzioni culturali della Confederazione e non richiedono mezzi finanziari supplementari. Esse rientrano inoltre nell'ambito dell'attuazione della Strategia del Consiglio federale per una società dell'informazione in Svizzera33 del gennaio 2006 e del rapporto dell'UFC sulla politica della memoria della Confederazione, pubblicato il 1° maggio 200834 ­

Promuovere gli scambi culturali: gli scambi culturali a livello nazionale e internazionale sono fondamentali sia per una vita culturale viva sia per comprendere a fondo la propria identità e le altre culture. Negli ultimi anni la società svizzera è diventata più eterogenea. Uno degli obiettivi fondamentali della politica culturale della Confederazione consiste nel riconoscere questa diversità non come un pericolo bensì come un'opportunità. La vita culturale svizzera si fonda sulla percezione e sul rispetto delle differenze culturali e contribuisce così in modo essenziale alla questione dell'integrazione35.

Gli scambi culturali in Svizzera e con l'estero sono un mandato fondamentale di Pro Helvetia. Vi rientra anche il sostegno alla cultura popolare (cfr.

n. 3.2). Grazie alla recente entrata in vigore della LLing, la Confederazione possiede uno strumento che le permette di promuovere efficacemente gli scambi e la comprensione tra le comunità linguistiche (cfr. n. 3.1.3.1).

Mediante la LTBC, la Confederazione sostiene gli scambi internazionali di beni culturali contribuendo all'arricchimento della vita culturale e alla mutua considerazione (cfr. n. 3.1.1.2).

33 34 35

Consultabile sul sito www.bakom.admin.ch>Temi>Società dell'informazione>Strategia del Consiglio federale.

Consultabile sul sito www.bak.admin.ch>Temi>Politica culturale>Memopolitica.

Cfr. Daniel Fueter, Geleitwort, in: Schweizer Koalition für die kulturelle Vielfalt / Schweizerische UNESCO-Kommission (ed.): Kulturelle Vielfalt ­ mehr als nur ein Slogan, Berna/Zurigo 2009.

2725

­

Rafforzare la cooperazione: la promozione culturale è intesa sempre più come compito comune della Confederazione, dei Cantoni, delle città, dei Comuni e dei privati. Di fronte alle differenti capacità finanziarie e alle sue competenze costituzionali in parte solo a titolo sussidiario, la Confederazione punta in particolare a una stretta cooperazione con i Cantoni e le città.

Sul modello della cooperazione in altri ambiti politici (p. es. politica sanitaria e sociale), in futuro si dovrà intensificare il dialogo culturale nazionale tra i differenti livelli dello Stato. Questo dialogo persegue l'obiettivo di migliorare lo scambio reciproco di informazioni, di identificare temi di politica culturale oggetto di interessi paralleli o complementari delle parti, di intensificare la cooperazione e di promuovere la fiducia e la comprensione reciproche.

Oltre al dialogo politico si dovrà rafforzare anche la cooperazione a livello specialistico. Prime esperienze concrete di cooperazione esistono nella promozione della danza (cfr. n. 3.2): la Confederazione, i Cantoni e le città hanno già deciso di applicare un modello comune che prevede accordi di promozione cooperativa triennali e una rete attiva a livello nazionale (Rete danza svizzera [reso]). Questo modello deve ora imporsi ed essere sperimentato anche in altre discipline, segnatamente nell'ambito della letteratura (cfr. n. 3.1.3.3).

A prescindere da un rafforzamento della cooperazione con i Cantoni e le città, la Confederazione vuole intensificare anche la cooperazione con i privati.

Il presente messaggio prevede tra l'altro che la Confederazione attribuisca gli aiuti finanziari per la promozione della formazione musicale su proposta della commissione dell'associazione gioventù+musica. In questo modo un promotore culturale privato risulta direttamente coinvolto nella politica culturale della Confederazione.

Come già menzionato, la politica culturale rappresenta una materia trasversale con numerosi punti di contatto con altri contesti politici (cfr. n. 1.1.1.2 e 1.1.1.3). In qualità di autorità competente per la politica culturale della Confederazione (cfr. art. 29 cpv. 1 LPCu), l'UFC deve collaborare maggiormente con l'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) e l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM; per quanto riguarda la protezione del
patrimonio culturale e dei monumenti storici), l'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL; in particolare per quanto riguarda gli interventi artistici negli edifici), l'Ufficio federale della migrazione (UFM; per quanto riguarda la promozione linguistica) e l'Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT; per quanto riguarda la promozione della lettura e della formazione artistica) allo scopo di presentare le esigenze di politica culturale e sondare le possibilità di cooperazione.

Infine, occorre menzionare anche la cooperazione culturale della Confederazione a livello internazionale. Le esperienze positive fatte con il Programma di promozione cinematografica MEDIA36 mostrano quanto sia importante

36

Il riflusso del Programma MEDIA ai cineasti svizzeri, seppur con variazioni annue, raggiunge fino al 75 % del contributo erogato dalla Svizzera. Non sono direttamente quantificabili gli effetti positivi di MEDIA per quanto riguarda la partecipazione di cineasti svizzeri a programmi di aggiornamento e il migliore inserimento dell'economia cinematografica svizzera sul mercato cinematografico europeo.

2726

per lo sviluppo culturale della Svizzera la cooperazione con gli Stati vicini: ne beneficiano il finanziamento e l'attuazione di progetti multilaterali e lo scambio d'informazioni sugli sviluppi di politica culturale. In seguito alle decisioni del nostro Collegio in materia di politica europea, il programma culturale europeo Cultura 2014 non è per il momento tra i dossier prioritari nelle trattative con l'UE. Entro fine 2011 la Commissione europea elaborerà una proposta di decisione in merito al nuovo programma Cultura 2014. La decisione da parte del Parlamento e del Consiglio è attesa non prima del 2013. Fino a quel momento il nostro Collegio esaminerà l'adesione della Svizzera a Cultura 2014 in considerazione degli interessi di politica culturale ed europea. In questo contesto emergerà anche la questione del finanziamento e delle priorità in relazione agli ambiti di promozione esistenti.

­

Creare buone condizioni quadro: numerose ricerche confermano il potenziale economico e occupazionale del mercato artistico, musicale, librario e cinematografico (cfr. n. 1.1.1.3). Vari Paesi stanno definendo strategie per rafforzare sia gli ambiti classici dell'economia culturale sia l'industria della pubblicità, del design e dei videogiochi. Si tratta di rispondere a interrogativi come: quali presupposti servono all'economia della cultura e della creatività per potersi sviluppare positivamente? Quali nuove forme d'interazione tra il lavoro e il tempo libero, l'economia e l'innovazione promuovono l'economia della cultura e della creatività? In che misura l'economia della cultura e della creatività è in grado di generare prodotti e servizi culturali originali e inconfondibili che possono ottenere riscontri economici positivi?

Anche la Svizzera deve cercare di sfruttare meglio il potenziale dell'economia della cultura e della creatività. I titolari di diritti d'autore e di diritti affini si trovano di fronte a sfide particolari, in quanto gli sviluppi dei meccanismi produttivi hanno eroso i diritti d'autore e modificato la catena del valore aggiunto a favore della mediazione e della distribuzione. I cambiamenti dovuti alla digitalizzazione devono essere affrontati e gestiti anche dalla politica culturale. L'UFC si impegnerà pertanto a favore di un'impostazione del diritto della proprietà immateriale orientata al futuro insieme all'Istituto della proprietà intellettuale (IPI), competente in materia.

Nel quadro di manifestazioni di politica culturale (cfr. n. 3.1.2.4), l'UFC intende lanciare il dibattito pubblico su questi temi importanti in collaborazione con i competenti servizi di ricerca in Svizzera. In termini di disciplinamento, il nostro Collegio intende rendere possibile una vita culturale stimolante fornendo buone condizioni quadro e appoggiare l'ulteriore crescita dell'economia della cultura e della creatività (cfr. n. 1.1.1.2).

2.2

Ulteriori temi generali di politica culturale

2.2.1

Sicurezza sociale degli operatori culturali

La sicurezza sociale degli operatori culturali è da tempo oggetto di riflessioni di natura politico-culturale all'interno della Confederazione. Nell'interpellanza depositata il 7 giugno 2004 (04.3286, Promozione della cultura), il consigliere nazionale Hans Widmer aveva chiesto al Consiglio federale di attribuire la dovuta considerazione alla sicurezza sociale degli operatori culturali anche in tempi in cui si fa sentire la pressione del risparmio. In adempimento del mandato, un gruppo di lavoro 2727

interdipartimentale ha pubblicato nel febbraio 2007 il rapporto La sicurezza sociale degli operatori culturali in Svizzera. Situazione e possibili miglioramenti37. L'esame di differenti proposte ha portato alla formulazione di otto raccomandazioni.

Nel frattempo ne sono state attuate diverse. Così, ad esempio, cinque istituti di previdenza sociale del settore culturale si sono riuniti, con il sostegno finanziario dell'UFC, in una rete di previdenza per gli operatori culturali (Netzwerk Vorsorge Kultur). Inoltre, le raccomandazioni del rapporto hanno portato a una revisione dell'ordinanza del 31 ottobre 194738 sull'assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (OAVS): finora i salari fino a 2200 franchi all'anno39 per anno e per datore di lavoro erano soggetti al versamento dei contributi AVS/AI/IPG solo se i lavoratori lo richiedevano espressamente. Ciò penalizzava le persone che svolgevano regolarmente piccoli lavori con salari inferiori a detta soglia, una circostanza frequente nel settore culturale. Dal 1° gennaio 2010 per tutti i salari percepiti con attività svolte nel settore culturale vige l'obbligo sistematico del versamento dei contributi AVS/AI/IPG/AD (art. 34d cpv. 2 OAVS). Al momento, le associazioni culturali stanno discutendo assiduamente con l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) come migliorare l'impostazione delle assicurazioni facoltative per gli operatori culturali ai sensi dell'articolo 46 della legge federale del 25 giugno 198240 sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità (LPP).

Nell'ambito dei dibattiti sulla LPCu, il Parlamento ha fissato inoltre una norma per migliorare la sicurezza sociale degli operatori culturali, non menzionata nel citato rapporto sulla sicurezza sociale degli operatori culturali: ai sensi dell'articolo 9 LPCu, la Confederazione e Pro Helvetia dovranno versare alla cassa pensioni o al pilastro 3a dei beneficiari una quota percentuale dei loro aiuti finanziari destinati agli operatori culturali. Per l'attuazione dell'articolo 9 LPCu, l'UFC ha insediato un gruppo di lavoro nel quale, accanto all'UFC, a Pro Helvetia, al DFAE e all'UFAS, siedono due rappresentanti degli operatori culturali. Allo stato attuale delle discussioni all'interno del gruppo di lavoro, è previsto che dal 2012 il 12 per cento
degli aiuti finanziari complessivi concessi dalle istituzioni culturali della Confederazione (DFAE incluso) a persone che rientrano nell'ambito di applicazione dell'articolo 5 capoverso 1 LPP41 dovrà essere versato alla cassa pensioni o al pilastro 3a degli operatori culturali in questione. Il finanziamento di questa misura in virtù dell'articolo 9 LPCu avverrà nel quadro dei crediti approvati. I risultati definitivi del gruppo di lavoro fungeranno da base per l'ordinanza del Consiglio federale di attuazione dell'articolo 9 LPCu (cfr. n. 2.2.2).

37 38 39 40 41

Consultabile al sito www.bak.admin.ch>Temi>Politica culturale>La sicurezza sociale degli operatori culturali.

RS 831.101 Attualmente 2300 fr.

RS 831.40 Dato che solo le persone fisiche dispongono di una propria previdenza professionale, l'art. 9 LPCu dovrà essere applicato solo alle persone fisiche e non agli operatori culturali costituiti nella forma di persone giuridiche.

2728

2.2.2

Statistica e valutazione

Come servizio della Confederazione specializzato nelle questioni culturali, l'UFC ha il compito di registrare e analizzare i cambiamenti in atto nel paesaggio culturale e di mettere a disposizione dell'opinione pubblica queste informazioni oppure di sfruttarle esso stesso. Due degli strumenti principali sono la statistica e la valutazione. La rilevazione statistica e la valutazione dei principali dati del settore culturale rappresentano una condizione fondamentale per una politica culturale mirata.

Attualmente, l'UST allestisce una statistica del cinema e una statistica delle biblioteche. Mancano invece quasi completamente altri dati statistici rilevati regolarmente, in particolare sul finanziamento e sul consumo culturale. L'articolo 30 capoverso 1 LPCu sancisce che l'UST tenga una statistica della cultura. Conformemente alla LPCu, questa statistica deve informare segnatamente sui sussidi degli enti pubblici e sui contributi di privati alla cultura .

A prescindere dalla statistica culturale ai sensi dell'articolo 30 capoverso 1 LPCu, l'UFC e l'UST realizzeranno ulteriori statistiche periodiche nel quadro dei loro mezzi d'esercizio disponibili, tra cui la continuazione della rilevazione del 2008 sul comportamento culturale della popolazione svizzera e una ricerca sulla valenza economica della cultura in Svizzera.

Ai sensi dell'articolo 30 capoverso 2 LPCu, la Confederazione esamina periodicamente l'efficacia della sua politica culturale e delle misure di promozione adottate.

In vista del periodo di finanziamento 2016­2019 è al vaglio l'introduzione di un modello degli effetti con indicatori misurabili. Occorrerà comunque fare in modo che il rapporto tra costi e utilità sia equilibrato.

3

I singoli ambiti promossi

3.1

Ufficio federale della cultura

3.1.1

Patrimonio culturale

3.1.1.1

Patrimonio culturale e monumenti storici

Contesto, fatti e sfide Patrimonio culturale e monumenti storici nell'interesse pubblico La protezione e la cura dei monumenti architettonici, dei siti storici e degli insediamenti contribuisce sostanzialmente alla salvaguardia dell'identità e della diversità culturale della Svizzera. Stando alle indagini sull'interesse culturale, la conservazione del patrimonio culturale è un ambito al quale gli Svizzeri tengono in modo particolare. La straordinaria varietà di beni architettonici e paesaggi culturali costituisce una base essenziale per il turismo ed è importante in termini economici. Da uno studio commissionato dal Centro nazionale d'informazione per la conservazione dei beni culturali (NIKE) risulta che per ogni contributo di un franco i poteri pubblici generano investimenti per otto franchi nella conservazione del patrimonio edificato42.

42

NIKE: Die volkswirtschaftliche Bedeutung der Denkmalpflege in der Schweiz, Berna e Zurigo, mag. 1991. Non sono disponibili studi più recenti.

2729

Protezione del patrimonio culturale e dei monumenti storici nel confronto internazionale Nel confronto internazionale, la Svizzera occupa una posizione di punta per quanto riguarda gli standard qualitativi, il monitoraggio dei restauri e lo stato dell'inventariazione. Nel quadro della Convenzione dell'UNESCO del 23 novembre 197243 per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale (Convenzione sul patrimonio mondiale), la Svizzera ha goduto di un riconoscimento a livello mondiale: in proporzione alla sua estensione possiede infatti un numero estremamente elevato di siti patrimonio dell'umanità. Il livello raggiunto nella conservazione dei beni culturali è sicuramente esemplare per altri Stati. Ora occorre mantenere questo standard.

Fabbisogno finanziario della Confederazione per la conservazione di oggetti meritevoli di protezione Per rilevare il fabbisogno finanziario della Confederazione nell'ambito del patrimonio culturale e della protezione dei monumenti l'UFC ha commissionato un rapporto. Basandosi sui dati esistenti, su colloqui con specialisti e su un'indagine presso i servizi cantonali competenti in materia, il rapporto ha appurato, solo per la conservazione di oggetti meritevoli di protezione, un fabbisogno di 60 milioni di franchi all'anno. Stando a una stima della Conferenza svizzera degli archeologi cantonali (CSAC), occorrerebbero 245 milioni di franchi all'anno per sostenere l'ambito dell'archeologia. Fissando la quota minima della Confederazione al 15 per cento, si otterrebbe teoricamente un fabbisogno supplementare di aiuti finanziari per l'archeologia dell'ordine di 45 milioni di franchi all'anno. Sussidi annui nell'ordine di oltre 100 milioni di franchi superano di gran lunga le possibilità finanziarie della Confederazione. Il previsto credito d'impegno di 85 milioni di franchi obbliga tutte le parti a procedere a una rigorosa selezione degli oggetti ammessi a beneficiare di un sussidio.

Obiettivi Conservazione di oggetti meritevoli di protezione Nel quadro del compito comune della Confederazione e dei Cantoni, la conservazione di oggetti meritevoli di protezione è un compito fondamentale dell'ambito del patrimonio culturale e dei monumenti storici negli anni 2012­2015. L'obiettivo consiste nell'impostare in modo adeguato ed efficace la collaborazione con i Cantoni
in base alle esperienze successive all'introduzione della Nuova impostazione della perequazione finanziaria e della ripartizione dei compiti (NPC) per il periodo 2012­ 2015.

Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere (ISOS) Verificare e aggiornare i rilevamenti degli insediamenti nell'ISOS in vista degli obblighi nell'adempimento dei compiti federali, in particolare anche nel quadro di misure di pianificazione del territorio. Migliorare l'accesso all'ISOS.

Organizzazioni Continuare a sostenere le organizzazioni importanti nell'ambito del patrimonio culturale e dei monumenti storici.

43

RS 0.451.41

2730

Ricerca e divulgazione di sapere specialistico Promuovere la ricerca orientata alla pratica e il sapere specialistico pratico nell'ambito del patrimonio culturale, dell'archeologia e degli insediamenti; mettere a disposizione il sapere specialistico nell'ambito della protezione dei monumenti.

Formazione continua Sostenere e consolidare la piattaforma ICOMOS Suisse/UFC/NIKE per convegni e specializzazioni.

Pubbliche relazioni Promuovere la visibilità della protezione dei monumenti storici, dell'archeologia e degli insediamenti.

Affari internazionali Consolidare il posizionamento della Svizzera nei principali organismi internazionali (UNESCO, Consiglio d'Europa, UE).

Misure Gli obiettivi elencati sono realizzati mediante le seguenti misure: Conservazione di oggetti meritevoli di protezione Nel quadro della NPC, le prestazioni della Confederazione devono tenere conto in particolare delle priorità nei singoli Cantoni. L'applicazione degli strumenti della NPC prevede la conclusione di accordi programmatici con sussidi globali tra la Confederazione e i Cantoni e la concessione di aiuti finanziari mediante decreti individuali. In vista di una pianificazione mirata degli affari cantonali, la Confederazione riserva per la conservazione di oggetti meritevoli di protezione e per misure nell'ambito dell'archeologia il 70 per cento dei fondi disponibili. Questi vengono assegnati globalmente ai Cantoni secondo una chiave di ripartizione trasparente. I fondi della Confederazione attribuiti mediante accordi programmatici sono subordinati a determinate condizioni e devono essere impiegati per progetti a lungo termine d'importanza eccezionale (p. es. le cattedrali di Berna e Basilea), per progetti di priorità cantonale e per misure nell'ambito dell'archeologia. I progetti a lungo termine d'importanza eccezionale e la quota ad essi riservata dell'importo globale sono fissati negli accordi programmatici. Le priorità cantonali e le misure nell'ambito dell'archeologia sono il risultato di trattative con l'UFC e figurano negli obiettivi strategici degli accordi programmatici (senza liste degli oggetti). I Cantoni devono fare in modo che le aliquote dei sussidi di cui all'articolo 5 capoverso 3 dell'ordinanza del 16 gennaio 199144 sulla protezione della natura e del paesaggio (ONP) vengano rispettate. In aggiunta al
70 per cento menzionato sono a disposizione fondi supplementari per progetti e misure di priorità nazionale pari al 30 per cento assegnati mediante decreto individuale in base a un ordine di priorità del DFI.

Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere (ISOS) Dopo la conclusione di una prima inventariazione e l'entrata in vigore dell'ISOS a livello nazionale, in un prossimo futuro saranno verificati e aggiornati i rilevamenti

44

RS 451.1

2731

degli insediamenti. L'Inventario sarà reso accessibile anche mediante un sistema geoinformatico.

Organizzazioni La Confederazione sostiene attualmente le seguenti organizzazioni per la loro attività d'interesse pubblico: ­

NIKE: svolge un ruolo molto importante nella mediazione della conservazione del patrimonio culturale d'importanza nazionale.

­

Heimatschutz Svizzera: è la principale organizzazione a scopo non lucrativo nell'ambito della cultura architettonica. L'associazione conta 27 000 membri e donatori ripartiti in 25 sezioni cantonali.

­

Gruppo svizzero dell'International Council of Monuments (ICOMOS Svizzera): è tra l'altro un partner importante della Confederazione in relazione alla Convenzione sul patrimonio mondiale.

Le organizzazioni d'importanza nazionale saranno sostenute finanziariamente anche in futuro.

Ricerca e divulgazione di sapere specialistico Per quanto riguarda la ricerca e il sapere specialistico sono previste le seguenti misure: ­

Sostegno alla Stiftung zur Förderung der Denkmalpflege: da anni la Confederazione sostiene le attività di questa fondazione. Recentemente la fondazione ha deciso una parziale reimpostazione delle sue attività. Tra l'altro, sosterrà maggiormente l'insegnamento e la ricerca orientate alla pratica e lo scambio interdisciplinare di esperienze e sapere in collaborazione con la Conferenza svizzera delle soprintendenti e dei soprintendenti ai monumenti e con la CSAC. La fondazione sarà sostenuta finanziariamente anche in futuro.

­

Rafforzamento del sostegno ai Cantoni mediante esperti della Confederazione: Gli esperti della Confederazione svolgono una funzione di consulenza molto importante, in particolare per quanto riguarda questioni di ordine tecnico, conservativo e restaurativo. Per garantire la qualità del sostegno ai Cantoni anche in futuro, l'UFC prevede di consolidare la cooperazione con gli esperti.

­

Consulenza da parte delle commissioni federali: le commissioni consultive della Confederazione (Commissione federale dei monumenti storici [CFMS] e Commissione federale per la protezione della natura e del paesaggio [CFNP]) assumono una funzione importante. Grazie alla loro attività peritale e alla loro ricerca fondamentale pratica e teorica sosterranno anche in futuro in misura notevole la protezione dei monumenti storici e degli insediamenti e l'archeologia.

Formazione continua ICOMOS Suisse, l'UFC e NIKE hanno creato nel 2010 una piattaforma per convegni, specializzazioni e pubblicazioni. Si tratta ora di consentire alla piattaforma di affermarsi maggiormente nel periodo di finanziamento 2012­2015.

2732

Pubbliche relazioni Per promuovere la visibilità della protezione dei monumenti storici, dell'archeologia e degli insediamenti in Svizzera sono previste le seguenti misure: ­

Giornata europea del monumento: questa manifestazione sostenuta dall'UFC e organizzata annualmente da NIKE svolge un ruolo importante nell'opinione pubblica. Come mostra il crescente successo di pubblico, è di particolare importanza per sensibilizzare la popolazione. L'UFC continuerà a sostenere finanziariamente la Giornata europea del monumento.

­

Pubblicazioni: la pubblicazione di atti di convegni sarà garantita dalla piattaforma ICOMOS Suisse/UFC/NIKE.

­

Banche dati, statistiche, piattaforma d'informazione: la gestione delle banche dati specifiche dell'UFC è garantita, la valutazione di una piattaforma d'informazione per la cultura architettonica che tenga conto dei nuovi mezzi di comunicazione sarà esaminata.

Affari internazionali Dal 2009 la Svizzera è membro del Comitato del Patrimonio mondiale dell'UNESCO. Questo implica una maggiore partecipazione ai lavori. Inoltre, l'UFC occupa una posizione di spicco nella rete europea per la conservazione del patrimonio culturale HEREIN. L'UFC rappresenta la Svizzera anche nel comitato di esperti.

Occorrerà garantire anche in futuro l'integrazione della Confederazione negli organismi internazionali importanti per i monumenti storici.

Finanze Per la fine del 2011 si attende una notevole eccedenza di impegni dell'ammontare di circa 40 milioni di franchi. Questo significa che gli impegni presi in passato pari a circa 40 milioni di franchi non sono ancora stati soddisfatti. Essenzialmente questa situazione è riconducibile al fatto che gli accordi programmatici 2008­2011 non prevedevano veri e propri pagamenti globali e che l'erogazione degli aiuti finanziari dipendeva dai progressi dei singoli progetti. I nuovi accordi programmatici 2012­ 2015 dovrebbero permettere un'erogazione rateale dell'importo globale a prescindere dai progressi dei singoli progetti. Questo dovrebbe impedire che a fine 2015 si crei una nuova eccedenza di impegni. Nel caso degli oggetti sostenuti mediante decreti individuali, l'erogazione degli aiuti finanziari avverrà anche in futuro a seconda dei progressi conseguiti. Si presuppone che negli anni 2012­2015 circa un terzo degli impegni presi mediante decreto individuale sarà soddisfatto nello stesso lasso di tempo. Complessivamente si calcola che si riuscirà a ridurre l'attuale eccedenza di impegni di 40 milioni di franchi a circa 13 milioni di franchi per fine 2015.

Detto questo, occorre iscrivere nel preventivo 2012 e nel piano finanziario della Confederazione per il periodo 2013­2015 crediti dell'ammontare complessivo di 112 milioni di franchi (compensazione di impegni presi: 40 mio.; aiuti finanziari nel quadro di accordi programmatici: 45,2 mio.; aiuti finanziari nel quadro di decreti individuali: 6,3 mio.; inventari federali, organizzazioni, ricerca, formazione e pubbliche relazioni 20,5 mio.).

2733

Sussidi in conformità agli articoli 13, 14 e 14a LNP (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4) 2012

2013

2014

2015

2012­2015

15,8

16,0

16,2

16,5

64,5

5,0

5,1

5,2

5,2

20,5

Totale 2012­2015

20,8

21,2

21,4

21,7

85,0

Crediti messi a preventivo

27,5

27,9

28,1

28,5

112,0

Conservazione di oggetti meritevoli di protezione Inventari federali, organizzazioni, ricerca, formazione e pubbliche relazioni

3.1.1.2

Trasferimento di beni culturali

Contesto, fatti e sfide La Svizzera è tra le principali piazze del commercio d'arte al mondo e al contempo attraente sede di musei e collezioni. Dall'entrata in vigore della LTBC45 il 1° giugno 2005, la Svizzera dispone di uno strumento efficace per garantire un trattamento responsabile e trasparente dei beni culturali. L'attuazione della LTBC contribuisce a dare un'immagine positiva della Svizzera in questo ambito. In virtù della LTBC la Confederazione ha potuto concludere con il Perù, l'Italia, la Grecia, la Colombia e l'Egitto accordi bilaterali che facilitano la restituzione di beni culturali. Su questa base, nel giugno 2009 l'UFC ha potuto restituire al governo peruviano 48 oggetti archeologici precolombiani.

Gli obiettivi della LTBC sono realizzati segnatamente attraverso l'erogazione di aiuti finanziari (art. 14 LTBC). Gli aiuti finanziari sono erogati sulla base di un limite di spesa.

Gli aiuti finanziari della Confederazione consentono di realizzare importanti progetti, tra cui l'accesso del pubblico alla banca dati dell'Interpol dei beni culturali rubati e la realizzazione, in collaborazione con l'ICOM, di liste rosse dei beni culturali particolarmente minacciati. Vengono poi sostenuti progetti di cooperazione tra istituzioni svizzere ed estere, come per esempio il progetto di conservazione realizzato dal Museo Rietberg di Zurigo e dal Museo del Palazzo di Fumban in Camerun.

45

La LTBC e la rispettiva ordinanza (RS 444.11) attuano nel diritto nazionale la Convenzione dell'UNESCO del 14 novembre 1970 concernente le misure da adottare per interdire e impedire l'illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali (RS 0.444.1) ratificata dalla Svizzera nel 2003.

2734

Obiettivi Con l'erogazione di aiuti finanziari a favore dei beni culturali mobili, la LTBC (cfr.

art. 14) si prefigge due obiettivi principali: ­

proteggere beni culturali mobili particolarmente minacciati (p. es. da conflitti armati) facendoli custodire o conservare provvisoriamente in Svizzera;

­

sostenere progetti volti alla conservazione del patrimonio culturale mobile all'estero come contributo agli scambi scientifici, culturali e formativi tra Stati.

Misure Gli aiuti finanziari sono erogati sulla base dell'ordine delle priorità approvato dal DFI e d'intesa con il DFAE (CCC e DSC). Le seguenti misure sono prioritarie: ­

sostegno a progetti in Stati che hanno concluso accordi bilaterali con la Svizzera nell'ambito del trasferimento dei beni culturali. Questo serve a rafforzare la cooperazione bilaterale con questi Stati.

­

Sostegno a progetti d'istituzioni museali e scientifiche riconosciute come contributo agli scambi scientifici, culturali e formativi tra Stati.

­

Sostegno a progetti di organizzazioni internazionali specializzate nella protezione del patrimonio culturale (UNESCO, Interpol, ICOM), anche in collaborazione con esse. Tali progetti hanno un notevole effetto moltiplicatore, poiché s'indirizzano a un grande numero di destinatari.

­

Sostegno a progetti a favore di Paesi in sviluppo o emergenti realizzati in collaborazione con partner locali e che contribuiscono a rafforzare le capacità di questi Paesi a proteggere da sé il rispettivo patrimonio culturale mobile.

­

Erogazione di sussidi a progetti di registrazione e digitalizzazione di beni culturali mobili minacciati, per esempio la digitalizzazione di fotografie storiche di oggetti dell'Afghanistan e l'accessibilità on-line a questi dati.

Sussidi in conformità all'articolo 14 LTBC (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4)

Aiuti finanziari TBC

3.1.1.3

2012

2013

2014

2015

2012­2015

0,7

0,7

0,7

0,7

2,9

Musei, collezioni e reti di terzi

Contesto, fatti e sfide In conformità all'articolo 10 capoverso 1 LPCu, la Confederazione «può sostenere i musei, le collezioni e le reti di terzi nella loro attività di salvaguardia del patrimonio culturale, segnatamente mediante aiuti finanziari per le spese d'esercizio e i costi di progetti». Inoltre, «in caso di esposizioni d'importanza nazionale può contribuire al pagamento dei premi di assicurazione per le opere in prestito».

2735

Negli ultimi anni la Confederazione ha sostenuto regolarmente con fondi i musei, le collezioni e le reti di terzi seguenti: ­

Museo alpino svizzero (MAS) di Berna: fino alla fine del 2010 è finanziato dall'UFAM, dopodiché passerà nella competenza dell'UFC che nel 2011 gli assegnerà un aiuto finanziario di 520 000 franchi (nel messaggio sul preventivo 2011 erano inizialmente previsti 231 000 franchi).

­

Fondazione del Museo svizzero dei trasporti (MST) di Lucerna: la Fondazione del Museo, giuridicamente autonoma, è proprietaria di una collezione unica nel suo genere sulla mobilità (battelli a vapore, automobili, motociclette, documentazioni sulla storia della mobilità, ecc.). L'attuale limite di spesa per il sostegno della Fondazione MST per gli anni 2008­2011 ammonta a 5,32 milioni di franchi. L'aiuto finanziario si fonda su un contratto di prestazioni con l'UFC in cui figurano i compiti che la Fondazione MST deve adempiere. Nel 2011 l'UFC eroga alla Fondazione un aiuto finanziario di 1,6 milioni di franchi per la conservazione delle sue collezioni. Inoltre la Confederazione ha sostenuto il progetto edilizio del MST negli anni 2008­ 2011 con un sussidio di circa 10 milioni di franchi.

­

Fondazione Svizzera per la Fotografia (Fotostiftung Schweiz) e Centro per la fotografia di Winterthur: l'UFC finanzia l'esercizio di entrambi con un sussidio annuo di 1,25 milioni di franchi.

­

Collezioni di storia militare: il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) sostiene con circa 4,8 milioni di franchi all'anno tre fondazioni: la Fondazione del materiale storico dell'esercito svizzero, che gestisce due luoghi di esposizione, a Thun (BE) e a Burgdorf (BE); la Stiftung Historisches Armeematerial Führungsunterstützung, che gestisce una collezione di studio a Uster (ZH); la Fondazione del museo e del materiale storico delle Forze aeree svizzere, che gestisce un proprio museo a Dübendorf (ZH).

­

Technorama di Winterthur: la Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca (SER) versa annualmente al Technorama un contributo d'esercizio di 700 000 franchi.

­

Museo Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (MICR) di Ginevra: il DFAE lo sostiene con circa 1 milione di franchi all'anno.

­

Memoriav: l'Associazione Memoriav si prefigge la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale audiovisivo svizzero (fotografie, documenti sonori, film e video). Memoriav costituisce e gestisce una rete di istituzioni e persone che conservano, producono o sfruttano il patrimonio culturale audiovisivo allo scopo di scambiare competenze e informazioni e di sfruttare in modo ottimale le risorse disponibili. L'attuale limite di spesa per gli anni 2010­2013 ammonta complessivamente a 12,8 milioni di franchi. L'aiuto finanziario si fonda su un contratto con l'UFC in cui figurano i compiti che Memoriav deve adempiere.

­

Istituto Svizzero di Roma: la sede dell'Istituto è amministrata dall'UFCL. La SER ne sostiene l'attività scientifica e Pro Helvetia ne finanzia l'attività culturale. L'UFC contribuisce al suo esercizio con 470 000 franchi all'anno e garantisce così la base infrastrutturale affinché l'Istituto riesca, in qualità di

2736

rete ai sensi dell'articolo 10 LPCu, a garantire gli scambi culturali e scientifici tra la Svizzera e l'Italia.

Nel periodo di finanziamento 2012­2015, l'ambito del sostegno dei musei, delle collezioni e delle reti di terzi dovrà affrontare le seguenti sfide: ­

Coordinamento: il finanziamento dei musei, delle collezioni e delle reti di terzi è ripartito su vari servizi della Confederazione e manca un coordinamento globale.

­

Strategia: la selezione di musei, collezioni e reti di terzi attualmente sostenuti dalla Confederazione con sussidi all'esercizio, pur apparendo fondata in tutti i casi, non poggia su una strategia specifica.

­

Finanziamento: il finanziamento di musei, collezioni e reti di terzi si fondava finora su singole leggi speciali. Il nuovo articolo 10 LPCu è stato approvato dal Parlamento con lo scopo dichiarato che la Confederazione rafforzi il suo impegno finanziario in questo ambito. Rispetto ai preventivi 2008­2011 per la promozione di musei, collezioni e reti di terzi sono necessari fondi supplementari pari complessivamente a 9,2 milioni di franchi che saranno compensati in altri ambiti dell'UFC.

Obiettivi Nel periodo di finanziamento 2012­2015, la Confederazione si prefigge i seguenti obiettivi nell'ambito del sostegno di musei, collezioni e reti di terzi:

46 47

­

Coordinamento: il sostegno di musei, collezioni e reti di terzi sarà centralizzato all'UFC. È quanto ha annunciato il nostro Collegio nel messaggio del 21 settembre 200746 sulla legge federale concernente i musei e le collezioni della Confederazione (LMC) e confermato il Parlamento nel successivo dibattito. Tre sono le eccezioni a questo principio: il DFAE sarà competente anche in futuro per l'erogazione di aiuti finanziari al MICR di Ginevra, perché quest'ultimo è strettamente legato all'attività del Comitato Internazionale della Croce Rossa47. Il DDPS gestirà anche in futuro le collezioni di materiale militare storico, in quanto possiede il know-how specifico richiesto. Per garantire un coordinamento globale a livello federale, l'UFC e il DDPS stabiliscono di comune accordo un mandato di base per le collezioni di militaria della Confederazione. Infine, l'Istituto Svizzero di Roma non sarà finanziato esclusivamente dall'UFC nemmeno in futuro, bensì vi contribuiranno vari servizi federali come finora.

­

Strategia: la strategia per l'erogazione di aiuti finanziari a musei, collezioni e reti di terzi è definita nel presente messaggio (cfr. n. 3.1.1.4). Nei regimi di promozione del DFI occorrerà fissare segnatamente i criteri determinanti per il calcolo dell'ammontare dei sussidi all'esercizio.

­

Finanze: i carenti mezzi finanziari a disposizione per l'attuazione dell'articolo 10 LPCu impongono un chiaro ordine di priorità e portano a una riduzione dei sussidi all'esercizio per singoli beneficiari di aiuti finanziari considerati finora.

FF 2007 6181 FF 2007 6181, segnatamente pag. 6187

2737

Misure Gli obiettivi descritti sono realizzati mediante le seguenti misure: ­

Coordinamento: fatta riserva per le tre eccezioni citate (MICR, collezioni di militaria della Confederazione e Istituto Svizzero di Roma), l'UFC assume l'esclusiva competenza nell'attribuzione di aiuti finanziari a musei, collezioni e reti di terzi. I crediti assegnati in altri dipartimenti sono trasferiti all'UFC (MAS e Technorama). Per quanto riguarda il MAS, la nuova ripartizione delle competenze sarà attuata già dal 2011.

­

Sussidi all'esercizio: considerati i mezzi finanziari disponibili, negli anni 2012 e 2013 potranno essere erogati gli importi messi a preventivo nel 2011 ai sei musei, collezioni e reti già sostenuti finora (MAS, Fondazione MST, Fotostiftung Schweiz, Technorama, Memoriav e Istituto Svizzero di Roma).

A partire dal 2014, l'erogazione dei sussidi all'esercizio si fonderà sulla definizione di ambiti e temi che assumono un'importanza particolare per la conservazione del patrimonio culturale. Nell'ambito della produzione culturale si tratta dell'architettura, del design, delle arti elettroniche, della fotografia e della danza. Nell'ambito della società e della storia, si tratta delle tradizioni popolari, del mondo alpino, delle comunicazioni, dei trasporti e della tecnica. Nell'ambito delle reti e delle piattaforme è prioritario il sostegno a istituzioni che si dedicano alla conservazione, al restauro e alla gestione di beni culturali e artistici oppure promuovono la collaborazione tra i musei a livello nazionale e internazionale, facilitano l'accesso ai musei e alle collezioni e consentono gli scambi culturali tra la Svizzera e l'estero. Partendo da questi presupposti, dal 2014 saranno sostenute anche le seguenti istituzioni48: Museo svizzero di architettura, Basilea (architettura), Haus für elektronische Künste, Basilea (arti elettroniche), Schweizer Tanzarchiv, Zurigo e Losanna (danza), Museo svizzero all'aperto del Ballenberg, Hofstetten (BE) (tradizioni popolari), Associazione dei musei svizzeri, Zurigo (collaborazione tra musei), Fondazione Passaporto Musei Svizzeri, Zurigo (accesso facilitato a musei e collezioni). Si tratta di istituzioni che raccolgono, conservano, inventariano e divulgano in modo esemplare i contenuti corrispondenti ai temi fissati dalla Confederazione e che, in qualità di centri di competenze, mettono a disposizione di altri musei e collezioni il loro sapere e le loro esperienze.

Gli interessi della Svizzera francofona e italofona sono considerati nel seguente modo: la Confederazione sostiene mediante altri crediti (cfr.

n. 3.1.2.1 e 3.2) la Cineteca svizzera e la Fonoteca Nazionale Svizzera, due importanti istituzioni nell'ambito della conservazione del patrimonio culturale con sede rispettivamente a Losanna e a Lugano. Lo Schweizer Tanzarchiv ha una filiale a Losanna. Inoltre,
l'attività di Memoriav va a beneficio della conservazione e della catalogazione dei beni culturali audiovisivi dell'intera Svizzera. L'Associazione dei musei svizzeri e la Fondazione Passaporto Musei Svizzeri s'impegnano entrambe a favore di tutti i musei della Svizzera. Infine, l'Istituto Svizzero di Roma gestisce, oltre alla sede nella capitale italiana, due succursali, una a Milano (Centro Culturale Svizzero di

48

Per beneficiare dei sussidi dell'UFC, per i musei e le collezioni il requisito è attenersi alle regole deontologiche degli ambienti museali, ad esempio il codice etico dell'ICOM del 4 nov. 1986 per i musei.

2738

Milano) e una a Venezia (Spazio Culturale Svizzero di Venezia), che promuovono in particolare gli scambi culturali tra l'Italia e la Svizzera italiana.

Considerato che dal 2014 la cerchia di istituzioni sostenute sarà allargata, occorrerà ridurre i sussidi all'esercizio per singole istituzioni già beneficiarie di aiuti finanziari.

­

Sussidi a progetti: dal 2012, da 400 000 a 500 000 franchi all'anno saranno erogati in forma di sussidi a progetti in relazione alla conservazione di beni culturali. Per la valutazione di domande individuali è prevista una strategia semplice: stando al messaggio sulla LMC, il MNS in qualità di centro di competenze «deve mettere a disposizione di altri musei e collezioni svizzeri le proprie vaste conoscenze specialistiche. Si pensi, in particolare, alle competenze fondamentali del MNS nel settore della documentazione come pure della ricerca a livello di conservazione e restauro»49. Già ora il MNS offre a terzi a prezzi di mercato numerosi servizi: misure di conservazione di reperti archeologici (segnatamente liofilizzazione e desalinizzazione), di messa in sicurezza di oggetti in vetro o ceramica danneggiati, di analisi materiale di strati di quadri e di supporti di immagini. Dal 2012 i musei, le collezioni e le reti di terzi avranno modo di chiedere all'UFC un sussidio per progetti legati all'erogazione di questi servizi del MNS o di altri offerenti che soddisfano gli standard riconosciuti (ICOM, Associazione svizzera per la conservazione e il restauro). La selezione dei destinatari dei sussidi da parte dell'UFC si fonda su criteri che devono essere definiti nel regime di promozione del DFI.

­

Contributi a premi assicurativi: dal 2014, l'UFC erogherà sussidi annui a due o tre mostre d'importanza nazionale per finanziare i premi assicurativi legati a opere d'arte prese in prestito.

Finanze Il credito di 700 000 franchi iscritto finora nel budget della SER per il sostegno del Museo Technorama di Winterthur è trasferito all'UFC dal 2012.

Sussidi in conformità all'articolo 10 LPCu (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4) 2012

2013

2014

2015

2012­2015

Sussidi all'esercizio

7,7

7,7

9,5

9,7

34,6

Sussidi a progetti

0,4

0,5

0,5

0,5

1,9

­

­

0,3

0,3

0,6

8,1

8,2

10,3

10,5

37,1

Contributi assicurativi Totale 2012­2015

49

FF 2007 6181, segnatamente pag. 6198

2739

3.1.1.4

Musei e collezioni della Confederazione

Contesto, fatti e sfide L'UFC gestisce vari musei e collezioni e li finanzia mediante i suoi crediti d'esercizio. Nel quadro del presente messaggio non si tratta di decidere in merito, poiché i decreti di finanziamento previsti contemplano unicamente gli aiuti finanziari.

I musei e le collezioni gestiti dall'UFC sono i seguenti: ­

Museo della Collezione Oskar Reinhart Am Römerholz di Winterthur: collezione di opere d'arte antica, dell'Ottocento e dei primi del Novecento di prestigio internazionale;

­

Museo Vincenzo Vela di Ligornetto: collezione di sculture, dipinti, disegni, acquerelli e fotografie dell'Ottocento italiano;

­

Museo degli automi musicali di Seewen: collezione di scatole musicali, strumenti musicali meccanici e documenti musicali di richiamo internazionale;

­

Collezione d'arte della Confederazione (CAC): opere di artisti e designer svizzeri esposte in edifici rappresentativi dell'Amministrazione federale in Svizzera e nelle rappresentanze della Svizzera all'estero o date in prestito a musei d'arte svizzeri;

­

Fondazione Gottfried Keller (FGK): fondo speciale della Confederazione per l'acquisto di significative opere d'arte svizzera istituito grazie alla donazione di Lydia Welti-Escher nel 1890. La collezione comprende circa 8500 opere tra cui capolavori depositati in circa 120 musei della Svizzera quali prestiti permanenti. Dal 1926 ne fa parte anche l'Abbazia di St. Georgen a Stein am Rhein, oggi trasformata in museo.

I musei e le collezioni della Confederazione dovranno affrontare le seguenti sfide: ­

situazione finanziaria della FGK: la situazione finanziaria della Fondazione è critica. Con il capitale disponibile di 4,9 milioni di franchi non è più possibile soddisfare la volontà della donatrice. Le attuali entrate annue ordinarie di circa 345 000 franchi (interessi sul capitale ed entrate per la locazione dell'Abbazia di St. Georgen, entrate al museo e contributi di terzi) coprono oggi poco più dei costi per beni e servizi e per il personale (segreteria) e consentono solo raramente di acquistare opere d'arte.

­

Accorpamento alla FGK del museo dell'Abbazia di St. Georgen di Stein am Rhein: questa soluzione organizzativa non soddisfa. La FGK non dispone né del know-how né delle risorse umane e finanziarie necessarie per garantire il successo e l'attrattiva dell'istituzione. È quanto sembrerebbe confermare il calo del numero di visitatori (2008: 10 821 entrate).

­

Parallelismi tra la CAC e la FGK: entrambe svolgono compiti analoghi e pertanto vi sono parallelismi per quanto riguarda i lavori amministrativi (contratti di prestito, inventari, corrispondenza, ecc.).

­

Stato delle finanze e delle risorse umane all'UFC: la gestione dei musei e delle collezioni sollecita notevolmente le risorse umane e finanziarie dell'UFC.

2740

Obiettivi Considerate le sfide illustrate, gli obiettivi per il periodo 2012­2015 sono i seguenti: ­

situazione finanziaria della FGK: incrementare il fondo acquisti della FGK per metterla nuovamente in grado di acquistare importanti opere d'arte svizzera allo scopo di impedirne l'alienazione all'estero. Anche in futuro le opere acquistate saranno messe a disposizione di musei di terzi quali prestiti permanenti.

­

Accorpamento del museo dell'Abbazia di St. Georgen a Stein am Rhein: stabilire un nuovo accorpamento organizzativo per l'esercizio del museo.

­

Parallelismi tra la CAC e la FGK: eliminare i parallelismi amministrativi esistenti tra le due istituzioni.

­

Stato delle finanze e delle risorse umane all'UFC: sgravare il budget e le risorse umane dell'UFC per quanto riguarda l'esercizio dei musei e delle collezioni. Entro il limite del possibile le relative misure saranno attuate per il 1° gennaio 2012.

Misure Per attuare gli obiettivi descritti occorre approntare le seguenti misure: ­

situazione finanziaria della FGK: dotare la FGK di un importo supplementare di 400 000 franchi all'anno per consentirle di fare acquisti. La FGK non finanzierà più l'acquisto di opere d'arte da sola, ma insieme all'ente beneficiario del prestito delle opere d'arte.

­

Accorpamento del museo dell'Abbazia di St. Georgen a Stein am Rhein: le numerose discussioni relative alla possibilità di affidare la gestione del museo a un'organizzazione esterna all'Amministrazione federale non hanno avuto esito positivo. Pertanto il museo deve essere inserito tra i musei gestiti direttamente dall'UFC.

­

Parallelismi tra la Collezione d'arte della Confederazione e la FGK: riunire le due collezioni all'UFC e porle sotto una gestione comune. Le opere acquistate o che saranno acquistate grazie al reddito da capitale della FGK continueranno a portare il nome della fondazione.

­

Stato delle finanze e delle risorse umane all'UFC: varie prestazioni fornite finora dal personale dei musei e delle collezioni (p. es. sorveglianza, cassa, ecc.) saranno affidate a terzi. I mezzi necessari per finanziare circa cinque posti a tempo pieno per un ammontare di circa 800 000 franchi all'anno sono integrati nelle uscite d'esercizio dell'UFC e compensati con crediti di trasferimento dell'UFC (cfr. n. 5.1.1). Per sgravare il credito del personale sono al vaglio miglioramenti delle strutture organizzative e gestionali dei musei e delle collezioni della Confederazione.

Finanze Per il 2012, sono messi a preventivo circa 4,5 milioni di franchi per l'esercizio dei musei e delle collezioni della Confederazione (più il rincaro negli anni successivi).

2741

3.1.2

Produzione culturale

3.1.2.1

Promozione cinematografica

Contesto, fatti e sfide Nel 2009, su un totale di 14,3 milioni di spettatori, 550 000 hanno assistito alla proiezione di un film svizzero. Ciò rappresenta una quota di mercato vicina al 4 per cento. La quota di mercato della produzione svizzera è stata caratterizzata nell'ultimo decennio da variazioni considerevoli comprese tra il 2,1 e il 9,6 per cento (incluse le coproduzioni). Annate eccezionali come il 2006 dimostrano che il cinema svizzero, nonostante le sue modeste dimensioni, fa presa sul pubblico e ha le potenzialità per reggere il confronto con la concorrenza internazionale. Le produzioni svizzere sono sporadicamente presenti anche ai più importanti festival internazionali come Cannes, Venezia e Berlino. I documentari svizzeri godono di grande considerazione a livello internazionale.

La concorrenza nel mercato audiovisivo è notevole. Dato il numero crescente di uscite cinematografiche settimanali e il numero di spettatori rimasto invariato, la permanenza dei singoli film nelle sale si è notevolmente accorciata. Fattori come la tendenza ai cinema multisala (otto o più schermi), il cui programma è dominato dalle grandi produzioni statunitensi, e la conversione digitale della tecnica di proiezione nelle sale cinematografiche esercitano una pressione supplementare sulla produzione cinematografica e sul settore cinematografico svizzero.

A causa delle peculiarità linguistiche, il mercato cinematografico svizzero è frammentato e di dimensioni troppo esigue rispetto all'industria cinematografica dei Paesi limitrofi, come Francia e Germania, per sopravvivere con le proprie forze e secondo criteri meramente economici. La Confederazione ha un ruolo determinante nella promozione cinematografica in quanto è il partner principale50. Le prestazioni della Confederazione sono sostanzialmente integrate da SRG SSR (Pacte de l'audiovisuel). Inoltre le rimanenti emittenti nazionali e regionali, che diffondono film nell'ambito dei loro programmi, sono tenute a contribuire alla promozione del cinema svizzero. A livello regionale, sono soprattutto la Zürcher Filmstiftung e il Fonds Regio Films a sostenere finanziariamente lo sviluppo e la realizzazione dei film svizzeri.

La politica cinematografica della Confederazione si propone di promuovere la produzione cinematografica, la pluralità e la qualità dell'offerta
e di rafforzare la cultura cinematografica svizzera come parte della cultura e dell'identità nazionale.

Nel quadro di questo mandato, l'UFC vuole rendere possibili sia una diversificazione e una maggiore visibilità della creazione cinematografica svizzera sia una cultura cinematografica vivace. Inoltre s'impegna a favore di una politica di promozione coerente, in grado di conciliare un'alta qualità artistica e le esigenze del mercato. La promozione cinematografica è pertanto sempre anche una promozione culturale che contempla aspetti di economia cinematografica.

50

In virtù dell'art. 7 dell'ordinanza del DFI del 20 dic. 2002 sulla promozione cinematografica (OPCin; RS 443.113) la Confederazione si assume in genere fino al 50 % dei costi di produzione di un film. Grazie alla cooperazione con altri promotori, gli aiuti finanziari sotto forma di sussidi federali ammontano in media al 30 % dei costi di produzione. Nei vari ambiti gli importi massimi sono fissi (ad esempio per i film di fiction: 1 mio. di fr., eccezionalmente fino a 1,5 mio. di fr. per film).

2742

Qui di seguito sono illustrati i singoli settori di promozione51 ed esposte le esigenze del cinema svizzero per il periodo di finanziamento 2012­2015.

Promozione cinematografica Questo ambito rappresenta una priorità nel credito destinato al cinema. La Confederazione concede aiuti finanziari per lo sviluppo di progetti (sviluppo di sceneggiature e progetti), per la realizzazione (promozione della realizzazione) e lo sfruttamento delle produzioni cinematografiche svizzere (promozione della distribuzione e dell'attività promozionale) nonché per la coproduzione con l'estero. La promozione cinematografica si basa fondamentalmente su due strumenti: la promozione cinematografica selettiva e la promozione cinematografica legata al successo (succès cinéma). Nella promozione cinematografica selettiva gli aiuti finanziari vengono concessi in virtù di criteri qualitativi (tra cui la qualità artistica, l'autonomia creativa, l'esecuzione professionale del progetto). L'aiuto finanziario della promozione cinematografica legata al successo è calcolato in base al numero di entrate registrate dai cinema.

Cultura cinematografica Nell'ambito della cultura cinematografica sono riunite diverse misure di promozione che contribuiscono alla sensibilizzazione della popolazione, alla diffusione di temi e film rilevanti e allo sfruttamento commerciale del cinema svizzero nel contesto nazionale ed internazionale. Su questa base, la Confederazione sostiene festival cinematografici svizzeri, promuove la pubblicazione di riviste dedicate al cinema, programmi specifici per bambini e giovani nonché progetti volti a mantenere, sviluppare e innovare la produzione e la cultura cinematografiche in Svizzera.

Rientrano nella cultura cinematografica anche l'archiviazione e il restauro di film, compiti svolti dalla Cineteca svizzera di Losanna.

Pluralità e qualità dell'offerta cinematografica La Confederazione contribuisce alla promozione della pluralità culturale e linguistica e alla qualità dell'offerta cinematografica, in particolare sostenendo finanziariamente i cinema, la distribuzione e la diffusione.

Formazione professionale e formazione permanente In questo ambito vengono assegnati aiuti finanziari e altre forme di sostegno a favore della formazione professionale e della formazione permanente degli operatori impiegati
nell'industria cinematografica. Questi compiti sono assunti dalla Fondazione FOCAL, sostenuta dalla Confederazione. Inoltre, l'UFC sostiene sussidiariamente le sezioni cinematografiche delle scuole universitarie d'arte che offrono una formazione di qualità elevata e coerente nelle professioni cinematografiche artistiche e tecniche.

Coproduzioni e cooperazione internazionale Per ampliare il margine di manovra economico e culturale del cinema svizzero, la Confederazione applica una politica attiva di coproduzione a livello internazionale e 51

Gli ambiti promossi corrispondono ai «settori di promozione» definiti nella LCin (art. 3­6). Costituisce un'eccezione l'ambito delle coproduzioni e della cooperazione internazionale, trattato a parte a causa del suo peso finanziario e dei trattati internazionali conclusi con l'UE (Programmi MEDIA) e con il Consiglio d'Europa (Eurimages).

2743

ha stipulato accordi bilaterali di coproduzione con tutti i Paesi limitrofi nonché con il Canada e il Belgio (Communauté Française de Belgique). Parallelamente, la Confederazione rappresenta gli interessi del cinema svizzero nel quadro del programma MEDIA52 lanciato dall'UE e del Fondo per le coproduzioni europee Eurimages (Consiglio d'Europa).

Sfide per il cinema svizzero La situazione del cinema svizzero resta fragile di fronte alla concorrenza artistica ed economica estera. Attualmente si presentano le seguenti sfide:

52

53

­

nuove leve: il settore cinematografico svizzero denota una generale carenza di giovani cineasti. Mancano specialmente le possibilità tecniche e finanziarie per formare in misura sufficiente nuovi talenti qualificati nelle categorie professionali rilevanti. Una sfida specifica consiste nell'integrare nelle scuole universitarie professionali corsi di cinema a livello di baccellierato e master.

­

Continuità: le condizioni quadro devono essere migliorate per permettere ai cineasti professionisti di realizzare regolarmente progetti cinematografici e di approfondire le loro esperienze professionali.

­

Tecnica di proiezione digitale: i nuovi sviluppi tecnologici nella proiezione cinematografica digitale rappresentano una grande sfida finanziaria e tecnica per le sale cinematografiche svizzere.

­

Sviluppo di sceneggiature e progetti: dal rapporto di valutazione concernente i regimi di promozione cinematografica 2006­201053 emerge che i progetti cinematografici potrebbero essere sviluppati ulteriormente prima che all'UFC venga presentata la richiesta di un sussidio di promozione alla realizzazione.

­

Archiviazione: numerose sfide attendono la Cineteca svizzera, uno dei più importanti archivi cinematografici in Europa, nel periodo di finanziamento 2012­2015. Oltre alla costruzione dell'edificio di Penthaz presso Losanna, finanziato dalla Confederazione, si tratterà di affrontare la questione dell'archiviazione a lungo termine del patrimonio culturale digitale deperibile sorta con l'imporsi della digitalizzazione dei film. I fondi della Cineteca devono essere resi disponibili in futuro a livello sia nazionale che internazionale. Inoltre occorrerà chiarire il legame organizzativo esistente tra la Confederazione e questa istituzione. Il nostro Collegio ha commissionato un rapporto in merito, che sarà pronto nell'estate 2011, nel quadro del quale si considererà l'accorpamento della Cineteca svizzera alla Confederazione a partire dal 2013.

Conformemente all'Accordo dell'11 ott. 2007 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea nel settore audiovisivo che stabilisce le modalità e le condizioni della partecipazione della Confederazione Svizzera al programma comunitario MEDIA 2007 (Accordo MEDIA, RS 0.784.405.226.8). Il programma MEDIA termina nel 2013. Già dal 2012, la Svizzera discuterà con l'UE di un'eventuale partecipazione al programma MEDIA a partire dal 2014.

evalure: Evaluation der Filmförderungskonzepte 2006­2010: Selektive Förderung, Zurigo e Basilea, aprile 2010.

2744

Obiettivi Dalle sfide appena illustrate scaturiscono gli obiettivi seguenti per il periodo di finanziamento 2012­2015: Promozione cinematografica ­

Promuovere i film svizzeri di qualità e rafforzare la promozione cinematografica legata al successo;

­

rafforzare lo sviluppo di progetti e migliorarne la messa a punto;

­

riposizionare il Premio del cinema svizzero quale strumento di promozione essenziale per la produzione cinematografica svizzera.

Cultura cinematografica ­

Sensibilizzare la popolazione, in particolare i bambini e i giovani, al medium cinema;

­

rafforzare la visibilità del cinema svizzero a livello nazionale ed internazionale;

­

garantire una politica di archiviazione coerente e a lungo termine;

­

promuovere lo sviluppo e innovare la produzione e la cultura cinematografica in Svizzera tenendo conto dei nuovi media.

Pluralità e qualità dell'offerta cinematografica Mantenere e promuovere la pluralità culturale e linguistica e la qualità dell'offerta cinematografica in Svizzera.

Formazione professionale e formazione permanente Rafforzare la qualità della formazione professionale e della formazione permanente degli addetti del settore cinematografico tenendo conto delle esigenze concrete.

Coproduzioni e cooperazione internazionale Rafforzare la collaborazione e lo scambio di sapere specialistico a livello internazionale.

Misure Per raggiungere gli obiettivi elencati sono previste le seguenti misure: Promozione cinematografica ­

Consolidare e adeguare la promozione cinematografica legata al successo: il meccanismo della promozione cinematografica legata al successo (succès cinéma) deve essere esteso all'aspetto della qualità artistica. I crediti non potranno più essere generati esclusivamente mediante i biglietti venduti al botteghino, ma anche attraverso il successo nei festival più importanti. Complessivamente, la promozione legata al successo deve essere consolidata.

­

Verificare l'attuale sistema peritale per la promozione cinematografica selettiva: l'attuale sistema delle commissioni di esperti permette all'UFC di sostenere progetti cinematografici il cui potenziale in termini di qualità, pluralità e visibilità è dimostrato. Gli esperti devono, in particolare, essere competenti nei settori della realizzazione, della tecnica, della produzione e dello 2745

sfruttamento commerciale di film. In vista dei nuovi regimi di promozione cinematografica sono allo studio vari modelli di perizia. Dal 2012 un nuovo modello dovrà rafforzare il dialogo tra i richiedenti e gli esperti e garantire la trasparenza nella comunicazione delle decisioni di promozione.

­

Riposizionare il Premio del cinema svizzero: questa manifestazione viene portata avanti coinvolgendo i principali partner come SRG SSR e l'Accademia del Cinema Svizzero54. Per quanto riguarda la selezione, a partire dal 2012 sarà l'Accademia del Cinema Svizzero e non più la Commissione a nominare i vincitori del Premio del cinema svizzero. La successiva impostazione del Premio dal 2012 deve essere discussa dall'UFC, da SRG SSR e dall'Accademia del Cinema Svizzero.

Cultura cinematografica ­

Promuovere festival organizzati professionalmente, di impostazioni diverse e che forniscono un valido contributo alla cultura cinematografica;

­

sensibilizzare bambini e giovani al medium cinema attraverso progetti basati sulla pedagogia mediale, tenendo conto del contesto audiovisivo e cinematografico-culturale in cui essi si muovono;

­

sostenere riviste cinematografiche quali piattaforme di rendiconti e riflessioni critici;

­

promuovere progetti che diffondono temi e film culturalmente e cinematograficamente rilevanti e consentono un originale e interessante dialogo con la cultura cinematografica nazionale e internazionale;

­

promuovere una più stretta collaborazione e un migliore sfruttamento delle sinergie tra le differenti istituzioni nel quadro della sensibilizzazione e dell'accesso alla cultura cinematografica nonché della promozione del cinema svizzero;

­

sostenere la Cineteca svizzera di Losanna in vista di una politica di conservazione e di restauro coerente e dell'archiviazione del patrimonio cinematografico svizzero;

­

incentivare la promozione del cinema svizzero nel contesto nazionale e internazionale riunendo all'UFC il finanziamento dell'organizzazione di promozione Swiss Films (finora ripartito equamente su UFC e Pro Helvetia).

L'UFC verificherà il mandato a Swiss Films e lo adeguerà all'occorrenza;

­

promuovere il settore dell'audiovisivo nell'ambito dell'animazione, degli effetti visivi e dello storytelling e potenziare lo sviluppo tecnologico e l'innovazione della produzione cinematografica in Svizzera (progetto Crossmedia).

Pluralità e qualità dell'offerta cinematografica Sostenere le sale cinematografiche svizzere nella conversione alla tecnica di proiezione digitale: l'UFC segue da anni l'evoluzione del paesaggio cinematografico svizzero e presume che gli ultimi sviluppi nella tecnica di proiezione digitale avranno inconvenienti per l'offerta cinematografica nelle sale svizzere. Sono di conseguenza previste misure di promozione specifiche. I gestori di cinema che non 54

Cfr. www.filmakademie.ch

2746

sono economicamente in grado di convertire da soli le loro sale alle tecniche digitali e che quindi non possono più proiettare determinati film ricevono un sostegno finanziario limitato, vincolato a chiari criteri che riguardano la pluralità e la qualità della programmazione. Per questa misura si calcola una spesa complessiva di 8 milioni di franchi per il periodo 2012­2015 (2012 e 2013: 2,5 mio. di fr., 2014 e 2015: 1,5 mio. di fr.).

Formazione professionale e formazione permanente Promuovere la formazione professionale e la formazione permanente applicando criteri selettivi: l'UFC sostiene finanziariamente le più importanti istituzioni e iniziative di formazione permanente (Fondazione FOCAL) ed eroga aiuti finanziari complementari destinati all'istruzione professionale di base presso scuole universitarie professionali finanziate in primo luogo dai Cantoni e dall'UFFT. Le esigenze e le rivendicazioni del settore saranno riesaminate a intervalli regolari, i programmi e i relativi contratti di prestazioni adeguati alle necessità. Le sovvenzioni ai corsi di cinema delle scuole universitarie saranno assegnate dopo una procedura di attribuzione selettiva effettuata a intervalli regolari.

Coproduzioni e cooperazione internazionale L'UFC concede aiuti finanziari nell'ambito degli accordi internazionali di coproduzione e prende parte ai programmi multilaterali europei di promozione cinematografica (UE: Accordo MEDIA; Consiglio d'Europa: Convenzione europea del 2 ottobre 199255 sulla coproduzione cinematografica; Accordo Euroimages).

Finanze La ripartizione degli aiuti finanziari presentata qui sotto si basa essenzialmente sui due ambiti principali di spesa della politica di promozione cinematografica della Confederazione. La rubrica della promozione cinematografica comprende tutti gli aspetti legati alla promozione dei film, in particolare la produzione, le sale cinematografiche e la distribuzione (inclusa la conversione di cinema alle tecniche di proiezione digitale). La rubrica della cultura cinematografica riunisce tutte le altre attività, in particolare il contributo per la formazione professionale e la formazione permanente nonché i contributi per l'agenzia di promozione Swiss Films e la Cineteca svizzera.

I contributi della Confederazione ai due programmi multilaterali europei di promozione
cinematografica (EU: MEDIA, Consiglio d'Europa: Eurimages) non sono contenuti nel limite di spesa per il cinema, poiché si tratta di contributi obbligatori e non sussiste pertanto uno spazio di manovra per quanto riguarda il loro ammontare.

Nella pianificazione per il periodo di finanziamento 2012­2015 sono stati previsti complessivamente 39,7 milioni di franchi per il Programma MEDIA e 3,9 milioni di franchi per il Programma Eurimages.

L'aumento finanziario previsto rispetto al 2011 nel piano finanziario 2012 è riconducibile sia al rincaro stimato sia a spese supplementari temporanee dovute alla costruzione della nuova sede della Cineteca a Penthaz (Losanna). A partire dal 2013, con l'inaugurazione della nuova sede della Cineteca, sono da attendersi spese di gestione supplementari a seconda della strategia di esercizio. Questi costi vengono rilevati attualmente dall'UFC e dall'UFCL.

55

RS 0.443.2

2747

La spesa complessiva di 8 milioni di franchi per la conversione delle sale cinematografiche alle tecniche di proiezione digitale viene finanziata con 2 milioni di franchi mediante compensazioni in altri ambiti promossi dall'UFC. Il restante finanziamento di 6 milioni di franchi non interesserà il credito a favore della promozione selettiva, ma avverrà mediante altre rubriche dell'ambito cinematografico (fra cui la distribuzione).

Sussidi in conformità agli articoli 3­6 LCin (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4) 2012

2013

2014

2015

2012­2015

Promozione cinematografica (inclusa la digitalizzazione)

25,1

25,4

24,8

25,2

100,4

Cultura cinematografica (incluse formazione professionale e permanente, Swiss Films, Cineteca)

13,7

11,2

11,3

11,5

47,7

Totale 2012­2015

38,7

36,6

36,1

36,6

148,1

3.1.2.2

Premi, riconoscimenti e acquisti

Contesto, fatti e sfide La Svizzera possiede una scena culturale estesa e viva le cui attività e il cui irradiamento superano ampiamente, in molti ambiti, i confini nazionali. Conferendo premi e riconoscimenti la Confederazione vuole onorare queste prestazioni e richiamare l'attenzione sulla loro importanza a livello nazionale e internazionale.

I premi e i riconoscimenti devono essere intesi come consacrazione a livello nazionale. Essi rappresentano un riconoscimento sia ufficiale sia commerciale e mediatico.

I premi sono attribuiti in base a una procedura di concorso e all'inoltro di una documentazione da parte degli operatori culturali per produzioni e opere inedite e originali, che denotano approcci insoliti e sono realizzate con professionalità. I riconoscimenti sono conferiti invece tramite nomination (senza presentazione di documentazioni) e mirano a onorare una lunga e significativa carriera artistica.

Poiché i premi e i riconoscimenti si differenziano essenzialmente solo nella procedura di aggiudicazione, qui di seguito si parlerà solo di premi.

L'attività di promozione dell'UFC tramite premi si è concentrata finora sull'arte e il design. Questa limitazione ha ragioni storiche e si fonda su un decreto quasi centenario.

­

2748

Premi d'arte: nel quadro del Concorso federale d'arte l'UFC conferisce ogni anno da 20 a 30 premi federali per l'arte, l'architettura e la mediazione a persone di età inferiore ai 40 anni. La mostra del Concorso federale d'arte dal titolo Swiss Art Awards è organizzata parallelamente alla fiera d'arte ART di Basilea. Il Prix Meret Oppenheim è attribuito ad artisti di spicco di età superiore ai 40 anni. I Premi federali per spazi d'arte premiano

l'eccellenza dell'attività curatoriale, mentre lo Swiss Exhibition Award, una collaborazione tra l'UFC e la Fondazione Julius Bär, premia la migliore mostra svizzera di arte contemporanea dell'anno.

­

Premi di design: il design, poco considerato finora nella promozione dei Cantoni, delle città e dei Comuni, esclusi alcuni singoli Cantoni, trova nel Concorso federale di design una piattaforma nota ben oltre i confini nazionali. Indetto dal 1918, è aperto ai designer di talento di età inferiore ai 40 anni.

I premi assegnati, da 15 a 30 all'anno, consistono in denaro, soggiorni di lavoro in prestigiosi studi di design selezionati (stage) o in soggiorni liberi in atelier. Il concorso I più bei libri svizzeri premia ogni anno i migliori libri della Svizzera dal punto di vista estetico. Gode di una notevole considerazione a livello internazionale negli ambienti del design librario. Il Grand Prix Design, attribuito dal 2007, premia ogni anno i designer o gli studi di design affermati che contribuiscono notevolmente al prestigio del design svizzero a livello nazionale e internazionale. I premi sono assegnati esclusivamente a designer che hanno compiuto quarant'anni.

I premi della Confederazione sono al contempo strumento di incentivazione e promozione: a prescindere dalla somma di denaro che esso comporta, l'attribuzione di un premio è il riconoscimento ufficiale di una persona e della sua opera, con la risonanza mediatica che ne deriva. Nella carriera delle persone insignite, i premi della Confederazione rappresentano una pietra miliare.

Nell'ottica attuale, la limitazione dei premi agli ambiti dell'arte e del design non può essere né giustificata né perpetuata: pur essendoci premi conferiti da enti pubblici o da privati anche per la letteratura, la danza, il teatro e la musica, nessuno di questi ha la valenza di un premio federale: ­

In ambito letterario esistono diversi premi di istituzioni private, Cantoni e Comuni. Un riconoscimento nazionale che abbraccia tutte le regioni linguistiche della Svizzera è conferito dalla Fondazione svizzera Schiller. Tuttavia, il futuro del premio Schiller è a rischio a causa della difficile situazione finanziaria in cui si trova la fondazione.

­

La danza svizzera gode, per la sua qualità, di una notevole considerazione a livello internazionale. Tuttavia la promozione culturale ha trascurato a lungo questo ambito, motivo per cui la promozione della danza denota deficit strutturali. Una politica federale dei premi può fornire i necessari impulsi commerciali e mediatici, finora negati alla danza.

­

In ambito teatrale, a parte l'Anello Hans Reinhart e un premio assegnato a personalità di spicco del cabaret (Goldener Thunfisch), manca un premio nazionale che punti i riflettori sui differenti aspetti della creazione teatrale, dalla drammatica alla recitazione fino alla rappresentazione.

­

In ambito musicale esistono numerosi premi per diversi generi musicali conferiti da privati, organizzazioni, fondazioni e autorità (città e Cantoni).

Anche qui manca però un premio di respiro nazionale.

­

Per quanto riguarda i premi cinematografici cfr. n. 3.1.2.1.

Oltre alla promozione culturale tramite premi e riconoscimenti, dal 1888 l'UFC acquista opere d'arte e di design. Le opere d'arte e di design fanno parte della CAC (cfr. n. 3.1.1.4). La collezione documenta in modo pressoché completo lo sviluppo della creazione artistica e del design in Svizzera negli ultimi 150 anni. La Confede2749

razione cede le proprie opere in prestito permanente a terzi56 oppure le impiega per arredare le sedi dell'Amministrazione federale o delle rappresentanze della Svizzera all'estero. Il corpus della collezione non è ancora accessibile o consultabile tramite i media elettronici. Per questa ragione la dotazione (oggetto di frequenti sostituzioni) degli edifici dell'Amministrazione federale con opere d'arte e di design è alquanto dispendiosa.

Obiettivi Per quanto riguarda i premi e le acquisizioni, gli obiettivi del periodo di finanziamento 2012­2015 sono i seguenti: ­

Nuova strategia per gli attuali premi d'arte e di design: i vari premi della Confederazione nell'ambito dell'arte e del design devono essere rivisti.

Occorre operare una netta separazione dalla promozione delle nuove leve in conformità all'articolo 11 LPCu e rafforzare la visibilità e la popolarità dei premi.

­

Considerazione di altre discipline culturali: sviluppare e attuare una politica dei premi per la letteratura, la danza, il teatro e la musica. Nel limite del possibile e del fattibile occorre instaurare collaborazioni con premi esistenti.

­

Accesso alla CAC: agevolare l'accesso on-line al fondo della CAC.

Misure Gli obiettivi illustrati saranno raggiunti mediante le seguenti misure:

56

­

Nuova strategia per gli attuali premi d'arte e di design: resta possibile l'attribuzione di premi per singole discipline artistiche e creative (mediazione artistica, arte mediale, architettura, fotografia, design librario, ecc.) su proposta delle commissioni d'arte e del design. I premi sono attribuiti per lavori e prodotti già realizzati. Il limite d'età per la partecipazione ai concorsi viene soppresso. In questo modo l'attribuzione di premi viene chiaramente distinta dalle misure a favore delle nuove leve, impostate prospettivamente e legate a progetti concreti ancora da realizzare, in conformità all'articolo 11 LPCu.

­

Considerazione di altre discipline culturali: i premi federali di letteratura sono concepiti ed estesi a tutte le regioni linguistiche in collaborazione con premi già esistenti e con le fiere letterarie svizzere, qualora risulti possibile e opportuno. Le singole categorie sono determinate in collaborazione con il settore. Non è considerata solo la produzione letteraria, ma anche la traduzione e la diffusione delle opere. I premi federali della danza sono organizzati d'intesa con le organizzazioni del settore. Inoltre, gli attuali festival di danza e gli organizzatori svizzeri vengono coinvolti nel dibattito sulle possibilità di esibizione per sortire un effetto duraturo. In ambito teatrale e musicale, entro la fine del 2013 sarà realizzata una mappa del paesaggio dei premi e dei riconoscimenti in Svizzera e dei suoi protagonisti e valutate la dotazione, la tipologia e la valenza dei premi esistenti. I premi federali del teatro e della musica previsti dal 2014 saranno concepiti in base a questa Com'è avvenuto finora, le acquisizioni della Confederazione dell'ambito del design sono messe a disposizione del Museum für Gestaltung di Zurigo come prestito. All'occorrenza, il MNS ha accesso ai prestiti.

2750

valutazione e devono aggiungere un notevole potenziale di valorizzazione agli attuali premi.

­

Accesso alla CAC: le opere della CAC vengono catalogate elettronicamente e rese accessibili in rete. Questi lavori si protrarranno presumibilmente oltre il periodo di finanziamento 2012­2105.

Sussidi in conformità all'articolo 13 LPCu (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4) 2012

2013

2014

2015

2012­2015

Arte (acquisizione compresa)

1,5

1,5

1,5

1,6

6,1

Design (acquisizione compresa)

1,2

1,2

1,2

1,3

4,9

Letteratura

0,8

0,8

0,8

0,8

3,3

Danza

0,4

0,4

0,4

0,4

1,6

Teatro

­

­

0,8

0,8

1,5

Musica

­

­

0,8

0,8

1,5

3,9

4,0

5,5

5,6

19,0

Totale 2012­2015

3.1.2.3

Organizzazioni culturali

Contesto, fatti e sfide Le organizzazioni culturali sono protagoniste e promotrici della diversità culturale in Svizzera, sia che rappresentino gli interessi degli operatori culturali professionisti sia che consentano al grande pubblico di accedere alla cultura. Per questa ragione sono partner importanti dell'UFC per quanto concerne l'impostazione e l'attuazione degli obiettivi fondamentali della politica culturale della Confederazione. Il principio di sussidiarietà esige che la Confederazione sostenga esclusivamente organizzazioni nazionali, ossia organizzazioni che sono attive in almeno due regioni linguistiche e reclutano i loro membri in proporzione adeguata in almeno due regioni linguistiche (per le discipline con differenze strutturali regionali valgono requisiti differenti).

A prescindere dall'esigenza dell'attività nazionale, per l'efficacia della politica di sovvenzionamento dell'UFC è decisivo che le organizzazioni sostenute siano rappresentative, ossia che sfruttino il potenziale dei membri e godano di un'elevata legittimità nella disciplina specifica. Occorre poi distinguere più nettamente che finora tra due categorie di beneficiari di sussidi con esigenze differenti: le organizzazioni degli operatori culturali professionisti e le organizzazioni di dilettanti. Negli ultimi 15 anni, il numero dei beneficiari è costantemente diminuito: nel 1996 erano 50 organizzazioni, nel 2010 solo 32.

Da una valutazione della politica di sovvenzionamento dell'UFC attuata finora sono emersi diversi deficit. La cerchia dei beneficiari si è sviluppata con il passare del tempo ed è priva di una coerenza politico-culturale. In misura minore ciò vale anche per la chiave di ripartizione del credito tra le sette discipline e le tre categorie di beneficiari (associazioni di categoria, organizzazioni di dilettanti, associazioni mantello). Inoltre, le organizzazioni culturali auspicano una maggiore certezza 2751

pianificatoria per quanto riguarda i sussidi federali. Infine, la promozione attuata finora è caratterizzata da finanziamenti paralleli nei casi in cui le associazioni mantello riuniscono organizzazioni di professionisti e di dilettanti, sovente già finanziate dall'UFC.

Obiettivi Dalle sfide appena illustrate scaturiscono i seguenti obiettivi per il periodo 2012­ 2015: ­

Evitare i finanziamenti paralleli: escludere il doppio finanziamento delle associazioni mantello e delle organizzazioni associate.

­

Ridefinire i beneficiari di sussidi e la chiave di ripartizione degli aiuti finanziari: la politica di promozione dell'UFC deve tenere conto degli sviluppi sia all'interno delle singole discipline culturali sia tra di esse. Occorre poi verificare e ridefinire la cerchia attuale dei beneficiari di sussidi e la chiave di ripartizione degli aiuti finanziari tra le diverse discipline culturali e tra le organizzazioni degli operatori culturali professionisti e le organizzazioni di dilettanti. La politica di promozione culturale dell'UFC dovrebbe contribuire a rafforzare le discipline culturali strutturalmente deboli, tra cui la danza.

­

Suddividere le organizzazioni culturali in categorie: per quanto riguarda le prestazioni fornite occorrerà in futuro distinguere tra le organizzazioni degli operatori culturali professionisti e le organizzazioni di dilettanti .

­

Migliorare la collaborazione a medio termine: in futuro gli aiuti finanziari alle organizzazioni culturali dovranno fondarsi maggiormente su contratti di prestazioni pluriennali al fine di migliorare la certezza pianificatoria dei beneficiari di sussidi.

­

Consolidare il ruolo politico-culturale delle organizzazioni di dilettanti: le organizzazioni di dilettanti fanno da anello di congiunzione tra la salvaguardia e l'evoluzione di forme culturali tradizionali. Anche tra l'opinione pubblica interessata alle tradizioni e gli operatori culturali professionisti, che ricorrono a questo patrimonio nel loro lavoro, le organizzazioni di dilettanti rappresentano un collegamento importante. Questo potenziale dovrà essere meglio sfruttato a livello politico-culturale.

Misure Gli obiettivi illustrati saranno raggiunti mediante le seguenti misure: ­

Evitare i finanziamenti paralleli: dal 2012 si rinuncia a erogare aiuti finanziari alle organizzazioni mantello i cui membri vengono in parte già sostenuti dall'UFC.

­

Ridefinire i beneficiari di sussidi e la chiave di ripartizione degli aiuti finanziari: nel definire la chiave di ripartizione nella strategia di promozione del DFI si tiene conto in particolare di discipline strutturalmente deboli come la danza. Nel ridefinire i beneficiari di sussidi si riserva un'attenzione particolare alla rappresentatività delle organizzazioni culturali sostenendo le organizzazioni che sfruttano il potenziale di membri di una disciplina.

­

Suddividere le organizzazioni culturali in categorie: le prestazioni che le organizzazioni culturali sono tenute a fornire sono distinte per categorie:

2752

­

­

Le organizzazioni degli operatori culturali professionisti si dotano di strutture professionali che consentono loro di consolidare e sviluppare i servizi, l'ancoraggio a livello nazionale e il profilo politico-culturale.

Esse s'impegnano per ottimizzare le condizioni quadro, rappresentando i loro interessi di fronte a autorità e istituzioni, curando la rete internazionale e informando, rappresentando e assistendo i membri nei seguenti ambiti: condizioni di lavoro, sicurezza sociale e infrastruttura, formazione, aggiornamento e riqualificazione professionale, divulgazione e sfruttamento delle opere realizzate, messa in rete interna ed esterna, politica culturale e sociale.

Le organizzazioni di dilettanti promuovono l'accesso alla cultura e l'attività culturale dei loro membri fornendo loro un'introduzione qualificata. Si dotano di strutture in grado di consolidare e sviluppare l'ancoraggio a livello nazionale e di garantire gli scambi tra le regioni linguistiche. I loro sforzi sono tesi a creare reti interne ed esterne per i membri, a mantenere un'offerta di consulenza e perfezionamento e a rappresentare gli interessi nei confronti dell'opinione pubblica e delle autorità.

­

Migliorare la collaborazione a medio termine: l'UFC stipula contratti di prestazioni quadriennali con le organizzazioni culturali che in questo modo ottengono una certezza pianificatoria maggiore e un orizzonte realistico per la realizzazione dei loro progetti.

­

Consolidare il ruolo politico-culturale delle organizzazioni di dilettanti: l'UFC eroga aiuti finanziari alle organizzazioni di dilettanti per progetti che si orientano agli obiettivi della Convenzione dell'UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, in particolare divulgando e tramandando le tradizioni viventi ai giovani. Le organizzazioni dovranno sviluppare opportunamente anche aspetti interdisciplinari della loro pratica.

Sussidi in conformità all'articolo 14 LPCu (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4)

Sostegno delle organizzazioni culturali

3.1.2.4

2012

2013

2014

2015

2012­2015

3,3

3,3

3,4

3,4

13,4

Manifestazioni e progetti culturali

Contesto, fatti e sfide L'articolo 16 LPCu crea una nuova base giuridica formale per il sostegno di manifestazioni e progetti culturali. Per volontà del Parlamento, sono responsabili dell'applicazione in modo congiunto l'UFC e Pro Helvetia: la Fondazione promuove i progetti particolarmente innovativi e adatti a dare nuovi impulsi culturali, mentre altri progetti ai sensi dell'articolo 16 LPCu, segnatamente quelli rivolti al grande pubblico, rientrano nella competenza dell'UFC.

2753

Con l'articolo 16 LPCu, la Confederazione dispone di uno strumento di promozione flessibile per reagire agli sviluppi del paesaggio culturale. Il sostegno di manifestazioni e progetti culturali consente di affrontare tematiche rilevanti e di rivolgersi a nuovi destinatari, aderendo così perfettamente agli obiettivi fondamentali della politica culturale della Confederazione: l'accesso alla cultura e la diversità culturale (cfr. n. 2.1).

Obiettivi L'UFC vuole lanciare dibattiti di politica culturale, approfondire temi interdisciplinari e rilevanti per la società e stimolare riflessioni sullo sviluppo culturale, su tematiche come i diritti d'autore, la formazione culturale, la cultura architettonica, nuove forme di produzione culturale o l'economia della cultura e della creatività. In particolare, l'UFC intende sostenere manifestazioni e progetti che presentano al grande pubblico temi specifici. Un accento particolare è attribuito all'ambito delle tradizioni viventi, la cui valenza per l'identità della Svizzera dovrà essere resa fruibile.

Misure L'UFC può realizzare, organizzare o finanziare manifestazioni culturali che contribuiscono allo sviluppo culturale della Svizzera lanciando dibattiti e riflessioni di politica culturale oppure familiarizzando il pubblico a una nuova visione delle connessioni culturali: ­

manifestazioni e progetti su questioni fondamentali di politica culturale: per esempio manifestazioni legate a premiazioni, che derivano da obblighi internazionali o sono connesse a eventi politici; manifestazioni e progetti che riflettono la politica culturale svizzera, coinvolgono il pubblico o sono utili al confronto scientifico;

­

manifestazioni e progetti per il grande pubblico: sostegno di progetti popolari importanti per l'immagine della Svizzera, condotti su un arco temporale piuttosto esteso (p. es. feste di cultura popolare) o progetti di portata nazionale, concepiti per un'unica occasione (p. es. giornata del libro, giornata della musica);

­

manifestazioni e progetti di sensibilizzazione alle tradizioni viventi: nel quadro dell'applicazione della Convenzione dell'UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, l'UFC stila, in collaborazione con i Cantoni, una lista delle tradizioni viventi in Svizzera. Parallelamente, l'UFC prevede di realizzare una serie di manifestazioni e progetti volti a sensibilizzare un vasto pubblico all'importanza e alla valenza delle tradizioni viventi.

È affidato a Pro Helvetia il sostegno a incontri nazionali (congressi, festival ecc.)

che si svolgono regolarmente e a progetti che sperimentano nuove forme di creazione artistica, di divulgazione dell'arte o di lavoro con il pubblico.

Finanze Con l'entrata in vigore della LPCu, l'ordinanza del 16 marzo 200157 sull'utile di coniatura e la relativa rubrica di credito vengono soppresse. I mezzi così liberati sono impiegati per i nuovi compiti in applicazione dell'articolo 16 LPCu.

57

RS 941.102

2754

Sussidi in conformità all'articolo 16 LPCu (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4) 2012

2013

2014

2015

2012­2015

1,2

1,2

1,2

1,3

4,9

Manifestazioni e progetti

3.1.2.5

Fondo culturale

Nel quadro del Fondo culturale l'UFC amministra due legati i cui redditi da interessi vengono impiegati per sostenere artisti svizzeri. Si tratta di riserve eccedentarie della Confederazione senza un limite di spesa proprio in conformità al presente messaggio: ­

La donazione dell'artista Alfred Guillaume Strohl-Fern è gestita con il nome di Fondazione Gleyre dall'Amministrazione federale delle finanze. Il patrimonio ammonta a circa 1,9 milioni di franchi.

­

La donazione dello storico del diritto Emil Welti con il nome di Fondazione Pro Arte è amministrata dalla Banca cantonale bernese. Il patrimonio ammonta a circa 2 milioni di franchi.

Con i redditi da interessi dei due fondi l'UFC sostiene operatori culturali in situazioni finanziarie difficili mediante l'attribuzione di contributi da 1000 a 10 000 franchi per la realizzazione di opere e progetti. I membri della commissione del Fondo culturale esaminano le domande e decidono dell'attribuzione dei sussidi.

3.1.3

Promozione di base

3.1.3.1

Politica delle lingue e della comprensione

Contesto, fatti e sfide L'attuale situazione linguistica della Svizzera segna la fine di una lunga evoluzione storica. Anche se può essere considerato un elemento costitutivo della Svizzera, il plurilinguismo ha acquisito portata politica solo nel corso dell'Ottocento. La Costituzione federale del 1848 disciplinava la questione del plurilinguismo riconoscendo le tre lingue principali del Paese come lingue nazionali dello stesso rango. Le successive modifiche degli articoli costituzionali sulle lingue e la revisione totale della Costituzione federale del 1999 hanno portato all'attuale quadro costituzionale linguistico (art. 4, 18 e 70 Cost.).

La LLing attua i principi della politica delle lingue fissati nella Costituzione federale.

Obiettivi La LLing e la relativa ordinanza d'esecuzione (ordinanza del 4 giugno 201058 sulle lingue nazionali e la comprensione tra le comunità linguistiche, OLing) sono suddivise in quattro sezioni con i seguenti obiettivi: 58

RS 441.11

2755

­

Lingue ufficiali della Confederazione: parificare le lingue ufficiali; migliorare le competenze linguistiche del personale della Confederazione; garantire una rappresentanza equilibrata delle comunità linguistiche nell'Amministrazione federale; regolamentare l'uso del romancio quale lingua semiufficiale della Confederazione.

­

Promozione della comprensione e degli scambi tra le comunità linguistiche: intensificare gli scambi di allievi e docenti; sostenere un centro di competenze per la promozione della ricerca applicata negli ambiti legati alle lingue e al plurilinguismo; promuovere la comprensione fra le comunità linguistiche; sostenere i Cantoni per migliorare l'insegnamento delle lingue nazionali; promuovere la comprensione tra le comunità linguistiche.

­

Sostegno ai Cantoni plurilingui nell'esecuzione dei loro compiti speciali legati al plurilinguismo.

­

Salvaguardia e promozione delle lingue e delle culture italiana e romancia: continuare il sostegno ai Cantoni dei Grigioni e del Ticino esistente dal 1996 volto alla salvaguardia e alla promozione delle lingue e culture romancia e italiana.

Misure Le misure da prendere in vista degli obiettivi citati sono contenute nella LLing.

L'UFC risponde unicamente delle misure volte a promuovere il plurilinguismo nella società, ossia degli ambiti della promozione della comprensione e degli scambi tra le comunità linguistiche, del sostegno ai Cantoni plurilingui e della salvaguardia e della promozione delle lingue e culture italiana e romancia. L'attuazione delle misure relative all'uso delle lingue ufficiali della Confederazione è di competenza dei dipartimenti e della Cancelleria federale.

Uso delle lingue ufficiali della Confederazione

59

­

Rappresentanza delle comunità linguistiche nell'Amministrazione federale sulla base di valori di riferimento prestabiliti. Le procedure di reclutamento e di selezione del personale tengono conto di questi requisiti.

­

Potenziamento dei servizi linguistici dei dipartimenti e della Cancelleria federale mediante la creazione di 16 nuovi posti dal 2011. In questo modo si garantirà che il personale di lingua francese e italiana possa beneficiare di traduzioni tedesche di qualità dei propri testi e che le pubblicazioni appaiano contemporaneamente nelle tre lingue ufficiali, come previsto dalla legge del 18 giugno 200459 sulle pubblicazioni.

­

Consolidamento delle competenze linguistiche del personale e dei quadri dell'Amministrazione federale nelle lingue ufficiali con l'introduzione di requisiti standard e di un programma di formazione linguistica per persone che non soddisfano questi requisiti.

­

Il nuovo delegato al plurilinguismo facente capo all'Ufficio federale del personale (UFPER) ha il compito di salvaguardare e promuovere il plurilinguismo nell'Amministrazione federale.

RS 170.512

2756

­

Un posto di coordinamento per la traduzione e la pubblicazione in romancio è stato creato alla Cancelleria federale.

Comprensione e scambi tra le comunità linguistiche ­

Sostenere la Fondazione ch per la collaborazione confederale nel promuovere gli scambi scolastici fra studenti e docenti di diverse regioni linguistiche volti a migliorare le competenze linguistiche e la competenza interculturale. I dettagli sono fissati in un contratto di prestazioni tra l'UFC e la Fondazione. Lo scambio a livello europeo è garantito da programmi europei di istruzione, formazione e giovanili; in questo caso la Fondazione funge da agenzia nazionale su mandato della SER.

­

Sostenere l'Istituto di plurilinguismo dell'Università e dell'Alta scuola pedagogica di Friburgo nel creare un centro di competenze per la promozione della ricerca applicata negli ambiti legati alle lingue e al plurilinguismo. Il centro di competenza ha il compito tra l'altro di coordinare e concretizzare nella pratica la ricerca applicata nell'ambito del plurilinguismo, inclusi il monitoraggio e l'analisi delle pratiche di insegnamento, di costituire e gestire un servizio di documentazione e di collaborare in seno a reti di ricerca nazionali e internazionali. Un contratto di prestazioni tra l'UFC e l'Istituto di plurilinguismo fissa i dettagli.

­

Sostenere organizzazioni e istituzioni che, grazie alle loro attività, promuovono la coabitazione tra le comunità linguistiche, la diffusione e la salvaguardia delle lingue e culture nazionali, sensibilizzano la popolazione al plurilinguismo e suscitano interesse nei confronti del plurilinguismo e della creazione letteraria svizzera. Grazie al nuovo disciplinamento le misure esistenti di sostegno alle organizzazioni che s'impegnano a favore della comprensione vengono attuate in modo più mirato.

­

Sostenere i Cantoni nello sviluppo e nella realizzazione di progetti innovativi e di materiale didattico volti a promuovere l'insegnamento di una seconda o terza lingua nazionale, l'insegnamento bilingue e l'insegnamento della lingua locale a bambini alloglotti prima della scolarizzazione. Vengono sostenute anche misure che permettono agli alloglotti di apprendere la prima lingua nel quadro dei corsi di lingua e cultura del Paese d'origine. L'attuazione prevede una stretta collaborazione con la CDPE, che funge da coordinatrice.

Sostegno ai Cantoni plurilingui La Confederazione sostiene i Cantoni plurilingui nell'attuazione dei loro compiti speciali relativi al plurilinguismo, segnatamente nelle amministrazioni cantonali (traduzione, terminologia, formazione linguistica del personale) e nel settore della formazione.

Salvaguardia e promozione delle lingue e culture italiana e romancia La Confederazione continua ad erogare aiuti finanziari ai Cantoni dei Grigioni e del Ticino per sostenere: ­

misure di ordine generale volte a salvaguardare e promuovere le lingue e le culture italiana e romancia (insegnamento, traduzione, pubblicazioni, ricerca, ecc.);

2757

­

organizzazioni e istituzioni con compiti interregionali nella salvaguardia e nella promozione delle lingue e culture italiana e romancia;

­

l'editoria in lingua romancia e italiana e la stampa di lingua romancia;

­

l'Osservatorio linguistico della Svizzera italiana nei lavori di ricerca sulle lingue nella Svizzera italiana e nel resto della Svizzera.

Finanze In virtù dell'articolo 28 OLing, il DFI ha emanato un ordine di priorità per la ripartizione dei mezzi finanziari nell'ambito delle misure linguistiche e della comprensione. Quest'ordine di priorità non prevede fondi per il sostegno a progetti di enti pubblici (art. 15 OLing) e a traduzioni (art. 16 OLing).

Sussidi in conformità agli articoli 14­22 LLing (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4) 2012

2013

2014

2015

2012­2015

Promozione della cultura e della lingua in Ticino

2,3

2,4

2,4

2,5

9,6

Promozione della cultura e della lingua nei Grigioni

4,7

4,8

4,8

4,9

19,2

Misure nell'ambito della comprensione

5,6

5,7

5,8

5,9

22,9

Totale 2012­2015

12,6

12,8

13,0

13,2

51,7

3.1.3.2

Formazione musicale

Contesto, fatti e sfide Nel 2005, il Consiglio federale ha pubblicato il rapporto La formazione musicale in Svizzera (rapporto sulla formazione musicale)60 che espone la situazione della formazione musicale in Svizzera. In mancanza di una base giuridica, finora le proposte menzionate nel rapporto sulla formazione musicale sono state applicate solo molto limitatamente. La promozione della formazione musicale da parte della Confederazione si è limitata in passato essenzialmente al sostegno di alcune orchestre giovanili mediante aiuti finanziari annui dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS)61 in virtù della legge del 6 ottobre 198962 per la promozione delle attività giovanili extrascolastiche. Questa situazione insoddisfacente è cambiata con l'approvazione della LPCu.

L'articolo 12 LPCu autorizza e obbliga la Confederazione a promuovere la formazione musicale a complemento delle misure cantonali e comunali. Ai sensi dell'arti60 61 62

Consultabile sul sito www.bak.admin.ch>Temi>Politica culturale>Rapporto La formazione musicale in Svizzera.

La somma complessiva degli aiuti finanziari ammonta a circa 80 000 franchi all'anno.

RS 446.1. Per ulteriori dettagli si rimanda al messaggio del 4 dic. 2009 sull'iniziativa popolare gioventù+musica (FF 2010 1).

2758

colo 12 LPCu, nel concetto di formazione musicale rientrano le misure volte a sostenere bambini e giovani a ottenere e sviluppare competenze musicali in ambito extrascolastico.

Dal rapporto sulla formazione musicale emerge che l'attuale formazione musicale extrascolastica denota alcune lacune e punti deboli, al cui miglioramento la Confederazione può e deve contribuire in virtù dell'articolo 12 LPCu. Nell'ottica di promuovere l'attività musicale di bambini e giovani rivestono particolare importanza i festival di qualsiasi tipo e stile, come il festival svizzero della musica per i giovani, le orchestre e i cori nazionali, i campi di musica, le settimane a progetto e simili. Il rapporto mette in luce come molti progetti siano dotati di mezzi finanziari insufficienti. Ciò vale anche per i concorsi nazionali di musica, che sono preziosi strumenti per la promozione delle nuove leve e dei talenti.

La promozione della formazione musicale da parte della Confederazione dovrebbe essere logicamente collegata alle attuali strutture e istituzioni, nella misura in cui hanno dimostrato una certa solidità. Ai fini della promozione dei bambini e dei giovani in Svizzera assume un'importanza fondamentale l'Associazione gioventù+musica fondata nel 1999 come associazione mantello delle istituzioni che si occupano dell'attività e della formazione musicale di queste fasce d'età.

L'articolo 12 LPCu deve essere separato dalla promozione delle nuove leve da parte di Pro Helvetia in ambito musicale in virtù dell'articolo 11 LPCu: le misure di promozione di Pro Helvetia sono applicate al termine della formazione professionale musicale, mentre le misure in conformità all'articolo 12 LPCu riguardano bambini e giovani durante la formazione scolastica o professionale di base. La distinzione dall'ambito della promozione giovanile nel quadro della legge sulla promozione delle attività giovanili extrascolastiche63, attualmente in revisione, deve essere operata caso per caso.

Obiettivi Sulla base delle sfide illustrate, per la Confederazione l'obiettivo principale consiste nel migliorare la promozione musicale a livello di diffusione ed eccellenza grazie a singole misure concrete, in particolare nell'ambito di festival, cori e orchestre nazionali, campi di musica e concorsi musicali nazionali, coinvolgendo tutte le discipline
musicali. Per raggiungere questo obiettivo occorre coinvolgere il settore musicale con le sue strutture esistenti e le conoscenze specialistiche disponibili.

Misure Per raggiungere gli obiettivi del periodo 2012­2015 sono previste le seguenti misure:

63

­

L'UFC promuove la formazione musicale di bambini e giovani erogando aiuti finanziari annui o legati a progetti. Le attività e i progetti sostenuti devono essere d'importanza nazionale. Possono essere manifestazioni uniche oppure durature o ricorrenti.

­

L'UFC decide dell'attribuzione degli aiuti finanziari in base alle raccomandazioni della commissione del fondo dell'Associazione gioventù+musica. I dettagli sono disciplinati in un contratto di prestazioni.

FF 2010 6051

2759

Sussidi in conformità all'articolo 12 LPCu (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4)

Formazione musicale di bambini e giovani

3.1.3.3

2012

2013

2014

2015

2012­2015

0,5

0,5

0,5

0,5

2,0

Lettura

Contesto, fatti e sfide L'importanza della promozione della lettura per lo sviluppo delle facoltà sociali e intellettuali è incontestata. La lettura e la scrittura sono beni fondamentali. Aprono le porte del sapere, del pensiero e della cultura, danno accesso alla formazione e agevolano l'inserimento professionale.

In una società che esalta l'efficienza e la rapidità, non saper leggere e scrivere adeguatamente è un fattore di esclusione sociale, culturale ed economica. Oggi sono circa 800 000 le persone tra i 16 e i 65 anni interessate dall'illetteratismo in Svizzera64. Esse non sono in grado di desumere le principali informazioni, di collegarle e di trarre semplici conclusioni nemmeno da testi brevi. Il costo sociale ed economico causato dall'illetteratismo ammonta a oltre un miliardo di franchi all'anno65. È stato rilevato inoltre che, nelle competenze linguistiche, gli immigrati ottengono risultati meno positivi in Svizzera che in altri Paesi66.

Le ragioni di questo dato di fatto sono molteplici, ma è scientificamente dimostrato che l'acquisizione di solide competenze di lettura viene influenzata positivamente dall'utilizzazione di tutti i media scritti. Il contatto con i libri e la familiarità con la lettura dovrebbero essere favoriti fin dalla prima infanzia. Le persone la cui pratica mediale viene gratificata si creano un'immagine positiva della cultura scritta e sono motivate a sfruttarla in vari modi. Questo facilita l'accesso a contenuti di lettura esteticamente più ambiziosi.

Una fitta rete di biblioteche di qualità è un elemento indispensabile per la promozione della lettura. Le biblioteche pubbliche sono un luogo di cultura e di scambio.

La Fondazione Bibliomedia riveste un ruolo essenziale come centro di risorse e centro di competenze per le biblioteche di piccole e medie dimensioni. Grazie alle sue prestazioni, consente alle biblioteche pubbliche di esistere anche nei piccoli Comuni, nei quartieri periferici e nelle regioni decentrate che non sarebbero in grado di finanziare autonomamente tali istituzioni.

Su questa base l'UFC ha sviluppato, negli ultimi anni, una politica globale di promozione dell'alfabetismo. Essa comprende, da un lato, misure di lotta immediata contro l'illetteratismo e a favore del mantenimento delle competenze di lettura 64 65

66

Ufficio federale di statistica: Grundkompetenzen von Erwachsenen. Erste Ergebnisse der ALL-Erhebung (Adult Literacy and Lifeskills), Neuchâtel 2005, pag. 15.

Cfr. Jürg Guggisberg, Patrick Detzel e Heid Stutz / Büro BASS: Volkswirtschaftliche Kosten der Leseschäche in der Schweiz: Eine Auswertung der Daten des Adult Literacy & Life Skills Survey (ALL) im Auftrag des Bundesamts für Statistik, Berna 2007.

Ufficio federale di statistica: Grundkompetenzen von Erwachsenen. Erste Ergebnisse der ALL-Erhebung (Adult Literacy and Lifeskills), Neuchâtel 2005, pag. 18.

2760

conseguite e, dall'altro, ai sensi della prevenzione, la promozione della lettura, in particolare per bambini e giovani, e l'accesso ai libri e alla cultura scritta. Questa politica collaudata verrà portata avanti e ampliata negli anni 2012­2015.

In futuro occorrerà collegare più saldamente i differenti aspetti della promozione dell'alfabetismo, tenendo conto in particolare che l'accesso dei giovani alla cultura è sempre più caratterizzato dal digitale. I prodotti culturali vengono consumati, discussi e raccomandati soprattutto via computer e cellulare. Di conseguenza, occorre chiedersi come sfruttare i nuovi media, inclusi blog e social network, per la promozione dell'alfabetismo. L'accesso critico al bene culturale libro può essere garantito solo se gli autori, le case editrici e la critica letteraria si adeguano alle modalità dei giovani, i cosiddetti digital native. È presumibile che, analogamente allo sviluppo dell'industria musicale, scaricare un libro elettronico o un libro per cellulare rappresenterà nel prossimo decennio una valida alternativa all'acquisto di un libro stampato. Il mercato dei libri elettronici è ancora limitato, ma tutti gli osservatori ritengono che nei prossimi anni crescerà repentinamente e che in certi settori raggiungerà a lungo termine il settore della stampa.

Stralcio del postulato Widmer 00.3466 Analfabetismo funzionale. Rapporto Proponiamo di stralciare il postulato Widmer 00.3466 Analfabetismo funzionale.

Rapporto, che chiede la stesura di un rapporto sull'illetteratismo e l'adozione di misure per combatterlo (cfr. n. 1.3). Nel 2002 l'UFC, in collaborazione con il Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa, ha pubblicato il rapporto «Illetteratismo: quando leggere è un problema». Il rapporto fornisce un'esaustiva visione d'insieme dell'illetteratismo ed esamina le origini e le conseguenze di questo fenomeno. Sulla base di questo rapporto, dal 2004 la Confederazione ha elaborato una strategia che mira a prevenire e a contrastare l'illetteratismo e a sensibilizzare a questo fenomeno: ­

67

68

69

ricerca: il sondaggio Adult Literacy and Lifeskills Survey condotto in cinque Paesi, fra cui la Svizzera, ha dato vita a un'approfondita analisi realizzata dall'UST nel 2003 sulle debolezze di lettura negli adulti. Uno studio realizzato dal Büro für arbeits- und sozialpolitische Studien (BASS) su mandato dell'UST in collaborazione con l'UFC ha stimato i costi sociali ed economici dell'illetteratismo67. Due studi realizzati nel 2005 e 2009 dalla Federazione svizzera per la formazione continua (FSEA) vertono sulle misure adottate dai Cantoni nell'ambito delle competenze di base degli adulti68. Tre ricerche svolte nel quadro del Programma nazionale di ricerca 56 Diversità delle lingue e competenze linguistiche in Svizzera sono incentrate sull'illetteratismo e sulla sua prevenzione69.

Cfr. Jürg Guggisberg, Patrick Detzel e Heid Stutz / Büro BASS: Volkswirtschaftliche Kosten der Leseschäche in der Schweiz: Eine Auswertung der Daten des Adult Literacy & Life Skills Survey (ALL) im Auftrag des Bundesamts für Statistik, Berna 2007.

FSEA (edito da): Auswertung der Befragung der Kantone betreffend der aktuellen Situation in der Bekämpfung des Illetrismus, Zurigo 2005; FSEA (edito da): Die Situation in den Kantonen im Bereich Förderung der Grundkompetenzen von Erwachsenen, Zurigo 2009.

Philipp Notter: Wie verlernt man mit steigendem Lebensalter das Lesen?, Zurigo 2008; Urs Moser e Iwar Werlen: Wie kann die Sprachkompetenz von Migrantenkindern vor Schuleintritt erhöht werden?, Berna 2009; Hansjakob Schneider et al.: Die erfolgreiche literale Entwicklung von risikobehafteten Jugendlichen ­ motivationale Aspekte, Friburgo 2009.

2761

­

Rete di prevenzione e di lotta contro l'illetteratismo: allo scopo di mettere in contatto gli enti attivi nella prevenzione dell'illetteratismo e nella lotta contro l'illetteratismo, l'UFC ha realizzato il portale Internet www.lesenlireleggere.ch, una fonte d'informazioni per ogni tipo di pubblico e una piattaforma di scambio per le organizzazioni e le istituzioni attive in questo settore. Gli incontri annuali che si svolgono dal 2005 costituiscono l'occasione per affrontare in modo approfondito le questioni legate all'illetteratismo e consentono lo scambio di esperienze.

­

Sensibilizzazione e informazione del pubblico: l'UFC e l'UST hanno un ruolo importante nella diffusione delle informazioni legate all'illetteratismo.

Ancora qualche anno fa, la percezione comune dell'illetteratismo era strettamente legata all'immagine dell'emarginazione e della povertà. È importante che le informazioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica provengano da enti non implicati né nelle cause dell'illetteratismo (formazione) né nelle eventuali conseguenze (impiego, disoccupazione, assicurazioni sociali, migrazione).

­

Professionalizzazione del sistema formativo: grazie alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica, la richiesta di corsi è aumentata e con essa la richiesta di un maggior numero di formatori. Tenendo conto dell'offerta esistente, nel 2007 è stato creato un percorso di formazione modulare per formatori che porta al conseguimento di un diploma riconosciuto a livello nazionale.

La formazione tiene conto tra l'altro delle specificità dell'insegnamento a persone scarsamente qualificate in una lingua nazionale e a persone alloglotte.

Stralcio della mozione della CET-N 09.3972 Promuovere gli autori svizzeri di libri Proponiamo di stralciare la mozione della CET-N 09.3972 Promuovere gli autori svizzeri di libri, che chiede di presentare al Parlamento un rapporto e delle proposte volte a promuovere gli autori svizzeri di libri (cfr. n. 1.3). Il rapporto sul panorama del libro e della lettura in Svizzera (studio dell'Università di Zurigo, denominato studio Trappel, del 2006) analizza l'evoluzione dell'industria del libro in Svizzera e il suo impatto in termini di politica culturale e traccia inoltre le modalità di promozione della letteratura in Svizzera. Stando al rapporto, l'obiettivo principale consiste nello stimolare alla lettura di libri e nell'aumentare il fascino del libro in tutti i gruppi della popolazione.

Sulla base di un questionario inviato a Cantoni e città, nel 2008 l'UFC ha definito un panorama delle misure pubbliche a favore del libro. Il rapporto della Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale del 20 aprile 200970 relativo all'iniziativa parlamentare 04.430 Regolamentazione del prezzo dei libri descrive, nella prima parte, l'economia del libro in Svizzera e le differenze del mercato del libro nelle tre regioni linguistiche del Paese. In Svizzera il libro rappresenta un settore economico importante. In termini d'impiego, circa 9400 persone lavorano nell'editoria, nelle librerie e nelle biblioteche. La cifra d'affari annua realizzata dal settore librario era pari a 770 milioni di franchi nel 2006 (statistiche IVA) e a 1 miliardo di franchi nel 2009 (dati di Mediacontrol). Il numero di titoli pubblicati in Svizzera catalogati dalla BN è costantemente aumentato tra il 1980 e il 1995 per poi rimanere costante (circa 11 000 nuovi libri all'anno).

70

FF 2009 3533

2762

Da questi studi emerge che, globalmente, la situazione non è negativa per gli autori, dal momento che la densità di organi di sostegno è relativamente cospicua in Svizzera. I meccanismi di promozione della Confederazione, dei Cantoni e delle città sono in gran parte identici per concezione e finalità: contributi alla creazione e soggiorni in atelier per gli autori, contributi per la stampa, contributi a manifestazioni e trasferte per la commercializzazione delle opere. Ai diversi livelli dello Stato esistono quindi molteplici misure di promozione destinate agli autori. A svantaggio dei richiedenti, le misure di promozione si distinguono però notevolmente in termini di criteri e procedure. In futuro si tratterà di convogliare le informazioni e di coordinare meglio la pratica della promozione dei Cantoni, delle città e della Confederazione. Un gruppo di lavoro di rappresentanti dei Cantoni e dei Comuni, dell'UFC e di Pro Helvetia dovrà pertanto garantire lo scambio di informazioni, discutere temi di ordine generale e riflettere sulla ripartizione delle competenze.

Obiettivi Lotta contro l'illetteratismo A causa di ostacoli individuali e sociali, solo di rado gli illetterati decidono da sé, senza sostegno di terzi, di partecipare a un corso. Si tratta di incoraggiare il numero maggiore possibile di illetterati a frequentare una formazione. A questo scopo occorrono misure di sensibilizzazione più mirate, sia per gli interessati sia per i possibili intermediari. Per l'UFC la priorità è migliorare l'accesso individuale alla cultura linguistica (libri, biblioteche, teatro, ecc.).

Occorre inoltre intensificare l'interconnessione delle parti coinvolte potenziando la collaborazione con altri uffici federali e istituzioni nazionali e internazionali che operano nella lotta all'illetteratismo, per esempio per sostenere progetti di ricerca.

Promozione della lettura Per migliorare le competenze di lettura dell'intera popolazione è importante intervenire in diversi momenti della vita del lettore, in particolare sui bambini in età prescolare, gli adolescenti e gli adulti illetterati o distanti dalla cultura scritta. Al contempo occorre reagire agli attuali cambiamenti in atto generati dalla crescente digitalizzazione dell'accesso alla cultura.

I seguenti aspetti sono prioritari: ­

sostenere progetti di promozione dell'alfabetismo (come programmi di impulso, campagne di sensibilizzazione o progetti nazionali concepiti per una determinata fascia d'età);

­

sostenere progetti volti a sensibilizzare e abilitare i mediatori dell'alfabetismo;

­

favorire l'accesso ai libri e alla cultura scritta nelle lingue nazionali e nelle lingue straniere più parlate in Svizzera in particolare mediante il sostegno di misure a favore di una rete bibliotecaria fitta e viva in tutte le regioni della Svizzera;

­

sostenere la ricerca sull'alfabetismo, gli autori, le case editrici e la critica letteraria che si dedicano all'estetica e alla sociologia della comunicazione digitale, sfruttano i moderni mezzi della comunicazione nell'informazione, promozione e distribuzione e in questo modo si avvicinano ai giovani lettori.

2763

Misure Lotta contro l'illetteratismo L'UFC eroga sussidi all'esercizio e aiuti finanziari legati a progetti. In collaborazione con le organizzazioni che godono del suo sostegno prevede le seguenti misure: ­

potenziare le attività della rete lesenlireleggere mediante il rispettivo portale Internet e i convegni annuali sull'illetteratismo;

­

migliorare l'accesso individuale alla cultura nel quadro dei corsi di lotta contro l'illetteratismo (libri, biblioteche, teatro, ecc.);

­

sensibilizzare la popolazione, gli interessati e i possibili intermediari alla problematica dell'illetteratismo.

Promozione della lettura L'UFC stipula contratti di prestazioni con organizzazioni e istituzioni attive nell'ambito della promozione della lettura (promozione dell'alfabetismo). In collaborazione con le organizzazioni sostenute, l'UFC prevede le seguenti misure: ­

sviluppare e realizzare progetti nazionali di promozione della lettura per tutte le età, dai bambini in età prescolare ai giovani; mettere a disposizione il materiale didattico necessario;

­

sviluppare e realizzare corsi di formazione e formazione continua per mediatori dell'alfabetismo;

­

sviluppare e realizzare incontri d'informazione nell'ambito della promozione dell'alfabetismo (per asili nido, scuole, biblioteche, genitori);

­

sensibilizzare l'opinione pubblica alla lettura in particolare mettendo a disposizione informazioni sui media per bambini e giovani;

­

sostenere la cooperazione nazionale e internazionale delle istituzioni che si occupano della ricerca e della promozione dell'alfabetismo;

­

ampliare e rinnovare costantemente l'offerta di libri per le biblioteche comunali, le biblioteche scolastiche e altre istituzioni, inclusi i libri in altre lingue e plurilingui;

­

organizzare corsi di formazione, sensibilizzazione e supporto per i bibliotecari sulla ricezione di particolari gruppi di utenti (gruppi sociali lontani dall'istruzione, lettori deboli o lettori alloglotti) con relative offerte e servizi.

Nel quadro del tema trasversale «Cultura digitale» sono previste inoltre le seguenti misure: ­

sostenere seminari, convegni e progetti di ricerca che indagano l'accesso alla lettura e alla scrittura mediante nuovi media digitali per la promozione dell'alfabetismo;

­

sostenere progetti che promuovono l'alfabetismo mediante il dibattito interattivo sulla lettura e la scrittura digitale: recensioni, scambio tra lettori e autori, concorsi di scrittura, nuove forme di scrittura basate su Internet, progetti di scrittura collaborativa per giovani;

­

sostenere seminari e proposte di formazione continua nell'ambito della produzione di libri elettronici per case editrici e produttori: aspetti giuridici, impostazione grafica, piattaforme di distribuzione, ecc.;

2764

­

sostenere un portale di letteratura svizzero che riunisca tutte le offerte in rete rilevanti concernenti la letteratura svizzera e metta a disposizione le informazioni per i lettori, per il settore librario e per le istituzioni di promozione.

Finanze Con l'entrata in vigore della LPCu, vengono abrogate la legge federale del 19 dicembre 200371 sull'erogazione di aiuti finanziari alla Fondazione Bibliomedia, le direttive del DFI del 22 maggio 1990 concernenti l'impiego del credito destinato alla promozione della letteratura per i giovani e le direttive del DFI del 20 gennaio 1992 concernenti l'impiego del credito destinato alla promozione della formazione culturale degli adulti; vengono inoltre soppresse le relative rubriche di credito. I mezzi liberati sono impiegati per l'attuazione dei nuovi compiti legislativi di cui all'articolo 15 LPCu. Dal 2012, le organizzazioni finora sostenute a titolo di formazione culturale degli adulti potranno continuare ad esserlo solo se soddisfano i criteri fissati nel regime di promozione.

Sussidi in conformità all'articolo 15 LPCu (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4) 2012

2013

2014

2015

2012­2015

Lotta all'illetteratismo

1,0

1,0

1,0

1,0

4,1

Promozione della letteratura

3,4

3,4

3,5

3,5

13,7

Totale 2012­2015

4,4

4,4

4,5

4,5

17,8

3.1.3.4

Nomadi

Contesto, fatti e sfide Si stima che in Svizzera vivano 30 000 persone di origine jenisch, di cui solo circa 3000 sono nomadi. La grande maggioranza trascorre l'inverno in un'area di sosta, mentre dalla primavera all'autunno è «in viaggio», si ferma in aree di transito e da lì fa visita ai clienti.

Con la ratifica della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa del 1° febbraio 199572 per la protezione delle minoranze nazionali, la Svizzera ha riconosciuto i nomadi svizzeri come minoranza nazionale impegnandosi in questo modo a promuovere le condizioni che consentono loro di curare e continuare a sviluppare la propria cultura. Ciò vale in particolare per la lingua jenisch, che la Confederazione, con la ratifica della Carta europea del 5 novembre 199273 delle lingue regionali o minoritarie, ha dichiarato «lingua non territoriale» della Svizzera. Grazie al suo impegno per i nomadi, la Confederazione contribuisce a salvaguardare la diversità culturale della Svizzera.

In quanto minoranza riconosciuta i nomadi svizzeri beneficiano di misure di promozione specifiche. Essi hanno gli stessi diritti e doveri della popolazione sedentaria: 71 72 73

RS 432.28 RS 0.441.1 RS 0.441.3

2765

esercitano i diritti politici, pagano imposte, prestano il servizio militare e rispettano i regolamenti che disciplinano l'esercizio dei loro mestieri.

Dal 1986, la Confederazione versa sussidi annui all'associazione mantello dei nomadi svizzeri, la Radgenossenschaft der Landstrasse. Quest'associazione rappresenta gli interessi degli Jenisch, ossia dei nomadi diventati sedentari nel corso degli anni. Nel 1997, in virtù della legge federale del 7 ottobre 199474 sulla Fondazione «Un futuro per i nomadi svizzeri», la Confederazione ha istituito l'omonima Fondazione con un capitale di 1 milione di franchi. La Fondazione è sostenuta con contributi d'esercizio annui di 150 000 franchi. La LPCu sostituisce questa legge e funge da base legale per l'attribuzione degli aiuti finanziari annui alla Radgenossenschaft der Landstrasse.

Entrambi gli organismi s'impegnano notevolmente per migliorare le condizioni di vita dei nomadi. La sfida maggiore consiste nel tutelare e creare le necessarie aree di transito e di sosta. Altre sfide riguardano quasi tutti gli ambiti di vita dei nomadi: le brevi soste al di fuori delle zone di transito, l'esercizio dell'attività professionale, la scuola, la formazione e la salvaguardia della lingua jenisch. Senza comprensione e appoggio da parte della maggioranza della popolazione sedentaria, le condizioni della minoranza nomade non possono migliorare.

Obiettivi In base alle sfide indicate per il periodo 2012­2015, l'obiettivo generale della Confederazione consisterà nel migliorare le condizioni di vita dei nomadi in Svizzera in collaborazione con la Radgenossenschaft der Landstrasse e la Fondazione «Un futuro per i nomadi svizzeri». Nello specifico, si tratterà di: ­

salvaguardare e migliorare le attuali aree di transito e sosta per i nomadi tenendone conto nella pianificazione territoriale e migliorandone l'infrastruttura nonché creare nuovi spazi di transito e di sosta, in particolare in collaborazione con il DDPS (ex aree militari);

­

facilitare ai nomadi l'esercizio dell'attività professionale;

­

migliorare la situazione scolastica e le possibilità di svolgere un tirocinio per i figli dei nomadi;

­

promuovere gli sforzi per salvaguardare, acquisire e tutelare sia la lingua jenisch, anche nell'interesse degli Jenisch diventati nel frattempo sedentari, sia la sensibilità nei confronti della cultura delle popolazioni nomadi.

Misure Le principali misure per raggiungere gli obiettivi citati sono:

74

­

sostenere i Cantoni nella manutenzione e nel miglioramento delle attuali aree di transito e di sosta e nella creazione di nuove aree in collaborazione con il DDPS;

­

contribuire a risolvere i problemi che riguardano le patenti commerciali per i nomadi;

­

sensibilizzare i nomadi all'importanza dell'insegnamento scolastico e di una formazione professionale regolare dei figli; RS 449.1

2766

­

promuovere progetti a favore della lingua jenisch e dello stile di vita della popolazione nomade in Svizzera.

Sussidi in conformità all'articolo 17 LPCu (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4)

Sostegno ai nomadi

3.1.3.5

2012

2013

2014

2015

2012­2015

0,4

0,4

0,4

0,4

1,7

Contributo alla città di Berna

Contesto, fatti e sfide Dagli anni Settanta, le prestazioni culturali particolari della città di Berna sono sostenute finanziariamente dalla Confederazione. Nel 2010, alla città di Berna è stato corrisposto un aiuto finanziario di 981 700 franchi (il budget per la cultura della città di Berna ammonta a più di 30 milioni di franchi all'anno). Con l'articolo 18 LPCu, il contributo della Confederazione alla città di Berna ottiene una base legale formale.

L'UFC ha stipulato un contratto di prestazioni con la città di Berna per il periodo 2010­2011, in base al quale il 60­70 per cento degli aiuti finanziari annui della Confederazione deve essere destinato al finanziamento dell'esercizio delle cinque maggiori istituzioni culturali bernesi (Museo di storia; Museo d'arte; Centro Paul Klee; Teatro comunale; Orchestra sinfonica [le ultime due saranno riunite nel Konzert Theater Bern il 1° luglio 2011]). La città di Berna determina autonomamente la chiave di distribuzione fra le singole istituzioni. Il restante 30­40 per cento degli aiuti finanziari annui deve essere destinato a progetti e programmi culturali.

Nel 2009, il Consiglio di Stato del Cantone di Berna ha pubblicato la sua strategia culturale. In base a questa strategia, il Cantone di Berna si assume a medio termine la gestione e l'intero finanziamento del Museo d'arte di Berna e del Centro Paul Klee, finora cofinanziati dalla città di Berna (data auspicata dal Cantone di Berna per la ripresa: 2014)75 . La nuova ripartizione dei compiti sarà l'occasione per l'UFC di rivedere l'utilizzazione del contributo della Confederazione alla città di Berna (maggiore considerazione di progetti, apertura a istituzioni di cultura alternativa).

Obiettivi La Confederazione continua a sostenere finanziariamente la città di Berna per favorire un'ampia offerta culturale adeguata al suo statuto di capitale. L'utilizzazione del sussidio federale sarà rivista a medio termine.

75

Kulturstrategie für den Kanton Bern, Berna 2009, pag. 23 segg. e parere del Consiglio di Stato del Cantone di Berna nel quadro dell'indagine conoscitiva sul progetto di messaggio sulla cultura.

2767

Misure Gli obiettivi del periodo 2012­2015 saranno raggiunti grazie alle seguenti misure: ­

stipulare un nuovo contratto di prestazioni con la città di Berna per il biennio 2012­2013 in cui gli ambiti di prestazione (contributo al finanziamento di costi d'esercizio, programmi e progetti culturali) saranno fondamentalmente gli stessi del periodo 2010­2011;

­

dal 2013 avviare il dibattito con la città di Berna sull'utilizzazione del sussidio tenendo conto della nuova ripartizione dei compiti fra Cantone e città a partire dal 2014.

Sussidi in conformità all'articolo 18 LPCu (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4)

Contributo alla città di Berna

3.1.3.6

2012

2013

2014

2015

2012­2015

1,0

1,0

1,0

1,0

4,0

Scuole svizzere all'estero

Il finanziamento delle scuole svizzere all'estero continuerà a essere garantito con crediti a preventivo annui. La promozione della formazione dei giovani svizzeri all'estero si fonda sulla legge federale del 9 ottobre 198776 concernente il promovimento dell'istruzione dei giovani Svizzeri all'estero, attualmente sottoposta a revisione totale in adempimento alla mozione della CSEC-N 09.3974 Legge federale concernente il promovimento dell'istruzione dei giovani Svizzeri all'estero. Revisione. Nel quadro della revisione totale, l'integrazione dell'ambito nel messaggio sulla cultura sarà vagliato presumibilmente dal 2016 (finanziamento in virtù dell'art. 27 LPCu), ai sensi del rapporto del Consiglio federale del 19 agosto 200977.

3.2

Pro Helvetia

Contesto, fatti e sfide Nel 1939, il Consiglio federale ha fondato Pro Helvetia per rafforzare con i mezzi della cultura la volontà di difesa e la coesione del Paese. Nel 1949, quella che era una comunità di lavoro è diventata una fondazione. Da allora, il suo mandato è stato incentrato sulla salvaguardia della cultura all'interno del Paese e sulla promozione dell'immagine della Svizzera all'estero. Nei primi anni Settanta, Pro Helvetia si è trasformata in un'organizzazione che si dedica in primo luogo alla promozione della produzione artistica e alla cura delle relazioni tra le diverse regioni della Svizzera e con l'estero. Le priorità si sono spostate dalla difesa spirituale e dalla guerra fredda al dialogo con altre culture e altri Paesi.

Sia nel programma di base sia nelle priorità stabilite dalla Fondazione si esprimono gli artisti più talentuosi di tutte le discipline, provenienti da tutte le regioni del Paese 76 77

RS 418.0 Le scuole svizzere all'estero. Bilancio e prospettive. Rapporto del Consiglio federale del 19 ago. 2009 in adempimento della mozione della CdF-S 09.3465, n. 4.1.

2768

e richiesti all'estero. I progetti che Pro Helvetia sostiene o lancia occasionalmente in modo autonomo si fondano essenzialmente su partenariati. Partenariato significa che organizzatori, editori o espositori in Svizzera e all'estero contribuiscono in misura determinante allo sviluppo e, in proporzione alla loro capacità economica, partecipano al finanziamento dei progetti. In questo modo, Pro Helvetia impone condizioni più severe per la presentazione dell'arte svizzera rispetto ai Paesi vicini. Il principio dell'impegno comune garantisce una disponibilità seria e duratura da parte delle istituzioni e dei Paesi ospitanti. Anche grazie alla prassi di tutelare come sfera a sé stante gli interessi culturali oltre a quelli politici ed economici, Pro Helvetia si è conquistata una notevole credibilità all'estero. Nel contesto internazionale, la Fondazione è nota per operare senza troppa burocrazia e per puntare piuttosto alla qualità, mentre la Svizzera è considerata un Paese che non teme l'innovazione artistica dotato di una cultura multiforme e senso pratico. Quindi Pro Helvetia contribuisce alla reputazione della Svizzera all'estero.

La Fondazione tratta ogni anno 3500 domande; poco meno della metà dei progetti gode di un sostegno finanziario. Pro Helvetia gestisce un centro culturale a Parigi, finanzia l'attività culturale dell'Istituto Svizzero di Roma, dello Swiss Institute di New York e gestisce uffici di collegamento a Varsavia, al Cairo, a Città del Capo, Nuova Delhi e Shanghai. Le sedi esterne hanno un ruolo chiave nella diffusione attiva dell'arte svizzera e quale piattaforma per il lancio di progetti con istituzioni partner estere. Dal 2003, Pro Helvetia realizza inoltre, in collaborazione con il DFAE, programmi nazionali temporanei volti a instaurare una collaborazione duratura sul piano artistico e culturale e a tutelare gli interessi della Svizzera. Nel 2009 la Fondazione ha creato in Internet la piattaforma di promozione Compass. Questa vetrina con oltre un centinaio di produzioni culturali attuali di tutte le discipline pronte ad andare in tournée si propone di fare conoscere meglio la produzione artistica svizzera alla diplomazia svizzera e agli organizzatori all'estero.

Lo snellimento strutturale, il decentramento e la digitalizzazione coerente dei processi lavorativi (presentazione
ed elaborazione elettronica delle domande) fanno sì che oggi la Fondazione spenda solo il 13 per cento in spese amministrative e il 7 per cento per monitorare i progetti78.

Obiettivi L'attività di Pro Helvetia consiste essenzialmente nel sostenere attività nell'ambito delle arti visive, della musica, della letteratura, del teatro, della danza e della conoscenza della cultura popolare sulla base di richieste di aiuti finanziari. La Fondazione continuerà a promuovere queste discipline anche in futuro. La scarsità di mezzi e l'integrazione di nuovi compiti a partire dal 2012 comporteranno tuttavia una riorganizzazione delle priorità. Per il periodo 2012­2015, Pro Helvetia si è fissata i seguenti obiettivi: ­

78

Il nuovo consiglio di fondazione che entrerà in funzione all'inizio del 2012 formulerà, nel quadro degli obiettivi strategici del Consiglio federale, una nuova politica di promozione che integrerà i nuovi compiti e stabilirà quali saranno abbandonati. Una valenza maggiore sarà data alla promozione della diversità culturale e all'accesso alla cultura. Una priorità incontestata restano tuttavia gli scambi con l'estero, settore in cui Pro Helvetia ha un ruolo irriIn conformità alle norme del Servizio svizzero di certificazione delle organizzazioni di utilità pubblica che raccolgono donazioni.

2769

nunciabile nel paesaggio culturale svizzero. Pro Helvetia continuerà inoltre a promuovere la cultura popolare e a creare gli strumenti per un sostegno efficace delle nuove leve in tutte le discipline. Per la prima volta si occuperà delle partecipazioni alle biennali internazionali e organizzerà la presenza svizzera alle fiere librarie internazionali. Infine, nel suo mansionario dovrà essere integrata la promozione dell'arte mediale, del design e della fotografia.

­

La digitalizzazione si sta facendo strada in tutti gli ambiti culturali. Anche Pro Helvetia deve affrontare gli sviluppi generati dalla digitalizzazione, i più manifesti dei quali sono le nuove possibilità nell'ambito della creazione artistica e della diffusione e della divulgazione della cultura. Pro Helvetia ha compiuto un primo passo in questa direzione lanciando il programma GameCulture (2010­2012). Il programma è dedicato al potenziale sociale e artistico dei videogiochi e alla questione della loro promozione futura. Pro Helvetia vuole sfruttare il fascino tecnico di questo nuovo medium anche per facilitare l'accesso all'arte e alla cultura. Dal 2012 Pro Helvetia estenderà la sua attenzione a tutte le forme della produzione artistica digitale e all'informazione e promozione digitale (arte mediale, musica, nuove forme di scrittura e di composizione, ecc.). La scarsità di mezzi non deve ostacolare l'orientamento al futuro della promozione culturale.

­

La diversità culturale generata dalla globalizzazione è uno dei grandi temi della politica culturale di numerosi Paesi. Occorre chiedersi quale ruolo le tradizioni dovranno assumere nello scambio accelerato di prodotti, servizi e idee e come potranno essere salvaguardate e sviluppate in quanto elemento scontato della vita culturale. La diversità culturale è al centro del presente messaggio. Negli anni 2012­2015 Pro Helvetia vuole determinare, insieme all'UFC e ai Cantoni, in quale modo sia possibile salvaguardare e ampliare la diversità e quale importanza vada attribuita nell'ottica nazionale alle attività culturali regionali, in particolare a quelle periferiche.

­

Dal 2008 al 2011 Pro Helvetia si è fortemente impegnata in Asia, in primo luogo in Cina. Dal 2012 potenzierà gli scambi con la Russia per consolidare le relazioni culturali a lungo termine tra le istituzioni svizzere e russe. Sarà mantenuto un ufficio di collegamento in Cina al fine di garantire la continuità del lavoro.

­

Nei prossimi anni la Fondazione ottimizzerà i processi interni e approfondirà la collaborazione con i Cantoni, le città e i servizi federali. Organismo autonomo, ritiene suo dovere mettere le sue conoscenze e i suoi contatti a disposizione di numerosi partner.

Misure La LPCu assegna quattro compiti a Pro Helvetia: la promozione delle nuove leve (art. 11 LPCu, in futuro Pro Helvetia, finora UFC), la promozione della divulgazione artistica (art. 19 LPCu), la promozione della creazione artistica (art. 20 LPCu, in futuro arte mediale, design e fotografia) e il sostegno degli scambi culturali (art. 21 LPCu); per quest'ultimo compito, la Fondazione opera una distinzione fra la Svizzera e l'estero e tra sostegno di progetti e informazione culturale.

2770

Promozione delle nuove leve La promozione delle nuove leve è volta a favorire «l'acquisizione e l'approfondimento dell'esperienza necessaria» (art. 11 LPCu) e comprende tre aspetti: identificazione dei talenti, sviluppo del relativo potenziale e confronto con un pubblico critico. Per identificare i nuovi talenti, Pro Helvetia collaborerà con istituzioni riconosciute a livello nazionale, tra cui scuole universitarie d'arte, festival e organizzatori di concorsi, in tutti gli ambiti culturali. Per lo sviluppo del potenziale si rivelano utili soggiorni professionali o di ricerca in atelier o luoghi di produzione e contributi per la realizzazione delle prime opere. La presentazione al pubblico avviene invece in collaborazione con organizzatori qualificati (teatri, festival, espositori, editori), in una prima fase in Svizzera, più avanti anche all'estero. La promozione delle nuove leve fa parte della promozione delle carriere e consente agli artisti di sviluppare il rispettivo talento in un'ottica internazionale. Pro Helvetia definisce consapevolmente il concetto di «nuove leve» in senso stretto: artisti nei primi cinque anni dalla conclusione della formazione professionale.

Promozione della divulgazione artistica Negli anni 2008­2011, la Fondazione ha dato la priorità alla divulgazione artistica incentrando la sua attività sulla professionalizzazione dell'attività di divulgazione extrascolastica e sulla preparazione degli strumenti per la messa a punto e la valutazione dei progetti di divulgazione. Dal 2012 la Fondazione ridurrà leggermente il suo impegno nella divulgazione artistica: si limiterà a sostenere progetti esemplari atti a sviluppare ulteriormente la divulgazione artistica e a sensibilizzare la popolazione. Nella valutazione di domande di sostegno, Pro Helvetia darà maggior peso all'aspetto della divulgazione.

Promozione della creazione artistica I contributi per la realizzazione di opere rappresentano la fase successiva alla promozione delle nuove leve e vengono concessi dalla Fondazione agli operatori culturali già affermati a livello nazionale. Assicurano la continuità della creazione artistica indipendentemente dalle tendenze del mercato e danno generalmente l'impulso per nuove opere che faranno il giro della Svizzera o addirittura ne varcheranno i confini.

Finora Pro Helvetia ha
promosso la creazione artistica anzitutto mediante contributi per la realizzazione di opere a compositori e scrittori e contributi per la realizzazione di progetti a compagnie teatrali, musicali e di danza oltre che mediante committenze e bandi di concorso nel quadro di programmi. Questi strumenti si sono imposti e dal 2012 saranno maggiormente applicati anche per le arti visive (inclusa la fotografia).

Negli anni 2012­2015 godranno di un'attenzione particolare le nuove forme della produzione artistica che sfruttano le tecnologie digitali. Vi rientrano l'arte mediale, la musica digitale, le nuove forme di scrittura basate su Internet e l'ultima generazione di videogiochi che uniscono le esigenze artistiche con il la tecnologia e l'interattività.

Scambi culturali in Svizzera Gli scambi culturali all'interno del Paese rafforzano la coesione nazionale: il Consiglio federale ne era convinto quando ha creato Pro Helvetia nel 1939 e la stessa idea riaffiora nella LPCu. La Fondazione promuoverà anche in futuro la partecipazione degli operatori culturali provenienti dalle diverse culture della Svizzera a progetti e 2771

manifestazioni. Solo il contatto diretto consente di costruire ponti. Ciò vale per le mostre, gli spettacoli di teatro, musica e danza, i festival, le rassegne di concerti, la traduzione, le manifestazioni di cultura popolare e gli altri progetti di scambio che la Fondazione sostiene su domanda. Questi progetti, che riuniscono operatori culturali di tutta la Svizzera per uno scambio di idee, un confronto culturale e la produzione comune, mettono in evidenza i punti cruciali del dibattito politico e rendono visibili le differenze culturali e sociali, e di conseguenza la varietà, nella società e nell'arte.

Nel quadro della diversità culturale, dal 2012 Pro Helvetia realizzerà un programma volto a promuovere attività culturali regionali e geograficamente periferiche e a diffonderle anche nel resto del Paese. In questo contesto godono di particolare attenzione i progetti che propugnano nuovi impulsi o sviluppi.

Negli scambi in Svizzera rientra anche un progetto pilota di politica culturale relativo alla danza cui partecipano da alcuni anni città, Cantoni, l'UFC e Pro Helvetia. Il progetto pilota garantisce il sostegno comune di compagnie di spicco e la realizzazione di una rete nazionale di divulgazione, coproduzione e professionalizzazione della danza denominata Rete danza svizzera (reso). Dal 2012 sarà gestito in maniera permanente e dotato di fondi supplementari da parte di Pro Helvetia.

Accanto ai progetti citati, dal 2012 Pro Helvetia sosterrà ogni anno, su domanda, circa 300 progetti di scambio culturale in Svizzera. La promozione della letteratura e della traduzione e la promozione di una cultura popolare viva otterranno una considerazione adeguata.

Scambi culturali con l'estero Per quanto riguarda l'estero, la Fondazione si orienta generalmente alle richieste di organizzatori qualificati avvalendosi di tre strumenti: le domande, le sedi esterne (centri culturali e uffici di collegamento) e i programmi nazionali. In questo modo vengono realizzate ogni anno un migliaio di mostre, tournée, partecipazioni a festival, congressi, traduzioni e progetti di ricerca su temi culturali svizzeri in un centinaio di Paesi, sempre in collaborazione con istituzioni culturali o di promozione estere.

Le domande di sostegno sono universali e consentono di accedere ai sussidi agli operatori che si impegnano
nella diffusione della cultura svizzera. I centri culturali come lo Swiss Institute di New York, invece, mettono per così dire in vetrina l'arte e la cultura svizzere; gli uffici di collegamento mirano, in primo luogo, ad avviare collaborazioni artistiche e istituzionali e, fungendo da agenzie, curano le relazioni con i principali produttori culturali della rispettiva regione per cercare di conquistarli come partner di produzione e cofinanziatori di arte e cultura svizzera all'estero. A Roma, Shanghai e San Francisco, Pro Helvetia collabora direttamente con le Case svizzere per gli scambi scientifici e tecnologici (swissnex) e con la SER. Ne derivano vantaggi in termini di costi e interessanti progetti al confine tra arte e scienza.

I programmi nazionali rivestono un ruolo importante nella comunicazione nazionale in quanto conferiscono visibilità alla Svizzera. Nascono praticamente sempre dalla collaborazione con il DFAE e si concentrano sui Paesi vicini, ma anche sulle regioni che emergono per l'attualità politica o culturale. Tramite Presenza Svizzera, il DFAE garantisce il lavoro politico dietro le quinte e la comunicazione globale, mentre Pro Helvetia si occupa dei contenuti e dello sviluppo dei partenariati. Qui di seguito alcuni esempi: scene: Schweiz nella Renania settentrionale-Westfalia (2004), 0406 Swiss Contemporary Arts in Japan (2004­2006), La Belle Voisine nel RodanoAlpi e a Ginevra (2007), Swiss Chinese Cultural Explorations (2008­2010). Sono 2772

poi previsti i programmi con i Paesi confinanti Dreiländereck Basel-Elsass-Baden (2013) e Lombardia-Ticino (2014, in vista dell'esposizione universale a Milano del 2015) nonché i programmi con la Scandinavia e la Turchia. Di norma, i programmi nazionali presentano sempre una varietà di produzione culturale e riescono a generare una molteplicità di mezzi da fonti locali.

Gli scambi culturali internazionali raggiungono ogni anno un centinaio di Paesi in tutto il mondo, anche se la priorità è attribuita all'Europa. Per ogni periodo di finanziamento la Fondazione stabilisce una priorità geografica allo scopo di approfondire o anche instaurare le relazioni culturali con la regione corrispondente. Dal 2008 al 2011 si è trattato dell'Asia. Lo spostamento delle priorità politiche e culturali verso est, con un conseguente aumento delle domande di sostegno per progetti in Giappone, Cina e India, è stato decisivo per questa scelta. Gli uffici di collegamento in India e Cina mantengono il dialogo culturale con i Paesi ospitanti e forniscono un sostegno indispensabile per la riuscita di ambiziosi progetti di scambio per gli artisti svizzeri, le istituzioni locali e le ambasciate svizzere.

Intanto, in ambito culturale la Russia ha acquisito una posizione preminente: costituisce un ponte fra Europa e Asia, è stata la culla della modernità artistica europea e dispone tuttora di enormi risorse culturali. La Russia si trova in una fase di profondi mutamenti sociali e politici, che spianano la strada agli scambi con l'estero, agli impulsi e al dibattito. Pro Helvetia intende sfruttare quest'opportunità individuando partner in Russia e promovendo progetti tra istituzioni culturali di entrambi i Paesi.

Il coronamento dell'impegno in Russia sarà presumibilmente l'apertura nel 2015 di un ufficio di collegamento a Mosca, che sostituirà quello di Varsavia.

In futuro, Pro Helvetia sarà responsabile anche della partecipazione di case editrici svizzere alle fiere librarie internazionali e dei contributi ufficiali svizzeri alle biennali, in primo luogo quelle di Venezia (arte e architettura) e del Cairo. La partecipazione alle biennali e alle fiere del libro sono misure ben definite e indubbiamente utili che la Fondazione intende sviluppare ulteriormente. La scelta degli artisti da inviare alle biennali avverrà su proposta
di una giuria indipendente.

Informazione culturale e misure di promozione La Svizzera e i suoi operatori culturali sono globalmente esposti a una dura concorrenza. Tutti i Paesi sviluppati cercano attraverso la cultura di ottenere visibilità e benevolenza sulla scena internazionale. Il sostegno dei poteri pubblici nello scambio culturale è un dato di fatto nel contesto internazionale. Il sostegno finanziario di per sé non è tuttavia sufficiente. Per una diffusione duratura della cultura svizzera occorrono strumenti come uffici di collegamento e programmi, ma anche informazioni aggiornate sulla cultura in Svizzera, sugli operatori culturali, le loro opere e i loro progetti. A questo scopo, Pro Helvetia pubblica la rivista culturale trilingue Passagen e dà vita a strumenti di promozione costantemente aggiornati come Compass, compilation musicali, Cahiers d'Artistes, DVD di danza e di teatro. Questi strumenti saranno affinati e completati con attività di promozione classiche, come la presenza a fiere librarie, d'arte e di musica o conferenze all'estero. Attualmente manca tuttavia l'accesso ai principali ambiti della produzione artistica svizzera nella forma di portali culturali digitali, come ad esempio un centro d'informazione musicale. Questa lacuna sarà colmata da Pro Helvetia, perché solo ciò che è riconoscibile può essere pubblicizzato e divulgato.

2773

Riorganizzazione La LPCu modifica l'organizzazione di Pro Helvetia: il consiglio di fondazione è ridotto da 25 a 9 membri, elabora la strategia della Fondazione (accenti, strumenti, criteri, sviluppo della rete esterna) rispettando gli obiettivi fissati dal Consiglio federale e sceglie i 13 membri della commissione interdisciplinare che impartisce alla segreteria raccomandazioni su questioni importanti. I membri della commissione consiglieranno la segreteria anche nello sviluppo di strumenti di promozione.

Inoltre è pensabile anche un secondo circolo di esperti in grado di allargare la base di competenze e a disposizione della Fondazione per questioni specifiche.

In futuro la segreteria sarà direttamente responsabile della realizzazione di un'attività di promozione orientata ai risultati e delle singole decisioni sulla promozione.

Considerato il suo raggio d'azione allargato, dal 2012 la Fondazione introdurrà per tutti i quadri autorizzati a prendere decisioni un limite del periodo di carica di dieci anni, conteggiando in parte gli anni di servizio già maturati. Nonostante i nuovi compiti, Pro Helvetia riuscirà a stabilizzare i costi di personale grazie a un incremento dell'efficienza. Un posto di lavoro supplementare è previsto per le biennali che, per il loro prestigio, devono essere preparate e organizzate accuratamente.

Sussidi in conformità agli articoli 11, 16 capoverso 2 lettera b e da 19 a 21 LPCu (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4) 2012

2013

2014

2015

2012­2015

Promozione delle nuove leve

2,0

2,0

2,0

2,2

8,2

Divulgazione artistica

0,6

0,4

0,5

0,4

1,9

Promozione di opere d'arte

3,0

3,0

3,0

3,0

12,0

Scambi culturali in Svizzera

5,3

5,4

5,2

5,5

21,4

Scambi culturali con l'estero

7,0

7,2

7,9

7,5

29,6

Centri culturali e uffici di collegamento

7,3

7,4

7,5

7,7

29,9

Informazione culturale e misure di promozione

1,8

1,9

1,7

1,8

7,2

Costi di personale*

5,8

5,9

6,0

6,1

23,8

Costi materiali *

1,5

1,6

1,6

1,7

6,4

34,3

34,8

35,4

35,9

140,4

Totale 2012­2015

* I costi di personale e d'esercizio delle sedi esterne figurano nella rubrica Centri culturali e uffici di collegamento.

2774

3.3

Biblioteca nazionale svizzera

Contesto, fatti e sfide Fondata nel 1895, la BN ha il compito di collezionare, inventariare, conservare, rendere accessibili e far conoscere le informazioni stampate e digitali che hanno un legame con la Svizzera. L'attuale base legale della sua attività è la LBNS.

Nell'ambito della rete internazionale delle biblioteche nazionali, la BN garantisce ai ricercatori svizzeri ed esteri l'accessibilità delle pubblicazioni svizzere e provvede a conservare in modo sicuro e duraturo la produzione scritta del Paese. La BN svolge un ruolo importante per la documentazione dell'identità svizzera.

La BN, che sul piano amministrativo è accorpata all'UFC, è diventata nel 2006 un'unità amministrativa GEMAP, ossia un'unità gestita mediante mandati di prestazione e preventivo globale. L'istituzione comprende due gruppi di prodotti: ­

collezione (con i sottoprodotti acquisizione, catalogazione e conservazione) e

­

utilizzazione (con i sottoprodotti prestito, consulenza e mediazione).

Questi due gruppi di prodotti costituiscono la base per il conferimento del mandato di prestazioni pluriennale da parte del Consiglio federale, per la definizione del contratto di prestazioni annuale con l'UFC e per l'attribuzione del preventivo globale.

I documenti sonori svizzeri vengono collezionati, inventariati, resi accessibili e conservati durevolmente dalla Fonoteca Nazionale Svizzera (FN) di Lugano nel quadro di un contratto di prestazioni con la BN. La LBNS prevede il versamento di sussidi annuali per il finanziamento della FN. Per l'aiuto finanziario alla FN esiste un limite di spesa proprio in conformità alla LPCu.

La FN è una fondazione con sede a Lugano. La collaborazione con la BN si fonda sulla LBNS79 e su un contratto di prestazioni pluriennale. Altri sostenitori sono il Cantone del Ticino e la città di Lugano. Le collezioni della FN sono in stretta relazione con la storia e la cultura della Svizzera e comprendono documenti sia musicali sia vocali.

Collezione Il corpus della BN supera ormai i 5 milioni di documenti. La sezione principale è quella degli Helvetica che comprende circa 4 milioni di pubblicazioni svizzere perlopiù in forma stampata.

Altre collezioni speciali importanti sono:

79

­

l'Archivio svizzero di letteratura (ASL), che conta quasi 280 fondi e lasciti di autori svizzeri e stranieri aventi un legame con la Svizzera;

­

il Gabinetto delle stampe (incluso l'Archivio federale dei monumenti storici), che conserva 1,3 milioni di stampe, fotografie, manifesti, progetti, cartoline postali e materiali d'archivio e

­

il Centre Dürrenmatt Neuchâtel (CDN), che ospita l'opera grafica di Friedrich Dürrenmatt.

Art. 12 LBNS in combinato disposto con l'art. 4 dell'ordinanza del 14 gennaio 1998 sulla Biblioteca nazionale (RS 432.211).

2775

Conformemente alla legge, la BN deve collezionare e conservare gli Helvetica indipendentemente dal loro supporto d'informazione. Nel 2001 ha iniziato a collezionare anche documenti pubblicati unicamente su Internet o su supporti digitali. Per quanto riguarda l'archiviazione a lungo termine dei siti web, in Svizzera la BN ha assunto un ruolo guida che le è riconosciuto anche da altre istituzioni, tra cui le biblioteche cantonali.

Utilizzazione Tutti possono accedere alla BN per 54 ore alla settimana in loco e 24 ore su 24 via Internet. Ogni anno sono prese in prestito o consultate mediamente 80 000 pubblicazioni. I cataloghi on-line e il sito web sono utilizzati assiduamente.

L'utenza della BN è costituita principalmente da studenti e ricercatori di storia, lettere e storia dell'arte e da specialisti di biblioteconomia.

Questa particolare attenzione alle esigenze degli utenti principali si manifesta in primo luogo nella digitalizzazione dei documenti stampati, affinché questi possano essere consultati ovunque direttamente sullo schermo.

Per i progetti di digitalizzazione la BN procede a una rigorosa selezione, digitalizzando unicamente i documenti più utilizzati dall'utenza. Il primo passo è stato compiuto nel 1995 con il Catalogo generale dei manifesti svizzeri. La collezione è ora quasi integralmente digitalizzata e i singoli manifesti possono essere visionati on-line.

Dal 2007, la BN ha circoscritto la sua attività di digitalizzazione ai quotidiani storici (in collaborazione con le rispettive case editrici, che dirigono i lavori), a una parte di una bibliografia storica e dei titoli che vi figurano e ai ritratti fotografici.

Per le fonti dell'ASL è stata scelta un'altra forma di divulgazione: in cooperazione con istituzioni partner, l'ASL svolge ricerche su alcuni fondi scelti e ne pubblica i risultati. Questa strategia ha fatto lievitare considerevolmente il numero di richieste di accesso ai fondi e ai lasciti.

Essendo un'istituzione nazionale, la BN non si limita a fornire servizi a un pubblico di specialisti. Nell'ambito di esposizioni e manifestazioni varie, le sue collezioni servono da spunto per analizzare argomenti d'attualità e animare la discussione in merito.

«Dalla biblioteca analogica alla biblioteca digitale» è il motto della BN per gli anni a venire, anche se probabilmente
le risorse digitali non sostituiranno del tutto quelle analogiche, ma le completeranno. Il futuro è digitale: per la ricerca delle informazioni si utilizzerà Internet, ma la carta non scomparirà.

Quattro tendenze hanno un forte impatto sulle attività della BN: Le pubblicazioni digitali prendono il sopravvento Le forme di pubblicazione sono sempre più complesse. Nell'ultimo quarto del Novecento, alla carta si sono aggiunte forme digitali di supporti d'informazione.

Entro breve, la quantità d'informazioni digitali supererà di gran lunga quella delle informazioni pubblicate su carta. A causa di questa evoluzione, la BN deve ripensare la propria politica collezionistica ed eventualmente ridiscuterla con i suoi partner.

2776

Le informazioni devono essere disponibili sempre e ovunque Oggi le ricerche sono eseguite soprattutto su Internet. Gli utenti prendono atto delle informazioni disponibili in rete soltanto se esse figurano in cima alla lista dei risultati. Occorre pertanto che l'utenza, indipendentemente dal dispositivo di lettura, possa accedere con la massima semplicità al maggior numero possibile di documenti rilevanti. Per offrire queste confortevoli applicazioni on-line occorre sviluppare l'infrastruttura tecnica.

La ricerca nel campo delle scienze della cultura è internazionale Le biblioteche nazionali sono da sempre collegate tra loro per rendere accessibili i documenti ai ricercatori di altri Paesi. Nell'era digitale questa rete ­ e quindi anche l'utilizzazione delle collezioni ­ non ha, potenzialmente, né confini né barriere. La BN mette a disposizione le fonti svizzere a livello internazionale.

La virtualizzazione accresce il bisogno di contatto con il reale La crescente disponibilità di testi elettronici coincide, paradossalmente, con un crescente bisogno di accesso diretto ai documenti originali. La BN dispone dei locali, dei materiali e delle competenze tecniche necessari per soddisfare questa esigenza. Per il suo pubblico specifico di specialisti, la BN è un luogo di studio, di ricerca, d'incontro e di scambio.

Obiettivi Considerate le sfide che attendono l'istituzione, per il periodo 2012­2015 sono stati definiti diversi obiettivi generali e specifici. Essi saranno descritti dettagliatamente nel mandato di prestazioni 2012­2015, che definirà standard e indicatori per misurare il loro grado di raggiungimento. In sintesi, la BN perseguirà principalmente i seguenti obiettivi: ­

coordinare la raccolta e la conservazione delle pubblicazioni analogiche e digitali apparse in Svizzera o concernenti la Svizzera (i cosiddetti Helvetica) nonché di una selezione di documenti d'archivio riferiti alle medesime;

­

sviluppare la catalogazione, la mediazione e l'infrastruttura in modo tale che l'utenza, utilizzando i dispositivi di lettura più diffusi, possa accedere facilmente, sempre e ovunque ai documenti particolarmente rilevanti;

­

garantire il collegamento tra le ricerche e le collezioni dell'istituzione; proseguire le cooperazioni scientifiche con partner esterni nel campo della letteratura e delle scienze dell'informazione; valutare la possibilità di avviare un'attività di ricerca costante nei campi della storia e della storia dell'arte;

­

imporsi presso il proprio pubblico di specialisti e di persone interessate alla cultura a livello nazionale come luogo d'incontro in cui le collezioni sono prese come spunto per presentare e discutere temi importanti.

Misure Per realizzare gli obiettivi citati, la BN prevede le seguenti misure: ­

elaborare e attuare, in collaborazione con i partner nazionali e internazionali, direttive che stabiliscano quali Helvetica, quali documenti d'archivio sulle opere letterarie svizzere e quali supporti visivi svizzeri debbano essere collezionati e conservati, in quale forma, secondo quali criteri e da chi; 2777

­

continuare a fornire sistematicamente i propri servizi in funzione delle esigenze dell'utenza; garantire l'accesso on-line al maggior numero possibile di documenti di rilievo in un formato digitale comodo da utilizzare, indipendentemente dal dispositivo di lettura;

­

proseguire la proficua cooperazione internazionale in materia di ricerca nel campo delle scienze dell'informazione, fare dell'ASL un solido punto di riferimento per la ricerca internazionale e accertare le possibilità di partecipazione a progetti di ricerca nei campi della storia e della storia dell'arte;

­

allestire, di principio a scadenze annuali, una grande mostra su un tema d'interesse generale presso la sede di Berna o al CDN. Nel 2012, la BN prevede di realizzare una mostra sui dialetti svizzeri in collaborazione con l'Archivio fonografico dell'Università di Zurigo. La mostra farà conoscere attraverso l'esperienza diretta il fenomeno dei dialetti, della loro varietà e del loro uso. Essa sarà accompagnata da una serie di manifestazioni collaterali incentrata sul futuro dei dialetti nelle varie regioni linguistiche.

Finanze Osservazioni generali La BN è gestita mediante mandati di prestazione e preventivo globale. Anche in futuro il suo finanziamento avverrà in base a questa modalità e non mediante un limite di spesa. Un limite di spesa è previsto solo per il finanziamento della FN, sostenuta dalla BN.

Il preventivo globale ammonta a circa 36,2 milioni di franchi per il 2011. Le spese per i gruppi di prodotti Collezione e Utilizzazione ammontano rispettivamente a 21,7 e 14,5 milioni di franchi.

Sul piano dei costi d'esercizio, la BN ha speso 7 milioni di franchi per beni e servizi, 16,2 milioni per il personale e 13 milioni per il computo delle prestazioni di altre unità amministrative federali (Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione [UFIT], UFCL, ecc.). I 7 milioni di franchi per beni e servizi corrispondono all'importo preventivato per il 2011, che dovrebbe aumentare annualmente di 0,1 milioni di franchi fino al 2015.

Sussidi conformemente all'articolo 12 LBNS (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4)

Fonoteca Nazionale Svizzera

3.4

2012

2013

2014

2015

2012­2015

1,6

1,6

1,6

1,6

6,3

Museo nazionale svizzero

Contesto, fatti e sfide La LMC è in vigore dal 1° gennaio 2010: il nuovo polo museale MNS comprende il Museo nazionale Zurigo, il Castello di Prangins, il Forum della storia svizzera Svitto e il Centro delle collezioni di Affoltern am Albis. Dal 2010, il polo museale è un istituto autonomo di diritto pubblico. Conformemente alla nuova legislazione, il

2778

MNS rappresenta la storia della Svizzera, affronta il tema delle sue identità ed è il centro di competenza del paesaggio museale svizzero.

Collezione del MNS Il MNS gestisce una collezione unica nel suo genere di beni culturali svizzeri dalla preistoria al presente. La collezione fornisce una panoramica enciclopedica della storia culturale della Svizzera odierna ed è alla base delle mostre del Museo nazionale Zurigo, del Castello di Prangins e del Forum della storia svizzera Svitto. Dalla sua inaugurazione il 6 novembre 2007, al termine della fase di costruzione di soli due anni, il Centro delle collezioni di Affoltern am Albis ­ un ex arsenale ­ riunisce sotto lo stesso tetto, su una superficie di 25 000 m2, i depositi delle collezioni, gli atelier, i laboratori e le officine. Già oggi il Centro delle collezioni del MNS costituisce un punto di riferimento a livello di logistica, struttura dei depositi e conservazione. Le collezioni e i servizi del Centro delle collezioni del MNS sono a disposizione in misura crescente anche dei musei cantonali, comunali e privati. In particolare sono molto richiesti i servizi nell'ambito della conservazione e del restauro. Dall'apertura del Centro delle collezioni, il numero delle operazioni di prestito è costantemente aumentato (del 15 % all'anno). Dalla fine del 2008, una strategia illustra l'attività collezionistica del MNS e informa sulle condizioni di conservazione, lo stato dell'inventariazione e delle pubblicazioni scientifiche, il potenziale di collaborazione con le collezioni di terzi e il previsto ampliamento delle collezioni.

Mostre del MNS Dalla metà del 2009, il Museo nazionale Zurigo fornisce uno spaccato della storia della Svizzera, dalla preistoria al presente, da una nuova ottica. Sono in corso di pianificazione e realizzazione nuove mostre permanenti nel Castello di Prangins e nel Forum della storia svizzera Svitto. A complemento delle nuove mostre permanenti, il MNS propone regolarmente due serie di mostre temporanee, una sulle collezioni e l'altra su aspetti caratterizzanti della storia contemporanea. Grazie a questo profilo, il MNS raggiunge nuovi segmenti di visitatori che non hanno mai visitato i musei o non li visitavano più da molto tempo.

Numero di visitatori, dal 2006 al 2009 Museo

Museo nazionale Zurigo

2006

2007

2008

2009

2006­2009

86 639

108 982

124 279

153 841

473 741

Castello di Prangins

37 787

37 565

38 061

37 696

151 109

Forum della storia svizzera Svitto

12 310

13 885

10 698

20 295

57 188

136 736

160 432

173 038

211 832

682 038

86380

187 595

505 221

Totale visitatori mostre Locazione, manifestazioni

151 696

147 067 18

Totale visitatori museo

288 432

307 499

80

191 901

399 427 1 187 259

Calo dovuto alla chiusura del cortile interno decretata dalla polizia edilizia nel corso del risanamento del MNS.

2779

Ricerca e formazione L'attività di ricerca e sviluppo è un altro compito centrale del MNS. Essa si fonda sulla collaborazione con partner come università, scuole universitarie professionali e istituti di ricerca a livello nazionale e internazionale. In questo modo, il MNS funge anche da istituto di formazione, organizza convegni specialistici e congressi nazionali e internazionali e fornisce assistenza agli studenti per tesi incentrate sulle collezioni.

Per le scuole è disponibile un ampio ventaglio di attività pedagogiche. Le dispense didattiche per diversi livelli scolastici elaborate dal MNS riscuotono un ampio consenso e contribuiscono in modo significativo a promuovere la sensibilità di bambini e giovani nei confronti della storia, della società, della politica e della cultura svizzere. Ogni anno migliaia di studenti visitano i musei del MNS.

Obiettivi In conformità alla LMC, il MNS conserva il patrimonio materiale e immateriale della Svizzera, ne illustra la storia, affronta il tema delle sue identità e mette a disposizione di terzi un centro di competenze museologiche.

Collezione Il corpus della collezione deve essere gradualmente completato e integrato, restaurato a fini conservativi e documentato in base alle direttive dell'International Council of Museums (ICOM) e della European Confederation of Conservator Organisations (ECCO) tenendo conto delle nuove conoscenze tecnologiche.

La collezione del MNS deve rispecchiare il patrimonio artigianale artistico e storicoculturale di tutte le regioni culturali svizzere. I pezzi e documenti della collezione raccolti finora rappresentano in maniera significativa in particolare il Medioevo e l'inizio dell'Età moderna nell'area germanofona della Svizzera. La futura politica collezionistica privilegerà pertanto l'acquisizione di oggetti provenienti dall'area culturale latina. Inoltre saranno completate le collezioni dei secoli XIX, XX e XXI.

Mostre Grazie alle sue mostre permanenti e temporanee, il MNS aumenta il numero di visitatori confermando la sua posizione di museo storico più frequentato della Svizzera. Al suo pubblico offre allestimenti e presentazioni interessanti e manifestazioni collaterali attraenti. In questo modo si afferma nel paesaggio museale nazionale e internazionale come punto di riferimento e partner per cooperazioni interdisciplinari.
Ricerca e formazione Il MNS promuove il trasferimento del sapere nel paesaggio museale svizzero e oltreconfine. In ambito museologico, stringe partenariati strategici con musei e scuole universitarie professionali, rafforzando in tal modo l'immagine della piazza svizzera della ricerca nell'ambito delle scienze museali.

Il MNS offre le sue conoscenze specialistiche alle istituzioni affini, le sviluppa ulteriormente e aumenta la propria competitività nella ricerca applicata. Lancia cooperazioni con università e scuole universitarie professionali e istituisce partenariati nazionali e internazionali nel settore dell'educazione terziaria. Infine, s'impegna a potenziare l'aggiornamento dei docenti della scuola dell'obbligo, delle scuole professionali e dei licei.

2780

Misure Collezione La strategia collezionistica del MNS è esaminata, controllata e aggiornata ogni anno allo scopo di conservare un corpus rappresentativo del patrimonio culturale della Svizzera. Essa deve stabilire la necessità d'inventariazione per ognuno dei 20 campi della collezione, informare sulle pubblicazioni scientifiche e, in particolare, determinare l'impostazione dell'ampliamento della collezione. Per quanto riguarda quest'ultimo, il MNS opera una distinzione fra la realizzazione di un nuovo campo (p. es. fotografia documentaria), l'integrazione di regioni (p. es. Svizzera latina) o epoche (p. es. mobili e interni dal Settecento in poi) rappresentate in modo lacunoso e il completamento di un corpus (p. es. arte sacra medievale e porcellana svizzera).

Le collezioni sono alla base dell'attività di ricerca e di esposizione. Nei prossimi anni, l'elaborazione scientifica dei temi in base a determinati oggetti della collezione e la preparazione di tutte le collezioni dovranno avvenire maggiormente anche in collaborazione con le università e nel quadro di progetti nazionali e internazionali.

Alla ricerca storica, alle arti applicate e alla formazione professionale deve essere consentito di lavorare con collezioni esclusive. Così ad esempio gli archivi fotografici romandi Presse Diffusion Lausanne e Actualité suisse Lausanne documentano in modo unico gli avvenimenti e gli sviluppi nella Svizzera del Novecento. Gli archivi comprendono diversi milioni di negativi e fotografie e 600 000 diapositive. Per rendere accessibili queste testimonianze di un'epoca a ricercatori, docenti e a un vasto pubblico interessato alla storia, il MNS intende rinnovare, documentare e digitalizzare la parte dell'archivio fotografico più significativa a livello storico.

I potenziali del Centro delle collezioni vengono sfruttati a livello tecnologico ed economico, moltiplicando le prestazioni offerte ai musei cantonali, comunali e privati nei settori della logistica dei trasporti (imballaggio e trasporto degli oggetti), della conservazione preventiva (lotta antiparassitaria nella camera ad azoto) e della conservazione e del restauro (cfr. anche n. 3.1.1.3, Misure). Inoltre, il Centro delle collezioni rafforza il suo impegno in progetti di ricerca nazionali e internazionali sulla conservazione dei beni culturali e nella
formazione e assistenza degli studenti.

Mostre Nel quadro del suo mandato legale, il MNS rende accessibile la propria collezione alla popolazione residente in Svizzera e al pubblico proveniente dall'estero e la presenta in modo attraente: ­

Per quanto riguarda le mostre permanenti, investe in nuovi allestimenti volti a rendere le presentazioni più istruttive e vive. Il Museo nazionale Zurigo e il Forum della storia svizzera Svitto hanno rinnovato le loro mostre permanenti dedicate rispettivamente alla storia della Svizzera contemporanea e all'epoca della vecchia Confederazione; a Prangins la prevista nuova mostra permanente racconterà la burrascosa storia del castello e richiamerà alla memoria il passaggio dall'Ancien Régime alla Svizzera moderna.

­

Grazie a mostre temporanee e altre manifestazioni, il MNS presenta a un vasto pubblico i risultati delle sue attività di ricerca. In tutte le sedi sono organizzate mostre legate alla collezione di artigianato, artigianato artistico e arti applicate e mostre specifiche sul contesto storico di temi attuali e caratterizzanti della storia; alcune mostre sono organizzate in più sedi.

2781

Ricerca e formazione Il nuovo centro studi del Museo nazionale Zurigo risanato ed ampliato rende accessibili opere in ceramica, tessuto, vetro, argento e oro e grafica commerciale a giovani orafi, creatori tessili, designer e grafici. Il prestigioso corpus serve da fonte d'ispirazione ai giovani creativi. Tecniche artigianali secolari, come il ricamo della Svizzera orientale, devono essere valorizzate, in quanto sono beni culturali immateriali della Svizzera.

Il MNS deve essere ancorato alla rete scientifica nazionale e internazionale grazie a cooperazioni nell'ambito della ricerca, all'organizzazione di convegni per specialisti e ad attività formative. Sussidiariamente deve impegnarsi nella formazione e nell'aggiornamento degli indirizzi professionali di conservatore-restauratore e curatore, dato che negli ultimi decenni l'ambito dell'artigianato artistico non ha trovato spazio nelle università. L'insegnamento dello sviluppo dello stile, delle tecniche di artigianato artistico e dei materiali è raro se non addirittura assente. Per questa ragione occorre pianificare moduli formativi volti a trasmettere e a consolidare le conoscenze nelle arti applicate (porcellana, argento, scultura bronzea e lignea, storia degli stili europei, dei materiali, delle tecniche e degli ornamenti). È opportuno in merito trasmettere queste conoscenze partendo dagli originali.

Il MNS propone alle scuole programmi pedagogici consistenti in dispense didattiche per diversi livelli scolastici e fasce di età, ma anche l'elaborazione di una piattaforma on-line che consenta all'istituzione di raccontare, grazie a «immagini in movimento», storie interattive dell'evoluzione culturale della Svizzera e di scambiarle in rete a livello mondiale. Ciò consente agli studenti di differenti regioni linguistiche di confrontarsi, grazie agli oggetti, con la storia della Svizzera.

Esercizio Nel fornire le proprie prestazioni, il MNS si distingue per la sua azione orientata all'economia aziendale e ai risultati e applica adeguati processi di controllo e di gestione. Incrementando l'affluenza di visitatori e sfruttando il potenziale del Centro delle collezioni e della sua ricerca applicata, il MNS riesce ad aumentare la propria redditività. Così dovrebbe aumentare gradualmente la sua quota di autofinanziamento.

Finanze Conformemente
all'articolo 17 LMC, il MNS ottiene contributi annuali dalla Confederazione per svolgere i compiti definiti dalla LMC e dagli obiettivi strategici del Consiglio federale. Inoltre, il MNS si procura fondi supplementari attraverso le entrate dell'esercizio, i redditi di locazione, gli sponsor, le vendite, ecc. Solo così può potenziare le sue attività a medio termine e lanciare progetti orientati al futuro, a condizione che i contributi federali restino costanti al netto dell'incremento dei prezzi.

Considerando solo le misure salariali comprensive del rincaro, i costi del personale aumenteranno da 16,2 milioni di franchi nel 2012 a 17,2 milioni di franchi nel 2015.

Per il periodo di finanziamento 2012­2015 sono stati preventivati complessivamente 66,9 milioni di franchi per i costi del personale, vale a dire mediamente 16,7 milioni di franchi all'anno. Nel 2012 i costi materiali e d'esercizio ammontano a 12,0 milioni di franchi. Tenuto conto del rincaro previsto, nel periodo di finanziamento 2012­2015 per i costi materiali e d'esercizio sono preventivati complessiva2782

mente 49,2 milioni di franchi, vale a dire mediamente 12,3 milioni di franchi all'anno.

Nei due anni precedenti al passaggio alla nuova forma giuridica, il polo museale è costato alla Confederazione 26,6 milioni di franchi nel 2008 e 28,5 milioni di franchi nel 2009. Dopo lo scorporo, è costato 26,5 milioni di franchi nel 2010 e, nel 2011, dovrebbe costare 25,1 milioni di franchi. Per il periodo di finanziamento 2012­2015, il contributo federale iniziale ammonterebbe a 25,2 milioni di franchi, tenuto conto che la Confederazione assume i costi di locazione degli stabili in cui il MNS è ubicato. Il calo dei contributi è dovuto essenzialmente alle spese eccezionali per il progetto del nuovo Museo nazionale nel 2009, ma anche al ridimensionamento del credito del personale al momento dello scorporo.

Sussidi in conformità all'articolo 7 LMC (in mio. di fr., in cifre tonde, cfr. n. 4)

Contributo della Confederazione al MNS

4

2012

2013

2014

2015

2012­2015

25,2

25,7

26,1

26,5

103,5

Tavola sinottica delle finanze

Nella seguente tavola sinottica sono riportati i limiti di spesa dei singoli ambiti di promozione. I crediti previsti per i singoli ambiti sono arrotondati a centomila franchi nell'intero messaggio e nei disegni di decreti di finanziamento. Talvolta l'arrotondamento può comportare apparenti errori di addizione.

Credito

Conservazione di oggetti meritevoli di protezione

Messaggio Messaggio Messaggio Messaggio Messaggio rispetto al 2012 2013 2014 2015 2012­2015 preventivo 2008­2011

15,8

16,0

16,2

16,5

64,5

5,0

5,1

5,2

5,2

20,5

Credito quadro Patrimonio culturale e monumenti storici (PCMS)

20,8

21,2

21,4

21,7

85,0

1,5

Crediti a preventivo PCMS

27,5

27,9

28,1

28,5

112,0

-4,681

Trasferimento di beni culturali

0,7

0,7

0,7

0,7

2,9

Limite di spesa LTBC

0,7

0,7

0,7

0,7

2,9

Inventari federali ecc.

81

0,1

Inclusi gli aumenti approvati dal Parlamento.

2783

Credito

Promozione cinematografica

Messaggio Messaggio Messaggio Messaggio Messaggio rispetto al 2012 2013 2014 2015 2012­2015 preventivo 2008­2011

25,1

25,4

24,8

25,2

100,4

13,782

11,2

11,3

11,5

47,7

Limite di spesa Cinema

38,8

36,6

36,1

36,6

148,1

Promozione linguistica e culturale in Ticino

2,3

2,4

2,4

2,5

9,6

Promozione linguistica e culturale nei Grigioni

4,7

4,8

4,8

4,9

19,2

Misure volte a favorire la comprensione

5,6

5,7

5,8

5,9

22,9

12,6

12,8

13,0

13,2

51,7

Cultura cinematografica

Limite di spesa Politica linguistica e della comprensione Sussidi all'esercizio

7,7

7,7

9,5

9,7

34,6

Sussidi a progetti

0,4

0,5

0,5

0,5

1,9

Premi assicurativi Musei, collezioni, reti di terzi

­

­

0,3

0,3

0,6

8,1

8,2

10,3

10,5

37,1

9,1

10,983

9,2

Arte

1,5

1,5

1,5

1,6

6,1

Design

1,2

1,2

1,2

1,3

4,9

Letteratura

0,8

0,8

0,8

0,8

3,3

Danza

0,4

0,4

0,4

0,4

1,6

Teatro

­

­

0,8

0,8

1,5

Musica

­

­

0,8

0,8

1,5

Premi, riconoscimenti e acquisti

3,9

4,0

5,5

5,6

19,0 ­11,184

Organizzazioni internazionali

3,3

3,3

3,4

3,4

13,4

1,2

Eventi e progetti

1,2

1,2

1,2

1,3

4,9

­3,685

Promozione della formazione musicale

0,5

0,5

0,5

0,5

2,0

2,0

82

83 84 85

Il credito Cultura cinematografica del 2012 è maggiore rispetto agli anni successivi in seguito alle uscite supplementari temporanee dovute alla costruzione del nuovo stabile della Cineteca svizzera a Penthaz (cfr. n. 3.1.2.1).

Aumento del credito per le misure nell'ambito della comprensione di circa 5 milioni di franchi all'anno con l'entrata in vigore della Lling il 1° gennaio 2010.

Il valore di confronto comprende diverse misure di promozione per le quali è ora competente Pro Helvetia (p. es. promozione delle nuove leve).

Il valore di confronto è costituito dal precedente credito per la promozione di progetti culturali.

2784

Messaggio Messaggio Messaggio Messaggio Messaggio rispetto al 2012 2013 2014 2015 2012­2015 preventivo 2008­2011

Credito

Lotta all'illetteratismo

1,0

1,0

1,0

1,0

4,1

Promozione della lettura

3,4

3,4

3,5

3,5

13,7

Promozione della lettura

4,4

4,4

4,5

4,5

17,8

­2,7

Nomadi

0,4

0,4

0,4

0,4

1,7

0,1

Contributo alla città di Berna

1,0

1,0

1,0

1,0

4,0

0,1

Limite di spesa UFC in conformità alla LPCu

22,7

23,0

26,9

27,3

100,0

­4,7

Tutti i limiti di spesa UFC

95,6

94,3

98,1

99,6

387,7

16,9

Limite di spesa Pro Helvetia

34,3

34,8

35,4

35,9

140,4

6,3

1,6

1,6

1,6

1,6

6,3

0,2

25,2

25,7

26,1

26,5

103,5

­3,586

156,7

156,4

161,1

163,6

637,9

19,9

Limite di spesa BN (Fonoteca Nazionale Svizzera) Limite di spesa MNS Totale

5

Ripercussioni

5.1

Per la Confederazione

5.1.1

Ripercussioni finanziarie

I crediti complessivi richiesti con il messaggio sulla cultura ammontano a 637,9 milioni di franchi. Tenuto conto degli ambiti non considerati dal messaggio sulla cultura (cfr. n. 1.1.4) e del trasferimento di circa 1,5 milioni di franchi annui dalle spese di trasferimento dell'UFC alle spese d'esercizio dell'UFC87, i crediti richiesti corrispondono alla dotazione prevista nella pianificazione finanziaria.

86 87

Base di confronto: bilanci 2008­2010 e preventivo 2011 (incluse spese eccezionali per l'ampliamento e il riposizionamento del Museo nazionale).

Destinazione: circa 800 000 fr. per l'esternalizzazione di alcuni servizi del volume di circa 5 posti a tempo pieno nei musei della Confederazione (cfr. n. 3.1.1.4 e 5.1.2); importo restante: aumento del fondo acquisiti della Fondazione Gottfried Keller e realizzazione di statistiche culturali periodiche e ricerche.

2785

5.1.2

Ripercussioni sull'effettivo del personale

Il messaggio non crea un fabbisogno supplementare di personale. Quali unità amministrative decentrate della Confederazione, il MNS e Pro Helvetia non sono vincolati ad alcuna limitazione dei posti di lavoro e decidono autonomamente dell'impiego del sussidio federale, fatta riserva per gli obiettivi strategici del Consiglio federale.

In seguito al sostanziale aumento delle domande di promozione cinematografica inoltrate all'UFC (circa 400 domande all'anno) e alle strutture finanziarie dei progetti cinematografici sempre più complesse, il personale del settore della promozione cinematografica dell'UFC non è in grado al momento di effettuare in modo adeguato il controllo finanziario dei progetti presentati.

Pertanto l'UFC deve assumere temporaneamente più personale. Si tratta di un aumento di 1,5 posti al massimo per una durata limitata a tre anni. L'obiettivo dell'incremento di personale è quello di evadere le pendenze esistenti nell'ambito del controllo finanziario ed elaborare un processo amministrativo in grado di garantire mediante strumenti efficaci il controllo finanziario interno dei progetti cinematografici promossi.

Un'assunzione mediante il credito del personale dell'UFC non è possibile considerati gli attuali obiettivi di risparmio. Chiediamo pertanto per la durata di tre anni (dal 1° gennaio 2012) il finanziamento di 1,5 posti a tempo pieno al massimo pari a 220 000 franchi all'anno (inclusi i contributi del datore di lavoro) a carico del credito della promozione cinematografica.

Occorre considerare inoltre che nell'ambito dei musei e delle collezioni dell'UFC è prevista l'esternalizzazione di circa 5 posti a tempo pieno (cassa, custode, ecc.). I mezzi necessari per finanziarli pari a circa 800 000 franchi all'anno sono integrati nelle spese d'esercizio dell'UFC e compensati nell'ambito dei trasferimenti dell'UFC (cfr. n. 3.1.1.4 e 5.1.1). L'esternalizzazione non incide pertanto sul budget.

5.1.3

Altre ripercussioni

Dal messaggio non scaturiscono altre ripercussioni per la Confederazione. In particolare esso non ha alcuna ripercussione strutturale e informatica.

5.2

Per i Cantoni e i Comuni

Il presente messaggio non ha ripercussioni finanziarie o sull'effettivo del personale per i Cantoni e i Comuni. Le cooperazioni esistenti tra Confederazione e Cantoni, per esempio nella protezione del patrimonio culturale e dei monumenti storici, saranno mantenute. I nuovi strumenti di promozione (p. es. premi e riconoscimenti assegnati dall'UFC in altre discipline) sono generalmente finanziati per intero. Le esitazioni espresse dai Cantoni e dalle città in risposta all'indagine conoscitiva per quanto riguarda possibili costi supplementari generati dai due temi trasversali della Confederazione sono state prese in considerazione: le istituzioni federali si limiteranno a promuovere pochi progetti di terzi e li finanzieranno in compenso fino all'80 per cento. Inoltre, l'UFC e Pro Helvetia non vincoleranno le loro promesse di

2786

finanziamento a terzi nel quadro dei temi trasversali alla condizione che i Cantoni e le città si assumano il finanziamento complementare.

L'impostazione interdisciplinare e a medio termine della politica culturale della Confederazione, obiettivo del presente messaggio, permetterà a tutti i promotori culturali pubblici di rafforzare il dialogo e di meglio concertare tra loro obiettivi e misure. Le previste statistiche culturali della Confederazione, che si fondano sull'articolo 30 capoverso 1 LPCu, rappresentano, anche per i Cantoni e i Comuni, un interessante strumento di base per la formulazione e l'attuazione della loro politica culturale.

5.3

Ripercussioni economiche

Il settore culturale e creativo svizzero è un importante fattore economico che dà impiego a circa 200 000 persone per l'equivalente di 41 600 posti di lavoro a tempo pieno e contribuisce per il 4,5 per cento al prodotto interno lordo svizzero. Inoltre, la variegata offerta culturale genera in Svizzera importanti impulsi, segnatamente per la qualità di vita della popolazione, per la scelta dell'ubicazione di un'impresa e per il turismo (cfr. n. 1.1.1.3). Promovendo un'ampia offerta culturale, la Confederazione tiene conto della valenza sociale ed economica della cultura in Svizzera.

5.4

Altre ripercussioni

Il presente messaggio non ha alcuna ripercussione sostanziale su altri settori (politica estera, ambiente, pianificazione del territorio, ecc.). Gli effetti positivi della cultura e della sua promozione per l'intera società sono palesi (cfr. n. 1.1).

6

Programma di legislatura

Il presente messaggio non è stato annunciato né nel messaggio del 23 gennaio 200888 sul programma di legislatura 2007­2011 né nel decreto federale del 18 settembre 200889 sul programma di legislatura 2007­2011 poiché la LPCu è stata adottata come base determinante del messaggio sulla cultura solo l'11 dicembre 2009.

88 89

FF 2008 597 FF 2008 7469

2787

7

Aspetti giuridici

7.1

Costituzionalità e legalità

La competenza budgetaria dell'Assemblea federale riguardo ai decreti federali scaturisce dall'articolo 167 Cost. L'emanazione dei singoli decreti federali si fonda sull'articolo 27 capoverso 3 lettera a (misure in conformità alla LPCu di competenza dell'UFC o di Pro Helvetia), lettera b (trasferimento dei beni culturali, cinema, lingue e comprensione, FNS e MNS) e lettera c (patrimonio culturale e monumenti storici) LPCu.

Le seguenti disposizioni costituiscono la base legale per l'impiego dei crediti in virtù dei decreti federali: ­

patrimonio culturale e monumenti storici: articoli 13, 14 e 14a LPN;

­

trasferimento dei beni culturali: articolo 14 LTBC;

­

cinema: articoli 3­6 LCin;

­

lingue e comprensione: artt. 14­22 LLing;

­

misure in conformità alla LPCu di competenza dell'UFC: articoli 10, 12­15, 16 capoversi 1 e 2 lettera a, 17 e 18 LPCu;

­

misure in conformità alla LPCu di competenza di Pro Helvetia: articoli 11, 16 capoverso 2 lettera b, 19­21 LPCu;

­

FNS: articolo 12 LBN;

­

MNS: articolo 7 LMC.

7.2

Forma dell'atto

Il disegno comprende otto decreti federali semplici (decreti di finanziamento) ai sensi dell'articolo 163 capoverso 2 Cost.

7.3

Subordinazione al freno alle spese

Ai sensi dell'articolo 159 capoverso 3 lettera b Cost., le disposizioni in materia di sussidi contenute in leggi e decreti federali di obbligatorietà generale nonché i crediti d'impegno e le dotazioni finanziarie implicanti nuove spese uniche di oltre 20 milioni di franchi o nuove spese ricorrenti di oltre 2 milioni di franchi devono essere approvate dalla maggioranza dei membri di ciascuna Camera.

I presenti decreti federali approvano dotazioni finanziarie e un credito quadro che superano i valori limite costituzionali. Pertanto l'articolo 159 capoverso 3 lettera b Cost. si applica a tutti i decreti federali nel quadro del presente messaggio.

2788

7.4

Conformità alla legge sui sussidi

I decreti di finanziamento proposti sono conformi alle disposizioni della legge del 5 ottobre 199090 sui sussidi. In conformità all'articolo 5 della legge sui sussidi, il Consiglio federale è tenuto a verificare periodicamente gli aiuti finanziari e le indennità. Nel rapporto sui sussidi 2008, abbiamo stabilito che per i sussidi i cui decreti di finanziamento devono essere periodicamente sottoposti al Parlamento nel quadro di messaggi speciali, la verifica avvenga nel quadro del rispettivo messaggio speciale.

Nel presente messaggio le tre priorità della verifica dei sussidi (importanza dei vari sussidi per gli obiettivi fissati dalla Confederazione, gestione finanziaria e materiale dei sussidi e procedure per la concessione di sussidi) sono rappresentate al numero 3.

90

RS 616.1

2789

2790