ad 15.438 Iniziativa parlamentare Per una normativa volta a instaurare la trasparenza in materia di lobbismo nel Parlamento federale Rapporto della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati dell'11 ottobre 2018 Parere del Consiglio federale del 14 novembre 2018

Onorevoli presidente e consiglieri, conformemente all'articolo 112 capoverso 3 della legge sul Parlamento, vi presentiamo il nostro parere in merito al rapporto della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati dell'11 ottobre 20181 concernente l'iniziativa parlamentare 15.438 «Per una normativa volta a instaurare la trasparenza in materia di lobbismo nel Parlamento federale».

Gradite, onorevoli presidente e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

14 novembre 2018

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Alain Berset Il cancelliere della Confederazione, Walter Thurnherr

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Parere 1

Situazione iniziale

Attualmente l'accesso dei rappresentanti di interessi è disciplinato dall'articolo 69 capoverso 2 della legge del 13 dicembre 20022 sul Parlamento (LParl), in base al quale ogni parlamentare può farsi rilasciare per due persone una tessera ciascuna che, per una durata determinata, autorizza ad accedere alle parti non aperte al pubblico del Palazzo del Parlamento. I nomi e le funzioni di queste persone devono essere iscritti in un registro consultabile pubblicamente. Esse ottengono una tessera di accesso permanente conformemente all'articolo 16a capoversi 2 e 3 dell'ordinanza del 3 ottobre 20033 sull'amministrazione parlamentare (Oparl).

Il 10 giugno 2015 il consigliere agli Stati Didier Berberat ha presentato l'iniziativa parlamentare (Iv. Pa.) 15.438 «Per una normativa volta a instaurare la trasparenza in materia di lobbismo nel Parlamento federale», che chiede una modifica della LParl, affinché i lobbisti che intendono avere accesso al Palazzo del Parlamento siano tenuti a farsi accreditare. Le condizioni per l'accreditamento verrebbero poi definite in occasione dell'attuazione; anche il numero degli accreditamenti dovrebbe essere eventualmente limitato. I Servizi del Parlamento sarebbero incaricati di allestire e aggiornare un registro pubblico degli accreditamenti. Con l'iscrizione in questo registro i lobbisti dovrebbero inoltre essere tenuti a segnalare ogni mandato e l'eventuale datore di lavoro. Una violazione o un'elusione di queste regole sarebbe soggetta a sanzione.

Benché la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) abbia proposto di non dare seguito all'iniziativa parlamentare, il 14 marzo 2016 il Consiglio degli Stati le ha dato seguito con 20 voti contro 17 e un'astensione. Il 14 aprile 2016 anche la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) le ha dato seguito con 14 voti contro 9.

La segreteria delle Commissioni delle istituzioni politiche ha quindi elaborato un progetto preliminare che riprendeva anche l'Iv. Pa. 15.433 (Caroni) Moret «Trasparenza sui mandati dei lobbisti a Palazzo federale».

Un primo progetto, che prevedeva l'introduzione di un registro pubblico per lobbisti, non ha raccolto la maggioranza nella CIP-S. Il 21 febbraio 2017 quest'ultima ha deciso, con 5 voti contro 5 e il voto decisivo del presidente,
di non entrare in materia sul progetto e di proporre al Consiglio degli Stati lo stralcio dell'iniziativa. Il 16 marzo 2017 il Consiglio degli Stati ha però deciso di rinviare l'oggetto alla Commissione e di incaricarla di elaborare un progetto.

La CIP-S ha quindi esaminato diverse possibilità, scegliendo infine una variante che si fonda sull'attuale disciplinamento. Secondo questa variante i parlamentari potrebbero continuare a designare rappresentanti di interessi che possono ottenere la tessera d'accesso. Nel contempo tuttavia prevede di accrescere la trasparenza. Il 18 gen2 3

RS 171.10 RS 171.115

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naio 2018 la CIP-S ha approvato con 6 voti contro 4 e 2 astensioni il progetto e l'ha posto in consultazione.

Il 21 giugno 2018 la CIP-S ha preso atto dell'esito della consultazione. Le 113 risposte erano molto diverse fra loro. La maggior parte dei consultati è però favorevole all'estensione degli obblighi di trasparenza dei rappresentanti di interessi titolari di una tessera di accesso permanente al Palazzo del Parlamento.

Al termine della procedura di consultazione, la maggioranza della Commissione ha optato per una soluzione che si basa sul sistema attuale, ma che incrementa la trasparenza. Come finora i parlamentari devono poter fare rilasciare a due persone una tessera di accesso permanente al Palazzo del Parlamento. Queste tessere possono essere rilasciate per familiari, collaboratori personali e rappresentanti di interessi. Il parlamentare specifica in quale di queste tre categorie rientra la persona per la quale richiede la tessera di accesso permanente. Nel caso di rappresentanti di interessi occorrerà segnalare il relativo datore di lavoro. Le persone che lavorano per imprese specializzate nella rappresentanza di interessi devono inoltre fornire informazioni sui loro mandanti e sui loro mandati. In tal modo si soddisfa anche la richiesta dell'Iv. Pa. 15.433 (Caroni) Moret «Trasparenza sui mandati dei lobbisti a Palazzo federale». I parlamentari possono inoltre, come finora, continuare ad accogliere visitatori di giornata che possono essere anche rappresentanti di interessi. I parlamentari devono tuttavia accompagnare costantemente queste persone. Questa norma già attualmente in vigore viene ora inserita nella legge. Le modifiche devono essere attuate nel quadro di una modifica della LParl e della Oparl.

La minoranza 1 della CIP-S vorrebbe che un organo parlamentare controlli quali rappresentanti di interessi ottengono accesso al Palazzo del Parlamento. Come nella proposta della maggioranza i parlamentari dovrebbero poter far rilasciare tessere di accesso per persone che rappresentano direttamente gli interessi di una determinata organizzazione o impresa. Per contro non potrebbero farla rilasciare a collaboratori di imprese specializzate nella rappresentanza di interessi. Queste imprese dovrebbero farne direttamente richiesta per i propri collaboratori. La competenza per l'approvazione
delle richieste e la definizione del numero massimo delle tessere da rilasciare incomberebbe alla Delegazione amministrativa.

La minoranza 2 della CIP-S vorrebbe introdurre un nuovo sistema. L'accesso al Palazzo del Parlamento di rappresentanti di interessi non dovrebbe più essere di competenza dei parlamentari e nemmeno di organi parlamentari. I rappresentanti di interessi dovrebbero piuttosto registrarsi direttamente, per ottenere l'accesso al Palazzo del Parlamento soltanto per la durata della sessione. Per evitare che troppe persone siano autorizzate ad accedervi, occorre limitare l'accesso a due persone per organizzazione per ogni sessione.

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Parere del Consiglio federale

Secondo il Consiglio federale spetta anzitutto al Parlamento decidere come disciplinare l'accesso al Palazzo del Parlamento e il lobbismo al suo interno. In simili questioni preferisce quindi esprimersi con prudenza nel suo parere.

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Affinché la collaborazione fra Consiglio federale, Amministrazione federale e Parlamento possa continuare a funzionare come finora, il Governo ritiene importante che l'attuale prassi concernente il rilascio di tessere di accesso permanente e di tessere giornaliere a impiegati federali possa continuare anche dopo il trasferimento della norma dell'articolo 16a Oparl nell'articolo 69a LParl e non subisca limitazioni.

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