La partecipazione della Svizzera alle istituzioni di Bretton Woods Rapporto del 14 ottobre 2003 della Commissione della gestione del Consiglio degli Stati Risposta della CdG-S del 30 agosto 2004 Parere del Consiglio federale del 27 ottobre 2004

Onorevoli presidente e consiglieri, vi sottoponiamo il nostro parere in merito alla risposta della Commissione della gestione del Consiglio degli Stati del 30 agosto 2004 al nostro precedente parere sul rapporto del 14 ottobre 2003 sulla partecipazione della Svizzera alle istituzioni di Bretton Woods.

Gradite, onorevoli presidente e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

27 ottobre 2004

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Joseph Deiss La cancelliera della Confederazione, Annemarie Huber-Hotz

2004-2292

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Parere 1

Situazione iniziale

In occasione del decimo anniversario dell'adesione della Svizzera al Fondo monetario internazionale (FMI) e alla Banca mondiale, la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S) ha chiesto, in qualità di organo incaricato dell'alta vigilanza parlamentare, che sia tracciato un bilancio del ruolo svolto sinora dalla Svizzera in seno alle istituzioni di Bretton Woods (BWI). Nel suo rapporto del 14 ottobre 2003 la CdG-S ha formulato quattro raccomandazioni in merito alle quali il Consiglio federale si è pronunciato il 18 maggio 2004. Dopo un attento esame del parere del Consiglio federale la CdG-S ha chiesto a quest'ultimo, con una lettera del 30 agosto 2004, di essere brevemente informata in merito sulle misure concernenti due punti specifici relativi alla collaborazione all'interno dell'amministrazione in occasione dell'elaborazione della posizione della Svizzera in seno alle BWI.

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Parere del Consiglio federale

Il Consiglio federale desidera sottolineare che conferisce la massima importanza all'elaborazione di una posizione equilibrata della Svizzera nell'ambito della partecipazione alle BWI e accoglie con favore le considerazioni critiche formulate dalla CdG-S.

Gli sforzi già annunciati per le raccomandazioni 3 e 4 del rapporto della CdG-S continuano a essere profusi. Il Seco e la DSC hanno per esempio rafforzato le attività in materia d'informazione e di relazioni pubbliche nell'ambito dell'aiuto finanziario multilaterale pubblicando una nuova «Newsletter» elaborata congiuntamente con la Banca mondiale e le banche regionali di sviluppo.

Per tenere in considerazione le riserve formulate dalla CdG-S in merito alle raccomandazioni 1 e 2, il Consiglio federale si sforza di impiegare al meglio il margine di manovra disponibile per un'ottimizzazione ed esprime qui di seguito il suo parere.

2.1

In merito alla raccomandazione 1

Nell'ambito del progetto RGA Nove Due, la collaborazione tra Seco e DSC è stata chiarita esplicitamente nei «Principi per l'attuazione di una collaborazione e di un coordinamento rafforzati tra Seco e DSC nell'ambito della cooperazione finanziaria multilaterale». I miglioramenti seguenti sono stati decisi per giungere alla chiara delimitazione delle competenze richiesta nella prima raccomandazione: le discussioni verteranno maggiormente su temi multilaterali in seno al Comitato interdipartimentale per lo sviluppo e la cooperazione internazionali (CICSI).

Quest'ultimo è pure responsabile dell'elaborazione della strategia del Seco e della DSC in materia di aiuto finanziario multilaterale.

Il comitato strategico «aiuto finanziario multilaterale» si riunisce due volte all'anno.

Le discussioni vertono su importanti questioni relative alla collaborazione operativa del Seco e della DSC, compresa la loro partecipazione alle missioni, ai negoziati e 5954

alle assemblee annuali comuni. Sono trattati pure altri temi multilaterali importanti, quali il budget dell'aiuto finanziario internazionale e le questioni relative al personale degli uffici esecutivi in Svizzera. Le decisioni prese sono verbalizzate. Infine il comitato strategico approva le linee direttrici istituzionali destinate alla cooperazione della Svizzera con le diverse banche di sviluppo, compresa la Banca mondiale.

Le priorità annuali sono elaborate e approvate in comune e in stretta collaborazione con l'ufficio esecutivo presso la Banca mondiale. Esso sono fondate sul programma di lavoro della stessa Banca mondiale.

In occasione dell'elaborazione della pianificazione annuale le unità operative del Seco e della DSC si concertano per impiegare al meglio le loro risorse. Il programma di lavoro giornaliero è elaborato in base a una lista di compiti coordinati dal Seco congiuntamente alla DSC e all'ufficio esecutivo di Washington. Le unità operative del Seco e della DSC sono in stretto contatto. Dall'agosto 2004 sono organizzate conferenze telefoniche settimanali tra il Seco, la DSC e l'ufficio esecutivo.

Si è sviluppata un'intesa comune in merito agli obiettivi perseguiti dalla Svizzera e alle procedure volte a raggiungerli. Lo spirito di collaborazione in seno agli organismi multilaterali è buono e, se del caso, i metodi per l'appianamento delle controversie sono chiaramente definiti.

Secondo il Consiglio federale la regolamentazione dettagliata di Nove Due ha contribuito a migliorare la collaborazione tra il Seco e la DSC. Il Consiglio federale non intende pertanto modificare tale regolamentazione.

Disciplinare la ripartizione delle competenze mediante ordinanza non apporterebbe nessun vantaggio supplementare. Comporterebbe al contrario l'inconveniente di ridurre le attuali possibilità pratiche e la flessibilità in tale ambito. Ora, la flessibilità è necessaria, considerato che le risorse umane a disposizione del Seco e della DSC per lo svolgimento del loro mandato multilaterale sono limitate. Il Consiglio federale respinge pertanto la proposta che chiede il disciplinamento mediante ordinanza della procedura di coordinamento tra il Seco e la DSC.

2.2

In merito alla raccomandazione 2

Per quanto concerne la raccomandazione 2, il Consiglio federale constata con soddisfazione che esiste un ampio consenso sull'opportunità di misure di ordine organizzativo relative all'elaborazione della posizione della Svizzera in seno alle BWI. Il Consiglio federale concorda con la CdG-S sull'importanza della cooperazione allo sviluppo nella posizione della Svizzera in seno al FMI, tanto più che è prevista dalla legge. Le esperienze nell'ambito della cooperazione allo sviluppo servono segnatamente a definire la nostra posizione negli affari ed essa relativi.

Tale consapevolezza è ben presente nei servizi incaricati di elaborare la posizione della Svizzera. Il Consiglio federale non concorda invece con l'opinione secondo cui gli input del Seco e della DSC non sono sufficientemente presi in considerazione negli affari comuni al FMI e alla Banca mondiale. Tali affari (per esempio concernenti lo sdebitamento dei Paesi più poveri) sono spesso trattati sia nel consiglio di amministrazione del FMI che in quello della Banca mondiale. Per fare in modo che la posizione della Svizzera sia coerente dinanzi a entrambi gli organi, per ogni affare viene svolta una vasta consultazione che tiene in considerazione le diverse posizioni.

Il Consiglio federale garantisce che la ponderazione degli interessi è fatta sempre 5955

con prudenza e che gli input del Seco e della DSC sono presi debitamente in considerazione.

In vista delle assemblee primaverili e annuali del FMI e della Banca mondiale è inoltre stata elaborata in comune dai servizi amministrativi competenti del DFF, del DFE e del DFAE una proposta del Consiglio federale per definire il mandato delle delegazioni per quanto concerne la posizione della Svizzera negli affari importanti esaminati dalle BWI. Adottando tale proposta il Consiglio federale approva espressamente la posizione svizzera difesa nelle discussioni in occasione delle assemblee primaverili e annuali delle BWI.

Tali procedure di provata efficacia garantiscono l'elaborazione su ampie basi della posizione della Svizzera. In caso di conflitto sul contenuto tra i diversi punti di vista sostenuti occorre per quanto possibile procedere a una valutazione degli intessi a livello di direzione dei servizi amministrativi interessati. Considerati i principi generali menzionati nel parere del Consiglio federale del 18 maggio 2004 tale possibilità di intervento diretto, offerta nell'ambito del processo decisionale, consente di svolgere una ponderazione degli interessi differenziata. Secondo il parere del Consiglio federale essa crea le condizioni necessarie all'elaborazione di una posizione equilibrata.

Il Consiglio federale si augura che le precisazioni fornite nel presente parere forniscano alla CdG-S i chiarimenti di cui necessita. Esso invita i servizi amministrativi competenti a proseguire la loro collaborazione, affinché l'elaborazione di una posizione equilibrata della Svizzera in seno alle BWI possa essere garantita anche in futuro.

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