FF 2022 www.dirittofederale.admin.ch La versione elettronica firmata è quella determinante

22.008 Rapporto sulla politica economica esterna 2021 comprendente messaggi concernenti accordi economici e il rapporto concernente le misure tariffali adottate nel 2021 del 26 gennaio 2022

Onorevoli presidenti e consiglieri, visto l'articolo 10 della legge federale del 25 giugno 1982 sulle misure economiche esterne, vi sottoponiamo il presente rapporto e i suoi allegati (n. 10.1.1­10.1.8), di cui vi invitiamo a prendere atto.

Nel contempo, fondandoci sull'articolo 10 capoverso 3 della legge federale sulle misure economiche esterne, vi sottoponiamo per approvazione nell'ambito di un messaggio il disegno di decreto federale che approva la decisione n. 2/2021 del comitato misto commerciale Svizzera­Regno Unito (n. 10.2).

In applicazione dell'articolo 10 capoverso 4 della legge federale sulle misure economiche esterne e in base all'articolo 13 capoversi 1 e 2 della legge del 9 ottobre 1986 sulla tariffa delle dogane, all'articolo 3 della legge federale del 15 dicembre 2017 sull'importazione di prodotti agricoli trasformati e all'articolo 4 capoverso 2 della legge del 9 ottobre 1981 sulle preferenze tariffali, vi sottoponiamo inoltre il rapporto e il disegno di decreto federale concernenti le misure tariffali adottate nel 2021 (n. 10.3), invitandovi ad approvare le misure ivi enumerate.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

26 gennaio 2022

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Ignazio Cassis Il cancelliere della Confederazione, Walter Thurnherr

2022-0241

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Compendio Obiettivi del Consiglio federale per il 2021 Nell'anno in rassegna il Consiglio federale ha continuato a sostenere attivamente il mantenimento e il rafforzamento dell'ordine commerciale mondiale multilaterale basato su regole condivise nonché dell'attuale rete di accordi commerciali bilaterali.

Inoltre ha approvato l'aggiornamento della strategia di politica economica esterna.

Il Consiglio federale presenterà in dettaglio il grado di realizzazione degli obiettivi della sua politica economica esterna nel Rapporto di gestione 2021. Una valutazione preliminare della politica economica esterna dell'anno in rassegna indica che gli obiettivi sono stati ampiamente raggiunti. L'Accordo istituzionale con l'UE costituisce tuttavia un'eccezione significativa. Ritenendo che non sussistessero le condizioni per un accordo, il Consiglio federale ha deciso di non firmarlo.

Situazione generale della politica economica esterna (n. 1) La ripresa economica iniziata dopo il culmine della crisi pandemica è continuata nell'anno in rassegna. Tuttavia, la Svizzera si trova di fronte a incertezze strutturali, in particolare a una sempre più chiara divisione del mondo in blocchi e alla conseguente tendenza all'isolamento.

Per affrontare le sfide della situazione economica mondiale con una politica economica esterna al passo con i tempi, il 24 novembre il Consiglio federale ha adottato una nuova strategia di politica economica esterna.

Capitolo introduttivo: la crisi pandemica e la cooperazione economica allo sviluppo (n. 2) Oltre alle conseguenze sociosanitarie, nei Paesi emergenti e in via di sviluppo la crisi pandemica ha avuto anche gravi ripercussioni dal punto di vista economico. La pandemia, infatti, accentua i problemi strutturali, mette sotto pressione le finanze pubbliche e rende ancora più evidente la necessità di avviare riforme e la dipendenza dai finanziamenti. Il superamento della crisi pandemica e la ripresa dell'economia mondiale sono strettamente intrecciati. Nell'anno in rassegna la situazione nei Paesi emergenti e in via di sviluppo è quindi rimasta instabile. Per la Svizzera è importante che anche questi Paesi si riprendano dalla crisi il più rapidamente possibile. Contemporaneamente, occorre cogliere l'occasione per realizzare i cambiamenti strutturali di lungo periodo previsti con gli
obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 e con l'Accordo di Parigi. A questo scopo, la Svizzera punta sui suoi programmi di cooperazione economica allo sviluppo e sulla collaborazione con partner bilaterali e multilaterali nonché con altri attori della Confederazione. Ciò permetterà di stabilizzare l'economia globale e di renderla resiliente nel lungo periodo. Entrambi questi aspetti sono nell'interesse diretto della Svizzera.

Importanti sviluppi in materia di politica economica esterna (n. 3) Nell'anno in rassegna il Consiglio federale ha continuato ad adoperarsi per far sì che la Svizzera potesse superare le conseguenze economiche della pandemia di 2 / 80

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COVID-19 e mantenere la propria competitività sulla scena internazionale. Per quanto riguarda la sicurezza dell'approvvigionamento in caso di crisi, diversi studi hanno messo in luce i punti di forza della Svizzera e il suo potenziale di miglioramento. Per sostenere il settore del turismo, duramente colpito dalla crisi, il Consiglio federale ha creato strumenti concreti, tra cui un piano di rilancio (recovery program) per il periodo 2022­2026. Inoltre, il 1° gennaio 2022 è entrato in vigore il controprogetto all'Iniziativa per prezzi equi approvato dal Parlamento, che dovrebbe eliminare gli svantaggi delle aziende elvetiche nei confronti della concorrenza internazionale.

Su incarico del Parlamento, nell'anno in rassegna il Consiglio federale ha avviato l'introduzione di un controllo degli investimenti.

Relazioni economiche con l'UE (n. 4) Sulla base di una valutazione globale, il 26 maggio il Consiglio federale ha deciso di non firmare l'Accordo istituzionale con l'UE e di interrompere i negoziati. Si adopera comunque per portare avanti la consolidata cooperazione bilaterale. La Svizzera ha particolare interesse a facilitare e garantirsi l'accesso al mercato estero per lei più importante. Con questo obiettivo, il Consiglio federale ha proposto, tra l'altro, l'avvio di un dialogo politico regolare e strutturato con l'UE. Inoltre, sta esaminando le possibilità di un'ulteriore riduzione unilaterale delle differenze a livello normativo.

Tuttavia, tali misure unilaterali non potranno sostituire il riconoscimento reciproco di norme equivalenti. Al fine di perseguire e sviluppare la consolidata via bilaterale, è stato sbloccato il secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell'UE.

Relazioni multilaterali (n. 5) A causa della pandemia, la 12a Conferenza ministeriale ordinaria dell'OMC è stata nuovamente rimandata. I negoziati preparatori si sono concentrati su importanti questioni e sfide di politica commerciale nel contesto della crisi pandemica. Inoltre, sono stati sensibilmente intensificati i negoziati multilaterali sui sussidi alla pesca. La Svizzera ha partecipato attivamente a iniziative nei settori del commercio e della protezione dell'ambiente e ha firmato le relative dichiarazioni. Infine, è riuscita a far valere le sue posizioni anche in altre organizzazioni multilaterali quali il
G20 e l'OIL.

Relazioni bilaterali (n. 6) La pandemia di COVID-19 ha imposto una nuova rinuncia agli incontri personali con i rappresentanti dei Paesi partner e causato quindi ritardi nei processi di negoziazione. L'Accordo di partenariato economico globale tra gli Stati dell'AELS e l'Indonesia, approvato dai cittadini svizzeri il 7 marzo, è entrato in vigore il 1° novembre.

Per attuare le condizioni di sostenibilità in esso contenute, il Consiglio federale ha adottato l'ordinanza sull'importazione dall'Indonesia di olio di palma prodotto in maniera sostenibile, ponendola in vigore insieme all'Accordo.

Dal 1° gennaio 2021, le relazioni commerciali tra la Svizzera e il Regno Unito sono disciplinate dall'Accordo bilaterale firmato nel 2019. Dalla stessa data è in vigore, per una durata limitata, l'Accordo sulla mobilità dei prestatori di servizi concluso nel 2020. Dal 1° settembre 2021 le relazioni bilaterali tra Svizzera e Regno Unito sono rette anche dalla versione riveduta della Convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (Convenzione PEM). Il 1° settembre 2021 3 / 80

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segna inoltre l'entrata in vigore dell'Accordo sul reciproco riconoscimento degli operatori economici autorizzati (Authorized Economic Operators, AEO). Nell'anno in rassegna entrambe le parti hanno svolto colloqui esplorativi per aggiornare questo Accordo o per stipularne uno nuovo. Inoltre, dall'inizio del 2021, i due Paesi stanno negoziando un eventuale accordo sui servizi finanziari.

Sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa (n. 7) La questione della sostenibilità ha rivestito un ruolo centrale sia in seno all'OMC che nei negoziati riguardanti gli accordi di libero scambio (ALS). Oltre alla pandemia, anche la protezione dell'ambiente e la lotta contro le disuguaglianze sociali continuano ad essere sfide importanti. La Svizzera e i suoi partner AELS hanno adottato diverse misure per controllare meglio come e in che misura vengono attuate le disposizioni relative al commercio e allo sviluppo sostenibile contenute negli ALS. Il Consiglio federale si è inoltre impegnato a favore della responsabilità sociale d'impresa sia in Svizzera che all'estero. Le disposizioni del controprogetto indiretto all'iniziativa popolare respinta «Per imprese responsabili ­ a tutela dell'essere umano e dell'ambiente» sono entrate in vigore il 1° gennaio 2022.

Cooperazione economica allo sviluppo (n. 8) Nell'anno in rassegna la Svizzera ha avviato l'attuazione della strategia di cooperazione internazionale (CI) 2021­2024. Una delle priorità è il contenimento dei cambiamenti climatici e l'adattamento alle sue conseguenze. Pertanto la Svizzera aumenterà gradualmente il proprio contributo fino ad arrivare a 400 milioni di franchi all'anno. Il 24 febbraio il Consiglio federale ha deciso di stanziare 24,8 milioni di franchi a favore del dodicesimo rifinanziamento del Fondo di sviluppo della Banca asiatica di sviluppo (Asian Development Bank, AsDB).

Controlli all'esportazione, sanzioni e politica di controllo degli armamenti (n. 9) Il 1° novembre è entrata in vigore la revisione parziale dell'ordinanza sul controllo dei composti chimici (OCCC), con la quale si sono volute agevolare le procedure di attuazione da parte dell'industria e delle autorità.

Il Consiglio federale ha inasprito le sanzioni contro la Bielorussia e il Myanmar. Le imprese svizzere hanno continuato, anche nell'anno in rassegna, a subire le sanzioni
economiche imposte dagli USA in relazione al progetto di gasdotto Nord Stream 2.

Prospettive per il 2022 Il Consiglio federale continuerà ad adoperarsi nel quadro sia della cooperazione economica allo sviluppo che della politica commerciale per contenere le conseguenze globali di questa storica crisi COVID-19.

L'Esecutivo sta inoltre esaminando le opzioni della Svizzera per quanto riguarda le relazioni bilaterali con l'UE. Nel 2022 presenterà un rapporto nel quale valuterà lo stato delle relazioni e indicherà alcune misure per proseguire e sviluppare la via bilaterale e la buona collaborazione tra i due partner.

Anche nel prossimo anno il Consiglio federale attribuirà grande importanza alla protezione dei dati nelle relazioni internazionali. Oltre all'imminente decisione dell'UE 4 / 80

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sull'adeguatezza della protezione dei dati personali in Svizzera, il nostro Paese si adopera per raggiungere un accordo con gli Stati Uniti sullo scambio di dati personali e adottare rapidamente una soluzione che sostituisca il «Privacy Shield».

Nel quadro dell'OMC, il Consiglio federale sosterrà il rafforzamento del sistema commerciale multilaterale e l'aggiornamento della normativa OMC, anche sotto forma di negoziati plurilaterali. I negoziati con l'India, la Malaysia e il Vietnam per un accordo di libero scambio e con il Regno Unito per l'ulteriore sviluppo delle relazioni commerciali e per un accordo sui servizi finanziari proseguiranno e avranno alta priorità.

Inoltre, il Consiglio federale continuerà a impegnarsi a favore di soluzioni moderne e innovative che sfruttino le sinergie tra politica economica esterna e sostenibilità, ad esempio nei negoziati per un accordo sui cambiamenti climatici, il commercio e la sostenibilità (Agreement on Climate Change, Trade and Sustainability, ACCTS) o nella negoziazione di norme equivalenti negli accordi di libero scambio.

In agosto, la Svizzera ha concluso i negoziati per un accordo di cooperazione nel settore della concorrenza con la Germania. L'accordo sarà probabilmente firmato nel 2022.

Per quanto riguarda la responsabilità sociale d'impresa, sarà necessario aggiornare le linee guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali.

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Table des matières Compendio

2

Elenco delle abbreviazioni

10

1

Situazione generale della politica economica esterna 1.1 Situazione economica e congiunturale in Svizzera 1.2 Clima di incertezza nell'economia mondiale dopo la crisi 1.3 Aggiornamento della strategia di politica economica esterna

15 15 16 17

2

Capitolo introduttivo: la crisi pandemica e la cooperazione economica allo sviluppo 2.1 Cooperazione internazionale e conseguenze della crisi COVID-19 sui Paesi emergenti e in via di sviluppo 2.1.1 Sfide economiche per i Paesi emergenti e in via di sviluppo 2.1.2 Confronto con la situazione in Svizzera 2.1.3 Il difficile equilibrio tra gestione a breve termine della crisi e cambiamenti strutturali 2.1.4 Cooperazione economica della Svizzera in buona posizione 2.2 Misure bilaterali contro la pandemia di COVID-19 della cooperazione economica allo sviluppo 2.2.1 Misure a favore dell'occupazione e del commercio internazionale 2.2.2 Misure a sostegno delle imprese 2.2.3 Misure per garantire un'amministrazione pubblica efficiente e un approvvigionamento sicuro 2.3 Superare nuove sfide globali grazie alla cooperazione multilaterale 2.3.1 La Svizzera nella cooperazione sanitaria internazionale 2.3.2 Misure anti COVID-19 stabilite dalle BMS 2.3.3 Sfide per le BMS 2.3.4 Attività della Svizzera nelle BMS e nel FMI 2.4 Interdipendenza tra commercio, salute e sviluppo 2.5 Conclusioni

3

Importanti sviluppi in materia di politica economica esterna 3.1 Reazioni politico-economiche alla crisi COVID-19 3.1.1 Promozione del turismo 3.1.2 Sicurezza dell'approvvigionamento e catene del valore mondiali 3.2 Misure contro i prezzi elevati in Svizzera 3.2.1 Il concetto di posizione dominante relativa e il geoblocking («Iniziativa per prezzi equi»)

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18 19 20 22 23 24 25 25 26 27 29 29 30 30 31 32 34 36 36 36 37 37 38

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3.3 4

3.2.2 Abolizione dei dazi sui prodotti industriali Introduzione di un controllo sugli investimenti

38 38

Relazioni economiche con l'UE 4.1 Conseguenze della fine dei negoziati sull'Accordo istituzionale 4.1.1 Prosecuzione degli accordi bilaterali 4.1.2 Associazione della Svizzera nei settori della formazione e della ricerca 4.1.3 Misure di attenuazione da parte del Consiglio federale 4.1.4 Norme equivalenti in Svizzera e nell'UE 4.2 Sviluppo delle relazioni bilaterali di pari passo con gli sviluppi del mercato interno dell'UE 4.3 Secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell'UE 4.4 Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere

39 39 40

5

Relazioni multilaterali 5.1 Organizzazione mondiale del commercio (OMC) 5.1.1 Negoziati multilaterali 5.1.2 Temi dei negoziati plurilaterali 5.2 OCSE e G20 5.3 Organizzazione internazionale del lavoro (OIL)

46 46 47 47 48 49

6

Relazioni bilaterali e accordi economici 6.1 Accordi commerciali 6.1.1 Accordo di partenariato economico globale AELS­ Indonesia 6.1.2 Accordo commerciale con il Regno Unito 6.1.3 Ulteriori processi bilaterali 6.1.4 Utilizzo degli ALS e miglioramento delle norme di origine preferenziali 6.2 Accordi di promozione e protezione degli investimenti 6.3 Commissioni economiche miste

50 50

Sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa 7.1 Attuazione dell'Agenda 2030 7.2 Sostenibilità nella politica commerciale 7.2.1 OMC e sostenibilità 7.2.2 Accordi di libero scambio e sviluppo sostenibile 7.2.3 Dialoghi in materia di lavoro 7.3 Responsabilità sociale d'impresa 7.3.1 Obblighi di rendicontazione e diligenza 7.3.2 Piano d'azione relativo alla responsabilità sociale e ambientale d'impresa per il 2020­2023 7.3.3 Linee guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali 7.3.4 Punto di contatto nazionale per le linee guida dell'OCSE

55 55 56 56 56 57 57 57

7

41 42 42 43 45 45

50 51 52 53 54 55

58 58 59 7 / 80

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7.3.5 7.3.6

Principi guida dell'ONU e Piano d'azione nazionale su imprese e diritti umani Rapporto del Consiglio federale sulle materie prime

8

Cooperazione economica allo sviluppo 8.1 I cambiamenti climatici al centro della strategia CI 2021­2024 8.2 Cooperazione multilaterale

9

Controlli all'esportazione, sanzioni e politica di controllo degli armamenti 9.1 Controlli all'esportazione 9.2 Sanzioni 9.3 Iniziativa popolare «Contro l'esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili (Iniziativa correttiva)»

10 Allegati al rapporto sulla politica economica esterna 10.1 Allegati per conoscenza 10.1.1 Temi trattati all'interno dell'OMC 10.1.2 Negoziati in corso relativi ad accordi di libero scambio 10.1.3 Incontri dei Comitati misti istituiti dagli ALS vigenti 10.1.4 Negoziati in corso relativi agli accordi di protezione degli investimenti 10.1.5 Negoziati in corso relativi alle convenzioni per evitare le doppie imposizioni 10.1.6 Missioni economiche, incontri di lavoro bilaterali e incontri delle commissioni economiche miste 10.1.7 Esportazioni soggette alla legge sul controllo dei beni a duplice impiego 10.1.8 Sanzioni: modifiche ad allegati e a ordinanze 10.2 Allegati da approvare

59 60 60 61 62 63 63 64 65 65 65 65 66 68 70 71 74 77 78 80

10.2.1 Messaggio concernente l'approvazione della decisione n. 2/2021 del comitato misto commerciale Svizzera­Regno Unito che modifica l'Accordo commerciale tra la Svizzera e il Regno Unito FF 2022 656 Decreto federale che approva la decisione n. 2/2021 del comitato misto commerciale Svizzera­Regno Unito sulla modifica dell'Accordo commerciale tra la Svizzera e il Regno Unito (Disegno) FF 2022 657

8 / 80

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Accordo commerciale tra la Confederazione Svizzera e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.

Decisione n. 2/2021 del comitato misto commerciale SvizzeraRegno Unito che modifica l'appendice dell'allegato 1 dell'Accordo commerciale tra la Confederazione Svizzera e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, fatto a Berna l'11 febbraio 2019 FF 2022 658 10.3 Allegato FF 2022 659 10.3 Rapporto concernente le misure tariffali adottate nel 2021 FF 2022 659 Decreto federale che approva le misure tariffali (Disegno)

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9 / 80

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Elenco delle abbreviazioni ACCTS

Accordo sui cambiamenti climatici, il commercio e la sostenibilità (Agreement on Climate Change, Trade and Sustainability)

Accordo TRIPS

Accordo del 15 aprile 1994 sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (RS 0.632.20, allegato 1C) (Agreement of 15 April 1994 on Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights)

ACT-A

Acceleratore di accesso agli strumenti COVID-19 (Access to Covid-19 Tools Accelerator)

ADB

Banca asiatica di sviluppo (Asian Development Bank)

ADF

Fondo asiatico di sviluppo (Asian Development Fund)

AELS

Associazione europea di libero scambio

AEO

Operatori economici autorizzati (Authorized Economic Operators)

AGO

Autorizzazione generale ordinaria d'esportazione ai sensi dell'OBDI

AGS

Autorizzazione generale straordinaria d'esportazione ai sensi dell'OBDI

ALC

Accordo di libero scambio

APPI

Accordo di promozione e protezione reciproca degli investimenti

BEPS

Programma contro l'erosione della base imponibile e la traslazione dei profitti (Base Erosion and Profit Shifting)

BERS

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo

BNS

Banca nazionale svizzera

CAC

Convenzione del 13 gennaio 1993 sulla proibizione dello sviluppo, produzione, immagazzinaggio ed uso di armi chimiche e sulla loro distruzione (Convenzione sulle armi chimiche, RS 0.515.08)

CBAM

Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism)

CCRT

Fondo per il contenimento degli effetti delle catastrofi del FMI (Catastrophe Containment and Relief Trust)

CDI

Convenzioni per evitare le doppie imposizioni

CEPA

Accordo di partenariato economico globale del 16 dicembre 2018 tra gli Stati dell'AELS e l'Indonesia (RS 0.632.314.271) (Comprehensive Economic Partnership Agreement)

CEPI

Coalizione per le innovazioni in materia di preparazione alle epidemie (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations)

CET

Commissione dell'economia e dei tributi

CI

Cooperazione internazionale

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Convenzione PEM

Convenzione regionale del 15 giugno 2011 sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (RS 0.946.31)

COVAX

Accesso globale ai vaccini anti COVID-19 (Covid-19 Vaccines Global Access)

COVID-19

Malattia da coronavirus (causata dall'infezione da virus SARS-CoV-2, Severe Acute Respiratory Syndrome)

CPE

Commissione di politica estera

CRP

City Resilience Program

CSSS

Commissione della sicurezza sociale e della sanità

DAC

Comitato di aiuto allo sviluppo dell'OCSE (Development Assistance Committee)

DEFR

Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca

DFAE

Dipartimento federale degli affari esteri

DFF

Dipartimento federale delle finanze

DSSI

Iniziativa per una sospensione temporanea del servizio del debito (Debt Service Suspension Initiative)

EITI

Iniziativa per la trasparenza delle industrie estrattive (Extractive Industries Transparency Initiative)

ERC

Consiglio europeo della ricerca (European Research Council)

FF

Foglio federale

FIND

Fondazione per la nuova diagnostica innovativa (Foundation for Innovative New Diagnostics)

FMI IMF

Fondo monetario internazionale (International Monetary Fund)

G20

Gruppo dei 20 (Argentina, Australia, Brasile, Cina, Germania, UE, Francia, Regno Unito, India, Indonesia, Italia, Giappone, Canada, Messico, Corea del Sud, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica, Turchia, USA)

GBM

Gruppo della Banca mondiale

GDPR

Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)

GFDRR

Fondo di finanziamento globale per la riduzione delle catastrofi e la ripresa (Global Facility for Disaster Reduction and Recovery)

IDA

Agenzia internazionale per lo sviluppo (International Development Association) 11 / 80

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IFC

Società finanziaria internazionale (International Finance Corporation)

InstA

Accordo istituzionale tra la Svizzera e l'UE

ITC

Centro per il commercio internazionale (International Trade Centre)

LBMA

Associazione commerciale per il mercato dell'oro e dell'argento (London Bullion Market Association)

Messaggio ERI 2021­2024

Messaggio del 26 febbraio 2020 sulla promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione negli anni 2021­2024 (FF 2020 3295)

MoHRSS

Ministero cinese delle risorse umane e della sicurezza sociale (Ministry of Human Resources and Social Security of China)

MOLISA

Ministero vietnamita del lavoro, degli invalidi e degli affari sociali (Ministry of Labour, Invalids and Social Affairs of Vietnam)

MoU

Memorandum d'intesa (Memorandum of Understanding)

MPIA

Accordo multilaterale provvisorio del 30 aprile 2020 in materia di arbitrato di appello (Multi-Party Interim Appeal Arrangement)

MPMI

Micro, piccole e medie imprese

MRA

Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità (RS 0.946.526.81) (Mutual Recognition Agreement)

NAP

Piano d'azione nazionale «Imprese e diritti umani»

OBDI

Ordinanza del 3 giugno 2016 sul controllo dei beni utilizzabili a fini civili e militari, dei beni militari speciali e dei beni strategici (Ordinanza sul controllo dei beni a duplice impiego, RS 946.202.1)

OCCC

Ordinanza del 21 agosto 2013 sul controllo dei composti chimici utilizzabili a scopi civili e militari (Ordinanza sul controllo dei composti chimici, RS 946.202.21)

OCSE

Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico

ODA

Aiuto pubblico allo sviluppo (Official Development Assistance)

OIL ILO

Organizzazione internazionale del lavoro (International Labour Organization)

OMB

Ordinanza del 25 febbraio 1998 concernente il materiale bellico (Ordinanza sul materiale bellico, RS 514.511)

OMC

Organizzazione mondiale del commercio

ONG

Organizzazione non governativa

ONU

Organizzazione delle Nazioni Unite

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OSS

Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite

PCN

Punto di contatto nazionale per le Linee Guida OCSE

PG

Permesso generale d'esportazione ai sensi dell'OCCC

Piano d'azione RSI 2020­2023

Piano d'azione del Consiglio federale del 15 gennaio 2020 sulla responsabilità sociale d'impresa 2020­2023

PIDG

Organizzazione per la mobilitazione di investimenti privati a favore di progetti infrastrutturali (Private Infrastructure Development Group)

PIL

Prodotto interno lordo

PMI

Piccole e medie imprese

PRGT

Fondo fiduciario del FMI per la lotta contro la povertà e per la crescita (Poverty Reduction and Growth Trust)

Programma Programma globale nel settore tessile e dell'abbigliamento GTEX/MENA e attività correlate in Nordafrica e Medio Oriente TEX (Global Textiles and Clothing Programme and its related work in the Middle East and North Africa) RS

Raccolta sistematica del diritto federale

RU

Raccolta ufficiale del diritto federale

SCA

Società svizzera di credito alberghiero

SCORE

Programma dell'OIL per la promozione della produttività e delle condizioni di lavoro nelle PMI (Sustaining Competitive and Responsible Enterprises)

SECO

Segreteria di Stato dell'economia

SEFRI

Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione

SFI

Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali

SHTA

Meccanismo di pagamento del 27 febbraio 2020 per l'invio di aiuti umanitari in Iran (Swiss Humanitarian Trade Arrangement)

SIFEM AG

Società di proprietà della Confederazione che finanzia progetti di sviluppo nei mercati emergenti (Swiss Investment Fund for Emerging Markets)

SSQE

Sistema di scambio di quote di emissioni

Strategia CI 2021­2024

Strategia di cooperazione internazionale 2021­2024 del 19 febbraio 2020 (FF 2020 2313)

UE

Unione europea

UFAE

Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese

13 / 80

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UNCTAD

Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (United Nations Conference on Trade and Development)

USTR

Rappresentante per il commercio (US Trade Representative)

14 / 80

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Rapporto 1

Situazione generale della politica economica esterna

1.1

Situazione economica e congiunturale in Svizzera

Prima dell'estate dell'anno in rassegna la maggior parte delle misure sanitarie restrittive sono state revocate o significativamente allentate. Di conseguenza, il prodotto interno lordo (PIL) al netto degli eventi sportivi è aumentato dell'1,6 per cento nel 2° trimestre e dell'1,5 per cento nel 3° trimestre1. Nel complesso, il PIL del 3° trimestre ha superato di oltre l'1 per cento il livello pre-crisi (4° trimestre 2019). A titolo di paragone, in Germania e nella Zona euro il PIL del 3° trimestre era rispettivamente dell'1,1 e dello 0,3 per cento al di sotto del livello pre-crisi2. Gli Stati Uniti, invece, sono riusciti a raggiungere e superare questa soglia già nel 3° trimestre (+1,4 %)3.

I settori che nel 3° trimestre hanno riportato la crescita più marcata sono stati quelli inizialmente più colpiti dalle restrizioni. Ad esempio, nel settore alberghiero e della ristorazione dopo la riapertura dei locali il valore aggiunto ha registrato un repentino incremento. Anche nel turismo straniero è iniziata una fase di netta ripresa. I consumi privati sono aumentati in modo significativo, seguendo l'andamento positivo del trimestre precedente.

La solida ripresa dell'industria chimico-farmaceutica ha favorito un incremento superiore alla media sia del valore aggiunto in ambito manifatturiero sia delle esportazioni di merci. Tuttavia, i problemi relativi all'approvvigionamento e alle capacità di produzione a livello internazionale hanno avuto un impatto negativo su alcuni rami del settore industriale, come la fabbricazione di prodotti in metallo e di veicoli.

Negli ultimi mesi le prospettive a breve termine si sono leggermente deteriorate. Infatti, le difficoltà associate all'interruzione delle catene di fornitura e al rallentamento della produzione si sono acuite, gravando sul settore industriale e provocando un forte aumento dei prezzi. Inoltre, le incertezze legate alla pandemia si sono nuovamente accentuate, tanto che diversi Paesi hanno inasprito le misure di contenimento dei contagi. Alla luce di questa situazione, per il semestre invernale 2021/2022 si prevede un indebolimento significativo della crescita economica, sia in Svizzera sia a livello internazionale. Nel corso del 2022 i fattori frenanti dovrebbero progressivamente scomparire e la crescita economica riprendere vigore grazie agli effetti di recupero nei consumi privati e negli investimenti, ma anche grazie alle esportazioni.

1

2

3

Segreteria di Stato dell'economia (SECO), Dati trimestrali sul PIL del 26 novembre, lato della produzione, dati corretti per effetti degli eventi sportivi, consultabili al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Situazione economica e politica economica > Situazione economica > Prodotto interno lordo > Dati > Dati complementari (stato: 13.12.2021).

Statistica dell'UE, Ufficio statistico dell'UE (Eurostat) del 29 ottobre «GDP and main components», consultabile al seguente indirizzo: www.ec.europa.eu > Eurostat > National accounts > Data > Database (stato: 13.12.2021).

Statistica del 24 novembre del Bureau of Economic Analysis del US Department of Commerce «Gross Domestic Product, Third Quarter 2021», consultabile al seguente indirizzo: www.bea.gov > BEA Data > GDP (stato: 13.12.2021).

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1.2

Clima di incertezza nell'economia mondiale dopo la crisi

Anche nell'anno in rassegna l'economia mondiale ha dovuto gestire le conseguenze della crisi del coronavirus. Dopo un progressivo rasserenamento della situazione epidemiologica avvenuto in primavera e ­ almeno nei Paesi industrializzati ­ grazie alla distribuzione di diversi vaccini che hanno offerto una via d'uscita dalla pandemia, la ripresa economica su vasta scala ha proseguito la sua corsa (cfr. n. 1.1). Tuttavia, le misure contro il coronavirus e il superamento delle ripercussioni economiche hanno fatto emergere in maniera ancora più evidente le disuguaglianze, anche tra regioni e Paesi, tendenza accentuata dagli effetti dei crescenti danni ambientali, in particolare del riscaldamento climatico. Per combattere questi fenomeni in un'ottica di lungo periodo è necessario uno sforzo comune. Il capitolo introduttivo del presente rapporto illustra in che modo la cooperazione economica allo sviluppo condotta dalla Svizzera punta a colmare i divari esistenti e impedire che se ne creino di nuovi (cfr. n. 2).

Alla luce delle sfide enunciate, che riguardano tutte le aree e le economie del mondo, la politica economica esterna della Svizzera si trova in prima linea su molteplici fronti.

Innanzitutto, vi è un clima di palese incertezza nelle relazioni con l'UE: nonostante la mancata conclusione dell'Accordo quadro istituzionale, è necessario proseguire e consolidare la collaborazione bilaterale con quello che per la Svizzera è il principale partner politico ed economico. Ulteriori incertezze riguardano la posizione della piazza economica elvetica nell'economia mondiale, ad esempio nell'ambito del progetto OCSE/G20 sulla tassazione dell'economia digitale (cfr. n. 5.2).

Va inoltre sottolineato che il quadro è piuttosto oscuro, sebbene si possano riconoscere alcune linee di indirizzo: ad esempio la tendenza, appena percepibile qualche anno fa, alla divisione del mondo in blocchi si manifesta sempre più chiaramente. Oltre che nelle controversie commerciali degli ultimi anni, nella crisi del multilateralismo4 e negli approcci normativi sempre più divergenti, soprattutto in materia di economia digitale5, questa tendenza si riflette nel diverso evolversi degli orientamenti politicoeconomici degli attori più importanti. Tutto ciò è espressione di una concorrenza sistemica sempre più aperta, che si ripercuote
sullo smantellamento mirato di una delle relazioni commerciali più importanti della storia recente, ovvero quella fra Stati Uniti e Cina.

Mentre con il 14° piano quinquennale 2021­2025 la Cina intende rafforzare la propria egemonia pluridecennale in alcuni importanti settori produttivi, aumentando così l'indipendenza dai mercati esteri, gli USA puntano a espandere la produzione interna con interventi di politica industriale, ad esempio nel settore farmaceutico o a favore della produzione di batterie ad elevate prestazioni. Dopo una lunga assenza, i controlli statali sugli investimenti, soprattutto sugli investimenti diretti cinesi, sono tornati ad essere uno standard della politica economica.

4

5

Rapporto del Consiglio federale del 16 gennaio 2019 sulla politica economica esterna 2018, capitolo introduttivo: Crisi del commercio internazionale e margine di manovra della Svizzera (FF 2019 1393).

Rapporto del Consiglio federale del 15 gennaio 2020 sulla politica economica esterna 2019, capitolo introduttivo: Digitalizzazione ed economia esterna (FF 2020 1745).

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Neanche l'UE può sottrarsi a questa tendenza. Mentre per molto tempo i programmi della Commissione europea per lo sviluppo del mercato interno sono stati finalizzati soprattutto a ridurre le distorsioni del mercato, oggi è indiscutibile che abbiano assunto una dimensione rilevante a livello di politica industriale. La strategia digitale dell'UE e lo European Green Deal intendono stabilire e rafforzare anche in altri settori ­ come già avviene per la protezione dei dati personali ­ lo status dell'UE come organismo regolatore di importanza mondiale. Si tratta di una strategia normativa che va di pari passo con misure volte specificamente a rilocalizzare e mantenere all'interno del mercato unico le catene del valore. Proprio in un periodo di incertezza sul futuro delle relazioni bilaterali, la posizione della Svizzera nei confronti del mercato interno europeo assume un nuovo significato.

In quanto economia avanzata con un mercato interno estremamente limitato la Svizzera non può fare a meno degli scambi commerciali con l'estero; per questo, l'opzione di rilocalizzare le catene del valore entro i confini nazionali sostenendole con misure di politica industriale non sarebbe economicamente sostenibile. Solo con un atteggiamento di apertura e rimanendo competitiva a livello internazionale la piazza elvetica è in grado di preservare la sua prosperità. Ciononostante, è impossibile ignorare le tendenze appena descritte e le loro conseguenze. Pertanto, per rimanere integrata nelle catene del valore internazionali, che rappresentano il fondamento del suo successo economico, la Svizzera ha bisogno di una politica economica esterna proattiva, moderna e di ampio respiro.

1.3

Aggiornamento della strategia di politica economica esterna

Per affrontare le prossime sfide a livello mondiale, il 24 novembre il Consiglio federale ha adottato una nuova strategia di politica economica esterna6, che include i cambiamenti economici, geostrategici, tecnologici, ambientali e politico-sociali avvenuti negli ultimi anni a livello mondiale. L'Esecutivo ha così definito l'orientamento a medio e lungo termine della propria politica economica esterna.

La strategia illustra l'importanza dell'economia esterna per la Svizzera nonché le principali sfide e tendenze in materia. L'accesso ai mercati internazionali, unito alla presenza di un sistema normativo ampiamente condiviso e di relazioni economiche durature, sono i presupposti con cui la politica economica esterna contribuisce a garantire il benessere e la prosperità della Svizzera.

La strategia definisce diversi ambiti d'intervento per affrontare le sfide individuate e raggiungere gli obiettivi prefissati. Sul piano economico il multilateralismo rimane una priorità, ma la Svizzera intende anche cercare nuove alleanze, partecipare alla definizione degli standard internazionali, nonché difendere le sue prerogative derivanti dal diritto internazionale con gli strumenti di cui dispone.

6

Strategia del 23 novembre 2021 del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) sulla politica economica esterna, consultabile al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Politica economica esterna (stato: 13.12.2021).

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La Svizzera intende proseguire sulla via bilaterale, che si è rivelata proficua, approfondire le relazioni economiche con i principali partner commerciali e impegnarsi per un'integrazione efficace dei Paesi emergenti e in via di sviluppo nell'economia mondiale. A tal fine, è fondamentale promuovere pratiche commerciali conformi agli obiettivi di sviluppo sostenibile, compresi gli standard globali per la tutela dell'ambiente, dei diritti umani e delle condizioni di lavoro. Per la Svizzera, importante fornitore di servizi e luogo di conservazione dei dati, l'economia digitale e la regolamentazione dei flussi di dati transfrontalieri sono particolarmente importanti.

La politica economica esterna del nostro Paese deve dunque essere trasparente e andare incontro alle richieste dei vari stakeholder. In futuro gli interessi della Svizzera in questo settore dovranno essere determinati in misura maggiore sulla base di consultazioni tempestive e analisi empiriche.

2

Capitolo introduttivo: la crisi pandemica e la cooperazione economica allo sviluppo

Oltre alle conseguenze sociosanitarie, nei Paesi emergenti e in via di sviluppo la crisi causata dal coronavirus ha avuto anche gravi ripercussioni dal punto di vista economico. La pandemia, infatti, ha accentuato i problemi strutturali, messo sotto pressione le finanze pubbliche e reso ancora più evidente la necessità di avviare riforme e la dipendenza dai finanziamenti esteri. Inoltre, si fa sempre più concreto il rischio di indebitamento e di insolvenza.

Il superamento della crisi pandemica e la ripresa dell'economia mondiale sono inesorabilmente intrecciati, soprattutto in un Paese fortemente globalizzato come la Svizzera. Per questo, con i suoi programmi di cooperazione economica allo sviluppo la Svizzera ha rafforzato il proprio impegno nella lotta al coronavirus a livello bilaterale fornendo aiuti alle popolazioni locali e alle imprese. Le attività sono state incentrate su due obiettivi prioritari: promuovere la stabilità politico-economica e sostenere il settore privato per creare e mantenere posti di lavoro dignitosi. Inoltre, la Svizzera si impegna a favore di un sistema multilaterale solido, in modo da poter coordinare le varie politiche e potenziare l'effetto dei finanziamenti.

Oltre agli interventi di politica dello sviluppo, per superare la pandemia e attenuare le sue conseguenze occorre un'azione concertata da parte di tutti gli ambiti politici. In nome della coerenza politica, la Svizzera si impegna per coordinare meglio le misure anti COVID-19 in ambito commerciale e far sì che i Paesi in via sviluppo possano disporre di una quantità sufficiente di vaccini e dispositivi medici fondamentali.

La crisi pandemica sta mettendo alla prova la strategia mondiale della cooperazione internazionale (CI), compresa l'architettura finanziaria internazionale: la CI deve affrontare una lunga serie di problemi e di sfide, tra cui la povertà, i cambiamenti climatici, la fragilità e le disuguaglianze, il cui impatto supera i confini nazionali. I Paesi donatori come la Svizzera cercano di trovare un equilibrio tra la gestione a breve

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termine della crisi e i cambiamenti strutturali di lungo periodo, finalizzati alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 e dell'Accordo di Parigi7.

In un contesto così mutevole, la Svizzera è ben posizionata in termini di cooperazione economica allo sviluppo. Il suo contributo si estrinseca attraverso la strategia del Consiglio federale in materia di politica estera8 e di politica economica esterna e la strategia CI 2021­2024 del 19 febbraio 20209; nel contempo, fa sì che i suoi interessi nazionali siano garantiti anche durante la crisi pandemica.

2.1

Cooperazione internazionale e conseguenze della crisi COVID-19 sui Paesi emergenti e in via di sviluppo

La pandemia di coronavirus si ripercuote pesantemente non solo sul piano sanitario, sociale e politico ma anche su quello economico. Nel 2020 il Fondo monetario internazionale (FMI) ha registrato un calo della performance economica globale del 3,2 per cento in confronto all'anno precedente10. Rispetto alle economie avanzate, finora i Paesi emergenti e in via di sviluppo sono stati quelli più colpiti da questa recessione e dalle sue conseguenze negative e hanno meno strumenti per affrontarla. La Banca mondiale stima che la crisi COVID-19 potrebbe aver riportato fino a 100 milioni di persone al di sotto della soglia di estrema povertà; nel 2020 questo indicatore è aumentato per la prima volta da vent'anni a questa parte. Nell'anno in rassegna, invece, vi è stata un'inversione di tendenza: rispetto al 2020, a livello mondiale circa 21 milioni di persone sono uscite dalla povertà, cifra che conferma il calo che era stato previsto per il 2021 prima dello scoppio della pandemia. Ci vorranno anni, tuttavia, per tornare al livello pre-crisi11. Le categorie più colpite sono state le donne, i bambini e i lavoratori del settore informale. La maggior parte di questi «nuovi poveri» proviene da Paesi a reddito medio ed era appena uscita dalla povertà estrema12.

La crisi pandemica ha messo in luce la fragilità dei successi conseguiti a livello internazionale nella lotta alla povertà. Inoltre, ha evidenziato quanto sia importante, per i Paesi emergenti e in via di sviluppo, poter contare su un'economia e su istituzioni solide, nonché su una buona coesione sociale, per conseguire un benessere economico 7 8

9 10

11

12

RS 0.814.012 Strategia di politica estera 2020­2023 dell'Ufficio federale degli affari esteri (DFAE), del 29 gennaio 2020, consultabile al seguente indirizzo: www.dfae.admin.ch > Pubblicazioni (stato: 13.12.2021).

FF 2020 2313 IMF (2021): World Economic Outlook Update, Fault Lines Widen in the Global Recovery, luglio 2021, consultabile al seguente indirizzo: www.imf.org > Publications > World Economic Outlook (stato: 13.12.2021).

Mahler, Daniel Gerszon et alii. (2021): Updated estimates of the impact of COVID-19 on global poverty: Turning the corner on the pandemic in 2021?, in: World Bank Blogs, consultabile al seguente indirizzo: www.blogs.worldbank.org > Data Blog (stato: 13.12.2021).

Atanda, Kay / Cojocaru, Alexandru (2021): Shocks and vulnerability to poverty in middle-income countries, in: World Bank Blogs, consultabile al seguente indirizzo: www.blogs.worldbank.org > Let's Talk Development (stato: 13.12.2021).

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duraturo, impostare in maniera più flessibile le catene del valore internazionali e aprire nuovi mercati. In questi Paesi il peggioramento delle condizioni economiche di una vasta parte della popolazione aumenta il rischio di disordini sociali e di destabilizzazione politica, andando ad alimentare anche i flussi migratori.

Nell'anno in rassegna, oltre a consolidare le relazioni bilaterali, la Svizzera ha intensificato il proprio impegno all'interno delle organizzazioni multilaterali al fine di contrastare le conseguenze della crisi. Per un'economia aperta come quella elvetica, nella lotta alla pandemia le misure di sostegno bilaterali e multilaterali a favore dei Paesi emergenti e in via di sviluppo hanno la stessa importanza della cooperazione sanitaria internazionale. In questo contesto la cooperazione economica allo sviluppo della Svizzera, che si innesta nella CI, è conforme alla strategia del Consiglio federale in materia di politica esterna e di politica economica esterna e garantisce la difesa degli interessi elvetici anche durante la crisi causata dal coronavirus.

2.1.1

Sfide economiche per i Paesi emergenti e in via di sviluppo

Dalla primavera 2020 le misure adottate per contenere la pandemia di COVID-19 hanno limitato fortemente ­ se non addirittura paralizzato ­ la produzione, la domanda, gli investimenti esteri e il commercio mondiale, bloccando temporaneamente l'accesso a importanti mercati d'importazione e d'esportazione. In seguito allo shock simultaneo della domanda e dell'offerta, le aziende si sono ritrovate in difficoltà finanziarie e alcune non sono più riuscite a coprire i costi d'esercizio. Il calo dei posti di lavoro è andato di pari passo con la perdita di molte opportunità d'impiego nel settore informale. Secondo le stime dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), in tutto il mondo nel primo mese di pandemia il reddito di oltre un miliardo di persone che lavoravano nel settore informale è diminuito del 60 per cento. Questo vero e proprio crollo ha riguardato soprattutto le donne13. Il grafico 1 illustra l'andamento del tasso d'occupazione nei Paesi emergenti e in via di sviluppo confrontandolo con quello delle economie più avanzate.

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ILO (2020): ILO Monitor, COVID-19 and the world of work, 3rd edition, pagg. 1­2 e 7, consultabile al seguente indirizzo: www.ilo.org > Topics > COVID-19 and the word of work > Global impact and policy recommendations > Data and Analysis (stato: 13.12.2021).

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Grafico 1: Andamento del tasso d'occupazione; differenza in percentuale tra il 4° trimestre 2019 e il 1° trimestre 2021. Fonte: IWF World Economic Outlook, ottobre 2021.

Finora nei Paesi emergenti e in via di sviluppo la crisi del coronavirus ha comportato gravi perdite finanziarie per il settore pubblico, dovute al drastico calo delle entrate dell'export (turismo in particolare), all'abbassamento dei prezzi delle materie prime e alla contrazione delle entrate fiscali e doganali. Gli investimenti diretti esteri, in particolare quelli per nuovi progetti, sono stati rimandati o cancellati. Su questa tendenza hanno inciso in modo determinante i cosiddetti investimenti greenfield14 in ambito industriale (­42 % nei nuovi progetti d'investimento) nonché i finanziamenti internazionali destinati a progetti (­14 %), cruciali per il settore delle infrastrutture15. Inoltre, la riduzione delle riserve valutarie mette sensibilmente sotto pressione le valute dei Paesi emergenti e in via di sviluppo, ostacolando così il rimborso dei crediti in valuta estera. Infine, le misure di contrasto alla pandemia e di sostegno alla popolazione e all'economia gravano sui bilanci statali facendo aumentare ulteriormente il debito pubblico, con il rischio di default e, nel peggiore dei casi, di insolvenza16.

14 15 16

Con questo termine si intende la realizzazione di nuovi stabilimenti produttivi.

UNCTAD (2021): World Investment Report 2021, consultabile al seguente indirizzo: www.unctad.org > Publications (stato: 13.12.2021).

Georgieva, Kristalina et alii (2020): Reform of the International Debt Architecture is Urgently Needed, in: IMFBlog, consultabile al seguente indirizzo: www.blogs.imf.org > Global Economy (stato: 13.12.2021); IMF (2021): Macroeconomic Developments and Prospects in Low-Income Countries, consultabile al seguente indirizzo: www.imf.org > Publications > Policy-Papers (stato: 13.12.2021).

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2.1.2

Confronto con la situazione in Svizzera

La pandemia ha messo a dura prova anche le economie avanzate come la Svizzera, soprattutto a causa del calo repentino e simultaneo di domanda e offerta. Tuttavia, i Paesi avanzati dispongono di condizioni quadro migliori per superare queste situazioni. Nel 2020, già durante la prima ondata, il Consiglio federale ha adottato numerose misure per attenuare le conseguenze economiche della pandemia, puntando su tre strumenti: l'indennità per lavoro ridotto, l'indennità per perdita di guadagno destinata ai lavoratori indipendenti e i crediti COVID-19. In seguito, è stata introdotta una regolamentazione dei casi di rigore17 per le imprese particolarmente colpite.

L'obiettivo principale delle misure era quello di sostenere e mantenere il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti e indipendenti stabilizzando l'occupazione e garantendo i salari. Inoltre, si intendeva aiutare le imprese solventi e quelle in grado di sopravvivere nel lungo periodo a superare la crisi. Ciononostante, nel 2020 in Svizzera è stato registrato il più forte rallentamento congiunturale degli ultimi decenni18. Tuttavia, le misure del Consiglio federale hanno creato le condizioni per una rapida ripresa dell'economia dopo la discesa della curva pandemica. Al fine di accompagnare questa crescita, nell'estate 2021 il Consiglio federale ha varato una strategia di transizione per la politica economica articolata in tre fasi19. La prima fase prevede il graduale abbandono delle misure straordinarie di sostegno («normalizzazione»).

In secondo luogo, poiché alcune imprese potrebbero avere bisogno di un maggiore sforzo di adattamento rispetto ad altre, la ripresa deve essere sostenuta potenziando gli strumenti messi in campo finora, ovvero la promozione della piazza economica, la politica formativa e dell'innovazione e la politica del mercato del lavoro («accompagnamento della ripresa»). Infine, occorre migliorare le condizioni quadro per aumentare il potenziale di crescita a lungo termine dell'economia («rivitalizzazione»).

In generale, i Paesi emergenti e in via di sviluppo dispongono di un margine di manovra più ristretto rispetto alle economie avanzate, il che impedisce loro di reagire in maniera adeguata alle conseguenze della crisi COVID-19. Fattori come la debolezza delle istituzioni e del quadro normativo, l'instabilità politica e
il radicamento dell'economia sommersa limitano l'efficacia delle misure governative. Inoltre, l'impossibilità di accedere ai servizi di base, in particolare alle reti di sicurezza sociale, ma anche le scarse possibilità di intervento in materia di politica sanitaria in alcuni Paesi impediscono di applicare in maniera scrupolosa le misure necessarie per arginare la pandemia, come la chiusura dei negozi, il confinamento (lockdown), il telelavoro o i piani di protezione nei luoghi di lavoro.

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19

Ordinanza COVID-19 casi di rigore del 25 novembre 2020 (RS 951.262).

SECO, Dati trimestrali sul PIL del 26 novembre, lato della produzione, dati corretti gli effetti degli eventi sportivi, consultabili al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Situazione economica e politica economica > Situazione economica > Prodotto interno lordo > Dati > Dati complementari (stato: 13.12.2021). Nel 2020 il PIL al netto degli eventi sportivi ha subìto un calo del 2,4 per cento.

Comunicato stampa del Consiglio federale del 18 giugno, «Coronavirus: il Consiglio federale lancia la strategia di transizione per la politica economica», consultabile al seguente indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 13.12.2021).

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Spesso, queste misure determinano condizioni di vita inaccettabili proprio per coloro che vivono negli insediamenti urbani informali e densamente popolati. Come se ciò non bastasse, molte persone non hanno risparmi sufficienti e la sussistenza delle loro famiglie dipende dagli introiti di un lavoro quotidiano, spesso in nero, mentre intorno a loro i prezzi dei generi alimentari non cessano di aumentare20. Al momento, la precaria situazione delle finanze pubbliche e l'alto tasso di indebitamento priva molti Paesi emergenti e in via di sviluppo dei mezzi necessari per adottare misure di sostegno adeguate. Quelli che impiegano le loro scarse risorse economiche per applicare misure urgenti e immediate in campo sanitario e aiutare l'economia lo fanno a scapito di altri importanti investimenti nei servizi di base e nelle infrastrutture, generando costi particolarmente alti nel medio periodo.

2.1.3

Il difficile equilibrio tra gestione a breve termine della crisi e cambiamenti strutturali

La CI della Svizzera contribuisce a contrastare le conseguenze della crisi COVID-19 nei Paesi emergenti e in via di sviluppo. Secondo il Comitato di aiuto allo sviluppo dell'OCSE, nel 2020 gli Stati membri hanno stanziato complessivamente 161 miliardi di dollari per l'aiuto pubblico allo sviluppo (Official Development Assistance, ODA), ovvero il 3,5 per cento in più rispetto all'anno precedente21. Per i Paesi emergenti e in via di sviluppo questi contributi rappresentano, insieme alle rimesse dei migranti, un flusso di denaro costante e fondamentale dopo lo scoppio della pandemia22.

Con i loro aiuti i Paesi donatori cercano di instaurare un equilibrio tra la gestione a breve termine della crisi e i cambiamenti strutturali. Pertanto, oltre ad agire in maniera rapida, mirata e senza formalità burocratiche per mitigare gli effetti economici diretti, la cooperazione economica allo sviluppo della Svizzera persegue un approccio di lungo periodo, contribuendo ad aumentare la capacità dei Paesi emergenti e in via di sviluppo di adattarsi e di resistere alle crisi per essere in grado di gestirle meglio in futuro.

Per questi Paesi la crisi in corso offre anche delle opportunità: alla fine dell'anno la Banca mondiale stimava un aumento del PIL globale pari al 5,6 per cento23. Il fattore determinante sarà permettere non solo alle economie più avanzate, ma anche ai Paesi emergenti e in via di sviluppo di beneficiare di questa espansione. Per farlo occorrono

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23

Malpass, David (2021): «COVID crisis is fueling food price rises for world's poorest», in: World Bank Blogs, consultabile al seguente indirizzo: www.blogs.worldbank.org > Voices (stato: 13.12.2021).

OECD (2021): «COVID-19 spending helped to lift foreign aid to an all-time high in 2020 but more effort needed», consultabile al seguente indirizzo: www.oecd.org > Newsroom (stato: 13.12.2021).

The World Bank Group (2021): «Defying Predictions, Remittance Flows Remain Strong During COVID-19 Crisis», consultabile al seguente indirizzo: www.worldbank.org > News > Press Release (stato: 13.12.2021).

Rispetto all'anno precedente, caratterizzato da forti flessioni della crescita economica.

Gill, Indermit / Nishio, Akihiko (2021): «The global recovery is bypassing the poorest countries», in: World Bank Blogs, consultabile al seguente indirizzo: www.blogs.worldbank.org > Voices (stato: 13.12.2021).

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un andamento epidemiologico favorevole, una distribuzione dei vaccini su scala mondiale che sia equa e basata sulle esigenze, nonché una rapida attuazione delle campagne vaccinali nazionali. Il grafico 2 (aggiornato a ottobre 2021) illustra l'andamento, molto eterogeneo, delle vaccinazioni nei Paesi più avanzati e in quelli a basso reddito.

Grafico 2: Dosi di vaccino somministrate per gruppi di Paesi, in percentuale della popolazione.

Fonte: IWF World Economic Outlook, ottobre 2021.

Inoltre, sarà necessario che i Paesi emergenti e in via di sviluppo siano disposti a realizzare le misure strutturali che favoriscono lo sviluppo sostenibile. In questo campo la CI può essere d'aiuto, ad esempio attraverso iniziative sanitarie globali, come l'iniziativa multilaterale Access to Covid-19 Tools Accelerator ACT-A (cfr. n. 2.3.1), oppure il sostegno alla creazione di condizioni quadro istituzionali o di contesti imprenditoriali favorevoli nei Paesi emergenti e in via di sviluppo (cfr. n. 2.2).

2.1.4

Cooperazione economica della Svizzera in buona posizione

Finora la cooperazione economica della Svizzera, messa a dura prova dalla crisi COVID-19, si è dimostrata resiliente. La crisi ha modificato profondamente e in poco tempo un campo d'attività già di per sé complesso, ponendo i Paesi donatori di fronte a sfide di rilievo. La strategia CI 2021­2024 ha fornito alla Svizzera un quadro di riferimento che le ha permesso di mettere provvisoriamente in primo piano la lotta alla pandemia e alle sue conseguenze. Inoltre, a livello strategico e operativo la cooperazione economica allo sviluppo è strettamente coordinata con altri attori della CI ed è complementare a ulteriori ambiti della politica economica (esterna), come la politica commerciale (cfr. n. 2.4).

Per affrontare le criticità imposte dalla pandemia sono necessarie soluzioni innovative e specifiche, accompagnate da una strategia concertata tra i diversi ambiti politici.

La crisi COVID-19 può essere superata solo con una combinazione di misure che 24 / 80

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tenga conto sia delle particolarità locali sia delle grandi sfide di carattere internazionale. L'impegno della Svizzera si articola su più fronti: a livello bilaterale, contribuisce con la propria competenza ed esperienza pluriennale ad aiutare le aziende e le popolazioni locali grazie alle attività principali della cooperazione economica allo sviluppo (p. es. la gestione delle finanze pubbliche o la garanzia della liquidità delle PMI). Questo le permette di soddisfare in maniera flessibile le esigenze particolari, rivedere le priorità ed esportare le sue soluzioni (cfr. n. 2.2).

Tuttavia, a livello mondiale le ripercussioni della crisi COVID-19 sono così gravi che solo la condivisione delle risorse e il coordinamento delle misure con gli altri Paesi consentiranno di porvi rimedio sul lungo periodo. In quanto membro degli organismi direttivi delle banche multilaterali di sviluppo (Banca mondiale e banche regionali di sviluppo) e del FMI, la Svizzera collabora alle iniziative multilaterali finalizzate a superare la crisi nonché a favorire la ripresa e la stabilizzazione dell'economia. Inoltre, vanta una partecipazione attiva ai lavori di altre organizzazioni internazionali come l'ONU, l'OIL e l'OCSE (cfr. n. 2.3 e 8).

La crisi del coronavirus ha anche messo in luce l'importanza di poter contare su mercati aperti e catene commerciali efficienti per garantire l'approvvigionamento di beni fondamentali. Diversi Paesi, infatti, hanno limitato unilateralmente il commercio di beni legati alla pandemia, mettendo così a rischio la fornitura di vaccini e di dispositivi medici, in particolare verso i Paesi emergenti e in via di sviluppo. Per questo la Svizzera si impegna anche per migliorare il coordinamento delle contromisure di politica commerciale e garantire così l'approvvigionamento di questi Paesi (cfr. n. 2.4).

2.2

Misure bilaterali contro la pandemia di COVID-19 della cooperazione economica allo sviluppo

La pandemia ha mostrato chiaramente l'importanza della cooperazione economica allo sviluppo per la risoluzione delle crisi. La Svizzera ha adottato diverse misure a breve e lungo termine nell'ambito delle sue attività principali di cooperazione economica allo sviluppo, riallocando nel giro di un anno circa 70 milioni di franchi e indirizzandoli verso progetti attinenti al coronavirus.

2.2.1

Misure a favore dell'occupazione e del commercio internazionale

Durante la pandemia di COVID-19 le catene del valore internazionali sono state messe a dura prova, in particolare a causa delle interruzioni delle forniture a dei problemi di liquidità. Gli ordini di esportazioni sono letteralmente crollati, con conseguenze sulla produzione e sull'occupazione, e solo adesso stanno lentamente tornando alla normalità.

Nell'ambito della cooperazione economica allo sviluppo, la Svizzera si è concentrata ad esempio sullo sviluppo delle competenze digitali, sulla diversificazione della produzione e sulla riduzione dei costi produttivi per cercare di evitare il più possibile la

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chiusura degli stabilimenti industriali. Il sostegno mirato alle associazioni imprenditoriali ha fatto sì che queste ultime potessero continuare a fornire alle PMI servizi e consulenza, indispensabili in tempi di crisi. Sul fronte commerciale è in corso un cambiamento verso modelli di business più sostenibili, mentre su quello formativo si registra una grande crescita delle forme di apprendimento ibride e digitali, logica conseguenza della pandemia. Per generare reddito, durante la crisi è stato necessario diversificare in maniera più netta mercati e prodotti, nonché ripensare le modalità di produzione e di esportazione. Un esempio di resilienza a livello locale è stato quello del settore tessile in Nordafrica, che ha saputo riconvertirsi dalla produzione di vestiti alla fabbricazione di dispositivi di protezione individuale, nonostante a marzo 2020 il 90 per cento delle aziende fosse chiuso. Grazie alle attività del Global Textiles and Clothing Programme in Nordafrica e Medio Oriente (programma GTEX/MENATEX), finanziate dalla Svizzera e realizzate dal Centro per il commercio internazionale (ITC), 79 aziende operanti nei sei Paesi destinatari24 hanno ricevuto un supporto specifico e si sono riconvertite nella produzione di dispositivi di protezione certificati, soprattutto mascherine e indumenti sanitari. La riconversione ha salvato molti posti di lavoro, soprattutto femminili.

La crisi COVID-19 ha avuto forti ripercussioni sull'occupazione e sulle condizioni di lavoro provocando la perdita di milioni di impieghi in tutto il mondo, in particolare nei Paesi emergenti25. Nel quadro di alcuni accordi bilaterali in materia di occupazione la Svizzera ha condiviso la propria esperienza nella lotta contro la pandemia e gli effetti sul mercato del lavoro facendo conoscere gli strumenti di cui si è avvalsa, come l'assicurazione contro la disoccupazione. Mediante i programmi Better Work e Sustaining Competitive and Responsible Enterprises (SCORE), finanziati dalla Svizzera, l'OIL ha condotto vaste campagne informative sulle misure di protezione contro il coronavirus nei posti di lavoro. In particolare, Better Work ha fornito supporto e consulenza in materia di salute e sicurezza sia alle imprese sia ai lavoratori del settore dell'abbigliamento, particolarmente colpito dalla crisi. L'appello ad agire (call
to action) coordinato da Better Work ha permesso di definire alcune misure collettive per tutelare i lavoratori dalle ripercussioni della crisi COVID-19, in collaborazione con diversi attori dell'industria mondiale dell'abbigliamento (governi, organizzazioni internazionali, marchi, produttori, associazioni padronali e sindacati).

2.2.2

Misure a sostegno delle imprese

La pandemia ha dato filo da torcere sia alle aziende private sia alle aziende erogatrici di servizi pubblici. Nell'anno in rassegna molte imprese sono state colpite in maniera massiccia da lockdown e altri provvedimenti; alcune di loro non hanno potuto ottenere nuovi prestiti né rimborsare quelli già ricevuti, il che ha messo in difficoltà i settori finanziari locali.

24 25

Egitto, Giordania, Kirghizistan, Marocco, Tagikistan, Tunisia.

ILO (2021): «ILO Monitor, COVID-19 and the world of work, 7th edition», consultabile al seguente indirizzo: www.ilo.org > Topics > COVID-19 and the word of work > Global impact and policy recommendations > Data and Analysis (stato: 13.12.2021).

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Mediante la cooperazione economica allo sviluppo la Svizzera ha adottato diverse misure per aiutare le aziende private e quelle che erogano servizi pubblici, ad esempio prorogando e ridefinendo alcuni progetti. In particolare, ha modificato le condizioni per ottenere i prestiti del SECO Start-up Fund al fine di concedere alle imprese sotto pressione più tempo per rimborsare i prestiti. Oppure ha lanciato il programma Boost Africa, che ha visto l'organizzazione di un evento dedicato alla collaborazione per lo sviluppo di software e hardware (hackathon) durante il quale sono emerse soluzioni innovative per combattere la pandemia nel continente africano. Inoltre, l'evento ha permesso a una start-up egiziana di lanciare sul mercato una piattaforma digitale che mette in contatto pazienti, medici e farmacisti per garantire la corretta distribuzione e somministrazione dei farmaci prescritti.

La SIFEM AG, società di finanziamento allo sviluppo della Confederazione, sostiene le PMI e le imprese in forte crescita nei Paesi emergenti e in via di sviluppo fornendo loro know-how e finanziamenti a lungo termine. Ha inoltre fornito consulenza alle istituzioni finanziarie, ad esempio in caso di problemi di liquidità, e messo a disposizione ulteriori capitali aziendali, specialmente in Asia e in America latina. È così riuscita a sostenere diversi partner affidabili e aziende solide, salvando numerosi posti di lavoro. Grazie a un aumento di capitale straordinario di 10 milioni di franchi nel 2020, nell'anno in rassegna la SIFEM ha potuto effettuare nuovi investimenti per un totale di 86 milioni di franchi. In un momento storico in cui i flussi di capitali privati verso i Paesi emergenti e in via di sviluppo si sono drasticamente ridotti, la SIFEM ha svolto pienamente il suo ruolo «anticiclico», in linea con il mandato di mantenere o creare posti di lavoro. Sebbene finora molte delle imprese finanziate da questa società in Paesi come India, Cambogia, Nigeria e Sudafrica siano riuscite a ridurre il numero di licenziamenti tra i collaboratori qualificati e con un impiego fisso, è stato osservato un forte calo dell'occupazione nel settore del lavoro interinale. Pertanto, la SIFEM continuerà a mantenere il proprio ruolo, accelerando la ripresa economica sul piano locale e facendo tesoro degli insegnamenti della pandemia, tra cui l'importanza della sostenibilità finanziaria, sociale e ambientale per mettere in piedi imprese private capaci di resistere alla crisi.

2.2.3

Misure per garantire un'amministrazione pubblica efficiente e un approvvigionamento sicuro

La pandemia di COVID-19 ha reso evidente l'importanza di un'amministrazione pubblica efficiente e di un bilancio statale solido per affrontare in modo ottimale le crisi.

I Paesi emergenti e in via di sviluppo con un indebitamento contenuto e fonti di reddito diversificate hanno avuto maggiori possibilità di realizzare programmi d'emergenza per la popolazione e per le imprese più colpite, specialmente nelle città e nei piccoli centri, dove la pandemia ha avuto un impatto particolarmente violento. Nonostante le minori entrate, infatti, era necessario garantire i servizi essenziali, come l'assistenza sociale, l'approvvigionamento idrico, la raccolta dei rifiuti e i trasporti pubblici. La pandemia ha reso più difficile la fornitura di questi servizi soprattutto nelle città densamente popolate a causa di un rischio d'infezione elevato. Nei Paesi emergenti, infatti, le città sono il motore dello sviluppo economico e attirano molte persone che

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sperano di sfuggire alla povertà. L'afflusso incontrollato di nuovi immigrati e la conseguente espansione urbana non permettono alle amministrazioni locali di garantire a tutti l'accesso all'elettricità e all'acqua potabile e nemmeno di offrire servizi di trasporto ben funzionanti.

Durante la pandemia le aziende erogatrici di servizi pubblici hanno assunto un ruolo particolarmente importante, soprattutto nel settore idrico. L'applicazione di molte misure igieniche infatti dipende dalla disponibilità di acqua pulita e dal corretto smaltimento delle acque reflue. Nel momento più acuto della crisi molte società di approvvigionamento idrico non sono riuscite né a coprire i costi d'esercizio né a garantire una fornitura costante. Le ripercussioni negative hanno riguardato anche le finanze, il personale e gli orari di servizio delle aziende di trasporto locali, dato che in alcuni Paesi il traffico passeggeri ha subìto un calo dell'85 per cento.

La Svizzera ha intensificato in tempi brevi il proprio supporto tecnico per aiutare gli Stati a definire e finanziare meglio le misure d'emergenza; in Bolivia ad esempio, Paese duramente colpito dalla pandemia e attraversato da una crisi politica, sono state sostenute le amministrazioni comunali di La Paz e Santa Cruz de la Sierra. In particolare è stata fornita assistenza alle unità di crisi locali affinché riuscissero, anche durante la pandemia, a svolgere i loro compiti, tra cui l'implementazione delle misure di sicurezza, la gestione dei rischi e la regolamentazione del trasporto pubblico.

Inoltre, la Svizzera ha contribuito con aiuti immediati, ad esempio inviando dispositivi di protezione, smaltendo il materiale infetto utilizzato nella cura dei pazienti oppure pianificando e realizzando interventi di protezione e digitalizzazione, come lo sviluppo di metodi adeguati alle esigenze locali per la diagnosi precoce del coronavirus mediante il monitoraggio della presenza del SARS-Cov-2 nelle acque reflue.

Il nostro Paese ha poi supportato le imprese che erogano servizi pubblici nella gestione operativa e finanziaria e nella pianificazione del budget, aiutandole così ad attrezzarsi per le prossime crisi e a garantire una maggiore sicurezza sanitaria nei confronti dei collaboratori e della clientela.

La pandemia è stata l'occasione per realizzare alcune riforme
strutturali, anche nel campo dei trasporti urbani, motivo per cui la Svizzera ha preso parte a diverse iniziative internazionali dedicate alla mobilità sostenibile. Ad esempio l'azienda dei trasporti della città di Dusanbe, capitale del Tagikistan, beneficia di una consulenza specifica su come la mobilità può essere riorganizzata e sull'opportunità, in futuro, di applicare soluzioni innovative adattate alla situazione locale.

La Svizzera ha inoltre aiutato i suoi Paesi partner a rafforzare i conti pubblici con strumenti quali assicurazioni e linee di credito precauzionali per consentire loro, in caso di catastrofi, di far fronte alle ripercussioni finanziarie e di stanziare rapidamente i fondi necessari. Sebbene finora l'attenzione si sia concentrata soprattutto sulle catastrofi naturali, come i terremoti, è stato possibile adeguare le misure alla nuova situazione creata dalla pandemia. Ciò ha consentito a Paesi come Marocco, Serbia e Colombia di reperire in brevissimo tempo ulteriori fondi per finanziare le misure sanitarie e compensare il calo delle entrate fiscali. Grazie a queste linee di credito precauzionali per le catastrofi ottenute presso la Banca mondiale, all'inizio della crisi questi tre Paesi sono riusciti a mobilitare complessivamente 500 milioni di franchi.

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2.3

Superare nuove sfide globali grazie alla cooperazione multilaterale

Oltre a rafforzare il suo impegno bilaterale per far fonte alla crisi COVID-19, la Svizzera si adopera a favore di un sistema multilaterale forte per coordinare gli ambiti politici pertinenti e quindi ottimizzare l'impiego delle risorse. La dimensione, la capacità di azione e la competenza dei partner multilaterali aiuteranno a ridurre i rischi derivanti dalla crisi nei prossimi anni. Le banche multilaterali di sviluppo (BMS) hanno il compito di fornire sostegno e mettere a disposizione know-how e risorse finanziarie nonché di svolgere la loro funzione di coordinamento nel sistema multilaterale e con i Paesi partner. La pandemia di COVID-19 è un esempio lampante di quanto strategica la cooperazione multilaterale sia per la Svizzera.

2.3.1

La Svizzera nella cooperazione sanitaria internazionale

La ripresa sul piano sanitario, sociale ed economico dalla crisi COVID-19 è un insieme interconnesso ed è necessario che tutti gli ambiti politici agiscano strategicamente e di comune accordo. Per un Paese globalizzato come la Svizzera è fondamentale che venga superata la pandemia in tutto il mondo e che l'economia globale viva una rapida ripresa. Nell'anno in rassegna il Consiglio federale e il Parlamento hanno quindi deciso di sostenere l'iniziativa multilaterale ACT-A con 300 milioni di franchi, 226 dei quali come credito aggiuntivo concesso dal Parlamento, che si sommano ai 75 milioni già stanziati nel 2020.

L'ACT-A è stata lanciata nel 2020 dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e da altri organismi attivi nel settore sanitario. L'obiettivo è quello di dare un contributo generale alla lotta contro la pandemia producendo e distribuendo in modo equo vaccini, farmaci e test. L'iniziativa sostiene inoltre i Paesi che si adoperano per rafforzare i propri sistemi sanitari.

Un elemento centrale dell'ACT-A è l'approvvigionamento di vaccini coordinato a livello globale attraverso l'iniziativa Covid-19 Vaccines Global Access (COVAX), istituita a giugno 2020. Sotto la guida dell'alleanza per i vaccini Global Alliance for Vaccines and Immunizations (GAVI), della fondazione Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI) e dell'OMS, l'iniziativa mira a garantire l'accesso ai vaccini a tutti i Paesi partecipanti, tra cui 92 Paesi tra i più poveri al mondo. Fino a ottobre dell'anno in rassegna sono stati stanziati 9,6 miliardi di dollari; l'obiettivo dell'iniziativa COVAX è vaccinare circa un quinto della popolazione nei 92 Paesi in via di sviluppo più poveri entro la fine del 2021. La Svizzera ha contribuito con 155 milioni di franchi e il Consiglio federale ha deciso di donare 4 milioni di dosi di vaccino. La Banca Mondiale coordina i propri aiuti con quelli provenienti da COVAX e dai Paesi donatori per finanziare gli acquisti di vaccini. Oltre alla vaccinazione a livello internazionale, la Svizzera sostiene anche i settori diagnostico e terapeutico, che ricoprono un ruolo importante. Per esempio, nell'anno in esame ha partecipato alla Foundation for Innovative New Diagnostics (FIND) per studiare e sviluppare

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nuovi test rapidi, facilitare l'accesso al mercato e rafforzare le capacità di produzione nei Paesi emergenti e in via di sviluppo.

2.3.2

Misure anti COVID-19 stabilite dalle BMS

Dopo lo scoppio della crisi COVID-19 nella primavera del 2020, le BMS hanno rapidamente istituito programmi speciali ­ che nella primavera del 2021 hanno superato i 260 miliardi di dollari ­ incentrati sulla lotta alla pandemia, sul sostegno ai sistemi sanitari e alle reti di sicurezza sociale, sulla protezione del capitale economico e sulla fornitura di liquidità alle imprese. Le BMS hanno dimostrato che possono contribuire a risolvere le sfide globali mobilitando rapidamente risorse ingenti e assicurando il coordinamento tra gli attori mondiali, regionali e nazionali coinvolti. Questi istituti sono presenti a livello globale e hanno la capacità di adattare in fretta le proprie misure anti-crisi all'evoluzione della pandemia.

Da marzo 2020 la Banca mondiale ha stanziato 10,4 miliardi di dollari per programmi sanitari. Questi fondi aiutano i Paesi in via di sviluppo a finanziare l'acquisto e l'impiego dei vaccini e a rafforzare i sistemi sanitari. Il progresso della vaccinazione, ancora lento, minaccia la ripresa economica di questi Paesi e aggrava le conseguenze negative a livello sociale nell'istruzione e nell'occupazione.

La fornitura di vaccini rimane una problematica importante anche nel prossimo futuro.

Nell'ambito della vasta iniziativa del Gruppo della Banca mondiale, dall'inizio della crisi la Società Finanziaria Internazionale (SFI) ha investito 1,6 miliardi di dollari nella fornitura di medicinali, tecnologie mediche e servizi sanitari importanti per la lotta al coronavirus.

Gli strumenti anti-crisi della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) utilizzati nell'anno di riferimento si concentrano sul settore finanziario e privato nonché sui servizi critici a livello comunale, come le aziende di trasporto urbano o di approvvigionamento energetico. Nel 2020 le attività di solidarietà della BERS hanno rappresentato più del 20 per cento del suo volume d'affari: solo nel quadro di riferimento relativo alla resilienza, infatti, sono stati impegnati 1,67 miliardi di euro per 62 progetti, 1,34 dei quali erogati entro la fine dell'anno. In Serbia, per esempio, la BERS ha concesso un prestito di 40 milioni di euro alla banca Eurobank Beograd per permetterle di fornire ulteriori prestiti alle PMI attraverso la sua rete nazionale di filiali. Questa banca ha inoltre ampliato il suo
programma di finanziamento del commercio, concesso dilazioni di pagamento ai clienti e adattato l'assistenza tecnica per aiutare questi ultimi a gestire i propri servizi digitali.

2.3.3

Sfide per le BMS

I pacchetti anti-crisi sono finalizzati a portare aiuto in caso di bisogno urgente e a limitare le battute d'arresto sul percorso per raggiungere gli obiettivi a lungo termine dell'Agenda 2030 e gli obiettivi climatici globali. Mirano inoltre a combinare la gestione della crisi a breve termine con misure strutturali a lungo termine; in tal modo è possibile sostenere investimenti nel capitale umano e nelle infrastrutture contribuendo 30 / 80

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allo stesso tempo alla lotta contro il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.

In tale processo le BMS si basano su tre dimensioni: crescita sostenibile; rafforzamento della resilienza dei sistemi sociali ed economici e riduzione dei rischi rilevanti; gestione delle disuguaglianze sociali, spesso accentuate dalla pandemia.

La lotta contro il coronavirus ha posto queste banche di fronte a diverse sfide. Il bisogno di fondi nei Paesi emergenti e in via di sviluppo è immenso. Le banche sono riuscite a fornire notevoli risorse finanziarie aggiuntive, ma le loro riserve non sono illimitate: per esempio, la ventesima ricapitalizzazione del fondo dell'Agenzia internazionale per lo sviluppo della Banca mondiale (International Development Association, IDA), IDA-20, ha dovuto essere anticipata di un anno (cfr. n. 8).

È molto probabile che il grado d'indebitamento di molti Paesi aumenterà ulteriormente come conseguenza dei finanziamenti per contrastare la crisi COVID-19, una tendenza osservabile già prima dello scoppio della pandemia. Per le banche la rapida erogazione di prestiti e sovvenzioni implica anche rischi aggiuntivi in termini di sostenibilità e di rispetto degli standard che sono tenute a monitorare. Infine, l'elevata domanda nel settore sanitario ha ampliato il campo di intervento; questo però non deve generare a sua volta un'estensione dei mandati o una frammentazione strategica.

Risorse limitate richiedono selettività e un buon coordinamento tra gli attori.

2.3.4

Attività della Svizzera nelle BMS e nel FMI

All'interno del G20 e degli organi direttivi delle BMS la Svizzera si impegna a favore di un utilizzo efficace e a lungo termine dei fondi nel quadro dei mandati delle rispettive banche. Incoraggia inoltre le BMS a combinare, dove possibile, misure di gestione della crisi a breve termine con misure a lungo termine che promuovano una ripresa economica sostenibile, resiliente e inclusiva.

Dato che di solito i fondi per la gestione a breve termine delle crisi devono essere erogati rapidamente, durante l'attuazione di un progetto o di un programma è importante tenere in considerazione i rischi e, in particolare, il rispetto degli standard ambientali, sociali e di governance. È inoltre importante assicurare che le sovvenzioni e i prestiti contribuiscano a rafforzare la produttività e non aumentino soltanto l'indebitamento dei Paesi sul lungo periodo. Infine, la Svizzera invita le BMS a coordinarsi con altri attori dello sviluppo, tra cui l'ONU, il FMI, l'OCSE, la società civile e il settore privato, per garantire un uso efficiente delle limitate risorse pubbliche.

Il nostro Paese fornisce sostegno finanziario nell'ambito dell'impegno speciale del FMI nei Paesi più poveri. Per esempio, dall'inizio dell'anno in esame ha concesso al fondo fiduciario per la lotta alla povertà e la crescita del FMI (Poverty Reduction and Growth Trust, PRGT) un prestito di 500 milioni di diritti speciali di prelievo (equivalenti a circa fr. 650 mio.). Per questa linea di credito, fornita dalla Banca nazionale svizzera, la Confederazione dispone di un impegno di garanzia. Inoltre, nel 2020 il nostro Paese ha già versato al fondo fiduciario di contenimento e soccorso delle catastrofi del FMI (Catastrophe Containment and Relief Trust, CCRT) un contributo di 25 milioni di franchi che permette di sospendere il servizio del debito dei 29 Paesi più poveri nei confronti del FMI. La Svizzera partecipa anche a iniziative internazionali per rafforzare la sostenibilità e la trasparenza del debito dei Paesi emergenti e in via 31 / 80

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di sviluppo, organizzate ad esempio dal FMI, dalla Banca Mondiale, dal G20 o dal Club di Parigi, un gruppo informale di 22 nazioni creditrici che coordina e concorda le ristrutturazioni bilaterali del debito con i Paesi debitori. Sostiene inoltre il quadro comune di riferimento per il trattamento specifico, coordinato e trasparente del debito dei Paesi più poveri26, così come l'iniziativa di sospensione del servizio del debito (Debt Service Suspension Initiative, DSSI), che per il periodo compreso tra maggio 2020 e la fine del 2021 concede ai Paesi più poveri la possibilità di impiegare le proprie risorse finanziarie nella lotta contro la pandemia27.

2.4

Interdipendenza tra commercio, salute e sviluppo

Per superare la crisi sanitaria è fondamentale che i dispositivi medici e i vaccini siano accessibili in tutto il mondo: da ciò dipende infatti anche il ritmo della ripresa economica nei Paesi emergenti e in via di sviluppo. La politica commerciale è molto importante per assicurare una produzione ottimale in tutto il mondo e non solo a livello di misure specifiche a favore dei Paesi emergenti e in via di sviluppo (cfr. n. 2.3.1). Per tale motivo nell'anno in rassegna la Svizzera si è adoperata per coordinare meglio le misure in ambito commerciale in risposta alla pandemia e per fornire ai Paesi in via di sviluppo una quantità sufficiente di vaccini e dispositivi medici fondamentali.

Lo scoppio della crisi COVID-19 ha reso chiaro che queste misure non sono sufficientemente coordinate a livello mondiale. Alla fine dell'anno in rassegna l'OMC ha registrato un totale di 399 misure prese unilateralmente dai suoi membri e applicate al commercio di beni legati alla pandemia. Circa due terzi erano finalizzate ad agevolare gli scambi, mentre 137 sono considerate restrittive e vengono spesso attuate sotto forma di limitazioni all'esportazione. Queste misure hanno condizionato l'accesso ai mercati, il funzionamento delle catene del valore e la fornitura generale di vaccini e dispositivi medici, soprattutto nei Paesi emergenti e in via di sviluppo. Alla fine dell'anno in rassegna più della metà delle misure restrittive era stata revocata.

In questo contesto si sono intensificate le discussioni riguardanti il commercio e la salute, temi che sarebbero dovuti essere trattati in modo approfondito anche durante la 12a conferenza ministeriale dell'OMC, che purtroppo però è stata nuovamente rinviata a causa della pandemia. Le discussioni continueranno fino alla fine dell'anno.

Dai lavori preparatori dell'OMC è emerso che tutti i membri hanno riconosciuto l'importanza dell'OMC e di un sistema commerciale multilaterale ben funzionante per superare la crisi COVID-19. Le discussioni e la varietà di opinioni espresse nei vari processi hanno evidenziato subito che è necessario un approccio generale, basato sui

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27

Paris Club (2020): «Common Framework for Debt Treatments beyond the DSSI», consultabile al seguente indirizzo: www.clubdeparis.org > Archives 2020 > Endorsement with the G20 of a Common Framework to Coordinated Debt Treatments > Attachments (stato: 13.12.2021).

The World Bank Group (2021): «COVID 19, Debt Service Suspension Initiative», consultabile al seguente indirizzo: www.worldbank.org > Understaning Poverty > Topics > Debt (stato: 13.12.2021).

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seguenti pilastri: 1) garantire il buon funzionamento delle catene del valore, 2) rafforzare la cooperazione tra pubblico e privato, 3) affrontare le questioni relative alla protezione della proprietà intellettuale.

Nelle discussioni per l'elaborazione di un pacchetto di misure sul commercio e sulla salute in vista della conferenza ministeriale dell'OMC, la Svizzera e altri membri con una posizione simile hanno difeso un approccio generale. Il nostro Paese ha costantemente perseguito l'obiettivo di aumentare le capacità di produzione di dispositivi medici, in particolare di vaccini, e di facilitarne la distribuzione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Per quanto riguarda le catene del valore ­ il primo pilastro ­ nell'anno in rassegna è stato proposto un pacchetto di misure su iniziativa del gruppo di Ottawa28, di cui fa parte anche la Svizzera, per facilitare l'approvvigionamento di dispositivi medici e mantenere l'apertura dei mercati. Il pacchetto riguarda ad esempio il contenimento delle restrizioni alle esportazioni, alcune misure per agevolare il commercio e la trasparenza delle misure commerciali adottate in risposta alla pandemia.

Per quanto concerne il secondo pilastro, ossia la cooperazione tra pubblico e privato, gli obiettivi erano (a) facilitare i partenariati tra gli attori del settore privato e promuovere il trasferimento di sapere e tecnologie su base volontaria e (b) aumentare la trasparenza relativa alle catene del valore, con particolare riferimento alle capacità di produzione, alle scorte disponibili, alle difficoltà di approvvigionamento e ad altri rischi lungo queste catene. La direttrice generale dell'OMC ha avviato un dialogo con le aziende farmaceutiche per aumentare la capacità di produzione di vaccini. La Svizzera ha partecipato alle discussioni relative alla cooperazione tra pubblico e privato, in particolare per quanto riguarda la trasparenza e il monitoraggio delle catene del valore.

Durante l'anno in rassegna sono state esaminate anche diverse proposte relative al terzo pilastro, ossia la proprietà intellettuale. Ad esempio, da ottobre 2020, all'interno dell'OMC è stata discussa la proposta di deroga avanzata da India e Sudafrica (TRIPS Waiver request) di sospendere alcuni capitoli dell'Accordo del 15 aprile 199429 sugli aspetti dei diritti di proprietà
intellettuale attinenti al commercio (Trade-related Aspects of Intellectual Property Agreement, TRIPS) durante la pandemia. La Svizzera ha ribadito con fermezza l'importanza della protezione della proprietà intellettuale per l'innovazione nel settore farmaceutico e per la salute pubblica. È infatti convinta che per garantire un accesso globale, equo, rapido e a basso costo ai vaccini, ai medicinali e ai prodotti diagnostici per lottare contro il coronavirus occorrano un approccio onnicomprensivo e una cooperazione intensa e armoniosa tra le parti, anche nell'ambito delle misure commerciali che limitano l'accesso alle tecnologie sanitarie (p. es. limitazioni all'esportazione).

La Svizzera ha dunque accolto con favore la proposta dell'Unione europea di chiarire alcune disposizioni in materia di licenze obbligatorie nell'Accordo TRIPS, così da poter applicare più facilmente il regime di flessibilità previsto durante la pandemia.

28 29

Membri: Australia, Brasile, Canada, Cile, Corea del Sud, Giappone, Kenya, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Singapore, Svizzera, UE.

RS 0.632.20, Allegato 1C.

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Ha invece rifiutato la proposta di deroga avanzata da India e Sudafrica, ma ha comunque accettato di continuare i colloqui sull'accesso giusto ed equo ai vaccini anti COVID-19, compresa la questione relativa alle licenze obbligatorie.

2.5

Conclusioni

La pandemia ha accentuato i problemi strutturali nei Paesi emergenti e in via di sviluppo, gravato sulle finanze pubbliche e reso ancora più evidente la necessità di avviare riforme e la dipendenza dai finanziamenti esteri. Rispetto alla Svizzera, per esempio, questi Paesi hanno molta meno resilienza e un margine di manovra nettamente inferiore per attenuare le conseguenze negative della crisi COVID-19. A causa della pandemia, alcune delle regioni più colpite sono tornate indietro di diversi anni nel loro sviluppo, con un impatto significativo in termini di sicurezza alimentare, posti di lavoro, disuguaglianze, sicurezza e istruzione. Alcune istituzioni politiche sono sotto pressione e la crisi sta influenzando il ciclo politico; potrebbero quindi aumentare le richieste di nuovi orientamenti strategici nella politica economica. Nel complesso, si prevede che la situazione nei Paesi emergenti e in via di sviluppo rimarrà instabile e in particolare che il rischio di sovraindebitamento continuerà a crescere.

Nel mese di ottobre 2021 il FMI ha stimato a 36 il numero di Paesi a basso reddito con un alto rischio di sovraindebitamento o già sovraindebitati.

Il superamento della crisi pandemica e la ripresa dell'economia mondiale sono inesorabilmente intrecciati, soprattutto in un Paese fortemente globalizzato come la Svizzera. Il coronavirus ha reso ancora più chiara l'importanza dell'interconnessione globale, non solo per quanto riguarda la sanità, ma anche in termini di legami economici e commerciali. Inoltre, ha sottolineato l'importanza della digitalizzazione e il divario digitale tra le economie più avanzate e i Paesi in via di sviluppo.

Di conseguenza, la Svizzera ha rafforzato e adattato il suo impegno attraverso la CI, in coordinamento con altri ambiti politici. In questo contesto, la cooperazione economica allo sviluppo ha dimostrato i suoi punti di forza e si è distinta per la sua coerenza con la strategia del Consiglio federale in materia di politica esterna e politica economica esterna. Le attività a livello bilaterale, infatti, sono finalizzate ad aiutare la popolazione e le imprese dei Paesi emergenti e in via di sviluppo, all'insegna di due obiettivi prioritari: promuovere la stabilità politico-economica e sostenere il settore privato per creare e mantenere posti di lavoro dignitosi. La
promozione dell'occupazione permette di contrastare la disuguaglianza sociale. Inoltre, la Svizzera si impegna a favore di un sistema multilaterale solido, in modo da poter coordinare le varie politiche, potenziare l'effetto dei finanziamenti e far sì che le soluzioni bilaterali rivelatesi valide vengano replicate su vasta scala dai partner, per esempio nei programmi multilaterali delle banche di sviluppo. In cambio, utilizza nei suoi progetti bilaterali le conoscenze e il know-how sviluppati dalle organizzazioni multilaterali. Una maggiore cooperazione con altri Stati in organismi come l'OCSE e l'ONU è importante tanto quanto i partenariati con gli attori della società civile e del settore privato.

Oltre agli interventi di politica dello sviluppo, per superare la pandemia e attenuare le sue conseguenze occorre un'azione concertata da parte di tutti gli ambiti politici.

In questo contesto la politica commerciale ha un ruolo molto importante: in nome 34 / 80

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della coerenza politica, la Svizzera si adopera per coordinare meglio le misure anti COVID-19 in ambito commerciale e far sì che i Paesi in via sviluppo possano disporre di una quantità sufficiente di vaccini e dispositivi medici fondamentali. Ha partecipato attivamente alle discussioni sull'accesso giusto ed equo ai vaccini COVID-19 in vista della 12a conferenza ministeriale dell'OMC (cfr. n. 2.5). Per la salute di tutti e per favorire la ripresa economica mondiale è decisivo che le campagne di vaccinazione nei Paesi emergenti e in via di sviluppo progrediscano rapidamente.

La crisi pandemica sta mettendo alla prova la strategia mondiale della CI: quest'ultima infatti deve affrontare una lunga serie di problemi e di sfide, tra cui la povertà, i cambiamenti climatici, la fragilità e le disuguaglianze, il cui impatto va oltre i confini nazionali. Nel breve periodo, la pandemia ha acceso i riflettori sulle attività del settore sanitario e sulle misure di sostegno economico a scapito di altri ambiti di sviluppo a lungo termine, con conseguenze per l'economia e la società ancora difficili da stimare.

Per la CI continuerà a non essere facile gestire la crisi a breve termine e al contempo delineare un cambiamento strutturale di lungo periodo a favore della sostenibilità, come previsto dagli obiettivi dell'Agenda 2030.

Il coronavirus pone grandi sfide anche all'architettura finanziaria internazionale. Alla luce del debito dovuto a questa situazione, che sta colpendo duramente molti Paesi donatori, la pressione sul budget aumenterà. Non è quindi chiaro a quanto ammontino gli aiuti pubblici allo sviluppo nell'anno di riferimento. Alcuni Paesi donatori hanno annunciato la riduzione di questi aiuti rispetto al 2020, mentre altri hanno previsto un aumento30. Al di là del sostegno internazionale, i Paesi emergenti e in via di sviluppo devono riuscire ad aumentare la propria resilienza attraverso riforme appropriate, creando anche un margine di manovra per le crisi future. La CI può attenuare le conseguenze e offrire un sostegno, ma non può sostituire le riforme a livello locale e nazionale.

In un contesto così mutevole, la Svizzera è ben posizionata in termini di cooperazione economica allo sviluppo. Nell'anno in rassegna la strategia CI 2021­2024 ha consentito di dare temporaneamente la priorità alla lotta
contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze. Oltre a fornire una risposta rapida e mirata per attenuare gli effetti economici immediati, il nostro Paese persegue un approccio a lungo termine in linea con gli obiettivi dell'Agenda 2030 e contribuisce a far sì che i Paesi emergenti e in via di sviluppo siano in grado di affrontare meglio le crisi future. Grazie al suo impegno a livello bilaterale e multilaterale e alle sue attività di coordinamento all'interno della CI e di altri ambiti politici, la Svizzera continuerà a essere considerata un partner credibile e influente anche in futuro.

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Center for Global Development (2021): «Global Trends in 2021, How Covid-19 Is Transforming International Development», pagg. 12­13, consultabile al seguente indirizzo: www.cgdev.org > Publication (stato: 13.12.2021).

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Importanti sviluppi in materia di politica economica esterna

Nell'anno in esame sia la pandemia di coronavirus che il suo superamento si sono riconfermati al centro del dibattito politico-economico. Alla luce della situazione di incertezza economica si è discusso molto anche di riforme strutturali e di altri progetti normativi di ampio respiro. Il Consiglio federale si è adoperato affinché anche a livello nazionale la Svizzera sia adeguatamente preparata ad affrontare il futuro.

3.1

Reazioni politico-economiche alla crisi COVID-19

Per limitare le conseguenze economiche della pandemia, il Consiglio federale ha adottato numerose misure di attenuazione (cfr. cap. 2.1.2). Si è deciso che la revoca delle restrizioni sanitarie deve andare di pari passo con l'abbandono delle misure straordinarie. Il 18 giugno il Consiglio federale ha pertanto varato una strategia di transizione per la politica economica (cfr. cap. 2.1.2.), il cui obiettivo è accompagnare la ripresa, per esempio potenziando gli strumenti consolidati in materia di promozione della piazza economica (pilastro «accompagnamento della ripresa»). La promozione del turismo è stato uno degli ambiti d'intervento. Al contempo, con la crisi è tornata in primo piano la questione della sicurezza dell'approvvigionamento.

3.1.1

Promozione del turismo

La pandemia di COVID-19 ha indotto una recessione particolarmente severa e un crollo della domanda turistica senza precedenti, facendo sprofondare l'intero settore nella crisi. Nel periodo gennaio-settembre il numero di pernottamenti è diminuito del 29 per cento rispetto all'anno pre-crisi 2019. Per quanto riguarda gli ospiti stranieri, nello stesso periodo il calo dei pernottamenti è stato di circa il 65 per cento.

Per attenuare queste pesanti ripercussioni e stimolare la domanda, nell'anno in rassegna Svizzera Turismo ha riconfermato le misure di marketing mirate messe in campo nel 2020. La loro implementazione ha richiesto lo stanziamento di contributi federali supplementari di 40 milioni di franchi nel biennio 2020­2021. Uno degli obiettivi prefissati per l'anno in esame è stato recuperare i turisti stranieri, soprattutto quelli europei. A tal fine, dalla primavera del 2020 la Società svizzera di credito alberghiero31 offre ai propri clienti la possibilità di una sospensione semplificata degli ammortamenti dei mutui. Nel quadro della Nuova politica regionale (NPR), la Confederazione ha inoltre dato ai Cantoni la possibilità di prorogare gli ammortamenti dei mutui NPR mediante una procedura semplificata sempre a partire dalla primavera 2020.

A settembre il Consiglio federale ha adottato un piano di rilancio di 60 milioni di franchi a favore del settore turistico svizzero (recovery program) per il periodo 31

La Società svizzera di credito alberghiero (SCA) è incaricata dell'esecuzione della legge federale del 20 giugno 2003 sulla promozione del settore alberghiero (RS 935.12).

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dal 2022 al 2026. Lo scopo è accompagnare e sostenere la ripresa in modo mirato nonché rafforzare il potenziale di crescita a lungo termine. Le priorità sono il rilancio della domanda e il mantenimento della capacità innovativa. Il 10 novembre il Consiglio federale ha varato le basi strategiche per la futura politica del turismo della Confederazione32, introducendo tra gli obiettivi prioritari in agenda lo sviluppo sostenibile del settore turistico.

3.1.2

Sicurezza dell'approvvigionamento e catene del valore mondiali

Durante la crisi COVID-19 le catene logistiche e del valore svizzere si sono dimostrate resilienti. Anche i diversi strumenti volti a garantire l'approvvigionamento dei beni d'importanza vitale hanno dato prova di altrettanta efficacia, sebbene all'apice della crisi ci siano stati momenti di tensione, ritardi e interruzioni nelle filiere produttive e di approvvigionamento internazionali. Una valutazione ancora in corso della crisi conferma questa analisi ed evidenzia quanto sia importante rafforzare la cooperazione internazionale, limitare l'aumento degli ostacoli al commercio e adottare delle misure per diversificare maggiormente a livello geografico tali filiere33. Saranno inoltre consolidati gli strumenti dell'approvvigionamento economico del Paese. Si pensi, ad esempio, alla decisione presa a seguito di diversi interventi parlamentari34 di sostituire le scorte di etanolo aumentate provvisoriamente a 6000 tonnellate mediante soluzione transitoria con uno stock permanente a partire dal 2023.

3.2

Misure contro i prezzi elevati in Svizzera

Nel 2016 il Consiglio federale ha presentato un rapporto sull'agevolazione delle importazioni parallele e ha proposto corpose misure di contrasto al fenomeno dei prezzi elevati in Svizzera35. L'obiettivo era eliminare gli ostacoli all'importazione, rendendo così più difficile la segmentazione del mercato da parte dei produttori stranieri. Nello stesso anno il Parlamento ha votato le relative proposte di legge.

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35

Strategia per il turismo della Confederazione del 10 novembre, consultabile al seguente indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa > Nuova strategia del turismo: il Consiglio federale aggiorna la valida politica seguita finora (stato: 13 dicembre 2021).

Rapporto dell'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE) del 19 maggio sull'approvvigionamento economico del Paese 2017­2020, consultabile al seguente indirizzo: www.bwl.admin.ch > Documenti > Documentazione di base (stato: 13 dicembre 2021); Rapporto sulla politica economica esterna 2020, capitolo introduttivo: Conseguenze della crisi COVID-19 per il commercio internazionale e le catene del valore globali (FF 2021 343).

P. es. Mo. 20.3448 Gigon Ricostituire le scorte obbligatorie di etanolo in Svizzera del 6 maggio 2020, consultabile al seguente indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Curia vista > Ricerca (stato: 13 dicembre 2021).

Rapporto del Consiglio federale del 22 giugno 2016 in adempimento del postulato 14.3014 CET-N del 24 febbraio 2014, consultabile al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Servizi e pubblicazioni > Pubblicazioni > Economia esterna > Libero scambio (stato: 13 dicembre 2021).

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3.2.1

Il concetto di posizione dominante relativa e il geoblocking («Iniziativa per prezzi equi»)

Il 19 marzo il Parlamento ha adottato il controprogetto indiretto all'iniziativa popolare «Stop all'isola dei prezzi elevati ­ per prezzi equi (Iniziativa per prezzi equi)». Il controprogetto indiretto include una modifica della legge sui cartelli del 6 ottobre 199536, con la quale si vuole sancire espressamente la nozione di «posizione dominante relativa» nella legislazione in materia. Il documento prevede inoltre una modifica della legge federale del 19 dicembre 198637 contro la concorrenza sleale finalizzata a introdurre un divieto di massima del geoblocking (blocco regionale) privato. In questo modo si intendono proteggere in particolare quelle aziende che risultano svantaggiate rispetto ai loro concorrenti esteri perché oggetto di restrizioni alle forniture o a causa di costi di acquisto delle materie prime più elevati. La data d'entrata in vigore delle nuove norme è stata fissata al 1° gennaio 202238.

3.2.2

Abolizione dei dazi sui prodotti industriali

A novembre 2019 il Consiglio federale ha presentato al Parlamento un disegno di legge finalizzato ad azzerare unilateralmente i dazi doganali sui prodotti industriali.

Lo scopo è fare in modo che l'economia benefici di fattori produttivi meno cari e di sgravi amministrativi che ne rafforzino la competitività e che diminuiscano allo stesso tempo i prezzi al consumo. Oltre all'abolizione de i dazi, il disegno prevede una semplificazione della struttura della tariffa doganale per quanto attiene ai prodotti industriali. Il Parlamento ha approvato il disegno nella sessione autunnale. Il termine di referendum scade il 20 gennaio 202239.

3.3

Introduzione di un controllo sugli investimenti

Nel 2020 il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di creare le basi legali per introdurre un controllo degli investimenti esteri40. Il Consiglio federale si era in precedenza dichiarato contrario a tale misura in quanto, secondo una sua valutazione, il rapporto costi-benefici non risulterebbe favorevole e il quadro giuridico attuale sarebbe sufficiente.

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39 40

RS 251 RS 241 Comunicato stampa del Consiglio federale del 17 settembre, «Iniziativa per prezzi equi: entra in vigore il controprogetto indiretto», consultabile al seguente indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 13 dicembre 2021).

FF 2021 2330 Mozione 18.3021 Rieder Proteggere l'economia svizzera con controlli sugli investimenti del 26 febbraio 2018, accolta dal Consiglio degli Stati il 17 giugno 2019 e dal Consiglio nazionale il 3 marzo 2020; inoltre, l'iniziativa parlamentare 16.498 Badran Assoggettare le infrastrutture strategiche dell'economia energetica alla lex Koller del 16 dicembre 2016, tratta un oggetto simile, www.parlament.ch > Attività parlamentare > Curia Vista > Ricerca (stato: 13 dicembre 2021).

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Gli investimenti transfrontalieri sono di fondamentale importanza per la piazza economica elvetica e quindi per la prosperità del Paese. La Svizzera è uno dei maggiori destinatari di investimenti diretti a livello mondiale; nel 2020 il loro importo è stato pari a circa 1460 miliardi di franchi, mentre il volume degli investimenti diretti svizzeri all'estero ha raggiunto i 1216 miliardi di franchi41.

Il 25 agosto il Consiglio federale ha definito i parametri per un controllo degli investimenti esteri42 con lo scopo di evitare possibili rischi e minacce per l'ordine pubblico o la sicurezza derivanti dall'acquisizione di imprese svizzere da parte di investitori esteri. Si punta anche a impedire significative distorsioni della concorrenza a seguito di rilevamenti da parte di attori esteri statali o parastatali. Il Consiglio federale si adopererà per salvaguardare l'apertura della Svizzera nei confronti degli investimenti esteri come anche la sua attrattiva quale piazza d'investimento e farà in modo che i controlli siano compatibili con gli obblighi di diritto internazionale del nostro Paese.

L'avvio della procedura di consultazione è previsto entro fine marzo 2022.

4

Relazioni economiche con l'UE

L'UE è di gran lunga il principale partner commerciale del nostro Paese. Per l'economia svizzera è pertanto essenziale avere un accesso il più possibile privo di ostacoli al suo mercato interno. Le catene di valore transnazionali sono particolarmente importanti soprattutto nel commercio con gli Stati confinanti e gli accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE regolano e facilitano gli scambi commerciali. Il Consiglio federale si adopera per portare avanti la consolidata cooperazione bilaterale con l'UE.

4.1

Conseguenze della fine dei negoziati sull'Accordo istituzionale

Sulla base di una valutazione globale, il Consiglio federale è giunto alla conclusione che nei negoziati sull'Accordo istituzionale tra la Svizzera e l'UE sussistessero ancora sostanziali differenze in determinati ambiti fondamentali. I colloqui condotti con l'UE nell'anno in rassegna non hanno permesso di giungere alle soluzioni necessarie per la Svizzera per quanto riguarda la direttiva sulla libera circolazione dei cittadini UE, la protezione dei salari e gli aiuti di Stato. Le intense consultazioni delle principali cerchie interessate in Svizzera effettuate nel 2019 hanno evidenziato la necessità di chiarire questi tre punti. Non essendo pertanto soddisfatte le condizioni per concludere

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Rapporto della Banca nazionale svizzera (BNS) del 17 dicembre sugli investimenti diretti 2020, consultabile al seguente indirizzo: www.snb.ch > Statistiche > Rapporti e comunicati stampa > Investimenti diretti (stato: 17 dicembre 2021).

Comunicato stampa del Consiglio federale del 25 agosto 2021, «Il Consiglio federale stabilisce i parametri per un controllo degli investimenti in Svizzera», consultabile al seguente indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 13 dicembre 2021).

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l'Accordo, il 26 maggio il Consiglio federale ha deciso di non firmarlo e di interrompere i negoziati43. L'Accordo era inteso a creare nuove regole per il recepimento del diritto, la vigilanza, l'interpretazione del diritto e la composizione delle controversie per ciò che concerne gli accordi basati sull'armonizzazione giuridica (accordi di accesso al mercato). Si trattava in particolare di rendere dinamico il recepimento del diritto dell'UE e di disporre di una base giuridica per la composizione delle controversie. Ciò avrebbe contribuito a garantire una maggiore certezza del diritto.

4.1.1

Prosecuzione degli accordi bilaterali

Gli accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE rimangono in vigore anche senza Accordo istituzionale. La sua mancata conclusione comporta tuttavia alcuni svantaggi: durante i negoziati l'UE ha sottolineato che la conclusione dell'Accordo è una condizione preliminare per futuri accordi di accesso al mercato UE da parte della Svizzera44. La Commissione europea aveva inoltre dichiarato già nel 2018 di non essere disposta ad aggiornare gli accordi esistenti con la Svizzera per l'accesso al mercato interno se l'Accordo non fosse stato siglato45. Nel 2019 la Commissione ha anche deciso di non prolungare il riconoscimento dell'equivalenza della regolamentazione borsistica svizzera.

Secondo il Consiglio federale è nell'interesse della Svizzera e dell'UE che gli accordi esistenti continuino a essere aggiornati e applicati interamente. Questo vale anche per l'Accordo del 21 giugno 199946 riguardante l'eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio (Mutual Recognition Agreement, MRA) e il suo capitolo sui dispositivi medici. La Svizzera dispone dal 2001 di una regolamentazione equivalente a quella dell'UE in questo ambito. Ciononostante, nell'anno in rassegna la Commissione europea non ha voluto procedere all'aggiornamento del capitolo sui dispositivi medici del MRA, necessario a seguito di una revisione totale della legislazione dell'UE e della Svizzera. Il Consiglio federale continuerà ad adoperarsi affinché perlomeno i dispositivi medici certificati secondo il diritto anteriore possano continuare a rientrare nel campo d'applicazione del MRA.

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Comunicato stampa del 26 maggio 2021, «L'Accordo istituzionale tra la Svizzera e l'UE non sarà concluso», consultabile al seguente indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 13.12.2021).

Cfr. per es. Comunicato stampa del Consiglio dell'UE del 19 febbraio 2019, «Conclusioni del Consiglio sulle relazioni dell'UE con la Confederazione svizzera», consultabile al seguente indirizzo: www.consilium.europa.eu > Stampa > Comunicati stampa (stato: 13.12.2021).

Rapporto del Consiglio federale del 26 maggio 2021 riguardante i negoziati per un accordo quadro istituzionale tra la Svizzera e l'UE, pag. 17, consultabile al seguente indirizzo: www.dfae.admin.ch > Politica europea della Svizzera > Visione d'insieme > Accordo istituzionale (stato: 13.12.2021).

Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità (RS 0.946.526.81).

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4.1.2

Associazione della Svizzera nei settori della formazione e della ricerca

Il 9° programma quadro di ricerca Orizzonte Europa per il periodo 2021­2027 è il più grande programma di promozione della ricerca e dell'innovazione al mondo e il più ambizioso della storia dell'UE.

La questione dell'associazione del nostro Paese a Orizzonte Europa è considerata dall'UE alla luce delle relazioni globali che intrattiene con la Svizzera e di recente è stata subordinata anche all'attuazione del secondo contributo svizzero. Il 12 luglio la Commissione europea ha informato la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI) che, per il momento e fino a nuovo avviso, la Svizzera ha lo status di Paese terzo non associato per tutti i bandi di Orizzonte Europa e per i programmi e le iniziative correlati. Ciò significa che i partecipanti svizzeri possono partecipare soltanto a determinate parti del programma e autofinanziandosi. Non possono inoltre assumere il coordinamento di progetti.

Il Consiglio federale mira ancora a una rapida associazione al pacchetto Orizzonte (composto da Orizzonte Europa, Euratom, ITER e dal programma «Europa digitale»).

Con l'approvazione dei mezzi finanziari richiesti, pari a 6,15 miliardi di franchi, e l'adozione del mandato negoziale, la Svizzera ha ultimato tutti i preparativi necessari per avviare con l'UE le trattative sulla sua associazione al pacchetto Orizzonte. L'UE, dal canto suo, non ha tuttavia ancora impartito alcun mandato negoziale.

Il decreto federale del 20 maggio 202047 relativo al pacchetto Orizzonte 2021­2027 e l'ordinanza del 20 gennaio 202148 sulle misure per la partecipazione della Svizzera ai programmi dell'Unione europea nel settore della ricerca e dell'innovazione, entrata in vigore il 1° marzo, consentono alla Confederazione di finanziare direttamente la partecipazione svizzera a progetti di partenariato valutati positivamente dall'UE e progetti svizzeri realizzati con il sostegno del Consiglio europeo della ricerca (European Research Council, ERC).

Il 17 settembre il Consiglio federale ha stabilito delle misure transitorie per le parti del pacchetto Orizzonte 2021­2027 alle quali i ricercatori e gli innovatori svizzeri non avevano più accesso dal 2021. Il 20 ottobre ha inoltre deciso di esaminare possibili misure integrative e alternative. Le prime andranno implementate indipendentemente da un'associazione
a Orizzonte Europa, mentre le seconde saranno applicate nel caso in cui l'associazione non fosse possibile a lungo termine.

Erasmus+ è il programma dell'UE per l'istruzione, la gioventù e lo sport in Europa.

All'inizio dell'anno in rassegna il Consiglio federale ha approvato un mandato negoziale per l'associazione della Svizzera al programma. L'UE, che finora non ha impartito alcun mandato negoziale, valuta l'associazione del nostro Paese a Erasmus+ alla luce delle relazioni globali Svizzera-UE e non è stata finora disposta a negoziare in merito. Il Consiglio federale mira ancora a una rapida associazione della Svizzera.

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FF 2020 4405 RS 420.126; RU 2021 72

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Nel frattempo, per quanto riguarda Erasmus+, verrà portata avanti la soluzione svizzera applicata dal 2014, il che consentirà alle persone in formazione e agli attori svizzeri che operano nel campo della formazione di continuare a beneficiare della mobilità internazionale per l'apprendimento e di cooperare con partner europei. Nel messaggio ERI 2021­2024 del 26 febbraio 202049 il Parlamento ha approvato i fondi necessari a questo scopo.

4.1.3

Misure di attenuazione da parte del Consiglio federale

Al fine di attenuare le conseguenze negative dell'interruzione dei negoziati, il Consiglio federale ha preparato una serie di misure di attenuazione che ha attuato dove possibile. L'Esecutivo ha già reagito in precedenza alle possibili ripercussioni negative dovute al mancato riconoscimento della regolamentazione svizzera da parte dell'UE, per esempio per proteggere l'infrastruttura borsistica svizzera50; nell'anno in rassegna ha inoltre adottato provvedimenti per garantire l'approvvigionamento della Svizzera con dispositivi medici sicuri51. L'accesso al mercato interno dell'UE non può però essere assicurato da misure unilaterali della Svizzera: è necessario un accordo con l'UE con il quale sia riconosciuta l'equivalenza tra il diritto elvetico e quello europeo e, su questa base, sia garantito il pari trattamento tra gli attori svizzeri del mercato e quelli dell'UE.

Il Consiglio federale continuerà ad adoperarsi affinché la Svizzera non sia discriminata dall'UE e non venga penalizzata rispetto ad altri Paesi terzi nel quadro di procedure di equivalenza.

4.1.4

Norme equivalenti in Svizzera e nell'UE

Il nostro Paese ha un chiaro interesse a evitare divergenze tra il diritto svizzero e quello europeo, in particolare in materia di norme tecniche, anche quando l'armonizzazione unilaterale del diritto svizzero con quello europeo non assicura un accesso senza ostacoli al mercato interno dell'UE quando quest'ultima non la riconosce (cfr. n. 4.2).

Le imprese svizzere che commerciano direttamente o indirettamente con l'UE devono osservare sia le norme svizzere che quelle dell'UE. Norme diverse aumentano pertanto i costi, peggiorano la competitività e ostacolano il commercio bilaterale. Per questo motivo la Svizzera adeguava regolarmente le sue norme a quelle dell'UE già

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51

FF 2020 3295 Comunicato stampa del Dipartimento federale delle finanze (DFF) del 27 giugno 2021, «Il DFF attiva la misura di protezione dell'infrastruttura delle borse», consultabile al seguente indirizzo: www.dff.admin.ch > Il DFF > Comunicati stampa (stato: 13.12.2021).

Comunicato stampa del Consiglio federale del 19 maggio 2021, «Il Consiglio federale intende garantire l'approvvigionamento di dispositivi medici sicuri», consultabile al seguente indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 13.12.2021).

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prima della conclusione degli accordi bilaterali e anche nei settori che non rientravano nel loro campo d'applicazione.

Il Consiglio federale intende proseguire su questa strada negli ambiti in cui è nell'interesse diretto o indiretto della Svizzera ed evitare il più possibile differenze tra le normative. Il 10 dicembre ha preso conoscenza di un rapporto riguardante le possibilità dell'eliminazione autonoma delle differenze nelle regolamentazioni, in particolare nell'ambito degli accordi bilaterali esistenti.

4.2

Sviluppo delle relazioni bilaterali di pari passo con gli sviluppi del mercato interno dell'UE

La prima pietra per l'accesso reciproco al mercato tra la Svizzera e gli Stati membri dell'UE è stata posta con l'Accordo di libero scambio Svizzera-UE del 197252, che ha creato una zona di libero scambio per i prodotti industriali e disciplina il commercio di prodotti agricoli trasformati. Da allora gli sviluppi del mercato interno dell'UE sono stati significativi, in particolare grazie all'uniformazione delle normative nonché all'armonizzazione e al mutuo riconoscimento delle norme degli Stati membri. Per tener conto delle esigenze dell'economia elvetica in questo contesto dinamico e far riconoscere giuridicamente dall'UE l'armonizzazione, portata avanti in maniera perlopiù unilaterale, di molte prescrizioni svizzere sui prodotti con le norme europee, sono stati stipulati accordi bilaterali settoriali di accesso al mercato.

Le norme continuano a evolvere in particolare nell'ambito dei prodotti industriali (disciplinati dal MRA), del commercio di piante e di animali nonché di prodotti di origine vegetale e animale (disciplinati dall'Accordo agricolo53), ma anche in quello della sicurezza dei trasporti aerei e terrestri (disciplinati dall'Accordo sul trasporto aereo 54 e dall'Accordo sui trasporti terrestri55). Per garantire il commercio senza barriere è pertanto necessario un adeguamento efficace e tempestivo agli sviluppi del diritto dell'UE. Gli accordi bilaterali in questione vanno pertanto costantemente aggiornati se si vuole mantenerne l'effettività e far sì che non si creino nuovi ostacoli al commercio (p. es. il requisito di una certificazione supplementare sui prodotti o di indicazioni ulteriori sulla confezione).

Nel contempo l'UE mira a imporre i suoi approcci normativi come standard internazionali oltre i confini del mercato interno europeo, come nel caso del suo Regolamento

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Accordo del 22 luglio 1972 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità economica europea (RS 0.632.401). Nell'anno in rassegna il Comitato misto dell'Accordo ha approvato due decisioni: con la decisione del 12 febbraio i prezzi di riferimento elencati nel Protocollo n. 2 sono stati aggiornati e con quella del 12 agosto le norme rivedute della Convenzione PEM sono state inserite nel Protocollo n. 3 (cfr. n. 6.1.4).

Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul commercio di prodotti agricoli (RS 0.916.026.81).

Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul trasporto aereo (RS 0.748.127.192.68).

Accordo del 21 giugno 1999 fra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul trasporto di merci e di passeggeri su strada e per ferrovia (RS 0.740.72). Aggiornato con la decisione del Comitato misto del 30 giugno.

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generale sulla protezione dei dati56 (RGPD), le cui disposizioni sono applicate anche a livello extraterritoriale se sono interessati dati personali provenienti dall'UE, indipendentemente dal luogo in cui questi vengono salvati o trattati. In vari altri ambiti (p. es. European Green Deal, concorrenza e sovvenzioni a Stati terzi, strategia digitale), l'UE prevede inoltre di elaborare o di rivedere numerose regolamentazioni e norme che potrebbero riguardare anche le imprese svizzere. Il Consiglio federale segue da vicino queste iniziative, esaminandone le ripercussioni e valutando le opzioni di intervento e l'interesse per la Svizzera di un'eventuale cooperazione.

Per tener conto delle questioni economiche di volta in volta rilevanti per la Svizzera nelle sue relazioni con l'UE, per migliorare la certezza del diritto e per evitare che il nostro Paese sia svantaggiato rispetto ad altri partner commerciali è dunque importante poter continuare a sviluppare e ampliare gli accordi vigenti con l'UE.

Come base per la prosecuzione della consolidata cooperazione bilaterale, il Consiglio federale ha proposto un dialogo politico con l'UE nell'ambito del quale sviluppare e accompagnare nell'interesse di entrambe le parti un'agenda comune per la cooperazione futura. In adempimento dei postulati 13.315157 Aeschi, 14.408058 Gruppo dei verdi, 17.414759 Naef, 21.361860 Gruppo socialista, 21.365461 Cottier e 21.366762 Gruppo dei verdi, il Consiglio federale sta inoltre elaborando un rapporto sulle relazioni con l'UE, la cui pubblicazione è prevista nel corso del 2022. Il rapporto esaminerà tali relazioni e comprenderà una serie di misure per proseguire e sviluppare la via bilaterale all'insegna di una buona cooperazione con l'UE.

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Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (Regolamento generale sulla protezione dei dati).

Postulato 13.3151 Aeschi Situazione delle relazioni tra la Svizzera e l'Europa del 29 maggio 2013, consultabile al seguente indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Ricerca in Curia Vista (stato: 13.12.2021).

Postulato 14.4080 Gruppo dei Verdi Valutazione degli accordi bilaterali conclusi con l'UE dell'8 dicembre 2014, consultabile al seguente indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Ricerca in Curia Vista (stato: 13.12.2021).

Postulato 17.4147 Naef Partecipazione alla cooperazione europea del 14 dicembre 2017, consultabile al seguente indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Ricerca in Curia Vista (stato: 13.12.2021).

Postulato 21.3618 Gruppo socialista Analisi delle opzioni di politica europea dopo il fallimento della bozza di Accordo istituzionale del 1° giugno 2021, consultabile al seguente indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Ricerca in Curia Vista (stato: 13.12.2021).

Postulato 21.3654 Cottier Politica europea. Valutazione, priorità, provvedimenti urgenti e passi futuri dell'8 giugno 2021, consultabile al seguente indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Ricerca in Curia Vista (stato: 13.12.2021).

Postulato 21.3667 Gruppo dei Verdi «Alternative nell'ambito della politica europea.

Serve una valutazione onesta» del 9 giugno 2021, consultabile al seguente indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Ricerca in Curia Vista (stato: 13.12.2021).

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4.3

Secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell'UE

Nella sessione autunnale, su proposta del Consiglio federale, le Camere hanno deciso di abrogare una condizione inserita nel 2019 nei decreti federali sul secondo contributo di coesione. Questa condizione stabiliva che il contributo non sarebbe stato sbloccato fintantoché l'UE avesse adottato misure discriminatorie nei confronti del nostro Paese. L'approvazione del secondo contributo era stata proposta dal Consiglio federale come importante segnale, nei confronti dell'UE e dei suoi Stati membri, dell'interesse della Svizzera a mantenere un rapporto di cooperazione.

Il 24 novembre il Consiglio federale ha approvato il memorandum d'intesa con l'UE riguardante il secondo contributo svizzero. Il documento descrive la ripartizione dei 1,302 miliardi di franchi tra i Paesi partner, le priorità tematiche e i principi fondamentali dell'attuazione e funge da base per la conclusione degli accordi di attuazione bilaterali con i Paesi partner, prevista per il 2022.

L'accordo con l'UE e con i Paesi partner deve consentire una rapida implementazione del secondo contributo. Le risorse del credito quadro per la coesione, stanziate il 3 dicembre 2019, devono essere assegnate formalmente entro cinque anni, ossia entro la fine del 2024. Ciò è dovuto al fatto che la base legale per questo credito quadro, la legge federale del 30 settembre 201663 sulla cooperazione con gli Stati dell'Europa dell'Est, sarà in vigore solo fino alla fine di quell'anno. La realizzazione dei programmi e dei progetti del secondo contributo deve essere conclusa entro la fine del 2029. Esempi di possibili programmi e progetti sono l'ampliamento dell'infrastruttura per l'acqua potabile e le acque di scarico in regioni economicamente deboli (Croazia), lo smaltimento ecologico di pesticidi tossici (Bulgaria) o il rafforzamento della formazione professionale duale (Slovacchia). Le risorse vengono utilizzate per i programmi e i progetti e non finiscono direttamente nel bilancio dei Paesi partner. I progetti e i programmi rafforzano le strutture economiche e sociali dei Paesi partner, ma può andare a beneficio anche della Svizzera in quanto partner commerciale di questi Paesi.

4.4

Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere

Nel 2019 la Commissione europea ha annunciato nel quadro dello European Green Deal l'introduzione di un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism, CBAM) a partire dal 202364. A fronte degli obiettivi climatici più ambiziosi dell'UE si intende in tal modo prevenire lo spostamento di impianti di produzione ad alta intensità di CO2 in Paesi con una regolamentazione meno stringente in questo ambito (il cosiddetto «carbon leakage»).

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RS 974.1 Comunicazione della Commissione europea dell'11 dicembre 2019, «Il Green Deal Europeo» (COM/2019/640 final).

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Il 14 luglio la Commissione europea ha pubblicato una proposta legislativa per il CBAM65 come parte del pacchetto climatico Fit-For-55, con il quale l'UE mira a ottenere entro il 2030 una riduzione delle emissioni di almeno il 55 per cento rispetto al 1990. Secondo questo progetto, il CBAM si applicherà alle materie prime e alle materie di base scarsamente lavorate nei settori del cemento, dei fertilizzanti, del ferro, dell'acciaio e dell'alluminio nonché al settore dell'elettricità. Per importare da Paesi terzi le categorie di prodotti elencate gli importatori dovranno acquistare certificati CBAM, il cui prezzo si baserà sul vigente sistema di scambio di quote di emissioni dell'UE. Fino alla fine del 2025 è prevista una fase di introduzione nella quale le importazioni dovranno essere notificate alle rispettive autorità nazionali. Nel 2026 seguirà una fase di dieci anni durante la quale l'assegnazione gratuita di certificati di emissione nel quadro del sistema di scambio di quote di emissioni sarà ridotta di dieci punti percentuali all'anno, mentre parallelamente si procederà all'introduzione completa del CBAM (entro il 2035).

In virtù del collegamento dei sistemi di scambio di quote di emissioni della Svizzera e dell'UE, concordato il 23 novembre 201766, l'UE prevede di escludere da questo meccanismo le importazioni dalla Svizzera. Dato che il CBAM è legato alla revisione del sistema dell'UE, si ripercuoterebbe comunque sulla Svizzera a causa del collegamento tra i due sistemi. Il Consiglio federale sta pertanto esaminando varie opzioni di intervento e ha previsto di pubblicare i risultati di questi lavori nel 2022 nel suo rapporto in risposta al postulato 20.393367 della Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) Incentivi fiscali per un commercio internazionale sostenibile, depositato il 25 agosto 2020.

5

Relazioni multilaterali

5.1

Organizzazione mondiale del commercio (OMC)

Nell'anno in esame i lavori presso l'OMC si sono concentrati sui preparativi per la 12a conferenza ministeriale ordinaria. Originariamente prevista per giugno 2020 e poi posticipata a fine novembre, la conferenza è stata rimandata di nuovo poco prima della data convenuta. Il peggioramento della situazione epidemiologica le avrebbe tolto legittimità perché non tutti i membri avrebbero potuto parteciparvi.

La nuova direttrice generale dell'OMC, Ngozi Okonjo-Iweala, nominata dal Consiglio generale dell'OMC il 15 febbraio, ha infuso nuovo slancio ai negoziati in vista della conferenza ministeriale. In questo è anche stata favorita dalla nuova amministrazione statunitense che, rispetto alla precedente, ha attribuito maggiore importanza alla

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Proposta della Commissione europea del 14 luglio 2021 di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (COM/2021/564 final).

Accordo del 23 novembre 2017 tra la Confederazione Svizzera e l'Unione europea sul collegamento dei rispettivi sistemi di scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra (RS 0.814.011.268).

Consultabile al seguente indirizzo: www.parlemento.ch > Attività parlamentare > Ricerca in Curia Vista (stato: 13.12.2021).

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cooperazione internazionale. Ciononostante, i profondi conflitti d'interesse soprattutto tra i grandi membri riguardo al ruolo del commercio internazionale per lo sviluppo economico e le loro diverse priorità di politica commerciale hanno continuato a influenzare l'andamento dei negoziati in seno all'OMC. Nei negoziati plurilaterali a cui ha partecipato soltanto una parte dei Paesi membri si è invece osservata una dinamica positiva, tant'è che alcuni di questi negoziati sono andati a buon fine (cfr.

n. 5.1.2).

5.1.1

Negoziati multilaterali

Nel contesto della crisi COVID le discussioni sul commercio e la salute hanno acquisito un'importanza centrale in seno all'OMC (cfr. n. 2.4). L'innovazione ­ e quindi anche la protezione della proprietà intellettuale ­ svolgono per la Svizzera un ruolo decisivo per l'accesso a vaccini e farmaci efficaci e quindi anche in vista di un'eventuale pandemia futura. Insieme ad altri membri che condividono le stesse opinioni, il nostro Paese si è detto contrario a un'ampia sospensione dei diritti di proprietà intellettuale sui farmaci anti COVID-19 perché una tale misura non permetterebbe di migliorare l'approvvigionamento in modo rapido e globale (cfr. n. 2.4).

Quanto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU del 2015, nell'anno in rassegna i membri dell'OMC hanno intensificato i loro negoziati sui sussidi alla pesca, compiendo buoni progressi. I negoziati saranno portati avanti nel 2022 con l'obiettivo di concluderli in occasione della prossima conferenza ministeriale dell'OMC.

Gli sforzi per ripristinare il pieno funzionamento del meccanismo di composizione delle controversie, aspetto prioritario per la Svizzera fra gli altri temi internazionali all'ordine del giorno, non hanno ancora prodotto risultati tangibili. Fino all'eventuale riattivazione dell'organo d'appello, per la Svizzera e altri 25 membri dell'OMC fa stato l'Accordo multilaterale provvisorio del 30 aprile 2020 in materia di arbitrato d'appello (Multi-Party Interim Appeal Arrangement, MPIA).

5.1.2

Temi dei negoziati plurilaterali

I negoziati sulla regolamentazione interna dei servizi sono stati conclusi il 2 dicembre dai 67 membri partecipanti68, tra cui la Svizzera. L'accordo raggiunto migliora l'accesso al mercato attraverso requisiti e procedure di ammissione e qualificazione chiari e trasparenti e norme tecniche per la prestazione di servizi. I negoziati sulle iniziative

68

Albania, Arabia Saudita, Argentina, Australia, Austria, Bahrein, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Cina, Cipro, Colombia, Corea, Costa Rica, Croazia, Danimarca, El Salvador, Estonia, Federazione Russa, Filippine, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Hong Kong, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Repubbilca del Kazakistan, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Malta, Messico, Repubblica di Moldova, Montenegro, Nigeria, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Paraguay, Perù, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica di Maurizio, Repubblica Slovacca, Romania, Singapore, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Turchia, Ucraina, Ungheria, Uruguay.

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plurilaterali nei settori del commercio elettronico e dell'agevolazione degli investimenti non sono ancora stati conclusi e proseguiranno nel 2022. Le trattative sull'agevolazione degli investimenti sono a buon punto. Secondo una dichiarazione rilasciata il 10 dicembre, saranno concluse nel 2022.

È inoltre stata adottata una dichiarazione ministeriale sulle micro, piccole e medie imprese (MPMI), che invita a continuare i lavori intrapresi finora in questo settore nell'OMC ai fini di una migliore integrazione di tali imprese nell'economia mondiale.

Tre dichiarazioni sul commercio e l'ambiente, adottate il 15 dicembre da gruppi di Paesi membri diversi, riflettono la crescente importanza di questi temi nel contesto dell'OMC. Quanto ai negoziati per un accordo sui cambiamenti climatici, il commercio e la sostenibilità (Agreement on Climate Change, Trade and Sustainability, ACCTS), condotti al di fuori dell'OMC, i membri dell'OMC coinvolti, tra cui la Svizzera, si sono detti favorevoli a una conclusione tempestiva.

5.2

OCSE e G20

Il 15 marzo il Consiglio dell'OCSE ha nominato Mathias Cormann, ex ministro delle finanze australiano (2013­2020), alla carica di nuovo segretario generale. Cormann ha assunto ufficialmente le sue funzioni il 1° giugno.

Durante la seconda parte della riunione ministeriale, svoltasi a Parigi il 5 e 6 ottobre, i ministri hanno celebrato il 60° anniversario dell'entrata in vigore della Convenzione istitutiva dell'OCSE del 14 dicembre 196069 e hanno adottato la nuova visione per il futuro dell'Organizzazione. Hanno anche approvato la dichiarazione ministeriale che riafferma il proseguimento della cooperazione multilaterale in risposta alle attuali sfide.

Il progetto dell'OCSE e del G20 sulla tassazione dell'economia digitale è al momento il più importante processo di politica fiscale internazionale. Il cosiddetto Inclusive Framework on Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) dell'OCSE, che oggi comprende 141 Paesi membri, ha precisato i parametri di riferimento ad ottobre70. Sono stati chiariti alcuni aspetti importanti per la Svizzera, tra cui la quota d'imposizione sugli utili delle grandi multinazionali, l'aliquota fiscale minima per le società internazionali e l'abolizione vincolante delle imposte digitali unilaterali. Le regole sull'imposizione minima saranno introdotte gradualmente, il che soddisfa i requisiti del processo legislativo democratico elvetico. La Svizzera continua a propugnare regole favorevoli all'innovazione e alla prosperità, da applicare uniformemente in tutto il mondo e soggette a un meccanismo di risoluzione delle controversie. L'obiettivo è creare certezza giuridica per le aziende interessate. Il nostro Paese, insieme ad altri, è tuttora critico nei confronti del calendario dell'OCSE.

Nell'anno in esame l'Italia ha assunto la presidenza del G20 all'insegna dello slogan People, Planet, Prosperity. La Svizzera ha partecipato al Finance Track e a parti dello 69 70

RS 0.970.4 OCSE (2021): Statement on a Two-Pillar Solution to Address the Tax Challenges Arising from the Digitalisation of the Economy, consultabile al seguente indirizzo: www.oecd.org > Tax > Base erosion and profit shifting (stato: 13.12.2021).

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Sherpa Track. Nell'ambito del Finance Track ha preso parte a tutti i gruppi di lavoro, compreso quello sulla finanza sostenibile (Sustainable Finance). I temi all'ordine del giorno hanno riguardato l'ineguale ripresa economica post pandemica, l'indebitamento dei Paesi più poveri, l'imposizione delle imprese e la sfida del cambiamento climatico per i mercati finanziari. La Svizzera ha inoltre partecipato agli incontri dei ministri delle finanze del G20, dei governatori delle banche centrali e, nello Sherpa Track, alle riunioni di alcuni gruppi di lavoro di particolare rilievo per la realtà elvetica. Come negli anni precedenti, il nostro Paese ha poi preso parte alle attività del gruppo di lavoro anticorruzione, per la prima volta come invitato permanente (permanent guest country). Si è anche impegnato nel settore della salute, partecipando al vertice mondiale del 21 maggio, organizzato congiuntamente dalla presidenza del G20 e dalla Commissione europea, e alla riunione dei ministri della salute del 5 e 6 settembre. Infine, la Svizzera si è adoperata con particolare impegno per lo sviluppo di un sistema commerciale internazionale aperto e basato su regole condivise e ha preso parte, il 12 ottobre, alla riunione dei ministri del commercio.

5.3

Organizzazione internazionale del lavoro (OIL)

In occasione della visita a Berna del direttore generale dell'OIL, Guy Ryder, il presidente della Confederazione Guy Parmelin ha firmato il 1° aprile un accordo con questa Organizzazione. L'accordo bilaterale sostituisce quello precedente del 2016 e specifica la strategia adottata nel 2013 dalla Svizzera e dalle parti sociali nei confronti dell'OIL. Il nuovo accordo tiene conto del mutato contesto di cooperazione allo sviluppo, vale a dire dell'Agenda 2030 dell'ONU per lo sviluppo sostenibile, della «Dichiarazione del Centenario dell'OIL per il Futuro del Lavoro» e della crisi occupazionale globale dovuta alla pandemia di COVID-19.

Nell'anno in esame l'OIL ha continuato a concentrare i propri sforzi sulle misure di contenimento della pandemia, fondandole su quattro pilastri: 1) stimolare l'economia e l'occupazione; 2) supportare le aziende, i posti di lavoro e i redditi; 3) tutelare la salute e garantire la sicurezza sul posto di lavoro; 4) trovare soluzioni condivise attraverso il dialogo sociale.

A giugno il presidente della Confederazione ha inaugurato la Conferenza internazionale del lavoro, svoltasi online. Durante la conferenza i delegati tripartiti hanno adottato un appello globale all'azione per una ripresa incentrata sull'uomo che sia inclusiva, sostenibile e duratura per superare la crisi pandemica71. La risoluzione contiene due serie di misure. La prima riguarda le misure che i governi e le parti sociali dovranno adottare per stimolare una ripresa incentrata sull'occupazione che migliori sostanzialmente la protezione sociale e promuova le imprese sostenibili. La seconda serie di azioni verte invece sulla cooperazione internazionale e sul ruolo delle istituzioni multilaterali nel promuovere l'efficacia e la coerenza del loro sostegno a favore delle strategie nazionali di rilancio. L'appello all'azione sarà concretizzato attraverso un

71

ILO (2021): testi adottati dalla Conferenza, consultabili al seguente indirizzo: ILO > Meetings and events > ILC > ILC sessions > 109th Session, 2021 > Reports and documents (stato: 13.12.2021).

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grande forum politico organizzato dall'OIL in collaborazione con altre istituzioni multilaterali.

L'ONU ha proclamato il 2021 come «Anno internazionale per l'eliminazione del lavoro minorile». A questo proposito la Svizzera ha aderito come Paese partner all'Alleanza 8.7, un partenariato globale e inclusivo ­ di cui l'OIL funge da Segreteria ­ volto a sopprimere il lavoro minorile, il lavoro forzato e la tratta di esseri umani, conformemente all'obiettivo 8.7 dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

6

Relazioni bilaterali e accordi economici

6.1

Accordi commerciali

Nell'anno in esame la Svizzera ha continuato a lavorare a livello bilaterale e all'interno dell'AELS per aggiornare e ampliare la sua rete di accordi di libero scambio (ALS). Anche nel 2021, come l'anno precedente, non si è tenuto quasi nessun incontro fisico con rappresentanti dei Paesi partner a causa dell'emergenza sanitaria. I lavori sono proseguiti soprattutto sotto forma di videoconferenze e per iscritto, ad esempio con Cile, India, Kosovo, Malaysia, Mercosur, Messico, Moldova, SACU, Thailandia, Regno Unito e Vietnam (cfr. n. 10.1.2). La pandemia ha comunque ritardato diversi processi di negoziazione.

I ritardi hanno anche interessato alcune riunioni dei comitati misti. Alcune sono state tenute in videoconferenza, ad esempio con l'Ecuador, il Regno Unito e l'UE (cfr.

n. 10.1.3). Altri partner hanno preferito rinviare le riunioni fino a quando sarà nuovamente possibile incontrarsi dal vivo.

6.1.1

Accordo di partenariato economico globale AELS­Indonesia

Il 7 marzo gli elettori svizzeri hanno approvato alle urne con una maggioranza del 51,6 per cento il decreto federale del 22 maggio 201972 che approva l'Accordo di partenariato economico globale del 16 dicembre 201873 tra gli Stati dell'AELS e l'Indonesia (Comprehensive Economic Partnership Agreement, CEPA), poi entrato in vigore il 1° novembre. A medio termine il CEPA consentirà di esportare in franchigia doganale nel quarto Paese più popolato del mondo il 98 per cento dei prodotti svizzeri.

Alla vigilia del voto le discussioni pubbliche si erano concentrate sulle norme concernenti le importazioni preferenziali di olio di palma dall'Indonesia. Il CEPA prevede una moderata riduzione dei dazi sull'olio di palma indonesiano per un determinato contingente, a condizione che sia stato prodotto in maniera sostenibile. Per concretizzare e attuare queste condizioni di sostenibilità, il Consiglio federale ha adottato nell'anno in esame l'ordinanza del 18 agosto 202174 sull'importazione di olio di palma 72 73 74

FF 2019 4407 RS 0.632.314.271 RS 632.324.27

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prodotto in modo sostenibile dall'Indonesia con tariffa preferenziale, ponendola in vigore insieme al CEPA. L'ordinanza stabilisce che, per fornire la prova di sostenibilità, l'importatore deve esibire un certificato della catena di approvvigionamento valido, rilasciato in base a uno dei sistemi di certificazione ammessi, e dimostrare che la sua merce è certificata lungo tutta la filiera. Il Consiglio federale seguirà da vicino l'evoluzione delle importazioni preferenziali di olio di palma nell'ambito del CEPA e riferirà in merito a intervalli periodici.

Come hanno dimostrato le discussioni alla vigilia del voto e il risultato di misura ottenuto alle urne, gli elettori hanno grandi aspettative nei confronti della sostenibilità: il commercio internazionale non deve svolgersi a scapito dell'uomo e dell'ambiente, ma contribuire allo sviluppo sostenibile. L'Esecutivo intende intensificare ulteriormente l'impegno già profuso in questo settore (cfr. n. 7.2). Nel contempo spiegherà in modo più chiaro e concreto quanto sia importante per la Svizzera ­ per il suo approvvigionamento nazionale, il suo benessere e per mantenere e creare posti di lavoro ­ poter contare su un accesso affidabile ai mercati esteri e in che misura gli ALS e gli altri strumenti di politica economica esterna contribuiscano al raggiungimento di questo obiettivo (cfr. tra l'altro le spiegazioni sull'utilizzo degli ALS al n. 6.1.4).

6.1.2

Accordo commerciale con il Regno Unito

Dal 1° gennaio dell'anno in rassegna, le relazioni commerciali tra la Svizzera e il Regno Unito sono disciplinate dall'Accordo commerciale bilaterale dell'11 febbraio 201975. Nel 2021 gli accordi bilaterali economici tra la Svizzera e l'UE76, trasposti per quanto possibile alle relazioni con il Regno Unito, hanno seguitato a funzionare senza intoppi.

Il comitato misto istituto nell'ambito dell'Accordo di libero scambio incorporato ha constatato nella sua prima riunione dell'8 giugno che l'Accordo viene applicato correttamente. Durante l'incontro la Svizzera e il Regno Unito hanno convenuto di recepire nell'Accordo commerciale le norme di origine rivedute della Convenzione regionale del 15 giugno 201177 sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee 75 76

77

RS 0.946.293.671 Tra l'altro: Accordo del 22 luglio 1972 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità economica europea (RS 0.632.401); Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea su alcuni aspetti relativi agli appalti pubblici (RS 0.172.052.68); Accordo di cooperazione del 26 ottobre 2004 fra la Confederazione Svizzera, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri dall'altro, per lottare contro la frode e ogni altra attività illecita che leda i loro interessi finanziari (RS 0.351.926.81); Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità («MRA»; RS 0.946.526.8); Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul commercio di prodotti agricoli (RS 0.916.026.81); Accordo del 25 giugno 2009 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea riguardante l'agevolazione dei controlli e delle formalità nei trasporti di merci e le misure doganali di sicurezza ­ con allegati (ZESA; RS 0.631.242.05); anche se ­ in mancanza di accordi corrispondenti tra l'UE e il Regno Unito ­ l'MRA e l'Accordo agricolo sono applicabili soltanto in parte mentre il ZESA non lo è più del tutto.

RS 0.946.31

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(Convenzione PEM). Questa modifica, sottoposta al Parlamento per approvazione insieme al corrispondente messaggio in allegato al presente rapporto (cfr. n. 10.2), viene già applicata a titolo provvisorio dal 1° settembre. Le imprese che scambiano beni economici tra la Svizzera e il Regno Unito possono quindi avvalersi delle norme di origine aggiornate. È inoltre ammesso il cumulo con materiali originari dell'UE e della Turchia.

L'Accordo commerciale è stato integrato dall'Accordo temporaneo del 14 dicembre 202078 sulla mobilità dei prestatori di servizi. Lo scopo del testo normativo è garantire l'accesso reciproco facilitato per i prestatori di servizi dopo la revoca dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e il Regno Unito. La validità dell'Accordo, applicato provvisoriamente dal 1° gennaio 2021, si estende per il momento fino alla fine del 2022. Il messaggio che lo approva è stato trasmesso alle Camere federali il 30 giugno79. Il Consiglio degli Stati lo ha approvato nella riunione del 15 dicembre. Il 14 aprile il Consiglio federale ha inoltre approvato l'Accordo con il Regno Unito del 1° giugno 202180 sul reciproco riconoscimento dei propri programmi per operatori economici autorizzati (Authorised Economic Operator, AEO) il cui obiettivo è facilitare il commercio per le aziende con lo status di AEO e ridurre gli ostacoli doganali al commercio.

Nell'anno in rassegna Svizzera e Regno Unito hanno iniziato a riconsiderare le loro relazioni commerciali bilaterali. Una volta conclusi i preparativi, hanno discusso il 29 ottobre dell'eventualità di svilupparle in settori già disciplinati dall'Accordo vigente. Per i settori che ne esulano sono previsti colloqui esplorativi nel 2022. La Svizzera intravede un potenziale di ottimizzazione ad esempio nei campi dei servizi, del commercio digitale, della proprietà intellettuale, della sostenibilità e della composizione delle controversie.

Svizzera e Regno Unito hanno inoltre intavolato negoziati per un accordo nel settore dei servizi finanziari. Tale accordo dovrà disciplinare il riconoscimento reciproco dei rispettivi quadri normativi e di controllo con l'obiettivo di facilitare l'accesso transfrontaliero al mercato dei servizi finanziari nei settori assicurativo, bancario, della gestione patrimoniale e delle infrastrutture del
mercato dei capitali. Nel 2021 i due Paesi sono riusciti a normalizzare le reciproche relazioni borsistiche: il 3 febbraio il governo britannico ha riconosciuto l'equivalenza della regolamentazione borsistica svizzera, per cui la Svizzera ha potuto disattivare la misura di protezione della propria infrastruttura borsistica nei confronti del Regno Unito.

6.1.3

Ulteriori processi bilaterali

In alcuni processi ­ con partner nuovi, ma anche di lunga data ­ sono stati compiuti progressi sostanziali nonostante la pandemia di COVID-19.

78 79 80

RS 0.946.293.671.2 FF 2021 1775 RS 0.946.293.671.3, in vigore dal 1° settembre.

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Gli accordi agricoli rivisti nel 201881, conclusi a livello bilaterale tra gli Stati dell'AELS e Israele, nonché il protocollo aggiornato sui prodotti agricoli trasformati dell'ALS del 17 settembre 199282 tra gli Stati dell'AELS e Israele, sono entrati in vigore il 1° agosto. Sono seguiti, il 1° ottobre, l'Accordo di libero scambio del 25 giugno 201883 tra gli Stati dell'AELS e la Turchia e l'Accordo agricolo bilaterale, sempre del 25 giugno 201884, tra la Svizzera e la Turchia, nelle loro versioni aggiornate.

I negoziati per un ALS tra gli Stati dell'AELS e la Moldova, avviati nell'anno in rassegna, sono in dirittura d'arrivo.

Il 12 marzo il Consiglio federale ha approvato il mandato di negoziazione per avviare trattative di libero scambio tra l'AELS e il Kosovo. L'avvio è previsto nel 2022.

I negoziati con la Thailandia saranno ripresi prossimamente, non appena le parti avranno concordato le relative modalità.

In Argentina la pandemia e il cambio di governo hanno comportato ritardi nella finalizzazione dell'ALS tra AELS-Mercosur. Resta inoltre qualche divergenza d'opinione su alcuni aspetti materiali. Sempre nel 2021 sono avanzati anche i negoziati per un aggiornamento dell'accordo con il Cile.

Con la Cina e il Giappone sono proseguiti nel 2021 gli sforzi per un'eventuale modernizzazione dei rispettivi accordi.

Il 29 novembre, nell'ambito di un incontro tra il presidente della Confederazione Guy Parmelin e il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, la Svizzera e il Kazakistan hanno firmato una convenzione sul riconoscimento reciproco dei marchi impressi sui lavori di metalli preziosi e un protocollo sulla regolamentazione interna relativa agli scambi di servizi. Questi accordi permettono all'industria dell'orologeria e della gioielleria svizzera di vendere più facilmente i propri articoli in metallo prezioso in Kazakistan e ai fornitori di servizi elvetici di accedere al mercato kazako grazie a procedure di licenza chiare e trasparenti.

6.1.4

Utilizzo degli ALS e miglioramento delle norme di origine preferenziali

Secondo le valutazioni della SECO, effettuate in collaborazione con l'Università di San Gallo, nel 2019 oltre 140 000 imprese svizzere hanno risparmiato complessivamente più di 2 miliardi di franchi sui dazi all'importazione approfittando dei regimi preferenziali istituiti dagli ALS85. A beneficiarne maggiormente sono state le PMI, 81 82 83 84 85

RS 0.632.314.491.1 RS 0.632.314.491; il Protocollo è consultabile al seguente indirizzo: www.efta.int > Global Trade Relations > Free Trade Agreements > Israel (stato: 13.12.2021).

RS 0.632.317.631 RS 0.632.317.631.1 Legge Stefan / Lukaszuk Piotr (2019): Analyse zur Nutzung von Freihandelsabkommen im Auftrag des SECO (disponibile unicamente in tedesco); consultabile al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Accordi di libero scambio > Utilità degli accordi di libero scambio (stato: 13.12.2021).

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per un totale di 1,134 miliardi di franchi. In futuro saranno svolte ulteriori analisi sull'utilizzo di questi regimi preferenziali anche nel quadro dell'AELS e insieme ai partner commerciali interessati. Il Consiglio federale si adopera per affrontare la questione degli ostacoli all'utilizzo di questi ALS e per migliorare le condizioni quadro affinché siano utilizzati ancora più spesso.

La Convenzione PEM riveduta dovrà permettere all'industria locale di pianificare e organizzare in modo più flessibile le proprie catene di produzione nella zona PEM.

Circa il 58 per cento del commercio svizzero è assorbito dai rispettivi Paesi membri.

Nell'anno in esame le norme rivedute della Convenzione PEM sono state attuate bilateralmente con l'UE e con gli altri Stati dell'AELS nell'ambito della Convenzione AELS. Non appena anche altri partner PEM avranno ratificato le modifiche, tali norme saranno applicate anche a loro.

6.2

Accordi di promozione e protezione degli investimenti

Con uno stock di investimenti diretti all'estero che oltrepassa i 1460 miliardi di franchi, la Svizzera è uno dei dieci maggiori esportatori di capitali al mondo. Nel contempo il nostro Paese è anche uno dei dieci principali importatori di capitali esteri86.

È quindi nel suo interesse mettere in atto e preservare condizioni quadro favorevoli agli investimenti esteri. Come gli ALS, anche gli accordi bilaterali di promozione e protezione reciproca degli investimenti (APPI) sono un contributo importante in questo senso, perché garantiscono l'accesso al mercato. Grazie alle garanzie e ai meccanismi di attuazione in esse previsti, gli APPI offrono agli investitori un alto livello di certezza giuridica e di protezione contro i rischi politici87.

In questo contesto la Svizzera, che vanta attualmente 111 APPI, sta progressivamente rinnovando la propria rete di APPI, integrandola con nuovi accordi. Nel 2021 si sono conclusi i negoziati per un APPI con l'Indonesia. I negoziati con la Slovacchia sulla revisione dell'APPI vigente stanno per terminare, mentre quelli con il Messico sono stati ripresi. Con la Malaysia si è svolta una prima tornata negoziale parallelamente alle trattative per un accordo di libero scambio (per una panoramica sullo stato dei negoziati in corso cfr. n. 10.1.4).

Il trattato della Carta dell'energia, entrato in vigore nel 1998, è un accordo di protezione degli investimenti e di transito tra 53 Stati. Da luglio 2020 sono in corso negoziati per modernizzarlo, tra l'altro per specificare gli standard di protezione e adattare il testo alle nuove realtà (cambiamento climatico, energie rinnovabili, ecc.). Nel 2021 si sono svolti cinque cicli negoziali durante i quali sono stati compiuti progressi signi-

86

87

Rapporto della BNS del 10 dicembre sugli investimenti diretti nel 2020, consultabile al seguente indirizzo: www.snb.ch > Statistiche > Rapporti e comunicati stampa > Investimenti diretti (stato: 17.12.2021). Alla fine del 2020 lo stock di investimenti diretti esteri in Svizzera ammontava a 1216 mia. di franchi.

Cfr. anche «Cogliere le opportunità offerte dagli sviluppi nella protezione degli investimenti internazionali», tema prioritario del rapporto del Consiglio federale del 10 gennaio 2018 sulla politica economica esterna 2017 (FF 2018 689).

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ficativi per quanto concerne gli standard di protezione, le disposizioni sulla sostenibilità e sul meccanismo di arbitrato investitori­Stato. L'obiettivo è concludere i negoziati nel 2022.

6.3

Commissioni economiche miste

Per consolidare le relazioni economiche bilaterali, nell'anno in rassegna la Svizzera ha condotto numerose missioni economiche, colloqui di lavoro e commissioni economiche miste a vari livelli (cfr. n. 10.1.6). Questi dialoghi sono uno strumento importante per salvaguardare gli interessi del nostro Paese nell'ambito delle relazioni economiche esterne, in uno scambio continuo con i suoi principali Paesi partner. Nel 2021 questi scambi si sono svolti sia virtualmente che fisicamente a causa delle restrizioni sanitarie anti-COVID.

7

Sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa

7.1

Attuazione dell'Agenda 2030

L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile fornisce un quadro di riferimento mondiale per gli sforzi nazionali e internazionali volti ad affrontare le principali sfide globali come il degrado ambientale, la disuguaglianza sociale o i rischi per la salute. Il fulcro dell'Agenda 2030 è costituito dai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS).

Il Consiglio federale attribuisce grande rilevanza all'Agenda 2030 e nell'anno in rassegna ha concentrato il suo impegno sulla sua attuazione, in particolare nei settori del consumo e della produzione sostenibili, del clima, dell'energia e della biodiversità nonché delle pari opportunità e della coesione sociale.

Nel 2021 sono stati adottati anche la Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 e il relativo piano d'azione88. Quest'ultimo converte determinati orientamenti della Strategia in misure concrete riguardanti settori: che non sono già coperti da strumenti di politica settoriale esistenti, in cui è necessaria una cooperazione intersettoriale o dove esistono ancora delle lacune. Due delle 22 misure sono direttamente legate alla politica economica esterna: la revisione della strategia di politica economica esterna (misura 15, cfr. n. 1.3), il monitoraggio e la trasparenza negli accordi di libero scambio (misura 16, cfr. n. 6.1 e 10.1.3).

88

Strategia del Consiglio federale del 23 giugno per uno sviluppo sostenibile 2030 e Piano d'azione 2021­2023 della Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030, consultabili al seguente indirizzo: www.are.admin.ch > Sviluppo sostenibile > Strategia e rapporti (stato: 13.12.2021).

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7.2

Sostenibilità nella politica commerciale

Nell'intento di avviare un dialogo aperto con le parti interessate sulle principali sfide e priorità relative al contributo del commercio internazionale allo sviluppo sostenibile, la SECO ha organizzato in giugno una tavola rotonda sul commercio, i cambiamenti climatici e gli OSS in collaborazione con il World Trade Institute e il Centre for Development and Environment dell'Università di Berna. Questo scambio di opinioni tra esperti con prospettive diverse fa parte degli sforzi del Consiglio federale per mantenere un dialogo costante con le parti interessate nello spirito di una politica economica esterna partecipativa.

7.2.1

OMC e sostenibilità

Nell'anno in esame la questione del commercio e dell'ambiente ha ricevuto maggiore attenzione in seno all'OMC, in relazione da un lato con i negoziati sui sussidi alla pesca e, dall'altro, con le discussioni sul commercio e la sostenibilità ambientale (cfr. n. 5.1.1). Allo stesso tempo la Svizzera ha portato avanti i negoziati con altri membri dell'OMC per un accordo sui cambiamenti climatici, il commercio e la sostenibilità (Agreement on Climate Change, Trade and Sustainability, ACCTS) (cfr.

n. 5.1.2).

7.2.2

Accordi di libero scambio e sviluppo sostenibile

Nell'anno in rassegna sono proseguiti i lavori in adempimento del postulato 19.3011 Elaborazione di un metodo per la valutazione degli impatti prodotti dagli accordi di libero scambio sullo sviluppo sostenibile, presentato dalla Commissione della gestione del Consiglio nazionale (CdG-N). Il rapporto, che sarà pubblicato nella prima metà del 2022, illustrerà in che modo il Consiglio federale potrà valutare in futuro i possibili effetti degli ALS sullo sviluppo sostenibile prima della loro conclusione. Il rapporto si basa sullo studio preliminare89 dell'OCSE finanziato dalla Svizzera, che ha suscitato grande interesse anche tra gli altri Stati membri dell'OCSE. Parallelamente, la Svizzera ha proposto ai suoi partner dell'AELS di esaminare la possibilità di condurre tali studi congiuntamente nell'ambito dell'Associazione. Un apposito gruppo di lavoro interno all'AELS ha iniziato i lavori nell'anno in esame.

La Svizzera e i suoi partner dell'AELS hanno inoltre deciso di controllare maggiormente l'attuazione degli ALS. L'obiettivo è migliorare la raccolta di informazioni in vista degli incontri dei comitati misti, soprattutto per quanto riguarda l'attuazione delle disposizioni di sostenibilità da parte dei Paesi partner. A questo scopo, tra l'altro, i contatti con le organizzazioni internazionali competenti (OIL, accordi multilaterali

89

Moïsé, Evdokia / Rubínová, Stela (2021): Sustainability impact assessments of free trade agreements, a critical review, in: OECD Trade Policy Papers, Nr.°255, consultabile al seguente indirizzo: www.oecd.org > Publications (stato: 13.12.2021).

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sull'ambiente) devono essere approfonditi e la società civile deve essere maggiormente coinvolta. Sui siti dell'AELS90 e della SECO91 sono stati inseriti indirizzi mail per inviare osservazioni e proposte sull'attuazione degli ALS.

7.2.3

Dialoghi in materia di lavoro

Sulla base di Memorandum of Understanding (MoU) con la Cina, l'Indonesia e il Vietnam, la Svizzera sta svolgendo attività bilaterali nei settori del lavoro e dell'occupazione. Questi MoU istituzionalizzano un dialogo regolare e di alto rango fra autorità del mercato del lavoro e partner sociali delle Parti. I dialoghi sul lavoro contribuiscono all'attuazione della sostenibilità sociale sancita negli ALS e nei progetti di cooperazione economica allo sviluppo della Svizzera nel settore del lavoro e dell'occupazione. Le autorità partner sono coinvolte in particolare nella realizzazione dei progetti dell'OIL Better Work e Sustaining Competitive and Responsible Enterprises (SCORE) finanziati dalla Svizzera.

A causa della pandemia, nell'anno in rassegna non ci sono stati dialoghi sul lavoro ad alto livello nel formato usuale. Con il Ministero cinese delle risorse umane e della sicurezza sociale (MoHRSS) e il Ministero vietnamita del lavoro, degli invalidi e degli affari sociali (MOLISA) si sono tenuti incontri virtuali sull'impatto della pandemia sui mercati del lavoro. Il quarto dialogo sul lavoro di alto rango con MOLISA si è svolto con la partecipazione attiva delle parti sociali il 26 ottobre in modalità virtuale e ha riguardato in particolare il ruolo dell'assicurazione contro la disoccupazione nel contesto della pandemia. Il quarto dialogo tripartito di alto livello con il MoHRSS si è tenuto il 13 dicembre, sempre online. Le delegazioni hanno firmato una roadmap per approfondire la collaborazione nelle questioni relative al lavoro e all'occupazione e si sono confrontate sulle ripercussioni della digitalizzazione sul mondo del lavoro.

La Svizzera ha espresso la sua profonda preoccupazione per le violazioni dei diritti umani riportate nello Xinjiang.

7.3

Responsabilità sociale d'impresa

7.3.1

Obblighi di rendicontazione e diligenza

Nel 2020 è stata respinta l'iniziativa popolare «Per imprese responsabili ­ a tutela dell'essere umano e dell'ambiente». Il 1° gennaio 2022 è quindi entrato in vigore il controprogetto indiretto del Parlamento. Quest'ultimo prevede l'obbligo di presentare

90 91

www.efta.int > Global Trade Relations > Trade and Sustainable Development in FTAs (stato: 13.12.2021).

www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Accordi di libero scambio > Trasparenza e coinvolgimento della società civile (stato: 13.12.2021).

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un rapporto sulla sostenibilità, di verificare la dovuta diligenza e di fornire un resoconto sui minerali provenienti da zone di conflitto e sul lavoro minorile92. Le disposizioni transitorie concedono alle aziende un anno di tempo per adattarsi. Di conseguenza, i nuovi obblighi verranno applicati nell'anno contabile 2023.

7.3.2

Piano d'azione relativo alla responsabilità sociale e ambientale d'impresa per il 2020­2023

I lavori di attuazione delle misure del piano d'azione del 15 gennaio 202093 sulla responsabilità sociale e ambientale delle imprese 2020­2023 (piano d'azione RSI 2020­ 2023) hanno incluso anche la pubblicazione degli strumenti dell'OCSE sulla verifica della diligenza in occasione di eventi pubblici, la promozione di rapporti sulla sostenibilità attraverso il rinnovo della collaborazione della SECO con la Global Reporting Initiative e il sostegno della rete svizzera dello UN Global Compacts. Le misure del piano d'azione per la responsabilità sociale d'impresa contribuiscono all'attuazione dell'Agenda 2030 dell'ONU e della Strategia della Svizzera per uno sviluppo sostenibile (cfr. n. 7.1).

7.3.3

Linee guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali

Nell'anno in rassegna il comitato di lavoro dell'OCSE sulla responsabilità sociale d'impresa ha fatto il punto sulle linee guida OCSE destinate alle imprese multinazionali94. Gli sviluppi più recenti riguardano principalmente la digitalizzazione, il cambiamento climatico e i diritti dei popoli indigeni. In occasione del Global Forum on Responsible Business Conduct di giugno è stata avviata la consultazione pubblica. In base al bilancio, il Consiglio dell'OCSE dovrebbe decidere nel 2022 se ed eventualmente in quale misura aggiornare le linee guida.

92

93

94

Comunicato stampa del Consiglio federale del 3 dicembre 2021, «Dal 1° gennaio 2022 entrano in vigore le disposizioni per una migliore tutela dell'essere umano e dell'ambiente», consultabile al seguente indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 13.12.2021).

Documento programmatico e piano d'azione del Consiglio federale del 15 gen. 2020 sulla responsabilità sociale e ambientale delle imprese, Stato di attuazione 2017­2019 e Piano d'azione 2020­2023 (francese), consultabile al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Sostenibilità e condotta aziendale responsabile > Responsabilità sociale d'impresa > Documento programmatico e piano d'azione del Consiglio federale (stato: 13.12.2021).

Cfr. il sito della SECO, consultabile al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Sostenibilità e condotta aziendale responsabile > Linee guida OCSE per imprese multinazionali (stato: 13.12.2021).

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7.3.4

Punto di contatto nazionale per le linee guida dell'OCSE

Nell'anno in rassegna il punto di contatto nazionale (PCN)95 ha incrementato la notorietà delle linee guida e della dovuta diligenza in esse raccomandata attraverso i social media, con presentazioni ad eventi pubblici e con una formazione96 sulle linee guida dell'OCSE riguardanti la dovuta diligenza nella concessione di prestiti alle aziende da parte degli istituti finanziari. Inoltre, a dicembre, ha organizzato un evento pubblico per celebrare il suo 20° anniversario. In questa occasione è stato riconosciuto il particolare ruolo che riveste come piattaforma di dialogo e organo di arbitrato extragiudiziale. È stato inoltre constatato che il PCN svizzero ha in parte funto da pioniere nella rete globale dei PCN, essendo stato il primo a rispondere a richieste atipiche su federazioni sportive (Fédération Internationale de Football Association), ONG (World Wide Fund For Nature) e iniziative multi-stakeholder (Roundtable on Sustainable Palm Oil) e a condurre mediazioni.

Nell'anno in esame il PCN ha ricevuto due nuove segnalazioni su Glencore (Colombia) e sul Comitato Olimpico Internazionale (Cina). Inoltre, ha concluso i colloqui di mediazione legati alle istanze riguardanti Lafarge-Holcim, BKW Energie AG e UBS Group AG97.

7.3.5

Principi guida dell'ONU e Piano d'azione nazionale su imprese e diritti umani

Il piano d'azione nazionale per le imprese e i diritti umani (NAP) 2020­2023 del 15 gennaio 202098 viene attuato con il coinvolgimento di tutti i gruppi d'interesse (associazioni economiche, società civile, ambienti scientifici) e comprende 35 misure.

L'azione si concentra sulle misure volte ad aiutare le aziende che hanno sede e/o operano in Svizzera ad applicare i Principi Guida dell'ONU. Queste includono attività di sensibilizzazione o formazione nel settore della dovuta diligenza in materia di diritti umani, strumenti e iniziative multi-stakeholder. Nell'anno in rassegna si è tenuto il primo forum svizzero sul tema «Imprese e diritti umani» in occasione del quale le segretarie di Stato del DFAE e della SECO hanno dato il benvenuto a più di 200 rappresentanti dell'economia, della società civile, del mondo scientifico e dei sindacati.

95

96

97

98

Cfr. il sito della SECO, consultabile al seguente indirizzo: Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Sostenibilità e condotta aziendale responsabile > Punto di contatto nazionale (stato: 13.12.2021).

Presentazione in occasione del workshop «Gestire la responsabilità aziendale nel settore finanziario» del 7 giugno, consultabile al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Sostenibilità e condotta aziendale responsabile > Responsabilità sociale d'impresa (stato: 13.12.2012).

Una panoramica delle istanze concluse e pendenti è consultabile al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Sostenibilità e condotta aziendale responsabile > Punto di contatto nazionale > Esiti concreti (stato: 13.12.2021).

Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, Piano d'azione nazionale della Svizzera 2020­2023 del 15 gennaio 2020, consultabili al seguente indirizzo: www.nap-bhr.admin.ch > Il NAP > A proposito del Piano d'azione nazionale (NAP) (stato: 13.12.2021).

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Il forum multi-stakeholder è servito come piattaforma per le imprese e altri gruppi di interesse per discutere questioni relative all'economia e ai diritti umani e alle sfide del settore, consentendo così uno scambio di esperienze sulle migliori pratiche per evitare potenziali impatti negativi delle attività aziendali nelle catene del valore globali. Il forum includeva vari workshop su temi di attualità come i contesti fragili, il lavoro minorile, il lavoro forzato e la responsabilità sociale d'impresa nella regione cinese dello Xinjiang, nonché un workshop rivolto specificamente alle piccole e medie imprese (PMI).

7.3.6

Rapporto del Consiglio federale sulle materie prime

La Svizzera è una delle piazze commerciali più grandi del mondo per lo scambio di materie prime; il settore è un ramo importante dell'economia.

Il rapporto pubblicato in aprile sull'attuazione delle raccomandazioni contenute nel rapporto del 2018 sulle materie prime mostra che molte misure sono a buon punto, ma in alcuni casi l'attuazione richiede molto tempo99. Gli orientamenti di base dei lavori in corso, strettamente coordinati, restano centrali e sono ad esempio il rafforzamento della posizione della Svizzera come piazza di scambio competitiva e responsabile dal punto di vista socio-ambientale e il miglioramento della governance a livello internazionale. Nell'attuazione delle 16 raccomandazioni sono state affrontate sfide specifiche, in particolare nei settori chiave, come quello dell'oro, del finanziamento del commercio e della trasparenza nelle catene di approvvigionamento e dei pagamenti. Per esempio, sono stati pubblicati dati quantitativi100 sul settore delle materie prime in Svizzera ed è stata fatta una precisazione sulla classificazione tariffaria dell'oro. Inoltre, la Svizzera partecipa attivamente ad alcune iniziative internazionali dell'OCSE, quali la Extractive Industries Transparency Initiative (EITI) e la London Bullion Market Association (LBMA). Lo scopo di queste iniziative è incrementare la trasparenza nel settore delle materie prime creando degli standard internazionali. Il nostro Paese si impegna infine a livello multilaterale per migliorare la governance ambientale in questo settore.

8

Cooperazione economica allo sviluppo

Nell'ambito della cooperazione economica allo sviluppo, per affrontare le difficoltà strutturali che si pongono nei Paesi partner la Svizzera promuove la creazione di condizioni quadro economiche solide e sostiene le iniziative private innovative. Il suo

99

Resoconto del Consiglio federale del 21 aprile sull'attuazione delle raccomandazioni del rapporto «Il settore delle materie prime in Svizzera: bilancio della situazione e prospettive», consultabile al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Materie prime (stato: 13.12.2021).

100 Rapporto dell'Ufficio federale di statistica (UST) dell'8 marzo sulla statistica dei commercianti di materie prime, Individuazione dei commercianti di materie prime nella statistica pubblica, consultabile al seguente indirizzo: www.bfs.admin.ch > Trovare statistiche > Cataloghi e banche dati > Comunicati stampa (stato: 13.12.2021).

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approccio a lungo termine permette di migliorare la flessibilità e la resilienza economiche dei Paesi emergenti e in via di sviluppo, anche e soprattutto in relazione alla lotta ai cambiamenti climatici.

Le attività della Svizzera seguono la strategia di cooperazione internazionale (strategia CI) 2021­2024, il programma di legislatura 2019­2023 del Consiglio federale101 e la strategia di politica estera 2020­2023. Inoltre, sono in linea con l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e il piano d'azione di Addis Abeba (Addis Ababa Action Agenda) delle Nazioni Unite, come pure con la strategia di politica economica esterna e la strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 (cfr. n. 7.1). Nell'anno in esame la Svizzera si è impegnata anche in seno al Comitato per l'aiuto allo sviluppo dell'OCSE (Development Assistance Committee, DAC) per contrastare efficacemente gli effetti della pandemia di COVID-19 all'insegna dello slogan build back better and greener (ricostruire meglio e in modo più verde) e per migliorare l'efficienza della cooperazione allo sviluppo.

8.1

I cambiamenti climatici al centro della strategia CI 2021­2024

Nell'anno in rassegna la Svizzera ha avviato l'attuazione della strategia CI 2021­ 2024. Le sue attività nei Paesi partner sono indirizzate alla lotta contro la povertà, alla crescita economica e a forme di benessere sostenibile. La Svizzera contribuisce al superamento delle problematiche di portata globale, inerenti ad esempio a povertà, cambiamenti climatici, stato di diritto e migrazione.

I cambiamenti climatici e i problemi ad essi correlati mettono a rischio lo sviluppo sostenibile e la crescita economica su scala mondiale. Rispetto alle economie avanzate, i Paesi emergenti e in via di sviluppo sono spesso colpiti con maggiore forza e frequenza. Inoltre sono meno in grado di adattarsi alle nuove condizioni. A causa dei cambiamenti climatici, entro il 2030 potrebbero esserci 100 milioni in più di persone in condizioni di povertà estrema102. Il contenimento dei cambiamenti climatici e l'adattamento alle sue conseguenze è pertanto una delle quattro priorità della strategia CI 2021­2024103.

La Svizzera aumenterà gradualmente il suo contributo alla cooperazione internazionale per la lotta ai cambiamenti climatici nei Paesi emergenti e in via di sviluppo, da 300 milioni (nel periodo 2017-2020) a 400 milioni (entro il 2024) di franchi all'anno.

Questo importo equivale all'incirca al 15 per cento dei fondi destinati alla cooperazione internazionale. I fondi in questione dovrebbero servire anche a mobilitare ulteriori investimenti privati. In ambito di sviluppo economico, la Svizzera punta soprattutto su approcci innovativi e nuovi strumenti di finanziamento.

101 102

FF 2020 7365 Hallegatte, Stephane u.a. (2016): Shock Waves, Managing the Impacts of Climate Change on Poverty, in: Climate Change and Development Series, consultabile al seguente indirizzo: www.worldbank.org > Understanding Poverty > Research & Publications (stato: 13 dicembre 2021).

103 Le altre tre sono la creazione di posti di lavoro dignitosi, la riduzione delle cause dello sfollamento forzato e della migrazione irregolare, e la promozione dello stato di diritto.

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La cooperazione economica allo sviluppo integra sistematicamente nelle sue attività gli aspetti legati alla protezione del clima. Ad esempio nell'anno in rassegna il Private Infrastructure Development Group104 (PIDG) si è impegnato nella mobilitazione di capitali privati per progetti infrastrutturali nei Paesi emergenti e in via di sviluppo. In Kenya, con l'aiuto dell'azienda GuarantCo (facente parte del PIDG) per la prima volta un privato ha emesso obbligazioni verdi in valuta locale per finanziare alloggi per studenti. GuarantCo ha concesso una garanzia parziale del 50 per cento per la copertura del prestito obbligazionario e offerto assistenza tecnica, incentivando così le casse pensioni locali e gli investitori privati a sottoscrivere le obbligazioni verdi.

Ciò permetterà di costruire a Nairobi degli alloggi con certificato di sostenibilità ambientale (green-certified) che ospiteranno 7300 studenti105.

Nell'anno in esame la Svizzera ha finanziato il City Resilience Program (CRP), a cui hanno partecipato anche la Banca mondiale e il Global Facility for Disaster Reduction and Recovery (GFDRR). Il programma si pone l'obiettivo di assistere i centri urbani nel prevedere e prevenire i danni dovuti a catastrofi e cambiamenti climatici al fine di riuscire a salvare vite umane, ridurre le perdite finanziarie causate dalla distruzione delle infrastrutture e sfruttare le capacità economiche e sociali di tali centri. Da quando è stato avviato, il programma ha coinvolto 105 città e più di 50 Paesi, in tutte le aree del mondo. Nell'anno in esame in Bolivia è iniziata l'attuazione del CRP nazionale.

In considerazione della violenza con cui questo Paese è stato colpito dalla pandemia di COVID-19, la Svizzera ha inoltre autorizzato interventi di sostegno aggiuntivi in aiuto delle amministrazioni comunali di La Paz e Santa Cruz de la Sierra106.

8.2

Cooperazione multilaterale

Alle banche multilaterali di sviluppo spetta un ruolo importante nella realizzazione della strategia CI 2021­2024. In considerazione delle loro dimensioni e del loro raggio d'azione, possono infatti ottenere risultati che i singoli finanziatori non sono in grado di raggiungere.

L'importanza di queste banche è centrale anche per quanto attiene all'elaborazione di standard ambientali, sociali e di gestione aziendale riconosciuti a livello internazionale. In adempimento del postulato 20.3932, depositato dalla Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N), nell'anno in esame il Consiglio federale ha presentato un rapporto di valutazione sulle esperienze maturate in relazione all'ap-

104

Il PIDG si occupa dello sviluppo e del finanziamento di progetti infrastrutturali e della mobilitazione di investimenti privati da destinare a infrastrutture di supporto sostenibili nell'Africa subsahariana e in Asia meridionale e sudorientale.

105 Liechti, Christoph (2021): Lokale Kredite schützen verletzliche Schuldner, in: Die Volkswirtschaft del 31 marzo, consultabile al seguente indirizzo: www.dievolkswirtschaft.ch > International (stato: 13 dicembre 2021).

106 The World Bank Group (2021): Managing Rapid Urbanization and Supporting COVID-19 Response in Bolivia, consultabile al seguente indirizzo: www.worldbank.org > Understanding Poverty > Research & Publications > Documents & Reports (stato: 13 dicembre 2021).

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plicazione dei nuovi standard ambientali e sociali del Gruppo della Banca mondiale107. Nel quadro di questo rapporto, il Consiglio federale ha mostrato in quale misura gli standard suddetti corrispondono alle direttive politiche elvetiche, le modalità con cui la Svizzera può esercitare la sua influenza e gli ambiti in cui sussistono margini di miglioramento.

Il 24 febbraio il Consiglio federale ha deciso di contribuire con 24,8 milioni di franchi al dodicesimo rifinanziamento del Fondo asiatico di sviluppo (Asian Development Fund, AsDF) della Banca asiatica di sviluppo (Asian Development Bank, AsDB)108.

L'AsDF è stato istituito per stimolare la crescita economica nei Paesi dell'area asiatica e del Pacifico, rafforzare la loro resilienza, sostenerli nel processo di adattamento ai cambiamenti climatici e migliorare le prospettive economiche e sociali delle fasce più povere della loro popolazione. Un ulteriore obiettivo concerne il mitigamento delle conseguenze della pandemia di COVID-19.

A causa della crisi legata al COVID-19 i negoziati relativi alla ventesima ricapitalizzazione dell'Agenzia internazionale per lo sviluppo (International Development Association, IDA) sono stati anticipati di un anno e si sono svolti nell'anno in esame.

L'IDA è il fondo del gruppo della Banca mondiale destinato ai Paesi più poveri.

9

Controlli all'esportazione, sanzioni e politica di controllo degli armamenti

9.1

Controlli all'esportazione

Il 1° novembre è entrata in vigore la modifica del 17 settembre 2021109 dell'ordinanza del 21 agosto 2013110 sul controllo dei composti chimici (OCCC). Oltre ad armonizzare il tenore dell'OCCC a quello dell'ordinanza sul controllo dei beni a duplice impiego (OBDI), riveduta nel 2016111, la modifica in questione ha soprattutto lo scopo di permettere alle industrie e alle autorità interessate di attuare più facilmente la Convenzione sulle armi chimiche (CAC)112.

Al numero 10.1.7 vengono riportati i dati di riferimento relativi alle esportazioni soggette alla legge del 13 dicembre 1996113 sul controllo dei beni a duplice impiego, effettuate dal 1° ottobre 2020 fino al 30 settembre 2021.

107

108

109 110 111 112 113

Bericht des Bundesrates vom 20. Okt. über die Umsetzung der seit 2016 bestehenden Umwelt- und Sozialstandards der Weltbankgruppe, in Erfüllung des Postulats 20.3932 APK-N vom 24. Aug. 2020 [in francese e tedesco], consultabile al seguente indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 13 dicembre 2021).

Comunicato stampa del Consiglio federale del 24 febbraio, La Svizzera sostiene le popolazioni asiatiche più povere, consultabile al seguente indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 13 dicembre 2021).

RU 2021 595 RS 946.202.21 RS 946.202.1 RS 0.515.08 RS 946.202

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9.2

Sanzioni

In virtù della legge del 22 marzo 2002114 sugli embarghi sono in vigore 24 ordinanze che applicano sanzioni, a cui si aggiunge l'ordinanza 29 novembre 2002115 sui diamanti (processo di Kimberley). Nell'anno in rassegna, gli elenchi delle persone fisiche e giuridiche sanzionate contenuti negli allegati alle ordinanze sono stati adeguati 44 volte (cfr. n. 10.1.8), in applicazione delle modifiche decise dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dall'UE116. La revisione della legge sugli embarghi è pendente in Parlamento117.

L'11 agosto, in conseguenza del continuo peggioramento della situazione concernente i diritti umani, d'intesa con l'UE il Consiglio federale ha deciso sanzioni nei confronti della Bielorussia118. Le nuove misure comprendono restrizioni al commercio per alcuni beni chiave e per il settore finanziario. Nell'anno in esame sono state assoggettate a divieto di entrata e di transito 107 persone fisiche e 15 imprese e organizzazioni.

In reazione al golpe militare in Myanmar, il 1° febbraio la Svizzera ha esteso la lista delle persone colpite da sanzioni. Il 19 maggio119 il Consiglio federale ha adeguato l'ordinanza del 17 ottobre 2018120 che istituisce provvedimenti nei confronti del Myanmar per agevolare le attività delle organizzazioni umanitarie.

La dichiarazione congiunta di USA e Germania del 21 luglio121 a sostegno dell'Ucraina e della sicurezza energetica dell'Europa ha permesso di ridurre il rischio di sanzioni nei confronti delle imprese svizzere coinvolte nel progetto di gasdotto Nord Stream 2. Queste ultime però, in forma diretta o indiretta, anche nell'anno in esame hanno continuato a subire le sanzioni USA. Il Consiglio federale e le unità amministrative competenti sono in contatto con le autorità statunitensi e le imprese colpite.

In virtù del meccanismo di pagamento per l'invio di aiuti umanitari in Iran del 27 febbraio 2020, lo Swiss Humanitarian Trade Arrangement (SHTA), in aprile è stato possibile concludere con successo un'altra transazione122. A inizio agosto, l'ammontare delle tre transazioni concluse, tutte riguardanti forniture di medicamenti, era di circa

114 115 116 117 118 119 120 121

122

RS 946.231 RS 946.231.11 Al 30 settembre 2021 erano soggette a sanzioni 2169 persone, imprese e organizzazioni.

Messaggio del 13 dicembre 2019 concernente la modifica della legge sugli embarghi (FF 2020 611).

Ordinanza dell'11 agosto 2021 che istituisce provvedimenti nei confronti della Bielorussia (RS 946.231.116.9; RU 2021 481).

RU 2021 283 RS 946.231.157.5 Comunicato stampa del 21 luglio del Ministero tedesco degli affari esteri, Gemeinsame Erklärung der USA und Deutschlands zur Unterstützung der Ukraine, der europäischen Energiesicherheit und unserer Klimaziele, consultabile al seguente indirizzo: www.auswaertiges-amt.de > News (stato: 13 dicembre 2021).

Comunicato stampa della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI) e della SECO del 27 febbraio 2020, Entrato in vigore il meccanismo di pagamento per gli aiuti umanitari in Iran, consultabile al seguente indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 13 dicembre 2021).

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4,5 milioni di franchi. Sebbene questo risultato sia inferiore alle aspettative, le relazioni con la nuova amministrazione USA lasciano sperare in una dinamizzazione dei processi.

9.3

Iniziativa popolare «Contro l'esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili (Iniziativa correttiva)»

Il 5 marzo123 il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente l'iniziativa popolare «Contro l'esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili (Iniziativa correttiva)». Il Consiglio federale raccomanda di respingere l'iniziativa, contrapponendole un controprogetto indiretto. Il controprogetto prevede di trasporre i criteri di autorizzazione contenuti nell'ordinanza del 25 febbraio 1998124 sul materiale bellico (OMB) nella legge del 13 dicembre 1996125 sul materiale bellico (LMB), tralasciando però la deroga prevista nell'articolo 5 capoverso 4 OMB. Questa deroga consente di autorizzare l'esportazione di materiale bellico in Paesi che violano in modo grave e sistematico i diritti umani, se il rischio che tale materiale venga impiegato per commettere queste gravi violazioni è esiguo. Il controprogetto indiretto permette inoltre al Consiglio federale di derogare ai criteri di autorizzazione in presenza di eventi straordinari al fine di salvaguardare gli interessi della politica esterna e della politica di sicurezza nazionali. Nella votazione finale del 1° ottobre entrambe le Camere hanno accolto il controprogetto, senza però accordare alcuna facoltà derogatoria al Consiglio federale. Di conseguenza, il comitato d'iniziativa ha deciso di ritirare l'Iniziativa correttiva, a condizione che non venga indetto alcun referendum contro il controprogetto.

Il termine di referendum scade il 20 gennaio 2022.

10

Allegati al rapporto sulla politica economica esterna

10.1

Allegati per conoscenza

10.1.1

Temi trattati all'interno dell'OMC

Temi

Oggetto

Formato e stato d'avanzamento dei negoziati; osservazioni

Sussidi alla pesca Sussidi che contribuiscono alla pesca eccessiva nonché alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.

Negoziati multilaterali avanzati.

Salute

Negoziati multilaterali.

123 124 125

Aumento della capacità produttiva per i dispositivi medici, in particolare i vaccini, e agevolazione della loro

FF 2021 623 RS 514.511 RS 514.51

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Temi

Oggetto

Formato e stato d'avanzamento dei negoziati; osservazioni

distribuzione con l'obiettivo prioritario di contrastare la pandemia di COVID-19.

Agricoltura

Sostegno interno e altri temi nel settore del commercio agricolo.

Permane un vivo interesse da parte di una grande maggioranza dei membri.

MPMI

Sostegno alla partecipazione delle micro, piccole e medie imprese al commercio internazionale.

Discussioni plurilaterali sull'identificazione di potenziali misure e accordi.

Facilitazione Facilitazione degli investimenti degli investimenti (trasparenza, semplificazione delle procedure), incluso il sostegno ai Paesi in via di sviluppo (assistenza tecnica, sviluppo delle capacità).

Progressi sostanziali nei negoziati plurilaterali; conclusione prevista per il 2022.

Commercio elettronico

Negoziati plurilaterali.

Facilitazione del commercio elettronico.

Normativa Requisiti e processi per licenze interna nel settore e qualifiche; standard tecnici.

dei servizi

10.1.2

Negoziati plurilaterali conclusi il 2 dicembre.

Negoziati in corso relativi ad accordi di libero scambio

(Stato: 31 dicembre 2021) Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio / tornate

Osservazioni

Cile

Revisione dell'ALS del 2003126

2019 / 3

Aggiornamento/sviluppo dell'accordo esistente. Novità: inclusione di capitoli dedicati al commercio e allo sviluppo sostenibile, a servizi finanziari, all'agevolazione degli scambi nonché di un allegato sui servizi finanziari.

India

Nuovo ALS

2008 / 17

Contatti tra capi negoziatori ed esperti da maggio 2021.

126

RS 0.632.312.451

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Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio / tornate

Osservazioni

Divergenze in particolare per quanto riguarda l'immissione di beni sul mercato nonché i servizi, la proprietà intellettuale e le regole d'origine.

Nessuna tornata negoziale da settembre 2017.

Malaysia

Nuovo ALS

2014 / 11

Negoziati in stato avanzato. Divergenze in particolare per quanto riguarda l'immissione di beni sul mercato (soprattutto prodotti agricoli) nonché il commercio, lo sviluppo sostenibile, la proprietà intellettuale e gli appalti pubblici. Due tornate negoziali nell'anno in rassegna.

Mercosur127 Nuovo ALS

2017 / 10

Negoziati conclusi nella sostanza nel 2019. Adeguamenti sotto il profilo giuridico in corso. Data per la firma non ancora fissata.

Messico

2016 / 4

Aggiornamento/sviluppo di tutti i settori dell'accordo esistente. Novità: inclusione di un capitolo dedicato al commercio e allo sviluppo sostenibile e di un allegato sull'agevolazione degli scambi.

Revisione dell'ALS del 2000128

Nessuna tornata negoziale da giugno 2017. Nell'anno in rassegna entrambe le parti hanno confermato l'interesse a continuare i negoziati e si sono mostrate disponibili a cercare una soluzione di compromesso per l'immissione di prodotti agricoli sul mercato.

Moldova

127 128

Nuovo ALS

2021 / 2

Avvio dei negoziati a marzo con due tornate nell'anno in rassegna. Buono e rapido avanzamento. Conclusione dei negoziati imminente.

Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay RS 0.632.315.631.1

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Oggetto dei negoziati

Palestina

Revisione 2020 / 2 delle concessioni agricole

Avvio dei negoziati a giugno 2020.

Seconda tornata a novembre 2021.

L'obiettivo è la trasposizione dell'attuale scambio di lettere in un accordo agricolo bilaterale simile a quelli siglati dalla Svizzera con altri partner, comprese le concessioni bilaterali.

SACU129

Revisione dell'ALS del 2006130

2018 / 6

La revisione concerne lo scambio di merci e gli aspetti doganali. L'inclusione di un capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile voluta dall'AELS ha bloccato l'avanzamento dei negoziati anche nell'anno in rassegna.

Vietnam

Nuovo ALS

2012 / 16

Divergenze sostanziali in particolare per quanto riguarda l'immissione di prodotti agricoli e industriali sul mercato nonché gli appalti pubblici e la proprietà intellettuale. Nessuna tornata negoziale da maggio 2018, ma colloqui su base continua tra i capi negoziatori e gli esperti in materia.

10.1.3

Avvio / tornate

Osservazioni

Incontri dei Comitati misti istituiti dagli ALS vigenti

(Stato: 31 dicembre 2021) Partner

Accordo

Incontro

Ecuador

ALS AELSEcuador

1° incontro, Decisione 1/2021 sulle norme procedu14 dicembre131 rali del comitato misto.

Regno Unito

Accordo com- 1° incontro, merciale tra la 8 giugno Svizzera e il Regno Unito

129 130 131

Decisioni / osservazioni

Riunione costitutiva del comitato misto istituito nell'ambito dell'Accordo di libero scambio incorporato.

Decisione 1/2021 sulle norme procedurali del comitato misto. Decisione 2/2021 sul recepimento delle

Unione doganale dell'Africa australe: Botswana, Eswatini, Lesotho, Namibia, Sudafrica.

RS 0.632.311.181 Cfr. il rapporto dell'AELS consultabile al seguente indirizzo: www.efta.int > Global Trade Relations > Free Trade Agreement > Ecuador (stato: 13 dicembre 2021).

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Accordo

Incontro

Decisioni / osservazioni

norme di origine preferenziali paneuromediterranee rivedute. Intesa sulle prossime tappe previe all'avvio di colloqui esplorativi in vista di un aggiornamento dell'Accordo commerciale.

1° incontro, 8 settembre

Riunione costitutiva del comitato misto istituito nell'ambito dell'Accordo agricolo incorporato.

Discussione sulle possibilità di sviluppo delle relazioni commerciali in campo agricolo.

Decisione 1/2021 sulla regolamentazione transitoria relativa al riconoscimento dell'equivalenza nell'agricoltura biologica.

Decisione 2/2021 sulle norme procedurali del comitato misto.

1° incontro, 10 settembre

Riunione costitutiva del comitato misto istituito nell'ambito dell'Accordo sugli appalti pubblici incorporato.

Discussione sulle possibilità di sviluppo delle relazioni commerciali nell'ambito degli appalti pubblici.

Decisione 1/2021 sulle norme procedurali del comitato misto.

1° incontro, 16 settembre

Riunione costitutiva del comitato misto istituito nell'ambito dell'Accordo sul reciproco riconoscimento (MRA) incorporato.

Discussione sulle possibilità di sviluppo delle relazioni commerciali nell'ambito degli ostacoli tecnici al commercio.

UE

ALS tra la Svizzera e l'UE, Sottocomitato per le questioni doganali

65° incontro, 10 novembre

Nessuna decisione formale.

Colloqui su questioni doganali.

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Partner

Accordo

Incontro

Decisioni / osservazioni

UE

ALS tra la Svizzera e l'UE

68° incontro, 30 novembre

Nessuna decisione formale.

10.1.4

Discussione su questioni commerciali relative all'ALS (comprese le misure di salvaguardia dell'UE sulle importazioni di acciaio), sul commercio di prodotti agricoli trasformati, sulle politiche commerciali attuali, sui vantaggi degli accordi di libero scambio, oltre che su questioni doganali e norme di origine.

Negoziati in corso relativi agli accordi di protezione degli investimenti

(Stato: 31 dicembre 2021) Partner

Oggetto dei negoziati Avvio/tornate

Osservazioni

Bahrein

Nuovo APPI

2018 / 0

Avvio dei negoziati previsto originariamente alla fine del 2018 o nel 2019, ma rinviato su richiesta delle autorità bahreinite.

Colombia

Revisione dell'APPI

­

Revisione dell'APPI del 2006132.

Nuovo APPI

2017 / 3

India

Avvio dei negoziati previsto nel 2020, ma rinviato su richiesta delle autorità colombiane.

L'APPI del 1997133 è stato denunciato dall'India e non è più in vigore dal 6 aprile 2017.

Avvio dei negoziati ad aprile 2017; 4a tornata prevista a metà del 2020, ma rinviata su richiesta delle autorità indiane.

Indonesia

132 133 134

Nuovo APPI

RS 0.975.226.3 RU 2002 2037 RU 1976 1954

70 / 80

2018 / 7

L'APPI del 1974134 è stato denunciato dall'Indonesia e non è più in vigore dall'8 aprile 2016.

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Partner

Oggetto dei negoziati Avvio/tornate

Osservazioni

I negoziati avviati nel 2018 si sono conclusi a settembre 2021, dopo 7 tornate negoziali.

Malaysia

Revisione dell'APPI

2016 / 1

Revisione dell'APPI del 1978135.

Negoziato parallelamente all'ALS, nessuna tornata dal 2017.

La prima tornata ha avuto luogo a ottobre 2021.

Messico

Revisione dell'APPI

2017 / 3

Slovacchia Revisione dell'APPI

2018 / 5

Sudafrica

­

Nuovo APPI

Revisione dell'APPI del 1995136.

Negoziato parallelamente all'ALS, quindi nessuna tornata tra il 2017 e il 2020. Ripresa dei negoziati con la 3a tornata a luglio 2021.

Revisione dell'APPI del 1990137.

Avvio dei negoziati a febbraio 2018.

I negoziati stanno per concludersi.

L'APPI del 1995138 è stato denunciato dal Sudafrica e non è più in vigore dal 1° novembre 2014.

Per il momento il Sudafrica non intende avviare nuovi negoziati.

10.1.5

Negoziati in corso relativi alle convenzioni per evitare le doppie imposizioni

(Stato: 31 dicembre 2021) Partner

Oggetto dei negoziati

Angola

Nuova conven2020 / 2 zione di doppia imposizione (CDI)

135 136 137 138

Avvio/tornate

Osservazioni

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

RS 0.975.252.7 RS 0.975.256.3 RS 0.975.274.1 RU 1999 629

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Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio/tornate

Osservazioni

Bosnia Nuova CDI e Erzegovina

2013 / 1

Camerun

Nuova CDI

2018 / 2

Canada

Revisione della CDI

2017 / 1

Colombia

Revisione della CDI

2011 / 1

Costa Rica

Nuova CDI

2006 / 2

Danimarca

Revisione della CDI

2017 / 1

Revisione della CDI del 1973.

Emirati Arabi Uniti

Revisione della CDI

2020

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Estonia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 2002.

Germania

Revisione della CDI

2014 / 10

Revisione della CDI del 1971.

Revisione della CDI

­

Revisione della CDI

­

Revisione della CDI

2011 /3

Kazakistan

Revisione della CDI

2018 / 1

Kenya

Nuova CDI

2019 / 2

India

Indonesia

Israele

72 / 80

Revisione della CDI del 1997.

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Revisione della CDI del 2007.

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Revisione della CDI del 1994.

Ripresa delle trattative in fase di preparazione.

Revisione della CDI del 1988.

Per il momento l'Indonesia non intende avviare nuovi negoziati.

Revisione della CDI del 2003 Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Revisione della CDI del 1999.

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Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio/tornate

Osservazioni

Lettonia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 2002.

Libia

Nuova CDI

2007 / 2

Negoziati al momento sospesi.

Malaysia

Revisione della CDI

­

Revisione della CDI del 1974.

Nigeria

Nuova CDI

2017 / 3

Qatar

Revisione della CDI

2020

Ruanda

Nuova CDI

2017 / 1

Russia

Revisione della CDI

2017 / 2

Senegal

Nuova CDI

2008 / 2

Serbia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 2007.

Singapore

Revisione della CDI

2018 / 1

Revisione della CDI del 2011.

Siria

Nuova CDI

2005 / 1

Negoziati al momento sospesi.

Slovacchia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 1997.

Slovenia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 1996.

Spagna

Revisione della CDI

2020 / 2

Revisione della CDI del 1966.

Sri Lanka

Revisione della CDI

2017 / 2

Revisione della CDI del 1983.

Per il momento la Malaysia non intende avviare nuovi negoziati.

Revisione della CDI del 2009.

Revisione della CDI del 1995.

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

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Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio/tornate

Osservazioni

Sudafrica

Revisione della CDI

2009 / 2

Revisione della CDI del 2007.

Revisione della CDI

2015

Tunisia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 1994.

USA

Revisione della CDI

­

Revisione della CDI del 1996.

Vietnam

Revisione della CDI

2015

Zimbabwe

Nuova CDI

1999 / 3

Tagikistan

10.1.6

Negoziati conclusi. In attesa della decisione del Sudafrica di procedere con la firma.

Revisione della CDI del 2010.

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Avvio dei negoziati in fase di preparazione.

Revisione della CDI del 1996.

Missioni economiche, incontri di lavoro bilaterali e incontri delle commissioni economiche miste

Principali missioni e incontri di lavoro bilaterali del capo del DEFR e della segretaria di Stato della SECO in Svizzera e all'estero (Stato: 31 dicembre 2021) Partner

Formato, luogo e data

Arabia Saudita Incontro di lavoro virtuale del capo del DEFR con il ministro del commercio al-Qasabi (14 gennaio) ASEAN139

Incontro virtuale («Open-ended Troika Dialogue») del capo del DEFR con i ministri dell'economia dell'ASEAN (13 settembre)

Austria

Incontro di lavoro del capo del DEFR con il ministro dell'economia Schramböck (Vienna, 2 marzo)

139

Association of Southeast Asian Nations: Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia, Vietnam.

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Partner

Formato, luogo e data

Emirati Arabi Uniti

Incontro del presidente della Confederazione Guy Parmelin con il vice primo ministro e ministro della finanze Sheikh Maktoum bin Muhammad, il ministro dell'economia al-Marri e il ministro per il turismo nonché commissario di Expo 2020 Dubai Sheikh Nahyan bin Mubarak (Dubai, 29 ottobre)

Francia

Incontro di lavoro congiunto del capo del DEFR e del capo del DFF con il ministro dell'economia e delle finanze Le Maire (Berna, 31 marzo)

Germania

Incontro di lavoro virtuale della segretaria di Stato della SECO con la segretaria di Stato presso il ministero federale dell'economia e dell'energia Dörr-Voss (15 giugno)

Germania, Incontro quadrilaterale annuale virtuale dei ministri dell'economia Liechtenstein, (1° marzo) Austria Giappone

Incontro del presidente della Confederazione Guy Parmelin con il primo ministro Suga (Tokyo, 24 luglio)

Iran

Incontro di lavoro telefonico del presidente della Confederazione Guy Parmelin con il presidente Rouhani (16 febbraio)

Israele

Incontro del presidente della Confederazione Guy Parmelin con il presidente Herzog, il primo ministro Bennett e la ministra per l'innovazione, la scienza e la tecnologia Farkash-Hacohen (Gerusalemme, 28 ottobre)

Kazakistan

Incontro di lavoro virtuale del presidente della Confederazione Guy Parmelin con il presidente Tokayev (18 maggio) Incontro di lavoro del presidente della Confederazione Guy Parmelin con il presidente Tokyavev (Ginevra, 29 novembre)

Liechtenstein

Incontro di lavoro del presidente della Confederazione Guy Parmelin con il capo del governo Risch (Berna, 22 aprile)

Messico

Incontro di lavoro virtuale della segretaria di Stato della SECO con la vice ministra per il commercio estero de la Mora Sánchez (8 giugno)

Regno Unito

Incontro di lavoro della segretaria di Stato della SECO con il ministro del commercio Jayawardena (Berna, 21 aprile)

Russia

Incontro del presidente della Confederazione Guy Parmelin con il presidente Putin (Ginevra, 16 giugno)

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Partner

Formato, luogo e data

Spagna

Incontro di lavoro della segretaria di Stato della SECO con la segretaria di Stato presso il ministero per l'industria, il commercio e il turismo Méndez Bértolo (Berna, 20 aprile)

Territori palestinesi occupati

Incontro del presidente della Confederazione Guy Parmelin con il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abbas e con il ministro dell'economia Osaily (Ramallah, 28 ottobre)

USA

Incontro di lavoro virtuale del capo del DEFR con la segretaria al commercio Raimondo (10 maggio) Incontro di lavoro virtuale del capo del DEFR con la rappresentante per il commercio Tai (USTR) (19 maggio) Incontro del presidente Confederazione Guy Parmelin con il presidente Biden (Ginevra, 15 giugno) Visita di lavoro del presidente della Confederazione Guy Parmelin a Washington e incontro con il vice segretario al commercio Graves e con il segretario dei trasporti Buttigieg (Washington, 17­19 novembre) Incontro della segretaria di Stato della SECO con il vice USTR White (Washington, 19 novembre)

Vietnam

76 / 80

Incontro del presidente della Confederazione Guy Parmelin con il presidente Phuc (Berna, 26 novembre)

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Commissioni economiche miste (Stato: 31 dicembre 2021) Partner

Tornata negoziale, luogo e data

Brasile

10° incontro, videoconferenza, 19 aprile

Filippine

4° incontro, videoconferenza, 17 giugno

India

18° incontro, videoconferenza, 9 settembre

Cina

26° incontro, videoconferenza, 14 settembre

Italia

12° incontro, Roma, 16 settembre

Serbia

10° incontro, Belgrado, 21 settembre

Arabia Saudita 12° incontro, Riad, 25 ottobre Germania

43° incontro, San Gallo, 8/9 novembre

USA

14° incontro, Washington, 16 novembre

Russia

21° incontro, Berna, 19 novembre

Colombia

1° incontro, Bogotá, 23 novembre

Ucraina

13° incontro, Kiev, 2 dicembre

Austria

Colloqui bilaterali, videoconferenza, 9 dicembre

10.1.7

Esportazioni soggette alla legge sul controllo dei beni a duplice impiego

Dal 1° ottobre 2020 al 30 settembre 2021 sono state trattate in base all'ordinanza del 3 giugno 2016140 sul controllo dei beni a duplice impiego (OBDI) e all'ordinanza del 21 agosto 2013141 sul controllo dei composti chimici (OCCC) le seguenti domande (le statistiche dettagliate delle autorizzazioni rilasciate e delle domande rifiutate sono consultabili sul sito della SECO142).

Categoria di beni

Numero

Valore in mio. fr.

Allegato 2, parte 1 OBDI ­ Elenco dei beni nucleari

16

1,6

Allegato 2, parte 2 OBDI ­ Elenco dei beni dual-use

1530

383,6

140 141 142

RS 946.202.1 RS 946.202.21 www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Controlli all'esportazione e sanzioni > Prodotti industriali (dual-use) e beni militari speciali (Licensing) > dal 2015 (stato: 13 dicembre 2021).

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Categoria di beni

Numero

Valore in mio. fr.

Allegato 3 OBDI ­ Elenco dei beni militari speciali

156

58,3

Allegato 5 OBDI ­ Beni non soggetti a controlli internazionali delle esportazioni

111

6,6

Autorizzazioni secondo l'art. 3 cpv. 4 OBDI

1

0,15

505

375,4

162

­

Autorizzazione generale straordinaria d'esportazione (AGS) ai sensi dell'OBDI

40

­

Permesso generale d'esportazione (PG) ai sensi dell'OCCC

10

­

2

1,3

Certificati d'importazione Licenze generali Autorizzazione generale ordinaria d'esportazione (AGO) ai sensi dell'OBDI

Notifiche di rifiuto

10.1.8

Sanzioni: modifiche ad allegati e a ordinanze143

Modifica del

Ordinanza, allegato

2 dicembre 2020

RS 946.206 Ordinanza del 7 agosto 1990 che istituisce misure economiche nei confronti della Repubblica dell'Iraq, allegato

11 dicembre 2020

RS 946.231.116.9 Ordinanza dell'11 dicembre 2020 che istituisce provvedimenti nei confronti della Bielorussia

17 dicembre 2020

RS 946.206, allegato

21 dicembre 2020

RS 946.231.12 Ordinanza del 22 giugno 2005 che istituisce provvedimenti nei confronti della Repubblica democratica del Congo, allegato 2

15 gennaio 2021

RS 946.231.11 Ordinanza del 29 novembre 2002 sul commercio internazionale di diamanti grezzi (Ordinanza sui diamanti), allegato

19 gennaio 2021

RS 946.206, allegato

2 febbraio 2021

RS 946.231.172.7 Ordinanza dell'8 giugno 2012 che istituisce provvedimenti nei confronti della Siria, allegato 7

143

Tra il 28 novembre 2020 e il 30 settembre 2021. Tutte le modifiche ad allegati e a ordinanze effettuate nell'anno in rassegna possono essere consultate sul sito della SECO al seguente indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Controlli all'esportazione e sanzioni > Sanzioni / Embarghi > Modifiche del 2021 (stato: 13 dicembre 2021).

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Modifica del

Ordinanza, allegato

22 febbraio 2021

RS 946.203 Ordinanza del 2 ottobre 2000 che istituisce provvedimenti nei confronti delle persone e delle organizzazioni legate a Osama bin Laden, al gruppo «Al-Qaïda» o ai Taliban, allegato 2

23 febbraio 2021

RS 946.231.123.6 Ordinanza del 14 marzo 2014 che istituisce provvedimenti nei confronti della Repubblica Centrafricana, allegato

24 febbraio 2021

RS 946.203, allegato 2

1° marzo 2021

RS 946.231.169.4 Ordinanza del 13 maggio 2009 che istituisce provvedimenti nei confronti della Somalia, allegato 1

3 marzo 2021

RS 946.231.179.8 Ordinanza del 5 dicembre 2014 che istituisce provvedimenti nei confronti dello Yemen, allegato

8 marzo 2021

RS 946.231.18 Ordinanza del 25 maggio 2005 che istituisce provvedimenti nei confronti del Sudan, allegato

18 marzo 2021

RS 946.231.178.5 Ordinanza del 28 marzo 2018 che istituisce provvedimenti nei confronti del Venezuela, allegato 1

19 marzo 2021

RS 946.231.116.9, allegato 1

24 marzo 2021

RS 946.231.176.72 Ordinanza del 27 agosto 2014 che istituisce provvedimenti per impedire l'aggiramento delle sanzioni internazionali in relazione alla situazione in Ucraina, allegato 3

24 marzo 2021

RS 946.203, allegato 2

31 marzo 2021

RS 946.231.157.5 Ordinanza del 17 ottobre 2018 che istituisce provvedimenti nei confronti del Myanmar, allegato 1

6 aprile 2021

RS 946.231.179.8, allegato

6 aprile 2021

RS 946.231.123.6, allegato

7 aprile 2021

RS 946.203, allegato 2

16 aprile 2021

RS 946.206, allegato

19 aprile 2021

RS 946.231.149.82 Ordinanza del 30 marzo 2011 che istituisce provvedimenti nei confronti della Libia, allegati 3 e 5

27 aprile 2021

RS 946.231.143.6 Ordinanza dell'11 novembre 2015 che istituisce provvedimenti nei confronti della Repubblica Islamica dell'Iran, allegato 7

27 aprile 2021

RS 946.231.172.7

29 aprile 2021

RS 946.231.157.5, allegato 1

30 aprile 2021

RS 946.231.149.82, allegati 2 e 5

5 maggio 2021

RS 946.231.149.82, allegati 3 e 5

10 maggio 2021

RS 946.231.157.5, allegato 1

20 maggio 2021

RS 946.231.172.7, allegato 7

10 giugno 2021

RS 946.231.172.7, allegato 7

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Modifica del

Ordinanza, allegato

18 giugno 2021

RS 946.203, allegato 2

30 giugno 2021

RS 946.231.157.5, allegato 1

1° luglio 2021

RS 946.206, allegato

6 luglio 2021

RS 946.231.116.9, allegato 1

11 agosto 2021

RS 946.231.116.9 Ordinanza dell'11 agosto 2021 che istituisce provvedimenti nei confronti della Bielorussia

12 agosto 2021

RS 946.231.158.5 Ordinanza del 24 giugno 2020 che istituisce provvedimenti nei confronti del Nicaragua, allegato

12 agosto 2021

RS 946.231.149.82, allegati 3 e 5

17 agosto 2021

RS 946.231.143.6, allegato 6

23 agosto 2021

RS 946.231.138.3 Ordinanza del 1° giugno 2012 che istituisce provvedimenti nei confronti della Guinea-Bissau, allegato 2

6 settembre 2021

RS 946.231.138.1 Ordinanza del 24 febbraio 2010 che istituisce provvedimenti nei confronti della Guinea, allegato 2

7 settembre 2021

RS 946.203, allegato 2

9 settembre 2021

RS 946.206, allegato

21 settembre 2021

RS 946.231.176.72, allegato 3

22 settembre 2021

RS 946.206, allegato

10.2

Allegati da approvare Parte 2:

80 / 80

Allegato secondo l'articolo 10 capoversi 2 e 3 della legge federale del 25 giugno 1982 sulle misure economiche esterne (per approvazione)