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Accertamenti sul tentativo di estorsione ai danni del consigliere federale Alain Berset Rapporto delle Commissioni della gestione delle Camere federali del 14 giugno 2022

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Sintesi Le Commissioni della gestione (CdG) hanno esaminato le accuse mosse da due settimanali in merito a un procedimento penale contro la persona che aveva cercato di estorcere denaro al consigliere federale Alain Berset. Gli accertamenti hanno portato alle seguenti conclusioni: ­

il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) non ha concesso un trattamento di riguardo al consigliere federale Alain Berset,

­

la Polizia giudiziaria federale (PGF) non è intervenuta in modo sproporzionato,

­

l'impiego di collaboratori dello Stato maggiore da parte del consigliere federale Alain Berset per difendersi dal tentativo di estorsione è stato circoscritto e adeguato alla situazione,

­

l'uso del veicolo di rappresentanza da parte del consigliere federale Alain Berset per un rientro da un fine settimana privato in Germania è stato lecito e

­

il sospetto che il consigliere federale Alain Berset possa aver pagato la fattura di un hotel accreditandola alla Confederazione è risultato infondato.

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Rapporto 1

Introduzione

1.1

Situazione iniziale

Il 21 novembre 2020 il settimanale Weltwoche ha pubblicato un articolo su un tentativo di estorsione ai danni del consigliere federale Alain Berset da parte di un'ex amante (qui di seguito A.)1. Stando a quanto riportato, A. aveva tentato, nel dicembre 2019, di estorcergli 100 000 franchi; il consigliere federale Alain Berset aveva in seguito sporto una denuncia penale presso il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), conclusasi con il fermo di A. e la sua condanna con decreto di accusa del 14 settembre 2020 per tentativo di estorsione. Il settimanale ha accusato il MPC di aver concesso, nel contesto del procedimento penale, un trattamento di riguardo al consigliere federale tenendo segreti i nomi delle parti, distruggendo le prove ­ ad es.

fotografie e testi ­ e cancellandole dai dispositivi elettronici di A.

D'intesa con le Commissioni della gestione (CdG), l'Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC) ha deciso di esaminare le accuse contro il MPC e di presentare loro un rapporto.

Il 16 settembre 2021 la Weltwoche ha pubblicato informazioni dettagliate tratte dall'incarto penale, di cui nel frattempo era entrata in possesso, e ha mosso nuove accuse2, sostenendo che il consigliere federale Alain Berset aveva impiegato alcuni collaboratori (il segretario generale e il capo della comunicazione) per sistemare un affare privato e aveva usato abusivamente un veicolo di rappresentanza per incontri privati con A. Sempre secondo il settimanale, il consigliere federale aveva inoltre rilasciato, per il tramite del suo avvocato, false dichiarazioni e si era reso ricattabile. La Weltwoche ha inoltre accusato la Polizia giudiziaria federale (PGF) di aver agito in modo sproporzionato per il fermo, facendo irrompere in casa di A. sette poliziotti dell'unità di intervento «Tigris».

Il 19 settembre 2021 la NZZ am Sonntag ha pubblicato altri dettagli sul presunto uso di un veicolo di rappresentanza3: il 23 settembre 2012 il consigliere federale Alain Berset si sarebbe servito di un veicolo di rappresentanza con autista per rientrare in Svizzera dalla Germania meridionale dopo un incontro privato con A. La NZZ am Sonntag ha dichiarato che le sue informazioni non si basavano sull'incarto penale, bensì su affermazioni di persone, che non vengono citate per nome, secondo le
quali questa non sarebbe stata l'unica volta che il consigliere federale Alain Berset avrebbe utilizzato la limousine di Stato per scopi privati. La NZZ am Sonntag ha chiesto al capo della comunicazione se il consigliere federale Alain Berset avesse utilizzato una carta di credito privata o una carta di credito ufficiale per pagare la fattura di un hotel a Friburgo in Brisgovia per due notti dal 21 al 23 settembre 2012, ma non ha ottenuto alcuna risposta.

1 2 3

Weltwoche del 21 nov. 2020, «Berset: Erpressung und Vertuschung».

Weltwoche del 16 set. 2021, «Frau, von Bersets Truppe plattgewalzt».

NZZ am Sonntag del 19 set. 2021, «Alain Bersets heikle Fahrt».

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1.2

Mandato e oggetto degli accertamenti

Mentre procedevano gli accertamenti in corso, la CdG-S e la CdG-N hanno incaricato, rispettivamente il 12 e il 22 ottobre 2021, le loro sottocommissioni Tribunali/MPC di verificare se l'impiego dell'unità di intervento «Tigris» era stato adeguato alle circostanze. Hanno altresì incaricato la sottocommissione Tribunali/MPC-N e la sottocommissione DFGP/CaF-S di esaminare le accuse sollevate dalla Weltwoche il 16 settembre 2021 e dalla NZZ am Sonntag il 19 settembre 2021 sull'abuso di risorse della Confederazione da parte del consigliere federale Alain Berset (impiego di personale per scopi privati, veicolo di rappresentanza, carta di credito)4.

Le sottocommissioni hanno esaminato le seguenti questioni: 1.

Il MPC ha concesso un trattamento di riguardo al consigliere federale Alain Berset in virtù della sua posizione o ha trattato il procedimento penale in modo diverso da quello usuale o stabilito dalla legge?

2.

L'impiego dell'unità di intervento «Tigris» della PGF per il fermo della presunta imputata era proporzionato e conforme alle direttive?

3.

Il consigliere federale Alain Berset si è servito, per scopi privati, di collaboratori del suo Stato maggiore per difendersi dal tentativo di estorsione di A.?

Se del caso, l'impiego era lecito?

4.

Il consigliere federale Alain Berset si è servito, per scopi privati, di un veicolo di rappresentanza per il rientro del 23 settembre 2012 da Friburgo in Brisgovia? In caso affermativo, l'uso era lecito?

5.

Il consigliere federale Alain Berset ha utilizzato una carta di credito, una carta di debito o un simile mezzo di pagamento privato o ufficiale per saldare una fattura di un hotel nell'ambito di un eventuale soggiorno privato con A. in Germania meridionale dal 21 al 23 settembre 2012?

1.3

Svolgimento

Le sottocommissioni Tribunali/MPC hanno ricevuto dall'AV-MPC un rapporto intermedio e un breve rapporto finale, oltre a sentire una rappresentanza dell'AV-MPC, a due riprese, e una rappresentanza del MPC. Hanno inoltre chiesto all'Ufficio federale di polizia (fedpol) un rapporto e hanno sentito un suo rappresentante.

Le sottocommissioni Tribunali/MPC-N e DFGP/CaF-S hanno incaricato la propria segreteria di consultare il procedimento penale concluso SV.19.1448-BSI per verificare i fatti e di presentare loro un rapporto sui contenuti dell'incarto penale rilevanti per l'indagine. I presidenti delle sottocommissioni hanno verificato il rapporto in questione basandosi sull'incarto penale. Questo modo di procedere aveva lo scopo di limitare l'accesso agli atti confidenziali conformemente alle direttive delle CdG sulla

4

Comunicato stampa della CdG-S del 25 ott. 2022: le CdG esaminano ulteriori questioni legate al tentativo di estorsione ai danni del consigliere federale Alain Berset.

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tutela del segreto (n. 5 lett. b5). Le sottocommissioni hanno inoltre chiesto due rapporti alla Cancelleria federale e hanno rivolto diverse domande scritte alla Segreteria generale del Dipartimento federale dell'interno (DFI). Hanno anche sentito l'ex segretario generale del DFI, il capo della comunicazione del DFI e infine il consigliere federale Alain Berset.

Il presente rapporto è stato sottoposto per consultazione a tutte le autorità interessate e al consigliere federale Alain Berset, prima dell'approvazione da parte delle CdG e della pubblicazione. Le CdG hanno esaminato le proposte di modifica scaturite dalla consultazione e tenuto in considerazione una parte di esse.

Il 14 giugno 2022 le CdG hanno approvato il rapporto e deciso di pubblicarlo.

2

Fatti essenziali della tentata estorsione

Dagli atti del MPC sul procedimento penale SV.19.1448-BSI e dalle audizioni condotte dalle sottocommissioni sono emersi i seguenti fatti relativi alle questioni di cui sopra.

Il 21 novembre 2019 il consigliere federale ha ricevuto la prima e-mail di estorsione da parte di A. La sera stessa ha informato dell'e-mail l'allora segretario generale. Il 23 novembre 2019 ha riferito la situazione al capo della comunicazione. Nei giorni successivi sono seguite altre e-mail in cui A. cercava di ricattare il consigliere federale Alain Berset minacciandolo, in caso di mancato pagamento di 100 000 franchi, di rendere pubblica la loro passata relazione e di divulgare le prove dell'uso del veicolo di rappresentanza per incontri privati, tenutisi in parte in Germania.

Nei primi due giorni del tentativo di estorsione il consigliere federale Alain Berset non era sicuro se A. fosse veramente l'autrice dei messaggi e se avesse agito da sola o con l'aiuto di complici. In seguito il consigliere federale Alain Berset aveva fatto il possibile per dissuaderla dal procedere con la tentata estorsione. Il 2 dicembre 2019 il consigliere federale Alain Berset ha contattato per la prima volta il suo avvocato. Il 12 dicembre 2019 ha sporto una denuncia penale presso il Ministero pubblico della Confederazione (MPC).

Il 13 dicembre 2019 tre agenti in borghese, una donna e due uomini, hanno fermato A. davanti alla sua abitazione e l'hanno poi fatta entrare in casa dove, insieme a un quarto ufficiale anch'egli in abito civile, hanno eseguito una perquisizione domiciliare. A. non si è difesa contro il fermo e si è comportata in modo collaborativo. Successivamente è stata condotta a Berna per un interrogatorio. È stata rilasciata lo stesso giorno. Il giorno prima del fermo, A. aveva mandato per posta una lettera al consigliere federale Alain Berset nella quale diceva che ritirava la richiesta di pagamento.

La lettera era pervenuta al consigliere federale Alain Berset soltanto il 16 dicembre 2019.

Con decreto d'accusa del 14 settembre 2020, A. è stata condannata per tentata estorsione. Siccome il decreto è passato in giudicato, il procedimento penale è stato chiuso.

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Direttive delle CdG sulle misure per la tutela del segreto del 27 gen. 2012, pubblicate in tedesco e in francese sul sito Internet delle CdG.

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Constatazioni in merito alle domande in esame

3.1

Nel procedimento penale la vittima ha ricevuto un trattamento di riguardo a causa della sua posizione di preminenza?

Nel rapporto presentato alle CdG l'AV-MPC ha affermato che, nell'ambito dei suoi accertamenti, non ha riscontrato nulla che indicasse un'incompletezza nell'elenco degli atti o un occultamento di prove. I dati salvati sui dispositivi elettronici di A. sono stati cancellati regolarmente. Come constatato dalle CdG, una copia perfetta forense dei dati si trova presso le autorità di perseguimento penale.

L'AV-MPC riteneva che il MPC avrebbe dovuto informarla, in quanto autorità di vigilanza, in merito a questo procedimento penale, cosa che ha omesso di fare. Il procedimento riveste infatti un'importanza sistemica, dato che la parte lesa, il consigliere federale Alain Berset, è un magistrato di alto profilo pubblico e quindi non si potevano escludere rischi per la reputazione o altri rischi potenziali. Nel frattempo, l'AV-MPC ha definito più precisamente su quali casi vorrà essere informata in futuro dal MPC.

L'AV-MPC si è inoltre pronunciata sulla portata dell'anonimizzazione operata nel decreto di accusa del 14 settembre 2020, in cui sono stati oscurati i nomi del consigliere federale Alain Berset (qui di seguito vittima), di A. (qui di seguito imputata), delle banche, dell'avvocato del consigliere federale Alain Berset e di alcuni collaboratori del MPC coinvolti. Secondo l'autorità di sorveglianza, l'anonimizzazione del nome del consigliere federale non era contestabile poiché era volta a impedire una vittimizzazione secondaria, a tutela dei suoi diritti di protezione della personalità. Per il resto, invece, l'anonimizzazione operata nel decreto di accusa è apparsa eccessiva e superflua.

Nell'audizione dinanzi alle sottocommissioni Tribunali/MPC l'AV-MPC ha dichiarato che anonimizzare il nome della vittima è una pratica usuale nei procedimenti per reati di questo tipo, ma nel caso dell'imputata, l'anonimizzazione è problematica sotto il profilo della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)6. L'articolo 6 CEDU sancisce infatti che i procedimenti penali sono pubblici.

Il MPC ha motivato l'anonimizzazione asserendo che, considerate le persone coinvolte, era stato chiesto di svolgere il procedimento a porte chiuse secondo quanto previsto dall'articolo 70 del Codice di procedura penale (CPP)7. Sia la persona lesa sia l'imputata non volevano infatti che
l'affare venisse reso pubblico. Nel caso della vittima, la richiesta è stata accolta per i suddetti motivi; nel caso dell'autrice del reato, l'anonimizzazione è stata accolta poiché dal suo nome si sarebbe potuto dedurre quello della vittima.

Inoltre, dall'incarto del procedimento penale non emergono indizi che il MPC abbia trattato A. in modo diverso o più rigoroso a causa della posizione di preminenza della vittima. Dagli atti penali non è individuabile nemmeno che sia stata esercitata una 6 7

Convenzione del 4 nov. 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU; RS 0.101).

RS 312.0

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certa pressione per firmare un accordo. Al contempo, le CdG non erano in possesso di indizi in base ai quali il consigliere federale Alain Berset, in qualità di vittima, avrebbe ricevuto favoritismi: nei procedimenti penali le vittime vengono generalmente, se possibile, tutelate. Ad esempio, è del tutto lecito e non inconsueto che la vittima venga interrogata soltanto per scritto e non oralmente. Nella fattispecie era ammissibile per legge concludere il procedimento penale con decreto di accusa.

3.2

L'impiego dell'unità di intervento «Tigris» è stato proporzionato?

Dopo aver ricevuto la denuncia penale il 12 dicembre 2019, il MPC ha incaricato alle ore 13.00 la PGF di fermare A. e di condurla al MPC per interrogarla, di eseguire una perquisizione domiciliare e di mettere al sicuro le prove. In una riunione tenutasi alle ore 17.00 il MPC ha istruito la PGF di fermare A. in modo discreto non la sera stessa, bensì la mattina successiva, senza specificare chi avrebbe dovuto eseguire il fermo né secondo quali modalità. Questa prassi corrisponde alla ripartizione usuale del lavoro in tutte le procure dei Cantoni e del Ministero pubblico della Confederazione, secondo la quale la procura istruisce la polizia giudiziaria su cosa deve essere fatto e in seguito la polizia giudiziaria competente stabilisce le modalità esecutive, ovvero i mezzi e il dispositivo di intervento.

La mattina del 13 dicembre 2019 A. è stata fermata davanti alla sua abitazione da tre agenti in borghese, una donna e due uomini. Alcune altre forze di intervento (in particolare l'unità di intervento «Tigris») sono rimaste in disparte, nascoste come riserva e in caso di escalation. Generalmente gli agenti del gruppo di intervento «Tigris» sono impiegati per l'arresto di sospettati che potrebbero mettere in pericolo se stessi, terzi o le forze di intervento. In questo caso, per il capo dell'intervento erano determinanti due fattori: che ci fossero alcune incognite e che non si corressero rischi.

Secondo le dichiarazioni di fedpol il fatto che la vittima fosse un membro del Consiglio federale non ha avuto alcuna rilevanza nella decisione sul dispositivo di intervento fatta eccezione che, per garantire la confidenzialità, sono stati usati nomi in codice per la vittima e l'imputata e l'accesso al fascicolo elettronico è stato ristretto a persone che avevano partecipato all'intervento. Questa procedura è applicata per interventi particolarmente sensibili dal punto di vista politico, diplomatico o mediatico.

Nella sua presa di posizione fedpol ha affermato che, nella fattispecie, si è proceduto come di consueto secondo le direttive e le norme dell'Istituto svizzero di polizia (ISP), che tutte le polizie svizzere applicano.

Non vi sono mai stati contatti diretti tra la PGF e la vittima né tentativi di influenzare la decisione sul dispositivo di intervento da impiegare.

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3.3

Sono stati impiegati collaboratori dello Stato maggiore per scopi privati?

Il consigliere federale Alain Berset ha dichiarato di aver informato di proposito il suo ex segretario generale dopo aver ricevuto la prima e-mail di estorsione di A. il 21 novembre 2019, poiché all'inizio non era chiaro se la mittente fosse effettivamente A. e se la questione fosse puramente di carattere privato o avesse piuttosto un nesso con la funzione che ricopriva. La sua scelta è caduta sul segretario generale perché, in quanto persona eletta dal Consiglio federale, possiede una certa indipendenza all'interno del dipartimento nei confronti del capodipartimento e deve sempre essere informato del luogo in cui questi si trova. Il consigliere federale Alain Berset riteneva inoltre importante essere subito trasparente sull'affare, anche per far capire che non era disposto a cedere all'estorsione. Era poi sua intenzione reagire alla situazione cercando insieme a una persona competente la soluzione più consona e proporzionata.

Per quanto concerne la difesa contro il tentativo di estorsione, l'ex segretario generale ha effettuato un paio di telefonate, scritto alcune e-mail e svolto qualche colloquio.

Secondo quanto da lui stesso stimato, avrebbe dedicato a queste attività circa 3,75 ore nell'arco di tre settimane. Le CdG hanno potuto ricostruire queste informazioni tramite la cronologia dettagliata contenuta nell'incarto penale. A detta dell'ex segretario generale, il tempo dedicato all'affare è stato di modesta entità rispetto al suo grado di occupazione, spesso pari anche a 60 e più ore alla settimana. Ha inoltre precisato di non aver percepito alcuna ripercussione sulla gestione degli affari ufficiali da parte del suo ex capo. Dal suo punto di vista era normale e corretto che, in qualità di segretario generale, fosse stato coinvolto poiché non si poteva escludere un'interdipendenza con la funzione ricoperta dal capodipartimento.

Il 23 novembre 2019 il consigliere federale Alain Berset ha informato della situazione il capo della comunicazione, aggiornandolo poi di volta in volta sugli ulteriori sviluppi. Il compito del capo della comunicazione consisteva nel prepararsi per eventuali domande dei media. Prima dell'articolo pubblicato dalla Weltwoche sul tentativo di estorsione, non ha ricevuto domande; in seguito, le sue informazioni si sono limitate essenzialmente a confermare la tentata
estorsione. Per il resto, ha rinviato all'avvocato del consigliere federale Alain Berset. Complessivamente, ha dedicato alla questione un paio di ore di lavoro.

Per quanto concerne l'impiego di collaboratori da parte di membri del Consiglio federale per scopi privati, non esistono disposizioni o raccomandazioni specifiche. Secondo l'articolo 20 capoverso 1 della legge sul personale federale (LPers)8 gli impiegati tutelano però gli interessi della Confederazione o del loro datore di lavoro. A parere della Cancelleria federale, non è contestabile il ricorso, in misura limitata, da parte di un membro del Consiglio federale a stretti collaboratori per difendersi da un tentativo di estorsione. Benché l'affare in questione rientrasse nella sfera privata, non è pensabile che l'esercizio della carica ricoperta non ne sarebbe uscito del tutto indenne, essendo una netta separazione impossibile.

8

Legge del 24 mar. 2000 sul personale federale (LPers; RS 172.220.1).

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All'inizio del dicembre 2019 il consigliere federale Alain Berset teneva informati i suoi più stretti collaboratori in una riunione che tiene ogni mattina affinché si tenessero pronti per eventuali sviluppi dell'affare e non li apprendessero dai media. Il 13 dicembre 2019, dopo che la situazione si era conclusa con il fermo e l'interrogatorio di A., il consigliere federale Alain Berset ha informato infine l'allora presidente della Confederazione e il capo del DFGP.

3.4

È stato impiegato un veicolo di rappresentanza all'estero per scopi privati?

Il consigliere federale Alain Berset ha confermato alle CdG di aver impiegato il veicolo di rappresentanza con autista per il rientro da Friburgo in Brisgovia (Germania) dopo un incontro privato con A. il 23 settembre 2012 al fine di sfruttare il viaggio per preparare la sua presa posizione da presentare quella domenica a Berna sui risultati del fine settimana elettorale. Il viaggio era quindi servito in parte per scopi privati e in parte per scopi professionali. Nel presente caso il rientro con il veicolo di rappresentanza è servito per lavorare durante il viaggio.

L'uso di veicoli di rappresentanza da parte di membri del Consiglio federale è disciplinato al numero 4.1.1 capoverso 1 del Regolamento concernente le spese dei membri del Consiglio federale9, secondo cui per gli spostamenti di servizio e i viaggi privati in Svizzera e all'estero, i membri del Consiglio federale e il cancelliere della Confederazione dispongono di una vettura di rappresentanza con autista (impiegato del dipartimento corrispondente o della CaF) durante il periodo in cui sono in carica.

La base legale formale per il regolamento concernente le spese è data dall'articolo 2 della legge federale concernente la retribuzione e la previdenza professionale dei magistrati10. Per contro, la disposizione più restrittiva dell'articolo 14 dell'ordinanza concernente i veicoli della Confederazione e i loro conducenti11 (OVCC) non si applica all'uso di veicoli di rappresentanza per i membri del Consiglio federale (cfr.

art. 2 lett. 1 OVCC e contrario).

L'uso di un veicolo di rappresentanza per un viaggio all'estero in parte privato era quindi lecito.

9

10

11

Regolamento del 1° gen. 2007 concernente le spese dei membri del Consiglio federale e del cancelliere della Confederazione (versione in vigore dal 1° gen. 2015), in allegato al Promemoria per i membri del Consiglio federale e il cancelliere / la cancelliera della Confederazione del 5. nov. 2014 (stato 1° mar. 2020).

Legge federale del 6 ott. 1989 concernente la retribuzione e la previdenza professionale dei magistrati (RS 172.121); l'art. 2 (Spese di rappresentanza) sancisce che un credito annuo destinato a coprire le spese di rappresentanza dei membri del Consiglio federale e del cancelliere della Confederazione è iscritto nel bilancio di previsione.

Ordinanza del 23 feb. 2005 concernente i veicoli della Confederazione e i loro conducenti (OVCC, RS 514.31).

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3.5

È stato impiegato un metodo di pagamento privato o ufficiale per saldare la fattura di un hotel?

Il settimanale che ha reso pubblico il rientro del consigliere federale Alain Berset dalla Germania con un veicolo di rappresentanza (cfr. n. 3.4) ha insinuato che questi avesse pagato le spese private per l'hotel a Friburgo in Brisgovia addebitandole alla Confederazione. Il settimanale non ha tuttavia presentato alcun indizio fondato per la sua insinuazione. Dagli accertamenti delle CdG è emerso che il consigliere federale Alain Berset non ha saldato la fattura dell'hotel con un mezzo di pagamento della Confederazione, bensì con uno privato.

4

Valutazione e conclusioni

Le CdG presenta qui appresso una valutazione dei risultati a cui è giunta e ne trae le sue conclusioni.

4.1

Nel procedimento penale la vittima ha ricevuto un trattamento di riguardo in virtù della sua posizione di preminenza?

1.

Stando alle informazioni in possesso delle CdG, il procedimento penale è stato condotto dal MPC secondo le regole del perseguimento penale. Non risulta che la vittima abbia ricevuto un trattamento di maggior riguardo a causa della sua posizione di preminenza. Il fatto che il nome della vittima sia stato anonimizzato corrisponde alla norma per i reati di questo tipo e non è contestabile.

2.

Sono infondati anche i sospetti che A. sia stata trattata in modo più duro a causa della posizione di preminenza della vittima o addirittura dietro pressione di quest'ultima.

3.

Nel rispetto della separazione dei poteri le CdG non valutano la decisione del MPC di procedere a un'anonimizzazione relativamente estesa e di anonimizzare in particolare il nome di A.

4.2

L'impiego dell'unità di intervento «Tigris» è stato proporzionato?

4.

Le CdG non possiedono indicazioni secondo cui le forze di polizia avrebbero agito in modo sproporzionato per il fermo di A., la perquisizione domiciliare o l'interrogatorio.

5.

Sulla base dei loro accertamenti le CdG partono dal principio che né la vittima né il suo avvocato abbiano tentato di influenzare il modo di procedere della polizia.

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4.3

Sono stati impiegati collaboratori dello Stato maggiore per scopi privati?

6.

Il fatto che il consigliere federale Alain Berset abbia informato il suo segretario generale in seguito al tentativo di estorsione non è contestabile. Al contrario, sarebbe stato irresponsabile da parte sua se avesse considerato l'affare prettamente privato, in quanto non si poteva escludere un nesso con la sua funzione. Il tentativo di ricattare un membro in carica del Governo ha sempre anche un nesso con la funzione, anche se si tratta di un affare «privato». Il fatto che il consigliere federale Alain Berset abbia informato anche il presidente della Confederazione e il capo del DFGP era una conseguenza logica.

7.

Il tempo che il segretario generale e il capo della comunicazione hanno dedicato alla questione è stato esiguo e adeguato alla situazione.

4.4 8.

4.5 9.

È stato impiegato un veicolo di rappresentanza all'estero per scopi privati?

L'uso del veicolo di rappresentanza per il rientro dalla Germania nella domenica elettorale del 23 settembre 2012 è stato lecito e non contestabile.

Mezzo di pagamento impiegato Dagli accertamenti delle CdG è emerso che, per saldare la fattura dell'hotel per un soggiorno privato a Friburgo in Brisgovia (Germania) dal 21 al 23 settembre 2012, il consigliere federale Alain Berset non ha impiegato un mezzo di pagamento della Confederazione, bensì uno privato.

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Seguito dei lavori

Le CdG invitano il Consiglio federale, l'AV-MPC e il MPC a prendere posizione entro il 31 agosto 2022 sul presente rapporto.

14 giugno 2022

In nome delle Commissioni della gestione delle Camere federali: La presidente della CdG-N: Prisca Birrer-Heimo, consigliera nazionale Il presidente della CdG-S: Matthias Michel, consigliere agli Stati La presidente della sottocommissione Tribunali/MPC-N: Manuela Weichelt-Picard, consigliera nazionale Il presidente della sottocommissione Tribunali/MPC-S: Hans Stöckli, consigliere agli Stati Il presidente della sottocommissione DFGP/CaF-S: Daniel Fässler, consigliere agli Stati La segretaria delle Commissioni della gestione: Beatrice Meli Andres La segretaria delle sottocommissioni Tribunali/MPC: Irene Moser

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Elenco delle persone sentite Berset, Alain

consigliere federale, capo del Dipartimento federale dell'interno

Blättler, Stefan

procuratore generale della Confederazione (dal 1° gennaio 2022)

Bruhin, Lukas

ex segretario generale del Dipartimento federale dell'interno

Callandret, Yanis

capo della Polizia giudiziaria federale (PGF)

della Valle, Nicoletta

direttrice dell'Ufficio federale di polizia (fedpol)

Gättelin, Patrick

capo della segreteria dell'AV-MPC

Heine, Alexia

presidente dell'AV-MPC (dal 1° gennaio 2022)

Lauener, Peter

capo della comunicazione del Dipartimento federale dell'interno

Meyer-Burger, Simone

procuratrice federale

Montanari, Ruedi

procuratore generale supplente della Confederazione

Thommen, Marc

vicepresidente dell'AV-MPC

Uster, Hanspeter

presidente dell'AV-MPC (fino al 31 dicembre 2021)

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Elenco delle abbreviazioni AV-MPC

Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione

CaF

Cancelleria federale

CdG

Commissioni della gestione

CdG-N

Commissione della gestione del Consiglio nazionale

CdG-S

Commissione della gestione del Consiglio degli Stati

CEDU

Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (RS 0.101)

CPP

Codice di procedura penale (RS 312.0)

DFGP

Dipartimento federale di giustizia e polizia

DFI

Dipartimento federale dell'interno

fedpol

Ufficio federale di polizia

ISP

Istituto svizzero di polizia

LOAP

Legge federale del 19 marzo 2010 sull'organizzazione delle autorità penali della Confederazione (Legge sull'organizzazione delle autorità penali, RS 173.71)

LParl

Legge federale del 13 dicembre 2002 sull'Assemblea federale (RS 171.10)

LPers

Legge del 24 marzo 2000 sul personale (RS 172.220.1)

MPC

Ministero pubblico della Confederazione

OCSP

Ordinanza del 4 marzo 2011 sui controlli di sicurezza relativi alle persone (RS 120.4)

OFC

Ordinanza dell'11 giugno 1990 sulle finanze della Confederazione (RS 611.01)

PGF

Polizia giudiziaria federale

RS

Raccolta sistematica del diritto federale

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