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23.008 Messaggio concernente l'approvazione dell'Accordo internazionale del 2022 sul caffè dell'11 gennaio 2023

Onorevoli presidenti e consiglieri, con il presente messaggio vi sottoponiamo, per approvazione, il disegno di decreto federale che approva l'Accordo internazionale del 2022 sul caffè.

Vogliate gradire, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

11 gennaio 2023

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Alain Berset Il cancelliere della Confederazione, Walter Thurnherr

2023-0092

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Compendio La Svizzera è membro dell'Accordo internazionale del 2007 sul caffè, di imminente scadenza. Per far fronte ai suoi impegni e difendere i propri interessi nel settore mondiale del caffè, ha partecipato alla rinegoziazione di questo Accordo. Ciò le ha permesso di concretizzare le proprie richieste. L'Accordo internazionale del 2022 sul caffè è in linea con i principi della strategia di politica economica esterna della Svizzera e con l'Agenda 2030.

Situazione iniziale La Svizzera è membro dell'Accordo internazionale sul caffè dal 1963. Ha aderito alla prima versione dell'Accordo del 1963 e alle versioni successive del 1968, 1976, 1983, 1994, 2001 e 2007. L'Organizzazione internazionale del caffè, con sede a Londra, provvede all'esecuzione dell'Accordo e ne sorveglia l'applicazione. L'obiettivo dei precedenti Accordi era quello di promuovere gli scambi e la cooperazione tra i Paesi consumatori da una parte e produttori dall'altra, nonché tra tutti gli attori situati lungo la relativa catena del valore.

Contenuto del progetto Il nuovo Accordo è stato finalizzato il 9 giugno 2022 dopo mesi di negoziati. Il suo obiettivo rimane quello di rafforzare il settore caffeario globale e promuovere la sostenibilità economica, sociale e ambientale nell'interesse di tutti gli attori interessati.

Il nuovo Accordo pone un forte accento sulla cooperazione fra tutti gli attori della catena di valore del caffè e istituzionalizza una più stretta collaborazione con il settore privato e la società civile. L'obiettivo dichiarato è creare le premesse strutturali per migliorare il tenore di vita dei coltivatori di caffè e garantire così durevolmente la prosperità del settore globale del caffè. Con il presente messaggio il Consiglio federale sottopone l'Accordo internazionale del 2022 sul caffè all'approvazione dell'Assemblea federale.

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Messaggio 1

Situazione iniziale

1.1

Necessità di agire e obiettivi

L'Accordo internazionale del 2022 sul caffè (di seguito «ICA 2022» per International Coffee Agreement 2022) mira a sostenere lo sviluppo sostenibile del settore mondiale del caffè nell'interesse di tutti gli operatori lungo la relativa catena del valore. Punta pertanto a promuovere gli scambi e la cooperazione tra i Paesi consumatori e produttori e tra tutti gli attori della catena del valore.

La Svizzera ha aderito alla prima versione dell'Accordo del 19631 e alle versioni successive del 19682, 19763, 19834, 19945, 20016 e 20077. L'Organizzazione internazionale del caffè, con sede a Londra, provvede all'esecuzione dell'Accordo e ne sorveglia l'applicazione. La partecipazione della Svizzera all'ICA 2022 viene monitorata dal Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca in collaborazione con l'Ambasciata svizzera a Londra.

L'ICA 2022 è stato adottato il 9 giugno 2022 a Londra in occasione di una riunione straordinaria del Consiglio internazionale del caffè, organo supremo dell'Organizzazione. Il nuovo Accordo, che sostituisce quello del 2007, persegue lo stesso obiettivo del testo normativo precedente, ossia rafforzare il settore caffeario globale e promuovere la sostenibilità economica, sociale e ambientale nell'interesse di tutti gli operatori del settore. L'ICA 2022 pone un forte accento sulla cooperazione tra tutti i membri della catena del valore e istituzionalizza una più stretta collaborazione con il settore privato e la società civile. L'obiettivo dichiarato è creare le premesse strutturali per migliorare il tenore di vita dei coltivatori di caffè e garantire così durevolmente la prosperità del settore globale del caffè. Non avendo una scadenza, l'ICA 2022 rimane in vigore fino a quando non sarà denunciato dal Consiglio internazionale del caffè.

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Cfr. Messaggio del Consiglio federale all'Assemblea federale concernente l'approvazione dell'accordo internazionale del 1962 sul caffè (FF 1964 I 1161) e DF del 1° ottobre 1964 (RU 1965 555).

Cfr. Messaggio del Consiglio federale all'Assemblea federale concernente l'approvazione dell'accordo internazionale del 1968 sul caffè (FF 1968 I 913) e DF del 23 settembre 1968 (RU 1968 1489).

Cfr. Messaggio del Consiglio federale all'Assemblea federale concernente l'Accordo internazionale del 1976 sul caffè (FF 1976 II 591) e DF dell'11 giugno 1976 (RU 1976 2299).

Cfr. Rapporto sulla politica economica esterna 83/1 e Messaggio relativo a un accordo economico internazionale del 17 agosto 1983 (FF 1983 III 489) e DF del 6 ottobre 1983 (FF 1983 III 901).

Cfr. Rapporto sulla politica economica esterna 94/1 + 2 Messaggi concernenti accordi economici internazionali del 18 gennaio 1995 (FF 1995 II 1) e DF del 22 marzo 1995 (RU 1996 115).

Cfr. Messaggio concernente l'Accordo internazionale del 2001 sul caffè (FF 2002 1427) e DF del 14 marzo 2002 (RU 2005 2645).

Cfr. Messaggio concernente l'Accordo internazionale del 2007 sul caffè (FF 2009 735) e DF del 2 febbraio 2011 (RU 2011 4421; RS 0.916.117.1).

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1.2

Organizzazione internazionale del caffè

L'Organizzazione internazionale del caffè si propone di offrire un forum di consultazione sulle condizioni strutturali dei mercati internazionali del caffè e sulle tendenze a lungo termine a livello di produzione e consumo di caffè. Oltre a raccogliere e pubblicare statistiche sul caffè, svolge analisi di mercato e studi sulla produzione, la lavorazione, la distribuzione e la volatilità dei prezzi dei mercati internazionali del caffè.

Sostiene inoltre gli Stati membri nello sviluppo e nella gestione di progetti nel settore del caffè. L'Organizzazione amministra infine l'Accordo sul caffè.

1.3

Mercato del caffè

Per numerosi Paesi in via di sviluppo le esportazioni di caffè sono un'importante fonte di divise. Milioni di famiglie rurali ricavano da questo settore una parte essenziale dei loro introiti. Ben il 60 per cento della produzione mondiale di caffè proviene da Brasile, Vietnam e Colombia8. Per questi Paesi, che rappresentano i maggiori esportatori di caffè in termini di volumi, il settore caffeario svolge pertanto un ruolo economico molto importante. Ma lo stesso vale anche per altri Paesi: per il Burundi e l'Etiopia, ad esempio, il caffè è di gran lunga il principale prodotto d'esportazione, costituendo, rispettivamente, il 61 e il 39 per cento delle esportazioni totali. I Paesi dell'OCSE sono i principali destinatari delle esportazioni di caffè. I mercati di sbocco più importanti sono la Germania e gli Stati Uniti9.

Il prezzo globale del caffè (ICO composite) ha registrato una costante tendenza al ribasso per ben 10 anni, a contare dal picco raggiunto nel settembre 2011. L'ICO composite, indicatore di prezzo composto dell'Organizzazione internazionale del caffè, costituisce per varie istituzioni e stakeholder un punto di riferimento generale per il prezzo del caffè verde di tutte le principali origini e varietà. Viene quindi utilizzato qui di seguito per illustrare il recente andamento del prezzo del caffè verde. A seguito della pandemia di COVID-19 e dei successivi lockdown nei Paesi produttori di caffè, l'indicatore in sé ha iniziato a risalire. Alla fine del 2021 l'ICO composite si situava a un livello del 75 per cento superiore rispetto a quello di inizio anno, raggiungendo quota 213,04 centesimi di dollaro per libbra, valore massimo dal picco toccato nel settembre 2011. Dopo essersi attestato per un decennio a livelli piuttosto bassi, da metà 2020 il prezzo del caffè ha quindi segnato un aumento. La tendenza al rialzo è dovuta principalmente alle strozzature nelle catene di approvvigionamento e alla minore offerta. A causa del rallentamento dell'economia mondiale, dei cambiamenti a livello di importazioni e consumi e della guerra in Ucraina, questa tendenza si è arrestata a marzo 2022.

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www.ico.org > Statistics > Production > Coffee production by exporting countries www.intracen.org > Trade Map

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1.4

Interessi della Svizzera

Gli interessi della Svizzera non sono sostanzialmente cambiati dall'adozione dell'Accordo del 2007. Con la firma dell'ICA 2022 il nostro Paese può continuare a difendere attivamente i propri interessi economici e di politica dello sviluppo.

Il caffè è un bene di consumo molto apprezzato in Svizzera. In termini di volumi e di valore, il consumo pro capite è uno dei più elevati al mondo, dopo quello dei Paesi scandinavi10. Per l'economia elvetica i volumi e soprattutto i valori di riesportazione sono significativi. Circa 3,3 miliardi di franchi svizzeri, pari al 10 per cento del valore delle esportazioni mondiali di caffè, sono attribuiti alla Svizzera. Il nostro Paese è così il secondo esportatore di caffè al mondo, dopo il Brasile, in termini di valore commerciale11. Il caffè esportato è soprattutto tostato e non decaffeinato. Alcuni torrefattori svolgono pertanto un ruolo economico di primo piano a livello internazionale. Inoltre, diverse imprese svizzere sono fortemente integrate nel commercio internazionale del caffè. Stando ai loro dati, i membri dell'Associazione svizzera dei negozianti in caffè gestiscono circa il 60 per cento del commercio mondiale di caffè verde. Alcuni di loro sono membri della task-force dell'Organizzazione internazionale del caffè e partecipano attivamente alle discussioni condotte dall'Organizzazione. A seguito della forte domanda, dal 1988 ad oggi il valore delle importazioni di caffè in Svizzera è triplicato12.

Per quanto concerne i suoi interessi di politica dello sviluppo, la Svizzera può concretizzare il proprio sostegno ai Paesi produttori del Sud globale. Questo sostegno mira a incentivare la produzione sostenibile di caffè in diversi Paesi in via di sviluppo.

Nell'ambito della cooperazione economica allo sviluppo, la Svizzera si impegna in particolare a rafforzare il dialogo tra il settore privato, le associazioni di produttori e la società civile allo scopo di promuovere un commercio sostenibile. In passato la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha ad esempio contribuito a elaborare una serie di criteri di sostenibilità per il settore in questione (Common Code for the Coffee Community, 4C). Questi criteri permettono ai soggetti interessati ­ a prescindere dalla loro posizione lungo la catena di valore del caffè ­ di farsi assistere e certificare. La
SECO sta attualmente dialogando con il settore caffeario svizzero su un'eventuale iniziativa a favore del caffè sostenibile. La Svizzera promuove inoltre la coltivazione sostenibile di caffè in diversi Paesi partner.

1.5

Rapporto con il programma di legislatura

Il presente progetto non è menzionato nel messaggio del 29 gennaio 202013 sul programma di legislatura 2019­2023 né nel decreto federale del 21 settembre 202014 sul programma di legislatura 2019­2023, ma corrisponde all'obiettivo numero 4 del 10 11 12 13 14

www.statista.com > Statistics > Consumer goods & FMCG > Non-alcoholic Beverages > Coffee market in Europe www.intracen.org > Trade Map www.gate.ezv.admin.ch/swissimpex FF 2020 1565 FF 2020 7365

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programma di legislatura corrente. Grazie all'ICA 2022 la Svizzera può contribuire a un solido ordinamento economico mondiale, mentre i suoi operatori economici possono accedere ai mercati internazionali e al mercato interno dell'UE.

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Procedura di consultazione

Secondo l'articolo 3 capoverso 1 lettera c della legge del 18 marzo 200515 sulla consultazione (LCo; RS 172.061), la procedura di consultazione è indetta per la preparazione di trattati internazionali che sottostanno a referendum conformemente all'articolo 140 capoverso 1 lettera b o all'articolo 141 capoverso 1 lettera d numero 3 Cost.

oppure che riguardano interessi essenziali dei Cantoni. L'Accordo non tange tuttavia gli interessi essenziali dei Cantoni né sottostà a referendum obbligatorio o facoltativo (n. 5.3). Non è quindi necessario svolgere una procedura di consultazione.

3

Accordo internazionale del 2022 sul caffè

3.1

Svolgimento dei negoziati

I lavori sull'ICA 2022 si sono conclusi alla fine di marzo 2022 dopo due anni di trattative e 28 tornate negoziali ufficiali tra i membri dell'Organizzazione, ossia 76 Paesi in tutto. In vista di queste trattative di rinegoziazione era stato costituito un apposito gruppo di lavoro, aperto a tutti i membri. Nella seconda parte del processo, un gruppo redazionale a cui ha partecipato una cerchia di membri più ristretta si è occupato di formulare i singoli articoli.

La bozza dell'ICA 2022 è poi stata presentata al Consiglio internazionale del caffè il 1° aprile 2022, dopodiché le delegazioni hanno avuto tempo fino al 18 maggio 2022 per apportarvi le ultime modifiche. La versione finale è stata adottata dal Consiglio in una riunione straordinaria tenutasi il 9 giugno 2022.

3.2

Contenuto dell'Accordo

L'ICA 2022 corrisponde a grandi linee all'Accordo del 200716. Il preambolo continua a riconoscere espressamente il contributo di un settore caffeario sostenibile alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo convenuti a livello internazionale, e in particolare degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. La priorità viene ora data alla necessità di una collaborazione fra tutti gli attori della catena del valore per creare condizioni strutturali tali da garantire buone condizioni di vita ai coltivatori di caffè e provvedere così a un'industria del caffè prospera.

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RS 172.061 RS 0.916.117.1

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Le trattative per un nuovo Accordo si sono concentrate principalmente su tre punti: a) maggiore coinvolgimento del settore privato e della società civile nelle attività dell'Organizzazione, b) revisione del calcolo dei voti e delle quote di contribuzione e c) semplificazione dell'architettura istituzionale dell'organizzazione.

Ad a): Come già nella versione precedente, l'Accordo considera prioritario il sostegno ai piccoli agricoltori. L'obiettivo di garantire ai coltivatori e alle loro famiglie un reddito di sussistenza («living income») è ora formulato esplicitamente. Con un migliore accesso agli strumenti finanziari e una maggiore inclusione finanziaria, i coltivatori di caffè vengono messi nelle condizioni di gestire meglio i rischi e aumentare la propria resilienza. Questo obiettivo va raggiunto attraverso una più intensa collaborazione con il settore privato. La cooperazione viene ora rafforzata istituzionalmente nell'ICA 2022. Il settore privato viene coinvolto in particolare attraverso la creazione di una commissione di membri affiliati (settore privato e società civile) e attraverso il consolidamento istituzionale della task-force pubblico-privata istituita nel 2018 per mezzo di una risoluzione.

Ad b): Un'altra modernizzazione importante consiste nella modifica delle modalità di calcolo dei voti e delle quote di contribuzione dei membri. Finora queste quote venivano calcolate in proporzione ai voti. Per il calcolo veniva inoltre usato esclusivamente il volume del commercio totale, cioè il volume delle importazioni e delle esportazioni. In futuro saranno invece considerati in parti uguali sia il volume sia il valore del commercio complessivo. Per il calcolo dei voti, invece, gli esportatori come gruppo continueranno ad avere lo stesso numero di voti degli importatori, mentre per il calcolo delle quote di contribuzione sarà effettuato un disaccoppiamento. Questo si traduce in maggiori contributi per i membri che in termini di valore traggono maggiori profitti dal commercio del caffè. I contributi della Svizzera aumenteranno quindi di circa 25 000 franchi all'anno vista l'importanza del nostro Paese come centro commerciale e di lavorazione.

Ad c): L'ICA 2022 prevede una struttura più snella a livello istituzionale. Invece degli attuali quattro comitati, in futuro ce ne saranno solo due. Il
Comitato finanziario rimane autonomo, mentre gli altri tre (Statistiche, Progetti nonché Promozione e Marketing) saranno raggruppati in un unico «Comitato economico».

3.3

Entrata in vigore

Le formalità per l'adesione sono specificate agli articoli da 44 a 47. Secondo l'articolo 46, l'ICA 2022 entrerà definitivamente in vigore non appena saranno soddisfatte due condizioni: dovranno aver depositato i loro strumenti di ratifica, accettazione o approvazione sia i governi di Paesi che, secondo il nuovo calcolo, insieme detengono almeno i due terzi dei voti a cui hanno diritto i membri esportatori (art. 21 par. 2) sia i governi di Paesi che insieme detengono almeno i due terzi dei voti dei membri importatori.

L'Accordo sarà aperto alla firma dal 6 ottobre 2022 fino al 30 aprile 2023. Gli strumenti di ratifica, accettazione o approvazione possono essere depositati fino al 31 luglio 2023 (art. 44). In seguito, l'ICA 2022 sarà aperto all'adesione (art. 47). Se entro quella data non sarà entrato in vigore definitivamente, potrà essere applicato in via 7 / 10

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provvisoria dal momento in cui i governi firmatari che dispongono dei voti di cui all'articolo 46 paragrafo 1 avranno depositato i loro strumenti di ratifica, accettazione o approvazione o avranno notificato al depositario la loro applicazione provvisoria in conformità all'articolo 45 (art. 46 par. 2). Se il 31 luglio 2024 l'ICA 2022 non sarà ancora entrato in vigore né provvisoriamente né definitivamente, i governi che l'avranno ratificato, accettato o approvato potranno decidere, di comune intesa, che entri in vigore a titolo definitivo tra di loro (art. 46 par. 3 e 4). L'Accordo internazionale del 2007 sul caffè resta applicabile fino all'entrata in vigore provvisoria o definitiva dell'ICA 2022 (art. 54). Se non sarà entrato in vigore a titolo definitivo entro il 31 luglio 2023, il Consiglio internazionale del caffè potrà disporre una proroga del periodo di ratifica, accettazione o approvazione (art. 44 par. 3).

A differenza della versione precedente, che aveva una durata massima, l'ICA 2022 rimane in vigore fino a quando il Consiglio internazionale del caffè non decide di porvi fine (art. 52 par. 1). I membri possono recedere in qualsiasi momento dall'Accordo con un preavviso di 90 giorni (art. 49). Si tratta di una semplificazione rispetto alla regolamentazione precedente. Inoltre, gli eventuali emendamenti vanno effettuati in conformità con l'articolo 53. Un emendamento risulta approvato se sono soddisfatte due condizioni: sia i governi di Paesi con almeno due terzi dei voti cui hanno diritto i membri esportatori sia i governi di Paesi con almeno due terzi dei voti cui hanno diritto i membri importatori devono aver trasmesso al depositario la propria notifica di accettazione. A meno che il Consiglio internazionale del caffè non decida altrimenti, i membri che non trasmettono al depositario la propria notifica di accettazione saranno esclusi dall'ICA 2022.

Secondo l'articolo 1 capoverso 2 del decreto federale che approva l'Accordo internazionale del 2022 sul caffè, il Consiglio federale è autorizzato a ratificare l'ICA 2022 e quindi a prendere le decisioni di cui all'articolo 46 paragrafi 3 e 4 dell'Accordo in merito alla sua entrata in vigore provvisoria o definitiva.

3.4

Valutazione generale

In generale il nuovo Accordo rafforza il principio dello sviluppo sostenibile del settore caffeario mondiale, ponendo esplicitamente l'accento sui tre pilastri fondamentali della sostenibilità, ovvero sulla dimensione economica, sociale e ambientale. Sotto diversi aspetti il nuovo Accordo rappresenta una gradita modernizzazione perché promuove un maggiore coinvolgimento del settore privato e della società civile nel lavoro dell'Organizzazione, semplifica le strutture esistenti, finora assai macchinose, e introduce una nuova modalità di calcolo delle quote di contribuzione che riflette meglio le realtà della catena di valore del caffè e che quindi è più equa. Questi risultati sono in linea con gli obiettivi formulati nel mandato di negoziazione svizzero, che consistono nel riconfermare il ruolo dell'Organizzazione internazionale del caffè come piattaforma di scambio sui temi della sostenibilità, nel rafforzare la governance e la trasparenza dell'Organizzazione e nell'intensificare la cooperazione con il settore privato.

L'Accordo, infine, è anche in linea con i principi della strategia di politica economica esterna della Svizzera e con l'Agenda 2030.

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Ripercussioni finanziarie e sull'effettivo del personale

Gli Stati contraenti partecipano ai costi amministrativi dell'Organizzazione internazionale del caffè versando dei contributi obbligatori. Questi contributi annuali si basano sul budget dell'Organizzazione e sulla chiave di ripartizione descritta al numero 3.2. Negli ultimi anni il contributo obbligatorio della Svizzera all'Organizzazione internazionale del caffè è oscillato tra i 50 000 e i 70 000 franchi (56 520 sterline nel 2020, 42 390 nel 2021 e 44 791 nel 2022). A seguito del nuovo metodo di calcolo, la quota di contribuzione a carico della Svizzera aumenterà e, secondo i più recenti dati commerciali, ammonterà a circa 80 000 franchi (65 000 sterline).

Il contributo svizzero all'Organizzazione internazionale del caffè è finanziato attraverso il credito a preventivo della SECO A231.0200 «Accordi internazionali sulle materie prime». I fondi necessari sono già stati iscritti nel preventivo 2023 e nel piano finanziario 2024­2026, compresi quelli per l'aumento dovuto al nuovo metodo di calcolo. L'importo che la Svizzera dovrà effettivamente versare può tuttavia differire dagli importi messi a preventivo. Inoltre, non sarà necessario assumere del personale supplementare.

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Aspetti giuridici

5.1

Rapporto con altri strumenti di politica commerciale e con il diritto europeo

L'ICA 2022 è compatibile con le regole dell'OMC, con gli accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE e con la politica europea del nostro Paese. L'adesione al nuovo Accordo non concerne le disposizioni giuridiche dell'Unione europea né gli impegni che il nostro Paese ha assunto nel quadro dell'AELS. L'UE e i suoi Stati membri, che sono anch'essi Parti contraenti dei precedenti Accordi sul caffè, hanno partecipato attivamente alla negoziazione del nuovo Accordo. È quindi molto probabile che anche loro vi aderiscano.

5.2

Costituzionalità

Secondo l'articolo 54 capoverso 1 della Costituzione federale (Cost.)17, gli affari esteri competono alla Confederazione. L'articolo 184 capoverso 2 Cost. autorizza il Consiglio federale a firmare e ratificare i trattati internazionali. In virtù dell'articolo 166 capoverso 2 Cost., la loro approvazione compete all'Assemblea federale; sono esclusi quelli la cui conclusione è di competenza del Consiglio federale in virtù della legge o di un trattato internazionale, fattispecie che però non è adempiuta nel presente caso. Infine, l'Accordo dovrà essere pubblicato anche nella Raccolta ufficiale delle leggi federali (RU) in quanto il Consiglio federale può decidere di pubblicarvi

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RS 101

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anche i trattati e le risoluzioni che non contengono norme di diritto, come nel presente caso (art. 3 cpv. 2 della legge del 18 giugno 200418 sulle pubblicazioni ufficiali).

5.3

Forma dell'atto

L'Accordo non sottostà al referendum obbligatorio previsto per i trattati internazionali perché non prevede l'adesione a un'organizzazione di sicurezza collettiva o a una comunità sopranazionale (art. 140 cpv. 1 lett. b Cost.).

In virtù dell'articolo 141 capoverso 1 lettera d Cost., sottostanno a referendum facoltativo i trattati internazionali di durata indeterminata e indenunciabili (n. 1) che prevedono l'adesione a un'organizzazione internazionale (n. 2) o che comprendono disposizioni importanti contenenti norme di diritto o per l'attuazione dei quali è necessaria l'emanazione di leggi federali (n. 3).

L'ICA 2022 ha una durata illimitata e può essere denunciato con un preavviso di 90 giorni (art. 49). Non si applica pertanto il numero 1 dell'articolo costituzionale appena citato.

La rinegoziazione dell'Accordo non ha comportato una modifica degli obiettivi originari o delle attività dell'Organizzazione. Gli emendamenti apportati al testo non sono di natura materiale rispetto all'Accordo del 2007. In effetti si tratta di una proroga di un'adesione e non dell'adesione stessa a un'organizzazione internazionale.

Secondo l'articolo 22 capoverso 4 della legge del 13 dicembre 200219 sul Parlamento, contengono norme di diritto le disposizioni che, in forma direttamente vincolante e in termini generali e astratti, impongono obblighi, conferiscono diritti o determinano competenze. Una disposizione di tale natura può risultare importante qualora il suo oggetto sia una regola fondamentale nel diritto nazionale. L'ICA 2022 non contiene disposizioni importanti e non richiede l'adozione di leggi federali. Non sostituisce disposizioni di diritto nazionale né contiene decisioni di principio in merito alla legislazione nazionale. L'ICA 2022 non estende neppure gli obblighi pattuiti dalla Svizzera in precedenti Accordi. Non contiene quindi importanti disposizioni legislative né richiede l'emanazione di leggi federali. Alla luce di quanto precede si può affermare che la decisione dell'Assemblea federale di approvare l'Accordo internazionale del 2022 sul caffè non sottostà al referendum facoltativo previsto per i trattati internazionali (cfr. art. 141 cpv. 1 lett. d n. 1­3 Cost.).

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RS 170.512 RS 171.10

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