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23.008 Rapporto sulla politica economica esterna 2022 comprendente messaggi concernenti accordi economici e il rapporto concernente le misure tariffali adottate nel 2022 dell'11 gennaio 2023

Onorevoli presidenti e consiglieri, visto l'articolo 10 capoverso 1 della legge federale del 25 giugno 1982 sulle misure economiche esterne, vi sottoponiamo il presente rapporto che informa su importanti questioni di politica economica esterna nel 2022, di cui vi invitiamo a prendere atto.

Nel contempo, vi sottoponiamo per approvazione: 1.

i seguenti disegni di decreti federali, con i rispettivi messaggi, in base all'articolo 10 capoverso 3 della legge federale sulle misure economiche esterne (allegati per approvazione, parte I): ­ decreto federale che approva l'Accordo internazionale del 2022 sul caffè; ­ decreto federale che approva l'Accordo internazionale del 2010 sul cacao, riveduto nel 2022; ­ decreto federale che approva l'Accordo tra la Svizzera e la Germania concernente la cooperazione e il coordinamento tra le rispettive autorità in materia di concorrenza;

2.

il disegno di decreto federale e il rapporto concernenti le misure tariffali adottate nel 2022 (allegati per approvazione, parte II), in base all'articolo 10 capoverso 4 della legge federale sulle misure economiche esterne in combinato disposto con l'articolo 13 della legge del 9 ottobre 1986 sulla tariffa delle dogane, con l'articolo 3 della legge federale del 15 dicembre 2017 sull'importazione di prodotti agricoli trasformati e con l'articolo 4 capoverso 2 della legge del 9 ottobre 1981 sulle preferenze tariffali.

2023-0091

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Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

11 gennaio 2023

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Alain Berset Il cancelliere della Confederazione, Walter Thurnherr

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Compendio Il rapporto sulla politica economica esterna 2022 riassume importanti questioni che hanno interessato la politica economica esterna svizzera nell'anno in esame, collocandole nel contesto della strategia di politica economica esterna 2021. La gestione dell'attività è approvata al momento della discussione del rapporto di gestione annuale del Consiglio federale.

Nell'anno di riferimento l'economia svizzera si è ripresa come previsto (n. 1). La congiuntura mondiale resta tuttavia caratterizzata da una crescente incertezza e da un aumento dell'inflazione. Oltre al confinamento prolungato in Cina, da fine febbraio 2022 anche le conseguenze dell'aggressione militare russa in Ucraina sono sopraggiunte a rallentare il commercio internazionale. Inoltre, un numero crescente di Paesi integra sempre più spesso nelle proprie politiche economiche e commerciali considerazioni relative alla sicurezza. Le tendenze verso un maggiore protezionismo e la formazione di blocchi economici e politici hanno continuato ad accentuarsi.

Il capitolo introduttivo (n. 2) si occupa quest'anno dell'impatto della guerra in Ucraina sull'economia mondiale, in particolare sulle catene globali di produzione e approvvigionamento. Il conflitto ha influito sui flussi commerciali, soprattutto per quanto riguarda i prodotti alimentari e le fonti energetiche. L'economia svizzera ha nuovamente dato prova di una notevole resilienza e in tal senso la diversificazione delle fonti d'approvvigionamento è stata decisiva. Il Consiglio federale ha adottato misure mirate per garantire l'approvvigionamento di beni d'importanza vitale come alimenti e fonti energetiche. Ad esempio, ha ridotto la protezione doganale sui cereali da foraggio e ha rafforzato le forniture di elettricità e gas.

L'abolizione dei dazi sui prodotti industriali decisa dal Parlamento o altre misure quali la digitalizzazione dei processi doganali mirano a creare condizioni quadro ottimali per l'economia svizzera (n. 3). L'accesso degli operatori economici a grandi progetti infrastrutturali esteri è promosso attraverso una stretta collaborazione tra gli enti federali competenti e il settore privato (approccio «Team Switzerland»). Il successo di questo approccio si è già evidenziato nell'anno in esame con l'aumento della partecipazione di aziende svizzere a progetti
infrastrutturali esteri.

Per il Consiglio federale il mantenimento della via bilaterale con il più importante partner commerciale della Svizzera, l'UE, rimane un obiettivo prioritario (n. 4).

Il 23 febbraio 2022 il Governo ha inoltre fissato i cardini del pacchetto negoziale.

Nell'anno in esame la Svizzera e l'UE hanno condotto colloqui esplorativi per riflettere su una base comune in vista di eventuali negoziati futuri. Nel corso dei colloqui è stata sviluppata una visione condivisa dell'approccio «a pacchetto» proposto dal Consiglio federale. Sempre nel 2022 l'Esecutivo ha approvato la maggior parte degli accordi di attuazione inerenti al contributo svizzero a determinati Stati membri dell'UE. La progressiva regolamentazione di nuove aree tematiche nel mercato interno dell'UE e le proposte di politica industriale hanno un impatto anche sulla Svizzera. Il Consiglio federale ha seguito da vicino gli sviluppi e ha in particolare avviato chiarimenti sulle possibilità d'intervento in relazione al previsto meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere.

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La diversificazione geografica contribuisce notevolmente all'affidabilità delle catene del valore e, di conseguenza, alla resilienza dell'economia svizzera. Il Consiglio federale ha quindi intensificato la cooperazione con i partner economici di tutte le aree geografiche, ma soprattutto con quelli prioritari per il nostro Paese (n. 5). I negoziati in corso sugli accordi di libero scambio sono proseguiti. Nell'anno in esame sono stati firmati anche un accordo di promozione e protezione reciproca degli investimenti con l'Indonesia e un accordo sulla concorrenza con la Germania, mentre si sono conclusi i negoziati con gli Stati Uniti per un accordo sul reciproco riconoscimento della buona prassi di fabbricazione dei medicamenti.

I negoziati in seno alle organizzazioni multilaterali hanno dato risultati incoraggianti (n. 6). La 12a conferenza ministeriale dell'OMC ha fornito un importante contributo al rafforzamento del sistema commerciale multilaterale. Per la prima volta dal 2013 è stato possibile stipulare un nuovo accordo multilaterale (Accordo sui sussidi alla pesca). La Svizzera si è inoltre adoperata per far valere i propri interessi nelle procedure di composizione delle controversie dell'OMC. Nella procedura avviata dalla Svizzera contro i dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni di acciaio e alluminio, l'autorità arbitrale ha pubblicato il suo rapporto finale nel dicembre 2022, dando ragione al nostro Paese. All'interno dell'OIL, i quattro principi e diritti fondamentali del lavoro esistenti dal 1998 sono stati completati dal diritto a un ambiente di lavoro sicuro e sano. Inoltre, dopo 15 tornate negoziali proseguite per oltre due anni, si sono concluse le trattative concernenti la modernizzazione del Trattato sulla Carta dell'energia per la protezione degli investimenti nel settore energetico. Il testo riveduto non è ancora stato adottato perché non tutte le parti erano pronte a deliberare.

Il Consiglio federale ha ribadito il suo impegno a favore di un commercio sostenibile (n. 7). Oltre alla conclusione del già citato Accordo multilaterale sui sussidi alla pesca, occorre sottolineare l'avanzamento dei negoziati per un accordo plurilaterale sui cambiamenti climatici, sul commercio e sulla sostenibilità. Per quanto riguarda gli accordi di libero scambio l'Esecutivo ha adottato il
rapporto sulle analisi di sostenibilità ex ante. Una prima analisi di questo tipo è stata avviata in occasione della ripresa dei negoziati con la Thailandia. Come ulteriore misura, nell'ambito della promozione della sostenibilità sociale, la Svizzera ha cofinanziato il nuovo programma «Productivity Ecosystems for Decent Work» dell'OIL. Il Consiglio federale ha inoltre attribuito grande importanza alle condizioni quadro e agli standard per una gestione aziendale responsabile. In tale ottica ha sostenuto i processi di aggiornamento delle linee guida per imprese multinazionali intrapresi dall'OCSE e ha redatto una guida per sensibilizzare le imprese svizzere all'estero sul rispetto dei diritti dell'uomo.

Per la prima volta il rapporto contiene un capitolo sull'economia digitale, campo d'azione a sé stante della nuova strategia di politica economica esterna (n. 8). La Svizzera ha partecipato ai negoziati multilaterali dell'OMC sul commercio elettronico e ha presentato il capitolo modello rivisto su questo tema nel corso dei negoziati bilaterali di libero scambio. Ha anche avviato colloqui esplorativi con gli Stati Uniti su una soluzione che sostituisca il cosiddetto «Privacy Shield» per garantire un flusso di dati privo di intoppi tra i due Paesi.

Nell'anno in esame la Svizzera ha continuato a sostenere i Paesi emergenti e in sviluppo particolarmente colpiti dalla crisi di COVID-19 e dalla guerra in Ucraina (n. 9). Ad esempio, ha promosso l'integrazione dei Paesi partner e delle loro imprese 4 / 86

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nell'economia mondiale con progetti nel settore della digitalizzazione. L'assunzione della presidenza dei suoi gruppi di voto presso la Banca asiatica d'investimento per le infrastrutture e il Fondo verde per il clima ha aumentato l'influenza della Svizzera sull'orientamento strategico di entrambe le organizzazioni.

Nell'anno in rassegna le sanzioni, i controlli all'esportazione e la politica di controllo degli armamenti hanno rappresentato per la Svizzera delle sfide importanti (n. 10).

In risposta all'aggressione militare russa in Ucraina, il nostro Paese ha aderito quasi del tutto alle sanzioni globali dell'UE.

Prospettive La situazione geopolitica e macroeconomica globale rimarrà presumibilmente contrassegnata da grandi difficoltà anche nel prossimo anno. Se la guerra in Ucraina proseguirà, è probabile che la situazione dell'approvvigionamento energetico rimarrà tesa anche nell'inverno 2023/24. Il Consiglio federale seguirà da vicino la situazione e, se necessario, adotterà misure supplementari per garantire l'approvvigionamento in caso di imminente penuria.

In questo contesto, la diversificazione delle catene del valore rimane essenziale per la resilienza dell'economia elvetica. Il Consiglio federale utilizzerà gli strumenti della diplomazia economica e commerciale per promuovere l'apertura, l'agevolazione e la regolamentazione degli scambi commerciali. A tale riguardo svolge un ruolo particolarmente importante a livello multilaterale la riforma dell'OMC, che il Consiglio federale continuerà a sostenere. La riforma comprende il ripristino della composizione delle controversie, i negoziati sui temi ancora in sospeso in materia di sussidi alla pesca, gli insegnamenti tratti dalla pandemia di COVID-19 e l'estensione della moratoria contro la riscossione di dazi sulle trasmissioni elettroniche. Allo stesso modo, nel quadro della cooperazione economica allo sviluppo, il Consiglio federale continuerà a promuovere la resilienza e la diversificazione delle economie dei Paesi in sviluppo ed emergenti.

Nelle relazioni economiche bilaterali o plurilaterali, la conclusione e la modernizzazione degli accordi di libero scambio e di promozione e protezione reciproca degli investimenti rimangono questioni preminenti. Il Consiglio federale si adopererà per una rapida conclusione dei negoziati di libero
scambio con Kosovo, Malaysia, Mercosur e Thailandia. Per quanto riguarda le relazioni con il Regno Unito, l'Esecutivo proseguirà i colloqui su un'eventuale modernizzazione dell'accordo commerciale e i negoziati per un accordo sui servizi finanziari.

L'ulteriore sviluppo e il rafforzamento delle relazioni bilaterali con l'UE mantengono per il Consiglio federale la massima priorità. L'avvio di nuovi negoziati dipenderà dalla capacità delle due parti di trovare una base comune sufficientemente solida. I colloqui esplorativi dovranno quindi proseguire.

Le due priorità tematiche della strategia di politica economica esterna, «sostenibilità ambientale e sociale» ed «economia digitale», rimangono d'importanza centrale. Nel quadro dell'OMC il Consiglio federale incoraggerà quindi il proseguimento dei negoziati per un accordo plurilaterale sui cambiamenti climatici, sul commercio e sulla sostenibilità. Nell'ambito delle trattative con la Thailandia verrà effettuata la prima analisi ex ante dell'impatto di un accordo di libero scambio sulla sostenibilità. Per 5 / 86

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rafforzare la responsabilità sociale d'impresa, l'Esecutivo si impegnerà in seno all'OCSE affinché siano adottate linee guida aggiornate destinate alle imprese multinazionali.

In relazione all'integrazione dell'economia digitale, nel prossimo anno di riferimento il Consiglio federale continuerà a lavorare per l'ulteriore sviluppo del quadro normativo internazionale sul commercio elettronico, e questo sia nelle procedure plurilaterali dell'OMC sia negli accordi di libero scambio e negli accordi specifici.

Per il Consiglio federale è importante assicurare che, in queste attività, la politica economica esterna sia partecipativa. Le cerchie interessate saranno maggiormente coinvolte attraverso vari canali.

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Indice Compendio

3

Elenco delle abbreviazioni

10

1

Situazione generale dell'economia 1.1 Situazione economica e congiunturale 1.2 Sviluppi geopolitici

11 11 12

2

Capitolo introduttivo: impatto della guerra in Ucraina sull'economia mondiale, in particolare sulle catene globali di produzione e approvvigionamento 2.1 Impatto della guerra in Ucraina sul commercio mondiale e sulla politica commerciale 2.1.1 Impatto su flussi commerciali e investimenti 2.1.2 Impatto sulla politica commerciale e degli investimenti 2.1.3 Effetti della politica sanzionatoria della Svizzera e dei suoi partner commerciali 2.2 Catene del valore al banco di prova 2.2.1 Importanza delle catene del valore per la resilienza 2.2.2 Ruolo dello Stato nel rafforzare la resilienza 2.3 Misure adottate dal Consiglio federale per rafforzare la resilienza 2.3.1 Misure di politica economica esterna 2.3.2 Rafforzare l'approvvigionamento 2.4 Conclusione

3

4

13 13 13 16 18 19 20 22 23 23 25 28

Importanti sviluppi in materia di politica economica esterna 3.1 Misure per semplificare il commercio internazionale di beni 3.1.1 Abolizione dei dazi sui prodotti industriali 3.1.2 Programma di trasformazione DaziT e revisione della legge sulle dogane 3.2 Verifica degli investimenti 3.3 Misure di politica economica per promuovere la piazza economica: progetti infrastrutturali su larga scala 3.4 Misure di politica economica per rafforzare la resilienza dell'economia svizzera 3.5 Consultazione delle cerchie interessate

29 29 30

Relazioni economiche con l'UE 4.1 L'UE, principale partner commerciale della Svizzera 4.2 Punti in sospeso nelle relazioni con l'UE 4.3 Contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell'UE 4.4 Sviluppo del mercato interno europeo e nuovi partenariati dell'UE con Stati terzi 4.4.1 Conseguenze della normativa UE per la Svizzera

33 34 35 37

30 31 31 32 33

37 38 7 / 86

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4.4.2 5

Autonomia strategica

39

Relazioni bilaterali e accordi economici 5.1 Priorità ai Paesi partner 5.2 Accordi economici bilaterali 5.2.1 Accordi di libero scambio 5.2.2 Accordi di promozione e protezione degli investimenti 5.2.3 Ulteriore sviluppo e approfondimento delle relazioni con il Regno Unito 5.2.4 Accordo sulla concorrenza tra Svizzera e Germania

39 39 41 41 42

6

Relazioni multilaterali e accordi economici 6.1 Organizzazione mondiale del commercio 6.1.1 Risultati multilaterali della conferenza ministeriale 6.1.2 Temi dei negoziati plurilaterali 6.1.3 Composizione delle controversie presso l'OMC 6.2 Organizzazione internazionale del lavoro 6.3 OCSE 6.4 Gruppo dei venti principali Paesi industrializzati ed emergenti 6.5 Modernizzazione del Trattato sulla Carta dell'energia

44 44 45 46 47 48 48 50 51

7

Sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa 7.1 Contributo della politica economica esterna alla sostenibilità 7.1.1 Attuazione dell'Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile 7.1.2 OMC e sostenibilità ambientale 7.1.3 ALS e sviluppo sostenibile 7.1.4 La dimensione sociale della sostenibilità 7.2 Responsabilità sociale d'impresa 7.2.1 Trasparenza e obblighi di diligenza per quanto riguarda l'essere umano e l'ambiente 7.2.2 Aggiornamento delle linee guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali 7.2.3 Piano d'azione relativo alla responsabilità sociale e ambientale d'impresa e Piano d'azione su imprese e diritti umani 7.2.4 Aggiornamento dei principi di governo societario del G20 e dell'OCSE 7.2.5 Maggiori integrità e sostenibilità nel settore delle materie prime

51 52 52 53 53 55 56

Economia digitale 8.1 Condizioni quadro per l'economia digitale 8.2 Processi multilaterali e plurilaterali 8.3 Processi bilaterali 8.4 Sviluppi nel mercato interno dell'UE

61 62 63 63 64

8

8 / 86

43 44

56 58 59 59 60

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9

Cooperazione economica allo sviluppo 9.1 Interazione tra cooperazione internazionale e strategie di politica economica esterna 9.2 Misurazione dell'efficacia nella cooperazione economica allo sviluppo 9.3 Cooperazione allo sviluppo nel settore della digitalizzazione 9.4 Cooperazione multilaterale

10 Controlli all'esportazione, sanzioni e politica di controllo degli armamenti 10.1 Controlli all'esportazione 10.2 Sanzioni 10.3 Politica di controllo degli armamenti 10.3.1 Controprogetto all'iniziativa popolare «Contro l'esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili» 10.3.2 Esportazioni di materiale bellico nel contesto della guerra in Ucraina

65 66 66 67 68 69 69 69 71 71 71

11 Allegati 11.1 Temi trattati all'interno dell'OMC 11.2 Negoziati di libero scambio in corso 11.3 Attività dei comitati misti istituiti dagli ALS vigenti 11.4 Negoziati in corso relativi agli accordi di protezione degli investimenti 11.5 Negoziati in corso relativi alle convenzioni per evitare le doppie imposizioni 11.6 Incontri delle commissioni economiche miste e missioni economiche 11.7 Esportazioni soggette alla legge sul controllo dei beni a duplice impiego

72 72 73 75

12 Allegati per approvazione 12.1 Parte I: Accordi economici 12.2 Parte II: Misure tariffali

84 84 85

77 78 81 83

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Elenco delle abbreviazioni AELS

Associazione europea di libero scambio

AEP

Approvvigionamento economico del Paese

ALS

Accordo di libero scambio

APPI

Accordo di promozione e protezione reciproca degli investimenti

CDI

Convenzioni per evitare le doppie imposizioni

COVID-19

Malattia da coronavirus 2019 (causata dall'infezione da virus SARS-CoV-2)

DEFR

Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca

DFAE

Dipartimento federale degli affari esteri

DFF

Dipartimento federale delle finanze

DFGP

Dipartimento federale di giustizia e polizia

DFI

Dipartimento federale dell'interno

FF

Foglio federale

G20

Gruppo dei 20 (Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Sudafrica, Turchia, UE, USA)

OCSE

Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico

OIL

Organizzazione internazionale del lavoro

OMC

Organizzazione mondiale del commercio

ONU

Organizzazione delle Nazioni Unite

OSS

Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite

PMI

Piccole e medie imprese

RS

Raccolta sistematica del diritto federale

RU

Raccolta ufficiale delle leggi federali

SECO

Segreteria di Stato dell'economia

UE

Unione europea

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Rapporto 1

Situazione generale dell'economia

1.1

Situazione economica e congiunturale

Nell'anno in rassegna è proseguita la ripresa dell'economia svizzera. Fino al terzo trimestre la crescita del prodotto interno lordo (PIL) della Svizzera ha corrisposto alle previsioni, grazie soprattutto alla domanda interna1. I consumi privati sono stati favoriti dal buon andamento del mercato del lavoro. In novembre la quota destagionalizzata dei disoccupati registrati è scesa al 2,0 per cento, il valore più basso da 20 anni.

Nel contempo il contesto internazionale ha frenato la congiuntura nei settori più vulnerabili dell'industria di trasformazione, come quelli delle macchine e del metallo.

In confronto ai mesi dell'anno precedente, il forte aumento di prezzo dell'energia ha causato, anche in Svizzera, un'inflazione elevata, che in estate ha raggiunto il 3,5 per cento2. Rispetto alla situazione di altri Paesi si tratta comunque di un aumento moderato (cfr. n. 2), forse riconducibile alle spese relativamente contenute che le famiglie hanno dovuto sostenere per il fabbisogno energetico e all'efficienza energetica dell'economia. Per contrastare l'aumento dell'inflazione, diverse banche centrali, tra cui la Banca nazionale svizzera, hanno aumentato i loro tassi d'interesse guida.

L'andamento futuro della congiuntura dipenderà principalmente da quello dell'economia mondiale e dall'approvvigionamento energetico. Nel corso dei mesi autunnali sul fronte energetico si è registrata una certa distensione, perlomeno in una prospettiva a breve termine. Gli impianti europei di stoccaggio del gas erano riforniti meglio di quanto ci si aspettasse e il riempimento dei bacini idroelettrici svizzeri risultava superiore alla media. Sui mercati a pronti e a termine, i prezzi sono comunque rimasti a un livello che superava abbondantemente i valori precedenti lo scoppio della guerra in Ucraina.

Stando alle previsioni congiunturali di dicembre elaborate dal gruppo di esperti, per il 2023 ci si può aspettare che in Svizzera il PIL cresca dell'1,0 per cento (valore depurato dagli effetti dovuti agli eventi sportivi; in settembre era previsto l'1,1 %), con l'inflazione al 2,2 per cento (previsione di settembre: 2,3 %)3. Perciò, pur se caratterizzata da un andamento debole, l'economia svizzera non dovrebbe cadere in una forte recessione. Ciò a condizione che nell'inverno dell'anno in rassegna e in quello successivo non si verifichino gravi penurie energetiche, con cessazioni della produzione 1

2

3

Dati trimestrali relativi al prodotto interno lordo, Segreteria di Stato dell'economia (SECO); PIL lato produzione, depurato dagli effetti degli eventi sportivi, 29 novembre 2022, consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Situazione economica e politica economica > Situazione economica > Prodotto interno lordo > Dati (stato: 15.12.2022).

Dati mensili dell'Ufficio federale di statistica, Indice nazionale die prezzi al consumo, indice totale su tutte le basi dell'indice, del 1° dicembre 2022, consultabile all'indirizzo: www.bfs.admin.ch > Trovare statistiche > Prezzi > Prezzi al consumo > Indicizzazione (stato: 15.12.2022).

Previsioni congiunturali del gruppo di esperti della Confederazione, del 13 dicembre 2022, consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Situazione economica e politica economica > Situazione economica > Previsioni congiunturali (stato: 15.12.2022).

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su vasta scala, e comunque in prospettiva di una situazione energetica tesa e di un livello elevato dei prezzi dell'energia. Tuttavia in relazione alla situazione energetica il grado di incertezza rimane forte.

1.2

Sviluppi geopolitici

Nell'anno in rassegna l'insicurezza che ha caratterizzato l'economia mondiale è cresciuta, nonostante il netto miglioramento registrato sul fronte della crisi legata alla pandemia di COVID-19. Essa viene alimentata dalle fosche prospettive economiche che attendono le tre principali aree economiche: USA, Cina ed Unione europea (UE).

Da un lato si tratta di fattori legati all'aggressione militare russa a danno dell'Ucraina (cfr. n. 2) che, oltre a sconvolgere i mercati internazionali e inasprire alcune tendenze già in atto a livello geopolitico, ha fatto emergere i rischi legati alla forte dipendenza dell'Europa, Svizzera compresa, dai vettori energetici russi. Dall'altro, l'inflazione cresce in tutto il mondo, e colpisce in misura più grave i Paesi in sviluppo e i Paesi emergenti. La politica cinese dello zero COVID ha avuto conseguenze negative, soprattutto causando interruzioni prolungate delle catene di produzione e approvvigionamento, sullo sfondo di una concorrenza sistemica sempre più aperta tra gli USA e la Cina, che si traduce nella reciproca volontà di sciogliere una delle più importanti reti di rapporti commerciali della storia recente. Gli eventi dello stretto di Taiwan e l'aggravamento dei rischi per la politica di sicurezza che ne è conseguito sono un segnale di questa tendenza.

In questo contesto numerosi Paesi hanno orientato in misura crescente la loro politica economica e commerciale sulla base di valutazioni inerenti alla sicurezza. Gli interventi statali sanzioni, blocchi dei collegamenti e dell'informazione, limitazioni delle esportazioni e dei capitali sono sempre più rilevanti. Gli sforzi politici già in atto, finalizzati a rilocalizzare alcune catene del valore, anche mediante strumenti di politica industriale, vengono ulteriormente intensificati. Nel contempo, nei rapporti tra alleati tradizionali ­ come l'UE, con suoi Stati membri, e gli USA ­ emergono finalità di avvicinamento reciproche. La Russia potrebbe consolidare alcuni dei suoi partenariati, fra cui quelli con la Cina, la Turchia o l'Iran. Alla luce di questi sviluppi, che riguardano tutte le aree ed economie nazionali, la Svizzera, con la sua economia orientata alla globalizzazione, deve affrontare numerose sfide: si tratta ad esempio del rincaro che colpisce l'energia, le materie prime e la logistica, nonché
dell'insicurezza che penalizza in modo importante gli investimenti e le catene internazionali di produzione e approvvigionamento.

In quale misura questi elementi imponderabili possano influire sulla crescita globale, gli scambi e gli investimenti, al momento rimane da definire. In ogni caso essi mettono una volta di più alla prova la resilienza dell'economia internazionale, perché minano la necessaria fiducia nella divisione internazionale del lavoro, su cui si fonda il benessere: sia su scala globale sia, più in particolare, a livello svizzero. La Svizzera, con un'economia aperta e di medie dimensioni, non appartiene a uno schieramento economico, e di conseguenza risulta particolarmente esposta. Per questo motivo il nostro Paese continua a impegnarsi in favore dell'apertura dei mercati e della cooperazione internazionale. La diversificazione geografica della sua economia contribuisce alla 12 / 86

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sicurezza dell'approvvigionamento. Ciò è emerso in occasione della crisi dovuta alla pandemia di COVID-19 e successivamente anche nel caso della guerra in Ucraina4. Il capitolo principale del presente rapporto concerne perciò le conseguenze che la guerra in Ucraina comporta per le catene globali di produzione e approvvigionamento, e le possibilità della Svizzera in ambito commerciale (cfr. n. 2).

2

Capitolo introduttivo: impatto della guerra in Ucraina sull'economia mondiale, in particolare sulle catene globali di produzione e approvvigionamento

La guerra in Ucraina ha causato distorsioni economiche di ampia portata. Come nel caso della crisi di COVID-19, le aziende sono chiamate a rafforzare la resilienza delle loro catene globali di produzione e approvvigionamento. Questo capitolo analizza dapprima gli impatti economici diretti della guerra in Ucraina, per poi passare al ruolo delle catene del valore e alle possibilità d'intervento degli Stati per incrementare la resilienza. Vengono infine riassunte le misure attuali adottate dalla Svizzera.

2.1

Impatto della guerra in Ucraina sul commercio mondiale e sulla politica commerciale

2.1.1

Impatto su flussi commerciali e investimenti

In qualità di grandi esportatori di energia, derrate alimentari, mangimi e materie prime industriali, la Russia e l'Ucraina svolgono un ruolo importante per l'economia globale. Nel 2019 i due Paesi coprivano insieme poco più del 25 per cento delle esportazioni globali di grano. Nel 2019 la Russia è stata il maggior esportatore di gas naturale, palladio, nichel e prodotti siderurgici e il secondo esportatore di prodotti petroliferi raffinati. L'Ucraina, dal canto suo, è il più importante esportatore di olio di girasole al mondo, prima ancora della Russia.

La guerra in Ucraina ha avuto un forte impatto sul commercio internazionale. Da una parte, la produzione in Ucraina ha subìto una forte contrazione. Diversi impianti di produzione sono stati distrutti, il che ha limitato in particolare la fornitura globale di vari prodotti alimentari di base. D'altra parte, la guerra ha anche causato problemi logistici, ad esempio per l'inaccessibilità ai porti e la chiusura dello spazio aereo ucraino. Inoltre, le sanzioni occidentali e le restrizioni all'esportazione imposte dalla Russia stessa hanno limitato il commercio estero di alcuni beni economici.

Questo ha ulteriormente aggravato i problemi d'approvvigionamento esistenti dall'inizio della pandemia di COVID-19. Prima della guerra le esportazioni russe e, in misura minore, quelle ucraine fungevano da beni intermedi per diverse industrie, tra cui l'edilizia e i settori dei macchinari, dell'elettricità e della metallurgia. I problemi d'approvvigionamento hanno afflitto l'industria, soprattutto in Europa, generando a 4

Rapporto del Consiglio federale del 20 gennaio 2021 sulla politica economica esterna 2020, capitolo introduttivo: «Conseguenze della crisi COVID-19 per il commercio internazionale e le catene del valore globali»; FF 2021 343.

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valle un impatto su altre aziende non direttamente interessate. Durante l'anno in esame, tuttavia, certi beni di grande rilievo, come i cablaggi, sono stati in parte sostituiti, e ciò ha parzialmente allentato la pressione sulle catene d'approvvigionamento.

Sul piano globale la guerra ha spinto i prezzi al rialzo, tant'è che nella prima metà del 2022 i costi dell'energia hanno raggiunto livelli visti l'ultima volta alla vigilia della crisi finanziaria. Anche i prezzi dei prodotti alimentari, dei metalli e dei minerali sono lievitati notevolmente per effetto della guerra. Tuttavia, la pressione sui prezzi di metalli e minerali, e anche del petrolio, si è nuovamente attenuata nel corso dell'anno, non da ultimo a seguito dell'indebolimento della domanda cinese e dei timori di un rallentamento congiunturale generale. Anche sul mercato mondiale dei prodotti alimentari, in particolare del grano, i prezzi hanno registrato una lieve flessione dopo l'entrata in vigore dell'iniziativa per il grano del Mar Nero, firmata il 22 luglio 2022 da Russia e Ucraina insieme a Turchia e Nazioni Unite. L'obiettivo era consentire, nonostante la guerra, l'esportazione via mare di grano, di altri prodotti alimentari e di fertilizzanti ucraini.

Nel 2021 circa il 25 per cento delle importazioni di petrolio, il 40 per cento delle importazioni di gas naturale e il 45 per cento delle importazioni di carbone dell'UE provenivano dalla Russia5. Nel contesto delle misure sanzionatorie dell'UE è entrato in vigore, a dicembre 2022, il divieto d'importazione di greggio russo via mare. L'UE importa circa il 60 per cento del suo petrolio russo via mare. Paesi come la Germania, la Polonia, l'Ungheria, la Slovacchia e la Repubblica Ceca sono riforniti attraverso oleodotti. Poiché la Germania e la Polonia hanno già dichiarato di rinunciare a questo tipo di importazioni, l'embargo dovrebbe interessare circa il 90 per cento delle importazioni di greggio dalla Russia. L'embargo sui prodotti petroliferi raffinati è previsto per febbraio 2023 e, questo, dopo che il 10 agosto 2022 è già stato applicato un divieto d'importazione di carbone russo. Infine, il 3 dicembre 2022 l'UE, gli Stati del G7 e l'Australia hanno introdotto un tetto massimo di 60 dollari per barile di greggio russo, entrato in vigore de facto il 19 gennaio 2023.

In linea di
principio, tutte queste fonti energetiche sono facilmente sostituibili perché possono essere trasportate in modi diversi. Tuttavia, l'allungamento delle vie di trasporto e le capacità di trasporto limitate potrebbero concorrere a mantenere alti i prezzi dell'energia. Sostituire il gas naturale russo, invece, è molto più difficile, perché il suo trasporto richiede infrastrutture specifiche (gasdotti, terminali di gas naturale liquefatto). Le minori forniture di gas dalla Russia sono state ampiamente compensate in Europa con un aumento delle importazioni da Norvegia, Azerbaigian e Algeria e (sotto forma di gas naturale liquefatto) da Qatar e Stati Uniti, nonché da una riduzione dei consumi. Per far fronte a un'eventuale carenza di gas nell'inverno 2022/23 sono comunque state prese ulteriori misure. A inizio luglio 2022 la Commissione europea ha adeguato il regolamento 2017/19386 sulle misure volte a garantire la sicurezza 5

6

Eurostat (2022), International trade in goods ­ a statistical picture, EU imports of energy products ­ recent developments, consultabile all'indirizzo: https://ec.europa.eu/eurostat/ > Publications > Statistics Explained > All online publications > Other statistical publications by theme (stato: 22.12.2022).

Regolamento (UE) 2017/1938 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2017, concernente misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas e che abroga il regolamento (UE) n. 994/2010.

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d'approvvigionamento di gas affinché gli impianti di stoccaggio sotterraneo siano riempiti almeno all'80 per cento prima dell'inizio dell'inverno 2022/23 e al 90 per cento prima dell'inizio degli inverni successivi. L'UE si è inoltre posta un obiettivo di risparmio del 15 per cento da agosto 2022 ad aprile 2023 rispetto al consumo medio di gas degli ultimi cinque anni. A ottobre 2022 ha inoltre adottato due altri obiettivi: uno non vincolante di risparmio di elettricità del 10 per cento fino a marzo 2023 e uno vincolante di risparmio del 5 per cento nei periodi di maggior consumo. Verso la fine dell'anno la situazione si è lievemente distesa: in Europa gli impianti di stoccaggio di gas naturale sono stati riempiti più velocemente del solito grazie al clima mite dello scorso autunno e agli sforzi di risparmio. Benché non si possa escludere una carenza di gas causata da un inverno molto rigido o dal venir meno di determinate forniture, la probabilità che ciò si verifichi è relativamente bassa vista l'abbondanza delle scorte.

Se la guerra in Ucraina dovesse perdurare, nell'inverno 2023/2024 la situazione sul fronte dell'approvvigionamento energetico potrebbe addirittura aggravarsi perché, contrariamente al 2022, non sarà praticamente più possibile lo stoccaggio di gas russo.

Al momento non è ancora possibile valutare in che misura la guerra in Ucraina porterà a una deviazione permanente dei flussi commerciali globali. Nell'estate del 2022 si è tuttavia osservata una progressiva ridestinazione delle esportazioni russe verso altre regioni del mondo. A giugno, ad esempio, più di un quarto dei trasporti marittimi di greggio russo erano destinati a Paesi al di fuori dell'UE e del G7, e meno della metà a Paesi dell'UE. All'inizio dell'anno queste quote erano, rispettivamente, di circa il 7 e di poco meno del 70 per cento7. Allo stesso tempo, i dati sul commercio estero di India, Turchia e Cina registrano un aumento delle importazioni dalla Russia. Ma questo probabilmente non basterà a compensare completamente il commercio con l'UE.

Altri beni d'esportazione, tra cui il gas naturale, sono difficili da compensare a causa della mancanza di infrastrutture idonee.

Di conseguenza, il commercio tra la Russia e i Paesi dell'UE è diminuito drasticamente dall'inizio della guerra. Già in precedenza la Svizzera
importava soltanto poche merci dalla Russia (0,46 % delle importazioni totali di merci nel 2021). Le fonti energetiche di provenienza russa, come il gas naturale o il petrolio, vengono perlopiù acquistate da Paesi limitrofi, motivo per cui il commercio Russia-UE è indirettamente importante anche per il nostro Paese. A quattro mesi dall'inizio della guerra, le esportazioni di beni dall'UE verso la Russia erano calate di circa il 40 per cento rispetto all'anno precedente. Le importazioni di beni dall'UE, invece, erano aumentate di poco più del 40 per cento rispetto all'anno precedente, probabilmente a causa del forte rincaro dell'energia. Con l'attuazione dell'embargo petrolifero si prevede un drastico calo delle esportazioni russe verso l'UE. Mosca saprà deviarle solo in parte verso altre regioni del mondo.

Dallo scoppio della guerra le esportazioni di beni svizzeri verso la Russia sono diminuite in misura inferiore rispetto a quelle dei Paesi dell'UE. Ciò è dovuto principalmente all'intenso commercio di medicamenti e prodotti immunologici, che non è sanzionato e che nel complesso ha subìto una contrazione soltanto lieve.

7

Anche l'Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE) ha rilevato dei cambiamenti nelle destinazioni delle esportazioni di petrolio russo nell'agosto 2022: IEA (2022): Oil Market Report, agosto 2022, consultabile all'indirizzo: https://www.iea.org > reports (stato: 17.8.2022).

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2.1.2

Impatto sulla politica commerciale e degli investimenti

Le sanzioni legate alla guerra in Ucraina (cfr. n. 10.2) hanno alimentato il dibattito sullo sviluppo della politica commerciale globale, soprattutto per quanto riguarda l'ipotesi di un disaccoppiamento di alcune economie da determinati Paesi o regioni.

Questo dibattito, motivato da riflessioni di politica di sicurezza, era già iniziato con l'escalation di misure e contromisure da parte di importanti potenze commerciali (soprattutto Stati Uniti e Cina).

Queste tendenze sono motivate, tra l'altro, dalla volontà di ridurre i rischi geopolitici: vi sono seri dubbi sulla possibilità di mantenere intatti certi flussi commerciali in caso di crisi. Si vogliono pertanto evitare improvvise restrizioni all'importazione e all'esportazione di beni e servizi d'importanza strategica o agli investimenti. Molti Paesi, quindi, cercano sempre di più di regionalizzare o riorganizzare le proprie catene d'approvvigionamento in favore di Paesi amici. Ne consegue una formazione di blocchi che comporta costi economici più elevati e rende più difficile l'accesso a beni e servizi in altre situazioni di crisi (p. es. pandemie o catastrofi naturali). A lungo termine ciò può a sua volta ridurre la produttività e la resilienza dell'economia globale.

Questo vale soprattutto per le economie aperte con un piccolo mercato interno come quella svizzera che, sul piano politico, non sono strettamente integrate in un determinato blocco economico8.

Politica commerciale internazionale A seguito dell'aggressione militare russa in Ucraina, numerosi Paesi hanno introdotto pesanti sanzioni commerciali. Gli Stati Uniti, l'UE e altri Paesi hanno inoltre sospeso unilateralmente il trattamento di nazione più favorita (MFN) della Russia e della Bielorussia previsto dagli accordi dell'OMC. Alcuni Paesi, tra cui l'UE e il Regno Unito, hanno anche introdotto agevolazioni commerciali in favore dell'Ucraina.

Nel complesso il numero di misure restrittive del commercio è aumentato in modo significativo per alcuni beni essenziali, come gli alimenti, i fertilizzanti e i mangimi (cfr. grafico 1). La stessa tendenza è stata osservata dopo l'inizio della pandemia di COVID-19. Queste misure hanno colpito soprattutto i Paesi più poveri, che in materia di sicurezza alimentare sono meno resilienti. È anche aumentato il rischio di una reazione a catena
costituita da misure di ritorsione. Questo influisce sulla sicurezza d'approvvigionamento in Svizzera e sulla nostra economia in generale.

Numerosi Stati stanno adottando sempre più misure precauzionali di politica industriale per ridurre la loro dipendenza dall'estero per i cosiddetti beni d'importanza strategica (cfr. n. 1.2). I pericoli di queste tendenze per la sicurezza d'approvvi-

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OECD (2021): Fostering Economic Resilience in a World of Open and Integrated Markets: Risks, Vulnerabilities and Are-as for Policy Actions. Report prepared for the 2021 UK presidency of the G7, OECD Publishing.

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gionamento in Svizzera sono stati illustrati nel rapporto del 31 agosto 2022 in adempimento della mozione Häberli-Koller9.

Grafico 1 Numero di restrizioni all'esportazione a livello mondiale dal 2020 per le derrate alimentari e i prodotti medici

Fonte: Global Trade Alert, novembre 2022.

Politica internazionale in materia di investimenti Per gli investimenti internazionali il discorso è analogo a quello della politica commerciale: le sanzioni occidentali gravano sulla capacità d'investimento della Russia e accentuano le conseguenze della politica di sostituzione delle importazioni che il Paese sta portando avanti con determinazione da alcuni anni. L'impatto delle sanzioni sulle capacità produttive locali, l'esigenza di evitare rischi di reputazione e il timore di potenziali ulteriori contromisure da parte della Russia, in particolare una legge volta a nazionalizzare le aziende degli «Stati ostili», probabilmente accelereranno questo recesso. Nel contempo è probabile che alcune tendenze di politica d'investimento internazionale, emerse dallo scoppio della guerra, continuino o prendano ulteriore slancio10. Già prima della guerra numerosi Paesi avevano introdotto o inasprito i controlli sugli investimenti alla luce di una crescente concorrenza tra i sistemi occidentale e cinese (cfr. n. 3.2).

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10

Rapporto del Consiglio federale del 31 agosto 2022 «Beni essenziali. Ridurre la dipendenza economica», in adempimento della mozione 20.3268 Häberli-Koller del 4 maggio 2020, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 21.9.2022).

OECD & UNCTAD (2022): Twenty-seventh Report on G20 Investment Measures, 4­5, consultabile all'indirizzo: www.oecd.org > Topics > Investment > Monitoring investment and trade measures.

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Nell'ambito dell'OCSE, la Svizzera ha assistito l'Ucraina fin dall'inizio degli anni '90 nei suoi sforzi di riforma per migliorare il clima degli investimenti. Nel 2021 l'Ucraina si è sottoposta a una revisione della politica di investimento relativa al proprio settore energetico11, basata su una valutazione simile già condotta nel 2011. I rapporti riguardano temi quali le infrastrutture, la fiscalità o il comportamento delle imprese.

L'Ucraina ha dato prova di voler attuare numerose riforme strutturali urgenti. In occasione della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, tenutasi a inizio luglio 2022, il Paese ha presentato alle organizzazioni internazionali, ai rappresentanti di alto rango di vari Stati e al settore privato la propria situazione, le proprie esigenze e le opportunità d'investimento in quattro aree prescelte: infrastrutture, energia, informatica/digitalizzazione e industria manifatturiera. L'obiettivo della conferenza era contribuire in modo rapido ed efficiente alla ricostruzione in Ucraina.

2.1.3

Effetti della politica sanzionatoria della Svizzera e dei suoi partner commerciali

In risposta all'aggressione militare russa in Ucraina, nell'anno in esame la Svizzera ha fatto proprie le sanzioni di ampia portata varate dall'UE. Si tratta di sanzioni finanziarie e restrizioni all'esportazione e all'importazione di determinati beni e servizi (cfr. n. 10).

Le aziende attive nel campo d'applicazione delle sanzioni sono pesantemente colpite da queste misure. Per l'economia svizzera, comunque, l'impatto delle sanzioni contro la Russia dovrebbe risultare tutto sommato sopportabile. Lo stesso dicasi per la piazza elvetica delle materie prime. Tuttavia, le misure di ritorsione della Russia, tra cui la riduzione delle forniture di gas naturale all'Europa, hanno avuto un impatto anche sulla sicurezza d'approvvigionamento e sui prezzi del gas e dell'elettricità in Svizzera.

L'impatto potenzialmente maggiore sull'economia svizzera sarà probabilmente quello dell'embargo sul petrolio (cfr. n. 2.1.1). Il 10 giugno 2022 il Consiglio federale ha deciso di aderire a questa sanzione. Poiché i prodotti petroliferi possono essere acquistati su un mercato mondiale liquido e integrato, è stato possibile trovare o sfruttare maggiormente altre fonti d'approvvigionamento per compensare la perdita delle forniture russe. Anche in questo caso la Svizzera dipende dalla disponibilità dei suoi Paesi limitrofi, da cui importa direttamente i prodotti petroliferi che le servono. I maggiori sforzi logistici necessari tenderanno a far lievitare ulteriormente i prezzi dell'energia.

Il Consiglio federale ha affrontato il tema del caro energia esaminando varie opzioni d'intervento. Tuttavia, vista la buona situazione economica e il tasso d'inflazione relativamente basso rispetto ad altri Paesi, non ha ravvisato la necessità di ulteriori interventi. Nella sessione invernale il Parlamento ha infine deciso che nel 2023 le rendite ordinarie AVS/AI saranno completamente adeguate all'andamento dei prezzi.

11

OECD (2021): OECD Energy Investment Review of Ukraine, consultabile all'indirizzo: www.oecd.org > Topics > Investment (stato: 17.8.2022).

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Ma le sanzioni contro la Russia sono efficaci?

Le sanzioni si sono rivelate uno strumento di politica economica ed estera importante e in molti casi necessario. Mentre all'inizio della guerra in Ucraina le organizzazioni internazionali si aspettavano un massiccio crollo economico in Russia, attualmente ci sono sì indizi di una forte recessione, ma non di un grave cedimento della performance economica russa.

A corto termine sono soprattutto le sanzioni finanziarie volte a ostacolare il finanziamento della guerra a colpire duramente il sistema finanziario russo. Alcune sanzioni commerciali puntano inoltre a privare l'economia russa di beni importanti per lo sforzo bellico. La forte svalutazione del rublo è stata di breve durata e, nonostante l'esodo di oltre un migliaio di aziende straniere, i dati economici ufficiali della Russia finora disponibili si sono rivelati inaspettatamente buoni.

Quanto al petrolio e al gas, i Paesi europei non hanno introdotto un divieto d'importazione immediato né hanno escluso tutte le banche russe dalla rete di comunicazione internazionale SWIFT, essendo tuttora dipendenti dalle forniture russe per l'inverno 2022/23. Il clima d'incertezza ha comportato forti aumenti di prezzo, che hanno fatto affluire liquidità nelle casse dello Stato russo. Oltre alle maggiori entrate fiscali e ai profitti delle società energetiche, prevalentemente di proprietà statale, la Russia ha imposto elevati dazi sull'esportazione di fonti energetiche.

Anche i controlli russi sul traffico dei capitali hanno rallentato il deflusso di fondi.

In particolare, però, molti Paesi non hanno aderito alle sanzioni, il che ha permesso alla Russia di deviare parzialmente i suoi flussi commerciali, soprattutto verso i mercati asiatici. L'economia russa ha quindi spostato sempre di più il suo focus dall'Europa all'Asia. Il valore delle esportazioni di gas russo verso l'UE è diminuito drasticamente dall'aprile 2022.

A medio e lungo termine i controlli sulle esportazioni negheranno alla Russia la possibilità di accedere a tecnologie e pezzi di ricambio, mettendo così in ginocchio l'industria russa, soprattutto per quanto riguarda il suo comparto militare.

In generale, tuttavia, il crescente isolamento del Paese anche in termini di trasparenza dei dati limita la possibilità di valutare con precisione la
situazione economica della Russia. Il Paese, infatti, ostacola o nega completamente l'accesso a informazioni sulla struttura delle proprie riserve valutarie, sui bilanci delle imprese, sulle statistiche doganali e sulle spese di bilancio. È quindi diventato praticamente impossibile farsi un'idea delle effettive condizioni in cui versa l'economia russa.

2.2

Catene del valore al banco di prova

La vulnerabilità delle catene d'approvvigionamento agli shock esogeni ­ e quindi anche la dipendenza dal commercio estero ­ si era già vista con l'escalation di misure e contromisure soprattutto tra Stati Uniti e Cina. Con lo scoppio della pandemia di COVID-19 e le relative difficoltà di trasporto, nonché le restrizioni all'esportazione di prodotti medici e alimentari (cfr. grafico 1), le interruzioni delle forniture sono di19 / 86

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ventate una delle principali preoccupazioni per molte aziende. Questi shock, unitamente agli effetti della guerra in Ucraina, hanno alimentato negli ambienti economici la consapevolezza che non soltanto l'efficienza ma anche la resilienza può essere un vantaggio competitivo.

2.2.1

Importanza delle catene del valore per la resilienza

Nell'ottica della politica economica, le catene del valore fortemente interconnesse a livello internazionale promuovono l'efficienza: le singole fasi di produzione sono distribuite geograficamente in modo tale da sfruttare i vantaggi delle rispettive sedi e produrre così la qualità richiesta nel modo più economico possibile12. Una tale distribuzione della produzione a livello globale promuove nel contempo la concorrenza internazionale nonché la competitività e la resilienza delle aziende interessate. I Paesi fortemente integrati sul piano globale crescono più velocemente, permettendo ai loro cittadini di realizzare redditi più elevati, di beneficiare di prezzi più bassi e di avere una maggiore scelta di prodotti13. Nella maggior parte dei Paesi le catene del valore globali sono anche garanti di una minore volatilità dei redditi14.

L'integrazione internazionale comporta anche una maggiore vulnerabilità a eventuali shock esterni15. Questa esposizione al rischio è particolarmente elevata nelle catene del valore complesse, soprattutto le cosiddette catene Just in Time, e per quanto riguarda gli effetti a cascata16. Le recenti crisi geopolitiche hanno inoltre dimostrato che la forte dipendenza economica da singoli Paesi per l'approvvigionamento di beni essenziali o strategici può essere soggetta ad abusi17. Come già in passato, questi rischi sollevano questioni riguardanti la politica di sicurezza.

Le aziende affrontano questi rischi valutando regolarmente le loro catene d'approvvigionamento e adattando le proprie strategie agli sviluppi previsti del contesto geo-

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Irwin, Douglas A. (2017): Ricardo and comparative advantage at 200. In: Cloth for Wine? The Relevance of Ricardo's Comparative Advantage in the 21st century. Evenett, Simon J. (ed.). CEPR Press, 7­15.

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Caselli, Francesco / Koren, Miklos / Lisicky, Milan / Tenreyro, Silvana (2020): Diversification through Trade. In: Quarterly Journal of Economics 135(1), 449­502.

OECD (2021): Issues Note: Efficiency and Risks in Global Value Chains in the Context of Covid-19, OECD Economics Department Working Papers, 1637, OECD Publishing.

Pisch, Frank (2020): Managing Global Production: Theory and Evidence from Just-in-Time Supply Chains. In: CEP Discussion Papers, 1689. Acemoglu, Daron / Akcigit, Ufuk / Kerr, William (2015): Networks and the Macroeconomy: An Empirical Exploration. In: NBER Macroeconomics Annual, 30(1), 273­335.

Evenett, Simon J. (2020): Chinese whispers: COVID-19, global supply chains in essential goods, and public policy. In: Journal of International Business Policy 3(2), 408­429.

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politico18. Durante la pandemia hanno ad esempio aumentato nettamente le loro scorte in risposta alle difficoltà d'approvvigionamento19. Un elemento fondamentale è la diversificazione di queste catene20: un uso il più possibile intensivo, ma anche ampiamente diversificato delle catene d'approvvigionamento globali aumenta quindi la resilienza di un'economia. Nell'eventualità di uno shock globale, ma che non si verifica contemporaneamente in tutte le regioni, l'interconnessione internazionale può compensare i problemi d'approvvigionamento, come ha dimostrato la crisi di COVID-1921.

L'integrazione della Svizzera nelle catene del valore globali non soltanto genera potenziali dipendenze per il nostro Paese quanto all'importazione di beni intermedi ma, viceversa, anche per i produttori stranieri che utilizzano beni intermedi svizzeri. Se i partner commerciali della Svizzera dovessero interrompere le loro consegne a seguito di restrizioni all'esportazione, ciò non riguarderebbe solo la Svizzera ma anche altri Paesi (potenzialmente tutti i partner commerciali che adottano tali restrizioni). L'interdipendenza strategica che si viene a creare con le catene d'approvvigionamento globali riduce quindi il rischio di un'interruzione delle forniture da parte dei partner commerciali, aumentando la sicurezza d'approvvigionamento generale.

Per contro, un rimpatrio forzato delle catene d'approvvigionamento o una loro suddivisione su pochi Paesi prescelti indebolirebbe la resilienza di un'economia, anche in presenza di eventi che non sono il risultato di una scelta politica (p. es. catastrofi naturali o pandemie)22. L'ipotesi di una rinazionalizzazione generale delle catene del valore è spesso poco realistica, perché per ridurre efficacemente la dipendenza dall'estero bisognerebbe delocalizzare un'intera catena di produzione, e quindi anche i rispettivi beni intermedi. Per un'economia di medie dimensioni come quella svizzera l'intera delocalizzazione della produzione sarebbe o impossibile (p. es. per numerose materie prime) o non redditizia23.

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Bill-Körper, Alexis & Eichler, Martin (2017): Resilienz der Schweizer Volkswirtschaft: Befunde und ursächliche Faktoren anhand modellgestutzter Simulationen und ökonometrischer Analysen. BAK Economics AG, Strukturberichterstattung, 56/3.

Centro di ricerche congiunturali del PF di Zurigo (2022): Unternehmen versuchen, sich mit Vorprodukten einzudecken, KOF-Bulletin,159, consultabile all'indirizzo: www.kof.ethz.ch > News & Veranstaltungen > KOF-Bulletin (stato: 25.8.2022).

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Bonadio, Barthélémy / Huo, Zhen / Levchenko, Andrei A. / Pandalai-Nayar, Nitya (2021): The Global Supply Chains in the Pandemic. In: Journal of International Economics 133, 103534.

Miroudot, Sébastien (2020): Resilience versus robustness in global value chains: Some policy implications. In: Baldwin, Richard E. / Evenett, Simon J. (ed.): COVID-19 and Trade Policy: Why Turning Inward Won't Work. CEPR Press, 122­130.

Rapporto del Consiglio federale del 14 dicembre 2018 sull'approvvigionamento di terre rare in Svizzera, in adempimento del postulato 12.3475 Schneider-Schneiter del 12 giugno 2012 consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Materie prime (stato: 12.8.2022).

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2.2.2

Ruolo dello Stato nel rafforzare la resilienza

Le aziende possono rafforzare la propria resilienza in diversi modi. Le dimensioni su cui agire sono infatti molteplici e comprendono elementi quali il personale, i processi interni, l'approccio gestionale, ma anche le riserve finanziarie. Anche lo Stato può contribuire al rafforzamento della loro resilienza, ad esempio adottando un sistema fiscale equilibrato e un quadro normativo ideale. A tal fine sono disponibili diversi meccanismi e strumenti di politica fiscale (stabilizzatori automatici)24. Inoltre, il settore pubblico può contribuire alla resilienza tenendo conto della sicurezza d'approvvigionamento nell'ambito degli appalti pubblici (a questo proposito la mozione Würth 20.340925 è attualmente in fase di attuazione).

Spetta alle aziende stesse organizzare le loro catene del valore analizzando i rischi e adottando le giuste misure per garantire la propria resilienza. Il Consiglio federale ha intensificato i suoi lavori per assicurare alle imprese un accesso ottimale ai mercati d'approvvigionamento e di sbocco, offrendo loro numerose possibilità di diversificazione (cfr. n. 2.3.1).

Oltre a questa prospettiva macroeconomica incentrata sul commercio estero, la Confederazione svolge un ruolo sussidiario nel garantire l'approvvigionamento di beni e servizi vitali conformemente all'articolo 102 della Costituzione federale (Cost.)26 e della legge 17 giugno 201627 sull'approvvigionamento del Paese (LAP). Per «beni e servizi vitali» si intendono le fonti di energia, le derrate alimentari, i medicamenti e altri prodotti e servizi essenziali d'uso quotidiano. Nell'eventualità di una grave penuria, imminente o reale, che l'economia non è in grado di contrastare da sola, il Consiglio federale adotta misure adeguate a garantire l'approvvigionamento del Paese (cfr. n. 2.3.2). Tali situazioni di penuria possono verificarsi in particolare in caso di guerre, pandemie o catastrofi naturali ed essere aggravate dalla mancanza di coordinamento tra gli operatori del settore privato.

Gli interventi da parte dell'Approvvigionamento economico del Paese (AEP) devono essere ben calibrati affinché i meccanismi di mercato ­ cioè gli effetti della domanda e dell'offerta ­ e i relativi segnali di prezzo rimangano il più possibile inalterati. Tali segnali, infatti, possono incentivare le aziende ad aumentare l'offerta o,
dal lato della domanda, a ripiegare su beni alternativi28. Per gli operatori economici, comunque, l'AEP non è né un'assicurazione né una garanzia statale. È compito delle aziende 24

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26 27 28

Rapporto del Consiglio federale del 16 dicembre 2022 «Rafforzare la resilienza delle aziende svizzere», in adempimento del postulato 20.3544 Noser del 9 giugno 2020; comunicato stampa del Consiglio federale del 16 dicembre 2022, «Resilienza delle imprese svizzere: no a un intervento dello Stato», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 16.12.2022).

Mozione 20.3409 Würth «Acquisti pubblici. Tenere conto della sicurezza e dell'affidabilità delle catene di fornitura» del 22 settembre 2020, consultabile all'indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Ricerca in Curia Vista (stato: 23.8.2022).

RS 101 RS 531 Rapporto del Consiglio federale del 31 agosto 2022 «Beni essenziali. Ridurre la dipendenza economica», in adempimento della mozione 20.3268 Häberli-Koller del 4 maggio 2020, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 21.9.2022).

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procurarsi i beni intermedi di cui necessitano e valutare i propri rischi. Un intervento prematuro indebolirebbe la motivazione delle imprese a provvedere autonomamente alle proprie forniture, riducendo di fatto la sicurezza d'approvvigionamento invece di rafforzarla. Occorre pertanto ponderare attentamente se in presenza di una strozzatura dell'offerta la sicurezza d'approvvigionamento rimarrebbe garantita anche senza interventi statali.

2.3

Misure adottate dal Consiglio federale per rafforzare la resilienza

Le misure adottate dal Consiglio federale per rafforzare la resilienza possono essere suddivise in due categorie: mentre le misure di politica economica esterna sono intese a rafforzare la resilienza nel contesto internazionale, sul piano interno svolgono un ruolo importante quelle messe in atto dall'AEP.

2.3.1

Misure di politica economica esterna

Per la Svizzera ­ economia aperta di medie dimensioni ­ l'accesso ai mercati internazionali è fondamentale per la resilienza del proprio commercio estero (cfr. n. 2.2.1).

La strategia di politica economica esterna29 illustra pertanto in un campo d'azione a sé stante come rafforzare la resilienza attraverso la diversificazione.

Il tanto necessario accesso ai mercati d'esportazione e d'importazione viene garantito da diversi strumenti: presso l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) la Svizzera si adopera intensamente per promuovere approcci multilaterali e plurilaterali a soluzioni che garantiscano la prevedibilità e la trasparenza della politica commerciale e rafforzino i flussi commerciali, anche in tempi di crisi (cfr. n. 6.1). A livello bilaterale, invece, il nostro Paese punta sul continuo ampliamento e sulla modernizzazione della sua rete di accordi di libero scambio (cfr. n. 5.2) e sul rinnovo dell'approccio bilaterale con l'UE (cfr. n. 4). Nel contempo la Svizzera pratica attività di networking diplomatico per trovare rapidamente soluzioni condivise in caso di crisi.

Le missioni economiche, le commissioni economiche miste e i dialoghi economici nell'ambito degli accordi commerciali esistenti sono anch'essi strumenti efficaci per facilitare alle imprese svizzere l'accesso ai mercati internazionali e sostenerle così nei loro sforzi di irrobustimento (cfr. n. 5.1 e 11.6). Infine, la Svizzera adotta anche misure unilaterali, come ad esempio l'abolizione dei dazi industriali (cfr. n. 3.1.1).

Nell'ambito della cooperazione economica allo sviluppo il nostro Paese promuove la crescita economica e il benessere sostenibile nei Paesi partner. Contribuisce così al superamento della povertà e delle disuguaglianze e fa fronte alle sfide globali. In tal senso la cooperazione economica allo sviluppo aiuta anche a diversificare le relazioni economiche della Svizzera. Promuovere la resilienza dei Paesi partner significa con29

Strategia di politica economica esterna del 24 novembre 2021 del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Politica economica esterna (stato: 16.8.2022).

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tribuire alla resilienza dell'economia globale, con una ricaduta positiva anche sulla Svizzera in quanto economia aperta (cfr. n. 9). Con la sua strategia di politica economica esterna il nostro Paese fornisce in generale un contributo a favore della sostenibilità, il quale rafforza la resilienza dei Paesi partner (cfr. n. 7).

Misure adottate in risposta alla guerra in Ucraina Oltre a questi sforzi di lungo termine, il Consiglio federale ha varato tutta una serie di provvedimenti di politica economica esterna in risposta alla guerra in Ucraina. A questo riguardo vanno menzionate le misure relative alla fornitura di gas ed elettricità (cfr. n. 2.3.2).

Nel quadro della politica agricola è stata ridotta la protezione doganale e sono stati aumentati i contingenti tariffari per contrastare l'aumento dei prezzi e l'eventuale carenza di derrate alimentari, mangimi e fertilizzanti. L'8 marzo 2022, ad esempio, è stata ridotta a titolo straordinario la protezione doganale per diverse varietà di cereali da foraggio30. Poco dopo il contingente tariffario per i cereali panificabili è stato aumentato di 60 000 tonnellate31.

Nel corso della 12a conferenza ministeriale dell'OMC, la Svizzera ha supportato varie decisioni e dichiarazioni tese a rafforzare la resilienza delle catene del valore internazionali (cfr. n. 6.1). Ciò ha riguardato in particolare la produzione e la distribuzione di beni essenziali in relazione alla pandemia di COVID-19 e alla sicurezza alimentare.

È stato tra l'altro concordato un divieto di imporre restrizioni all'esportazione per le forniture alimentari umanitarie destinate al Programma alimentare mondiale.

In virtù dell'accordo di libero scambio tra l'AELS e l'Ucraina, quest'ultimo Paese può ora beneficiare di un accesso privilegiato al mercato svizzero per gran parte delle sue merci, e viceversa. Nell'anno in esame gli Stati dell'AELS hanno inoltre deciso di avviare il processo di modernizzazione del suddetto accordo di libero scambio.

Cooperazione economica Nel campo della cooperazione internazionale la Svizzera è un partner di lunga data dell'Ucraina. La cooperazione economica allo sviluppo ­ inserita nel programma di cooperazione Ucraina 2020­2023 ­ si concentra sulle priorità tematiche «piccole e medie imprese (PMI) competitive» e «città sostenibili». Il sostegno è finalizzato,
tra l'altro, a diversificare l'economia ucraina per aumentarne la resilienza. Inoltre, in occasione della Conferenza di Lugano sulla ricostruzione dell'Ucraina, la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha firmato due accordi, uno con la Banca mondiale e l'altro la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, per un totale di 20 milioni di franchi nell'ambito della cooperazione economica. Entrambe le iniziative mirano a mantenere intatte le funzioni statali critiche non militari, a conciliare i programmi di riforma economica e di ricostruzione e a preservare la competitività delle PMI. I 30

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Comunicato stampa dell'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) dell'8 marzo 2022, «La Confederazione riduce i dazi doganali sull'importazione di alimenti per animali», consultabile all'indirizzo: www.blv.admin.ch > Media > Comunicati stampa (stato: 3.8.2022).

Comunicato stampa del Consiglio federale del 10 giugno 2022, «Il Consiglio federale incrementa il contingente doganale dei cereali panificabili», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 3.8.2022).

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suddetti fondi non sono stati stanziati a scapito di altri programmi di cooperazione internazionale.

Inoltre, nel quadro della cooperazione internazionale la Svizzera analizza costantemente le conseguenze della guerra per i Paesi in sviluppo e adotta misure adeguate.

Questo vale soprattutto per quanto riguarda la sicurezza alimentare, l'agricoltura e gli aiuti alimentari, nonché la resilienza e la stabilità economica.

2.3.2

Rafforzare l'approvvigionamento

L'AEP, fondato su una stretta collaborazione tra Stato e settore privato, svolge un ruolo importante nel rafforzare la resilienza. In una situazione di grave penuria lo Stato assume la funzione di coordinatore e interviene sul mercato. Forte della sua organizzazione di milizia, l'AEP vanta la necessaria vicinanza pratica per valutare la situazione in modo rapido e continuo.

Alla luce delle esperienze maturate negli ultimi anni l'AEP si trova attualmente in fase di riorientamento. Il 30 marzo 2022 il Consiglio federale ha tra l'altro deciso di adeguare le sue strutture gestionali e organizzative e di specificare gli obblighi d'informazione nell'eventualità di una crisi d'approvvigionamento. Le basi legali saranno adeguate di conseguenza.

Misure volte a rafforzare la sicurezza d'approvvigionamento energetico Nel contesto della guerra in Ucraina l'AEP si è finora concentrato sulle forniture di energia. Per l'inverno 2022/23 si prevedeva non solo una situazione critica nel settore del gas, dovuta alle minori forniture dalla Russia, ma anche una generale carenza di energia elettrica in Europa.

Il 4 marzo e il 18 maggio 2022 il Consiglio federale ha pertanto deciso di adottare misure precauzionali per garantire l'approvvigionamento di gas. Il Governo ha imposto al settore del gas di assicurarsi capacità di stoccaggio nei Paesi limitrofi e opzioni per ulteriori forniture. L'Esecutivo ha inoltre incaricato l'Associazione svizzera dell'industria del gas di sviluppare un piano di monitoraggio per la fornitura di gas e di istituire un'organizzazione d'intervento in caso di crisi, analoga a quella del settore elettrico. Il 24 agosto 2022 il Consiglio federale ha inoltre deciso di fissare per la Svizzera un obiettivo di risparmio facoltativo del 15 per cento per quanto riguarda il consumo di gas nel semestre invernale 2022/23. Per raggiungerlo ha lanciato una campagna informativa a fine agosto 2022 rivolta a tutti i consumatori di gas naturale, invitandoli a un uso parsimonioso di questa risorsa e fornendo loro raccomandazioni e consigli utili. L'Esecutivo ha anche raccomandato ai gestori di impianti bicombustibili di passare dal gas all'olio da riscaldamento e, il 16 settembre 2022, ha stabilito per loro agevolazioni temporanee nell'ordinanza del 30 novembre 201232 sulla riduzione delle emissioni di CO2 e
nell'ordinanza del 16 dicembre 198533 contro l'inquinamento atmosferico. Il 16 novembre 2022 ha quindi incaricato il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) di ultimare l'ordinanza con32 33

RS 641.711 RS 814.318.142.1

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cernente divieti e limitazioni dell'utilizzo di gas e l'ordinanza sul contingentamento del gas in caso di grave penuria ­ precedentemente discusse con le parti interessate ­ in modo da poterle adottare e porre in vigore urgentemente. A titolo complementare bisognerà fare chiarezza, entro la fine di gennaio 2023, sulle condizioni quadro per una piattaforma di scambio delle quote di gas. Il 14 dicembre 2022, infine, l'Ufficio federale dell'energia (UFE) ha lanciato un «dashboard» nazionale sull'energia con l'obiettivo di informare il pubblico sui risparmi energetici realizzati e sulla situazione d'approvvigionamento34.

Per garantire l'approvvigionamento elettrico il Consiglio federale aveva già deciso, il 16 febbraio 2022, di creare una riserva idroelettrica, sempre per quest'inverno. La soluzione prevede che i gestori delle centrali ad accumulazione tengano in riserva, dietro pagamento di un compenso, una certa quantità di energia, che potrà essere prelevata in caso di necessità. Il Consiglio federale ha pertanto adottato, il 7 settembre 2022, l'ordinanza sulla costituzione di una riserva di energia idroelettrica35. Il 17 agosto 2022 ha deciso di condurre trattative sull'impiego di centrali elettriche di riserva da utilizzare verso la fine dell'inverno 2022/2336. Ha quindi adottato, il 23 settembre 2022, l'ordinanza concernente la messa a disposizione di una centrale di riserva provvisoria a Birr37 e ha firmato, il 22 dicembre 2022, un contratto per un'altra centrale di riserva a Cornaux38. Per evitare intoppi nella rete di trasporto, ha approvato l'aumento temporaneo della tensione su due elettrodotti a partire dal 1° ottobre 202239. In vista di un'eventuale penuria di energia elettrica, il 23 novembre 2022 il Consiglio federale ha inoltre avviato la consultazione su quattro misure gestionali (restrizioni d'impiego e divieti, contingentamento immediato, contingentamento e interruzioni di corrente)40. Inoltre, il 30 settembre 2022 il Parlamento ha approvato la legge federale urgente sugli aiuti finanziari concessi a titolo sussidiario per salvare le imprese di rilevanza sistemica del settore dell'energia elettrica, entrata in vigore il 1° ottobre

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Consultabile all'indirizzo: www.energiedashboard.ch (stato: 09.01.2023).

RS 734.722; comunicato stampa del 7 settembre 2022, «Energia: il Consiglio federale pone in vigore l'ordinanza sulla costituzione di una riserva di energia idroelettrica», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 22.11.2022).

Comunicato stampa del Consiglio federale del 17 agosto 2022, «Energia: il Consiglio federale rafforza ulteriormente la sicurezza di approvvigionamento per l'inverno 2022/23», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 17.8.2022).

RS 531.64; comunicato stampa del Consiglio federale del 23 settembre 2022, «Energia: il Consiglio federale rende possibile l'avvio dei lavori per la centrale di riserva a Birr (AG)», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 22.10.2022).

Comunicato stampa del Consiglio federale del 22 dicembre 2022, «Energia: la Confederazione firma un contratto per un'altra centrale di riserva», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 3.1.2023).

RS 531.63; comunicato stampa del Consiglio federale del 30 settembre 2022, «Energia: il Consiglio federale aumenta le capacità della rete elettrica di trasporto svizzera», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 8.12.2022).

Comunicato stampa del Consiglio federale del 23 novembre 2022, «Energia: in consultazione le misure per far fronte a un'eventuale penuria di elettricità», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 8.12.2022).

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202241. Con questo meccanismo di salvataggio l'Esecutivo ha preso le dovute precauzioni. Le aziende elettriche svizzere di rilevanza sistemica possono ottenere mutui dalla Confederazione per colmare eventuali carenze di liquidità in caso di sviluppi di mercato straordinari.

Nell'ottica di promuovere le energie rinnovabili nazionali e rafforzare la sicurezza d'approvvigionamento nel settore elettrico attraverso misure efficaci a medio e lungo termine, il 18 giugno 2021 il Consiglio federale ha presentato al Parlamento il messaggio concernente la legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili42. La legge viene attualmente discussa in Parlamento. Il Consiglio federale ha inoltre proposto di accelerare le procedure per l'ottenimento dei permessi di costruzione e di limitarsi a un'unica procedura di ricorso. Verrebbe così nettamente ridotta la durata delle procedure relative ai grandi impianti idroelettrici ed eolici.

Sono anche state liberate con effetto al 3 ottobre 2022 le scorte obbligatorie di benzina, diesel, olio da riscaldamento e petrolio per l'aviazione43. Ciò è dovuto principalmente alle limitate capacità sul Reno e a problemi logistici con i trasporti ferroviari esteri.

Misure di sicurezza alimentare Oltre ai provvedimenti doganali d'approvvigionamento alimentare (cfr. n. 2.3.1), la Confederazione ha varato diverse altre misure. Il DEFR ha deciso a dicembre 2021 di liberare le scorte obbligatorie di fertilizzanti44. A partire dal 1° aprile 2022 il Consiglio federale ha imposto l'obbligo di stoccaggio di sementi di colza, per le quali la Svizzera presenta una totale dipendenza dall'estero45. Inoltre, il 29 giugno 2022 ha adottato una serie di agevolazioni temporanee degli obblighi di dichiarazione sugli imballaggi alimentari46.

Il Consiglio federale istituisce stati maggiori di crisi non appena si delineano gravi problemi d'approvvigionamento alimentare. Nell'anno in rassegna è inoltre stata istituita un'unità specializzata per l'agricoltura e l'industria alimentare. Il suo compito è

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RS 734.91 FF 2021 1666; comunicato stampa del Consiglio federale del 18 giugno 2021, «Il Consiglio federale adotta il messaggio concernente la legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 12.8.2022).

RS 531.211.38 Comunicato stampa del Consiglio federale del 20 dicembre 2021, «La liberazione delle scorte obbligatorie dovrebbe compensare la penuria di concimi», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 12.8.2022).

Ordinanza del 26 gennaio 2022 concernente la costituzione di scorte obbligatorie di derrate alimentari e alimenti per animali (RS 531.215); comunicato stampa del Consiglio federale del 26 gennaio 2022, «Reintrodotto in Svizzera l'obbligo di costituire scorte di sementi», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 16.8.2022).

Ordinanza del 16 dicembre 2016 sulle derrate alimentari e gli oggetti d'uso (RS 817.02; RU 2022 396); comunicato stampa del Consiglio federale del 29 giugno 2022, «Il Consiglio federale sostiene una dichiarazione flessibile delle alternative all'olio di girasole», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 25.7.2022).

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garantire l'approvvigionamento alimentare già in situazioni normali, così da essere pronta ­ in situazioni particolari o straordinarie ­ a dar man forte ai servizi competenti.

Ai fini della sicurezza alimentare il Consiglio federale ha anche elaborato strategie di lungo periodo. In relazione alla Politica agricola 22+ (PA22+), adottata il 12 febbraio 2020, il Consiglio federale ha presentato un rapporto sul futuro orientamento di tale politica in adempimento dei postulati 20.3931 e 21.301547. Dopo averne preso atto, il 27 giugno 2022, la Commissione dell'economia e dei tributi (CET) del Consiglio degli Stati ha deciso di riaprire le consultazioni al riguardo.

Ulteriori misure per rafforzare la resilienza Vi sono anche altri campi d'intervento affini che possono concorrere a rafforzare la sicurezza d'approvvigionamento. La promozione dell'economia circolare nell'ambito della strategia per uno sviluppo sostenibile 203048 può contribuire alla sicurezza d'approvvigionamento e alla resilienza economica, ad esempio prolungando la vita utile dei dispositivi elettronici, migliorando la loro riparabilità e incrementando la disponibilità dei materiali secondari. Il Consiglio federale ha incaricato l'Amministrazione di studiare e proporre misure specifiche49. Infine, anche il piano d'azione contro lo spreco alimentare50, adottato il 6 aprile 2022, può contribuire ad aumentare la sicurezza d'approvvigionamento di derrate alimentari.

2.4

Conclusione

La guerra in Ucraina ha sconvolto i flussi commerciali globali, soprattutto a causa dell'importante ruolo dei due belligeranti nella produzione di alimenti e fonti energetiche. I Paesi più poveri ne risentono fortemente dal lato alimentare, l'Europa, inclusa la Svizzera, da quello dell'approvvigionamento energetico, messo a dura prova dall'interruzione delle forniture russe e dalle sanzioni adottate da molti Paesi. In generale, però, l'Europa è riuscita in breve tempo a ridurre notevolmente la sua dipendenza dalle fonti energetiche russe. Il conflitto in corso ha inoltre accentuato le tendenze, già presenti nella politica commerciale, verso un crescente protezionismo e una formazione di blocchi politici.

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Rapporto del Consiglio federale del 22 giugno 2022 «Futuro orientamento della politica agricola», in adempimento dei postulati 20.3931 della CET-S del 20 agosto 2020 e 21.3015 della CET-N del 2 febbraio 2021, consultabile all'indirizzo: www.blw.admin.ch > Politica > Politica agricola > Il futuro orientamento della politica agricola (stato: 17.10.2022).

Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 del Consiglio federale del 23 giugno 2021, consultabile all'indirizzo: www.are.admin.ch > Sviluppo sostenibile > Strategia e rapporti (stato: 15.12.2022).

Per maggiori informazioni: www.bafu.admin.ch > Temi > Tema Economia e consumo > Informazioni per gli specialisti > Misure della Confederazione per un uso parsimonioso delle risorse (stato: 25.10.2022).

Piano d'azione del Consiglio federale del 6 aprile 2022 contro lo spreco alimentare, in adempimento del postulato 18.3829 Chevalley del 25 settembre 2018, consultabile all'indirizzo: www.bafu.admin.ch > Temi > Tema rifiuti > Guida ai rifiuti > Rifiuti biogeni > Tipo di rifiuti > Rifiuti alimentari (stato: 15.12.2022).

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Pur essendo ancora provvisorio, il bilancio sulle sanzioni dimostra che queste misure restrittive sono sì una risposta importante alla guerra in Ucraina, ma che non bastano per raggiungere obiettivi di politica estera. Nel medio-lungo termine le sanzioni dovrebbero tuttavia avere un impatto sempre maggiore sull'economia russa.

La dipendenza della Svizzera dall'approvvigionamento energetico dei suoi partner commerciali europei evidenzia quanto siano importanti le buone relazioni con l'UE.

Di fronte a queste nuove sfide, l'economia elvetica ha dato nuovamente prova di una notevole resilienza. La diversificazione delle fonti d'approvvigionamento ha svolto un ruolo essenziale. Poiché le difficoltà di rifornimento hanno interessato beni perlopiù d'importanza vitale, come le fonti energetiche e gli alimenti, il Consiglio federale è intervenuto in modo mirato per garantire l'approvvigionamento del Paese. Ha inoltre adottato numerose misure nel quadro dell'AEP per rendere più sicure le forniture di elettricità e gas.

È molto probabile che la situazione geopolitica rimanga incerta, soprattutto se la guerra in Ucraina dovesse prolungarsi. I rischi economici e strutturali resteranno presumibilmente elevati e dipenderanno dall'andamento di quest'inverno. La situazione dell'approvvigionamento energetico in Europa si è comunque distesa grazie al riempimento degli impianti di stoccaggio di gas naturale, al clima mite dello scorso autunno e agli sforzi di risparmio intrapresi fino alla fine del 2022. Sul fronte dell'energia si prevede comunque una situazione di precarietà anche per l'inverno 2023/24. Ai fini della sicurezza energetica in Svizzera sarà fondamentale la strategia di diversificazione che i nostri Paesi vicini adotteranno a medio-lungo termine per sottrarsi alla dipendenza dalla Russia. Consapevole di questa particolare situazione, il Consiglio federale sta affrontando le imminenti sfide con le suddette misure.

3

Importanti sviluppi in materia di politica economica esterna

Molte misure di politica economica hanno un impatto diretto sulla politica economica esterna della Svizzera, motivo per cui il campo d'azione 9 della strategia di politica economica esterna punta a considerare le interazioni con la politica interna. Inoltre, la Svizzera è tenuta a tenere conto delle implicazioni delle regolamentazioni per la politica economica esterna e interna.

3.1

Misure per semplificare il commercio internazionale di beni

Attraverso varie iniziative, il Consiglio federale si adopera per creare condizioni quadro ottimali nel commercio internazionale di beni e per semplificare gli scambi delle imprese svizzere, in particolare delle PMI, sostenendo un commercio aperto, senza ostacoli e regolamentato conformemente al campo d'azione 3 della strategia econo-

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mica esterna e al rapporto «Rafforzamento della piazza economica svizzera ­ Analisi globale del Consiglio federale»51. Due delle iniziative sono presentate di seguito.

3.1.1

Abolizione dei dazi sui prodotti industriali

L'abolizione dei dazi sui prodotti industriali rafforza la piazza economica e industriale svizzera, creando un guadagno in termini di benessere pari a circa 860 milioni di franchi. La misura facilita l'importazione di prodotti industriali e consente al settore manifatturiero di accedere a beni intermedi esteri meno cari. Ciò rafforza la competitività dell'economia svizzera a livello interno e nelle esportazioni e i consumatori beneficiano di prezzi più bassi per i beni di consumo importati.

La decisione del Consiglio federale di abolire i dazi sui prodotti industriali a partire dal 1° gennaio 2024 risale al 2 febbraio 2022, dopo che il 1° ottobre 202152 il Parlamento aveva approvato la necessaria modifica della legge del 9 ottobre 198653 sulla tariffa delle dogane e il termine di referendum era decorso infruttuosamente il 20 gennaio 2022. Nel gennaio 2023 il Consiglio federale discuterà nuovamente della data esatta di entrata in vigore dell'abolizione dei dazi sui prodotti industriali, tenendo pienamente conto della situazione finanziaria.

3.1.2

Programma di trasformazione DaziT e revisione della legge sulle dogane

Il programma di trasformazione DaziT prevede una semplificazione globale e una continua digitalizzazione dei processi dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) entro la fine del 2026. Attraverso processi di frontiera più efficienti e controlli più efficaci, l'economia, i consumatori, i viaggiatori e l'amministrazione riscontrerebbero un'agevolazione e uno sgravio amministrativo significativi. Per trarre il maggior profitto dal DaziT è necessario un adeguamento delle basi giuridiche attuali. Il 24 agosto 2022 il Consiglio federale ha adottato il relativo messaggio54 sulla revisione totale della legge del 18 marzo 200555 sulle dogane.

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Comunicato stampa del Consiglio federale del 16 febbraio 2022, Il Consiglio federale si adopera per rafforzare la piazza economica svizzera, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione> Comunicati stampa (stato: 25.7.2022).

FF 2021 2330 RS 632.10 FF 2022 2724 RS 631.0

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3.2

Verifica degli investimenti

Con l'approvazione della mozione 18.3021 Rieder Proteggere l'economia svizzera con controlli sugli investimenti56, il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di istituire le basi giuridiche per controllare gli investimenti diretti esteri. Il Governo ha pertanto condotto, dal 18 maggio al 9 settembre 2022, una procedura di consultazione relativa a una legge sulla verifica degli investimenti e intende adottare il relativo messaggio nel secondo semestre 2023.

La nuova legge è volta a prevenire pericoli o minacce per l'ordine e la sicurezza pubblici causati dall'acquisizione di imprese svizzere da parte di investitori esteri. I possibili pericoli vengono individuati soprattutto negli investitori statali o parastatali. Di conseguenza, tali acquisizioni dovrebbero essere soggette ad approvazione in tutti i settori. Inoltre, devono essere definiti settori particolarmente critici in cui l'approvazione deve essere obbligatoria per tutti gli investitori stranieri, sia statali che privati.

Le piccole imprese sono escluse secondo il principio della soglia minima.

Il Consiglio federale è tuttora contrario all'introduzione di una verifica degli investimenti, in quanto il rapporto costi-benefici non risulterebbe favorevole e il quadro giuridico attuale sarebbe sufficiente. La politica di apertura nei confronti degli investitori esteri riveste un'importanza cruciale per la piazza economica svizzera.

3.3

Misure di politica economica per promuovere la piazza economica: progetti infrastrutturali su larga scala

L'importanza dei progetti internazionali su larga scala è aumentata dopo la pandemia di COVID-19: infatti da allora molti governi stanno finanziando progetti infrastrutturali per garantire un regolare cambiamento strutturale (i cosiddetti «progetti di riavvio») e per combattere il cambiamento climatico. Allo stesso tempo, è aumentata anche la concorrenza internazionale per gli incarichi in questo senso. Per l'esecuzione di tali progetti si sono affermati soprattutto gli appaltatori generali (Engineering-Procurement-and-Construction [EPC]), che offrono soluzioni chiavi in mano e acquistano prodotti e servizi che non sono in grado di fornire autonomamente. Alcuni fornitori svizzeri (p. es. i produttori di veicoli ferroviari e le aziende di tecnologie energetiche e ambientali) offrono i loro servizi principalmente a società EPC straniere o ai rispettivi subappaltatori.

Il 21 aprile 2021 il Consiglio federale aveva deciso di migliorare l'accesso delle imprese svizzere ai grandi progetti infrastrutturali esteri in modo da aiutare l'industria svizzera delle esportazioni a posizionarsi in particolare nei settori dell'innovazione e della sostenibilità. L'accento è posto sulla fusione della domanda estera e dell'offerta svizzera e su un più ampio coordinamento tra l'industria svizzera e i servizi competenti dell'Amministrazione federale nonché gli strumenti di promozione della Confe56

Mozione 18.3021 Rieder «Proteggere l'economia svizzera con controlli sugli investimenti» del 26 febbraio 2018, consultabile all'indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Ricerca in Curia Vista (stato: 23.8.2022).

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derazione. A tal fine, il Consiglio federale ha istituito un ufficio centrale di coordinamento all'interno della SECO. Inoltre, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha creato sei nuove posizioni nella sua rete estera per i cosiddetti «infrastructure experts», che cercano nei rispettivi mercati opportunità per i fornitori svizzeri di grandi progetti infrastrutturali e stabiliscono i relativi contatti per le aziende svizzere.

I Paesi prescelti sono l'India, l'Indonesia, gli Emirati Arabi Uniti, il Sudafrica, il Brasile e gli Stati Uniti.

Dal 2022 la Svizzera persegue l'approccio «Team Switzerland» anche nel settore delle infrastrutture con l'obiettivo di mettere in comune le conoscenze sui grandi progetti all'estero, le condizioni quadro in loco, gli appaltatori generali EPC, le soluzioni di finanziamento e le prestazioni degli esportatori svizzeri attraverso una stretta collaborazione tra gli enti federali competenti e il settore privato. Queste conoscenze sono distribuite tra i vari attori della comunità imprenditoriale, il promotore delle esportazioni Switzerland Global Enterprise, l'Assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni (ASRE), le banche internazionali di sviluppo (p. es. il Gruppo Banca mondiale, l'Asian Development Bank e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo [BERS]), le ambasciate e i consolati generali svizzeri (compresi gli Swiss Business Hub) e altri enti federali. I contatti a livello politico sono necessari per ottenere informazioni tempestive sui progetti previsti.

L'approccio «Team Switzerland» ha avuto molto successo già nell'anno in esame: le società EPC straniere hanno mostrato grande interesse nell'integrare gli esportatori svizzeri nei loro progetti, soprattutto in combinazione con un finanziamento tramite l'ASRE. Nel 2022 più di 60 esportatori hanno potuto partecipare a progetti come la costruzione di scuole professionali in Ghana o progetti ferroviari in Turchia, assicurati per circa 215 milioni di franchi svizzeri. Dall'inizio del progetto, sette società EPC hanno aperto una filiale in Svizzera, soddisfacendo così una delle condizioni per ricevere le prestazioni assicurative dall'ASRE. Ciò dimostra il grande interesse per una futura collaborazione tra gli appaltatori EPC coinvolti e gli esportatori svizzeri. Per promuovere i
beni e i servizi del Paese, il «Team Switzerland» ha approfittato dei viaggi dei consiglieri federali e delle commissioni economiche miste trovando così piattaforme al World Economic Forum e alla Conferenza di Lugano sulla ricostruzione dell'Ucraina.

3.4

Misure di politica economica per rafforzare la resilienza dell'economia svizzera

In adempimento della mozione 20.3268 Häberli-Koller, il 31 agosto 2022 il Consiglio federale ha pubblicato un rapporto sul ruolo delle catene del valore internazionali per la sicurezza dell'approvvigionamento di beni essenziali in Svizzera57 comunicando di non individuare ulteriori necessità di intervento grazie alle numerose misure già in atto e agli adeguamenti in corso nei rispettivi settori. Le attuali misure relative alle 57

Rapporto del Consiglio federale del 31 agosto 2022 «Beni essenziali. Ridurre la dipendenza economica», in adempimento della mozione 20.3268 Häberli-Koller del 4 maggio 2020, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 21.9.2022).

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fonti energetiche, agli alimenti e ai farmaci, così come la riforma dell'AEP, sono descritte nel capitolo dedicato (cfr. n. 2.3.2).

3.5

Consultazione delle cerchie interessate

Nell'ambito dei campi d'azione 1 e 8 della strategia di politica economica esterna, il Consiglio federale definisce le relative priorità sulla base del coinvolgimento tempestivo di tutte le parti interessate e informa sistematicamente il pubblico su queste attività. La politica economica esterna va definita e attuata in modo trasparente, comprensibile e alla luce delle esigenze delle cerchie interessate. Ad esempio, nell'anno in esame il Consiglio federale ha invitato pubblicamente le parti interessate a rendere noti eventuali interessi e preoccupazioni specifici in merito alla modernizzazione dell'accordo commerciale dell'11 febbraio 201958 tra la Svizzera e il Regno Unito (cfr. n. 5.2.3)59. La Svizzera ha inoltre intensificato insieme all'AELS il coinvolgimento delle parti interessate nel quadro degli accordi di libero scambio (cfr. n. 7.1.3).

4

Relazioni economiche con l'UE

Nel campo d'azione 4 della strategia di politica economica esterna il Consiglio federale riconosce l'UE come principale partner commerciale e definisce prioritario il mantenimento e lo sviluppo della via bilaterale. Nella bozza del rapporto del 9 dicembre 2022 «Stato delle relazioni Svizzera­UE» il Consiglio federale conferma che la via bilaterale rimane, per il nostro Paese, la soluzione più vantaggiosa60. Il Consiglio federale ha adottato il rapporto che traccia un bilancio delle attuali opzioni della Svizzera in materia di politica europea con riserva dei risultati della consultazione delle Commissioni della politica estera delle Camere federali. I punti ancora in sospeso nelle relazioni con l'UE verranno trattati con un approccio «a pacchetto» (cfr. n. 4.2).

Partendo da questa base, nell'anno in rassegna la segretaria di Stato del DFAE ha condotto intensi colloqui esplorativi con l'UE. Il 23 novembre 2022 il Consiglio federale ha preso atto dei progressi compiuti e delle divergenze esistenti, decidendo di portare avanti i colloqui.

58 59

60

RS 0.946.293.671 Comunicato stampa della SECO del 7 luglio 2022, Aggiornamento dell'accordo commerciale Svizzera-Regno Unito: la SECO sonda gli interessi delle cerchie interessate, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 25.7.2022).

Bozza del rapporto del 9 dicembre 2022 del Consiglio federale sullo Stato delle relazioni Svizzera­UE, in adempimento del postulato 13.3151 Aeschi del 20 marzo 2013, del postulato 14.4080 Gruppo dei verdi dell'8 dicembre 2014, del postulato 17.4147 Naef del 14 dicembre 2017, del postulato 21.3618 Gruppo socialista del 1° giugno 2021, del postulato 21.3654 Cottier dell'8 giugno 2021, del postulato 21.3667 Gruppo dei verdi del 9 giugno 2021, del postulato 21.3678 Fischer del 10 giugno 2021, della mozione 21.4184 Minder del 30 settembre 2021, del postulato 21.4450 Z'graggen del 15 dicembre 2021 e del postulato 22.3172 Maitre del 16 marzo 2022, consultabile all'indirizzo: www.eda.admin.ch/europa > Servizi e pubblicazioni > Rapporti (stato: 15.12.2022).

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4.1

L'UE, principale partner commerciale della Svizzera

Con il 51 per cento sul totale degli scambi commerciali di merci61 e servizi62, nel 2021 l'UE è stata di gran lunga il principale partner commerciale della Svizzera. Il volume degli scambi commerciali fra Svizzera e UE è circa tre volte e mezzo superiore a quello fra il nostro Paese e il suo secondo partner commerciale, gli USA, e quasi dieci volte maggiore di quello con il terzo partner, la Cina.

Il mercato interno dell'UE è di fondamentale importanza per l'inserimento delle aziende elvetiche nelle catene del valore internazionali. Più della metà delle importazioni provenienti dall'UE è costituita da beni intermedi che confluiscono nella fabbricazione di prodotti svizzeri. Viceversa, oltre la metà delle esportazioni svizzere è destinata a ulteriore trasformazione nell'UE63. Essere strettamente integrate nelle catene del valore internazionali consente alle imprese svizzere di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto e di rimanere competitive a livello internazionale, nonostante costi interni relativamente elevati. Oltre alla vicinanza geografica, è determinante un commercio transfrontaliero il più possibile senza ostacoli grazie ai numerosi accordi bilaterali fra la Svizzera e l'UE.

L'Accordo del 22 luglio 197264 crea infatti una zona di libero scambio per i prodotti industriali e disciplina nel Protocollo n. 2 il commercio di prodotti agricoli trasformati.

L'Accordo del 21 giugno 199965 assicura concessioni tariffarie integrative per determinati prodotti agricoli di base (incl. il libero commercio caseario) e crea uno spazio veterinario comune per gli animali e i prodotti di origine animale, consentendo così la completa abolizione dei controlli veterinari. Inoltre, vengono per esempio notevolmente limitati i controlli fitosanitari per le piante e i prodotti vegetali. L'Accordo del 25 giugno 200966 consente notevoli agevolazioni nel trasporto delle merci (p. es. abolizione dell'obbligo di dichiarazione preliminare per le importazioni nell'UE). L'Accordo del 21 giugno 199967 riguardante l'eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio (Mutual Recognition Agreement, MRA) prevede un reciproco accesso al mercato in 20 settori di prodotti sulla base di un'unica valutazione della conformità.

In questo modo si evitano prescrizioni diverse e controlli supplementari nei settori

61 62

63

64 65 66

67

Dati consultabili all'indirizzo: www.bazg.admin.ch > Temi > Statistica del commercio estero > Banca dati Swiss-Impex (stato: 16.12.2022).

Dati consultabili all'indirizzo: https://data.snb.ch > Tabellenangebot > Aussenwirtschaft > Aussenwirtschaft der Schweiz > Zahlungsbilanz der Schweiz > Leistungsbilanz > Dienste nach Ländern > Jahr (stato: 16.12.2022).

Datenbank zu Trade in Value Added, consultabile su: www.oecd.org > Directorate for Science, Technology and Innovation > Industry and globalisation > Global Value Chains & Trade in Value Added > Trade in Value Added (stato: 20.12.2022). Le informazioni si riferiscono ai dati del 2018.

Accordo del 22 luglio 1972 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità economica europea (RS 0.632.401).

Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul commercio di prodotti agricoli (RS 0.916.026.81).

Accordo del 25 giugno 2009 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea riguardante l'agevolazione dei controlli e delle formalità nei trasporti di merci e le misure doganali di sicurezza ­ con allegati (ZESA, RS 0.631.242.05).

Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità (RS 0.946.526.8).

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coperti dall'accordo. Infine, l'Accordo del 21 giugno 199968 su alcuni aspetti relativi agli appalti pubblici permette di accedere a importanti mercati degli appalti pubblici.

Per quanto riguarda i servizi, la Svizzera può anche partecipare al mercato interno dell'UE in determinati settori in virtù degli accordi corrispondenti in materia di assicurazioni69, trasporto aereo70, trasporto terrestre71 e trasporto di passeggeri72. Allo stesso tempo, la libera circolazione delle persone rimane importante per soddisfare la domanda di manodopera73 permettendo alle imprese svizzere di trovare il personale di cui hanno bisogno nell'UE/AELS rapidamente, in modo flessibile e senza oneri amministrativi sproporzionati.

4.2

Punti in sospeso nelle relazioni con l'UE

A differenza dei classici accordi di libero scambio, gli accordi relativi al mercato interno con l'UE (MRA, accordo agricolo, accordo sui trasporti aerei e terrestri e allegati II e III dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone)74 prevedono un'armonizzazione del diritto. Questi accordi si fondano sul recepimento del diritto europeo o sul reciproco riconoscimento dell'equivalenza delle prescrizioni rilevanti e, per tenere conto degli sviluppi del diritto delle parti contraenti, devono essere oggetto di costanti aggiornamenti. A questo proposito, tuttavia, non sono stati assunti impegni vincolanti: il recepimento dinamico del diritto è una delle questioni ancora in sospeso nelle relazioni con l'UE.

Anche nell'anno in rassegna l'UE ha ribadito la necessità di rinnovare radicalmente il funzionamento degli accordi su cui poggiano i rapporti Svizzera­EU. Senza un regime istituzionale, l'UE continua a dichiararsi non disposta ad aggiornare il capitolo sui dispositivi medici del MRA. Il reciproco riconoscimento delle principali disposizioni in materia non è più garantito, nonostante la Svizzera abbia emanato una legislazione equivalente a quella dell'UE. Dal 26 maggio 2021, quindi, per poter esportare nell'UE i propri prodotti, i produttori svizzeri di dispositivi medici devono istituire un mandatario (rappresentante legale) nell'UE e riportarne i dati sulle etichette dei prodotti.

Inoltre, la Commissione europea ritiene che i certificati svizzeri rilasciati in base al diritto anteriore non siano più validi. A seguito delle nuove prescrizioni legali per i 68 69

70 71 72

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74

Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea su alcuni aspetti relativi agli appalti pubblici (RS 0.172.052.68).

Accordo del 10 ottobre 1989 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità economica europea concernente l'assicurazione diretta diversa dall'assicurazione sulla vita (RS 0.961.1).

Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul trasporto aereo (RS 0.748.127.192.68).

Accordo del 21 giugno 1999 fra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul trasporto di merci e di passeggeri su strada e per ferrovia (RS 0.740.72).

Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera, da una parte, e la Comunità europea ed i suoi Stati membri, dall'altra, sulla libera circolazione delle persone (RS 0.142.112.681).

Comunicato stampa della SECO del 7 luglio 2022, Libera circolazione delle persone: l'immigrazione mitiga la carenza di forza lavoro, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 21.9.2022).

Per i titoli completi si rimanda al n. 4.1.

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dispositivi medico-diagnostici in vitro, dal 26 maggio 2022 sarebbe necessario un ulteriore aggiornamento del relativo capitolo del MRA. Per garantire l'approvvigionamento della Svizzera con dispositivi medici sicuri, il Consiglio federale ha adottato alcune misure di compensazione, fra cui in particolare il riconoscimento dei certificati di conformità dell'UE per i dispositivi medici. Il 29 giugno 2022 il Consiglio federale ha constatato la validità di tali misure e ha quindi concluso che non è necessario alcun intervento legislativo. Nel 2024 si procederà a una nuova verifica. Il 28 novembre 2022 il Parlamento ha adottato la mozione 20.3211 Müller75, che chiede al Consiglio federale di riconoscere in Svizzera anche i dispositivi medici dei sistemi di regolamentazione extraeuropei, in particolare quelli provenienti dagli USA. L'aver adottato la mozione significa però aver messo in discussione la sicurezza dei pazienti e il mantenimento dell'equivalenza con la legislazione europea, indispensabile per poter portare avanti il MRA.

Oltre alla questione del recepimento del diritto, rimangono in sospeso le eccezioni e le clausole di salvaguardia relative alla libera circolazione delle persone e la composizione delle controversie. L'UE attribuisce inoltre grande importanza al fatto che tutte le imprese che partecipano al mercato interno beneficino di condizioni concorrenziali eque (Level Playing Field), in particolare per quanto riguarda gli aiuti statali.

Il Consiglio federale tratterà i punti ancora in sospeso nelle relazioni con l'UE adottando un approccio «a pacchetto»76 che, in un'ottica settoriale, preveda in particolare il fatto di contemplare elementi istituzionali in ogni accordo sul mercato interno. Fra i capisaldi di questo approccio troviamo l'associazione della Svizzera ai futuri programmi europei (in particolare nel settore della formazione, della ricerca e dell'innovazione) e la conclusione di nuovi accordi nei settori energetico, della sicurezza alimentare e della sanità. In questo contesto il Consiglio federale è disposto a vagliare l'ipotesi di un contributo svizzero ricorrente (cfr. n. 4.3).

A tal proposito, nell'anno in rassegna la Svizzera ha condotto colloqui esplorativi per chiarire la posizione dei partner e valutare se vi sia una base comune per riprendere le trattative. Il
margine di manovra e gli approcci individuati dal Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) sono stati presi in considerazione durante i colloqui, che si sono basati su un bilancio delle differenze di regolamentazione nel settore degli accordi sul mercato interno (derivanti dai bilaterali I77) e sulla valutazione politica di

75

76

77

Mozione 20.3211 Müller Più margine di manovra per l'acquisto di dispositivi medici destinati all'approvvigionamento della popolazione svizzera del 4 maggio 2020, consultabile all'indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Curia Vista > Ricerca (stato: 15.12.2022).

Comunicato stampa del Consiglio federale del 25 febbraio 2022, Relazioni Svizzera­UE: il Consiglio federale fissa i cardini del pacchetto negoziale, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 21.9.2022).

Rapporto del DFGP del 10 gennaio 2022 al Consiglio federale sulle differenze nella regolamentazione fra diritto svizzero e diritto europeo e analisi delle possibilità di adeguamento del diritto svizzero per l'appianamento di tali differenze, consultabile all'indirizzo: www.bj.admin.ch > Pubblicazioni & servizi > Rapporti, perizie e decisioni > Rapporti e perizie (stato: 21.9.2022).

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tale bilancio, avvenuta a sua volta sulla scorta dei colloqui con i principali attori interni78.

Per rafforzare la gestione dei colloqui sotto il profilo della politica e dei contenuti, il Consiglio federale ha cercato uno scambio diretto con i Cantoni, le parti sociali e l'economia nel quadro di un comitato consultivo (sounding board) recentemente istituito79.

4.3

Contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell'UE

Nel 2021, dietro richiesta del Consiglio federale, il Parlamento ha approvato un secondo contributo svizzero per 13 Stati membri dell'UE, lanciando così un segnale importante per il proseguimento e il rafforzamento della via bilaterale. I programmi e i progetti cofinanziati dalla Svizzera contribuiscono al rafforzamento delle strutture economiche e sociali dei Paesi in questione e, in qualità di loro partner commerciale, anche la Svizzera ne trae profitto.

Il 30 giugno 2022 la Svizzera e l'UE hanno firmato il memorandum d'intesa (MoU)80 in cui si definiscono la ripartizione dell'importo di 1,302 miliardi di franchi fra Paesi partner, le priorità tematiche e i principi di cooperazione. Il MoU funge da base per la conclusione degli accordi di attuazione bilaterali con i Paesi partner e, a loro volta, questi accordi costituiscono la base legale per la cooperazione con tali Paesi. Nel 2022 il Consiglio federale ha approvato la maggior parte degli accordi di cooperazione bilaterali.

4.4

Sviluppo del mercato interno europeo e nuovi partenariati dell'UE con Stati terzi

L'UE prosegue l'integrazione economica nel mercato interno includendovi nuovi temi e settori. Molti sviluppi nell'UE hanno conseguenze dirette per la Svizzera, come ad esempio quelli nel settore dei mercati digitali (cfr. n. 8.4). Al tempo stesso l'UE intende fissare il proprio approccio normativo come standard internazionale al di fuori del mercato interno, con effetti sulle imprese svizzere (cfr. n. 4.4.1). La maggiore integrazione nel mercato interno dell'UE può anche avere un effetto di isolamento. Infine, la più stretta collaborazione dell'UE con Stati terzi può comportare sfide inedite per il nostro Paese (cfr. n. 4.4.2). Questo contesto offre nuove opportunità di partenariato con l'UE anche alla Svizzera; al contempo, aumenta però il rischio che le catene 78

79

80

Comunicato stampa del Consiglio federale del 17 giugno 2022, Il Consiglio federale vuole intensificare i colloqui esplorativi con l'UE, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 21.9.2022).

Comunicato stampa del Consiglio federale dell'11 ottobre 2022, Colloqui esplorativi Svizzera­UE: struttura organizzativa per rafforzare la gestione a livello politico e di contenuti, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 24.11.2022).

Comunicato stampa del Consiglio federale del 30 giugno 2022, La Svizzera e l'UE firmano un memorandum d'intesa sul secondo contributo svizzero, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 21.9.2022).

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del valore si stabiliscano nello spazio economico europeo, al quale le imprese elvetiche possono partecipare solo a condizioni svantaggiose o non possono partecipare del tutto. A maggior ragione, il Consiglio federale ritiene importante chiarire al più presto le questioni ancora in sospeso nelle relazioni con l'Europa e creare le basi per nuovi accordi e forme di collaborazione (cfr. n. 4.2).

4.4.1

Conseguenze della normativa UE per la Svizzera

Per le imprese svizzere sono importanti ad esempio le norme del nuovo regolamento dell'UE sulla protezione dei dati (GDPR)81, applicabili fra l'altro alle imprese svizzere che elaborano o archiviano dati personali provenienti dall'UE (cfr. n. 8.1).

Anche il regolamento concernente le sovvenzioni estere distorsive del mercato interno adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel novembre 202282 può avere conseguenze per le imprese elvetiche. Il regolamento contempla in particolare i contributi degli Stati terzi (fra cui la Svizzera) che possono influire sulle concentrazioni di imprese o sull'assunzione del controllo di un'impresa, oppure sulle offerte nel quadro di procedure di appalto pubbliche nel mercato interno dell'UE. Tali contributi devono essere notificati alla Commissione europea se superano un determinato valore soglia.

La Commissione ha inoltre la possibilità di esaminare le sovvenzioni accordate da Stati terzi in altre situazioni di mercato e di imporre misure correttive alle imprese in questione al fine di evitare distorsioni della concorrenza sul mercato interno.

Va inoltre ricordato che numerosi progetti di regolamentazione rientranti nel pacchetto «Pronti per il 55 %» creano nuovi standard volti al rispetto del Green Deal europeo, che prevede entro il 2030 una riduzione minima del 55 per cento delle emissioni di gas serra nell'UE rispetto ai livelli degli anni Novanta ed entro il 2050 il raggiungimento dell'impatto climatico zero. Viste le strette relazioni economiche tra Svizzera e UE e l'Accordo bilaterale del 23 novembre 201783 sul collegamento dei sistemi di scambio di quote di emissioni, il previsto meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dell'UE (Carbon Border Adjustment Mechanism; CBAM) avrà un impatto diretto sul nostro Paese. Con il CBAM l'UE intende prevenire lo spostamento di impianti di produzione in zone con un basso costo del CO2. A tal fine si prevede l'imposizione di tasse sulle importazioni a seconda del loro contenuto di CO2.

Il sistema di scambio di quote di emissioni esclude il rischio di una delocalizzazione delle emissioni di CO2 dall'UE in Svizzera, ragion per cui il nostro Paese è escluso

81

82 83

Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati).

Regolamento (UE) 2022/2560 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, relativo alle sovvenzioni estere distorsive del mercato interno.

Accordo del 23 novembre 2017 tra la Confederazione Svizzera e l'Unione europea sul collegamento dei rispettivi sistemi di scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra (RS 0.814.011.268).

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dal CBAM dell'UE. In adempimento del postulato 20.393384 Incentivi fiscali per un commercio internazionale sostenibile, presentato dalla Commissione della politica estera del Consiglio nazionale, il Consiglio federale sta esaminando in che modo il CBAM potrebbe ripercuotersi sulla Svizzera e quali siano le possibilità d'intervento.

Il rapporto sarà concluso non appena verrà pubblicata la versione definitiva del regolamento CBAM dell'UE.

4.4.2

Autonomia strategica

La maggiore integrazione nel mercato interno dell'UE può anche portare a misure di politica industriale e, dunque, a un certo effetto di isolamento. Per questo l'UE persegue un'«autonomia strategica» nelle catene d'approvvigionamento per i settori importanti o nelle tecnologie d'avanguardia. In questo contesto vengono lanciati progetti di promozione strategici (i cosiddetti Important Projects of Common European Interest) nei settori batterie, idrogeno, microelettronica e prodotti farmaceutici, e create al tempo stesso alleanze strategiche come la European Battery Alliance85 o la European Raw Materials Alliance86 (alla quale partecipano anche imprese svizzere). Anche la proposta di una legge europea sui semiconduttori87 per promuovere l'industria europea in questo settore va nel senso di una riduzione della dipendenza dall'estero.

Una maggiore integrazione della Svizzera nella preparazione e nell'attuazione di queste iniziative potrebbe anche portare a una maggiore partecipazione dell'industria svizzera e al consolidamento dell'economia elvetica nelle principali catene del valore.

In determinati settori l'UE sta già intensificando i propri partenariati anche con alcuni Stati terzi come la Norvegia (nel settore energetico e delle batterie) o gli USA (nel settore dei semiconduttori). Con gli USA ha luogo anche un fitto scambio nel quadro del cosiddetto Trade and Technology Council88.

5

Relazioni bilaterali e accordi economici

5.1

Priorità ai Paesi partner

La Svizzera, in quanto economia di medie dimensioni fortemente integrata nel contesto internazionale, deve poter accedere a mercati geograficamente diversificati. Gli ultimi anni sono stati contrassegnati da importanti sfide per le catene del valore trans-

84

85 86 87

88

Postulato 20.3933 Commissione della politica estera CN Incentivi fiscali per un commercio internazionale sostenibile, consultabile all'indirizzo: www.parlament.ch > Attività parlamentare > Curia Vista > Ricerca (stato: 21.9.2022).

Per maggiori informazioni: www.eba250.com (stato: 21.9.2022).

Per maggiori informazioni: www.erma.eu (stato: 21.9.2022).

Per maggiori informazioni: www.ec.europa.eu > Strategia > Priorità 2019­2024 > Un'Europa pronta per l'era digitale > Normativa europea sui semiconduttori (stato: 21.9.2022).

Per maggiori informazioni: https://digital-strategy.ec.europa.eu > Politiche (stato: 21.9.2022).

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frontaliere (cfr. n. 1.2)89, dalla cui affidabilità dipende la resilienza dell'economia svizzera (cfr. n. 2.2.1). La diversificazione geografica contribuisce notevolmente all'affidabilità di tali catene e quindi anche alla resilienza dell'economia del Paese.

Nell'ambito della strategia di politica economica esterna 2021, il Consiglio federale intende quindi approfondire in tutte le aree geografiche la cooperazione con i partner economici. Al contempo vuole però concentrare le proprie risorse sui partner più importanti, in conformità con il campo d'azione 4 della strategia di politica economica esterna.

Nel definire quali siano i partner economici più importanti, la Svizzera tiene conto del volume degli scambi e degli investimenti bilaterali effettivi e delle prospettive economiche con tali Paesi, alla luce delle loro potenzialità come mercati di vendita per i beni e i servizi svizzeri nonché come sedi di investimento. La strategia Africa subsahariana 2021­2024, approvata dal Consiglio federale nel 2021, ha individuato alcuni Paesi africani come potenziale bacino economico90. Di conseguenza, la strategia si concentra in particolare sul rafforzamento delle relazioni con questi Paesi. Costituiscono una priorità strategica anche le attività di cooperazione economica allo sviluppo presenti e future atte a facilitare l'integrazione di questi partner nell'economia globale, così come gli interessi specifici dell'economia svizzera rispetto alle questioni politiche che interessano i vari mercati. Su queste basi, il nostro Paese decide di volta in volta con quali partner economici approfondire le proprie relazioni e, per operare tale scelta, prende in considerazione anche diversi fattori di politica estera e ulteriori interessi in gioco, ad esempio nell'ambito della politica migratoria estera. Nella selezione dei potenziali partner con cui stipulare nuovi accordi di libero scambio (ALS) svolge un ruolo importante anche l'eventuale svantaggio delle imprese svizzere rispetto ad altri Paesi partner (soprattutto UE, Giappone e USA). Altrettanto rilevante è la probabilità dell'effettiva sottoscrizione di un accordo.

In linea con la strategia di politica economica esterna, il Consiglio federale tiene conto costantemente del potenziale che i Paesi partner hanno in serbo e vaglia le piste e gli strumenti atti a
espandere e approfondire ulteriormente le relazioni economiche e commerciali con questi Paesi. Inoltre, la Svizzera continua a perseguire la convergenza normativa e la stretta collaborazione con l'UE, suo principale partner commerciale (cfr. n. 4.2). Sono in particolare i Paesi limitrofi a rivestire una notevole importanza, in virtù dell'intensità degli scambi commerciali e dei numerosi valori condivisi in diversi campi. Nell'anno in esame la Svizzera ha concluso un accordo sulla concorrenza con la Germania (cfr. n. 5.2.4) e ha cooperato assiduamente con il Regno Unito (cfr. n. 5.2.3). Oltre ai Paesi del continente europeo sono però cruciali anche l'Arabia Saudita, il Brasile, il Canada, la Cina, l'Egitto, il Giappone, l'India, l'Indonesia, il Messico, gli Stati Uniti, il Sudafrica e la Thailandia. Nel 2022 sono stati conclusi un accordo di promozione e protezione reciproca degli investimenti (APPI) con l'Indonesia (cfr. n. 5.2.2) e i negoziati per un accordo sul reciproco riconoscimento 89

90

Rapporto del Consiglio federale del 20 gennaio 2021 sulla politica economica esterna 2020, capitolo introduttivo: «Conseguenze della crisi di COVID-19 per il commercio internazionale e le catene del valore globali» e n. 1 (FF 2021 343).

Angola, Costa d'Avorio, Etiopia, Ghana, Kenya, Nigeria, Ruanda, Senegal, Sudafrica.

Strategia Africa subsahariana 2021­2024 del 13 gennaio 2021, consultabile all'indirizzo: www.eda.admin.ch > DFAE > Pubblicazioni (stato: 22.12.2022).

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della buona prassi di fabbricazione dei medicamenti con gli Stati Uniti. Sono stati inoltre condotti negoziati per accordi di libero scambio con India, Indonesia, Messico e Thailandia (cfr. n. 5.2.1).

In aggiunta, il nostro Paese cura regolarmente dialoghi bilaterali di carattere economico tra le autorità o le commissioni economiche miste di tutti i Paesi prioritari, a cui partecipano anche attori del settore privato (cfr. n. 11.6). Delle 37 commissioni economiche miste, quelle attualmente attive sono all'incirca 29, di cui 18 si incontrano su base regolare, ogni 18­24 mesi. Le commissioni riunitesi negli ultimi anni (2017­ 2022), ad esempio, hanno visto la partecipazione di Arabia Saudita, Austria, Azerbaigian, Cina, Germania, Italia, Russia, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia e diversi Paesi con cui la Svizzera ha negoziato accordi di libero scambio, come Brasile, India, Indonesia e Messico.

Il lavoro di tali commissioni viene però sospeso da parte della Svizzera in caso di importanti impedimenti. Difatti, in considerazione dell'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina, sono state interrotte fino a nuovo ordine le attività della commissione con la Russia e di quella con la Bielorussia.

5.2

Accordi economici bilaterali

La Svizzera concretizza i propri interessi attraverso un'ampia gamma di strumenti di diritto commerciale internazionale, tra cui gli accordi economici bilaterali. Questi contribuiscono all'attuazione dei campi d'azione 3, 4, 5 e 6 della strategia di politica economica esterna promuovendo un commercio aperto e regolamentato, rafforzando la resilienza delle catene d'approvvigionamento attraverso la diversificazione, contribuendo alla sostenibilità ambientale e sociale (cfr. n. 7) e consentendo l'approfondimento delle relazioni economiche con importanti partner commerciali.

Gli ALS (cfr. n. 5.2.1), gli APPI (cfr. n. 5.2.2) e le convenzioni per evitare le doppie imposizioni (CDI) (cfr. n. 11.5) sono i principali strumenti di cui dispone il nostro Paese. Nell'anno in esame sono inoltre state intensificate le relazioni con il Regno Unito (cfr. n. 5.2.3) ed è stato concluso un accordo di cooperazione con la Germania nel settore della concorrenza (cfr. n. 5.2.4).

5.2.1

Accordi di libero scambio

Sviluppo e cura delle relazioni Nell'anno in esame la Svizzera ha continuato a lavorare all'interno dell'AELS per aggiornare e ampliare la sua rete di accordi di libero scambio. Il nostro Paese intrattiene attualmente 33 ALS con 43 partner. Nello stesso anno si sono ugualmente svolti negoziati di libero scambio con Cile, Kosovo, Malaysia e Thailandia. Inoltre, l'AELS è in procinto di siglare un ALS con la Moldova. In tal senso la Svizzera prosegue la sua politica di sostegno alle riforme economiche moldave e all'integrazione della Moldova nelle strutture di cooperazione economica europee e internazionali. Con riserva di approvazione finale delle parti contraenti, l'ALS con questo Paese contiene 41 / 86

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per la prima volta il nuovo capitolo modello dell'AELS sul commercio e lo sviluppo sostenibile (cfr. n. 7.1.3) e sull'e-commerce, ossia il commercio digitale (cfr. n. 8.3).

Inoltre, sono state portate avanti in forma ibrida le procedure con India, Mercosur, Messico, SACU e Vietnam (cfr. elenco completo, n. 11.2).

Nell'anno in rassegna e in vista della ripresa dei negoziati per un ALS con la Thailandia, gli Stati dell'AELS hanno avviato un'analisi ex ante dell'impatto di tali accordi sulla sostenibilità (cfr. n. 7.1.3).

Vantaggi degli ALS per gli operatori economici Il 15 giugno 2022 sia la Svizzera sia l'AELS hanno pubblicato un'analisi globale dei dati sull'utilizzo degli accordi di libero scambio91. Dal 2020 è disponibile un monitoraggio degli ALS sottoscritti dalla Svizzera e dai suoi partner. Dal 2021 tale monitoraggio è disponibile anche per i Paesi dell'AELS. Questo strumento permette di osservare a quanto ammontano i risparmi sui dazi ricavati dalle imprese grazie agli ALS.

Per la Svizzera, nel 2020 i risparmi doganali sulle importazioni sono stati di 2,3 miliardi di franchi.

Nel 2021 e nel 2022 il nostro Paese ha condotto due indagini aziendali sull'utilizzo degli accordi di libero scambio. L'obiettivo era quello di capire meglio in che modo le imprese ricorressero agli ALS e come se ne potesse semplificare ulteriormente l'utilizzo. Nell'ambito dell'analisi globale «Rafforzamento della piazza economica svizzera»92 del 16 febbraio 2022, il Consiglio federale ha incaricato la SECO di esaminare entro la fine del 2022 se ed eventualmente come semplificare e migliorare l'impiego degli ALS per i vari attori economici.

5.2.2

Accordi di promozione e protezione degli investimenti

Con oltre 1406 miliardi di franchi di investimenti diretti effettuati all'estero, la Svizzera è uno dei dieci maggiori esportatori di capitali al mondo93. Con 1064 miliardi di franchi di investimenti diretti esteri, è anche uno dei dieci maggiori importatori di capitali94. È quindi nell'interesse del Paese mettere in atto e preservare una serie di condizioni quadro favorevoli agli investimenti esteri. Alla stregua degli ALS, anche gli accordi di promozione e protezione reciproca degli investimenti (APPI) bilaterali 91

92

93

94

Monitoraggio degli ALS 2020 del 15 giugno 2022, consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Accordi di libero scambio > Utilizzo degli Accordi di libero scambio > Monitoraggio degli ALS (stato: 25.7.2022).

Rafforzamento della piazza economica svizzera ­ Analisi globale del Consiglio federale del 16 febbraio 2022, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Servizi e pubblicazioni > Pubblicazioni > Sviluppi strutturali e crescita > Crescita (stato: 15.2.2022).

Rapporto della Banca nazionale svizzera del 16 dicembre 2022 sugli investimenti diretti 2021, consultabile all'indirizzo: www.snb.ch > Statistiche > Rapporti e comunicati stampa > Investimenti diretti (stato: 16.12.2022).

Rapporto della Banca nazionale svizzera del 16 dicembre 2022 sugli investimenti diretti 2021, consultabile all'indirizzo: www.snb.ch > Statistiche > Rapporti e comunicati stampa > Investimenti diretti (stato: 16.12.2022).

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rappresentano un contributo importante in questo senso, poiché garantiscono un accesso al mercato per gli investimenti esteri. Grazie alle garanzie e ai meccanismi di attuazione in essi previsti, gli APPI offrono agli investitori un elevato livello di certezza del diritto e di protezione contro i rischi di natura politica95.

In questo contesto la Svizzera, che vanta attualmente 111 APPI, sta progressivamente rinnovando la propria rete di APPI, integrandola con nuovi accordi. Nell'anno in esame è stato firmato e posto in consultazione il nuovo APPI con l'Indonesia. Inoltre, parallelamente ai negoziati sull'ALS, si sono svolti tre tornate negoziali sulla revisione dell'APPI con la Malaysia e tre sulla revisione di quello con il Messico. In allegato è riportata una panoramica dei negoziati in corso (cfr. n. 11.4).

5.2.3

Ulteriore sviluppo e approfondimento delle relazioni con il Regno Unito

L'Accordo commerciale bilaterale dell'11 febbraio 201996 tra la Svizzera e il Regno Unito prevede lo svolgimento di consultazioni esplorative entro 24 mesi dalla sua applicabilità (a partire dal 1° gennaio 2021) per la sostituzione, la modernizzazione o lo sviluppo dello stesso. L'obiettivo è mantenere e sviluppare ulteriormente le strette relazioni commerciali ed economiche tra i due Paesi.

In questo contesto, la Svizzera e il Regno Unito si sono accordati su una revisione degli accordi commerciali esistenti nell'anno in esame. Nel settembre 2022 sono state condotte anche consultazioni esplorative per verificare se esista un terreno comune sul quale avviare i negoziati. Il Consiglio federale vede un potenziale per l'ulteriore sviluppo delle relazioni in particolare nei settori dell'agevolazione degli scambi, dei servizi, del commercio digitale, della proprietà intellettuale, del commercio e dello sviluppo sostenibile, delle misure di difesa commerciale e della composizione delle controversie. Per preparare l'esplorazione, nell'anno di riferimento il Consiglio federale ha invitato gli attori interessati a manifestare eventuali preoccupazioni e interessi (cfr. n. 3.5). Il riscontro ricevuto è stato preso in considerazione nelle consultazioni esplorative portate avanti con il Regno Unito e incentrate sulla modernizzazione dell'ALS.

Il 17 novembre 2022 la Svizzera e il Regno Unito hanno firmato un accordo sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità in cinque settori così da evitare, nella misura del possibile, eventuali ostacoli al commercio. L'accordo sarà applicato provvisoriamente a partire dal 1° gennaio 2023 ed entrerà in vigore entro il 28 febbraio 2023.

L'Accordo temporaneo del 14 dicembre 202097 sulla mobilità dei prestatori di servizi disciplina l'accesso reciproco agevolato per i prestatori di servizi dopo l'estinzione dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone tra i due Paesi. È stato applicato 95

96 97

Rapporto sulla politica economica esterna 2017 del 10 gennaio 2018, n. 1: «Cogliere le opportunità offerte dagli sviluppi nella protezione degli investimenti internazionali» (FF 2018 689).

RS 0.946.293.671 RS 0.946.293.671.2

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a titolo provvisorio dal 1° gennaio 2021 ed è poi stato approvato dal Parlamento il 18 marzo 2022 per la durata di due anni. Nell'anno in rassegna la Svizzera e il Regno Unito hanno deciso di prorogare l'accordo di tre anni, fino al 31 dicembre 2025.

I due Paesi hanno inoltre compiuto progressi nei negoziati finalizzati a un accordo nel settore dei servizi finanziari. L'accordo mira a disciplinare il reciproco riconoscimento dei rispettivi quadri normativi e di vigilanza con lo scopo di facilitare l'accesso al mercato transfrontaliero dei servizi finanziari nei settori assicurativo, bancario, della gestione patrimoniale e delle infrastrutture del mercato dei capitali. L'incontro tra i ministri delle finanze dei due Paesi si è svolto nel dicembre 2022 e si auspica che la sottoscrizione dell'accordo possa avvenire nel 2023.

5.2.4

Accordo sulla concorrenza tra Svizzera e Germania

Il 1° novembre 2022 è stato firmato a Berlino l'Accordo tra la Svizzera e la Germania concernente la cooperazione e il coordinamento tra le rispettive autorità in materia di concorrenza. Il documento, presentato al Parlamento per approvazione con il messaggio allegato (cfr. n. 12.1.3), integrerà l'accordo di cooperazione con l'UE sottoscritto nel 201398. Lo scopo è di contribuire alla cooperazione tra le autorità in materia di concorrenza di Svizzera e Germania e a una migliore protezione della concorrenza nei due Paesi.

6

Relazioni multilaterali e accordi economici

Nell'anno in esame la Svizzera si è adoperata, all'interno delle organizzazioni menzionate nel presente capitolo, per lo sviluppo di regole e standard internazionali, difendendo, quando necessario, i propri diritti nel quadro di procedure di composizione delle controversie. Questo modo di procedere corrisponde al campo d'azione 2 della strategia di politica economica esterna. Per la Svizzera, il quadro multilaterale rappresenta l'approccio preferenziale per far fronte alle sfide globali. Gli strumenti multilaterali nel campo della sostenibilità sono descritti al numero 7, quelli impiegati nel campo della digitalizzazione al numero 8.

6.1

Organizzazione mondiale del commercio

La 12a conferenza ministeriale ordinaria dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), tenutasi dal 12 al 17 giugno 2022 a Ginevra, ha consentito di dinamizzare i negoziati e di ottenere importanti risultati. Il sistema commerciale multilaterale è stato rafforzato (cfr. n. 6.1.1 e 6.1.2). Un altro momento importante è stato l'esame delle politiche commerciali del nostro Paese svolto dall'OMC il 18 e il 20 maggio 2022. I membri dell'OMC hanno espresso il loro apprezzamento per il ruolo costruttivo della Svizzera all'interno dell'OMC e per il sostegno al sistema commerciale 98

RS 0.251.268.1

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multilaterale. È stato messo in rilievo il grado di apertura della politica commerciale estera del nostro Paese e in particolare la prossima abolizione dei dazi industriali (cfr. n. 3.1.1). Le critiche dei membri dell'OMC riguardavano, tra le altre cose, l'elevata protezione doganale nel settore agricolo.

6.1.1

Risultati multilaterali della conferenza ministeriale

I preparativi per la 12a conferenza ministeriale sono stati fortemente condizionati dalla pandemia di COVID-19 e dall'aggressione militare russa all'Ucraina. Queste grandi sfide hanno in parte occultato le tensioni persistenti sul fronte del commercio internazionale, dovute anche ai conflitti commerciali tra gli USA e la Cina. Ciononostante, per la prima volta dal 2013, è stato possibile stipulare un nuovo accordo multilaterale (Accordo sui sussidi alla pesca99; cfr. n. 7.1.2) e, per la prima volta dal 2015, si sono potute approvare nuove decisioni a livello ministeriale. I risultati ottenuti hanno una portata giuridica meno ampia di quanto auspicato dalla Svizzera e da altri membri ma assumono una grande importanza per quanto riguarda il rafforzamento del sistema commerciale multilaterale e dell'OMC.

In risposta al COVID-19, i membri dell'OMC hanno sottolineato la rilevanza di un contesto commerciale stabile e prevedibile e del sistema commerciale multilaterale, che consentono di prepararsi a future pandemie100. È stata inoltre presa una decisione101 in merito all'Accordo dell'OMC del 15 aprile 1994102 sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights; Accordo TRIPS). Nel quadro di questa decisione, i membri dell'OMC si sono accordati su alcuni chiarimenti e su determinate agevolazioni per quanto riguarda le procedure per l'assegnazione ai Paesi in sviluppo di licenze obbligatorie per la produzione e l'esportazione di vaccini anti-COVID-19. Dopo la conferenza ministeriale i membri dell'OMC hanno continuato le consultazioni in merito alla possibilità di estendere la decisione ai trattamenti e ai dispositivi diagnostici.

A fronte della crisi alimentare aggravatasi negli ultimi anni è stata approvata una dichiarazione sull'insicurezza alimentare103 ed è stato emesso un divieto riguardante le restrizioni alle esportazioni per forniture al Programma alimentare mondiale delle

99

100

101

102 103

Accordo del 17 giugno 2022 sui sussidi alla pesca (WT/MIN(22)/33), consultabile all'indirizzo: www.wto.org > About WTO > Decision making > Ministerial conferences > MC12 ­ Geneva, 12­16 June 2022 (stato: 21.9.2022).

Dichiarazione ministeriale del 17 giugno 2022 sulla risposta dell'OMC alla pandemia di COVID-19 e sulla preparazione a future pandemie (WT/MIN(22)/31), consultabile all'indirizzo: www.wto.org > About WTO > Decision making > Ministerial conferences > MC12 ­ Geneva, 12­16 June 2022 (stato: 21.9.2022).

Decisione ministeriale del 17 giugno 2022 sull'Accordo TRIPS (WT/MIN(22)/30), consultabile all'indirizzo: www.wto.org > About WTO > Decision making > Ministerial conferences > MC12 ­ Geneva, 12­16 June 2022 (stato: 21.9.2022).

RS 0.632.20 Dichiarazione ministeriale del 17 giugno 2022 sulla risposta urgente all'insicurezza alimentare (WT/MIN(22)/28), consultabile all'indirizzo: www.wto.org > About WTO > Decision making > Ministerial conferences > MC12 ­ Geneva, 12­16 June 2022 (stato: 21.9.2022).

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Nazioni Unite104. Come già avvenuto durante l'ultima conferenza ministeriale dell'OMC, i membri non sono giunti a un accordo su un programma di lavoro per i successivi negoziati agricoli. I primi colloqui successivi alla conferenza fanno tuttavia ritenere che i negoziati continueranno a godere della massima priorità. Nella ripresa dei negoziati agricoli, la Svizzera e i membri di opinione analoga si sono adoperati affinché si tenga conto dei sistemi alimentari sostenibili. In occasione della conferenza ministeriale, i membri dell'OMC hanno inoltre approvato una dichiarazione105 relativa alle sfide future nell'ambito delle misure sanitarie e fitosanitarie (Sanitary and Phytosanitary Measures, SPS) e hanno avviato le consultazioni.

Nella dichiarazione finale106 sulla conferenza ministeriale, i membri dell'OMC hanno espresso l'intenzione di lavorare a favore della necessaria riforma dell'OMC e di un meccanismo di composizione delle controversie pienamente funzionante, da realizzare entro il 2024. Questa dichiarazione e l'avvio di consultazioni informali da parte degli Stati Uniti hanno dato nuovo slancio ai lavori volti a superare la paralisi dell'organo d'appello che perdura da tre anni. Durante la conferenza ministeriale è stata nuovamente prolungata la moratoria107 contro la riscossione di dazi sulle trasmissioni elettroniche, prorogata regolarmente dal 1998. Senza una corrispondente decisione da parte del Consiglio generale dell'OMC o dei ministri competenti, la moratoria scadrà il 31 marzo 2024. La Svizzera si impegna per il suo mantenimento.

6.1.2

Temi dei negoziati plurilaterali

La Svizzera ha partecipato a tutti i processi negoziali plurilaterali all'interno dell'OMC. I contenuti dei negoziati sull'Accordo per semplificare gli investimenti sono già stati in gran parte definiti. Con questo accordo, più di 110 Stati si adoperano per garantire una maggiore trasparenza e per semplificare le procedure per quanto riguarda gli investimenti. L'accordo contiene inoltre una serie di disposizioni sulla cooperazione internazionale, specificamente sullo scambio di informazioni in merito alla sua applicazione, e sul sostegno ai Paesi in sviluppo nella sua attuazione. I negoziati relativi ad altri processi in corso (cfr. n. 11.1) sono continuati, in particolare nell'ambito del commercio e dell'ambiente (cfr. n. 7.1.2) e dell'e-commerce (cfr.

n. 8.2). Rimangono controverse le modalità con cui i risultati dei negoziati plurilaterali 104

Decisione ministeriale del 17 giugno 2022 sull'esenzione dai divieti e dalle restrizioni all'esportazione per l'acquisto di derrate alimentari del Programma alimentare mondiale (WT/MIN(22)/29), consultabile all'indirizzo: www.wto.org > About WTO > Decision making > Ministerial conferences > MC12 ­ Geneva, 12­16 June 2022 (stato: 21.9.2022).

105 Dichiarazione ministeriale del 17 giugno 2022 sui temi sanitari e fitosanitari per la 12a conferenza ministeriale dell'OMC: far fronte alle sfide sanitarie e fitosanitarie del mondo moderno (WT/MIN(22)/27), consultabile all'indirizzo: www.wto.org > About WTO > Decision making > Ministerial conferences > MC12 ­ Geneva, 12­16 June 2022 (stato: 21.9.2022).

106 Documento conclusivo del 17 giugno 2022 della 12a conferenza ministeriale (WT/MIN(22)/24), consultabile all'indirizzo: www.wto.org > About WTO > Decision making > Ministerial conferences > MC12 ­ Geneva, 12­16 June 2022 (stato: 21.9.2022).

107 Decisione ministeriale del 17 giugno 2022 su Work Programme on Electronic Commerce (WT/MIN(22)/32), consultabile all'indirizzo: www.wto.org > About WTO > Decision making > Ministerial conferences > MC12 ­ Geneva, 12­16 June 2022 (stato: 21.9.2022).

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possono essere integrati nel diritto (multilaterale) dell'OMC. La questione verrà trattata anche nell'ambito del dibattito sulla riforma dell'OMC.

6.1.3

Composizione delle controversie presso l'OMC

Per difendere i suoi diritti, la Svizzera fa ricorso, tra l'altro, alle procedure di composizione delle controversie dell'OMC108. Nel 2018 ha contestato i dazi aggiuntivi applicati dagli USA sull'acciaio e sull'alluminio. Nel dicembre del 2022 l'autorità arbitrale dell'OMC (Panel) ha pubblicato il suo rapporto finale109. Il Panel ha seguito le argomentazioni giuridiche della Svizzera, giungendo alla conclusione che le misure degli USA violano il diritto OMC e non sono giustificate dalla cosiddetta clausola dell'«eccezione di sicurezza». A determinate condizioni, questa clausola consente ai membri dell'OMC di adottare misure a protezione dei loro interessi di sicurezza. Questa decisione non mette in questione il diritto di adottare simili misure da parte dei membri, che hanno un ampio margine di manovra in tal senso. Devono tuttavia soddisfare determinati requisiti minimi, di cui un Panel può verificare il rispetto. Nel dicembre del 2022 sono stati pubblicati anche i rapporti del Panel riguardanti le procedure avviate da Norvegia, Cina e Turchia contro le misure degli USA110.

La Svizzera partecipa inoltre come parte terza a diverse procedure dell'OMC. Può in questo modo far valere argomenti giuridici o sistemici su questioni importanti per il sistema commerciale internazionale senza comparire come querelante. Ha per esempio partecipato come parte terza alla prima procedura d'appello ad hoc, nella quale l'UE contestava i requisiti posti dalla Turchia in merito alla produzione di prodotti farmaceutici. Si tratta di un settore che riguarda buona parte delle esportazioni svizzere in Turchia. Il tribunale arbitrale ha emesso la sua sentenza il 25 luglio 2022.

Questa prima esperienza con una procedura d'appello ad hoc rappresenta uno sviluppo positivo per il sistema di composizione delle controversie dell'OMC: dimostra che è possibile comporre controversie commerciali in maniera definitiva ed efficace nonostante la paralisi dell'organo d'appello. Questa procedura è simile a quella prevista dall'Accordo multilaterale provvisorio in materia di arbitrato d'appello (Multi-Party Interim Appeal Arbitration Arrangement, MPIA). Adottato nell'aprile del 2020, conta oggi 25 partecipanti, tra cui la Svizzera, e stabilisce che fintanto che l'organo d'appello dell'OMC non è operativo una procedura d'appello deve
essere svolta davanti a un tribunale arbitrale. Un primo appello basato sul MPIA è stato presentato nell'ottobre 2022 dalla Colombia in un caso riguardante misure antidumping contro l'UE.

108

L'elenco delle procedure OMC in corso alle quali la Svizzera partecipa come parte o parte terza è consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Économie extérieure et Coopération économique > Organisations internationales > OMC (stato: 8.9.2022).

109 Rapporto finale del Panel del 9 dicembre 2022 (WT/DS556/R), consultabile all'indirizzo: www.wto.org > Trade topics > Dispute settlement > The disputes > DS556 (stato: 15.12.2022).

110 I rapporti sono consultabili all'indirizzo: www.wto.org > Trade topics > Dispute settlement > The disputes > By country / territory (stato: 15.12.2022).

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6.2

Organizzazione internazionale del lavoro

Durante la sua 110a riunione, svoltasi nel giugno del 2022, la Conferenza internazionale del lavoro ha deciso di aggiungere, per la prima volta dal 1998, un nuovo principio e diritto ai quattro esistenti e cioè quello relativo a un ambiente di lavoro sicuro e sano. Questi principi e diritti di base111 vanno rispettati e promossi da tutti i membri dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), indipendentemente dal fatto che abbiano ratificato le corrispondenti Convenzioni fondamentali, tra le quali rientrano ora la Convenzione n. 155 del 1981112 sulla salute e la sicurezza dei lavoratori e la Convenzione n. 187 del 2006113 sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro. La Svizzera si era adoperata affinché questo nuovo diritto fondamentale venisse incluso.

La Svizzera ha inoltre partecipato alla 5a Conferenza globale sull'eliminazione del lavoro minorile organizzata dal governo sudafricano e dall'OIL. Questa conferenza ha assunto una particolare importanza per il nostro Paese, che il 1° gennaio 2022 ha introdotto per primo un obbligo di diligenza per le imprese riguardante specificamente il lavoro minorile114. Nel quadro di un evento collaterale sul ruolo delle imprese nella lotta alle cause principali del lavoro minorile, la Svizzera ha informato i partecipanti alla conferenza sulle sue esperienze e sulle misure adottate.

6.3

OCSE

La riunione ministeriale del 9 e 10 giugno 2022 tenutasi a Parigi era incentrata sulle ripercussioni subite dall'economia mondiale a seguito dell'aggressione militare russa all'Ucraina115. I ministri hanno inoltre accolto con favore l'istituzione dell'Inclusive Forum on Carbon Mitigation Approaches (IFCMA). L'IFCMA individuerà le misure esistenti sulla riduzione di CO2 e ne analizzerà l'efficacia. Sono state poi approvate le tempistiche per l'adesione di cinque Paesi candidati (Brasile, Bulgaria, Croazia, Perù, Romania).

La Svizzera ha sostenuto gli sforzi internazionali volti ad aumentare la trasparenza e a creare condizioni eque (Level Playing Field) per l'imposizione dei gruppi multinazionali. In quanto membro dell'OCSE, il nostro Paese ha partecipato attivamente al progetto contro l'erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili (Base Erosion and Profit Shifting, BEPS) nonché ai lavori successivi. Sono anche proseguiti i lavori dell'OCSE sui parametri approvati nell'ottobre 2021 dall'Inclusive Frame111

112 113

114 115

Dichiarazione dell'OIL del 18 giugno 1998 sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro, nella versione modificata del 2022, consultabile all'indirizzo: www.ilo.org > Labour standards (stato: 12.9.2022).

Convenzione n. 155 del 22 giugno 1981 sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, consultabile all'indirizzo: www.ilo.org > Labour standards (stato: 12.9.2022).

Convenzione n. 187 del 15 giugno 2006 sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, consultabile all'indirizzo: www.ilo.org > Labour standards (stato: 12.9.2022).

Art. 964quinquies­964septies del Codice delle obbligazioni (RS 220).

2022 Ministerial Council Statement, consultabile all'indirizzo: www.oecd.org/mcm > Key 2022 MCM documents (stato: 21.9.2022).

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work (IF) on BEPS116 in merito alla futura imposizione dei grandi gruppi di imprese.

Il progetto si suddivide in due pilastri: il primo prevede nuove regole sulla distribuzione degli utili, in particolare in relazione ai Paesi in cui le imprese vendono merci.

A essere interessati sono i gruppi di imprese con un fatturato annuo superiore a 20 miliardi di euro e un margine di profitto di più del 10 per cento, ossia i 100 gruppi di imprese più grandi e redditizi del mondo (cifre OCSE e G20). Per l'attuazione del primo pilastro è previsto un accordo multilaterale. Secondo il calendario dell'IF on BEPS l'accordo dovrebbe essere pronto per la firma nella prima metà del 2023 in modo da poter entrare in vigore nel 2024 dopo essere stato ratificato da una massa critica di Stati. Il secondo pilastro prevede un'imposta minima di almeno il 15 per cento per i gruppi di imprese attivi a livello internazionale con una cifra d'affari annua di almeno 750 milioni di euro. Questa misura potrebbe applicarsi a poco più di cento gruppi di imprese nazionali e a poco più di mille unità commerciali di gruppi stranieri.

Nel gennaio 2022 il Consiglio federale ha deciso di applicare questa aliquota minima attraverso una modifica della Costituzione. Su questa base un'ordinanza temporanea assicurerà che l'aliquota possa entrare in vigore il 1° gennaio 2024. La legge sarà poi emanata secondo la normale procedura117. Il Parlamento ha adottato la modifica della Costituzione nella sessione invernale118. La votazione popolare è prevista per giugno 2023.

A giugno 2022 la Svizzera ha difeso il suo secondo rapporto sullo stato di avanzamento relativo alla peer-review effettuata nel 2018 di fronte al Gruppo di lavoro sulla corruzione. Il nostro Paese è accusato di non disporre ancora di una protezione a livello di legge per i whistleblower nell'economia privata e di applicare una multa massima troppo modesta per le imprese riconosciute colpevoli di corruzione (5 mio. fr.).

Se entro giugno 2023 non saranno stati fatti progressi concreti su questi due punti, l'OCSE potrebbe adottare ulteriori misure, per esempio l'invio di una delegazione di alto livello a Berna per approfondire questi temi. Durante il suo primo incontro, avvenuto a Parigi nel luglio 2022, anche la delegazione parlamentare dell'OCSE ha discusso in particolare questi
due temi.

Durante l'incontro del Comitato per la politica ambientale (Environment Policy Committee, EPOC) dell'OCSE del 30 e 31 marzo 2022 i ministri dell'ambiente hanno ribadito l'importanza di reagire al riscaldamento globale e di orientare i flussi finanziari sugli obiettivi ambientali. Sono state trattate anche altre crisi globali (p. es. perdita della biodiversità, inquinamento) e le sfide ecologiche legate all'impiego di materie plastiche nonché in relazione al commercio e alla digitalizzazione. Si è parlato inoltre della necessità di una maggiore connessione tra la politica ambientale e settoriale.

Il 3 e il 4 novembre 2022 i ministri dell'agricoltura degli Stati membri dell'OCSE e di importanti Paesi partner hanno discusso il tema Building Sustainable Agriculture

116

L'IF è la massima autorità tecnica e politica per il trattamento delle raccomandazioni del progetto BEPS e la prosecuzione dei relativi lavori. Attualmente l'IF comprende 142 Stati membri e 138 Stati sostenitori.

117 Ulteriori informazioni sono consultabili all'indirizzo: www.dff.admin.ch > Imposte > Imposizione internazionale > Applicazione in Svizzera dell'imposta minima prevista dall'OCSE (stato: 21.9.2022).

118 FF 2022 1700

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and Food Systems in a Changing Environment. Nella loro dichiarazione119 sulle soluzioni trasformative verso sistemi agricoli e alimentari sostenibili, i ministri hanno stabilito una serie di misure di politica economica per assicurare a lungo termine la sicurezza alimentare e un'alimentazione sana, migliorare le condizioni di vita e portare avanti la sostenibilità. Questi orientamenti corrispondono a quelli che il Consiglio federale ha formulato anche nel suo rapporto sul futuro orientamento della politica agricola della Svizzera. Il rafforzamento del commercio e del mercato contribuisce, in quanto parte di un pacchetto coerente di misure, ad aumentare la sostenibilità dei sistemi alimentari.

Il 14 e 15 dicembre 2022 si è tenuto l'incontro ministeriale del Comitato OCSE per la politica dell'economia digitale (Committee on Digital Economy Policy, CDEP). Alla Conferenza è stata approvata una dichiarazione nella quale sono state fissate le priorità e le tappe del futuro lavoro del CDEP120. In una seconda dichiarazione ministeriale, i membri dell'OCSE hanno inoltre stabilito per la prima volta i principi per l'accesso delle autorità ai dati personali detenuti da imprese private121. La dichiarazione specifica in che modo le autorità di sicurezza e di perseguimento penale nazionali possono accedere a questi dati, rafforzando così la fiducia nella trasmissione transfrontaliera di dati. Durante l'incontro sono state anche presentate raccomandazioni sulla cibersicurezza.

6.4

Gruppo dei venti principali Paesi industrializzati ed emergenti

Il gruppo dei venti principali Paesi industrializzati ed emergenti (G20) è il forum internazionale più importante per la politica economica e la regolamentazione. Nel corso dell'anno in rassegna, l'Indonesia ha presieduto il G20 all'insegna del motto Recover Together, Recover Stronger. La Svizzera è stata nuovamente invitata a partecipare a tutti i gruppi di lavoro del Finance Track che si concentra su questioni finanziarie e monetarie. Nel cosiddetto Sherpa Track ha inoltre partecipato ai gruppi di lavoro sulla lotta alla corruzione, la sanità, il commercio, gli investimenti e l'industria. Ha poi preso parte agli incontri dei ministri delle finanze del G20 e dei governatori della Banca centrale, all'incontro dei ministri della sanità e del commercio del G20 e al vertice del G20 a Bali. La Svizzera ha così partecipato attivamente alle discussioni sui tre temi prioritari dell'Indonesia: architettura globale della sanità, svolta energetica sostenibile e trasformazione digitale.

119

Dichiarazione del 4 novembre 2022 su Transformative Solutions for Sustainable Agriculture and Food Systems (OECD/LEGAL/0483), consultabile all'indirizzo: https://legalinstruments.oecd.org (stato: 9.11.2022).

120 Dichiarazione del 15 dicembre 2022 su Trusted, Sustainable and Inclusive Digital Future (DSTI/CDEP(2022)19/REV1), consultabile all'indirizzo: https://legalinstruments.oecd.org (stato: 19.12.2022).

121 Dichiarazione del 14 dicembre 2022 su Government Access to Personal Data held by Private Sector Entities (DSTI/CDEP(2002)22), consultabile all'indirizzo: https://legalinstruments.oecd.org (stato: 19.12.2022).

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6.5

Modernizzazione del Trattato sulla Carta dell'energia

Dopo 15 tornate negoziali, proseguite per oltre due anni, nell'anno in rassegna si sono concluse le trattative sulla modernizzazione del Trattato del 17 dicembre 1994122 sulla Carta dell'energia (ECT). L'ECT è un trattato multilaterale tra una cinquantina di Paesi principalmente centroasiatici ed europei teso a proteggere gli investimenti transfrontalieri nel settore energetico e a facilitare il transito.

La modernizzazione aveva lo scopo di adeguare il trattato e le norme di protezione al nuovo contesto, in particolare per quanto riguarda i cambiamenti climatici e le energie rinnovabili. Il risultato dimostra gli sforzi profusi dalle parti contraenti nonostante i loro diversi obiettivi perseguiti nei negoziati. L'ECT riveduto sarà applicabile anche a nuove energie pulite come l'idrogeno, la biomassa e il biogas. Nel contempo le parti contraenti possono escludere sul loro territorio nazionale la protezione degli investimenti per i carburanti fossili. Per quanto riguarda le norme di protezione sono stati precisati vari articoli (trattamento giusto ed equo, espropriazione indiretta) ed è stata introdotta una disposizione che consente agli Stati di adottare una regolamentazione nell'interesse pubblico. Inoltre, i meccanismi di composizione delle controversie tra investitore e Stato e tra Stato e Stato sono stati precisati e completati, in particolare con disposizioni sulla trasparenza. In merito alla sostenibilità, le parti hanno ribadito i loro diritti e obblighi derivanti dalle convenzioni multilaterali sull'ambiente e sul lavoro (Convenzione quadro delle Nazioni Unite del 9 maggio 1992123 sui cambiamenti climatici [UNFCCC], Accordo di Parigi del 12 dicembre 2015124 sul clima, Convenzioni di base dell'OIL125), impegnandosi inoltre a favore della responsabilità sociale d'impresa.

Poiché non tutte le parti erano ancora pronte a deliberare, non è stato possibile approvare le modifiche all'ECT durante la conferenza del 22 novembre 2022. L'approvazione del risultato dei negoziati sarà nuovamente proposta entro la fine del 2023 durante una riunione ad hoc della Conferenza ECT.

7

Sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa

La politica economica esterna è funzionale al mantenimento e all'aumento del livello di benessere della popolazione, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Anche se i suoi strumenti mirano in primo luogo a rafforzare la dimensione economica, gli aspetti ambientali e sociali meritano altrettanta attenzione. Come previsto dal campo d'azione 6 della strategia di politica economica esterna, la Svizzera ha pertanto promosso scambi sostenibili nel quadro dell'OMC (cfr. n. 7.1.2) e degli ALS (cfr.

n. 7.1.3), ha appoggiato standard internazionali per la tutela dei diritti dei lavoratori (cfr. n. 7.1.4) e si è adoperata in favore di una gestione aziendale responsabile 122 123 124 125

RS 0.730.0 RS 0.814.01 RS 0.814.012 Convenzioni di base dell'OIL, consultabili all'indirizzo: www.ilo.org > Labour standards > Introduction to International Labour Standards (stato: 12.9.2022).

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(cfr. n. 7.2). Ai sensi dell'articolo 104a lettera d Cost., la Svizzera si impegna anche affinché le relazioni commerciali transfrontaliere concorrano allo sviluppo ecologicamente sostenibile dell'agricoltura e della filiera alimentare.

7.1

Contributo della politica economica esterna alla sostenibilità

L'accordo multilaterale sui sussidi alla pesca126 (cfr. n. 7.1.2) come pure le concessioni sull'accesso al mercato contenute nell'Accordo di partenariato economico globale siglato il 16 dicembre 2018127 tra gli Stati dell'AELS e l'Indonesia (cfr. n. 7.1.3) rafforzano la dimensione ecologica della sostenibilità. Il programma dell'OIL Productivity Ecosystems for Decent Work (cfr. n. 7.1.4), cofinanziato dalla Svizzera, offre un contributo alla dimensione sociale della sostenibilità. Informando l'opinione pubblica sui vari accordi, progetti e programmi intrapresi e mettendoli poi a sua disposizione, la Svizzera garantisce la trasparenza della sua politica economica esterna, in linea con quanto previsto dal campo d'azione 8 dell'omonima strategia.

7.1.1

Attuazione dell'Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile

I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) rappresentano il quadro di riferimento per lo sviluppo sostenibile globale. A tal proposito, a maggio 2022 il Consiglio federale ha approvato il secondo rapporto nazionale all'attenzione dell'ONU128, presentato al Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile (High-level Political Forum on Sustainable Development, HLPF). Il rapporto mostra i progressi compiuti dalla Svizzera nel raggiungimento degli obiettivi. Per quanto concerne alcuni OSS, come l'istruzione, l'assistenza sanitaria e la garanzia delle istituzioni dello Stato di diritto, la Svizzera è già a buon punto. Continua tuttavia ad esservi una grande necessità di intervento e di coordinamento soprattutto negli ambiti che il Consiglio federale ha scelto come temi prioritari della sua strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 (SSS 2030)129. Secondo il rapporto nazionale occorre intervenire per abolire gli ostacoli all'accesso al mercato, internalizzare i costi esterni, promuovere l'ulteriore apertura dell'economia svizzera nonché consolidare e intensificare le relazioni bilaterali con l'UE. I risultati del rapporto confluiranno nel Piano d'azione relativo alla SSS 2030, la cui adozione è prevista nel 2024.

126

Accordo del 17 giugno 2022 sui sussidi alla pesca (WT/MIN(22)/33), consultabile all'indirizzo: www.wto.org > About WTO > Decision-making > Ministerial conferences > MC12 ­ Geneva, 12­16 June 2022 (stato: 21.9.2022).

127 RS 0.632.314.271 128 Rapporto del Consiglio federale del 4 maggio 2022 sull'attuazione dell'Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, Rapporto nazionale all'ONU, consultabile all'indirizzo: www.eda.admin.ch > L'Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile > Strategie e rapporti > Rapporto nazionale all'ONU (stato: 29.8.2022).

129 Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 e Piano d'azione 2021­2024 del Consiglio federale del 23 giugno 2021, entrambi consultabili all'indirizzo: www. are.admin.ch > Sviluppo sostenibile > Strategia e rapporti (stato: 29.8.2022).

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7.1.2

OMC e sostenibilità ambientale

Il nuovo accordo multilaterale sui sussidi alla pesca, sottoscritto nell'anno in rassegna, ha segnato per l'OMC un importante traguardo commerciale e ambientale dopo oltre vent'anni di negoziati. L'accordo, siglato in occasione della 12a conferenza ministeriale, si rifà agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU (sotto-obiettivo 14.6). Le disposizioni concordate hanno messo al bando i sussidi alla pesca di alto mare che favoriscono la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (la cosiddetta pesca IUU; illegal, unreported, and unregulated fishing) e la pesca di stock sovrasfruttati.

Non è tuttavia stato possibile trovare una soluzione per una terza categoria di sussidi, ossia quelli che promuovono la sovracapacità e la sovrapesca, a causa della controversa divergenza degli impegni sottoscritti dai Paesi sviluppati e da quelli in sviluppo.

I negoziati proseguono. L'accordo non sarà più valido allo scadere di un termine di quattro anni se i suddetti negoziati non saranno stati portati a termine.

Alcuni membri dell'OMC, tra cui la Svizzera, hanno portato avanti i colloqui plurilaterali sul commercio e sull'ambiente, che avevano per oggetto tre iniziative. In un primo momento, nell'ambito del dialogo informale sul commercio e l'inquinamento da plastica (Informal Dialogue on Plastics Pollution and Environmentally Sustainable Plastics Trade, IDP) si è cercato di formulare misure concrete di politica commerciale per contrastare più incisivamente l'inquinamento da materie plastiche. In seconda battuta, in occasione della conferenza ministeriale, è stato approvato un programma di lavoro relativo a una riforma dei sussidi alle energie fossili (Fossil Fuel Subsidy Reform, FFSR). In una terza fase, i lavori condotti nel quadro dei colloqui strutturati sul commercio e la sostenibilità ambientale (Trade and Environmental Sustainability Structured Discussions, TESSD) hanno approfondito, con il contributo della società civile, i seguenti temi: misure commerciali a tutela del clima, beni e servizi nel settore ambientale, economia circolare e sussidi.

Nell'anno in rassegna la Svizzera ha proseguito i negoziati plurilaterali relativi all'accordo sui cambiamenti climatici, sul commercio e sulla sostenibilità con Costa Rica, Fiji, Islanda, Norvegia e Nuova Zelanda (Agreement on Climate Change, Trade
and Sustainability, ACCTS). Durante l'incontro del 15 giugno 2022, i ministri del commercio dei Paesi partecipanti hanno ribadito l'obiettivo di concludere i negoziati il prima possibile.

7.1.3

ALS e sviluppo sostenibile

Disposizioni sulla sostenibilità negli ALS L'Accordo di partenariato economico globale tra gli Stati dell'AELS e l'Indonesia ha visto, per la prima volta nella storia degli ALS sottoscritti dalla Svizzera, una subordinazione delle concessioni sull'accesso al mercato per uno specifico prodotto (olio di palma) al rispetto di certi criteri di produzione sostenibile. La Svizzera ha attuato l'accordo con un'apposita ordinanza130. Nell'anno in rassegna sono pervenute e poi 130

Ordinanza del 18 agosto 2021 sull'importazione dall'Indonesia all'aliquota preferenziale di olio di palma prodotto in maniera sostenibile (RS 632.324.27).

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state approvate due richieste di autorizzazione per l'importazione di olio di palma all'aliquota preferenziale. In totale sono state importate alla tariffa preferenziale 21 tonnellate di olio di palma (0,2 % del contingente accordato all'Indonesia). Come annunciato nella nuova strategia di politica economica esterna, anche in futuro il Consiglio federale verificherà se nel caso di prodotti i cui processi di produzione risultino essere problematici sotto il profilo della sostenibilità occorra subordinare le concessioni per un accesso facilitato al mercato al rispetto di determinati standard di sostenibilità.

Insieme agli altri Stati dell'AELS, la Svizzera ha rafforzato il meccanismo di monitoraggio dell'attuazione delle disposizioni in materia di sostenibilità contenute negli ALS, come previsto dai campi d'azione 6 e 8 della strategia di politica economica esterna. Nello specifico, sono state richieste informazioni sull'attuazione delle disposizioni nei Paesi partner e sono stati maggiormente coinvolti i gruppi d'interesse.

Nell'anno in rassegna il rafforzamento di tale meccanismo ha dato adito a discussioni sostanziali sull'attuazione delle disposizioni in materia di sostenibilità in occasione delle riunioni dei comitati misti dell'ALS con la Georgia131 e con l'Indonesia132.

Analisi dell'impatto dei futuri ALS sulla sostenibilità La strategia di politica economica esterna prevede al campo d'azione 1 l'esecuzione di valutazioni scientifiche mirate in vista di importanti accordi economici. Nel suo rapporto del 25 maggio 2022 sulla valutazione ex ante degli effetti degli accordi di libero scambio sullo sviluppo sostenibile in adempimento del postulato 19.3011 della Commissione della gestione del Consiglio nazionale (CdG-N), il Consiglio federale ha esposto come intende effettuare tali valutazioni in relazione agli ALS133. In base a un'analisi preliminare bisogna valutare caso per caso se sia necessario e sensato svolgere un'analisi della sostenibilità ex ante. Un esame più approfondito è opportuno soprattutto se ad essere coinvolto è un futuro partner ALS di rilievo e se sono già stati individuati settori sensibili dal punto di vista dello sviluppo sostenibile, interessati in misura significativa dal cambiamento delle condizioni di accesso al mercato indotto dall'ALS. Il rapporto, che poggia su
uno studio preliminare dell'OCSE finanziato dalla Svizzera134, fornisce una panoramica e una recensione critica dei metodi disponibili per effettuare analisi ex ante.

La Svizzera negozia gran parte dei suoi ALS all'interno dell'AELS. Di conseguenza, anche gli studi devono essere condotti, ove possibile, con gli altri Stati dell'AELS. Il 131

Rapporti pubblici AELS, EFTA and Georgia hold their first Joint Committee meeting del 13 maggio 2022, consultabile all'indirizzo www.efta.int > Newsroom (stato: 8.9.2022).

132 Rapporti pubblici AELS, EFTA and Indonesia hold their first Joint Committee meeting in Jakarta del 7 dicembre 2022, consultabile all'indirizzo www.efta.int > Newsroom (stato: 14.12.2022).

133 Rapporto del Consiglio federale del 25 maggio 2022 sulla valutazione ex ante degli effetti degli accordi di libero scambio sullo sviluppo sostenibile, in adempimento del postulato 19.3011 della CdG-N del 1° marzo 2019, consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Accordi di libero scambio > Sviluppo sostenibile > Analisi dello sviluppo sostenibile > Rapport sur le postulat 19.3011 (stato: 25.11.2022).

134 Moïsé, Evdokia & Rubínová, Stela (2021): Sustainability impact assessments of free trade agreements: a critical review, in: OECD Trade Policy Papers, 255, consultabile all'indirizzo: www.oecd.org > Publications (stato: 24.8.2022).

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maggiore volume di scambi permette di indagare più esaustivamente i potenziali effetti di un ALS, il che garantisce risultati più rappresentativi. Nell'anno in rassegna gli Stati dell'AELS hanno avviato un'analisi ex ante dell'impatto sulla sostenibilità in vista della ripresa dei negoziati per un ALS con la Thailandia.

7.1.4

La dimensione sociale della sostenibilità

Progetti dell'OIL Nell'anno in rassegna è stato lanciato il nuovo programma dell'OIL cofinanziato dalla Svizzera Productivity Ecosystems for Decent Work, attualmente in fase pilota. Il suo obiettivo è combattere le cause della bassa produttività in Paesi come Sudafrica, Ghana e Vietnam, nonché le condizioni di lavoro disumane riscontrate in quei Paesi, anche attraverso la lotta allo sfruttamento nel settore informale. I programmi già in corso, in particolare Better Work e Sustaining Competitive and Responsible Enterprises (SCORE), sono stati portati avanti. Grazie a un partenariato sociale, questi progetti cofinanziati dalla Svizzera aiutano aziende e lavoratori dell'industria dell'abbigliamento e di altri settori ad alta intensità di manodopera a migliorare le condizioni di lavoro e ad aumentare la produttività. Hanno inoltre avuto un ruolo importante nell'attenuare le ripercussioni negative della pandemia di COVID-19 sui mercati del lavoro nei Paesi partner.

Dialoghi in materia di lavoro Sulla base di Memorandum of Understanding (MoU) con la Cina, l'Indonesia, il Vietnam e, a partire dall'anno in rassegna, anche con il Sudafrica, la Svizzera sta svolgendo attività bilaterali nei settori del lavoro e dell'occupazione. Il MoU con il Ministero del lavoro sudafricano è stato sottoscritto il 5 luglio 2022. Questi memorandum istituzionalizzano un dialogo regolare e di alto rango fra ministeri o autorità del mercato del lavoro e partner sociali delle Parti. I dialoghi in materia di lavoro promuovono l'attuazione dei progetti di cooperazione economica allo sviluppo nel settore del lavoro e dell'occupazione e contribuiscono all'attuazione della sostenibilità sociale negli ALS della Svizzera. Le autorità partner sono coinvolte nell'attuazione dei tre suddetti progetti dell'OIL cofinanziati dalla Svizzera.

Nel mese di novembre dell'anno in rassegna, dopo una serie di incontri virtuali e bilaterali, si è svolto a Giacarta il primo dialogo tripartito di alto livello in materia di lavoro con il Ministero del lavoro indonesiano (Ministry of Manpower, MOM). Le discussioni si sono incentrate sull'attuazione dei progetti condotti dalla cooperazione economica allo sviluppo in tandem con l'OIL, del capitolo sulla sostenibilità nell'Accordo di partenariato economico globale del 16 dicembre 2018 tra gli Stati dell'AELS e l'Indonesia nonché sulla garanzia di condizioni di lavoro dignitose nell'industria dell'olio di palma.

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Inclusione della sostenibilità nel diritto degli acquisti pubblici La legge federale del 21 giugno 2019135 sugli appalti pubblici (OAPub) sottoposta a revisione e la relativa ordinanza del 12 febbraio 2020136 (LAPub), anch'essa riveduta, promuovono un utilizzo oculato dei fondi pubblici, in grado di generare effetti positivi sulla sostenibilità, l'economia e la società. Le prestazioni da erogare all'estero vengono appaltate esclusivamente agli offerenti o ai subappaltatori che applicano almeno le convenzioni fondamentali dell'OIL di cui all'allegato 6 LAPub. Se le disposizioni legislative in vigore nel luogo della prestazione sono più severe, gli offerenti devono rispettarle. Inoltre, i committenti sono tenuti a garantire che gli offerenti rispettino il nuovo diritto fondamentale a un ambiente di lavoro sicuro e sano (cfr. n. 6.2). Oltre alle convenzioni fondamentali dell'OIL, il committente può esigere anche il rispetto dei principi di altre convenzioni dell'OIL, a patto che anche la Svizzera le abbia ratificate. Inoltre, occorre rispettare almeno le prescrizioni legislative a tutela dell'ambiente e delle risorse naturali in vigore nel luogo della prestazione. La Confederazione supporta i servizi d'acquisto nell'attuazione di queste disposizioni con varie formazioni e strumenti, quali le raccomandazioni o la piattaforma delle conoscenze sugli appalti pubblici sostenibili (PAP)137.

7.2

Responsabilità sociale d'impresa

Secondo il documento programmatico del Consiglio federale sulla responsabilità sociale e ambientale d'impresa138, la Confederazione ha un ruolo primario nella creazione delle condizioni quadro e dei criteri per attuare una gestione aziendale responsabile. Quest'ultima dovrebbe però essere realizzata innanzitutto dalle imprese stesse.

La Confederazione s'impegna tuttavia a promuoverla dialogando con le imprese e altri gruppi d'interesse.

7.2.1

Trasparenza e obblighi di diligenza per quanto riguarda l'essere umano e l'ambiente

Il 1° gennaio 2022 sono entrate in vigore le nuove disposizioni del Codice delle obbligazioni (CO)139 concernenti la rendicontazione sulla sostenibilità e gli obblighi di diligenza e trasparenza in relazione ai minerali originari di zone di conflitto e al lavoro minorile. I nuovi obblighi saranno applicati per la prima volta contestualmente all'uscita del rapporto sull'esercizio 2023. Il Consiglio federale ha reso obbligatoria 135 136 137

RS 172.056.1 RS 172.056.11 Piattaforma online delle conoscenze sugli appalti pubblici sostenibili (PAP), consultabile all'indirizzo: www.woeb.swiss (stato: 17.10.2022).

138 Documento programmatico e piano d'azione del Consiglio federale del 1° aprile 2015 sulla responsabilità sociale e ambientale d'impresa, consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Sostenibilità e condotta aziendale responsabile > Responsabilità sociale d'impresa (stato: 21.9.2022).

139 Art. 964bis­964septies del Codice delle obbligazioni (RS 220).

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la relazione sulle questioni climatiche per le grandi aziende con un'apposita ordinanza140. Quest'ultima prevede l'attuazione vincolante delle raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) a partire dall'esercizio 2024141.

Nell'anno in rassegna il DFGP ha esaminato gli ultimi sviluppi nell'UE per quanto riguarda l'essere umano e l'ambiente, cioè la revisione della direttiva concernente la comunicazione societaria sulla sostenibilità e la proposta della Commissione europea di una nuova direttiva su obblighi di diligenza più ampi, chiedendosi se alla luce di queste novità sia opportuno adeguare anche il diritto svizzero. Il Consiglio federale ritiene di sì e il 2 dicembre 2022 ha deciso di elaborare entro luglio 2024 un avamprogetto in materia di rendicontazione sulla sostenibilità da porre in consultazione e di analizzarne le conseguenze per l'economia svizzera. Riguardo agli obblighi di diligenza, intende esaminare approfonditamente entro la fine del 2023 le ripercussioni della futura direttiva europea142.

Per quanto concerne il settore finanziario, nell'anno in rassegna i lavori si sono concentrati sulla trasparenza in termini di compatibilità climatica degli strumenti finanziari, ad esempio attraverso gli Swiss Climate Scores su base volontaria143. In questo modo aumenterebbero la credibilità e la comparabilità degli impegni sottoscritti su base volontaria dagli istituti finanziari.

Nella versione entrata in vigore il 1° gennaio 2022 la legge 7 ottobre 1983144 sulla protezione dell'ambiente vieta di mettere in commercio legno e prodotti da esso derivati non conformi agli standard previsti. Contestualmente, è entrata in vigore la nuova ordinanza del 12 maggio 2021145 sul commercio di legno (OCoL), che contiene nuovi obblighi di diligenza per gli operatori e assicura la tracciabilità. L'OCoL recepisce disposizioni tratte dal regolamento UE sul commercio del legno146 che toccano in particolare le imprese svizzere importatrici di legname e prodotti in legno.

140

141 142

143

144 145 146

Comunicato stampa del Consiglio federale del 23 novembre 2022, Il Consiglio federale pone in vigore al 1° gennaio 2024 l'ordinanza concernente la relazione sulle questioni climatiche obbligatoria per le grandi imprese, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione> Comunicati stampa (stato: 23.11.2022).

Raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures, consultabile all'indirizzo: www.fsb-tcfd.org > Recommendations (stato: 21.9.2022).

Rapporto del DFGP del 25 novembre 2022 in adempimento del mandato del 23 febbraio 2022, Analisi delle proposte di direttive UE sugli obblighi di diligenza e sulla rendicontazione in materia di sostenibilità e valutazione dell'opportunità di adeguare il diritto svizzero, Rapporto sulle proposte dell'UE in materia di sostenibilità e sul diritto in vigore in Svizzera; Comunicato stampa del Consiglio federale del 2 dicembre 2022, Gestione sostenibile delle imprese: il Consiglio federale stabilisce le prossime tappe, entrambi consultabili all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 2.12.2022).

Comunicato stampa del 29 giugno 2022, Il Consiglio federale lancia gli «Swiss Climate Scores» per creare trasparenza sul clima negli investimenti finanziari, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 21.9.2022).

RS 814.01 RS 814.021 Regolamento (UE) n. 995/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2010, che stabilisce gli obblighi degli operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati.

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7.2.2

Aggiornamento delle linee guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali

Nell'anno in rassegna il comitato di lavoro dell'OCSE sulla responsabilità sociale d'impresa ha avviato i negoziati per l'aggiornamento delle linee guida OCSE per imprese multinazionali147. L'obiettivo è garantire la coerenza di tali linee guida con gli strumenti messi a punto dall'ultima revisione nel 2011 (p. es. Agenda 2030; guida dell'OCSE sulla dovuta diligenza). La Svizzera s'impegna in particolare affinché le linee guida tengano conto dei nuovi sviluppi sul fronte ambientale, dei diritti dell'uomo e delle condizioni di lavoro. Inoltre, disposizioni supplementari dovrebbero favorire una loro attuazione uniforme da parte dei 51 Punti di contatto nazionali (PCN)148. Si prevede di portare a termine i negoziati prima dell'inizio della conferenza ministeriale dell'OCSE a giugno 2023.

Nell'anno in rassegna il PCN svizzero ha avviato colloqui di mediazione in relazione a una segnalazione su Glencore (Colombia) e ha concluso le procedure legate alle istanze riguardanti Syngenta AG (India) e FIFA (USA). Ha inoltre pubblicato rapporti sull'attuazione delle misure concordate nell'ambito delle procedure già concluse in precedenza relative a BKW Energie AG (Norvegia) e UBS AG (Cina)149.

Il comitato di lavoro dell'OCSE ha pubblicato ad ottobre una nuova guida150 sulla dovuta diligenza in relazione al finanziamento di progetti e investimenti.

147

Ulteriori informazioni sono disponibili all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Sostenibilità e condotta aziendale responsabile (stato: 21.9.2022).

148 Comunicato stampa del Consiglio federale del 22 giugno 2022, Il Consiglio federale aggiorna le linee guida OCSE destinate alle imprese multinazionali, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 29.8.2022).

149 Una panoramica delle istanze concluse e pendenti è consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Sostenibilità e condotta aziendale responsabile > Punto di contatto nazionale > Esiti concreti (stato: 29.8.2022).

150 Guida dell'OCSE Responsible Business Conduct Due Diligence for Project and Asset Finance Transactions del 28 ottobre 2022, consultabile all'indirizzo: www.oecd-ilibrary.org > Catalogue > Papers > OECD Business and Finance Policy Papers (stato: 25.11.2022).

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7.2.3

Piano d'azione relativo alla responsabilità sociale e ambientale d'impresa e Piano d'azione su imprese e diritti umani

Nell'ambito del Piano d'azione151 relativo alla responsabilità sociale e ambientale d'impresa e del Piano d'azione nazionale152 su imprese e diritti umani 2020­2023, il Consiglio federale ha commissionato uno studio esterno con l'obiettivo di verificare se le imprese svizzere applicano la dovuta diligenza. Tramite questo studio s'intende valutare lo stato di attuazione da parte delle imprese della guida dell'OCSE153 in materia di dovuta diligenza e dei principi guida dell'ONU154 su imprese e diritti umani.

È inoltre stata avviata la valutazione del Piano d'azione nazionale su imprese e diritti umani, così che la Confederazione possa rendere conto dell'attuazione delle misure di promozione dei diritti umani e per sondare eventuali margini di miglioramento in vista di un prossimo piano d'azione. La Confederazione ha poi organizzato 20 eventi di sensibilizzazione sul tema della dovuta diligenza in materia di diritti umani dedicati alle imprese di svariati settori e ha messo a punto diversi strumenti di supporto. Ha ad esempio redatto una guida155 che aiuta le rappresentanze svizzere all'estero a sensibilizzare le imprese svizzere sul rispetto dei diritti umani.

7.2.4

Aggiornamento dei principi di governo societario del G20 e dell'OCSE

I principi di governo societario del G20 e dell'OCSE del 23 dicembre 2015156 sono il criterio internazionale a cui gli Stati possono rifarsi per mettere a punto le condizioni quadro politiche, giuridiche e istituzionali ottimali per una gestione aziendale efficace delle società quotate in borsa. Più di 50 Paesi applicano questi principi a livello mondiale. L'obiettivo della revisione è adattarli alla luce delle lezioni apprese dalla pandemia di COVID-19. Conviene qui ricordare la proposta di introduzione di incentivi per le imprese, affinché con i loro investimenti e finanziamenti e con la loro strategia di gestione del rischio contribuiscano alla sostenibilità e alla resilienza sia del loro 151

152

153

154 155

156

Documento programmatico e Piano d'azione 2020­2023 del Consiglio federale del 15 gennaio 2020 sulla responsabilità sociale e ambientale d'impresa, consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Sostenibilità e condotta aziendale responsabile > Responsabilità sociale d'impresa (stato: 21.9.2022).

Piano d'azione nazionale della Svizzera 2020­2023 del 15 gennaio 2020 sui principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, consultabile all'indirizzo: www.nap-bhr.admin.ch > Il NAP (stato: 21.9.2022).

Guida dell'OCSE sulla dovuta diligenza, consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Sostenibilità e condotta aziendale responsabile > Linee Guida OCSE per imprese multinazionali > Strumenti di attuazione delle Linee Guida (stato: 21.9.2022).

Principi guida dell'ONU del 16 giugno 2011 su imprese e diritti umani, consultabili all'indirizzo: www.nap-bhr.admin.ch > Documentazione (stato: 21.9.2022).

Guida del 15 settembre 2022 su imprese e diritti umani per le rappresentanze svizzere all'estero, consultabile all'indirizzo: www.nap-bhr.admin.ch > Il NAP > Obbligo dello Stato di proteggere i diritti umani (stato: 7.12.2022).

Principi di governo societario del G20 e dell'OCSE del 23 dicembre 2015, consultabili all'indirizzo: www.oecd-ilibrary.org > Catalogue > Books (stato: 21.9.2022).

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business che dell'economia in generale. La Svizzera contribuisce attivamente ai lavori in corso per fare in modo che i principi G20/OCSE rimangano un importante e attendibile quadro di riferimento. Nell'anno in rassegna è stata avviata una consultazione pubblica sul testo aggiornato.

7.2.5

Maggiori integrità e sostenibilità nel settore delle materie prime

Vista l'importanza che il commercio di materie prime riveste per la Svizzera e considerata la sensibilità del settore a livello di politica interna ed estera, a intervalli regolari il Consiglio federale stabilisce gli indirizzi di massima della sua politica e adotta raccomandazioni sul rafforzamento della competitività, dell'integrità e del coordinamento tra gli attori del settore. La Svizzera s'impegna quindi a favore dello sviluppo, della diffusione e di una efficace attuazione delle pratiche di buongoverno da parte di Stati e imprese157.

La Svizzera si è impegnata anche nel quadro della Extractive Industries Transparency Initiative (EITI), in quanto membro del suo Consiglio direttivo. Questa iniziativa internazionale, a cui partecipano numerose organizzazioni non governative, aziende e Stati, è dedicata in particolare alla trasparenza delle entrate dei Paesi in sviluppo generate dall'estrazione di materie prime. Nell'anno in rassegna l'EITI ha chiarito in una guida le norme sulla pubblicazione delle somme versate dalle imprese di estrazione delle materie prime agli Stati EITI158. Inoltre, con il sostegno finanziario della Svizzera e in collaborazione con l'economia, la società civile e le imprese statali di materie prime, è stata messa a punto una guida159 sulla pubblicazione dei prestiti garantiti da materie prime da parte dell'EITI. L'obiettivo è creare ulteriore trasparenza sulla situazione finanziaria dei Paesi in sviluppo, soprattutto in relazione al loro indebitamento sempre più preoccupante.

A livello multilaterale la Svizzera ha continuato a battersi per una migliore governance ambientale nel settore delle materie prime. Ha ricoperto un ruolo centrale nell'adozione della risoluzione160 Environmental aspects of minerals and metals management, in occasione della quinta seduta dell'Assemblea delle Nazioni Unite per l'ambiente (United Nations Environment Assembly, UNEA) a marzo 2022. Tale risoluzione inco-

157

Rapporti e raccomandazioni consultabili all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Materie prime (stato: 8.9.2022).

158 EITI Guidance del settembre 2020 su Reporting guidelines for companies buying oil, gas and minerals from governments, EITI requirement 4.2., consultabile all'indirizzo: https://eiti.org > Guide > Revenue collection (stato: 8.9.2022).

159 EITI Guidance Note del febbraio 2021 su Infrastructure provisions and barter agreements, EITI Requirement 4.3., consultabile all'indirizzo: https://eiti.org > Guide > Revenue collection (stato: 8.9.2022).

160 Risoluzione del 2 marzo 2022 su Environmental aspects of minerals and metals management (UNEP/EA.5/Res.12), consultabile all'indirizzo: www.unep.org > Environment Assembly ­ UNEA > Key Documents > Resolutions and Decisions > The Resumed session of UNEA-5 (UNEA-5.2) ­ Proceedings, Report, Ministerial Declaration, Resolutions and Decisions UNEA 5.2 (stato: 25.11.2022).

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raggia gli Stati membri e i gruppi d'interesse ad adeguare pratiche e investimenti nel settore estrattivo all'Agenda 2030.

Nell'ambito del partenariato pubblico-privato Swiss Better Gold la Svizzera si è impegnata, nell'anno in rassegna, a migliorare le condizioni sociali dei minatori della piccola industria mineraria, a proteggere l'ambiente nell'ambito dell'estrazione dell'oro e a garantire una maggiore trasparenza della catena d'approvvigionamento dell'oro proveniente da miniere artigianali. La Svizzera ha per esempio attuato misure volte a ridurre gli effetti nocivi del mercurio e del cianuro utilizzati nelle miniere d'oro in Bolivia, Brasile, Colombia e Perù, a diminuire le emissioni di CO2 e a favorire la condivisione delle esperienze maturate in tal senso tra i principali attori del settore.

Inoltre, il Consiglio federale ha incaricato la piattaforma interdipartimentale sulle materie prime, costituita dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO), dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e dalla Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI), di esaminare, in collaborazione con l'Ufficio federale di statistica e la Banca nazionale svizzera, come una rilevazione dei dati più sistematica sul settore delle materie prime in Svizzera permetterebbe di ponderare meglio le decisioni politiche.

Per la Svizzera i settori di rilievo restano quelli del caffè e del cacao. A partire dal 1963 il nostro Paese ha aderito a tutte le convenzioni internazionali sul caffè161, e dal 1972 a tutte quelle sul cacao162, e ha contribuito ad aggiornarle. Nell'anno in rassegna si sono conclusi i negoziati per la nuova convenzione internazionale sul caffè del 2022 e per la revisione della convezione internazionale sul cacao del 2010. Negli allegati del presente rapporto, le due convenzioni sono sottoposte per approvazione all'Assemblea federale (cfr. n. 12.1.1 e 12.1.2). Come le versioni precedenti, i due nuovi strumenti promuovono la cooperazione tra i Paesi consumatori e i Paesi produttori ma si concentrano maggiormente sulla sostenibilità e sul rafforzamento dei mezzi di sussistenza dei contadini locali.

8

Economia digitale

La strategia di politica economica esterna stabilisce una nuova priorità tematica che prevede l'integrazione della digitalizzazione. Il Consiglio federale auspica che le condizioni quadro per l'economia digitale, attualmente favorevoli, vengano aggiornate e giuridicamente garantite a livello nazionale, bilaterale e multilaterale.

161 162

RS 0.916.117.1 RS 0.916.118.1

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8.1

Condizioni quadro per l'economia digitale

La digitalizzazione è uno dei principali fattori che determinano l'evoluzione del mercato del lavoro in Svizzera. Dal monitoraggio163 presentato nell'anno in rassegna emerge che anche negli ultimi anni il mercato del lavoro svizzero ha dimostrato una grande capacità di adattamento. Le professioni e le attività si stanno progressivamente trasformando senza alcun impatto negativo sul tasso d'attività o sulla qualità dei rapporti di lavoro. Pertanto, il Consiglio federale continua a impegnarsi per garantire buone condizioni che favoriscano la massima occupazione e un'elevata qualità dei rapporti lavorativi. Inoltre, per individuare tempestivamente rischi e opportunità, gli sviluppi del mercato del lavoro legati alla digitalizzazione saranno ulteriormente monitorati.

Del resto, l'importanza della trasformazione digitale per l'economia esterna del nostro Paese era già stata sottolineata nel rapporto sulla politica economica esterna 2019164.

Oggi sarebbe impensabile fornire qualsiasi servizio o effettuare qualsiasi transazione internazionale senza l'ausilio delle tecnologie digitali. Per quanto riguarda le condizioni quadro, la Svizzera continua a mantenere una buona posizione: secondo il Digital Services Trade Restrictiveness Index (DSTRI) dell'OCSE risulta essere l'economia più aperta ai servizi digitali fra tutti i Paesi dell'UE/AELS. L'indice rileva le misure dall'effetto distorsivo sul commercio che si accentuano nel mondo digitale: può trattarsi di prescrizioni che richiedono la forma scritta qualificata nei documenti, l'obbligo di stabilimento o la nomina di un rappresentante legale nel mercato di destinazione165.

Nel quadro di una revisione totale, la legge federale del 19 giugno 1992166 sulla protezione dei dati (LPD) è stata adeguata agli ultimi sviluppi tecnologici e sociali167. La nuova LPD e la relativa ordinanza dovrebbero entrare in vigore il 1° settembre 2023.

Ciò permetterà alla Svizzera di ratificare la Convenzione sulla protezione dei dati del Consiglio d'Europa (Convenzione STE 108)168. In occasione dell'ultima valutazione da parte della Commissione europea, avvenuta nel 2000, il diritto svizzero in materia di protezione dei dati è stato giudicato adeguato. Tuttavia, la Commissione non ha ancora redatto il rapporto che conferma tale giudizio e la relativa classificazione. Dal
punto di vista economico, il riconoscimento dell'adeguatezza del quadro giuridico svizzero costituisce un fattore particolarmente importante (cfr. il Regolamento gene163

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Rapporto del Consiglio federale del 9 dicembre 2022: Impatto della digitalizzazione sul mercato del lavoro: monitoraggio 2022, consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Situazione economica e politica economica > Politica economica > Digitalizzazione (stato: 09.12.2022).

Rapporto del Consiglio federale del 15 gennaio 2020 sulla politica economica esterna 2019, capitolo introduttivo: «Digitalizzazione ed economia esterna» (FF 2020 1377).

Il DSTRI è consultabile all'indirizzo: https://goingdigital.oecd.org > Policy Dimensions > Market openness > OECD Digital Services Trade Restrictiveness Index (stato: 29.8.2022).

RS 235.1 Per maggiori informazioni: www.ufg.admin.ch > Stato & Cittadino > Progetti di legislazione in corso (stato: 21.9.2022); per il messaggio si veda FF 2017 5939.

Convenzione del 28 gennaio 1981 sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale (STE n. 108), consultabile all'indirizzo: www.coe.int > Ufficio Trattati > Lista completa (stato: 21.9.2022).

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rale sulla protezione dei dati [RGPD])169. Anche in futuro il RGPD consentirà la trasmissione transfrontaliera dei dati personali tra la Svizzera e l'UE senza ulteriori condizioni.

8.2

Processi multilaterali e plurilaterali

Anche nell'anno in rassegna la Svizzera ha partecipato attivamente ai negoziati plurilaterali dell'OMC sul commercio elettronico (Joint Statement Initiative on E-Commerce, JSI), un'iniziativa lanciata nel 2019 che coinvolge attualmente 80 membri dell'organizzazione. In particolare, sono state finalizzate otto disposizioni riguardanti altrettanti temi: protezione dei consumatori, firma elettronica, spam, open government data, contratti elettronici, trasparenza, commercio senza carta e libero accesso a Internet. L'obiettivo è quello di introdurre regole uniformi in modo da agevolare il commercio mondiale e lo scambio di dati. A margine della 12a conferenza ministeriale dell'OMC, alcuni tra i Paesi promotori del JSI (Australia, Giappone e Singapore) hanno pubblicato una dichiarazione comune170 nella quale, insieme alla Svizzera, inaugurano un quadro di riferimento per l'aumento delle capacità nell'e-commerce (Framework for Capacity Building on E-Commerce, cfr. n. 9.3 per la parte dedicata al sostegno dei Paesi in sviluppo). Inoltre, sempre durante la 12a conferenza ministeriale dell'OMC, i membri hanno deciso di prorogare fino al 31 marzo 2024 la moratoria contro la riscossione di dazi doganali sulle trasmissioni elettroniche (cfr.

n. 6.1.1).

8.3

Processi bilaterali

Nell'anno in rassegna la Svizzera ha condotto colloqui esplorativi per trovare una soluzione che sostituisca il cosiddetto Privacy Shield. Nel luglio 2020 infatti, la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) aveva invalidato la decisione di adeguatezza dell'UE concernente il Privacy Shield per mancanza di trasparenza e di garanzie dello Stato di diritto in relazione all'accesso ai dati personali dei cittadini europei da parte delle autorità statunitensi. Alla luce di questa decisione, l'Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza ha rimosso gli Stati Uniti dall'elenco degli Stati la cui legislazione garantisce un livello di protezione dei dati adeguato conformemente all'articolo 6 capoverso 1 LPD171.

Il 4 maggio 2022 l'Unione europea e gli USA hanno annunciato di aver concordato in linea di principio una nuova soluzione. Il quadro transatlantico sulla privacy dei dati 169

Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (Regolamento generale sulla protezione dei dati).

170 WTO Joint Statement Initiative on E-commerce of June 2022: Statement by Ministers of Australia, Japan and Singapore, consultabile all'indirizzo: www.wto.org > Trade topics > Joint initiatives > Electronic Commerce > News (stato: 29.8.2022).

171 RS 235.1; per maggiori informazioni e per consultare l'elenco: www.edoeb.admin.ch > Protezione dei dati > Commercio e economia > Trasmissione all'estero (stato: 21.9.2022).

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(Trans-Atlantic Data Privacy Framework [TADPF]) elaborato dalle Parti intende affrontare le preoccupazioni sollevate dalla CGUE nella sentenza Schrems II del luglio 2020172. Con questo strumento gli Stati Uniti puntano a garantire un accesso ai dati proporzionato da parte delle loro autorità e a stabilire un meccanismo di ricorso indipendente a due livelli. Il 7 ottobre 2022 il governo USA ha approvato il decreto esecutivo sul TADPF e le disposizioni correlate del procuratore generale degli Stati Uniti.

La Svizzera esaminerà gli atti normativi in questione e valuterà l'adeguatezza della protezione dei dati all'estero in base al diritto svizzero applicabile. L'auspicio del Consiglio federale è quello di garantire uno standard di protezione almeno equivalente nelle relazioni tra il nostro Paese e gli Stati Uniti. Inoltre, è fondamentale che la nuova soluzione per il Privacy Shield non discrimini nuovamente le imprese svizzere rispetto a quelle dell'UE.

La Svizzera porta avanti il proprio impegno a sottoscrivere ALS che includano anche norme in materia di commercio digitale173. Inoltre, il Consiglio federale sta prendendo in considerazione l'ipotesi di sottoscrivere accordi digitali separati (Digital Trade Agreements) con alcuni partner commerciali idonei. Un importante strumento che permette di concordare regole specifiche è il capitolo modello dell'AELS sul commercio elettronico, messo a punto nel 2021 e conforme agli standard internazionali per il disciplinamento del settore. Nell'anno in rassegna gli Stati dell'AELS hanno proposto per la prima volta l'applicazione delle nuove norme nell'ambito dei negoziati concernenti gli ALS con la Moldavia e la Thailandia, mentre con Singapore è stata discussa la stipula di un accordo digitale separato.

8.4

Sviluppi nel mercato interno dell'UE

Con la strategia per il decennio digitale 2030174 l'Europa vuole prepararsi ad affrontare le sfide dell'era digitale. Due importanti progetti legislativi che vanno in questa direzione sono la legge sui servizi digitali (Digital Services Act, DSA) e la normativa sui mercati digitali (Digital Markets Act, DMA), entrate in vigore rispettivamente il 16 e il 1° novembre 2022. La DSA introduce norme uniformi per disciplinare diritti e responsabilità dei fornitori di servizi digitali175, mentre la DMA stabilisce delle regole per le piattaforme online di piccole dimensioni come complemento al diritto europeo in materia di concorrenza. Altri progetti normativi di rilievo sono previsti nel campo dell'intelligenza artificiale e della cibersicurezza176.

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Dichiarazione congiunta del 25 marzo 2022 della Commissione europea e degli Stati Uniti sul quadro transatlantico sulla privacy dei dati, consultabile all'indirizzo: https://ec.europa.eu > Homepage > L'angolo della stampa (stato: 29.8.2022).

I seguenti ALS della Svizzera contengono già norme in materia di commercio digitale: AELS-Turchia, AELS-America centrale, AELS-Perù, AELS-Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), Svizzera-Giappone, AELS-Colombia.

Sito della Commissione europea: Plasmare il futuro digitale dell'Europa, consultabile all'indirizzo: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it > Homepage (stato: 9.9.2022).

Per maggiori informazioni: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it > Homepage > Politiche (stato: 21.9.2022).

Per maggiori informazioni: www.https://ec.europa.eu > Home > Strategia > Priorità 2019­2024 > A Europe fit for the digital age (stato: 21.9.2022).

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Nel 2018 il Consiglio federale ha incaricato un gruppo di coordinamento interdipartimentale di esaminare a intervalli regolari le possibili ripercussioni della politica digitale europea sul nostro Paese nonché sulle aziende e sui consumatori svizzeri. L'ultima analisi riguardante le misure adottate dall'UE e le potenziali conseguenze per la Svizzera è stata pubblicata nel luglio 2021177. Nell'anno in rassegna sono stati avviati i lavori della prossima analisi, la cui pubblicazione è prevista per l'autunno 2023.

Nel 2022 il Consiglio federale ha aggiornato il rapporto del 2017 sulle condizioni quadro dell'economia digitale. Dal nuovo documento emerge che sono stati ottenuti dei miglioramenti in alcuni ambiti, ad esempio l'amministrazione digitale, la cibersicurezza, la protezione dei dati e il settore ERI (educazione, ricerca e innovazione).

Inoltre, il rapporto dedica un'attenzione particolare ai temi del governo elettronico, della politica della concorrenza e della politica economica esterna178. Infine, il Consiglio federale ha svolto una consultazione interna all'Amministrazione per decidere se e in che modo regolamentare le piattaforme di comunicazione179.

9

Cooperazione economica allo sviluppo

Molti Paesi in sviluppo stavano ancora gestendo le conseguenze economiche e sociali della pandemia di COVID-19 quando l'impatto della guerra in Ucraina li ha messi repentinamente di fronte a una serie di nuove sfide, tra cui la carenza di generi alimentari, l'aumento del prezzo dell'energia e il peggioramento della situazione debitoria. Nel corso di queste crisi è emerso che le misure restrittive degli scambi commerciali colpiscono soprattutto i Paesi più poveri, che hanno una minore capacità di resilienza (cfr. n. 2.1.2). Dopo il 2021180 anche nel 2022 la cooperazione economica allo sviluppo ha dovuto affrontare sfide particolarmente difficili. In futuro continuerà a fornire il suo contributo per stabilizzare la situazione economica dei Paesi in sviluppo, conformemente agli obiettivi e alle priorità della strategia di cooperazione internazionale (strategia CI 2021­2024)181.

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Documento di analisi a cura di DATEC, DFAE, DFF, DEFR, DFI e DFGP del 14 giugno 2021 riguardante la Svizzera e la strategia digitale dell'Unione europea, disponibile all'indirizzo: www.ufcom.admin.ch > Digitalizzazione e internet > Digitalizzazione > Svizzera digitale (stato: 21.10.2022).

Rapporto del Consiglio federale del 9 dicembre: Impatto della digitalizzazione sul mercato del lavoro: monitoraggio 2022, consultabile all'indirizzo: www.seco.admin.ch > Situazione economica e politica economica > Politica economica > Digitalizzazione (stato: 9.12.2022).

Comunicato stampa del Consiglio federale del 17 novembre 2021, Il Consiglio federale vuole un'ampia discussione sulla regolamentazione delle piattaforme di comunicazione, consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 21.9.2022).

Rapporto del Consiglio federale del 20 gennaio 2021 sulla politica economica esterna 2020, capitolo introduttivo «Conseguenze della crisi COVID-19 per il commercio internazionale e le catene del valore globali» (FF 2021 343).

Strategia di cooperazione internazionale 2021­2024 del DFAE del 19 febbraio, consultabile all'indirizzo: www.dfae.admin.ch > DFAE > Pubblicazioni (stato: 29.8.2022), FF 2020 2313.

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9.1

Interazione tra cooperazione internazionale e strategie di politica economica esterna

Le priorità della cooperazione economica allo sviluppo contribuiscono in maniera diretta all'implementazione dei campi d'azione della strategia di politica economica esterna. Dato il suo interesse per un multilateralismo il più possibile condiviso, la Svizzera si adopera per un'integrazione efficace dei Paesi emergenti e in sviluppo in un'economia globale orientata al mercato (campo d'azione 2). In questo contesto, la cooperazione economica allo sviluppo crea condizioni quadro favorevoli e opportunità di lavoro dignitose, rafforzando la resilienza dei Paesi partner. Conformemente al campo d'azione 3, la Svizzera si impegna a favore di un commercio esterno aperto e regolamentato per contribuire al benessere sostenibile in tutto il mondo. Pertanto, gli scambi e gli investimenti nei Paesi emergenti e in sviluppo rivestono una grande importanza. Ad esempio, i programmi bilaterali realizzati in Colombia per l'integrazione nelle catene del valore e il miglioramento delle condizioni quadro economiche hanno permesso di incrementare la resilienza del Paese. Inoltre, potenziando la resistenza alle crisi dei Paesi partner si rafforza la resilienza dell'economia mondiale e quindi anche di un'economia aperta come quella svizzera (campo d'azione 5). Lo testimonia la SIFEM SA (Swiss Investment Fund for Emerging Markets), la società della Confederazione per il finanziamento dello sviluppo, che investe nelle PMI e nelle aziende private in rapida crescita dei Paesi emergenti e in sviluppo con l'obiettivo di potenziare le capacità delle PMI e agevolarne l'accesso all'economia mondiale. Nell'anno in rassegna il Consiglio federale ha elaborato una nuova base legale per le disposizioni sull'organizzazione della SIFEM SA. Il progetto posto in consultazione, accolto con favore da tutti i partecipanti, rafforza il ruolo della società come importante strumento della cooperazione internazionale.

La Svizzera sostiene le economie dei Paesi partner anche al fine di favorire lo sviluppo sostenibile (campo d'azione 6). Ad esempio, da molto tempo l'Indonesia promuove il rispetto degli standard di sostenibilità nella coltivazione dei prodotti agricoli, tra cui l'olio di palma, il che ha permesso di concludere positivamente i negoziati tra gli Stati dell'ALES e l'Indonesia per la firma di un accordo di partenariato economico di
ampia portata (cfr. n. 7.1.3).

Il nostro Paese è presente con i suoi programmi di cooperazione economica allo sviluppo in Nordafrica, nell'Africa subsahariana, nell'Asia centrale e meridionale e nel Sud-Est asiatico, nell'Europa orientale e in America latina. I programmi di cooperazione con questi Paesi vanno a integrare la gerarchizzazione dei partner economici operata dalla Svizzera (cfr. n. 5.1).

9.2

Misurazione dell'efficacia nella cooperazione economica allo sviluppo

I progetti realizzati nei primi due anni nell'ambito della strategia CI 2021­2024 hanno dimostrato che le priorità tematiche e gli approcci adottati permettono di rispondere adeguatamente alle sfide di politica dello sviluppo nei Paesi partner. La cooperazione internazionale della Svizzera è infatti riuscita ad attenuare le ripercussioni econo-

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miche negative della pandemia di COVID-19182. La misurazione dell'efficacia della cooperazione economica allo sviluppo, strumento ormai consolidato, è stata potenziata in vista del nuovo periodo strategico e ha messo in luce ottimi risultati, ad esempio per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro o l'aumento delle esportazioni sostenibili. Il tasso di successo dei 31 progetti di cooperazione allo sviluppo valutati esternamente nel 2021 si è mantenuto a un livello elevato (90 %).

Inoltre, nell'anno in rassegna la cooperazione economica allo sviluppo ha esaminato mediante valutazioni indipendenti alcuni obiettivi e modalità specifici della cooperazione internazionale. In particolare, una verifica conclusa di recente ha illustrato in che modo sono stati raggiunti alcuni obiettivi di sviluppo nel periodo 2013­2021 insieme al settore privato, ad esempio grazie all'impiego di fondi messi a disposizione dallo stesso settore privato183. Infine, nel 2022 la cooperazione economica allo sviluppo ha avviato una valutazione indipendente del proprio portfolio climatico.

9.3

Cooperazione allo sviluppo nel settore della digitalizzazione

La Svizzera sostiene iniziative e progetti nel settore della digitalizzazione che promuovono uno sviluppo economico sostenibile. L'obiettivo è far sì che i Paesi emergenti e in sviluppo siano in grado di utilizzare e regolamentare le tecnologie digitali per rendere più competitive le loro economie, integrarle nel sistema produttivo e commerciale mondiale, rimuovere le barriere all'ingresso nel mercato e agevolare l'accesso ai servizi finanziari digitali da parte dei privati e delle aziende.

Ad esempio, nell'anno in rassegna la Svizzera ha aiutato privati e aziende a incrementare le loro capacità nel settore del marketing digitale e ha finanziato lo sviluppo di piattaforme digitali globali come Global Trade Helpdesk, che aiuta le imprese a raccogliere dati in modo mirato per migliorare le decisioni commerciali e di investimento. Inoltre, ha potenziato il sostegno ai processi di digitalizzazione in ambito finanziario nei Paesi emergenti e in sviluppo: un programma realizzato in Asia centrale ha eliminato gli ostacoli normativi ai pagamenti elettronici con il cellulare permettendo così agli utenti di aprire e gestire conti bancari online. In questo modo è stata estesa la platea delle persone che possono accedere ai servizi finanziari digitali.

Il nostro Paese ha fornito supporto ai Paesi emergenti e in sviluppo anche nel settore della governance digitale con l'intento di garantire una regolamentazione efficiente della digitalizzazione e dell'economia digitale, in conformità con gli standard internazionali. Ciò permette alle aziende di questi Paesi di prendere parte al commercio digitale e allo scambio di dati. Nell'anno in rassegna la Svizzera ha partecipato finanziariamente al programma pilota della Banca mondiale Digital Advisory and Trade 182

Rapporto del Consiglio federale del 26 gennaio 2022 sulla politica economica esterna 2021, capitolo introduttivo «La crisi pandemica e la cooperazione economica allo sviluppo» (FF 2022 655).

183 Orange & Teal (2022), Evaluation Report: independent evaluation on the engagement of SECO's economic cooperation division with the private sector during 2013­2021, consultabile all'indirizzo: www.seco-cooperation.admin.ch > Documentation > Independent Evaluations (stato: 22.12.2022).

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Assistance Fund (DATA Fund), che intende aiutare i Paesi in sviluppo a migliorare le norme sul commercio elettronico agevolando così la loro partecipazione alla Joint Statement Initiative on E-commerce (cfr. n. 8.2). Con questa partecipazione, la Svizzera integra il proprio contributo allo United Nations Conference on Trade and Development (UNCTAD) E-commerce and Digital Economy Programm. I cosiddetti ETrade Readiness Assessments finanziati dal nostro Paese nel quadro del programma hanno consentito ai Paesi in sviluppo di analizzare il loro sistema nell'ottica del commercio elettronico e di ricevere alcune proposte di miglioramento. Queste valutazioni svolgono un ruolo molto importante per la creazione di condizioni quadro economiche favorevoli all'introduzione del commercio elettronico.

9.4

Cooperazione multilaterale

Nell'anno in rassegna la cooperazione multilaterale allo sviluppo ha subìto diversi contraccolpi dovuti alla maggiore fragilità, ai cambiamenti climatici e alle conseguenze della guerra in Ucraina. Per affrontare le diverse crisi e raggiungere gli obiettivi di lungo periodo, la ventesima ricapitalizzazione dell'Agenzia internazionale per lo sviluppo (International Development Association, IDA) della Banca mondiale è stata anticipata di un anno. Il Consiglio federale ha deciso di accordare all'IDA un contributo di base di 725 milioni di dollari. Inoltre, si sono conclusi i negoziati relativi alla 16a ricapitalizzazione del Fondo africano di sviluppo (African Development Fund, AfDF-16,) della Banca africana di sviluppo (African Development Bank, AfDB).

Il 4 luglio 2022, in occasione di un incontro ad alto livello tenutosi a Bad Ragaz, il gruppo di voto svizzero all'interno della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale (FMI) ha festeggiato il suo trentesimo anniversario. I membri hanno discusso delle sfide della guerra in Ucraina per l'economia mondiale e per i membri del gruppo, in particolare per quanto riguarda il sistema finanziario e commerciale, lo sviluppo sostenibile e la lotta alla povertà.

Nel 2022, conformemente allo schema di rotazione, la Svizzera ha assunto per due anni la presidenza dei suoi gruppi di voto nei consigli esecutivi della Banca asiatica d'investimento per le infrastrutture (Asian Infrastructure Investment Bank, AIIB) e del Fondo verde per il clima (Green Climate Fund, GCF), aumentando così la propria influenza sull'orientamento strategico di entrambe le istituzioni. Nell'AIIB la Svizzera si è impegnata per un finanziamento efficace e orientato ai risultati dei progetti di sviluppo sostenibile nonché per il rispetto e il miglioramento costante degli standard sociali e ambientali. Nel GCF, invece, ha sostenuto obiettivi climatici ambiziosi, un maggiore impegno del Fondo nel settore privato, l'inclusione dei gruppi vulnerabili e alcune riforme a livello di politica e di governance.

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10

Controlli all'esportazione, sanzioni e politica di controllo degli armamenti

Nel quadro del terzo campo d'azione della strategia della politica economica esterna ­ che si prefigge scambi il più possibile aperti e regolamentati ­ la Svizzera si impegna per la non proliferazione delle armi di distruzione di massa e un commercio controllato di beni d'armamento convenzionali e beni a duplice impiego («dual-use»). A questo scopo, partecipa attivamente alla stesura di linee direttive e liste di beni, nel quadro di convenzioni internazionali184 e regimi di controllo delle esportazioni185.

La Confederazione può inoltre disporre misure coercitive per applicare le sanzioni volte a far rispettare il diritto internazionale pubblico, in particolare i diritti dell'uomo, adottate dall'ONU, dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa o dai principali partner commerciali della Svizzera.

10.1

Controlli all'esportazione

Al numero 11.7 vengono riportati i dati di riferimento relativi alle esportazioni soggette alla legge del 13 dicembre 1996186 sul controllo dei beni a duplice impiego effettuate durante l'anno in rassegna.

10.2

Sanzioni

In virtù della legge del 22 marzo 2002187 sugli embarghi sono in vigore 25 ordinanze che applicano sanzioni, a cui si aggiunge l'ordinanza del 29 novembre 2002188 sui diamanti (processo di Kimberley). Gli elenchi delle persone fisiche e giuridiche sanzionate contenuti negli allegati delle pertinenti ordinanze sono stati costantemente aggiornati e adeguati, in applicazione delle modifiche decise dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dall'UE189. La revisione della legge sugli embarghi avviata dal

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Ad esempio il Trattato del 2 aprile 2013 sul commercio delle armi (RS 0.518.61), la Convenzione del 10 aprile 1972 che vieta la messa a punto, la fabbricazione e lo stoccaggio delle armi batteriologiche (biologiche) o a tossine (Convenzione sulle armi biologiche, RS 0.515.07), la Convenzione sulle armi chimiche del 13 gennaio 1993 (RS 0.515.08) e il Trattato di non proliferazione nucleare del 1° luglio 1968 (RS 0.515.03).

In particolare il Gruppo dell'Australia, il Regime di controllo delle tecnologie missilistiche, il Gruppo dei fornitori nucleari e nell'ambito dell'Accordo di Wassenaar; per maggiori informazioni: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Controlli all'esportazione e sanzioni > Politica dei controlli delle esportazioni Dual-Use (stato: 21.9.2022).

RS 946.202 RS 946.231 RS 946.231.11 Le modifiche degli allegati e delle ordinanze sono consultabili su: www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Controlli alle esportazioni e sanzioni > Sanzioni / Embarghi > Modifiche del 2022 (stato: 20.9.2022).

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Consiglio federale nel 2019190 è stata respinta il 30 settembre 2022 dal Consiglio nazionale in occasione della votazione finale.

Il 16 dicembre 2022191, visto lo stato perdurante di crisi e gli effetti destabilizzanti delle continue attività criminali ad opera di bande armate ad Haiti, il Consiglio federale ha deciso di adottare misure coercitive, in linea con le sanzioni decise dal consiglio di sicurezza dell'ONU, che vengono così recepite nel diritto svizzero.

In risposta all'aggressione militare russa subita dall'Ucraina, la Svizzera ha aderito alle sanzioni globali dell'UE (cfr. n. 2.1.3)192. Le misure comprendevano restrizioni al commercio di svariati beni, restrizioni nel settore finanziario e sanzioni mirate a finanze e viaggi. Non ha invece aderito alle misure concernenti la diffusione di determinati canali russi e alcuni divieti di trasporto. Il Consiglio federale ritiene più opportuno smentire le notizie false e dannose con i fatti, invece di vietarne la diffusione.

L'adesione ai divieti di trasporto su strada e di accesso ai porti non è stata necessaria in considerazione della posizione geografica della Svizzera. Il nostro Paese ha aderito anche alle sanzioni adottate dall'UE nei confronti della Bielorussia in risposta al sostegno fornito da quest'ultima all'aggressione militare russa all'Ucraina193.

A causa della loro entità e della rapidità con cui sono state approvate, le sanzioni adottate nei confronti di Russia e Bielorussia hanno causato problemi considerevoli alle autorità e alle imprese, sia in Svizzera sia all'estero. Però rispetto alla situazione internazionale, soprattutto la centralizzazione in seno alla SECO degli aspetti inerenti alle sanzioni ha consentito un coordinamento preciso ed efficace. Ad esempio, la SECO ha istituito immediatamente una hot line per informare e coadiuvare gli attori economici nazionali e mitigare le loro incertezze. Inoltre, in risposta ai cambiamenti di situazione sono stati adottati diversi correttivi, come l'adeguamento delle procedure relative alle richieste di deroghe per lo svincolo parziale di denaro bloccato.

Nel quadro dell'ordinamento normativo vigente la Svizzera, per ciò che concerne l'applicazione di sanzioni nei confronti della Russia, proseguirà e, se del caso, intensificherà la collaborazione con i suoi partner internazionali. Ad
esempio, il nostro Paese è stato invitato dalla Commissione europea a partecipare a diversi sottogruppi nel quadro della task force Freeze and Seize194, e contribuisce attivamente a questi scambi.

190 191 192 193 194

Messaggio del 13 dicembre 2019 concernente la modifica della legge sugli embarghi (FF 2020 611).

Ordinanza del 16 dicembre 2022 che istituisce provvedimenti concernenti Haiti (RS 946.231.139.4).

Ordinanza del 4 marzo 2022 che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina (RS 946.231.176.72).

Ordinanza del 16 marzo 2022 che istituisce provvedimenti nei confronti della Bielorussia (RS 946.231.116.9).

Ulteriori informazioni sono consultabili all'indirizzo: https://ec.europa.eu > Home > Press corner (stato: 21.9.2022).

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10.3

Politica di controllo degli armamenti

10.3.1

Controprogetto all'iniziativa popolare «Contro l'esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili»

Il 30 marzo 2022 il Consiglio federale ha deciso l'entrata in vigore, a decorrere dal 1° maggio 2022195, del controprogetto indiretto dell'Assemblea federale all'iniziativa popolare «Contro l'esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili». I criteri per l'autorizzazione vigenti sono stati tolti dall'ordinanza del 25 febbraio 1998196 sul materiale bellico (OMB) e inseriti nella legge federale del 13 dicembre 1996197 sul materiale bellico (LMB). La deroga di cui all'articolo 5 capoverso 4 OMB è stata stralciata. Di conseguenza non è più possibile esportare materiale bellico in Paesi che violano in modo grave e sistematico i diritti dell'uomo. In precedenza ciò era consentito se il rischio che il materiale bellico da esportare venisse impiegato per commettere quel tipo di violazioni era esiguo.

10.3.2

Esportazioni di materiale bellico nel contesto della guerra in Ucraina

Sullo sfondo della guerra in corso in Ucraina, diversi Stati terzi hanno chiesto alla Svizzera di permettere il trasferimento verso quel Paese di materiale bellico proveniente da forniture elvetiche. Il 3 giugno il Consiglio federale ha ritenuto che secondo il diritto della neutralità che prescrive l'uguaglianza di trattamento dei belligeranti ­ e in base ai criteri per l'autorizzazione previsti nella LMB, la Svizzera non poteva acconsentire alla richiesta suddetta. Sempre il 3 giugno il Consiglio federale ha confermato che le forniture di materiale bellico, da parte di aziende svizzere a imprese di armamento europee, sotto forma di assemblaggi e componenti, rimangono possibili, anche quando sussiste la possibilità che il materiale bellico prodotto all'estero giunga in Ucraina. Esportazioni di questo tipo sono compatibili con il diritto della neutralità198.

195 196 197 198

RU 2022 226, 227 RS 514.511 RS 514.51 Comunicato stampa del Consiglio federale del 3 giugno: «Invio di materiale bellico in Ucraina: il Consiglio federale ha esaminato diversi dossier», consultabile all'indirizzo: www.admin.ch > Documentazione > Comunicati stampa (stato: 25.8.2022).

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11

Allegati

11.1

Temi trattati all'interno dell'OMC

Negoziati multilaterali Temi

Oggetto

Mandato dell'OMC / Osservazioni

Sussidi alla pesca

Sussidi che contribuiscono alla sovracapacità e alla pesca eccessiva.

Negoziati basati sull'accordo concluso durante la 12a conferenza ministeriale dell'OMC.

Salute

Aumento della capacità produttiva per i dispositivi medici, in particolare i vaccini, e agevolazione della loro distribuzione con l'obiettivo prioritario di contrastare la pandemia di COVID-19.

Lavori negli organismi competenti in base alla dichiarazione ministeriale del 17 giugno 2022 sulla risposta dell'OMC alla pandemia di COVID-19 e sulla preparazione a future pandemie.

Agricoltura

Sostegno interno e altri temi nel settore del commercio agricolo internazionale.

Riorientamento dei negoziati multilaterali relativi all'attuale Accordo agricolo dell'OMC, dopo che la 12a conferenza ministeriale non è riuscita a definire un programma di lavoro.

Riforma dell'OMC

Riforma per migliorare le tre funzioni dell'OMC: sorveglianza delle norme, negoziati e composizione delle controversie.

Concretizzazione del processo di riforma basato sulla dichiarazione della 12a conferenza ministeriale.

Composizione delle controversie

Garanzia di un sistema di composizione delle controversie pienamente funzionale.

Consultazione per il raggiungimento di questo obiettivo entro il 2024, secondo la dichiarazione della 12a conferenza ministeriale.

Negoziati plurilaterali Temi

Oggetto

Commercio elettronico

Facilitazione del commercio Dichiarazione plurilaterale elettronico.

congiunta. Alcuni temi hanno già potuto essere risolti durante i negoziati in corso.

Rafforzamento delle Maggiore partecipazione capacità economiche delle donne al commercio delle donne mondiale.

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Mandato dell'OMC, osservazioni

Gruppo di lavoro informale basato su una dichiarazione congiunta plurilaterale.

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Temi

Oggetto

Mandato dell'OMC, osservazioni

Micro, piccole e medie imprese (MPMI)

Integrazione facilitata delle MPMI nelle catene del valore globali.

Lavori correnti basati su una dichiarazione congiunta plurilaterale.

Dialogo informale sull'inquinamento da plastica e sul commercio di plastica ecosostenibile

Riduzione dell'inquinamento Dialogo informale basato da plastica attraverso su una dichiarazione congiunta la politica commerciale.

plurilaterale.

Riforma dei sussidi Contributo della politica per le energie fossili commerciale a una riforma dei sussidi alle energie fossili.

Dialogo informale basato su una dichiarazione congiunta plurilaterale.

Colloqui strutturati su commercio e sostenibilità ambientale

Contributo a un sistema Dialogo informale basato commerciale globale rispet- su una dichiarazione congiunta toso dell'ambiente.

plurilaterale.

Facilitazione degli investimenti

Trasparenza e semplificazione delle procedure relative agli investimenti.

11.2

Negoziati di libero scambio in corso

Dichiarazione congiunta plurilaterale. Quasi tutti i temi sono stati definiti nei negoziati in corso.

(Stato: 31 dicembre 2022) Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio / tornate

Osservazioni

Cile

Revisione dell'ALS del 2003199

2019 / 4

Aggiornamento/sviluppo dell'accordo esistente. Novità: inclusione di capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile, sui servizi finanziari, sull'agevolazione degli scambi e di un allegato sui servizi finanziari.

India

Nuovo ALS

2008 / 17

Vari contatti, anche a livello di capi delegazione. Divergenze per quanto riguarda l'immissione di beni sul mercato, il commercio di servizi, la proprietà intellettuale e le regole d'origine. Nessuna tornata negoziale da settembre 2017.

199

RS 0.632.312.451

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Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio / tornate

Osservazioni

Kosovo

Nuovo ALS

2022 / 2

Avvio dei negoziati ad agosto con due tornate nell'anno in rassegna. In breve tempo sono stati compiuti notevoli progressi. Conclusione dei negoziati prevista nel 2023.

Malaysia

Nuovo ALS

2014 / 13

Negoziati in stato avanzato. Divergenze in particolare per quanto riguarda l'immissione di beni sul mercato (soprattutto prodotti agricoli) nonché il commercio, lo sviluppo sostenibile, la proprietà intellettuale e gli appalti pubblici. Due tornate negoziali nell'anno in rassegna.

Mercosur200 Nuovo ALS

2017 / 10

Negoziati sostanzialmente conclusi nel 2019. Adeguamenti sotto il profilo giuridico in corso. Data della firma ancora da definire.

Messico

2016 / 4

Aggiornamento / sviluppo di tutti i settori dell'accordo vigente. Novità: inclusione di un capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile e di un allegato sull'agevolazione degli scambi.

Revisione dell'ALS del 2000201

Nessuna tornata negoziale da giugno 2017. Nell'anno in rassegna entrambe le parti hanno confermato l'interesse a continuare i negoziati e si sono mostrate disponibili a cercare una soluzione di compromesso per l'immissione di prodotti agricoli sul mercato.

Moldova

Nuovo ALS

2021 / 5

Negoziati praticamente conclusi. Firma prevista nel primo semestre del 2023.

Palestina

Revisione delle concessioni agricole202

2020 / 3

Avvio dei negoziati a giugno 2020.

Terzo incontro a marzo 2022.

L'obiettivo è trasporre l'attuale scambio di lettere in un accordo agricolo bilaterale simile a quelli siglati dalla Svizzera con altri partner.

200 201 202

Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay.

RS 0.632.315.631.1 RS 0.632.316.251

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Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio / tornate

Osservazioni

SACU203

Revisione dell'ALS del 2006204

2018 / 6

Modernizzazione/sviluppo per quanto riguarda gli scambi di merci, gli aspetti doganali e l'inclusione di un capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile. Nessun progresso nell'anno in rassegna.

Thailandia

Nuovo ALS

2022 / 2

Ripresa dei negoziati a giugno con due tornate negoziali nell'anno in rassegna.

Buoni progressi in tutte le discipline, con negoziati difficili nel settore degli appalti pubblici e della proprietà intellettuale. Obiettivo: conclusione dei negoziati entro due anni.

Vietnam

Nuovo ALS

2012 / 16

Divergenze sostanziali in particolare per quanto riguarda l'immissione di prodotti agricoli e industriali sul mercato nonché gli appalti pubblici e la proprietà intellettuale. Nessuna tornata negoziale da maggio 2018, ma colloqui su base continua tra i capi negoziatori e gli esperti in materia.

11.3

Attività dei comitati misti istituiti dagli ALS vigenti

(Stato: 31 dicembre 2022) Partner

Accordo

Incontro

Decisioni / osservazioni

Consiglio di ALS AELS- 4° incontro cooperazione CCG 20 gennaio del Golfo 2022

I temi principali sono stati la corretta attuazione dell'accordo nei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo e la notifica all'OMC, avvenuta nell'ottobre 2022.

Nessuna decisione.

Georgia

Due decisioni: adozione delle norme procedurali del comitato misto e adeguamento dell'allegato II sulle regole d'origine205.

203 204 205

ALS AELS- 1° incontro, Georgia 13 maggio 2022

Unione doganale dell'Africa australe: Botswana, Eswatini, Lesotho, Namibia e Sudafrica.

RS 0.632.311.181 Rapporto dell'AELS (in inglese), consultabile all'indirizzo: www.efta.int > Global Trade Relations > Free Trade Agreements > Georgia > News (stato: 17.10.2022).

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Partner

Accordo

Incontro

Indonesia

CEPA AELS- 1° incontro, Indonesia 7 dicembre 2022

Decisioni / osservazioni

Adozione delle norme procedurali del comitato misto e bilancio sulle prime esperienze attuative, comprese le disposizioni sul commercio e lo sviluppo sostenibile206.

Regno Unito Accordi 2° incontro, commerciali 8 giugno 2022

Tema principale: negoziazione di un accordo sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità in settori importanti con applicazione dal 1° gennaio 2023.

Nessuna decisione.

UE

ALS 66° incontro, Svizzera-UE, 13 ottobre Sottocomitato 2022 per le questioni doganali

Nessuna decisione formale.

ALS 69° incontro, Svizzera-UE 4 novembre 2022

Nessuna decisione formale.

UE

Colloqui su questioni doganali.

Questioni commerciali relative all'ALS72 (comprese le misure di salvaguardia dell'UE sulle importazioni di acciaio).

Commercio di prodotti agricoli trasformati.

Attuali sviluppi della politica commerciale.

Discussione sull'utilizzo degli ALS.

Questioni doganali e regole d'origine.

UE

206

ALS tra la Svizzera e l'UE

Decisione per Decisione sull'adeguamento dei prezzi circolazione di riferimento del Protocollo n. 2.

degli atti

Rapporto dell'AELS (in inglese), consultabile all'indirizzo: www.efta.int > Global Trade Relations > Free Trade Agreements > Indonesia > News (stato: 15.12.2022).

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11.4

Negoziati in corso relativi agli accordi di protezione degli investimenti

(Stato: 31 dicembre 2022) Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio / tornate

Osservazioni

Colombia

Revisione dell'APPI

­

Revisione dell'APPI del 2006207.

India

Avvio dei negoziati non appena la Colombia avrà concluso le sue consultazioni interne.

Nuovo APPI 2017 / 3

L'APPI del 1997208 è stato denunciato dall'India e non è più in vigore dal 6 aprile 2017.

Nel 2017 e nel 2018 si sono svolte tre tornate negoziali. Proseguimento dei negoziati previsto nella seconda metà del 2022.

Indonesia

Nuovo APPI 2018 / 7

I negoziati per un nuovo APPI si sono conclusi nel settembre 2021 dopo sette tornate negoziali. L'accordo è stato firmato il 24 maggio 2022 con riserva di ratifica. L'APPI sarà sottoposto per approvazione al Parlamento al termine della consultazione.

Malaysia

Revisione dell'APPI

2016 / 3

Revisione dell'APPI del 1978209.

Revisione dell'APPI

2021 / 4

Messico

207 208 209 210

Negoziato parallelamente all'ALS.

Nel 2022 si sono svolte tre tornate negoziali.

Revisione dell'APPI del 1995210.

Rilancio dei negoziati nel 2021.

Nel 2022 si sono svolte tre tornate negoziali.

RS 0.975.226.3 RU 2002 2037 RS 0.975.252.7 RS 0.975.256.3

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Partner

Oggetto dei negoziati

Slovacchia Revisione dell'APPI

11.5

Avvio / tornate

Osservazioni

2018 / 5

Revisione dell'APPI del 1990211.

Negoziati praticamente conclusi.

Attualmente sono in corso consultazioni interne tra la Slovacchia e la Commissione europea.

Negoziati in corso relativi alle convenzioni per evitare le doppie imposizioni

(Stato: 31 dicembre 2022) Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio / tornate

Osservazioni

Angola

Nuova CDI

2020 / 2

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Austria

Revisione della CDI

2021

Revisione della CDI del 1974212.

Bosnia ed Erzegovina

Nuova CDI

2013 / 1

Camerun

Nuova CDI

2018 / 2

Canada

Revisione della CDI

2017 / 1

Colombia

Revisione della CDI

2011 / 1

Costa Rica

Nuova CDI

2006 / 2

Danimarca

Revisione della CDI

2017 / 1

Revisione della CDI del 1973215.

Estonia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 2002216.

211 212 213 214 215 216

RS 0.975.274.1 RS 0.672.916.31 RS 0.672.923.21 RS 0.672.926.31 RS 0.672.931.41 RS 0.672.933.41

78 / 86

Revisione della CDI del 1997213.

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Revisione della CDI del 2007214.

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Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio / tornate

Osservazioni

Francia

Revisione della CDI

2022 / 11

Revisione della CDI del 1966217.

Revisione della CDI

2014 / 10

Giordania

Nuova CDI

2022 / 1

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

India

Revisione della CDI

­

Revisione della CDI del 1994219.

Revisione della CDI

­

Revisione della CDI

2011 / 3

Kazakistan

Revisione della CDI

2021 / 1

Kenya

Nuova CDI

2019 / 2

Lettonia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 2002223.

Libia

Nuova CDI

2007 / 2

Negoziati al momento sospesi.

Malaysia

Revisione della CDI

­

Revisione della CDI del 1974224.

Nigeria

Nuova CDI

2017 / 3

Qatar

Revisione della CDI

2020

Ruanda

Nuova CDI

2017 / 1

Germania

Indonesia Israele

217 218 219 220 221 222 223 224 225

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Revisione della CDI del 1971218.

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Avvio dei negoziati in preparazione.

Revisione della CDI del 1988220.

Avvio dei negoziati in preparazione Revisione della CDI del 2003221.

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Revisione della CDI del 1999222.

Per il momento la Malaysia non intende avviare nuovi negoziati.

Revisione della CDI del 2009225.

RS 0.672.934.91 RS 0.672.913.62 RS 0.672.942.31 RS 0.672.942.71 RS 0.672.944.91 RS 0.672.947.01 RS 0.672.948.71 RS 0.672.952.71 RS 0.672.965.61

79 / 86

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Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio / tornate

Osservazioni

Russia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 1995226.

Senegal

Nuova CDI

2008 / 2

Serbia

Revisione della CDI

2017

Singapore

Revisione della CDI

2018 / 1

Revisione della CDI del 2011228.

Siria

Nuova CDI

2005 / 1

Negoziati al momento sospesi.

Slovacchia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 1997229.

Slovenia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 1996230.

Spagna

Revisione della CDI

2020 / 2

Revisione della CDI del 1966231.

Sri Lanka

Revisione della CDI

2017 / 2

Revisione della CDI del 1983232.

Sudafrica

Revisione della CDI

2009 / 2

Revisione della CDI del 2007233.

Tunisia

Revisione della CDI

2017

Revisione della CDI del 1994234.

USA

Revisione della CDI

2022 / 5

Revisione della CDI del 1996235.

Vietnam

Revisione della CDI

2015

Revisione della CDI del 1996236.

226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236

RS 0.672.966.51 RS 0.672.957.31 RS 0.672.968.91 RS 0.672.969.01 RS 0.672.969.11 RS 0.672.933.21 RS 0.672.971.21 RS 0.672.911.82 RS 0.672.975.81 RS 0.672.933.61 RS 0.672.978.91

80 / 86

Negoziati al momento sospesi.

Revisione della CDI del 2007227.

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

Negoziati conclusi. In attesa della decisione del Sudafrica di procedere con la firma.

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Partner

Oggetto dei negoziati

Avvio / tornate

Osservazioni

Zimbabwe

Nuova CDI

1999 / 4

Negoziati conclusi. Procedura di approvazione in corso.

11.6

Incontri delle commissioni economiche miste e missioni economiche

Principali missioni e incontri di lavoro bilaterali del capo del DEFR e della segretaria di Stato della SECO in Svizzera e all'estero (Stato: 31 dicembre 2022) Partner

Formato, luogo e data

Canada

Vertice sull'innovazione nel settore cleantech Svizzera­Canada (virtuale), partecipazione del capo del DEFR e della segretaria di Stato della SECO (16/17 marzo 2022).

Germania

Incontro di lavoro della segretaria di Stato della SECO con il segretario di Stato Patrick Rapp, Stato federale del Baden-Württemberg (Berna, 24 novembre 2022).

Giappone

Accompagnamento della missione del capo del DFAE da parte della segretaria di Stato della SECO con una delegazione economica e scientifica (Tokyo, Osaka, Kyoto, 18­22 aprile 2022).

India

Missione economica e scientifica del capo del DEFR (Mumbai, Nuova Delhi, 2­5 ottobre 2022).

Italia

Riunione di lavoro della segretaria di Stato della SECO con i due segretari di Stato Manlio Di Stefano e Benedetto Della Vedova del Ministero degli Affari Esteri e il segretario di Stato Gilberto Pichetto Fratin del Ministero dello Sviluppo Economico (Roma, 22/23 marzo 2022).

Marocco

Incontri di lavoro bilaterali della segretaria di Stato della SECO con i ministri del commercio, degli investimenti e dell'economia e riunione annuale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) (Marrakech, 9­12 maggio 2022).

Messico

Missione economica (Città del Messico, Querétaro, 18/19 marzo 2022) e partecipazione virtuale della segretaria di Stato della SECO, scambio bilaterale con la sottosegretaria al Commercio estero, Luz María de la Mora (Città del Messico, 17 marzo 2022).

Polonia

Missione economica della segretaria di Stato della SECO. Incontro di lavoro con Grzegorz Puda, ministro dei Fondi di sviluppo e della politica regionale, e Waldemar Buda, ministro dello Sviluppo economico e della tecnologia (Varsavia, 5/6 dicembre 2022).

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Partner

Formato, luogo e data

Spagna

Missione economica (Barcellona, Madrid, 10/11 novembre 2022).

Sudafrica

Missione economica e scientifica del capo del DEFR (Pretoria, Johannesburg, Città del Capo, 5­9 luglio 2022).

USA

Riunione autunnale del Gruppo della Banca mondiale, con la partecipazione del capo del DEFR (Washington DC, 13/14 ottobre 2022).

Missione economica della segretaria di Stato della SECO in vista della Commissione economica mista Svizzera­USA (New York, Philadelphia, Washington DC, 12­14 dicembre 2022).

Commissioni economiche miste (Stato: 31 dicembre 2022) Partner

Tornata negoziale, luogo e data

Argentina

4° incontro, Buenos Aires, 29 novembre 2022

Austria

Colloqui bilaterali, Berna, 1° settembre 2022

Azerbaigian

9° incontro, Baku, 12­16 dicembre 2022

Brasile

11° incontro, Brasilia, 13­15 giugno 2022

Cile

3° incontro, Berna, 25 novembre 2022

Germania

44° incontro, Amburgo, 3/4 novembre 2022

Indonesia

9° incontro, videoconferenza, 24 febbraio 2022

Messico

11° incontro, Città del Messico, 17 marzo 2022

Perù

12° incontro, Lima, 28 marzo­1° aprile 2022

Qatar

1° incontro, Dübendorf, 5 settembre 2022

Tagikistan

3° incontro, Duschanbe, 31 agosto 2022

Turchia

10° incontro, Ankara, 21 giugno 2022

USA

17° incontro, Washington DC, 15 dicembre 2022

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11.7

Esportazioni soggette alla legge sul controllo dei beni a duplice impiego

Dal 1° ottobre 2021 al 30 settembre 2022 sono state trattate le seguenti domande secondo l'ordinanza del 3 giugno 2016237 sul controllo dei beni a duplice impiego (OBDI) e l'ordinanza del 21 agosto 2013238 sul controllo dei composti chimici (OCCC) (le statistiche dettagliate delle autorizzazioni rilasciate e delle domande rifiutate sono consultabili sul sito della SECO239).

Categoria di beni

Numero

Valore in mio. fr.

Allegato 2, parte 1 OBDI ­ Elenco dei beni nucleari

23

4,8

Allegato 2, parte 2 OBDI ­ Elenco dei beni dual-use

1403

377

Allegato 3 OBDI ­ Elenco dei beni militari speciali

161

67,4

Allegato 5 OBDI ­ Beni non soggetti a controlli internazionali delle esportazioni

98

27,7

Convenzione sulle armi chimiche ­ Composti chimici utilizzabili a scopi civili e militari

41

0,6

Autorizzazioni secondo l'art. 3 cpv. 4 OBDI

­

­

461

255,3

Autorizzazione generale ordinaria d'esportazione (AGO) ai sensi dell'OBDI

122

­

Autorizzazione generale straordinaria d'esportazione (AGS) ai sensi dell'OBDI

50

­

Permesso generale d'esportazione (PG) ai sensi dell'OCCC

1

­

Notifiche di rifiuto

1

1

Certificati d'importazione Licenze generali

237 238 239

RS 946.202.1 RS 946.202.21 www.seco.admin.ch > Economia esterna e cooperazione economica > Relazioni economiche > Controlli all'esportazione e sanzioni > Prodotti industriali (dual-use) e beni militari speciali (Licensing) > dal 2015 (stato: 21.9.2022).

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12

Allegati per approvazione

12.1

Parte I: Accordi economici

Allegati secondo l'articolo 10 capoverso 3 della legge federale del 25 giugno 1982 sulle misure economiche esterne (per approvazione): Messaggio concernente l'approvazione dell'Accordo internazionale del 2022 sul caffè

FF 2023 305

Decreto federale che approva l'Accordo internazionale del 2022 sul caffè (Disegno)

FF 2023 306

Accordo internazionale del 2022 sul caffè

FF 2023 307

Messaggio concernente l'approvazione dell'Accordo internazionale del 2010 sul cacao, riveduto nel 2022

FF 2023 308

Decreto federale che approva l'Accordo internazionale del 2010 sul cacao, riveduto nel 2022 (Disegno)

FF 2023 309

Accordo internazionale del 2010 sul cacao, riveduto nel 2022

FF 2023 310

Messaggio concernente l'approvazione dell'Accordo tra il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca della Confederazione Svizzera e il Ministero federale dell'economia e della protezione del clima della Repubblica federale di Germania concernente la cooperazione e il coordinamento tra le rispettive autorità in materia di concorrenza FF 2023 311 Decreto federale che approva l'Accordo tra il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca della Confederazione Svizzera e il Ministero federale dell'economia e della protezione del clima della Repubblica federale di Germania concernente la cooperazione e il coordinamento tra le rispettive autorità in materia di concorrenza (Disegno)

FF 2023 312

Accordo tra il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca della Confederazione Svizzera e il Ministero federale dell'economia e della protezione del clima della Repubblica federale di Germania concernente la cooperazione e il coordinamento tra le rispettive autorità in materia di concorrenza

FF 2023 313

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FF 2023 304

12.2

Parte II: Misure tariffali

Allegato secondo l'articolo 10 capoverso 4 della legge federale del 25 giugno 1982 sulle misure economiche esterne in combinato disposto con l'articolo 13 della legge del 9 ottobre 1986 sulla tariffa delle dogane, con l'articolo 3 della legge federale del 15 dicembre 2017 sull'importazione di prodotti agricoli trasformati e con l'articolo 4 capoverso 2 della legge del 9 ottobre 1981 sulle preferenze tariffali (per approvazione): Rapporto concernente le misure tariffali adottate nel 2022

FF 2023 314

Decreto federale che approva le misure tariffali (Disegno)

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